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Ha guardato all`umiltà della sua serva

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Ha guardato all`umiltà della sua serva
Ha guardato all’umiltà
della sua serva...
ha fatto in me cose grandi
e Santo è il suo Nome.
Immagine venerata nella cappella della
Piccola Opera del Divino Amore.
“Anno Mariano” 1987-1988
Ha guardato all’umiltà
della sua serva ...
ha fatto in me cose grandi
e Santo è il suo Nome.
Pensieri tolti dagli “Scritti”,
o colti dalla voce della piccola Mamma.
1
Edizione:
Piccola Opera del Divino Amore
38060 Mattarello (Trento)
Tel. (0461) 945048
Pro manoscritto non commerciabile
È proibita la riproduzione
Questo manoscritto, che esce in edizione non commerciatile, secondo le
disposizioni approvate dal papa Paolo VI°, il 14.10.1966, ed in ossequio
al decreto di Urbano VIII, merita una fede puramente umana, senza
prevenire il giudizio della Santa Chiesa.
27 Ottobre 1987
2
Tipografia VENTURINI Bolzano
Prefazione
Il 13 novembre 1987 ricorre il primo anniversario
del transito di Enrichetta Bianchi Carollo, più conosciuta col nome di piccola Mamma, e noi abbiamo
pensato di far cosa gradita a quanti la conobbero e l’amarono, ad offrire loro un florilegio di “Pensieri”, tolti
dal ricco repertorio che lei ci ha lasciato, realizzando
anche in tal modo il desiderio giustamente e ripetutamente manifestato da molte persone.
Quando si fa conoscere un’anima, che ha dato a Dio
una risposta piena, totale, è Lui stesso che viene glorificato, perché tale anima è solo un “segno” della bontà
e santità di Dio, che traspare e quindi s’irradia sugli
altri.
Così le parole della piccola Mamma, pur venendo da
una persona intellettualmente dotata sì, ma di limitata
istruzione scolastica, hanno una potenza sovrumana
che conquide e tutti vi possono attingere qualcosa che
fa loro bene: ora sono come zampilli d’acqua fresca
di fonte, ora sono come luce che diffonde attorno il
suo chiarore, a volte invece sono rombo che scuote e
richiama; ma sempre portano la pace e dicono quanto
è grande l’amore di Dio per noi.
In seguito, a Dio piacendo, sarà offerta ai lettori una
più ampia raccolta di “pensieri” e di “note biografiche”, che oggi ci sembra prematuro presentare.
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Questa prima stesura, è delineata per “argomenti”,
con le frasi tolte per la maggior parte dagli scritti della piccola Mamma e le altre colte dalla sua viva voce
e fissate contemporaneamente sulla carta; ambedue
sono limitate ai primi anni della sua missione e specifica ascesi spirituale.
Voglia il Cuore di Gesù, per intercessione di Maria, sua e nostra Madre, benedire questo umile lavoro,
redatto in felice coincidenza con l’Anno Mariano”, affinché possa promuovere una crescita spirituale nelle
anime e particolarmente nella nostra.
Le figlie spirituali della piccola Mamma Mattarello
(Trento), 13 ottobre 1987
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Casa natale della piccola Mamma. Ravazzone - Mori.
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Brevi note sulla vita della Piccola Mamma.
Ravazzone è una frazione del Comune di Mori, di
circa 270 abitanti; poche case, allungate su un corto
terrazzo, ai piedi delle rupi del Camanghen, a destra
dell’Adige, ricco di vigneti; la piccola chiesa del villaggio, dedicata a S. Bernardino da Siena, è curata tuttora
dai parenti della piccola Mamma.
Qui, il 20 ottobre 1898, nacque Enrichetta Bianchi,
la minore dei tre figli di Eugenio e Maria Peroni.
La mamma era un angelo di bontà, dolce e mite, ma
forte al tempo stesso, ricca di virtù cristiane e familiari, la quale avrebbe poi lasciato la terra per il Cielo il
21 giugno 1901, quando Enrichetta non aveva ancora
tre anni.
Il papà era un uomo affettuoso, ma energico, di vecchio stampo, come si dice; dotato di una fede tenace e
comunicativa, che la piccola Mamma ricordando con
gratitudine, amava chiamare “predicatore”, atto cioè a
correggere e riprendere, per dare ai figli un’educazione
fortemente cristiana.
Ma sentiamo ora dalle parole stesse della piccola
Mamma alcune linee essenziali della sua vita. Le troviamo in uno scritto del 1942, che noi trascriveremo
fedelmente, anche se la forma lascia a desiderare; i
concetti però sono chiari e suasivi.
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Lo scritto porta questo titolo e questa data:
“Piccoli appunti sulla mia vita” 14.4.1942
“Un mio primo ricordo è di quando mi trovavo presso
quella buona famiglia, ottima, di Ravazzone di Mori, e
[dove] rimasi fino all’età di 7 anni, essendo andata in
Cielo la mia buona e venerata mamma nel 1901, il 21
giugno. Io avevo l’età di tre anni.
La famiglia era buona, ottima, dove mi trovavo fino
all’età di sette anni. Poi mi misero all’orfanotrofio di
Riva; piansi tanto nell’entrare, perché amavo molto la
mia mamma, come la chiamavo.
Ma piansi pure nell’uscire da questo, [quando] essendosi sposato nuovamente il mio papà, egli prese [di
nuovo] con sè i suoi tre figli.
In questo orfanotrofio rimasi solo un anno e vi ricevetti la S. Comunione e Cresima.
Dagli otto anni (1906) fino al 10 giugno 1914 rimasi
a Riva e nei dintorni di Riva, un po’ con la famiglia, un
po’ in servizio. Ne passai quante solo il buon Dio può
sapere, ma, unita a Gesù, fui sempre forte e serena in
qualunque prova.
Nel 1914 sentii forte, tanto forte la voce che mi chiamava a salire in alto, verso il buon Dio. Non era più
tempo di essere bambina, ma solo abbandonata in
mano della Provvidenza.
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Partii il 10 giugno 1914 alla mattina per tempo. Mi
trovavo a servizio presso un’ottima famiglia, i signori
Pizzini, vicino alla chiesa maggiore di Riva. E [camminando] sola, sulla lunga via che conduce da Riva a
Trento, invocavo con singhiozzi e preghiere la mia venerata mamma, [perché] dal Cielo intercedesse e proteggesse la sua piccola, che seguiva la voce di Gesù [senza
sapere] né dove, né come, né cosa volesse il buon Dio.
La mia meta era in alto, vicina al buon Dio e sola,
staccata da tutti.
Arrivai in città di Trento, alla sera, verso le otto, vigilia del Corpus Domini ed in ogni chiesa in cui passavo, andavo a trovare il mio Gesù.
Oh, quanto amo. Gesù! Mi sostenne in ogni prova,
mi diede l’aiuto così grande, che sembrava, pensandoci
ora, che il buon Dio fosse contento del Fiat della sua
piccola, che ignara e non sapendo né dove, né come mi
chiamasse, risposi solo: Gesù, vengo.
Gesù buono aveva i suoi disegni sulla sua piccola e
mi volle staccata da tutti.
O Gesù mio, perdono di tutte le mancanze che posso
aver commesso, abbi pietà, pietà di questa tua creatura!
Converti le mie angosce e i miei dolori, le mie mancanze in tante perle preziose e dona aiuto e grazie ai poveri
peccatori.
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A questo punto si deve aggiungere una nota che la
piccola Mamma sorvola in questo scritto:
Durante il viaggio che la giovane Enrichetta intraprese da Riva a Trento, fece una tappa diremo “obbligata” a Mattarello, e si rifugiò nella chiesa parrocchiale,
sostandovi a lungo; questa tappa non è senza significato se pensiamo che proprio Mattarello avrebbe dovuto accogliere, a distanza di 74 anni, la sua piccola
Famiglia spirituale e le sue benedette spoglie mortali.
Da Trento poi proseguì il pellegrinaggio a piedi, sola,
fino al Santuario di Montagnaga di Piné. Quello che
ivi accadde tra la sua anima e Dio, fa parte dei “segreti del Re”, che contempleremo svelati nell’eternità.
Ed ora riprendiamo il racconto autobiografico della
piccola Mamma.
Rimasi in servizio in città di Trento fino al 1920; cercai di compiere ovunque come mi fu possibile i miei doveri, essendo tanto attaccata a questi, da dare la vita e
la forza per compierli ove occorresse. Ma fu Gesù a fare
in me, perché la mattina per tempo andavo a riceverlo; e povera me quel giorno che mi fossi addormentata!
Quanto soffrivo e piangevo invocando Gesù con l’aiuto
della Comunione spirituale. Egli veniva, mi consolava e
faceva bene ogni cosa.
Dimmi, Gesù, non fu merito mio se mi conservai fedele al tuo amore, essendo da sola, abbandonata, senza nessuno che mi potesse dare un aiuto, una parola. Il
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merito è tuo, Gesù, completamente tuo, perché sempre
hai fatto sentire così forte la tua presenza nell’anima
mia. E dunque, Gesù, accetta il mio inno di ringraziamento; Gesù, accetta tutti i battiti del mio debole cuore,
consunto più dal tuo amore che dal male. Gesù, Gesù,
quanto ti amo! Perdona alla tua ingrata creatura.
Si, Gesù, ingrata, misera, perché non corrisposi alle
tue grazie; perdonami, Gesù! Accetta sempre più, la
tua piccola vittima. Aiutami, distruggimi, ma fa che
mi consumi martire di amore e di dolore per te, per la
santificazione dei miei cari, specie lo sposo mio e dei
sacerdoti, [perché] mi sta tanto a cuore che ci siano sacerdoti santi. Perdona, Gesù, i miei peccati e fa’ che io
muoia di amore e di sottomissione alla tua volontà; la
tua volontà sempre e ovunque.
Il 20 novembre 1920 fui operata a Rovereto e rimasi
sette mesi in detto ospedale. Questa prova, Gesù tanto
buono, me la fece vedere e capire, poiché ogni cosa è
permessa per il nostro bene. Dovetti poi ritornare all’ospedale, essendo ancora sofferente; nel 1921 passai il
tifo e poi nasceva in me l’amore sempre più [grande] per
i poveri ammalati e [così] rimasi infermiera in detto
ospedale di Rovereto fino al 1923, 21 aprile, [giorno] in
cui mi unii in matrimonio con il mio amatissimo Giovanni.
Gesù sapeva dove voleva la sua piccola ed aveva le sue
vie. Dunque ringraziamo il Signore di ogni cosa.
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Rimasi in famiglia del mio caro sposo Giovanni fino
al maggio 1924; poi, per affari di negozio ci fermammo
in città di Trento fino al novembre 1924. E dal 27 novembre fino all’ottobre 1925 siamo andati [e rimasti] a
Feldkirch, dove abita la sorella del mio caro Giovanni.
A questo punto termina questo breve scritto del
1941, a cui si aggiungono altri cenni biografici, lasciando ad un secondo tempo, la presentazione di una
stesura più ampia e ricca di particolari sulla vita ed il
pensiero della Piccola Mamma.
Il ritorno da Feldkirch in Italia fu determinato dal
richiamo del marito ad assumere il compito di sacrestano nel duomo di Trento, compito da lui svolto precedentemente nella chiesa di Calliano.
La gioia fu grande per ambedue, ma soprattutto per
la consorte Enrichetta, che vedeva in tal modo coronate le sue attese e le sue preghiere.
E fu proprio nel viaggio di ritorno dall’Austria, che
ella conobbe, sostando in una chiesa, S. Teresa di Gesù
Bambino, che doveva poi essere, dopo Maria Santissima, protettrice e modello di vita per lei e per la Piccola
Opera del Divino Amore.
La famiglia Carollo si stabilì quindi all’Oratorio del
Duomo, portando così alla Cattedrale ed alla Parrocchia un duplice, valido servizio. E fu in questo ambiente, che il 25 marzo 1927 ebbe inizio la malattia
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della piccola Mamma, che l’avrebbe via via consumata
con lungo, sofferto martirio.
Per dovere di coscienza furono tentati tutti i mezzi umanamente richiesti per curarla, ma inutilmente,
perché il cuore non riusciva a sostenere le cure. Si
fecero altri tentativi, fino a quando il Medico divino
manifestò chiaramente che voleva prendere l’esclusiva
padronanza anche sul fisico della piccola Mamma...
“Resta in Me ed io in te. Non voglio controlli sulla mia
opera”.
Da quel momento ella rifiutò decisamente fino
all’ultima ora ogni intervento e cura medica per questa
malattia che era “per la gloria di Dio”. Ed è ormai risaputo che Egli solo ha tenuto in vita ancora per decenni questa creatura, la quale clinicamente non avrebbe
potuto vivere. Ma è pur sempre vera la parola del Salmo che dice: “Il Signore fa morire e fa vivere”, molto
più se si pensa ad altre sofferenze di cui venne favorita
in seguito e che a suo tempo il Signore manifesterà.
In seguito, dall’Oratorio, i coniugi Carollo passarono al Castelletto del Duomo, dove si prodigarono per
il servizio della Cattedrale ed il decoro dei Sacerdoti,
anche per quanto riguardava il cucito, essendo il marito sarto e la moglie abilissima in questi lavori, come
del resto in ogni attività domestica.
Così venivano aggiustati, rifatti ed anche confezionati biancheria, paramenti, vesti talari e altro.
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Durante la guerra del 1940-45, dopo il primo tragico bombardamento di Trento, fu portata a Pergine,
a B esenello e poi al Grill, sopra Montagnaga di Piné,
dove visse tra gli sfollati in casa di due buoni vecchietti sino alla fine della guerra.
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Casa dove la piccola Mamma visse come sfollata nell’ultimo periodo della guerra 1940-1945.
Grill di Montagnaga di Piné.
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Nel giugno 1948 morì Marcello, nipote carissimo,
già alunno del Seminario Maggiore ed uscito da esso,
perché si sentiva indegno di diventare sacerdote. La
zia Enrichetta lo aveva ripetutamente esortato a rimanervi, ma invano; allora ella gli disse francamente che
Gesù sarebbe venuto a prenderlo presto. E così avvenne.
Si iscrisse all’Università di medicina, ma non arrivò a
frequentarla, perché ben presto si ammalò. In seguito, dall’ospedale, dove si trovava gravemente infermo,
egli volle farsi portare al Castelletto del Duomo per
morire lì. Venne assistito con tutti i conforti religiosi e
dalla presenza continuata della zia Enrichetta, morendo in modo edificante durante le solennità del Corpus
Domini. Aveva 22 anni.
Intanto le sofferenze della piccola Mamma progredivano con fasi acute, da cui pareva che non si potesse
più riprendere; Gesù però, che ha in mano la vita e la
morte, la lasciava andare fin sull’orlo e poi la rimetteva
in piedi, almeno per quel tanto da compiere, pur tra
continui dolori, la sua triplice missione: la famiglia, la
chiesa e le anime, che già venivano a cercarla per avere
una parola di aiuto e di conforto.
Gesù ci ha redenti sul Calvario. Maria, madre del
Capo e della membra, ci ha generati nel dolore; perciò anche la piccola Mamma doveva collaborare alla
salvezza delle anime col suo soffrire, come le aveva
scritto da Reggio Calabria il venerato Vescovo Enrico
Montalbetti, con cui ella aveva avuto molti rapporti
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d’anima: “Compio nella mia carne ciò che manca alla
Passione di Cristo per il corpo di Lui che è la Chiesa”.
