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Osservatorio Smart Working - WOW! (Ways Of Working) webmagazine
Osservatorio Smart Working
Smart Working:
ripensare il lavoro, liberare energia
Novembre 2012
Agenda del Convegno
21 Novembre 2012
Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
9.00Registrazione
9.30
Apertura dei lavori
9.45
I risultati della Ricerca
Mariano Corso
Responsabile Scientico
Osservatorio Smart Working
Alessandro Piva
Responsabile della Ricerca
Osservatorio Smart Working
Guido Argieri
Telco & Media Director
Doxa
10.45 Tavola Rotonda
Modera
Umberto Bertelè
School of Management
Politecnico di Milano
Intervengono
Franco Dradi
Enterprise Sales Director,
Research In Motion Italy
Paolo Fortuna
Direct Touch Sales Manager,
Alcatel-Lucent Enterprise
Emiliano Massa
Director of Regional Sales,
Websense Italy & Iberia
Salvatore Nappi
Top Clients & Public Sector - Marketing,
Telecom Italia
Greg Tyrrell
Financial Director Europe and Africa,
Plantronics
12.00 Premiazione Smart Working Awards
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Agenda del Convegno
21 Novembre 2012
Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
12.30 Casi di successo
Paolo Cerino
Direttore Corporate Social Responsability, SACE
Gianluca Giovannetti
Direttore Sistemi Informativi,
Organizzazione e attuazione Strategia,
Gruppo Amadori
Mara Maffei
ICT Manager, Heineken Italia
Mario Perego
Direttore Risorse Umane,
Heineken Italia
Paolo Pampanini
Direttore del Personale,
Gruppo Amadori
13.30 Chiusura dei lavori
|2|
WEB TV
Nella Web Tv degli Osservatori è possibile rivedere le riprese
integrali del convegno “Smart Working: ripensare il lavoro,
liberare energia”.
I video sono facilmente consultabili on demand tramite
rapide ricerche di contenuti suddivisi per argomento e
indicizzati per parola chiave.
Indice dei contenuti del Rapporto completo scaricabile su www.osservatori.net
21 Novembre 2012
Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
Introduzione
di Umberto Bertelè e Andrea Rangone
Executive Summary
di Mariano Corso, Isabella Gandini, Alessandro Piva
1. Lo spazio di lavoro “fisico”: collaborazione, apertura,
flessibilità e benessere dei lavoratori
• Le principali iniziative di riprogettazione
dello spazio fisico di lavoro
• I benefici e le barriere delle iniziative di innovazione
2. Lo spazio di lavoro “virtuale”:
la diffusione delle principali applicazioni e device ICT
• Gli ambiti chiave per supportare lo Smart Working
• Unified Communication & Collaboration
• Mobile Workspace
• Social Network, Community e Knowledge Management
• Cloud Computing
• Consumerizzazione e adattabilità del
Virtual Workspace
3. Le policy organizzative e i modelli di lavoro:
oltre i confini di spazio e tempo
• La flessibilità dello “spazio”: telelavoro e mobile working
• L’adattabilità del “tempo”: orario elastico e flessibile
4. La cultura e la visione del Top Management:
le condizioni di lavoro e l’impatto sulle performance
• Le esigenze di miglioramento delle condizioni di lavoro
• Le priorità di intervento e le barriere allo Smart Working
• Le condizioni di lavoro nelle diverse aree aziendali:
commerciale, marketing, operations, logistica e attività
di supporto
5. L’identikit di lavoratori italiani:
l’emergere dello “Smart Working” in collaborazione con Doxa
• Le esigenze delle persone e l’impatto delle condizioni
di lavoro sui loro obiettivi
• L’utilizzo degli strumenti ICT
• La diffusione delle principali modalità di lavoro:
Distant e Mobile Worker, Flexible Worker, Adaptive Worker
• Il profilo dello Smart Worker
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Indice dei contenuti del Rapporto completo scaricabile su www.osservatori.net 21 Novembre 2012
Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
6. Smart Working: come trasformare esigenze e opportunità
in “energia” per il business
Nota metodologica
Il Gruppo di Lavoro
La School of Management
• La School of Management del Politecnico di Milano
• Gli Osservatori ICT & Management
• Il MIP
I sostenitori della Ricerca
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Osservatorio Smart Working
Smart Working:
ripensare il lavoro, liberare energia
Introduzione
Executive Summary
Novembre 2012
Introduzione
Le difficoltà del contesto economico hanno fortemente riportato l’attenzione sull’esigenza
di migliorare la competitività, la produttività e la capacità di innovazione delle imprese e
delle Pubbliche Amministrazioni del nostro Paese. Al tempo stesso la crisi sta generando
nuovi fattori di stress e di potenziale insoddisfazione dei lavoratori che vedono, in molti
casi, peggiorare le proprie condizioni e rimanere disattese le loro aspirazioni a un migliore
equilibrio tra lavoro e vita privata.
Per rendere più sostenibile il nostro sistema economico è urgente un ripensamento dei
modelli stessi di organizzazione del lavoro, in molti casi legati a barriere e vincoli resi ormai
obsoleti dall’evoluzione della tecnologia e della società.
L’Osservatorio Smart Working, al suo primo anno di attività, si inserisce in un più ampio
contesto di Ricerca condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano che, già
da tempo, ha iniziato ad affrontare il tema dell’impatto delle tecnologie di comunicazione
e collaborazione unificata e degli strumenti di social web sulle organizzazioni, attraverso
numerose ricerche realizzate a partire dal 2002.
La Ricerca di quest’anno, attraverso il coinvolgimento di oltre 200 tra C-Level e Executive
IT, HR e delle principali Line of Business, ha voluto delineare un quadro della diffusione
dei nuovi modelli organizzativi nelle principali imprese operanti in Italia, focalizzandosi in
particolare su tre aspetti: l’emergere di nuove modalità di lavoro basate sulla flessibilità dello
spazio e dell’orario di lavoro, il supporto dato dagli strumenti ICT e il cambiamento deLe riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
Copyright © Politecnico di Milano | Dipartimento di Ingegneria Gestionale
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Introduzione
gli spazi fisici all’interno delle imprese per supportare al meglio l’evoluzione organizzativa.
Grazie alla collaborazione con la società Doxa, la Ricerca ha coinvolto anche gli utenti finali
attraverso una survey diretta a 1000 utenti business che ha permesso di delineare le attuali
modalità di lavoro delle persone e la relativa soddisfazione, effettuando inoltre un’analisi
sull’utilizzo e l’impatto degli strumenti ICT sulle loro performance.
I risultati e l’analisi dei casi migliori mostrano un cammino che, per quanto ancora lungo
e non privo di barriere, non può essere eluso perché è in grado di rendere le imprese più
competitive ed efficaci nel rispondere alle nuove esigenze delle persone.
Umberto Bertelè
Il Rapporto con i risultati completi della Ricerca è scaricabile da www.osservatori.net
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
Copyright © Politecnico di Milano | Dipartimento di Ingegneria Gestionale
Andrea Rangone
Executive Summary
Le organizzazioni di successo si caratterizzano sempre di più per la loro capacità di abbandonare modelli organizzativi inefficaci e creare condizioni di lavoro che permettano di
rispondere contemporaneamente a nuovi obiettivi di business e alle esigenze delle persone.
I tradizionali criteri per la progettazione organizzativa vanno affiancati da principi quali
la collaborazione emergente, l’autonomia e la flessibilità nella scelta degli spazi e delle metodologie di lavoro, la valorizzazione dei talenti, la responsabilità e l’innovazione diffusa. Con
il diffondersi del concetto di economia della conoscenza e di knowledge work, infatti, la
creazione di valore per un’impresa non è più legata esclusivamente alla presenza fisica dei
lavoratori in un determinato luogo e per un certo periodo di tempo, bensì alla loro capacità
di generare innovazione e di svolgere il proprio lavoro indipendentemente dall’orario e dal
luogo in cui si trovano.
Lo sviluppo e la diffusione di tecnologie ICT in grado di supportare la comunicazione, la
collaborazione e la creazione di social network, insieme alla diffusione sempre più pervasiva
di device mobili “intelligenti” e di facile utilizzo, possono agevolare e supportare le aziende
in questo cambio di paradigma. La realizzazione di quello che possiamo definire un sistema
di Smart Working richiede, tuttavia, la riprogettazione congiunta di leve non solo tecnologiche, ma anche di natura organizzativa e gestionale, che possono essere raggruppate in tre
categorie fondamentali:
1.Bricks, ovvero il layout fisico degli spazi di lavoro;
2.Bits, ossia la capacità di sfruttare le potenzialità delle tecnologie digitali per il ripensamento dello spazio virtuale di lavoro;
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
3.Behaviours, in termini di stili di lavoro e policy organizzative, cultura del top management e comportamenti delle persone.
L’Osservatorio Smart Working nasce per monitorare e interpretare questo fenomeno, orientando le possibili direzioni di intervento delle organizzazioni. Nel suo primo anno di attività, la Ricerca ha coinvolto una pluralità di attori attraverso survey on line e interviste dirette.
• 65 Direttori HR per comprendere le prospettive e i benefici legati al lavoro “flessibile”
in termini di orario e luogo e per analizzare le strategie e iniziative di revisione del
“concept” dello spazio fisico di lavoro secondo principi di collaborazione, apertura, flessibilità e benessere dei lavoratori.
• 88 Chief Information Officer (CIO), in rappresentanza di aziende italiane di mediograndi dimensioni, per comprendere gli investimenti e le prospettive di sviluppo delle
tecnologie ICT di Smart Working come Collaboration, Social Service & Community,
applicazioni e device mobili e Cloud Computing.
• 80 Responsabili ed Executive delle Line of Business per analizzare l’evoluzione e le esigenze di miglioramento dei modelli e degli stili di lavoro in termini di cultura e comportamenti del management e dei dipendenti, policy e regole organizzative, spazio di lavoro
fisico (ufficio) e spazio di lavoro virtuale (strumenti ICT).
• 1.000 dipendenti (impiegati/quadri/dirigenti) di aziende di medio-grandi dimensioni
(con un numero di dipendenti superiore a 10) di età compresa fra i 16 e 65 anni, attraverso una rilevazione, condotta in collaborazione con Doxa, orientata a studiare le modalità
di lavoro, il livello di soddisfazione delle persone e l’impatto sulle performance derivante dall’utilizzo di strumenti ICT.
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
Lo spazio di lavoro “fisico”: collaborazione, apertura, flessibilità e
benessere dei lavoratori
Il layout fisico degli spazi di lavoro (Bricks) è una leva su cui agire per definire un sistema
di Smart Working. La Ricerca ha evidenziato come molte aziende italiane stiano rivedendo negli ultimi anni il concept dello spazio fisico di lavoro: il 39% dei Responsabili HR ha
dichiarato che nella propria azienda sono stati definiti dei piani annuali o pluriennali di
riprogettazione del layout degli uffici con l’obiettivo di creare ambienti aperti, flessibili e
orientati alla collaborazione e al benessere delle persone. Inoltre, ben il 64% del campione
dichiara di aver già apportato negli ultimi anni significativi cambiamenti e innovazioni in
questo ambito.
In generale, le iniziative di riprogettazione dello spazio di lavoro più innovative si possono
raggruppare in sei ambiti distinti.
• Aumento della dimensione degli uffici – ad esempio con il passaggio a open space – per
favorire il lavoro in team. Tali iniziative sono state realizzate negli ultimi tre anni nel
47% del campione e previste per i prossimi tre nel 16%.
• Aumento della riconfigurabilità della postazione di lavoro con scrivanie, pareti divisorie, free standing e armadiature che permettono di creare uffici versatili e modificabili
in base alle necessità di spazio e utilizzo delle persone, iniziative realizzate nel 36% delle
aziende e previste nel 17%.
• Aree di relax per favorire l’incontro e le relazioni sociali fra le persone, aumentando
il benessere nell’ambiente di lavoro e per dare una dimensione domestica all’ufficio in
modo da conciliare l’aspetto lavorativo con quello privato, iniziative presenti nel 38%
delle aziende e in via di introduzione nel 14%.
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
• Creazione di aree destinate alla collaborazione (scambio di idee, brainstorming, ...) per
dare vita a spazi fisici di “relazione sociale” e favorire l’innovazione organizzativa e di
business, realizzate già nel 34% dei casi e previste nel 14% del campione.
