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INDICE 1. PREMESSA GENERALE...................................................................................................... 3 TITOLO I. Analisi di contesto 2. ANALISI DI CONTESTO .................................................................................................... 11 2.1 ELEMENTI DI ATTRAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO .................................... 11 2.2 ANALISI DEI FLUSSI: ARRIVI E PRESENZE NEL DISTRETTO.................................. 28 2.3 IL TURISMO IN PROVINCIA DI SIRACUSA ................................................................. 32 2.4 ANALISI SWOT ............................................................................................................... 54 2.5 ANALISI DI POSIZIONAMENTO DI MARKETING........................................................ 55 TITOLO II. Il Piano di Sviluppo Turistico 3. STRATEGIA DI SVILUPPO TURISTICO........................................................................... 56 3.1 LE LINEE STRATEGICHE DI SVILUPPO....................................................................... 56 3.2 GLI ASSI DELLA STRATEGIA DEL DISTRETTO ......................................................... 60 4. PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE AZIONI DI SVILUPPO.................................... 64 4.1 ASSE 1: I TURISMI.......................................................................................................... 64 4.2 ASSE 2: QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE TURISTICA .............................. 83 4.3. ASSE 3: AMBIENTE ....................................................................................................... 88 4.4 ASSE 4: INFRASTRUTTURAZIONE ............................................................................ 92 4.5. ASSE 5: IDENTIFICABILITA’ E COMUNICAZIONE................................................. 101 PROGRAMMA FINANZIARIO E CRONOGRAMMA DEGLI INTERVENTI 2 1. PREMESSA GENERALE Nel corso di questi ultimi anni a Siracusa è cresciuta la consapevolezza che il futuro del proprio territorio è inesorabilmente legato alla capacità di riconvertire l'economia oggi fortemente legata all'industria del polo petrolchimico, attivando azioni di valorizzazione delle risorse ambientali e culturali esistenti. Siracusa, Noto, Palazzolo Acreide, le aree naturalistiche etc, costituiscono uno straordinario complesso ambientale, architettonico e urbano, il cui stato di conservazione ed integrità, malgrado il disordinato sviluppo urbano del dopoguerra, non ha pari nel Mezzogiorno d’Italia. Ortigia è una “perla” dimenticata che rappresenta un’opportunità per la riorganizzazione e la valorizzazione dell’intero comprensorio turistico di Siracusa che si estende sino al Val di Noto e che costituisce il distretto culturale più ricco della Sicilia. La straordinaria condizione di conservazione e integrità ambientale insieme: ü a una importantissima offerta turistica culturale, ü all'ottima qualità della vita, ü alla vicinanza con l'aeroporto di Catania, costituiscono le chance per invertire le dinamiche di sviluppo industriale creando un sistema turistico culturale di rango internazionale. Il presente progetto è il frutto di un lavoro di raccordo e concertazione che la Provincia Regionale di Siracusa ha fattivamente avviato, nel corso dell’ultimo biennio, con i Comuni e i soggetti pubblici e privati impegnati nel settore del turismo. In virtù delle recenti esperienze di promozione integrata del territorio, si ritiene giunto il momento di proporre il riconoscimento del Distretto Turistico Territoriale “Siracusa e Val di Noto”, ai sensi del D.A. n. 4 del 16/02/2010. L’ambito territoriale di riferimento è caratterizzato da forte vocazione turistica, da una variegata e qualificata offerta turistica e di beni culturali e ambientali, da una vasta gamma di prodotti tipici sia dell’agricoltura che dell’artigianato locale. 3 Oggi il mercato del turismo è sempre più selettivo e maturo e richiede vere e proprie politiche di marketing, tese a tracciare in modo chiaro e riconoscibile l'identità del prodotto turistico locale; occorre quindi rafforzare il "prodotto" valorizzando, in modo integrato, i vari punti d'eccellenza e i diversi anelli della filiera. Per fare ciò diventa necessario, nonché indispensabile, una strategia complessiva volta a sostenere le attività ed i processi di aggregazione e di integrazione tra tutti gli operatori pubblici e privati del settore turistico, siano essi indistintamente imprese turistiche che enti locali ed istituzioni. Occorre programmare, concertare ed attuare tutta una serie di interventi necessari alla qualificazione dell’offerta turistica urbana e territoriale del distretto, attraverso l’elaborazione di una strategia che punti alla individuazione e valorizzazione della Destinazione Turistica, intesa come elemento attrattivo e catalizzatore del futuro sviluppo turistico del territorio. Si tratta quindi di mettere a sistema la totalità delle risorse del territorio in un’ottica di rete capace di realizzare e soddisfare le aspettative del turista e, al contempo, di assicurare la sostenibilità economica, ambientale e socio-culturale del territorio, contribuendo alla creazione di prosperità e sviluppo economico in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo. L’idea base per la realizzazione del Distretto Turistico “Siracusa e Val di Noto” nasce dalla considerazione di integrare e convertire le risorse appartenenti al territorio in un’ottica di valorizzazione turistica sostenibile, capace di trasformare il patrimonio storico, artistico, architettonico, urbanistico e naturalistico di un comprensorio così ricco, come appunto quello della Provincia di Siracusa, in risorsa per la crescita dell’economia e della società in esso insediate. Il disegno strategico è quello di istituire all’interno del territorio un nuovo sistema di relazioni che integri il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, sia materiali che immateriali, con le infrastrutture e gli altri settori produttivi ad esso connesse, comunicando all’esterno la preziosità e unicità del patrimonio, potenziandone il vantaggio competitivo. Si tratta di creare un modello organizzativo a medio e lungo termine volto a pianificare un’offerta turistica integrata mettendo a sistema le prerogative degli enti locali e del Pubblico in generale, con le capacità e le risorse del privato, condividendo obiettivi e strategie, definendo regole e ruoli. Una strategia territoriale richiede infatti uno sforzo collettivo mirato a ripensare il destino di un territorio e a tradurre i risultati in priorità per investimenti localizzati, misure di conservazione e tutela, scelte infrastrutturali e principi di regolazione dell’uso del suolo secondo modelli innovativi 4 che tengano conto delle tendenze evolutive del mercato e del forte legame tra pianificazione e salvaguardia dei beni e dell’incolumità delle popolazioni (protezione civile). Tale disegno strategico rappresenta la naturale prosecuzione del lavoro avviato dalla Provincia Regionale di Siracusa con l’istituzione della Cabina di Regia del Turismo attraverso la sottoscrizione di una convenzione tra Provincia e Comuni per avviare una programmazione unitaria della promozione del Turismo che favorisca lo sviluppo economico del territorio. La Provincia di Siracusa è ed è stata interessata negli ultimi anni dall’intrecciarsi di diversi programmi ed iniziative tese allo sviluppo del territorio. Faremo un rapido excursus delle iniziative più rilevanti: u PATTO TERRITORIALE della Provincia di Siracusa, approvato con delibera CIPE del 18/12/96, è il primo Patto approvato dallo Stato. L’obiettivo concertato del Patto ha individuato quattro linee di sviluppo: a) attività connesse alla vocazione turistica; b) utilizzo delle opportunità del settore agroindustriale; c) utilizzo della cultura industriale esistente per contrastare i processi di deindustrializzazione del polo petrolchimico; d) crescita dei servizi alle PMI di tutti i settori. u SOVVENZIONE GLOBALE per la provincia di Siracusa. Le misure previste sono state: a) sostegno alle iniziative di stimolo all’attività economica; b) sviluppo innovativo delle imprese; c) aiuti agli investimenti. u PIANO INTEGRATO D’AREA per la Provincia di Siracusa, stipulato con un Protocollo d’intesa tra l’Associazione Mecenate ’90, Assessorato Regionale ai Beni Culturali, Assessorato Regionale al Turismo, Provincia Regionale di Siracusa, Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico di Siracusa, Camera di Commercio di Siracusa e Assindustria di Siracusa con l’obiettivo di predisporre un “Piano di interventi per lo sviluppo del sistema turisticoculturale della provincia di Siracusa” che vede il coinvolgimento di soggetti privati con forme di project financing. Il Piano è articolato nei seguenti tre punti: a) formulazione di una mappa ragionata delle risorse culturali disponibili; 5 b) individuazione e definizione di specifiche aree d’intervento nel settore turistico-culturale ed ambientale della provincia; c) definizione di un Piano degli Interventi della provincia di Siracusa, finalizzato alla valorizzazione ed al potenziamento del sistema di accoglienza turistico- culturale del territorio provinciale e collegato al Piano nazionale “Restauro Italia”, nella misura in cui lo stato d’avanzamento di quest’ultimo lo renderà possibile. u Il programma comunitario URBAN per Ortigia, che ha previsto la rivitalizzazione socioeconomica del centro storico di Siracusa, al fine di “migliorare in modo durevole le condizioni di vita dei suoi abitanti”. Gli obiettivi generali che il programma si è posto sono stati, in sintesi: a) sottrarre il centro storico alla sua attuale condizione di marginalità urbana, promuovendone le specifiche vocazioni turistiche, economiche, culturali e rilanciando l’immagine di Ortigia su scala internazionale; b) migliorare le condizioni ambientali di sicurezza dei suoi abitanti, intervenendo sulle situazioni di maggiore rischio sociale (microcriminalità, abbandono della scuola, tossicodipendenza, disoccupazione, emarginazione); c) incentivare e supportare il processo di recupero abitativo e di adeguamento antisismico del patrimonio edilizio esistente. u Il programma comunitario TERRA, attraverso il progetto DIAS, si proponeva di realizzare in partenariato con la regione di Creta (Grecia) ed un comprensorio di Comuni della provincia di Alicante (Spagna) delle azioni pilota miranti alla protezione dell’ambiente e dei beni culturali, nonché allo sviluppo di forme innovative di turismo. L’azione di cui il Comune di Siracusa è capofila mira a valorizzare la ricettività diffusa extralberghiera ottenuta nell’ambito dei tre paesi partner attraverso il recupero, la rifunzionalizzazione ed il riuso di immobili di pregio, creando un organismo transnazionale di coordinamento (G.E.I.E.) volto alla promo- commercializzazione congiunta delle tre offerte turistico-ricettive ed al conseguente scambio di flussi turistici, con l’intesa di allargare il partenariato esistente ad altri contesti sia comunitari che extraeuropei. u P.R.U.S.S.T. (Programmi di riqualificazione urbana per lo sviluppo sostenibile del territorio), intitolato “Le economie del Turismo”, con capofila la Provincia Regionale di Siracusa con il Comune Capoluogo che rappresenta quasi la metà degli investimenti proposti. Gli interventi di riqualificazione urbana si muovono su più assi. Per quanto riguarda il settore attinente lo sviluppo turistico, gli interventi si possono sintetizzare all’interno di quattro specifiche tipologie: 6 a) salvaguardia, recupero, rifunzionalizzazione e riuso del patrimonio edilizio urbano e rurale a fini turistico-ricettivi; b) interventi per le infrastrutture turistiche e di accoglienza; c) interventi per le aree archeologiche e beni culturali; d) interventi per lo sviluppo del polo turistico-culturale della Sicilia sud-orientale. Per quanto attiene il settore riguardante la riqualificazione ambientale, gli interventi si possono sintetizzare all’interno di cinque specifiche tipologie: a) interventi di ristrutturazione industriale e la mitigazione del rischio ambientale; b) interventi per le infrastrutture e la riqualificazione delle aree urbane; c) interventi per le infrastrutture e la riqualificazione delle aree rurali; d) ottimizzazione del sistema degli assi viari e dei trasporti; e) ammodernamenti delle aree industriali e riduzione dell’impatto ambientale. Per quanto afferisce il settore che concerne la cooperazione locale allo sviluppo dell’iniziativa privata ed alla promozione nel contesto internazionale, gli interventi possono essere sintetizzati all’interno di due specifiche tipologie: a) interventi per l’imprenditoria locale; b) interventi per l’internazionalizzazione delle attività artigianali, turistiche e culturali. u LEADER, programma comunitario che ha finanziato tre società consortili miste a maggioranza di capitale pubblico dislocate nel territorio provinciale (Leontinoi per la zona nord, Eloro per la zona sud e Val d’Anapo per la zona ovest) con lo scopo di favorire lo sviluppo socioeconomico in ambito rurale. u PATTI AGRICOLI, sono stati individuati nelle zone dei tre programmi Leader della provincia. u P.I.T. - Progetto Integrato Territoriale, ne sono stati finanziati due nella provincia di Siracusa, che su Siracusa prevede azioni integrate per il potenziamento dell'offerta turisticoculturale attraverso la realizzazione di interventi di recupero e riqualificazione urbana e per la fruizione del patrimonio storico-artistico-architettonico. u PROGETTO D’AREA DI SIRACUSA – MASTER PLAN DI ORTIGIA costituiscono un insieme integrato di proposte ed iniziative che individuano le strategie generali per promuovere azioni di sviluppo economico per lo sviluppo turistico integrato dell’area iblea, nonché per delineare uno specifico “Master Plan” di interventi prioritari su Siracusa-Ortigia. Le azioni d’intervento del Progetto d’Area sono: a) creazione di nuova offerta ricettiva; b) riqualificazione del sistema dei beni culturali ed ambientali; 7 c) restauro delle emergenze monumentali; d) adeguamento dei servizi pubblici e privati; e) incentivazione alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali e micro-imprenditoriali; f) realizzazione di una rete di servizi turistici; g) potenziamento delle infrastrutture e della viabilità. u PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE (PTP) è lo strumento di Pianificazione generale della Provincia Regionale di Siracusa e si configura come uno strumento di area vasta che ha degli effetti diretti e prescrittivi nel territorio provinciale. Lo scopo del Piano Territoriale Provinciale è quello di rendere esplicite e sostenere sul piano tecnico quelle politiche sistematiche di riequilibrio territoriale che l’Ente Provincia è chiamato a coordinare. u PIANI STRATEGICI. Si tratta di uno strumento aggiuntivo e non sostitutivo di pianificazione territoriale tramite il quale le città, anche superando i limiti territoriali degli strumenti di pianificazione urbanistica, orientano le policy territoriali verso obiettivi condivisi. Ne sono stati finanziati tre nella provincia di Siracusa quelli di Augusta, Avola e Siracusa. I primi due interessano un ambito territoriale di area vasta intercomunale mentre l'ultimo riguarda la sola area urbana. In particolare: · Piano Strategico “Thapsos Megara – Hyblon Tukles”: Augusta (Comune Capofila), Priolo Gargallo, Melilli, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Cassaro, Ferla, Floridia, Solarino, Palazzolo Acreide, Sortino, Lentini, Carlentini, Francofonte; · Piano Strategico "Città per lo Sviluppo": Avola (Comune Capofila), Noto, Pachino, Rosolini, Ispica, Pozzallo, Portopalo di Capo Passero; · Piano Strategico "Innova Siracusa 2020": Comune di Siracusa. Nell'ambito del processo di concertazione territoriale le Amministrazioni coordinatrici dei rispettivi Piani Strategici, nonché la Provincia di Siracusa, quale soggetto rappresentante della coalizione PIR "Archimede", hanno convenuto sulla necessità di stipulare un protocollo d'intesa. L'obiettivo previsto dall'accordo sottoscritto è quello di ricercare ed individuare la coerenza nelle strategie di integrazione dei rispettivi piani ed esperienze di cooperazione interistituzionale per lo sviluppo locale in atto, pervenendo, attraverso il coordinamento dei 3 piani in fase di redazione ad un livello di pianificazione strategica provinciale. Il perseguimento di tale obiettivo avviene, operativamente, attraverso l'attivazione di un Comitato Tecnico-Scientifico di supporto al coordinamento dei Piani Strategici. 8 Il compito principale del Comitato Tecnico Scientifico è quello di coordinare, a livello provinciale, i tre percorsi di pianificazione strategica, in modo da giungere alla definizione di un piano strategico provinciale di II livello, in cui trovino integrazione e reciproca connessione i diversi piani di sub-area. A fronte di tale e tanta progettualità pregressa, appare giunto il momento di tirare le somme e impostare una strategia unitaria a carattere territoriale che possa coinvolgere tutti gli operatori pubblici e privati della provincia di Siracusa e definire le basi per uno stabile e duraturo sviluppo del territorio. Due fenomeni caratterizzano oggi le relazioni tra territori e processi di sviluppo economico, con particolare riferimento alla crescente competizione tra regioni che cercano di attrarre risorse e investimenti. Il primo è il ruolo crescente delle specificità locali nel determinare la capacità d’attrazione di un territorio in quanto le caratteristiche intrinseche dei luoghi e i sistemi insediativi, nella loro costante interazione con le strutture sociali, determinano differenze fondamentali nel favorire o scoraggiare i processi di sviluppo. Le future strategie territoriali devono quindi essere immaginate e attuate prendendo in considerazione le caratteristiche specifiche delle risorse umane e territoriali disponibili nel contesto di riferimento. Il secondo è costituito dalla crescente importanza che viene attribuita alle risorse definibili come “non materiali” ovvero quelle relative alla dotazione di servizi rari, all’offerta culturale, alla presenza di attività legate ad una fruizione del tempo libero di elevata qualità. Si tratta di condizioni particolarmente apprezzate soprattutto tra gli esponenti delle classi sociali che svolgono funzioni centrali nella cosiddetta “nuova economia”, cioè coloro i quali svolgono funzioni dirigenziali e produttive ad alto valore aggiunto ed elevato contenuto creativo. Un territorio abbondantemente dotato di tali risorse come lo è la Provincia di Siracusa può ambire ad un ruolo primario in questo nuovo scenario socio-economico. Tuttavia, le strategie finalizzate alla competizione territoriale sono state spesso caratterizzate da un atteggiamento di imitazione di obiettivi ed azioni già intrapresi in altri luoghi, senza tenere nella dovuta considerazione la complessità e la specificità degli aspetti territoriali, limitando quindi la ricerca di soluzioni innovative. Si rischia così di applicare in modo acritico soluzioni relative a 9 processi di rigenerazione territoriale sviluppate altrove senza proporre un approccio correttamente radicato nella realtà locale. Una strategia efficace richiede non solo il miglioramento dei tradizionali elementi su cui si basa la competizione territoriale, come ad esempio la dotazione infrastrutturale, ma anche altre azioni mirate ad incrementare la coesione sociale definendo, quindi, un ben congegnato mix di azioni competitive e non competitive. A tale prospettiva si ricollega il ruolo di coordinamento svolto dalla Provincia Regionale di Siracusa nel processo di costituzione del Distretto Turistico Territoriale “Siracusa e Val di Noto”. 10 2. ANALISI DI CONTESTO Inquadrare le linee di tendenza che caratterizzano il turistico non vuol dire solamente analizzare le evoluzioni di un comparto industriale. Il turismo coinvolge inevitabilmente il territorio e il contesto locale- e qualche volta anche a livello superiore - nel quale si svolge e si “vende”. Possiamo quindi oggi definire le linee strategiche di programmazione e investimento nel settore turistico solamente incardinandole all’interno del più generale tema dello sviluppo locale. Per inquadrare un territorio dal punto di vista turistico risulta allora necessario ampliare il raggio di osservazione a tendenze e dinamiche più generali, in modo da chiarire il contesto territoriale, economico, sociale, ambientale, in cui si vuole costruire un sistema turistico propriamente detto. 2.1 ELEMENTI DI ATTRAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO Il territorio della Sicilia Sud Orientale è una complessa stratificazione di risorse storico-culturali che insistono su un contesto paesaggistico altrettanto complesso ed esteticamente significativo. I caratteri dell’identità del territorio della Sicilia Sud Orientale e più precisamente della provincia di Siracusa sotto il profilo ambientale e culturale sono il risultato dell’interazione di alcune condizioni specifiche: • la peculiarità geomorfologica, dovuto in primo luogo alla presenza dell’altopiano Ibleo, la cui struttura geologica è stata modellata nel tempo dalle profonde incisioni dei corsi d’acqua, nei cui siti oggi si ritrovano le più rilevanti risorse di tipo naturalistico e ambientale; • la densità di siti di antica fondazione, riconducibili a diversi cicli di civilizzazione (dalla tarda età del bronzo), ma la cui diffusione ha avuto grande impulso in seguito alla fondazione di Siracusa (VIII a.c.) e delle successive fasi di colonizzazione; • il reticolo di centri urbani di rifondazione tardo-barocca, in seguito al terremoto del Val di Noto del 1693; • un insieme di risorse culturali diffuse, date in primo luogo dalla presenza di paesaggi colturali tradizionali e beni architettonici ed etno-antropoligici diffusi, che in alcuni ambiti presentano una densità in grado di connotare fortemente il paesaggio. 11 In una logica di pianificazione strategica e di attivazione di processi di sviluppo locale a lungo termine, gli elementi generativi del “paesaggio culturale” della provincia di Siracusa che abbiamo identificato si configurano come risorse territoriali strategiche in una duplice accezione. Da un lato, come componenti costitutive di una identità territoriale riconoscibile, in grado di alimentare l’attrattività del territorio a favore di abitanti, imprese ed istituzioni e di condizionarne il modello di sviluppo futuro. Dall’altro, come nodi di un sistema di offerta in grado di collocarsi nel mercato del turismo culturale, ed essere in grado di alimentare una diversificazione qualitativa dell’economia locale. La virtuosa interazione tra queste due dimensioni dell’identità territoriale si è rivelata una condizione di successo di numerosi sistemi socio-territoriali a forte radicamento territoriale (per rimanere solo al caso italiano, si pensi a contesti territoriali come il Chianti o le Langhe) e si ritiene possa essere una direzione praticabile per i processi di pianificazione strategica in atto sul territorio. Le componenti del paesaggio culturale del territorio della provincia di Siracusa che sono maggiormente significativi ai fini di una pianificazione strategica orientata ad attivare politiche di valorizzazione sono riconducibili a quattro tipologie: (a) i siti ad alta naturalità; (b) i siti ed i parchi archeologici; (c) i centri storici monumentali, con i relativi sistemi di offerta museale; (d) gli attrattori paesaggistici. Tali nodi primari convivono, in stretta integrazione ambientale, con un paesaggio colturale caratterizzato da un insieme di produzioni agroalimentari di qualità, le quali costituiscono segmenti decisivi per integrare l’offerta di turismo culturale. Tali produzioni costituiscono un cospicuo valore aggiunto nella valorizzazione delle risorse territoriali che abbiamo identificato, in quanto tendono a produrre l’immagine di un paesaggio culturale complesso che, nel suo insieme, si configura come veicolo per il marketing turistico-culturale. Le tendenze in atto nella progettualità locale, in relazione alle strategie di valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, mostrano una spinta alla convergenza verso alcune filiere a più forte coesione territoriale, ma anche una generale debolezza nella capacità di promuovere il Val di Noto o il più ampio contesto della Sicilia SudOrientale nel suo insieme. Avendo come riferimento il 12 patrimonio di esperienze accumulato nel campo dello sviluppo locale e nella progettazione territoriale strategica, i sistemi locali che appaiono più visibilmente ancorati a specifici asset territoriali, e che sono in grado di promuovere per essi più strutturate politiche di valorizzazione, sono: ü il sistema di Siracusa città, dominato dall’identità del suo patrimonio archeologico, a cui negli ultimi anni si è cercato di integrare una serie di identità collaterali legate al centro storico di Ortigia, alle risorse naturalistiche e ambientali della costa, al turismo religioso; ü l’ecodistretto del Val D’Anapo, in cui è visibile una continuità di intenti progettuali nel raccordare le opportunità offerte dai maggiori attrattori culturali e ambientali (Pantalica e Val D’Anapo) con un sistema diffuso di risorse (ricettive e produttive) legate allo sviluppo rurale; ü il sistema locale Eloro, incardinato sul sistema di offerta della città di Noto e rivolto a rafforzare i legami progettuali con le risorse produttive legate allo sviluppo rurale. > Siti ad alta naturalità ITINERARIO RETE NATURA 2000 Ø Monti Iblei Ø Cavagrande del Cassibile Ø Riserva di Pantalica e Valle dell'Anapo Ø Fiume Ciane Ø Oasi di Vendicari Ø Area marina protetta del Plemmirio Monti Iblei Il complesso montuoso degli Iblei è costituito dal massiccio calcareo carsico (Tavolato ibleo) ubicato all’estremità sud-orientale della Sicilia, a cavallo tra le province di Catania, Ragusa e Siracusa, cha a partire da quota 1.000 m, in corrispondenza dei rilievi basaltici di Monte Lauro (antico vulcano spento), va gradualmente a degradare verso sud e verso est fino al livello del mare. Nel territorio sono presenti numerose cave o canyon