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L`acqua: ma ne beviamo abbastanza?
Giugno 2005 10 MEDICINA 17 IN-FORMAFIRENZEcittà n MEDICINA BIOLOGICA Dentista L’acqua: ma ne beviamo abbastanza? PERCHÉ È IMPORTANTE CURARE LE GENGIVE Bevande e tisane diuretiche: attenzione a non disidratarsi! (3˚parte) Terminiamo questo argomento facendo un rapido excursus su alcune malattie che sono implicate nel meccanismo della disidratazione cronica involontaria. Se un soggetto non beve a sufficienza acqua, il suo corpo farà in modo di risparmiarla il più possibile: uno dei segni più classici di disidratazione corporea è la presenza di urina “carica” e scarsa, cioè con un colore intenso. Questo perché l’arteria renale ridurrà il suo calibro per filtrare meno sangue e produrre meno urina. Sappiamo però che una consistente eliminazione di vapore acqueo avviene attraverso il processo di respirazione. Vediamo che cosa succede nell’asma bronchiale. Se il soggetto è disidratato, aumenterà grandemente la produzione di istamina: sì, proprio quella sostanza chimica responsabile delle crisi allergiche! Questo fatto provocherà l’instaurarsi del programma di razionamento idrico: l’aumento dell’istamina rilasciata a livello bronchiale, provocherà uno spasmo della muscolatura dei bronchioli, generando l’asma (con il famoso sibilo respiratorio). L’istamina stimola anche la produzione di muco spesso e viscoso, che tenderà ad occludere i bronchioli stessi. Il broncospasmo ha comunque una funzione biologica: quella di impedire un’ulteriore disidratazione corporea. Una corretta reidratazione corporea assieme all’assunzione di una giusta quantità di sali (ricordo che il sale marino integrale è uno dei migliori antistaminici naturali) condurrà ad un progressivo miglioramento del quadro clinico. Naturalmente ciò non esclude l’uso di farmaci broncodilatatori ed il tutto deve essere effettuato sotto la guida del medico. Un altro gruppo di malattie che beneficiano notevolmente dell’effetto dell’acqua è rappresentato dalle patologie gastroduodenali, come ulcera, gastrite, duodenite. Vorrei ricordare che il processo digestivo richiede una grande quantità di acqua, la quale serve anche per la produzione dello strato protettivo gastrico di muco. A proposito, lo sapevate che i vari farmaci antiulcera tipo ranitidina, cimetidina ecc. sono degli antistaminici? Un’altra malattia che si giova notevolmente di una corretta idratazione corporea è il diabete mellito senile (II tipo). La maggior parte di questi soggetti non bevono acqua a sufficienza. Il dottor Batmanghelidj sostiene che questa malattia è anche associata ad una deficienza idrica del cervello, che coinvolge il sistema dei neurotrasmettitori tipo la serotonina; quando c’è poca acqua corporea, il cervello dipende di più dal glucosio come fonte energetica. In circostanze di stress, oltre l’85% delle richieste energetiche supplementari del cervello sono fornite dallo zucchero: ecco perché le persone stressate cronicamente tendono a preferire cibi dolci! Ci sono altre malattie che sono associate, in maniera maggiore o minore, alla disidratazione cronica involontaria, tra le quali la stitichezza, l’ipertensione arteriosa (specie della minima), la cefalea cronica, il dolore colitico, la sindrome fibromialgica, i dolori artrosici (ricordiamoci che la cartilagine articolare, come anche i dischi intervertebrali, è fatta prevalentemente di acqua). Tutte queste patologie, ovviamente, hanno anche altre componenti causali e la disidratazione cronica può rappresentare una aggravante. Ma quale è la giusta quantità di acqua e sali da assumere giornalmente? È chiaro che la risposta è molto soggettiva, dipende da varie componenti e situazioni. In linea generale, se non ci sono malattie renali o cardiache in atto, si dovrebbe assumere in un adulto circa 810 bicchieri di acqua al dì extra pasto (al pasto, si beve quello che ci si