• Creazione di postazioni condivise (desk sharing, booking system, ...) per ridurre i costi e
garantire una maggior flessibilità organizzativa. Sono iniziative oggi ancora poco diffuse (28%), ma con trend di crescita nei prossimi 3 anni del 17%.
• Sistemi di localizzazione automatica dei dipendenti attraverso smart card, cellulari o
altri dispositivi wireless per rendere gli edifici maggiormente intelligenti (rilevamento
presenza e attività, context-sensitive unified communication, ...), iniziative realizzate nel
12% e previste solo nel 2% dei casi.
La diffusione di questi progetti, seppure crescente, trova oggi forti ostacoli nella necessità
di grossi investimenti (62%) e nell’inadeguatezza delle strutture attuali delle aziende (45%).
Gli obiettivi che invece spingono la riprogettazione dello spazio fisico e sui cui poi si riscontrano i maggiori benefici sono legati, nella maggior parte dei casi, alla ricerca di efficienza e
riduzione di costi (65%), a un maggiore livello di soddisfazione e coinvolgimento dei dipendenti (58%) e a una maggiore flessibilità organizzativa (56%).
Lo spazio di lavoro “virtuale”: la diffusione delle principali applicazioni e
device ICT
Accanto alla riprogettazione dello spazio fisico è necessario agire anche sulla leva relativa
allo spazio di lavoro virtuale (Bits), inteso come insieme di strumenti e device ICT che le persone utilizzano sempre di più come strumento fondamentale per svolgere le proprie attività
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
lavorative. In particolare le tecnologie chiave per supportare lo Smart Working includono gli
ambiti di seguito riportati.
• Knowledge Management, Social Network & Community per il supporto alla creazione di
relazioni e conoscenza tra le persone (social network, forum, blog, microblogging, wiki,
semantic search, idea management e prediction markets, ...).
• Collaboration per il supporto alla gestione della comunicazione e collaborazione interna
ed esterna all’impresa in modo integrato, attraverso infrastrutture e strumenti appositi
(sistemi di conferencing, instant messaging, Voice over IP, condivisione e co-editing in
real time e asincrona di slide e documenti, ...).
• Mobile Workspace per la realizzazione di applicazioni e soluzioni pensate nativamente
per l’utilizzo di device mobili (palmari, tablet, smartphone, new tablet, ...) che consentano l’accesso a contenuti e strumenti in mobilità (mobile office, sales force automation,
field/work force automation, accesso a documentazione operativa e cruscotti gestionali,
mobile app per il business, ...).
• Cloud Computing per la fruizione di applicazioni (Software as a Service), piattaforme
(Platform as a Service) e risorse infrastrutturali (Infrastructure as a Service) in modo
scalabile e flessibile a seconda delle esigenze.
L’indagine che ha coinvolto 88 CIO mostra una buona diffusione e un ampio interesse per
questi ambiti ICT.
• Gli strumenti di Collaboration risultano ampiamente presenti nelle aziende (l’80% del
campione li ha introdotti e il 34% li utilizza in modo pervasivo). Il 35% dei CIO ha
previsto in questo ambito piani di sviluppo pluriennali con budget nel 2012 superiori a
100.000 € nel 17% dei casi e un tasso di crescita medio per il 2013 pari a circa il 7%. Gli
strumenti maggiormente diffusi sono l’instant messaging, i sistemi di conferencing e il
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
VOIP, tutte iniziative che permettono alle aziende di ottenere benefici notevoli soprattutto in termini di efficienza e riduzione dei costi.
• Il Mobile Workspace registra livelli di diffusione significativi (68%) e un buon tasso di
crescita per il 2013 (12%). Gli investimenti sono superiori ai 100.000 € nel 17% dei casi
e portano soprattutto a benefici legati all’efficacia nello svolgere le proprie attività lavorative; le applicazioni più diffuse sono quelle di mobile office. La diffusione di queste
applicazioni trova un potente fattore di stimolo nella crescente presenza di device mobili all’interno delle aziende, in particolare di smartphone, PDA e palmari (84%) e new
tablet (64%).
• Il Cloud Computing risulta il terzo ambito per diffusione delle iniziative (presenti nel
65% dei casi). I budget 2012 sono già elevati, con un mercato complessivamente stimato
in crescita per il 2013 del 25% e una presenza di piani strategici pluriennali di sviluppo
nel 35% dei casi. L’interesse per queste iniziative deriva dai significativi benefici ottenibili soprattutto in termini di efficienza, efficacia e capacità d’innovare.
• Gli strumenti di Social Network, Community e Knowledge Management registrano una
diffusione nel 46% del campione, sebbene l’utilizzo esteso sia molto limitato (7%). Gli
investimenti sono ancora contenuti e solo nel 9% dei casi superano i 100.000 €. Il tasso
di crescita degli investimenti per il 2013 è del 17% e fa sperare in un’uscita dalla fase di
sperimentazione e di utilizzo confinato a poche aree. Gli strumenti a oggi maggiormente
presenti sono blog e forum. Laddove utilizzati in modo esteso, questi strumenti permettono di ottenere benefici significativi in termini di soddisfazione e motivazione dei dipendenti, e sono in grado di dare un contributo significativo al processo di innovazione
organizzativa e di business.
Al di là degli investimenti espliciti effettuati dalle imprese, gli strumenti abilitanti lo Smart
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
Working si stanno sempre più diffondendo anche grazie al fenomeno della consumerizzazione
e del BYOD (“bring your own device”, porta con te il tuo dispositivo). Per quanto riguarda
i device, nel 59% delle aziende i dipendenti utilizzano per lavorare i propri dispositivi personali (personal computer, smartphone, new tablet), anche se solo nel 19% dei casi questa
possibilità è offerta alla maggioranza delle persone. Relativamente alle applicazioni, accanto
ai tradizionali servizi di collaborazione forniti dall’azienda, le persone iniziano ad utilizzare
per scopi professionali anche applicazioni consumer (come emerge dalla rilevazione sui 1.000
dipendenti). Ne deriva una maggior adattabilità dello “spazio di lavoro virtuale” alle esigenze professionali e personali degli utenti, grazie anche alla possibilità di poter contare su più
dispositivi (propri e/o dell’impresa) per accedere ad applicazioni e contenuti, compresi quelli
personali (56% del campione), da qualsiasi luogo (69%) e in qualsiasi momento (66%).
L’ampia presenza nelle imprese degli strumenti abilitanti lo Smart Working, però, spesso
non si accompagna con una pari diffusione a tutti i dipendenti. Complessivamente emerge,
infatti, che solo il 13% delle aziende ha sviluppato modelli in grado di supportare lo Smart
Working attraverso la creazione di “spazi virtuali” completi per la gran parte dei dipendenti.
La Ricerca evidenzia come queste aziende, grazie all’ICT, riescano a ottenere benefici sulle
performance di business del 40% superiori alla media del campione.
Le policy organizzative e i modelli di lavoro: oltre i confini di spazio e
tempo
L’ultima leva analizzata riguarda la cultura e i comportamenti organizzativi in merito ai
modelli di lavoro (Behaviours), elementi che si rispecchiano nelle policy organizzative relative alla possibilità di scelta del luogo e dell’orario di lavoro da parte dei dipendenti.
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
In merito a questo aspetto solo il 5% dei Direttori HR coinvolti nella rilevazione indica che
tutti i lavoratori possono scegliere come ripartire il proprio tempo lavorativo tra le diverse
sedi di lavoro (casa, ufficio, presso i clienti, ecc.), mentre nel 38% dei casi questa possibilità
è prevista solo per particolari tipologie di dipendenti. In particolare, il telelavoro (lavoro
presso la propria abitazione) viene praticato da meno del 10% della popolazione aziendale,
tipicamente commerciali, dirigenti e donne con famiglia.
I motivi di questa limitata flessibilità, a detta dei Direttori HR, sono da ricercarsi non
tanto nella tecnologia e nella normativa, quanto nella cultura aziendale, in particolare nelle
difficoltà di coordinamento e collaborazione tra i dipendenti (56%), nel timore di perdita
di controllo da parte di un management poco orientato alla delega e al lavoro per obiettivi
(50%) e nel rischio legato al timore di isolamento e alienamento delle persone (47%).
Nei casi in cui la Direzione HR è riuscita a farsi promotrice di questo rinnovamento nei
sistemi organizzativi e di gestione delle risorse umane, i benefici rilevati dalle aziende sono
notevoli per quanto riguarda il miglioramento della motivazione e il miglior equilibrio tra
lavoro e vita familiare dei dipendenti (84%), la riduzione del tasso di assenteismo (55%) e
l’incremento delle prestazioni lavorative e della produttività delle persone (48%). Rilevanti
anche i benefici in termini di riduzione dei costi aziendali (proprietà immobiliari, gestione
spazi fisici, …) che si ottengono, però, solo quando il telelavoro viene associato a iniziative
di revisione dello spazio fisico, come ad esempio la creazione di postazioni non riservate alle
singole persone (es. desk sharing, booking system, ...).
La maggior flessibilità del lavoro quindi non deve essere considerata un vantaggio esclusivo per il dipendente, ma può essere valorizzata anche a livello aziendale, in particolare
per le organizzazioni che cercano nuovi modi di crescere nonostante il difficile panorama
economico.
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
L’adattabilità della gestione del tempo risulta maggiormente diffusa nelle aziende italiane:
dalla rilevazione emerge che il 73% delle aziende permette ai propri dipendenti di scegliere
e personalizzare il proprio orario di lavoro in termini di “orario elastico”1 e/o di “orario modulabile”2. Anche in questo caso, però, ci si limita spesso ad alcune categorie di dipendenti
come quadri, dirigenti o persone che, dovendosi relazionare con l’estero, si trovano a dover
necessariamente lavorare a orari inusuali.
Anche in questo caso i Direttori HR identificano come principale barriera la difficoltà di
coordinamento e collaborazione tra le persone e, solo in secondo luogo, la perdita di controllo da parte del management e il rischio di riduzione della produttività del dipendente.
Questa forma di flessibilità permette di ottenere, nella maggior parte delle organizzazioni,
benefici in termini di equilibrio tra lavoro e vita personale per le persone (81%) e per l’azienda la possibilità di offrire un migliore servizio alla clientela (49%).
La cultura e la visione del Top Management: le condizioni di lavoro e
l’impatto sulle performance
Per orario elastico si
intende la possibilità
del dipendente di
scegliere quando
iniziare, concludere,
interrompere la
prestazione lavorativa,
fermo restando la
durata complessiva.
1
Per orario modulabile
si intende la possibilità
di modulare la durata
della prestazione
lavorativa, articolandola
in maniera differenziata,
mediante l’estensione
o la contrazione del
tempo di lavoro,
nell’orario giornaliero,
settimanale, mensile o
addirittura annuale.
2
I modelli di Smart Working nelle aziende modificano il modo di lavorare e di relazionarsi
delle persone e per questo motivo l’Osservatorio ha voluto approfondire la visione del Top
Management e degli utenti finali, per comprendere le attuali condizioni lavorative e come
queste influenzino il raggiungimento degli obiettivi.
L’analisi svolta sui Responsabili delle varie funzioni aziendali evidenzia come le attuali
modalità di lavoro presenti all’interno delle loro aree talvolta siano un freno al raggiungimento degli obiettivi di business. A fronte di processi sempre più collaborativi, le modalità di
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Executive Summary
lavoro non stimolano la flessibilità al cambiamento, l’innovazione di business e il miglioramento della motivazione delle persone. Inoltre, anche obiettivi importanti come l’efficienza
e l’efficacia sono supportati in modo completo dalle attuali modalità di lavoro solo in una
minoranza dei casi (rispettivamente nel 29% e nel 33%).
La totalità dei Responsabili di funzione sente l’esigenza di migliorare le condizioni di lavoro per facilitare il raggiungimento degli obiettivi della propria funzione.
