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25o Albanoarte Teatro Festival 2015/16
Sabato 17 Ottobre ore 21 - Prima regionale
Antonella Questa, Giuliana Musso, Marta Cuscunà
“Wonder Woman - Donne, denaro e super poteri”
Atto unico di e con Antonella Questa, Giuliana Musso, Marta Cuscunà
Da un’idea di Maria Silvia Sacchi, Luisa Pronzato – costumi Susanna Guerrini, Antonio Musa – elementi scenografici Francesca Laurino – direzione
tecnica Erika Borella, Daniela Passeri, Claudio Parrino – organizzazione Miriam Paschini, Serena Sarbia
Produzione La Corte Ospitale con la collaborazione di La Q-Prod e Centrale Fies
“Il miglior rimedio per valorizzare le qualità delle donne è creare un
personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il
fascino della donna brava e bella”. Così scriveva William Moulton
Marston, ideatore di Wonder Woman, la prima eroina femminile dei
comics. Eppure, anche se sei forte come Superman, essere femmina
comporta degli svantaggi: mentre si trovano notizie sulla professione e
lo status sociale dei super eroi maschi, della carriera delle loro
colleghe donne sappiamo poco o nulla. Forse, pur essendo dotate di
abilità sovrumane, nemmeno alle nostre sorelle bioniche è concesso di
rompere il soffitto di cristallo che le allontana dall'autonomia
economica e da una reale parità con gli uomini nel mondo del lavoro. E
poi l’amore... Superman ha una dolcissima fidanzata. Batman è un vero
playboy, forse è bisessuale. Wonder Woman rinunciò ai suoi
superpoteri per stare vicino al suo innamorato che però venne ucciso
nell’episodio successivo. Le super donne in generale sono un po’ sfortunate in amore. Forse anche per questo il grido di battaglia di Wonder Woman
potrebbe essere commovente come una preghiera: “Being a cute superhero and a woman is exhausting!”.
Wonder Woman è una drammaturgia originale, solo a tratti fumettistica, che indaga un mondo fatto di stereotipi di genere, spreco di talenti, crisi della
coppia, diritti mancati; ma anche popolato da donne e uomini che, pur non avendo poteri sovrumani, affrontano la quotidianità dell'amore, del lavoro,
della famiglia con voglia di cambiamento. Da questa suggestione e dal dato, oramai risaputo, che l'occupazione femminile è un potente fattore di crescita
dell'economia, nasce un reading in cui i dati statistici si intrecciano ai racconti biografici e la realtà è raccontata con l'arma a doppio taglio della satira.
Un divertente esercizio teatrale per dare spazio a legittimi interrogativi sullo stato dell’indipendenza economica delle donne e segnalare una soluzione
alla generale stagnazione economica italiana: l'economia in rosa, womenomics!
Sabato 24 Ottobre ore 21
Luna e GNAC Teatro (Bergamo)
“Moztri! - Inno all’infanzia”
Con Michele Eynard e Federica Molteni
Regia Carmen Pellegrinelli - disegni Michele Eynard - scenografie e mostri
Enzo Mologni - disegno luci Adriano Salvi
Produzione Luna e GNAC con il sostegno di Fondazione Cariplo, Residenza
Teatrale Initinere e Ass. Cult. Albanoarte Teatro
Questa è la storia di Tobia, un bambino di poche parole, che ama stare solo
e soprattutto ama disegnare mostri. Ma è anche la storia dei suoi genitori,
Cinzia e Augusto, che si disperano per il fatto di avere un figlio così difficile.
Tobia è un bambino che non riesce a concentrarsi, che fatica a prendersi
delle responsabilità e che vive delle sue fantasie. Un bambino con un “punteggio basso”, secondo gli standard educativi della maestra. Ma Tobia è anche
un bambino ricco e pieno di risorse che, attraverso i suoi disegni, ci apre le porte del suo mondo interiore e ci mostra la meraviglia del suo immaginario.
Gaston Bachelard la chiama “rêverie”: la capacità immaginativa di abbandono alla fantasia e ai sogni ad occhi aperti. È una risorsa dal grande valore
conoscitivo e non un deficit di realtà. Riconoscere e concedere il tempo della rêverie a un bambino o a un ragazzo, non è cosa da poco, è una qualità
della conoscenza che pochi adulti posseggono, una forma di fiducia e rispetto verso il farsi di un'identità che è dovuta. E allora: riuscirà Tobia a farsi
capire dai grandi? Ci sono adulti che hanno voglia di ascoltare i sogni delle bambine e dei bambini? E come sarebbe il nostro mostro se Tobia ci mettesse
una matita in mano?
Moztri è uno spettacolo che cerca di parlare contemporaneamente ai bambini e ai genitori. Ai bambini attraverso il teatro di figura, che apre al mondo
fantastico di Tobia; ai genitori attraverso le situazioni paradossali in cui loro stessi si cacciano per fare in modo che il figlio possa corrispondere
all’ideale che di lui si erano costruiti.
Sabato 31 Ottobre ore 21
Compagnia “Franco Barcella” (S.Paolo d’Argon)
“Ora no, tesoro”
Commedia in 2 atti in bergamasco di Ray Cooney e John Chapman con Mirko Bena,
Elisa Facagni, Sandra Acerbis, Matteo Vismara, Fulvio Cavallini, Angelo Sana, Luigi
Signorelli, Alice Barzan, Rosa Signorelli, Mariangela Belotti
Regia Davide Bellina - assistenti di scena Piera Signorelli, Mariangela Belotti - scene
Claudio Speranza, Tomaso Bena - costumi Anna e Mirella Parsani - trucco Cinzia
Sangaletti - assistenza tecnica Tomaso Bena, Daniele Brignoli, G.Battista Vismara,
Albino Trapletti, Remo Allieri, Gino Moretti, Vittorio Barzan
Produzione Compagnia “F. Barcella” per gentile concessione della Concessionari
Associati srl – Roma
Equivoci, tradimenti, scambi di persone e una pelliccia di visone "viaggiante" sono gli ingredienti della farsa scritta da Ray Cooney e John Chapman.