che, specialmente nel siracusano, si presentano con dirupi e strapiombi inaccessibili, grotte un tempo sommerse dal mare che custodiscono reperti fossili spesso rari, grotte stalattitiche ancora intatte e ricche di policrome concrezioni calcaree, ripari 13 naturali di natura eolica, rara fauna selvatica e fitta vegetazione con frutti e bacche commestibili, erbe officinali e spesso con limpidi corsi d`acqua a fondo valle. Nel settore orientale dei Monti Iblei si erge la formazione dei Monti Climiti la cui caratteristica principale, oltre alle cave, è la presenza di numerose grotte importanti per la paleontologia, poiché al loro interno sono stati rinvenuti un gran numero di fossili (invertebrati marini lamellibranchi e gasteropodi ed echinodermi di varie specie) e di resti ossei della fauna siciliana esistente ai tempi delle glaciazioni (elefanti nani, ghiri giganti, rettili terrestri e marini). Pregevoli valori ambientali del comprensorio ibleo sono rappresentati dalle quercete delle zone collinari e montane e delle cave maggiori, dalla Macchia mediterranea che riveste le pareti delle cave, dalla vegetazione ripariale e sommersa dei fiumi, dai complessi ecosistemi di questi e delle zone umide costiere, in alcuni lembi di costa con la tipica vegetazione a Gariga. I corsi d’acqua principali che traggono origine dalla catena dei Monti Iblei sono l’Acate (o Birillo), l’Irminio, il Tellaro, l’Anapo e il Tellesimo che procedendo da monte verso valle si snodano lungo valli anguste e strette fra le rocce calcaree degli altipiani. Nell’ambito del territorio dei Monti Iblei ricadono 16 Siti Natura 2000 (SIC e ZPS) tra cui “Cava Grande del Cassibile” e la “Valle del Fiume Anapo” che, in molti casi, rientrano nei territori delle Riserve Naturali siciliane. Cava Grande del Cassibile La Riserva Naturale Orientata di Cava Grande si estende in territorio di Avola, Siracusa e Noto. La Riserva è costituita da un profondo vallone (canyon) formatosi dall’azione erosiva dello scorrere delle acque del fiume Cassibile sul tavolato calcareo dei Monti Iblei. Ha una lunghezza di circa 10 chilometri e raggiunge in alcuni punti la profondità di 250 metri. Essa rappresenta una vera e propria isola naturale all’interno di un contesto fra i più antropizzati della Sicilia e certamente, dal punto di vista morfologico e paesaggistico, è la valle più spettacolare di tutto l’altipiano ibleo. Risulta caratterizzata da una vegetazione riparia a Platanus orientalis e salici, da una peculiare vegetazione rupicola, da dense leccete e da vegetazione steppica, che ospitano numerose specie endemiche. Un altro aspetto tipico di Cava Grande del Cassibile è la presenza di una grande varietà di Orchidee (in tutto 7 generi diversi) che nascono spontanee in ogni parte della Riserva. La Cava, rappresenta per molti vertebrati un vero e proprio sito di rifugio e nidificazione, consentendo la sopravvivenza e la riproduzione di specie, quali l’istrice, la martora, numerosi rapaci diurni e notturni, la testuggine terrestre, la testuggine d’acqua, il colubro leopardino e la raganella, che, altrimenti, difficilmente sarebbero presenti nell’entroterra ibleo. Lungo il fondo valle, si 14 osservano numerosi laghetti intervallati a piccole cascate e balze rocciose. Lungo le pareti rocciose, nell'ultimo tratto della Cava, sono scavate oltre 80.000 tombe "a grotticelle artificiali" (sec. XI- IX a. C.) che formano la Necropoli del Cassibile. La Riserva è anche un Sito della Rete Natura 2000 individuato dal codice ITA090007. La vegetazione naturale è piuttosto degradata ed è rappresentata soprattutto da praterie ad Ampelodesmos mauritanicus e da garighe ad erica e rosmarino. Le formazioni forestali più frequenti e ancora ben conservate sono quelle ripariali a Platanus orientalis e Salix pedicellata, mentre piuttosto rari sono i boschi sempreverdi a Quercus ilex. Le pareti rocciose ospitano una vegetazione casmofila molto specializzata e ricca di specie endemiche e rare, appartenenti al Dianthion rupicolae. Significativi, anche se poco frequenti, sono le formazioni igrofile ad elofite dei Phragmito-Magnocaricetea e quelle legate alle pareti stillicidiose ad Adiantum capillus-veneris e Pteris vittata. Fiume Ciane La Riserva Naturale “Fiume Ciane e Saline di Siracusa” è costituita da saline ormai abbandonate (anni ’80), con presenza di vegetazione alofila che resiste all'alta salinità delle acque, e dal fiume Ciane circondato da ricchissima vegetazione ripariale. Il Ciane, il cui alveo è in parte naturale e in parte artificiale, deve il suo nome al colore delle acque (cyanos: azzurro). Sulle sponde del fiume sono presenti esemplari di papiro, alti diversi metri, di cannuccia di palude e di giaggiolo acquatico. Il fiume Ciane può essere risalito dalla foce mediante delle barche a remi. Gli uccelli migratori che due volte l’anno si spostano sulla direttrice Nord-Sud, sostano in quest’area prima di ripartire per completare il loro viaggio. Specie caratteristiche, facilmente osservabili sono: il cavaliere d'Italia, il porciglione, il tarabusino, la gallinella d'acqua, l’airone cinerino, la spatola, la garzetta, il falco di palude (circa 150 specie osservate). Sul litorale sabbioso abbondano i resti di Posidonia oceanica. La Riserva è anche un Sito della Rete Natura 2000 individuato dal codice ITA090006 “Saline di Siracusa e Fiume Ciane”. Gli aspetti vegetazionali più interessanti presenti nel Sito sono quelli legati ai corsi d’acqua, rappresentati da fragmiteti ricci in Cyperus papyrus spp. siculus, in cui questa ciperacea ha la sua popolazione più importate in Sicilia. Lungo il corso d’acqua sono presenti formazioni a idrofite sommerse e galleggianti ben differenziate e ricche floristicamente. Le aree palustri salmastre ospitano, invece, una vegetazione alofita abbastanza ricca e diversificata con estese superfici ricoperte da associazioni annuali e perenni. La maggior parte dell’area è, comunque, interessata da coltivazioni sia erbacee che legnose, soprattutto agrumeti. 15 Riserva di Pantalica e Valle dell’Anapo La Riserva di “Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande”, localizzata nei territori di Sortino, Ferla, Cassaro, Buscemi e Palazzolo Acreide, è un comprensorio di notevole interesse naturalistico. Il sito mostra un elevato valore naturalistico e paesaggistico, per la presenza di profonde valli, localmente dette cave, che ospitano esempi ben conservati di vegetazione forestale, ripariale, rupicola e igrofila, ormai divenuti piuttosto rari e frammentati nel resto dell’area iblea. Qui si trovano anche diverse entità che nell’area regionale sono rare o ritenute di rilevante interesse fitogeografico. La fauna vertebrata non presenta emergenze faunistiche di particolare rilievo, a parte alcune eccezioni relative all’ornitofauna. Tuttavia, la valle rappresenta per molti Vertebrati un vero e proprio sito di rifugio e nidificazione, consentendo la sopravvivenza e la riproduzione di specie come l’Istrice, la Martora, numerosi Rapaci diurni e notturni, la Testuggine terrestre, la Testuggine d’acqua, il Colubro leopardino e la Raganella, che, altrimenti, difficilmente sarebbero presenti nell’entroterra ibleo. La fauna invertebrata è ricca di numerose specie endemiche e/o rare, stenotope e stenoecie di elevatissimo valore scientifico. Proprio in questa fauna si trovano alcuni degli elementi che appartengono al contingente più antico della fauna siciliana, salvatosi, almeno parzialmente, a seguito del lungo isolamento geografico di questa area durante i periodi geologici recenti (Pliocene e Pleistocene). Di particolare pregio risulta la fauna legata agli ambiti golenali, dei quali permangono ampi tratti in buono ed ottimo stato di conservazione, che rappresentano una delle maggiori peculiarità del sito. Da rilevare, infine, la presenza della Salmo (Trutta) macrostigma, per la quale l’Anapo rappresenta uno dei pochi siti noti per la Sicilia. Il Fiume Anapo nasce nel territorio di Palazzolo Acreide dalle sorgenti di Guffari sul Monte Lauro; nel comune di Palazzolo Acreide la valle dell'Anapo assume la caratteristica conformazione a canyon, incassandosi in tortuosi meandri con ripide e strette pareti (gole di Pantalica). All’interno della Riserva ricade, in contrada Giambra nel territorio di Sortino, la necropoli di Pantalica, una delle più estese del Mediterraneo con migliaia di tombe distribuite lungo la parete rocciosa, usata dalla preistoria all'epoca paleocristiana. La Riserva comprende anche un Sito della Rete Natura 2000 individuato dal codice ITA090009 “Valle del F. Anapo, Cava Grande del Cacinara, Cugni di Sortino”. Significativa è in questo Sito la presenza di formazioni forestali di notevole interesse e valore naturalistico, rappresentate soprattutto da leccete termofile e mesofile, da boschi misti di leccio e Ostrya carpinifolia, da querceti 16 caducifoglie a Quercus virgiliana, diffusi soprattutto su substrati basaltici e da boschi ripariali a Platano orientale e salici. Inoltre, le spettacolari pareti rocciose ospitano una ricca e interessante vegetazione casmofila in cui si localizzano numerose specie rare o endemiche, mentre nelle stazioni rupestri più ombreggiate e umide si sviluppa una vegetazione casmo-comofila ricca in briofite e pteridofite. Lungo i corsi d’acqua si insediano aspetti igrofili ricchi in elofite e igrofite sommerse e semisommerse, legati ad acque perenni e fluenti. Frequenti sono pure gli aspetti secondari o semirupestri, dominati da arbusti termofili quali la macchia ad Euphorbia dendroides, quella a Bupleurum fruticosum, le garighe a Phlomis fruticosa, e quelle ad erica e rosmarino. Abbastanza diffusi sono pure le praterie steppiche a Hyparrhenia hirta e Ampelodesmos mauritanicus. Oasi di Vendicari La Riserva Naturale Orientata oasi funistica di Vendicari, localizzata tra Noto Marina e Pachino, rappresenta una delle più belle aree umide d'Europa, che ospita centinaia di specie di uccelli che vi sostano prima di raggiungere le località di riproduzione. L’ecosistema principale è rappresentato dai pantani, popolati da piccoli pesci e invertebrati, ai cui bordi sono sistemati dei capanni attraverso cui è possibile osservare le numerosissime specie di uccelli. La Riserva di Vendicari è stata anche denominata "zona umida di importanza internazionale" per la tutela degli habitat degli uccelli acquatici, secondo la Convenzione di Ramsar del 1971. La presenza dei vasti pantani dall’elevata salinità ha contribuito alla creazione di un ecosistema quanto mai singolare, che è punto di riferimento per gli uccelli di passo che qui sostano numerosi. Nei mesi autunnali è facile osservare i trampolieri, in particolare aironi cinerini, garzette e più raramente cicogne e fenicotteri; tra novembre e marzo, quando il livello dell’acqua sale, i pantani diventano il regno degli anatidi, tra i quali è facile distinguere il germano reale, la non comune volpoca e le nere folaghe. In questo periodo non è raro osservare anche gabbiani e cormorani, ma il simbolo di Vendicari è il Cavaliere d’Italia, dal corpo bianco, le ali nere e le lunghe zampe rosate, l’unica specie che qui nidifica. La bellezza naturalistica di Vendicari è arricchita dalla presenza dei siti archeologici che si trovano al suo interno quali: il sito di Eloro, l'antica tonnara (attiva per millenni), lo stabilimento ellenistico per la lavorazione del pesce, la famosa torre Sveva quattrocentesca, ecc. La Riserva è anche un Sito Natura 2000 individuato dal codice ITA090002. Gli aspetti vegetazionali del Sito sono rappresentati da quelli effimeri dei Cakiletea maritimae, da quelle perenni erbacee degli Ammophiletea, dalle garighe dei Cisto-Micromerietea e dalla macchia a Juniperus macrocarpa. Anche la vegetazione che 17 si insedia sulle scolgiere marine è ben rappresentata. Sono presenti, infatti, comunità alofile dei Crithmo-Limonietea, caratterizzate dal Limonium syracusanum, endemismo ibleo, da garighe a Sarcopoterium spinosum e da aspetti di macchia a Mirto e Lentisco. Ben rappresentate sono, inoltre, le comunità alofile delle paludi salmastre retrostanti al cordone dunale, con numerose associazioni dei Sarcocornietea fruticosae, dei Thero-Suaedetea e degli Juncetea maritimi. Nelle parti centrali delle paludi, durante il periodo in cui sono sommerse, si rinviene una densa vegetazione a idrofite sommerse, in cui dominano alghe come Lamprothamniun papulosum e fanerogame appartenenti ai generi Ruppia, Potamogeton e Althenia. Le depressioni umide ospitano durante tutto l’anno una ricca avifauna stanziale e migratoria. Sotto il profilo geologico, l’area è caratterizzata da affioramenti rocciosi di natura calcarenitica, calcarea e marnosa. Alternati a questi, si trovano estesi depositi sabbiosi che, verso l’interno, vengono sostituiti da lagune, per la presenza di substrati impermeabili di natura argilloso-limosa. La presenza della Riserva ha permesso di mantenere gli habitat Natura 2000 le loro peculiarità in buono stato di conservazione; un’efficace opera di sorveglianza ha consentito la sosta indisturbata e la nidificazione di nuove specie di uccelli, arricchendo il già cospicuo elenco di specie. Interessante risulta la presenza dell’Occhione e della Calandrella, rarefatte e in forte declino in buona parte del loro areale e, quindi, in un precario stato di conservazione. In questo contesto è tuttavia da menzionare la scomparsa recente della Calandra, presente a Vendicari fino alle precedenti indagini. La varietà e l’integrità degli habitat naturali, fortemente integrati ed interconnessi fra loro, trovano riscontro nell’elevata biodiversità che caratterizza questa area per quanto riguarda la mammalofauna e soprattutto l’erpetofauna. La fauna invertebrata è ricchissima di endemiti siculi, talora molto localizzati e spesso noti per la sola area di Vendicari, e annovera, inoltre, molte specie rare che di frequente si trovano al limite settentrionale del loro areale di distribuzione. Lo studio di questa fauna riveste un grande interesse scientifico, dal punto di vista faunistico, zoogeografico, conservazionistico ed eco-etologico. Dal punto di vista della distribuzione della flora, Vendicari è caratterizzata da un alternarsi di substrato roccioso e sabbia: nel primo, prevalente a nord, verso Pantano Piccolo, abbonda una vegetazione a gariga, costituita da cespugli a cuscino di timo e spinaporci, nonchè orchidee e giaggioli, e che si trasforma, procedendo dal mare verso l’interno, in macchia a lentisco, mirto e palma nana. Nei tratti in cui il substrato è per lo più sabbioso, come in prossimità del Pantano, si passa dalle associazioni di psammofile perenni (graminacee rizomatose) alla macchia a ginepro coccolone e rosmarino. 18 Area marina protetta Plemmirio L'Area Marima Protetta Plemmirio ricade nel tratto di mare lungo la Penisola della Maddalena, da Punta della Mola a Punta Milocca, pochi chilometri a sud della città di Siracusa. La Penisola della Maddalena riveste un’importanza nazionale come punto di osservazione dei passeriformi migratori e degli uccelli marini. Altre specie animali presenti nell’area sono: la lucertola siciliana, il coniglio, il Discoglosso dipinto, il biacco, la testuggine, l’istrice, la volpe e la donnola. Sottocosta all’area marina si presentano fondali di oltre 30-40 metri. Dove è presente il cambio improvviso di pendenza dei fondali, ci sono molte grotte sommerse ricche di coralli solitari, spugne, briozoi, cicale di mare, nudibranchi e moltissime specie di pesci. Nei fondali più bassi vi sono vaste praterie di Posidonia con giganteschi esemplari di Pinna nobilis, la conchiglia più grande del Mediterraneo. Il Plemmirio è il villaggio preistorico, presente sulla costa, che ha dato il nome all'Area Marina Protetta. > Siti e parchi archeologici ITINERARIO ARCHEOLOGICO : Ø Siracusa (Neapolis, Latomie, Museo Paolo Orsi, Castello Eurialo) Ø Palazzolo Acreide ( zona archeologica di Akrai,) Ø Augusta ( area archeologica di Megara Hyblea) Ø Melilli (Thapsos) Ø Noto( Villa del Tellaro, Cava del Cassibile) Ø Sortino (Pantalica); Ø Ispica ( Cava d’Ispica); Ø Lentini ( Leontinoi) Importantissimo centro della colonizzazione greca, l’area iblea ha nel parco archeologico della Neapolis siracusana il suo fulcro rappresentativo. Nota per le sue testimonianze archeologiche, essa è un luogo di suggestioni storiche, paesaggistiche e naturalistiche. Altri mirabili esempi di questo periodo storico degni di particolare attenzione sono: la piccola polis greca di Akrai, baluardo della espansione siracusana nel territorio siculo, con il suol Teatro greco, il Bouleterion, le latomie e il tempio di Afrodite; la colonia greca Megara Hyblea, la cui breve storia 19 (circa 250 anni di vita) ci consegna un impianto originale della fase di colonizzaione non contaminato da successivi periodi storici; Leontinoi, l’antica città dell’attuale Lentini. Attrattori culturali che integrano il percorso archeologico sono esempi notissimi che contraddistinguono quest’area. Si tratta delle necropoli di età protostorica le cui tombe a “grotticella” venivano ricavate sulle pareti rocciose delle cosiddette “cave”, dalla tipica conformazione a canyon dove per lo più scorrono i più importanti corsi d’acqua dell’area. Migliaia di grotte, anfratti, poi utilizzati in età paleocristiana, costituiscono uno scenario di rilevante interesse archeologico a cui si uniscono bellezze naturali e paesaggistiche di alto valore simbolico. La Cava del Cassibile, la Cava Ispica e Pantalica sono gli esempi maggiormente meritevoli, a cui si aggiunga l’ampia necropoli di Thapsos, grande insediamento della cosiddetta media età del Bronzo, situato nella penisola di Magnisi tra Augusta e Siracusa. Altro elemento archeologico di notevole importanza e di buona fruibilità è rappresentato dalla Villa del Tellaro, nei pressi di Noto, ricca residenza della tarda età imperiale romana ubicata in un fertile comprensorio agricolo, dove si trovano eleganti mosaici, alcuni dei quali richiamano quelli della Villa del Casale a Piazza Armerina. La visita alla moderna struttura del Museo Paolo Orsi di Siracusa consente di cogliere a pieno, la preistoria e la storia di quasi tutti i principali siti archeologici della Sicilia centrale ed orientale, sino alla fine dell'età classica; quando le opere di allestimento saranno completate l'esposizione comprenderà anche i materiali di età ellenistica, romana e cristiana. ITINERARIO UNESCO DEL BAROCCO Noto, Scicli, Modica, Ragusa Ibla, Palazzolo Acreide, Catania, Militello Val di Catania, Avola Queste città del Val di Noto furono tutte ricostruite dopo il 1693, sopra o accanto ai resti di quelle distrutte nello stesso anno dal terremoto. Esse rappresentano l'apice e la fioritura finale dell'arte barocca in Europa, con una eccezionale qualità dell'arte e dell'architettura. Una buona parte dei comuni UNESCO rientrano nella perimetrazione del Distretto Turistico della provincia di Siracusa e rappresentano una eccellente peculiarità attrattiva del territorio. 20 ITINERARIO DEI CASTELLI Ø Augusta (Castello Svevo) Ø Portopalo ( Forte di Capo Passero) Ø Siracusa ( Castello Maniace) Elementi puntuali di grande rilevanza culturale sono i castelli e le fortezze. Quelli eretti o trasformati per volere di Federico II, come il Castello svevo di Augusta e il Castel Maniace di Siracusa, posti a guardia l’uno della città e l’altro del porto naturale di Ortigia, poi divenuti imponenti baluardi dalla forte connotazione urbanistico-paesaggistica. Quello di origine svevoaragonese che si staglia sul punto più alto di Porto Palo di Capo Passero, rafforzato e arricchito nel corso di varie epoche, particolarmente nell'età di Carlo V. > Attrattori paesaggistici Alta Valle dell’Anapo Alta Valle dell’Anapo Questa area è una delle più suggestive dal punto di vista panoramico-paesaggistico, nonché molto ricca di elementi archeologici, geologici e botanici. Fra le emergenze botaniche va rilevata la singolarità costituita dal bosco di Ferla che insiste sulle sponde del torrente Calcinara. Mentre una sponda è di tipo calcarenitico, che favorisce la crescita di una varietà di quercia (Quercus Ilex), sull’altra, con terreni di tipo vulcanico, la vegetazione è caratterizzata dal Qurcus Virgiliana. Tra i segni antropici storici più importanti presenti nell’Alta valle dell’Anapo vi è il tracciato della vecchia linea ferrata Siracusa-Vizzini. La qualità del territorio è fruibile da numerose suggestive visioni panoramiche che si possono godere da differenti punti di vista o “belvedere”. Percorrendo la S.S. MareMonti si giunge a Palazzolo Acreidee dove ci si ferma al belvedere nella zona nord della città, dal quale si apprezza una visione panoramica di un’ampia porzione della valle dell’Anapo. Da questo punto è possibile ammirare una delle zone paesaggisticamente meglio conservate della Sicilia sud-orientale. Ai margini della zona archeologica di Akrai, in direzione Buscemi, si ha modo di ammirare l’unicum botanico rappresentato da un esemplare di Bagolaro che campeggia imponente in pieno centro cittadino. 21 Costeggiando il fiume Calcinara, che rappresenta quasi un limite naturale , si scopre un paesaggio morfologicamente di gran pregio, avvicinandosi all’emergenza di monte S.Venere. L’area compresa fra Buccheri e Monte S.Venere, di origine vulcanica, è caratterizzata dalla presenza di lave a “cuscino” vere e proprie singolarità geomorfologiche. In zona Contessa, nei pressi di Buccheri, a margine della balza che delimita l’altro lato della valle, la visuale panoramica è di particolare suggestione soprattutto per gli aspetti naturalistici-botanici e faunistici. Attraverso la zona delle “Neviere” di Buccheri, esemplare unico di architettura realizzate in pietre a secco di forma quadrata o circolare, per una strada tortuosa, da dove si ammira un paesaggio esaltante, si scende verso contrada Cuffari dove si trova la fonte dell’Anapo. Isola di Ortigia Ortigia, da sempre cuore della città di Siracusa, trae il suo fascino, data la sua configurazione insulare, non soltanto dalla suggestione del suo rilievo costiero articolato in una godibile sequenza di scogliere e cale marinaresche, ma soprattutto, dal complesso sviluppo monumentale che le conferisce un caratteristico aspetto e una inconfondibile nota distintiva. Infatti la multiforme testimonianza artistica, dall’età greca a quella tardo-medievale sino alle più recenti presenze monumentali, le conferiscono una tra le più interessanti e complesse stratificazioni ediliziourbanistiche esistenti. Con la dominazione romana la vita della pentapoli greca finì con il restringersi in Ortigia, il solo quartiere, ormai, che, per la sua naturale configurazione, offrisse una valida difesa durante il periodo dei lunghi assedi. Data la costrizione dello spazio, lo sviluppo urbanistico dovette sottostare ad esigenze che impressero all’isolotto un aspetto dedalico, nel quale è però ravvisabile una fondamentale rete viaria che risale all’epoca classica. Attorno a questo tracciato sorse la città medievale con soluzioni urbanistiche originalissime che trovano scarsi confronti nelle altre città della Sicilia. Nell’architettura sia civile che religiosa predominano i caratteri aragonese-catalani e barocchi che danno alla città un aspetto inconfondibile e in cui risaltano: il Castello Maniace, il Tempio di Apollo (VI secolo a.C.), Il Duomo (tempio ionico VIII secolo a.C. con attuale prospetto barocco 1728), la Fontana di Artemide (1906), la Fonte Aretusa (l'aspetto attuale risale al 1847), la Porta Urbica (VI-V secolo a.C.), il Palazzo del Vermexio (1628-1632), la Chiesa di San Martino, la 22 Chiesa di Santa Lucia alla Badia, la Chiesa dello Spirito Santo, il Palazzo Beneventano-Del Bosco, il Palazzo Mergulese-Montalto. Valle del fiume Tellaro L’ambiente comprende tutta la lunga valle del Tellaro e degli affluenti, Torrenti Tellesimo e Praineto, nonché il sistema delle cave. Quest’ultime e le valli fluviali hanno un rilievo preminentemente naturalistico di enorme valore sia per i singoli endemismi presenti che per l’insieme dell’habitat ecosistemico da ritenersi un vero e proprio esempio di vegetazione allo stato di massimo dinamismo, evolutasi in assenza di intervento antropico. Infatti, le particolari condizioni geomorfologiche ed orografiche hanno contribuito a ridurre al minimo l’insediamento antropico, costituito da rade case sparse e piccoli nuclei rurali. Dal punto di vista geologico l’area è costituta da marnegrigio-azzurre, che morfologicamente presentano caratteri di grande interesse con delle formazioni rocciose che costituiscono un insieme scenografico parecchio suggestivo. Rilevante è il valore dell’area per le sue valenze storiche, poiché vi risultano compresi i più importanti rinvenimenti della civiltà del Castelluccio, in particolare nella omonimaborgata testimonianza di una civiltà arcaica contadina. Va segnalata la presenza di numerose cavità carsiche, alcune delle quali in tutto o inparte risagomate dall’uomo nel corso del tempo per usi abitativi o funerari, come nel caso di cava d’Ispica (Convento e Saccello di S. Alessandro) o delle Grotte Lazzaro, solo per fare qualche esempio, localizzate prevalentemente nella formazione Ragusa e in quella Palazzolo, vista la natura carbonatica delle rocce componenti Valle del Cassibile L’area abbraccia un’ampia zona a sud dell’altopiano ibleo tra i comuni di Noto, Avola, Siracusa, Palazzolo Acreide e Canicattini Bagni. Essa comprende, oltre la valle del fiume Cassibile, il bosco di Bauli e le cave Giorgia, Sture e della Contessa. Questo sistema di cave ha la tipica conformazione a canyon ed è l’habitat ideale per la flora e la fauna di questo territorio, mentre i grandi altipiani e le pianure che si estendono ai piedi del rilievo sono caratterizzati dal paesaggio agricolo tipico del siracusano, ossia, per la maggior parte, paesaggio di mandorli, carrubi ed ulivi, la cui estensione è di frequente limitata da muri a secco a confine dei lotti fondiari. 