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metodo sillabico
INSEGNARE A SCRIVERE E LEGGERE CON IL “METODO SILLABICO” In 1^…noi INSEGNANTI insegniamo tenendo conto di… «Cosa accade nel BAMBINO» «Usare un METODO adatto a tutti i bambini» «Considerare la PROVENIENZA LINGUISTICA di ognuno» Quale METODO usare per insegnare la LETTO SCRITTURA ?!? Come insegnante ho vissuto in prima persona tutti i dubbi che possono emergere alla coscienza, dopo aver frequentato corsi, fra loro diversi, sull’educazione della scrittura e che possono essere riassunti nel fatto che «la libertà che viene lasciata all’insegnante» circa il metodo di insegnamento della letto scrittura. Nella scuola Primaria, non esiste una normativa univoca che riguarda l’insegnamento della letto scrittura Lingua Scritta: «La scelta del metodo dovrà anche tener conto di un’ attenta osservazione e valutazione del livello di sviluppo percettivo e mentale dei fanciulli …» (Programmi didattici D.P.R. 12 febbraio 1985, n. 104). Sostanzialmente, anche le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo (2012) riesaminano i traguardi con le competenze che devono essere raggiunti dai bambini e, agli insegnanti, è lasciata libertà circa il metodo da usare .”Imparare a imparare” è l’abilità che l’insegnante è chiamato a trasmettere nell’apprendimento, mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo per raggiungere gli obiettivi. Negli anni ’70, in sintonia con il rinnovamento sociale, la pedagogia poneva l’accento sul rispetto della spontaneità e della libertà del bambino a scapito delle regole grafiche: c’era tutto un fiorire di metodi che rispettavano i ritmi di apprendimento del bambino, promuovendo la scoperta personale e privilegiando l’approccio analitico globale. Erano definiti metodi analitico- globali quello di Dottrens, di Decroly, di Mialaret, di Jadoulle; il metodo della stampa di Freinet, il metodo globale di Bruno Ciari che è il metodo globale più usato nelle scuole italiane, quello di Germano e il metodo di Ferruccio Deva Una ricerca recente effettuata da Ferreiro e Toberosky, sui bambini tra i 4 e 6 anni ha evidenziato che il momento in cui il bambino scopre che la scrittura rappresenta la lingua orale fa prima l’ipotesi sillabica a cui segue l’ipotesi alfabetica che si concretizza in un’analisi sistematica dei fonemi: il codice alfabetico è compreso anche se deve essere acquisito il gesto grafico relativo a tale codice. Un discorso quasi completamente ignorato è quello che riguarda l’educazione del gesto grafico. che deve produrre una scrittura con regole convenzionali di forma, spazio, dimensione, direzione, continuità. Solo da poco, in linea con altri paesi dell’Europa, anche in Italia si sta facendo largo la coscienza che “si scrive con tutto il corpo”, in quanto la scrittura è integrazione di attività cognitive motorie e spazio -temporali . Ci si chiede quale sia il vantaggio di partire dalle sillabe, se poi tutti i metodi ...arrivano alle sillabe?!? Il vantaggio sembra consistere principalmente nel fatto che il bambino divide le parole spontaneamente in sillabe . L’esperienza insegna, anche, che in ogni classe, accanto a bambini “pronti” per la scuola vi sono bambini che non hanno ancora raggiunto uno sviluppo psicomotorio adeguato e che hanno carenze affettive o unicamente bisogno di un metodo semplice ed ordinato. A questo si può aggiungere che i bambini di oggi, arrivano a scuola ricchi di competenze verbali e non verbali, ma hanno meno capacità di attenzione e concentrazione perché la cultura delle immagini è veloce e pretende cambiamenti continui, hanno meno manualità perché hanno giochi preconfezionati e passano molte ore davanti alla televisione, quindi: un buon metodo deve