Gilbert, socio della moglie e dell'amico Arnold in una pellicceria di Londra, pensa di regalare un visone da 5.000 sterline a Janie, da poco diventata sua
amante. Per non insospettire Harry, marito di Janie, Gilbert inscena una falsa vendita coinvolgendo nel gioco il socio Arnold. Harry, fiutando l’affare,
accetta di comprare il visone non per sua moglie, ma per Sue, sua segretaria e amante. Tutto sembra filare senza intoppi, ma la moglie di Gilbert ritorna
improvvisamente dalle vacanze. La situazione si complica ulteriormente quando Janie e Sue si incontrano…
La Compagnia Teatrale di San Paolo d’Argon “Franco Barcella” festeggia 50 anni di teatro con una scatenata commedia dialettale.
Evento in collaborazione con BCC Oglio e Serio
Fil. di Albano S.A.
Sabato 7 Novembre ore 21 fuori abbonamento
gruppo teatrale albanoarte
“La Fortuna di chiamarsi Abdul”
Commedia in 2 atti di Isacco Milesi con Adriana Vismara, Gianfranco
Biava, Claudio Carissimi, Clementina Rizzetti, Robert Ediogu, Maria
Manzoni, Fede Zenoni, Lino Zenoni, Luciana Magri, Luigi Vismara
Regia e scene Isacco Milesi - scene Roberto Zambetti - canzone
originale di Isacco Milesi cantata da Robert Ediogu - tecnici luci/audio
Davide Ghisalberti, Matteo Bosatelli, Carlo Gustinetti
Produzione Albanoarte Teatro
Vincitore “Miglior Spettacolo” alla 4° ed. “Benvenuto Teatro”
C’è poco da essere fortunati nel chiamarsi Abdul, giovane di colore, di religione islamica, fuggito dalla fame e dall’atrocità della guerra che imperversa
nella sua Nigeria. Non sempre è fortuna, ritrovarsi poi in una città come Milano, nel tentativo di costruirsi un futuro dignitoso tra problemi d’integrazione
in una cultura diversa, spesso ostile e razzista, sopravvivendo con lavori precari o illegali per aiutare a distanza la famiglia, mantenere se stesso, gli
studi ed onorare l’affitto, non puntualmente pagato, del monolocale che divide con otto compagni extracomunitari. Infatti arriva l’ennesimo sfratto. Da
qui inizia la nostra commedia. Nel tentativo di recuperare una borsa d’indumenti lasciata nel vecchio appartamento, Abdul verrà a contatto con i nuovi
inquilini: una famiglia molto particolare tormentata da problemi esistenziali. Un diplomatico in fuga perenne dalla moglie schizoide, morbosamente
attaccata all’unico figlio costretto a sua volta a nasconderle l’esistenza della fidanzata. Approfittando della loro ospitalità verrà coinvolto pienamente nei
loro dubbi freudiani, dalle loro tragiche ed esilaranti bugie ed imprevedibili trasformismi. Benché molto lontani dal suo modo di essere, egli cercherà di
comprenderne i tormenti e con incredibile leggerezza, forte della “corazza” che la vita gli ha costruito addosso, riuscirà perfino a risolverli in un clima
quasi fiabesco.
È del tutto normale che l’uomo, per sopravvivere, fin dalle sue origini abbia dovuto confrontarsi con altri popoli e stili di vita. I problemi d’impatto
culturale e razziale dovuti ai flussi migratori sono certamente molti e reali e la paura di chi non si conosce ci fa assumere spesso posizioni di difesa se
non di rifiuto. “L’immigrato non è un mostro da abbattere, ma una persona da conoscere”. La fortuna di Abdul e degli altri personaggi sta in questo loro
incontro: nell’opportunità di conoscersi e capirsi nelle rispettive diversità, vere risorse e ricchezze per il bene di tutti.
(Isacco Milesi)
Motivazione per il MIGLIOR SPETTACOLO “Benvenuto Teatro”:
Lo spettacolo ha il merito di coinvolgere il pubblico con una drammaturgia che delinea in modo efficace, con l’apporto dei singoli attori nella cui
performance si avverte lo spirito amatoriale che li anima, personaggi ben definiti; e che soprattutto giocando in modo paradossale su alcuni luoghi
comuni radicati nella nostra società, sa sfruttare con abilità e sapienza tutti gli ingredienti del comico senza cadere nello stereotipo e nella volgarità
imperanti della comicità che imperversa sulle scene.
Lo spettacolo, inoltre, con la leggerezza e con la verve del registro comico, che tutti gli attori hanno sostenuto, pone di fronte allo spettatore, in una
prospettiva di incontro e di reciproca accettazione, e senza alcun intendimento pedantesco, i temi dell’integrazione, della diversità, degli schizofrenici
rapporti familiari e sociali, che affliggono la nostra società spesso razzista e ostile di fronte a comportamenti fuori del dettato comune.
Sabato 14 Novembre ore 21
Albanoarte Teatro – Associazione Musicale Amadeus
“Le belle idee per cui si muore...”
