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Intervento Prof. D. Bernardini
Vicenza 18 -19 aprile 2011 Elementi di primo Soccorso degli animali (Cane – Gatto) Avvelenamenti Intossicazioni Prof. Daniele Bernardini Ordinario Clinica Medica Vet. Dip.to Scienze Cliniche Veterinarie Università degli Studi di Padova Avvelenamenti Chimica Industrializzazione avvelenamenti I VELENI USATI PER LA PREPARAZIONE DI ESCHE E BOCCONI, COME DOCUMENTEREMO SUCCESSIVAMENTE , SONO TANTI E QUASI TUTTI POTENZIALMENTE MORTALI. Diagnosi 1. 2. 3. 4. Difficile Similarità delle manifestazioni cliniche Sintomi atipici Aspecificità delle lesioni Mancanza di analisi di facile e pronta esecuzione Le esche avvelenate • fagiani e quaglie morte, imbottiti di sostanza tossica; • fagiani o polli vivi, ai quali, mediante spiumatura e taglio della pelle del collo viene posizionato un involucro di sostanza tossica, poi saturata con filo da cucire; • uova avvelenate; colli di pollo avvelenati; • formaggio abilmente svuotato e riempito di veleno; • salsicce contenenti veleni; pezzi di prosciutto avvelenati; • pesci imbottiti di veleno; • polpette di carne cruda o fritta contenenti • pezzetti di vetro finemente tritato o veleno ; ecc.. I veleni più utilizzati • • • • Stricnina Organofosforici e Carbamati Rodenticidi: Metaldeide Intossicazioni e/o Avvelenamenti LA GRAVITA' DEI SINTOMI E' DIPENDENTE DA : • -DOSE del VELENO cioè quantità di veleno assunto • -PESO e MOLE del CANE che assume la dose del veleno • -TIPO di VELENO • -TEMPO TRASCORSO dal momento dell'ingestione del veleno I segni clinici iniziali sono frequentemente a carico di: APPARATO GASTROENTERICO: • • • • -Salivazione aumentata; -Vomito; -Diarrea; -Coliche; SISTEMA NERVOSO: • • • • -Depressione; -Tremori; -Convulsioni; -Cecità; APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO: • -Tachicardia o bradicardia; • -Anemia ; • -Aritmie temporanee. 5 LEGISLAZIONE Avvelenamenti Art. 1 - Finalità. 1. Ai fini della tutela della salute umana, dell'igiene pubblica e dell'ambiente, è vietato a chiunque l'utilizzo, l'abbandono, la preparazione o la detenzione di esche o bocconi contenenti sostanze velenose o nocive. 2. Il divieto si applica a qualsiasi alimento preparato in maniera da poter causare intossicazioni o lesioni all'animale che lo ingerisce, fatte salve le attività di derattizzazione In caso di sospetto avvelenamento LEGISLAZIONE di un animale: Il Veterinario è il punto di riferimento essenziale. Qualora si verifichi un evento potenzialmente pericoloso: • ingestione di veleni o sostanze tossiche (topicidi, pesticidi, fitofarmaci, lumachicidi o sostanze non note) • oppure sovradosaggio o scambio accidentale di: farmaci, ingestione di piante, funghi, ecc. da parte di animali domestici è necessario valutare subito il rischio di intossicazione. LEGISLAZIONE Avvelenamenti • L'ordinanza dispone che il medico veterinario, qualora sulla base di una sintomatologia conclamata emetta diagnosi di sospetto avvelenamento o venga a conoscenza di un caso di avvelenamento di un animale domestico o selvatico, DEVE LEGISLAZIONE Avvelenamenti • darne immediata – entro 24 h.