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COMITATO BILATERALE PARI OPPORTUNITÀ
Le Pari Opportunità in Enel hanno radici lontane nel tempo, infatti fin dalla metà degli anni 80
è attivo in Enel – tra le prime aziende in Italia – un istituto bilaterale con lo scopo di
valorizzare la presenza femminile nei luoghi di lavoro. Successivamente, altri strumenti
(dal Codice Etico al Modello di leadership e al nuovo Modello Manageriale) e strutture (CSR,
People Care) hanno rafforzato le basi culturali e fornito mezzi operativi che hanno consentito
di realizzare notevoli passi avanti sul terreno della quantità e qualità, oltre che del
miglioramento delle condizioni del lavoro femminile in azienda.
Basta infatti uno sguardo ai dati sulla presenza femminile in azienda ad oggi, confrontati ai dati
del 2002, primo anno di rendicontazione del bilancio di sostenibilità, per rendersi conto dei
progressi intercorsi, sia in termini quantitativi (quota sul totale) che qualitativi (quote rosa fra
dirigenti e quadri). Infatti, ad oggi, con una presenza femminile sul totale vicina al 20%,
considerando le categorie professionali, è donna circa il 13% della dirigenza, il 26% dei
quadri, 24% degli impiegati, quando nel 2002 la presenza femminile (11% sul totale) non
arrivava al 4% della dirigenza, mentre tra quadri e impiegati non andava oltre rispettivamente
l’ 11% e il 17%.
In concreto, l’organismo bilaterale è uno strumento di studio, analisi e ricerca, di
approfondimento delle vigenti disposizioni normative, con il fine di elaborare e proporre alle
Parti azioni positive per il superamento dei limiti che ostacolano la realizzazione dei principi
e degli obiettivi di pari opportunità, anche cogliendo le opportunità di accesso alle forme di
finanziamento delle azioni positive e progetti esistenti ai vari livelli.
Nel corso degli anni, in linea con il processo di internazionalizzazione dell’Azienda, l’orizzonte di
interesse è andato evolvendo oltre le tematiche di genere verso un più ampio concetto di
tutela e valorizzazione delle diversità. In particolare, la Commissione ha agito nell’ambito
di partnership internazionali per l’individuazione di buone prassi in materia di Equality and
Diversity, nel contesto del Dialogo Sociale Europeo, realizzando anche un Progetto
Internazionale su Parità e Diversità che ha esplorato le realtà aziendali facenti parte del
Gruppo , analizzando organizzazione, normativa e politiche aziendali in materia
in Italia,
Romania, Bulgaria e Slovacchia.
Di recente, a seguito della firma del nuovo Protocollo di Relazioni Industriali, che ha dato
rinnovato impulso alla bilateralità, è stato costituito un nuovo Comitato Pari Opportunità ed
è stata anche prevista , nell’ambito del dialogo in corso con le Organizzazioni Sindacali
internazionali per la definizione di un International Framework Agreeement del Gruppo Enel, la
costituzione di analogo istituto a livello mondo.
Per la prima volta, fanno parte del comitato anche componenti di sesso maschile, tra cui il
coordinatore Giuseppe Capitani, responsabile relazioni sindacali di Enel Green Power. Gli altri
componenti sono per parte aziendale Cristiana Bertolli (Enel Distribuzione) Vanessa Bobbo
(Enel Spa) Fabio Cazzato e Ilaria Gentili (Enel Produzione) e Alessia Polinari (Enel
Servizi). Per parte sindacale Manuela Lupi e Giusy Marengoni (Flaei), Rosy Garofalo e
Alessandra Viola (Filctem), Giuseppina Bamonte e Stefania Galimberti (Uiltec).
Il nuovo Comitato è impegnato a proseguire il cammino fin qui percorso e di contribuire
all’abbattimento delle barriere che tuttora si incontrano in termini di ingresso al lavoro,
carriera e conciliazione dei tempi vita-lavoro e ostacolano la piena realizzazione delle pari
opportunità in ENEL. Il tutto, sfruttando ogni possibile sinergia con altre strutture e soggetti
che in ambito aziendale si occupano a vario titolo di tali tematiche.
Al riguardo, tra le priorità attualmente in agenda, si segnalano i temi della conciliazione rispetto ai quali prosegue la collaborazione con la struttura aziendale People Care , che già ha
portato nel 2012 alla realizzazione di progetti di particolare interesse per la popolazione
femminile - e le problematiche connesse alle esigenze di flessibilità delle lavoratrici part
time e delle madri al momento del rientro in azienda al termine dell’assenza per maternità.
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