Reading sulla Prima Guerra Mondiale con Grazia Vecchi, Adriana Vismara, Gianluigi Corna, Enzo Mologni - al pianoforte M° Giovanni Andreani – al
violoncello Alice Andreani
Regia Enzo Mologni – scene Isacco Milesi - testi scelti da Don Mario Signorelli - tecnici luci/audio Matteo Bosatelli, Davide Ghisalberti, Carlo Gustinetti
Produzione Albanoarte Teatro e Associazione Musicale Amadeus
“Che importa se domani o fra poco
morrò? Oggi sono sano e vivo. Quando
si è morti per tutti è lo stesso esser
vissuti novant’anni o un anno”
(“Guerra”, Corrado Govoni). Nel
centenario dall’entrata in guerra
dell’Italia, testimonianze, letture, e
poesie insieme a brani celebri e inediti
eseguiti al pianoforte e al violoncello,
riaccendono la memoria, dando voce e
vita a persone che dall’oggi al domani
si sono trovate a dover affrontare e
conoscere gli orrori della guerra e
della violenza, restando orfani di un
destino che è stato strappato loro senza lasciare scampo.
Il reading spazia dalla poetica dei Futuristi che inneggiavano alla guerra ai documenti che attestano come anche i civili rimasti a casa, soprattutto le
donne, abbiano subìto violenze. Brani tratti da testimonianze dei soldati s’alterneranno alle poesie di Giuseppe Ungaretti ed altri poeti. Ad unire le parole
e i pensieri una colonna sonora scelta per far decantare le emozioni ed una scenografia evocativa per perdersi con lo sguardo e immaginare un passato
lontano: il paradiso dei salotti e l’inferno delle trincee. C’era chi la definiva guerra santa (appellativo tristemente contemporaneo) e chi con occhio lucido
sosteneva: ogni nazione era convinta che la propria causa fosse giusta, si credeva minacciata da un perfido nemico bramoso di ucciderla, e pensava che
soltanto la propria vittoria potesse salvare l'ordine morale nel mondo” (Herbert Fisher).
Evento in collaborazione con Rizzetti Immobiliare - consigliato ad un pubblico adulto
Domenica 15 Novembre ore 21
Aia Taumastica (Cusano Milanino)
“IL NULLA - The void”
Di Massimiliano Cividati con Camilla Pistorello, Umberto Terruso, Adalgisa
Vavassori, Matteo Vitanza, Claudia Caldarano
Regia Massimiliano Cividati - realizzazione tecnica Massimo Todini assistente alla regia Raffaella Bonivento
Produzione Aia Taumastica con il sostegno di Fondazione Cariplo/
Progetto Etrè e della Regione Lombardia PROGETTO NEXT
Drammaturgia originale e physical theatre per uno spettacolo al
contempo lacerante e divertente! “Rimozione” è quel processo
attraverso il quale quotidianamente allontaniamo dalla coscienza
desideri, pensieri e memorie la cui presenza è per il nostro io in qualche
maniera insostenibile. Oggi più che mai impieghiamo grossa parte delle
nostre energie per rimuovere. Ma un mondo che non dialoga con se
stesso è un mondo? Dove finisce il nostro essere sensibili?
Lo spettacolo è costruito con la logica della play list, per assonanza ritmica e cromatica e non secondo una logica narrativa tradizionale. È la
riproposizione drammatica ed efferata dello sforzo inumano che quotidianamente affrontiamo qualora l'unica risposta di cui siamo capaci all'oggi è “non
pensarci”. Le relazioni, i cambiamenti del corpo, i telegiornali, la forza di gravità, le economie, il rifiuto del conflitto, la menzogna, il silenzio che a sua
volta è menzogna, la paura, il respiro corto, la moda, l'essere genitori, il mio vicino, ciò che mangio... un flusso di situazioni a spirale. Una discesa
grottesca feroce verso quello scenario che sarà la nostra casa se smettiamo ...di vivere.
Lo spettacolo di Aia Taumastica potrebbe stroncare, potrebbe essere un incubo soffocante, invece è un bel respiro, profondo. Non è conciliante con la
vita. Ma riconcilia con l'arte. La violenza non esiste. La morte non esiste. La malattia non esiste. Il dolore non esiste. Se ci sono: occulta, sotterra, copri,
maschera. Non puoi permetterti di fermarti. Non puoi piangere. La tristezza è vietata. Rimuovi, cancella, nascondi. Sorridi, gioisci, vivi. La forma,
l'apparenza, la superficie. Questo ti è dato, preservalo.