- comunicazione al Sindaco e al Servizio Veterinario della Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente. • In caso di decesso dell'animale il veterinario deve inviare le spoglie e ogni altro campione utile all'identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte ( contenuto gastrico) all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio. LEGISLAZIONE Avvelenamenti Gli Istituti Zooprofilattici devono • sottoporre ad autopsia l'animale ed • effettuare entro trenta giorni analisi sui campioni pervenuti o prelevati durante l'autopsia e c • comunicarne gli esiti al medico veterinario che ha inviato i campioni, al sevizio veterinario della ASL competente e, qualora le analisi siano positive, all'autorità giudiziaria. LEGISLAZIONE Avvelenamenti I Sindaci ai quali siano pervenute segnalazioni di sospetti avvelenamenti devono: • disporre l'immediata apertura di un'indagine e provvedere ad attivare le iniziative necessarie alla bonifica dell'area interessata • nonché segnalare l'area con un'apposita cartellonistica. • Viene, inoltre, attivato presso ciascuna Prefettura un "tavolo di coordinamento" per la gestione degli interventi da effettuare e per il monitoraggio del fenomeno. LEGISLAZIONE In caso di operazioni di derattizzazione e di disinfestazione è posto l'obbligo di affiggere nelle zone interessate, con almeno cinque giorni lavorativi di anticipo, avvisi idonei ad informare delle operazioni che saranno effettuate. • Azioni legali: Utilizzare bocconi avvelenati è un reato. La denuncia contro i responsabili, sospetti tali o ignoti consente di migliorare il monitoraggio ed i controlli sul territorio per prevenire i rischi per le persone, gli animali e l’ambiente. 13 Avvelenamenti La raccolta delle seguenti informazioni è estremamente importante per poter attivare un intervento terapeutico: ANAMNESI • * identificare nel modo più preciso possibile la sostanza con la quale l’animale è venuto a contatto (nome commerciale del prodotto ed eventuali indicazioni di rischio in etichetta); Avvelenamenti * ricavare indicazioni circa la quantità assunta in modo accidentale o intenzionale; * individuare la via di esposizione (inalazione, ingestione, contatto cutaneo ecc.); * individuare il luogo (aperto o chiuso); * anamnesi ( se possibile) il tempo trascorso dall'ingestione e tra l'ingestione e la comparsa di eventuali sintomi. Obiettivi speciali della terapia in casi di intossicazione • Intervento d’urgenza e prevenzione di ulteriori esposizioni al veleno. • Cercare di ritardare l’assorbimento. • Applicazione di antidoti specifici. • Accelerare l’eliminazione del veleno assorbito. • Intraprendere una terapia di supporto. • Istruzioni al cliente. Obiettivi speciali della terapia in casi di intossicazione per via COSA FARE ? digerente* • CERCARE IMMEDIATAMENTE DI PROCURARE IL VOMITO ( PER FARE ESPELLERE IL BOCCONE AVVELENATO E' L'UNICA MANIERA PER TENTARE DI SALVARLO). Però COME FARE ? Intossicazioni e/o Avvelenamenti PER FAR VOMITARE IL CANE SOMMINISTRARE PER VIA ORALE: • ACQUA CON SALE FINE DISCIOLTO ( = 30-60 ml. di soluzione salina satura) aggiungere quantità progressive di sale fine in un bicchiere d'acqua mescolando bene fino a che rimane sale non disciolto sul fondo del bicchiere ; far bere al cane fino a che non inizia ad avere sforzi di vomito OPPURE • ACQUA OSSIGENATA A 10 VOLUMI ( far bere al cane nella dose di circa 0,5 - 1 ml di acqua ossigenata per ogni Kg. di PESO del cane) • una compressa di soda per bucato, lo farà vomitare nel giro di 5 min NON TENTARE DI FAR VOMITARE IL CANE METTENDOGLI LE DITA IN GOLA: PERCHE' IL CANE POTREBBE MORDERE INVOLONTARIAMENTE , SOPRATTUTTO SE HA GIA' TREMORI E CONTRAZIONI . Eliminazione di veleni assorbiti • Carbone attivato in quantità di 1 -4 gr./kg. per os [0,5 -1 gr/kg diluendo 1 gr in 5 -10 ml di H2O] ( Carbomix fl.50 gr, Carbonesia cpr/cialde,ecc) seguito da un purgante