1 proposta di riqualificazione di parte del cortile della scuola
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1 proposta di riqualificazione di parte del cortile della scuola
PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI PARTE DEL CORTILE DELLA SCUOLA SECONDARIA “A.STAINER” DI LAVIS CLASSI COINVOLTE: III A SCUOLA SECONDARIA DOCENTE: PROF.SSA ANGELA ZAMPEDRI DISCIPLINA: TECNOLOGIA ANNO SCOLASTICO 2011 2012 INDICE MOTIVAZIONI 2 OBIETTIVI 2 COMPETENZE SPECIFICHE 2 COMPETENZE TRASVERSALI DI CITTADINANZA 4 FASI DI LAVORO E MOTODOLOGIA 4 FASE 1: LA RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO 4 FASE 2: LA PROGETTAZIONE 6 FASE 3: LA PRESENTAZIONE IN PUBBLICO DEL LAVORO 8 VALUTAZIONE 9 SPAZI ED ATTREZZATURE UTILIZZATI PER LE ATTIVITA’ DIDATTICHE 9 TEMPI 10 OSSERVAZIONI 10 ELENCO ALLEGATI 11 1 MOTIVAZIONI Dall’osservazione delle caratteristiche degli spazi esterni della Scuola Secondaria “A.Stainer” di Lavis e dalle modalità di fruizione degli stessi da parte degli studenti durante i momenti di attività libere (ricreazione, pausa mensa …), si è notata la mancanza di un’area caratterizzata da spazi verdi ed arredi adatti alle esigenze degli studenti. Si è dunque proposto loro di predisporre, in base alle loro proprie necessità, una ipotesi progettuale di riqualificazione di una parte di cortile. Le finalità dell’intervento didattico sono state quelle di proporre agli alunni un “compito di realtà” attraverso il quale potessero esercitare, consolidare e valutare le proprie competenze specifiche e trasversali, farli partecipare della vita sociale della scuola, rendendoli cittadini attivi e responsabilizzarli relativamente all’importanza del rispetto della cosa pubblica, facendo far loro una valutazione di massima del costo dell’intervento. OBIETTIVI Fra gli obiettivi si evidenzia il raggiungimento delle competenze specifiche della disciplina e di competenze chiave di cittadinanza. COMPETENZE SPECIFICHE Di seguito si riportano le tre competenze specifiche della disciplina, come rielaborate nell’ambito dei Dipartimenti per il quarto biennio e le corrispondenti abilità e conoscenze richieste per lo specifico “compito di realtà”. COMPETENZE Progettare e realizzare semplici manufatti e strumenti, spiegando le fasi del processo COMPETENZA 1 ABILITA’ 1. Realizzare individualmente o con i compagni semplici manufatti scegliendo materiali e strumenti adatti (sviluppo dei solidi principali). 2. Realizzare manufatti, seguendo una metodologia CONOSCENZE Modalità di manipolazione dei diversi materiali (carta …) Strumenti e tecniche di rappresentazione (anche informatici). Terminologia specifica. 2 progettuale, avendo consapevolezza dei requisiti di sicurezza necessari. 3. Spiegare, utilizzando opportuni metodi di documentazione e un linguaggio specifico, le tappe del processo e le modalità tecnologiche con le quali si è prodotto il manufatto. COMPETENZE Utilizzare con dimestichezza le più comuni tecnologie, in particolare quelle dell’informazione e della comunicazione, individuando lo soluzioni potenzialmente utili ad un dato contesto applicativo, a partire dall’attività di studio. COMPETENZA 2 ABILITA’ CONOSCENZE 1. Utilizzare consapevolmente le più comuni tecnologie, conoscendone i principi di funzionamento Semplici applicazioni tecnologiche quotidiane e relative modalità di funzionamento. 2. Riconoscere le caratteristiche dei dispositivi automatici di uso comune. Dispositivi informatici di input ed output. Procedure per la produzione di testi, presentazioni. Procedure di utilizzo di Internet per ottenere dati, fare ricerche. 3. Utilizzare materiali digitali per l’apprendimento 4. Utilizzare il PC, alcune periferiche e programmi applicativi 5. Utilizzare la Rete per scopi di informazione e ricerca. COMPETENZE Essere consapevole delle potenzialità, dei limiti e dei rischi dell’uso delle tecnologie, con particolare riferimento al contesto produttivo in cui vengono applicate. COMPETENZA 3 ABILITA’ 1. Scegliere lo strumento più idoneo all’azione da svolgere. 