Sono parole di S. Paolo che Montalbetti riferiva alla
piccola Mamma.
Gli anni 1948-1952 furono gli anni in cui Dio
manifestò maggiormente il suo lavoro nella piccola
Mamma.
Fu in questi anni, che all’ombra della Cattedrale,
chiesa madre della Diocesi, nacque la Piccola Opera
del Divino Amore: il primo nucleo, che doveva poi
sostituirsi in parte con altri elementi ed avvicendarsi
anche in seguito con nuove unità.
Via via le persone affluivano sempre più numerose ed ella tutte accoglieva con premura materna, lasciando nei cuori tante pace, e pur cercando solo il
nascondi-mento, è venuta a contatto con persone di
ogni ceto e provenienti dalle parti più disparate.
Il 7 ottobre 1974 mori il marito della piccola Mamma, Giovanni, dopo cinquant’anni di servizio alla
chiesa, come sacrestano solerte ed appassionato.
“Gli sta a cuore più il Duomo che la sua casa” diceva
infatti con scherzoso compiacimento la piccola Mamma.
Per lei la morte del consorte fu un grande, profondo
dolore, perché lo amava molto, con amore forte, ma
sensibile e delicato.
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Si temeva che il cuore, fisicamente distrutto, cedesse, invece è stato superato anche questo momento, nell’abbandono alla divina Volontà, ben sapendo
per fede, che il distacco dai nostri cari defunti è solo
temporaneo, come le scrisse l’Arcivescovo Alessandro
Maria Gottardi, che si dimostrò in quell’occasione,
come in tante altre, veramente “Padre”. L’anno precedente, in aprile, la piccola Mamma aveva festeggiato
le nozze d’oro, col sig. Giovanni, ricordando certo, nel
silenzio del cuore, il suo matrimonio e la sua famiglia,
modellati sulla casa di Nazareth, per la realizzazione
del Piano di Dio. Negli anni seguenti, la Piccola Mamma si premurò ancor più per dare alla Piccola Opera
del Divino Amore una realizzazione più conforme
alla consegna avuta ed una dimora più spaziosa per
vivere. Così, dopo lunghe ricerche, sotto la guida di
un valente Sacerdote, fu trovata l’attuale casa di Mattarello, che, ideata e seguita nella sua ristrutturazione
da un geometra amico della Piccola Opera, era pronta
per l’autunno del 1978.
Era il 3 ottobre, quando si lasciò la casa di Trento
in Piazza d’Arogno per il trasloco a Mattarello, sotto
una pioggia torrenziale. Sembrava che il creato stesso
volesse accompagnarsi al dolore per il distacco dall’amata dimora, dove la piccola Mamma ricevette grazie straordinarie. Ma anche in questa circostanza ella
seppe accettare con silenziosa, esemplare fortezza, i
disagi del trasloco.
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Si devono a questo punto ringraziare le molte persone che hanno offerto il loro generoso aiuto in quel
momento di fatica.
A Mattarello continuò la sua immolazione per la
Chiesa, i Sacerdoti in particolare; continuò la sua missione verso l’Opera e verso le anime, fino all’ultimo:
anime che venivano ogni giorno per avere un conforto, un consiglio, una preghiera.
Le lontane, chiedevano per telefono e sia alle prime
come alle seconde, dava l’aiuto richiesto, dimentica di
sè, del suo male e del suo affaticamento.
Nell’estate 1980 ebbe un forte collasso ed anche
la vista diminuiva sempre più; tuttavia si trascinava
ancora per tutto il corridoio fino alla cappella della Mamma Celeste per pregare con le persone e poi
ascoltarle ed aiutarle.
Ma venne il 10 ottobre dello stesso anno, quando
un collasso fortissimo, accompagnato da soffocazione
ed altre sofferenze, doveva inchiodarla per sempre sul
letto, divenendo anche quasi subito completamente
cieca.
Agli inizi delle sue sofferenze, lei aveva chiesto al Signore di farla patire anche di più, ma di tenerla nascosta. E quando le si chiedeva come stava, come andava
con la salute, rispondeva invariabilmente con serena
fortezza: “nella divina Volontà”.
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Non voleva infatti compassione, perché le pareva di
fare un torto a Gesù.
Ora invece, lo stato di estremo dolore era troppo
evidente e tutti si accorgevano di questo, come anche
di essere di fronte ad un’anima eletta.
“Gesù adesso mi ha messa in piazza” - disse un giorno la piccola Mamma, in tono scherzoso, mentre parlava confidenzialmente con alcune persone, alludendo a questo fatto.
Il 20 ottobre 1986, giorno del suo 88mo compleanno, si fece una bella festa con i familiari ed amici e
stava discretamente bene, tanto da accogliere personalmente tutti gli auguri che le vennero espressi sia
direttamente che per telefono. La sera però era sfinita,
anche perché si stava accentuando un certo declino
fisico, già iniziato nei mesi precedenti.
Si arrivò a novembre, mese della Medaglia Miracolosa
a lei carissima.
Ai soliti dolori, si aggiunse la bronchite, con un indebolimento generale e specialmente cardiaco. Si avvertiva l’aggravarsi del male, ma non si voleva credere.
Ne ha passate tante, passerà anche questa - si diceva.
Era invece una lenta agonia. La sera del 12 novembre
fece telefonare al suo Padre spirituale perché venisse
da lei e l’indomani mattina egli celebrò la S. Messa in
camera della piccola Mamma, dopo averla confessata.
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Alla fine della S. Messa, le amministrò il Sacramento
dell’Unzione degli infermi, già da lei ricevuto più volte in precedenza. E quando, poco prima, il Sacerdote
le chiese se fosse contenta di avere questo Sacramento,
ella alzò le braccia, illuminandosi in volto, come per
assentire con gioia.
Anche la S. Comunione le era stata data come Viatico.
Ciononostante, non ci si rendeva conto del momento
a cui si era arrivati. Lungo la giornata, lo stato di salute
rimase stazionario; fino alle 16.30 circa accolse le persone, parlando loro, sebbene con voce flebile ed a fatica.
Nel primo pomeriggio, forse due ore prima del trapasso, fissando un punto in alto, si illuminò tutta e
disse alla figlia spirituale che l’assisteva: ...Oh, che bello, che bello! Certo era un preludio della gloria eterna
che l’attendeva ed un conforto per sopportare l’estrema agonia.
Verso le 17 si assopì, mentre si recitava il Rosario.
Dopo qualche momento, si avvertì che gli occhi ed il
volto assumevano la colorazione dei morenti e che la
piccola Mamma stava proprio spegnendosi.
Ma era possibile!?
Fra le lacrime si pregava intensamente e forte, recitando
anche il Magnificat, come era suo espresso desiderio.
Ma al nostro ripetuto richiamo non rispondeva più.
Intanto arrivarono due persone intime ed il Sacerdote per la celebrazione della S. Messa, il quale la be20
nedisse e senza rendersi conto anche lui della realtà,
andò a celebrare il S. Sacrificio per il miglioramento
- come pensava lui - della piccola Mamma.
La piccola Mamma emise poi, staccati, due respiri
quasi impercettibili, impallidì totalmente, reclinò il
capo a destra verso la statua di Maria, e andò ad incontrare il suo Diletto, alla cui morte si era configurata, per rimanere eternamente con Lui.
In cappella si iniziava la S. Messa. Cuore con cuore.
Ostia con ostia.
È andata in punta di piedi com’era vissuta, nel nascondimento e nell’immolazione. Ha parlato lungo
tutta la vita di Gesù, di Maria, di salvezza e di santità;
nella morte ha coronato la sua esistenza terrena con
un olocausto di silenzio e d’amore.
Dal giovedì sera, giorno del suo transito, al lunedì
pomeriggio, giorno dei funerali, fu un interrotto affluire di persone, da ogni parte, anche dall’Estero ed una
preghiera continuata, pure di notte.
Le sante Messe celebrate nella cappella della Madonna, dove era stata ricomposta la salma, e la salutazione angelica ripetuta di momento in momento, di
bocca in bocca, furono la risposta immediata al costante desiderio e programma della piccola Mamma
di preghiera e di unione con Dio.
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Al suo funerale partecipò una folla di anime da lei
beneficate.
Uno dei canti eseguiti dal coro diceva: “Io cerco il
tuo volto, Signore”...
Questo anelito del cuore della piccola Mamma, è
divenuto realtà.
Cantiamo dunque con lei e con Maria:
“L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta
in Dio, mio Salvatore”.
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Piccola Mamma.
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Pensieri
tolti dagli “scritti” o colti dalla voce
della Piccola Mamma.
Nelle pagine seguenti verranno riportati “pensieri e
frasi”, presi, come s’è detto, dagli “scritti” o dalla voce
della piccola Mamma; questi ultimi, in minor numero
rispetto agli altri, si troveranno alla fine di ogni capitolo.
Naturalmente nella suddivisione per argomenti, si
è guardato al concetto essenziale della frase ed è ovvio
che certi pensieri, per la pluralità dei loro significati,
potrebbero riferirsi ad altre “voci”.
Pensiamo inoltre che il lettore comprenda il perché
della forma episodica e frammentaria dell’esposizione; una presentazione infatti collegata ed unitaria sarà
fatta, in seguito, a suo tempo.
Per ora ognuno prenda ciò di cui ha bisogno, come
aiuto valido ed illuminato, per il suo cammino verso
il Signore, accompagnando la lettura con tanta preghiera.
Le parole racchiuse dalla parentesi quadra mancano nel testo originale e servono per facilitarne la comprensione; quello poi che è rivolto a lei personalmente, può essere fatto proprio da chi legge.
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Unione con Dio ed intimità divina.
Gesù: - Di che temi, figlia mia? Vivi nella mia intimità e sta in pace. Riposati sul cuore dolcissimo del tuo
Gesù e ti farò sentire l’ineffabile dolcezza dell’amore
mio.
(4 maggio 1948)
Figlia, il libro tuo è la Croce, la tua preghiera è l’amore.
(5 maggio 1948)
Oh, che angoscia, che sofferenza [quando] si sente
l’offesa fatta a Gesù! È Gesù che soffre in noi per i peccati degli uomini. E quanto cerca anime per riversarvi
il suo amore! Certo che, per attuare questo, devono
vivere staccate dal mondo, da tutto quello che sa di
terra, perché nel rumore Gesù fa silenzio, parla piano
e non si sente. È solo nel santuario dell’anima ritirata
in se stessa ...[che si avverte questa presenza], fosse
pure in mezzo a qualunque occupazione, basta avere
il cuore staccato dalla terra.
(10 maggio 1948)
Nella mia anima c’è una pace profonda da non potersi
spiegare e nel medesimo tempo un dolore tanto grande, senza misura.
(Estate 1948)
Gesù: - Sommergiti, figlia mia, nell’oceano dell’amore per il tuo Dio e non pensare ad altro e proverai la
pacificazione completa e darai refrigerio al mio divin
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Cuore per la sete ardente che ho per le mie anime e la
mia gloria”.
(16 giugno 1948)
Gesù: - Il tuo tutto a te si diede ed ogni cosa, ogni sacrificio a te chiede.
(16 giugno 1948)
Feci proprio un lamento a Gesù oggi e dissi: - Perché
Gesù non mi prendi con te? Altre anime le hai prese tutte giovani... E Gesù: - Non posso avere le mie
anime vittime, onde trovare le mie compiacenze e riparazioni? [e la Piccola Mamma rispose] - Sì, Gesù,
come vuoi; in tutto e sempre aiutami con la tua grazia
e dammi, dammi anime.
(giugno 1948)
Nella mia angoscia domando perché mi sento così
...E Gesù: - L’anima, quando riceve qualche comunicazione celeste, è come l’oliva sotto il torchio. Si sente
oppressa, schiacciata, è come si sciogliesse, perché la
differenza è grande [tra] l’Onnipotenza di Dio e una
creatura in cui si manifesta. Ma [è per] l’anima, come
l’olio che esce dal torchio, [che] scorre dolce e come
balsamo. Così Gesù. Ed è quello che provo.
(9 ottobre 1948)
Piccola Mamma: - L’anima mia è una fusione con Gesù.
(11 agosto 1948)
Oggi pregai Gesù così: - Gesù ho paura, ho sempre
timore di sbagliarmi. Non puoi trovare altre anime?
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E Gesù: - Non posso scegliermi chi voglio, figlia mia?
- Ma Gesù, non vedi come sono misera?
E Gesù: - Dove posso trovare [di] meglio che un’anima nella immolazione completa e nella sofferenza? Gesù, la tua divina Volontà sempre sempre.
E Gesù: - Restami vicina e non temere; seguimi e capirai lentamente ogni cosa da comunicare e da fare.
(ottobre 1948)
Dopo la S. Comunione - Invocai di cuore l’aiuto del
mio divino Sposo, sentendomi in queste condizioni
...pur avendo la fortezza.
E Gesù: - Resta nascosta, mia Piccola, nel mio divin
Cuore ed Io resto nascosto nel tuo.
(17 dicembre 1948)
Gesù: - Il tuo Sposo, Padre e Maestro ti deve bastare;
sta docile, buona, serena e dà tanta gloria al tuo Dio.
Durante il giorno mi sentivo così sola, sola, oppressa
...nel dolore...
- Sta attenta, figlia mia cara, a tutte le piccole cose ...ci
tengo tanto. Il tuo Gesù.
L’anima mia durante il giorno disse a Gesù:
- Come sei rigoroso, Gesù! ...Perdonami, Gesù! Ma
Egli rispose alla sua Piccola: - Ho tutto il diritto di esserlo e di volere così. È da tempo che ti preparo, te lo
dissi varie volte. Voglio fare di te un piccolo modello.
E allora? Ascolta, segui docilmente e capirai ogni cosa.
Sii prudente, prudente, prudente in ogni tua parola.
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In ogni tua azione adopera la carità senza limiti. Abbi
un controllo continuo su te stessa, invoca continuamente l’aiuto mio e della mia santissima Mamma.
Adora, ama il tuo sposo Gesù nel santo Crocifisso.
Adoralo, amalo, [perché] vive, lavora, mangia e soffre
in te. Perciò devi avere controllo su te stessa, altrimenti [Egli] si trova male.
(27 novembre 1948)
Gesù: - È appunto per il tuo grande amore che sei tanto amata, mia piccola sposa, dal tuo Gesù. (Verso sera)
Gesù all’anima mia: - L’Artefice divino sta lavorando
internamente ed esternamente la sua piccola sposa.
(24 dicembre 1948)
Gesù: - Ti voglio bella, perché devi essere come una
calamita che attira anime al tuo Gesù.
(30 dicembre 1948)
Gesù assicurò la sua divina protezione sopra la sua
Piccola, che tanto tanto lo ha amato, lo ama, ha sofferto e soffre. Non sono assolutamente più quella, perché
provata, purificata, umiliata fino a terra; e da terra,
Gesù, nella sua infinita bontà, mi prese sulle sue braccia divine ed ora mi ricolma delle sue predilezioni . .
ed in me pure è un fuoco continuo che arde, nel mio
cuore, un fuoco d’amore e un fuoco di dolore.
(5 gennaio 1949)
Piccola Mamma: - Benedici, Gesù, questa casa, che è
casa tua, e quanti vi entreranno.