salino Solfato di sodio o di Mg- 0,5 gr/Kg -dopo 30 min. • Catarsi = aumento della peristalsi per provocare l’evacuazione del tossico ( solfato di Na al 40% in soluz.in H2O ( 1 gr./Kg per os) GATTO • Gli avvelenamenti nel gatto sono meno frequenti che nel cane per il suo naturale comportamento attento che gli fa evitare di ingerire cose non idonee. • Anche a casa o nei giardini sono molte le sostanze tossiche che possono mettere a rischio la salute del gatto. • Molte di queste possono apparire innocue come le piante mentre altre fanno parte di categorie a rischio ben noto. 22 • PIANTE TOSSICHE CHE AGISCONO SULL'APP. GASTROENTERICO GATTO - AZALEA e RODODENDRI (famiglia ERICACEE) - Bulbi di AMARILLIDE, TULIPANO e IRIS - RICINO - EDERA - VISCHIO - FUNGHI AMANITE ecc - MORELLA (famiglia SOLANACEE) - EUFORBIACEE • PIANTE TOSSICHE CHE IRRITANO LINGUA E BOCCA - DIEFFENBACHIA, FILODENDRO, CALLA, ALOCASIA ecc. 23 GATTO PIANTE TOSSICHE CHE AGISCONO SUL SISTEMA NERVOSO - ORTICA - TABACCO - TASSO PIANTE TOSSICHE CHE AGISCONO SU CUORE, CIRCOLAZ. -OLEANDRO, DIGITALE, MUGHETTO - AMARENA, CILIEGIO, ALBICOCCO, -MANDORLO e MELO ERBA GATTA GATTO Escludendo l'ingestione di sostanze caustiche o irritanti , è consigliabile stimolare il vomito somministrando per bocca 1 – 5 ml di acqua ossigenata a 10 volumi per tentare di allontanare il prima possibile le sostanze ingerite ( sciroppo di ipecacuana 6,6 mg/Kg.; Xilazina 0,44 mg/Kg im.) Sfatando una credenza popolare sconsiglio vivamente, in caso di sospetto avvelenamento, la somministrazione del latte: oltre ad essere assolutamente inefficace, nel caso di veleni liposolubili può aggravare il quadro clinico favorendone l’assorbimento. 25 GATTO Tra gli insetticidi ci sono: GATTO • ci sono gli organoforsforici, organoclorurati e i carbammati usati anche come antipulci ( verso i quali alcuni soggetti mostrano particolare sensibilità tanto da sconsigliarne l'uso. In alcuni casi il comportamento di pulizia del mantello favorisce col il continuo leccamento l'ingestione di trattamenti antiparassitari applicati sul pelo). I sintomi di avvelenamento si manifestano con aumento della produzione di saliva, tremori, difficoltà respiratorie, perdita di coscienza e nei casi gravi l'esito può essere letale. 26 Avvelenamenti Intossicazioni INIBITORI delle COLINESTERASI Si dividono in 2 categorie : 1. -ORGANOFOSFATI o ESTERI FOSFORICI 2. -CARBAMATI I CARBAMATI ( carbaryl ) sono anticolinesterasici reversibili Gli ORGANOFOSFATI (malathion, parathion, diazinon, sarin, soman ecc.) sono anticolinesterasici irreversibili ORGANOFOSFATI o ESTERI FOSFORICI - CARBAMATI Fisiopatologia • inibizione della colinesterasi - SNC.• accumulo di acetilcolina nello spazio intersinaptico stimolazione continua degli organi effettori. • Riattivazione della colinesterasi, una volta legata , è molto lenta. Quasi irreversibile. • Reversibile solo con carbammati ORGANOFOSFATI o ESTERI FOSFORICI - CARBAMATI Segni clinici • ANAMNESI: rapida comparsa di convulsione ed insuff.respiratoria • nel gatto: anoressia cronica, debolezza muscolare e spasmi. • VISITA CLINICA: ipersalivazione,vomito,diarrea,miosi, bradicardia, depressione, tremori muscolari, crisi convulsive, insuff. respiratoria e morte. ORGANOFOSFATI o ESTERI FOSFORICI-CARBAMATI TERAPIA • far vomitare il cane il prima possibile , poi a mettere in atto tutte le misure terapeutiche necessarie a bloccare l'azione del veleno ( lavanda gastrica , somministrazione di antidoti quali atropina e , SOLO NEL CASO DI ESTERI FOSFORICI