l`artista fiona hall inaugura il nuovo padiglione australiano con
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l`artista fiona hall inaugura il nuovo padiglione australiano con
**SOTTO EMBARGO AL 5 MAGGIO 2015 ** L’ARTISTA FIONA HALL INAUGURA IL NUOVO PADIGLIONE AUSTRALIANO CON WRONG WAY TIME ALLA 56. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE – LA BIENNALE DI VENEZIA Installazione Esperenziale Esamina lo Scontro tra Natura e Cultura nel Mondo Odierno Nuovo Padiglione di Denton Corker Marshall Segna il Primo Edificio Costruito nel 21° Secolo nei Giardini della Biennale LA MOSTRA: Padiglione dell’Australia (Giardini della Biennale) 9 maggio - 22 novembre 2015, dalle 10 alle18 I Giardini sono chiusi il lunedì (salvo 11 maggio, 1 giugno e 16 novembre, 2105) VERNISSAGE: 6 – 8 maggio 2015, dalle 10 alle 19 Padiglione dell’Australia, Giardini della Biennale INAUGURAZIONE UFFICIALE: 6 maggio 2015, 10:30 Padiglione dell’Australia, Giardini della Biennale 1 VENEZIA, Italia, 5 maggio 2015 - Wrong Way Time raccoglie dozzine di opere multi-parte create dall’artista Fiona Hall, poste in dialogo tra di loro nell’ambito di un’esposizione polisensoriale e immersiva. L’argomento della Hall è quel campo ove s’intersecano conflitti globali, finanza mondiale e l’ambiente, che lei percepisce quale “un campo minato di follia, malvagità e tristezza, in ugual misura”. Il suo vigoroso esame dell’interdipendenza tra natura e cultura acquista una nuova urgenza mentre risponde alle realtà del cambiamento climatico, della guerra e della crescente iniquità. Un vero e proprio museo di materiali e oggetti trasformati, assieme a intensi e struggenti dipinti e sculture, ci spinge a considerare il nostro impatto sul futuro della natura. La Hall è la prima artista rappresentante ad esibire nel nuovo Padiglione dell’Australia, progettato dallo studio d’architettura australiano Denton Corker Marshall e gestito dall’Australia Council for the Arts - il primo padiglione del 21° secolo e l’unico ad affacciarsi sull’acqua negli storici Giardini della Biennale. “Wrong Way Time echeggia intensamente il richiamo del curatore della 56. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia Okwui Enwezor di ‘offrire al mondo una cassa di risonanza globale’, e serve quale tempestivo e potente indagine dello stato del nostro mondo” dice Simon Mordant AM, Commissario del Padiglione dell’Australia. “La Hall da tempo focalizza sulla crescente urgenza di questi temi e sono lietissimo che abbia ricevuto un tale palco per fare il punto della nostra epoca contemporanea.” “Le realtà del terrorismo, della guerra, del cambiamento climatico, del saccheggio ambientale, e del tumulto economico sono entrate a fare parte della nostra consapevolezza quotidiana,” dice Hall, l’artista rappresentante per il Padiglione dell’Australia alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia. “La nostra forma mentis contemporanea ci ha portato ad una diffusa paranoia circa questo stato periglioso. Ma è un mondo che anche resiliente e meraviglioso. Il corpus di opere che presento è un tentativo personale di conciliare uno stato di malinconia e caos con una curiosità e affetto per il luogo ove tutti viviamo.” In Wrong Way Time, il visitatore entra uno spazio scuro ove oggetti illuminati emergono dalle ombre. Una foresta di orologi - a pendola, mantello, a cucù - crea su un lato una scura parete di lamento. Armadietti carbonizzati sono ripieni di raccolte di banconote, giornali e atlanti e altri resti archeologici di vita contemporanea, assiemi a forme in bronzo fuso e intricate sculture in latta martellata, pane scolpito, ragni vivi che tessono ragnatele su diorami paesaggistici, e nidi d’uccelli fatti con banconote tagliuzzate. L’armadietto circonda un gruppo centrale di figure appese con teste distorte lavorate a maglia in tessuto mimetico, un polo nichilista di maschere mortuarie cave. Il suono intermittente di orologi, il