Sabato 21 Novembre ore 21 fuori abbonamento
Scuola Je Danse
“…Racconta”
Spettacolo di danza in 2 atti - Coreografie Ghislaine Crovetto, Chiara Noris, Mariasole Ceroni, Davide Attuati, Paola Cassotti, Anna Zevolli, Claudia
Giannini, Gloria De Fabianis, Alessandro Musitelli, Katia Laura Rossi, Clio Barcella, Marta Travelli, Federica D’Amato - assistenti Nadine Carni, Sonia
Mobillon
Direttrice artistica Ghislaine Crovetto - video Enzo Mologni - consulenza artistica Liliana Berta, Mirella Falconi - Tecnici luci/audio Davide Ghisalberti,
Matteo Bosatelli, Carlo Gustinetti
Produzione Scuola Je Danse
Il titolo è molto semplice: “Scuola Je Danse …Racconta”
ma l’ispirazione è stata suggerita dal rilevante pensiero
di Vittoria Ottolenghi, scrittrice e giornalista
specializzata nella danza e nel teatro musicale: “Il
coreografo non è soltanto quello che il compositore è
rispetto alla musica: cioè semplicemente l’autore di una
partitura - anche se di movimenti e non di suoni. Perché
egli è anche, da sempre, l’autore della concezione globale
e non soltanto strettamente coreografica, di uno
spettacolo di danza teatrale e della sua messinscena. Il
coreografo “pensa” un balletto - sceglie un’idea o un
libretto suo o di altri, sceglie la musica, suggerisce lo
stile della scena e dei costumi, sceglie i ballerini,
assegna le parti, inventa le vere e proprie danze, il succedersi di passi e figure e cura ogni aspetto della messinscena e dell'allestimento. Il coreografo è
quindi sempre autore e regista dello spettacolo di danza. Allo stesso modo la coreografia finisce con l’identificarsi per estensione analogica nello
spettacolo di danza nella sua complessa realtà organizzativa ed estetica”. Quindi… potere ai coreografi! Nella prima parte dello spettacolo i Maestri della
Je Danse esprimono attraverso la danza un concetto a loro caro dichiarato all’inizio di ogni coreografia. Grazie alle ballerine ed ai ballerini i coreografi
danno vita ad un proprio pensiero, un sentimento o un ideale mettendosi in gioco come autori con la “A” maiuscola.
Nel secondo tempo invece anche i coreografi si mettono a servizio di altri Autori famosi, riconoscibili senz’altro nella canzone scelta per la coreografia.
Un flusso continuo di notissime canzoni italiane che sono state delle hit del loro tempo. A comporle un musicista ed un paroliere, entrambi poeti che
hanno saputo racchiudere nei tre minuti di una canzone un mondo di sentimenti ed emozioni. Al coreografo spetta saperli interpretare e far sì che
arrivino al pubblico per l’appagamento degli occhi e delle menti.
Sabato 28 Novembre ore 21 - Prima provinciale - Evento in collaborazione con F.lli Ardenghi – New Air Srl.
A.M.O. (Attori Momentaneamente Occupati)
“Ti amo, sei perfetto, ora cambia”
Musical di Joe di Pietro e Jimmy Roberts con Daniele Derogatis, Pietro Di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria Monetti e con Serena Allegrucci - al
pianoforte Emiliano Begni
Regia Marco Simeoli - coreografie Stefano Bontempi - adattamento italiano Pietro Di Blasio - costumi Valentina Giura - aiuto regia Matteo Volpotti assistente alla regia Serena Allegrucci - luci Marco Macrini
Produzione A.M.O.
In principio Dio creò l’uomo e la donna. E l’uomo e la donna furono …e l’uomo chiese “Hai da fare stasera?”: inizia più o meno così uno degli spettacoli più
esilaranti e divertenti degli ultimi anni, portato in scena da quattro talenti indiscussi del panorama del musical theatre italiano. Ti amo sei perfetto …ora
cambia è il riadattamento italiano di un musical da camera, scritto da Joe di Pietro con le musiche di Jimmy Roberts, che nel corso degli anni è stato
universalmente riconosciuto fino ad avere 13 traduzioni in tutto il mondo. Il
grande successo di Broadway arriva a noi, grazie all’adattamento testi di Piero
di Blasio e la regia di Marco Simeoli, come un vero e proprio gioiellino teatrale,
che rende l’espressione (troppo usata) “da non perdere” ricca di senso e
valore. Due donne e due uomini, un susseguirsi di quadri a sé stanti che
raccontano vite differenti: rapporti appena nati, mai nati, troppo in là per
sperare in una nuova vita e poi la timidezza, la ricerca spasmodica dell’amore,
le gaffes, le eccitazioni, la voglia di innamorarsi, che messe in ordine e legate
dalla musica sembrano raccontare la storia di tutti noi – da Adamo ed Eva fino
al ricordo del nostro ultimo fallimentare appuntamento – facendoci ridere di
“Noi”. Un testo che regala battute continue, faticose da reggere per i muscoli
facciali (provateci voi a ridere per poco meno di due ore), con uno spirito e
un’ironia molto italiana e legata a un modo di intendere romanticismo,
machismo, famiglia e coppia tipicamente tricolore. Anche la musica la fa da
padrone con un pianista che accompagna e dà struttura l’intero spettacolo,
senza lasciare mai i protagonisti sul palco “in silenzio”: li accompagna, li
conduce, ogni tanto li salva ma più che altro li sostiene nei loro racconti
cantati, che non conoscono soluzione di continuità emotiva rispetto alle parti
recitate. Ciò che davvero rende grande questo spettacolo – da vedere,
rivedere e rivedere ancora – non è solo la magistrale regia di Marco Simeoli,
ma la bravura stupefacente di Daniele Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro e Valeria Monetti: ironici, autoironici, belli da vedere (anche con le
mise peggiori), spettacolari nei pezzi cantati e da innamorarsi nei pezzi recitati, entrano ed escono dai personaggi con cambi di scena velocissimi – resi
unici da una figura di cui non vi parlerò, ma che vi piacerà quando andrete a vedere lo spettacolo - e con un’abilità che non è poi così vicina al concetto
di “essere umano”. Uno spettacolo che non potete far altro che applaudire il prima possibile, per poterlo consigliare a tutti e regalarlo nuovamente
anche a voi stessi. Ti amo sei perfetto ora cambia è tutto ciò che dovrebbe essere il teatro – mettiamo per una volta da parte gli intellettualismi? – un
mix di talento, voglia di emozionare e travolgere il pubblico (che siano sorrisi o lacrime poco cambia) facendo dimenticare il mondo oltre quella porta
che divide la sala dall’esterno.
