Rigurgito e vomito nel lattante: reflusso gastroesofageo o allergia
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Rigurgito e vomito nel lattante: reflusso gastroesofageo o allergia
[evidenze] Rigurgito e vomito nel lattante: reflusso gastroesofageo o allergia alle proteine del latte vaccino? ittoria è una lattante di sette mesi, nata a termine da parto spontaneo (peso gr 3670). Anamne- A Caso clinico n. 3 ndrea è un lattante di venti mesi, nato a termine da F rancesco è un lattante di otto mesi, nato a termine da parto operativo (peso gr 4550). parto operativo (peso gr 2570). si familiare di secondo grado positi- Anamnesi familiare positiva per Anamnesi familiare positiva per va per allergie. Allattata al seno per malattia da reflusso gastroesofageo allergia (padre e nonna materna) tre mesi; dal terzo mese inizia a pre- (zio materno e nonna paterna). A e per ernia iatale (nonna materna sentare vomito a getto, sia vicino venti giorni di vita viene ricoverato e zio paterno); il nonno paterno che lontano dai pasti, per cui il latte per bronchiolite da Virus Respira- è deceduto per cancro gastrico H. materno viene sostituito da un latte torio Sinciziale, a cinque mesi per Pylori positivo. È stato allattato antireflusso. La crescita è ottima, bronchite asmatica. È stato allattato con latte formulato, ha presentato l’alvo tendenzialmente stitico. Il al seno fino ai sei mesi, poi con coliche gassose fino ai sei mesi con vomito migliora dopo il divezza- latte di soia per rigurgito frequente pianto insistente riferito per 15 ore mento, ma persiste saltuariamente e vomito saltuario dopo il pasto. al giorno, e fin dal primo mese di dopo i pasti, sia liquidi che solidi. Giunge alla nostra osservazione per vita ha presentato vomito, prima Viene alla nostra osservazione per vomito sporadico e tosse cronica, quotidiano e poi tre-quatto volte il problema del vomito, poiché refrattaria ai vari trattamenti effet- a settimana, sia vicino che lontano la madre pensa che si tratti di un tuati (cortisonici e beta2-stimolanti ai pasti, sia con i liquidi che con i reflusso patologico, di cui avrebbe per via inalatoria, macrolidi). La solidi. Vengono riferiti periodi di sofferto anche la figlia più grande. madre riferisce disfonia al risveglio alvo regolare alternato a diarrea Vittoria ha già fatto brevi periodi e ripienezza precoce ai pasti, tanto o feci maldigerite, in più occasioni di terapia con sodio alginato e ra- da obbligarla a fare pasti piccoli e con tracce di sangue rosso vivo in nitidina senza beneficio e la madre frequenti, che comunque il bambi- assenza di lesioni perianali. È stato vorrebbe provare il lansoprazolo, no non termina. L’aspetto di Andrea ricoverato a sei mesi per un episo- perché solo con quello la sorella è sofferente, la crescita rallentata dio di apnea ab ingestis e da allora era stata meglio. In occasione della (peso al 3° percentile; altezza al è in terapia con lansoprazolo, con visita ha un aspetto ottimo, pesa gr 90°), la cute è pallida e distrofica e scarso beneficio sui sintomi. Viene 9170 (97°centile), ha una lunghezza l’addome difficilmente valutabile alla nostra osservazione, inviato dal di cm71 (90°centile). La cute è ro- per intenso meteorismo. pediatra curante, per sospetta ma- sea, normotrofica e normoidratata lattia da reflusso gastroesofageo. e l’addome è trattabile, lievemente Pesa gr 7120 (3° centile), è lungo meteorico. Non piange durante cm70 (50-75° centile), presenta irri- la visita e la mamma la descrive tabilità, cute molto secca, dermatite atopica. L’addome è meteorico, come una bambina allegra che non piange mai. Sandra Brusa Paolo Bottau Caterina Bertolini Marcello Lanari Unità Operativa Complessa Pediatria e Neonatologia, AUSL Imola (BO) globoso, all’auscultazione del torace il murmure è aspro con sibili espiratori. 