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tumore al seno - Clinica Castelli

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tumore al seno - Clinica Castelli
TUMORE
AL SENO
EDUCATIONAL
Prevenzione
e chirurgia
CLINICA CASTELLI
INDICE
Tumore al seno: conoscere, curare, guarire . . . . 3
PRIMA PARTE
Epidemiologia e fattori di rischio. . . . . . . . . . . . 4
Prevenzione e diagnosi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
L’autoesame. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
La visita specialistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
- Mammografia
- Ecografia
- Esame citologico
SECONDA PARTE
La terapia in Clinica Castelli. . . . . . . . . . . . . . 11
Il percorso chirurgico. . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Chirurgia plastica e ricostruttiva. . . . . . . . . . 14
Responsabile Scientifico:
Dr. Roberto Sacco
Responsabile Dipartimento Area Chirurgica
e U.O. Chirurgia Generale di Clinica Castelli
Tumore al seno:
conoscere, curare, guarire
Il tumore al seno non è una patologia
qualsiasi poiché investe problematiche
fisiche, psicologiche e comportamentali
molto complesse. Obiettivo di questo
Educational è suscitare interesse e
attenzione verso un problema attuale
eppure ancora sottostimato. È infatti
importante divulgare una corretta e
seria informazione medica, basandosi
sulla convinzione che l’educazione e
l’informazione sanitaria giocano un
ruolo fondamentale.
Il tumore alla mammella rappresenta un
problema prioritario di sanità pubblica
che coinvolge, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un milione
e mezzo di donne l’anno in tutto il
mondo, di cui circa 30.000 in Italia.
Gli importanti progressi terapeutici
conseguiti per questo tipo di tumore
si traducono in un’elevata curabilità,
con buone possibilità di guarigione.
Per ottenere tali risultati è importante
svolgere una costante attività di
prevenzione. Poche neoplasie hanno
subito, nel corso degli ultimi anni,
importanti progressi in termini di
prognosi come è accaduto per il tumore
alla mammella. Questo successo è stato
determinato dai progressi raggiunti
in ambito terapeutico, ma soprattutto
grazie all’impegno e alla costanza delle
donne nel sottoporsi a controlli più
frequenti e mirati che hanno permesso
diagnosi sempre più precoci.
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CLINICA CASTELLI
Epidemiologia e
fattori di rischio
L’insorgenza del tumore al seno può
essere associata ad alcuni fattori di
rischio, legati a indicatori demografici
e sociologici, a fattori costituzionali,
fisiologici, riproduttivi e ambientali
che possono fare da “campanelli
di allarme” e manifestare una certa
predisposizione.
FATTORI COSTITUZIONALI,
FISIOLOGICI E RIPRODUTTIVI
• Familiarità
• Elevato peso alla nascita
• Menarca precoce
• Statura elevata
• Gravidanza in età avanzata
• Mancanza di latte
o allattamento breve
• Obesità o sovrappeso
in menopausa
• Elevati livelli sierici di testosterone
e di estradiolo
• Bassi livelli di SHBG in menopausa
INDICATORI DEMOGRAFICI
E SOCIOLOGICI
• Età
• Appartenenza a popolazioni
occidentali ricche
• Condizione socio-culturale agiata
• Migrazione in Paesi ricchi
in età prepubere o puberale
FATTORI AMBIENTALI
• Radiazioni ionizzanti
(specie in età prepubere o puberale)
• Terapie ormonali per menopausa
• Assunzione di contraccettivi orali
• Dieta inadeguata, povera di frutta,
verdura e fitoestrogeni
• Scarsa attività fisica
• Eccessivo consumo di alcolici
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Prevenzione
e diagnosi
Il tumore al seno può manifestarsi come
un nodulo, un ispessimento del tessuto
mammario, una rientranza della cute
oppure come secrezione ematica dal
capezzolo, scoperti nel corso di una
visita senologica o mediante un controllo
effettuato dalla donna stessa.
È importante quindi apprendere la
tecnica dell’autoesame e seguire un
programma di controlli periodici stabiliti
con lo specialista, con la consapevolezza
che non tutte le lesioni palpabili sono
necessariamente tumori maligni.