Evento in collaborazione con ACS Dobfar Spa
Sabato 6 Febbraio 2016 ore 21
Raul Cremona
“Prestigi”
Di e con Raul Cremona e con Felipe – musiche originali suonate dal vivo Omar Stellacci
Produzione Agidi srl
Torna Raul Cremona: un po’ incantatore, un po’ attore, un po’ commediante, un po’ ciarlatano, ma
soprattutto mago! Eccolo riapparire per raccontarci del suo primo incontro con la magia e il
palcoscenico, portandoci per mano in un mondo fatto di giochi, macchiette, boutades, canzoni e
stralunati personaggi con il suo cilindro pieno di magie e incanti, storie di imbroglioni e imbonitori
nati da quel teatro povero di cui è figlio eccellente. Uno spettacolo che diventa un percorso a
ritroso nella storia di Raul Cremona: la sua personalissima collezione di tutto ciò che
apparteneva ai maghi di un tempo, tentativo magico di ricostruire il passato. E quando il sipario
cala, torna ancora una volta per regalarci un ultimo sorriso e rivelarsi per come lo conosciamo
tutti: un moderno istrione.
Raul Cremona nasce come prestigiatore e molto giovane si accosta al mondo night. Ben presto,
però, si avvicina al mondo del cabaret e dopo aver maturato una buona esperienza nei locali
storici di Milano, come il Derby, il Cà Bianca e lo Zelig, si cimenta con la comicità e la parodia,
inventando personaggi come il dissacrante Mago Oronzo, il timido e tenero Manipolini, Silvano il
Mago di Milano emulo catastrofico del vero Mago Silvan, fino ad arrivare alle maschere più
recenti, dal giovane attore Jacopo al noto maschilista impenitente Omen.
Utilizzando in chiave comica l’arte della magia, Raul Cremona cerca di rappresentare le frustrazioni e le velleità del prestigiatore medio, creando
personaggi buffi e dissacranti. Ma le sue “creature” portano anche il segno della sua grande passione per il cinema comico americano e della sua
esperienza di attore girovago.
Sabato 13 Febbraio ore 21
The Bumble Beetles (Milano) - Prima provinciale
“Boîte à surprises - volume II”
Uno spettacolo di Anna Zapparoli e Mario Borciani con Benedetta Borciani, Beniamino Borciani, Francesco Bossi, Lucrezia Piazzolla - al pianoforte Mario
Borciani
Regia Anna Zapparoli
Produzione La Dual Band
Comici canori? Cantanti commedianti? Cabaret? Teatro? Concerto? O
tutte queste cose insieme? Il nome vuole essere metà onomatopea
(bumblebee in inglese è il calabrone) metà riverente omaggio ai Fab Four,
il quartetto vocale per definizione, agli indimenticabili e insuperati Beatles.
Una formazione classica insomma, agile e compatta, in cui il virtuosismo
del singolo diventa il virtuosismo dell’insieme; i BumbleBeetles voleranno
per voi laboriosi come api, portando sul palcoscenico un mix godibilissimo
di generi musicali e di sapienze teatrali, dal jazz-rock al rococò,
dall’hardcore all’art-dèco, dal barocco a Dario Fo. Lo spettacolo, che ha
debuttato nell’ottobre 2014 al famoso jazz club Blue Note di Milano, è
recitato e cantato in tutte le lingue d'Europa, ma soprattutto nella
"superlingua" delle voci che imitano strumenti musicali.
Lo spettacolo ha partecipato al 50° Festival di Avignone 2015 nella sezione
OFF riscuotendo gran successo: “Si resta affascinati fin da subito dalla
freschezza di questo gruppo italiano, i cui quattro giovani cantanti/attori
raccolti attorno ad un pianista promettono uno spettacolo creativo e
“scompigliato”. In effetti ci troviamo come invitati ad un viaggio nel tempo,
nei paesi e nei diversi stili. A partire dalla storia di Luigi Boccherini,
compositore Italiano del XVIII secolo, e dal suo minuetto, si svolge la trama
di fondo di ciò che potrebbe risultare una leggenda. Il violoncellista che
parte dalla sua città natale è l’unico detentore di un passaporto che gli permette di attraversare le frontiere che portano alle differenti corti dei Re
d’Europa. Poiché gli altri membri della famiglia che lo accompagnano risultano privi del prezioso lascia passare, egli troverà uno stratagemma per
raggirare i doganieri…
Amanti della musica di ogni genere, lasciatevi sorprendere da questo quartetto di voci umane accompagnate da un pianista. Di questi giovani coristi della
Scala di Milano, uno è diplomato al Conservatorio e studia le tecniche del Barocco, una è attrice e gli altri due hanno anch’essi numerose corde nelle
loro… chitarre! Classica, dual band e musica pop, canzoni italiane ed europee degli anni ’20 e ’40: non siete ancora giunti all’apice delle sorprese!”.
Evento in collaborazione con “Centro Polivalente” Albano S.A.
Domenica 21 Febbraio ore 15 fuori abbonamento
Compagnia dialettale “Le Peonie” (Montello)
“Pòvra zet ma onèsta”
Commedia in 3 atti di Giuseppina Cattaneo con Maria Rosa Zanelli, Giulia Beretta, Luisa
Lorenzi, Renato Zanelli, Marcello Donadoni, Rosanna Rivetta, Maria Grazia Beretta, Brunella
Torti, Fabio Pesenti, Luca Zanelli, Ezio Mazza
Regia Giulia Beretta - Scene Maria Grazia Beretta
Produzione Compagnia “Le Peonie”
La vita monotona di due famiglie a Caserotto, piccolo paese di provincia, viene smossa dall’arrivo dei nuovi vicini provenienti dalla “città”. Maria ed Anna
dimostrano subito la loro cordialità e semplicità alla famiglia Chiesa e ne vengono ricambiati. Sembrerebbe andare tutto per il meglio quando Isidora,
l’amica di città della signora Chiesa, arrogante e presuntuosa, viene a farle visita. Per un piccolo furto finiranno tutti al commissariato.
