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Lucidi pubblicita
La pubblicità z La pubblicità rappresenta il canale principale attraverso il quale i consumatori ottengono informazioni sui prodotti. • • • • Nel 2006, le spese pubblicitarie in USA sono state pari al 2,2% 2 2% del PIL. PIL In Italia, nel 2007, le imprese hanno speso in pubblicità circa 18 miliardi di euro. Nel 2006 la General Motors ha speso 3.3 miliari di $, la Procter&Gamble circa 4,9 miliardi di $, la Mattel 391 milioni di $. Le spese pubblicitarie in % dei ricavi: GM circa il 2,9%, la Mattel il 10%. La pubblicità z z z z La pubblicità z Persuasiva • per aumentare la (percezione di) differenziazione di prodotti sostanzialmente omogenei Æ potere di mercato t Æ aumento t dei d i prezzii z Informativa • Sulle caratteristiche del prodotto perché le imprese investono in pubblicità perché in alcuni settori più che in altri. come influisce la pubblicità sull’interazione strategica tra le imprese quali sono gli effetti sui prezzi e le implicazioni per il benessere dei consumatori. La pubblicità z Se i prodotti sono sostanzialmente omogenei, la pubblicità persuasiva rappresenta una strategia di differenziazione del prodotto (es. farmaci di marca vs farmaci generici) e quindi allevia la concorrenza di prezzo. Se i prodotti sono differenziati la pubblicità informativa, illustrando ai consumatori le caratteristiche dei beni, può accentuare la competizione non di prezzo. 1 Perché le imprese spendono in pubblicità La pubblicità z Il contenuto informativo della pubblicità dipende da quanto i consumatori sono in grado di stabilire le caratteristiche di un prodotto prima dell’acquisto dell acquisto. z • beni di ricerca (es. le caratteristiche tecniche • di un impianto hi-fi) è possibile conoscere le caratteristiche prima dell’acquisto. beni esperienza (es. ristorante) ciò è possibile solo dopo il consumo. z Perché le imprese spendono in pubblicità Perché le imprese spendono in pubblicità z L’impresa ha incentivo ad investire in pubblicità tanto più quanto • • z z • . z maggiore è il margine di profitto derivante dall’aumento della domanda maggiore gg è la reattività della domanda alla p pubblicità Condizione di Dorfman-Steiner un’impresa con potere di mercato massimizza i profitti scegliendo un livello di output (o di prezzo) e un livello di pubblicità tale che il rapporto fra spesa pubblicitaria e ricavi è uguale al rapporto tra elasticità della domanda alla pubblicità (η) e elasticità della domanda al prezzo (ε) η a = ε R Imprese razionali, spenderanno in pubblicità solo se è redditizio farlo, ovvero se l’incremento dei ricavi supera i costi della pubblicità pubblicità. L’ipotesi L ipotesi fondamentale, quindi, è che la pubblicità sposti la curva di domanda. La curva di domanda è: D(P,a); le spese pubblicitarie (a) determinano la posizione della curva di domanda. Nel caso dell’impresa monopolista, il potere di mercato è tanto maggiore quanto più rigida è la domanda: p − MC 1 p z z = ε Un’impresa in concorrenza perfetta, non ha incentivi ad investire in pubblicità: può vendere tutto ciò che vuole al prezzo attuale senza dover fare sforzi pubblicitari. η e ε dipendono, tra l’altro, dalla struttura di mercato che a sua volta è influenzata dalla concentrazione 2 Esercizio z z Perché le imprese spendono in pubblicità (PRN p355) 1 In un mercato in cui la domanda è P(Q,α) =100− Q (α indica il numero di messaggi pubblicitari) α L’unica impresa che opera in quel mercato sostiene un costo marginale di produzione pari a 60 ed un costo per ciascun messaggio pubblicitario pari ad 1 Euro. Supponendo che α=2500 2500 • Qual è la curva del ricavo marginale del monopolista? • Quali sono i valori del prezzo e dell’output che massimizzano i profitti del monopolista? • Qual è l’elasticità della domanda al prezzo in corrispondenza di questa combinazione e output? • La funzione di domanda è tale che l’elasticità della domanda alla pubblicità è costante e pari a ½. La combinazione di prezzo e output