Per essi a guidare il cambiamento sono, in ordine di rilevanza, quattro esigenze:
• valorizzazione dei talenti e dell’innovazione con il riconoscimento delle capacità delle
persone di contribuire in modo proattivo alla creazione di conoscenza e all’innovazione
(molto rilevante per il 65% del campione);
• comunicazione e collaborazione fra le persone in un clima aperto e trasparente per favorire la creazione trasversale di relazioni, indipendentemente da gerarchie predefinite
(53%);
• empowerment e responsabilizzazione della persona nell’ambito del proprio lavoro con
l’autonomia per agire e prendere decisioni (51%);
• flessibilità e personalizzazione delle condizioni di lavoro in relazione allo spazio fisico e
virtuale di lavoro (15%).
Per migliorare le condizioni di lavoro i Responsabili ritengono che sia prioritario agire:
•sulla cultura del management che, sebbene dimostri un certo commitment sui temi
legati allo Smart Working, ha ancora difficoltà nel favorire la condivisione di informazioni aziendali e nell’incentivare e premiare il contributo innovativo delle persone;
• sulla cultura dei collaboratori che sono ancora poco disponibili a cambiare modalità di
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Executive Summary
lavoro e a ridefinire le attività, lavorando in modo flessibile (luoghi e orari lavorativi) a
seconda delle esigenze; questo dato appare in contrasto con quanto emerge dall’analisi
sugli utenti finali che, se opportunamente incentivati dal management e da policy organizzative non discriminanti, si dichiarano predisposti ad adottare i nuovi modelli di
lavoro;
• a livello di policy organizzative, che sono spesso inadeguate in quanto limitano troppo il
lavoro flessibile e l’utilizzo di alcuni strumenti interni 2.0 (divieto di utilizzare l’instant
messaging, ...);
• sullo spazio fisico che è poco flessibile e riconfigurabile e non favorisce la creatività attraverso spazi dedicati alla generazione di idee innovative e alla collaborazione;
• a livello di strumenti ICT che abilitano la collaborazione, ma sono ancora poco accessibili dall’esterno e spesso non aiutano le persone ad aumentare le proprie competenze e
conoscenze, a generare idee innovative e a prendere decisioni.
La Ricerca evidenzia, inoltre, alcune differenze fra le funzioni aziendali. L’Area Commerciale, secondo quanto dichiarato dai Responsabili di funzione, appare essere la più matura
in ottica di Smart Working, in particolare per quanto riguarda la cultura del management e
degli altri dipendenti e le policy. I commerciali, infatti, godono di una maggiore flessibilità,
potendo lavorare per gran parte del loro tempo in mobilità, all’esterno della sede e utilizzando device mobili. Hanno policy meno restrittive per quanto riguarda la possibilità di
utilizzare servizi 2.0 durante l’orario di lavoro (come Facebook, YouTube e Twitter) e possono scegliere i device e gli strumenti che preferiscono per lavorare, con la possibilità di usare
anche i propri dispositivi personali.
I Direttori Marketing lamentano la limitata flessibilità dei processi che non sono in graLe riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
do di evolvere e adattarsi velocemente rispetto ai mutamenti del mercato. Questa rigidità è
frutto di un management che incentiva poco la disponibilità al cambiamento e il contributo
innovativo delle persone. Viceversa in quest’area vi è una buona apertura all’utilizzo di strumenti 2.0 interni ed esterni per migliorare l’efficacia e innovare le azioni di marketing.
Nelle Divisioni Operations e Logistica spesso i dipendenti lavorano in mobilità all’interno
della propria sede, supportati, quando necessario, da device mobili. Anche in questo caso,
i Direttori evidenziano la limitata flessibilità dei processi che si accompagna ad una scarsa
predisposizione al cambiamento delle persone e del management a cambiare modalità di
lavoro e a ridefinire in modo flessibile le attività.
Nell’ambito dei processi di Supporto, infine, le persone sono maggiormente orientate a collaborare e a condividere la propria conoscenza con i colleghi interni per migliorare il livello
di servizio. Inoltre, essendo caratterizzati da un lavoro prevalentemente stanziale, vi è mediamente una maggiore attenzione e sensibilità alla progettazione degli spazi fisici di lavoro.
L’identikit dei lavoratori italiani: l’emergere dello “Smart Working”
Nell’analizzare il fenomeno dello Smart Working non si poteva non considerare la prospettiva degli utenti finali. Le tecnologie digitali, infatti, con la diffusione sempre più pervasiva
di nuove applicazioni e device, oltre a cambiare gli stili di vita e relazione, stanno avendo un
impatto sempre più significativo anche nel modo in cui le persone svolgono il proprio lavoro.
La Ricerca mostra che circa 8 lavoratori su 10 utilizzano un device ICT per oltre il 50%
del proprio tempo lavorativo. In particolare, il 68% fa uso di personal computer fissi per la
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
maggior parte del tempo, il 17% di computer portatili, mentre solo il 4% usa dispositivi mobile come strumento prevalente di lavoro. Per questi ultimi, la maggior diffusione si ha per
cellulari e smartphone.
Alla diffusione dei device ICT si affianca anche un’estensione nell’utilizzo di strumenti
ICT, in particolare nell’ambito delle attività collaborative. La gran parte dei lavoratori attribuisce, infatti, un’alta rilevanza alle attività svolte con attori interni ed esterni all’organizzazione sia di team working (50%) sia di condivisione della conoscenza (60%) e il supporto
degli strumenti ICT a supporto delle attività di collaborazione è centrale: il 71% dei lavoratori li usa per la condivisione di conoscenza e il 64% per il lavoro di gruppo. Le applicazioni
maggiormente utilizzate sono instant messaging, sistemi di conferencing, wiki, condivisione
e co-editing in real time di slide e documenti. Interessante notare che il 29% delle persone
utilizza a fini professionali anche strumenti web di tipo consumer. L’utilizzo di strumenti
ICT per il lavoro collaborativo ha un impatto rilevante sulle persone in termini di efficacia e
qualità del lavoro (63%), efficienza e produttività (54%), soddisfazione e motivazione (38%) e
contributo allo sviluppo di idee innovative dei processi, prodotti e servizi (36%).
Nonostante le tecnologie digitali siano sempre più diffuse e consentano di poter svolgere
le proprie attività a distanza, soltanto il 5% dei lavoratori ha uno stile di lavoro da “Smart
Worker”, caratterizzato da maggiore flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi di lavoro
(Distant o Mobile Worker), degli orari di lavoro (Flexible Worker) e degli strumenti da utilizzare (Adaptive Worker).
Relativamente alla flessibilità degli “spazi” di lavoro, l’analisi mostra che il 26% del campione può essere considerato un “Distant or Mobile Worker” in quanto afferma di lavorare
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Executive Summary
fuori dall’ufficio e/o in mobilità per almeno metà del suo tempo lavorativo:
• il 17% dei lavoratori dichiara di lavorare da casa, anche se solo nel 3% ciò avviene per una
parte significativa (superiore al 25%) del proprio tempo;
• il 53% dichiara di lavorare in mobilità all’esterno della propria sede, presso i clienti e/o
durante gli spostamenti, ma anche in questo caso solo il 15% per un tempo significativo;
• la mobilità all’interno della propria sede di lavoro è invece ampiamente diffusa, il 77%
dei lavoratori la pratica e il 26% per un tempo significativo.
In tutti questi casi l’utilizzo di strumenti ICT è ampiamente diffuso costituendo lo strumento fondamentale di lavoro per l’82% dei telelavoratori, per il 53% di chi lavora in mobilità
all’esterno della sede e per il 50% di chi lavora in mobilità all’interno della sede.
Gli impatti sono notevoli: grazie all’adozione di modelli di Distant o Mobile Work supportati da strumenti ICT, il 69% dei lavoratori afferma di essere più flessibile nel lavoro, il 52% di
essere più efficiente, il 54% più efficace e il 48% più soddisfatto e motivato.
Relativamente al “tempo”, l’autonomia nel personalizzare l’orario di lavoro in modo flessibile in base alle proprie esigenze (orario di inizio e termine dell’attività lavorativa e durata
complessiva) è concessa nel 58% dei casi solo in particolari circostanze, mentre solo nel 25%
in modo pressoché completo. Chi usufruisce di un’autonomia completa, e può quindi essere
definito “Flexible Worker”, evidenzia benefici significativi in termini di flessibilità nel lavoro
(68%), soddisfazione e motivazione (48%), efficienza e produttività (51%), efficacia e qualità
del lavoro svolto (46%).
In relazione alla scelta degli “strumenti” con cui lavorare, il 37% del campione utilizza o i
propri device personali (17%) o strumenti aziendali scelti personalmente (20%), e può essere
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Executive Summary
considerato un “Adaptive Worker”, con un impatto anche in questo caso notevole in termini
di efficienza (62%), efficacia (56%) flessibilità (40%) e soddisfazione e motivazione (39%) nel
lavoro.
A fronte di benefici evidenti per gli Smart Worker, l’analisi mostra come ancora troppi
lavoratori (43%), pur a fronte di esigenze concrete e notevoli opportunità offerte dalle nuove
tecnologie, siano ancora ingabbiati in modelli di lavoro “tradizionali”, senza reali gradi di
libertà nel definire dove, come e quando lavorare. Una situazione decisamente arretrata se
si considera che la grande maggioranza delle persone si dichiara disponibile ad adottare
modelli di lavoro innovativi come il telelavoro (78%), il lavoro in mobilità (69%), orari lavorativi flessibili (94%) e utilizzo di strumenti informatici personali (pc/smartphone/tablet) per
lavorare (85%).
Le persone intervistate mettono in luce che i vincoli legati alle modalità di lavoro attuali
non permettono spesso di soddisfare esigenze per loro prioritarie come l’equilibrio fra lavoro
e vita privata, l’autonomia professionale e la possibilità di collaborare, condizioni che, oltre
a essere ritenute fondamentali per il raggiungimento di buone prestazioni professionali, costituiscono fattori motivanti, di importanza paragonabile alla retribuzione e alla possibilità
di carriera.
Smart Working: come trasformare esigenze e opportunità in “energia” per
il business
La Ricerca mostra come le tecnologie ICT rappresentino oggi un driver che spinge verso
l’adozione di modelli di Smart Working ma che altre leve organizzative, e in particolare la
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Executive Summary
cultura del management, siano ancora un fattore frenante allo sviluppo di questi nuovi modelli di lavoro e all’ottenimento dei migliori risultati nella loro applicazione.
Dall’analisi dei casi di aziende che hanno implementato con successo modelli di Smart
Working è possibile trarre alcune linee guida per l’innovazione dei modelli di lavoro.
1.Cambia la progettazione degli uffici perché le imprese più mature in ambito Smart
Working assegnano ai dipendenti solo gli strumenti ICT (pc, cellulari, smartphone,…),
lasciando loro libertà nella scelta del luogo in cui svolgere le attività lavorative e assecondando le loro esigenze e preferenze personali. Alla luce di questo cambiamento muta
il concetto di “postazione fissa”: le scrivanie e le attrezzature sono condivise e vengono
spostate o riconfigurate a seconda delle esigenze delle persone. Parallelamente gli ambienti di lavoro si arricchiscono di spazi e servizi che hanno l’obiettivo di migliorare il
work – life balance delle persone (aree relax, palestre, servizi di nido e baby-sitting, ...).
Grazie a questo ripensamento degli spazi, inoltre, si riescono ad ottenere saving rilevanti
nella gestione dei beni immobili.
2.Il lavoro flessibile (telelavoro a domicilio, flessibilità oraria e gestione del tempo) viene incentivato e non penalizzato dal Top Management attraverso policy organizzative.
L’approccio manageriale privilegia il controllo dei risultati rispetto alla presenza delle
persone in ufficio, il lavoro e i percorsi di carriera vengono gestiti sulla base del raggiungimento di obiettivi quantificabili.
3.Le potenzialità dell’ICT vengono sfruttate per creare uno spazio virtuale di lavoro avanzato a disposizione di tutti i dipendenti, flessibile e personalizzabile sia in termini di
device che di applicazioni accessibili da qualsiasi luogo e in ogni momento, fortemente
orientate alla collaborazione, alla gestione della conoscenza, all’innovazione diffusa e a
supportare i processi decisionali in modo tempestivo ed efficace.
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Executive Summary
I benefici dell’innovazione dei modelli di lavoro orientati allo Smart Working sono troppo
rilevanti, non solo a livello di singola azienda, ma anche a livello di Sistema Paese, per non
“agire”.
