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“Piccoli scienziati in laboratorio: storie, esperimenti e modelli per un
“Piccoli scienziati in laboratorio:
storie, esperimenti e modelli per un
percorso di acquisizione delle
competenze scientifiche”
Anno scolastico 2015/2016
Classe 5^A
Hanno partecipato al progetto
GLI ALUNNI
LE INSEGNANTI
Sara Lorenzini
Erika Salami
Luciana De Marinis
LA TIROCINANTE
Elena Bega
SUPPORTATI DA:
Federico Corni (scienziato)
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TAPPA N^1
Abbiamo cominciato il percorso accompagnati dal nostro amico Pico, che
come sempre ci ha trasmesso la curiosità e l’entusiasmo per iniziare questa
nuova avventura.
Modena, 10 novembre 2015
Carissimi bambini, carissime maestre,
Come state? Come avete trascorso questa prima
parte dell’anno scolastico?
Sono stato molto contento di sapere che siete
entusiasti di intraprendere un nuovo cammino nel
meraviglioso mondo delle scienze!!!!
Lo so anch’io, quando inizio ad osservare quello
che mi circonda e a pormi delle domande…non
la smetterei più…..!!!
Bravi, è proprio così che si diventa GRANDI
scienziati, come Federico, Tiziana ed Enrico.
In questa calda estate, ad esempio, …mentre
la vostra maestra Sara si riprendeva da una lunga
avventura…ospedaliera, io sono andato in
montagna a rinfrescarmi un po’ e, dopo aver
percorso un lungo e tortuoso sentiero in un fitto
bosco, sono arrivato in cima ad un monte.
Era tutto bellissimo: il panorama, la natura, il
cielo limpido, il silenzio….
Mi sono seduto a terra su un morbido tappeto
d’erba e mi sono riposato un po’ dopo la lunga
salita.
C’era silenzio…sentivo il vento soffiare piano sul
mio viso, sentivo perfino il battito del mio cuore e
il mio respiro….
Credo che sia stato allora che mi sono venute in
mente tante domande….
Sempre durante le mie vacanze, rovistando
nell’immensa biblioteca di Federico, mi sono
imbattuto in un vecchio diario di uno scienziato e
mi è venuta voglia di leggere con voi qualche
pagina che ho trascritto per non rovinare il
prezioso documento.
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TAPPA N^2
A partire da alcune domande iniziali abbiamo fatto le nostre ipotesi sui sistemi
cardiocircolatorio e respiratorio.
Le domande
>Che cos’è il sangue secondo te? Hai mai visto del sangue…com’era?
>A cosa serve il sangue secondo te?
>Di cosa è fatto il sangue secondo te?
>Sai perché respiriamo? Hai qualche curiosità riguardo a come respiriamo?
>A cosa serve il cuore secondo te?
>Come funziona il cuore secondo te?
>C’è qualcosa che ti incuriosisce e che vorresti conoscere del sistema circolatorio?
Le ipotesi
Gruppo 1 (Davide S., Selin, Rebecca F., Riccardo T.): “ Il sangue serve per la circolazione
nel nostro corpo e serve per vivere. Il cuore serve per pulsare il sangue nel nostro corpo
attraverso le arterie e funziona grazie a tutti gli organi e gli apparati del nostro corpo.
Respiriamo grazie ai polmoni. I polmoni pompano l’aria nella trachea; l’aria fuoriesce dalla
nostra bocca. L’apparato respiratorio serve al nostro corpo per vivere.”
Gruppo 2 (Elisa, Greta, Michele, Riccardo V.): “Il sangue è uno scudo che ci protegge
dalle infezioni, inoltre il sangue ci fa vivere perché è composto da acqua. Ogni bambino,
adulto e anziano ha una sua quantità di acqua che piano piano diminuisce. I bambini
hanno il sangue fatto dal 90% di acqua, gli adulti dal 70% e gli anziani dal 50%. Il sangue
oltre ad alimentare gli organi serve a farci muovere quotidianamente; inoltre esso è
formato da cellule, ferro, acido folico e acqua. I polmoni pompano l’aria che fa funzionare il
cuore; esso pompando il sangue fa funzionare tutti gli organi e formano insieme una
macchina perfetta. Noi respiriamo con i polmoni, ma se si collassano noi non respiriamo
più”.
Gruppo 3 (Giselle, Camilla, Hassan, Lorenzo): “Il sangue è un liquido rosso formato da un
insieme di particelle (cellule sanguigne). Passa attraverso le arterie e successivamente
arriva nel cuore e nell’apparato circolatorio. L’apparato circolatorio è formato da cuore e
sangue che passa attraverso le arterie e arriva al cuore che lo trasferisce in tutto il resto
del corpo. L’apparato respiratorio è formato dai polmoni, bocca e naso. Bocca e naso
inspirano ed espirano l’aria che va nei polmoni.”
Gruppo 4 (Samuele, Anita, Ting, Fabio): “Secondo noi il sangue è un liquido che può
essere di diversi colori: rossi e anche nerastri; se asciugato diventa duro. Il cuore serve
per vivere e senza di quello noi non vivremmo. Secondo noi il cuore funziona pompando il
sangue nelle vene che lo distribuiscono nel corpo. L’apparato respiratorio è formato dai
polmoni, l’esofago e il naso. Noi respiriamo per vivere; nei polmoni parte dell’aria che
viene raccolta dall’esofago poi esce dal naso. Vorremmo sapere dove va l’aria che
respiriamo e perché ogni tanto si blocca il respiro”.
Gruppo 5 (Riccardo Z., Rebecca B., Davide D.B., Sofia): Il sangue serve a proteggerci
circolando all’interno del nostro corpo. È molto importante e noi dobbiamo stare attenti
perché le sostanze cattive potrebbero indebolirlo fino a renderlo fragile a farci ammalare. Il
sangue è formato in gran parte da acqua ma anche da materie liquide. Il cuore è
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fondamentale per vivere perché pompa il sangue e lo produce. Nel cuore insieme al
sangue arrivano sostanze buone e sostanze cattive. Quelle buone vengono utilizzate per
creare altro sangue mentre quelle cattive restano li. Se non viene creato altro sangue e
aumentano le sostanze cattive il rischio di ammalarsi è alto. L’organo principale
dell’apparato circolatorio è il cuore aiutato dalle vene. Gli organi principali dell’apparato
respiratorio sono i polmoni, il naso (narici) e la bocca. Noi respiriamo perché abbiamo
bisogno di ossigeno, attraverso il naso inspiriamo, cioè prendiamo l’aria che va nei
polmoni, e dopo espiriamo”.
Gruppo 6 (Agnese, Achille, Mohamed, Alice) : “Secondo noi il sangue è una sostanza
liquida e rossa, per la maggior parte costituita da acqua. È pieno di cellule sanguigne che
contengono sostanze nutritive, che vengono distribuite in tutto il corpo attraverso le vene.
Il cuore serve a pompare il sangue in tutto il corpo, in modo tale da nutrire ogni cellula che
trasforma le sostanze nutritive nel sangue in energia. In questo modo ci fa vivere.
Secondo noi l’apparato circolatorio è composto dalle vene dove circola il sangue e dal
cuore che pompa in sangue in tutto il corpo. Secondo noi l’apparato respiratorio è
composto dal naso che inspira e trasporta l’aria nei polmoni che respirano un po’ l’aria e
poi la espirano attraverso la bocca. L’apparato respiratorio è formato dal naso e dai
polmoni.
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TAPPA N^3
Il primo scienziato che ci ha fatto da guida è William
Harvey, la sua curiosità lo ha portato, nel lontano
‘600, alla scoperta di uno dei più grandi misteri del
corpo umano: il sangue e l’apparato circolatorio.