L’autoesame
È molto importante imparare a
conoscere il proprio seno e riferire al
medico quei cambiamenti che solo la paziente
può avvertire attraverso l’autopalpazione. Se eseguita
regolarmente e in modo accurato, tale metodica può
identificare carcinomi ancora allo stadio iniziale, quando
è possibile una completa guarigione e intervenire con una
terapia chirurgica “conservativa”.
Poiché permette di capire se il tessuto mammario ha una
consistenza omogenea, oppure se presenta indurimenti
circoscritti, l’autoesame dovrebbe essere praticato una volta
al mese una settimana dopo la fine del ciclo mestruale,
quando il seno è meno gonfio e non si avverte dolore.
È consigliato anche alle ragazze giovani, fin
dal menarca (prima mestruazione). In caso
di menopausa, si può scegliere un
giorno qualsiasi del mese.
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CLINICA CASTELLI
Prevenzione
e diagnosi
Step by step, l’autoesame in modo corretto:
A In piedi davanti allo specchio portare
le braccia tese in alto e poi in basso,
osservando se risultano sporgenze,
infossamenti, screpolature e ulcere della
pelle o del capezzolo che segnalino una
certa differenza tra una mammella e
l’altra. (fig. 1)
B Eseguire, nella stessa posizione, una
delicata spremitura del capezzolo, per
verificare una eventuale fuoriuscita di
liquido giallo-rossastro. (fig. 2)
C In posizione supina, tenere una mano
dietro la testa ed esaminare la mammella
con la mano libera, usando la parte piatta
delle dita distese e accostate tra loro.
Mantenendole premute su una zona del
seno, eseguire un movimento circolare
in modo da far scorrere la pelle e il
tessuto sulle ossa sottostanti. Esaminare
tutta la mammella fino all’ascella,
compresa l’area del capezzolo. Fare
attenzione a non premere con la punta
delle dita oppure ad afferrare il seno
tra il pollice e le altre dita: può essere
un’inutile fonte di allarmismo, poiché si
potrebbero percepire “falsi noduli” creati
da un’errata pressione. (fig. 3)
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(fig. 1)
(fig. 2)
(fig. 3)
Prevenzione
e diagnosi
Consigli e informazioni utili:
I tumori maligni si manifestano di solito
con noduli indolori. Quindi, considerato
che è molto frequente sentire dolore
al seno, soprattutto durante il periodo
mestruale o premestruale, non lo si può
considerare un vero e proprio sintomo.
Non deve preoccupare la presenza di
alcuni piccoli noduli; è invece bene
procedere ad accertamenti diagnostici
se si percepiscono noduli unici o più
grossi, superficiali e sporgenti.
Se eseguiti in modo indiscriminato,
gli esami possono suscitare inutili
allarmismi.
È sempre bene rivolgersi a uno specialista quando si percepiscono noduli o si
desidera effettuare dei controlli.
7
CLINICA CASTELLI
La visita
specialistica
Quando una donna scopre un nodulo
o altre anomalie al seno è necessario
rivolgersi a uno specialista senologo.
Di solito è sufficiente sottoporsi a una
visita per poter affermare che si tratta
di forme benigne, come fibroadenomi,
cisti o mastiti. In un certo numero di
casi, invece, sono necessari particolari
indagini o anche l’asportazione del
nodulo.
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La visita
specialistica
La mammografia
È un esame molto utile, il più accurato
per diagnosticare il tumore alla
mammella. Si consiglia un primo esame
mammografico a 40 anni, eseguendone
3 fra i 40 e i 50 anni e una ogni due
anni dopo i 50.
Si tratta di un’indagine radiologica
semplice, che utilizza Raggi X a basso
dosaggio. Anche se specifica per il
tumore al seno, è poco efficace con
mammelle “dense” e perciò raccomandata solo dopo una certa età,
eseguita secondo un calendario
programmato con lo specialista. Questo esame permette di evidenziare
tumori molto piccoli, di pochi millimetri,
prima ancora che si manifestino con
la visita specialistica (che, comunque,
conserva la sua importanza e il suo
ruolo complementare nell’interpretare i
dati strumentali).