Se guardiamo al solo telelavoro, ad esempio, la Ricerca e i casi di eccellenza mostrano impatti significativi sul miglioramento della qualità della vita lavorativa e personale (riduzione
dello stress, possibilità di autogestirsi, riduzione degli spostamenti quotidiani, ...) che si riflette positivamente sull’ambiente e sulla qualità delle prestazioni lavorative.
Questi benefici possono essere facilmente quantificabili e traducibili in termini economici.
• A livello di singola azienda evidenze empiriche indicano mediamente un aumento di
produttività del lavoratore che, a seconda delle situazioni, arriva fino al 50% con un aumento medio valutabile intorno al 25%3. Se prendiamo ad esempio le aziende con oltre
500 dipendenti e ipotizziamo un incremento pari al 10% del telelavoro4 per impiegati,
quadri e dirigenti (pari a circa 130.000 persone in Italia) con un aumento di produttività
medio del 25% si ottiene un beneficio in termini di costo del lavoro5 pari a circa 1,7 mld €.
Inoltre, all’aumentare del numero di telelavoratori si può riprogettare l’organizzazione
delle strutture e, attraverso un consolidamento degli spazi, si riduce così anche il costo
dei beni immobili. Tale beneficio è ancora più elevato se si estendono i confini dell’analisi anche alle aziende sotto i 500 dipendenti e alla Pubblica Amministrazione.
• A livello di Sistema Paese la diffusione del telelavoro potrebbe portare ad una significativa riduzione degli spostamenti e quindi delle emissioni di carbonio. In Italia 9 milioni di
occupati (dirigenti, quadri e impiegati) utilizzano i mezzi di trasporto per raggiungere il
luogo di lavoro, di questi il 75,5% utilizza l’auto6. Se il 10% di coloro che utilizzano l’auto
lavorasse da casa in telelavoro per 100 giorni all’anno, avremmo una riduzione della produzione annua di CO2 di oltre 307.000 tonnellate e le persone risparmierebbero tempo
(in media circa 70 ore all’anno) e denaro (in media circa 600 €7 all’anno). Per attivare
Fonte: ITAC,
WorldatWork (2011).
3
Il dato della diffusione
dei telelavoratori
in Italia è intorno al
3% a fronte di Paesi
come Danimarca e
Repubblica Ceca in cui
si attesta attorno al
15%. Per telelavoratore
si intende una persona
che deve lavorare
con un PC lontano
dalla postazione di
lavoro per almeno un
quarto del suo tempo
lavorativo. Fonte: EWCS
(Eurofound), 2005.
4
Il costo del lavoro è
pari a 4.309,12 € per
dipendente. Fonte:
dati ISTAT 2012 sulle
imprese con più di 500
dipendenti.
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Executive Summary
6
Fonte: dati ISTAT 2011.
Fonte: rilevazione
DOXA 2012 per spese di
viaggio.
7
8
Accordo a livello
europeo che definisce
il telelavoro come un
modo per i datori di
lavoro (sia nel settore
pubblico che in quello
private) di modernizzare
l’organizzazione del
lavoro. L’accordo
regola aspetti come le
condizioni di lavoro per
i telelavoratori, salute e
sicurezza, la formazione
e i diritti sindacali.
questo cambiamento è necessario che il governo, le imprese e le parti sociali definiscano
dei piani per promuovere il telelavoro e per adempiere all’European Framework Agreement on telework8 siglato il 19 luglio 2002. Tali iniziative possono andare da accordi
giuridicamente vincolanti (di solito sono sotto forma di riforme del codice del lavoro) a
accordi collettivi tra le parti sociali nonché a misure volontarie come linee guida e codici
di condotta. In alcuni Stati membri dell’Unione, la copertura normativa sul tema del
telelavoro arriva a considerare l’interezza dei contratti di lavoro grazie a meccanismi di
estensione o di disposizioni legalmente vincolanti. In altri Paesi, tra cui l’Italia, solo una
piccola percentuale dei rapporti di lavoro è coperta da un accordo quadro.
Sono cifre che, nonostante misurino solo una piccola parte dei benefici ottenibili, danno
un’idea delle potenzialità e dovrebbero stimolare opportune azioni da parte di tutti gli attori
chiave del nostro Paese volte a trasformare questi benefici da “teoria” a “energia” per la crescita economica e culturale dell’Italia.
Mariano Corso
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Isabella Gandini
Alessandro Piva
Osservatorio Smart Working
Smart Working:
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Presentazione dei risultati
della Ricerca – Alcuni lucidi
Mariano Corso
Alessandro Piva
School of Management
Novembre 2012
Presentazione dei risultati della Ricerca – Alcuni lucidi
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Presentazione dei risultati della Ricerca – Alcuni lucidi
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Presentazione dei risultati della Ricerca – Alcuni lucidi
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Presentazione dei risultati della Ricerca – Alcuni lucidi
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Presentazione dei risultati della Ricerca – Alcuni lucidi
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Osservatorio Smart Working
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Il punto di vista
degli utenti business
Guido Argieri
Doxa
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Osservatorio Smart Working
Smart Working:
ripensare il lavoro, liberare energia
Casi di successo
Novembre 2012
Casi di successo
L’Osservatorio Smart Working ha promosso l’iniziativa degli “Smart Working Awards”, per
creare occasioni di conoscenza e condivisione dei progetti realizzati da quelle aziende che
maggiormante si sono distinte per la capacità di riprogettare lo spazio e le modalità di lavoro
in ottica Smart Working.
I finalisti agli Smart Working Awards sono:
• Amadori
• SACE
• Heineken Italia
• Elmec
• Gruppo Battistolli
Nel Rapporto completo, scaricabile in formato elettronico da www.osservatori.net, saranno
inclusi tutti i Casi di Studio, oggetto di approfondimento della Ricerca 2012.
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Casi di successo
Box 1
Caso vincitore
Smart Working Awards
Amadori
Il Gruppo Amadori, fondato a San Vittore di Cesena quarant’anni fa, è uno dei principali leader nel
settore agroalimentare italiano e un punto di riferimento per i piatti a base di carne. Il Gruppo, con
un fatturato di oltre 1,2 miliardi di euro, è presente sul territorio nazionale con stabilimenti industriali, filiali e agenzie e conta sulla collaborazione di più di 6.500 lavoratori.
Negli ultimi anni, il Gruppo Amadori si è dovuto confrontare con il tema della consumerizzazione
dei dispositivi, riscontrando un crescente interesse dei dipendenti verso l’utilizzo di device personali
e strumenti consumer per accedere a cartelle, dati e applicazioni aziendali. Il Gruppo ha deciso di
non impedire l’utilizzo di tali strumenti, ma piuttosto ha attivato, a partire da inizio 2012, il progetto
GoMobile, articolato in 3 fasi, che permettesse di affrontare il tema dello Smart Working.
Il primo passo è stato quello di gestire tutti i device mobili aziendali e personali tramite una piattaforma di Mobile Device Management (MDM) per mantenere il controllo di tutte le iniziative e garantire
la sicurezza e l’integrità dei dati aziendali. A tal proposito sono state definite anche policy specifiche
per l’utilizzo dei device mobili in azienda.
La seconda fase ha previsto l’adozione di una soluzione di virtualizzazione delle applicazioni e dei dati
aziendali all’interno di un framework applicativo, consentendo l’accesso da qualsiasi tipo di device
utilizzato dai dipendenti. Questa soluzione si è rivelata molto utile in quanto ha permesso al Gruppo
di deliverare in tempi rapidi tutte le applicazioni aziendali senza dover riscrivere neanche una riga
di codice. Inoltre, la soluzione adottata permette all’azienda di essere molto più flessibile poiché il
sistema adottato non vincola la scelta di uno specifico device o sistema operativo. L’introduzione di
questa soluzione è partita con un progetto pilota rivolto a 15 dirigenti e 5 dipendenti scelti in quanto
possessori di tablet personali e particolarmenti influenti nei confronti di altri colleghi. Per monitorare il livello di soddisfazione degli utenti del pilota, Amadori ha realizzato una survey interna che
ha confermato l’utilità della soluzione e un forte entusiasmo da parte degli utilizzatori. In particolar
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Casi di successo
modo gli utenti hanno apprezzato la possibilità di accedere a tutte le applicazioni aziendali effettuando un unico login e la possibilità di lavorare ovunque essi si trovino.
Come ultimo passo, visti i risultati positivi della sperimentazione, l’IT Amadori sta effettuando il roll
out a tutti gli utenti che richiedono l’accesso a questo servizio, a prescindere dal fatto che abbiano un
device personale o aziendale.
SACE
Box 2
Il Gruppo SACE offre un’ampia gamma di prodotti e servizi assicurativi e finanziari per sostenere le
imprese italiane e le banche nel loro business sul mercato domestico e internazionale. Il Gruppo conta
circa 650 dipendenti ed è presente in Italia e all’estero con diversi uffici internazionali.
SACE ha istituito da cinque anni un’area, oggi interna alla funzione Risorse Umane, che si occupa
della Corporate Social Responsibility nei confronti di tutti i suoi stakeholder. Sul fronte della relazione con gli stakeholder interni, la funzione CSR ha contribuito a sviluppare per i dipendenti diverse
iniziative, tra cui il telelavoro, il mobility management e l’happy manager. Tutte queste iniziative
sono finalizzate al miglioramento del clima interno aziendale e della qualità della vita delle persone.
Il telelavoro è stato attivato per rispondere alle esigenze di alcuni dipendenti con difficoltà personali
temporanee difficilmente compatibili con il rispetto dei tempi del lavoro in ufficio. La sperimentazione ha visto come primi beneficiari due dipendenti residenti fuori dal comune di Roma, sede del
loro ufficio. Verificato attraverso il progetto pilota il successo dell’iniziativa, l’azienda ha sottoscritto
un memorandum con le organizzazioni sindacali per la definizione dei criteri e delle priorità in base
a cui ammettere i dipendenti al telelavoro, definito come soluzione ai bisogni temporanei delle persone. La struttura del telelavoro in SACE prevede la presenza fisica del collega in ufficio almeno una
volta a settimana, per non perdere il contatto con l’ambiente di lavoro. Per poter lavorare da casa, il
telelavoratore viene dotato dall’azienda di pc portatile e collegamento telefonico attraverso cui ha la
Caso vincitore
Smart Working Awards
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Casi di successo
possibilità di accedere alle informazioni e alle applicazioni dell’azienda con un livello di sicurezza
garantito. L’azienda si occupa, inoltre, di certificare che la postazione sia conforme alle normative in
termini di sicurezza ed ergonomia. Ad oggi sono dodici le persone che usufruiscono di questa forma
di lavoro, appartenenti prevalentemente alle aree professionali legale, operativa e risorse umane. Il
telelavoro non è solitamente accordato a dipendenti che abbiano posizioni apicali nella struttura organizzativa, che svolgano attività commerciale esterna presso i clienti o che abbiano la responsabilità
di coordinare gruppi numerosi di collaboratori. Il principale aspetto che limita ad oggi la diffusione
del telelavoro è di carattere organizzativo: nell’ufficio dove è inserito il dipendente che usufruisce del
beneficio sono spesso necessari cambiamenti nell’organizzazione dei flussi di lavoro. Questo rende
i responsabili degli uffici restii a concedere il telelavoro a più di una persona per volta. Questa resistenza comunque è in fase di superamento, grazie all’opera di formazione condotta dalla Direzione
Risorse Umane e alla verifica sul campo che il telelavoro induce importanti effetti positivi, quali la
riduzione dell’assenteismo e il miglioramento della produttività delle persone.