23 Questo paesaggio tradizionale, ancora integro, presenta caratteri di omogeneità conservando tuttora un immagine storicizzata. L’area è caratterizzata dalla presenza di rocce calcaree che per la loro conformazione generano un reticolo carsico tra i più ricchi d’Italia, con un sistema idrografico molto articolato da valle verso monte lungo il corso del fiume Cassibile, il quale, lungo tutto il percorso viene alimentato, da numerose sorgenti. In questa zona vi sono numerosi beni architettonici sparsi sul territorio, alcuni dei quali anche di particolare pregio storico, come masserie, ville e mulini su Cava Grande, che sono tuttora in buono stato di conservazione e vengono ancora utilizzati per l’irrigazione e lo sfruttamento delle campagne circostanti. Per gli aspetti archeologici dell’area si ricordano i numerosi siti presenti, dal periodo preistorico al periodo medievale, come la grotta Spinagallo con i suoi resti paleontologici, la Grotta della Chiusazza e l’estesa necropoli protostorica del Cassibile, con tombe a grotticella. Ed ancora i numerosi insediamenti di età greca (contrada Aguglia) e romana e gli ipogei di epoca paleocristiana, insediamenti e chiese rupestri di periodo altomedievale come S.Lucia di Mendola. Valle del fiume Anapo (Pantalica) L'Anapo - il cui nome, di origine greca, significa "invisibile" - nasce nel territorio di Palazzolo Acreide dalle sorgenti di Guffari sul Monte Lauro, e scorre inizialmente in una vallata intensamente erosa, che si allarga e si restringe. All'altezza dell'abitato di Palazzolo, la valle dell'Anapo incomincia ad assumere la caratteristica conformazione a canyon, incassandosi fra strati di rocce dure in cui ha inciso tortuosi meandri dalle ripide e strette pareti, noti come gole di Pantalica. E' in questo tratto, dopo il ponte di Cassano-Ferla e i meandri di contrada Giambra, nel comune di Sortino, che si trova la necropoli di Pantalica, una delle più estese del Mediterraneo con il suo alveare di migliaia di tombe distribuite lungo la parete rocciosa, usata dalla preistoria all'epoca paleocristiana. Oggi gran parte della valle dell'Anapo, compresa l'area della necropoli, è protetta dalla Riserva Naturale Pantalica, Valle dell'Anapo e Torrente Cava Grande, mentre la Necropoli è recentemente divenuta un importante sito UNESCO. Dal punto di vista naturalistico, predomina una vegetazione a macchia arbustiva; nel fondovalle, a tratti boscoso, si incontrano i caratteristici platani orientali, pioppi neri e bianchi, salici, e un ricco e odoroso sottobosco; i versanti meno ripidi sono colonizzati, fra ampi querceti, dai lecci. Negli ambienti più aperti spettacolare è il tripudio 24 delle fioriture primaverili, con iris, crochi, asfodeli e numerose specie di orchidee selvatiche. La zona è popolata da mammiferi (volpi, conigli, donnole, martore, istrici), uccelli (falco pellegrino, poiana, aquila del Bonelli, nibbio reale, codibugnolo, merlo acquaiolo), rettili, tra cui spicca il colubro leopardino, e insetti, tra cui si segnala la libellula nera. L'insediamento di Pantalica si è sviluppato sullo sperone alla confluenza tra la valle del torrente Cava Grande e la Valle dell'Anapo; lo sperone è collegato al retrostante altopiano solo mediante uno stretto istmo, la Sella di Filipporto, o "Porta di Pantalica". Il dosso incombe con altissime balze a strapiombo sul letto dei due corsi d'acqua, incuneati in strette gole. La vasta scenografia delle cinque distinte necropoli, testimonianze della città protostorica, è scandita da migliaia di tombe a grotticella ricavate nelle pareti rocciose. Le più antiche (la necropoli nord-ovest e la vasta necropili nord) risalgono ai secoli XII-XI a.C., mentre le più recenti (i gruppi laterali di Filipporto e della Cavetta) sono databili ai secoli fra il IX e l'VIII a.C.. Dell'antico abitato sono visibili i resti megalitici del palazzo reale, o anaktoron (VIII secolo a.C.), nel punto centrale del pianoro da cui si dominava la valle, e le fortificazioni della Porta di Pantalica. La città fu fondata da popolazioni indigene pregreche provenienti dalla costa e si sviluppò a cavallo dell'età del Bronzo e della prima età del Ferro. Il nome Pantalica è tuttavia di età bizantina (fase storica di cui si conservano numerose vestigia: abitazioni, minuscole chiesette e oratori); il toponimo antico non è reso noto dalle fonti storiche: secondo alcune ipotesi Pantalica potrebbe identificarsi con l'antica Hybla, principale insediamento dell'area in epoca pregreca. Siracusa zona Neapolis L’area, che dal punto di vista paesaggistico è di singolare bellezza panoramica, comprende il complesso archeologico monumentale della Neapolis e la balza che da esso prosegue verso ovest formata da scenografiche rupi e ricchissima anch’essa di vestigia archeologiche. Il Parco Archeologico della Neapolis (dal greco "nuova città") ospita la maggior parte dei monumenti classici della Siracusa greca e romana per una estensione di circa 240.000 mq. Questo unicum paesaggistico è visibile da più punti, in particolare percorrendo le strade che si sviluppano attorno al complesso monumentale come la cosiddetta Via Panoramica che porta alla sommità del colle Temenite, dove vi è un Teatro Arcaico scavato nella roccia con cavea rettilinea anziché curva, detto "Teatro Lineare". La Neapolis, splendida sintesi di interessanti aspetti geomorfologici, biologici e storicoculturali, comprende alcuni dei più alti esempi dell’architettura e della storia della Magna Grecia e del successivo periodo romano: L'Anfiteatro Romano (II-IV 25 secolo d.c.), posto quasi di fronte alla basilica di S. Nicolò dei Cordari" (XI secolo d.c.), rappresenta una delle realizzazioni edilizie più rappresentative della prima età imperiale romana; l'Ara di Ierone II (III secolo a.c.) è la terza grande opera monumentale che ci è pervenuta dell'antico quartiere della Neapolis; il Teatro Greco" (V secolo a.c.), il più grande teatro della Sicilia ed uno dei maggiori dell'intero mondo greco; le splendide "Latomie", tra cui la più interessante è la "Latomia del Paradiso" attraverso cui si giunge alla più famosa delle grotte di questo parco: quella detta "Orecchio di Dionigi", Ai limiti orientali del Parco Archeologico, all'incrocio tra viale Teracati e via Romagnoli, visibile dall'esterno, vi è la "Necropoli Grotticelle", con le sue numerose tombe scavate nella roccia, tra cui quella detta "Tomba di Archimede". Penisola della Maddalena (Siracusa) La penisola, prospiciente il Porto Grande di Siracusa, è ricca di elementi archeologici ed eccezionale dal punto di vista geologico e morfologico. Essa è interessata da un bradisismo, attualmente in fase negativa, che ha modificato nel tempo la morfologia dei luoghi. Infatti le latomie esistenti lungo la costa, la cui linea è stata notevolmente modificata, oggi sono sommerse. L’area è inoltre interessata da una peculiarità geologica di tipo carsico, con la presenza di grotte attraverso cui, durante le mareggiate, si sviluppa un sistema idropneumatico che dà luogo a fenomeni di imponenti colonne d’acqua simili, per forma e dimensioni, a certi geyser islandesi. L’area è interessata dalla presenza di macchia mediterranea e da specie endemiche molto particolari e tipiche della zona siracusana. La città di Siracusa non si è mai estesa nella direzione della penisola in quanto si sarebbe dovuto attraversare la parte sud della città, i Pantanelli, malsana e paludosa, per cui la Maddalena è stata utilizzata come zona di villeggiatura e agricola, da raggiungere via mare. L’importanza dell’agricoltura in questa area è testimoniata da numerose masserie per lo più dedite all’allevamento e alla produzione di vino ed in particolare del famoso moscato di Siracusa. Accanto agli insediamenti di tipo agricolo nell’area sono presenti le “ville di campagna” alcune delle quali, come le ville “La Torretta” e “Conigliaro” che costituiscono esempi di architettura storica degni di nota. L’interesse archeologico della Maddalena è costituito dalla presenza di un villaggio preistorico dell’epoca di Stentinello, ma vi sono tracce consistenti di frequentazioni nel periodo neolitico, come pure nell’età del bronzo e nel periodo greco-romano. In età medievale la penisola visse un momento di ricchezza per l’estrazione, su concessione di Federico II di Svevia, di materiale dalle latomie per la costruzione del castello Maniace. 26 Pantano Roveto e zona dei Pantani di Torre di Vendicari L’area è costituita dai Pantani di Noto, conosciuti come Pantani di Vendicari (Pantano Grande, Pantano Piccolo e Pantano Roveto) e presenta rilevante interesse naturalistico ed ambientale per l’esistenza di una vera e propria “oasi naturale” caratterizzata da dune litoranee arricchite da preziosa vegetazione ed in cui la nota più interessante è data dalla presenza di un certo numero di specchi d’acqua. Lungo la costa, a contatto con il mare, la zona presenta un ecorama vario e ricco dimotivi di grande valore panoramico, dove entrano in gioco la sua natura costitutiva (rocciosa o sabbiosa, calcarea o silicea), la trasparenza del fondo marino e gli sbocchi fluviali. A lembi rocciosi, più o meno frastagliati o compatti con scogli a mare e caverne di incomparabile bellezza, si alternano lunghi renili e strette insenature che, con foci di fiumi e pantani, fanno di questa zona, in quasi integro stato di conservazione, uno degli ambienti naturali fra i più belli ed interessanti della Sicilia sudorientale. La presenza della Torre Sveva di Vendicari conferisce all’area un ulteriore interesse culturale. La costruzione, il cui impianto è tipico dell'architettura sveva, fu realizzata per difendere e proteggere il mercato granario esistente da antica data nel porto di Vendicari. 27 2.2 ANALISI DEI FLUSSI: ARRIVI E PRESENZE NEL DISTRETTO I flussi turistici per il territorio del distretto nell’anno 2009 hanno interessato 278.410 arrivi e 1.026.011 presenze. I dati in valore assoluto sono buoni, ma purtroppo si dimostrano in calo rispetto agli anni precedenti, con una diminuzione del 7% degli arrivi e del 18% delle presenze, a conferma di un trend negativo che sta colpendo il turismo in generale, alimentato dalla crisi economica e dal contenimento delle spese dei consumi delle famiglie, soprattutto quelle italiane. Confronto Flussi Turistici 2009 vs. 2008 FLUSSI TOTALI Arrivi 2008 2009 Turisti Italiani 190.071 177.526 Turisti Stranieri 109.537 TOTALE DISTRETTO 299.608 Presenze diff. var. % 2008 2009 diff. -12.545 -6,6% 862.753 656.555 100.884 -8.653 -7,9% 388.492 369.456 -19.036 278.410 -21.198 -7,1% 1.251.245 1.026.011 -225.234 var. % -206.198 -23,9% -4,9% 18,0% Fonte: Nostra elaborazione su dati Regione Siciliana - Assessorato Turismo - Osservatorio Turistico Anche il 2009 evidenzia la tendenza che già si era manifestata nel corso del 2008, ed a cui si rimanda nella sezione successiva per una analisi più dettagliata. Ritornando al 2009, si presentano le tabelle di dettaglio per i comuni del distretto. La tabella sottostante evidenzia la distribuzione dei flussi turistici nei comuni del Distretto Sud Est per l’Anno 2009, con suddivisione tra esercizi alberghieri ed esercizi extralberghieri. 28 Flussi turistici nel Distretto Siracusa e Val di Noto. Esercizi Alberghieri ed Extralberghieri. Anno 2009 Esercizi Alberghieri Arrivi Presenze 167.692 586.463 25.794 121.865 508 2.519 Esercizi Extra Alberghieri Arrivi Presenze 23.938 93.992 5.696 12.637 1.025 6.613 28 162 TOTALE GENERALE Arrivi Presenze 191.630 680.455 31.490 134.502 1.533 9.132 28 162 0 0 176 438 Siracusa Augusta Avola Buccheri Buscemi Canicattini B. 176 438 Cassaro N.D. N.D. Ferla 16 16 16 Floridia 462 1.188 462 Francofonte N.D. N.D. Lentini 391 921 391 Melilli 3.330 11.464 3.330 Noto 41.359 152.776 4.937 17.421 46.296 Palazzolo Acreide 10 14 1.345 3.516 1.355 Priolo Gargallo 1.353 12.529 1.353 Solarino 0 Sortino 350 1.477 350 TOTALE DISTRETTO 240.046 887.630 38.364 138.381 278.410 Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia Regionale di Siracusa (Mod. CTT1) 16 1.188 921 11.464 170.197 3.530 12.529 0 1.477 1.026.011 Flussi turistici nel Distretto Siracusa e Val di Noto. Turisti Italiani e Stranieri. Anno 2009 Italiani Arrivi 114.053 16.723 1.180 28 Presenze 418.136 60.335 7.331 162 Stranieri Arrivi 77.577 14.767 353 Presenze 262.319 74.167 1.801 TOTALE GENERALE Arrivi Siracusa 191.630 Augusta 31.490 Avola 1.533 Buccheri 28 Buscemi 0 Canicattini B. 171 421 5 17 176 Cassaro 0 Ferla 14 14 2 2 16 Floridia 359 892 103 296 462 Francofonte 0 Lentini 364 868 27 53 391 Melilli 2.883 9.766 447 1.698 3.330 Noto 39.173 145.854 7.123 24.343 46.296 Palazzolo Acreide 1.075 2.886 280 644 1.355 Priolo Gargallo 1.261 9.192 92 3.337 1.353 Solarino 0 Sortino 242 698 108 779 350 TOTALE DISTRETTO 177.526 656.555 100.884 369.456 278.410 Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia Regionale di Siracusa (Mod. CTT1) Presenze 680.455 134.502 9.132 162 0 438 0 16 1.188 0 921 11.464 170.197 3.530 12.529 0 1.477 1.026.011 29 A completamento di tale analisi, appare utile proporre un grafico con la distribuzione dei flussi turistici stranieri relativi alla nazione di origine. Distribuzione per nazione di provenienza. Distretto Siracusa e Val di Noto. Anno 2009 Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia Regionale di Siracusa (Mod. CTT1) Infine, per completare l’analisi del contesto turistico del distretto per l’anno 2009, è utile proporre la stagionalità dei flussi. Stagionalità domanda turistica. Distretto Siracusa e Val di Noto. Anno 2009 Fonte: Nostra elaborazione su dati Regione Siciliana - Assessorato Turismo - Osservatorio Turistico 30 Da una lettura immediata del grafico si nota come la concentrazione permanga elevata nel periodo estivo, con i picchi di Luglio ed Agosto che assorbono in media rispettivamente il 13% ed il 20% dell’intera domanda annua, mentre non si riesce ancora a destagionalizzare correttamente i flussi e convogliarli verso i mesi di bassa stagione e di fruizione minore delle risorse del territorio. In tal senso appare opportuno che il Distretto individui ed elaborai delle apposite strategie di destagionalizzazione che consentano una migliore ottimizzazione e distribuzione dei flussi su tutto l’arco temporale, stante il rilevante vantaggio competitivo che il clima delle nostre zone offre in tal senso. E proprio su questo punto alcune apposite strategie in verranno trattate ed affrontate nel prosieguo del Piano di Sviluppo del Distretto. 31 2.3 IL TURISMO IN PROVINCIA DI SIRACUSA Le tabelle 1 e 2 mostrano i dati relativi ai flussi di turisti che hanno visitato le province siciliane negli anni 2004 e 2008 alloggiando negli esercizi alberghieri. Tab. 1: Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri per residenza dei clienti, province, regione, Italia anno 2004 2004 ITALIANI PROVINCE Agrigento Arrivi STRANIERI Presenze Arrivi TOTALE Presenze Arrivi Presenze 210.914 598.155 177.530 339.554 388.444 937.709 45.975 117.663 5.035 12.449 51.010 130.112 507.686 1.224.625 179.243 503.386 686.929 1.728.011 64.805 139.757 34.089 50.786 98.894 190.543 Messina 562.765 2.131.582 434.754 1.813.346 997.519 3.944.928 Palermo 701.711 1.835.286 441.187 1.428.387 1.142.898 3.263.673 Ragusa 147.270 585.834 50.444 288.003 197.714 873.837 Siracusa 223.801 734.859 116.839 302.717 340.640 1.037.576 Trapani 284.162 1.037.048 82.534 207.600 366.696 1.244.648 2.749.089 8.404.809 1.521.655 4.946.228 4.270.744 13.351.037 49.240.829 204.446.991 36.715.739 141.169.236 85.956.568 345.616.227 Caltanissetta Catania Enna Sicilia ITALIA Fonte: Istat 32 Tab. 2: Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri per residenza dei clienti, province, regione, Italia anno 2008 2008 ITALIANI PROVINCE Agrigento Arrivi STRANIERI Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze 185.166 635.744 140.153 286.470 325.319 922.214 40.661 102.202 6.772 17.055 47.433 119.257 381.963 826.556 159.954 419.894 541.917 1.246.450 28.524 81.223 14.124 22.146 42.648 103.369 Messina 467.071 1.511.496 436.583 1.896.966 903.654 3.408.462 Palermo 549.836 1.466.514 442.790 1.473.056 992.626 2.939.570 Ragusa 136.566 521.834 43.631 241.853 180.197 763.687 Siracusa 173.102 685.943 97.214 308.441 270.316 994.384 Trapani 267.000 975.262 96.695 259.259 363.695 1.234.521 2.229.889 6.806.774 1.437.916 4.925.140 3.667.805 11.731.914 43.498.154 141.186.598 33.666.586 110.491.709 77.164.740 251.678.307 Caltanissetta Catania Enna Sicilia ITALIA Fonte: Istat La provincia di Siracusa nell’anno 2004 registra un numero di arrivi pari a 340.640, a fronte di un livello di presenze che supera il milione. Nello stesso anno Siracusa riceve l’8% degli arrivi regionali alberghieri ed il 7,8% delle presenze. Gli stessi dati registrati però per l’anno 2008 mostrano segnali di decremento: scendono, infatti, sia gli arrivi che le presenze all’interno di un generale trend negativo che investe tutta la penisola. Il fenomeno è meglio spiegato dal grafico 1 e dalla tabella 3. Mentre la provincia di Siracusa perde in termini di arrivi e presenze rispettivamente il 21% ed il 4%, cali più marginali si evidenziano per la regione in termini sia di presenze (-12%) che di arrivi (-14%), segno evidente che i turisti venuti in vacanza a Siracusa sono effettivamente diminuiti insieme alla diminuzione del numero di giorni di permanenza. A livello regionale possiamo dire che la diminuzione del numero dei giorni di permanenza è in linea con la diminuzione della quantità di turisti presso gli esercizi alberghieri. Paradossalmente Siracusa negli stessi anni in cui vede aumentare il numero di posti letto in strutture alberghiere rileva una diminuzione drastica nel numero di arrivi. 33 Tab. 3 Tasso di crescita degli arrivi e delle presenze negli esercizi alberghieri nelle province siciliane, in Sicilia ed in Italia tra il 2004 ed il 2008 – valore percentuale 2008/2004 ITALIANI STRANIERI TOTALE PROVINCE Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Agrigento -12 6 -21 -16 -16 -2 Caltanissetta -12 -13 34 37 -7 -8 Catania -25 -33 -11 -17 -21 -28 Enna -56 -42 -59 -56 -57 -46 Messina -17 -29 0 5 -9 -14 Palermo -22 -20 0 3 -13 -10 Ragusa -7 -11 -14 -16 -9 -13 Siracusa -23 -7 -17 2 -21 -4 Trapani -6 -6 17 25 -1 -1 Sicilia -19 -19 -6 -0 -14 -12 ITALIA -12 -31 -8 -22 -10 -27 Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat Analizzando presenze e arrivi negli esercizi complementari si scopre una dinamica in parte differente: mentre il numero degli arrivi continua nel suo trend di riduzione con un tasso del -9%, le presenze sono in crescita del 42%. I dati rilevano un fenomeno urbanistico molto forte: negli anni tra il 2004 ed il 2008 la provincia di Siracusa è coinvolta in un processo massiccio di aumento del numero di posti letto sia per gli esercizi alberghieri che per quelli complementari i quali hanno sottratto mercato alle strutture alberghiere. Un trend positivo è rilevato a livello regionale e nazionale dove si assiste ad un aumento degli arrivi che, per l’Italia, crescono nei 5 anni del 20%. 34 Tab. 4: Arrivi e presenze negli esercizi complementari per residenza dei clienti, province, regione, Italia anno 2004 2004 PROVINCE ITALIANI Arrivi Agrigento STRANIERI Presenze Arrivi TOTALI Presenze Arrivi Presenze 12.747 44.233 6.136 16.044 18.883 60.277 8.333 27.175 659 1.619 8.992 28.794 64.750 281.805 25.961 135.342 90.711 417.147 6.422 20.323 5.492 7.892 11.914 28.215 Messina 74.151 467.276 33.158 157.004 107.309 624.280 Palermo 48.873 189.865 26.781 127.669 75.654 317.534 Ragusa 20.476 83.080 4.326 16.604 24.802 99.684 Siracusa 43.096 156.225 14.215 42.584 57.311 198.809 Trapani 69.619 324.163 14.675 51.481 84.294 375.644 Sicilia 348.467 1.594.145 131.403 556.239 479.870 2.150.384 8.473.429 67.601.996 6.799.576 43.994.392 15.273.005 111.596.388 Caltanissetta Catania Enna ITALIA Fonte: Istat Tab. 5: Arrivi e presenze negli esercizi complementari per residenza dei clienti, province, regione, Italia anno 2008 2008 PROVINCE ITALIANI Arrivi Agrigento STRANIERI Presenze Arrivi TOTALE Presenze Arrivi Presenze 21.243 51.438 13.580 31.339 34.823 82.777 3.914 8.710 930 2.826 4.844 11.536 60.894 291.231 34.499 125.262 95.393 416.493 9.682 20.521 6.700 13.821 16.382 34.342 Messina 90.055 435.991 38.078 177.604 128.133 613.595 Palermo 43.776 132.044 31.818 107.742 75.594 239.786 Ragusa 23.587 87.575 5.000 17.574 28.587 105.149 Siracusa 33.637 205.758 18.720 76.373 52.357 282.131 Trapani 76.589 341.053 24.277 79.543 100.866 420.596 Sicilia 363.377 1.574.321 173.602 632.084 536.979 2.206.405 10.251.208 70.682.680 8.130.138 51.305.725 18.381.346 121.988.405 Caltanissetta Catania Enna ITALIA Fonte: Istat 35 Tab. 6 Tasso di crescita degli arrivi e delle presenze negli esercizi complementari nelle province siciliane, in Sicilia ed in Italia tra il 2004 ed il 2008 – valore percentuale 2008/2004 PROVINCE ITALIANI STRANIERI TOTALE Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Agrigento 67 16 121 95 84 37 Caltanissetta -53 -68 41 75 -46 -60 Catania -6 3 33 -7 5 0 Enna 51 1 22 75 38 22 Messina 21 -7 15 13 19 -2 Palermo -10 -30 19 -16 0 -24 Ragusa 15 5 16 6 15 5 Siracusa -22 32 32 79 -9 42 Trapani 10 5 65 55 20 12 Sicilia 4 -1 32 14 12 3 ITALIA 21 5 20 17 20 9 Fonte: Istat Raggruppando le considerazioni sin qui fatte, a livello generale negli anni tra il 2004 ed il 2008 il territorio provinciale assiste ad una crescita degli arrivi pari al 14% insieme ad una fortissima crescita delle presenze, alimentata dal maggiore numero di posti letto sul territorio soprattutto nelle strutture complementari. 36 Tab. 7: Arrivi e presenze nel totale degli esercizi ricettivi per residenza dei clienti, province, regione, Italia anno 2004 Fonte: Istat 2004 PROVINCE ITALIANI Arrivi Agrigento STRANIERI Presenze Arrivi TOTALE Presenze Arrivi Presenze 198.167 553.922 171.394 323.510 369.561 877.432 37.642 90.488 4.376 10.830 42.018 101.318 442.936 942.820 153.282 368.044 596.218 1.310.864 58.383 119.434 28.597 42.894 86.980 162.328 Messina 488.614 1.664.306 401.596 1.656.342 890.210 3.320.648 Palermo 652.838 1.645.421 414.406 1.300.718 1.067.244 2.946.139 Ragusa 126.794 502.754 46.118 271.399 172.912 774.153 Siracusa 180.705 578.634 102.624 260.133 283.329 838.767 Trapani 214.543 712.885 67.859 156.119 282.402 869.004 Caltanissetta Catania Enna Sicilia ITALIA 2.400.622 6.810.664 1.390.252 4.389.989 3.790.874 11.200.653 40.767.400 136.844.995 29.916.163 97.174.844 70.683.563 234.019.839 Tab. 8: Arrivi e presenze nel totale degli esercizi ricettivi per residenza dei clienti, province, regione, Italia anno 2008 Fonte: Istat 2008 ITALIANI PROVINCE Arrivi Agrigento STRANIERI Presenze Arrivi TOTALE Presenze Arrivi Presenze 206.409 687.182 153.733 317.809 360.142 1.004.991 44.575 110.912 7.702 19.881 52.277 130.793 442.857 1.117.787 194.453 545.156 637.310 1.662.943 38.206 101.744 20.824 35.967 59.030 137.711 Messina 557.126 1.947.487 474.661 2.074.570 1.031.787 4.022.057 Palermo 593.612 1.598.558 474.608 1.580.798 1.068.220 3.179.356 Ragusa 160.153 609.409 48.631 259.427 208.784 868.836 Siracusa 206.739 891.701 115.934 384.814 322.673 1.276.515 Trapani 343.589 1.316.315 120.972 338.802 464.561 1.655.117 Caltanissetta Catania Enna Sicilia ITALIA 2.593.266 8.381.095 1.611.518 5.557.224 4.204.784 13.938.319 53.749.362 211.869.278 41.796.724 161.797.434 95.546.086 373.666.712 37 Tab. 9: tasso di variazione delle presenze nel totale degli esercizi ricettivi per residenza dei clienti, province, regione, Italia anni 2004- 2008 PROVINCE 05/04 06/05 07/06 08/07 08/05 Agrigento 18 2 1 -6 15 Caltanissetta 27 4 -9 7 29 Catania 36 2 1 -10 27 Enna -31 -7 -3 36 -15 Messina 19 7 0 -5 21 Palermo 12 5 -1 -7 8 Ragusa 13 -0 0 0 12 Siracusa 42 11 -7 4 52 Trapani 57 16 10 -5 90 Sicilia 23 6 0 -5 24 ITALIA 52 3 3 -1 60 Fonte:nostre elaborazioni su dati Istat Tab. 10: tasso di variazione degli arrivi nel totale degli esercizi ricettivi per residenza dei clienti, province, regione, Italia anni 2004- 2008 PROVINCE 05/04 06/05 07/06 08/07 08/05 Agrigento 7 3 -3 -9 -3 Caltanissetta 18 7 -8 7 24 Catania 15 5 0 -12 7 Enna -32 -8 2 5 -32 Messina 14 6 0 -3 16 Palermo 7 5 -1 -10 0 Ragusa 20 1 0 0 21 Siracusa 29 8 -1 -18 14 Trapani 36 16 18 -12 65 Sicilia 14 6 1 -9 11 ITALIA 25 5 3 -1 35 Fonte:nostre elaborazioni su dati Istat 38 Facendo un’analisi rispetto alla provenienza dei turisti (italiana e straniera) leggiamo come le strutture alberghiere abbiano assistito ad una riduzione degli arrivi sia per gli italiani (-23%) che per gli stranieri (-17%), mentre questi ultimi aumentano lievemente le presenze (+2%). Gli esercizi complementari subiscono una riduzione generale degli arrivi solo a causa di un rallentamento del turismo nazionale. Gli stranieri, infatti, si rivolgono con maggiore propensione alle strutture extralberghiere generando un incremento degli arrivi pari al 32% e delle presenze pari al 79%. Tab. 11 - Numero di viaggiatori stranieri a destinazione per provincia visitata. Serie 2005-2009. Dati in migliaia Province e regioni 2005 2006 2007 2008 2009 Trapani 80 104 120 82 92 Palermo 531 629 649 532 500 Messina 390 426 511 370 341 Agrigento 158 182 228 157 129 Caltanissetta 21 12 21 32 20 Enna 24 37 25 51 27 Catania 315 369 412 366 373 Ragusa 61 90 56 82 93 Siracusa 153 170 217 158 155 SICILIA 1.733 2.018 2.239 1.830 1.729 ITALIA 74.776 83.679 88.503 88.335 89.356 Fonte: Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi 39 Tab. 12: tasso di crescita del numero di viaggiatori stranieri a destinazione per provincia visitata. Serie 2005-2009. Dati in percentuale Province 06/05 07/06 08/07 09/08 09/05 Trapani 30,0 15,4 -31,7 12,2 15,0 Palermo 18,5 3,2 -18,0 -6,0 -5,8 Messina 9,2 20,0 -27,6 -7,8 -12,6 Agrigento 15,2 25,3 -31,1 -17,8 -18,4 Caltanissetta -42,9 75,0 52,4 -37,5 -4,8 Enna 54,2 -32,4 104,0 -47,1 12,5 Catania 17,1 11,7 -11,2 1,9 18,4 Ragusa 47,5 -37,8 46,4 13,4 52,5 Siracusa 11,1 27,6 -27,2 -1,9 1,3 SICILIA 16,4 11,0 -18,3 -5,5 -0,2 ITALIA 11,9 5,8 -0,2 1,2 19,5 Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi La tabella 11 mostra i dati relativi al numero di viaggiatori stranieri nelle province siciliane, in Sicilia ed in Italia. La provincia di Siracusa nell’anno 2009 registra circa 158.000 turisti stranieri. Osservando i dati nell’arco dell’ultimo quinquennio osserviamo come negli anni tra il 2006 ed il 2007 vi sia stato un vero e proprio boom di stranieri in visita sia a Siracusa che in regione e, in misura minore a livello nazionale. Boom che poi è andato contraendosi nel biennio 2008-2009 a causa della ben nota crisi finanziaria globale e dei conseguenti tassi di cambio che hanno visto un apprezzamento consistente dell’euro sul dollaro rendendo i nostri prodotti e i nostri territori particolarmente onerosi in particolare per i turisti americani e giapponesi. Nonostante quanto appena detto, a livello nazionale non si presenta lo stesso trend: il numero di stranieri che hanno visitato l’Italia dal 2005 al 2009 è aumentato del 19%. Segno questo che esistono altri territori italiani che meglio hanno saputo promuovere e vendere il loro turismo inteso sia come strutture ricettive sia come patrimonio artistico, culturale oggetto d’attrazione, sia come sistema infrastrutturale propedeutico all’accesso al territorio. 