«Acqua nostra o sindaco a casa» Pedretti: non accetto aut aut
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«Acqua nostra o sindaco a casa» Pedretti: non accetto aut aut
L’ECO DI BERGAMO 44 GIOVEDÌ 23 APRILE 2015 Valli Seriana e di Scalve «Acqua nostra o sindaco a casa» Pedretti: non accetto aut aut Valgoglio, terza raccolta di firme contro l’ingresso in Uniacque L’amministrazione: chiesto parere anche al ministero dell’Ambiente Valgoglio BENEDETTA RAVIZZA AValgogliononmollano.«L’acqua è l’unica cosa che ci resta», dicono. Così,inComune,èarrivatalaterza petizione in tre mesi, per difendere la gestione autonoma del ciclo idrico integrato. E questa volta il tonosialza:«Chiediamoalsindaco e all’amministrazione comunale di rassegnare le dimissioni immediate piuttosto che deliberare la cessione gratuita degli impianti di proprietà del Comune». Seguono lefirmedi301cittadini(lievemente in calo rispetto alle precedenti sottoscrizioni, ma questa volta sono state raccolte tra i 500 aventi diritto al voto, mentre gli abitanti delpaesesono650).Chiliconsidera uno sparuto gruppo di montanari autarchici, però, si sbaglia. Il Comitatopromotorehafattodella difesa della «gestione autonoma» dell’acqua una bandiera, studiando carte, leggi e progetti. Secondo i «barricaderos», l’ingresso in Uniacque - la società di gestione del servizio idrico integrato che mira a coprire l’intero territorio provinciale- non è la strada obbligata. «Per questo – spiegano – ci piacerebbechel’amministrazione Valgoglio è spaccata sul passaggio della gestione dell’acqua a Uniacque nonfosse“passiva”,masostenesse con più convinzione la possibilità di proseguire a gestire in proprio ilbeneacqua,secondoqueiprincipi di efficacia, efficienza ed economicità che Valgoglio ha fin qui rispettato». La richiesta è quindi fare fronte Comune con gli altri 22 Comuni (concentrati soprattutto in Valle Brembana) che ancora «resistono» alla fusione nella so- cietà unica. Altrimenti, chiedono, «l’amministrazione si dimetta piuttosto che deliberare la cessionedellagestionedelSiiallasocietà Uniacque». «Nulla è deciso» Il sindaco Eli Pedretti non vuole gettare benzina sul fuoco. Sa che il clima, in Alta Valle, è particolarmente teso sul tema acqua. Come «Danni ultrà, ecco chi ha tutelato Alzano» Alzano Il centrosinistra si è trovato la pappa pronta, altro che «salvatori della patria». L’ex sindaco di Alzano Roberto Anelli (Lega) e Doriano Bendotti (Forza Italia, che ne prese il testimone dopo l’elezione in Consiglio regionale) sono «costernati e imbestialiti». «Hanno detto solo fregnacce», s’indignano, riferendosi alle parole degli attuali amministratori. Per il sindaco Annalisa Nowak e per il suo vice Manuel Bonzi, infatti, il Comune - ai tempi della Lega - non fece ciò che doveva per ottenere il risarcimento dei danni della Bèrghem Fest del 2010. Quei 60 mila euro che il giudice - lunedì, al termine del processo ultrà ha riconosciuto spettanti al paese seriano. Facendo cantare vittoria al centrosinistra, che si è preso il merito di aver fatto costituire il Comune parte civile nella vicenda giudiziaria. «Ci siamo mossi immediatamente, seguendo la vicenda passo dopo passo. Farci passare, per di più, come quelli che hanno coperto qualcosa, mettendo in dubbio la nostra onestà intellettuale, non è accettabile. Siamo stati i primi a muoverci nell'interesse dei cittadini», s’inalbera Bendotti, che quindi ripercorre, carte alla ma- Roberto Anelli Doriano Bendotti no, tutti i passi fatti all’epoca. «L’amministrazione – ricorda – ha fatto subito partire una denuncia contro ignoti, basandosi sui dati e