95 V Caso clinico n. 2 AreaPediatrica | Vol. 14 | n. 4 | ottobre-dicembre 2013 Caso clinico n. 1 Evidenze Rigurgito e vomito nel lattante: reflusso gastroesofageo o allergia alle proteine del latte vaccino? ••• La storia naturale del reflusso gastroesofageo (RGE) è caratterizzata dalla scomparsa dei sintomi nel 55% dei casi a 10 mesi, nell’81% a 18 mesi e nel 98% a 2 anni. Introduzione I l rigurgito e il vomito sono sintomi frequenti nel lattante. Le cause possono essere molteplici (Tabella 1); in molti casi la diagnosi è suggerita da un particolare corteo sintomatologico e dalla presenza di sintomi di allarme (vedi Tabella 3). Ci soffermeremo su due tra le cause più frequenti, spesso caratterizzate da un quadro clinico cronico o cronico/ recidivante: il reflusso gastroesofageo (fisiologico e patologico) e l’allergia alle proteine del latte vaccino. Entrambe queste condizioni sono state AreaPediatrica | Vol. 14 | n. 4 | ottobre-dicembre 2013 96 Tabella 1. Cause di vomito nel lattante 1. Alimentazione eccessiva 2. Reflusso Gastroesofageo (RGE) 3. Malattia da Reflusso Gastroesofagea (MRGE) 4. Allergia alle Proteine del Latte Vaccino (APLV) 5. Gastroenterite acuta 6. Stenosi ipertrofica del piloro 7. Insufficienza surrenalica 8. Ostruzione intestinale: – malrotazione con o senza volvolo – M. di Hirschsprung – Invaginazione intestinale – Atresia intestinale 9. Sepsi 10. Infezione vie urinarie 11. M. epatobiliari 12. Pancreatite acuta 13. Errori congeniti del metabolismo 14. Intossicazione acuta 15. Sd. Di Munchausen by proxy 16. Food Aversion 17. Aumento della pressione intracranica Fonte: Modif. da Di Lorenzo C. Approach to the infant or child with nausea and vomiting. UpToDate 2013; www.uptodate.com probabilmente sovrastimate negli ultimi anni, soprattutto nel bambino sotto l’anno di età. Questo ha determinato un aumento ingiustificato del consumo di farmaci, quali gli inibitori di pompa protonica (PPI), non certo privi di effetti collaterali, e di latti “speciali”, quali gli idrolizzati di proteine del latte vaccino e il latte di soia. non presenta complicanze. Il rigurgito, cioè il ritorno senza sforzo del contenuto gastrico nel cavo orale, è la più comune presentazione del RGE, che solo occasionalmente può manifestarsi con vomito a getto. La storia naturale del RGE è caratterizzata dalla scomparsa dei sintomi nel 55% dei casi a 10 mesi, nell’81% a 18 mesi e nel 98% a 2 anni2. Il reflusso gastroesofageo La malattia da reflusso gastroesofageo I l reflusso gastroesofageo (RGE) è definito come il passaggio involontario del contenuto gastrico in esofago. Si ripete varie volte al giorno in circa il 50% dei lattanti sani ed è generalmente associato a transitori rilassamenti dello sfintere esofageo inferiore indipendenti dalla deglutizione, che permettono al contenuto gastrico di risalire in esofago1. È considerato fisiologico quando il lattante ha una crescita regolare e Tabella 2. Livelli di evidenza Livello A Consistenti trial clinici randomizzati controllati, studi di coorte, studi tutti o nessuno, regola di decisione clinica validata in differenti popolazioni. Livello B Consistente coorte retrospettiva, coorte esplorativa, studio ecologico, ricerca per obiettivi, studi caso-controllo, estrapolazioni da studi di livello A. Livello C Serie di casi o estrapolazioni da studi di livello