40 Tab. 13: Spesa dei viaggiatori stranieri per provincia visitata. Serie 2005-2009. Dati in milioni di euro Province e regioni 2005 2006 2007 2008 2009 Trapani 44 50 46 40 29 Palermo 350 337 325 284 208 Messina 258 287 340 230 215 Agrigento 76 83 90 70 56 Caltanissetta 14 18 9 27 13 Enna 17 17 11 25 24 Catania 201 220 253 222 216 Ragusa 32 54 27 56 62 Siracusa 61 82 96 79 60 SICILIA 1.053 1.148 1.196 1.032 883 ITALIA 28.453 30.368 31.121 31.090 28.819 Fonte: Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi Oltre al numero di stranieri in visita è interessante studiare l’importo della spesa che questi rilasciano sul territorio. Nel 2005 il turismo straniero rilasciava un flusso monetario pari a 61 milioni di euro. Nel 2008 si scende a 60. Analizzando le variazioni annuali della spesa notiamo come a fronte di un incremento registrato nel biennio 2006-2007 (in linea con l’aumento del flusso di turisti) si registra successivamente una contrazione dei flussi di denaro derivanti dal turismo straniero. 41 Tab. 14: Percentuale provinciale della spesa dei viaggiatori stranieri per provincia visitata e percentuale regionale sul totale nazionale. Serie 2005-2009. 2005 2006 2007 2008 2009 Diff. 2005-2009 Trapani 4,2 4,4 3,8 3,9 3,3 -0,9 Palermo 33,2 29,4 27,2 27,5 23,6 -9,7 Messina 24,5 25,0 28,4 22,3 24,3 -0,2 Agrigento 7,2 7,2 7,5 6,8 6,3 -0,9 Caltanissetta 1,3 1,6 0,8 2,6 1,5 0,1 Enna 1,6 1,5 0,9 2,4 2,7 1,1 Catania 19,1 19,2 21,2 21,5 24,5 5,4 Ragusa 3,0 4,7 2,3 5,4 7,0 4,0 Siracusa 5,8 7,1 8,0 7,7 6,8 1,0 SICILIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Sicilia/Italia 3,7 3,8 3,8 3,3 3,1 -0,6 Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi Tab. : spesa procapite dei viaggiatori stranieri per provincia visitata. Serie 2005-2009. Dati in euro Province e regioni 2005 2006 2007 2008 2009 Trapani 550,00 480,77 383,33 487,80 315,22 Palermo 659,13 535,77 500,77 533,83 416,00 Messina 661,54 673,71 665,36 621,62 630,50 Agrigento 481,01 456,04 394,74 445,86 434,11 Caltanissetta 666,67 1500,00 428,57 843,75 650,00 Enna 708,33 459,46 440,00 490,20 888,89 Catania 638,10 596,21 614,08 606,56 579,09 Ragusa 524,59 600,00 482,14 682,93 666,67 Siracusa 398,69 482,35 442,40 500,00 387,10 SICILIA 607,62 568,88 534,17 563,93 510,70 ITALIA 380,51 362,91 351,64 351,96 322,52 42 Il trend è comune sia a livello regionale che nazionale, così come evidenziato dal grafico. Analizzando la ripartizione dei flussi monetari a livello regionale osserviamo però che mentre nel 2005 Siracusa raccoglieva il 3,5% degli introiti legati alla spesa degli stranieri in visita, nel 2009 questa quota sale al 6,8%: la Sicilia orientale guadagna in termini relativi rispetto alla Sicilia occidentale. Suddividendo la spesa dei viaggiatori stranieri per il loro numero (vedi tabella) si nota come nel 2009 Enna sia la provincia con la spesa pro capite più alta, mentre Siracusa si colloca al penultimo posto della graduatoria regionale seguita solamente da Trapani. Tutte le province siciliane, eccetto trapani, si collocano comunque sopra la media nazionale. La connessione tra presenze e arrivi è data dal numero di pernottamenti. I dati a nostra disposizione informano sia sul numero di notti trascorse in Sicilia da turisti stranieri che italiani. La tabella mostra, in linea con i dati precedentemente analizzati, un aumento del numero di notti nel biennio 2006-2007, ed un successivo progressivo decremento che si attesta, comunque, per il 2009 a livelli superiori del 2005. Se queste considerazioni valgono per la provincia di Siracusa lo stesso non si può dire per la Sicilia né per l’Italia dove il dato relativo all’ultimo anno mostra livelli inferiori a cinque anni fa. Numero dei pernottamenti dei viaggiatori stranieri per provincia visitata. Serie 2005-2009. Dati in migliaia Province e regioni 2005 2006 2007 2008 2009 Trapani 589 697 626 521 374 Palermo 4.779 4.022 4.787 4.012 2.828 Messina 2.600 3.718 3.693 2.625 2.723 Agrigento 1.053 1.244 1.547 1.621 843 Caltanissetta 284 315 177 845 295 Enna 222 484 262 624 488 Catania 2.482 2.988 3.983 4.685 3.186 Ragusa 591 795 355 1.049 722 Siracusa 795 997 1.382 1.245 907 SICILIA 13.396 15.259 16.814 17.227 12.367 ITALIA 327.183 349.022 351.206 331.903 313.021 43 Analizzando i dati rispetto ai viaggiatori italiani, in linea con quanto prima affermato rispetto alle presenze, il numero delle notti trascorse presso le strutture ricettive della provincia di Siracusa è diminuito in 7 anni del 41,5%. La media regionale segna un incremento, trainato dal dato relativo alla provincia di Palermo che segna un trend positivo del 136%. Passiamo adesso ad analizzare la spesa che i cittadini siciliani rilasciano all’estero durante i loro viaggi. L’analisi di questo dato ci permette di valutare il saldo della bilancia del turismo internazionale per provincia. Variazione percentuale annuale del numero dei pernottamenti dei viaggiatori stranieri per provincia visitata. Serie 2005-2009. Province e regioni 06/05 07/06 08/07 09/08 09/05 Trapani 18,3 -10,2 -16,8 -28,2 -36,5 Palermo -15,8 19,0 -16,2 -29,5 -40,8 Messina 43,0 -0,7 -28,9 3,7 4,7 Agrigento 18,1 24,4 4,8 -48,0 -19,9 Caltanissetta 10,9 -43,8 377,4 -65,1 3,9 Enna 118,0 -45,9 138,2 -21,8 119,8 Catania 20,4 33,3 17,6 -32,0 28,4 Ragusa 34,5 -55,3 195,5 -31,2 22,2 Siracusa 25,4 38,6 -9,9 -27,1 14,1 SICILIA 13,9 10,2 2,5 -28,2 -7,7 ITALIA 6,7 0,6 -5,5 -5,7 -4,3 Fonte: Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi 44 Numero dei viaggiatori italiani per provincia di residenza. Serie 2004-2008. Dati in migliaia Province 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Agrigento 28 31 47 48 72 157 102 14 Caltanissetta 28 26 36 32 30 16 8 42 Catania 145 136 138 140 174 117 117 120 Enna 11 22 29 11 16 11 9 7 Messina 95 109 49 60 64 45 75 43 Palermo 147 151 156 154 139 187 128 348 Ragusa 33 35 43 29 20 19 19 21 Siracusa 41 55 34 35 42 31 21 24 Trapani 42 47 32 42 31 27 50 22 SICILIA 568 612 564 551 588 610 529 640 ITALIA 49.601 51.056 43.336 46.031 49.128 52.519 57.357 57.714 tasso di crescita del numero dei viaggiatori italiani per provincia di residenza. Serie 2004-2008. Province 03/02 04/03 05/04 06/05 07/06 08/07 09/08 09/02 Agrigento 10,7 51,6 2,1 50,0 118,1 -35,0 -86,3 -50,0 Caltanissetta -7,1 38,5 -11,1 -6,3 -46,7 -50,0 425,0 50,0 Catania -6,2 1,5 1,4 24,3 -32,8 0,0 2,6 -17,2 Enna 100,0 31,8 -62,1 45,5 -31,3 -18,2 -22,2 -36,4 Messina 14,7 -55,0 22,4 6,7 -29,7 66,7 -42,7 -54,7 Palermo 2,7 3,3 -1,3 -9,7 34,5 -31,6 171,9 136,7 Ragusa 6,1 22,9 -32,6 -31,0 -5,0 0,0 10,5 -36,4 Siracusa 34,1 -38,2 2,9 20,0 -26,2 -32,3 14,3 -41,5 Trapani 11,9 -31,9 31,3 -26,2 -12,9 85,2 -56,0 -47,6 SICILIA 7,7 -7,8 -2,3 6,7 3,7 -13,3 21,0 12,7 ITALIA 2,9 -15,1 6,2 6,7 6,9 9,2 0,6 16,4 45 LA CONSISTENZA DELL’OFFERTA RICETTIVA Numero degli esercizi alberghieri per tipo di alloggio e per comune - Anno 2008 Comuni 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stelle Residenze Turistico Alberghier e Totale Alberghi Augusta - 1 3 2 2 1 9 Avola - - 3 - 2 - 5 Buccheri - - 1 - - - 1 Buscemi - - - - - - - Canicattini Bagni - - - - - - - Cassaro - - - - - - - Ferla - - - - - - - Floridia - - - - - - - Francofonte - - - - - - - Lentini - - - - - - - Melilli - - 4 - - - 4 Noto - 1 12 4 - 1 18 Pachino - - - 2 - - 2 Palazzolo Acreide - - 1 1 1 - 3 Rosolini - - - 1 - - 1 Siracusa 1 17 18 3 4 13 56 Solarino - - - - - - - Sortino - - - - - - - Portopalo di Capo Passero - - - 5 2 - 7 Priolo Gargallo - 1 - - 3 1 5 TOTALE 1 20 42 18 14 16 111 Fonte: Istat 46 Numero degli esercizi alberghieri per tipo di alloggio e per comune - Anno 2003 Comuni 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stelle Residenze Turistico Alberghier e Augusta - 1 1 3 3 - 8 Avola - - 1 - 2 - 3 Buccheri - - 1 - - - 1 Buscemi - - - - - - - Canicattini Bagni - - - - - - - Cassaro - - - - - - - Ferla - - - - - - - Floridia - - - - - - - Francofonte - - - - - - - Lentini - - - - - - - Melilli - - 1 - - - 1 Noto - - 9 5 1 - 15 Pachino - - - 2 - - 2 Palazzolo Acreide - - 1 1 1 - 3 Rosolini - - - 1 - - 1 Siracusa 1 7 15 3 6 13 45 Solarino - - - - - - - Sortino - - - - - - - Portopalo di Capo Passero - - - 2 3 - 5 Priolo Gargallo - - 1 - 3 1 5 TOTALE 1 8 30 17 19 14 89 Totale Alberghi 47 Capacità degli esercizi alberghieri per tipo di alloggio e per comune - Anno 2008 ESERCIZI ALBERGHIERI Residenze Turistico Alberghiere Comuni 5 stelle 4 stelle 3 stelle Buccheri Canicattini Bagni Cassaro Ferla Floridia Francofonte Lentini Melilli B L C B L C B L C B L C B L C B L C B - - - 132 44 44 1.0 62 487 487 73 38 38 50 28 23 30 15 15 1.3 47 612 607 - - - - - - 56 31 31 - - - 35 18 18 - - - 91 49 49 - - - - - - 49 27 27 - - - - - - - - - 49 27 27 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 362 176 176 - - - - - - - - - 362 176 176 - - - 206 70 71 1.3 77 674 674 92 53 53 - - - 20 10 4 1.6 95 807 802 - - - - - - 36 21 24 16 8 8 21 7 7 - - - 73 36 39 174 78 78 3.2 98 1.2 86 1.2 86 1.4 07 731 733 64 35 35 89 57 45 469 224 158 5.5 01 2.4 11 2.3 35 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 70 33 33 - - - - - - 85 64 41 64 24 24 219 121 98 174 78 78 3.7 06 1.4 33 1.4 34 4.3 49 2.1 47 2.1 52 477 264 264 348 199 159 583 273 201 9.6 37 4.3 94 4.2 88 Siracusa Solarino Sortino Priolo Gargallo Totale Alberghi C Noto Palazzolo Acreide 1 stella L Augusta Avola 2 stelle TOTALE Fonte: Istat 48 Capacità degli esercizi alberghieri per tipo di alloggio e per comune - Anno 2003 ESERCIZI ALBERGHIERI Residenze Turistico Alberghiere Comuni 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale Alberghi L C B L C B L C B L C B L C B L C B L C B - - - 132 44 44 984 447 447 113 62 62 110 69 34 - - - 1.3 39 622 587 - - - - - - 16 9 9 - - - 35 18 18 - - - 51 27 27 - - - - - - 49 27 27 - - - - - - - - - 49 27 27 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 92 51 51 - - - - - - - - - 92 51 51 - - - - - - 1.12 6 560 560 104 60 60 19 11 11 - - - 1.2 49 631 631 - - - - - - 36 21 16 8 8 21 7 7 - - - 73 36 36 92 44 44 985 533 533 1.43 3 689 689 64 35 35 167 105 76 435 118 118 3.1 76 1.5 24 1.4 95 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 89 44 44 - - - 87 62 33 64 24 24 240 130 101 92 44 44 1.1 17 577 577 3.82 1.8 5 48 1.8 48 509 275 274 539 315 222 499 142 142 6.5 81 3.2 01 3.1 07 Augusta Avola Buccheri Canicattini Bagni Cassaro Ferla Floridia Francofonte Lentini Melilli Noto Palazzolo Acreide Siracusa Solarino Sortino Priolo Gargallo TOTALE 21 49 Le tabelle sottostanti mostrano i dati relativi al numero di strutture ricettive alberghiere organizzate per comune e per categoria. In totale, in provincia di Siracusa nel 2008 sono attive 111 strutture alberghiere e 317 strutture complementari per un totale rispettivo di posti letto pari a 9.637 e 6.110. Confrontando i dati relativi alla consistenza delle strutture ricettive al 2003, si osservano tassi di crescita per le strutture alberghiere pari al 24,7% mentre per le strutture complementari del 162%. In particolare, tra questa ultima categoria, un’evoluzione consistente si è registrata nel numero dei B&B che è cresciuto del 269% in 5 anni. A livello di posti letto gli alberghi registrano un incremento del 46% mentre le strutture complementari del 34,5%, segno che aumenta la grandezza media delle strutture alberghiere e diminuisce quella delle strutture complementari che mettono a disposizione un’offerta sempre più parcellizzata. 50 Capacità degli esercizi complementari per tipo di alloggio e per comune - Anno 2008 ESERCIZI COMPLEMENTARI E BED AND BREAKFAST Comuni Campeggi e Villaggi turistici Alloggi in affitto Alloggi agroturistici e Country-Houses Ostelli per la Gioventù Case per ferie Bed & Breakfast Totale esercizi complementari e Bed and Breakfast Numer o Letti Numer o Letti Numer o Letti Numer o Letti Numer o Letti Numer o Letti Numer o Letti Augusta 1 430 - - 2 32 - - - - 4 26 7 488 Avola 3 250 1 6 3 54 - - - - 9 71 16 381 Buccheri - - - - 1 22 - - - - 2 16 3 38 Buscemi - - - - 1 30 - - - - 2 10 3 40 Canicattini Bagni - - - - 1 13 - - - - 4 36 5 49 Carlentini - - - - 6 151 - - - - 3 20 9 171 Cassaro - - - - - - - - - - 1 8 1 8 Ferla - - - - 1 66 - - - - 4 19 5 85 Floridia - - 1 16 2 46 - - - - 1 4 4 66 Francofonte - - - - - - - - - - - - - - Lentini - - - - 2 29 - - - - 3 26 5 55 Melilli 2 343 - - - - - - - - - - 2 343 Noto 1 292 15 137 17 218 1 68 - - 52 289 86 1004 Pachino - - - - - - - - - - 7 36 7 36 Palazzolo Acreide 1 150 1 12 5 70 - - - - 6 54 13 286 Rosolini - - - - 3 37 - - - - 4 20 7 57 Siracusa 2 774 28 477 12 281 1 24 2 50 86 525 131 2131 Solarino - - - - - - - - - - 1 9 1 9 Sortino - - 1 14 3 60 - - - - - - 4 74 Portopalo di Capo Passero 2 717 2 20 1 30 - - - - 3 22 8 789 Priolo Gargallo - - - - - - - - - - - - - - TOTALE 12 2956 49 682 60 1139 2 92 2 50 192 1191 317 6110 Fonte: Istat 51 Capacità degli esercizi alberghieri di piccola dimensione (meno di 25 camere) per provincia e regione Anno 2008 PROVINCE Numero Letti Camere Bagni Trapani 96 2.665 1.236 1.220 Palermo 102 2.791 1.362 1.240 Messina 203 5.269 2.685 2.537 Agrigento 56 1.488 775 760 Caltanissetta 7 150 90 83 Enna 12 341 183 183 Catania 60 1.791 833 798 Ragusa 52 1.152 685 685 Siracusa 73 1.869 934 885 Sicilia 661 17.516 8.783 8.391 Capacità degli esercizi alberghieri di media dimensione (tra 25 e 99 camere) per provincia e regione - Anno 2008 PROVINCE Numero Letti Camere Bagni Trapani 65 7.576 3.277 3.193 Palermo 75 8.161 3.750 3.374 Messina 153 14.567 7.248 6.961 Agrigento 30 3.092 1499 1497 Caltanissetta 7 818 385 385 Enna 11 918 475 475 Catania 47 5.113 2356 2344 Ragusa 14 1.073 465 465 Siracusa 30 3.232 1583 1526 Sicilia 432 44.550 21.038 20.220 52 Capacità degli esercizi alberghieri di grande dimensione (100 camere ed oltre) per provincia e regione Anno 2008 PROVINCE Numero Letti Camere Bagni Trapani 13 4.668 2.074 1.914 Palermo 31 16.742 7.193 6.973 Messina 23 9.257 4.119 4.056 Agrigento 14 6.300 2651 2651 Caltanissetta 2 884 354 354 Enna 1 157 122 122 Catania 16 5.963 2583 2583 Ragusa 7 6.399 2267 2267 Siracusa 8 4.536 1877 1877 Sicilia 115 54.906 23.240 22.797 La provincia di Siracusa è stata protagonista nel corso degli ultimi dieci anni di un incremento consistente del numero di posti letto, potenziando così in maniera straordinaria l’offerta ricettiva sia alberghiera che complementare. 53 2.4 ANALISI SWOT PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA ü Possibilità di integrazione con il settore agroalimentare e vitivinicolo ü Bellezza paesaggistica ü Vantaggio posizionale ü Presenza di Beni Culturali ed Ambientali di elevata valenza in un contesto provinciale dove insistono diversi beni tutelati dall’Unesco oltre alla Necropoli di Pantalica presente sul territorio ü Patrimonio storico-culturale di eccellenza, con crescente grado di riconoscibilità nazionale e internazionale. ü Complessità e riconoscibilità delle componenti paesaggistico e ambientali, nei cui ambiti i nodi primari del sistema interagiscono in forme di grande interesse con le risorse produttive e storico-patrimoniali diffuse. ü Relativa maturità del sistema dell’offerta di servizi ricettivi, in particolare in corrispondenza dei maggiori centri storici. ü Segnali positivi sul fronte della qualificazione dell’offerta culturale, benché riferibile a contesti ü territoriali limitati. ü Scarso decoro ambientale ü Mancanza di aggregazione, rete, sistema ü Mancanza di aggregazione in consorzi finalizzata ad una migliore soddisfazione del mercato ü Mancanza di una comunicazione e promozione unica ü Sistema infrastrutturale di accesso all’area ü Inadeguatezza delle professionalità impiegate nei servizi ü Presenza di pochi eventi e manifestazioni in grado di ampliare l’offerta ü Debole coerenza e coordinamento tra le politiche di promozione e marketing della filiera culturale. ü Discontinuità nei raccordi tra politiche di tutela e politiche di valorizzazione. ü Inadeguatezza dei servizi al visitatore nella maggior parte dei siti, sia di rilevanza storico architettonica che naturalistico-ambientale; ü Filiera culturale corta e frammentata, dovuta alla difficile affermazione di contenuti innovativi rispetto al core tradizionale legato al patrimonio. MINACCE OPPORTUNITÀ · · · · · · Concorrenza dei territori limitrofi sulla capacità di riempimento delle strutture alberghiere Fragilità del patrimonio (in particolare storico architettonico e naturalistico), legata ai fattori di rischio sismico ed alle pressioni insediative. Incrementata competitività nazionale e internazionale nel mercato delle destinazioni turistico-culturali. Problematica attuazione di politiche di rete orizzontali a causa della discontinuità e frammentazione del quadro politicoistituzionale. Capitale umano: basso presidio territoriale degli enti di ricerca · · · · · · Incrementare la realizzazione di eventi e manifestazioni qualificando l’area nematicamente e destagionalizzando le presenze Quadro tendenziale in evoluzione sul fronte dell’accessibilità, legato al completamento del corridoio autostradale Siracusa-Ragusa ed alla apertura dello scalo aereo di Comiso. Presenza del presidio della Heritage List dell’Unesco come veicolo per l’apertura internazionale della filiera turistico-culturale. Accresciuta visibilità ed attrattività della destinazione Sicilia nel mercato internazionale del turismo culturale. Possibilità di effettuare integrazioni tra il prodotto turistico-culturale con prodotti turistici legati allo sviluppo della risorsa mare-costa. Possibile riconversione delle infrastrutture ferroviarie dismesse per la creazione di percorsi di mobilità dolce Specializzazione a fini turistici delle linee ferroviarie sottoutilizzate 54 2.5 ANALISI DI POSIZIONAMENTO DI MARKETING Nel corso della redazione dell’analisi di contesto del Piano di Sviluppo del Distretto Turistico sarebbe stato utile proporre una serie di analisi qualitative relative al posizionamento del Distretto in confronto con gli altri Distretti o Sistemi Turistici, sia a carattere nazionale che internazionale. In tal senso sarebbe stato opportuno individuare e rilevare alcune destinazioni di benchmark e successivamente effettuare l’analisi di posizionamento, sia in termini di principali indicatori che di confronto dei tematismi proposti che di analisi sul ciclo di vita della destinazione. Purtroppo, ad oggi, il distretto non possiede ancora le risorse e le competenze interne per procedere ad analisi in tal senso; appare pertanto opportuno acquisire ulteriore know-how in materia attraverso lo sviluppo di conoscenze formative e la predisposizione di analisi specifiche che tendono ad un duplice obiettivo: Fornire validi supporti decisionali per indirizzare e guidare le strategie di sviluppo del territorio; Contribuire all’accrescimento formativo degli operatori del distretto, “costretti” a confrontarsi con strumenti di analisi più evoluti e meglio tarati alle dinamiche di mercato ed alla evoluzione dei flussi. A tal fine sono state individuati appositi investimenti ed interventi formativi in merito, riportati tra le varie misure ed azioni strategiche previste dal Piano di Sviluppo del Distretto Turistico “Siracusa e Val di Noto”, ed a cui si rimanda per maggiori approfondimenti e dettagli. 55 3. STRATEGIA DI SVILUPPO TURISTICO 3.1 LE LINEE STRATEGICHE DI SVILUPPO La provincia di Siracusa è un territorio a vocazione turistica (dove vocazione turistica = potenzialità di sviluppo turistico) per il suo patrimonio, storia e quant’altro ma che ad oggi non è definibile destinazione turistica per via di una offerta frammentata, di servizi carenti e una mancanza di coordinamento. Siracusa, nel settore turistico, ha vissuto di una rendita di posizione legata alla ricchezza del patrimonio archeologico, monumentale e naturalistico di cui dispone e non è stata preparata a gestire la trasformazione del proprio territorio in prodotto di consumo per il viaggiatore, cioè ad essere una Destinazione Turistica proponendo una offerta turistica integrata secondo il seguente schema: UTILIZZO DELLE RISORSE (naturali, storiche, culturali, ricreative) + SERVIZI E STRUTTURE = PRODOTTI TURISTICI + PREZZO + DISTRIBUZIONE + COMUNICAZIONE = OFFERTA TURISTICA E deve essere proprio il concetto portante di Destinazione Turistica la chiave di sviluppo di tutta la strategia del costituendo Distretto Territoriale della Provincia di Siracusa. Per Destinazione Turistica deve intendersi un insieme di risorse che hanno una capacità di attrazione per il viaggiatore che è indotto a raggiungerla, dove non sono solo i musei i monumenti o l’albergo a fare di un territorio una destinazione turistica, ma occorrono soprattutto i servizi e più in generale occorre una organizzazione del territorio. Si tratta quindi di mettere a sistema la totalità delle risorse del territorio, in un’ottica di rete, capace di realizzare e soddisfare le aspettative del turista e, al contempo, di assicurare la sostenibilità 56 economica, ambientale e socio-culturale del territorio, contribuendo alla creazione di prosperità e sviluppo economico in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo. L’idea alla base della realizzazione del Distretto Turistico della Provincia di Siracusa parte dalla considerazione di integrare e convertire le risorse appartenenti al territorio in un’ottica di valorizzazione turistica sostenibile, capace di trasformare il patrimonio storico, artistico, architettonico, urbanistico e naturalistico di un comprensorio così ricco, come appunto quello della Provincia di Siracusa, in risorsa per la crescita dell’economia e della società in esso insediate. Il disegno strategico è quello di istituire all’interno del territorio un nuovo sistema di relazioni che integri il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, sia materiali che immateriali, con le infrastrutture e gli altri settori produttivi ad esso connesse, comunicando all’esterno la preziosità e unicità del patrimonio, potenziandone il vantaggio competitivo. Si tratta di creare un disegno organizzativo di medio e lungo termine volto a pianificare una offerta turistica integrata mettendo a sistema le prerogative degli enti locali e del Pubblico in generale, con le capacità e le risorse del privato, condividendo obiettivi e strategie, definendo regole e ruoli. Per fare ciò è necessario perseguire un approccio che si rivela la chiave fondamentale di lettura e di indirizzo delle conseguenti azioni: l’approccio al “Destination Management e Marketing” Si tratta di concepire ed organizzare il territorio attraverso modelli manageriali che analizzino e accrescano il valore dell’offerta locale, costituendo la base per un vantaggio competitivo sostenibile, sia sotto il profilo socio-economico che ambientale. Su tali orientamenti, l’approccio strategico ed applicativo del “destination management e marketing”, permette di analizzare in chiave sistemica le dinamiche territoriali, sia dal punto di vista della domanda, e quindi dei mercati potenziali di riferimento, che delle componenti dell’offerta locale. L’obiettivo è quello d’identificare politiche efficaci per la gestione sostenibile e la “promo-commercializzazione” del “prodotto territorio”. Sotto il profilo meramente turistico, l’azione del Destination Management (DM) può essere ricondotta alle seguenti quattro dimensioni: Þ la generazione di flussi turistici di incoming; Þ la gestione dell’immagine e del valore simbolico della destinazione; Þ il coordinamento e la gestione delle relazioni con gli stakeholder; Þ la valutazione dell’impatto del turismo sul sistema territoriale locale. 57 Attraverso il DM si deve cercare quindi di incrementare, gestire e stabilizzare la capacità di attrarre flussi turistici negli ambiti territoriali, preservandoli dai pericoli di eccessivo sfruttamento ed eccesso di carico, si attua un processo comunicativo e promozionale per raggiungere i segmenti mercati-obiettivo, si approfondiscono le relazioni orizzontali e verticali tra i vari portatori d’interesse al territorio (tour operator, agenzie viaggi, imprese di trasporto, strutture ricettive, organizzazioni pubblico-private del settore, ecc.), cercando di integrare al meglio l’offerta territoriale. Infine, ma non meno importante, si cerca di monitorare costantemente l’impatto che il flusso turistico ha sull’ambiente socio-economico e locale, con l’obiettivo di massimizzare il ritorno economico e ricercare di un equilibrio sul carico sociale ed ambientale secondo i principi di sostenibilità. La creazione di un sistema di DM presuppone l’esistenza di un’organizzazione che favorisca l’interazione tra le varie componenti dell’offerta locale: si tratta dell’organismo di governo del sistema, la “cabina di regia” dell’intero meccanismo, la cosiddetta “Destination Management Companies” (DMC) . Le caratteristiche base che contraddistinguono una DMC sono: Þ Þ Þ Þ la rappresentatività degli stakeholder; la struttura organizzativa; la struttura finanziaria; la natura dei processi decisionali. Tutte queste variabili esercitano un’importanza fondamentale nella scelta della forma istituzionale e giuridica che deve avere la DMC per garantire lo svolgimento dei compiti rappresentativi ad essa affidati. L’attuazione del piano strategico dei piani di azione presuppone un mandato politico da parte dell’organo di governo, per poter essere legittimato ed ottenere eventuali finanziamenti volti a coprire attività di ricerca di mercato, tutela di risorse e valorizzazione delle componenti dell’offerta locale. In tema di accessibilità e mobilità turistica, il Destination Management assume un ruolo sempre più strategico e funzionale per creare condizioni che riducano l’insoddisfazione della popolazione residente ed accrescere la percezione di qualità della visita al turista. 