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piano di sviluppo distretto siracusa val di noto

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piano di sviluppo distretto siracusa val di noto
INDICE
1.
PREMESSA GENERALE...................................................................................................... 3
TITOLO I. Analisi di contesto
2.
ANALISI DI CONTESTO .................................................................................................... 11
2.1 ELEMENTI DI ATTRAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO .................................... 11
2.2 ANALISI DEI FLUSSI: ARRIVI E PRESENZE NEL DISTRETTO.................................. 28
2.3 IL TURISMO IN PROVINCIA DI SIRACUSA ................................................................. 32
2.4 ANALISI SWOT ............................................................................................................... 54
2.5 ANALISI DI POSIZIONAMENTO DI MARKETING........................................................ 55
TITOLO II. Il Piano di Sviluppo Turistico
3. STRATEGIA DI SVILUPPO TURISTICO........................................................................... 56
3.1 LE LINEE STRATEGICHE DI SVILUPPO....................................................................... 56
3.2 GLI ASSI DELLA STRATEGIA DEL DISTRETTO ......................................................... 60
4. PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE AZIONI DI SVILUPPO.................................... 64
4.1 ASSE 1: I TURISMI.......................................................................................................... 64
4.2 ASSE 2: QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE TURISTICA .............................. 83
4.3. ASSE 3: AMBIENTE ....................................................................................................... 88
4.4
ASSE 4: INFRASTRUTTURAZIONE ............................................................................ 92
4.5. ASSE 5: IDENTIFICABILITA’ E COMUNICAZIONE................................................. 101
PROGRAMMA FINANZIARIO E CRONOGRAMMA DEGLI INTERVENTI
2
1.
PREMESSA GENERALE
Nel corso di questi ultimi anni a Siracusa è cresciuta la consapevolezza che il futuro del proprio
territorio è inesorabilmente legato alla capacità di riconvertire l'economia oggi fortemente legata
all'industria del polo petrolchimico, attivando azioni di valorizzazione delle risorse ambientali e
culturali esistenti.
Siracusa, Noto, Palazzolo Acreide, le aree naturalistiche etc, costituiscono uno straordinario
complesso ambientale, architettonico e urbano, il cui stato di conservazione ed integrità, malgrado il
disordinato sviluppo urbano del dopoguerra, non ha pari nel Mezzogiorno d’Italia.
Ortigia è una “perla” dimenticata che rappresenta un’opportunità per la riorganizzazione e la
valorizzazione dell’intero comprensorio turistico di Siracusa che si estende sino al Val di Noto e
che costituisce il distretto culturale più ricco della Sicilia.
La straordinaria condizione di conservazione e integrità ambientale insieme:
ü a una importantissima offerta turistica culturale,
ü all'ottima qualità della vita,
ü alla vicinanza con l'aeroporto di Catania, costituiscono le chance per invertire le dinamiche
di sviluppo industriale creando un sistema turistico culturale di rango internazionale.
Il presente progetto è il frutto di un lavoro di raccordo e concertazione che la Provincia Regionale di
Siracusa ha fattivamente avviato, nel corso dell’ultimo biennio, con i Comuni e i soggetti pubblici e
privati impegnati nel settore del turismo.
In virtù delle recenti esperienze di promozione integrata del territorio, si ritiene giunto il momento
di proporre il riconoscimento del Distretto Turistico Territoriale “Siracusa e Val di Noto”, ai sensi
del D.A. n. 4 del 16/02/2010.
L’ambito territoriale di riferimento è caratterizzato da forte vocazione turistica, da una variegata e
qualificata offerta turistica e di beni culturali e ambientali, da una vasta gamma di prodotti tipici sia
dell’agricoltura che dell’artigianato locale.
3
Oggi il mercato del turismo è sempre più selettivo e maturo e richiede vere e proprie politiche di
marketing, tese a tracciare in modo chiaro e riconoscibile l'identità del prodotto turistico locale;
occorre quindi rafforzare il "prodotto" valorizzando, in modo integrato, i vari punti d'eccellenza e i
diversi anelli della filiera.
Per fare ciò diventa necessario, nonché indispensabile, una strategia complessiva volta a sostenere
le attività ed i processi di aggregazione e di integrazione tra tutti gli operatori pubblici e privati del
settore turistico, siano essi indistintamente imprese turistiche che enti locali ed istituzioni.
Occorre programmare, concertare ed attuare tutta una serie di interventi necessari alla
qualificazione dell’offerta turistica urbana e territoriale del distretto, attraverso l’elaborazione di una
strategia che punti alla individuazione e valorizzazione della Destinazione Turistica, intesa come
elemento attrattivo e catalizzatore del futuro sviluppo turistico del territorio.