William Harvey
“Nessuno, se non coloro che l’hanno sperimentata, può comprendere la bellezza
dellascienza! In alcune materie di studio si riesce a scoprire solo quello che altri studiosi
hanno già scoperto prima di te e niente di più; ma in una ricerca scientifica c’è
continuamente qualcosa da scoprire! Quando uno scienziato mette tutto il suo impegno,
giorno e notte, in qualcosa che vuole scoprire, allora sicuramente otterrà un risultato!
Questo è esattamente quello che è successo a me!
Io mi chiamo William Harvey e sono nato in Inghilterra, nel 1578.
GLI STUDI
Tutto per me è cambiato quando, a 16 anni, sono entrato in una famosa scuola inglese,
ilGonville and Caius College di Cambridge perché qui ho potuto assistere, per la primavolta
nella mia vita, alla pratica della dissezione! Per insegnare anatomia a scuola, infatti, ogni
anno venivano sezionati i cadaveri di due criminali giustiziati. La dissezione è una pratica
dura da accettare, ma per fortuna io non sono mai stato superstizioso e non ho mai avuto
paura della morte: non ho mai tremato quando mi raccontavano storie dell’orrore, non ho
mai temuto che comparisse un fantasma e non ho mai avuto paura del sangue! La dissezione
mi turbava, ma la struttura del corpo umano mi ha affascinato fin da subito. È incredibile
come ogni organo occupi un posto preciso nel nostro corpo e non avete idea di quante
forme e strutture ci sono all’interno di ognuno di noi! Uno dei fenomeni che ha
particolarmente attratto la mia attenzione è come ogni organo svolga un compito diverso
nel nostro corpo, ma noi riusciamo a vivere solo se tutti gli organi lavorano bene insieme,
come fossero un’unica cosa.
È stato da questo momento che ho deciso di dedicarmi allo studio dell’anatomia e
dellafisiologia!
Dopo essermi diplomato in questo famoso college, ho deciso di viaggiare in Europa per
migliorare la mia conoscenza del mondo e per incontrare altri studiosi che, come me, si
dedicavano all’anatomia…sono andato in Francia, in Germania, in Belgio e, infine, in Italia.
In Italia ho scoperto che l’università di Padova era la più famosa scuola di medicina
delmondo, così ho colto l’occasione e mi sono fermato a studiare lì per diversi anni! Bhe, lo
sapete anche voi, non ci si può inventare scienziati da un giorno all’altro e le scoperte
scientifiche non ti cadono in testa, ma bisogna fare ricerche, trovare fonti e dati, fare
esperimenti e così via…l’università di Padova infatti mi servì per migliorare enormemente le
mie conoscenze sul corpo umano e per imparare a fare ricerca.
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LA VITA ALLA CORTE DI RE GIACOMO
Finita l’università sono tornato in Inghilterra e ho iniziato a fare il medico a tutti gli effetti.Ho
anche incontrato una ragazza, Elizabeth Browne, che ho deciso di sposare. È stato un colpo
di fortuna: Elizabeth era la figlia del medico di re Giacomo. Quindi, quando il dottorBrowne
è morto, sono diventato io il medico di corte! Ho passato moltissimo tempo a fianco di re
Giacomo, sia per curarlo quando stava male, sia per assisterlo durante le sue battute di
caccia, dove avevo la possibilità di analizzare le carcasse di numerosi animali. So che può
sembrare una brutta cosa, ma sono state proprio queste osservazioni a far nascere in me
alcune domande sul sistema circolatorio. Ho iniziato a pensare che il cuore avesse
un’importanza fondamentale per la vita, credevo che fosse proprio lui a pompare il sangue
in tutto il nostro corpo. Così per migliorare la mia teoria ho studiato il sangue e il cuore in
molti animali morti, in alcuni animali invertebrati (come la chiocciola e il gambero) e
incriminali giustiziati, sezionandoli. Sono stato costretto a trascorrere giorni e notti a
osservarli. Più osservavo e più mi ponevo problemi e i miei pensieri diventavano sempre più
bui, fino a che in mezzo a queste tenebre non è comparsa una luce improvvisa. Mi è venuta
un’idea così brillante e meravigliosa, eppure così semplice che sono rimasto sorpreso di come
nessuno prima di me sia arrivato a scoprire ciò che ho scoperto io!
IL MIO LIBRO
Ho pubblicato le mie prime scoperte in un libro che ho chiamato 'Studio Anatomico del
Movimento del Cuore e del Sangue dell'Animale’. Nel libro spiegavo come, secondo me, il
cuore spinga il sangue in un movimento circolare nel corpo; per riuscire a farlo il cuore si
contrae e invia il sangue nelle arterie che lo portano in ogni parte del nostro corpo.
Dopodichè il sangue ritorna al cuore attraverso le vene. Quindi il cuore agisce come una
pompa, spingendo il sangue in tutti gli organi vitali del nostro corpo!
Ero molto soddisfatto del mio libro, continuavo a rigirarmelo tra le mani, orgoglioso di ciò
che avevo creato e convinto che il governo inglese mi avrebbe ricoperto di onori,
complimenti e medaglie! Invece non fu così: mi arrivarono molte più critiche che
complimenti!!!
Si potrebbe pensare che le critiche fossero dovute al fatto che ho sezionato persone e animali,
invece dovete sapere che la dissezione era praticata dai medici antichi molti secoli prima
rispetto a me! Pensate, già i greci antichi usavano questa tecnica. Il vero motivo per cui così
tanti studiosi mi derisero era che io, con il mio libro, avevo osato dire che quello che fino a
oggi si pensava riguardo al cuore e all’apparato circolatorio era sbagliato. Tutti i grandi
studiosi prima di me non avevano capito nulla e tutte le cose scritte sui grandi libri di
anatomia non erano corrette!
I MEDICI DELL’ANTICHITÀ
Il problema è che, prima di me, un famosissimo studioso di nome Galeno aveva ideato una
teoria sulla circolazione del sangue a cui tutti credevano: secondo Galeno l’organo più
importante del nostro corpo era il fegato, non il cuore! Questo perché, secondo lui, il fegato
ha il compito di creare sempre nuovo sangue e di inviarlo attraverso le vene a tutto il corpo.
Le vene portano così il sangue creato dal fegato a tutti gli organi del nostro corpo e poi i vari
organi assorbono il sangue e lo consumano. È per questo che il sangue doveva essere creato
e ricreato dal fegato continuamente: tutte le volte che veniva distribuito nel corpo si
consumava completamente e quindi diminuiva.
Ma la verità è che Galeno non dava la giusta importanza al cuore! Infatti, secondo me, il
sangue non viene creato dal fegato e soprattutto non va distrutto! Invece, grazie al cuore, il
sangue non si ferma mai e scorre continuamente nelle nostre vene e arterie!! Il sangue viene
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spinto fuori dal cuore e distribuito a ciascuna parte del corpo. Ogni parte viene nutrita e
riscaldata dal sangue. Quando invece arriva alle diverse parti del corpo il sangue si raffredda
e diventa meno nutriente. A questo punto, daccapo, attraverso le vene tutto il sangue ritorna
al cuore per riacquistare la sua perfezione. E di nuovo torna a venir distribuito all’organismo.
Tutto questo movimento dipende dal cuore ed è per questo che secondo me il cuore
permette la vita!
Io però credevo davvero in quello che avevo scritto nel mio libro e infatti tutte le mie
ricerche e tutti i miei esperimenti non facevano altro che confermare la mia teoria…così,
nonostante molte persone mi dicessero che sbagliavo e di lasciar perdere, ho continuato a
studiare e sperimentare, finché non sono riuscito a dimostrare a tutti che avevo ragione.”