2. Riconoscere le principali fonti di pericolo a scuola, in particolare nei laboratori utilizzati per le attività. 3. Riconoscere potenzialità e rischi connessi all’uso delle tecnologie più comuni. CONOSCENZE Caratteristiche e potenzialità tecnologiche degli strumenti d’uso più comuni. Modalità d’uso degli strumenti più comuni. Principi e processi dell'utilizzo del territorio. Procedure di utilizzo sicuro e legale di reti informatiche per ottenere dati e comunicare (motori di ricerca, sistemi e comunicazione mobile, email, chat …). Fonti di pericolo e procedure di sicurezza. 1. Saper individuare i principali rapporti fra l’uso delle tecnologie e le problematiche economiche, sociali ed ambientali. 3 COMPETENZE TRASVERSALI DI CITTADINANZA Per quanto riguarda le competenze chiave di cittadinanza1 si riportano, in particolare: Progettare: elaborare un progetto utilizzando le conoscenze apprese, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti. Comunicare: comprendere messaggi trasmessi utilizzando linguaggi specifici (nel caso specifico tecnico e scientifico) e supporti diversi (cartacei, informatici e multimediali). Rappresentare procedure e concetti utilizzando un linguaggio tecnico-grafico mediante diversi supporti (cartacei - informatici). Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, contribuendo all’apprendimento comune e alla realizzazione di attività collettive. Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui. Risolvere problemi: affrontare le situazioni problematiche di volta in volta incontrate durante l’attività di progettazione, avanzando e verificando ipotesi, proponendo soluzioni. FASI DI LAVORO E MOTODOLOGIA FASE 1 LA RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Sottofasi di lavoro 1. Analisi di una parte della mappa del C.C. di Lavis: definizione di p.ed. e p.f., individuazione delle particella relativa all’edificio scolastico interessato (Scuola secondaria di primo grado “A.Stainer” Lavis). 2. Analisi del P.R.G. del Comune di Lavis con particolare riferimento alle zone destinate ad edilizia scolastica (individuazione dell’area, lettura del disegno tramite l’utilizzo della legenda, determinazione delle destinazioni dei diversi spazi). 1 Fra le otto competenze chiave da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria (D.M.22/08/07 All.2), sono state identificate quelle inerenti allo specifico modulo formativo, adattando la descrizione allo specifico compito. 4 3. Analisi delle modalità di rappresentazione altimetrica del territorio (le curve di livello) con il disegno di un profilo altimetrico di una planimetria data (con segnate le isoipse) e di un lago, Lago di Tovel (con segate le isobate). 4. Ricerca (anche tramite supporto informatico) sulle barriere architettoniche ed individuazione delle problematiche relative alle stesse riscontrabili, ad esempio, lungo i percorsi pedonali e negli spazi aperti al pubblico. 5. Verifica delle conoscenze. Metodologia 1. E’ stato fornito agli studenti l’estratto mappa del C.C. di Lavis comprendente anche la particella edificiale identificante la scuola secondaria. Dopo la spiegazione da parte dell’insegnante sulle modalità di lettura della rappresentazione grafica (differenze fra p.ed. e p.ef.), individualmente, gli alunni hanno provveduto ad individuare, colorandola, la zona interessata dall’intervento (Allegato 1). 2. Utilizzando in classe la lavagna interattiva, collegandosi al sito del Comune di Lavis (www.comunelavis.it – Sportello On line – P.R.G.), si è proceduto ad osservare le caratteristiche di un Piano regolatore Generale; in particolare si è cercato di rispondere inizialmente alle due domande: che cos’è il P.R.G. e da quali parti è formato; da chi è proposto e da chi viene redatto. L’attenzione è stata posta sulla parte relativa alle tavole grafiche che compongono il P.R.G. ed in particolare alla tavola comprendente l’area destinata ad edilizia scolastica (in particolare la Scuola secondaria). Attraverso la legenda, gli studenti hanno potuto identificare le destinazioni urbanistiche delle diverse aree: zone per servizi scolastici, aree per servizi sportivi, aree residenziali, percorsi pedonali/ciclabili, limite del centro storico…). In un momento successivo è stata fornita dall’insegnante la fotocopia in bianco e nero della parte di P.R.G. precedentemente analizzata; gli alunni, a piccoli gruppi, hanno identificato lo varie zone, creando una loro legenda personale lato della planimetria (Allegato 2). 