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Mai più riunioni dopo le 18 di sera Teniamo famiglia
25 IL CAFFÈ 9 febbraio 2014 parentesi tra 88% LA TENDENZA Le imprese virtuose s’impegnano a favorire giornate meno “pesanti” dei padri e il 17% delle madri con uno o più figli sotto i 25 anni lavorano a tempo pieno. Il 61% delle madri svolge un’attività professionale a tempo parziale, rispetto al 7,8% dei padri Mai più riunioni dopo le 18 di sera Teniamo famiglia 50% più della metà delle donne che lavorano lo fanno a tempo parziale, rispetto solamente a un uomo su sette. Dal 1991, c’è un incremento del tempo parziale, sia tra gli uomini che tra le donne Come conciliare lavoro e vita privata PATRIZIA GUENZI “C iao, sono ancora in ufficio, farò tardi, dà un bacio ai bimbi”. Qualche anno fa era l’abituale telefonata del partner che annunciava un impegno extra in ufficio. Più uomini che donne, è vero, ma anche queste ultime, sempre più presenti in ruoli dirigenziali, spesso e volentieri restano inchiodate in azienda, costrette a presenziare a riunioni che si prolungano ben oltre l’orario canonico di lavoro. Tuttavia, qualcosa sta cambiando. Lo “straordinario” serale è oggi meno frequente. Banche, grandi aziende e imprese di vari Paesi, sulla scia di quelli scandinavi, sembrano voler andare incontro alla principale esigenza dei dipendenti: la famiglia. Cercano in tutti i modi di render loro la vita più semplice, ad esempio evitando le riunioni dopo le 18. “Banche, Ferrovie e grandi aziende svizzere da tempo hanno la tendenza a far sì che i collaboratori diminuiscano il loro impegno lavorativo - conferma Domenico Basile, esperto di risorse umane -. Il Crédit Suisse, ad esempio, ha bloccato l’accesso agli strumenti informatici durante il fine settimana ai propri dipendenti”. Lavoro e famiglia. Come trovare un equilibrio tra impegni professionali ed esigenze “domestiche”? Passi in questa direzione, rispetto al passato, già se ne sono fatti molti. L’ultimo, è di sedici imprese francesi, colossi come Carrefour, Coca-Cola France, Michelin, Axa, sottoscrivendo la “Carta per l’equilibrio dei tempi della vita”, vietando gli incontri di lavoro dopo le 18. L’idea è del ministero per i Diritti delle Donne e dell’Osservatorio per la genitorialità nelle imprese, ne fanno parte oltre 500 aziende francesi. Troppi i dirigenti e i manager stanchi di quelle lunghissime discussioni che proseguono anche dopo l’ora di cena, mentre a casa c’è tutto un mondo che li aspetta. “Riunioni, briefing, incontri… nel limite del possibile di mattina, solo raramente di pomeriggio, ma mai e poi mai di sera”, dice Marco Nicoletti, responsabile del personale di Manor Lugano -. La testimonianza Anche perché a quell’ora non si è più lucidi, si è stanchi e non avrebbe senso”. Insomma, le cose stanno pian piano cambiando. “Il periodo in cui un manager si sentiva costretto a lavorare dalle stelle alle stelle, Il Crédit Suisse ha bloccato l’accesso agli strumenti informatici nel fine settimana anche per paura di vedersi soffiare il posto, è ormai alle nostre spalle ”, aggiunge Basile. E poi, insomma, la famiglia è uno dei principali pilastri su cui poggia la società. Come non privilegiarla in tutti i modi? Ecco perché il 2014 è stato dedicato dall’Unione Europea l’anno per la conciliazione lavoro/famiglia. Un’opportunità per proporre modelli virtuosi, anche per favorire ulteriormente l’entrata nel mondo del lavoro delle donne, ancora troppo spesso costrette a scegliere tra professione e figli. Ma, si spera, anche per arrivare ad armonizzare l’impegno familiare tra le due figure genitoriali. Senza focalizzarsi troppo sulla figura femminile, bensì sforzandosi di declinare a livello