Altra iniziativa di supporto al personale è il mobility management, programma che ha l’obiettivo di
facilitare i dipendenti nel raggiungimento delle sedi di lavoro di Roma e Milano, situate entrambe
in zona a traffico limitato. SACE ha cercato di orientare i propri dipendenti all’utilizzo del Trasporto
Pubblico Locale (TPL) erogando un contributo pari a circa il 50% del costo dell’abbonamento annuale. Con periodicità biennale l’azienda verifica lo stato delle esigenze di mobilità del personale attraverso una survey. È stato inoltre incentivato l’utilizzo della bicicletta creando parcheggi custoditi per le
biciclette dei dipendenti e organizzando un sistema interno di bike sharing gratuito. Inoltre, sono stati installati in tutte le sedi sistemi di video conferenza e, per i dirigenti, telefoni dotati di videocamera;
tali strumenti vengono utilizzati per riunioni di lavoro sia interne sia con clienti (se il cliente non è
dotato di sistema per videoconferenza può essere ospitato presso l’ufficio SACE più vicino alla sua
sede) e per corsi di formazione, fruibili anche attraverso un sistema di intranet on-demand. Questi
interventi hanno portato alla riduzione significativa delle trasferte, con impatti rilevanti sull’ottimiz-
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Casi di successo
zazione dei tempi, efficienza dei costi ed emissioni di CO2. Infine, sempre all’interno della Direzione
Risorse Umane/CSR, è collocato l’Happy Manager, funzione deputata al supporto dei dipendenti
nella gestione delle incombenze pratiche della vita quotidiana e nella risoluzione o prevenzione delle
loro problematiche. L’Happy Manager promuove corsi di formazione sui temi della salute, organizza
i check up oncologici gratuiti per i colleghi over 45 e provvede all’erogazione di servizi vari e disbrigo
pratiche che facilitino i dipendenti nelle attività della vita di tutti i giorni.
Heineken Italia
Box 3
Heineken è un Gruppo internazionale che produce e distribuisce i propri prodotti in più di centosettanta Paesi. La sede è ad Amsterdam. In Italia Heineken è presente dal 1974 con l’acquisizione di
Birra Dreher. La distribuzione è vasta e capillare, va dai grandi ipermercati ai dettaglianti del settore
alimentare, ai concessionari. Conta circa 1.000 dipendenti e attraverso gli stabilimenti di Pollein
(AO), Massafra (TA), Comun Nuovo (BG) e Assemini (CA) produce e commercializza 5,7 milioni di
ettolitri di birra.
A marzo 2012 in accordo con i sindacati e con un forte committment da parte delle Direzioni Sistemi
Informativi e Risorse Umane, Heineken Italia ha avviato il progetto “Heineken Smart Work” con il
quale si è posta l’obiettivo di valutare le possibili applicazioni di nuovi modelli di lavoro in azienda.
L’iniziativa si è posta nello specifico gli obiettivi di migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti e
favorire un maggior equilibrio tra l’attività professionale e la vita privata degli stessi. Il progetto è stato
avviato in concomitanza con il cambio dell’edificio della sede di Milano: Heineken, infatti, entro la fine
del 2012 effettuerà il passaggio dall’attuale sede ad una nuova, in cui gli attuali uffici diventeranno open
space e saranno presenti sale riunioni e spazi conviviali per favorire l’interazione tra i dipendenti.
L’iniziativa ha previsto tre fasi principali. La prima (marzo 2012 – giugno 2012) si è posta gli obiettivi di identificare i fattori chiave per l’implementazione efficace di un modello di Smart Work,
Menzione speciale
Smart Working Awards
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Casi di successo
rilevare le esigenze interne e definire quindi il modello di riferimento. Per l’analisi delle esigenze
sono state coinvolte le diverse Line of Business attraverso interviste dirette ai Responsabili delle Direzioni Finanziaria, Commerciale, Pianificazione e Logistica, Controllo di Gestione, Centro
Servizi Amministrativo. L’analisi ha permesso di comprendere la predisposizione culturale, organizzativa e tecnologica dei differenti target aziendali all’adozione di modelli di Smart Work (Readiness
Assessment). In parallelo a questa rilevazione sono stati svolti un confronto con benchmark settoriale ed extra settoriale in termini di target, modalità di adozione, dotazione tecnologica, policy
organizzative, un’analisi degli aspetti legali e giuslavoristici e un’analisi delle dotazioni tecnologiche
di Heineken con la valutazione di eventuali gap rispetto all’offerta disponibile. La valutazione della
coerenza dei modelli esterni con le esigenze interne e gli obiettivi strategici della Direzione HR, SI e
del Business ha condotto alla definizione del modello di Smart Work in termini di linee guida, target,
modalità, dotazioni tecnologiche, policy organizzative e di sicurezza.
La seconda fase, avviata a luglio 2012, ha previsto l’implementazione del progetto pilota all’interno
della Direzione Sistemi Informativi, del Servizio Clienti e della Direzione Finanziaria: i diretti responsabili delle persone, auto-candidate al pilota tramite un questionario, congiuntamente con la
Direzione HR hanno analizzato le candidature e scelto i candidati più idonei per avviare la sperimentazione. Nel corso di questa ne è stato costantemente monitorato l’andamento, affrontando di volta in
volta i punti critici e quindi predisponendo adeguati interventi migliorativi in termini di dotazione,
assistenza, accesso ai sistemi Heineken. Il progetto pilota ha previsto il coinvolgimento di 5 persone
della Direzione Sistemi Informativi e 2 persone delle Line of Business che hanno sperimentato un
modello di Home Work di 2 giorni a settimana fissi concordati con il proprio responsabile.
Ogni persona è stata dotata dei seguenti strumenti informatici:
• PC portatile;
• token OTP per accedere ai sistemi Heineken;
• chiavetta UMTS da utilizzare come backup di rete in caso di malfunzionamenti della connessione internet.
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Casi di successo
L’azienda ha svolto due mezze giornate di training tecnico per ogni dipendente coinvolto nella sperimentazione per formarli circa l’utilizzo della strumentazione e per verificare il corretto funzionamento del token e dell’accesso ai sistemi Heineken, e della chiavetta UMTS: una prima mezza giornata in ufficio e una seconda mezza giornata presso il domicilio del dipendente. La terza fase, ancora
in corso, prevede la valutazione del progetto pilota e il consolidamento del modello di Smart Work
con gli obiettivi di diffondere tale modello alle Line of Business non ancora coinvolte e aumentare la
partecipazione all’interno delle Direzioni già coinvolte.
Dal punto di vista dei benefici, Heineken ha rilevato un aumento di produttività delle persone che
hanno partecipato alla sperimentazione: grazie ad una maggior concentrazione le persone, infatti,
sono riuscite a svolgere le proprie attività in tempi più brevi e con un livello qualitativo maggiore. Nel
caso specifico dell’Help Desk, ad esempio, è stato rilevato un aumento del numero di ticket gestiti e
risolti con una tempistica inferiore rispetto alla stessa attività svolta in ufficio e riduzioni di tempo
pari al 50% nella preparazione di presentazioni grazie ad una maggiore concentrazione. È stato inoltre rilevato un miglioramento nella programmazione e pianificazione delle attività. Lo Smart Work
ha, inoltre, impattato positivamente sulla qualità della vita dei dipendenti che hanno dichiarato un
risparmio di tempo e, in alcuni casi, anche di costi e un aumento della soddisfazione personale.
Elmec
Box 4
Elmec è un gruppo a capitale interamente privato che opera dal 1971 esclusivamente nell’ambito
dell’Information Technology. L’azienda, dopo 10 anni di forte espansione, impiega oggi 544 dipendenti generando 130 milioni di euro annuali di fatturato.
Con l’apertura della nuova sede a Brunello, avvenuta nel 2009, l’azienda ha avviato un progetto di
riprogettazione in ottica green degli spazi fisici contestualmente alle iniziative di ripensamento di
alcune modalità di lavoro ispirate al paradigma dello Smart Working, con l’obiettivo di soddisfare
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Casi di successo
le esigenze dei propri dipendenti, migliorare l’efficacia del loro lavoro e generare impatti significativi
sulle prestazioni dell’azienda stessa.
In particolare, il ripensamento delle modalità di lavoro passa attraverso la realizzazione del progetto Zero Miglia, che a sua volta si articola in due iniziative distinte: Zero Miglia Club e Zero Miglia
Virtual Team.
Il progetto Zero Miglia si propone di incentivare la riduzione delle trasferte non necessarie e la loro
sostituzione con sessioni di web o audio conference attraverso l’utilizzo di strumenti messi a disposizione dall’azienda come sale riunioni dotate di strumenti di audio/video conferenza anche in HD,
sistemi di instant messaging e strumenti di collaboration.
Zero Miglia Club è uno strumento che tiene traccia dei chilometri non percorsi dalle persone valorizzandoli in termini di mancate emissioni di CO2 e di risparmio per l’azienda.
Zero Miglia Virtual Team, invece, è un progetto a supporto della mobilità e prevede la dotazione alla
forza vendita di tablet attraverso cui, quando ci si trova dai clienti e si ha l’esigenza di avere informazioni dal personale di pre-vendita, è possibile attivare una sala riunioni virtuale. Oltre ai device
mobili e agli applicativi di web collaboration necessari per attivare il meeting virtuale, i venditori
vengono dotati anche di accessori forniti da Plantronics che, contribuendo al miglioramento della
qualità audio, permettono un miglioramento dell’experience virtuale. Per stimolare l’utilizzo di tali
tecnologie, Elmec effettua delle campagne di incentivazione che consistono nel rimborso da parte
dell’azienda del 50% del costo dei device (tablet, accessori) che vengono acquistati dal dipendente a
cui rimane la proprietà dei dispositivi che vengono poi usati sia per scopi professionali sia personali.
I benefici generati dal progetto Zero Miglia vengono misurati tramite opportuni KPI e reportistiche
che monitorano il risparmio in termini di chilometri e di ore lavoro delle persone. I risultati sono molto positivi: ad esempio da inizio 2012 tale iniziativa ha portato ad un risparmio di oltre 650.000 Km
e di circa 1.600 ore uomo di spostamenti evitati. L’utilizzo di queste tecnologie permette all’azienda
di essere più flessibile e di ridurre sensibilmente l’esigenza di pianificazione di alcune attività, come
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Casi di successo
ad esempio le visite presso i clienti: se prima queste venivano svolte da 2 persone (commerciale e
pre-vendita), oggi, con l’utilizzo di strumenti che permettono di realizzare virtual meeting, non è
più necessario conciliare le esigenze di più persone ma è sufficiente mobilitarne soltanto una. Oltre
a questi benefici vi sono da considerare anche quelli legati al miglioramento della qualità della vita
lavorativa delle persone che possono ridurre i loro spostamenti a parità di efficacia del proprio lavoro.
Un’altra iniziativa, che ha permesso di ripensare le modalità di lavoro in ottica Smart, riguarda la
possibilità offerta ad alcuni dipendenti di lavorare in modo flessibile da casa o in ufficio. A coloro
che abitano distanti dal posto di lavoro e riescono ad accordarsi con i propri responsabili viene data
la possibilità di fare telelavoro e vengono forniti (o incentivati) dall’azienda gli strumenti necessari
(portatile, telefono e connettività).
Gruppo Battistolli
Box 5
Rangers è l’istituto di vigilanza del Gruppo Battistolli che offre un pacchetto completo ed efficiente
di servizi nel settore della sicurezza, del trasporto e della tutela del patrimonio dei suoi partners e
clienti.
Per ottimizzare l’operato delle proprie guardie in mobilità sul territorio e del personale di sede che ne
definisce il piano delle attività, i Battistolli Rangers hanno adottato la suite completa di soluzioni che
permette loro di gestire in modo efficace alcune attività svolte dal personale che è caratterizzato da
un elevato livello di mobilità. In particolare tali attività sono:
• l’inizio/fine servizio e la geolocalizzazione delle guardie;
• il servizio giornaliero;
• l’invio di allarmi o di attività non previste;
• l’acquisizione di foto per documentare gli eventi;
• le comunicazioni istantanee (instant messaging) a gruppi e da/verso la centrale operativa.
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Casi di successo
Il progetto, che è stato avviato nel luglio del 2010, ha previsto una fase pilota durata circa 24 mesi e ha
coinvolto 8 persone. Oggi viene utilizzato da 20 pattuglie.
I Rangers, utilizzando il dispositivo Blackberry in dotazione, possono visualizzare i dettagli delle
attività che devono svolgere in giornata, effettuare la ricerca dei servizi svolti per data e visualizzare
l’elenco dei servizi del proprio turno, anche con tutte le informazioni di dettaglio e possono ricevere
direttamente sul display del terminale segnalazioni di allarme da prendere in carico in tempo reale
allineando la centrale sullo stato di gestione dell’allarme.
Lato centrale, da semplici voci di menù, l’operatore di sede può scegliere quale tipo di nuovo servizio definire e automaticamente accedere alla schermata corrispondente in cui inserire lo specifico
dell’attività.