Nata quasi per gioco 20 anni fa nell’ambito dell’oratorio, la compagnia era allora formata da sole donne: da qui la decisione spiritosa di chiamarsi “Le
Peonie”. Oggi fanno parte del gruppo anche alcuni uomini e spesso la compagnia esce in tournée nei paesi vicini. Immutato è lo spirito di ritrovarsi
insieme, per divertirsi e far divertire. Ma si tratta di un buonumore finalizzato alla solidarietà, infatti, durante le rappresentazioni, vengono raccolti fondi
da destinare in beneficenza.
Sabato 27 Febbraio ore 21
Teatrattivo (Zanica)
“La storia del santo traditore”
Atto unico con Gianfranco Piersanti - musica dal vivo Davide Bramati
Regia Ettore Colombo
Produzione Associazione Culturale Teatrattivo
È il 1806: il brigante Carcino Carciofoli racconta la sua amicizia con
Vincenzo Pacchiana, meglio noto come "Paci Paciana". Le leggende
popolari, poi confluite nel folklore locale, riportano la storia di un
fuorilegge che ruba ai ricchi e aiuta i poveri, di un presunto Robin Hood
della Valle Brembana che combatte le ingiustizie vendicando i torti
subiti e mettendo in scacco gli sbirri e i francesi. Ma non è solo di
questo che parla lo spettacolo, incentrato semmai sul personaggio di
Carcino che misteriosamente in fuga per tornare nelle sue valli,
accompagnato per un tratto di strada da un giovane pastore, durante
una sosta gli racconta alcuni episodi della sua storia, un punto di vista
dal basso di un momento storico complesso e drammatico, quello della
fine del tradizionale e paternalistico governo veneziano e quello dell'irruzione violenta della modernità, rappresentata dalle nuove idee importate sulla
cima delle baionette dalle armate napoleoniche. Su uno sfondo storico fedele e coerente si ricostruisce una vicenda nella quale i "valleriani", gli abitanti
delle valli bergamasche, già provati dalle miserie quotidiane, dalla fame, dal cattivo raccolto, dalle malattie, dai provvedimenti emanati dalle nuove
autorità, dalla distruzione progressiva del "loro" mondo e della "loro" cultura, proiettano le loro aspettative, i loro sogni, le loro confuse aspirazioni, ma
anche la loro radicale estraneità a tutto quello che arriva dalla città e "da fuori".
A livello drammaturgico e stilistico Teatrattivo ha scelto di utilizzare il cosiddetto "pavan", una sorta di lingua franca, ricca di termini lombardi, veneti,
bergamaschi, bresciani, che vanta una lunga storia nella tradizione teatrale italiana a partire dal XVI secolo. Al momento recitativo, che attinge in alcune
sequenze alle tecniche della Commedia dell'Arte, si affianca durante lo spettacolo l'esecuzione dal vivo di musiche e motivi popolari tradizionali della
Valle Brembana, coerenti con il contesto storico dentro il quale si muovono i personaggi.
Domenica 28 Febbraio ore 21 - consigliato ad un pubblico adulto
Carrozzeria Orfeo (Mantova) - Prima provinciale
“Animali da bar”
Di Carrozzeria Orfeo con Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi
Regia Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti - voce fuori campo Alessandro Haber - drammaturgia Gabriele Di Luca - musiche
originali Massimiliano Setti - progettazione scene Maria Spazzi - assistente scenografo Aurelio Colombo - realizzazione scene Scenografie Barbaro srl costumi Erika Carretta - luci Giovanni Berti - allestimento Leonardo Bonechi - organizzazione Luisa Supino
Produzione Fondazione Teatro della Toscana in collaborazione con Festival Internazionale di Andria | Castel dei Mondi
Premio Hystrio – Castel dei Mondi 2015
C'era una volta una metropoli. Dentro la metropoli un quartiere.
Dentro al quartiere, il bar.
Un bar abitato da personaggi strani: un vecchio malato, misantropo e
razzista che si è ritirato a vita privata nel suo appartamento; una
donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero
ad una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco che gestisce
un’azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista
inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce
violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le
case dei morti il giorno del loro funerale; uno scrittore alcolizzato
costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla Grande
Guerra. Sei animali notturni, illusi perdenti, che provano a
combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi
sogni, ad una speranza che resiste troppo a lungo. Come quelle
erbacce infestanti e velenose che crescono e ricrescono senza che si riesca mai ad estirparle. E se appoggiati al bancone troviamo gli ultimi brandelli di
un occidente rabbioso e vendicativo, fatto di frustrazioni, retorica, falsa morale, psicofarmaci e decadenza, oltre la porta c’è il prepotente arrivo di un
“oriente” portatore di saggezze e valori… valori, però, ormai svuotati e consumati del loro senso originario e commercializzati come qualunque altra
cosa. Tutto è venduto, sfruttato e contrattato in "Animali da Bar". La morte e la vita, come ogni altra merce, si adeguano alle logiche del mercato.