tenere conto di questo e semplificare al massimo le operazioni di acquisizione del codice, proponendo in parallelo attività motorie per far acquisire o consolidare lo schema corporeo. È certamente importante rispettare la creatività dei bambini, ma lo è altrettanto dare regole, poche e semplici, ma chiare, che possano rappresentare i binari sui quali un bambino senta di poter camminare accompagnato da una guida sicura. È rilevante proporre un metodo di apprendimento semplice e veloce e considerare la motivazione nell’apprendimento della letto scrittura: è gratificante per un bambino che viene a scuola “imparare a leggere e a scrivere” e con grande soddisfazione cominciare a sillabare insegne, avvisi, pagine di racconti... IL METODO SILLABICO: com’è nato e le sue caratteristiche 1. I primi dati sull’utilizzo del metodo sillabico si trovano in: “Confronto fra un metodo sillabico e un metodo fonematico-sillabico dell’ insegnamento dell’italiano scritto nel primo ciclo elementare- i-care-2004.” Nei successivi anni scolastici, altri insegnanti si associarono alla sperimentazione...e poi sono stati pubblicati nuovi testi a cui, io stessa, ho fatto riferimento. METODO FONO -SILLABICO metodo scuola METODO SILLABICO metodo Emiliani FA FA FE RE FI SI FO NO FU TU 2. I nuovi dati rilevati sono pubblicati in “ DISLESSIA: PROVIAMO CON LE SILLABE” di Emiliani e Partesana, Ed. Libri Liberi, 2008.. 3. “IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE CON IL METODO SILLABICO” Attività di avviamento/consolidamento delle sillabe CV - Vol. 1- Vol. 2 - Avviamento e consolidamento delle sillabe CVC e CCV- Vol. 3- Vol. 4 4. Il metodo SILLABICO è stato utilizzato, inizialmente, per interventi individualizzati: prima in sede “clinica” da alcuni specialisti ( psicologi- logopedisti) poi sperimentato in sede “didattica” da alcuni insegnanti di sostegno. Successivamente, un gruppo di insegnanti - di sostegno e non - ha voluto realizzare uno strumento di lavoro adatto a rispondere alle esigenze di una classe “eterogenea”. Esso ha dato risultati positivi con gli alunni in difficoltà : nel rispetto dei tempi e dei ritmi di apprendimento. Dall’esperienza realizzata in merito , si è potuto affermare che tale metodo è rispettoso delle tappe evolutive di apprendimento degli alunni con problema e quindi non ostacola l’ apprendimento degli alunni “tipici”. Tale metodo, si fonda sulla premessa che i bambini imparano a segmentare verbalmente, la parola in SILLABA in modo pressoché naturale e spontaneo. Partire dalla SILLABA, così, significa tenere in considerazione le caratteristiche cognitive dell’alunno, come evidenziato in alcuni studi scientifici , quindi utilizzare il metodo più accessibile ai bambini . IL METODO SILLABICO in classe 1^ A PRESENTAZIONE delle prime SILLABE: I PARAMETRI GUIDA 1. MASSIMO CONTRASTO: seguendo Il metodo S.L.B., ho proposto ai bambini sillabe scelte che differivano il più possibile l’una dall’altra SI, NO,MA, RE… 2. GENERATIVITÀ: Ho presentato sillabe che potessero consentire la formazione del maggior numero di parole 3. PROGRESSIONE: Ho fatto conoscere ai b. sillabe molto dissimili tra loro, in quanto associandole, essi formavano in progressione tante possibili parole 4. SIGNIFICATIVITÀ: Le sillabe via, via conosciute hanno favorito l’acquisizione di una padronanza che ha messo il bambino nella condizione di leggere/scrivere sillabe o parole, che coincidevano con elementi lessicali, così si è abituato a riconoscere la sillaba globalmente, a pronunciarla, senza l’ausilio dell’immagine. 