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Quelli che... il Sambe - CENTRO SALESIANO San Benedetto

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Quelli che... il Sambe - CENTRO SALESIANO San Benedetto
in questo numero
La santità consiste nello stare sempre allegri
Pag. 2 L’Ape Angolo del direttore
Pag. 3 Carisolo Intervista a don Massimo
Pag. 4 Gite
Pag. 5 intervista doppia
la castagnata
Pag. 6 emergenza Terra I disegni
Pag. 7
sambe sport
La politica caro diario digitale..
Pag. 8 cruciverba Gli scacchi
apple ios 7.0
Anno XII, numero 1, novembre 2013
Quelli che...
il Sambe
L’Ape
Carissimi Lettori,
eccoci di nuovo anche quest’anno con una freschissima redazione che ha tanta voglia di fare un giornale
sempre più bello e ricco di notizie curiose e interessanti. Quest’anno siamo al terzo e ultimo anno di preparazione al Bicentenario della nascita di Don Bosco.
Il Rettor maggiore ci invita a riflettere sulla spiritualità
salesiana. Una bella occasione per ritrovare uno spazio da dedicare alla nostra anima, sempre lasciata
così sola… A tal proposito mi viene in mente una
storia…
“C'era una volta un celebre funambolo. Tutti riconoscevano la sua stupefacente abilità: nessuno ricordava di averlo mai visto vacillare o cadere. Un giorno, il
circo dove il funambolo lavorava si trovò in serie difficoltà finanziarie. Il direttore propose al funambolo di
alzare il filo e di aumentare la distanza del percorso
per attirare più gente. I lavoratori del circo avevano
posto tutta la loro fiducia nel loro funambolo ed erano
sicuri di ottenere un successo strepitoso. Rivolgendosi
ai suoi compagni di lavoro, il funambolo chiese loro:
"Siete sicuri che ci riuscirò?". Tutti risposero:
"Abbiamo fiducia in te e siamo assolutamente certi
che ci riuscirai". L'esibizione del funambolo fu un
grande successo. Ogni giorno la gente faceva la coda
al botteghino del circo per assistere allo straordinario
spettacolo di abilità e di coraggio. Dopo un anno di
successo, il direttore volle procurare al circo una maggiore risonanza e propose al funambolo una prestazione eccezionale per attirare ancora più gente. Propose di sistemare un cavo d'acciaio da una riva all'altra di una cascata vertiginosa e di invitare tutta la gente della regione, i giornalisti e le televisioni per quella
esibizione senza precedenti. Tutti i membri del circo
rinnovarono la loro fiducia al funambolo. Questi non
esitò e accettò la sfida.
Già pronto per la pericolosissima traversata sull'esile filo, chiese ancora una
volta a tutti i compagni se erano sinceri nell'affermare
una fiducia illimitata in lui. "Sì!", gridarono tutti senza
eccezione. Il funambolo partì e l'impresa riuscì perfettamente, con tutti gli spettatori in delirio. Improvvisamente il funambolo alzò una mano e chiese di parlare.
"La vostra fiducia in me è grandissima", disse.
"Certo", proclamò uno del circo a nome di tutti.
"Allora, vi voglio proporre una prodezza ancora più
straordinaria!". "Magnifico! Dicci che cos'è. La nostra
fiducia in te è sconfinata: qualunque cosa proponi,
accetteremo!". "Propongo di camminare con una carriola su questo cavo d'acciaio e di fare il viaggio di
andata e ritorno. Siccome la vostra fiducia nella mia
abilità è senza limiti, chiedo a uno di voi di salire sulla
carriola per fare con me la traversata". Nessuno volle
salire.”
Gesù salì su una barca e i suoi discepoli lo accompagnarono. improvvisamente sul lago si scatenò una
grande tempesta, e le onde erano tanto alte che coprivano la barca. Ma Gesù dormiva. i discepoli si avvicinarono a lui e lo svegliarono gridando: "Signore, salvaci! Stiamo per morire!". Gesù rispose: "Perché
avete paura, uomini di poca fede?" (Matteo 8,23-26).
Quest’anno siamo invitati a rivedere il nostro rapporto
con Dio e la nostra anima, dobbiamo ripensare alla
nostra fede… Speriamo che alla fine possiamo riscoprire la bellezza della nostra anima
e del grande dono che è l’amore di Dio per
tutti noi.
Buona lettura!!!