58 Ecco che il ruolo e l’obiettivo finale della pianificazione strategica del territorio in tale ambito, è quello di regolare il “visitor flows” (il flusso di visitatori), riducendo la congestione stagionale dei centri urbani e l’inquinamento ambientale. Tali obiettivi di tipo manageriale presuppongono l’esistenza di processi di governance del territorio, utili ad accrescerne il valore di scambio attraverso: Þ Þ Þ Þ Þ Þ il coordinamento e l’integrazione delle componenti dell’offerta locale; la promozione di un’offerta mirata ad intersecare le richieste provenienti dal mercato; piani di incentivi per gli attori locali ad assumere comportamenti ed iniziative coerenti con il disegno dell’offerta complessiva; il miglioramento dell’accesso al territorio, sia sotto il profilo logistico (raggiungibilità) che prettamente informativo; il rafforzamento degli elementi di identità che sono in grado di differenziare l’offerta del territorio rispetto ai territori concorrenti; l’accrescimento della visibilità sui mercati-obiettivo attraverso adeguate strategie di comunicazione, di promozione e sostegno alla commercializzazione. Questi ultimi due punti rappresentano l’obiettivo finale di un’organizzazione capace di riconoscersi come tale e dare inizio ad iniziative partecipate volte alla sostenibilità dell’offerta ed al posizionamento nei mercati turistici di riferimento. Affinché si attivino i processi di governance del territorio gli organi di governo (le amministrazioni) devono dare l’impulso alla strategia sistemica territoriale. In tal modo si coinvolgono le imprese e le organizzazioni residenti alla creazione di condizioni base per le azioni di meta-management che prevedono la creazione di enti pivot, la messa in campo di incentivi, l’emanazione di norme e regolamenti e di interventi diretti nel territorio. E proprio in tal senso si ricollega il ruolo svolto dalla Provincia Regionale di Siracusa nel processo di costituzione del Distretto Turistico Territoriale della Provincia di Siracusa. 59 3.2 GLI ASSI DELLA STRATEGIA DEL DISTRETTO Il distretto territoriale della Provincia di Siracusa ha articolato il suo piano di sviluppo turistico in 5 assi strategici da cui discendono azioni ed attività specifiche. Al fine di conferire flessibilità al piano di sviluppo turistico, in chiave di efficacia e di efficienza, il distretto ha previsto inoltre la possibilità di variare in corso d’opera le azioni predisposte, potenziandone alcune o viceversa ridimensionandone altre, in base alle esigenze specifiche. Tutte le azioni sono caratterizzate da valori trasversali tali da garantire qualità e coerenza all’intero piano. Alcune delle azioni previste hanno poi carattere intersecante, nel senso che seppure inserite nell’ambito di uno specifico asse potranno essere attivate per iniziative specifiche preventivate in altre. Asse 1: I Turismi Asse 1 I Turismi Azione 1.1 Azione 1.2 Azione 1.3 Turismo culturale, religioso e scolastico Turismo naturalistico, balneare, enogastronomico Turismo congressuale, sportivo 60 Asse 2: Qualificazione e Riqualificazione Turistica Asse 2 Qualificazione e riqualificazione turistica Azione 2.1 Riqualificazione alberghiera ed extralberghiera Adeguamento delle strutture recettive Azione 2.2 Formazione Azione 2.3 Qualità Azioni formative per gli operatori del distretto. La cultura dell’accoglienza ed i servizi del territorio. Politiche volte a migliorare la cultura dell’accoglienza e la qualità sia dei prodotti che dei servizi offerti Asse 3: Ambiente Asse 3 Ambiente Azione 3.1 Supporto tecnico e coordinamento alle imprese turistiche in ambito ambientale ed energetico Azione 3.2 Fruibilità Sviluppo di linee guida sulla fruibilità dei luoghi rispettose dell'ambiente 61 Asse 4: Infrastrutturazione Asse 4 Infrastrutturazione Azione 4.1 Collegamento viario per il miglioramento della fruizione dei siti turistici sensibili Azione 4.2 Servizi a supporto della portualità turistica e crocieristica Azione 4.3 Greenways Turismo on demand e mobilità sostenibile Asse 5: Identificabilità e Comunicazione Asse 5 Identificabilità e Comunicazione Azione 5.1 Identità Azione 5.2 Comunicazione Azione 5.3 Riconoscibilità Valorizzazione e la promozione del marchio territoriale identificativo Pubblicità, Portale web multifunzione 3.0, Piano degli eventi, Internazionalizzazione Brand concept, Merchandising, Governance e Rilevazione statistica, Sistema Info Point 62 63 4. PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE AZIONI DI SVILUPPO 4.1 ASSE 1: I TURISMI L’Asse 1 individua ed identifica le tipologie di turismo che il Distretto Turistico della Provincia di Siracusa può offrire ai propri visitatori. Nell’ottica strategica del confezionamento di una offerta completa ed integrata di tipologie turistiche, vengono messi in evidenza 3 Assi principali che individuano i tematismi di riferimento. A monte di tale differenziazione, è comunque propedeutico effettuare un adeguato studio di posizionamento che permetta di conoscere l’attuale posizionamento del Distretto Turistico rispetto ai principali benchmark di riferimento in ambito turistico, e con una adeguata differenziazione dei tematismi. Tale azione, di realizzazione immediata, risulta strategica per individuare le linee di intervento più opportune rivolte al miglioramento del posizionamento del distretto ed allo sviluppo socio economico del territorio della provincia di Siracusa. Ai fini della nostra analisi, tale azione viene ricompresa tra i costi e gli investimenti dell’Asse 1. Azione 1.1 Turismo culturale, religioso e scolastico a) Turismo culturale Il turismo culturale nelle città d’arte è probabilmente il primo prodotto turistico registrato, risalendo al Grand Tour. Alcuni dei centri urbani che sono tuttora dei punti fermi di questo genere di turismo (Parigi, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Siracusa ecc.) erano tappe di un tour delle città d’arte già nel Settecento. Nonostante la sua solidità, lo sviluppo e il cambiamento del consumo turistico ha tuttavia generato due importanti evoluzioni che riguardano le città d’arte: 64 1. il turismo culturale si è articolato e segmentato in modo tale che la visita alle città d’arte è diventata solo una delle sue possibili articolazioni 2. anche le motivazioni per visitare le città si sono evolute e chi fa turismo nei centri urbani lo fa per ragioni anche molto diverse dalla visita ai monumenti/musei (shopping, eventi teatrali o musicali, eventi sportivi, ecc.) 3. anche per effetto di quanto riportato sopra, la tipologia e il numero di “città d’arte” è cambiato, evolvendo sensibilmente rispetto alle 6-7 mete tradizionali. Questi mutamenti hanno anche portato ad una maggiore precisazione del concetto di turismo culturale, che non è più tanto visto in un’ottica da offerta (centri urbani di dimensioni medio-grandi con un’offerta artistica rilevante) ma più vicino ad un approccio da “domanda”: si è quindi sempre più portati a distinguere: · il circuito dei centri urbani “minori”, caratterizzati da: Ø un numero di arrivi contenuto Ø attirano come mete indipendenti una domanda turistica prevalentemente business Ø attirano domanda leisure prevalentemente in connessione ad un altro grande attrattore o ad un circuito di altri centri urbani minori · i grandi attrattori del turismo urbano, in grado di mobilitare da soli per motivi leisure un numero rilevante di turisti internazionali Questa suddivisione ed evoluzione presenta alcuni rilevanti vantaggi, soprattutto per il nostro territorio: · definisce in modo più preciso il contesto competitivo delle diverse tipologie di città, evitando confronti inutili e anche fuorvianti tra “corazzate” come Parigi, Londra, Roma, Venezia; · permette una programmazione dello sviluppo turistico e degli interventi necessari che tenga in conto esigenze molto diversificate; · consente di rispondere in modo più adeguato alle esigenze della domanda, proponendo prodotti di turismo urbano/culturale più adatti alle richieste. In tale contesto il turismo culturale offerto dal territorio della Provincia di Siracusa si inquadra perfettamente in quelle ottiche gestionali che consentono di inquadrare il fenomeno di “destination” e di proporre e validare tutte le considerazioni strategiche generali espresse in precedenza. 65 Il territorio della Provincia di Siracusa non può che porre al centro delle proprie strategie il tema delle risorse per il turismo, nella sua accezione più ampia, a partire dagli elementi di maggior valore del proprio patrimonio. La Provincia di Siracusa annovera tre città inserite come patrimonio dell’umanità dall’Unesco cioè Siracusa e la Necropoli di Pantalica e le città di Noto e Palazzolo Acreide per il Barocco. Se da una parte, la distribuzione dei beni archeologici e monumentali attualmente fruibili e maggiormente valorizzati si caratterizza per la prevalente localizzazione nel capoluogo e negli altri siti UNESCO e lungo la fascia costiera, dall’altra il territorio provinciale offre una dotazione di beni culturali e ambientali altrettanto ampia nelle aree interne. A questa condizione corrisponde un’offerta complessiva di attrezzature e servizi turistici estremamente concentrata in poche località. Appare pertanto evidente la necessità di rafforzare l’offerta di queste attrezzature attraverso azioni mirate a offrire un sistema di infrastrutture coerente con la dotazione di beni culturali fruibili. Obiettivi La strategia territoriale deve guardare quindi al sistema complessivo dei siti archeologici e dei beni architettonici (del barocco e non solo), integrando la fruizione delle risorse maggiormente conosciute, concentrate nell’area del capoluogo e lungo la costa, con quella dei siti minori e del patrimonio diffuso nel territorio, al fine di rendere quanto più articolate e diffuse possibile le attività legate al turismo culturale. Nella Provincia di Siracusa, il settore turistico è ancora al di sotto delle possibilità offerte dalla singolarità e densità di risorse, archeologiche e monumentali, presenti sia nelle città che nel territorio. Esso quindi può essere ulteriormente sviluppato, potenziando l’integrazione dell’intero sistema delle attività connesse. Per raggiungere questo obiettivo occorre puntare su forme di sviluppo ad alto contenuto informativo, basate sulla cultura e le risorse umane e centrate sulla sostenibilità ma che richiede la definizione di una coerente politica territoriale. In parallelo, è quindi necessario promuovere anche azioni indirette, come la creazione di strutture per la formazione professionale e per la diffusione della cultura della conservazione e della valorizzazione dei beni, razionalizzando un’offerta oggi fin troppo ridondante. 66 b) Turismo religioso La storia religiosa di Siracusa, affonda le sue radici nei primissimi secoli cristiani (come scritto negli Atti degli Apostoli). Una storia testimoniata dalle Catacombe di S. Giovanni che arriva fino ai giorni nostri, impreziosita dall’evento della Lacrimazione, nel cui ricordo è stato innalzato il Santuario, dedicato alla Beata Vergine delle Lacrime, consacrato dal Santo Padre Giovanni Paolo II. La storia religiosa di Siracusa, si scopre non solo con semplici visite a chiese e monumenti ma, si può assaporare l’anima cristiana della città, figlia del sangue dei primi cristiani e in particolare della martire e patrona S. Lucia. Meritevoli di attenzione, anche, la Cattedrale, il Museo e la Cappella dedicati a S. Lucia (Patrona di Siracusa) e le chiese di S. Giacomo ai Miracoli e di S. Martino. La stupefacente rapidità di adeguamento del sistema dell’accoglienza religiosa dell’area di Siracusa si tende a configurare come caso relativamente isolato individuabile come modello di riferimento per il processo di sviluppo e modernizzazione del turismo culturale e religioso. A Siracusa le comunità pastorali, valorizzando l’operato degli enti locali, hanno saputo cogliere le opportunità offerte da un costante aumento dei flussi turistici legati a un turismo culturale prevalentemente di tipo archeologico-culturale e in gran parte dipendente dalla stagione delle rappresentazioni di teatro classico nell’area archeologica. Le forme del pellegrinaggio tradizionale, che a Siracusa sono legate al Santuario della Madonna delle Lacrime, non appaiono determinanti nello sviluppo turistico, mentre risultano ben integrate nel turismo culturale, archeologico e teatrale. Le strutture ricettive cattoliche sono in grado di sostenere la domanda culturale dei propri ospiti e, in determinati casi, tendono a incentivare la piena integrazione dei flussi di turisti e pellegrini, offrendo loro programmi di turismo culturale che favoriscono un allungamento dei periodi di soggiorno. Tale tendenza è maggiormente evidente nelle strutture più grandi e recenti o che più di recente sono state oggetto di investimenti e restauri, già indirizzati verso un ampliamento della ricettività. Parallelamente sorprende la mancanza di ricaduta turistica del principale evento di devozione popolare della città. Le celebrazioni dedicate a Santa Lucia non sembrano infatti implicare un sostanziale aumento di presenze nelle strutture e non paiono capaci di attrarre turisti, sia nelle forme organizzate sia nelle forme elitarie o intellettuali di turismo folcloristico. Tale situazione appare ancor più sorprendente rispetto alle celebrazioni catanesi per Sant’Agata, che costituiscono un evento capace di richiamare, oltre agli originari residenti in altri comuni italiani, diverse e lontane 67 comunità locali. Un coordinamento più stretto tra i tradizionali aspetti devozionali della festa e l’offerta di eventi culturali integrativi sosterrebbe il processo di sviluppo turistico rafforzandone le caratteristiche di turismo religioso-culturale integrato e compenserebbe d’altra parte il peculiare sviluppo del turismo archeologico-culturale concentrato nel periodo delle rappresentazioni teatrali. c) Turismo scolastico Il turismo scolastico è un settore con una domanda potenziale di 2,7 milioni di studenti per oltre 130.000 classi fra istituti di secondo grado (statali e privati). 1,3 milioni sono gli studenti delle scuole medie superiori che nell’anno 2007/2008 hanno effettuato un viaggio di istruzione, per un fatturato di 375 milioni di euro (dati Osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club Italiano). In un momento di crisi economica come quello attuale il turismo scolastico rappresenta, per le strutture ricettive e per l’offerta turistica nel suo complesso, un’importante occasione di destagionalizzazione. La scelta del distretto “Siracusa e Val di Noto” di attenzionare il turismo scolastico è nata dalla consapevolezza di poter promuovere un territorio ricco di risorse storiche, artistiche ed ambientali, capace di soddisfare molti degli interessi che motivano le visite e le gite di istruzione. Gli itinerari sono da intendere non solo sotto il profilo geografico, ma soprattutto come “temi”, che valorizzano l’importanza e la varietà di offerte presente in questa provincia. L’obiettivo, oltre a promuovere il territorio, è anche quello di creare occasioni di studio e di approfondimento e di favorire tutte le modalità didattico-educative che contribuiscono a rendere davvero utile ed efficace il turismo scolastico. Difficilmente un territorio come la provincia di Siracusa la si capisce in un giorno: e se si cade nella rete del suo fascino bisognerà ritornare costantemente. Pertanto, questa tipologia di turismo rivolta in favore dei giovani, è ispirata dalla convinzione che la pratica turistica sia un importante canale attraverso cui passa il processo di crescita culturale e civile e contribuisca perciò a trasferire la curiosità e il fascino che determina la voglia di parlar bene del territorio e farlo visitare dai genitori e dagli amici. E’ la chiave per far apprezzare ai giovani le bellezze del territorio, anche quelle meno conosciute, in grado di fornire stimoli a livello educativo e didattico. 68 Azione 1.2 Turismo del paesaggio culturale e dei centri minori Il turismo del “paesaggio culturale” è una delle forme in cui si declina il turismo culturale. E’ forse maggiormente conosciuto nella definizione più diffusa di turismo del “territorio”. Alcune caratteristiche distinguono il turismo del paesaggio culturale da altre forme di turismo culturale: ü il contesto in cui avviene coinvolge prevalentemente o esclusivamente centri d’arte minori o comunque con caratteri di urbanizzazione contemporanea non particolarmente evidenti e “agro-eco-paesaggi” (paesaggi in cui l’evoluzione biologica e quella culturale hanno subito un processo coevolutivo, adattandosi l’una all’altra); ü rappresenta un turismo itinerante, che predilige circuiti, itinerari o forme di turismo hub (pernottamento in una località, da cui poi si raggiungono altri centri circostanti): si sceglie invece un’area, al cui interno poi individuare una o più basi logistiche per il pernottamento, a seconda dell’itinerario che deciderà di intraprendere (area-specifica); ü preferisce sistemazioni tipiche, come ville, agriturismi, ecc. o hotel con caratteri di tipicità; ü è interessato a diversi aspetti ed esperienze del territorio (dall’enogastronomia alla visita al museo, dal parco naturalistico all’artigianato al mercatino dell’antiquariato); ü è un turismo che, proprio per le sue caratteristiche, tende ad informarsi prima di fare la vacanza e in maniera più dettagliata di quanto non avvenga per altre tipologie di consumo turistico. All’interno di questa macro tipologia di turismo rientrano quindi una serie di prodotti turistici, che si distinguono a seconda dell’accento prevalente che assume, nella motivazione o nell’esperienza concreta di vacanza uno degli elementi (ruralità, vino, gastronomia, centri minori, ambiente, ecc.) e del mezzo di “trasporto” utilizzato (bicicletta, cavallo, ecc.). La motivazione alla base di tale tipologia di turismo non è comunque ravvisabile in singoli attrattori turistici quanto piuttosto nell’insieme di caratteristiche ambientali, socioeconomiche, culturali, che identificano e distinguono una determinata area. Questa tipologia di turismo è articolabile nei seguenti segmenti: ü itinerari dei centri minori ü itinerari delle dimore storiche ü turismo rurale 69 ü cicloturismo ü equiturismo ü hub tourism La lunga storia che caratterizza il territorio siracusano ha lasciato un insieme di città minori dotate di centri storici e di testimonianze storicoartistiche di grande valore, due delle quali, Noto e Palazzolo Acreide, nel 2002 hanno ricevuto il riconoscimento dell’Unesco. Questi centri, insieme alla maggior parte delle città minori della Provincia, costituiscono un patrimonio di risorse rilevante e tanto interessante quanto quello della città capoluogo, perché meno soggetto a concorrenza in termini di potenzialità di fruizione turistica. Attualmente, questo patrimonio di realtà urbane ricche di valori monumentali e archeologici, nonostante la crescente attenzione a cui è sottoposto, appare ancora poco conosciuto e fuori dal circuito dei tradizionali itinerari turistici. Esso è comunque destinato ad una tipologia di nicchia di visitatori, desiderosi di sperimentare esperienze alternative rispetto al turismo standardizzato. Le nuove occasioni di fruizione del territorio devono trovare nel Piano un assetto capace di contribuire ad orientare una potenziale domanda turistica di qualità. Ad esempio, l’offerta museale al di fuori del capoluogo è assolutamente insufficiente con ben 14 comuni del tutto privi di strutture museali e un numero molto limitato di siti archeologici aperti al pubblico al di fuori del capoluogo. Obiettivi L’obiettivo del Piano, per i centri minori, sarà quindi l’attrazione di questa tipologia di visitatori, integrando le iniziative del settore turistico e ricettivo locale con le politiche degli enti locali e con le strategie di sviluppo complessive del territorio provinciale. Azioni Ø promuovere un modello di fruizione a basso impatto e altamente regolato per la ricettività alberghiera, mediante iniziative quali la ricettività alberghiera diffusa (reti di B&B, iniziative paese albergo, ecc); Ø migliorare l’offerta museale e più in generale di fruizione del patrimonio culturale nei centri minori in modo da potenziarne l’attrattività e da rendere più complessa l’offerta di fruizione turistica. 70 Azione 1.3 Il patrimonio diffuso Il patrimonio minuto di beni archeologici, monumentali e delle testimonianze delle attività agricole e produttive come, ad esempio, il sistema delle opere realizzate in pietra a secco, fragile e spesso poco conosciuto, costituisce una ricchezza unica e preziosa del territorio provinciale. Anche in questo caso, il valore di questi beni è stato riconosciuto a livello mondiale con l’inserimento nella lista del Patrimonio Unesco avvenuto nel 2004, seppure limitatamente alla necropoli di Pantalica. In particolare, molti dei siti archeologici e non solo, sono attualmente soltanto gravati da vincoli senza che sia stato compiuto un ulteriore sforzo finalizzato all’indispensabile promozione attraverso forme tutela attiva. Anche la dotazione di beni isolati costruisce un patrimonio cospicuo e diffuso sul territorio provinciale. Ancora più consistente è la dotazione di beni archeologici già assoggettati a vincoli o soltanto individuati dalle istituzioni competenti. Tuttavia, le possibilità di fruizione dei beni isolati, nonostante essi siano stati oggetto di un numero consistente di progetti di conoscenza e valorizzazione, sono ancora piuttosto limitate. Contenuti La valorizzazione di questo patrimonio culturale diffuso non può prescindere da un’attenta considerazione del contesto in cui tali beni ricadono, che sovente è di rilevante pregio naturalistico. Il perseguimento degli obiettivi di tutela e valorizzazione del patrimonio diffuso dovrà essere raggiunto mediante strumenti di pianificazione di maggiore dettaglio. Azioni ü Individuazione di massima delle aree da assoggettare, nel rispetto delle competenze degli enti preposti, a forme di tutela differenziata. All’interno di queste aree è compresa una quota consistente degli elementi costitutivi del patrimonio diffuso ed è possibile definire le modalità di fruizione di tali beni che includeranno la costituzione di itinerari di visita che tengano in considerazione le caratteristiche intrinseche di tali beni (come ad esempio l’epoca storica dei siti) in rapporto al contesto; 71 ü Individuazione di larga massima dei percorsi da destinare alla mobilità dolce che tenga in dovuta considerazione le presenze di tali beni, favorendo anche una nuova cultura di salvaguardia e valorizzazione delle opere in pietra a secco attraverso attività di comunicazione e promozione dei percorsi turistici e culturali correlati. ü Incrementare l’accessibilità di tali beni e la concreta possibilità di essere visitati attraverso l’attuazione del sistema della rete ecologica e dei percorsi di mobilità dolce. Un’adeguata rete ecologica garantirà inoltre le condizioni per istituire un sistema di usi del territorio rispettoso delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche, creando in tal modo i presupposti per una migliore tutela e conoscenza di tali beni. A tal fine sarà necessario nel caso di beni archeologici definire, di concerto con la Soprintendenza, regole che consentano, ad esempio, l’effettuazione di nuove campagne di scavo, utili a meglio individuare i perimetri delle effettive aree archeologiche, ma allo stesso tempo a minimizzare l’impatto di tali interventi sui valori ambientali e sulle attività agricole qualora presenti. Cicloturismo, equiturismo, ecc., invece, si distinguono qui da quelli praticati nell’ambito del turismo sportivo o del turismo naturalistico proprio per la diversa matrice centrale dell’esperienza: nell’ambito del cicloturismo sportivo il centro, elemento fondante dell’esperienza, è infatti una prestazione di qualche tipo a carattere sportivo (anche semplicemente in sfida con se stessi), mentre nell’ambito del naturalistico la bicicletta o il cavallo vengono utilizzati con lo scopo principale di scoprire alcune aree naturalistiche. Azione 1.4 Turismo naturalistico, balneare ed enogastronomico a) Turismo naturalistico Il turismo naturalistico ed ambientale è un fenomeno sfaccettato ed in forte crescita, sia dal lato della domanda che dell’offerta. Secondo la definizione fornita nel terzo rapporto Ecotur il turismo natura è una tipologia turistica nella quale il turista è un consumatore di aree verdi e di aree protette, la cui motivazione alla vacanza è rappresentata dall’osservazione e dall’apprezzamento della natura e delle culture tradizionali e il cui comportamento è caratterizzato da un “continuum” di elementi ambientali e culturali non facili da distinguere e non di rado poco differenziato. Si tratta, quindi, di un turismo che fa del contatto con l’ambiente e la natura e dello stare all’aria aperta i suoi scopi principali, cui si collegano una serie di motivazioni secondarie, ma non meno 72 importanti, che vanno dal fare una semplice passeggiata, all’escursionismo, alla pratica di attività sportive (trekking, equitazione, mountain bike, ecc.), a motivazioni didattico-culturali (conoscenza delle specie animali e vegetali, birdwatching, ecc.) alla degustazione dei prodotti tipici del territorio. La linea del turismo naturalistico si articola, quindi, in una serie di prodotti: ü relax e contatto con la natura ü passeggiate ed escursionismo ü attività sportive (trekking, cicloturismo, equitazione, scalate, ecc.) ü attività didattico-culturali (birdwatching, osservazione flora e fauna, ecc.) ü enogastronomia e valorizzazione tradizioni locali ü visita ad attrattori culturali o centri minori In tale articolazione il territorio della provincia di Siracusa si presenta con una vasta offerta di prodotti turistici, dove l’escursione naturalistica diventa un elemento di fruizione integrata del territorio, che include natura, cultura, enogastronomia, prodotti tipici, ecc. e che tende a rientrare in un’esperienza simile alla tipologia “Paesaggio culturale”. Il patrimonio naturale e naturalistico è costituito da un sistema articolato di riserve naturali, biotopi, zone umide, laghi, fiumi la cui dorsale ecologica mantiene per lo più la direzione Ovest-Est, seguendo il corso delle valli scavate dai fiumi, tra cui, in maniera particolarmente evidente, l’Anapo e il Cassibile. Rispetto a tale orientamento, fanno eccezione le Saline di Siracusa, e l’Oasi di Vendicari, che seguono il senso della costa, distribuendosi lungo il litorale costiero, nella zona territoriale a maggiore diffusione insediativa di seconde case. In relazione alla distribuzione territoriale delle aree di interesse ambientale e al modello di gestione delle politiche di conservazione della natura in atto, risulta estremamente debole il coordinamento coerente tra le diverse tipologie di aree tutelate e la necessità di estendere a regime di tutela altre aree ugualmente interessanti sotto il profilo naturale. Tale condizione trova una diretta rispondenza nella necessità di integrare il modello attuale di tutela tanto nella prospettiva di promuovere l’istituzione di un sistema di gestione integrato, quanto nella costruzione della rete ecologica provinciale, facendo particolare riferimento al sistema di connessioni ecologico-funzionali e ambientali tra le aree interne e le zone umide costiere. Tale prospettiva rende ancor più necessario il coordinamento delle politiche di tutela tra gli enti preposti alla gestione delle aree e le 73 amministrazioni comunali nella direzione di attivare percorsi di tutela alternativi a quelli tra tradizionali di tipo vincolistico, che incidano direttamente nelle politiche e negli strumenti di governo del territorio. b) Turismo balneare Il turismo balneare continua ad essere il tipo di prodotto turistico più richiesto a livello internazionale, sebbene negli anni la sua natura abbia subito alcune modificazioni: a partire dagli anni ’90, per effetto di nuove abitudini, mutamenti socio-demografici, ecc. si è affacciato nel mercato un nuovo tipo di turista balneare, le cui esigenze in realtà non sono molto diverse da quelle del “vecchio” turista, ma che presenta tuttavia alcuni comportamenti distintivi. La “voglia di sole” si è evoluta infatti da una ricerca di un clima mite e di alcune attrattive in una più estensiva ed intesa ricerca dell’esotico offerto da luoghi considerati periferici rispetto ai centri dell’attività economica, sociale, politica, etc. Connesso a questo, il “nuovo” turista e maggiormente esigente in termini di bellezza, paesaggio e cura dell’ambiente che lo circonda. In tale contesto il territorio della provincia di Siracusa si presenta come scenario ideale per soddisfare le aspettative del cliente. Diversamente dal caso della frequentazione turistica mossa dall’offerta di carattere culturale, la risorsa balneare riconosce al territorio della provincia di Siracusa lo status di destinazione finale del movimento turistico. La fruizione della risorsa balneare può essere riferita alle seguenti componenti di domanda · un turismo di prossimità, che occupa le seconde case affacciate su buona parte dell’estensione litoranea del territorio (i residenti nelle aree limitrofe) · un vero e proprio movimento turistico sistemato nelle strutture ricettive della costa, in particolare a ridosso della città di Siracusa. L’organizzazione della vacanza è ascrivibile alla iniziativa individuale, con riferimento alla clientela degli affitti delle seconde case e delle strutture extralberghiere della tipologia dei campeggi. In questo caso il principale mezzo di persuasione per la scelta finale della destinazione Siracusa risulta la raccolta di indicazioni scaturite da esperienze testimoniate. 