5. FLESSIBILITÀ: Ho adattato questo metodo nella modalità e nella quantità di presentazione dei suoni sillabici Non c’è stata una successione rigida, ma mi sono spesso agganciata alle conoscenze, agli interessi dei bambini e al libro di testo SILLABA MA SILLABA RE Non ho illustrato le sillabe in modo prescrittivo, durante la settimana, ma ho cercato di personalizzare il metodo in base al mio stile professionale, adattandolo al ritmo e ai bisogni della classe: una sillaba per tutto il giorno- due o tre alla settimana- poi via via che i bambini acquisivano competenze maggiori, l’introduzione di nuove sillabe è diventata sempre più decisa. Presentazione SILLABE ZI - GA - VO - RU Presentazione SILLABE SIL - MAN - FUR - SOL 6. GRADUALITÀ: Il carattere di scrittura consigliato e che io ho usato è lo STAMPATO MAIUSCOLO perché valutato più facile da riconoscere e riprodurre. Quando la maggioranza degli alunni ha imparato a leggere e scrivere con sicurezza AUTODETTATO DI PAROLE Sono passata alla presentazione del carattere stampato minuscolo, usato solo come carattere di lettura e non di scrittura perché la sua esecuzione richiede più impegno. Solo a fine prima si è proposto il corsivo Capire la lunghezza della parola “LA PISTA SILLABICA” È consigliabile usarla come riferimento grafico e facilitatore quando il bambino si trova in difficoltà Allineare una serie di gettoni colorati (o altro) in numero corrispondente alle sillabe della/e parola/e su cui si lavora. Si tocca un gettone ad ogni sillaba. Gettoni ben visibili al bambino Pista come “ponte” verso la rappresentazione scritta della forma sonora della parola OSSERVA L’ ESEMPIO, LEGGI, COMPLETA LA SILLABA MANCANTE-INIZIALE O FINALE…. …POI INDOVINA QUANTI SALTI DEVI FARE PER DIRE LA PAROLA, COLORA INFINE RICOPIA LA PAROLINA INTERA U __ _ __ _ _ RE NA __ __ __ A SI _ _ _ __ __ MA _ _ __ __ RE _ _ MA _ _ _ _ NA __ __ __ __ __ __ _ _ MA CA MAM _ _ __ __ __ ___ __ Attività di meta fonologia sillabica in input SINTESI SILLABICA 1. Attività di ricostruzione di una parola a partire dalla sequenza di due sillabe (1 sillaba ogni 2 secondi) 2. Iniziale supporto di immagini e poi senza. 3. Esempio di gioco: la maestra ha un mazzo di carte: il bambino vince la carta se indovina la parola corrispondente 4. Elemento critico: tempo di scansione IDENTIFICAZIONE in BASE alla 1° SILLABA Il bambino cerca di identificare la parola in base all’ascolto della sillaba iniziale. Esempi di gioco tombola di immagini (con iniziale diversa) Su una cartella ci sono parole che hanno SILLABA iniziale diversa, la maestra estrae da un sacchetto una figura La maestra dice al bambino di incollare nella casetta esatta tutte le figure che cominciano con una determinata sillaba LE FASI di PRESENTAZIONE delle SILLABE SUCCESSIONE SUGGERITA nel libro e utilizzata durante l’anno scol . in cl. 1^ A : 1. Vocali: A-E-I-O-U 2. Sillabe aperte “piane” CV (SI, NO, RE, MA, CA, VE…) SUCCESSIONE SUGGERITA revisionata: 1.Sillabe aperte “piane” CV (SI, NO, RE, MA, CA, VE…) 2.Vocali: A-E-I-O-U 3. Sillabe aperte complesse (CCV o CCCV, gruppi consonantici o dittonghi sempre terminanti in vocale: TRE, SPA, PRI, PIA, FUO…) 4. Di/trigrammi ortografici (CHI, GHE, SCI, GLI, GNO...) 5. Sillabe chiuse VC e CVC (IL, AL, UN; BAM, SUL…) Sillabe aperte CCV e CCCV 6. Successivamente possono essere poste a confronto con le sillabe che il bambino già conosce : es. SPA vs PA; PRA vs RA … 7. Utile training meta-fonologico di identificazione della prima sillaba che contrapponga sillaba CV a sillaba CCV (es. pane, spada, spago, pala spazio, para …) 8. Possibile presentazione di coppie minime per rinforzare il contrasto (es. spago, pago; spesa-pesa; ..) Durante la presentazione sono state previste le seguenti azioni : Identificazione figura- gancio Ricerca lessicale/ cruciverba Tombole sillabiche e di parole Pista sillabica Cruciverba sillabico Giochi dell’oca Gioco del SEMAFORO