Grazie alla funzione di messaggistica istantanea la ricezione dei messaggi avviene in maniera automatica. Se l’operatore di sede è già impegnato nella registrazione o nella ricezione di un altro messaggio,
il messaggio verrà notificato non appena l’operatore sarà nuovamente disponibile; la riproduzione del
messaggio viene anticipata da un segnale acustico e compaiono automaticamente le indicazioni relative al messaggio ricevuto, ovvero il mittente e il destinatario del messaggio mediante un pannello
evidenziato da un box rosso.
L’implementazione del progetto ha permesso di ottenere una serie di benefici, come una maggiore
tempestività per i processi decisionali da parte della centrale operativa, l’efficacia nei processi, la certificazione del servizio mediante il controllo delle pattuglie in servizio e la riservatezza delle comunicazioni tra centrale e pattuglie.
Ulteriori sviluppi del progetto prevedono l’utilizzo di terminali basati anche su un altro sistema
operativo.
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Osservatorio Smart Working
Smart Working:
ripensare il lavoro, liberare energia
Nota metodologica
Il Gruppo di Lavoro
Novembre 2012
Nota metodologica
La Ricerca dell’Osservatorio, alla sua prima edizione, è stata condotta nel corso del 2012 e
attraverso l’analisi di fonti secondarie, il confronto con esperti e i sostenitori della Ricerca, si
è focalizzata sui seguenti obiettivi:
• analizzare le modalità di lavoro in Italia (telelavoro e orario flessibile, riprogettazione
degli spazi fisici, …);
• studiare le prospettive di sviluppo e i benefici delle tecnologie ICT di Smart Working
per le organizzazioni (knowledge management, social network, community, unified
communication & collaboration, cloud computing, device mobili e consumerizzazione);
• raccogliere la visione del Top Mangement delle principali Direzioni aziendali e dei lavoratori sul tema;
• identificare e promuovere le best practice di Smart Working.
Per perseguire tali obiettivi, si è scelto di coinvolgere una pluralità di attori: i Responsabili
dei Sistemi Informativi (CIO), i Responsabili delle Risorse Umane (HR), i Responsabili delle
Line of Business e gli utenti business di Pubbliche Amministrazioni e aziende di mediograndi dimensioni operanti in Italia. La rilevazione è avvenuta attraverso due modalità di
indagine:
• tre diverse survey on line rivolte ai referenti aziendali;
• una survey destinata agli utenti business (e realizzata in collaborazione con Doxa);
• interviste per approfondire alcune esperienze significative.
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Nota metodologica
Le survey per i referenti aziendali
A partire da un modello comune di indagine, sviluppato in funzione agli obiettivi della
Ricerca, sono stati definiti quattro diversi questionari a cui hanno risposto: 88 CIO, 65 Responsabili delle Risorse Umane, 81 Responsabili delle Line of Business (appartenenti alle
funzioni Marketing (20%), Commerciale (20%), Operations (23%), …).
• Survey per i CIO: ha permesso di analizzare la diffusione degli strumenti ICT a supporto
dello Smart Working nel contesto italiano, i budget e i trend di crescita, gli obiettivi e i
benefici ottenuti attraverso l’implementazione di tali iniziative;
• Survey per i Responsabili HR: ha analizzato la diffusione dei modelli di lavoro flessibili in
termini di orario e luogo, le strategie e le iniziative di riprogettazione dello spazio fisico
secondo i principi tipici dello Smart Working;
• Survey per i Responsabili delle Linee of Business: ha definito le modalità di lavoro presenti
nelle diverse funzioni aziendali, identificando gli obiettivi prioritari per le diverse aree
aziendali e valutando il livello di supporto al loro raggiungimento da parte delle attuali
modalità di lavoro.
La survey agli utenti business
All’interno della Ricerca è stata realizzata – in collaborazione con Doxa – una ricerca sulle
attuali modalità e pratiche di lavoro.
Più precisamente, gli obiettivi sono stati i seguenti:
• individuare la diffusione delle tipologie di lavoro a distanza e in mobilità;
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Nota metodologica
• analizzare l’impatto dell’uso delle tecnologie informatiche sull’attività di lavoro;
• individuare i benefici delle diverse modalità di lavoro meno tradizionali;
• individuare gli elementi attesi e soddisfatti dalle proprie aziende.
La Ricerca è stata realizzata mediante la somministrazione di un questionario via Web
(indagine CAWI1) nel mese di ottobre 2012 ad un campione significativo di 1000 individui
(appartenenti al panel Web di Doxa-Duepuntozero), che lavorano come impiegati, quadri o
dirigenti in aziende di medio-grandi dimensioni (oltre 10 addetti).
Computer Assisted
Web Interviewing.
1
Il target e le aree di rilevazione sono state così costituite: sono stati inviati, tramite modalità CAWI, questionari ad un campione rappresentativo dei lavoratori delle categorie indicate
(fonte indagine ISTAT Multiscopo).
Casi di studio
Nel corso della Ricerca sono state analizzate oltre 35 iniziative di successo, tra cui quelle
candidate al premio denominato “Smart Working Awards”. Tale approfondimento è stato
realizzato attraverso delle interviste al management responsabile del progetto e condotte
utilizzando due diverse prospettive:
• strategica per indagare le esigenze da cui deriva l’iniziativa, gli obiettivi e i processi da
supportare, la rilevanza delle soluzioni, la tipologia di applicazioni e servizi introdotti, le
criticità riscontrate, gli sviluppi futuri, ecc.;
• organizzativa per analizzare le modalità di introduzione e implementazione del progetto, le
funzioni aziendali sponsor dell’iniziativa, gli impatti organizzativi, i benefici rilevanti, ecc.
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Nota metodologica
Si ringraziano in particolare le aziende che sono state maggiormente coinvolte nella Ricerca e che hanno partecipato attivamente alla stessa:
• A.Z. Trasporti Consorzio
• A2A
• Abb
• Abbott
• Accenture
• Ads Assembly Data System
• Aeroporti Di Roma
• Agilent Technologies Italia
• Agustawestland
• Air Liquide Italia
• Alcantara
• Alcatel-Lucent
• Alfa Wassermann
• Alitalia
• Amplifon
• Ansaldo Energia
• Ao Ospedale Niguarda Ca’ Granda
• Arnoldo Mondadori Editore
• Atac
• Atm
• Autostrade per l’Italia
• Banca Popolare di Milano
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• Bankadati
• Barilla
• Bennet
• Binda Group
• Biomerieux Italia
• Boehringer Ingelheim Italia
• Boero Bartolomeo
• Bonfiglioli Riduttori
• Bravofly Sa
• Bticino
• Business Company
• Camera di Commercio di Milano
• Cariparma
• Cassa Di Risparmio Di Ferrara
• Cassioli
• Coca-Cola Hbc Italia
• Comau
• Comifar Distribuzione
• Comune di Bitritto
• Comune di Foligno
• Comune di Paderno Dugnano
• Comune di Livorno
Nota metodologica
• Conforama Italia
• Conserve Italia
• Coop Italia
• Costa Crociere
• Decathlon
• Derta
• Diapath
• Didimo Zanetti
• Eaton Industries Manufacturing Gmbh
• Ecare
• Edipower
• Egl Italia
• Electrolux Professional
• Eli Lilly
• Elmec
• Eni
• Eon
• Erg
• Esprinet
• Esselunga
• Expert Italy
• Expo 2015
• Ferrovie Dello Stato Italiane
• Fiera Milano
• Fox Channels
• Generali Real Estate – Servizi Real
Estate Italia
• Grandi Navi Veloci
• Grandi Salumifici
• Gruppo Amadori
• Gruppo Italia Energia
• Gruppo Pam
• Gruppo Sole 24 Ore
• H3G
• Heineken Italia
• Homes
• Hugo Boss Ticino Sa
• Idm
• La Perla
• Librerie Feltrinelli
• Lombardia Informatica
• Loro Piana
• Luigi Lavazza
• Mapei
• Marcolin
• Media Contacts
• Mediamarket
• Mediaset
• Morningstar
• Nestlè Italiana
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Nota metodologica
• Nutricia
• Omega Group
• Oracle Italia
• Osram
• Panasonic Italia
• Pelliconi & C.
• Permasteelisa
• Pirelli
• Poltrona Frau Group
• Poste Italiane
• Postecom
• Postemobile
• SACE
• Saipem
• Sanofi-Aventis
• Saras
• Seat Pagine Gialle Italia
• Sidel
• Siemens Italia
• Sirti
• Snam Rete Gas
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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• Softlab
• Solvay Chimica Italia
• Sony Music Entertainment
• Stilmas
• Syndial
• Tas
• Tecnologie Diesel e Sistemi Frenanti
• Tetra Pak
• Texa
• Tns Italia
• Tnt Post
• Tommasini
• Unicredit Leasing
• Unieuro
• Uvet
• Varvel
• Venchi
• Vodafone
• Whirlpool Europe
• Wind
• Xonne
Il Gruppo di Lavoro
Mariano Corso
Alessandro Piva
Isabella Gandini
Fiorella Crespi
Laura Fasolo
Liliana Loiudice
Emanuele Madini
Chiara Sgarbossa
Francesca Anna Fossati
Paolo Maltese
Valeria Longoni
Per qualsiasi commento e richiesta di informazioni:
[email protected]
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Osservatorio Smart Working
Smart Working:
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La School of Management
Novembre 2012
La School of Management
La School of Management del Politecnico di Milano
La School of Management del Politecnico di Milano è stata costituita nel 2003.
Essa accoglie le molteplici attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nel campo del
management, dell’economia e dell’industrial engineering, che il Politecnico porta avanti attraverso le sue diverse strutture interne e consortili.
Fanno parte della Scuola: il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD
Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di Milano,
focalizzata in particolare sulla formazione executive e sui programmi Master.
Essa si avvale attualmente – per le sue molteplici attività di formazione, ricerca e consulenza – di oltre 240 docenti (di ruolo o a contratto, italiani o di provenienza estera) e di circa 80
dottorandi e collaboratori alla ricerca.
La School of Management ha ricevuto l’accreditamento EQUIS, creato nel 1997 come primo standard globale per l’auditing e l’accreditamento di istituti al di fuori dei confini nazionali, tenendo conto e valorizzando le differenze culturali e normative dei vari Paesi.
Le attività della School of Management legate ad ICT & Strategia si articolano in:
• Osservatori ICT & Management, che fanno capo per le attività di ricerca al Dipartimento
di Ingegneria Gestionale;
• Formazione executive e programmi Master, erogati dal MIP.
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La School of Management
Gli Osservatori ICT & Management
Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) svolgono un ruolo sempre
più pervasivo e strategico in qualsiasi organizzazione, diventando una potente leva di innovazione e di miglioramento delle performance.
Una corretta conoscenza di queste tecnologie e, soprattutto, del loro impatto sul business
può portare una qualsiasi azienda a sfruttarle efficacemente per ottenere benefici significativi e migliorare la sua competitività. Gli Osservatori ICT & Management della School of
Management del Politecnico di Milano, che si avvalgono della collaborazione dell’ICT Institute
del Politecnico di Milano, nascono proprio con l’obiettivo di contribuire a questa conoscenza.
Gli Osservatori si rivolgono in particolare ai manager e ai decision maker delle aziende utilizzatrici di ICT per fornire loro informazioni sulle opportunità offerte dalle soluzioni più innovative
attraverso ricerche puntuali, studi di caso, benchmark, video degli eventi, atti dei convegni, ecc.
Gli Osservatori si rivolgono anche a tutte le aziende che offrono soluzioni e servizi ICT
(software vendor, hardware vendor, service provider, consulenti, operatori del canale), fornendo fotografie approfondite sugli scenari di mercato in Italia, con l’intento di supportarle
nella messa a punto di offerte più efficaci.