di coppia la questione famiglia/lavoro. Perché la famiglia è un bene comune, il cui punto di forza principale è la reciprocità delle relazioni. Non solo riunioni serali da bandire, ma anche email e messaggi professionali nel fine settimana. Mentre per le va- canze si cerca di privilegiare chi ha ancora figli in età scolastica. Come avviene a Migros Ticino dove, spiegano, si adotta una politica della famiglia molto strutturata, che parte dalla pianificazione dei turni e delle ferie. “L’assenteismo per malattie psichiche e fisiche ha fatto perdere molti soldi alle aziende - nota Basile -. Alcune di loro si sono pure dotate di un responsabile della salute”. Ma soprattutto, a molti capi azienda non sarà sfuggito che proprio un istituto di ricerca svizzero ha calcolato che per ogni 120 franchi spesi in misure di conciliazione tra casa e lavoro, il ritorno economico per l’azienda è pari all’8% dell’investimento. [email protected] Q@PatriziaGuenzi roblemi di straordinari, riunioni extra dopo le 18 o impegni fuori orario, lui li ha risolti in un battibaleno. Neanche a parlarne di trascurare la famiglia per la professione. Da sempre lavora all’80’%. “Mi sono reso conto che è un modo per andare incontro alle esigenze di mia moglie e veder crescere e seguire, giorno dopo giorno, le mie bambine; ecco come ho dato un taglio alla questione straordinari”, dice soddisfatto Davide Dosi che, in fondo, non nasconde di aver fatto questa scelta anche, se non soprattutto, per il piacere di dedicarsi appieno alla famiglia e contribuire all’educazione delle piccole. Due figlie di 2 e di 6 anni, impiegato alla Fonoteca nazionale svizzera di Lugano, Dosi ha continuato a lavorare a tempo parziale anche dopo la nascita delle bimbe. “Proprio per godermele, seguirle, occuparmi in tutto e per tutto di loro, insomma. Ma, pure, per permettere a mia moglie Arianna di restare inserita a metà tempo nel mondo del lavoro”. Così, Dosi, gestisce e condivide assieme alla moglie l’intero impegno casalingo, dal bucato alla cucina, dalle visite mediche ai compiti scolastici. “Bè, il pediatra ha visto sicuramente più me di mia moglie - ride -. Anche perché spesso le bimbe si ammalano nel fine settimana e il lunedì io sono libero”. Le figlie, ovviamente, danno per scontato che il papà sia così spesso a loro disposizione. “Per loro è normale vedermi lavare i panni o fare l’aspirapolvere, non hanno ancora notato che non tutti i papà lo fanno, anche perché non tutti possono permettersi di lavorare a tempo parziale”. Tuttavia, una parte del “pacchetto casalingo” Dosi la evita. “Una cosa che proprio non faccio è pulire i vetri, mia moglie è molto più brava di me”. p LUME DI CANDELA CENA A LUME Una romantica energia vi pervade. 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Molte donne si ritirano (temporaneamente) dal mercato del lavoro per dedicarsi all’educazione dei figli Servizio clienti: 091 220.00.00 ticino.com 100% ticinese Più velocità a minor costo Internet Router Wi-Fi GRATUITO 100/10 Mbit/s 50/5 Mbit/s 30/3 Mbit/s 15/1.5 Mbit/s 500/50 Mbit/s 1000/100 Mbit/s 24.90 44.90 64.90 114.90 174.90 224.90 mese www www.swissdiamondhotel.com .swissdiamondhotel.com 25 anni FiberSpeed ristorante ris torante swi swiss ss diamond diamond hotel hotel “ degli uomini e il 61% delle donne di 15 anni e più sono occupati o cercano un lavoro. Lo scarto è più netto negli anni che precedono l’età legale di pensionamento Davide Dosi, un impiego all’80%, ha dato la priorità alle esigenze delle due figlie e della moglie “Così ho risolto gli straordinari professionali” P SWISS D DIAMOND IA M O ND N HOTEL H O TEL 75% mese Più canone di rete fissa ticino.com VoIP, CHF 25.-/mese mese mese mese mese