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TESTO (Mt 11,25-30) In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode

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TESTO (Mt 11,25-30) In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode
TESTO (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai
nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai
deciso nella tua benevolenza. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non
il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra
di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio
giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
In questa prima domenica di luglio mentre le attività pastorali delle nostre comunità si prendono
una meritata pausa estiva, il vangelo domenicale ci presenta Gesù che prega. Si rivolge al Padre
celeste. Notiamo subito che la sua orazione è un’azione di grazie. Loda il Padre, non in quanto tale,
ma per ciò che fa. Gesù sembra meravigliarsi della risposta della gente alla sua predicazione: si
meraviglia nel vedere la spontaneità dei bambini e della gente senza cultura che accoglie
spontaneamente le sue parole, e si dispiace nel constatare che, coloro che avevano tutte le
possibilità di riconoscerlo, si chiudano in una vuota analisi superficiale. Gesù si mostra raggiante
per l’accoglienza che riceve il suo messaggio da parte dei semplici e degli umili. Si sente accolto
semplicemente, da gente umile che spontaneamente intuisce che non si tratta di capire tutto, ma di
accettare d’essere amati. È veramente necessario assomigliare a quei bambini che Gesù ama e
accarezza, e che sono felici di essere amati, perché accolti così come sono. È indispensabile
abbassare le armi davanti a lui, a rischio di passare di fianco al più bell’incontro che un uomo possa
fare senza accorgersene. A chi lo accoglie in questo modo Gesù offre le rivelazioni più grandi,
quelle che nessuno può conoscere e che, in ultima analisi, riguardano il mistero di Dio. C’è di più.
Coloro che pregano ne fanno l’esperienza. Dio parla loro quando essi si confidano a lui. Essi
comprendono quando non sono sulle difensive. Essi amano veramente quando accettano di essere
amati, poiché Dio ama sempre per primo ma noi ci difendiamo, non vogliamo essere sensibili, e
facciamo fatica a lasciarci andare. Ci complichiamo la vita, cerchiamo il difficile dove le cose sono
facili. Il giogo del Signore è sempre leggero, perché egli lo porta per noi nel lungo sentiero della
vita.
TOZ
Estate un tempo per pregare:
NOI T'INVOCHIAMO: Noi t'invochiamo, Signore Iddio: tu conosci ogni cosa e niente ti sfugge,
maestro di verità. Hai creato l'universo e vegli su ogni essere. Tu guidi alla verità quelli che stanno
nelle tenebre, nell'ombra della morte. Tu vuoi salvare tutti gli uomini e far loro conoscere la verità.
Tutti insieme ti offriamo lodi e inni di ringraziamento per glorificarti con tutto il cuore e ad alta
voce. Ti sei degnato chiamarci, istruirci e invitarci; ci hai concesso sapienza e intelligenza nella
verità, per la vita eterna. Ci hai redenti con il sangue prezioso del tuo unico Figlio. Ci hai liberati dal
maligno e ci hai concesso gloria e libertà. Eravamo morti e ci hai fatti rinascere anima e corpo nello
Spirito. Ti preghiamo dunque, Padre delle misericordie, Dio di ogni consolazione: confermaci nella
nostra vocazione, nell'adorazione e nella fedeltà. Ci consacriamo alla tua divina parola e alla tua
legge santa. Rendi luminosa la nostra anima, affinché possiamo conoscerti e servirti. Donaci la
forza per realizzare i santi propositi e non ricordarti dei nostri peccati. Dimentica gli errori che
facciamo giorno e notte. Non imputarci i nostri difetti e ricordati che cadiamo facilmente. Liberaci
da ogni male e donaci il pane quotidiano. Amen
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