loro ticchettio, scampanio e cucù, assieme a registrazioni di corvi, aggiunge uno strato di risonanza che contribuisce a un senso di follia e sventura. “L’installazione enciclopedica della Hall è la sua risposta alla condizione di vivere su questo pianeta, una visione contemporanea di paradiso e inferno; esprime il suo profondo amore per il mondo in tutta la sua varietà, complessità e stupore, e il suo spavento verso l’ignoranza e avidità che ne minacciano l’esistenza” dice Linda Michael, curatrice della mostra. “Il titolo, Wrong Way Time, è al contempo un verdetto e una sfida. Mentre denota un senso diffuso d’incertezza sul futuro, alimentata da notizie di guerra, mutazioni climatiche, specie in estinzione e iniquità economiche, la mostra stessa è affermativa della vita e trasformativa.” 2 Wrong Way Time può essere vista quale un corpus di opere comprendente centinaia di elementi, ciascuno incastonato con strati di significato che lo spettatore scopre mentre naviga la mostra. La Hall usa ripetizione, mimica, strati di riferimento e materiali e oggetti riutilizzati per creare un paesaggio simbolico che rileva il suo fascino con cicli naturali, e le linee di condotta e azioni che degradano sistemi organici o sminuiscono la vita. Ciò è evidente in Tender (2003–06), una collezione di oltre ottanta nidi minuziosamente creati da banconote di dollaro USA triturate. Mentre queste sculture raffigurano accuratamente una gamma di strutture aviarie, ponendo l’accento sulla diversità riscontrata nel mondo naturale, la loro vacuità richiama l’attenzione alla perdita di specie e di habitat. Tender invita anche quesiti sul valore della valuta stessa nel renderla senza valore triturandola, e ci chiede di considerare che cosa la nostra società stia nutrendo nella sua implacabile ricerca di profitto. Viene anche indagato l’impatto della colonizzazione e il capitalismo sull’ambiente in Manuhiri (Travellers) (2014), per la quale la Hall ha raccolto detriti di legno, tra cui pino, pioppo, manuka e kanuka, dal Fiume Waiapu sulla costa orientale dell’Isola Nord di Aotearoa in Nuova Zelanda. La vallata Waiapu era una volta circondata da fitte foreste prima di soffrire da erosione, scarichi chimici e l’accumularsi di limo a seguito di sviluppo urbanistico. In una mossa paradossale e poetica, i pezzi di legno scelti dalla Hall richiamano creature viventi, apparendo quali vestigia struggenti del degrado ambientale che le hanno plasmate. All the King’s Men (2014–15) è un esposizione di figure tridimensionali sospese le cui teste sono lavorate a maglia da uniformi in tessuto mimetico di diversi paesi, intesi a mimare la natura a beneficio delle attività di forze militari. Rudimentali corpi spettrali pendono da teste sfigurate, creando un gruppo sconcertante al posto d’innumerevoli soldati di fanteria, vittime di guerra incuranti di nazionalità. Tessuto mimetico appare nuovamente in Kuka Iritija (Animals from Another Time) (2014), una collaborazione con undici artisti dal Tjanpi Desert Weavers, un collettivo di donne artiste Aborigene note per le loro opere d’arte in fibra, create tessendo il tjanpi, o erba. Per realizzare quest’opera, sia la Hall, sia le donne hanno tessuto forme di animali estinti e in via d’estinzione nativi dell’Australia Centrale usando graminacee indigene del deserto. Il processo della creazione di queste forme, culminando nella loro presentazione a Venezia conserva la memoria di creature che vagavano la regione prima che effetti di cambiamenti climatici e animali selvaggi presero piede, o bombardamenti nucleari segreti compiuti dai Britannici negli anni cinquanta a Maralinga resero inabitabili parti di questa regione. Per Kuka Iritija, la Hall ha fornito le donne con strisce di tessuto proveniente da uniformi militari contemporanei Britannici e Australiani, per essere tessute nelle loro creature, inserendo così la narrativa della perdita e dislocamento delle genti Aborigene sotto il dominio coloniale. 