3. Si rimanda al punto 4 della Fase 2 della Unità Formativa “Progettazione degli spazi esterni del futuro nuovo Polo scolastico della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo di Lavis”. 4. Attraverso l'uso del PC con il programma di videoscrittura Word e l'utilizzo di Internet, gli alunni hanno realizzato, a piccoli gruppi, una ricerca. L'insegnante ha fornito loro alcune indicazioni relative alla lunghezza della stessa, alla quantità di informazioni da riportare, in rapporto al numero delle immagini necessarie, all'importanza di una corretta formattazione e di una presentazione curata. Si è inoltre sottolineata la necessità di leggere, analizzare le informazioni trovate in rete e selezionarle in base al proprio scopo ed alle capacità di comprensione (Allegato 3). 5. Si rimanda al punto 6 della Fase 2 della Unità Formativa “Progettazione degli spazi esterni del futuro nuovo Polo scolastico della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo di Lavis”. 5 FASE 2 LA PROGETTAZIONE Sottofasi di lavoro 1. Rilievo della parte di cortile, esterna all'edificio scolastico (scuola secondaria I.C. Lavis), interessata dall'intervento progettuale. 2. Restituzione del rilievo in scala 1:100 ed in scala 1:50. 3. Suddivisione della classe in gruppi. 4. Formulazione di una ipotesi progettuale per la riqualificazione del cortile (schizzo su carta). 5. Determinazione delle dimensioni dei vari componenti in scala 1:50. 6. Predisposizione di una planimetria, in scala 1:50 con tutti gli elementi proposti, in scala adeguata. 7. Rilievo dei prospetti della parte di edificio confinante con l'area di intervento. 8. Restituzione del rilievo in scala 1:100 ed in scala 1:50. 9. Realizzazione del plastico, in scala 1:50. 10. Valutazione dei costi dell'intervento. Metodologia 1. Seguendo le indicazioni dell'insegnante, gli alunni hanno proceduto a rilevare la parte di cortile interessata all'intervento di progettazione, utilizzando la corda metrica ed il metro. Durante le fasi di misurazione un compagno ha effettuato delle fotografie per documentare l'attività svolta. Ciascun alunno ha eseguito uno schizzo a mano libera sul foglio ed ha riportato, su questo, le lunghezze indicate dai compagni, di volta in volta direttamente coinvolti nella fase di misurazione. Utilizzando le fotografie scattate durante il rilievo, gli studenti, singolarmente hanno redatto una relazione su quanto effettuato, inserendo anche immagini (foto aerea), ricavate in Internet con Google Maps (Allegato 4). 2. Ciascuno studente ha provveduto a restituire il rilievo fatto, in due scale diverse: - scala 1:100, per la predisposizione di una planimetria di massima (Allegato 5). - scala 1:50, per la realizzazione della planimetria da utilizzare come base anche per la realizzazione del plastico (Allegato 6). Al fine di avere una idea immediata della dimensione della superficie interessata dall'intervento, ciascun alunno ha provveduto quadrettare l'area in oggetto con quadrati di lato 1 cm (nella planimetria in scala 1:100 ad ogni centimetro quadrato corrisponde 1 metro quadrato) (Allegato 7). Questa metodologia è stata di aiuto agli studenti anche nell'ultima parte della fase di progettazione, quando è stato richiesto loro di determinare la superficie per quantificare i costi. 3. Al fine di iniziare un percorso comune di progettazione, su indicazione dell'insegnante, la classe 6 è stata suddivisa in gruppi omogenei. 4. A ciascun gruppo è stato richiesto di predisporre uno schizzo planimetrico della loro proposta di riqualificazione della zona di cortile. Attraverso il dialogo ed il confronto all'interno del gruppo, si è arrivati alla proposta di una idea di massima circa l'utilizzo degli spazi. 