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Magni si difende in aula: «Mai chiesto tangenti
[18 ] LA PROVINCIA LECCO VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 [ IL PROCESSO ENTRA NEL VIVO ] Magni si difende in aula: «Mai chiesto tangenti» L’ex consulente di Castelli: «Colombo? Sono accuse false» brevi [ PER I BIMBI ] Festa di fine anno domani all’asilo nido Il Nido Casa Vincenza di via Caldone 5 organizza per domani dalle 17 una festa di fine anno per la famiglie che frequentano il nido. Durante la festa verranno proposti giochi, danze, un momento di saluto per i bambini più grandi che il prossimo anno passeranno alla scuola dell’infanzia e una cena. Informazioni 0341.251496 [ L’INCONTRO ] L’alimentazione nella terza età (c. doz.) “Alimentazione e salute nella terza età. La prevenzione inizia a tavola”: è questo il titolo dell’incontro organizzato dall’associazione “50epiù” per lunedì prossimo, 30 maggio. L’appuntamento è per le 17 nella sala riunioni del convento del Lavello a Calolziocorte. Interverrà Marco Missaglia, medico specialista in scienza dell’alimentazione, dietologia ed endocrinologia sperimentale. [A SANTA CATERINA] Vacanza con il Coe: aperte le iscrizioni (c. doz.) Si raccolgono entro lunedì 30 maggio le iscrizioni per partecipare all’ultima iniziativa del Coe: tre giorni di vacanza a Santa Caterina Valfurva. La proposta è aperta a tutti, in particolare ai giovani che hanno vissuto con le “famiglie aperte” o con i “giovanicoe” una vacanza alla Benedicta. La gita si terrà dal 23 al 25 luglio. E’ richiesta una quota di 85 euro a persona. Per informazioni scrivere a [email protected] o telefonare al 339.5335242. «I primi problemi affrontati? Quelli dei tribunali di Lecco, Clusone e Reggio Calabria. Le forniture nelle carceri? Non me ne sono mai occupato: toccava al provveditorato regionale. La società Dike Aedifica che non ha operato per le nuove carceri? Ero solo segretario del Consiglio di amministrazione per i verbali. I gruppi elettrogeni? Non so ancora oggi cosa sono»: Giuseppe Magni, con una sicurezza impressionante, in risposta al pm Rosa Valotta è entrato nella parte dell’accusato che non vuole saperne di avere chiesto una tangente del 7% all’imprenditore Pietro Colombo di Valgreghentino. In 86 minuti di esame Giuseppe Magni ha chiarito la sua posizione. Classe 1952, sindaco di Calco dal 1993 al 2005, imprenditore e amicissimo sin dalla fine del 1991 dell’ingegner Roberto Castelli per la militanza nella Lega Lombarda, catapultato poi a Roma “come persona capace di risolvere i problemi” su chiamata proprio del ministro Castelli. Tanti anni di amicizia, contrassegnati da incarichi di fiducia e di prestigio. Poi la brusca interruzione dopo un incontro alle 22 di sera, poco prima del Natale 2004, nello studio del ministro Castelli dove Magni è convocato e trova Paolo Zani, maestro di sci del senatore. Magni ha riferito: «L’episodio strano? Si fecero alcuni nomi per la Dike. Mi chiese: ‘Sa se hanno già rubato?’. Prima della Befana Castelli mi chiamò e si scusò, dicendomi: ‘Quello che c’era sotto verrà chiarito. Ma il rapporto di fiducia si era rotto. Le mie dimissioni nel giro di poco tempo. Il secondo episodio è quello finito sul’Espresso, con la videoripresa di un incontro dove prendevo tangenti. Ma tutto è falso e finito in nulla. Io sono stato prosciolto a Roma». NUOVA UDIENZA in tribunale Con forza poi Magni ha negato che nell’agosto 2004 alla “Niscar” di Olginate avesse chiesto quel 7% sulla ipotizzata fornitura alle cerceri, presente l’amico Stefano Simonetti. «Non so perché Colombo l’abbia detto. Quella è l’unica volta che l’ho visto. Mi ero recato là per le due Maserati e Lamborghini d’epoca del suocero del ministro», ha spiegato. Il pm Rosa Valotta ha chiesto lumi sulle disponibilità economiche: valori impressionanti sino a quasi quattro miliardi di vecchie lire per due capannoni ceduti, «La società Dike Aedifica che non ha operato per le nuove carceri? Ero solo segretario del Consiglio di per i verbali» contanti di 18 mila euro in casa, dollari. Già “passati all’esame” delle Fiamme gialle di Roma e Lecco. Interessante la puntualizzazione: «Mai stato a pranzo o cena al Pesce d’Oro di Vercurago». Magni ha poi precisato di avere prestato dei soldi ai due amici Fernando Ceresa e Paolo Ghislanzoni, di non avere mai chiesto soldi a tre imprenditori, amici da sempre. che non era presente Stefano Simonetti all’incontro con Castelli e Zani al ministero. Umberto Filacchione [ CASO CAPPIO: LA PAROLA ALLE VITTIME ] «Perché sono finito nelle mani degli usurai» La testimonianza dell’imprenditore Vaccani. «Se verrò risarcito donerò i soldi alle orfanelle» (u. fil.) «Non ho mai visto nessuno picchiato. E Dalmazio non mi ha mai minacciato al tempo dei prestiti. Mi ha dato dell’infame solo quando si è convinto che sono stato io a denunciarlo. Lunedì sarò di nuovo qui perché l’ho denunciato. Siamo stati insieme anche al casinò di Campione e al ristorante. Il mio autista mi ha