2
Cari Ragazzi,
sono felicemente già passati due mesi dal primo giorno che sono arrivato in
mezzo a voi, era il 27 agosto. Come sapete il mio è un ritorno a Parma, infatti
nel lontano 1997-1999 ho svolto qui il mio tirocinio salesiano, cioè quel periodo
di intensa attività che ogni giovane salesiano deve fare prima dell’impegno teologico, come ha fatto Michele negli scorsi anni. A Parma e nella Scuola Media ho
imparato, sul campo, ad essere e a fare il salesiano. Ricordo ancora
l’accoglienza calorosa e signorile delle famiglie e dei ragazzi di allora. Che bello,
che soddisfazione! Come oggi, come voi!
Per ogni salesiano, e quindi anche per me, voi ragazzi siete la cosa più bella che
ci possa capitare. I ragazzi, per don Bosco erano da amare e da valorizzare, anche se da orientare. Voi avete il diritto di trovare degli adulti significativi che
volendo il vostro bene possano anche farsi vostri compagni di viaggio per orientarvi nella vita al bene. E’ bello essere giovani…è impegnativo essere giovani! I
ragazzi come voi e i giovani per noi salesiani e per i nostri collaboratori sono una
ragione di vita! E allora la prima cosa che vorrei dirvi è GRAZIE che siete giovani e Grazie perché ci siete e siete qui!
Ogni casa salesiana, per sua vocazione, dovrebbe essere una Casa che Accoglie i
ragazzi e i giovani, in particolare per cercare di avviarli ad un’educazione completa, ad un’istruzione serie e alla ricerca di una vita di fede bella. Ogni casa
salesiana dovrebbe essere allora una scuola che avvia alla vita, una parrocchia
che evangelizza e un oratorio per incontrarsi come amici. La formazione
dell’onesto cittadino e la cura del buon cristiano si propone in ogni casa di don
Bosco! Questo dovrebbe essere il SAN BENEDETTO! Questo per ciascuno di voi!
Che bello se il San Benedetto fosse sempre di più e meglio quello che abbiamo
detto, anche grazie a voi. Il San Benedetto, facendo un po’ il poeta, vorrebbe
portare sul vostro volto un sorriso speciale: il sorriso di don Bosco per voi a
Parma!
La seconda cosa che vi devo dire è che voi dovete essere fieri ed orgogliosi di
avere la possibilità di avere don Bosco che vi sorride ogni mattina quando venite a Scuola. Non un sorriso formale o finto, che nasconde le difficoltà, ma un
sorriso che porta speranza, perché da noi ci deve essere sempre e in tutti, dal
portinaio all’insegnate, da don Giorgio al direttore, dalla bidella all’inserviente
mensa, da Niccolò a Cugini, passando per Giovanni, il Sorriso di Don Bosco!
Come dice sempre bene papa Francesco non vogliamo farci rubare la speranza:
ecco un sorriso!
Dobbiamo impegnarci tutti a sorridere di più! Ma come si fa sorridere di più?
Il segreto ce lo regala ancora lui, don Bosco! Quando Domenico Savio, un 29
giugno di molti anni fa, chiese a don Bosco la ricetta per essere felice, egli gli
rilasciò la ricetta per il sorriso. Essa, come sapete, si compone di tre ingredienti
che così presenta lo stesso don Bosco: «Quando tua mamma fa una torta, usa
una ricetta che indica i vari ingredienti da mescolare: lo zucchero, la farina, le
uova, il lievito... Anche per farsi santi (per essere felici) ci vuole una ricetta, e io
te la voglio regalare. È formata da tre ingredienti che bisogna mescolare.
Primo: allegria. Ciò che ti turba e ti toglie la pace non piace al Signore. Caccialo
via.
Secondo: i tuoi doveri di studio e di preghiera. Attenzione a scuola, impegno
nello studio, pregare volentieri quando sei invitato a farlo.
Terzo: far del bene agli altri. Aiuta i tuoi compagni quando ne hanno bisogno,
anche se ti costa un po’ di disturbo e di fatica. La ricetta della santità è tutta
qui». Domenico Savio, un ragazzino come voi, ci pensò su. I primi due
«ingredienti», gli pareva di averli. Nel far del bene agli altri, invece, qualcosa di
più poteva fare, pensare, inventare. E da quel giorno ci provò.
La terza ed ultima cosa che vi devo dire è proviamo, quest’anno, ad essere
felici, mettendo in pratica questi tre consigli di don Bosco. Se lo faremo saremo noi per prima felici, saremmo noi per primo un bel sorriso. E saremo noi un
sorriso per gli altri. E così renderemmo più bella la nostra famiglia, il nostro San
Benedetto, la nostra città e il nostro mondo!
