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per donne operate al seno

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per donne operate al seno
P.O. Rho – Passirana
U.O. Recupero e Rieducazione Funzionale
dedicato
alle donne
1
A cura di:
Carmen Bonetto
(Responsabile del progetto)
Fulvia Basilico
Cinzia Belingheri
Bruno Bescapè
Maria Enrica Borsani
Annamaria Bosetti
Cinzia Capelli
Raffaella Carpanese
Paolo Martinez
Daniela Realdon
2
INDICE
INTRODUZIONE ......................................................……4
LE TECNICHE DI INTERVENTO CHIRURGICO ..................... 5
GLI ESPANSORI .......................................................... 5
Il POST INTERVENTO ................................................... 6
RITORNO ALLA VITA QUOTIDIANA ................................ 7
CONSIGLI PRATICI ...................................................... 8
PROTESI MAMMARIE ESTERNE .................................... 11
ESERCIZI PER UN RAPIDO RITORNO ALL’EQUILIBRIO MOTORIO
12
ESERCIZI ................................................................ 13
OPERATORI SANITARI DI RIFERIMENTO ........................ 21
APPUNTI PERSONALI ................................................. 22
3
INTRODUZIONE
Con questo opuscolo ci rivolgiamo alle donne che hanno subito un
intervento chirurgico per diagnosi di tumore al seno e che stanno
affrontando un percorso terapeutico verso la guarigione.
Vogliamo fornire una guida per vivere con serenità e consapevolezza
questo particolare momento della vita, dando un aiuto informativo e
pratico su cosa conoscere e
come gestire il ritorno alla vita
quotidiana.
Il ruolo attivo e consapevole
della donna migliora infatti, in
modo
ormai
unanimemente
riconosciuto, le potenzialità del
processo di guarigione.
Partecipare
ad
un’attività
riabilitativa ha un effetto positivo
anche sul piano psicologico ed
emozionale: poter parlare di ciò che si sta vivendo aiuta a superare
meglio i problemi di questo periodo.
Ed è per questo che la presenza del Fisioterapista e dello Psicologo,
ove opportuno o richiesto, è un punto di riferimento per tutte le
informazioni e le risposte alle domande e ai dubbi che naturalmente
sorgono.
4
LE TECNICHE DI INTERVENTO CHIRURGICO
Vediamo innanzitutto quali sono le tecniche di intervento chirurgico
oggi più utilizzate:
-
La MASTECTOMIA RADICALE, che consiste nella asportazione
dell’intera ghiandola mammaria.
La QUADRANTECTOMIA, che consiste in un intervento più
limitato in cui viene asportata solo una parte di ghiandola
mammaria (un quadrante) in cui ha sede il nodulo.
Nell’intervento di mastectomia radicale e nella quadrantectomia, nel
caso in cui risulti positivo il riscontro diagnostico sul LINFONODO
SENTINELLA,
viene
effettuato
lo
svuotamento
ascellare
(LINFADENECTOMIA) che consiste nell’asportazione dei tre livelli dei
linfonodi situati nel cavo ascellare.
GLI ESPANSORI
In concomitanza con l’intervento di mastectomia vi può essere
l’indicazione all’impianto di espansore cutaneo (espander) o di
espansore protesico permanente.
L’espansore cutaneo è costituito da un involucro inserito al di sotto
del piano muscolare e riempito ad intervalli di 7/15 giorni, con
soluzione
fisiologica
dall’esterno
attraverso
una
valvola
sottocutanea.
L’espander viene poi sostituito da una protesi in silicone con un
secondo intervento dopo aver ottenuto una buona espansione della
cute.
L’ espansore permanente invece viene inserito durante l’intervento e
non sostituito.
5
Il POST INTERVENTO
In tutti i casi, per permettere la fuoruscita del siero che si forma
nella zona operata,viene posizionato un drenaggio che viene
rimosso dopo qualche giorno.
La presenza del tubo di drenaggio, associata alla trazione esercitata
dai punti di sutura e dalla medicazione può favorire un’immobilità
temporanea della spalla e del braccio interessati. Anche la
respirazione tende ad essere influenzata dalla rigidità del torace, con
la conseguenza di una sensazione di “respiro corto” e affanno.