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Benedici, Gesù, e consola ogni dolore. Fa’ che possa
darti tante anime.
Benedici, Gesù, ricompensa i miei e nostri benefattori
spirituali.
Parla nella tua Piccola e fa’ ogni cosa in lei: La tua piccola sposa.
(gennaio 1949)
Piccola Mamma: - O Gesù brucia, consuma tutto ciò
che vuoi e non è tuo.
(gennaio 1949)
Piccola Mamma: - Sono tua Gesù, tua, tua, tua ...Gesù:
- Mia Piccola, ti faccio potente sul mio divin Cuore,
domanda ciò che vuoi.
(Inverno 1949)
Mi trovo in una lenta agonia, l’anima mia sente qualche cosa di grande e triste nel medesimo tempo: sento
tutta la tristezza di Gesù e Mamma; sento che devo
prepararmi per altre grazie, se corrispondo al grande amore di Gesù per noi. Che sarà? Nel mio cuore,
nell’anima mia vi è Gesù. O mio adorato sposo Gesù,
dell’anima mia, sono tua, tua, completamente tua!
Preparami tu stesso ad ogni cosa che vorrai. Non mi
ritiro per niente. Aiutami con la tua grazia. Oh, la
Mamma [Celeste]! Mamma, aiuta la tua Piccola!
(Mercoledì delle Ceneri, 1949)
Gesù cresce nella sua Piccola con la sua grazia e lei
canta il Magnificat assieme a Maria in ringraziamento
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di tante grazie di amore e di dolore. E Gesù: - Prendi
momento per momento e sta serena. Non è più tempo
di essere bambina, ma devi pensare anche per gli altri
...Tu devi diminuire ed io, Gesù, devo crescere.
O Mamma del Cielo, Angeli e Santi tutti, aiutatemi a
scomparire, poiché il mio Gesù vuole prendere possesso [di me] proprio completamente.
(25 marzo 1949)
Gesù: - Scrivi questo, mia piccola sposa: In questa
camera si deve respirare aria di Cielo, perché è del tuo
Gesù. Dopo la S. Comunione, alle mie domande e angosce, sentendo queste cose così grandi e le sofferenze
di Gesù, Egli risponde:
- Tutto si può per mezzo del Padre che ti benedice,
del Figlio che ti fortifica e dello Spirito Santo che ti
santifica, che è poi un solo Dio, Uno e Trino.
Sta serena, tranquilla, in pace, poiché queste cose
non sono tue.
(10 aprile 1949)
Gesù: - Mia Piccola, sta retta e nella pace assoluta.
Devi vivere continuamente mortificata in tutti i sensi,
negli occhi, nel parlare, nel mangiare, in tutti i movimenti; [devi essere] sempre dedita alla carità, all’umiltà, allo spirito di sacrificio.
Ma tutto fa con grande allegria, possedendo Dio, che
infonde tanta forza, soavità, luce ed amore.
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Devi usare grande prudenza in tutto, una pietà e carità
al massimo, perché la più piccola cosa può offendere il
tuo Dio, che è Amore gelosissimo di queste anime, di
cui prende possesso completamente...
(giugno 1949)
Gesù: - Sono venuto a portare il fuoco sulla terra e [altro] non voglio se non che si accenda. Sta serena, mia
piccola sposa. Sta forte. Gesù è con te, non temere.
(13 agosto 1949 dopo la S. Comunione)
Piccola Mamma: devo vivere come completamente
morta a me stessa, perché Gesù possa fare tutto quello
che vuole per la sua gloria.
Gesù: “Devi essere perfetta come è perfetto il Padre
mio che è nei cieli...
E poi devi vivere come un angelo più che come persona umana. Devi essere e vivere come i miei serafini in
Cielo, cioè in adorazione e contemplazione di spirito e
donazione completa. Mai, mai il mondo può appagare
i tuoi desideri e le tue brame, perché non cerchi che,
Dio e Dio lo hai nel cuore”.
(23 agosto 1949)
Una preghiera recitata spesso dalla Piccola Mamma: “Gesù, dolce amor mio, ferisci e infiamma questo
cuor mio, sicché tutto arda di amore per Te”.
(2 febbraio 1956)
Dice la piccola Mamma: Gesù insegnò agli Apostoli
a pregare così: “Padre nostro che sei nei cieli” ...pure
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nell’Ave Maria si prega per tutti: “prega per noi peccatori” e così nella Salve Regina ecc. Le preghiere della
Chiesa sono fatte così, in plurale, non in prima persona. Non sono capace di pensare una preghiera che
non sia fatta in plurale, per tutti, che unisce tutti”.
(Primavera 1956)
“Un’anima che vive alla presenza di Dio, diventa santa”.
(30 agosto 1957)
“Dio tutto si dona a noi, ma agisce e si dona in proporzione della nostra corrispondenza alla grazia. È
così delicato Gesù, che non muove un passo senza che
l’anima lo voglia. Egli è sempre pronto a donarsi, ma
non forza mai la porta dell’anima.”
(25 aprile 1960)
“Viviamo alla presenza di Dio e ci sarà dolce il morire”.
(1 luglio 1961)
“La vita è come un attimo che fugge e noi dobbiamo
guardare a quello che resta. Bisogna compiere ogni
azione come se in quel momento si dovesse morire e
chiedersi: È contento Gesù?”
(dicembre 1961)
“L’amore deve dare conforto ed aiuto in ogni cosa. Se
si ama Gesù, quest’amore fa superare ogni difficoltà....
se c’è la vera vocazione non vi sono difficoltà che l’amore non riesca a superare...”
(dicembre 1962)
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In una sofferenza intima, la Piccola Mamma così si
esprimeva: “Quanto meno si ha sulla terra, tanto più
si ha in Cielo”.
(21 febbraio 1963)
Confidenza e abbandono
alla Volontà di Dio.
Dopo la S. Comunione ...Gesù: - Resta nella mia intimità e vivi in pace; prendi giorno per giorno.
(11 gennaio 1948)
“Quando segno la via, bisogna andar per quella”.
Risposi: - Gesù, la tua divina Volontà sempre. Ed Egli
[soggiunse]: - Devi inabissarti nel nulla, se non vuoi
arrestare la mia opera in te.
(12 gennaio 1948)
Oggi ero un po’ in angoscia per la paura di aver mancato in qualche cosa, riguardo a qualche parola o altro, verso un’anima. Stavo male ed ho chiesto a Gesù
...Ed Egli all’anima mia:
- Sta calma e serena, riposati sul cuore dolcissimo del
tuo Gesù ed Egli rimedierà anche dove tu hai mancato.
(3 giugno 1948)
Non preoccuparti, figlia mia, delle cose del mondo
...lascia che dicano ogni cosa; adopera una carità senza
limiti, ma con fermezza. Quando ti diranno cose che
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non vanno, oppure non credono alla tua sofferenza
fisica...rispondi loro: - Ebbene, credete come vi pare,
tanto il tempo è breve per credere così; avrete poi l’eternità per conoscere tutta la verità ...e sta tranquilla.
(11 giugno 1948)
Sono in un dolore tanto profondo, ma nella mia anima vi è il cielo, vi è Gesù.
(14 novembre 1948)
- Cosa vuoi, Gesù, dalla tua Piccola?
- Voglio glorificarmi in te.
- Fa’, Gesù, cosa vuoi e come credi. Sono tua, completamente tua.
(15 novembre 1948)
Gesù: «Quello che non si è in cento anni, si può esserlo in un giorno; quello che non si può in un giorno, si
può essere in un minuto. Ciò che maggiormente mi
offende è la mancanza di confidenza e fiducia».
(11 agosto 1948)
Ora non mi appatengo più, faccia Gesù ogni cosa vuole della sua piccola sposa. Si serva di tutto, l’anima mia
è completamente abbandonata alla sua divina Volontà, nei dolori, nelle gioie, nelle umiliazioni, nella gloria, in tutto, tutto.
Ieri lunedì, alle ore 4.30 di sera, mi passò per la mente
un attimo di pensiero per le cose che provo. E Gesù: Scrivi, mia figlia, mia sposa: “Un’anima abbandonata
al mio divino Amore non può aver dubbi o incertezze,
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poiché quell’anima, Io, il tuo Gesù, la faccio potente sul
mio divin Cuore. Ed Io sono potente in essa; tutto può
fare con la mia divina grazia. E l’anima [mia]: - O Gesù
mio, adorato Sposo, abbi pietà della tua Piccola, se involontariamente ti dà dei dolori e non corrisponde.
(7 dicembre 1948)
Gesù: - O mia cara Piccola, non devi pensare e scrivere per l’importanza o non che avranno le tue parole, i
tuoi scritti; a te solo il compito di obbedire ciecamente, anche se ti costa fatica, e umiliati nell’anima tua.
Solo con atti di obbedienza, figlia mia, puoi riparare
molto ed ottener grandi cose in questi momenti di
tanto dolore.
[E la Piccola Mamma]: - Si, o Gesù, cercherò esserlo,
perdonami.
(19 dicembre 1948)
Gesù: - Devi privarti di tutto quanto può essere di tuo
desiderio e gusto.
Piccola Mamma: - Sono tua, Gesù, completamente
tua. Voglio darti la massima gloria, che aspetti dalla
tua creatura.
Gesù aspettava solo il mio completo abbandono in
Lui e credere al suo amore ed alla sua grazia che lavora in me.
Ecco tutto il segreto della santità: credere - amare soffrire.
(25 dicembre 1948)
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...Queste tenerezze, delicatezze e tutte queste cose, le
scriverò per sola obbedienza di Gesù, anche se mi costano, perché non sono per me, ma per tutte le anime, che
si immoleranno all’amore del loro divino sposo Gesù.
(gennaio 1949)
Ore 24 - notte - [Era] tardi quando andai a letto, perché rimasi a scrivere del mio dolce Gesù, l’obbedienza
sua.
E Gesù: - Non temere, mia piccola sposa, che queste
ore, in cui lavori per la mia gloria, te le pago con tanta
generosità.
(Inverno 1949)
In un momento di tanto dolore, perché sofferente e
per il pensiero di rimanere sola ...Gesù [disse]: - Cura
il Regno di Dio e la sua giustizia ed il resto ti sarà dato
in sovrappiù. Corrispondi sempre alla grazia, figlia
mia, e non temere. Vivi tranquilla, serena; il tuo Gesù
penserà a difenderti, proteggerti. Lascia che Lui stesso
difenda la tua causa.
(26 febbraio 1949)
Piccola Mamma: - Soffro, Gesù! Ed Egli rispose: - Ma
Gesù è la tua vita, il tuo amore, la tua gioia ed il tuo
conforto. E per ogni pensiero che abbia, Gesù dice alla
sua Piccola: “Lascia la cura al tuo Gesù di difendere la
sua causa”. Gesù, nostro Signore, non ha bisogno di
alcuno, ma si serve dei suoi strumenti come mezzi per
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arrivare ai suoi altissimi fini.. Gesù, consola la sua piccola e mi sembra impossibile vivere; mi sento sospesa
tra terra e cielo: la terra recla ma i suoi diritti, il cielo,
che vi è nell’anima mia, ha un contrasto così continuo.
Ma Gesù difende e sostiene la sua Piccola.
(maggio 1949)
Mi offersi momento per momento per [una] feconda maternità spirituale... Mi rivolgo più frequente alla
cara Mamma e domando aiuto, e Lei dolcemente dice
alla sua Piccola: - Lasciati portare dal tuo Gesù.
(maggio 1949)
Gesù: - Figlia mia, non preoccuparti dei dolori che
ricevi e delle cose materiali che passano, ma solo di
quello che rimane, cioè la sofferenza.
Non prenderti pensiero di quello che ti costa scrivere:
è contato a peso d’oro in cielo.
(18 maggio 1949)
Ieri, durante il giorno, Gesù mi istruiva sulla risposta
da dare, quando si mostrano meravigliati di trovarmi
così giovane, benché sofferente.
E Gesù: - Dì loro: è il mio Gesù, padrone di ogni giovinezza; restate a Lui vicino.
(luglio 1949)
Quando un’anima si abbandona completamente all’azione dello Spirito Santo, la più piccola cosa che fa, è
di un valore immenso presso Dio.
(24 luglio 1949)
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Gesù: “Devi essere staccata da ogni cosa e da ogni giudizio tuo, solo devi pensare ed osservare: Dio che è, fu
e sarà; perciò Lui solo deve essere il tuo avvocato e difensore in ogni causa. Appoggiati con fermezza a Lui.
Sta forte e serena; sappi soffrire per amor suo, per le anime, per la salvezza della Chiesa ed il trionfo di questa.
(12 agosto 1949)
Piccola Mamma: - O mio Gesù, sono in castigo, che
fai silenzio con la tua Piccola? E Gesù: - Questo silenzio succede per vedere più chiara l’opera mia in te.
[Egli] poi mi faceva ripetere tante volte: “Signore, adoperami come tu vuoi. Signore, serviti della tua piccola
sposa in tutto ciò che vorrai”.
(23 agosto 1949)
Dice la piccola Mamma: “Il mio segreto è questo: diffidar sempre di sè e confidare tutto in Dio”. Quando la
piccola Mamma si trova in qualche difficoltà si rivolge
con fiducia a Gesù e gli dice:
“Gesù, tu sai tutto, tu sei onnipotente, pensaci tu”.
(Estate 1960)
La piccola Mamma porta in cuore le sofferenze di tutti, ma nella pace e serenità, nella fiducia e certezza che
il Signore opera tutto per il nostro bene.
Dice: “Né calamità familiari, né sofferenze intime, né
preoccupazioni di qualsiasi genere, devono turbarci.
Noi dobbiamo rimanere sempre nella pace, certe e fiduciose nell’onnipotenza di Dio.
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Se Gesù ci vede preoccupate, ci lascia a noi stesse, in
modo che vediamo la nullità dei nostri sforzi; dobbiamo invece abbandonarci a Lui come bambini, che col
loro amore sanno strappargli ogni cosa ...e cantare. Il
canto è la nostra forza e Gesù ci esaudisce”.
(30 settembre 1960)
La piccola Mamma ci esorta a non perdere la pace,
quando senza nostra colpa, non possiamo accontentare qualche persona: “Se succedono dei contrattempi
in cui noi non abbiamo colpa, non dobbiamo preoccuparci, ma dir grazie a Gesù, ben sapendo che tutto
ciò che accade è voluto o permesso da Dio. Doniamo
questa sofferenza per il bene delle persone che non
abbiamo potuto accontentare. Dobbiamo rimanere
male soltanto quando vi è colpa e negligenza nostra”.
(26 marzo 1961)
“Quando Dio è con noi e noi siamo con Lui, non temiamo nulla, nemmeno le più grandi prove”.
(3 gennaio 1965)
Si parlava dell’età di S. Giovanni Evangelista e un’anima diceva: “Io non vorrei vivere fino a centovent’anni! E la piccola Mamma: “Io invece voglio solo quello
che vuole il Signore. Se vuole ch’io viva anche tremila
anni sono pronta; se vuole ch’io muoia mentre eseguo
questo lavoro, sono contenta. Io desidero ciò che Egli
vuole per me e per i miei cari. Egli è il padrone ed io
sono la sua serva”.