Dai proviamoci tutti insieme. SORRIDIAMO!
Con Affetto,
don Massimo Massironi
vostro Direttore
Il 27 ottobre, in tanti, tra genitori e ragazzi, ci siamo ritrovati per vedere l'atteso direttore, incuriositi dal suo aspetto, dal suo primo discorso, e dal modo che avrebbe avuto di stare insieme a
noi. Nel tardo pomeriggio, dopo esserci salutati e riuniti insieme, ad accoglierci abbiamo trovato
anche altri salesiani e animatori, come Michele, Giovanni, Don Giorgio, ecc. Don Massimo si é
presentato con vari ragazzi ed é andato nella chiesa del San Benedetto dove ci siamo riuniti assieme a lui, a Don Giuliano e all'ispettore Don Claudio per prepararci alla cerimonia che segnava l'inizio dei suoi anni da direttore nella nostra scuola. Verso metà della cerimonia, Don Massimo ha letto gli articoli delle costituzioni
salesiane che parlano dei compiti importanti del direttore e, alla fine, ha fatto la sua professione di fede e il giuramento di fedeltà che lo ha
reso ufficialmente il nuovo direttore del Sambe! Abbiamo tutti ringraziato anche Don Giuliano per come ha svolto bene il suo lavoro e per
quanto gli siamo affezionati. Dopo la benedizione, é finita la cerimonia e siamo andati a cena. Tra chiacchiere allegre, abbiamo mangiato
al buffet che ci hanno offerto; infine abbiamo salutato il nuovo direttore con una marcia e alcune frasi dove lo ringraziavamo per aver accettato il suo incarico e per essere insieme a noi. La giornata é finita con un gelato in mano e saluti festosi.
di Anna Tambini
Come mai, e a che età, ha deciso di fare il prete?
Ho sempre avuto la passione per l’oratorio e i ragazzi. La mia
famiglia è molto cattolica ed è stato guardando l’esempio di alcuni sacerdoti in terza media che mi sono chiesto se
potevo fare come loro. Poi ho continuato i miei studi ed è a 24 anni che sono diventato salesiano.
Perché salesiano? Ho scelto di diventare salesiano perché essi non solo si occupano della parrocchia ma in più
lavorano in comunità. Stare insieme e in compagnia mi rendeva più sereno che stare da solo. Inoltre mi piace molto
stare in cortile con i giovani.
I suoi genitori di che opinione erano? Mio padre disse subito che se lo aspettava e mi appoggiò. Mia mamma fu
dapprima contrariata, ma poi, dopo il primo anno da salesiano, divenne contenta perché lo ero anch’io.
Che studi ha fatto? Ho fatto le magistrali, ora liceo sociopedagogico, filosofia e teologia per diventare salesiano .
Come si è trovato al Sambe da giovane, c’era qualche salesiano d’ora? Sono venuto al San Benedetto quando da
due anni ero salesiano, nel 1997. Mi sono trovato molto bene, tanto che feci molta fatica poi a partire. Don Giorgio
era a Parma da due anni e era un po’ rigido, ma è grazie a lui che ho imparato a insegnare, ho scoperto la disciplina e lo stare bene insieme ai giovani in cortile.
Che differenza trova tra l’insegnare al liceo e fare il direttore? La differenza è tanta, nel liceo ti occupi quasi solo dei tuoi ragazzi, fai
“l’animale da cortile”, mentre da direttore hai tante richieste a cui devi dare delle risposte e responsabilità su tutto e tutti. Questo ti fa stare
un po’ più in ufficio, ma riesco a stare comunque tra i giovani. Insomma, il ruolo è diverso, prima avevo 270 ragazzi, ora 400 e mi devo occupare di più settori.
Come si trova a fare il direttore? Ti rispondo alla fine dell’anno…se sono ancora vivo:-D
Quale è l’età che ha preferito della sua vita? Mi è piaciuta molto l’età tra i 18 e i 24 anni, quando inizi ad assaporare e sperimentare
l’indipendenza, la patente, la macchina nuova… L’altra è quella che vivo ora con voi. Per me il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo e
dobbiamo viverlo ora, al massimo, perché non c’è il”secondo tempo”.
Il voto che darebbe alla sua vita? Otto meno, più che sufficiente, ma c’è ancora spazio per migliorare.