pralidossima , ossigenoterapia ecc. ) unitamente a terapie di supporto. ORGANOFOSFATI o ESTERI FOSFORICI - CARBAMATI TERAPIA a diagnosi certa ANTIDOTO : ATROPINA SOLFATO • Atropina solfato (0.2mg Kg = ¼ E.V. il resto sottocute).Att.ne ai sovradosaggi (tachicardia,convulsioni,disorientamento,depressione respiratoria) • Somministrazione IMMEDIATA di diazepam (1mg/kg IV) o Fenobarbital (fino a 3 mg/kg o ad effetto). • Ossigeno terapia solo in caso di persistenza di difficoltà respiratoria. ORGANOFOSFATI o ESTERI FOSFORICI - CARBAMATI Antagonisti degli effetti nicotinici • Da usare solo in avv. da esteri fosforici, ma non in quello da carbamati • Ossime: Pralidossima (2 PAM): 15 – 40 mg/Kg. • Per via e.v. lenta o in im. (pralidossima metilsolfato = Contrathion) Antagonisti degli effetti centrali Sedativi: Diazepam 0,5 mg/Kg. E.v. Avvelenamento da rodenticidi anticoagulanti Eziologia • Esposizione a prodotti rodenticidi anticoagulanti. I prodotti di prima generazione (Warfarin) sono stati soppiantati da quelli di 2° generazione, molto più potenti (difacinone, brodifaocum,bromadiolone) Avvelenamento da rodenticidi anticoagulanti • Coagulopatia causata dalla ridotta disponibilità, in circolo, di fattori della coagulazione vitamina k-dipendenti, in seguito all’ingestione di componenti rodenticidi anticoagulanti. RODENTICIDI ad azione anticoagulante • SONO TOSSICI PER INGESTIONE • MECCANISMO D'AZIONE : hanno azione anticoagulante in quanto bloccano i fattori della coagulazione del sangue vit. K – dipendenti • ( la Vit. K è necessaria per la sintesi dei fattori VII, IX, X , II) Le dosi tossiche : 50 – 100 mg/kg nel cane, 5 – 50 mg/kg nel gatto, 3 mg/Kg nel suino ANTIDOTO : VITAMINA K Avvelenamento da rodenticidi anticoagulanti Apparati coinvolti • Sangue, linfa. • La progressiva riduzione in circolo dei fattori della coagulazione favorisce la presenza di emorragie. Avvelenamento da rodenticidi anticoagulanti Esami di laboratorio • Il riscontro di un tempo di coagulazione attivata sup. ai 150” è forte indice di coagulopatia. • Aumento del tempo di protrombina (PT) • Aumento del tempo di tromboplastina parziale(PTT) • Presenza di sangue nelle urine Avvelenamento da rodenticidi anticoagulanti Correggere TERAPIA • 1 ) l’ipovolemia = trasfusione di sangue 20 ml/Kg. • 2 ) Vit K – Izokappa 800mg. in 100ml, Antiemor K. 0,05 -0,25 ml/kg., Konakion, Vit K Salf, Caprolisin,Tranex, Ugurol, ecc. • Controllare il tasso di Protrombina alla sospensione del trattamento. STRICNINA Emergenza clinica iperacuta e quasi sempre letale Stricnina = alcaloide estratto dalla noce vomica • E' stato un pesticida molto usato in passato , purtroppo tuttora diffuso, specie in alcune regioni d'Italia , per la preparazione di esche . In passato come ruminativo = tartaro emetico STATO FISICO: POLVERE BIANCASTRA , DI SAPORE AMARO E' TOSSICA PER INGESTIONE e VIENE ASSORBITA MOLTO RAPIDAMENTE DAL TRATTO GASTROENTERICO STRICNINA MECCANISMO D'AZIONE : blocca la glicina , un neurotrasmettitore inibitore dei motoneuroni • Potente alcaloide con effetti convulsivanti. • Usato nella lotta contro talpe, ratti, predatori. • Ingestione accidentale!!!???? Da parte dei mammiferi domestici. • Assorbimento velocissimo (max 10-20’) • provoca in maniera incontrollata la stimolazione di riflessi. • Eliminazione per via epatica e/o urinaria Segni clinici STRICNINA • Violente convulsioni tetaniche indotte da qualsiasi stimolo fisico, acustico o visivo. • Irrigidimento degli arti in estensione • Rigidità muscolare, apnea ed ipossia • Opistotono • Tachicardia • Ipertermia • Acidosi metabolica e respiratoria STRICNINA • Alternanza di fasi eccitative/convulsive della durata di più di un minuto e fasi depressive ( o di “riposo”) sempre più brevi • Morte per anossia indotta dalla paralisi spastica dei mm. respiratori. TERAPIA STRICNINA • • • • Carbone attivo (2 gr/Kg ) Sorbitolo (purgante). Diazepam o Pentobarbital ad effetto. Diuresi( soluzione fisiologica con 5% di mannitolo ( 7mg/Kg/h). L’escrezione è favorita anche dall’acidificazione dell’urina con cloruro di ammonio( 150mg/kg) (no se è già in acidosi) Non somministrare ketamina e morfina. Avvelenamento da glicol etilenico ( anticongelante) Avvelenamento comune nei piccoli animali • Conseguente all’ingestione di anticongelante Sapore dolce • dose letale minima, ignoranza della tossicità, alta diffusione) Dose tossica: Nel cane varia da 4,2 -6.6 ml/Kg di peso vivo Nel gatto è solo 1,5 – 2,5 ml/kg. Nei volatili 7 – 8 ml/Kg. Avvelenamento da glicol etilenico ( anticongelante) Terapia • Allontanamento del residuo gastrico di glicoleetilenico ( lavanda gastrica, somministraz. di carbone attivato) • Se insuff. Renale acuta : inutile terapia • Fluidoterapia - corregge la disidratazione e favorisce la diuresi – • Il 4-metilpirazolo (4-MP) inattiva l’alcool didrogenasi ( soluz. al 5% - 50mg/ml.) alla dose di 20mg/Kg p.v. e.v seguita da 15 mg/Kg a 12 – 24 ore e da 5 mg/Ka 36 h. • Il bicarbonato di sodio è efficace per correggere l’acidosi metabolica • Controllo delle convulsioni con Barbiturici • Soluz. Glucosata al 5% per favorire la diuresi Avvelenamento da glicol etilenico ( anticongelante) Nel cane • 1)sodio etanolo 20 % = 5,5ml/Kg. iv. • 2)sodio bicarbonato 5% = 8ml/Kg. in periton. 4-5 volte die Nel gatto 4-5 5 ml. di etanolo per Kg. di peso volte 6 ml. di sodiobicarbonato al 5% per Kg. di peso die Blocca gli enzimi che metabolizzano il glicoletilenico METALDEIDE Morsi e punture di animali velenosi • Prevenire l’infezione ( dossiciina per os, o ecc). • Reaz. anafilat.(prednisone=2mg/Kg.poi 1mg/Kg) IL CIOCCOLATO FA MALE AI CANI? • Molte persone pensano che la cioccolata sia un piacere supremo, ma questo innocente ed ingrassante piacere può essere mortale per i cani. La cioccolata amara in polvere è la più pericolosa perchè contiene la più alta percentuale di teobromide Il prospetto sotto mostra la quantià tossica di cioccolato al latte e cioccolato amaro in polvere per i vari pesi dei cani. Quantunque questi mostrino i livelli potenzialmente letali, l’ingestione di quantità inferiori possono causare comunque considerevoli disturbi. Quantità dannose di cioccolato: peso del cane quantità di cioccolato al latte quantità di cioccolato amaro mg di teobromide 2.3 kg 5 kg 10 kg 15 kg 20 kg 135 gr 270 gr 540 gr 600 gr 1400 gr 14 gr 28 gr 60 gr 100 gr 130 gr 200 400 900 1300 1800 • I sintomi da avvelenamento da teobromide sono numerosi ed appaiono entro poche ore fino a 24 ore dall’ingestione della cioccolata. La cioccolata permane nello stomaco dell’animale per lungo tempo. Se il cane ha mangiato una quantità che può essere tossica, non basta solo indurre il vomito. Somministare ripetute dosi di carbone attivo per ridurre l’eccessivo assorbimento. 1) Mai lasciare la cioccolata incustodita alla portata dei vostri animali 2) Mai dare cioccolatini come premio 3) Mai dare per scontato che l’animale sta bene se ha vomitato dopo aver mangiato la cioccolata La tossicosi da cioccolata è un vero e proprio killer, ma è un killer che si può prevenire. GRAZIE