ottenuta, soddisfa la condizione di DS? z z z I consumatori possono avere informazione incompleta sui prezzi o sulle caratteristiche dei prodotti. Informazione incompleta sui prezzi Æ la pubblicità intensifica la concorrenza di prezzo Informazione incompleta sulle caratteristiche dei prodotti prezzi Æ la pubblicità riduce la concorrenza di prezzo • • • La pubblicità informativa e la concorrenza di prezzo z Con poche imprese (elevata concentrazione) il potere di mercato è elevato Æè più conveniente investire in pubblicità (es. nel modello di Cournot p − MC a − c = p a + nc se la pubblicità è, almeno in parte, generica (ovvero aumenta la domanda di tutte le imprese) a parità di spesa, l’effetto sulla domanda individuale è maggiore Æ è più conveniente investire in pubblicità se la pubblicità, aumentando la differenziazione, ha come effetto la sottrazione di domanda ai rivali Æ(con poche imprese) è meno conveniente investire in pubblicità. Informazione incompleta sui prezzi z Consideriamo un prodotto omogeneo con costi di ricerca positivi e in assenza di pubblicità • z p=pR>MC Infatti, se il consumatore non conosce i prezzi praticati dalle imprese, sceglie una impresa a caso ed acquista se il prezzo è minore del prezzo di riserva. Se le imprese conoscono pR, allora p=pR è un equilibrio di Nash. Data la strategia dei consumatori alle imprese conviene fissare questo prezzo e data la strategia delle imprese ai consumatori conviene acquistare dalla prima impresa che visitano. La pubblicità, informando sui prezzi intensifica la concorrenza di prezzo e, se valgono le ipotesi del modello di Bertrand, con perfetta informazione sui prezzi, l’equilibrio di Nash è p=MC. 3 Informazione imperfetta costi di ricerca z z z z I consumatori NON sono perfettamente informati sui prezzi Indichiamo con s i costi di ricerca e con r, la disponibilità a pagare per il bene Se valgono tutte le ipotesi del modello di Bertrand, in assenza di costi di ricerca (s=0) Æ p=MC Con s>0 nell’equilibrio di Nash tutti i negozi fissano p=r (perché?) Informazione incompleta sulle caratteristiche dei prodotti z z z Il dilemma della pubblicità z z z Nel caso in cui la pubblicità intensifica la concorrenza di prezzo, come nel caso di pubblicità informativa e in presenza di informazione incompleta sui prezzi, perché le imprese spendono in pubblicità? Le imprese si trovano intrappolate in una situazione tipo dilemma del prigioniero. Consideriamo un duopolio simmetrico e supponiamo che chi spende di più in pubblicità cattura tutta la domanda (come nel modello di Betrand). • In equilibrio, le imprese aumentano le spese pubblicitarie fino al punto in cui i profitti sono nulli e si dividono a metà il mercato. • La soluzione ottimale sarebbe di dividersi il mercato senza spendere in pubblicità. MA la razionalità individuale le spinge a sostenere le spese pubblicitarie. • Un accordo potrebbe ridurre le spese (eccessive) in pubblicità. Tale accordo può essere sostenuto in un gioco ripetuto se il fattore di sconto è sufficientemente elevato. Prodotti differenziati. Con informazione incompleta sulle caratteristiche, i consumatori si comportano come se il prodotto fosse omogeneo. Come nel modello di Bertrand, in equilibrio p=MC. La pubblicità, informando sulle caratteristiche dei prodotti, aumenta la differenziazione (L’equilibrio è ora quello del modello di Hotelling, p>MC) e riduce la concorrenza di prezzo. La pubblicità come segnale di qualità z z Bene esperienza + informazione asimmetrica Æ mercato dei bidoni (lemons) La pubblicità, anche se non informativa, può funzionare da segnale della qualità del prodotto. Il messaggio è “Spendo in pubblicità perché il prodotto è di qualità elevata”. • Se la pubblicità è costosa, in equilibrio le imprese che producono beni di qualità elevata faranno pubblicità, quelle che vendono un prodotto di bassa qualità non spenderanno in pubblicità. Si tratta di un equilibrio “separatore” e perciò rivelatore della qualità del bene. 4 Esercizio (Garavaglia 9.1) 5