(22 agosto 1965)
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L’atteggiamento di serenità, abbandono e fiducia si
deve averlo anche di fronte alla morte, che è poi un
passaggio alla vera Vita.
Ancora nel giugno 1961 la piccola Mamma diceva:
“La morte non deve far spavento, perché è Gesù che
viene a prendere l’anima; basta vivere, facendosi come
bambini piccoli ...tenersi ben stretti ai piedi di Gesù e
protestargli il nostro amore, appoggiarsi al suo divin
Cuore e rimanere così.... Gesù non può allontanare
un’anima che lo ama, non può! Egli brucia e consuma
tutte le sue miserie e non guarda che all’amore, alla
confidenza e all’abbandono che abbiamo in Lui.
(Estate 1965)
Semplicità, umiltà, rettitudine.
La santità sta nell’annientamento; essere come un
cencio qualunque, a disposizione del Re divino, che
tutto può disporre e fare dal nulla grandi cose.
(20 aprile 1948)
- Gesù, compi davvero meraviglie nella tua Piccola da
un po’ di tempo. Ma come si farà, continuando di questo passo, a rimanere nascosti? E la lotta che ci sarà?
E Gesù rispose all’anima mia: - Le porte dell’inferno
non avranno nessun potere sulle Opere di Dio. Resta
sempre bambina. Gesù è in te; se qualcuno ti domanda chi sei ...rispondi: - Sono una piccola anima che
Dio ha ricolmato di grazie e benedizioni.
(maggio 1948)
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Gesù: - Tieniti piccola davanti agli uomini e grande
davanti a Dio. Tu non sei nulla, ma con Gesù sei tutto;
vivi tranquilla e sta in pace.
(giugno 1948)
Gesù desidera semplicità e rettitudine; più un’anima è
semplice e retta e più possiede Dio.
(ottobre 1948)
Gesù: - Umiliati sempre, mia cara figlia, umiliati sempre in te stessa, senza che si accorgano gli altri. Di se
stessi mai parlare, né in bene, né in male; evitare ogni
cosa, quando non si tratta di obbedienza, [pure riguardo alle] divine ispirazioni, perché anche parlare o
umiliarsi davanti agli altri senza motivo, può generare
dell’amor proprio... Piccola Mamma: - Così sia, o mio
Gesù e ti ringrazio di tutto; aiutami perché sia fedele.
(18 novembre 1948)
Qualunque cosa potessi dire o fare, non è mia e così
nemmeno ho da insuperbirmi, perché non ci sono più.
(maggio 1949)
Gesù: - Ti aspetto in fondo alla valle, per salire il vertice dell’umiltà.
(26 maggio 1949)
Festa del S. Cuore di Gesù, dopo la S. Comunione: Noi
Tre, verremo a te e stabiliremo la nostra dimora in te.
Ero angosciata e sofferente. Sentivo tutto il riflesso
della sofferenza del Cuore sacratissimo di Gesù per i
peccati e ingratitudine degli uomini, specialmente dei
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suoi prediletti. E Gesù alla sua Piccola: - Mia Piccola,
è in fondo alla valle che ti aspetto e devi venire [attraverso] continue umiliazioni ...e amare, soffrire e umiliarti. Questo è il mio ardente, sogno, senza nessun
conforto sensibile, altro che da Dio.
(24 giugno 1949)
Mi sento forte, perché posseggo Dio in me. Mi sento
una forza tale di spirito, che non posso spiegare. Ma
nel medesimo tempo sento tutta la tristezza e l’angoscia del mio nulla, della mia miseria, del mio peccato
ed ho paura. Tremo di me stessa e quando mi vedo osservata un po’ “come di qualcosa di più caro a Gesù”,
me ne andrei sotto terra, tanto ho spavento della superbia e bramo restare nascosta.
O mio divino sposo Gesù, guarda la tua Piccola, che ti
ama tanto, tanto. Sostienimi, Gesù, nelle mie angosce
e nella mia sofferenza fisica.
(28 giugno 1949)
Gesù: - Ciò che penserà o dirà il mondo, non conta,
mia cara figliola; è Dio che ti guidicherà e dunque sta
serena e tranquilla. Se il mondo ti pensasse santa e
non lo fossi, quale vantaggio ne avresti davanti a Dio?
E se il mondo ti crede un’illusa e non lo sei, quale danno ti porta il giudizio suo? Sta serena e tranquilla.
(18 luglio 1949)
“L’umiltà è la base della santità. Essa consiste nel riconoscere il nostro nulla davanti a Dio. La vera umiltà
dona una grande libertà di spirito.... Fatevi piccole,
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piccole. Gesù ha sempre avuto una predilezione per
i piccoli”.
Ed ancora: “Non bisogna parlare di sè né in bene né
in male. Noi non abbiamo nient’altro che peccati; ciò
che abbiamo di buono in noi, viene da Dio. Lungo il
giorno io chiedo continuamente pietà e misericordia”.
E continua: “Più ci si avvicina a Dio e più si vedono
le proprie mancanze, perché si è nella Luce; è come
quando si guarda un vestito, che all’ombra può sembrare pulito, ma osservato alla luce del sole, mostra
tutte le sue macchie”. ...Studiando assieme il Catechismo, arrivata ai Sette vizi capitali, si fermò al primo e
ci disse: “Ecco, vedete qual’è il primo vizio? La superbia. La superbia e l’orgoglio accecano l’anima ...L’umiltà invece vince tutte le tentazioni”.
(1952)
“Bisogna lavorare con coscienza e non sciupare nulla. La delicatezza poi dev’essere ancor maggiore, se si
tratta di cose altrui ...perché si tratta di giustizia, di cui
dobbiamo render conto”.
(febbraio 1956)
A conclusione di un ammonimento sulla rettitudine, la piccola Mamma aggiunse: ...“È la stessa cosa di
quando ci si confessa: bisogna andare alla causa del
peccato e non solo alle sue conseguenze, altrimenti
non ci si rimedia. La confessione deve essere retta,
sincera e breve; un’accusa e non una scusa”.
(febbraio 1956)
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“Se un’anima non è semplice e retta, prima o poi crolla
tutto, anche il più bell’edificio ...Dio non può abitare in
un’anima che non è semplice e retta”
(primavera 1956)
“Chiedete allo Spirito Santo la grazia della prudenza,
cioè di non ingannare nessuno e di non essere ingannati” ...E per distinguere se l’ispirazione viene da Dio
o no, ci assicura: “Dio dà sempre la pace; chi porta
l’inquietudine è il demonio”.
(1956)
“Cosa importano i giudizi degli uomini? Noi rimaniamo come siamo davanti a Dio ...Nessuno può toglierti ciò che hai e nessuno può darti ciò che non hai . .
Dicono bene? È Dio che lo fa in noi. Dicono male?
Siamo noi a farlo. Non abbiamo altro che fango e miseria” ...“Bisogna andar diritti a Dio, senza guardare
né a destra é a sinistra”.
(1956)
“Morire mille volte piuttosto che commettere deliberatamente un peccato veniale. Ma se involontariamente o per debolezza si commette qualche mancanza, offrire a Gesù l’umiliazione che si prova come
riparazione dell’offesa e riconoscere che non abbiamo
altro che miserie”.
(agosto 1957)
La piccola Mamma parla dell’obbedienza: “Sempre
più si constata che l’obbedienza è l’unica cosa che con44
ta. Bisogna obbedire prontamente e farlo non davanti
agli occhi degli uomini, ma alla presenza di Dio; essere più obbedienti e coscienziosi quando nessuno vede.
S. Teresa di G.B. ha confessato ella medesima che mai
si è fatta ripetere due volte una cosa...
È così bello morire quando si è stati obbedienti! S.
Gabriele dell’Addolorata in breve tempo si è santificato, solo per l’esatta osservanza della Regola. I digiuni
e le penitenze contano se sono fatti nell’obbedienza,
altrimenti sono peggio di niente, perché rivelano la
mancanza di rettitudine in un’anima. Il nostro Papa
Giovanni XXIII ha preso come motto della sua vita:
“Nell’obbedienza sta la pace”.
(Estate 1959)
La piccola Mamma parla ancora dell’umiltà: “Quando
un’anima si crede buona, è la volta che si trova in fondo”. “Dobbiamo vuotarci di noi stessi, per poter riempirci di Dio ...L’anima umile è serena e tranquilla e nelle offese e sofferenze dice: mi merito questo e anche di
più. Bisogna considerarsi gli infimi ed aspettarsi tutto
da tutti... Se vedeste una persona anche far miracoli,
ma che è senza umiltà, scappate perché è il demonio
che opera “Ed ancora: “Le umiliazioni sono una gioia”.
(Estate 1959)
Altri pensieri della piccola Mamma sulla rettitudine dell’anima. “Agite rettamente ed avrete sempre
pace, serenità e luce. Andate sempre diritte, non cercate mai vie storte. Nell’accusarvi non temete né casti45
ghi, né punizioni, pur di avere l’anima in pace. Avete
commesso qualche mancanza? Accusatevi subito... Vi
sono in prigione degli innocenti che soffrono, ma la
loro anima è nella pace; vi sono invece dei colpevoli,
sfuggiti alla giustizia, che godono magari onori e denari, ma hanno l’inferno nel cuore. Quello che conta è
la pace dell’anima, che nessuno può dare né togliere”.
(8 ottobre 1959)
Una parola della piccola Mamma, riguardo ai doni e
grazie straordinarie.
“Le grazie soprannaturali straordinarie, il Signore le
può dare ad anime scelte (estasi, rapimenti, doni mistici ecc.), ma non si devono né cercarle, né desiderarle. Bisogna stare attenti, perché possono essere opera,
illusione del demonio.
Per sapere se vengono da Dio, basta guardare ai frutti”.
(ottobre 1959)
“Non farei la più piccola cosa per la lode degli uomini,
neppure se sapessi di ricevere da loro la salute, mentre per
amore di Gesù sto volentieri ammalata per tutta la vita”.
(dicembre 1961)
Ancora sull’obbedienza: “Su di un’anima obbediente,
il demonio non ha nessuna forza, mentre se arriva a
renderla disobbediente, ha su di lei ogni potere”.
(dicembre 1961)
“Se comprendeste che cos’è la bugia, andreste alla carneficina piuttosto che commetterne una.
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Guardate come si comportò Gesù di fronte agli Scribi
e Farisei, perché erano falsi.
La bugia viene dall’orgoglio e l’anima orgogliosa Dio
l’acceca ed è capace di commettere qualsiasi mancanza.
Se conosceste quanto piace a Dio l’umiltà e che pace
dona, cogliereste tutti i motivi per potervi umiliare”.
(giugno 1962)
Adorazione, riparazione, ringraziamento
Gesù: - O figlia mia diletta, consola il mio Cuore. Piccola Mamma: - Ma Gesù, come posso fare? - Amami,
figlia, come non sono mai stato amato; ripagherai un
po’ i grandi dolori che ricevo dalle anime. Guai - disse
Gesù - a quelli che cercano di strapparmi le anime.
(11 giugno 1948)
Gesù: - Il mio dolore, la mia angoscia riversata su
qualche anima amante del mio divin Cuore, può e
deve trovare un’eco profonda nei miei Sacerdoti.
(Estate 1948)
Gesù: - Dov’è che posso trovare compiacenze [se non]
nella mia Piccola? Devi essere sempre in adorazione di
spirito come i miei Serafini in Cielo. Quando l’opera di
Dio in un’anima porta alla virtù, non bisogna temere.
(18 novembre 1948)
Dopo la S. Comunione, la piccola Mamma dice: - O
Gesù, la tua Piccola resterà in ginocchio ai tuoi piedi
santissimi e ti domanderà perdono ed amerà tanto come
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fece Santa Maria Maddalena. E Gesù alla sua Piccola:
- Resta in adorazione di spirito, come i miei Serafini.
E verso le 9.30 Gesù ripete la medesima cosa all’anima
mia. E allora, presi coraggio, sentendo già varie volte
[la stessa cosa] e dissi: - O mio Gesù, come stanno i
tuoi Serafini in Cielo? Egli rispose: - Col volto proteso
a terra. - Ma come fare Gesù? - chiese la Piccola Mamma. [Di nuovo] rispose: - In ispirito resta così.
(23 dicembre 1948)
Ore sette (mattina) Gesù: - Devi offrirti, momento per
momento, per riparare a tanto male che viene fatto,
specie... Piccola Mamma: Mi sento come in un mare
di dolori tali, da non potersi spiegare. E mi sento di
ogni anima bisognosa di aiuto, conforto ...e non mi
sento di nessuno. Devo in tutto cercare la Volontà divina, perché con Gesù non si scherza.
Risposi a Gesù: - Sono tua, completamente tua e perciò ogni più piccolo movimento di tutta me stessa, sia
un’offerta a Te, per tutto ciò che vuoi.
(1 gennaio 1949)
“Bellezza infinita, ti adoro, qui presente nell’anima
mia; ti lodo, ti ringrazio, ti benedico. O Gesù, dolcissimo Gesù, ti amo tanto tanto tanto. Sono tua, completamente tua.
(gennaio 1949)
Questa mattina mi alzai con grande sofferenza nel
cuore, pensando che è un giorno in cui offendono
tanto Gesù per i divertimenti. Domandai perdono per
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le mie mancanze e dissi: - O Gesù, ti amo tanto, tanto
e ti domando perdono per tutti.
Stavo per vestirmi e sentii una tal forza con soavità nell’anima mia, [segno] che Gesù fu contento di
quell’atto d’amore.
Sentii il bisogno di piegarmi fino a terra; Fu Gesù [ad
insegnarmi a fare] così e poi mi disse:
- Piccola mia, recita questa preghiera, che nemmeno
sapevo bene ...poi mi ricordai di averle lette ed erano
quelle medesime insegnate dall’Angelo ai bambini di
Fatima. E per tre volte me le fece ripetere, piegata fino
a terra e baciai la terra tre volte ...poi mi alzai e nel
medesimo tempo Gesù disse all’anima mia: - Umiliati
sempre, ma nello stesso tempo con fortezza e verità.
(24 febbraio, giovedì grasso 1949)
Piccola Mamma: - Mio divino sposo Gesù, quale agonia provo sentendo questi birichini che passano con
armi e munizioni.
NOTA: “munizioni” dice nella sua semplicità, ma si tratta senz’altro di mortaretti e altri spari d’occasione.
- Gesù, abbi pietà dei tuoi amati figli, abbi pietà di tutti
noi! E Gesù all’anima mia: - Ed i miei amati figli, che
fanno per il loro Dio, Padrone assoluto di ogni cosa?...
(25 febbraio 1949)
O Gesù, mio divino sposo Crocifisso, voglio momento per momento essere una tua “Lode di gloria”. Non
permettere, Gesù, che un solo momento vada perduto, ma tutto sia fatto fruttare per la tua gloria.
(16 aprile 1949)
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Carità
Gesù: - La tua missione è l’amore. Gesù mi fa capire,
rimproverandomi dolcemente che quando Egli sceglie un’anima per i suoi disegni e scopi, qualunque
cosa costi, non bisogna ritirarsi, quando queste cose
portano la gloria sua ed il bene della povera umanità.