riferito di avere sentito che dopo il processo sarebbe venuto a trovarmi»: sono affermazioni di Alberto Vaccani, l’imprenditore del settore panifici-pasticceria nel processo “Operazione Cappio” per l’usura, estorsioni e violenze, lesioni, con diversi accusati. Il benzinaio Dalmazio Gilardi (nella foto) ha tirato qualche sospiro di sollievo, già pensando alla prescrizione di non pochi episodi di cui è accusato. Si è par- lato dei prestiti di trenta milioni di lire, poi delle cambiali e assegni per rimborsarli, a quote maggiorate, tali da fare scattare tassi usurai impressionanti, sino al raddoppio del capitale prestato. Alberto Vaccani, ora 59enne, abitante a Cremeno, ha ampiamente riferito sui “tanti che prestavano soldi". Poi: “In questo processo è venuta fuori la catena di Sant’Antonio”. Descrivendo accalorato le sue peripezie Vaccani ha negato di avere raccontato alla prima moglie, poi alla convivente e al figlio Mario le difficoltà affrontate e dovute alle “tentazioni del gioco”, tanto da essere stato costretto a cedere alcune proprietà. [ IL RICAVATO PER L’ASSISTENZA AI DISABILI ] Mille chilometri di solidarietà Tre giorni di corsa no stop: si inizia oggi in piazza Cermenati A poche ore dal suo inizio, sono già centinaia i lecchesi (e non) che risultano iscritti alla “Mille chilometri e….. oltre”, la corsa di solidarietà non competitiva, organizzata da “Il Gruppo Amici Lecco” in collaborazione con il Comune, nel centro storico del capoluogo lecchese. La manifestazione vedrà fra i primi frazionisti la trentina di possenti atleti del “Rugby Lecco” ( che milita in serie B): saranno loro, come virtuale simbolo sportivo lecchese, ad aprire una manifestazione che, in questa sua 1^ edizione, si modella su una staffetta di mille metri, percorsa da 1000 persone (per un totale, appunto, di 1000 km di percorso) da svolgersi per tre giorni no-stop (anche di notte) a partire dalle 18 di oggi, venerdì 27 maggio, per concludersi alle 18 di domenica 29 maggio. La partenza avverrà in piazza Cermenati per concludersi 1000 metri (per mille frazioni) dopo nella medesima piazza, dopo aver svolto mille volte lo stesso circuito. A fine gara, dopodomani alle 18,30, avverrà, alla presenza del “Presidente del Gruppo Amici Lecco”, Giuseppe Preda, di rappresentanti del Comune con il Sindaco Brivio in testa e di tutti gli sponsor, la premiazione dei vincitori delle singole categorie. Per partecipare l’offerta e libera (ma parte da un minimo di 5 euro), mentre il circuito ripetuto mille volte sarà quello da piazza Cermenati a via Mascari, poi via Cavour, via Roma, piazza Mazzini, piazza Garibaldi, di nuovo via Roma (a scendere), piazza XX settembre, per poi chiudere di nuovo in piazza Cermenati. Giuseppe Prenda, presidente del “Gruppo Amici Lecco” e promotore della manifestazione che vede come partner anche il quotidiano “La Provincia”, si dice già soddisfatto: «Ci stiamo avvicinando al nostro obiettivo -spiega mentre lavora agli ultimi preparativi -, tanto che il numero preciso di iscritti ancora non lo abbiamo quantificato, ma a 24 ore dall’inizio siamo già sulle svariante centinaia di partecipanti. Anche il Sindaco di Lecco, Virginio Brivio, ha dato la sua adesione e la mia speranza personale è che anche lui, camminando o correndo, possa fare un pezzettino (mille metri.ndr) di questo lunghissimo percorso». L’obiettivo dell’associazione è quello di raccogliere un po’ di soldi per il “Gruppo Amici di Lecco” (che si occupa di assistenza e appoggio ai disabili), ma anche di farla conoscere ai tantissimi lecchesi che sono pronti a dare il loro appoggio per mille metri e solo 5 euro (minimo). Fiorenzo Radogna Invitato dal presente del tribunale Ambrogio Ceron «a non continuare a recitare» Alberto Vaccani ha anticipato che intende donare alla orfanelle di Varese quanto riuscirà ad ottenere di risarcimento da Dalmazio Gilardi assistito dagli avvocati Ruggero Panzeri e Roberto Tropescovino. Il presidente Ceron ha insistito per fare riconoscere cambiali e assegni con nomi, importi e firme. L’importo di un milione ad esempio era aumentato di trecento o cinquecentomila al mese. Dopo la breve deposizione del figlio Mario Vaccani, nell’aula hanno destato forte impressione le dichiarazioni di Maria Cristi- na Molteni, contitolare dell’impresa di trasporti di Sirone, sui rapporti con Mariella, la donna che trattava i prestiti ad usura per conto dell’imputato. Ha detto: «Le banche non mi facevano credito. Sono stata costretta a ricorrere a lei». All’avvocato Massimo Paradiso ha dichiarato di avere restituito trecentomila euro per prestiti di poco più di un terzo. L’avvocato Ruggero Panzeri, per l’imputato, ha insistito per farle ricordare che due cambiali, fossero state pagate per vere prestazioni professionali con l’azienda rappresentata da Mariella Aliverti, come sostenuto in un primo verbale. Ma la donna non ha avuto dubbi: «Non erano affari. Ero terrorizzata dalle minacce ricevute: Mariella mi disse: ‘Stai attenta, se ti viene a prendere... ».