Quale è stato il momento più bello della sua vita? È stata l’ordinazione sacerdotale, la puoi capire solo se la vivi…
Cosa pensa in generale dei ragazzi delle medie? Tanta roba… :-D
Cosa vorrebbe lasciare ai lettori delle medie? Aiutiamoci insieme a diventare sempre più, e sempre meglio, ciò che siamo…
P.S: siete nel cuore del direttore!
3
Di Parlanti e DiFazio
Non era una bella giornata, c’era freddo e il cielo era scuro, sembrava
quasi che soffiasse un gelido vento di collera. Nel tragitto alcuni messaggiavano , altri ascoltavano la musica e altri giocavano a
“nomi,cose,animali,cibi”. Dopo l’arrivo ci inoltrammo nella galleria dove ci
riempimmo cuore e occhi delle magnifiche pietre incastonate che disegnavano la natura marina. A Riomaggiore i prof. ci lasciarono 15 minuti
per fare acquisti, prendemmo di tutto. Successivamente tornammo giù in
paese e salimmo sul traghetto dove mangiammo a go-go il fritto misto ed
era delizioso ( sai che nausea!). A Monterosso non ci perdemmo lo spettacolo delle 5 terre: scogli che sovrastavano le spiagge, marmi che sembravano figure
umane e mari sconfinati che si appoggiavano sopra muri di sabbia. Alle 12.00 arrivammo in spiaggia dove pranzammo e ci
divertimmo un mondo. Ad esempio: tirammo dei sassi nell’acqua e “pocciammo” i piedi. Arrivati a La Spezia ci dissero di
correre (come una mandria di bufali) per prendere il treno che ci avrebbe condotto a casa. Anche i prof. si sono molto
divertiti e sono stati molto simpatici. Vorremmo ritornarci sempre con il Sambe perché è stata una gita bellissima ed
emozionante!
Di Giulia Sesini
Quella mattina mi sono svegliata al volo perché in occasioni simili non mi piace
arrivare all’ultimo momento ; per fortuna avevo preparato il giorno precedente i vestiti
e l’occorrente per la gita.
Mi aveva accompagnata la mamma in auto,fino al cortile della scuola, dove erano
parcheggiati due pullman per le classi 1a/b/c.
I miei compagni erano in fila tutti ansiosi di cominciare questa nuova avventura.
Una volta saliti e presi i posti abbiamo iniziato a chiacchierare , cantare ed ascoltare musica dai nostri cellulari, fino al momento in cui le curve si facevano monotone e noiose, provocando una catena di vomiti.
Giunti alla nostra prima tappa, ci siamo fermati per una breve sosta e, dopo circa una ventina di minuti, ci siamo incamminati
per salire la montagna guidati dai nostri professori.
C’erano molti alberi, sentieri, funghi e anche impianti di seggiovie . A metà strada Giorgia, sbadatamente, ha calpestato un
alveare di vespe collocato ai bordi di una stradina stretta e striminzita dove tutti dovevamo obbligatoriamente passare. In una
manciata di secondi quattro miei compagni sono stati punti . La guarigione è stata dolente, ma alla fine è passato tutto.
Sbucati da dietro il versante della montagna, compare davanti a noi un lago con acqua limpida e trasparente.
Sul lago si affacciava un rifugio, utile per sostare di notte .
Abbiamo faticosamente aggirato il lago per poi tornare al punto di partenza.
Finalmente il pranzo al sacco con panini bibite e merendine!
Rilassati ed entusiasti , ci siamo recati al nostro mezzo percorrendo una sassaia, erano sassi discordati perciò era
facile cadere.
Tutto ad un tratto scese una nebbia abbastanza fitta con poca visibilità.
Saliti sul pullman con gli stessi posti dell’andata, il viaggio durò all’incirca un' ora e mezza.
Arrivati a Parma al punto di raccolta della mattina, ci salutammo felici di questa giornata.
E’ stata una gita bella, emozionante, anche se faticosa!!!!!
