Introduzione alla bioetica clinica e metodologia di analisi dei casi
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Introduzione alla bioetica clinica e metodologia di analisi dei casi
© prof. Antonio G. Spagnolo Master in Bioetica e Formazione Introduzione alla bioetica clinica e metodologia di analisi dei casi Antonio G. Spagnolo materiale per il solo uso didattico interno © prof. Antonio G. Spagnolo Bioetica clinica: l’etica “al letto del paziente” "La bioetica, dalle aule universitarie, dai colleges e dagli studi degli eticisti, si sposta sul luogo della sua stessa origine, il letto del malato, laddove si generano i dilemmi che eticisti contemplano, e laddove in definitiva le discussioni etiche si concretizzano nella decisione dell'azione particolare” (Pellegrino, 1988) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 2 © prof. Antonio G. Spagnolo La natura della bioetica clinica Ha una propria identità rispetto alla bioetica in generale o ne è parte? E' qualcosa in più della semplice applicazione ai singoli casi delle conclusioni teoriche della bioetica? Ha una relazione con le teorie etiche? O ha/deve avere regole proprie? Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 3 © prof. Antonio G. Spagnolo Il significato del termine “bioetica clinica” Si può riferire all’introduzione di specifiche considerazioni etiche nelle decisioni circa gli interventi sui pazienti: in questo senso solo i medici e gli altri clinici “fanno” propriamente etica clinica, nel senso che prendono decisioni tenendo conto anche di considerazioni etiche. Oppure, si può riferire all’interpretazione etica e all’analisi della decisione clinica: in questo secondo senso, anche altre persone come filosofi, teologi (eticisti) partecipano nel modellare e valutare criticamente le decisioni cliniche. In entrambi i sensi la “consulenza” etica può apportare un contributo, seppure di diverso valore (ma anche costituire un rischio!) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 4 © prof. Antonio G. Spagnolo La giustificazione della decisione clinica. 1 Chi chiamato a prendere una decisione clinica ha responsabilità maggiore rispetto al consulente eticista: la decisione deve essere comunque presa e non ci si può astenere o sospendere il giudizio (anche questo sarebbe eticamente rilevante) Il caso concreto non un'esemplificazione come un'altra di un principio ma sfida esistenziale e personale di chi è coinvolto: messe da parte le argomentazioni, si deve convivere con la decisione, portarla a compimento, affrontarla in casi analoghi nel futuro. Oggi, però, l'etica clinica è diventata anche una questione pubblica: ogni decisione non può non essere giustificata di fronte al paziente, ai suoi familiari, ai propri colleghi, … ai giudici! Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 5 © prof. Antonio G. Spagnolo La giustificazione della decisione clinica. 2 Esigenza di una maggiore conoscenza sistematica e formale dell'analisi etica dei singoli casi da parte del medico, cominciando ad imparare come usare gli strumenti e le metodologie proprie della bioetica. Non più scelte etiche improvvisate al letto del paziente, fatte solamente in modo intuitivo. La discussione non fa emergere semplici opinioni su ciò che dovrebbe essere fatto ma conduce ad agire secondo ciò che deve essere fatto E’ per questo che sempre più spesso viene chiesto l’aiuto a consulenti etici o a Comitati Etici affinché le decisioni possano essere ponderate, analizzate in tutti i loro diversi aspetti e chiarite circa i valori implicati e le conseguenze a cui possono portare. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 6 © prof. Antonio G. Spagnolo Il pericolo della consulenza etica Cadere nella trappola di identificare il compito della consulenza etica nella risoluzione di un conflitto, piuttosto che nella ricerca della decisione buona e giusta per il paziente che si trovano davanti. Tendenza attuale negli USA, come conseguenza diretta del pluralismo, della perdita di consenso religioso e del multiculturalismo. Cioè sostituzione dell’etica normativa con la psicologia: - per evitare di prendere posizione nei casi più difficili - per evitare anche la fatica di esercitare il giudizio etico nelle questioni più complesse. Sarebbe l’inizio della fine dell’etica come ricerca formale di ciò che è buono e giusto nelle azioni umane. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 7 © prof. Antonio G. Spagnolo L’attuale sviluppo della medicina e il pericolo della scomparsa della bioetica clinica L’etica clinica ha un senso quando gli operatori sanitari hanno un ampio margine di responsabilità: se si causa la scomparsa della responsabilità non si ha più bisogno dell’etica E la responsabilità si sta sempre più restringendo: 9 per l’estremizzazione del principio di autonomia del paziente 9 per il predominio delle considerazioni di efficienza, in nome di una giusta allocazione delle risorse La bioetica rischia di erodere il proprio fondamento! Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 8 © prof. Antonio G. Spagnolo Il medico coinvolto deve considerare solo ciò che è nel migliore interesse del paziente, non se, per esempio, non attuare un intervento sia eticamente sconveniente Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 9 © prof. Antonio G. Spagnolo In realtà … La preoccupazione etica diventa inseparabile dalla preoccupazione medica circa la corretta diagnosi e trattamento del paziente: una buona medicina clinica è una medicina etica! Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 10 © prof. Antonio G. Spagnolo Bisogna che l’attività dell’etica venga radicata nella pratica clinica e non nella poltrona del filosofo moralista. Il dibattito sui problemi etici è parte integrante dell’attività medica quotidiana nello scegliere il miglior trattamento per i pazienti. I dipartimenti di bioetica che rimangono separati dalla professione medica, crogiolandosi nelle teorie e nella speculazione, sono alquanto ridondanti. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 11 © prof. Antonio G. Spagnolo Ruolo dell'etica nella decisione clinica Dare il giusto rilievo all'emotività Definire i termini adoperati Identificare i principi etici in gioco Chiarire gli interessi in conflitto Valutare le diverse alternative possibili Giustificare la scelta e cioè COLLOCARE LA DECISIONE IN UN COERENTE E DEFINITO QUADRO ANTROPOLOGICO Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 12 © prof. Antonio G. Spagnolo IL METODO IN BIOETICA CLINICA BIOETICA SOSTANTIVA (dei principi o deduttiva) Al caso si applicano in modo concreto e circostanziato i principi e le teorie. Il caso costituisce "solo" le circostanze ma non apporta elementi veramente "sostanziali" BIOETICA PROCEDURALE (induttiva) Poiché sarebbe impossibile l’accordo su ciò che costituisce la “sostanza”, si parte dal caso concreto come unica cosa sostanziale. Dunque, il caso non rappresenta solo le circostanze ma acquista rilevanza decisiva ai fini del giudizio Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 13 © prof. Antonio G. Spagnolo L’equilibrato rapporto tra teoria etica e clinica Bioetica clinica come un ponte tra l’etica teorica e l’etica al capezzale del paziente Su questo ponte le idee si muovono non solo nella direzione dalla teoria alla pratica, deduttivamente, ma anche dalla pratica alla teoria, in senso induttivo. Entrambe le discipline, la bioetica e la clinica, vengono reciprocamente ad arricchirsi al letto del paziente in quanto - da un lato ci si trova di fronte ad un caso unico, quello dello specifico paziente (con la sua storia, le sue aspettative, le sue sofferenze) la cui analisi affina il giudizio valutativo; - dall’altro, la decisione in quel singolo caso risulta arricchita dall’attenzione ai valori in gioco e ai principi di riferimento e può valere anche in casi analoghi in generale (c’è qualcosa che non va se valesse per il singolo caso ma non per casi analoghi). Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 14 © prof. Antonio G. Spagnolo BIOETICA CLINICA CARATTERISTICHE OTTIMALI Deve avere una buona metodologia di esame dei casi (non necessariamente un’unica) Deve avere una relazione con una teoria etica che coniughi l'unità di alcuni principi di fondo con la pluralità delle diverse decisioni possibili Deve distinguere il piano oggettivo delle conseguenze della decisione dal piano soggettivo (valutazione e rilevanza delle circostanze) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 15 © prof. Antonio G. Spagnolo PERSONALISMO E METODOLOGIA DELLA BIOETICA CLINICA La bioetica clinica è un campo in cui afferiscono diverse discipline e pertanto molti metodi possono essere utilizzati per esplorare i diversi aspetti connessi al singolo caso. E il personalismo dovrebbe costituire lo sfondo alla luce del quale dare un significato alle conclusioni a cui arrivano i diversi metodi utilizzati per esaminare un caso e prendere una decisione. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 16 © prof. Antonio G. Spagnolo Il triplice livello della bioetica clinica a) Conoscenza del caso clinico b) Principi di riferimento c) Sintesi valutativa relazionale Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 17 © prof. Antonio G. Spagnolo Primo Livello (Oggetto dell’atto) Buona conoscenza del dato Una valutazione etica deve sempre poggiarsi sulla conoscenza, la migliore possibile dell’oggetto da valutare Necessità di integrazione fra professionalità diverse Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 18 © prof. Antonio G. Spagnolo Secondo Livello (Etica dei contenuti) - 1 Conoscenza dei valori etici di riferimento Vogliamo comprendere ciò che è bene fare, pertanto dobbiamo avere un riferimento di contenuto e non solo procedurale. Una bioetica solo procedurale non si giustifica, non è in grado di illuminare pienamente le scelte. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 19 © prof. Antonio G. Spagnolo Secondo Livello (Etica dei contenuti) - 2 Conoscenza dei valori etici di riferimento La presunzione a favore della vita umana quale valore fondamentale (principio di precauzione) Il principio della dignità della persona Il rispetto della giustizia (risorse, relazioni umane) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 20 © prof. Antonio G. Spagnolo Terzo Livello (Intenzioni e Circostanze) Oltre alla conoscenza del dato ed alla individuazione dei valori etici messi in gioco, sarà necessario conoscere e soppesare le eventuali circostanze personali e relazionali del caso concreto. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 21 © prof. Antonio G. Spagnolo Valutazione finale In questo modo si arriva alla valutazione concreta del caso in studio che terrà conto: a) dati b) valori etici di riferimento c) intenzioni e circostanze Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 22 © prof. Antonio G. Spagnolo I molti metodi dell’etica medica (o 13 modi di osservare un merlo!) Filosofia Religione e teologia Codici professionali (deontologia) Diritto (medicina legale) Casuistica Storia Metodo qualitativo Metodo etnografico Indagine quantitativa Metodo sperimentale Economia e scienza delle decisioni Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 23 © prof. Antonio G. Spagnolo Definizione di etica clinica “L’etica clinica è una disciplina pratica che fornisce un approccio strutturato per: - identificare - analizzare - risolvere questioni etiche nella medicina clinica” Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 24 © prof. Antonio G. Spagnolo Il sorgere dei conflitti fra operatori sanitari e pazienti Raramente sorgono conflitti significativi fra operatori sanitari e pazienti/famiglie quando vi è la disponibilità da parte di entrambi a tener conto di valori morali quali: 9 il rispetto reciproco 9 l’onestà 9 la credibilità e la fiducia 9 l’atteggiamento compassionevole 9 l’impegno a perseguire gli stessi obiettivi (il buon medico, il buon infermiere … il buon paziente!) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 25 © prof. Antonio G. Spagnolo Il metodo dei quattro criteri (o delle quattro categorie) Indicazioni per l’intervento medico Preferenze del paziente Qualità di vita Aspetti contestuali Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 26 © prof. Antonio G. Spagnolo Analogia con le categorie dell’esame clinico dei pazienti il sintomo principale l’anamnesi patologica prossima l’anamnesi patologica remota l’anamnesi familiare e sociale l’esame obiettivo i dati di laboratorio Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 27 © prof. Antonio G. Spagnolo Le indicazioni mediche (principio di beneficità/non maleficienza Qual è il problema medico del paziente (storia, diagnosi, prognosi)? E’ un problema acuto o cronico, critico, sopravvenuto, reversibile? (vedi CURE, COPE, CARE e CONFORT) Quali sono gli obiettivi del trattamento? Quali sono le probabilità del successo? Che cos’altro si può fare se il piano terapeutico fallisse? In conclusione: come il paziente può beneficiare dagli interventi medici e infermieristici e come possono essere evitati i danni collaterali? (Jonsen-Siegler-Winslade, Etica clinica, 2003) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 28 © prof. Antonio G. Spagnolo IL METODO DEI QUATTRO CRITERI di Jonsen, Siegler & Winslade TO CURE intervento medico finalizzato alla guarigione della malattia (es. shock anafilattico, con insufficienza respiratoria, meningitis pneumococcica) TO COPE ruolo del paziente nel fronteggiare la malattia, accettando o meno gli interventi medici proposti; (es. chetoacidosi e pielonefrite in diabete mellito) TO CARE intervento medico che non può dare la guarigione ma che esprime il prendersi cura in modo continuo del paziente (es. episodio critico in soggetto con sclerosi multipla) TO COMFORT finalità di sollievo e di palliazione dell‘intervento medico, non essendovi più alcuna possibilità di arrestare la malattia (es. cancro metastatizzato con bassa probabilità di remissione anche dopo intensa cura) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 29 © prof. Antonio G. Spagnolo L’inevitabile emergere delle “teorie” nella valutazione di un caso clinico Sig.ra Care, affetta da SM, allettata a domicilio, richiede assistenza per tutte le attività quotidiane. E’ in stato confusionale e disorientata. Inizia ad avere difficoltà respiratorie e viene portata al PS. Non risponde al trattamento, ha febbre alta, respiro superficiale e dispnea. Rx torace: opacità diffuse (suggeriscono una ARDS). Emogasanalisi: Po235, Pco2 85, pH 7,02. Esami cardiologici: infarto miocardio acuto anterosettale. Neurologo e pneumologo d’accordo nel diagnosticare che la paziente ha una insufficienza respiratoria neuromuscolare primaria. La sig.ra Care dovrebbe essere intubata e ricoverata nell’unità di terapia intensiva? Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 30 © prof. Antonio G. Spagnolo L’emergere della “teoria” nel caso clinico “Purtroppo, la pratica contemporanea troppo spesso persegue l’obiettivo del prolungamento della vita organica che, in mancanza di qualsiasi altra capacità umana, non arreca beneficio ai pazienti.” (Jonsen-Siegler-Winslade, Etica clinica, p. 29) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 31 © prof. Antonio G. Spagnolo Non sovrapponibilità fra esseri umani e persone esseri umani Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno persone umane 32 © prof. Antonio G. Spagnolo Come un individuo umano non sarebbe una persona umana? essere umano essere umano = persona umana Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 33 © prof. Antonio G. Spagnolo Le preferenze del paziente (principio del rispetto dell’autonomia) Il paziente è mentalmente e legalmente capace di intendere e volere? Vi sono evidenze di incapacità? Se competente, quali preferenze ha espresso circa il trattamento? E’ stato informato di tutti i benefici e i rischi, ha compreso e ha dato il consenso? Ha lasciato scritto in precedenza disposizioni di volontà? Se incapace, chi è l’appropriato rappresentante? E questi sta usando gli standard decisionali? Il paziente non vuole o è incapace di cooperare? Se sì, perché? In conclusione: è rispettato al massimo, dal punto di vista etico e legale, il diritto del paziente a scegliere? (Jonsen-Siegler-Winslade, Etica clinica, 2003) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 34 © prof. Antonio G. Spagnolo La qualità di vita (QL) (principio di beneficità e di autonomia) Quali prospettive, con o senza trattamento, per il ritorno del paziente ad una vita “normale”? Vi sono degli elementi che possono pregiudicare la valutazione da parte degli operatori sanitari della QL del paziente? Quali limitazioni fisiche, mentali e sociali avrà il paziente se il trattamento ha successo? Le condizioni presenti o future sono tali che potrebbero essere giudicate da lui non desiderabili? Vi sono ragioni per sospendere il trattamento? Sono stati pianificati interventi di