Harvey morì a 79 anni, il 3 giugno 1657. Nel testamento lasciò i suoi averi al fine di
fondare una scuola, tuttora esistente, nella sua città natale, dove è commemorato cosi:
“William Harvey, il primo ad aver compiuto studi sperimentali sulla circolazione
polmonare e del sangue”.
Tutte le sue opere esistono oggi, ed è considerato come uno dei doni più grandi al mondo
della medicina.
Anche se ha dovuto affrontare moltissime critiche per le sue opere, le scoperte di Harvey
hanno aperto una nuova strada nel campo della medicina moderna. Quando la gente ha
cominciato a rendersi conto della correttezza dei suoi risultati, la sua fama si sparse per il
mondo, facendo di lui uno dei medici più famosi di sempre.
Grazie alle scoperte di Harvey moltissimi studiosi sono riusciti a comprendere in maniera
ancora più profonda l’apparato circolatorio!
Vediamo alcuni esempi importanti:
Nel 1665 Marcello Malpighi ha cercato di comprendere come il sangue passi dalle arterie
alle vene. Così, osservando al microscopio i polmoni di una rana, ha scoperto i capillari:
dei sottilissimi tubicini che collegano le arterie alle vene e che permettono al sangue di
portare l’ossigeno in tutto il corpo.
Nel 1768 Lazzaro Spallanzani, incuriosito dal sangue e deciso a scoprire da che cosa è
formato, fu il primo a osservare e descrivere i globuli bianchi e i globuli rossi (delle
importanti cellule che compongono il sangue).
Nel 1967 in Sudafrica Christiaan Barnard fu il primo chirurgo a trapiantare un cuore
umano! Christiaan operò un uomo, che soffriva di una grave malattia al cuore, sostituendo
il suo cuore malato con un cuore (umano) sano. Sfortunatamente il paziente morì 18 giorni
dopo il trapianto perché all’epoca ancora non esistevano le medicine necessarie per
evitare che il corpo rigettasse il cuore nuovo.
Nel 1969 DentonCooley divenne famoso in tutto il mondo per aver eseguito il primo
trapianto di cuore artificiale in un essere umano. Lo stesso Denton disse: “Stiamo mirando
ad un dispositivo che abbia la capacità di pompare circa sei litri di sangue al minuto.
Quello che vogliamo è un cuore artificiale che riesca a tenere in vita un paziente fino alla
disponibilità di un cuore umano per il trapianto. Questo dispositivo non è stato progettato
per la sostituzione permanente, ma abbiamo adottato una misura disperata per salvare la
vita di un uomo”. L’uomo a cui impiantarono questo cuore artificiale sopravvisse con
questo dispositivo per 3 giorni, cioè il tempo necessario per trovargli un donatore umano!
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TAPPA N^4
Leggendo questa fantastica storia su William Harvey ci sono venute in mente
alcune domande.
Che cos'è la dissezione?
è l'apertura del corpo umano o animale per studiarne il funzionamento.
Cosa vuol dire essere superstizioso?
Credere che certi oggetti o animali possano portare fortuna o sfortuna.
Credere in cose che non esistono.
Che cos'è l'anatomia?
Scienze che studia la struttura del corpo dell'uomo e degli animali.
Studia come è fatto il corpo umano.
Che cos'è la fisiologia?
Scienza che studia le funzioni vitali degli organismi viventi animali e vegetali.
Studia come funziona il corpo umano.
Che cos'è la carcassa di un animale?
I resti di un animale morto.
Cosa sono gli animali invertebrati?
Sono gli animali che non hanno la colonna vertebrale.
Cosa vuol dire "il cuore si contrae"?
IPOTESI:
-vuol dire che si apre e si chiude e poi manda il sangue nelle arterie.
-vuol dire che ci sono due buchi: in uno entrano le cellule morte, nell'altro escono le cellule
nuove.
-vuol dire che il cuore pompa il sangue a tutte le altre parti (gli organi).
-il cuore non si contrae, sono i polmoni a contrarsi. Se il cuore si contraesse non ci
sarebbe più sangue.
-vuol dire che il sangue arriva al cuore dall'apparato circolatorio e che il cuore pompa il
sangue nelle vene.
- vuol dire che ci sono delle vene involontarie che fanno battere il cuore.
Cosa pensava Galeno?
Galeno diceva che era il fegato l'organo più importante.
Cosa dice Harvey?
Secondo Harvey l'organo più importante è il cuore perchè pompa il sangue in tutto il
corpo. Harvey diceva anche che il sangue non si consuma mai e che è sempre lo stesso.
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TAPPA N^5
Ormai ne siamo certi: il cuore serve per pompare il sangue in tutto il corpo.
Dunque, assieme a Federico, abbiamo provato a studiare il cuore osservando
il funzionamento delle pompe.
Ogni gruppo ha scelto una pompa (bicicletta, palloncini, materassini, palloni) e ha lavorato
dividendosi dei ruoli:
 Meccanico: smonta la pompa e studia la sua anatomia;
 Ingegnere: rimonta la pompa e spiega al verbalizzatore il suo funzionamento, cioè
la sua fisiologia;
 Disegnatore: disegna le parti di cui è composta la pompa da 2-3 punti di vista;
 Verbalizzatore: scrive tutto quello che fa il meccanico e ciò che dice l’ingegnere.
Gruppo 1 (pompa per materassini): Elisa, Davide S, Giselle, Davide DB.
Abbiamo smontato il tubo e abbiamo notato le due prese d’aria:
-quella che aspira;
-quella che butta fuori l’aria.
Abbiamo scoperto che nelle due prese si può infilare il tubo; così da farlo defilare e infilare.
La pompa ha una sacca che contiene l’aria, attraverso due prese aspira e la espelle.
Quando la pompa inspira l’aria se tappi il buco si comprime.
Gruppo 2 (pompa palloncino): Greta, Mohamed, Anita, Riccardo Z.
La pompa è formata da 3 parti: il tappo bianco che dentro è duro e ai lati è morbido e ha
tre piccolissimi buchi; in basso c’è un tappo nero tutto duro che scorre avanti e indietro.
Per noi si chiama (la parte interna) “pompa su e tira giù”. All’esterno c’è una specie di
contenitore azzurro scuro.
Per rimontarla abbiamo dovuto mettere la parte interna dentro alla parte esterna e il tappo
nero lo abbiamo rimesso dentro il contenitore e così si rimonta la pompa.
Quando tiro in giù inspiro l’aria e quando la tiro in su la faccio uscire. Dal davanti del
contenitore l’aria esce soltanto e dai buchi in fondo al contenitore inspira.
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Gruppo 3 (pompa palloncini): Sofia, Achille, Michele, Rebecca B.
La pompa è fatta in modo di riuscire a pompare l’aria attraverso un condotto che può
essere bloccato oppure no. La pompa ha un meccanismo che permette di immagazzinare
l’aria e successivamente di espellerla. La pompa è divisa in due parti, quella che
immagazzina l’aria e l’altra che la espelle.
Gruppo 4 (pompa per palloni): Ting, Camilla, Riccardo T, Riccardo V.
Il meccanico ha tolto l’ago, il bullone, il ferma ago e successivamente ha smontato la
struttura. L’ingegnere ha rimontato la pompa: la pompa è formata dall’ago che fa uscire
l’aria, un bullone che tiene attaccato l’ago al ferma ago, la struttura che è formata da due
parti, esse sono un tubo. Muovendo la struttura l’aria trapassa in ferma ago, il bullone,
dove successivamente fuoriesce dall’ago.
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Gruppo 5 (pompa da biciletta): Selin, Fabio, Lorenzo, Rebecca F.
La parte sopra della pompa è composta da due manubri che “scotendoli” su e giù si
pompa l’aria. La parte sotto della pompa è formata da “appoggiapiedi” per stare più
comodi quando si deve pompare l’aria.