Si tratta quindi di mettere a sistema la totalità delle risorse del territorio in un’ottica di rete capace
di realizzare e soddisfare le aspettative del turista e, al contempo, di assicurare la sostenibilità
economica, ambientale e socio-culturale del territorio, contribuendo alla creazione di prosperità e
sviluppo economico in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo.
L’idea base per la realizzazione del Distretto Turistico “Siracusa e Val di Noto” nasce dalla
considerazione di integrare e convertire le risorse appartenenti al territorio in un’ottica di
valorizzazione turistica sostenibile, capace di trasformare il patrimonio storico, artistico,
architettonico, urbanistico e naturalistico di un comprensorio così ricco, come appunto quello della
Provincia di Siracusa, in risorsa per la crescita dell’economia e della società in esso insediate.
Il disegno strategico è quello di istituire all’interno del territorio un nuovo sistema di relazioni che
integri il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, sia materiali che immateriali, con le
infrastrutture e gli altri settori produttivi ad esso connesse, comunicando all’esterno la preziosità e
unicità del patrimonio, potenziandone il vantaggio competitivo.
Si tratta di creare un modello organizzativo a medio e lungo termine volto a pianificare un’offerta
turistica integrata mettendo a sistema le prerogative degli enti locali e del Pubblico in generale,
con le capacità e le risorse del privato, condividendo obiettivi e strategie, definendo regole e ruoli.
Una strategia territoriale richiede infatti uno sforzo collettivo mirato a ripensare il destino di un
territorio e a tradurre i risultati in priorità per investimenti localizzati, misure di conservazione e
tutela, scelte infrastrutturali e principi di regolazione dell’uso del suolo secondo modelli innovativi
4
che tengano conto delle tendenze evolutive del mercato e del forte legame tra pianificazione e
salvaguardia dei beni e dell’incolumità delle popolazioni (protezione civile).
Tale disegno strategico rappresenta la naturale prosecuzione del lavoro avviato dalla Provincia
Regionale di Siracusa con l’istituzione della Cabina di Regia del Turismo attraverso la
sottoscrizione di una convenzione tra Provincia e Comuni per avviare una programmazione unitaria
della promozione del Turismo che favorisca lo sviluppo economico del territorio.
La Provincia di Siracusa è ed è stata interessata negli ultimi anni dall’intrecciarsi di diversi
programmi ed iniziative tese allo sviluppo del territorio.
Faremo un rapido excursus delle iniziative più rilevanti:
u
PATTO TERRITORIALE della Provincia di Siracusa, approvato con delibera CIPE del
18/12/96, è il primo Patto approvato dallo Stato.
L’obiettivo concertato del Patto ha individuato quattro linee di sviluppo:
a) attività connesse alla vocazione turistica;
b) utilizzo delle opportunità del settore agroindustriale;
c) utilizzo della cultura industriale esistente per contrastare i processi di deindustrializzazione
del polo petrolchimico;
d) crescita dei servizi alle PMI di tutti i settori.
u
SOVVENZIONE GLOBALE per la provincia di Siracusa.
Le misure previste sono state:
a) sostegno alle iniziative di stimolo all’attività economica;
b) sviluppo innovativo delle imprese;
c) aiuti agli investimenti.
u
PIANO INTEGRATO D’AREA per la Provincia di Siracusa, stipulato con un Protocollo
d’intesa tra l’Associazione Mecenate ’90, Assessorato Regionale ai Beni Culturali, Assessorato
Regionale al Turismo, Provincia Regionale di Siracusa, Azienda Autonoma Provinciale per
l’Incremento Turistico di Siracusa, Camera di Commercio di Siracusa e Assindustria di Siracusa
con l’obiettivo di predisporre un “Piano di interventi per lo sviluppo del sistema turisticoculturale della provincia di Siracusa” che vede il coinvolgimento di soggetti privati con forme
di project financing.
Il Piano è articolato nei seguenti tre punti:
a) formulazione di una mappa ragionata delle risorse culturali disponibili;
5
b) individuazione e definizione di specifiche aree d’intervento nel settore turistico-culturale ed
ambientale della provincia;
c) definizione di un Piano degli Interventi della provincia di Siracusa, finalizzato alla
valorizzazione ed al potenziamento del sistema di accoglienza turistico- culturale del
territorio provinciale e collegato al Piano nazionale “Restauro Italia”, nella misura in cui lo
stato d’avanzamento di quest’ultimo lo renderà possibile.
u
Il programma comunitario URBAN per Ortigia, che ha previsto la rivitalizzazione
socioeconomica del centro storico di Siracusa, al fine di “migliorare in modo durevole le
condizioni di vita dei suoi abitanti”.