5. E' stata predisposta una tabella con le dimensioni in scala 1:50 dei vari elementi da inserire nel progetto. Inizialmente è stato richiesto agli studenti di procedere singolarmente alla definizione di tali dimensioni; in una fase successiva al fine di correggere eventuali errori ed integrare le parti mancanti, l'insegnante ha riportato anche i dati sulla lavagna, ripetendo i vari passaggi matematici (Allegato 8). 6. A gruppi, si è provveduto alla realizzazione di una planimetria di progetto, completa, in scala 1:50, utilizzando un foglio da disegno, cartoncino e colla (Allegato 6). 7. Definite tutte le parti planimetriche si è passati al disegno delle superfici in elevazione; al fine di completare il rilievo iniziato nella fase 1, si è proceduto con la misurazione delle superfici verticali adiacenti alla zona di intervento. Dopo aver predisposto uno schizzo in scala, a mano libera, gli studenti, singolarmente, hanno provveduto a riportare le misure effettuate, utilizzando il metro laser, da un loro compagno (Allegato 9). 8. Ogni studente, con la supervisione e l'aiuto dell'insegnante, se necessario, ha provveduto a restituire il rilievo in scala 1:100 ed in scala 1:50. Il rilievo in scala 1:50 risulterà utile nella fase di realizzazione del plastico. 9. Per la realizzazione del plastico in tre dimensioni, gli alunni hanno utilizzato tutte le rappresentazioni grafiche da loro realizzate nelle fasi precedenti. In particolare la base sulla quale inserire tutti i particolari, è costituita dalla planimetria in scala 1:50 disegnata nella fase 2; le misure di tutte le parti da inserire sono state determinate nelle fasi successive, mentre la rappresentazione dei prospetti è stata definita nella fase 8. I materiali utilizzati (prevalentemente cartone, cartoncino, carta) sono stati forniti, in una fase iniziale, dall'insegnate. Con il prosieguo del lavoro qualche studente ha proposto materiali alternativi ed originali. Per quanto riguarda la realizzazione dei singoli componenti, dopo una fase di incipit, nella quale l'insegnante ha dato delle indicazioni pratiche abbastanza dettagliate, i suggerimenti sono stati sporadici e mirati, al fine di favorire l'autonomia e lasciare spazio alla creatività (Allegato 10). 10. Agli alunni è stato proposto un compito di realtà strettamente collegato a quello già intrapreso: è stato loro richiesto di definire, in linea di massima, i costi dell’intervento che si erano accinti a progettare. E’ stata loro fornita dall’insegnante una scheda sulla quale era riportata una tabella contenente le tipiche voci di un computo metrico. In particolare nella prima colonna era riportata la voce della 7 lavorazione o dell’oggetto, nella seconda colonna l’unità di misura relativa a ciascuna voce e nella terza il prezzo unitario. Dopo aver determinato le diverse quantità in gioco, con l’aiuto dell’insegnante nella fase iniziale, gli alunni, in base al gruppo di appartenenza, hanno provveduto a completare la tabella, determinando il costo complessivo dell’intervento. Era stato loro richiesto inoltre di fare, a casa, una specifica ricerca sul costo di determinate attrezzature non presenti nella tabella loro fornita. Un esercizio ulteriore è stato quello di calcolare il costo totale, IVA compresa (Allegato 11). FASE 3 LA PRESENTAZIONE IN PUBBLICO DEL LAVORO Sottofasi di lavoro 1. Realizzazione di una presentazione del lavoro svolto, su supporto informatico. 2. Realizzazione di cartelloni. 3. Allestimento della mostra. 4. Presentazione del lavoro al Dirigente Scolastico, ai Collaboratori del Dirigente, al Consiglio della Comunità dei ragazzi, ed agli Amministratori Pubblici. Metodologia 1. Per quanto riguarda la sottofase uno si rimanda a quanto riportato al punto 1 della sottofase 4 dell’unità formativa “Progettazione degli spazi esterni del futuro nuovo Polo scolastico della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo di Lavis”. 