Nel decorso post-operatorio raramente si possono manifestare delle
complicanze,tuttavia
nei
giorni
immediatamente
seguenti
l’intervento a volte compaiono sensazioni soggettive di pesantezza
del braccio,senso di stiramento, costrizione e dolore riferito alla
ferita, all’ascella e talvolta al torace.
Può comparire anche dolore alla spalla o alla scapola o si può avere
l’impressione come di un cuscinetto o di un cartone sotto l’ascella.
Talora si percepiscono formicolii, diminuzione della sensibilità e
dolore a fitte a livello del braccio e dell’avambraccio.
E’ indispensabile per la paziente sapere che si tratta di sensazioni
legate alla prima fase post-operatoria,che variano da persona a
persona e che tendono comunque a scomparire gradualmente nel
tempo.
Nonostante la presenza di questa sintomatologia, la normale motilità
del braccio, del collo e del torace della parte operata deve essere
mantenuta fin dal primo giorno, compiendo senza apprensione tutte
le attività di igiene e cura quotidiana nel rispetto della propria soglia
del dolore ed evitando eccessivi e bruschi stiramenti.
6
RITORNO ALLA VITA QUOTIDIANA
Progressivamente, nelle settimane successive, si incrementeranno
sia l’attività motoria relativa al braccio sia quella generale, allo
scopo di raggiungere la forma fisica e psicologica necessaria ad
affrontare con energia e serenità il ritorno alla propria vita familiare,
lavorativa e sociale.
La ripresa dell’attività motoria è
fondamentale per evitare limitazioni
alle
articolazioni,
contratture
muscolari a livello della spalla e del
collo e per facilitare la circolazione
linfatica,
prevenendo
quindi
il
rischio di linfedema (“gonfiore”)
dell’arto superiore.
Il linfedema del braccio è dovuto all’asportazione dei linfonodi del
cavo ascellare che hanno il compito di filtrare la linfa del braccio, del
torace e della mammella.
Sebbene dopo l’asportazione la linfa trovi di solito vie secondarie
attraverso cui fluire, vi può essere una tendenza al ristagno nei
tessuti dell’arto superiore, con la comparsa di gonfiore a livello di
gomito, mano o avambraccio o nella sua interezza.
7
CONSIGLI PRATICI
Per prevenire il linfedema del braccio e salvaguardarne la
funzionalità è importante mettere in pratica queste semplici regole:
evitare attività faticose e movimenti
interessato eseguiti con sforzo
non portare pesi eccessivi per lungo tempo ed evitare di portare
manici e tracolle di borse sul braccio e sulla spalla
durante i lavori di cucina, giardinaggio e pulizia domestica con
detergenti o sostanze irritanti indossare guanti protettivi. In caso
di tagli, spinate di fiori o ortaggi,graffi, punture d’insetto e di ago
sul braccio disinfettarsi accuratamente
l’esposizione al sole deve essere graduale evitando le ore di
maggior calura e proteggendo la cute del braccio con una crema
ad alta protezione
ripetitivi
del
braccio
8
non esporre il braccio a shock termici: calore troppo elevato
(ferro da stiro, asciuga-capelli, forno) e freddo troppo intenso
(gelo, freezer)
evitare bagni o docce con acqua molto calda ed usare cautela
con saune e bagni turchi
per la depilazione del braccio e dell’ascella in genere il rasoio
elettrico è più consigliabile rispetto a cerette e creme depilatorie
evitare l’uso di bracciali, anelli e polsini stretti, nonché di
indossare indumenti sintetici che tendono ad aumentare la
temperatura cutanea del braccio
indossare reggiseni con spalline larghe, che non “taglino” la
spalla
evitare di praticare iniezioni, prelievi, fleboclisi, misurazioni della
pressione arteriosa sul braccio dal lato dell’intervento
controllare il proprio peso, poiché il grasso si deposita
maggiormente nel braccio che ha un deficit circolatorio; inoltre
l’eccessivo aumento di peso
rende
più
impacciati
i
movimenti e sottopone a stress
osteo-articolare
la
colonna
vertebrale, il bacino e gli arti
inferiori; è bene quindi ridurre
l’assunzione di cibi contenenti
grassi animali, di insaccati,di
spezie, di zuccheri e di sale, di
alcolici e di cibi conservati artificialmente, mentre è
raccomandabile una dieta ricca di vitamine e fibre.