4
Di Buzzi , Trincanato,
Cattani e Leoni
NOME: Elisa
COGNOME : Adorni
HOBBY: Corsa
MOMENTO PIÙ BELLO DELLA SUA
VITA: quando ho conosciuto il mio
fidanzato
VOTO CHE DA ALLA SUA VITA:
9 e mezzo
CHE LAVORO VOLEVA FARE DA BAMBINA:
l’architetto o la pediatra
FILM PREFERITO: “Il magico mondo di Amelie”
CANTANTE PREFERITO: Led Zeppelin
VOTO PIU BASSO: 4 in Latino
PRIMO BACIO: 13 anni
FIGURA PIU BRUTTA: sono inciampata in via Mazzini
COSA CAMBIEREBBE DI SE: vorrei essere piu alta
COME PENSA DI ESSERE PER I SUOI ALUNNI: spero di
essere simpatica
COSA DICE DELL'ALTRO INTERVISTATO: è un bravo
insegnante
MESSAGGIO AI LETTORI: divertitevi finchè potete, ma
non in classe
NOME: Alessandro
COGNOME : Pipitone
HOBBY: Cinema, viaggi, lettura,
basket
MOMENTO PIÙ BELLO DELLA SUA
VITA: deve ancora arrivare
CHE LAVORO VOLEVA FARE DA
BAMBINO: l’attore
FILM PREFERITO: tutti quelli di
Woody Allen e “C’eravamo tanto amati”
CANTANTE PREFERITO: Lucio Battisti
VOTO PIU BASSO: 4 in Matematica
PRIMO BACIO: 11 anni
FIGURA PIU BRUTTA: ne ho fatte troppe!
COSA CAMBIEREBBE DI SE: alcuni aspetti del mio
carattere
COME PENSA DI ESSERE PER I SUOI ALUNNI:
entusiasta, dinamico, giovane
COSA DICE DELL'ALTRO INTERVISTATO: penso sia
dolce, gentile, solare
MESSAGGIO AI LETTORI: siate entusiasti di tutto ciò
che fate
Alla Castagnata 2013 sono
stati raccolti grazie alla
vendita delle torte 740,00
euro, per progetti didattici
2013-2014, e grazie alla Bancarella missionaria Amici
del Sidamo 840,00 euro per le
missioni salesiane in etiopia.
5
Il Coro della scuola media a
Il concerto sarà trasmesso su TvParma il 24.11 alle ore 21
Di Camilla Occhi, Viola
Benassi, Giorgia De Carolis
Di Franco Barilla
Gli scienziati definiscono la Terra un pianeta malato perché possiede una serie di problemi tra cui
l’innalzamento del livello dei mari a causa del
cambiamento del clima, del buco dell’ozono, che
fa sì che passino i raggi ultravioletti, e la deforestazione.
L’innalzamento dei mari è un grave problema,
fortunatamente finora si sono sciolti solo i ghiacciai di montagna, ma la preoccupazione più grande è che si sciolgano
anche le imponenti calotte della Groenlandia e dell’Antartide.
L’ Organizzazione per lo Sviluppo Economico e la Cooperazione prevede
che nel 2070 saranno soggetti ad inondazione oltre 150 milioni di abitanti
e beni immobili per oltre 25 mila milioni di euro e nonostante questo si
continua a costruire nelle zone a rischio.
Le soluzioni sono tante, la prima sarebbe quella di dragare il fondo del
mare e riversare la sabbia sulle coste erose, oppure la seconda sarebbe
un'unica opera di drenaggio per creare una penisola e una striscia di sabbia a forma di uncino.
Questo progetto viene chiamato zandmotor e sta già dando i suoi frutti.
Ormai in tutti i paesi a rischio di inondazione hanno fatto opere simili
anche per evitare la contaminazione delle falde acquifere. Queste informazioni sono tratte dal National Geographic di settembre 2013.
Persiste anche il fenomeno della deforestazione che in questi anni si sta
intensificando; la foresta si divide in due tipi: la foresta boreale che è
caratterizzata da pochissime varietà di specie, come sempreverdi, i caducifoglie e latifoglie. Questa foresta è compresa tra tre stati, la Penisola
Scandinava, il Canada e la Siberia. Nel Paesi Scandinavi e nel Canada
una maggior coscienza ecologica ed una minor densità di popolazione ha
consentito di mantenere il proprio patrimonio forestale.
Nel 1961 si è scoperto il fenomeno delle piogge acide che fa ingiallire le
piante e le fa morire. Il secondo tipo è la foresta pluviale che molto più
importante dal punto di vista ambientale per la vita che vi si svolge.
Il clima umido e caldo ha permesso lo sviluppo della vegetazione e dell’
habitat di molte specie di animali. Le due cause sono le piogge ed i contadini vogliono coltivare la terra.
Produrre il minimo indispensabile significa l’aumento dei prezzi, non
tutti se lo potranno permettere e allora moriranno ma intanto la terra si
rigenera e si potrà riprendere un economia eco-sostenibile.
Credits
Quelli
che...
il Sambe
REDAZIONE: Giulia Baratta, Alberto Benassi, Viola Benassi,
6
Per chi volesse sponsorizzare la propria
attività su “Quelli che il Sambe” contattare
il prof. Paganini.