conforto e cure palliative? (Jonsen-Siegler-Winslade, Etica clinica, 2003) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 35 © prof. Antonio G. Spagnolo I fattori contestuali (principio di legalità , equità e imparzialità) Fattori familiari che possono influenzare le decisioni Fattori legati agli operatori sanitari che possono influenzare le decisioni di trattamento Fattori economici e finanziari Fattori culturali e religiosi Giustificazioni a rompere la riservatezza Problemi con l’allocazione delle risorse Implicazioni legali nelle decisioni di trattamento? Implicazioni connesse con la ricerca clinica o con la didattica Conflitti di interesse per gli operatori sanitari o l’istituzione (Jonsen-Siegler-Winslade, Etica clinica, 2003) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 36 © prof. Antonio G. Spagnolo Le circostanze e la valutazione dell’azione. 1 Giovane donna con diagnosi di feto anencefalico, diagnosi certa e senza dubbi Nell’ospedale cattolico dove viene ricoverata chiede sulla base della grave malformazione, incompatibile con la vita autonoma, che la gravidanza venga interrotta. Il Comitato etico, richiamando i principi della morale cattolica, riconosce in quel caso si sarebbe configurato un aborto e dunque l’intervento era illecito Può, la circostanza del caso cambiare la natura dell’atto di uccisione diretta del feto anencefalo? Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 37 © prof. Antonio G. Spagnolo L’emergere della “teoria” nel caso clinico “Data la conoscenza sicura dell’anencefalia, sostenevo [nel Comitato etico] che questa circostanza rende il caso diverso da quello di un aborto usuale (oltre al fatto che ci sono seri dubbi sul fatto che un feto in questa condizione possa essere considerato una persona umana). (Jonsen, 1994) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 38 © prof. Antonio G. Spagnolo Le circostanze e la valutazione dell’azione. 2 Donna di 39 anni, proveniente dal sud-Italia, gravidanza alla 21^ settimana. Grave eclampsia, ricoverata in rianimazione, con iniziali parametri clinici di CID. La patologia ostetricia riconosce che tale circostanza comporta la morte certa della madre entro pochissimo tempo. E’ escluso che si possa cercare di prolungare la gravidanza fino a che il feto non sarà in grado di vivere autonomamente. L’unica possibilità prospettata è di “intervenire” sul meccanismo fisio-patologico che ha determinato la malattia e cioè la gravidanza stessa Decisione del medico di effettuare il TC su indicazione materna per “anticipare il parto”; nasce Gabriele, di 200 gr., viene battezzato, il suo sviluppo è incompatibile con la vita. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 39 © prof. Antonio G. Spagnolo Il metodo casuistico “integrato” Indicazioni mediche: 9 9 9 i parametri dell’atto morale; gli ‘assoluti morali’; la dottrina del ‘duplice effetto’ Preferenze del paziente: 9 il significato dell’autonomia del paziente Qualità di vita: 9 la proporzionalità dei trattamenti La scelta pratica nella contestualità: 9 il ruolo della prudenza e delle altre virtù morali Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 40 © prof. Antonio G. Spagnolo Bioetica alla “poltrona” del dentista Metodologia della bioetica clinica in odontoiatria Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 41 © prof. Antonio G. Spagnolo Bioetica alla “poltrona” del dentista Valutazioni etiche e professionali difficili. 1 La maggior parte delle valutazioni etiche e professionali sono semplici e dirette e, come molte delle nostre azioni, sono il risultato di buone abitudini più che di scelte consapevoli. Tuttavia, necessità di ripensare con attenzione alle proprie abitudini professionali e morali. I casi esaminati si riferiscono sempre a casi specifici e prendono in esame le valutazioni necessarie a decidere come comportarsi in situazioni diverse. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 42 © prof. Antonio G. Spagnolo Bioetica alla “poltrona” del dentista Valutazioni etiche e professionali difficili. 