Se nonostante tutte le precauzioni adottate, si verificasse un
arrossamento o un aumento di volume del braccio, anche se di lieve
entità, è necessario rivolgersi al Medico Fisiatra presso un Centro di
Riabilitazione per la terapia più idonea.
Per il trattamento del linfedema sono possibili diverse strategie:
9
riposo con il braccio sollevato e appoggiato su cuscini con la
mano all’altezza della spalla
esercizi per favorire il ritorno linfatico-venoso indicati dal
Fisioterapista
ciclo di linfodrenaggio manuale con bendaggio multistrato
eseguito dal Massofisioterapista.
Nel trattamento con il metodo “LEDUC” viene effettuato il
linfodrenaggio manuale e successivamente viene applicato un
bendaggio multistrato che non limita completamente i
movimenti.
Con il bendaggio è importantissimo che col braccio vengano
eseguiti sia i normali movimenti quotidiani sia quelli insegnati dal
massofisioterapista che consiglierà inoltre l’utilizzo di creme
specifiche per la prevenzione di eventuali arrossamenti della cute
alla fine del ciclo di linfodrenaggio si consiglia vivamente di
contenere il braccio stesso con un ausilio elastico acquistabile in
un negozio di articoli sanitari (guaina elastica) avente una
pressione tra i 30 e i 40 millimetri di Mercurio (mm Hg).
L’uso quotidiano di tale guaina è utile a contrastare la tendenza
al gonfiore.
ciclo di presso-terapia con apparecchio pneumatico
eventuale terapia farmacologica prescritta dal Medico Curante o
da altro Medico specialista.
L’edema del braccio può presentarsi sia nell’immediato postoperatorio che a distanza di anni.
In ogni caso è importante che il trattamento sia tempestivo per
garantirne l’efficacia.
Anche la cicatrice chirurgica, una volta stabilizzata, se necessario
dovrà essere trattata con pomate specifiche per evitare aderenze e
rigidità sottocutanee.
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PROTESI MAMMARIE ESTERNE
Nel caso di mastectomia radicale o di vasta quadrantectomia, ed in
assenza di protesi interna, è importante indossare una protesi
esterna, sia per bilanciare il peso della mammella controlaterale che
naturalmente per la propria immagine estetica.
La protesi mammaria esterna in silicone viene indossata nel
reggiseno o nel costume da bagno. Essa può essere scelta ed
acquistata presso un negozio di ortopedia o articoli sanitari e,
seguendo le opportune pratiche, ottenuta gratuitamente dal SSN
dietro prescrizione del medico specialista (oncologo o chirurgo).
Sono in commercio protesi in altri materiali più leggeri, di cui però
va valutata la reale efficacia nella correzione dell’asimmetria del
tronco.
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ESERCIZI PER UN RAPIDO RITORNO ALL’EQUILIBRIO MOTORIO
Il primo fondamentale “esercizio” è quello di ripristinare una corretta
respirazione fin dall’immediato post-operatorio.
E’ necessario ampliare progressivamente e lentamente gli atti
respiratori in modo tale da vincere la rigidità toracica che
tenderebbe a subentrare per il dolore, per la costrizione di ferita e
drenaggio e per la tensione muscolare ed emotiva.
E’ soprattutto l’emitorace dalla parte operata a subire questo
meccanismo: si eseguiranno allora delle lunghe ed ampie
inspirazioni e delle lente e complete espirazioni concentrandosi ad
aprire e chiudere al massimo la gabbia toracica. Questo permetterà
di ritrovare al più presto la simmetria e la mobilità della schiena con
immediati vantaggi per la colonna vertebrale e per le spalle.