Eugenio Manenti, Matteo Delmonte, Letizia Lanzi, Giorgia De Carolis, Benedetta Schianchi, Teresa Majolino, Davide Cattani, Anna
Tambini, Elena Trincanato, Camilla Buzzi, Francesco Morici, Zaira
Brugnoli.
CAPOREDATTORE CENTRALE: Simone Leoni
SEGRETARIO DI REDAZIONE: Giovanni Silvestrini
DIRETTORE RESPONSABILE: Niccolò Paganini
PROGETTO GRAFICO: Elisa Pesci
Di Letizia Lanzi
Come avrete sentito e visto in televisione e sui giornali, a Lampedusa
ogni giorno arriva più di un barcone
carico di immigrati che fuggono dai
loro paesi a causa della guerra e
della povertà. Il 3 ottobre verso le
cinque del mattino all’orizzonte
dell’ Isola dei Conigli si intravide
un barcone carico di 500 immigrati con a bordo donne, uomini e
bambini. Il barcone a poche centinaia di metri da terra prese fuoco
e affondò; molti per lo spavento si tuffarono ma non sapendo nuotare annegarono, racconta un peschereccio che vide il fuoco. Nel
mare si vedevano braccia e teste e si sentivano urla che dicevano di
salvare i bambini. Sono pochi i sopravissuti i quali raccontano di
aver pagato il viaggio carissimo e di aver viaggiato per due giorni
così ammassati che non si potevano neanche muovere. Un parmigiano che si immerse con i sub vide il relitto sulla sabbia contornato da corpi e all’ interno nella stiva c’erano tante altre persone tra
cui donne e bambini. Il Papa venuto a conoscenza di questo fatto
pregò in silenzio insieme a tutta l’Italia, i cadaveri sono stati messi
in una stanza dell’ aeroporto più grande della nostra aula studio a
scuola. A far visita a i morti è stato Angelino Alfano e il ministro
dell’integrazione Cècile Kyenge, che si sono entrambi commossi
vedendo lo stanzone pieno di cadaveri.
I morti sono più di 359 eritrei tra i quali ci sono soprattutto donne e
bambini; i funerali sono stati celebrati nei giorni scorsi nell’attesa
che finissero le ricerche di altri corpi. Dalle case si vedono ancora
luci in fondo al mare, c’è tanta gente ancora là sotto.
Di Leonardo Gatteschi
Caro diario digitale,
ti voglio raccontare questa giornata.
Questa è la prima volta che uso l’applicazione “diario” nel mio tablet.
Ho deciso di cominciare non solo perché l’hanno consigliato a scuola
per aiutarci a scrivere meglio e di più nei temi e nelle schede tablet,
ma per fare in modo che le generazioni future si ricordino di me.
L’idea mi è venuta quando ho ritrovato il vecchio diario del mio bisbis-bis-bisnonno, Leonardo Gatteschi, da cui ho preso il nome.
Ci credi che scrivevano sulla carta?
Che spreco! Per fortuna adesso scriviamo soprattutto con i tablet 6,
con un visualizzatore portatile, un oggetto che scrive quello che pensi.
Comunque, cominciamo!
Stamattina mi sono svegliato alle ore 7.00 solari e, mentre mi scongelavo dal letto congelatore, che ti iberna di notte, il robot drone 2000,
un cameriere robotico, mi metteva la tuta delta, un abito comodissimo, che può resistere a temperature altissime e riscalda o raffredda il
corpo secondo necessità.
Dopo sono andato in cucina e ho preso un condensato chimico al
bacon. Il condensato chimico è un cibo artificiale contenente tutte le
sostanze nutritive necessarie e può essere insaporito a scelta. C’è
anche la versione liquida, ma non è ancora perfezionata.
Dopo essere arrivato a scuola con il teletrasporto, la scanner mi ha
registrato. Lo scanner serve per vedere chi c’è a scuola e chi no. Dopo, in classe, sono andato vicino al mio compagno di banco. É un
marziano e si chiama Stippy. C’è gente che disprezza gli alieni, ma
per me non è giusto. È anche il mio migliore amico. Lui mi dà una
mano in marziano e io gliela do in umanense.
Le prime due ore abbiamo lingue galattiche, ovvero marziano, plutoniano e umanense. La terza ora siamo andati in palestra gravitazionale. È una normale palestra, solo che si può alterare la gravità.