Utilità dell’oring: l’oring è un elastico presente nella parte di sopra della pompa; l’oring
serve per pompare l’aria in modo che non sia troppo duro.
Utilità del tubo: il tubo è una specie di strumento che serve per far uscire l’aria fuori dalla
pompa in modo che non fuoriesca sparsa.
Utilità dell’appoggiapiedi: tenere fermo l’appoggiapiedi è utile per pompare l’aria.
Infine abbiamo rimontato la pompa.
Gruppo 6 (pompa palloncini): Alice, Agnese, Hassan, Samuele.
Abbiamo smontato il beccuccio che è la parte in cui esce l’aria, di fianco al beccuccio c’è
un buchino che serve a far entrare l’aria. Dopodiché abbiamo smontato il funghetto che è
la manopola attaccata alla stecca, così abbiamo scoperto che tirando indietro la stecca
l’aria entra e si ferma nel serbatoio, invece spingendo la stecca in avanti l’aria esce
attraverso il beccuccio. La pompa è composta da un beccuccio, da un serbatoio, da una
stecca e un funghetto, e da un buchino.
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CONCLUSIONI:
 Le pompe solitamente hanno due valvole, una da cui entra l’aria e una
da cui esce l’aria. Le valvole sono come delle porticine che lasciano
passare l’aria solo in una direzione (o in entrata o in uscita).
 Ogni pompa ha una camera per contenere l’aria. Quando l’aria dentro
alla camera viene schiacciata (compressa) la valvola di uscita si apre,
quando la camera si rilassa la valvola di entrata si apre.
 L’aria entra nella pompa quando l’aria al suo interno è decompressa e
viceversa esce dalla pompa quando l’aria al suo interno è compressa.
 Il cuore funziona in modo simile alla pompa per l’aria, solo che al suo
posto viene pompato il sangue.
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TAPPA N^6
Discutendo…
Mohamed: Il cuore è una pompa perché ci sono dei buchi da dove aspira e degli altri da
dove inspira.
Achille: il cuore quando si raggrinzisce spinge fuori il sangue da una specie di valvola e lo
distribuisce in tutto il corpo;invece quando si riallarga da un atro buco, sempre una valvola,
il sangue entra dentro per essere subito dopo ripompato.
Davide S: attraverso le vene viene il sangue, cioè grazie alle vene che abbiamo nel corpo
il sangue scorre in tutto il corpo. Infatti, non so, se tu ti fai una ferita nella mano ti
sanguina, invece se la fai nei piedi ti sanguina la stessa cosa.
Riccardo T.: per portare il sangue in tutto il corpo usiamo le arterie che sono delle vene
un po’ più grosse rispetto a quelle che vediamo qua nei polsi. Però poi visto un’arteria non
può passare in un dito perché è troppo grande allora si dividono in vene che vanno nei
punti dove l’arteria non passa.
Sofia: Se ti esce del sangue ti smette di sanguinare dopo qualche minuto perché ci sono
quelle cose che sono su Sprint che coprono e che fanno chiudere la vena.
Davide D.B.: ma se noi non avevamo le piastrine non vivevamo molto. Se ti facevi una
ferita grande e non te la coprivano subito morivi dissanguato.
Abbiamo capito che…
Il cuore è un organo composto da due pompe. La parte sinistra (pompa di sinistra) è quella
che manda il sangue nella grande circolazione. La parte di destra (pompa di destra) è
quella che manda il sangue nella piccola circolazione.
Nel cuore ci sono 4 valvole e sono fatte in modo che il sangue non ritorni indietro.
Quella del sangue è una circolazione pluriramificata in arterie, vene e capillari.
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TAPPA N^7
Il suono del cuore
Lo strumento per sentire il suono del cuore si chiama stetofonendoscopio.
Abbiamo provato ad usarlo per ascoltare il cuore dei nostri compagni e per
calcolare quanti battiti fa il cuore in un minuto.
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TAPPA N^8
Studio del cuore
Dopo aver studiato la struttura e il funzionamento delle pompe siamo passati
allo studio del cuore…quello vero! Avevamo a disposizione quattro cuori di
suino e due di bovino.
Ogni gruppo ha lavorato dividendosi dei ruoli:




Chirurgo: seziona e studia le parti del cuore;
Infermiere: aiuta il chirurgo;
Biotecnologo: cerca di capire come il cuore è simile ad una pompa;
Verbalizzatore: scrive tutto quello che dicono il chirurgo, l’infermiere e il
biotecnologo, disegna il cuore da diversi punti di vista, scatta 3 foto a piacere.
Le tappe seguite sono le seguenti:
1.
2.
3.
4.
Prima osservazione del cuore, descrizione e disegno del suo aspetto esterno;
Osservazione interna del cuore toccando, aprendo, sezionando le sue parti;
Individuazione delle parti importanti come camere, valvole e tubi, aiutandosi con
una scheda anatomica rappresentante la sezione del cuore.
Descrizione e disegno dell’aspetto interno del cuore.
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TAPPA N^9
Elaborazione di un report scientifico
DIREZIONE DIDATTICA 8° CIRCOLO
Scuola Primaria “Emilio Po”
Via Scacciera 89/95 Modena
CLASSE QUINTA A
Lavoro di Fabio,Riccardo Z.,TingTing,Alice
3 febbraio 2016
A. Organizzazione interna del gruppo: come vi siete organizzati per svolgere
l’esperimento?
Chirurgo=Riccardo Z. (disseziona il cuore e osserva il cuore)
Infermiere=Fabio (aiuta il Chirurgo)
Biotecnologo=Alice (osserva e analizza la struttura del cuore)
Verbalizzatore=Ting (disegna e fotografa le varie parti del cuore)
B. Tappe dell’esperimento: raccontate cronologicamente le tappe seguite
nell’esperimento e per ognuna di queste spiegate cosa ha fatto ciascun componente
del gruppo.
Tappa 1:Per prima cosa siamo andati in aula LIM dove la maestra ci ha assegnato
diversi tipologie di cuori, come il cuore di suino e il cuore di bovino. Al nostro gruppo è
stata assegnato il cuore di suino grande circa come un pugno. Il verbalizzatore ha
disegnato la parte del cuore esterna mentre il biotecnologo scriveva quello che il
chirurgo diceva aiutato dall' infermiere.
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Tappa 2:Il chirurgo aiutato dall' infermiere ha tagliato a metà il cuore e il biotecnologo
l'ha fotografato mentre il verbalizzatore disegnava la parte interna di esso (era
composto dalle vene ,dalle arterie e dai capillari).La coronaria (un'arteria molto
importante) è situata nella parte destra del cuore; abbiamo anche trovato il ventricolo
destro e quello sinistro. Il nostro gruppo ha osservato che il cuore di maiale è lungo
circa 14 cm ed è più grande del cuore umano. Il cuore è costituito da due parti una
composta da due buchi (cioè le valvole) e l’ altra dove passa la vena coronaria( una
vena molto importante in cui circola il sangue, se esso non circolasse bene , il suino
potrebbe avere un grave infarto ). Appena lo abbiamo aperto la prima cosa trovata
erano le vene e la cavità situata sotto il muscolo (ventricolo), il muscolo, contraendosi
spinge il sangue attraverso il ventricolo che alla fine circola in tutto il corpo. Il muscolo
del ventricolo destro è maggiore del ventricolo sinistro, abbiamo trovato anche l’arteria
aorta (un’ arteria molto importante)situata di fianco alla cava superiore.
Tappa 3: Appena finito di ispezionare l' interno del cuore l'abbiamo aperto in altre due parti
così abbiamo potuto osservare più specificatamente le sue parti interne. Ting, il
verbalizzatore, ha disegnato il cuore da diversi punti di vista. Alice e Riccardo Z. sono
andati a ricopiare il testo scritto del verbalizzatore al computer.