Gli obiettivi generali che il programma si è posto sono stati, in sintesi:
a) sottrarre il centro storico alla sua attuale condizione di marginalità urbana, promuovendone
le specifiche vocazioni turistiche, economiche, culturali e rilanciando l’immagine di Ortigia
su scala internazionale;
b) migliorare le condizioni ambientali di sicurezza dei suoi abitanti, intervenendo sulle
situazioni di maggiore rischio sociale (microcriminalità, abbandono della scuola,
tossicodipendenza, disoccupazione, emarginazione);
c) incentivare e supportare il processo di recupero abitativo e di adeguamento antisismico del
patrimonio edilizio esistente.
u
Il programma comunitario TERRA, attraverso il progetto DIAS, si proponeva di realizzare in
partenariato con la regione di Creta (Grecia) ed un comprensorio di Comuni della provincia di
Alicante (Spagna) delle azioni pilota miranti alla protezione dell’ambiente e dei beni culturali,
nonché allo sviluppo di forme innovative di turismo. L’azione di cui il Comune di Siracusa è
capofila mira a valorizzare la ricettività diffusa extralberghiera ottenuta nell’ambito dei tre paesi
partner attraverso il recupero, la rifunzionalizzazione ed il riuso di immobili di pregio, creando
un
organismo
transnazionale
di
coordinamento
(G.E.I.E.)
volto
alla
promo-
commercializzazione congiunta delle tre offerte turistico-ricettive ed al conseguente scambio di
flussi turistici, con l’intesa di allargare il partenariato esistente ad altri contesti sia comunitari
che extraeuropei.
u
P.R.U.S.S.T. (Programmi di riqualificazione urbana per lo sviluppo sostenibile del territorio),
intitolato “Le economie del Turismo”, con capofila la Provincia Regionale di Siracusa con il
Comune Capoluogo che rappresenta quasi la metà degli investimenti proposti.
Gli interventi di riqualificazione urbana si muovono su più assi.
Per quanto riguarda il settore attinente lo sviluppo turistico, gli interventi si possono sintetizzare
all’interno di quattro specifiche tipologie:
6
a) salvaguardia, recupero, rifunzionalizzazione e riuso del patrimonio edilizio urbano e rurale
a fini turistico-ricettivi;
b) interventi per le infrastrutture turistiche e di accoglienza;
c) interventi per le aree archeologiche e beni culturali;
d) interventi per lo sviluppo del polo turistico-culturale della Sicilia sud-orientale.
Per quanto attiene il settore riguardante la riqualificazione ambientale, gli interventi si possono
sintetizzare all’interno di cinque specifiche tipologie:
a) interventi di ristrutturazione industriale e la mitigazione del rischio ambientale;
b) interventi per le infrastrutture e la riqualificazione delle aree urbane;
c) interventi per le infrastrutture e la riqualificazione delle aree rurali;
d) ottimizzazione del sistema degli assi viari e dei trasporti;
e) ammodernamenti delle aree industriali e riduzione dell’impatto ambientale.
Per quanto afferisce il settore che concerne la cooperazione locale allo sviluppo dell’iniziativa
privata ed alla promozione nel contesto internazionale, gli interventi possono essere sintetizzati
all’interno di due specifiche tipologie:
a) interventi per l’imprenditoria locale;
b) interventi per l’internazionalizzazione delle attività artigianali, turistiche e culturali.
u
LEADER, programma comunitario che ha finanziato tre società consortili miste a maggioranza
di capitale pubblico dislocate nel territorio provinciale (Leontinoi per la zona nord, Eloro per la
zona sud e Val d’Anapo per la zona ovest) con lo scopo di favorire lo sviluppo socioeconomico
in ambito rurale.
u
PATTI AGRICOLI, sono stati individuati nelle zone dei tre programmi Leader della
provincia.
u
P.I.T. - Progetto Integrato Territoriale, ne sono stati finanziati due nella provincia di
Siracusa, che su Siracusa prevede azioni integrate per il potenziamento dell'offerta turisticoculturale attraverso la realizzazione di interventi di recupero e riqualificazione urbana e per la
fruizione del patrimonio storico-artistico-architettonico.
u
PROGETTO D’AREA DI SIRACUSA – MASTER PLAN DI ORTIGIA costituiscono un
insieme integrato di proposte ed iniziative che individuano le strategie generali per promuovere
azioni di sviluppo economico per lo sviluppo turistico integrato dell’area iblea, nonché per
delineare uno specifico “Master Plan” di interventi prioritari su Siracusa-Ortigia.