sente). Un bicchiere contiene circa 200 millilitri di acqua, per cui sono circa, in un adulto, 2 litri di acqua giornalieri come quantità minima. Questo anche perché il nostro organismo, per le sue funzioni fisiologiche, consuma e disperde giornalmente proprio quella quantità di acqua. Il quantitativo giornaliero idrico, comunque, viene stabilito dal medico in base al peso corporeo della persona (una persona di 90 kg di peso avrà un fabbisogno superiore a quello di una persona di 60 kg) ed alle malattie associate. Una particolare attenzione deve essere rivolta a quelle bevande che hanno una azione diuretica. Oggi c’è la moda di assumere tisane o bevande di vario tipo “per depurarsi”: magari può capitare che un soggetto beva la giusta quantità di acqua, ma assuma bevande diuretiche che lo disidratano enormemente! Il bilancio generale sarà negativo. I soggetti con disidratazione cronica involontaria devono evitare (salvo indicazioni cliniche diverse) le bevande diuretiche come the, caffè e alcool e altre che le contengono (bibite varie ecc.), altrimenti il bilancio non sarà mai positivo. dott. Danilo Vaccai medico chirurgo omeopata-omotossicologo specialista in reumatologia Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi alla redazione il lunedì e il martedì tel. 055340811 fax 055340814 [email protected] n VILLA DELLE ROSE Firenze all’avanguardia nella riabilitazione Inaugurato il primo centro in Italia per l’assistenza ai pazienti con tumori a seno e intestino Inaugurato il 14 maggio dal sindaco Leonardo Domenici e dall’assessore regionale alla Sanità Enrico Rossi il Centro per la riabilitazione oncologica, la prima struttura pubblica in Italia specializzata nel sostegno psicofisico delle persone operate di cancro, in particolare al seno e all’intestino. Ogni anno più di mille casi nella sola Area vasta del capoluogo toscano. Il centro ha sede a Villa della Rose, sulla collina di Careggi, ed è dotato di servizi innovativi: per ora due ambulatori per i casi di tumore al seno, uno per i tumori all’intestino, due per la riabilitazione individuale, uno studio per il sostegno psicologico e una palestra per il trattamento di gruppo. La capacità operativa settimanale è di 150 trattamenti individuali, 70 visite ambulatoriali e 40 trattamenti di gruppo, un totale che comprende servizio sanitario (max 6 pazienti) e tecniche di supporto, ovvero yoga, rilassamenti, autoaiuto, training autogeno (8-12 persone per gruppo). D’assoluta avanguardia anche la formula della gestione affidata alla collaborazione tra un ente pubblico (il Cspo) e l’associazione di volontari Lilt (Lega per la lotta contro i tumori). Cspo e Lilt si divideranno le spese, comprese quelle per il personale, 18 specialisti guidati dalla primaria oncologa Maria Grazia Muraca. Coordinato dal dottor Riccardo Poli, il centro nasce in collaborazione con l’associazione Toscana Donna, grazie anche ai contributi di Corri la Vita (la 3˚edizione della manifestazione di beneficenza si terrà il prossimo 2 ottobre), del Cesvot (Centro servizi volontariato toscana) e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. La struttura è parte di un pro- precedente16 getto regionale (coordinato e sostenuto dall’Istituto toscano tumori) articolato in tre aree e altrettanti poli di riferimento (Firenze, Livorno e Siena), destinato a far fronte ad esigenze crescenti e molto sentite. Nella sola Area vasta di Firenze (comprende anche Prato e Pistoia) sono infatti circa 1000 all’anno i nuovi casi di cancro al seno. Tutti necessitano di una riabilitazione iniziale entro tre mesi dalla diagnosi, mentre il 30% ha bisogno di un percorso riabilitativo completo e molto più complesso. «Questa iniziativa - ha detto LAMICA Quelli del calcio… Un argomento scottante: le partite in Tv. Ci sono tutti i giorni della settimana, a tutte le ore, di tutte le squadre e così anche i programmi che parlano di questo