Gli Osservatori attualmente attivi sono:
• Agenda Digitale
• B2b – eProcurement e eSupply Chain
• Business Intelligence
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• Canale ICT
• Cloud & ICT as a Service
• eCommerce B2c
La School of Management
• eGovernment
• Enterprise 2.0
• eProcurement nella
Pubblica Amministarzione
• Fatturazione Elettronica e
Dematerializzazione
• Gestione dei Processi Collaborativi
di Progettazione
• Gestione Strategica dell’ICT
• Gioco Online
• HR Innovation Practice
• ICT & Business Innovation
nel Fashion-Retail
• ICT & Commercialisti
• ICT & PMI
• ICT Accessibile e Disabilità
• ICT in Sanità
• ICT nel Real Estate
• ICT nelle Utility
• ICT Strategic Sourcing
• Information Security Management
• Intelligent Transportation Systems
• Internet of Things
• Intranet Banche
• Mobile & Wireless Business
• Mobile Banking
• Mobile Internet, Content & Apps
• Mobile Marketing & Service
• Multicanalità
• New Media & New Internet
• New Slot & VLT
• New Tablet & Business Application
• NFC & Mobile Payment
• RFId
• Smart Working
• Unified Communication & Collaboration
Riportiamo di seguito alcuni Osservatori in parte correlati all’Osservatorio Smart Working:
• HR Innovation Practice
• Intranet Banche
• Cloud & ICT as a Service
• Gestione Strategica ICT
• New Tablet & Business Application
Per maggiori informazioni si veda il sito www.osservatori.net
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Start-up Boosting
Gli Osservatori, con il progetto Start-up Boosting, intendono giocare un ruolo sempre
più attivo nello stimolare la nascita e lo sviluppo di nuove avventure imprenditoriali basate
sull'innovazione nella convinzione che ciò rappresenti un ingrediente fondamentale per il
rilancio della nostra economia.
Start-up Boosting si pone l'obiettivo, attraverso il succedersi di una serie di Call 4 Ideas
collegate ai diversi Osservatori, di identicare le idee di business e i progetti imprenditoriali più
innovativi, che saranno supportati e seguiti nel loro sviluppo dalla School of Management
del Politecnico di Milano.
Ogni mese vengono valutate le proposte pervenute. Sono già attivate le Call 4 Ideas in ambito Smart Working.
Per maggiori informazioni: www.startupboosting.com
Il MIP
Gli Osservatori ICT & Management sono fortemente integrati con le attività formative
della Scuola: nel senso che rappresentano un'importante sorgente per la produzione di materiale di insegnamento e di discussione per i corsi e traggono anche spesso linfa vitale dalle
esperienze di coloro che partecipano ai corsi (in particolare a quelli post-universitari erogati
dal MIP) o vi hanno partecipato nel passato.
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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La School of Management
In sinergia con gli Osservatori, il MIP Politecnico di Milano ha lanciato diverse iniziative
nell’ambito ICT & Management:
• EMBA ICT – Executive Master of Business Administration ICT
• Corso Executive in Gestione Strategica dell’ICT
• Corsi brevi ICT & Management
• Master Media & Telco
Per maggiori informazioni si veda il sito www.mip.polimi.it
Start-up Program
Lo Start-up Program è una delle iniziative dell'Entrepreneurship Academy, il programma
culturale del MIP Politecnico di Milano, volto a supportare Start-upper, Imprenditori ed
Executive nello sviluppo di progetti imprenditoriali.
Il Corso si rivolge ad imprenditori di aziende appena nate (start-up) e aspiranti imprenditori
(start-upper) con l’obiettivo di supportare i partecipanti nella messa a punto del proprio progetto
imprenditoriale, attraverso un alternarsi di lezioni in presenza, assignement da svolgere a distanza, analisi di casi reali e testimonianze; contribuire allo sviluppo e al potenziamento dei “soft
skill” rilevanti nel percorso imprenditoriale (innovazione, leadership, negoziazione e gestione
dei conflitti, capacità di comunicazione e motivazione, empowerment, ecc.) attraverso specifiche
attività di coaching; fornire un insieme di strumenti e metodologie che possano aiutare lo startupper o l’imprenditore nell’analisi e nella gestione del proprio progetto imprenditoriale.
Per maggiori informazioni si veda il sito www.mip.polimi.it/pegaso/summerstartup
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
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Osservatorio Smart Working
Smart Working:
ripensare il lavoro, liberare energia
I sostenitori della Ricerca
Novembre 2012
I sostenitori della Ricerca
Partner
• Alcatel-Lucent
• BlackBerry
• Doxa
• Plantronics
• Telecom Italia
• Websense
Supporter
• Aastra
• Microsoft
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PARTNER
I Sostenitori della Ricerca
Alcatel-Lucent
www.enterprise.alcatel-lucent.com
Partner di eccellenza per service provider, aziende e pubbliche amministrazioni di tutto il mondo, Alcatel-Lucent è leader nell’innovazione nell’ambito delle tecnologie, dei prodotti e dei servizi di
comunicazione e networking. Di Alcatel-Lucent fanno parte i Bell
Labs, una delle organizzazioni di ricerca più all’avanguardia a livello mondiale e culla di molte delle invenzioni che hanno ridefinito
il settore delle comunicazioni e delle reti. Nel 2012, Alcatel-Lucent
è stata inserita nella lista delle 50 “Aziende più innovative del mondo”, stilata ogni anno dalla Technology Review del MIT, per rivoluzioni tecnologiche come lightRadioTM, capace di ridurre i consumi energetici e i costi operativi delle reti wireless, assicurando
accesso veloce a Internet in mobilità. Grazie a innovazioni come
questa Alcatel-Lucent rende le comunicazioni più sostenibili, convenienti e accessibili, perseguendo la sua mission – Realizzare il
Potenziale di un Mondo Connesso. Con ricavi per 15,3 miliardi
di euro nel 2011, attività in oltre 130 paesi e una delle organizzazioni di global services più esperte del settore, Alcatel-Lucent è un
partner locale su scala mondiale. Alcatel-Lucent ha sede a Parigi.
Alcatel-Lucent Enterprise è il gruppo di Alcatel-Lucent leader
mondiale nel mercato delle soluzioni di Comunicazione e Data
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Smart Working: ripensare il lavoro, liberare energia
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Networking per le aziende, con più di 500.000 clienti in tutto il
mondo. La presenza capillare sul mercato è garantita da una rete
di oltre 2.200 Business Partner accreditati che, supportati dal team
di vendita di Alcatel-Lucent Enterprise nelle varie regioni, offrono
soluzioni ad aziende di qualunque dimensione.
Le soluzioni di Comunicazione abilitano le conversazioni
collaborative, ossia, offrono alle aziende un percorso completo
per evolvere dalla comunicazione voce alla conversazione
multimediale attraverso un’ampia gamma di tecnologie. Nuove
tecnologie che vanno dalla telefonia ibrida ad una suite completa
di soluzioni per Unified Communication e Collaboration tra cui
anche soluzioni per Visual Collaboration su più dispositivi.
Le soluzioni di Data Networking, basate sul concetto di
“Application Fluent Network”, potenziano l’efficienza delle reti
attraverso un efficace monitoraggio e adeguamento delle risorse,
oltre a semplificarne l’architettura per soddisfare gli imperativi
delle applicazioni multimediali. Soluzioni di Data Networking
complete per campus convergenti e Data Center che agevolano
l’adozione di servizi Cloud.
Alcatel-Lucent Enterprise, oltre a queste soluzioni, propone un
pacchetto completo di servizi professionali.
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PARTNER
Research In Motion (RIM)
BlackBerry
www.blackberry.com
Research In Motion (RIM), leader mondiale per le innovazioni
nel settore wireless, ha rivoluzionato l’industria della telefonia mobile nel 1999, con il lancio della prima soluzione BlackBerry. Oggi
i prodotti e i servizi BlackBerry sono utilizzati da milioni di clienti
in tutto il mondo per rimanere in contatto con le persone e le cose
più importanti, in qualsiasi momento della giornata. Fondata nel
1984, RIM ha la sua sede principale a Waterloo, in Ontario (Canada), e ha sedi operative in Nord America, Europa, Asia e Sud
America. RIM è quotata al NASDAQ (NASDAQ: RIMM) e alla
Borsa di Toronto (TSX: RIM).
RIM mette a disposizione delle imprese una gamma completa
di prodotti e servizi per la gestione dell’Enterprise Mobility,
che include il mobile device management (MDM), la gestione
dell’infrastruttura, delle applicazioni e della sicurezza. BlackBerry®
Enterprise Server (BES) è una soluzione altamente scalabile che
collega gli smartphone BlackBerry e i tablet BlackBerry PlayBook
ai server di posta elettronica e alle applicazioni aziendali attraverso
una rete sicura, permettendo ai dipendenti di essere connessi
e produttivi in qualunque luogo e circostanza. BES protegge
le informazioni sensibili, trasmettendole solo in un ambiente
I Sostenitori della Ricerca
altamente sicuro e offre agli amministratori di sistema oltre
500 procedure per l'IT, per un controllo chiaro e completo sulle
autorizzazioni degli utenti e la distribuzione dei dati.
BlackBerry offre anche soluzioni complete per gestire il
fenomeno del BYOD (Bring Your Own Device): grazie al
framework BlackBerry Mobile Fusion le aziende possono gestire i
dispositivi BlackBerry, ma anche Apple iOS e Android, da un’unica
console web-based costruita con la tecnologia RIM.
RIM offre le potenzialità di una piattaforma MDM completa
anche alle PMI e ai professionisti attraverso BlackBerry Enterprise
Server Express, un software gratuito che offre molte funzioni della
soluzione enterprise BES, ed è progettato specificamente per le
esigenze lavorative in mobilità di professionisti e piccole imprese,
consentendo di rimanere sincronizzati con il proprio server
Microsoft Exchange.
BlackBerry garantisce il più alto livello di sicurezza presente
sul mercato, grazie alle policy di base gestibili sulla piattaforma
BlackBerry e ad applicazioni come BlackBerry Protect, un software
gratuito per tutti gli smartphone BlackBerry, in grado di proteggere
le informazioni in caso di smarrimento dello smartphone. A ciò
si aggiunge la tecnologia BlackBerry Balance permette agli utenti
aziendali di gestire i contenuti e le informazioni all’interno dello
stesso dispositivo mobile, separando quelli che riguardano la vita
lavorativa da quelli della vita privata.
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PARTNER
I Sostenitori della Ricerca
Doxa
www.doxa.it
Da 60 anni Doxa è sinonimo di ricerche di mercato in Italia. Nata
nel 1946, Doxa ha sviluppato un percorso di continua innovazione
che l’ha portata ad essere una delle aziende leader sia nelle metodologie più tradizionali che in quelle più evolute. Il team di ricerca
e analisi interno, la rete di intervistatori sul territorio nazionale, i
centri telefonici proprietari e le risorse dedicate alle ricerche qualitative rendono Doxa il partner ideale per aziende e istituzioni.
Oltre 450 clienti negli ultimi 3 anni hanno scelto Doxa per
indirizzare e supportare le loro scelte strategiche, riconoscendole
autorevolezza e affidabilità.
Doxa è una azienda indipendente ma può vantare partnership
di grande valore con istituti di ricerca e società di consulenza
internazionali, il che consente di gestire importanti indagini per
grandi gruppi italiani in diversi paesi del mondo.
L’esperienza aziendale spazia dai grandi studi di scenario,
alle analisi sulla soddisfazione e la fedeltà dei clienti fino agli
approfondimenti qualitativi sui brand, sui prodotti e sulla
comunicazione.
La nostra promessa
• Fornire informazioni qualitative e quantitative di
elevata qualità, raccolte con metodi rigorosi e tecnologie
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all’avanguardia.
• Integrare l’analisi con una lettura basata sulla competenza e
l’esperienza acquisite nello studio dei fenomeni sociali e di
marketing, nei diversi settori di attività e nei diversi paesi.
• Privilegiare progetti ad hoc basati sulle specifiche
caratteristiche del business e sulle necessità informative del
cliente, rispetto all’utilizzo di prodotti standardizzati.
• Sviluppare un rapporto di collaborazione aperto e
trasparente, mirato a raggiungere gli obiettivi del cliente e
a stabilire collaborazioni di lungo periodo.