2. Al fine di rendere più comprensibile ed articolato quanto viene presentato nella mostra espositiva, si è proceduto alla predisposizione di alcuni cartelloni che riportassero: - i lavori svolti dagli studenti sul materiale fornito dall’insegnante (estratto mappa catastale con individuati gli edifici scolastici, estratto P.R.G. con legenda realizzata dagli studenti); - le planimetrie di progetto in scala 1:100; - le planimetrie di progetto di alcuni gruppi, in scala 1:50; - fotografie dei diversi passaggi del lavoro. A ciascun gruppo è stato chiesto inoltre: - di pensare ad un nome o uno slogan e di riportare lo stesso su un foglio assieme ai nomi dei componenti. 3. La mostra è stata allestita in un’aula al piano terra dell’edificio scolastico. L’attività di preparazione è stata svolta a piccoli gruppi, anche a classi aperte, sotto la guida dell’insegnante (Allegato 12). 8 4. La presentazione del lavoro si è svolta presso l’Auditorium della scuola secondaria alla presenza del Dirigente Scolastico, dei Collaboratori del Dirigente, del Sindaco della Comunità dei ragazzi, del Sindaco del Comune di Lavis, dell’Assessore alla Cultura e dei genitori degli alunni coinvolti. I ragazzi, con l’aiuto dell’insegnante avevano predisposto una presentazione in PowerPoint, in modo da facilitare la comprensione del percorso seguito nella elaborazione dell’idea progettuale. Alcuni di loro hanno presentato il lavoro fatto, descrivendo puntualmente e con sequenzialmente i diversi passaggi. Successivamente ci si è recati a visitare la mostra, sotto la guida di alcuni studenti. VALUTAZIONE Si è proceduto a somministrare agli studenti delle prove scritte (Allegato 13), al fine di valutare le conoscenze e le abilità raggiunte in relazione alle diverse fasi del lavoro. Per quanto riguarda la valutazione del compito di realtà sono state predisposte due griglie, una relativa alle specifiche competenze disciplinari ed una per le competenze trasversali di cittadinanza, già evidenziate a pagina 4 (Allegato 14). Al fine di avvicinare gli studenti al metodo dell’autovalutazione, è stato richiesto agli studenti di predisporre una tabella, seguendo le indicazioni dell’insegnante, su supporto informatico, (Allegato 15) che permettesse a ciascuno di estrapolare un’ idea propria sul suo modo di agire durante le fasi di progettazione nell’attività di gruppo. SPAZI ED ATTREZZATURE UTILIZZATI PER LE ATTIVITA’ DIDATTICHE All’interno dell’edificio scolastico sono stati utilizzati: - l’aula scolastica (lavagna interattiva); - il laboratorio di attività manuali collocato al piano seminterrato dell’edificio; - il laboratorio di informatica, che si trova al primo piano (PC e videoproiettore). Esternamente all’edificio: - la zona di piazzale destinata all’intervento di progettazione. 9 TEMPI Il percorso didattico si è sviluppato, per fasi successive, nel corso di tutto l’anno scolastico, durante le ore di tecnologia ed informatica.; si è proceduto affrontando una fase alla volta, intervallando l’attività con altri argomenti previsti dal programma della disciplina. Avendo a disposizione un periodo di tempo abbastanza esteso, gli studenti sono riusciti, in base alle loro attitudini e capacità, a fare proprie e consolidare le conoscenze apprese oltre che ad avvicinarsi gradualmente ad una metodologia di lavoro alla quale non erano abituati. OSSERVAZIONI Al fine di poter fare una valutazione del lavoro proposto agli studenti e del loro approccio con questo diverso modo di fare didattica, si ritiene importante riportare delle considerazioni derivanti dall’osservazione di alcuni processi venutisi a delineare durante lo svolgimento delle attività e di situazioni particolari osservate dalla sottoscritta: - l’attività proposta è stata subito affrontata con entusiasmo dalla maggior parte dei ragazzi, anche se, durante tutto il percorso, in vari momenti, è stato necessario spiegare l’importanza di quanto stavano facendo; - pur essendo perlopiù abituati a lavorare in gruppo, gli studenti hanno riscontrato qualche difficoltà nella fase iniziale della progettazione, essendosi trovati di fronte ad uno “spazio” molto libero, nel quale era necessario provare ad operare in autonomia, organizzando il lavoro; - solo con il passare del tempo il gruppo è