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Lo Sviluppo Sociale - Dipartimento di Psicologia
Lo Sviluppo Sociale Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia GLI AMBITI CLASSICI DELLO SVILUPPO SV. FISICO-CEREBRALE SV. SENSORIALE-PERCETTIVO SV. MOTORIO SVILUPPO COGNITIVO SVILUPPO COMUNICATIVO E LINGUISTICO SV. EMOTIVO-RELAZIONALE Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia SV. SOCIALE SV. MORALE SOCIALIZZAZIONE vs SVILUPPO SOCIALE SOCIALIZZAZIONE Fino agli anni ‘60, le competenze sociali del b. erano intese come prodotto dell’acculturazione, dell’acquisizione del controllo degli impulsi o addestramento al ruolo, secondo prospettive centrate sui processi di apprendimento o sul ruolo di modellamento svolto dall’adulto. SVILUPPO SOCIALE Il bambino è un essere sociale fin dalla nascita perché predisposto ad interagire con gli altri. Diventa sempre più consapevole e competente grazie a processi di interazione bidirezionale, nei quali l’adulto e i pari svolgono il ruolo di mediatori o di interlocutori nell’organizzare competenze e capacità. L’individuo come dotato di risorse proprie, di predisposizioni che lo collegano al mondo circostante. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia SVILUPPO SOCIALE All’interno di questa prospettiva, assumono importanza fattori diversi: Prerequisiti biologici Processi mentali/cognitivi che consentono di valutare fatti e persone Comportamenti espressivi che il bambino produce spontaneamente e con cui influenza l’adulto Relazioni affettive Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia SVILUPPO SOCIALE La dimensione sociale costituisce una chiave di interpretazione trasversale dello sviluppo; una prospettiva dalla quale osservare l’emergere delle competenze cognitive e affettive nella loro dimensione relazionale, più che un settore di studio con confini precisi. Es: relazione con sviluppo delle emozioni, della capacità di comprendere il comportamento degli altri (ToM); sviluppo morale Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia SVILUPPO SOCIALE Gli altri! ! la partecipazione alla vita sociale non si riduce alle interazioni con il caregiver, ma implica relazioni con un certo numero di persone (pari, famiglia) che ci legano, sia pure in modo indiretto, a gruppi più vasti cui apparteniamo o con cui ci confrontiamo: le agenzie educative (la scuola, la comunità religiosa di cui condividiamo il credo), la nazione di cui parliamo la lingua e della quale assimiliamo la cultura, ecc.! Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia STUDIARE LO SVILUPPO = approccio sistemico L’ AMBIENTE SOCIALE Macrosistema politica sociale e dei servizi Esosistema Condizioni di vita e di lavoro Mesosistema relazioni tra microsistemi Microsistema Microsistem a Scuola Coetanei Microsistem a Famiglia Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia SVILUPPO SOCIALE La capacità di interagire con gli altri (sv. sociale) e la capacità di relazionarsi, ovvero avere relazioni affettive con gli altri (sv. affettivo) presuppone 2 requisiti indispensabili: Comprensione degli altri procedono in parallelo Comprensione di Sé Socialità = scambio tra individualità percepite come separate e distinte l’una dall’altra Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia LA COSCIENZA DI SE’ La coscienza di Sé consiste nella consapevolezza di possedere un’identità separata (autoconsapevolezza). Si fonda sul processo di differenziazione tra sé e gli altri, e sulla rappresentazione del Sé come un’entità oggettiva. Emerge in modo graduale: Consapevolezza Primaria --> primi 2 anni Implicita Consapevolezza Secondaria --> dopo il 2° anno Esplicita Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia LA COSCIENZA DI SE’ La Consapevolezza Primaria -ImplicitaSi fonda su una percezione immediata derivante dall’informazione sensoriale e dagli scambi comunicativi nelle interazioni diadiche con il caregiver. Es: comportamenti di turn-taking: la ritmicità e la ciclicità di alcuni comportamenti infantili consentono alla madre di inserirsi appropriatamente nello svolgersi dell'azione --> consapevolezza di Sè Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia LA COSCIENZA DI SE’ La Consapevolezza Secondaria -EsplicitaSi basa sulla capacità di rappresentazione e autoriflessione, consente l’autoconsapevolezza e la percezione di sé come dotato di qualità fisiche ed emotive distintive (sesso, età, aspetto fisico). La sua comparsa è segnalata da indicatori che riflettono abilità simboliche: • uso di termini verbali per riferirsi esplicitamente a se stesso e agli altri come entità distinte (me, tu, noi) • e in età preverbale?? Autoriconoscimento: la capacità di percepire la propria immagine fisica e di riconoscerla come stabile e continua nel tempo e nello spazio Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia LA COSCIENZA DI SE’ Mirror test: riconoscimento di sé allo specchio (anni ‘70) Il b. deve comprendere che l’immagine riflessa non rappresenta una persona estranea, ma l’oggettivizzazione di se stesso. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia LA COSCIENZA DI SE’ Mirror test- Mark test: riconoscimento della propria immagine fisica e come stabile e continua nel tempo e nello spazio. Fino ai 6-12 mesi: i b. sono attratti dall’immagine nello specchio ma non si toccano il volto: è un altro bambino e vogliono giocare. Dai 13 ai 20 mesi: comportamenti misti. Dai 20-24 mesi: i b. toccano la macchia sul proprio volto: sono io e la macchia è sul mio volto. L’autoriconoscimento avviene sulla base di indizi morfologici (caratteristiche fisiche stabili). Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia LA COSCIENZA DEGLI ALTRI La coscienza degli Altri consiste nella consapevolezza che gli altri sono entità separate dotate di caratteristiche specifiche, diverse dalle proprie, dotate di stabilità spazio-temporale. Il suo emergere può essere inferito in modo indiretto sulla base di alcuni comportamenti del bambino. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia LA COSCIENZA DEGLI ALTRI la selettività di alcune emozioni • sorriso selettivo (3 mesi) • paura dell’estraneo (6-8 mesi): riconoscimento dell’estraneo come diverso da sé e dalle persone familiari • le emozioni sociali (18 mesi): colpa, vergogna, imbarazzo. Implicano la consapevolezza degli effetti sul Sé del giudizio degli altri + l’attribuzione agli altri di stati psicologici diversi dai propri La nascita di una Teoria della Mente Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia L’ATTACCAMENTO E LO SVILUPPO SOCIALE Le elaborazioni sul Sé e sugli altri sono dinamiche, e continuano a trasformarsi dopo l’infanzia come esito delle esperienze sociali e di cambiamenti nella comprensione della realtà. Tuttavia, molti autori hanno sottolineato il forte legame tra la qualità delle prime relazioni (legame di Attaccamento) e lo sviluppo sociale successivo. Legame di attaccamento: risultato di una motivazione primaria alla formazione di un legame esclusivo con un adulto della stessa specie (Bowlby, 1969). Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia L’ATTACCAMENTO E LO SVILUPPO SOCIALE Il sistema comportamentale di attaccamento La figura di attaccamento è sufficientemente vicina, sintonica, capace di risposte sensibili? Il b. sperimenta sicurezza, amore fiducia in se stesso Sì No Comportamenti di attaccamento: ricerca visiva, segnalazione del bisogno di contatto Il b. sperimenta paura, angoscia Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Giocoso, sorridente, esplorativo, socievole Evitamento, atteggiamento guardingo, diffidenza Ambivalenza aggrapparsi, rabbia L’ATTACCAMENTO E LO SVILUPPO SOCIALE La teoria dell’attaccamento non si limita a fornire una descrizione del comportamento del bambino e delle sue interazioni, ma ipotizza una continuità degli effetti dell’attaccamento oltre il periodo della sua formazione grazie alla formazione di MODELLI OPERATIVI INTERNI • Sono rappresentazioni mnestiche dell’immagine che il sogg. ha costruito dei genitori e di se stesso. • Indirizzano l’interpretazione della realtà e guidano il comportamento dell’individuo nelle situazioni nuove. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia L’ATTACCAMENTO E LO SVILUPPO SOCIALE Gli effetti dell’attaccamento Bambini che hanno avuto genitori e altri affettuosi, responsivi e sensibili svilupperanno una rappresentazione del genitore (e degli altri) come affettuosi, pronti a sostenerli e a aiutarli e contemporaneamente costruiscono una rappresentazione di sé stessi come persone piacevoli e amabili Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Bambini che hanno stabilito una relazione inconsistente con il genitore o che si sono sentiti rifiutati dagli altri, svilupperanno una rappresentazione del genitore (e degli altri) come insensibile, poco disponibile e rifiutante e contemporaneamente costruiscono una rappresentazione di sé stessi come persone poco amabili L’ATTACCAMENTO E LO SVILUPPO SOCIALE Critiche alla teoria dell’attaccamento 1) Enfasi eccessiva al fatto che il legame di attaccamento tenda a realizzarsi su una sola figura (la madre) 2) Enfasi eccessiva nel considerare il legame di attaccamento con la madre come il prototipo di tutte le relazioni affettive e sociali successive La domanda chiave non è se le esperienze precoci abbiano un effetto, ma piuttosto se tale effetto sia permanente indipendentemente da ciò che avviene in seguito. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI RELAZIONI VERTICALI RELAZIONI ORIZZONTALI Con gli adulti. Con i pari. Sono deputate ad offrire cure, protezione, a garantire l’apprendimento e lo sviluppo della persona Sono paritarie, fondate sulla reciprocità e rappresentano una palestra per l’apprendimento di capacità di negoziazione, di gestione dei conflitti e di cooperazione. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI Intorno ai 2 anni le interazioni tra pari sono: • Unidirezionali --> all’azione di un bambino non corrisponde l’azione coordinata del secondo • Attività parallele --> i bambini in gruppo svolgono in contemporanea la stessa attività in modo non coordinato • Imitazione speculare --> i bambini in gruppo imitano le azioni degli altri bambini Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI In età prescolare • Aumentano le attività di gruppo grazie all’incremento della comunicazione verbale e della abilità simboliche (gioco di finzione). • Le interazioni diventano complementari e reciproche --> interazioni volte al raggiungimento di uno scopo comune Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI In età scolare • Le relazioni diventano più selettive, basate sulle affinità, sulla comunanza di interessi e attività --> fenomeno della preferenza sociale. • Nasce il fenomeno della “segregazione sessuale”: uno dei criteri che guida la scelta dei pari è il genere. • Nascono le relazioni amicali, che hanno caratteristiche non interamente sovrapponibili a quelle con i pari. • Le relazioni nel gruppo possono essere caratterizzate da rifiuto ed esclusione. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI: le dinamiche di gruppo Le relazioni di gruppo possono essere caratterizzate da rifiuto ed esclusione. Importanza dei comportamenti non-verbali nella dinamica accettazione-rifiuto nel gruppo (ruolo del temperamento). Bambini popolari Esibiscono comportamenti non verbali rassicuranti e non aggressivi; mediano i conflitti e difendono gli altri bambini. Bambini rifiutati Esibiscono comportamenti non verbali di minaccia, sono instabili nelle attività, scarso controllo emotivo, spesso aggressivi. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI: le dinamiche di gruppo Poiché i bambini rifiutati dai pari manifestano condotte aggressive, si stabilisce una relazione a spirale tra AGGRESSIVITA’ Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia RIFIUTO SOCIALE Le relazioni disfunzionali con i PARI: il BULLISMO BULLISMO Insieme di comportamen5 aggressivi messi in a8o da uno o più studen5 verso altri compagni di scuola cara8erizza5 da: (a) intenzionalità (b) persistenza nel tempo (c) disequilibrio di potere Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni disfunzionali con i PARI: il BULLISMO Il bullismo è una so8ocategoria del comportamento aggressivo diversa da: (a) manifestazioni aggressive infrequen5 e isolate (singoli episodi) (b) aggressioni che avvengono fuori dai contes5 scolas5ci o parascolas5ci (c) aggressioni messe in a8o da adul5 anziché da pari Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni disfunzionali con i PARI: il BULLISMO Tipi di aggressività Aggressività strumentale fine non personale (il possesso di un ogge8o) Bullismo fine personale (la dominanza interpersonale) Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni disfunzionali con i PARI: il BULLISMO Tipi di prepotenze! ü Dirette a) fisiche b) verbali ü Indirette relazionali Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni disfunzionali con i PARI: il BULLISMO Il ruolo dei partecipanti (Gruppo) Sostenitore Esterno Aiutante Bullo Difensore Esterno Vittima Esterno Esterno Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI in adolescenza Cara8eris5che del bullo: -‐ buone competenze cogni5ve di teoria della mente -‐ buone competenze narra5ve -‐ autos5ma nella media (bambini sicuri di sé) -‐ scarse abilità nella ges5one dei confliK -‐ scarse competenze empa5che -‐ tendenza a considerare gli altri in funzione del proprio vantaggio personale Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI in adolescenza Cara8eris5che delle vi3me: -‐ viKme passive (bambini 5midi e insicuri) -‐ viKme provocatrici (comportamen5 involontari di provocazione o condo8e aggressive reaKve) Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI in adolescenza Conseguenze per le vi3me: -‐ maggiore incidenza di sintomi (psico-‐)soma5ci (emicrania, mal di pancia, disturbi del sonno, enuresi) -‐ al5 livelli di ansia, difficoltà a concentrarsi -‐ bassa autos5ma e autoefficacia in diverse aree: aspe8o fisico, capacità atle5che, abilità sociali, successo accademico -‐ al5 livelli di depressione, solitudine -‐ paura di andare a scuola, abbandono scolas5co -‐ maggiore frequenza di ideazione suicidaria, tenta5vi di suicidio, suicidio Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI in adolescenza In adolescenza le relazioni: • diventano motivo di confronto, fonte di sostegno e supporto all’autostima. • si ampliano in termini di appartenenza a gruppi formali e informali • vengono investite da forti attese fondate sui valori della fedeltà e dell’intimità Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI nei gruppi In adolescenza le relazioni con i pari si organizzano intorno ai due poli della: Appartenenza al gruppo/ contesto connotato affettivamente Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Identificazionedifferenziazione dal gruppo Le relazioni con i PARI nei gruppi L’appartenenza al gruppo • Fornisce sicurezza emotiva • Colma il vuoto derivante dal disinvestimento affettivo dai genitori • Risponde al bisogno di appartenenza • Mette in contatto con modelli valoriali e culturali alternativi a quelli familiari • Obbliga al confronto e spinge all’identificazione reciproca • Favorisce la conoscenza di sé, la consapevolezza delle proprie caratteristiche, desideri, valori. Verso un’identità autonoma Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI nei gruppi Il gruppo svolge un importante ruolo nello sviluppo delle RELAZIONI ETEROSESSUALI • Offre la possibilità di un contatto rassicurante con l’altro sesso mediato dalla presenza dei coetanei • Consente l’emergere dell’orientamento preferenziale verso le prime relazioni intime e sentimentali. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI: le relazioni amicali Le relazioni amicali • Hanno caratteristiche peculiari, non sovrapponibili alle relazioni con gli altri coetanei, che si modificano in funzione dell’età. • Sono relazioni caratterizzate da stabilità nel tempo, reciprocità ed intimità. • Compaiono molto presto. Dai 2-3 anni i b. manifestano legami preferenziali in modo stabile. Inizialmente sono legami affiliativi: caratterizzati da affettività e ricerca di vicinanza fisica. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI: le relazioni amicali Gli effetti positivi sulla competenza sociale: • promuovono i comportamenti prosociali (volti alla protezione del benessere degli altri) • facilitano la cooperazione, la solidarietà e l’aiuto • incrementano la prontezza all’intervento per alleviare il disagio altrui • incrementano la sensibilità e l’interesse per l’altro • aumentano le risposte empatiche • consentono di superare le emozioni negative di ira e paura favorendo la collaborazione Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Le relazioni con i PARI: le relazioni amicali 3-5 anni Età scolare (6-8 anni) • bisogno di vicinanza e di rassicurazione emotiva • L’amico è colui che capisce i desideri e li soddisfa. • ricerca di contatto fisico • L’amico è scelto per le sue caratteristiche psicologiche • assenza di comprensione dei pensieri altrui l’amico è colui che consola, e può anche essere occasionale Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia • . aiuto unilaterale: avere un amico significa ricevere aiuto Le relazioni con i PARI: le relazioni amicali Età scolare (9-12 anni) • compare la reciprocità del rapporto • capacità di tenere conto della soggettività dell’altro, di coordinare i diversi punti di vista • di fronte ai conflitti l’amicizia rischia di rompersi Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia Adolescenza • L’amicizia diventa una relazione stabile e duratura caratterizzata da intimità e fiducia reciproca. • Il legame resta stabile anche in presenza di conflitti. Le relazioni con i PARI: le relazioni amicali Le relazioni amicali in adolescenza La capacità di instaurare relazioni di amicizia è generalmente: • indice del benessere psicologico • indice della capacità di cooperare e di negoziare • fattore protettivo del rischio di disagio sociale L’amicizia ha un diverso valore per: PREADOLESCENTI ADOLESCENTI • piacere di stare insieme • condivisione del tempo e delle attività • creazione di rapporti di cooperazione e di reciprocità Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia • riconoscimento delle caratteristiche personali • mutuo rispetto e accettazione dell’altro • relazione da cui esigere maggiore vicinanza e intimità (importanza delle confidenze)