sui fatti raccolti dalla polizia locale», alla quale, peraltro, la sera del 25 agosto di cinque anni fa, era stata bruciata un’auto. Secondo step: «Quando, alla conclusione delle indagini, è partito l’iter processuale, abbiamo fatto una delibera di Giunta per incaricare l’avvocato Massimo Asdrubali di costituire il Comune parte civile». Bendotti, facente funzione, avvisa Anelli (che nel frattempo era stato eletto in Consiglio regionale) della delibera. «E sapete cosa mi ha detto? Testuale: che avevamo fatto benissimo, perché il Comune andava tutelato dai danni subiti. Non accetto, quindi, che la sua correttezza venga messa in dubbio. La costituzione in parte civile non l’ha fatta partire lui, semplicemente perché quando era sindaco non era ancora stata avviata la vicenda processuale, ma si era ancora nella fase delle indagini». Proprio grazie all’azione dell’amministrazione, il Comune venne riconosciuto come parte offesa. «All’inizio, infatti – prosegue Bendotti – non compariva negli atti. Solo successivamente dimostrato dalla partecipazione alle recenti assemblee convocate - anche con i rappresentanti dell’Ato (ora Ufficio d’Ambito e Uniacque) - per cercare di fare chiarezza. «Alla petizione risponderò a breve con una lettera, che pubblicherò in bacheca e online», annuncia. Ma intanto chiede rispetto e correttezza: «Dimettermi? Ma stiamo scherzando? Non il pm in udienza riconosce il Comune come parte offesa». L’amministrazione va avanti, ma incontra un nuovo ostacolo. «Siamo incappati in un errore tecnico, ma non nostro. Non c’erano tutti i nomi degli imputati (che sono poi saltati fuori man mano), e quindi la nostra richiesta di costituirci parte civile è stata rigettata». Per essere poi accolta in udienza dibattimentale. Qui, però, scatta il turno elettorale, che porta il centrosinistra in maggioranza. «A questo punto – conclude Bendotti – Asdrubali si è dimesso e il malloppo è passato al loro avvocato, Laura Rossoni». Semplicemente, quindi, Nowak e i suoi avrebbero portato a conclusione un’operazione già avviata. Sul fatto, poi che non fossero stati prodotti documenti sui fatti della Bèrghem Fest, Bendotti precisa «che il comandante della polizia locale mandò subito una relazione dettagliata alla Digos e, per conoscenza, al sindaco. Se ora il giudice ha riconosciuto 60 mila euro al Comune, vuol dire che qualcuno aveva detto quali erano stati i danni. Gli atti del Comune ci sono tutti, se qualcuno non è capace di cercare, non è colpa mia». Interviene anche il «Movimento civico per Alzano», bollando come «arrogante attacco politico basato su dichiarazioni false» quello di Nowak e Bonzi. «Il Pd alzanese – aggiunge – è da sempre più interessato alla militanza di partito che al bene di un territorio. Da oltre cinque mesi aspettiamo risposte dal sindaco sugli impegni presi sulla sicurezza». 1 Be. Ra. accetto aut aut, soprattutto perché nessuna decisione o deliberazione - sulla cessione o meno del servizio idrico integrato - è ancora stata presa». Prima, infatti, «proprio come richiesto dai cittadini – precisa – sto raccogliendo tutti i pareri delle autorità competenti. Ho appena chiesto anche al ministero dell’Ambiente un parere proprio sulla possibilità di deroga per i Comuni sotto i mille abitanti». Per Pedretti, però, le mani sarebbero abbastanza legate, come ribadirebbe Via Tasso in un recente documento. «Per di più nel 2003– precisa il primo cittadino – non ho deciso io, bensì la precedente amministrazione, l’accordo che prevedeva la realizzazione del collettore di 5,2 milioni di euro in virtù dell’ingresso del Comune in Uniacque». A