riuscito ad individuare una persona che fungesse da “guida”. A tale proposito è stato interessante notare come, in particolare nelle prime fasi, anche gli studenti che generalmente all’interno del gruppo classe non erano emersi positivamente in contesti diversi, abbiano provato in tale situazione, magari inconsciamente, a gestire ed organizzare l’operato dei compagni; - alunni con difficoltà hanno coordinato spontaneamente l’attività dei loro pari, aiutandoli, preparando loro il lavoro da svolgere ed invitandoli a partecipare all’attività del gruppo; - molti ragazzi hanno progressivamente maturato un metodo di lavoro che li ha portati ad operare con maggiore autonomia e spirito di iniziativa; - tutti, in base alle loro capacità ed attitudini, hanno contribuito alla progettazione del lavoro e alla realizzazione del plastico; - in qualche gruppo si è notata una certa empatia evidenziata dalla soddisfazione di alcuni componenti nel vedere che anche i compagni più in difficoltà riuscivano a proporre delle soluzioni; - essendo un lavoro che si è protratto per molto tempo, alcuni ragazzi hanno alternato momenti di entusiasmo con fasi di scoraggiamento; 10 - avvicinandosi il momento di concludere il lavoro, tutti si sono sentiti più responsabili del loro prodotto e si sono prodigati nel fornire il necessario contributo, aiutando anche compagni di altri gruppi. Al termine delle attività didattiche, è stato chiesto ai ragazzi di esprimere la loro opinione su quanto è stato fatto in tecnologia nel corso dell’anno scolastico (non è stato loro espressamente richiesto di esprimere un’opinione sull’attività di progettazione) invitandoli a avanzare delle proposte su argomenti da affrontare e modalità di svolgimento degli stessi per l’anno successivo (Allegato 16). La maggior parte dei ragazzi ha evidenziato apprezzamento per le attività pratiche, auspicando la riproposizione di laboratori simili anche nei prossimi anni. E’ interessante notare come anche nelle classi che non hanno preso parte alle attività in questione, alcuni ragazzi, invitati a fare un commento su quanto svolto durante l’anno scolastico ed a proporre argomenti per l’anno successivo, abbiano fatto riferimento al lavoro di progettazione affrontato dai loro compagni. Si può evincere come una didattica per competenze, che si sviluppa dalla proposta di situazioniproblema nelle quali gli studenti sono spinti a mobilitare le proprie risorse personali, interagendo anche con i compagni, sia stata accolta molto favorevolmente e con entusiasmo dai ragazzi che ne sono venuti a contatto. ELENCO ALLEGATI Allegato 1: mappa catastale di una zona del C.C. di Lavis con indicato l’edificio scolastico (scannerizzazione del lavoro di uno studente). Allegato 2: planimetria relativa a parte del P.R.G. di Lavis con colorate le diverse zone di interesse e relativa legenda (scannerizzazione del lavoro di uno studente). Allegato 3: esempi di relazioni, realizzate dagli studenti, sulle barriere architettoniche. Allegato 4: esempi di relazioni sulle fasi del rilievo, realizzate dagli studenti. Allegato 5 planimetria in scala 1:100 della parte di cortile rilevata (scannerizzazione del lavoro degli studenti). Allegato 6: planimetria in scala 1:50 con la proposta progettuale (scannerizzazione del lavoro di uno studente). 11 Allegato 7: planimetria in scala 1:50, realizzata da uno studente. Allegato 8: tabelle con dimensioni degli oggetti in scala 1:50 (scannerizzazione del lavoro di uno studente). Allegato 9: fotografie delle fasi di misurazione e scannerizzazione della restituzione del rilievo eseguito da uno studente. Allegato 10: immagini delle fasi di realizzazione del plastico. Allegato 11: tabella con la determinazione del costo dell’intervento (fotocopia del lavoro di uno studente). Allegato 12: fotografie delle fasi di allestimento della mostra. Allegato 13: esempi di verifiche somministrate agli studenti. Allegato 14: schede di valutazione delle competenze. Allegato 15: schede di autovalutazione. Allegato 16: opinioni degli studenti sul lavoro svolto e proposte per altre attività. 12