B. Livello D Opinione degli esperti. L a malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è molto meno frequente rispetto al RGE: studi di popolazione evidenziano Tabella 3. Segnali di allarme 1. Vomito biliare 2. Sanguinamento gastrointestinale 3. Esordio del vomito dopo i 6 mesi di vita 4. Scarsa crescita 5. Diarrea 6. Stipsi 7. Tensione o distensione addominale 8. Epatosplenomegalia 9. Febbre 10. Letargia 11. Tensione della fontanella 12. Macro/microcefalia 13. Convulsioni 14. Sindrome genetica/metabolica documentata o sospetta Fonte: Modif. da ESPGHAN-NASGHAN Pediatric Gastroesophageal Reflux Clinical Practice Guidelines. JPGN 2009. Evidenze Rigurgito e vomito nel lattante: reflusso gastroesofageo o allergia alle proteine del latte vaccino? MRGE APLV Pianto EmatemesIrritabilità Diarrea Feci con sangue Stipsi Inarcamento Crescita rallentata Rinite Singhiozzo Rigurgito Congestione nasale Sd di Sandifer Vomito Anafilassi Sd da aspirazione Anemia sideropenica Eczema/dermatite Disfonia WheezingAngioedema Infezioni respiratorie che la prevalenza è stimata dal 10% al 20%1. Sono state anche identificate popolazioni pediatriche ad alto rischio di MRGE severa e cronica, che comprendono bambini con danno neurologico, disordini genetici o atresia esofagea (Tabella 4). La MRGE è data dal RGE associato ad altre manifestazioni cliniche (sintomi fastidiosi o complicanze), quali crescita stentata o perdita di peso, problemi di alimentazione, esofagite, ematemesi, anemia sideropenica, sindrome di Sandifer, disturbi del sonno e sintomi respiratori cronici come tosse, laringite e “wheezing”, anche se la letteratura più recente dà meno importanza al rapporto tra MRGE e sintomi respiratori3. Purtroppo però nessuno di questi sintomi nel lattante, specie se isolato, è specifico Tabella 4. Popolazioni pediatriche ad alto rischio di RGE e sue complicanze 1. Danno neurologico 2. Obesità 3. Atresia esofagea 4. Ernia iatale 5. Disordini respiratori cronici: – Displasia broncopolmonare –Fibrosi cistica 6. Lattanti pretermine Fonte: Modif. da AAP. Gastroesophageal Reflux: Management Guidance for the Pediatrician. Pediatrics 2013. Disturbi del sonnoOrticaria per MRGE, per cui la diagnosi deve avvalersi di esami strumentali, quali la radiografia con mezzo di contrasto del tratto gastrointestinale superiore, la impedenzo-pH-metria e/o l’esofagogastroduodenoscopia. Non vi sono evidenze in letteratura che l’ecografia della giunzione gastroesofagea abbia un ruolo nella diagnosi della MRGE in età pediatrica3. L’allergia alle proteine del latte vaccino L’ allergia alle proteine del latte vaccino (APLV ) è definita come “reazione avversa che si sviluppa per risposta immune specifica e riproducibile all’esposizione di un determinato alimento (latte vaccino)”4,5. Questa definizione di allergia alimentare include risposte immuni IgE-mediate, non IgE-mediate o forme “miste”. La prevalenza dell’APLV è approssimativamente del 2-3% nei lattanti, con un picco nel primo anno di vita6. L’APLV IgE-mediata è caratterizzata da sintomi che si manifestano da pochi minuti a una-due ore dopo l’ingestione dell’alimento e può coinvolgere più organi (la cute, l’appara- to respiratorio e gastrointestinale, fino ad arrivare all’anafilassi)7. Più frequentemente le manifestazioni gastrointestinali tardive (vomito, diarrea, dolore addominale, feci ematiche ecc) sono non IgE-mediate o miste e si manifestano varie ore dopo l’assunzione dell’alimento4. La risposta clinica a una dieta di eliminazione delle PLV e un successivo test di provocazione sono il gold standard