3 L’ARTISTA Fiona Hall (nata a Oatley, Sydney, Australia nel 1953) vive e lavora ad Adelaide. Creando principalmente opere fotografiche negli anni settanta, negli anni ottanta estese la propria opera abbracciando una svariata gamma di mezzi espressivi quali pittura, scultura, installazione, progettazione di giardini e film. Nel trasformare materiali e oggetti quotidiani, la Hall crea opere d’arte che spesso affrontano il tema della relazione tra natura e cultura. Tra le sue opere annovera rilevanti commissioni pubbliche e progetti sempre più impegnati nei temi dell’ecologia, della storia e degli effetti della globalizzazione. La Hall vanta numerosi riconoscimenti e premi, tra le sue mostre personali citiamo tra le più recenti: Fiona Hall: Big Game Hunting al Heide Museum of Modern Art, Melbourne (2013); la significativa rassegna Fiona Hall: Force Field, tenuta dal Museum of Contemporary Art Australia (2008) in collaborazione con la City Gallery Wellington, Nuova Zelanda; e una retrospettiva dal titolo The Art of Fiona Hall, alla Queensland Art Gallery, Brisbane, presentata anche alla Art Gallery of South Australia, Adelaide (2005). IL NUOVO PADIGLIONE AUSTRALIANO Wrong Way Time inaugura il nuovo Padiglione dell’Australia, progettato da Denton Corker Marshall a gestito dall’Australia Council for the Arts. È il primo edificio ad essere costruito nel 21° secolo negli storici Giardini della Biennale, e l’unico che si affaccia sull’acqua. Il nuovo Padiglione dell’Australia, con l’esterno in granito nero e una rigida sagoma geometrica, contrasta con il tipico panorama di Venezia. Panelli operabili di grandi dimensioni all’esterno dell’edificio possono essere sollevati, consentendo alla luce naturale di inondare lo spazio espositivo e offrendo ai visitatori una vista del canale. L’interno dell’edificio è una galleria rettangolare, quasi quadrata, di 240m2, il cui formato flessibile può essere trasformato secondo le multiformi esigenze d’installazione richieste da artisti contemporanei. IL CURATORE E IL COMMISSARIO Linda Michael è la Curatrice dell’esposizione australiana alla Biennale di Venezia del 2015. Esperta di fama nel campo dell’arte australiana contemporanea, la Michael è attualmente Vice-Direttrice e Senior Curator presso il Heide Museum of Modern Art di Melbourne. Alla Biennale di Venezia del 2003 ha curato la mostra di Patricia Piccinini We Are Family per il Padiglione dell’Australia. Tra le numerose mostre della Michael citiamo: Future Primitive (2013), Callum Morton: In Memoriam (2011) e Freehand: Recent Australian Drawing, (2010), al Heide Museum of Modern Art di Melbourne; 21st Century Modern: The Adelaide Biennial of Contemporary Australian Art (2006); e diverse esposizioni al Museum of Contemporary Art Australia di Sydney tra le quali Mikala Dwyer (2000); word: artists explore the power of a single word (1999), e Real Fictions: Four Canadian Artists (1996). Nel 2000 è stata anche Commissario australiano per la mostra Song of the Earth al Museum Fridericianum a Kassel, Germania. Simon Mordant AM sarà per la seconda volta - la prima fu nel 2013 - il Commissario per il Padiglione dell’Australia alla Biennale di Venezia del 2015. Presidente del Consiglio del Museum of Contemporary Art Australia dal 2010, fu precedentemente Presidente della 4 Fondazione dello stesso museo. Mordant siede anche nei Consigli di: Australian Broadcasting Corporation (ABC), Garvan Research Foundation, MOMA PS1, the Leadership Council for the New Museum in New York ed è membro del comitato esecutivo del Tate International Council, nonchè membro dell’International Council of The Museum of Modern Art in New York (MOMA). È anche membro del Consiglio Consultivo di Venice Heritage in Italia. CATALOGO DELLA MOSTRA E PROGRAMMI PUBLICI Fiona Hall: Wrong Way Time Australia Council for the Arts & Piper Press, Linda Michael (ed.), Sydney, 2015 Saggi di Linda Michael e David