E quando l’alcol allenta un pochino la morsa e ci toglie la museruola… è un grande zoo la notte… una confessione biologica dove ognuno cerca
disperatamente di capire come ha fatto a insediarsi tutta quell’angoscia. Giorno dopo giorno. Da anni, da secoli. Come abbiamo fatto a non sentirla
entrare? E per quanto riguarda gli altri... beh, cerchiamo di essere realisti. Possiamo dire di conoscerci appena. Siamo tutti degli estranei.
D’altronde almeno una mezza dozzina di Cristiani desidera la nostra morte ogni giorno o no? In coda sulla tangenziale... il lunedì mattina in ufficio… chi
non vorrebbe torturare il cane del vicino, o schiacciare qualche ciclista di tanto in tanto? Se volete provare l’esatta inesistenza di Dio, salite in un metró
affollato di vostri simili in pieno agosto.
Motivazione del Premio Hystrio-Castel dei Mondi
È tutto in quel nome. Da una parte il senso pratico, lo sporcarsi le mani, la conoscenza del mestiere. Dall’altra il volo dell’arte sopra la realtà, inseguendo
urgenze e ispirazioni. Si aggiunga una buona dose di comicità e una spruzzata di follia anarcoide e si ha la ricetta di Carrozzeria Orfeo. Una ricetta
vincente, che ci piace sottolineare assegnandogli un meritato Premio Hystrio-Castel dei Mondi. Nata nel 2007 grazie a Massimiliano Setti e Gabriele Di
Luca insieme a Luisa Supino, Carrozzeria Orfeo è riuscita, nel giro di pochi anni, a strutturare una poetica personale, supportata da un bel gruppo di
attori. (…). Spettacoli in cui il linguaggio della compagnia si è via via fatto sempre più peculiare ed esplicito intorno alle drammaturgie di Gabriele Di
Luca. La parola come cardine, una parola vissuta, quotidiana, cinica e provocatoria, profondamente comica ma con l’ombra di una malinconica sconfitta
sul viso. Un Premio, il nostro, che vuole essere riconoscimento del percorso fatto, ma anche stimolo a riproporsi con nuove forze dopo i bagordi del
successo. Con l’augurio di trovare sempre quella sintesi propria, in bilico fra le astuzie del mestiere e la purezza del pensiero artistico.
Evento in collaborazione con Montello Spa
Sabato 5 Marzo ore 21 e Domenica 6 Marzo ore 15 - Prima provinciale
Piccolo Teatro di Milano
“La Barca dei Comici”
Fantasia teatrale di Stefano de Luca da un episodio dei "Mémoires" di Carlo Goldoni con
Tommaso Banfi, Marta Comerio, Davide Marranchelli, Tommaso Minniti
Regia Stefano de Luca - scene Fabrizio Montecchi - costumi Luisa Spinatelli - musiche Fiorenzo
Carpi e Marco Mojana - luci Claudio De Pace - ombre Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi
Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Salpa di nuovo La barca dei comici. Dopo un viaggio di tre stagioni che l’ha visto in scena in tutta
Italia, lo spettacolo torna in scena: una fantasia teatrale per attori e ombre alla quale Stefano de
Luca ha dato corpo lavorando sui Mémoires di Carlo Goldoni e sul copione teatrale di Strehler.
“Una storia della giovinezza di Goldoni - sono parole di Strehler - quando una mattina d’aprile
partì in un favoloso viaggio per mare assieme a una compagnia di comici. Lì conosce per
la prima volta tutto: l’amore, le donne, lo stupore, la curiosità per l’umano mondo dei
comici, e attraverso di essi, la curiosità per il mondo dell’uomo”. L’appuntamento con il
teatro, per il giovane Goldoni, è rimandato soltanto di qualche anno: “Carlo, Carletto
Goldoni - spiega Stefano de Luca - fuggendo la noia della filosofia scolastica, si affaccia a
questo mondo che sarà la sua vita intera, il Teatro. Da quella barca Goldoni non scenderà
mai più. Dunque il piccolo viaggio di quell’episodio delle memorie assurge a simbolo
dell’intera esistenza dell’autore. C’è un grande mare che noi tutti, piccoli e grandi,
dobbiamo attraversare. È il mare dell’esistenza. Tutti abbiamo il nostro viaggio da
compiere. In fondo andiamo tutti da “qui” a “là”. Da Rimini a Venezia. Il viaggio è la nostra
stessa vita”.
La barca dei comici, che nasce dalla collaborazione tra Piccolo Teatro e Teatro Gioco Vita,
viene portata sulla scena con uno straordinario accento fiabesco. La finalità dell’opera è
avvicinare al teatro bambini e adulti nel modo più naturale possibile: creare stupore e
ammirazione nello spettatore, che mal celando il puerile pudore per la rivelazione, si
riscopre un po’ “bambino”. È in tale ottica che la viscerale passione di Goldoni per il teatro
viene illuminata da un candore infantile, da un calore solare che disegna sul viso dello
spettatore un sorriso spontaneo e lo abbraccia, conducendolo per mano, nel favoloso
mondo del teatro goldoniano. Quella di Stefano De Luca è una regia capace di fare di un
episodio di vita del commediografo Goldoni la metafora della sua passione per il teatro, e
del modo stesso di viverlo e interpretarlo: con gioia, e divertimento, tanto che è lo stesso
giovane Goldoni sulla scena a dichiarare di non voler mai più scendere da quella barca, di
non voler terminare quel viaggio nel teatro del settecento che sarà, infatti, da lui
profondamente innovato. Lo spettacolo offre slanci di sincera passione che evocano
l’amore sincero di Goldoni per il teatro. I giochi di luci e ombre, a cura di Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi, lasciano spesso ammirato lo spettatore.