Le azioni d’intervento del Progetto d’Area sono:
a) creazione di nuova offerta ricettiva;
b) riqualificazione del sistema dei beni culturali ed ambientali;
7
c) restauro delle emergenze monumentali;
d) adeguamento dei servizi pubblici e privati;
e) incentivazione alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali e micro-imprenditoriali;
f) realizzazione di una rete di servizi turistici;
g) potenziamento delle infrastrutture e della viabilità.
u
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE (PTP) è lo strumento di Pianificazione generale
della Provincia Regionale di Siracusa e si configura come uno strumento di area vasta che ha
degli effetti diretti e prescrittivi nel territorio provinciale. Lo scopo del Piano Territoriale
Provinciale è quello di rendere esplicite e sostenere sul piano tecnico quelle politiche
sistematiche di riequilibrio territoriale che l’Ente Provincia è chiamato a coordinare.
u
PIANI STRATEGICI. Si tratta di uno strumento aggiuntivo e non sostitutivo di pianificazione
territoriale tramite il quale le città, anche superando i limiti territoriali degli strumenti di
pianificazione urbanistica, orientano le policy territoriali verso obiettivi condivisi.
Ne sono stati finanziati tre nella provincia di Siracusa quelli di Augusta, Avola e Siracusa.
I primi due interessano un ambito territoriale di area vasta intercomunale mentre l'ultimo
riguarda la sola area urbana.
In particolare:
·
Piano Strategico “Thapsos Megara – Hyblon Tukles”: Augusta (Comune Capofila), Priolo
Gargallo, Melilli, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Cassaro, Ferla, Floridia, Solarino,
Palazzolo Acreide, Sortino, Lentini, Carlentini, Francofonte;
·
Piano Strategico "Città per lo Sviluppo": Avola (Comune Capofila), Noto, Pachino,
Rosolini, Ispica, Pozzallo, Portopalo di Capo Passero;
·
Piano Strategico "Innova Siracusa 2020": Comune di Siracusa.
Nell'ambito del processo di concertazione territoriale le Amministrazioni coordinatrici dei
rispettivi Piani Strategici, nonché la Provincia di Siracusa, quale soggetto rappresentante della
coalizione PIR "Archimede", hanno convenuto sulla necessità di stipulare un protocollo d'intesa.
L'obiettivo previsto dall'accordo sottoscritto è quello di ricercare ed individuare la coerenza
nelle strategie di integrazione dei rispettivi piani ed esperienze di cooperazione interistituzionale
per lo sviluppo locale in atto, pervenendo, attraverso il coordinamento dei 3 piani in fase di
redazione ad un livello di pianificazione strategica provinciale.
Il perseguimento di tale obiettivo avviene, operativamente, attraverso l'attivazione di un
Comitato Tecnico-Scientifico di supporto al coordinamento dei Piani Strategici.
8
Il compito principale del Comitato Tecnico Scientifico è quello di coordinare, a livello
provinciale, i tre percorsi di pianificazione strategica, in modo da giungere alla definizione di un
piano strategico provinciale di II livello, in cui trovino integrazione e reciproca connessione i
diversi piani di sub-area.
A fronte di tale e tanta progettualità pregressa, appare giunto il momento di tirare le somme e
impostare una strategia unitaria a carattere territoriale che possa coinvolgere tutti gli operatori
pubblici e privati della provincia di Siracusa e definire le basi per uno stabile e duraturo sviluppo
del territorio.
Due fenomeni caratterizzano oggi le relazioni tra territori e processi di sviluppo economico, con
particolare riferimento alla crescente competizione tra regioni che cercano di attrarre risorse e
investimenti.
Il primo è il ruolo crescente delle specificità locali nel determinare la capacità d’attrazione di un
territorio in quanto le caratteristiche intrinseche dei luoghi e i sistemi insediativi, nella loro costante
interazione con le strutture sociali, determinano differenze fondamentali nel favorire o scoraggiare i
processi di sviluppo.
Le future strategie territoriali devono quindi essere immaginate e attuate prendendo in
considerazione le caratteristiche specifiche delle risorse umane e territoriali disponibili nel contesto
di riferimento.
Il secondo è costituito dalla crescente importanza che viene attribuita alle risorse definibili come
“non materiali” ovvero quelle relative alla dotazione di servizi rari, all’offerta culturale, alla
presenza di attività legate ad una fruizione del tempo libero di elevata qualità. Si tratta di condizioni
particolarmente apprezzate soprattutto tra gli esponenti delle classi sociali che svolgono funzioni
centrali nella cosiddetta “nuova economia”, cioè coloro i quali svolgono funzioni dirigenziali e
produttive ad alto valore aggiunto ed elevato contenuto creativo. Un territorio abbondantemente
dotato di tali risorse come lo è la Provincia di Siracusa può ambire ad un ruolo primario in questo
nuovo scenario socio-economico.