breve Pedretti assicuraancheunconfrontoconipaesi «extra»-Uniacque. «Percorreremo tutte le strade per restare in autonomia; ma se non sarà possibile, non ho certo intenzione di dimettermi», è comunque l’avviso lanciato ai naviganti. La guerra dell’acqua è anche una guerra di leggi (e delle loro interpretazioni, con sentenze spesso discordanti), in continuo divenire. Basti ricordare che nelle commissioni riunite V e VII del Parlamento è in discussione una proposta di legge che, se approvata nella versione corrente, estenderà la facoltà derogatoria ai comuni fino a 3 mila abitanti inclusi nel territorio delle Comunità montane (come Valgoglio, appunto), «garantendo la possibilità di scelta per i piccoli comuni montani che possono assicurare la convenienza economica della gestione diretta a vantaggio dei propri cittadini», sostiene il Comitato della petizione. 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA La Liberazione in mostra tra fotografie e documenti L’avvocato Giovanni Motta Gandino Il dovere e l’importanza del ricordo. Entrano nel vivo in questi giorni le celebrazioni coordinate dal Comune di Gandino in occasione del 70° della Liberazione. Fino a domenica nella Sala Ferrari di piazza Vittorio Veneto è aperta la mostra «La Liberazione» curata dall’Anpi Val Gandino, sezione Bepi Lanfranchi. L’esposizione (che sarà poi trasferita a Casnigo) propone fotografie e documenti inediti relativi ai giorni successivi al 25 aprile. Dagli archivi sono emersi gruppi di partigiani in festa, cortei, ma anche matrimoni e lettere autografe fra cui quella con cui Giovanni Motta, primo presidente della Provincia nativo di Gandino, istruiva Vincenzo Rudelli, primo sindaco gandinese del dopoguerra e nominato Giusto tra le Nazioni per l’aiuto agli ebrei. Questa sera alle 20,45 verrà presentato Banditen, il libro di Angelo Bendotti. 1 I runner seriani vincono a Cesenatico Hahom Traetta, Davide Persico, Andrea Cortesi e Fabio Pezzoli Gazzaniga Agli scrutini manca ancora un mesetto abbondante, ma loro, alla voce educazione fisica, possono dormire sonni tranquilli: in pagella avranno un voto altissimo, legittimo dopo un exploit del genere. Loro sono i quattro moschettieri dell’Istituto comprensivo Gazzaniga di Cene che da Cesenatico, sede delle finali nazionali dei campionatistudenteschidicorsacampestre, sono tornati con il titolo tricolore a squadre categoria cadetti. «L’unione fa la forza» è stato il motto di Davide Persico (6’12” per coprire il percorso lungo 2 chilometri, seconda piazza individuale), Andrea Cortesi (quarto), Hahom Traetta (decimo) & Fabio Pezzoli (52°), agili nello sbaragliare la concorrenza a coronamento di una lunga cavalcata: era passata per le fasi provinciali e regionali, dove i ragazzi di prof Roby Radici si erano distinti fra altri 120mila pretendenti. Ha corso di buona lena anche un altro quintetto di studenti-runner orobici. Sebastiano Parolini (Is Amaldi di AlzanoLombardo)hachiusosecondo nella categoria allievi (7’33” sul tracciato di 2,5 km), a una manciata di secondi da Serigiy Polikarpenko(GalileoFerrarisdiTorino). Nella stessa categoria, ottava piazza nella graduatoria per istituti ottenuta dall’Is Federici di Trescore Balneario, che ha schierato Giovanni Nicefori (27°), Vincenzo Patelli (33°), Alessandro Valenti (36°) e Luciano Rota (43°). Per tutti quanti c’è stata la soddisfazione di aver stretto la mano aSaraSimeoniediesserepremiati da Stefano Baldini, attuale selezionatore delle formazioni giovanili azzurre, e vincitore del titolo Olimpico di Maratona. Proprio il caso di dirlo: emozioni da dieci in pagella. 1 L. P.