Una menzione particolare per una scenografia che ben rispecchia l’ambientazione fantastica che pervade il lavoro di De Luca: la riproduzione delle onde
del mare solcato dalla barca dei comici proietta il pubblico in una fiaba vivente.
Evento in collaborazione con BCC Oglio e Serio – Fil. di Albano S.A.
Sabato 12 e 19 Marzo ore 21 e Domenica 13 Marzo ore 15
La Farfalla Bianca
“Risvegli”
Atto unico di Isabella Burgo con Eleonora Zambetti, Cristina Urbinati, Dalida Rota, Raffaele
Pucinotti, Cristian Nespoli, Gianfranco Biava, Isabella Burgo, Sofia Marchesi
Regia Isabella Burgo - tecnici luci/audio Carlo Gustinetti, Davide Ghisalberti, Matteo
Bosatelli
Produzione Albanoarte Teatro
“Spiritualità significa risveglio. La maggior parte delle persone, pur non sapendolo, sono
addormentate. Sono nate dormendo, vivono dormendo, si sposano dormendo, allevano i
figli dormendo, muoiono dormendo senza mai svegliarsi. Non arrivano mai a comprendere
la bellezza e lo splendore di quella cosa che chiamiamo esistenza umana” (Anthony de
Mello)
Una premessa audace e forse un po’ presuntuosa ma spesso se ci guardiamo attorno è
proprio ciò che accade. Quando siamo piccoli non vediamo l’ora di diventare grandi,
finalmente saremo felici perché, pensiamo, potremo decidere quello che vorremo! Una
volta divenuti grandi non vediamo l’ora di poterci realizzare, trovare un lavoro per poterci
permettere una vita agiata, incontrare qualcuno che ci ami, magari costruire una famiglia
e finalmente avere una vita piena ed essere felici. Quanto desideriamo avere figli, questo
completerà la nostra gioia! Poi quando nascono non vediamo l’ora che crescano, potremo
riavere la nostra libertà e finalmente pensare di nuovo a noi stessi. Una volta cresciuti… rimpiangiamo quando erano piccoli e li potevamo abbracciare e
stringere, ma saremo di nuovo felici quando li vedremo “sistemati” e ci daranno meravigliosi nipotini e noi penseremo che finalmente potremo essere
felici, magari in pensione… e così la nostra vita sarà trascorsa… aspettando sempre qualcosa che viene da “fuori” per poter essere felici “dentro” senza
renderci conto che la vita è meravigliosa in ogni istante: è unica, irripetibile e piena di buone occasioni per andare oltre. Anche quando soffriamo,
significa che siamo pronti per crescere, per cambiare ed andare avanti ma a volte ci costa più il cambiamento che il rimanere in una situazione di dolore
a cui ormai abbiamo fatto l’abitudine e in qualche modo ci dà familiarità. Non c’è un attimo uguale ad un altro: fermiamoci ed apriamo gli occhi,
impariamo a vedere e non solo a guardare, ad ascoltare e non solo a sentire. Uno sguardo, un sorriso, un raggio di sole un battito d’ali di una farfalla
bianca... a volte possono fare la differenza, se siamo davvero svegli. (Isabella Burgo).
25o Albanoarte Teatro Festival 2015/16
Prezzi
“Le belle idee per cui si muore...” - “La storia del santo traditore”
singolo spettacolo: 5 € – gratuito fino a 18 anni
“Ora no, tesoro” - “La Fortuna di chiamarsi Abdul” - “Je Danse …Racconta” - “Pòvra zet ma onèsta” - “Risvegli”
singolo spettacolo: 8 € – riduzione 6 € (oltre 65 anni) – 3 € (fino a 18 anni)
“Moztri!” - “Ti amo, sei perfetto, ora cambia” - “Boîte a surprises”
singolo spettacolo: 10 € – 3 € (fino a 18 anni)
“Wonder woman” - “Il Nulla” - “Animali da bar” - “La Barca dei Comici”
singolo spettacolo: 12 € – 3 € (fino a 18 anni)
“Prestigi”: 15 € – gratuito fino a 18 anni (per i residenti di Albano) - 3 € (fino a 18 anni non residenti di Albano)
Abbonamento 12 spettacoli: 60 €
“Wonder woman” - “Moztri!” - “Ora no, tesoro” - “Le belle idee per cui si muore...” - “Il nulla” - “Ti amo, sei perfetto, ora cambia” - “Prestigi” - “Boîte a
surprises” - “La storia del santo traditore” - “Animali da bar” - “La Barca dei Comici” - “Risvegli”
Prevendita presso la biglietteria del teatro: ogni Sabato ore 16.00/17.00 (da 10/10 a 28/11 – da 02/02 a 19/03 2016)
Prenotazioni tramite e-mail a [email protected] o telefonicamente ai numeri 035.582557 (orari di apertura biglietteria/teatro) oppure
333.9238879 (anche tramite sms indicante spettacolo, giorno, nome e cognome, quantità biglietti).
I biglietti prenotati devono essere ritirati dalle ore 16.00 alle ore 17.00 del Sabato relativo allo spettacolo (per l’evento della Domenica fa fede
il Sabato precedente). Le prenotazioni non ritirate saranno rimesse in vendita ad apertura biglietteria un’ora prima dello spettacolo.
Info: [email protected] - www.albanoarte.it - Diventa nostro amico: www.facebook.com/albanoarteteatro
Teatro don Bosco: Via Don Schiavi – Albano Sant’Alessandro 24061 (Bergamo)
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