2 Esistono almeno tre tipi di circostanze in cui, per decidere i comportamenti da adottare a livello professionale, sono necessarie valutazioni esplicite ed accurate delle alternative disponibili: 9 9 9 situazione che richiede ad un professionista di identificare i limiti delle proprie obbligazioni professionali e l’entità del sacrificio che deve essere disposto a compiere per il bene di un paziente; diverse obbligazioni professionali entrano in conflitto tra loro; le obbligazioni professionali di una persona entrano in conflitto con altri suoi obblighi ed impegni. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 43 © prof. Antonio G. Spagnolo Bioetica alla “poltrona” del dentista Un modello per prendere decisioni etico-professionali. 1 Proposta di un modello che illustri le diverse fasi del prendere decisoni eticoprofessionali. Qualunque modello decisionale è necessariamente il frutto di una ipersemplificazione. La teoria spesso tende a distinguere attività riflessive che, nella pratica, sono combinate tra loro e identifica come “passi” separati del processo decisionale una serie di attività che, nella riflessione etica, sono strettamente interconnesse. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 44 © prof. Antonio G. Spagnolo Bioetica alla “poltrona” del dentista Un modello per prendere decisioni etico-professionali. 2 Passo 1: Identificare le alternative Individuare i percorsi di azioni possibili e nell'identificare i loro aspetti più salienti. Alle volte questo è un compito relativamente semplice, altre volte invece può essere anche molto complesso. Domande: 9 9 9 9 quali sono i corsi di azione disponibili? quali potrebbero essere i loro esiti? quali scelte ci richiederanno di fare ancora, per noi stessi e per gli altri? quanto sono probabili questi esiti e queste scelte future (dando per scontato che queste alternative considerino sia gli aspetti clinici sia quelli non clinici)? Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 45 © prof. Antonio G. Spagnolo Bioetica alla “poltrona” del dentista Un modello per prendere decisioni etico-professionali. 3 Passo 2: Determinare cosa è in gioco a livello professionale Una volta identificate le alternative: cosa si dovrebbe o non si dovrebbe fare a livello professionale? Identificare e ponderare tutti gli obblighi specificamente professionali che sono importanti in quella situazione, accettati dal gruppo professionale e dalla comunità più ampia. Ognuna delle alternative identificate dovrà essere esaminata in questa prospettiva. I criteri da usare in questa fase del processo riguardano nello specifico le norme della professione (il contenuto associato con ognuna delle nove categorie di obblighi professionali identificati) Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 46 © prof. Antonio G. Spagnolo Bioetica alla “poltrona” del dentista Un modello per prendere decisioni etico-professionali. 4 Passo 3: Determinare cosa altro è in gioco a livello etico Ogni alternativa deve essere esaminata tenendo anche conto di cosa si dovrebbe o non si dovrebbe fare a livello etico, al di là ed al di sopra del rispetto delle norme professionali. Le norme professionali di fatto non potranno mai costituire l'intero contenuto morale della vita di una persona. Se più norme professionali entrano in conflitto tra loro, se in una data situazione non riescono a dare indicazioni utili, o se altri tipi di impegni si scontrano con gli obblighi professionali, allora la chiave di risoluzione di questi conflitti andrà ricercata nelle categorie morali e virtù più profonde. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 47 © prof. Antonio G. Spagnolo Bioetica alla “poltrona” del dentista Un modello per prendere decisioni etico-professionali. 5 Passo 4: Determinare cosa andrebbe fatto (classificare le alternative) Il processo di identificazione dei valori in gioco a livello etico e professionale potrebbe portarci, a decidere che una delle nostre alternative sia eticamente e professionalmente superiore alle altre. Scegliere un tipo di azione significa dunque scegliere anche tra valori, regole, diritti, virtù e norme professionali diversi. Dopo aver dato una valutazione, per agire è sempre necessario scegliere un percorso di azioni. Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 48 © prof. Antonio G. Spagnolo Etica clinica IL CASO DAX Master Bioetica e Formazione materiale per il solo uso didattico interno 49