Tuttavia, le strategie finalizzate alla competizione territoriale sono state spesso caratterizzate da un
atteggiamento di imitazione di obiettivi ed azioni già intrapresi in altri luoghi, senza tenere nella
dovuta considerazione la complessità e la specificità degli aspetti territoriali, limitando quindi la
ricerca di soluzioni innovative. Si rischia così di applicare in modo acritico soluzioni relative a
9
processi di rigenerazione territoriale sviluppate altrove senza proporre un approccio correttamente
radicato nella realtà locale.
Una strategia efficace richiede non solo il miglioramento dei tradizionali elementi su cui si basa la
competizione territoriale, come ad esempio la dotazione infrastrutturale, ma anche altre azioni
mirate ad incrementare la coesione sociale definendo, quindi, un ben congegnato mix di azioni
competitive e non competitive.
A tale prospettiva si ricollega il ruolo di coordinamento svolto dalla Provincia Regionale di Siracusa
nel processo di costituzione del Distretto Turistico Territoriale “Siracusa e Val di Noto”.
10
2.
ANALISI DI CONTESTO
Inquadrare le linee di tendenza che caratterizzano il turistico non vuol dire solamente analizzare le
evoluzioni di un comparto industriale. Il turismo coinvolge inevitabilmente il territorio e il contesto
locale- e qualche volta anche a livello superiore - nel quale si svolge e si “vende”. Possiamo quindi
oggi definire le linee strategiche di programmazione e investimento nel settore turistico solamente
incardinandole all’interno del più generale tema dello sviluppo locale.
Per inquadrare un territorio dal punto di vista turistico risulta allora necessario ampliare il raggio di
osservazione a tendenze e dinamiche più generali, in modo da chiarire il contesto territoriale,
economico, sociale, ambientale, in cui si vuole costruire un sistema turistico propriamente detto.
2.1 ELEMENTI DI ATTRAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO
Il territorio della Sicilia Sud Orientale è una complessa stratificazione di risorse storico-culturali che
insistono su un contesto paesaggistico altrettanto complesso ed esteticamente significativo.
I caratteri dell’identità del territorio della Sicilia Sud Orientale e più precisamente della provincia di
Siracusa sotto il profilo ambientale e culturale sono il risultato dell’interazione di alcune condizioni
specifiche:
•
la peculiarità geomorfologica, dovuto in primo luogo alla presenza dell’altopiano Ibleo, la cui
struttura geologica è stata modellata nel tempo dalle profonde incisioni dei corsi d’acqua, nei
cui siti oggi si ritrovano le più rilevanti risorse di tipo naturalistico e ambientale;
•
la densità di siti di antica fondazione, riconducibili a diversi cicli di civilizzazione (dalla tarda
età del bronzo), ma la cui diffusione ha avuto grande impulso in seguito alla fondazione di
Siracusa (VIII a.c.) e delle successive fasi di colonizzazione;
•
il reticolo di centri urbani di rifondazione tardo-barocca, in seguito al terremoto del Val di Noto
del 1693;
•
un insieme di risorse culturali diffuse, date in primo luogo dalla presenza di paesaggi colturali
tradizionali e beni architettonici ed etno-antropoligici diffusi, che in alcuni ambiti presentano
una densità in grado di connotare fortemente il paesaggio.
11
In una logica di pianificazione strategica e di attivazione di processi di sviluppo locale a lungo
termine, gli elementi generativi del “paesaggio culturale” della provincia di Siracusa che abbiamo
identificato si configurano come risorse territoriali strategiche in una duplice accezione. Da un lato,
come componenti costitutive di una identità territoriale riconoscibile, in grado di alimentare
l’attrattività del territorio a favore di abitanti, imprese ed istituzioni e di condizionarne il modello di
sviluppo futuro. Dall’altro, come nodi di un sistema di offerta in grado di collocarsi nel mercato del
turismo culturale, ed essere in grado di alimentare una diversificazione qualitativa dell’economia
locale.
La virtuosa interazione tra queste due dimensioni dell’identità territoriale si è rivelata una
condizione di successo di numerosi sistemi socio-territoriali a forte radicamento territoriale (per
rimanere solo al caso italiano, si pensi a contesti territoriali come il Chianti o le Langhe) e si ritiene
possa essere una direzione praticabile per i processi di pianificazione strategica in atto sul territorio.
Le componenti del paesaggio culturale del territorio della provincia di Siracusa che sono
maggiormente significativi ai fini di una pianificazione strategica orientata ad attivare politiche di
valorizzazione sono riconducibili a quattro tipologie:
(a) i siti ad alta naturalità;
(b) i siti ed i parchi archeologici;
(c) i centri storici monumentali, con i relativi sistemi di offerta museale;
(d) gli attrattori paesaggistici.