74 La domanda turistica della componente alberghiera e dei villaggi consuma una proposta acquistata direttamente dalle organizzazioni turistiche o con il tramite delle agenzie. Le presenze turistiche risultano concentrarsi in misura preponderante nei mesi di luglio e agosto, nonostante uno standard di condizioni climatiche favorevoli prolungate. Azioni specifiche per il turismo balneare · miglioramento della situazione delle spiagge che vada nella direzione di ridurre la percezione di urbanizzazione eccessiva delle stesse; · recupero degli ambienti urbani attraverso il potenziamento delle aree verdi, sia nel centro sia presso le spiagge, · potenziamento della sensibilizzazione ambientale (attualmente buona in alcune aree inferiore in altre); · incentivi allo sviluppo di prodotti innovativi che vadano ad integrare quello balneare puro; · incentivi allo sviluppo di iniziative di valorizzazione della tradizione del mare ed enogastronomica. · potenziare la specializzazione delle strutture su alcune tipologie di segmenti turistici, in particolare le famiglie e coloro che vogliono unire al mare la pratica sportiva; · creazione di un marchio di destinazione “per bambini” anche regionale da assegnare alle località che soddisfino dei requisiti stabiliti da un disciplinare specifico; · stimolare una specializzazione delle strutture ricettive per segmento e prodotto; · stimolare la creazione di rapporti di filiera o di rete che permettano alla destinazione di offrire alcuni servizi e iniziative per i bambini (corsi, trekking, ecc.). c) Turismo enogastronomico Il turismo enogastronomico è un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente di ''appassionati'', alla ricerca di sapori e di tradizioni autentiche. In questo frangente, infatti, il cibo assume un ruolo nuovo, diventando il vettore di una cultura e di valori saldamente legati al proprio territorio ed alle proprie radici. Una forma di turismo culturale, tematico, integrato e sostenibile, in cui lo spirito del luogo si assapora nel piatto e si indaga nella visita del territorio e dell'azienda di produzione: il turismo 75 enogastronomico è una vera risorsa per l'economia e la riscoperta (sensoriale) degli spazi geografici. Il turismo enogastronomico attualmente rappresenta la marcia in più degli scenari turistici del futuro prossimo e remoto. Lo dimostrano le statistiche di partecipazione a saloni, workshop, borse, fiere che hanno aderito a questo nuovo filone e che si moltiplicano ovunque. Le preparazioni culinarie e i vini tradizionali, sedimentati nella civiltà italiana del mangiare e del bere attraverso secolari rielaborazioni, diventano protagonisti principali dell’appropriarsi delle fragranze, degli odori, dei sapori sani e genuini, in grado di costituire motivazione primaria di un viaggio. Una recente indagine mirata ha rivelato che l’Italia è conosciuta: · da oltre il 10% della popolazione mondiale per il cibo; · dal 4% per il vino, che rappresenta un legante anche per gli altri prodotti alimentari tipici e di qualità ed è più facilmente veicolabile come messaggio legato ad un’ immagine di moderata trasgressione, abbinante vacanza e piacere. Il cibo è cultura: la degustazione di un ottimo vino o di un saporito piatto tipico rappresenta una chiave sicura per entrare in contatto con un territorio, per conoscerne il patrimonio storico e artistico, per capirne le tradizioni. La provincia di Siracusa vanta un pluralità di produzioni di qualità riconosciuta: in particolare, tra le produzioni DOP e IGP vi sono: Þ L’Arancia Rossa di Sicilia Þ Il Limone di Siracusa Þ L’Olio di Oliva Monti Iblei Þ Il Pecorino Siciliano Þ Il Pomodoro di Pachino Þ Il Formaggio Ragusano 76 Tra i vini IGT: Þ Il Vino Sicilia Rientrano, invece, tra le produzioni vinicole DOC: Þ Il Vino Eloro Þ Il Vino Noto Þ Il Moscato di Siracusa Pertanto, appare come insostituibile nello sviluppo delle specificità territoriali della provincia il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, in cui i valori produttivi, ambientali, paesaggistici e culturali sono strettamente integrati. Il distretto propone quanto segue: Ø riconoscere e valorizzare la multifunzionalità, delle aree interne per arrestare i negativi trend demografici ed economici che da troppo tempo colpiscono le aree agricole e per innescare processi di sviluppo compatibile che incentivino le vocazioni del territorio per le produzioni agricole di qualità. Ciò deve avvenire sopratutto in quelle aree che, anche in ragione di caratteristiche orografiche particolari, hanno conservato un alto grado di naturalità; Ø promuovere una maggiore integrazione tra le diverse politiche agricole proposte dalle competenti istituzioni regionali, nel quadro delle azioni di sostegno e indirizzo nazionali ed europee. Tali politiche, in parte già avviate grazie anche ai numerosi interventi di programmazione negoziata già attivati sul territorio, si sono tradotte in azioni che non sono state affiancate da adeguate e complessive strategie territoriali. All’interno di tale scenario il distretto deve svolgere un ruolo di mediazione e di coordinamento delle differenti istanze, individuando i contesti più adatti alla localizzazione di quelle azioni che, per la loro particolare natura non strettamente pianificatoria, si prestano ad essere attuate tramite l’interazione con gli strumenti di programmazione negoziata. Questo obiettivo deve essere attuato in stretta correlazione a quello del recupero del patrimonio diffuso di beni archeologici e monumentali e delle architetture rurali legate alle aree agricole. 77 Azioni specifiche per il turismo enogastronomico · prospettare e promuovere lo sviluppo di attività agricole e produttive di qualità e potenziare pratiche agricole multi-obiettivo, anche in connessione alle possibilità legate alla realizzazione di circuiti di turismo di qualità nei centri minori e negli insediamenti sparsi nel territorio. In particolare le azioni dovranno essere orientate a: · incrementare la qualità dei prodotti, legati alle peculiarità territoriali, altrove non riproducibili, prevalentemente nei settori agrumicoli, vitivinicoli ed olivicoli; · incentivare i marchi esistenti e la costituzione di nuove filiere produttive; · minimizzare gli impatti sull’ambiente e sul paesaggio, attraverso la definizione di linee guida di intervento sulle modalità di costruzione delle attrezzature a servizio dell’agricoltura; · valorizzare tradizioni e consuetudini locali, legate alle produzioni tipiche da destinare sia ai mercati tradizionali che a settori turistici di nicchia (associazioni eno-gastronomiche), ai circuiti di turismo scolastico (fattorie didattiche) ed alla promozione delle attività artigianali; · valorizzare il paesaggio agrario, anche in relazione alla promozione di contesti ambientali e paesaggistici di particolare pregio legati a fatti storici, ad ambientazioni letterarie o a feste religiose e tradizioni locali; · utilizzare al meglio il comparto extra-alberghiero che esprime una crescente tendenza verso un turismo basato su una concezione personalizzata contrapposta al turismo di massa; · innalzare il grado di accessibilità diffusa in queste aree attraverso la razionalizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, il potenziamento del trasporto pubblico e la proposizione di forme di mobilità alternativa basate su itinerari di tipo turistico a valenza paesaggistica · creare percorsi specifici dei Sensi e dei Sapori rivolti ai non vedenti, agli ipovedenti e ai non udenti, ed ai disabili in genere, per favorire la piena fruibilità dei prodotti del territorio Azione 1.5 Turismo congressuale e sportivo a) Turismo congressuale Il turismo congressuale rappresenta uno dei prodotti della linea del turismo business in generale. Rispetto al turismo d’affari in senso stretto, questa tipologia risulta molto sensibile all’andamento del ciclo economico. In particolare, nelle fasi di crisi l’effetto negativo risulta pressoché immediato, 78 soprattutto per gli eventi che coinvolgono il settore privato, in quanto le aziende tendono a tagliare i costi non necessari. L’importanza e il peso di tale tipologia vanno analizzati non tanto dal lato dei volumi di domanda (che risultano di nicchia rispetto al turismo per viaggi d’affari e ad altri segmenti di turismo in generale), quanto da quello del fatturato e quindi del comportamento di spesa dei turisti, che risulta mediamente più elevato di altri segmenti. Valore rilevante, inoltre, assume l’indotto che specificatamente la domanda congressuale alimenta rispetto al turismo per viaggi d’affari individuali (si pensi alle attività post-congress), grazie anche ad una filiera produttiva specializzata. Dal punto di vista delle destinazioni, soprattutto quelle caratterizzate da accentuata stagionalità, l’ospitalità di congressi e convegni può contribuire ad allungare la stagione e a favorire un maggiore tasso di utilizzo delle strutture ricettive. La presenza di turisti congressuali può essere anche l’occasione per la destinazione di farsi conoscere e apprezzare anche per altri elementi di attrattività, inducendo i visitatori a ritornare in veste di turista leisure oppure a prolungare il proprio soggiorno oltre la durata del convegno per soddisfare altre esigenze ad esempio di tipo ricreativo o culturale. Un altro aspetto da considerare riguarda la crescita del know how che i diversi eventi congressuali posso generare quale esternalità positiva sul tessuto imprenditoriale, culturale, scientifico e sociale del territorio che li ospita. Ospitare eventi dedicati ad un dato ambito/settore inoltre garantisce visibilità ai soggetti promotori e alle realtà che operano nel territorio afferenti quello specifico settore: tramite l’evento congressuale tali soggetti possono migliorare il livello di riconoscibilità del proprio brand. Azioni specifiche per il turismo congressuale Il concetto guida delle azioni del turismo congressuale dovrà essere quello di motore per mettere in sinergia e promuovere i valori economico-sociali di alto contenuto qualitativo presenti nel territorio. La competitività della provincia aretusea risulta potenziata dall’accostamento delle immagini dell’arte e della bellezza dei suoi paesaggi, con la raffinatezza dei suoi prodotti artigianali, con la genuinità della sua gastronomia e l’eccellenza del suo vino. 79 Il turismo congressuale è caratterizzato da un profilo di utenza molto esigente che ben si colloca in questo contesto. L’offerta “Siracusa” deve essere sempre di alto livello e costantemente rivolta all’innovazione e dovrà: • Mettere in sinergia risorse e progetti dei vari attori che operano nel panorama siracusano per la qualificazione dell’offerta globale. • “Fare sistema” ottimizzando le risorse pubbliche e utilizzare adeguati modelli di programmazione degli interventi pubblici per supportare quelli privati. L’obiettivo sarà di sviluppare azioni che integrino l’intera offerta produttiva siracusana creando modelli operativi che coinvolgano l’intero sistema delle realtà locali per affrontare la competizione sui mercati di tutto il mondo. b) Turismo sportivo Attualmente, molte persone a livello internazionale sono interessate allo sport e molte di queste persone fanno anche vacanza. Il turismo offre l’opportunità di svolgere un’attività sportiva oppure di partecipare ad eventi sportivi. Sebbene il legame tra sport e turismo sia già ben sviluppato, questa combinazione sta acquisendo sempre maggiore importanza. In particolare, l’attenzione dei mezzi di comunicazione è in crescita costante e le persone sono sempre più consapevoli degli effetti benefici oltre che ricreativi che ha l’attività sportiva e anche una vacanza che combina sport, relax e altre esperienze. Inoltre, cresce a livello internazionale il numero di intermediari e imprese turistiche che organizzano sport tour e, più in generale, creano prodotti specifici che abbinano sport e turismo. Dall’altro lato, lo sport genera turismo, nella misura in cui aumentano il numero di visitatori di una destinazione attratti da un evento sportivo ed alcune persone viaggiano per partecipare ad un evento come atleti, comitato organizzatore, accompagnatori o giornalisti sportivi. Il turismo sportivo include tutte le forme di partecipazione attiva o passiva ad un’attività sportiva, in forma casuale od organizzata, anche per motivi business. 80 Due sono quindi i prodotti principali che vanno considerati, in funzione del tipo di partecipazione: 1. Il turismo delle attività sportive (attivo), che comprende la vacanza sportiva (mono sport o multi sport) e la pratica di sport in vacanza, a scopo amatoriale. In tale categoria rientrano tipologie di sport come: ciclismo amatoriale, cicloturismo, sci, trekking/nordic walking, vela, sport da spiaggia, golf, equitazione, caccia e pesca, sport subacquei, ecc. 2. Il turismo degli eventi sportivi (passivo), che include gli spostamenti per assistere ad un evento specifico sia per motivi leisure che business (es. il giornalista sportivo), oppure la partecipazione occasionale ad un evento durante un soggiorno per altre motivazioni, nonché gli spostamenti degli atleti e degli accompagnatori. Il turista che fa una visita in una destinazione avendo una di queste motivazioni può fermarsi per la giornata (escursionista), per un weekend (2-3 notti) oppure per un periodo più lungo. In generale, lo sport come motivazione principale tende ad essere più facilmente la variabile di scelta di uno soggiorno breve, piuttosto che di una vacanza lunga, soprattutto quando si tratta di eventi sportivi. Resta inteso che la vacanza sportiva non ha in genere come unica motivazione la pratica dello sport, nonostante questa possa esserne la ragione principale. In altre parole, molto spesso i turisti sportivi tendono a scegliere la destinazione in funzione della possibilità di poter combinare la pratica dello sport preferito con lo svolgimento di altre attività (es. visite culturali, itinerari enogastronomici, pratica di altri sport, turismo fitness e benessere, ecc.). Di conseguenza, il prodotto vacanza sportiva tende ad assumere alcuni connotati simili al prodotto “paesaggio culturale”. Nel caso, invece, degli amatori di alcuni sport, questi tendono a combinare la partecipazione all’evento, che rappresenta la motivazione principale alla visita di una data località, con lo svolgimento di altre attività turistiche a destinazione, soprattutto nel caso di spostamenti sul mediolungo raggio. In questo caso, quindi, l’evento sportivo agisce da volano per la diffusione dei benefici derivanti dall’organizzazione dell’evento sul territorio. La provincia siracusana da qualche anno a questa parte, grazie anche agli ottimi risultati ottenuti dalle squadre sportive locali, nei cosiddetti sport minori (pallanuoto, pallamano, etc.) sta sviluppando anche il turismo sportivo, tramite l’utilizzo della struttura della Cittadella dello Sport di Siracusa. Vengono a svernare in Città squadre provenienti dai paesi dell’Est, approfittando del magnifico 81 clima che offre Siracusa per almeno 10 mesi l’anno. Altro fatto importante in tale settore è costituito dal recupero del circuito automobilistico che fu famoso negli anni 50. Azioni specifiche per il turismo sportivo · Favorire lo sviluppo di rapporti di “filiera” tra centri sportivi, alberghi, aziende che si occupano di organizzare e assistere nelle esperienze sportive, guide, ecc; · Stimolare la specializzazione di alcune strutture ricettive su questo segmento anche attraverso la creazione di un marchio regionale che promuova poi le strutture che rispondono a specifici disciplinari; · Potenziare la comunicazione sul territorio (ed eventualmente sulla regione Sicilia in generale) come regione di sportivi: in questo, come in altri casi, il momento appare favorevole offrendo diversi personaggi già conosciuti che possono dare credibilità al messaggio; Creare brochures, canali nel portale, ecc. specifici per questo tipo di prodotto. 82 4.2 ASSE 2: QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE TURISTICA Asse 2 Qualificazione e riqualificazione turistica Azione 2.1 Riqualificazione alberghiera ed extralberghiera Adeguamento delle strutture recettive Azione 2.2 Formazione Azione 2.3 Qualità Azioni formative per gli operatori del distretto. La cultura dell’accoglienza ed i servizi del territorio. Politiche volte a migliorare la cultura dell’accoglienza e la qualità sia dei prodotti che dei servizi offerti Il secondo asse è relativo all’adozione di azioni e di politiche volte alla qualificazione e riqualificazione turistica ed a migliorare la cultura dell’accoglienza e la qualità sia dei prodotti che dei servizi offerti. L’obiettivo è quello di aumentare il grado complessivo di accoglienza del territorio, di migliorare il livello dei servizi offerti e di favorire la fruizione e l’integrazione del patrimonio culturale, naturalistico dell’area ai fini turistici. Il tema della qualità dell’offerta e dei servizi turistici del territorio si intreccia inevitabilmente con questioni legate alla gestione del distretto turistico e del territorio. La presenza delle varie amministrazioni comunali, oltre ad un partenariato privato di riconosciuta qualità, sicuramente garantiscono una gestione del distretto coerente con le necessità del territorio e soprattutto, con gli interventi di pianificazione, riqualificazione e sviluppo locale già concertati e programmati, in via di realizzazione nel prossimo futuro. Ciò nonostante, per la corretta ed efficiente gestione del distretto turistico, in un’ottica soprattutto di medio e lungo periodo, è necessario dotarsi di strumenti volti a garantire la trasparenza e la qualità dell’azione. Tra questi, l’Asse 2 prevede: 1. le azioni di adeguamento e di riqualificazione delle strutture alberghiere ed extralberghiere, al fini di fornire al turista una immagine di decoro del territorio, nel rispetto 83 sia delle aspettative del cliente che della elaborazione di standard architettonici di adeguamento delle strutture esistenti rispetto a sistemi di risparmio energetico, costruzioni con materiali naturali e di provenienza locale, gestione integrata del ciclo dei rifiuti; 2. la messa in campo di azioni formative volte a migliorare la qualità dei servizi erogati dagli operatori pubblici e privati. Le azioni di formazione, concertate con gli operatori di settore attraverso una specifica preliminare analisi dei fabbisogni professionali e formativi, sono rivolte all’aggiornamento dei lavoratori e dei manager del settore turistico e dei beni culturali del distretto, oltre che all’introduzione di figure innovative, sempre più rivolte all’utilizzo di sistemi informatizzati in un’ottica di mercato globale; 3. l’adozione di politiche volte alla qualificazione e riqualificazione turistica ed a migliorare la cultura dell’accoglienza e la qualità sia dei prodotti che dei servizi offerti. Azione 2.1 Riqualificazione alberghiera ed extralberghiera e implementazione della rete dei servizi La creazione di una dimensione ospitale del territorio non può prescindere da interventi di adeguamento e sviluppo dell'offerta ricettiva, finalizzati al ripristino del decoro del territorio. Come abbiamo avuto modo di evidenziare nell’analisi SWOT, una dei principali punti di debolezza per il territorio è rappresentato dallo scarso decoro ambientale. In tale ottica va appunto ad indirizzarsi questa tipologia di azione che, pur non prescindendo dai trend in atto che evidenziano una costante evoluzione dell'offerta ricettiva, in linea con i flussi e con le dinamiche del mercato, trae origine dal limite strutturale dell’offerta attuale, che mostra ancora una carenza dell'offerta complementare, sia in termini di qualità architettoniche che in termini di rispetto ed adeguamento ai principi di sostenibilità ambientale. In questo senso vanno attentamente considerati gli interventi di sostegno e incentivazione dei processi di ammodernamento e riqualificazione dell'offerta. Interventi che vanno dunque intesi nell'ottica di collegare sempre più la qualità dell'offerta alla qualità dei flussi, attraverso idonee azioni di adeguamento e di riqualificazione delle strutture alberghiere ed extralberghiere, al fini di fornire al turista una immagine di decoro del territorio, nel rispetto sia delle aspettative del cliente che della elaborazione di standard architettonici di adeguamento delle strutture esistenti rispetto a sistemi di risparmio energetico; in tal caso una 84 priorità strategica verrà data alle costruzioni con materiali naturali e di provenienza locale ed a quelle strutture che utilizzano un sistema di gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Allo stesso tempo, si pone l’esigenza di procedere ad un adeguamento tecnologico delle strutture alberghiere, anche con sistemi di collegamento e trasmissione dati wi-max, soprattutto per quelle strutture che risultano tagliate fuori dai grandi collegamenti o che non possono sfruttare i supporti tecnologici della banda larga (si pensi, a puro titolo di esempio, agli agriturismi situati in zone poco servite o mal collegate a livello di ricezione del segnale. Risultati attesi · Riqualificazione del patrimonio alberghiero ed extralberghiero esistente nel territorio · Immagine unitaria di elevata qualità della struttura · Integrazione degli interventi di riqualificazione con la sostenibilità eco-ambientale · Adeguamento tecnologico delle strutture alberghiere ed extralberghiere · Miglioramento della qualità dei servizi resi nel settore dell’accoglienza turistica Azione 2.2 Formazione L’azione formativa proposta si articola in due momenti principali: 1. Un raccordo unitario delle azioni di formazione delle risorse umane orientate alla diffusione della cultura dell’accoglienza che, attraverso la ricognizione preliminare dei fabbisogni formativi, permetta di attivare progetti ed azioni specificatamente mirati alla formazione completa delle professionalità già presenti sul territorio (guide ed accompagnatori) e degli operatori del settore turistico e dei beni culturali del distretto; 2. Una formazione specifica dedicata ai cittadini del territorio, attraverso la generale sensibilizzazione della popolazione dei comuni della Provincia di Siracusa attraverso specifici incontri di divulgazione e conoscenza del patrimonio delle risorse culturali, ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche nel territorio, prevedendo inoltre specifici interventi formativi rivolti ai ragazzi delle scuole medie (fascia 11 - 14 anni) per favorire la sensibilizzazione e il coinvolgimento nell’azione di conoscenza e valorizzazione del patrimonio del distretto. 