E’ da considerare, infine, l’importanza di una corretta respirazione
come aiuto al rilassamento corporeo e mentale e come mezzo
fondamentale per il recupero dell’energia psico-fisica.
Anche il ripristino di una postura armonica ed equilibrata costituisce
un valido aiuto per prevenire dolori articolari e contratture
muscolari, nonché il punto di partenza per ritrovare una buona
immagine di sé ed affrontare con fiducia ogni impegno.
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ESERCIZI
n° 1
In qualsiasi momento o posizione, aprire e chiudere le
mani ripetutamente, tenendo le braccia lungo i fianchi e i
gomiti estesi
n° 2
In posizione seduta,
braccia rilassate lungo i
fianchi, ruotare le spalle
dall’avanti , in alto e
all’indietro prima in un
senso poi viceversa.
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n° 3
In posizione seduta,
braccia rilassate lungo i
fianchi, piegare
lentamente il collo da un
lato e poi dall’altro,
immaginando di
avvicinare l’orecchio alla
spalla.
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n° 4
In posizione seduta,
intrecciare le dita sul
davanti, portare le mani
sopra la testa tenendo i
gomiti estesi e cercare
di far scivolare le mani
dietro la nuca.
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n° 5
In piedi, intrecciare le dita
dietro la schiena e stendere le
braccia all’indietro lentamente.
n° 6
In piedi di fronte ad una
parete con il corpo a pochi
centimetri da essa, appoggiarvi
le mani all’altezza delle spalle e
far camminare le dita verso
l’alto estendendo le braccia.
Ritornare lentamente all’altezza
delle spalle.
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n° 7
In posizione seduta o in piedi, portare le mani alle spalle
piegando i gomiti e far ruotare le braccia con ampi e lenti
movimenti circolari, prima in un senso poi nell’altro.
n° 8
In posizione seduta o in piedi, aprire in fuori le braccia e
disegnare nell’aria piccoli cerchi, prima in un senso poi
nell’altro.
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n° 9
In piedi, aprire in fuori le braccia e portarle in alto,
chiudendo i palmi delle mani sopra il capo e ritornare
lentamente.
n° 10
In posizione seduta o in piedi, aprire in fuori le braccia e
con il palmo delle mani rivolto in fuori; immaginare di
spingere in fuori come per allontanare da se 2 pareti.
18
n° 11
In piedi, alzare un braccio
flettendolo sopra la testa e
inclinare il tronco dall’altro
lato.
Ripetere prima da una parte
e poi dall’altra.
N.B.
In presenza di impianto di espansione gli esercizi di recupero
vanno modulati sulla tensione prodotta dallo stiramento
dell’espansore stesso.
Come negli altri casi, il programma riabilitativo verrà stilato
dal Fisioterapista.
19
PROGRESSIONE, TIPOLOGIA E TEMPI DEGLI ESERCIZI
Ogni
paziente
seguirà
uno
schema
di
mobilizzazione
“personalizzato”, dal momento che sono molteplici i fattori di
variabilità, sia per tipo di intervento che per caratteristiche fisiche
individuali.
☺ Quando cominciare gli esercizi ?
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
☺ Quali esercizi e quante ripetizioni per ognuno ?
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
☺ Quante volte al giorno ?
…………………………………………………………………………………….………
………………………………………………………………………………………….…
☺ Fino a quando continuare ?
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
☺ Quando e dove prenotare la prima Visita Fisiatrica ?
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
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OPERATORI SANITARI DI RIFERIMENTO
FISIOTERAPISTA
tel 02 99430.3211
FISIATRA
tel 02 99430.4450
MASSOFISIOTERAPISTA
OSPEDALE DI PASSIRANA
(per prenotazioni)
tel 02 99430.4501
tel 02 99430.4424
SERVIZIO DI PSICOLOGIA
tel 02 99430.2019
SITI WEB
www.legatumori.it
www.attivecomeprima.org
www.salutedonnaweb.it
www.airc.it
www.europadonna-italia.eu
www.andosonlusnazionale.it
www.spazioprevenzione.it
impaginazione grafica a cura del marketing e comunicazione
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APPUNTI PERSONALI
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Fly UP