Tali nodi primari convivono, in stretta integrazione ambientale, con un paesaggio colturale
caratterizzato da un insieme di produzioni agroalimentari di qualità, le quali costituiscono segmenti
decisivi per integrare l’offerta di turismo culturale. Tali produzioni costituiscono un cospicuo valore
aggiunto nella valorizzazione delle risorse territoriali che abbiamo identificato, in quanto tendono a
produrre l’immagine di un paesaggio culturale complesso che, nel suo insieme, si configura come
veicolo per il marketing turistico-culturale.
Le tendenze in atto nella progettualità locale, in relazione alle strategie di valorizzazione del
patrimonio culturale e ambientale, mostrano una spinta alla convergenza verso alcune filiere a più
forte coesione territoriale, ma anche una generale debolezza nella capacità di promuovere il Val di
Noto o il più ampio contesto della Sicilia SudOrientale nel suo insieme. Avendo come riferimento il
12
patrimonio di esperienze accumulato nel campo dello sviluppo locale e nella progettazione
territoriale strategica, i sistemi locali che appaiono più visibilmente ancorati a specifici asset
territoriali, e che sono in grado di promuovere per essi più strutturate politiche di valorizzazione,
sono:
ü il sistema di Siracusa città, dominato dall’identità del suo patrimonio archeologico, a cui negli
ultimi anni si è cercato di integrare una serie di identità collaterali legate al centro storico di
Ortigia, alle risorse naturalistiche e ambientali della costa, al turismo religioso;
ü l’ecodistretto del Val D’Anapo, in cui è visibile una continuità di intenti progettuali nel
raccordare le opportunità offerte dai maggiori attrattori culturali e ambientali (Pantalica e Val
D’Anapo) con un sistema diffuso di risorse (ricettive e produttive) legate allo sviluppo rurale;
ü il sistema locale Eloro, incardinato sul sistema di offerta della città di Noto e rivolto a rafforzare
i legami progettuali con le risorse produttive legate allo sviluppo rurale.
>
Siti ad alta naturalità
ITINERARIO RETE NATURA 2000
Ø Monti Iblei
Ø Cavagrande del Cassibile
Ø Riserva di Pantalica e Valle dell'Anapo
Ø Fiume Ciane
Ø Oasi di Vendicari
Ø Area marina protetta del Plemmirio
Monti Iblei
Il complesso montuoso degli Iblei è costituito dal massiccio calcareo carsico (Tavolato ibleo)
ubicato all’estremità sud-orientale della Sicilia, a cavallo tra le province di Catania, Ragusa e
Siracusa, cha a partire da quota 1.000 m, in corrispondenza dei rilievi basaltici di Monte Lauro
(antico vulcano spento), va gradualmente a degradare verso sud e verso est fino al livello del mare.
Nel territorio sono presenti numerose cave o canyon che, specialmente nel siracusano, si presentano
con dirupi e strapiombi inaccessibili, grotte un tempo sommerse dal mare che custodiscono reperti
fossili spesso rari, grotte stalattitiche ancora intatte e ricche di policrome concrezioni calcaree, ripari
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naturali di natura eolica, rara fauna selvatica e fitta vegetazione con frutti e bacche commestibili,
erbe officinali e spesso con limpidi corsi d`acqua a fondo valle. Nel settore orientale dei Monti Iblei
si erge la formazione dei Monti Climiti la cui caratteristica principale, oltre alle cave, è la presenza
di numerose grotte importanti per la paleontologia, poiché al loro interno sono stati rinvenuti un
gran numero di fossili (invertebrati marini lamellibranchi e gasteropodi ed echinodermi di varie
specie) e di resti ossei della fauna siciliana esistente ai tempi delle glaciazioni (elefanti nani, ghiri
giganti, rettili terrestri e marini).
Pregevoli valori ambientali del comprensorio ibleo sono rappresentati dalle quercete delle zone
collinari e montane e delle cave maggiori, dalla Macchia mediterranea che riveste le pareti delle
cave, dalla vegetazione ripariale e sommersa dei fiumi, dai complessi ecosistemi di questi e delle
zone umide costiere, in alcuni lembi di costa con la tipica vegetazione a Gariga. I corsi d’acqua
principali che traggono origine dalla catena dei Monti Iblei sono l’Acate (o Birillo), l’Irminio, il
Tellaro, l’Anapo e il Tellesimo che procedendo da monte verso valle si snodano lungo valli anguste
e strette fra le rocce calcaree degli altipiani. Nell’ambito del territorio dei Monti Iblei ricadono 16
Siti Natura 2000 (SIC e ZPS) tra cui “Cava Grande del Cassibile” e la “Valle del Fiume Anapo”
che, in molti casi, rientrano nei territori delle Riserve Naturali siciliane.