Le altre due ore erano matematica, durante le quali abbiamo fatto i
cunei plutoniani e musica, dove abbiamo usato il “Flitonium”, uno
strumento marziano che riproduce il suono che pensi.
Dopo scuola io, Stippy e Luca, un altro mio amico, siamo andati al
centro commerciale galattico, in un pianeta artificiale. Appena arrivati abbiamo visto le nuove tute delta e abbiamo comperato: dei
caschi per la realtà virtuale, dei videogiochi e dei visori a raggi gamma.
Dopo, a casa, ho chiamato mio padre con il telefono olografico, un
apparecchio che mostra la persona chiamata e, dopo cena, ho
guardato la TV 4D e sono andato a dormire.
Di Francesco Morici
Voi vi siete mai interessati di politica? Io da quest’anno ci ho provato.
Quest’anno infatti ci sono state le elezioni politiche ossia le elezioni
per eleggere il Parlamento e per questo motivo ho iniziato a interessarmi della vita politica italiana.
La mia famiglia, i miei amici e i miei professori mi hanno spiegato che
esistono partiti politici che hanno ideali diversi e che si distinguono in
Sinistra, Destra e Centro.
Dopo aver esaminato bene tutte queste informazioni, comprese quelle
studiate a scuola, mi sono fatto l’idea che la politica non è poi così
complessa o brutta come a volte si crede, ma in fondo è un’attività
fondamentale, in cui qualunque cittadino può esprimere una sua
opinione, interagire con gli altri ed essere tutelato dallo Stato in queste sue libertà.
Guardando però alle diverse epoche storiche, la partecipazione alla
politica non è sempre stata uguale. Ci sono state epoche, infatti, in cui
la passione politica era molto intensa, come, per esempio, nel secondo dopo-guerra, quando il nostro paese doveva ricostruirsi sia politicamente che economicamente. Ci sono invece state epoche, come
quella attuale, in cui la partecipazione alla vita politica italiana è molto
diminuita.
La partecipazione oggi è molto bassa a causa di numerosi problemi,
tra cui per esempio quello della disoccupazione giovanile, l’eccesso di
tasse, come ad esempio l’ultimo aumento dell’IVA, la corruzione
(l’Italia è uno dei primi paesi al mondo per corruzione), la Mafia, che
opprime intere regioni del sud, il divario tra Nord e Sud, che ci trasciniamo dall’unita’d’Italia e che tutt’oggi è ancora molto evidente. Tutti
questi gravissimi problemi infatti inducono nei giovani e non solo tra
loro l’idea che i politici non siano capaci di gestire queste situazioni,
facendo così allontanare le persone dalla politica.
Io credo invece che sia proprio nel momento del maggiore bisogno
che ciascuno di noi debba impegnarsi per il proprio Paese, interessandosi al benessere di tutti, perché se ciascuno si interessa solo del
proprio benessere non c’è né uguaglianza né sviluppo vero. A questo
proposito, per esempio, nel film “Viva la libertà”, Toni Servillo, che
interpreta un politico italiano, durante un suo comizio disse che fra le
tante parole che vedeva sullo sfondo del palco mancava una fondamentale: la passione, con cui la politica va sempre vissuta.
In fondo, io credo che sia proprio in questi momenti di crisi che dovremmo ricordarci tutti che è proprio dando che si riceve, anche in
politica.
SAMBE SPORT
’
NOME:
RUOLO:
Neymar da Silva Santos Jr.
Attaccante
NAZIONALITA':
ETA':
PESO:
ALTEZZA:
SQUADRA:
GOAL FATTI:
Brasiliana
21 anni
64,5 Kg
174 centimetri
F.C. Barcellona
139
Gonzalo Gerardo Higuaìn
Attaccante
Argentina
25 anni
82 Kg
184 centimetri
S.S.C. Napoli
140
Gareth Frank Bale
Centrocampista, ala
Gallese
24 anni
74 Kg
186 centimetri
Real Madrid C.F.
61
7
Di Simone Leoni
ORIZZONTALI
1.Scuola senza pari – 4.Colore del sangue – 8.Essere fantastico – 10.In mezzo al mare –
11.Andare in spagnolo – 12.Affluente del Po – 13.Articolo determinativo femminile singolare
– 14.Denominazione di Origine Controllata – 16.Sentimento che è portato da Cupido
VERTICALI
1.XXX -2.Lo si urla quando si vince – 3.Articolo per scolaro – 5.Ci si coltiva le verdure,di
solito è di fianco a casa – 6.Cuce i vestiti ,maschile. – 7.Metallo prezioso – 9.Giocod’azardo
g iocato su ruote – 15.Cremona
Di Eugenio Manenti
Gli scacchi sono una delle attività più antiche del mondo. La leggenda vuole che siano nati in India sotto il potere di un re tanto annoiato quanto avaro.