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C. Scoperte: cosa avete imparato? Qual è l’aspetto esterno del cuore? Qual è l’aspetto
interno?
Abbiamo imparato che, anche se il cuore che abbiamo ispezionato non è quello umano
ma bensì quello di un suino, le funzioni e la struttura sono le stesse. L'aspetto esterno
del cuore di un suino è a forma di pera quasi come quello umano. L'unica cosa diversa
è il peso (quello umano pesa dai 200 g ai 300 g, invece quello di maiale pesa dai 300 g
ai 400 g)
D. Osservazioni personali: Cosa vi ha sorpreso e cosa vi ha affascinato di questa
esperienza? Come vi sentivate mentre facevate l’esperimento?
Zanetti: mi ha affascinato la parte in cui ho aperto il cuore, ho scoperto molte cose
interessanti (non sapevo che nel cuore di suino ci fosse una vena coronaria).
Fabio: anche a me ha affascinato la parte in cui abbiamo aperto il cuore (ho scoperto
che la vena coronaria è importante per la vita: es. Suino).
Alice: all' inizio il cuore del suino mi faceva un po' impressione ma dopo quando
abbiamo dovuto aprirlo mi sono resa conto dell' interesse di questo esperimento.
Ting: anche a me all'inizio il cuore mi faceva un po' impressione ma visto che il chirurgo
non ero io mi sono limitata ad osservarlo ed a disegnarlo.
E. Domande: Cosa è rimasto incompreso? Quali curiosità vi sono rimaste riguardo al
cuore? Che domande fareste ad uno scienziato?
Noi abbiamo quasi capito tutto a parte la posizione dei due ventricoli perchè abbiamo
tagliato il cuore in un posto sbagliato.
Noi domanderemmo ad uno scienziato come Federico Corni se anche i cuori più piccoli
(quello di una formica) hanno la stessa disposizione degli atri.
F. Eventuali approfondimenti
Allegare a piacere disegni e foto del cuore nei punti del Report che secondo voi lo
richiedono.
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TAPPA N^10
Il secondo scienziato che ci ha fatto da guida è
Marcello Malpighi. Nel XVII secolo fu il primo ad
osservare i capillari negli animali e a scoprire il
legame tra le arterie e le vene, il quale era
sfuggito a William Harvey.
MARCELLO MALPIGHI
Mi chiamo Marcello Malpighi e sono nato a Crevalcore. A 17
anni mio padre mi ha iscritto all’università di Bologna per
studiare filosofia ma, siccome ero molto affascinato dalle recenti
scoperte scientifiche, come quella sulla circolazione del sangue di
William Harvey, decisi di studiare medicina. Sapevo di
disobbedire a mio padre ma l’attrazione che provavo per il mondo
della scienza era più forte di me.
All’università mi insegnavano ancora la medicina tradizionale,
cioè quella ispirata alle
teorie di Ippocrate e di
Galeno.
Ippocrate
Respirazione secondo Galeno
sosteneva
che il corpo
umano fosse costituito da una miscela di quattro fluidi:
sangue, muco, bile gialla e bile nera, e che il mantenimento
della salute dipendesse dalla giusta quantità di ognuno di
essi.
Galeno sosteneva che il fegato fosse l’organo più
importante per la vita, al suo interno gli alimenti venivano
digeriti, trasformati in sangue e trasportati a tutte le altre
parti del corpo. Secondo Galeno il sangue giungeva anche
al cuore dove si miscelava all’aria proveniente dai
polmoni, cioè organi costituiti da sangue coagulato.
Durante gli studi all’università ho deciso di seguire gli
insegnamenti del Professor Massari che, assieme ad altri
Ferri da dissezione di M. Malpighi
studiosi, aveva da poco fondato un’accademia privata nella quale
eseguivano esperimenti e dissezioni su animali vivi e su cadaveri.
Ogni volta che partecipavo ad una dissezione mi ponevo delle nuove domande e iniziavo a pensare
che il corpo umano funzionasse diversamente da come sostenevano Galeno ed Ippocrate.
La mia frequentazione con il Prof. Massari e gli altri scienziati dell’accademia, aveva però
insospettito i medici e gli studenti della mia università che mi accusavano di non credere alla
medicina tradizionale. Questo fu l’inizio di una serie di minacce e accuse che mi accompagnarono
20
per tutta la vita. Purtroppo la maggior parte dei medici e degli
scienziati della mia epoca non voleva in alcun modo mettere in
discussione la medicina tradizionale.
Nel 1653 mi sono laureato a pieni voti e, nei mesi successivi, ho
chiesto al Professor Massari di poter avere in sposa sua sorella: il
nostro fu un matrimonio felicissimo!
Successivamente ho insegnato all’Università di Pisa e di Bologna
dove, assieme ad altri colleghi, ho ricominciato le sperimentazioni
sugli animali. So che può sembrare un atto di crudeltà, ma sono state
proprio queste osservazioni a condurmi ad una grande scoperta.
La prima scoperta
Nel corso dei miei esperimenti ho osservato con attenzione i polmoni, ed ho potuto constatare che
questi hanno una conformazione del tutto differente rispetto a quella presentatami durante i corsi
universitari. Per essere sicuro di non sbagliarmi ho trascritto tutto quello che vedevo in una lettera
da spedire al mio più stimato collaboratore pisano:
All’illustre Professor Borelli,
Ho appurato che la consistenza dei polmoni è spugnosa. I polmoni appaiono come un insieme di membrane
sottilissime che incurvandosi formano infiniti alveoli sferici simili a vescicole. Questi alveoli polmonari sono
connessi tra loro in modo che un passaggio sia sempre aperto dalla trachea agli alveoli e dall’uno all’altro, fino
alla loro terminazione nella membrana di rivestimento. La trachea, quindi, si ramifica in ogni direzione come se
fosse un albero e tali ramificazioni terminano sulla superficie esterna dei polmoni; grazie a questa struttura l’aria
transita nei polmoni sia in entrata che in uscita.
Questi alveoli sono gonfi di aria nel polmone appena asportato dagli animali ma dopo poco si afflosciano; sulla
loro superficie esterna appare una rete meravigliosa, non so se si tratti di vasi o di nervi, mi occorreranno altri
esperimenti per capirne la funzione.
Nei polmoni si ramificano anche la vena e l’arteria polmonare. Non so se questi vasi si uniscano facendo scorrere
il sangue dalle arterie alle vene in una via continua, o se sfocino tutti nella sostanza polmonare: questo è un
problema che mi tormenta a cui voglio trovare una risposta.
Prima di pubblicare questi studi vorrei sapere il suo parere e ricevere i suoi consigli.
Marcello Malpighi
Borelli approvò il mio lavoro e mi consigliò di pubblicare i miei studi prima che qualcuno mi
rubasse l’idea. Così ho continuato a studiare e a sperimentare per essere sempre più certo delle mie
affermazioni.
La seconda scoperta
Nel 1661, osservando i polmoni delle rane, ho rivisto quella rete meravigliosa e ho capito che si
trattava di una rete di piccolissimi canali. Così ho ipotizzato che quella fosse la sede del
collegamento tra vene e arterie. Per provare la mia ipotesi ho iniettato dell’acqua nera nell’arteria
polmonare e ho visto che questa tornava al cuore attraverso le vene polmonari: “Eureka”, la mia
ipotesi era giusta!
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Microscopio usato da
M. Malpighi
Usando un potente microscopio ho osservato l’esatto percorso
seguito dal sangue nei polmoni: il sangue scorre dalle arterie ai
capillari che circondano l’alveolo, dopo di ché prosegue nelle
vene. La superficie esterna degli alveoli è quindi rivestita da una
fitta rete di capillari sanguigni che rappresentano il punto di
collegamento tra arterie e vene.