L’ecografia
Non è un esame invasivo, è facilmente
ripetibile e serve soprattutto a distinguere
le formazioni solide da quelle cistiche.
Considerato che la mammografia è
poco utile per le mammelle di una certa
densità, tipica delle donne giovani,
l’ecografia è consigliata prima dei 40
anni.
L’esame citologico
Consiste nell’analisi di eventuali
secrezioni del capezzolo o di materiale
prelevato per aspirazione con ago o
siringa. Si tratta di un esame molto utile
per verificare la presenza o meno di
cellule maligne.
Altre indagini strumentali, come la TAC,
la Risonanza Magnetica Nucleare o
la PET vanno valutate di volta in volta
con lo specialista, a completamento
delle altre metodiche di indagine già
descritte.
9
CLINICA CASTELLI
LA TERAPIA IN
CLINICA CASTELLI
Il percorso ambulatoriale
Il Dipartimento di Area Chirurgica
dispone di un Ambulatorio Senologico
che riceve le pazienti su indicazione
del Medico di Assistenza Primaria, sia
in convenzione con il Sistema Sanitario
Nazionale, sia in Regime Privatistico.
Le visite possono seguire due
percorsi differenti: uno per pazienti
asintomatiche, per le quali sono
previsti controlli periodici annuali
o programmati, con tempi d’attesa
concordati con le pazienti stesse; uno
per pazienti sintomatiche, che hanno
riscontrato un problema al seno e
hanno bisogno di una visita immediata
con eventuali indagini strumentali
complementari.
Se l’esito della visita e delle eventuali
indagini strumentali danno risultati
negativi per patologia sospetta, la
paziente può rivolgersi al proprio
Medico curante con il programma di
controllo preventivo; in caso di esito
positivo per patologia mammaria viene
programmato il ricovero per intervento
o per ulteriori indagini, in seguito
a un approfondito colloquio con lo
specialista.
In questa fase del percorso, la paziente
viene seguita sia dal Chirurgo sia dal
Radiologo, che si confrontano per una
valutazione completa e multidisciplinare
e per definire il trattamento terapeutico
più appropriato.
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CLINICA CASTELLI
LA TERAPIA IN
CLINICA CASTELLI
Il percorso chirurgico
L’intervento chirurgico è sempre il primo
e più importante presidio per il controllo
locale del tumore.
La percentuale di noduli tumorali
di piccole dimensioni (inferiori cioè
a 1-1,5 cm) individuati precocemente
al momento della diagnosi è andata
progressivamente aumentando negli
ultimi anni: grazie anche ai programmi
di screening si aggira intorno al 40%
di tutti gli interventi di chirurgia della
mammella.
Nei tumori di diametro inferiore al
centimetro si è ormai dimostrato
che l’interessamento dei linfonodi
dell’ascella è inferiore al 10%. Questo
significa che per oltre il 90% dei piccoli
tumori risulta inutile asportare i linfonodi
dell’ascella.
L’ampiezza del tessuto che può essere
eventualmente asportato viene decisa
in base al tipo di tumore osservato al
microscopio e secondo il suo stadio di
sviluppo.
LA TERAPIA IN
CLINICA CASTELLI
Le tecniche chirurgiche
Con tali importanti premesse si è potuta
introdurre una nuova tecnica operatoria
che individua il cosiddetto linfonodo
sentinella, una tecnica che prevede
l’asportazione e l’esame al microscopio
del linfonodo. Nel caso in cui il
risultato è negativo per metastasi, non
è necessario eseguire lo svuotamento
del cavo ascellare. Per effettuare tale
metodica il Servizio di Radiologia di
Clinica Castelli collabora con i reparti
di Medicina Nucleare di Centri
convenzionati per la radiolocalizzazione
di lesioni non palpabili e la biopsia del
linfonodo sentinella.
Nei tumori mammari infiltranti che non
superano i 2 centimetri di diametro,
la tecnica più utilizzata è la
quadrantectomia, ovvero l’asportazione di una parte limitata della
mammella comprendente il tumore; in
caso di positività o di evidenza clinica
di adenopatia ascellare palpabile, è
possibile asportare anche il linfonodo
ascellare. A questa metodica segue
sempre un trattamento radiante della
mammella residua.