Esercizi di ambivalenza testo immagine... * * * * * * * * E’ stato importante che il CARTELLONE con le immagini gancio e le sillaba evidenziate fossero ben visibile ai bambini e nelle schede di lavoro, soprattutto nella prima parte dell’anno. Es: ESERCIZIO di FUSIONE dalla SILLABA ALLA PAROLA Individua le sillabe utili per formare la parola corrispondente all’IMMAGINE TRE MA NA TE FRA LA GO Es. CRUCIVERBA Es. TOMBOLA SILLABE/ PAROLE e SEMAFORO TABELLA SILLABICA Può capitare che il bambino anticipi alcuni passaggi: si tratta di un segnale positivo che va accolto e valorizzato Nelle prime fasi del percorso è consigliabile non permettere troppe “fughe in avanti” fino a quando il repertorio sillabico “di base” non è abbastanza consolidato SILLABIERE: immagine gancio famiglie di parole Versione sillabica del vecchio alfabetiere. • Strumento che accompagna i bambini lungo tutto il corso del metodo • Cartelloni appesi alle pareti • Ogni bambino possiede un quaderno A5 ad anelli con buste trasparenti forate dove riporrà le immagini gancio e le famiglie di parole Immagine gancio: * Raffigura la parola “gancio” disponibile nel lessico mentale * Frequente * Raffigurabile * Facile * Accattivante ESEMPI DI SCHEDE CON “IMMAGINE GANCIO”… A NA TRA A LA MANO A NEL LO MA TABELLA SILLABICA : * appesa in classe in un luogo ben visibile a tutti i bambini. * Ogni bambino ne possiede una nel SILLABIERE PERSONALE * La tabella è stata riempita prima verticalmente, poi orizzontalmente, specie nella prima parte del percorso. * Lo scopo della tabella è quello di offrire una buona visuale del panorama di sillabe conosciute. * Questo panorama suggerirà ai bambini un’ipotesi alfabetico-fonematica che consentirà di collocare sillabe nuove nelle caselle vuote VOCALI CONSONANTI A E I O U B BA BE BI BO BU C CA CE CI CO CU D DA DE DI DO DU F FA FE FI FO FU G L GA GE GI GO GU LA LE LI LO LU M N P MA ME MI MO MU NA NE NI NO NU PO PU Q R QUA QUE QUI QUO = RA RE RI RO RU S T V Z SA SE SI SO SU TA TE TI TO TU VA VE VI VO VU ZA ZE ZI ZO ZU PA PE PI CIA CIE CI CIO CIU = CHE CHI = = GIA GIE GI GIO GIU = GHE GHI = = GLA GLE GLI GLO GLU GNA GNE GNI GNO GNU SCA SCE SCI SCO SCU = SCHE SCHI = = SGA SGE SGI SGO SGU SGRA SGRE SGRI SGRO SGRU = SGHE SGHI = = SQUA SQUE SQUI SQUO = STRA STRE STRI STRO STRU RIFLESSIONE FINALE: « Ne è valsa la pena! E lo rifarei ....» PUNTI FORTI metodo PUNTI DEBOLI metodo Il metodo ha rappresentato una personale “sfida professionale” che mi ha guidato verso una costante azione di monitoraggio e auto- aggiornamento. Bisogno di supervisione durante il percorso È un metodo innovativo, che ha mi ha predisposto al confronto Acquisto e preparazione di materiale in autonomia, a spese dell’insegnante, poiché è considerato ancora un metodo sperimentale. È stato un percorso metodologico rispettoso dei tempi di cura di ogni bimbo, in quanto caratterizzato anche da numerose attività inclusive: di coppia-gruppo, di tutoring e di tipo laboratoriale Necessità di tempi lunghi durante presentazione delle sillabe: è consigliabile e utile il confronto con altri colleghi e la predisposizione di una scaletta di lavoro orientativo Nel corso del processo di lettura, la memoria fonologica a breve termine si è affaticata in minor misura, soprattutto nei b. meno capaci. Si è ben adattato alla numerosità e all’eterogeneità della classe Il metodo SLB ha favorito un’ottimale associazione di elementi stabili come le SILLABE, incoraggiando una generalizzazione più consapevole dei suoni appresi. È risultato un metodo realmente inclusivo, perché adatto a tutti i bambini: normodotati e anche con problematicità linguistiche, cognitive e attentive . A.s. 2014/ ’15 - L’insegnante M.Z.di cl. 1^ A - Sc. Primaria Volta Mantovana