La mia teoria fu presto pubblicata e i miei libri iniziarono a
circolare in tutto il mondo. Sostenuto dall’amico Borelli e dai
miei collaboratori, ho continuato a sperimentare e a diffondere le
mie teorie. Inoltre alcuni studiosi cominciarono a mandarmi
lettere in cui descrivevano le loro ipotesi e i loro esperimenti
chiedendomi un giudizio. Questo mi rese molto orgoglioso.
Dopo una vita intera dedicata alla ricerca anatomica Marcello Malpighi morì a
Roma nel 1664. Il suo contributo alla medicina e alla biologia moderna è ancora oggi ricordato in
tutto il mondo. A lui sono dedicate strade, scuole, ospedali e addirittura l’asteroide “11121
Malpighi”.
Curiosità
I polmoni pesano 1kg ciascuno ed è stato calcolato che i due polmoni insieme possiedono circa
750.000.000 di alveoli. In un uomo in buona salute, la superficie totale della membrana respiratoria
misura dai 70 agli 80 m² , equivalente circa alla superficie di un campo da tennis. Nella respirazione
tranquilla si sposta circa ½ l di aria fuori e dentro i polmoni ad ogni atto respiratorio. Nelle
inspirazioni ed espirazioni forzate si muovono al massimo 3,5 l d’aria. Nei nostri polmoni restano
sempre 1,5 l d’aria di riserva, utilizzata dall’organismo solo in caso di emergenza, cioè quando i
polmoni per qualche motivo non riescono a ventilarsi.
22
TAPPA N^11
Discutendo…
Federico: Cos’è l’alveolo?
Alice: secondo noi sono come una specie di palla che compone i polmoni.
Federico: una specie di palla piena di cosa? Una palla vuota o una palla piena? Come te
lo immagini l’alveolo? Pieno di acqua, di sangue, di aria…
Alice: no, di aria perché deve fare il passaggio dal sangue povero al sangue ricco.
Federico: quindi l’alveolo ci ricorda quale parola?
Tutti: l’alveare.
Federico: chi è che mi sa dire qual è la teoria che Malpighi contestava?
Alice: Galeno pensava che il fegato fosse l’organo più importante.
Federico: quello lo aveva già detto Harvey.
Anita: Galeno pensava che i polmoni erano formati di sangue coagulato mentre Malpighi
scoprì che in realtà avevano una consistenza spugnosa.
Federico: come ha fatto a scoprirlo? Ha fatto un esperimento?
Anita: sì ha sezionato i polmoni di rana.
Federico: e cosa ha fatto?
Anita: ha scoperto una rete di piccolissimi canali.
Federico: e come ha fatto a scoprire che c’erano?
Michele: lui mise il liquido nei polmoni e poi con il microscopio seguì tutto il suo percorso
vedendo che tornava al punto di partenza. Allora capì che quello era il percorso che
faceva il sangue, dove si ossigenava e dove rilasciava anidride carbonica, per poi tornare
a tutto il corpo. Ci mise dell’acqua nera per essere precisi.
Sofia: e così ha visto una rete meravigliosa.
Federico: cos’è la respirazione?
Sofia: la respirazione è immagazzinare ossigeno nei polmoni ed espellere l’anidride
carbonica.
Federico: questa è la funzione della respirazione, invece la respirazione come avviene?
Davide S: inspirando ed espirando.
Federico: come facciamo ad inspirare?
Elisa: con il naso.
Federico: o con la bocca.
Achille: con i polmoni che si contraggono e si rilasciano.
Federico: benissimo, come una pompa. Vi ricordate la pompa da materassino? Quando la
pompa si allarga cosa succede?
Sofia: inspiriamo.
Federico: e l’aria cosa fa? Entra dal naso o dalla bocca e va a finire nei polmoni che in
questo caso sarebbero la nostra pompa che si allarga. L’aria non entra nel nostro naso
perché vuole entrare lei, ma siamo noi che allargando la cassa toracica creiamo la
depressione dentro i polmoni, per cui la pressione dell’aria fuori da noi è più alta della
pressione dell’aria dentro di noi e quindi l’aria entra. Prima avviene l’allargamento dei
polmoni e poi entra l’aria. Quando noi buttiamo fuori l’aria cosa facciamo?
Riccardo Z: quando espiriamo l’aria, noi contraiamo i polmoni e quindi tutta l’aria
contenuta nei polmoni esce.
Federico: perché esce? Perché dentro i polmoni si crea...
Achille: una pressione più alta rispetto a fuori.
Federico: una sovrapressione! Comprimendo la cassa toracica, dentro i polmoni c’è
un’aria più compressa dell’aria che c’è fuori, allora “pffff” l’aria viene fuori.
Sofia: in pratica come una pompa.
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Federico: proprio come una pompa, la pompa che avete visto per il materassino se non
eravamo noi a schiacciare e a lasciarla andare la pompa non funzionava da sola. L’aria
entra quando nella pompa c’è una pressione più bassa che fuori e l’aria esce quando
dentro alla pompa c’è una pressione più alta che fuori.
…e sperimentando…
Esperimento “del cilindro graduato” per la misura della capacità polmonare
Abbiamo riempito un cilindro graduato e un secchio con dell’acqua, poi abbiamo immerso
nel cilindro un tubicino di plastica.
Successivamente abbiamo capovolto e immerso il cilindro nel secchio. Per misurare la
capacità polmonare è stato sufficiente espirare l’aria dentro al tubo e misurare attraverso
le tacche il volume di aria entrata nel cilindro.
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Esperimento del “naso tecnologico”
Utilizzando un particolare strumento abbiamo misurato la concentrazione di ossigeno e
anidride carbonica nella nostra classe. Con questo esperimento abbiamo constatato che
tenendo le finestre chiuse il livello di anidride carbonica era altissimo e che questo
innalzamento derivava dalle nostre espirazioni. Poi, aprendo le finestre, abbiamo visto la
concentrazione di anidride carbonica calare notevolmente.
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…abbiamo capito che:
 I polmoni sono organi di tessuto “spugnoso” situati all’interno della gabbia toracica e
protetti dalle costole;
 I polmoni sono costituiti dagli alveoli polmonari: piccole vescicole elastiche che
permettono lo scambio di ossigeno e anidride carbonica tra l’aria e il sangue;
 Quando inspiriamo i polmoni si espandono, quando espiriamo i polmoni si
comprimono;
 Quando i polmoni si dilatano si crea al loro interno una depressione che fa entrare
l’aria;
 Quando i polmoni si comprimono si crea al loro interno una “sovrapressione” che fa
uscire l’aria;
 I polmoni funzionano come una pompa in cui le camere sono gli alveoli e la valvola
è l’epiglottide.
 Ogni polmone è avvolto da una membrana detta pleura. La pleura impedisce lo
sfregamento dei polmoni contro la gabbia toracica.
 Il diaframma è un muscolo che si alza e si abbassa aiutando la respirazione.
 La nostra respirazione muove circa 1 litro di aria ad ogni espirazione o inspirazione.
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TAPPA N^12
Studio del sangue
Il 5 Marzo 2016 ci siamo recati al Dipartimento di Biologia dell’Università di
Modena dove Tiziana, una biologa, ci ha insegnato a colorare i globuli rossi e
ad osservarli al microscopio. Anche questa volta abbiamo lavorato a piccoli
gruppi e prodotto un report scientifico.
DIREZIONE DIDATTICA 8° CIRCOLO
Scuola Primaria “Emilio Po”
Via Scacciera 89/95 Modena
CLASSE QUINTA A
Lavoro di Riccardo Andrea Vaccari
15 Marzo 2016
A. Organizzazione interna del gruppo: come vi siete organizzati per svolgere
l’esperimento?