Hansen, e un intervista con i Tjanpi Desert Weavers 136 pagine, copertina rigida, 280 x 224 mm, interamente illustrato in colore. LO STUDIO DENTON CORKER MARSHALL Denton Corker Marshall, uno degli studi d’architettura australiani più stimati, è stato scelto all’unanimità per la progettazione del nuovo padiglione da una rosa di candidati di sei aziende australiane. Denton Corker Marshall è noto per edifici di spicco quali lo Stonehenge Visitor Centre nel Regno Unito, le Ambasciate australiane di Tokyo e Pechino, il Melbourne Museum e il Museum of Sydney. Fondata a Melbourne nel 1972 dagli architetti John Denton, Bill Corker e Barrie Marshall, con studi anche a Londra, Manchester e Giakarta, lo studio ha guadagnato consensi grazie a realizzazioni di architettura funzionale e un approccio teso a creare architettura memorabile distillando e raffinando un singolare concetto base. Tra i premi ricevuti ricordiamo il National Award for Residential Architecture per la Zinc House da parte dell’Australian Institute of Architects (2011); il RIBA National Award and Sustainability Award per il Manchester Civil Justice Centre (2008); e il RAIA Victorian Architecture Medal, Project of the Year per il Melbourne Museum (2001). L’AUSTRALIA ALLA BIENNALE DI VENEZIA L’Australia è stata rappresentata alla Biennale di Venezia sin dal 1954. Negli anni ottanta l’Australia si assicurava l’allora ultimo sito disponibile all’interno dei Giardini e nel 1988 inaugurava un padiglione provvisorio, progettato da Philip Cox. L’Australia Council annunciava la sua intenzione di ricostruire il Padiglione dell’Australia in occasione della 54° Biennale di Venezia nel 2011. Le autorità locali di Venezia hanno dato il loro consenso alla nuova costruzione, che sarà inaugurata nel 2015. L’Australia è la prima nazione a costruire all’interno dei Giardini dal 1995 e la prima a costruirvi un padiglione nel ventunesimo secolo. Tra gli artisti che hanno partecipato all Biennale di Venezia ricordiamo Simryn Gill (2013); Hany Armanious (2011); Shaun Gladwell, Vernon Ah Kee, Ken Yonetani, Claire Healy and 5 Sean Cordeiro (2009); Callum Morton, Susan Norrie, Daniel von Sturmer (2007); Ricky Swallow (2005); Patricia Piccinini (2003); Lyndal Jones (2001); Howard Arkley (1999); Judy Watson, Yvonne Koolmatrie, Emily Kame Kngwarreye (1997); Bill Henson (1995); Jenny Watson (1993); Trevor Nickolls, Rover Thomas (1990); Arthur Boyd (1988); Imants Tillers (1986); Peter Booth, Rosalie Gascoigne (1982); Mike Parr, Tony Coleing, Kevin Mortensen (1980); Ken Unsworth, John Davis, Robert Owen (1978); Arthur Streeton, Arthur Boyd (1958); Albert Tucker (1956); Sidney Nolan, Russell Drysdale, William Dobell (1954). L’AUSTRALIA COUNCIL FOR THE ARTS The Australia Council for the Arts, è il principale ente consultivo e di finanziamento delle arti del Governo Australiano. Il Consiglio patrocina le arti attraverso una serie d’iniziative atte allo sviluppo e la promozione a livello nazionale e all’estero della distintiva arte e cultura australiana. Negli scorsi tre decenni, le esposizioni australiane alla Biennale di Venezia sono state gestite e patrocinate dall’Australia Council for the Arts. LA BIENNALE DI VENEZIA La Biennale di Venezia risale al 1895, quando fu organizzata la prima Esposizione d’Arte Internazionale. È di maggior spicco tra le biennali internazionali e le istituzioni culturali al mondo, attirando centinaia di migliaia di visitatori, presentando ogni due anni le più recenti evoluzioni dell’arte contemporanea. La 56° Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia (9 maggio - 22 novembre, 2015) è diretta da Okwui Enwezor, curatore, critico d’arte e scrittore, nonché Direttore della Haus der Kunst di Monaco. CONTATTI STAMPA Internazionale: Resnicow + Associates Alison Buchbinder / Chelsea Beroza [email protected] / [email protected] +1 212-671-5165 / +1 212-671-5160 In Australia: Katrina Hall [email protected] +61- 421 153 046 6