(estate 1948)
Piccola Mamma: - Che cos’è tutto questo fuoco e dolore in me, Gesù? [Ed Egli] - L’albero si conosce dai frutti. L’umiltà è verità. Che frutti dà all’anima tua l’albero
che porti in te? Gesù mi fa capire ciò [rispondendo]
alle mie estreme angosce di domanda. [Ed io] - Gesù,
è la carità che mi arde e brucia nel cuore, che tutto
il mondo vorrei incenerire del tuo amore ...ed ogni
dolore vorrei sollevare e confortare. Gesù: - E allora,
figlia mia, la carità è amore e l’Amore è Dio.
(marzo 1948)
L’anima mia è in una fusione santa con Gesù...Questo desiderio di unirmi, di immolarmi momento per
momento per la carità, l’amore, l’amore di Gesù e per
Gesù... - Mio Gesù, non ti chiedo null’altro che la tua
volontà divina; bruciami, consumami nel tuo amore,
nella carità. E Gesù: - Scrivi, figlia mia, che la cosa più
cara al mio divin Cuore, è la carità.
(Estate 1948)
Sentendomi così misera, chiesi a Gesù: - Ma, Gesù, è
tutto opera tua ciò che devo fare...? Ed Egli: ...E deve
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essere così... Piccola Mamma: - Ma allora, peggio di
me non ne hai trovate di anime. E Gesù: - No, peggio
di te non ne trovai, però hai la bontà del cuore; sta
tranquilla, serena, il tuo Gesù è contento.
(30 ottobre 1948)
Dopo la S. Comunione - ore 5.30 - un’ondata d’amore,
mi faceva bruciare il cuore... Gesù: - Scrivi, figlia mia;
un’anima senza la carità è completamente vuota; dove
c’è la carità, anche se vi sono mancanze, essa consuma
ogni cosa, ma senza questa virtù le opere più splendide sono un nulla. Piccola Mamma: - Mio Signore
e mio Dio, è per questo [allora] che provo spavento,
avvicinando le anime che non conoscono e praticano
la carità! E Gesù: - La carità, figlia mia, non [consiste]
solo nel dare il necessario per vivere materialmente;
la carità vuol dire amare le anime ...amare Gesù tanto
tanto tanto. Chi ama Gesù, ama pure le anime e viceversa. Oh, scrivilo questo a caratteri d’oro, figlia: Gesù
vuole amore, amore, amore. Amatevi, miei figli, amatevi. E la più piccola cosa fatta a un’anima, è come fatta
a me. Piccola Mamma: Gesù, sono tua. Serviti in tutto
ciò che vuoi della tua Piccola. Il mio cuore brucia dal
desiderio di confortare dolori, sollevare anime.
Ed Egli: - Si, figlia mia, fammi conoscere, fammi amare. Vado in cerca di anime e poche ne trovo che ascoltano la mia voce; tutte hanno troppi lavori, troppe occupazioni ed il mio avversario fa strage nelle anime in
tutte le maniere, in tutte le forme.
(13 giugno 1948)
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Se si vince il male è solo con la carità. Se si salvano le
anime è solo con la carità.
(ottobre 1948)
La carità è la regina di tutte le virtù.
(5 gennaio 1949)
L’amore mio, mi brucia e consuma lentamente il cuore. Trasportami, Gesù, sulle onde del tuo amore, ove
Tu mi vuoi.
(7 dicembre 1948)
Gesù: - Mia piccola sposa, usa la carità perfetta. Umiliati sempre, momento per momento e fatti piccola;
più piccola sei in terra, più grande sarai in Cielo.
(Inverno 1949)
Gesù: - La Mamma Celeste ha molto amato, perché ha
molto sofferto. Vi sono diversi stadi dell’amore: il tuo
è del più intenso.
(1 maggio 1949)
“O Amore, o Bene infinito! Come vorrei darti a tutte
le anime, acciò ti conoscano, ti amino, ti adorino e ti
ringrazino!
(6 giugno 1949)
...Piccola Mamma: È un tocco sublime dello Spirito
Santo che irradia di luce e d’amore la sua piccola sposa. - Gesù, mio divino Sposo, non ho niente da darti,
altro che il mio amore, la mia sofferenza.
Ebbene, senti Gesù, apri il libro, ove stanno scritte le
opere più grandi che hanno fatto i santi che sono in Cie52
lo...Tutto questo, vorrei averlo fatto per te, o Gesù mio!
(28 giugno 1949)
“Io non ho mai pensato di fare questo o quello per
acquistarmi dei meriti; no, solo l’amore mi ha sempre
attratta e poter confortare Gesù”.
Io non so come si possa offendere Gesù, quando lo si
ama”.
(febbraio 1956)
L’altro giorno si chiese alla Piccola Mamma: - Come si
fa a ricambiare Gesù per l’amore che ci porta?
E lei rispose: “L’amore si paga solo con l’amore”.
(febbraio - marzo 1956)
L’ altra sera era stato un continuo suonare di campanello. Venne poi in cucina allargando le braccia e
disse: “Charitas Christi urget nos”. E non si stanca di
ripetere: “Se non c’è la carità, niente vale”.
(aprile 1956)
“La carità non consiste solo nel dare un pezzo di pane
o le proprie scarpe .. . ecc. ma soprattutto nel dimenticare se stessi per donarsi agli altri, non dare il più
piccolo dispiacere a nessuno, specialmente in casa”.
(Estate 1956)
Dopo un’esortazione sulla carità, la piccola Mamma
conclude: “Cosa sarebbe fare aspre penitenze e poi
mancare di carità? Quello che vuole Gesù è la carità,
la rettitudine e l’esattezza nel dovere”.
(15 giugno 1957)
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“Usa la carità e vedrai quanta luce entrerà nell’anima”.
(21 giugno 1957)
“L’amore tutto vince. Se c’è l’amore, anche se vi sono
mancanze e difetti, un po’ alla volta tutto scompare.
(24 agosto 1957)
“Lo spirito di critica fa morire la carità nell’anima e se
la carità è spenta, nell’anima c’è il gelo. Solo la carità
che usiamo verso i fratelli, mantiene il fuoco d’amore
verso Dio”.
(agosto 1960)
“Gesù non cerca altro che amore. Egli ha tutto il Cielo
che lo ama e loda, eppure viene in terra a cercarlo. Per
Gesù un’anima è un mondo intero ed Egli è tutto per
ogni anima; tutte le cerca e vuole essere conosciuto
come l’Amore che ci porta”.
(agosto - settembre 1960)
“Agite sempre per amore di Gesù. Il movente di ogni
azione dev’essere solo l’amore”.
(giugno 1961)
E continua: “Il più piccolo atto d’amore è maggiormente gradito a Gesù, che le più aspre penitenze fatte più per amore di sè, per acquistare meriti, che per
Dio...Amate voi il mio Gesù? Amatelo sempre più e
sarete felici”.
(giugno 1961)
“Le persone che mi fanno soffrire, sento di amarle
ancor di più; dico per loro a Gesù: - O Gesù, ti rac54
comando la loro anima, affinché non sappiano quello
che fanno; lascia pure ch’io soffra quanto vuoi, mi basta che non ti offendano”.
(1 novembre 1965)
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Silenzio e nascondimento
Gesù: - Figlia mia cara, quanta felicità dai al mio divin
Cuore con le tue sofferenze nascoste ed annientamento completo. Figlia mia, la sete di anime è appagata;
sta forte, serena. Io ti sarò vicino, sarò con te.
(maggio 1948)
Questa mattina ripetei il mio amore a Gesù. Soffro
tanto tanto, anche fisicamente, ma Gesù nasconde
bene ogni cosa. A Lui sia onore e gloria.
Ed Egli rispose con una finezza d’amore:
- È appunto per il tuo grande amore che sei tanto
amata, mia piccola sposa, dal tuo Gesù.
(24 dicembre 1948)
- Ora sono sua, di Gesù, non posso più rifiutargli nulla; mi tiene come sono, indegna e misera, ma lentamente mi lavora e [mi] fa come vuole.
Gesù: - Resta serena, mia piccola sposa, e in preparazione ad altre grazie.
(24 dicembre 1948)
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La piccola Mamma negli ultimi mesi della sua vita.
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Sofferenza ed immolazione
Piccola Mamma: - Gesù, se vuoi guarirmi per la tua
gloria, guariscimi. Risposta: - Resta in Me ed io in te;
non voglio controlli sulla mia opera.
(16 gennaio 1948)
Domando: - Perché Gesù, lasci la tua Piccola a prove
così terribili? Gesù: - È per sollevare altre anime.
(16 marzo 1948)
Subito dopo la S. Comunione, Gesù: - Scrivi: questa
malattia ti fu mandata per dar gloria a Dio. Non temere. Io sono con te.
(29 aprile 1948)
Risposta di Gesù alla mia angosciosa domanda, per la
paura d’ingannarmi.
Disse: - Chi vive nel dolore, vive nella luce, perché il
dolore purifica, eleva, figlia mia. Sta tranquilla, serena, contenta.
Io sono con te, non temere, anche se gli altri ti disprezzano. Sei disprezzata? Sei dimenticata? Devi soffrire? Non avvilirti. Non ti basta il tuo Gesù? Ti tengo
il posto di tutti. Bisogna soffrire; è solo con il dolore,
che si redimono le anime.
(30 aprile 1948)
La Mamma Celeste all’anima mia:
- Fa’ tante e grandi intenzioni, grandi desideri di opere,
che per le anime vittime è proprio questo [che vale];
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davanti a Gesù sarà come fatto tutto ciò che nell’anima
tu coltivi con tanto amore e sacrificio ...Questo serve
per te e per tutte le anime che amano e s’immolano
per l’amore di Gesù nostro Signore.
(8 maggio 1948)
Gesù: - Figlia mia, soffri molto in tutte le maniere;
cerca sempre la parte in cui vi è più dolore. Ma, oltre
la mortificazione in tutte le cose, soffri pure la fame. E
come ti sostengo in tutto, ti sostengo anche in questo.
(maggio 1948)
Gesù: - Corrispondi alla grazia e osserva le piccole
cose; mantieniti umile e nascosta.
Figlia mia, voglio darti la sofferenza più acuta, il martirio più lento, l’amore più forte.
(giugno 1948)
Alla mia angosciosa domanda a Gesù, dopo aver sofferto, sentendomi tanto misera e col pensiero di ingannare, rispose: - È necessario, figlia mia cara, che
tu sia maciullata come il frumento, per essere degna
del Re dei re, il tuo Gesù, lo sposo dell’anima tua e poter [così] comprender meglio la mia divina Volontà, i
miei desideri, i miei dolori. Non tu hai scelto me, ma
io, Gesù, scelsi te. Vivi in pace e tranquilla.
(11 ottobre 1948)
Anima predestinata vuol dire piccola martire ...il martirio del cuore è più efficace dell’effusione del sangue.
(23 novembre 48)
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Gesù: . . - Oh, figlia mia, ci vuole il martirio del cuore,
in anime che si dedicano al mio amore ...il martirio
nelle anime che si immolano continuamente sull’altare per il loro Gesù e che porta le mie impronte di
altrettanti Gesù.
(giugno 1948)
Gesù: - Corrispondi al mio amore e ti farò una piccola
regina di grazie.
“Ogni momento che soffro lancio un appello a Gesù
nel mio cuore e dico col pensiero e cuore: - Anime,
Gesù!”
E Gesù accontenta la sua piccola regina, la piccola serva di Gesù e Maria.
(ottobre 1948)
Gesù: - Figlia mia cara, il tuo giornale è il S. Crocifisso; leggi in quello, meditalo, amalo e capirai quanto il
tuo cuore desidera.
Un’anima amante del mio divin Cuore non può trovare altro sollievo, altro conforto che nella Croce.
(7 novembre 1948)
Gesù: - Sta pure tranquilla, mia Piccola, che è solo col
dolore e con la sofferenza che puoi darmi anime. Io,
tuo Gesù, ti sono vicino, sono in te, non temere. Subito dopo la S. Comunione, Gesù all’anima mia...
- Scrivi! Ed a fatica scrivevo quanto il mio divino Sposo mi dettava.
E così fu sempre in questo periodo, oppure durante
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il giorno in qualunque momento, ma di più quando
sono sola. E se faccio resistenza ...[Gesù non vuole].
Tante volte nei mesi scorsi soffrivo e pensavo ...Gesù
[pure] soffriva e mi rimproverava dolcemente con
tanto amore. Aveva compassione della sua Piccola,
perché vedeva quanto pativo e ciò sempre per il pensiero della mia indegnità.
(7 dicembre 1948)
Ore 11 - Gesù: - Ora non ti voglio più piccola, ma
grande e grande, cioè forte. Non aver paura del soffrire, mia cara, perché tanto avrai da soffrire, ma io, il
tuo Gesù, sarò con te e in te.
Piccola Mamma: - O Gesù, non avrò paura, purché sia
la tua divina Volontà e con la tua grazia.
(9 dicembre 1948)
Gesù: Fatti sempre più forte, Enrichetta cara, che devi
soffrire tanto tanto. Scrivi, mia Piccola, ogni cosa sentirai.
(10 dicembre 1948)
Gesù: - Lasciati inchiodare bene sulla Croce e non temere.
(19 dicembre 1948)
Gesù, risponde all’anima mia: - Non aver dubbi, soltanto sta serena, mia cara, poiché ti voglio serena
sempre. A mezzogiorno, sentendomi angosciata, perché certo non pensavo di prendere le cose come sono
reali nell’anima mia, Gesù [disse]:
- Sarebbe ben poca generosità il non voler mangiare il
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pane presente nell’umiliazione e nel dolore. Rispondo
a Gesù: - Accetto volentieri fino a quando tu vorrai,
purché Tu venga glorificato.
(22 dicembre 1948)
Gesù di notte: - Figlia mia, ti faccio potente sul mio
divin Cuore; domandami ciò che vuoi.
Piccola Mamma: - O mio Gesù, io non voglio niente
altro che la tua divina Volontà.
Ma se mi permetti ed è tuo desiderio, domando per
prima cosa: anime, ...anime . . anime, che ti amino.
Poi, dammi la fortezza per seguirti sulla via del Calvario in ogni prova ed essere inchiodata come fosti tu,
o mio Gesù!
(4 gennaio 1949)
Gesù: - Mia cara Piccola, il tempo è breve da soffrire e
avrai tutta l’eternità per riposare e godere l’eterna beatitudine.
(gennaio 1949)
Gesù: - Resta nell’umiliazione, mia piccola sposa, nel
dolore nascosto e con questo potrai attirarmi tante
anime.
(Inverno 1949)
Prova del birichino, che fece la sera colpi tali e passi da prendere spavento; la mattina seguente alle 5.45
mi fece spavento ancora peggiore: [pareva] farmi del
male, ma Gesù lo mise subito in fuga, al mio richiamo
di amore, confidenza e fiducia in Lui, mio divino Spo62
so. Ed Egli mi spiegò lentamente perché presi spavento con davanti a me il diavoletto.
“Vedi, mia piccola sposa, avvicinandosi il mio acerrimo nemico, dovetti ritirarmi dalla mia piccola sposa,
perché alla sua presenza non posso stare.
...E perché, Gesù, lasciasti sola la tua Piccola? Ed Egli:
- Ma rimase la mia grazia, mia piccola sposa. Fu permesso anche questo dal tuo divino sposo Gesù per
provarti, avendo il demonio molto furore con te e
per vedere ciò che avresti fatto. Ma al tuo richiamo di
confidenza e d’amore, subito ritornai e misi in fuga il
nemico.