per la diagnosi di APLV4. Mentre il reflusso fisiologico si riduce sensibilmente dai 6 ai 12 mesi, la tolleranza alle proteine del latte vaccino (PLV ) si acquisisce soprattutto dopo l’anno di età: a 1 anno nel 50% dei casi, a 2 anni nel 60-75%, a 3 anni nel 85-90%2, questa differente evoluzione potrebbe aiutare la diagnosi differenziale. Da quanto sopra esposto, RGE e APLV sono due patologie autolimitantesi, spesso correlate, non sempre facilmente distinguibili clinicamente. Discussione L’ American Academy of Pediatrics (AAP), nelle linee guida sul reflusso gastroesofageo pubblicate nell’aprile 2013, sottolinea come 97 Fonte: Modif. da Salvatore S, Vandenplas Y. Gastroesophageal reflux and cow milk allergy: is there a link? Pediatrics 2002. Coliche Rifiuto del cibo AreaPediatrica | Vol. 14 | n. 4 | ottobre-dicembre 2013 Figura 1. Sintomi attribuiti a MRGE e APLV Melena Eruttazioni Evidenze Rigurgito e vomito nel lattante: reflusso gastroesofageo o allergia alle proteine del latte vaccino? ••• AreaPediatrica | Vol. 14 | n. 4 | ottobre-dicembre 2013 98 Importante distinguere i lattanti con MRGE – da indirizzare ad un percorso diagnostico e terapeutico specifico – da quelli con semplice RGE, per i quali sono sufficienti raccomandazioni conservative e rassicurazione della famiglia. tutti i pediatri che trattano lattanti con rigurgito e vomito dovrebbero saper distinguere quelli con MRGE – che saranno indirizzati ad un percorso diagnostico e terapeutico specifico – da quelli con semplice RGE, in cui sono sufficienti raccomandazioni conservative e rassicurazione della famiglia. Sempre l’AAP enfatizza come la APLV possa avere una presentazione clinica sovrapponibile a quella della MRGE nel lattante. Per questo motivo, per distinguere le due patologie, può essere giustificato un trial di 2-4 settimane con dieta priva di PLV. Viene sottolineato che queste raccomandazioni sono da applicare a quei lattanti che vomitano e hanno una sintomatologia fastidiosa e/o complicanze, non ai cosiddetti “vomitatori felici” (“happy spitters”)1. Silvia Salvatore e Yvan Vandenplas, in una review del 2002, evidenziano come in oltre la metà dei casi di RGE nel lattante sotto l’anno di età può essere presente un’associazione con la APLV e in una alta percentuale di casi il reflusso non è solo associato all’allergia, ma causato dalla stessa (Fig. 1). La frequenza di questa associazione dovrebbe indurre a cercare una APLV in tutti i lattanti, sotto l’anno, che presentano reflusso2. Yvan Vandenplas e altri autori, 10 anni dopo, analizzano nuovamente i rapporti tra APLV e motilità gastrointestinale (in particolare MRGE e stipsi), alla luce delle più moderne conoscenze. Gli autori sostengono, vista la relativa frequenza di APLV e MRGE e l’assenza di segni o sintomi specifici, che probabilmente qualche lattante allergico si presenterà con MRGE e qualche lattante con MRGE avrà una APLV8. Orientano verso l’APLV il coinvolgimento clinico di più organi e/o apparati associati a manifestazioni gastroenterologiche e una storia familiare di atopia2. Come già descritto in precedenza, le manifestazioni gastrointestinali cronico-recidivanti di APLV (vomito, diarrea, dolore addominale, feci ematiche ecc) sono solitamente non IgE-mediate e si manifestano varie ore dopo l’assunzione dell’alimento4. Questo rende poco utile la ricerca delle IgE specifiche per le proteine del latte, confermando la necessità della dieta di eliminazione diagnostica e del successivo test di provocazione orale (TPO) per effettuare la diagnosi4. La letteratura suggerisce comunque di effettuare