Un giorno un saggio fu convocato a corte per far divertire il re. Il saggio, pensa e ripensa, gli propose il gioco degli scacchi. Il re fu così entusiasta che
disse al saggio -Chiedimi qualsiasi cosa e tu l’avrai- ed il saggio rispose -Dammi un chicco di grano per la prima casella, due per la seconda, quattro
per la terza e così via, sempre raddoppiando fino alla sessantaquattresima casella.
La richiesta del saggio vi sembra una richiesta umile e ragionevole? Controllate voi stessi
Totale: 18.446.744.073.709.551.615 chicchi
Potrete ben capire che il numero si avvicina… all’età di Don Giorgio!!!
Da allora il gioco degli scacchi si è diffuso in tutto il mondo. Molte persone e personaggi famosi lo hanno praticato.
Napoleone giocava a scacchi, anche se, come si dice, fosse un pessimo scacchista. Sembra, infatti, che non sapesse controllare le proprie azioni di attacco e si scoprisse in difesa. A volte dal gioco si può comprendere il carattere delle persone… Napoleone inoltre pensava di giocare con un automa (un robot dell’epoca!), ma in realtà al suo interno si nascondeva
un uomo.
Curiosamente un inganno simile è stato, forse, adottato per battere con un computer un grande giocatore russo di nome
Garry Kasparov . Kasparov sostenne, sconfitto, che sarebbe stato impossibile per il computer pensare una mossa di fantasia come quella giocata, e si convinse (successivamente gli diedero ragione) che al computer fosse stato associato un
gruppo di maestri di scacchi per umanizzare la macchina.
Tra pochi giorni (dal 6 al 26 Novembre) si terrà il campionato del mondo di Scacchi. In finale l’indiano Annand e il norvegese, Carlsen.
In Italia il movimento scacchistico fa fatica a emergere; infatti mentre in tante nazioni europee si insegna a scuola (e se vi capita di andare a Parigi
potrete giocare a scacchi nei Giardini pubblici con qualche sconosciuto) da noi è difficile trovare occasioni per giocare, anche se devo dire che noi
della San Benedetto, lo scorso anno, insieme ad altre 2 scuole, abbiamo potuto partecipare ad un Torneo provinciale e vincerlo.
Per chi volesse allenarsi ora a Parma è possibile trovare scacchisti alla Libreria Feltrinelli in Via Farini il Lunedì, Martedì e Giovedì alle 18.30, oppure
da alcuni giorni, solo per noi ragazzi, ci sono lezioni gratuite al Circolo dell’Aquila di Vicolo S. Maria 1/A, tutti i Venerdì dalle 17 alle 18.
Come tutti gli appassionati del settore sanno, Apple ha finalmente rilasciato, da circa un mese, l'aggiornamento IOS 7.0.
La versione è disponibile per: iPhone4/4s/5, i nuovi
iPhone5s/5c, iPad2, iPad4 con Retina display, iPad mini e iPod
touch di quinta generazione.
Con IOS 7, molte applicazioni (in particolare Fotocamera e
Immagini) sono state ridisegnate dai tecnici Apple, in modo da
far assumere al dispositivo un nuovo design più colorato ed
attraente.
In IOS 7 è stato modificato il Multitasking su iPhone, che era
stato introdotto con IOS 4 ed era rimasto uguale per tutti questi anni; vi è stata anche l'aggiunta del nuovo Pannello di Controllo: una schermata da cui sarà possibile gestire rapidamente
una serie di impostazioni dell'iPhone e cambiare alcuni settaggi.
Ora è stato pure aggiunto AirDrop, un'applicazione che consente di inviare foto e documenti per email molto velocemente.
I tecnici Apple hanno anche pensato di far assumere a Siri, il
computer "intelligente" (contenuto nei dispositivi più recenti), una voce più naturale.
Il nuovo tema di IOS 7 sembra puramente casuale, ma in realtà nasconde uno schema pensato nei minimi dettagli dai
disegnatori Apple.
....E forse non tutti sanno che muovendo il proprio dispositivo lo sfondo si sposta: un dettaglio non molto significativo, ma che con IOS 6 e precedenti versioni non era possibile.
8
Di Silvestrini e Benassi
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