(21 aprile 1949)
Piccola Mamma: Parlavo a Gesù, che sono sola, senza
nessun aiuto spirituale. Tutto ho dato a Gesù. Ed Egli
rispose: - Meno hai dagli uomini, più hai da Dio.
(giugno 1949)
“Sono serena, ma vivo in continuo e lento martirio di
un’attesa, di un dovere, di una missione, di un annientamento completo, di un’immolazione soave”...
(24 luglio 1949)
Il dolore è la misura dell’amore. Anni fa una piccola
chiedeva alla piccola Mamma: - Come fai a sopportare queste sofferenze senza interruzione?
Ed ebbe in risposta: “Anche tutta l’eternità, se così a
Gesù piacesse”.
Ed è tanto delicata verso il suo divin Cuore, che affer63
ma: “Se potessi, nasconderei le mie sofferenze anche a
Gesù. Mi basta di farlo contento”.
Un giorno che soffriva moltissimo, soggiungeva: “Per
le anime non si soffre mai abbastanza”.
(febbraio 1956)
“È bello soffrire per chi si ama”.
(1956)
“Un’anima che non è fortificata nello spirito, ama la
compassione. Un’anima che ama Dio vuole nascondere a tutti la propria sofferenza”.
(23 aprile 1961)
“Dio è Padre e noi non sappiamo perchè ci manda
questo o quel dolore; sappiamo però che il suo Cuore
paterno non ci nega mai le grazie necessarie per sopportare i dolori e le prove. “Con Gesù, si dica quel che
si vuole, non ci sono croci, perché anche le più grandi
sofferenze diventano dolcissime”.
(6 maggio 1961)
La Piccola Mamma, ad una persona che chiedeva
conforto e preghiera per essere sostenuta nelle sue
sofferenze:
“Nelle sofferenze si vede quanto è grande la potenza
di Dio che dà la forza alle anime secondo la prova. Bisogna soffrire in modo che nessuno lo sappia, perché
allora Gesù aiuta; ma se Egli vede che si va in cerca di
conforto dalle creature, non può venirci incontro col
suo aiuto, che è il solo potente.
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Ogni sera, quando vado a letto, dico a Gesù: Grazie!
Anche oggi è passato e si avvicina l’eternità. Però, se
Egli mi volesse qui anche mille anni, per altrettanti mi
darebbe la forza.
Tutto passa e sul letto di morte si è contenti solo di
aver sofferto e si vorrebbe aver sofferto di più”.
(31 luglio 1962)
Sono giorni di grande sofferenza, non solo fisica per la
Piccola Mamma, ma il suo atteggiamento è così dignitoso ed edificante; domanda solo preghiera e di tanto
intanto dice: “Quanto è bello il Cielo, sapeste quanto
è bello!”
(27 gennaio 1963)
Il pensiero del Paradiso e l’adesione alla divina Volontà erano la forza confortatrice per la piccola Mamma
anche nei momenti più dolorosi. Così infatti scriveva
ancora nel 1943, il 9 novembre ...“Ricevetti da Gesù
una grande rassegnazione nella mia lunga sofferenza
e grande malattia. Gesù mi insegna a mettere in pratica quella santa indifferenza che Egli coltiva in me. La
natura risente tutto il peso e dolore della sofferenza,
ma la sottomissione al Volere divino, è al di sopra e mi
conserva nella pace”.
Obbedire ciecamente, soffrire amorosamente, amare
fino al martirio. Si, Gesù mio! Ti adoro, credo, in Te
confido, Ti amo! Mi abbandono a Te. Consumami in
Te. Ho sete di amore, di sofferenza e di anime!...
Volto di Gesù morente donato alla piccola Mamma
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Volto di Gesù morente donato alla piccola Mamma dall’autore, Padre Ignazio Damini.
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dall’autore, Padre Ignazio Salvezza e santificazione
delle anime
Gesù: - Le anime devono ritornare a Dio e per ritornare a Dio, devono abbandonare se stesse.
[Chiesi] a Gesù: - E cosa vuol dire: abbandonare se
stesse: Rispose: - Abbandonare il peccato.
(aprile 1948)
Gesù - Per [quanto riguarda] le elezioni, [sono vantaggiose] alla Chiesa...
Ma devi ricominciare a soffrire e pregare. Bisogna che
mi comperi le anime a forza di stille di dolore. Tu devi
occuparti della mia gloria; Io mi occuperò dei tuoi interessi.
(22 aprile 1948)
Così Gesù: - Nelle anime che cerco di lavorare per la
mia gloria, non ci deve essere niente di umano, perché
dove c’è questo, non ci posso stare Io.
(aprile 1948)
Gesù: - Finché ci sarà un’anima da salvare, dovrai lavorare e soffrire.
Piccola Mamma: - O Gesù, son ridotta proprio un
niente per poter lavorare.
[Ed Egli]: - Ora devi occuparti delle cose dello spirito.
(3 maggio 1948)
La Mamma Celeste - 19 marzo 1948 dice: - Anime,
anime, anime. Ci vuole conversione di queste e il ritorno a Dio e perciò penitenza, penitenza, penitenza,
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spirito di sacrificio, carità.
Gesù è offeso. La Mamma Celeste soffre.
Figlia mia, amalo tanto Gesù, umiliati sempre, Gesù
riverserà a torrenti grazie e benedizioni all’anima tua;
resta e vivi in Croce; dà anime.
(maggio 1948)
...- Le anime te le ho date, figlia mia cara . . ma ho preso tutto quello che riguarda te.
(20 maggio 1948)
Gesù all’anima mia: - Sei la mia sentinella vigile al
trono del Re divino, che sta amando, combattendo e
soffrendo per la gloria e l’avvento del Regno [di Dio]
nelle anime.
Amami, figlia, ti farò felice non in questa vita, ma
nell’altra vera vita.
(maggio 1948)
Ogni anima che si eleva, eleva il mondo. Ogni anima
che si eleva ad un grado [superiore] dà gloria a Dio,
perché più lo fa conoscere e più lo fa amare.
(giugno 1948)
Gesù: - Resta in questa disposizione di spirito, di soffrire qualunque martirio piuttosto che la più piccola
offesa fatta al tuo Gesù. Sta serena, tranquilla, Gesù è
in te. Risposta: - Mi offro, Gesù, per tutto quello che
vuoi, ma aiutami con la tua Grazia.
(16 giugno 1948)
Per l’anima non conta l’età, lo studio, la scienza, ma
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[la sua grandezza è in rapporto alla crescita] di Gesù e
della sua Grazia in essa.
Gesù mi fa capire che un’anima, più corrisponde alla
Grazia, più fortemente possiede Gesù ed ha maggiormente i suoi aiuti ed i suoi doni.
(16 giugno 1948)
Gesù: - Quello che maggiormente mi offende è la malizia; dove non regna questa, non c’è peccato.
(11 agosto 1948)
“O mondo insensato, che corri dietro al piacere, credendo di trovare la vita, la gioia e non trovi che il veleno e la morte!
Ritirati un momento nell’anima tua e cerca il tuo
Gesù. Vi troverai pace, gioia e delizia nell’anima tua e
la vera vita eterna.
Vale più un atto di amore a Gesù, che non tutti i pellegrinaggi della terra” (fatti senza amore).
(ottobre 1948)
Piccola Mamma: - Gesù, che vuoi dalla tua Piccola per
le anime che mi mandi?
- Gesù: - Che da te partano con un riflesso della bontà
di Gesù e della sua misericordia, anche (solo) senza
che tu parli, figlia mia. Basta così.
(15 novembre 1948)
Dopo la S. Comunione chiesi a Gesù: - Io, che cosa
devo fare? - Amami e seguimi docilmente.
Non devo scompormi di niente, per nessuna cosa;
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solo stare attenta a non commettere peccati, ché di
questi potrei ancora farne.
O Gesù, ti prego, toglimi la libertà e la possibilità anche di questi.
(12 novembre 1948)
Durante la sera, la notte, mi sentivo bruciare di amore
per Gesù. Il divin Cuore di Gesù era in quello della
sua Piccola e portava tanta pace e soavità.
Gesù: - Figlia mia, fammi conoscere, fammi amare.
Fa’ amare la nostra Mamma.
(3 dicembre 1948)
Gesù vuole dalla sua Piccola un completo distacco,
una santa indifferenza per tutto; compiere ogni dovere nella carità fino all’eroismo, ma senza che possa
provare gioia e sollievo, solo quello stretto necessario
per il mio dovere di sposa e della casa.
Gesù mi vuole sempre serena in volto; non allegra, ma
di quella serenità, che porta tanta pace all’anima che si
avvicina, e che è poi il riflesso di Gesù in noi.
(1 dicembre 1948)
Mentre aspettavo l’Eucaristia, Gesù disse: “Distaccarsi completamente dalle cose della terra ed elevarsi a
quelle del cielo”.
(gennaio 1949)
Dopo la S. Comunione, Gesù: - Lasciati trasportare e
portare dal tuo Gesù.
E l’anima mia risponde: - E dove vuoi portarmi, Gesù?
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- Ovunque vi è bisogno.
- E allora, portami, Gesù, dove vi sono dolori da consolare, confortare, anime da salvare, ma in primo luogo, Gesù mio, [di questo] ti prego, portami in ispirito
vicino al tuo ...che soffre e dà il bacio del tuo amoroso
Cuore divino, la tua pace, il tuo perdono alle anime.
(5 gennaio 1949)
Dopo la S. Comunione, l’anima mia era unita a quella
del mio divino Sposo e gli dissi: - O mio Gesù, quanto
sono misera, tanto misera, non lo vedi? Non ho nulla
da darti, che il mio amore tanto grande, nient’altro se
non debolezza e mancanze. O mio Gesù, pietà della
tua Piccola. E Gesù all’anima mia: - Mia amatissima
sposa, amami, ripara, cercami anime che mi amino e
conoscano il mio amore per loro e poi sta tranquilla;
tu non sei nulla; ma il tuo divino Sposo è ricco e perciò le cose che appartengono al tuo Gesù, sono tue.
Sappine approfittare per le anime.
(Inverno 1949)
Piccola Mamma: - O Gesù, abbi pietà di tutti i miei
cari, ma specialmente dei poveri sofferenti, di tutti
quelli che si raccomandano alle povere preghiere mie.
Si, o Gesù, per l’amore che ti porto, per quanto soffro,
consola, sostieni, conforta chi tanto soffre. Tu lo sai,
Gesù, e sai pure cosa farei per sollevare l’angoscia ed il
dolore di ogni anima che soffre.
(16 aprile 1949)
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Piccola Mamma: - Gli occhi devono essere costantemente rivolti a vedere solo quello che è necessario,...
in modo da poter incontrare Gesù in ogni cosa e Lui
solo anche attraverso le anime....
Gesù: - Dimenticati, figlia mia, e pensa ad altre anime.
(29 giugno 1949)
Gesù: - Le anime devi comperarle con i dolori e le angosce fisiche e morali, ma nel medesimo tempo vi è
tutta la soavità di un Dio che [si] trova nella creatura
da Lui tanto amata.
(3 maggio 1949)
. . È una nuova generazione votata all’amore, e nella
luce dell’anima capii: - La tua missione è l’amore. Se
per donare questo nuovo amore è necessario generarlo in te ...vuoi rifiutarlo, figlia mia?
Piccola Mamma: - Oh no, Gesù, per carità! Sono tua,
tua, tua, completamente tua; fa’ di me ciò che vuoi.
Gesù: - Sta, dunque, tranquilla, serena; il tuo Gesù è
con te e la Mamma Celeste ti assiste.
(6 maggio 1949)
Un’anima manifestava alla piccola Mamma il desiderio di vedere Gesù ed ebbe in risposta: “Ma se lo porti
sempre con te!”
(22 aprile 1956)
Una persona diceva alla piccola Mamma ciò che generalmente pensano tutti: “Meglio morire domani che
oggi”.
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E lei soggiunse subito: “La Volontà di Dio; né un minuto prima, né un minuto dopo. Agli occhi di Dio, il
tempo è nulla”.
(aprile 1956)
Si parlava di S. Teresa di Gesù Bambino... La piccola Mamma, ad un certo momento così dice: “Come il
Signore ha chiamato alla santità la piccola S. Teresa,
così chiama tutti.... Siate perfetti, come è perfetto il
Padre vostro che è nei cieli... In Paradiso ogni anima
ha il suo grado di gloria; non ve n’è una uguale all’altra, ma è certo che in Paradiso non entra la più piccola
macchia. O santi di innocenza, o santi di penitenza,
bisogna essere tutti per potervi entrare”.
(luglio 1956)
La stessa cosa avrebbe poi affermato il 6 luglio 1965,
quando in risposta ad una persona che asseriva di non
aver la stoffa per farsi santa ...diceva: “Tutti abbiamo
la stoffa, basta che ci sia la volontà. Il Signore chiama
tutti ad essere santi, grandi o piccoli. Ma sta a noi metterci la volontà e corrispondere alla Grazia”.
Parlando dell’umiltà, per la santificazione dell’anima,
la piccola Mamma afferma: “L’orgoglio fu la rovina del
primo angelo in Cielo e lo sarà per l’ultimo uomo sulla terra. La superbia allontana le grazie di Dio, mentre
un’anima umile, anche piena di miserie, da cui non
riesce a risollevarsi, Egli l’accoglie e piano piano la libera dalle sue infermità”.
(24 dicembre 1962)
73
Questa sera è morta una persona a noi cara ed una
Piccola chiese alla piccola Mamma: “L’ha potuta avere
l’Estrema Unzione?”
Allora lei fece una forte esortazione in cui diceva che
quello che conta è la Volontà di Dio e come dobbiamo essere disposti ad accettare qualunque morte a Lui
piaccia, in qualsiasi luogo, modo e tempo ...“Ciò che
conta è vivere sempre nella Grazia. Tu non conosci
Gesù, non hai fiducia in Lui, non sai quanto è buono, non sai quali mezzi ha per preparare e chiamare le
anime! I Sacramenti e l’Estrema Unzione bisogna riceverli e per tempo. Ma se il Signore chiama improvvisamente? E portò la preghiera dell’Atto di accettazione
della morte del beato Cafasso. Ce lo lesse ed aggiunse:
“Recitate questo e cercate di vivere in conformità alla
Volontà di Dio. State poi serene e disposte a qualunque morte il Signore permetterà”.
(15 febbraio 1963)
“Non bisogna far coincidere il progresso spirituale
nelle consolazioni e gioie interiori, che il Signore può
dare; anzi l’amore deve perfezionarsi ancor più nell’aridità, per mezzo dell’umiltà e dell’abbandono all’amore”.
(settembre-ottobre 1965)
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La parte eletta:
i Sacerdoti, la Chiesa
Riportiamo per intero una lettera della piccola Mamma, al nipote Marcello Eccher, del 6 marzo 1942, quando era alunno del Seminario di Trento.
Duomo, 6.3.1942
Mio carissimo Marcello,
Marcello mio, ti lascio un ricordo e questo sia perché tu sia sempre forte, prudente, puro, di quella purezza che piace tanto a Gesù, che si pasce in mezzo ai
gigli; per conservarla, ci vuole eroismo, virtù, sacrificio e dolore ; avrai ogni aiuto, non temere, cerca di
essere sempre umile, con prudenza e con una carità
senza limiti.