Ci siamo organizzati in questo modo: per mettere le gocce di MAY GRUNWALD, di
Acqua e di GIEMSA sul vetrino ci siamo dati dei turni. Il primo era quello che stava vicino
al microscopio e così via.
B. Tappe dell’esperimento: racconta cronologicamente le tappe seguite
nell’esperimento e
per ognuna di queste spiega cosa ha fatto ciascun componente del gruppo.
La scienziata ci ha dato, uno per gruppo, un vetrino che
aveva preparato il giorno prima con il suo sangue. È
passata tra i tavoli a versarci da un contenitore il
colorante MayGrunwald, così un componente del gruppo
versava a gocce con la pipetta sul vetrino fino a quando
il vetrino non era stato completamente riempito. Dopo
abbiamo aspettato 3 minuti, così il colorante aveva il
tempo di agire e quindi di colorare le cellule.
Successivamente abbiamo aggiunto il doppio di acqua
distillata rispetto alle gocce di MAY GRUNWALD.
Abbiamo lasciato agire sempre per 3 minuti l’acqua
distillata. In un secondo tempo la scienziata ha versato
via tutto il liquido così in un altro contenitore ha versato il
colorante GIEMSA. Successivamente abbiamo potuto
27
versare con la pipetta il colorante fino a che non si è riempito tutto il vetrino. L’ abbiamo
lasciato agire per 15 minuti. In seguito l’esperta ci ha sciacquato con l’acqua distillata il
vetrino. Ogni componente del gruppo ha versato almeno 10 gocce di colorante e di acqua.
Infine l’ esperta ha preso dei vetrini, ce li ha spiegati e fatti guardare al microscopio
elettronico a tutti. Naturalmente prima ogni gruppo si è guardato al microscopio il suo
vetrino. Abbiamo notato, vedendo al microscopio le cellule, che c’erano globuli Bianchi e
piastrine che servono per coagulare il sangue quando uno si ferisce.
(Foto: globuli rossi e un globulo bianco)
(Foto : mentre stavamo versando le gocce di colorante).
C. Scoperte:Cosa HAI imparato? Qual è l’aspetto esterno del SANGUE? Qual è
l’aspetto interno?
Da questa scoperta ho imparato molte cose, per esempio che le cellule non sono poi così
rosse e che se uno non è malato ha pochi Globuli bianchi. Vedendo il sangue dall’interno
ho scoperto che è molto più complesso di quanto sembra all’esterno, ci sono cellule
inimmaginabili.
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D. Osservazioni personali: Cosa TI ha sorpreso e cosa TI ha affascinato di
questa esperienza?
A me ha sorpreso molto che il sangue fosse così complesso perché in un liquido è molto
difficile farci passare cellule ( Globuli bianchi rossi piastrine) . A me ha affascinato vedere
così tante cellule in un pezzo piccolo di sangue.
E. Come TI SENTIVI MENTRE FACEVI l’esperimento?
Mentre facevo l’esperimento mi sentivo molto agitato e contento: agitato perché avevo
timore che mi cadesse qualche goccia di colorante per terra o altrove; contento perché è
stata un esperienza bellissima, e sarebbe piacevole poter ripetere più spesso vari
esperimenti.
F. Domande: Cosa è rimasto incompreso? Quali curiosità TI sono rimaste
riguardo al cuore? Che
domande fareste ad uno scienziato?
No, la scienziata ed il Prof Corni hanno spiegato in maniere dettagliata tutto quello che
c’era da sapere sul sangue e sul cuore.La domanda che farei ad uno scienziato è quanto
va veloce il sangue nei vari canali cioè Arterie, Vene e capillari.
29
TAPPA N^13
Studio dei polmoni
Dopo aver sezionato il cuore abbiamo avuto il desiderio di ripetere
l’esperimento con i polmoni.
Ogni gruppo ha lavorato dividendosi dei ruoli:




Chirurgo: seziona, osserva e studia le parti dell’apparato respiratorio;
Infermiere: aiuta il chirurgo nella sezione e nello studio dell’apparato respiratorio;
Disegnatore: disegna i polmoni da diversi punti di vista e scatta 3 foto a piacere;
Verbalizzatore: scrive tutto quello che dicono il chirurgo e l’infermiere, compila la
scheda di osservazione .
Le tappe seguite sono le seguenti:
1. Osservazione dei polmoni: descrizione e disegno del loro aspetto esterno;
2. Esplorazione dei polmoni: descrizione e disegno del loro aspetto interno.
3. Redazione di un report scientifico
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TAPPA N^14
Elaborazione di un report scientifico
DIREZIONE DIDATTICA 8° CIRCOLO
Scuola Primaria “Emilio Po”
Via Scacciera 89/95 Modena
CLASSE QUINTA A
Lavoro di Anita, Fabio, Giselle, Riccardo Z
13 Aprile 2016
a. Organizzazione interna del gruppo: come vi siete organizzati per svolgere
l’esperimento?
Prima di svolgere l’ esperimento ci siamo divisi i compiti :
- Chirurgo (Fabio) : analizza e studia l’aspetto interno ed esterno dell’organo;
-
infermiere (Giselle):assiste e aiuta il chirurgo;
-
Verbalizzatore (Riccardo): descrive i polmoni dai vari punti di vista aiutato dal
chirurgo;
-
l’illustratore (Anita): disegna e osserva i polmoni.
b. Tappe dell’esperimento: racconta cronologicamente le tappe seguite
nell’esperimento e per ognuna di queste spiega cosa ha fatto ciascun
componente del gruppo.
Tappa 1
Per prima cosa , dopo aver assegnato i compiti, abbiamo steso sul tavolo un sacchetto
della spazzatura per evitare di sporcarlo e poi ci siamo messi dei guanti per lo stesso
motivo.
Tappa 2
Dopo esserci stati distribuiti i polmoni di suino l’ illustratore ha disegnato l’aspetto
esterno davanti e dietro e il verbalizzatore ha descritto e compilato la scheda report e
ha fatto alcune foto.
Tappa 3
Per confermare che la trachea si trovasse accanto all’esofago abbiamo preso un tubo
in plastica, dopo averlo inserito nella trachea, ci abbiamo soffiato dentro e di
conseguenza i polmoni si gonfiavano. Poi ci hanno distribuito dei cutter che abbiamo
utilizzato per aprire l’organo (vie aeree comprese), quindi illustratore e verbalizzatore
hanno continuato il loro lavoro. Infilando una cannuccia nei bronchi guardavamo dove
finivano le vie aeree.
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C. Scoperte: Cosa HAI imparato? Qual è l’aspetto esterno dei POLMONI?
Qual è l’aspetto interno?
Dall’esperimento abbiamo scoperto che i polmoni hanno una consistenza morbida e
spugnosa ( come ci ha annunciato lo scienziato Malpighi) e che in mezzo ai polmoni c’è
una ghiandola chiamata “Timo” di forma circolare e scura.
I polmoni sono organi cavi situati nella cassa toracica.
L’aspetto esterno è morbido ed elastico e di colore rosa/rosso. Mentre l’aspetto interno è
uguale a quello esterno soltanto più umido e con grumi di sangue non coagulato
d. Osservazioni personali: Cosa TI ha sorpreso e cosa TI ha affascinato di questa
esperienza?
Dell’osservazione ci ha sorpresi la consistenza dei polmoni .
e. Come TI SENTIVI MENTRE FACEVI l’esperimento?
Durante l’esperimento non ci sentivamo particolarmente emozionati
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33
TAPPA N^15
Riflessioni conclusive
Mohamed: L’attività che più mi è piaciuta in questi 5 anni di progetto è quella sui polmoni
e sul cuore. È stato magnifico dissezionarli.