In presenza di tumori localmente
avanzati, è invece necessario ricorrere
alla mastectomia, l’asportazione completa della ghiandola mammaria. In
seguito a questo drastico e traumatico
- ma talvolta inevitabile - rimedio, può
seguire la ricostruzione del seno.
Incisione per
quadrantectomia
supero-esterna e dissezione
ascellare in continuità.
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CLINICA CASTELLI
LA TERAPIA IN
CLINICA CASTELLI
Chirurgia plastica
e ricostruttiva
La mastectomia comporta sempre
un trauma notevole che può portare
anche a gravi forme di depressione.
È importante essere quindi informate
sulla possibilità di ricostruire il seno,
raggiungendo buoni risultati con tempi
e modalità diverse.
Per garantire alla paziente le migliori
cure possibili e un percorso completo
e personalizzato, in Clinica Castelli
lavorano in stretta collaborazione
il Chirurgo Senologo e il Chirurgo
Plastico. Esistono, infatti, diverse
tecniche chirurgiche, valutate di volta
in volta e adattate alle esigenze della
paziente.
Gli interventi di Chirurgia Ricostruttiva
possono essere eseguiti contemporaneamente alla mastectomia oppure a
distanza di alcuni mesi.
Quando è possibile, si preferisce la
ricostruzione immediata con protesi
definitive o temporanee, chiamate
“espansori”, che modellano i tessuti
mancanti e che poi verranno sostituiti
in un secondo tempo. I risultati sono
eccellenti e si ha al tempo stesso la
possibilità di correggere eventualmente
anche la mammella contro laterale.
Altri interventi più complessi prevedono
la ricostruzione della mammella con
lembi di tessuto autologhi prelevati dal
muscolo gran dorsale o dal muscolo
retto addominale.
Il ricovero per intervento chirurgico
prevede il rispetto di protocolli terapeutici
assistenziali convalidati da centri di
riferimento internazionali e differenziati
per patologia. Quando viene dimessa,
la paziente riceve un programma di
terapia complementare e di follow-up,
condivisi con lo Specialista Oncologo
consulente.
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CLINICA CASTELLI
Clinica Castelli è una Casa di Cura
polispecialistica, nata a Bergamo nel
1933 e accreditata con il Servizio Sanitario
Nazionale.
La Clinica è suddivisa in tre Dipartimenti,
ciascuno dei quali si compone di Unità
Operative specifiche.
Il Dipartimento di Area Chirurgica comprende le Unità di Chirurgia Generale, di
Oculistica e di Otorinolaringoiatria.
Il Dipartimento di Area Medica è composto
da due Unità Operative: Cardiomedicina
e Medicina Interna, che include il Servizio
di Diabetologia.
Il Dipartimento dei Servizi Sanitari
comprende il Servizio di Radiologia
e Diagnostica per Immagini, il Servizio di Anestesia e Rianimazione, il
Laboratorio Analisi e il Servizio di
Gastroenterologia-Chirurgia ed Endoscopia Digestiva.
L’U.O. di Chirurgia Generale Il Reparto dispone di 42 posti letto accreditati
con il Servizio Sanitario Nazionale, uno
dei quali in Day Hospital. L’attività si
concentra soprattutto sulle patologie
degli organi della cavità addominale,
effettuando trattamenti chirurgici delle
malattie tumorali e infiammatorie del
tratto gastro-enterico e patologie delle
vie urinarie. Grazie alla collaborazione
con le altre Specialità della Clinica, l’U.O.
di Chirurgia Generale offre al paziente
un’assistenza completa ed efficace. Sono
molte, infatti, le patologie trattate seguendo
un approccio multidisciplinare mirato,
tra cui le patologie benigne e maligne
della mammella. Il Servizio di Senologia,
coordinato dal Dr. Livio Mapelli, opera in
stretta collaborazione con l’oncologo e
con il chirurgo plastico-ricostruttivo.
CLINICA CASTELLI
Via G. Mazzini 11 - 24128 Bergamo - Italia
CUP +39 035 283 820
Tel. +39 035 283 111 - Fax +39 035 247 792
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