O caro Marcello, sapessi come è cara a Gesù [la Carità] e perciò ti prego proprio col cuore, ricorda, poiché è molto facile cadere in questo anche fra persone
buone ...miri riflettono!
Non permetterti nemmeno per scherzo di mancare
di carità, di palesare [ad] altri difetti dei superiori, oppure compagni; abbi per loro una carità senza limiti,
un rispetto ed obbedienza!
O Marcello mio, quanto è cara a Gesù l’obbedienza verso i superiori, potessi fartelo capire! Darei mille
volte la vita per far capire questa bella virtù.
75
La pace e la gioia che dà all’anima, non è possibile paragonarla a nulla, solo a un piccolo paradiso in
terra, perché in colui che obbedisce abita Gesù . .. e
che cosa si può pretendere di più? Abbiamo tutto! Il
dolore, la sofferenza, la povertà, l’ingratitudine, ogni e
qualsiasi prova, nulla sono, quando si possiede Gesù.
La felicità perenne c’è nell’anima.
Marcello, coraggio! Se il buon Dio volesse prendemi, lascio a zio l’incarico di continuare presso di te il
mio grande affetto, premura e quanto vorrei fare. Zio
ti ama tanto e perciò, unito ai tuoi cari genitori, avrai
ogni sostegno e aiuto e conforto.
Marcello, prega per la tua zia. Lei, sta certo, non ti
dimenticherà ma veglierà, perché, a Gesù piacendo, tu
possa venire un degno e santo sacerdote.
Ricordami sempre, assieme ai tuoi cari e pensami,
che tanto tanto, ti portai affetto.
Col mio grande augurio di pace e bene, credimi la
tua povera zia
Enrichetta C.
76
Duomo con Castelletto e Palazzo Pretorio.
Gesù:
“Oh, il Sacerdote, che vive da vero Sacerdote e religioso! Strapperanno le anime al mio avversario.
Scrivi, che desidero e comando [che] i miei Sacerdoti
riconoscano la loro dignità ...che sono altrettanti Gesù
e [che] ho donato loro tutta la mia potenza, tutta la
mia Grazia ...ma devono vivere come li vuole il mio
divin Cuore... Oh, i miei sacerdoti, se li amo!
Scrivi, figlia mia, che tanto tanto soffro per questi
...Tanti, tanti ce ne sono, che invece di darmi anime
me le rubano.
Sai, tu, figlia, il dolore che provo per questi? La più
77
piccola mancanza di uno dei miei Sacerdoti è mille
volte più di una grande mancanza di un’altra anima.
Predica loro, dì che nella carità avranno ogni mia
Grazia per poter resistere ad ogni prova, ad ogni tentazione. Senza la carità non possono nulla.
Carità, amore reciproco fra loro.
Donazione completa [verso] le anime”.
Piccola Mamma: - Basta, basta per ora, Gesù ...Gesù,
te li affido completamente ed ogni cosa farò con la tua
grazia. Aiutami, Gesù.
(Estate 1948)
Gesù: Si, mia amatissima sposa, soffro, soffro, gridalo
forte, soffro perché amo le mie creature e non sono
amato, ma deriso, calunniato e maltrattato. Io stesso, il
tuo Gesù, la mia Chiesa, il mio Vicario in terra, i miei
sacerdoti, i miei prediletti, tutti soffrono. Amami,
amami e ripara. Piccola Mamma: - “È tutto il giorno
che sono in un mare di dolore e di amore”.
(gennaio 1949)
Piccola Mamma: “Provo un’angoscia tale, indescrivibile, pur rimanendo nella pace e serenità. Ma soffro,
soffro, eppure non vorrei soffrire meno, per carità!
Solo invoco aiuto, misericordia, pace e perdono, per
tutte le anime lontane da Dio e che devono ritornare,
perché abbiano luce e conforto e per i Sacerdoti, verso
cui Gesù, Re divino ha mostrato tanto amore e tanta
prdilezione.
O Gesù, fa’ che questo grido di angoscia e di dolo78
re, questi momenti, questi giorni di prova, possano
essere giorni di Grazia per quanti ancora non sono
come tu li vuoi ...i tuoi Sacerdoti, che tanto ami e tanto
aspetti da loro.
(13 aprile 1949)
Questa sera la piccola Mamma ci disse: “Ascoltate,
piccole mie, vi dò un compito. D’ora in poi abbiate
una sola intenzione nelle vostre preghiere ed offerte:
il Concilio Ecumenico ...perché tutti i Fratelli separati
e lontani dalla Chiesa, ritornino e sentano che si avvicina l’ora di Dio.
Lasciate la cura a Gesù di quanto vi sta a cuore e le intenzioni vostre particolari. Date ogni respiro ed ogni
azione in offerta per il grande Concilio Ecumenico,
che si aprirà 1’11 ottobre prossimo”.
(6 luglio 1962)
“Piccole mie, nulla vi costi il sacrificio; siate buone,
non risparmiate niente, pensando al bene che potete fare ai Sacerdoti, pregando ed offrendo per la loro
santificazione, affinché si salvino tante anime di cui
essi sono Pastori”.
(16 aprile 1963)
La piccola Mamma delinea la figura del Sacerdote alla
luce degli Evangelisti.
1)“Il Sacerdote è come gli Apostoli e cioè: come S.
Giovanni Evangelista devono avere l’agilità dell’aquila per la loro divina contemplazione.
79
2)Devono essere come S. Luca, con la forza del bue
per le fatiche apostoliche e la mortificazione.
3)Come S. Matteo, con la figura dell’Angelo e cioè
l’uomo, per la loro disinteressata e benefica carità
verso il prossimo.
4)Come S. Marco, con il coraggio del leone e la santa
collera e l’ardente, prudente zelo contro i demoni.
(scritto senza data)
Devozione alla Madonna
Gesù: “Maria, la Mamma nostra, quanto ama i suoi
figli, quali meraviglie compie per essi!
Vedi, figlia mia, questo è il tempo delle conquiste.
(8 giugno 1948)
Gesù: “Fa’ amare la Mamma Celeste, figlia mia!”
(23 novembre 1948)
La Mamma (Celeste) strapperà in questa “Peregrinatio” le anime a Satana, in proporzione a come saranno
preparate dalle anime buone, da presentare a Gesù,
[mediante] preghiere, sacrifici e penitenza.
(23 ottobre 1948)
Dopo la S. Comunione pensavo a certe anime, dove
passa la dolce Mamma Pellegrina... E Gesù: - Nelle
anime orgogliose, la Mamma lascia quello che trova”.
(27 ottobre 1948)
Dopo la S. Comunione domandai a Gesù in che maniera possa sentire cose sì forti e grandi in me. E Gesù
80
rispose: “Sono l’amore e il dolore, come la mia Mamma. Chi mi ha amato più della mia Mamma? E chi ha
sofferto di più? È in te l’amore più forte e pure il dolore”.
(13 aprile 1949)
Dopo la S. Comunione verso le sette e un quarto ...mi
sento trasportata e chiamata in un’estasi di affetti verso il quadro dell’Addolorata, quello posto in fondo al
letto. La Mamma Celeste al mio cuore: - Scrivi, mia
amatissima figlia, che la Mamma Celeste viene presto
a schiacciare i demoni ed insiste perché il Sacerdote
si adoperi per confortare ogni anima che soffre per
ogni dolore, ma specialmente a causa delle ingiustizie
e prepari ogni anima alla venuta di Gesù e Maria per il
trionfo della Chiesa. E Gesù all’anima mia: - Un grido di
allarme si eleva da tutta la terra: questa è l’ora di Maria.
(29 giugno 1949)
La piccola Mamma dice che la Madonna desidera di
essere chiamata “Mamma”. “È Lei che ha mostrato il
desiderio di essere chiamata Mamma e di essere invocata tale in ogni necessità non solo dell’anima, ma
anche del corpo”. La piccola Mamma unisce sempre
nella sua preghiera, parola e vita: Gesù e Maria.
Dice: “Gesù e Maria sono così uniti, che non si possono staccare; non è possibile pensare all’Uno senza
pensare all’Altra”.
Giorni fa un’anima si lamentava perché su di un’immaginetta mancava la figura di Maria e lei: “C’è Gesù.
Come fai tu a pensarlo senza Maria?”
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“Viva Gesù + Ave Maria” è il suo motto. La piccola
Mamma lo ripete spesso e lo scrive dappertutto, in
cima alle lettere ecc.
Una giaculatoria che unisce l’amore e la preghiera ai
Cuori di Gesù e Maria, recitata con frequenza dalla
piccola Mamma è questa: “Gesù Maria vi amiamo,
salvate anime”.
Il nostro saluto poi è: “Sia lodato Gesù e Maria, oggi
e sempre”. E la piccola Mamma spiega il perché: “Se
si entra in una casa e si saluta il papà di famiglia, trascurando di rivolgere il saluto alla mamma, si fa a
quest’ultima un affronto e si procura un dispiacere al
padre stesso. Il medesimo dolore si infligge al Cuore
di Gesù, quando assieme a Lui, non si saluta anche la
Mamma sua”.
(1956) - (1962)
La piccola Mamma vuole che la devozione a Maria sia
imitazione delle sue virtù. Dice e vive questo: “Bisogna
fare ogni cosa, come la farebbe la Mamma Celeste”.
Ed ancora: “La nostra vita dev’essere, per quanto è
possibile a povere creature, simile a quella di Maria.
Lei fu il primo serafino; io non so pensare in Maria
altra preghiera che l’adorazione.
(1956)
Un giorno la piccola Mamma chiese: “Sapete quale
è la preghiera che piace maggiormente a Maria? È il
Magnificat. Perché nell’Ave Maria lodiamo Lei, ma nel
Magnificat la lode è diretta a Dio ed Ella si unisce a
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noi nel lodarlo”.
(1956)
Dice la piccola Mamma: “La nostra vita per quanto
è possibile, deve assomigliare a quella di Maria. Lei
non ha mai chiesto nulla a Dio. Nell’Annunciazione
domandò all’Angelo una sola assicurazione e quando
seppe che in Lei tutto si compiva per opera dello Spirito Santo, non chiese altro, ma tutta si abbandonò alla
Volontà del Signore. La vita della Mamma Celeste io
non la penso in altro modo se non in un martirio di
amore e di dolore ...e nell’adorazione continua.
Guardatela anche sotto la Croce di Gesù. Non avrebbe
potuto sopravvivere senza una grazia singolare, eppure nessuno poteva comprendere la vastità del suo dolore, perché era così nascosta la sua sofferenza e così
dignitoso il suo atteggiamento!”
(4 aprile 1956)
Una parola riguardo ai tempi presenti.
Dice la Piccola Mamma: - Tutto quello che Gesù compie ora nella sua Chiesa e nel mondo e quello che
compirà, vuol farlo per mezzo della sua dolcissima
Mamma”.
(23 luglio 1957)
Ancora sulla conformità alla vita di Maria Santissima.
Dice la piccola Mamma: “È così bello pensare ed imitare la vita della Mamma Celeste, che si passa quasi il
Paradiso in terra!
83
Cercate di riprodurre in voi, per quanto umanamente
è possibile, la vita di Gesù e di Maria e sentirete quanta forza ne verrà all’anima.
Non scomponetevi per nulla se non per il più piccolo
peccato e lodate il Signore nel caldo, nel freddo, nelle
gioie, nei dolori, in ogni più piccola cosa, rimanendo
sempre abbandonate e fiduciose nella Volontà di Dio,
perché solo così si imita la vita di Maria che fu tutta
una lode anche nei momenti più dolorosi.
In altro modo non si può concepire la vita di un’anima
religiosa”.
(giugno-luglio 1962)
Consegne di Gesù alla Piccola Mamma.
Consegne per le anime consacrate.
Gesù: “Il mio divin Cuore cerca anime dove poter
trovare amore, comprensione, generosità e spirito di
sacrificio.
Procuramene tu, anima mia.
- O Gesù, non vedi come sono misera, tanto misera!
E Gesù: “Figlia mia, ti lascio mancanze e difetti per
nascondere l’opera mia in te; sta umile e forte”.
(8 giugno 1948)
- Gesù mio, se potessi correre tutta la terra e predicare
il tuo amore, quanto ci ami!
Ed Egli: “...per ora; piangi, soffri e prega; devi essere
come una calamita, che mi attiri le anime da lontano.
(8 giugno 1948)
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Capitello del giardino della Casa di Mattarello, collocatovi per desiderio della piccola Mamma e dedicato a
Maria, Madre della Chiesa.
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Ore 5.30 del mattino - Gesù all’anima mia: “Le bestemmie, l’impurità e la profanazione della festa, sono
i peccati che maggiormente fanno soffrire Gesù. Preghiera e penitenza, preghiera e penitenza, con insistenza... Preparare un . . esercito di anime buone, forti.
La Mamma, la dolce Mamma farà il rimanente.
Per una sposa in difficoltà: Questa presente è per una
sposa. Per ogni piccolo o anche grande dispiacere o
mancanza verso il marito, la moglie non deve abbattersi, ma riprendersi poi con serenità e sul suo volto
deve risplendere maggiormente il sorriso della bontà,
dell’amore verso il suo sposo. Se questa (la sposa) avrà
molto da soffrire per incomprensioni, carattere o sentimenti diversi, stia certa che la preghiera e sofferenza
sua, arriverà certo a grandi cose anche verso lo sposo
suo; ci vuole bontà, carità e spirito di sacrificio.
Gesù non si lascia vincere in generosità. Conservandosi sempre buona, godrà la vera pace e tranquillità
nell’anima sua.
(14 ottobre 1948)
Ogni cosa succede, tutto è disposto dalla Divina Provvidenza, pure le nostre piccole mancanze, che servono
per umiliare l’anima ed unirla sempre più al suo divin
Creatore, Padrone assoluto di ogni cosa. Dio è Amore
e desidera amore.
“Lasciati portare di peso dal tuo Gesù, senza guardare
né avanti né indietro e Gesù farà ogni cosa in te e per
te. Lasciati portare di peso dal tuo Gesù e non preoc86
cuparti di niente, che di amarlo e farlo amare. Figlia
mia, ho bisogno di essere amato dalle mie creature,
gridalo forte questo, figlia mia.
Dio, creatore del cielo e della terra, chiede amore dalle sue creature ed in compenso dà la pace e la gioia
dell’anima in questa terra d’esilio ed il cielo per tutta
l’eternità, con tutte le sue meraviglie”.
(11 agosto 1948)
Gesù: “Mia piccola sposa, gridalo forte: “L’amore non
è amato”!
(3 dicembre 1948)
Gesù: “Se un atto d’amore val più di tutte le opere più
splendide, che sarà di una vita passata nell’immolazione e nell’amore? Quell’anima è tanto potente sul mio
divin Cuore. Si, figlia mia, scrivilo. L’amor mio desidera e cerca anime in cui poter donarsi ...consumare
quelle anime d’amore e portarle a fare cose grandi per
amore del loro Gesù”.
(7 dicembre 1948)
Gesù: “Chi vuole andare contro la mia Volontà, i miei
desideri, vadano pure; assicuro però che si chiameranno pentiti”.
(16 dicembre 1948)
Il mio cuore, l’anima mia, si spezzerebbero dal dolore,
se non fossi sostenuta dalla potenza e Grazia di Gesù
Ed Egli! “Seguire le disposizioni di Dio e non intralciare le sue vie, ché le vie di Dio sono sempre piene di
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misteri; ma che seguite, si arriva alla luce più splendida e fulgente”.