sport, non a caso il più popolare del mondo. Ogni emittente moltiplica le trasmissioni, ma tutto questo fa bene o male al calcio? Questo argomento, che sta a cuore a milioni di sportivi, si discuterà lunedì 13 giugno ad Uliveto Terme nel corso di un convegno organizzato dalla Lamica (Libera associazione dei medici del calcio), presieduta dal medico della nazionale maggiore il prof. Enrico Castellacci. Il Parco termale ospiterà il convegno grazie alla società che gestisce l’acqua minerale dell’omonima sorgente. Madrina e moderatrice dell’evento Maria Teresa Ruta affiancata dagli allenatori Marcello Lippi e Gigi Simoni oltre a calciatori, esperti di comunicazione, giornalisti e naturalmente i medici delle società di serie A e B. Tutte queste presenze sono dovute al fatto che con questo appuntamento, organizzato dai professori Castellacci (Asl di Lucca) e Giulio Guido dell’Università di Pisa, si conclude un importante corso di aggiornamento (è il 10° della serie) per i medici sociali del calcio. Il dibattito si preannuncia appassionante e i temi trattati coinvolgono molte persone: a chi spiega che il calcio non potrebbe vivere senza i proventi televisivi, molti rispondono che con tutti i servizi televisivi gli stadi sono spesso vuoti e così i soldi dei biglietti vanno perduti; che grazie ai palinsesti i calciatori sono costretti a tour de force impressionanti; moglie e fidanzate che si lamentano perché non vedono più i loro uomini; quelli che non amando il calcio non ne possono più di una Tv infarcita ogni sera di pallone ecc. E il dibattito di Uliveto non mancherà certo di aggiungere sale alla polemica… il sindaco - conferma come in campo sanitario Firenze sia all’avanguardia nella prevenzione, nella cura e in questo caso nella riabilitazione dalla malattia. Accanto alle indispensabili cure mediche, chi ha vissuto patologie complesse come il tumore al seno e all’intestino ha bisogno di un sostegno anche psicologico, per ritrovare equilibrio e qualità della vita. La struttura che inauguriamo oggi risponde a questi bisogni ed è un’altra delle eccellenze di cui andare orgogliosi. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione». Presente l’ex ministro della sanità Rosy Bindi, hanno preceduto il taglio del nastro l’intervento di Giancarlo Maltoni, commissario straordinario del Cspo e la conferenza della psico-oncologa Marina Bertoletti su un tema, La dimensione emotiva del percorso oncologico, che ha messo in rilievo uno degli aspetti qualificanti del metodo praticato a Villa delle Rose. L’équipe di Poli ha infatti potenziato al massimo il supporto psicologico, fondamentale per un’efficace riabilitazione, abbinandolo ai trattamenti classici come fase di uno stesso approccio, essendo il paziente preso in carico nella sua globalità. Tutto ciò con l’obiettivo di restituire equilibrio e volontà di reagire positivamente a persone emotivamente mal predisposte dall’aggressione di una malattia che nell’immaginario collettivo è vissuta come incurabile e terrorizzante. Un’ultima innovazione organizzativa di Villa delle Rose riguarda il collegamento operativo con le altre strutture dell’Area vasta (ambulatori pubblici e privati, volontariato), in modo da dare assistenza ai pazienti senza obbligarli a faticosi spostamenti. Non solo curando la bocca si migliora il sorriso e la capacità di masticare. La malattia parodontale, la così detta piorrea, è la più frequente causa di perdita di denti nell’adulto. Ma è anche una malattia che agisce su tutto il corpo e può avere un ruolo nelle malattie del cuore e perfino durante la gravidanza. Facciamo un po’ chiarezza sulla malattia parodontale. Quando le gengive sanguinano e sono gonfie, senza però che vi siano danni irreversibili all’osso che sostiene i denti, si ha la gengivite. Nel piccolo solco che circonda il dente sono contenuti vari tipi di batteri che determinano la reazione infiammatoria. L’alito