Doxa Mobile
Doxa Mobile è l’ultima tappa della storia di innovazione Doxa,
uno strumento che permette di realizzare ricerche attraverso
dispositivi mobili per ottenere informazioni fresche e senza
vincoli di tempo o di luogo. Con un panel di oltre 3.000 utenti
smartphone profilati, grazie alla piattaforma tecnologica di
proprietà Doxa Mobile può infatti raccogliere informazioni di
consumo, di preferenza e di orientamento degli utenti. È possibile,
ad esempio, ottenere in tempo reale informazioni sull’efficacia di
una campagna pubblicitaria, oppure seguire un target specifico di
utenti o di prospect in ogni attimo della propria giornata, coglierne
le abitudini e le preferenze di acquisto direttamente nei luoghi in
cui avvengono.
Doxa Mobile non è solo ricerca sui clienti finali, ma può essere
anche uno strumento per raccogliere feedback sul territorio, dal
personale di vendita o di assistenza, che direttamente da cellulare
può rispondere ad alcune brevi domande e restituire all’azienda
informazioni preziose e immediate.
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PARTNER
Plantronics
www.plantronics.com/it
STORIA
Nel 1969 la storica frase dalla luna: “È un piccolo passo per
l’uomo, un balzo per l’umanità” fu pronunciata attraverso una
cuffia Plantronics. Da quel momento, le cuffie Plantronics sono
diventate il prodotto scelto per applicazioni mission-critical
come il controllo del traffico aereo, i salvataggi di emergenza
del 911 e le operazioni del New York Stock Exchange. Il Sound
Innovation™ è tutt'oggi alla base di tutti i prodotti che Plantronics
progetta per l’ufficio, il contact center, la comunicazione mobile,
l’intrattenimento e il mercato residenziale.
PRODOTTI
Plantronics progetta cuffie e auricolari per un’ampia gamma
di periferiche, tra cui telefoni, computer portatili, apparecchi
telefonici, e dispositivi per musica e intrattenimento. Plantronics
propone una vasta gamma di soluzioni che riscontrano un notevole
successo presso il pubblico professional tra cui l’auricolare creato
appositamente per le Unified Communication, il Voyager Pro UC,
da poco premiato con la TCO Certified Edge Headsets Certification;
la cuffia Savi® 700 in grado di gestire in maniera intelligente le
chiamate tramite PC, telefono cellulare e fisso; la serie Blackwire 300
I Sostenitori della Ricerca
progettata per un’implementazione a basso costo e su larga scala
all’interno delle aziende; senza dimenticare poi i vivavoce della serie
Calisto e l’ultima evoluzione della famiglia Voyager: la Legend.
L’azienda, inoltre, ha siglato partnership con i principali OEM
(Original Equipment Manufacturer) e con i maggiori produttori
di telecomunicazione, riconoscimento vocale e apparecchiature
audio che hanno contribuito allo stato dell’arte della tecnologia dei
prodotti Plantronics.
PUNTI DI FORZA
Plantronics, da sempre attenta ai trend del mercato e alle
richieste delle aziende, ha presentato UC Toolkit, ovvero il primo
e unico set disponibile di strumenti, training e documentazione
specifica pensati per accelerare un’adozione efficace dei dispositivi
audio nell’implementazione di progetti di UC. La Unified
Communication, infatti, è supportata da Plantronics non solo con
il lancio di nuovi prodotti ideati appositamente per piattaforme
unificate, ma anche attraverso continue ricerche, approfondimenti
e confronti con le aziende con cui collabora.
Plantronics, a questo proposito, offre una delle gamme più
ampie del settore per quanto riguarda i prodotti con e senza fili
dedicati alla UC. Le soluzioni audio Plantronics aiutano le aziende
a estendere i vantaggi della comunicazione IP e a favorire una
migliore comunicazione d’impresa, indipendentemente da dove si
trovino i professionisti.
Buona parte dei prodotti Plantronics godono della certificazione
Microsoft Office Communicator e Microsoft Lync.
Plantronics è stata quotata per la prima volta alla Borsa di New
York nel 1994 con il simbolo di PLT.
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PARTNER
I Sostenitori della Ricerca
Telecom Italia
www.telecomitalia.com
Con 46,5 milioni di clienti in Italia e 94 milioni fra Brasile, Argentina e Paraguay, Telecom Italia è il principale gruppo ICT nel
Paese ed un player importante nel grande mercato dell’America
Latina, che rappresenta oggi il 38% del suo fatturato.
Il portafoglio d’offerta, integrato e centrato su soluzioni
avanzate per consumatori, imprese ed istituzioni, abbraccia
telecomunicazioni fisse e mobili, contenuti digitali, cloud
computing, media, office and system solutions,. Tutto sotto
la firma di brand come Telecom Italia, TIM, La7, MTV Italia,
Olivetti, simboli di familiarità ed affidabilità.
La vicinanza al cliente e l’innovazione tecnologica sono alla
base della strategia del Gruppo, con una organizzazione snella e
centrata sulla qualità del servizio e sulla costante attività di ricerca,
nei laboratori di TILab.
L’ubiquità digitale, cioè la possibilità di essere sempre immerso
nella realtà di internet per usufruire in maniera semplice e
immediata di servizi, informazioni, contenuti multimediali, si basa
sulla rete fissa e mobile, tecnologicamente avanzata e integrata, di
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Telecom Italia. Per accedervi – da postazioni fisse o in mobilità –
una ampia offerta di device e applicazioni: smartphone, telefoni,
pc, tablet, ereader, decoder della “over the top TV”, apps e cloud.
Dall’ubiquità digitale per i consumatori ai servizi cloud per le
imprese il passo è breve. Al diversificato tessuto imprenditoriale
sono dedicate soluzioni avanzate e personalizzabili partendo
da piani tariffari convergenti fisso-mobile, comunicazione su
IP, connettività ad alta velocità, un ampio set di applicazioni,
come la gestione e archiviazione dati o il controllo dei consumi
energetici, sino ad una piattaforma evoluta di cloud computing per
la virtualizzazione di infrastrutture e applicazioni IT.
All’estero il focus del Gruppo è sull’America Latina. Opera in
Argentina e Paraguay nelle telecomunicazioni fisse, mobili e
internet, attraverso il gruppo Telecom Argentina ed in Brasile,
dove TIM Brasil, con una quota di mercato pari al 26.9% delle
linee, è il secondo operatore del paese.
I numeri del Gruppo nel primo semestre 2012
• 32,2 milioni le linee TIM in Italia, 68,9 milioni i clienti di TIM
Brasil
• 7 milioni gli accessi broadband retail in Italia
• 14,3 milioni di collegamenti retail alla rete fissa in Italia
• 4,1 milioni linee fisse, 1,6 milioni gli accessi broadband, 18,7
milioni i clienti mobili in Argentina
• 2,2 milioni le linee mobili in Paraguay
• 112 milioni Km di linee in rame e 4,6 milioni di Km in fibra
ottica in Italia
• 85.000 Km di linee in fibra ottica in Europa e Sud America
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PARTNER
Websense
www.websense.com
Websense è leader mondiale nelle soluzioni per la sicurezza Web,
e-mail, mobile e data loss prevention (DLP). La società americana
offre la migliore protezione contro le moderne minacce al minor
total cost of ownership a migliaia di multinazionali, piccole-medie
imprese con un minimo di 10 dipendenti, agenzie governative e
istituzioni educative in circa 150 Paesi in tutto il mondo. Distribuite attraverso una rete globale di partner di canale, le soluzioni
di sicurezza Websense, in modalità software, appliance e softwareas-a-service (SaaS), aiutano le aziende a utilizzare social media
e comunicazioni cloud-based e a proteggerle contro le minacce
avanzate persistenti e i malware moderni, prevenendo la perdita
di informazioni confidenziali e rinforzando le policy di sicurezza.
Fondata nel 1994 con headquarter a San Diego, oggi ha uffici in
tutto il mondo e conta 1.502 dipendenti a livello globale. Inoltre,
Websense sostiene strutture di ricerca e sviluppo a San Diego e Los
Gatos (California), Reading (Inghilterra), Pechino (Cina), Sydney
(Australia) e Ra’anana (Israele). I Security Labs di Websense, infatti, raccolgono e analizzano numerose informazioni relative alle
minacce informatiche, notificando i risultati a partner, vendor,
media e altre organizzazioni sette giorni su sette e ventiquattro ore
su ventiquattro.
I Sostenitori della Ricerca
Negli ultimi anni Websense ha costantemente aumentato gli
investimenti in ricerca e sviluppo e destinato più di 500 milioni
di dollari per realizzare le più avanzate soluzioni di sicurezza
contro le nuove minacce. A partire dal 2006, infatti, Websense ha
delineato una nuova strategia di sicurezza unificata dei contenuti
con analisi avanzate e protezione in tempo reale. Gli investimenti
nell’ambito della ricerca e sviluppo hanno permesso all’azienda
di rilasciare Websense® TRITON™, piattaforma avanzata per la
sicurezza dei contenuti che integra protezione Web, e-mail, mobile
e data loss prevention con funzionalità di sicurezza unificate e una
sola console di gestione. La soluzione TRITON di Websense si
differenzia dai tradizionali firewall UTM, che non sono scalabili
e non garantiscono protezione contro le attuali minacce, e dagli
altri sistemi di controllo legacy come gli antivirus e i filtri URL,
che analizzano solo file e siti Web. Inoltre, la console di gestione
di TRITON permette di unificare le policy all’interno dell’azienda
per Web, e-mail e traffico Internet interno, creando profili di
sicurezza e riducendo il costo complessivo di management.
Il cuore dell’innovativa architettura di sicurezza Websense
è l’Advanced Classification Engine (ACE), che garantisce la
massima protezione per Web, e-mail, dati e mobile utilizzando
punteggi di rischio composito e analisi che coinvolgono sette aree
di valutazione della difesa. Unito a classificatori per la sicurezza in
tempo reale, analisi di dati e contenuti, ACE consente di rilevare
un maggior numero di minacce rispetto ai tradizionali antivirus.
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SUPPORTER
I Sostenitori della Ricerca
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telefoniche in Nord America, EMEA, CALA e la regione
ASIAPAC.
Aastra
www.aastra.com
Aastra Italia S.p.A. è la filiale italiana di Aastra Technologies Ltd ed
ha sede a Cernusco sul Naviglio (MI), S.S. Padana Superiore 2/B.
La società madre, fondata nel 1982, ha sede a Toronto, Ontario
Canada, ed quotata al Toronto Stock Exchange (TSX:”AAH”).
Il core business è da sempre quello legato strettamente alle
nuove tecnologie a supporto del mondo della comunicazione.
Fin dalla sua fondazione infatti, Aastra sviluppa, distribuisce e
supporta una vasta gamma di prodotti, sistemi e applicazioni per
a supporto della comunicazione d’impresa.
I prodotti Aastra includono una gamma completa basata sia
su protocolli standard aperti IP/SIP che tradizionali, quali Call
manager, IP-PBX, terminali SIP, IP, digitali e wireless oltre a
soluzioni di Unified Communication & Collaboration e di Call
Center anche in un contesto cloud.
La società commercializza i propri servizi e soluzioni nel mondo
attraverso canali di vendita diretti ed indiretti, distributori,
operatori e rivenditori con valore aggiunto e le maggiori società
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Ad oggi sono più di 50 milioni le linee installate e gestite con
sistemi o prodotti Aastra nel mondo, e la sua penetrazione di
mercato, in modo diretto o indiretto, copre oltre 100 paesi con
soluzioni interamente dedicate alle imprese sia attraverso sistemi
completamente progettati ad hoc, sia con un range di proposte in
grado di soddisfare le esigenze più diverse della piccola o media
impresa, sia con prodotti assolutamente all'avanguardia, destinati
a grandi imprese, pubblica amministrazione o a compagnie
multinazionali con esigenze di comunicazione internazionali.
Punto di vanto di Aastra è la chiusura in attivo e con utili,
nonostante la situazione di crisi, di ben oltre 50 quarters fiscali.
Per ulteriori informazioni, il sito http://www.aastra.com è
costantemente aggiornato con le ultime novità e le news in
tempo reale sull'azienda, sia in Italia che in ogni sede del mondo.
Allo stesso modo, il sito italiano http://www.aastra.it fornisce
ogni informazione sulle attività della filiale italiana e sugli sviluppi
operativi nel nostro paese.
Copyright 2012 © Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Gestionale
Grafica: Osservatori ICT & Management
Copertina: Stefano Mandato
Realizzazione: Emanuela Micello e Stefano Erba
Stampa: Grafiche Ponzio
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