Cava Grande del Cassibile
La Riserva Naturale Orientata di Cava Grande si estende in territorio di Avola, Siracusa e Noto. La
Riserva è costituita da un profondo vallone (canyon) formatosi dall’azione erosiva dello scorrere
delle acque del fiume Cassibile sul tavolato calcareo dei Monti Iblei. Ha una lunghezza di circa 10
chilometri e raggiunge in alcuni punti la profondità di 250 metri. Essa rappresenta una vera e
propria isola naturale all’interno di un contesto fra i più antropizzati della Sicilia e certamente, dal
punto di vista morfologico e paesaggistico, è la valle più spettacolare di tutto l’altipiano ibleo.
Risulta caratterizzata da una vegetazione riparia a Platanus orientalis e salici, da una peculiare
vegetazione rupicola, da dense leccete e da vegetazione steppica, che ospitano numerose specie
endemiche. Un altro aspetto tipico di Cava Grande del Cassibile è la presenza di una grande varietà
di Orchidee (in tutto 7 generi diversi) che nascono spontanee in ogni parte della Riserva.
La Cava, rappresenta per molti vertebrati un vero e proprio sito di rifugio e nidificazione,
consentendo la sopravvivenza e la riproduzione di specie, quali l’istrice, la martora, numerosi rapaci
diurni e notturni, la testuggine terrestre, la testuggine d’acqua, il colubro leopardino e la raganella,
che, altrimenti, difficilmente sarebbero presenti nell’entroterra ibleo. Lungo il fondo valle, si
14
osservano numerosi laghetti intervallati a piccole cascate e balze rocciose. Lungo le pareti rocciose,
nell'ultimo tratto della Cava, sono scavate oltre 80.000 tombe "a grotticelle artificiali" (sec. XI- IX
a. C.) che formano la Necropoli del Cassibile.
La Riserva è anche un Sito della Rete Natura 2000 individuato dal codice ITA090007. La
vegetazione naturale è piuttosto degradata ed è rappresentata soprattutto da praterie ad
Ampelodesmos mauritanicus e da garighe ad erica e rosmarino. Le formazioni forestali più
frequenti e ancora ben conservate sono quelle ripariali a Platanus orientalis e Salix pedicellata,
mentre piuttosto rari sono i boschi sempreverdi a Quercus ilex. Le pareti rocciose ospitano una
vegetazione casmofila molto specializzata e ricca di specie endemiche e rare, appartenenti al
Dianthion rupicolae. Significativi, anche se poco frequenti, sono le formazioni igrofile ad elofite dei
Phragmito-Magnocaricetea e quelle legate alle pareti stillicidiose ad Adiantum capillus-veneris e
Pteris vittata.
Fiume Ciane
La Riserva Naturale “Fiume Ciane e Saline di Siracusa” è costituita da saline ormai abbandonate
(anni ’80), con presenza di vegetazione alofila che resiste all'alta salinità delle acque, e dal fiume
Ciane circondato da ricchissima vegetazione ripariale. Il Ciane, il cui alveo è in parte naturale e in
parte artificiale, deve il suo nome al colore delle acque (cyanos: azzurro). Sulle sponde del fiume
sono presenti esemplari di papiro, alti diversi metri, di cannuccia di palude e di giaggiolo acquatico.
Il fiume Ciane può essere risalito dalla foce mediante delle barche a remi. Gli uccelli migratori che
due volte l’anno si spostano sulla direttrice Nord-Sud, sostano in quest’area prima di ripartire per
completare il loro viaggio. Specie caratteristiche, facilmente osservabili sono: il cavaliere d'Italia, il
porciglione, il tarabusino, la gallinella d'acqua, l’airone cinerino, la spatola, la garzetta, il falco di
palude (circa 150 specie osservate). Sul litorale sabbioso abbondano i resti di Posidonia oceanica.
La Riserva è anche un Sito della Rete Natura 2000 individuato dal codice ITA090006 “Saline di
Siracusa e Fiume Ciane”. Gli aspetti vegetazionali più interessanti presenti nel Sito sono quelli
legati ai corsi d’acqua, rappresentati da fragmiteti ricci in Cyperus papyrus spp. siculus, in cui
questa ciperacea ha la sua popolazione più importate in Sicilia. Lungo il corso d’acqua sono
presenti formazioni a idrofite sommerse e galleggianti ben differenziate e ricche floristicamente. Le
aree palustri salmastre ospitano, invece, una vegetazione alofita abbastanza ricca e diversificata con
estese superfici ricoperte da associazioni annuali e perenni. La maggior parte dell’area è, comunque,
interessata da coltivazioni sia erbacee che legnose, soprattutto agrumeti.