Davide D.B.: Se dovessi studiare un nuovo organo, ad esempio il fegato, lo dissezionerei
per vederlo meglio e studiarlo bene, farei gli esercizi e andrei a vedere gli scienziati,
guarderei programmi tv sul corpo umano e studierei a casa, starei attento alla lezione e
chiederei le cose che non capisco.
Giselle: Se dovessi parlare del progetto ad un bambino di 4^ gli direi di prepararsi che non
sarà facile! Dovrà stare attento, osservare e se possibile intervenire (opportunamente).
Sofia: Se dovessi studiare un nuovo organo, ad esempio il fegato, non so come
procederei, ma so che prima vorrei studiare il suo funzionamento e poi come è fatto.
Samuele: Del progetto mi sono piaciute le uscite, gli esperimenti, gli argomenti e i
pomeriggi di ragionamento.
Lorenzo: Del progetto mi è piaciuto il dissezionamento degli organi e l’uscita al
dipartimento. Non mi è tanto piaciuto il lavoro a gruppi.
Agnese: Se dovessi studiare un nuovo organo innanzitutto ipotizzerei e poi per verificare
le mie idee farei degli esperimenti.
Achille: Del progetto piccoli scienziati mi sono piaciuti in particolare i lavori di gruppo a
casa, le conversazioni e gli esperimenti (quindi tutto), perché divertenti, veloci e
interessanti.
Fabio: Se dovessi parlare del progetto ad un bambino di 4^ gli direi che è una cosa
veramente magnifica fare così tanti esperimenti e soprattutto le dissezioni. Ma devo
ringraziare molto le mie maestre per tutto quello che hanno fatto per noi.
Riccardo V: Se dovessi studiare un nuovo organo, ad esempio il fegato, lo dissezionerei e
lo studierei approfonditamente e poi vedrei se il fegato ha dei collegamenti con i due
apparati circolatorio-respiratorio.
Riccardo T: Se dovessi parlare del progetto con un bambino di 4^ gli direi che dovrà
studiare bene le cose per poi non dimenticarsele.
Michele: Del progetto mi è piaciuto tutto perché intelligentissimo e interessantissimo.
Mentre non mi è piaciuto il fatto che non finiremo gli apparati.
Davide S: Ad un bambino di 4^ direi che deve stare attento perché è divertente e
interessante.
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Rebecca B: Del progetto mi sono piaciute le uscite fatte, gli esperimenti e il metodo molto
interessante.
Elisa: Se dovessi parlare del progetto ad un bambino di 4^ gli direi che un po’ si
annoierebbe ma quando fai gli esperimenti ti diverti. Per migliorare il progetto suggerisco
di andare a fare gli esperimenti fuori in giardino.
Greta: Se dovessi parlare del progetto ad un bambino di 4^ gli direi di stare attento mentre
le insegnanti spiegano e di divertirsi (senza esagerare). Per migliorare il progetto
suggerisco di non parlare tanto ma di farci capire a noi con l’intelligenza.
Riccardo Z: Del progetto piccoli scienziati mi è piaciuta la dissezione del cuore e dei
polmoni e avere scoperto come funzionano quasi tutti gli organi del cuore. Per migliorare il
progetto suggerisco di dissezionare tutti gli organi così li potranno capire meglio.
Anita: Mi sono piaciute tutte le attività di questi cinque anni perché le maestre di “piccoli
scienziati” hanno reso con storie divertenti gli argomenti più interessanti.
Alice: Se dovessi studiare un nuovo organo, come il fegato, vorrei fare esattamente lo
stesso procedimento che abbiamo fatto con gli altri; partire a piccoli passi fino ad arrivare
ad argomenti complessi che ti danno le informazioni più importanti.
Hassan: Se dovessi parlare del progetto con un bambino di 4^ gli direi che tutto questo di
sicuro gli piacerà, che dovrà lavorare molto ma con il trascorrere del tempo gli piacerebbe
un sacco.
Ting: Del progetto mi sono piaciuti gli esperimenti con gli organi (anche se mi fa un po’
schifo vederli da dentro).
Camilla: Per studiare un nuovo organo, ad esempio il fegato, procederei come abbiamo
fatto quest’anno, analizzando e sezionando gli organi. Approfondirei con “Pico”, Federico
Corni, Elena (ed ovviamente Sara) leggendo storie.
Selin: Del progetto mi è piaciuto vedere e toccare dal vero il cuore e i polmoni di un
animale. Per migliorare il progetto suggerisco di toccare anche gli altri organi per studiarli
meglio.
Rebecca F: Di questo progetto mi ha sorpreso tutto, ma la cosa che mi è piaciuta di più è
di aver analizzato tutti gli organi (cuore e polmoni) che abbiamo fatto e anche dei
liquidi/tessuti (sangue) attraverso esperimenti svolti a scuola e nelle uscite.
35
Riflessioni conclusive dei genitori
 Mio figlio ha descritto con entusiasmo gli esperimenti fatti a scuola, in particolare
quelli sul cuore, sui polmoni e sul sangue.
 Mio figlio ha mostrato maggior interesse per scienze.
 Questo approccio narrativo-sperimentale aiuterà mio figlio a ricordare meglio le cose
che ha studiato.
 Questo progetto ha permesso di approfondire argomenti non comuni con l’aiuto e la
collaborazione di esperti e dei compagni svolgendo un ottimo lavoro di gruppo. Pur
essendo un progetto impegnativo e di lunga durata non è stato vissuto come un peso,
bensì come un arricchimento. Inoltre spaziare in vari campi dell’ambito scientifico li ha
aiutati nella crescita formativa.
 Mio figlio ha riferito di aver dissezionato il cuore e i polmoni.
 Mio figlio ha parlato del progetto in modo positivo e adeguato, ha riferito gli
esperimenti dell’anidride carbonica e quello con le pompe.
 Mio figlio ha parlato moltissimo di quello che ha fatto a scuola. Lavorare in gruppo
serve ai bambini a collaborare e a confrontarsi. Attribuisco molta importanza al
progetto perché sperimentare nuovi sistemi didattici è sempre un’esperienza,
indipendentemente dall’esito di questi. Inoltre sperimentare direttamente è una buona
cosa.
 Il progetto è importante perché è una dimostrazione di come la teoria possa essere
applicata.
 Il progetto è molto importante perché i bambini iniziano ad apprendere nozioni su
materie che generalmente non fanno parte del percorso scolastico.
 È un modo nuovo innovativo che rende i bambini partecipi dello studio. Vedere come
è composto un cuore ha un impatto immediato rispetto a leggerlo in un libro e
guardare le figure.
 Attribuisco moltissima importanza al progetto perché crea continuità negli anni.
 Ritengo sia molto utile promuovere un sistema interattivo per la comprensione delle
scienze.
 Mio figlio grazie ai lavori svolti in classe ha capito meglio gli argomenti trattati.
 Deduco che mio figlio abbia sviluppato maggiore competenza in scienze da come è
riuscito a elaborare i report sugli esperimenti.
 Credo sia importante che la scuola sia collegata al mondo universitario, lo stretto
contatto tra questi due mondi apparentemente così lontani può consentire, tra l’altro,
la realizzazione di libri scolastici più adeguati alle capacità cognitive di bambini di
quest’età.
 Toccare con mano, nel vero senso della parola, la scienza ha aiutato a fissare i
concetti descritti nei libri. Ha sviluppato capacità di “agganciare” concetti di scienze
anche ad altre materie.
36
ALLEGATI
1.
2.
3.
4.
Verifica apparato cardiocircolatorio
Verifica apparato respiratorio
Questionario sul progetto rivolto ai bambini
Questionario sul progetto rivolto ai genitori
37
Fly UP