la ricerca delle IgE specifiche per il possibile riscontro di sensibilizzazioni associate9,10. Pare importante sottolineare l’importanza del TPO, perché il miglioramento del vomito con un latte idrolizzato può essere dovuto ad uno svuotamento gastrico più veloce rispetto all’utilizzo delle proteine native e questo può determinare un miglioramento aspecifico del quadro. Per tale motivo è importante, per porre diagnosi di APLV, registrare la ricomparsa dei sintomi alla reintroduzione del PLV8. Da un punto di vista patogenetico è utile ricordare che una reazione allergica provoca infiammazione e secrezione di sostanze quali l’istamina e la serotonina; il tratto gastroenterico reagisce all’infiammazione alterando la motilità. Non è facile capire se si tratti di una coincidenza o se l’una cosa è la conseguenza dell’altra8. Ravelli et al. hanno usato l’elettrogastrografia per dimostrare che la motilità gastrica reagisce diversamente a un challenge con latte vaccino in un gruppo di controllo, in un gruppo con MRGE e in un gruppo con APLV11. Cavataio et al. hanno osservato un pattern caratteristico del tracciato pH-metrico in bambini con RGE e APLV, che non era presente in nessun bambino con solo RGE12. Borrelli et al. affermano che la impedenzo-pH-metria può essere utile ad identificare un sottogruppo di lattanti con MRGE indotta dalle proteine del latte vaccino13. Vandenplas et al., nei lattanti che presentano rigurgito e/o vomito fastidioso, ritengono ragionevoli due ipotesi per il trattamento dietetico. Se lo scopo è la scomparsa dei sintomi il prima possibile, una opzione è un idrolizzato spinto addensato, ma in questo caso se i sintomi scompaiono non è Evidenze Rigurgito e vomito nel lattante: reflusso gastroesofageo o allergia alle proteine del latte vaccino? L e linee guida ESPGHANNASPGHAN sul reflusso gastroesofageo del 2009 (Livelli di evidenza: Tab. 2) e quelle ESPGHAN sull’allergia alle proteine del latte vaccino del 2012 ci forniscono le evidenze scientifiche per l’algoritmo diagnostico nella pratica clinica di fronte al lattante che presenta rigurgito e vomito (Fig. 2). Vomito e/o rigurgito ricorrente Anamnesi Esame obiettivo Valutare apporto calorico Esami di base Rx Tubo digerente Dieta priva delle PLV per 2-4 sett Nessun miglioramento Gastroenterologo Pediatra Miglioramento clinico APLV esclusa Dieta sospesa Considerare altre cause RGE fisiologico “happy spitter” Test di provocazione orale con PLV negativo Nessun esame Rassicurazione genitori Formula addensata POSITIVO Risoluzione entro 12-18 mesi APLV NO Dieta terapeutica di esclusione per almeno 6 mesi Segnali d’allarme? SI NO Gastroenterologo Pediatra 99 Conclusioni: la diagnosi differenziale secondo le evidenze Figura 2. Algoritmo vomito e/o rigurgito ricorrente del lattante Impedenzo-pH metria; EGDscopia (Ospedalizzazione, Alimentazione naso-gastrica o naso-digiunale) Esami patologici Esami normali MRGE Cercare altre cause AreaPediatrica | Vol. 14 | n. 4 | ottobre-dicembre 2013 possibile far distinzione fra allergia e reflusso. Se lo scopo è distinguere l’allergia dal reflusso, sono possibili due scelte. Se è più verosimile che si tratti di reflusso (rigurgito e vomito come manifestazioni isolate, anamnesi familiare negativa per atopia), la scelta dovrebbe essere una formula ispessita; se è più verosimile l’allergia (più di un apparato coinvolto, storia familiare positiva per atopia), la scelta migliore dovrebbe essere un idrolizzato spinto. Viene raccomandata una rivalutazione dopo due settimane (8). Circa il 5% dei bambini con APLV può avere reazioni