è sgradevole anche se probabilmente nessuno avrà il coraggio di dirlo al paziente. Una buona igiene dal proprio dentista e poi naturalmente a casa regolarmente risolve il problema. Riottenendo così un colore normale rosa chiaro delle gengive, l’assenza di sanguinamento al contatto con lo spazzolino da denti, un alito fresco. Quando invece non si interviene nel solco si può sviluppare una selezione sfavorevole di batteri che diventano così molto più aggressivi. Il solco gengivale si approfondisce e l’osso che sostiene il dente si ritira. Si ha allora la parodontite. L’osso intorno al dente può riassorbirsi sia ritirandosi allungando così il dente colpito. Oppure la gengiva rimane al suo posto ma si approfondisce il solco intorno al dente, la tasca parodontale. Questa diventa ben più profonda dei 2mm massimi fisiologici e può arrivare fino all’apice del dente, causandone la mobilità e poi la sua espulsione. Il dentista che cura questa malattia si chiama parodontologo e dispone di una serie di possibili strumenti e tecniche chirurgiche per arrestare il decorso della malattia. Per una fortunata coincidenza nella nostra città abbiamo una importantissima scuola di grande eccellenza. In fondo alla tasca parodontale c’è una piccola piaga che rappresenta il fronte tra i batteri e l’organismo. È possibile che alcuni batteri o delle loro tossine entrino nel circolo del sangue e influenzino il decorso di malattie cardiache nonché la gravidanza. Infatti non tutti sanno che c’è una maggiore frequenza di complicazioni più o meno gravi, durante la gestazione nelle signore con problemi parodontale gravi, soprattutto se forti fumatrici. Se le complicazioni possibili fanno della malattia parodontale una questione non solo del dentista ma anche del medico, la migliore cura rimane la diagnosi precoce dallo specialista e la prevenzione mediante una buona igiene orale dal dentista di fiducia. dott. Cesare Paoleschi Congressi PASSI DA GIGANTI PER LA RADIOLOGIA TORACICA Sessanta milioni sono le prestazioni radiologiche eseguite ogni anno in Italia, di cui almeno il 15% relative all’apparato respiratorio. Enfisema, bronchite cronica, asma, tumore del polmone, affliggono complessivamente oltre 6 milioni di italiani e sono più di 10 milioni gli esami radiografici al torace eseguiti ogni anno più circa 2 milioni di Tac toraciche. All’importanza della radiologia toracica nella lotta alle malattie polmonari è stato dedicato ampio spazio nell’ambito del 1° ‘Congresso mondiale di radiologia toracica’ svoltosi al Palacongressi di Firenze dal 7 al 10 maggio, la prima occasione di incontro internazionale di radiologi e pneumologi. Sono state indicate le ultime novità nel campo della diagnostica delle malattie polmonari: in Italia entro l’estate saranno attivate 6 Tac a 64 strati per eseguire indagini 4 volte più veloci per poter salvare una vita in 5 secondi in caso di infarto. Inoltre l’Italia è tra i primi paesi europei ad aver installato i Pacs, sistemi informatici che permettono di gestire le immagini radiologiche acquisite in maniera digitale. La Toscana è poi l’unica regione italiana ad aver attivato Italung, uno studio randomizzato che coinvolge 3000 fumatori, finalizzato alla diagnosi precoce del tumore al polmone. N. C. ������� �� ������������ � ��������� � ���� ��� � ���� Nr.6 giugno 2005 Reg. Trib. di Firenze: nr. 5270 del 24/4/03 Direzioneredazione Amministrazionepubblicità EDIMEDIA S.r.l.Via Volturno 10/12 a 50019 Sesto F.no (FI) tel. 055340811 fax 055340814 [email protected] Direttore responsabileCarla Francone Segretaria di redazioneCristina Tondini GraficaSerena Chiti Hanno CollaboratoDania Bellesi, Paolo Boschi, Rebecca Bruni, Ginevra Costa, Nicoletta Curradi, Alberto Fiorini, Emilia Mannini Impianti e stampaNuova Cesat tel. 055300150 Chiusura in redazione30 maggio 2005 Inizio distribuzionelunedì 6 giugno 2005 Tiratura200000 copie successiva18