85 Risultati attesi · Rilevazione sul campo attraverso questionari e interviste della consistenza e qualità della domanda/offerta formativa e d’impiego di settore · Sensibilizzazione delle categorie professionali beneficiarie dell’azione formativa · Elaborazione dello studio e presentazione dello stesso nell’ambito di apposito workshop di prima sensibilizzazione · Elaborazione del Piano di Formazione · Condivisione e implementazione di: a) attività formative, b) azioni di supporto e tutoraggio alle imprese, in raccordo con i soggetti competenti in materia di promozione imprenditoriale e di servizi alle imprese · Supporto alle attività di start-up per la nascita di nuove imprese di servizi turistici attualmente non presenti nel territorio ma necessari per la generazione dell’offerta turistica · Creazione di una banca dati della domanda-offerta di professionalità nel territorio · Realizzazione di un manuale didattico per le guide e di altre dispense tecniche e materiale di supporto all’offerta formativa · Elaborazione e realizzazione di un percorso formativo di 350 ore ca in ogni scuola per ragazzi delle principali, per popolazione, scuole medie degli comuni del distretto. · Realizzazione di visite guidate e incontri con gli operatori di settore per ogni scuola coinvolta · Realizzazione di un ciclo di seminari di coinvolgimento dei cittadini dei comuni del distretto · Partecipazione di almeno 400 persone al primo ciclo seminariale · Coinvolgimento delle principali associazioni culturali e club service locali nel percorso di formazione Azione 2.3 Qualità L’azione è mirata al perseguimento di politiche selettive volte a migliorare la cultura dell’accoglienza e la qualità sia dei prodotti che dei servizi offerti. In tale ottica si vanno ad inserire alcuni interventi formativi ed educativi che sono volti ad inculcare nei residenti del territorio e negli operatori del settore turistico la mentalità di ospitalità ed accoglienza del turista, che oggi si rivela un limite per lo sviluppo del territorio. 86 E’ necessario modificare la mentalità dei cittadini del territorio e far loro comprendere le esigenze di rispetto del turista e, più in generale, di rispetto del cliente. Le azioni in tal senso saranno rivolte a: ü Formazione del cittadino in relazione ai principi di base di accoglienza e rispetto del cliente; ü Formazione di qualità imperniata sui concetti chiave di soddisfazione del cliente e rispetto della catena cliente-fornitore; ü Formazione linguistica degli operatori del settore turistico (negozianti, commercianti, guide, forze dell’ordine, etc.) rivolta all’apprendimento delle lingue straniere Contestualmente è opportuno prevedere azioni culturali e formative volte all’innalzamento della qualità dei prodotti e dei servizi, al fine di promuovere l’eccellenza del territorio. Azioni utili in tal senso sono: ü la redazione di un protocollo di qualità tra le pubbliche amministrazioni e gli operatori del settore; ü la creazione di un fondo di rotazione per un turismo di qualità; ü il sistema di customer satisfaction per venire incontro alla soddisfazione delle attese del cliente; ü la creazione di uno specifico marchio di qualità identificativo del prodotto-territorio. 87 4.3. ASSE 3: AMBIENTE L’Asse 3 prevede una serie di azioni strategiche volte a sostenere e supportare la vocazione ambientale del Distretto Turistico della Provincia di Siracusa, da sempre molto sensibile e vicina alle problematiche di tutela e salvaguardia del patrimonio ambientale. In particolare vengono previste delle strategie selettive di gestione integrata dei rifiuti, al risparmio energetico degli edifici ed alla fruibilità ambientale dei luoghi. Asse 3 Ambiente Azione 3.1 Supporto tecnico e coordinamento alle imprese turistiche in ambito ambientale ed energetico Azione 3.2 Fruibilità Sviluppo di linee guida sulla fruibilità dei luoghi rispettose dell'ambiente Azione 3.1 Supporto tecnico e coordinamento alle imprese turistiche nell’ambito ambientale e del risparmio energetico In Italia il 45% del consumo energetico è assorbito dalle attività di costruzione e di gestione degli edifici, valore destinato inevitabilmente a crescere se si considera che il fabbisogno energetico aumenta dell'1% all'anno e i consumi legati al sistema degli edifici anche del doppio. In questo periodo, pertanto, ha assunto notevole importanza l'incisività che il consumo di energia dal punto di vista economico sia per quanta riguarda il settore privato sia per quanta riguarderà il settore pubblico e l'inquinamento che il riscaldamento stesso produce sull'ambiente. 88 Da queste considerazioni deriva una maggiore attenzione per le modalità di costruzione degli edifici. La progettazione pone oggi l'accento sull'attenzione per il sito, le sue caratteristiche ambientali; il riciclo e il riutilizzo di materiali naturali e derivanti dalla tradizione; l'elevato isolamento sia dell'involucro opaco che dell'involucro trasparente al fine di ridurre le dispersioni e mantenere il più possibile il calore all'interno dell'edificio; lo sfruttamento delle energie rinnovabili con la progettazione di impianti che consentano un risparmio energetico: in particolare impianti di climatizzazione che funzionano per irraggiamento permettono temperature di mandata dell'acqua inferiori e quindi richiedono un minore quantitativo di energia per riscaldare gli ambienti. Sono state emanate normative specifiche a livello europeo proprio con lo scopo di incentivare un modo di progettare più consapevole. E' quindi possibile asserire che attualmente e riscontrabile una tendenza progettuale più consapevole che ritiene ugualmente importanti la forma architettonica, la progettazione impiantistica e tecnologica e ha come obiettivo quello di integrare al meglio queste diverse componenti. Il territorio ricadente nel distretto di Siracusa ha intenzione di realizzare una serie di interventi di risanamento e riqualificazione del patrimonio abitativo e non finalizzati: – al recupero edilizio e strutturale degli immobili; – ad ottemperare alle disposizioni legislative vigenti in materia di risparmio energetico, di isolamento acustico, di accessibilità degli alloggi ai portatori di handicap, etc; – all’adeguamento dei sistemi costruttivi alle attuali esigenze dell’individuo; – al raggiungimento di standard di comfort su modello europeo quindi, in termini più generali, al miglioramento della vivibilità. I risultati attesi sono: ü Ripristino e decoro e della funzionalità degli edifici; ü Utilizzo di materiali ecocompatibili; ü Riduzione e eliminazione dei materiali inquinanti; ü Riduzione dell’inquinamento acustico ed elettromagnetico; ü Risparmio energetico; ü Ottimizzazione delle risorse idriche. 89 L’azione proposta, basata sui principi della ecocompatibilità, si pone, pertanto, come obiettivo di intervenire in primis sul degrado fisico degli edifici esistenti, ripristinando gli standard edilizi ed impiantistici delle abitazioni e degli stabili nel loro complesso. L’ aspetto più qualificante del progetto è però rappresentato dalla sperimentazione di diversi aspetti relativi alla qualità ecosistemica degli alloggi e degli organismi abitativi, concernenti in particolare il risparmio delle risorse (ciclo dell’acqua e utilizzazione razionale dell’energia), la qualità dell’aria (utilizzazione rigorosa di materiali e prodotti edilizi rispondenti ai principi della bioarchitettura, e impianti di ventilazione meccanica igroregolabile) ed il comfort acustico. Azione 3.2 Fruibilità Il patrimonio naturalistico della Provincia di Siracusa è costituito da un insieme di beni diffusi la cui importanza è confrontabile a quella del patrimonio culturale. L’attuale regime di tutela si caratterizza tuttavia per un’impostazione di tipo tradizionale, contraddistinta dalla frammentazione in aree assoggettate a regimi di tutela contrapposte a quelle in cui non è definita alcuna regola per un uso del territorio compatibile con le esigenze di tutela dell’ambiente. L’attuale situazione delle aree assoggettate a regime di tutela vede una prevalenza di tali aree nel sistema montano. Dai dati disponibili sull’uso del suolo risulta, tuttavia, una consistente presenza di aree boscate e con vegetazione naturale e seminaturale. Queste aree costituiscono elementi importanti per la costituzione della rete ecologica. Obiettivi dell’azione · Contribuire alla definizione del regime di tutela e gestione delle aree già riconosciute (SIC/ZPS, riserve); · Rafforzare le scelte già avviate relative alle riserve gestite dalla Provincia Regionale. · Coordinare gli aspetti gestionali e operativi con gli altri enti gestori delle riserve naturali, dei parchi e delle aree marine; · Integrare il sistema della tutela attuale nella prospettiva della costruzione della rete ecologica provinciale con particolare riferimento alle aree umide costiere. 90 · Proporre agli enti preposti ed alle amministrazioni comunali l’adozione di scelte di tutela e uso del suolo rivolte alla salvaguardia della valenza ecologica delle aree naturali o seminaturali, oggi non direttamente oggetto di regimi di tutela, nella consapevolezza che le aree agricole interne non sono più considerabili come luoghi dove localizzare indifferentemente insediamenti ed infrastrutture, ma costituiscono il più grande contenitore territoriale di risorse ambientali e paesaggistiche attualmente ad elevato rischio di degrado. Azioni ü Promuovere l’istituzione di un sistema integrato di tutela, in una forma innovativa che superi l’impostazione tradizionale del Parco regionale e che costituisca il nucleo siracusano del sistema ambientale/ecologico dell’intera Sicilia sud-orientale. In questa prospettiva, si propone di individuare un sistema di tutela dei valori ambientali presenti nell’area, superando l’approccio generalizzante delle iniziative avviate nel recente passato. Occorrerà pertanto verificare, a partire da adeguati studi conoscitivi sui valori naturalistici e ambientali, le aree da assoggettare alle varie forme di tutela definite dalla normativa vigente, in una prospettiva che si auspica possa evolvere verso forme normative più avanzate. ü Identificare le invarianti territoriali, definite anche come nuclei principali della rete ecologica provinciale, costituenti un insieme di elementi territoriali non negoziabili nelle trasformazioni antropiche. ü Suggerire elementi per la tutela, il recupero, la fruizione ed una corretta valorizzazione degli elementi naturali peculiari del territorio siracusano, come le incisioni fluviali degli altipiani calcarei, i pantani, le fasce boscate degli alvei fluviali, da cui dovranno prendere le mosse le proposte di riconnessione. ü Attivare regimi di aiuto in favore delle imprese operanti nel settore turistico interessate ad intervenire sulle proprie strutture al fine di migliorare l’accessibilità per disabili (abbattimento delle barriere architettoniche). 91 4.4 ASSE 4: INFRASTRUTTURAZIONE Le infrastrutture sono sinonimo di dinamismo, in grado di favorire gli scambi ed i collegamenti. Una delle condizioni principali per promuovere lo sviluppo e la competitività del mezzogiorno consiste nel colmare le lacune che lo separano dalle altre aree quanto a dotazione di infrastrutture di collegamento per agevolare i flussi commerciali, turistici ed industriali. Nell’attuale assetto infrastrutturale serve una strategia integrata su più livelli che contempli collegamenti viari, ferroviari, portuali, aeroportuali e strutture intermodali necessarie per ottimizzare l’uso combinato dei trasporti e la distribuzione delle merci. L’Asse 4 prevede la realizzazione di un sistema di infrastrutturazione viaria e di trasporto pubblico che metta in connessione i territori del distretto della provincia di Siracusa, sia a livello generale di trasporto, sia a livello più specifico di fruizione degli itinerari. Una sezione specifica viene inoltre dedicata alla portualità turistica e crocieristica. Asse 4 Infrastrutturazione Azione 4.1 Collegamento viario per il miglioramento della fruizione dei siti turistici sensibili Azione 4.2 Servizi a supporto della portualità turistica e crocieristica Azione 4.3 Greenways Turismo on demand e mobilità sostenibile 92 Azione 4.1 Collegamento viario per il miglioramento della fruizione dei siti turistici sensibili Il sistema della viabilità assume un ruolo fondamentale nello sviluppo del territorio provinciale, ed il miglioramento dello svolgimento di funzioni urbane e territoriali complesse non può prescindere da politiche ed interventi che riguardano la dotazione infrastrutturale. La mobilità su gomma dovrà assumere un ruolo strategico nella riorganizzazione funzionale del sistema dei trasporti a livello subregionale. La Provincia di Siracusa, allo stato attuale, presenta un grande patrimonio di strade provinciali poco coordinato e integrato con il sistema territoriale; è necessaria quindi la sua riorganizzazione al fine di creare le condizioni adeguate per attivare uno sviluppo durevole e perseguire obiettivi di competitività territoriale. Inoltre, il Piano di sviluppo dovrà operare considerando che il soddisfacimento della domanda di trasporto deve integrarsi con le esigenze di compensazione e mitigazione degli effetti impattanti, quali il recupero del paesaggio, la costruzione della rete ecologica e le nuove modalità di fruizione del territorio. La mobilità su ferro assume un ruolo importante ai fini del perseguimento degli obiettivi di sostenibilità da perseguire anche attraverso strategie mirate all’efficienza nel settore del trasporto pubblico ed in particolare di quello ferroviario e delle relative ricadute in termini di utilizzo del territorio. L’attuale squilibrio fra il trasporto pubblico su gomma e quello su ferro è determinato anche dall’inadeguatezza della rete e dei servizi offerti dal trasporto ferroviario; pertanto il potenziamento dei collegamenti sulle due uniche direttrici del trasporto ferroviario (Catania-Siracusa e SiracusaRagusa), in relazione sia all’esercizio che all’infrastruttura, è una condizione necessaria per il contenimento del tasso di crescita della domanda di trasporto su gomma. Inoltre, in relazione alla fruizione turistica del capoluogo è necessario il miglioramento dell’accessibilità, da attuarsi principalmente attraverso un potenziamento delle connessioni con gli aeroporti della Sicilia orientale e con adeguate azioni relative ai sistemi ed alle reti di trasporto pubblico alla scala provinciale e regionale. 93 Azioni Relativamente al sistema della viabilità si prevede quanto segue: ü La riorganizzazione del patrimonio viario secondo criteri di razionalizzazione funzionale che, tenendo in conto l’organizzazione attuale dell’armatura urbana ed i suoi sviluppi futuri, differenzino i ruoli dei vari livelli di rete ed includano interventi sia di potenziamento che declassamento funzionale. ü Il raggiungimento di maggiori standard di sicurezza ed un generale miglioramento della qualità delle infrastrutture viarie esistenti. ü Indicazioni per limitare l’impatto di nuove infrastrutture e per ottimizzare le connessioni funzionali dei sistemi territoriali attraversati, evitando che essi siano oggetto di diffuse urbanizzazioni e prevedendo eventuali misure di compensazione ambientale nelle aree contermini alle infrastrutture o ai centri urbani esistenti. ü Il miglioramento dell’accessibilità al territorio interno e ai sistemi produttivi locali, sia mediante il potenziamento dei collegamenti tra i principali insediamenti sia attraverso interventi atti a riequilibrare le diverse condizioni delle aree costiere e di quelle collinari-montane. ü La realizzazione di nuovi percorsi di accesso alle aree costiere, anche mediante lo spostamento verso l’interno di alcuni assi viari e la riqualificazione della viabilità esistente da destinare a percorsi di “mobilità lenta” (pedonali, ciclabili) integrati con il verde e servizi a basso impatto. ü La costituzione di una rete complessiva di percorsi destinati alla mobilità lenta, opportunamente integrata con la rete viaria destinata alla mobilità su gomma, che consenta di accedere ad aree a valenza naturalistico/paesaggistica (riserve, parchi, zone rurali, fasce costiere) e turistico/ricettiva (strutture agrituristiche, siti archeologici, beni architettonici e centri storici). In tal modo si può ridurre il numero complessivo di spostamenti compiuti con le auto private, a favore delle modalità pedonale e ciclistica, e si favorisce l’intermodalità. Per quanto attiene al trasporto su ferro, al fine di potenziare la rete ed il suo esercizio, si prevede quanto segue. ü Individuare un sistema di infrastrutture e di usi del suolo, compatibile con il miglioramento dell’esercizio, che utilizzi collegamenti frequenti e veloci con poche fermate. ü Rendere più efficiente il sistema del trasporto delle merci all’interno della Provincia, con l'individuazione di itinerari caratterizzati per il transito delle merci. 94 ü Promuovere l'intermodalità ed il conseguente trasferimento modale di una quota di merci dalla gomma al ferro e/o al mare, migliorando l'accessibilità ed ottimizzando l’assetto insediativo delle aree produttive e logistiche. Le azioni relative all’infrastrutturazione, all’organizzazione ed all’esercizio del sistema multimodale dei trasporti mirano al raggiungimento dei seguenti risultati attesi: ü migliorare l’accessibilità al capoluogo; ü intervenire sulla connessione autostrada – viabilità principale/ secondaria; ü migliorare l’accessibilità alla costa e al mare; ü migliorare il collegamento tra le due direttrici di percorrenza Catania – Caltagirone – Gela e Catania - Ragusa; ü potenziare il collegamento con il Ragusano e l’aeroporto di Comiso; ü aumentare la potenzialità della tratta ferroviaria Catania-Siracusa, intensificando l’esercizio per il trasporto passeggeri e merci; ü potenziare i servizi di mobilità turistica sulla tratta ferroviaria Siracusa – Rosolini. Azione 4.2 Servizi a supporto della portualità turistica e crocieristica Negli ultimi decenni, gli scali portuali hanno visto crescere sempre più la loro importanza assumendo un ruolo di rilievo che supera la tradizionale vocazione del commercio e del trasporto, e si inserisce negli scenari evolutivi di sviluppo economico e territoriale dal punto di vista turistico: il porto svolge oggi un nuovo e importante ruolo di approdo diportistico e del turismo nautico di transito. Il turismo nautico ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più rilevante nell’ambito dell’industria turistica, costituendo un fenomeno sociale in grande espansione. Tuttavia, al graduale aumento di unità da diporto in esercizio non ha corrisposto, nel nostro Paese, un proporzionale aumento delle strutture per assicurare ormeggi e servizi che valorizzino gli ottomila chilometri di costa, per far fronte alla concorrenza dei Paesi vicini, come la Francia, la Spagna, la Grecia ed il Nord Africa, che hanno individuato e sostenuto il turismo nautico come uno dei più promettenti. 95 All’espansione del mercato del diporto nautico e della portualità turistica non ha fatto seguito un adeguato sviluppo di infrastrutture preposte al soddisfacimento delle specifiche esigenze: Ë come pensare di avere un’auto senza parcheggi adeguati, pubblici o privati. E’ da qui che nasce l’esigenza di trovare possibili soluzioni di ricerca di strutture ricettive per la nautica da diporto, per allocare ed incrementare quello che è il turismo nautico nelle sue molteplici attività ricreative, sportive ed agonistiche. La mancata presenza di specchi d’acqua sicuri, ove ad esempio far stazionare la barca nel periodo invernale, comporta anche una diminuzione economica di notevole entità per il mancato uso nei week-end da parte dei diportisti amanti del mare e, quindi, la presenza di strutture ricettive avrebbe per altro anche un riflesso economico per la nautica e per l’indotto. E’ noto a questo riguardo che per ogni barca posta in esercizio vi sono tre persone che beneficiano di questa attività, svolgendo attività lucrative o di guardianeria. Tale carenza, quindi, limita la vita sociale ed economica di un paese costiero: un approdo adeguato, infatti piccolo o grande che sia, può generare una serie di attività, dirette ed indotte, capaci di sfruttare le risorse turistiche e contribuire allo sviluppo economico dei luoghi limitrofi. Il porto è un'infrastruttura turistica che non può distruggere gli elementi di sviluppo del sito dal quale viene richiesto: esso necessita, infatti, di un giusto equilibrio tra sito prescelto e sua posizione, tra costruito e non costruito, tra attività previste e loro rapporto con le preesistenti, pena la non fruibilità dell'intera struttura portuale. Da quanto detto, pertanto, si evince che il tema del rapporto tra territorio e porto turistico ha numerose implicazioni, sia nella fase decisionale che attuativa. I sistemi territoriali direttamente correlati sono almeno tre: quello turistico, quello della fruizione ambientale ed il sistema insediativo, la loro integrazione Ë indispensabile. Il porto turistico non è il punto di arrivo del diportista nautico, né il parcheggio della sua imbarcazione, ma, se si vuole rendere veramente appagante la vacanza del turista nautico, e del pari contribuire in maniera efficace alla sviluppo economico del territorio, il porto turistico deve diventare una ulteriore porta di accesso al sistema turistico locale, punto di partenza di possibili itinerari di fruizione dell’offerta turistica immediatamente retrostante la costa. Diporto nautico quindi visto in un’ottica di integrazione con gli altri segmenti dell’offerta turistica regionale. 96 Analisi del sistema portuale del territorio Il sistema portuale provinciale è articolato in una serie di porti diversi; il porto di Siracusa, posto a ridosso della città, si affaccia su un amplissimo specchio di mare. Non disponendo di grandi spazi a terra, esso appare più idoneo ad un traffico turistico che commerciale in senso stretto, ciò nonostante, la presenza di binari ferroviari sulle banchine lo rende interessante per uno sviluppo di trasporti multimodali. Nel complesso il porto presenta un’area destinata all’attracco di navi commerciali, caratterizzata dal Molo S. Antonio, di forma trapezoidale, e dalla presenza di rotaie, ma di fatto il suo impiego a tal fine è praticamente nullo, con attracchi sempre più sporadici (circa una nave ogni 2 settimane). Il Porticciolo di Calabernardo è costituito da due moli di 50 e 20 m. E’ poco agibile per bassi fondali che al centro dell’insenatura, nel punto più profondo, raggiungono 1,50 m. È poco riparato e impraticabile nella stagione invernale; esso offre inoltre un limitato numero di posti barca. Il Porto di Avola, a Marina di Avola esiste un piccolo molo, circondato da scogli semiaffioranti, che rendono difficile e pericoloso l’attracco. Questi è poco ridossato ed è dotato di colonne d’ormeggio e di due scalette; tutta la struttura è inagibile per mancanza di interventi manutentivi ed offre limitati posti barca Il Distretto della provincia di Siracusa si pone come obiettivo strategico il rilancio del water-front e del rapporto con il mare: questo legame tra tutte le città costiere della provincia siracusana sarà un innovativo elemento interessante, perché stimola il cambiamento della filosofia con cui molte amministrazioni si sono poste negli ultimi anni nei confronti dell’acqua, che veniva concepita come una sorta di pericolo da cui difendersi. In realtà oggi l’acqua sta finalmente tornando ad essere una risorsa, così come era vista nei secoli scorsi; una grande risorsa da sfruttare nei modi dovuti. Parallelamente alla portualità turistica di estremo interesse è il settore della crocieristica. Dopo i risultati positivi del 2008 ( + 11,8%) e la sostanziale tenuta del 2009, il 2010 sarà caratterizzato da una nuova crescita del mercato crocieristico: la previsione è di 8.820.000 passeggeri (+ 5,27%), una crescita importante, soprattutto alla luce della forte crisi finanziaria. L’Italia si mantiene al vertice continentale per quanto riguarda il movimento passeggeri per singolo porto: in nessun’altra nazione europea ci sono così tanti porti d’imbarco come nel nostro Paese. E’ opportuno confermare Siracusa, quale territorio con una naturale e antica tradizione di sviluppo verso il mare. 97 4.3 Le greenways ed il trasporto on demand. La mobilità sostenibile Le greenways La Sicilia ha diverse linee ferroviarie dismesse da poter riconvertire in itinerari ciclabili che collegano luoghi di elevata valenza paesaggistica e culturale. Il clima siciliano rappresenta un’opportunità a favore del cicloturismo in aggiunta alle risorse paesaggistiche, culturali ed agroalimentari dell’Isola. Lo sviluppo di una rete ciclabile che comporti il riutilizzo di queste linee dismesse costituisce altresì una grande opportunità per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale da esso rappresentato. Nello specifico, sono già stati presentati all’Assessorato Regionale Trasporti e Comunicazioni, ed in parte finanziati, con fondi del P.O. F.E.S.R. 2007/2013, interventi volti a convertire tratti ferroviari oramai dismessi, in piste ciclabili utili alla creazione di ulteriore domanda turistica in un’ottica di conservazione e valorizzazione del patrimonio naturalistico esistente. In un’ottica di mobilità, le Greenways possono costituire un sistema di percorsi dedicati ad una 98 circolazione non motorizzata in grado di connettere le popolazioni con le risorse del territorio (naturali, agricole, paesaggistiche, storico- culturali) e gli insediamenti urbanistici delle città o delle aree rurali. All’interno del distretto della provincia di Siracusa sono state sviluppate diverse ipotesi progettuali. Attraverso lo strumento dei “PERCORSI PAESAGGISTICI INTEGRATI”, che raccolgono siti, oggetti, monumenti, tradizioni, giacimenti culturali, integrati con gli altri aspetti della tradizione culturale, quali ad esempio tradizioni enogastronomiche, agricole, artigianali si può costruire una “matrice di sviluppo” sulla quale tarare gli interventi di supporto e completamento dell’offerta al pubblico che persegue i seguenti obiettivi: · Far emergere la rete dei beni culturali e ambientali del contesto; · Utilizzare l’immenso patrimonio di beni culturali e ambientali per garantire una salvaguardia degli stessi e una politica attiva di conservazione e valorizzazione; · Incrementare forme di uso quanto più globali e sostenibili del territorio spalmando un turismo attento e qualificato nel tempo e nello spazio; · Costituire un’”ossatura”di supporto per uno sviluppo endogeno delle comunità insediate per uno sviluppo sostenibile; · Aumentare