agli idrolizzati spinti e, solitamente, tollera le formule a base di miscele di aminoacidi. È ancora molto dibattuto se le miscele di aminoacidi debbano essere la prima o la seconda scelta: sembra comunque ragionevole consigliarle come prima scelta in lattanti con storia di gravi reazioni anafilattiche o grave enteropatia. La soia è tollerata nel 100% dei bambini con APLV, ma circa il 10% di questi sviluppa allergia nei suoi confronti, soprattutto i lattanti sotto i sei mesi di età con sintomi gastrointestinali6. Evidenze Rigurgito e vomito nel lattante: reflusso gastroesofageo o allergia alle proteine del latte vaccino? ••• Le linee-guida ESPGHAN-NASPGHAN del 2009 e quelle ESPGHAN del 2012 ci forniscono le evidenze per l’algoritmo diagnostico nella pratica clinica di fronte al lattante che presenta rigurgito e vomito. Raccomandazioni in sintesi partire da un’anam· Ènesiimportante raccolta attentamente e da un esame obiettivo accurato. Nel lattante con rigurgito ricorrente e/o vomito sporadico l’anamnesi e l’esame obiettivo, con particolare attenzione ai segnali di allarme, sono in genere sufficienti per la diagnosi di RGE semplice, fisiologico (livello C). Se non ci sono segnali d’allarme e la crescita è regolare, siamo di fronte a un lattante con RGE fisiologico, in cui non sono indicati esami, ma solo rassicurazione dei genitori, educazione alla comparsa di segnali d’allarme e può essere considerata una formula addensata. L’ispessimento della formula nell’allattato artificialmente produce una riduzione sensibile del rigurgito (livello A). Qualora i sintomi non si risolvessero entro i 12-18 mesi di vita è indicato rivolgersi al gastroenterologo pediatra (livello A). Se ci sono segnali d’allarme, in particolare la scarsa crescita, valutare se l’apporto calorico è adeguato, eseguire esami di base (emocromo, elettroliti, creatinina, urea, transaminasi, screening celiachia ed esame urine) e considerare un Rx tubo digerente per escludere anomalie anatomiche. radiografia con contrasto del · La tratto gastrointestinale superio- · AreaPediatrica | Vol. 14 | n. 4 | ottobre-dicembre 2013 100 · · · · re non è utile per la diagnosi di MRGE, ma può esserlo per l’esclusione di anomalie anatomiche associate (livello B). È raccomandato a questo punto un intervento dietetico con esclusione delle PLV per 2-4 settimane: dieta di esclusione materna nell’allattato al seno e formula estensivamente idrolizzata nell’allattato con formula (soia nel lattante > 6 mesi che rifiuta l’idrolizzato). Ci sono evidenze a sostegno dell’uso per 2-4 settimane di una formula senza PLV nei lattanti alimentati con formula che vomitano (livello B). Se la dieta di esclusione determina miglioramento clinico con scomparsa dei sintomi, eseguire test di provocazione orale con PLV. Se negativo, non è indicata alcuna dieta di esclusione, la diagnosi di APLV può essere esclusa e si dovranno cercare altre cause del vomito. Se positivo, è indicata la dieta terapeutica di esclusione per almeno 6 mesi o fino all’età di 9-12 mesi. Se la dieta di esclusione non determina miglioramento clinico la diagnosi di APLV è altamente improbabile e la dieta pertanto va sospesa e vanno considerate altre cause. Se la dieta di esclusione non determina miglioramento clinico o se il test di provocazione orale è negativo è necessario consultare il gastroenterologo pediatra (livello D). Nel lattante la clinica da sola non permette una diagnosi di MRGE e non può predire la risposta al trattamento (livello B). Non ci sono evidenze che supportino un trattamento farmacologico empirico