(5-6 gennaio 1949)
Piccola Mamma: “Mi spiego come posso, per incoraggiare le anime consacrate, le anime vittime a quel
totale abbandono nelle braccia del divin Sposo Gesù.
O anime consacrate, anime benedette, vi prego per
l’amore del nostro dolce Gesù, non cercate quaggiù affetti e tenerezze per dare a voi stesse quanto il corpo,
i sensi desiderano, cioè affetto, comprensione, amore! Gesù, delle sue anime vittime, anime consacrate, è
geloso, fortemente geloso e non bisogna rubare il più
piccolo affetto, che possa mancare a Gesù. Abbandonatevi, mie care, tutte nel santissimo divin Cuore di
Gesù, vostro Sposo. Abbandonatevi, mie care, tutte.
Spogliatevi di voi stesse ...completamente; è lavoro di
lungo tempo, però può essere anche breve ...perché
basta corrispondere alla Grazia ...e morire a voi stesse
completamente. In tutto immergetevi nel fuoco della
carità, nell’oceano dell’amore verso il vostro dolce sposo Gesù ed in questo si avrà la purificazione completa.
O anime tutte, non rubate più l’amore al vostro Sposo
per darlo alle creature. È geloso Gesù. Più amate Gesù,
più amate il prossimo. Immergetevi nel fuoco della
carità per le anime tutte, per ogni bisogno, ogni dolore; sollevate, confortate, sostenete, donate voi stesse,
date tutto per le anime, ma l’affetto del cuore a Gesù.
...Continuando così, si viene ad esser insensibili per il
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mondo, prendendo possesso completamente Gesù del
nostro cuore, di tutti noi stessi.
(7 gennaio 1949)
O anime tutte, amate Gesù, riparate e proverete gioie e
gioie tali da superare le prove ed i dolori che ci accompagnano sulla via del Calvario, sia come sacerdoti, sia
come veri amanti e spose di Gesù. La Mamma, la nostra dolcissima Mamma Celeste, ci assista, protegga
ed accompagni in ogni momento della nostra vita,
finché non saremo in Cielo a godere l’eternità beata.
(7 gennaio 1949)
Questa mattina dopo la S. Comunione, Gesù, mio
Amore, si fa sentire nel cuore in una maniera tale che
se il mondo conoscesse tali segreti di Gesù e del suo
amore, di peccati non ve ne sarebbero più.
Gesù: “Oh! Mia diletta sposa, è ben questo che voglio,
che il mondo, le crature conoscano i miei segreti d’amore! Non te lo dissi che ho dei segreti da confidarti?
Ebbene, sono questi, che il mondo e le mie creature
conoscano l’amore che porto loro; amore che dona
senza riserva la pace e la gioia”...
(primavera 1949)
Piccola Mamma: “O anime tutte, se conosceste questo
amore! (aveva lanciato a Dio un’invocazione d’amore) Le cose del mondo e tutto ciò che può portare alla
follia per il godimento dei sensi e tutto ciò che porta
a trovare svago e godimento terreno ...è nulla, perché
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tutto passa, mentre la gioia di possedere Dio nell’anima e nei nostri sensi, è grande e non diminuisce mai.
Solo, bisogna vivere una vita di immolazione continua,
per non aver a disgustare lo Sposo divino e allontanarlo”.
(6 giugno 1949)
“L’umiltà è tutto in un’anima religiosa. Un atto di
umiltà mette subito la pace”.
(27 luglio 1956)
“Ricordalo sempre: bisogna aver paura quando un’anima religiosa non corrisponde. Avrei meno timore
per un’anima traviata, perché questa con un colpo
di luce e di Grazia potrebbe convertirsi; ma le anime
consacrate che non corrispondono e non vogliono seguire, vengono accecate”.
(autunno 1956)
“Non potete immaginarvi quale gioia prova Gesù in
un’anima che compie solo la sua Volontà! La santità è
racchiusa in queste parole: “Compiere ogni momento
con gioia la Volontà di Dio”.
(13 luglio 1961)
“Non si può trovare conforto nelle persone umane,
perché la loro parola ed il loro giudizio sono mutevoli. Si può trovarlo in una persona molto elevata nello
spirito ...perché questa cerca di portare il vero bene e
non il sollievo di un momento.
Per i Santi, andar dalle creature per cercare conforto,
era fare un torto a Gesù, da cui solo speravano ogni
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bene, forza ed aiuto. I Santi desiderano soffrire da soli,
perché nell’annientamento si può acquistare maggiormente per le anime: La compassione degli uomini,
toglie il gaudio che solo Dio può dare ad un’anima
immolata per Lui.
(agosto-settembre 1962)
“Quando Gesù chiama un’anima e la vuole perfetta,
adopera tutti i mezzi possibili per conquistarla, ma
tutto per amore, perché Egli agisce solo per amore”.
“Gesù più ha dato e più domanda”.
(9 giugno 1963)
“L’orgoglio Gesù non lo sopporta in nessuno e men
che meno in un’anima religiosa. Gesù soffre maggiormente della più piccola mancanza di un’anima consacrata, che dei peccati di tutte le anime, che non lo
conoscono e non lo amano”.
(8 dicembre 1964)
Un’anima religiosa tanto più sale, quanto più rinnega
se stessa”.
(9 agosto 1965)
Alcune preghiere
e consegne particolari
della Piccola Mamma.
Alla Mamma Celeste.
O Mamma mia Celeste, aiutami, consolami!
(15 luglio 1941)
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A Gesù.
Mi sento spinta, o Gesù mio, a scrivere qualche cosa
della tua immensa bontà e della pace e gioia che dai
a quelli che cercano di servirti ed amarti; mi sento
attratta a te, Gesù mio, mi sembra di essere in una
prigione in questo mondo, finché non sarò libera di
venire a goderti, o Gesù mio.
Non ti domando niente, ma solo il tuo amore e che si
compia la tua Volontà in ogni cosa.
(20 maggio 1936 - Oratorio - Duomo)
Atto di amore e di preghiera a Gesù buono.
Gesù mio, ti amo tanto. Dammi la Grazia di amarti
e di farti amare da una moltitudine di anime che ti
ameranno in eterno.
Ti consacro il mio cuore, e la mia volontà, tutto quanto ho di più caro; voglio, o Gesù mio, ad ogni battito del mio cuore dirti che ti amo. Dammi la salvezza
di tutti i miei cari, specialmente del mio sposo. Si, o
Gesù mio, sono tua. Credo in Te, spero in Te, ti amo
sopra ogni cosa! O divino Gesù, il tuo regno sia in tutti i cuori: Gesù mio, pietà e misericordia, per i meriti
delle tue sante Piaghe.
Dolce Cuore di Maria, sii la salvezza nostra!
(Trento, 14 maggio 1937)
O Gesù mio, con la mia sofferenza voglio consolarti
delle ingratitudini degli uomini, specie dei miei peccati.
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Gesù mio, tienimi vicina al tuo Cuore e fammi morire
martire di amore e di dolore.
La tua piccola, che ti ama tanto.
(18 febbraio 1941)
Propositi e preghiere.
1) Non farò nessuna cosa in fretta o con agitazione.
2) Fisserò gli occhi ed il cuore in Gesù.
3) Parlerò piano e di cose necessarie.
4) Signore, dammi maggior pazienza per poter patire
ancora più per Te, Gesù mio!
(11 dicembre 1942)
Offerte di me stessa e delle sofferenze mie.
Per ogni mio respiro, dammi, o Gesù mio, un’anima
che si converta in punto di morte.
(28 dicembre 1943)
Per ogni mio respiro, dammi o mio Gesù, che possa
evitare una bestemmia.
(29 dicembre 1943)
Per ogni mia angoscia del cuore, dammi, o Gesù, un’anima sacerdotale che ti ami di più.
(30 dicembre 1943)
Gesù, per ogni mia fitta di dolore al capo, di oggi,
dammi la grazia di farti amare da un’anima che si trova sul campo di battaglia. Gesù, che possa morire nel
tuo amore!
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(Si era in piena guerra mondiale)
O Gesù, dammi, per ogni fitta al cuore che possa impedire una Comunione sacrilega.
Capodanno 1944
O Gesù, ti prego, fa’ che incominci con l’anno nuovo,
vita di purificazione e penitenza e amore sempre più
ardente verso di te. Consumami, distruggi tutto quanto trovi che non è per Te. Riempi, o Gesù mio caro,
l’anima mia e dei miei cari, specialmente lo sposo mio
caro; riempilo del fuoco del tuo amore e glorificati in
lui.
O Gesù, concedimi oggi, che possa portare a Te anime tanto distanti e che offendono il tuo Cuore. Fa’ che
sentano l’amarezza di tutto quanto passa e si avvicinino alla tua misericordia, al tuo amore, Gesù. Questo,
dammelo per il dolore, l’angoscia che provo per la distanza e pensiero del mio caro Giovanni.
(Nota: La Piccola Mamma era sfollata e sapeva il marito a Trento, fra i pericoli dei bombardamenti)
(1 gennaio 1944)
Questi pensieri ed offerte e sofferenze, voglio, o Gesù
mio, rinnovartele ogni momento. Ricordalo, Gesù!
(16 gennaio 1944)
Una preghiera alla Mamma Celeste, mentre si trovava
al Grill di Montagnaga-Piné, durante l’ultimo periodo
della guerra.
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O Mamma dolce e cara, ora sono a te vicina. Da questi
posti benedetti dalla tua presenza, t’imploro, Mamma
e ti prego, abbi pietà dei tuoi figli.
Fa’ risplendere presto le tue meraviglie, la divina Misericordia alla povera umanità.
(1945)
A Gesù.
Mi hai domandato completo abbandono, Gesù, alle
tue divine disposizioni. Ebbene, Gesù, fa’ quanto vuoi
della tua Piccola.
Sostienimi solo con la tua Grazia, Gesù.
(1945)
A Gesù.
O Gesù mio, dall’intimo dell’anima mia, lascia che
prima di tutto innalzi il mio cantico dell’amore e della
riconoscenza per tanto che hai fatto ...per la tua povera Piccola nel mio isolamento, nel mio più profondo
dolore.
Grazie, Gesù, grazie! Sono tua Gesù! Fa’ di me ciò che
vorrai e possa nel mio isolamento e dolore, darti tanta
gloria.
La tua Piccola che tanto ti ama.
(1948)
Desiderio materno di Maria e preghiera della piccola Mamma.
Anime! Anime!
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Il mio Cuore materno non può più resistere nel vedere
così offeso il mio Gesù e cerco con il mio amore di
Mamma di aprire alla confidenza i cuori e le anime, . .
per portarli a Gesù.
Di’, figlia mia, che ricorrano [a Me] col nome di
“Mamma”, per ogni dolore, anche materiale.
La “Mamma desidera essere vicina ai suoi figli in ogni
dolore”.
O Mamma, dolce Mamma! Guarda i tuoi figli tanto
provati dal dolore, che soffrono ogni tormento nelle
carceri. (allude, alla Chiesa del silenzio) Trionfa presto col tuo Cuore Immacolato.
Dammi, dammi anime!
Maria, la Mamma, insiste che si dia compimento al
desiderio suo, con la predicazione e con la diffusione
della Medaglia Miracolosa, perché è proprio attraverso questa che si arriva alla conquista migliore delle
anime.
A Maria
(1948)
Cuore Immacolato e addolorato di Maria, Mamma
della Medaglia Miracolosa, proteggi difendi e santifica tutte le anime, in modo speciale quelle a te consacrate. Portale sempre più vicine a Gesù.
(Festa di N. S. di Fatima, 1954)
Una bella preghiera, senza data, scritta dietro
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un’immagine della Madonna addolorata (Madonna
del dito)
O Madre, di amore e di dolore, fa’ che io ami e soffra
come Te, Regina dei martiri.
Dammi parte del tuo martirio.
L’amore diede a Te la Croce; fa’ che la croce dia a me
l’amore.
E se per amare, bisogna soffrire e morire, ottienimi la
grazia di amare tutto ciò che mi viene da Dio, fosse
anche il dolore e la morte.
Grazie Gesù e Mamma mia, che questa preghiera fu
esaudita ancora in tenera età. Sostienimi, mamma e
confortami.
Un testamento che può far del bene a tutti.
Un’umile mia preghiera e desiderio, che al mio letto
venga recitato il Magnificat da quanti assisteranno
alla mia morte, in ringraziamento a Gesù buono, che
ricolmò la mia anima di grazie e doni celesti.
Miei cari tutti, lodate, benedite il Signore e riparate, se
non fui capace di mostrarlo abbastanza vivente in me.
Vivete tutti nell’amore di Dio e nella carità del prossimo; vivete retti, in tutte le vostre più piccole azioni; abbiate una confidenza e fiducia illimitata in Gesù
buono. Amatelo e fatelo amare! Non piangetemi, ma
lodate e benedite il Signore; benedite la mano che ci
prova col dolore; rendetelo questo fecondo e prezioso!
97
Vi abbraccio tutti, quanti pregheranno per me, e tutti
quanti mi fecero del bene.
Dal Cielo ricorderò tutti!
Con affetto ed infinita riconoscenza, la povera Enrichetta.
Ore 11 notte 24 novembre 1941
Una pagina, in data posteriore, ma tale che può
considerarsi un testamento spirituale.
“Oh, se le anime sapessero quanto è buono Iddio, Signore nostro! In questi tempi sembra quasi dimentichi la potenza e l’onnipotenza sua e si faccia solo sentire come amico dell’uomo e delle anime.
Si faccia sentire così teneramente da ripetere continuamente:
- O anime tutte, amatemi, seguitemi, venite, finché il
tempo della divina misericordia è. Tutti venite! Non fa
distinzione alcuna, solo chiede l’amore e la conoscenza di se stesse, di Dio. O anime buone, o lontane da
Dio, accorrete tutte alla fonte della misericordia. Tutti
accorrete, finchè il tempo è.
La Mamma e solo la Mamma Celeste può ottenere
miracoli di misericordia e amore per certe anime lontane da Dio per propria colpa ...e cioè per non aver
corrisposto o negato grandi grazie.
Mamma mia, ottieni misericordia e perdono.
Noi tutte piccole anime di Gesù e di Maria, il nostro
compito è di amare, adorare, benedire e santificare
98
tutte le anime che ci sono vicine, con il nostro esempio, preghiera e amore.
Accetta, Gesù, Signore nostro, tutte noi stesse per tale
scopo e amore.
A Lui solo la gloria e l’amore delle sue creature, in
eterno!
(Natività di Maria Santissima, 1953)
“Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli”.
99
INDICE
Unione con Dio e intimità divina................................25
Confidenza e abbandono alla Volontà di Dio............33
Semplicità, umilta, rettitudine.....................................40
Adorazione, riparazione, ringraziamento..................47
Carità...............................................................................50
Silenzio e nascondiment...............................................56
Sofferenza e immolazione............................................58
Salvezza e santificazione delle anime..........................67
La parte eletta: i Sacerdoti, la Chiesa..........................75
Devozione alla Madonna..............................................80
Consegne di Gesù alla piccola Mamma.
Consegne per le anime consacrate..............................86
Alcune preghiere e consegne particolari della piccola
Mamma...........................................................................92
100
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