la capacità di formazione della piccola e media impresa per stabilizzare e formare figure professionali legate alla specificità culturale dell’area; · Restauro e riqualificazione edilizia storica con immissione di attività compatibili: locali di ristoro, negozi, enoteche, ecc. · Recupero dell’artigianato di qualità e incremento della produzione; · Agricoltura e prodotti tipici; · Creazione di nuovi musei anche privati; · Cultura e servizi per il tempo libero, guide turistiche, nolo bici. Il trasporto pubblico on demand Si tratta di una forma particolare di servizio di trasporto pubblico/privato in cui gli itinerari e gli orari di marcia e transito dei veicoli sono programmati in base alle richieste degli Utenti. Il servizio nasce dall’esigenza di soddisfare una domanda troppo bassa per giustificare itinerari fissi e rigidi e può inoltre essere efficacemente utilizzato per monitorare e sperimentare la necessità di una nuova corsa prima di renderla effettiva. Il servizio risponde alle esigenze di trasporto in aree a bassa 99 domanda e rurali, inserendosi perfettamente in progetti di RTI (Rural Transport Initiative). Rappresenta inoltre la risposta completa e tecnologicamente più avanzata per il trasporto di persone con ridotta capacità motoria o persone all’interno di aree chiuse al traffico. Inoltre, secondo criteri di sostenibilità, verranno attivati servizi di eco-trasporto che permetteranno di collegare in modo ottimale la rete dei centri provinciali con le principali aree naturalistiche e di pregio storicoculturale dell’area. 100 4.5. ASSE 5: IDENTIFICABILITA’ E COMUNICAZIONE L’obiettivo dell’Asse 5 è la creazione e valorizzazione di un marchio territoriale identificativo del Distretto e l’elaborazione di un piano di comunicazione integrata per innescare un processo che sia in grado di promuovere in maniera efficace il distretto, il suo ruolo e le sua immagine, verso tutti i pubblici, turistici e non, a livello locale, nazionale e internazionale. Gli obiettivi dichiarati dell’Asse sono: ü Costruire l’immagine del distretto ü Coinvolgere il territorio: enti, imprese private, residenti attraverso un piano di comunicazione integrata ü Migliorare la qualità dell’offerta turistica e i relativi servizi ü Dare visibilità al distretto ü Rafforzare e veicolare il brand Asse 5 Identificabilità e Comunicazione Azione 5.1 Identità Azione 5.2 Comunicazione Azione 5.3 Riconoscibilità Valorizzazione e la promozione del marchio territoriale identificativo Pubblicità, Portale web multifunzione 3.0, Piano degli eventi, Internazionalizzazione Brand concept, Merchandising, Governance e Rilevazione statistica, Sistema Info Point 101 Le attività previste all’interno di questo asse sono finalizzate: ü da un lato al rafforzamento dell’identità territoriale, attraverso la valorizzazione e la promozione del marchio territoriale identificativo del prodotto turistico e dei prodotti presenti nel proprio portafoglio prodotti ad esso complessivamente riconducibili; ü dall’altro a strutturare e veicolare l’immagine del territori, nei suoi molteplici aspetti (naturalistico, culturale, enogastronomico, ecc.). Azione 5.1 Identità L’azione è mirata alla valorizzazione ed alla promozione del marchio territoriale identificativo. L’obiettivo è quello di dotare il Distretto di un’immagine unitaria e coordinata attraverso l’utilizzo di supporti specifici (cartacei, digitali, telematici, ecc.) per l’informazione culturale, turistica e commerciale, finalizzati ad una promozione comune ed unitaria presso i visitatori e presso gli operatori di settore, nazionali ed internazionali, interessati al territorio. In tal senso la definizione dell’identità del Distretto si pone come elemento attrattivo per guidare i turisti, italiani e stranieri nella conoscenza delle località del territorio della Provincia di Siracusa, nell’orientamento tra le principali attrattività del patrimonio e nella individuazione delle produzioni enogastronomiche locali di migliore qualità. Al tempo stesso si pongono le basi per realizzare l’obiettivo di consolidare la percezione del Distretto turistico quale luogo depositario di un patrimonio di eccellenza e contemporaneamente quale destinazione turistica di preminente rilevanza internazionale. Questo intervento prevede azioni di coordinamento dell’immagine esterna del Distretto, affinché nell’immaginario collettivo da luogo d’interesse artistico, collocato genericamente nella Sicilia sudorientale, assuma una collocazione geografica precisa e sia percepito come un territorio-contenitore di risorse culturali, ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche di rilevanza mondiale, in grado di distinguersi per l’unicità dei valori culturali e ambientali del proprio patrimonio. L’immagine unitaria e coordinata del Distretto, delle sue risorse e dei suoi valori, può essere condensata nella definizione di una simbologia e di un logo chiaro, evocativo e di facile 102 riconoscimento visivo con il quale contrassegnare e distinguere tutte le iniziative e l’offerta di eventi dell’area. Le principali azioni consistono in: ü Individuazione dei valori/significati che si vogliono trasmettere attraverso il logo distintivo; ü Scelta del logo migliore e della veste grafica e cromatica più appropriata; ü Definizione di un regolamento per la definizione d’uso del logo; ü Impiego del logo nella documentazione ufficiale e nel materiale d’ufficio; ü Valutazione della possibile produzione di materiale promozionale e merchandising, in sinergia con le azioni previste al punto 5.3. Risultati attesi · Definizione di un logo e di uno stile grafico · Consolidamento dell’immagine del Distretto Turistico della Provincia di Siracusa presso il pubblico finale · Identificazione presso i turisti e la cittadinanza locale delle iniziative legate al patrimonio del territorio ed ai soggetti che operano nell’area · Diffusione di materiale promozionale con logo unitario 103 Azione 5.2 Comunicazione L’azione di comunicazione parte dalla visione strategica dello sviluppo turistico e di posizionamento del territorio del distretto sul mercato turistico, per essere fortemente condivisa da e con tutti gli attori interessati, pubblici e privati, compresi i residenti. Vengono, quindi, previsti interventi volti a sostenere le attività ed i processi di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche, dunque diretti a consolidare ed ampliare il network, al fine di potenziare e strutturare al meglio l’offerta territoriale. L’obiettivo è il potenziamento del senso di appartenenza al Distretto anche come ambiente sociale, attraverso attività di comunicazione mirate al coinvolgimento delle popolazioni locali, richiedendo il potenziamento delle infrastrutture territoriali necessarie ad attivare tale processo nonché lo Sviluppo di Azioni di marketing territoriale e politiche di promozione dei prodotti relativi alla filiera della cultura. Per questo si prevedono incontri diretti con i diversi soggetti da coinvolgere appartenenti ai diversi settori, che producono servizi. Tre sono le azioni principali che si ricollegano a questa misura: ü La creazione di un portale web multifunzione 3.0 ü La definizione di un piano coordinato degli eventi ü Le azioni di internazionalizzazione Il Portale web 3.0 Oggi qualunque destinazione turistica dispone di un portale web; la concorrenza è tanto spietata quanto aggressiva; il problema non è quello di realizzare un portale web, ma piuttosto di come farlo e quali aspettative deve soddisfare. Oramai appare superato il concetto del portale (1.0) dove il sito è una pagina informativa prevalentemente statica, il cliente è fondamentalmente passivo e Internet rappresenta solo un canale in più a disposizione per le nostre “campagne” promozionali, meno costoso e magari più efficace. 104 Oramai sta tramontando il canale di comunicazione B2C, dove il cliente si organizza in forma individuale ed ha ancora fiducia ed è fedele, muovendosi in un campo dove ci si muove con un certo grado di ragionevole certezza nella determinazione del ROI. Oggi siamo nel 2010, e dobbiamo applicare un approccio strategico basato sulle tendenze evolutive in atto, dove si assiste ad un modello distributivo B2B o addirittura C2C, dove il portale deve essere un portale di destinazione, dove Internet rappresenta un ecosistema sociale, partecipativo e punto di incontro del Cliente. Il Cliente del 2010 si fida dei suoi simili attraverso un canale di comunicazione C2C (Customer to Customer), dove il detiene il potere e fa sì che le aziende possono solo dialogare e ascoltare, e debbono farlo in modo tale da soddisfare le aspettative del Cliente. L’obiettivo del portale web 3.0 deve essere quello di metterci in connessione con il nostro potenziale target attraverso azioni che possano emozionare e a valore aggiunto per creare in questo modo un vincolo con il la destinazione. Web 3.0 è condivisione anche di esperienze, di filmati e di immagini, dove ognuno ha la possibilità di esprimersi mediante i file video e l’audio che desidera condividere. Solo muovendosi in quest’ottica la destinazione potrà far valere la propria identità ed ricoprire un ruolo preminente nel panorama turistico nazionale ed internazionale. Contestualmente, sarà necessario prevedere e predisporre la creazione di un centro servizi per la raccolta, organizzazione e diffusione delle informazioni turistiche del territorio e per la gestione del portale con tecnologia web 3.0 Piano degli eventi L’intervento è finalizzato a istituire un tavolo di raccordo della programmazione culturale e di eventi fra amministratori e funzionari dei comuni facenti parte del Distretto Turistico per definire comuni obiettivi e coordinare, nel rispetto dell’autonomia di ogni Ente, le proposte di eventi in base a: ü tipologia di offerta (mostre, fiere, concerti, ecc.); ü sviluppo di attività in periodi di cosiddetta bassa stagione (marzo-aprile e ottobre) in modo da accrescere l’appeal dell’area; 105 ü possibili economie di scala e di organizzazione, implementabili per incrementare la qualità di singoli eventi o di iniziative congiunte In tale contesto la Provincia Regionale di Siracusa ha già avviato e sperimentato iniziative indirizzate verso il coordinamento del piano degli eventi, attraverso l’istituzione della Cabina di regia del Turismo, che rappresenta un modello di riferimento da rafforzare ed implementare su tutto il territorio del distretto. Gli eventi verranno attuati in piena sinergia tra l’amministrazione pubblica ed i soggetti privati. Le azioni di internazionalizzazione Nell’ambito del Piano verranno portate avanti azioni mirate di internazionalizzatone del prodotto turistico integrato principalmente verso i mercati europei. Verranno sviluppate attività di promozione dell’immagine del distretto e di scambio di prodotto in quei territori che appetiscono l’offerta locale, anche mediante specifiche azioni di road show ed educational tour. Risultati attesi · Progettazione e realizzazione del sito web multimediale 3.0 · Realizzazione dell’approccio strategico del Portale di destinazione · Consolidamento dell’immagine del Distretto presso il pubblico finale · Incremento degli accessi al sito e delle richieste di informazioni e servizi (download, ecc.) on-line · Massimizzazione dell’effetto C2C associato al portale web 3.0 · Istituzione del tavolo di raccordo amministrativo/tecnico per il coordinamento degli eventi e dotazione del fondo per la promozione congiunta di iniziative · Coordinamento dell’offerta annuale di eventi culturali e turistici dei vari comuni del distretto · Implementazione del monitoraggio dell’andamento della domanda di eventi · Realizzazione di nuove eventi e manifestazioni identificative del Distretto 106 Azione 5.3 Riconoscibilità L’azione di riconoscibilità persegue il rafforzamento del brand del Distretto Turistico che deve avere la capacità di identificare,distinguere e valorizzare il territorio, in tutte le sue sfaccettature. In questo contesto si inserisce l’identificazione dei sistemi di offerta volti a produrre prodotti turistici; l’identificazione dei segmenti di domanda attuali e potenziali; la definizione del “brand concept”, ossia determinazione dell’idea di fondo sulla quale deve basarsi la marca territoriale orientata al coinvolgimento emozionale del viaggiatore, verso un turismo dell’autenticità. A questo si accompagna la realizzazione di sistemi multimediali avanzati con applicazioni digitali per favorire la fruibilità virtuale dei siti del distretto e il sostenimento di specifiche ed innovative azioni di merchandising Guida multimediale al distretto La guida multimediale ad Distretto Turistico della provincia di Siracusa rappresenta un progetto pilota nel quale vengono proposte e realizzate le applicazioni digitali innovative sulle ricostruzioni di siti archeologici, di opere artistiche e di sculture; tale azione è volta ad offrire un nuovo concetto di apprendimento: imparare divertendosi, con il fine sia di avvicinare differenti target al nostro patrimonio archeologico, culturale e naturalistico, sia di aumentare gli arrivi e le permanenze turistiche nel territorio del distretto. L’intenzione è di creare una "porta d’accesso": questa sarà un punto di partenza, un centro di orientamento per il turista nel grande patrimonio culturale del distretto turistico. L’innovazione sta nel fatto che il centro sarà la vetrina per le ricostruzioni virtuali di alta qualità dei principali monumenti e siti archeologici, ricreando il giusto contesto storico e avvalendosi di circuiti narrativi. L’obiettivo del centro è, quindi, duplice: aiutare a comprendere e ad apprezzare il nostro patrimonio culturale e accogliere ed orientare il turista nella sua esperienza nei territori della provincia di Siracusa. Realtà già esistenti sono presenti per esempio a Padova, nella Cappella degli Scrovegni di Giotto, dove è stata progettata una sala multimediale nella quale il visitatore può avere informazioni personalizzate (circa la storia, l’artista, le tecniche utilizzate…); una nuovissima iniziativa è la ricostruzione digitale della Valle dei Templi di Agrigento, fruibile su DVD, con cui è possibile 107 simulare una visita virtuale nell’originario contesto storico del sito iscritto nella World Heritage List dell’Unesco. Il vantaggio di una tale iniziativa è quello di favorire lo sviluppo di quel distretto produttivo, che coinvolge tutte le imprese appartenenti alla filiera culturale e che contribuisce ad accrescere l’economia del paese. Il Merchandising Il distretto prevede inoltre di sostenere il brand del Distretto Turistico attraverso l’attivazione di specifiche ed innovative azioni di merchandising. Un progetto innovativo, con l’ambizioso obiettivo di ideare nuovi oggetti, realizzati secondo precisi criteri di ricerca e costruzione, attraverso manufatti in pietra, cera, ceramica, legno, metallo, tessuto, vetro, carta papiro, rielaborando affascinanti testimonianze della storia e dell’arte. L’indirizzo specifico sarà la proposizione di “tratti” culturali ed “identitari” dei territori del sud est attraverso la prototipizzazione e la successiva realizzazione in serie di prodotti del merchandising. L’idea è, dunque, quella di proporre un merchandising innovativo e di qualità che valorizzi adeguatamente le politiche di promozione turistica e culturale del territorio arricchendo l’offerta di servizi al turista. L’operazione di merchandising ha lo scopo di ideare e realizzare un merchandising che associ design e “sapienze” artigianali d’eccellenza ad elementi tipici del territorio di riferimento. Il “meccanismo attrattivo” di ciascun oggetto sarà configurato come un tipico gioco di richiamo. A titolo esemplificativo, si pensi alla creazione di una serie di cartoline acquerellate in cui: ü il particolare di un affresco rinvia all’affresco da cui è tratto; ü l’affresco rinvia ad un luogo storico o ad un monumento; ü il monumento rinvia alla città che lo contiene (un paese, una provincia) In quest’ottica, ogni manufatto sarà accompagnato da una “certificazione di appartenenza” o, in altri termini, da una “mappa di rintracciabilità turistica”. 108 Risultati attesi · Progettazione e realizzazione della guida multimediale digitale · Aumento di un turismo di qualità che può generare una crescita dei flussi turistici · Migliore valorizzazione delle risorse turistiche e culturali del territorio di riferimento · Maggior coinvolgimento del settore privato nei progetti di conservazione e promozione del patrimonio culturale e storico italiano · Realizzazione di oggetti di merchandising identificativi del territorio · Creazione di ricordi ed emozioni nel turista mediante realizzazione di manufatti di qualità che rievocano le testimonianze del viaggio La rilevazione statistica e la governance La rilevazione statistica si rende necessaria al fine di garantire un costante monitoraggio della domanda turistica attraverso l’analisi di panel e segmenti specifici. L’obiettivo è segmentare la domanda, verificare la customer satisfaction e dare un significativo contributo allo sviluppo di politiche e azioni di valorizzazione del territorio. Il coordinamento delle rilevazioni affidate ad un organismo di controllo, una sorta di Osservatorio, garantisce un costante monitoraggio della qualità dell’offerta, delle criticità emerse e del posizionamento del territorio rispetto ai territori concorrenti. Solo infatti la comprensione dei bisogni consentirà alle associazioni, alle organizzazioni imprenditoriali, alle società di servizi ed al decisore pubblico di identificare le corrette azioni al fine di fortificare il tessuto imprenditoriale del futuro. In particolare obiettivi dell’osservatorio saranno · · · · · · · · identificare e analizzare il comparto delle imprese della Provincia di Ancona in termini di livello tecnologico, organizzazione, strategie, mercati, minacce ed opportunità; approfondire l'analisi delle caratteristiche dei diversi settori, le diverse tipologie di imprese ed i loro processi di nascita, sviluppo e declino; monitorare i trend di crescita in termini di fatturato di addetti, utili ; valutare la competitività delle imprese dell'area in un'ottica comparativa; valutare le esigenze occupazionali e formativa, fornendo anche le basi per un costante confronto con le politiche del formatore pubblico e privato; rilevare le problematiche e i fabbisogni ai quali e' possibile dare risposta con politiche pubbliche anche locali e con servizi mirati; analizzare le best practices e le eccellenze quale possibile riferimento strategico fornire un sostanziale supporto ai processi di innovazione. 109 L’Osservatorio svolgerà: 1. Auditing e rilevazione dei fabbisogni di innovazione delle aziende 2. Selezione e diffusione delle informazioni relative alle opportunità disponibili 3. Individuazione dei temi ed identificazione dei bandi specifici 4. Supporto operativo nello sviluppo della idea progettuale 5. Networking, aggregazioni, sinergie e relazioni internazionali per la creazione della partnership 6. Monitoraggio e partecipazione alle attività 7. Assistenza organizzativa sugli aspetti gestionali ed amministrativi 8. Costruzioni di reti di specialisti Affiancherà l’Osservatorio turistico una struttura dedicata alla governance che avrà funzioni di coordinamento complessivo del processo di sviluppo turistico, in raccordo con le organizzazioni turistiche del territorio e le amministrazioni pubbliche coinvolte. Il Sistema informativo territoriale. Gli Info point Una delle azioni importanti da realizzare nel territorio è il coordinamento con altre iniziative che possano rafforzare l’immagine dell’intero territorio della provincia di Siracusa; in tale contesto si inserisce l’azione del sistema informativo territoriale, che si integra con una analoga azione che sta portando avanti il costituendo Distretto Turistico del Sud Est e che coinvolge alcuni comuni della provincia di Siracusa ricompresi anche nel Distretto Turistico Siracusa e Val di Noto. Si tratta quindi di armonizzare e coordinare le azioni e fare in modo che tutti i comuni del territorio siano dotati del medesimo strumento, al fine di veicolare l’immagine unitaria del distretto e fare in modo che si parli la stessa lingua in termini di comunicazione e promozione dell’immagine. Gli Info Point rappresentano appunto uno strumento di integrazione e sinergia organizzativa; sono dei punti informativi che verranno installati nelle aree di maggior afflusso degli vari comuni del distretto. Si tratta di innovativi strumenti in grado di orientare domanda già presente in loco rispetto 110 alle località e ai diversi servizi disponibili, e costituisce uno degli interventi più significativi e di maggior impatto rispetto ai potenziali turisti e visitatori dell’area. Si tratta di un servizio gratuito che permette di dare ampia pubblicità a tutte le iniziative del distretto ed informazioni a chi vuole visitare i luoghi del distretto. Ogni Info Point sarà dotato di sistemi tecnologici che permetteranno agli operatori di dare risposte immediate al turista e al cittadino. Gli info-point devono assurgere a ruolo di elemento di attrazione ed identificativo della rete turistica e culturale del territorio, e devono pertanto essere resi ben individuabili e riconoscibili grazie all’utilizzo di un layout standard comune, che magari richiami graficamente lo stile barocco. Tale strumento deve essere opportunamente integrato con il potenziamento dei servizi di informazione e accoglienza presso alcuni punti informativi già esistenti, in particolare all’interno dell’aeroporto Fontanarossa di Catania e dell’aeroporto di Comiso, e presso gli uffici informazioni presenti nelle principali località d’interesse turistico della Regione. 111 QUOTA PUBBLICA TOTALE COMPLESSIVO PIANO DI SVILUPPO TURISTICO TERRITORIALE SIRACUSA E VAL DI NOTO ASSI ED AZIONI ASSE I I TURISMI Azione 1.1 - Turismo culturale, religioso e scolastico Azione 1.2 - Turismo del paesaggio culturale e dei centri minori Azione 1.3 - Il patrimonio diffuso Azione 1.4 - Turismo naturalistico, balneare, enogastronomico Azione 1.5 - Turismo congressuale, sportivo ASSE II LA QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE TURISTICA Azione 2.1 - Riqualificazione alberghiera ed extralberghiera e implementazione della rete dei servizi Azione 2.2 - Azioni formative per gli operatori del distretto. La cultura dell'accoglienza ed i servizi del territorio Azione 2.3 - Qualità. Politiche per il miglioramento della qualità, dei prodotti , dei servizi e della cultura dell'accoglienza ASSE III L'AMBIENTE Azione 3.1 - Supporto tecnico e coordinamento alle imprese turistiche nell'ambito ambientale ed energetico Azione 3.2 - Fruibilità.Sviluppo di linee guida sulla fruibilità dei luoghi 1=2+4 € € € € € € € 18.000.000,00 8.000.000,00 2.500.000,00 2.000.000,00 2.500.000,00 3.000.000,00 11.500.000,00 QUOTA PRIVATI totale pubblico (Euro) % quota pubblica Euro 2 3=2/1 4 € 18.000.000,00 € € € € € € 8.000.000,00 2.500.000,00 2.000.000,00 2.500.000,00 3.000.000,00 € 100% 100% 100% 100% 100% 3.625.000,00 3.000.000,00 625.000,00 3.000.000,00 1.875.000,00 50% € 75% € € 3.000.000,00 € 3.000.000,00 100% € € € 3.000.000,00 2.000.000,00 € € 5.000.000,00 3.000.000,00 2.000.000,00 € € € € ASSE V IDENTIFICABILITA' E COMUNICAZIONE Azione 5.1 - Identità. Valorizzazione e promozione del marchio territoriale collettivo Azione 5.2 - Comunicazione, Pubblicità, Portale web multifunzione, piano degli eventi e internazionalizzazione € € 1.500.000,00 3.500.000,00 € € 1.500.000,00 3.500.000,00 100% € 100% € Azione 5.3 - Riconoscibilità. Brand concept e merchandising. Governance e rilevazione statistica. Sistema informativo territoriale (InfoPoint) € TOTALI € 4.000.000,00 € 4.000.000,00 100% € 54.500.000,00 € 50.875.000,00 € € 11.000.000,00 4.000.000,00 4.000.000,00 3.000.000,00 9.000.000,00 € 11.000.000,00 € € € € 4.000.000,00 4.000.000,00 3.000.000,00 9.000.000,00 € 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 50,00% 25,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% - 100% € 100% € ASSE IV L'INFRASTRUTTURAZIONE Azione 4.1 - Collegamento viario per il miglioramento della fruizione dei siti turistici sensibili Azione 4.2 - Servizi a supporto della portualità turistica e di crociera Azione 4.3 - Greenways. Turismo on demand e mobilità sostenibile € - € € € € - 7.875.000,00 6.000.000,00 2.500.000,00 5.000.000,00 5=4/1 € € € € € € € € % rispetto al totale complessivo - 100% 100% 100% 0,00% 0,00% 0,00% € - 0,00% 0,00% - 0,00% 3.625.000,00 Anno 2011 CRONOGRAMMA DELLE ATTIVITA' DEL PIANO DI SVILUPPO TURISTICO TERRITORIALE SIRACUSA E VAL DI NOTO ASSI ED AZIONI ASSE I I TURISMI Azione 1.1 - Turismo culturale, religioso e scolastico Azione 1.2 - Turismo del paesaggio culturale e dei centri minori Azione 1.3 - Il patrimonio diffuso Azione 1.4 - Turismo naturalistico, balneare, enogastronomico Azione 1.5 - Turismo congressuale, sportivo ASSE II LA QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE TURISTICA Azione 2.1 - Riqualificazione alberghiera ed extralberghiera e implementazione della rete dei servizi Azione 2.2 - Azioni formative per gli operatori del distretto. La cultura dell'accoglienza ed i servizi del territorio Azione 2.3 - Qualità. Politiche per il miglioramento della qualità, dei prodotti , dei servizi e della cultura dell'accoglienza ASSE III L'AMBIENTE Azione 3.1 - Supporto tecnico e coordinamento alle imprese turistiche nell'ambito ambientale ed energetico Azione 3.2 - Fruibilità.Sviluppo di linee guida sulla fruibilità dei luoghi ASSE IV L'INFRASTRUTTURAZIONE Azione 4.1 - Collegamento viario per il miglioramento della fruizione dei siti turistici sensibili Azione 4.2 - Servizi a supporto della portualità turistica e di crociera Azione 4.3 - Greenways. Turismo on demand e mobilità sostenibile ASSE V IDENTIFICABILITA' E COMUNICAZIONE Azione 5.1 - Identità. Valorizzazione e promozione del marchio territoriale collettivo Azione 5.2 - Comunicazione, Pubblicità, Portale web multifunzione, piano degli eventi e internazionalizzazione Azione 5.3 - Riconoscibilità. Brand concept e merchandising. Governance e rilevazione statistica. Sistema informativo territoriale (InfoPoint) I Trim. II Trim. III Trim. IV Trim. I Trim. Anno 2012 II Trim. III Trim. IV Trim. I Trim. Anno 2013 II Trim. III Trim. IV Trim.