nel lattante che vomita e che ha sintomi suggestivi di MRGE (livello B), mentre nei bambini più grandi e negli adolescenti con pirosi e dolore toracico un breve ciclo di soppressione acida può essere utile a discriminare i casi in cui il reflusso è causa dei sintomi (livello C). Se il rigurgito e il vomito si associano a sintomi respiratori (soprattutto tosse cronica), è indicata la impedenzo-pH-metria. Il monitoraggio combinato della impedenzo-pH-metria è migliore del solo monitoraggio del pH per la valutazione dei sintomi correlati al reflusso (livello B). Se il vomito si associa a pianto insistente e scarsa crescita e si sospetta una esofagite, è indicata una endoscopia con biopsia. Si sottolinea comunque che la biopsia endoscopica dell’esofago distale non può stabilire se l’esofagite, quando presente, sia causata dal reflusso e, per contro, l’assenza di al- · · · · Evidenze Rigurgito e vomito nel lattante: reflusso gastroesofageo o allergia alle proteine del latte vaccino? · terazioni istologiche non consente di escludere la MRGE (livello B). Può essere necessario considerare l’ospedalizzazione nei casi in cui sia utile osservare l’interazione genitore/figlio (Sd. di Munchausen by proxy, Food Aversion) o considerare alimentazione nasogastrica o naso-digiunale (gravi difetti di crescita). Qualora gli esami strumentali (impedenzo-pH-metria e/o EGDscopia) indirizzino verso la diagnosi di MRGE, gli inibitori di pompa sono superiori agli antagonisti dei recettori 2 dell’istamina nel ridurre i sintomi e riparare i danni mucosali (livello A), anche se sotto l’anno di età il loro uso è off label e va pertanto discusso con la famiglia. Se gli esami strumentali escludono la MRGE, è necessario valutare altre cause di vomito (Tab. 1). Risoluzione del caso clinico n. 1 L a crescita esuberante, le buone condizioni generali e Risoluzione del caso clinico n. 3 F rancesco ha una familiarità allergica, manifesta sintomi l’obiettività completamente negativa che coinvolgono più di un apparato consentono di escludere problemi (gastroenterico, respiratorio e cute), organici quali causa del vomito. Per- presenta vomito a getto e non rigurgi- tanto sono stati rassicurati i genitori to. Consigliamo una dieta priva di PLV e consigliata una dieta più “solida”, (latte di soia) per quattro settimane; con minestrine e latte con formula la dieta determina la regressione dei addensata. A distanza di tre mesi, sintomi. Viene eseguito skin prick test, Vittoria sta bene e non vomita quasi che risulta negativo. A 10 mesi, in più. Diagnosi: “Reflusso fisiologico ospedale, Francesco viene sottoposto del lattante”. a test di provocazione orale in aperto, con una formula a base di latte Risoluzione del caso clinico n. 2 vaccino; non compaiono sintomi nella er presenza di segnali di al- giornata del challenge, ma dopo uno- larme, Andrea esegue esami due giorni compaiono vomito, alvo P ematici che evidenziano anemia dispeptico con feci poco formate ed ferrocarenziale, e Rx Tubo Digerente addome disteso, senza febbre o altri prime vie che mostra episodi di re- sintomi associati. Il quadro persiste flusso gastroesofageo a pieno canale, per qualche giorno, per cui vengono in assenza di anomalie anatomiche. nuovamente escluse le PLV dalla Si procede pertanto all’esecuzione di dieta con regressione dei sintomi. EGDscopia, che mostra una esofagite Diagnosi: “Allergia alle proteine del di 1° grado. Viene consigliata terapia latte vaccino” con omeprazolo, con beneficio. . Diagnosi: “Malattia da reflusso ga- 1. 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