15
Riserva di Pantalica e Valle dell’Anapo
La Riserva di “Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande”, localizzata nei territori di
Sortino, Ferla, Cassaro, Buscemi e Palazzolo Acreide, è un comprensorio di notevole interesse
naturalistico.
Il sito mostra un elevato valore naturalistico e paesaggistico, per la presenza di profonde valli,
localmente dette cave, che ospitano esempi ben conservati di vegetazione forestale, ripariale,
rupicola e igrofila, ormai divenuti piuttosto rari e frammentati nel resto dell’area iblea. Qui si
trovano anche diverse entità che nell’area regionale sono rare o ritenute di rilevante interesse
fitogeografico.
La fauna vertebrata non presenta emergenze faunistiche di particolare rilievo, a parte alcune
eccezioni relative all’ornitofauna. Tuttavia, la valle rappresenta per molti Vertebrati un vero e
proprio sito di rifugio e nidificazione, consentendo la sopravvivenza e la riproduzione di specie
come l’Istrice, la Martora, numerosi Rapaci diurni e notturni, la Testuggine terrestre, la Testuggine
d’acqua, il Colubro leopardino e la Raganella, che, altrimenti, difficilmente sarebbero presenti
nell’entroterra ibleo. La fauna invertebrata è ricca di numerose specie endemiche e/o rare, stenotope
e stenoecie di elevatissimo valore scientifico. Proprio in questa fauna si trovano alcuni degli
elementi che appartengono al contingente più antico della fauna siciliana, salvatosi, almeno
parzialmente, a seguito del lungo isolamento geografico di questa area durante i periodi geologici
recenti (Pliocene e Pleistocene). Di particolare pregio risulta la fauna legata agli ambiti golenali, dei
quali permangono ampi tratti in buono ed ottimo stato di conservazione, che rappresentano una
delle maggiori peculiarità del sito. Da rilevare, infine, la presenza della Salmo (Trutta)
macrostigma, per la quale l’Anapo rappresenta uno dei pochi siti noti per la Sicilia.
Il Fiume Anapo nasce nel territorio di Palazzolo Acreide dalle sorgenti di Guffari sul Monte Lauro;
nel comune di Palazzolo Acreide la valle dell'Anapo assume la caratteristica conformazione a
canyon, incassandosi in tortuosi meandri con ripide e strette pareti (gole di Pantalica). All’interno
della Riserva ricade, in contrada Giambra nel territorio di Sortino, la necropoli di Pantalica, una
delle più estese del Mediterraneo con migliaia di tombe distribuite lungo la parete rocciosa, usata
dalla preistoria all'epoca paleocristiana.
La Riserva comprende anche un Sito della Rete Natura 2000 individuato dal codice ITA090009
“Valle del F. Anapo, Cava Grande del Cacinara, Cugni di Sortino”. Significativa è in questo Sito la
presenza di formazioni forestali di notevole interesse e valore naturalistico, rappresentate soprattutto
da leccete termofile e mesofile, da boschi misti di leccio e Ostrya carpinifolia, da querceti
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caducifoglie a Quercus virgiliana, diffusi soprattutto su substrati basaltici e da boschi ripariali a
Platano orientale e salici. Inoltre, le spettacolari pareti rocciose ospitano una ricca e interessante
vegetazione casmofila in cui si localizzano numerose specie rare o endemiche, mentre nelle stazioni
rupestri più ombreggiate e umide si sviluppa una vegetazione casmo-comofila ricca in briofite e
pteridofite. Lungo i corsi d’acqua si insediano aspetti igrofili ricchi in elofite e igrofite sommerse e
semisommerse, legati ad acque perenni e fluenti. Frequenti sono pure gli aspetti secondari o
semirupestri, dominati da arbusti termofili quali la macchia ad Euphorbia dendroides, quella a
Bupleurum fruticosum, le garighe a Phlomis fruticosa, e quelle ad erica e rosmarino. Abbastanza
diffusi sono pure le praterie steppiche a Hyparrhenia hirta e Ampelodesmos mauritanicus.
Oasi di Vendicari
La Riserva Naturale Orientata oasi funistica di Vendicari, localizzata tra Noto Marina e Pachino,
rappresenta una delle più belle aree umide d'Europa, che ospita centinaia di specie di uccelli che vi
sostano prima di raggiungere le località di riproduzione. L’ecosistema principale è rappresentato dai
pantani, popolati da piccoli pesci e invertebrati, ai cui bordi sono sistemati dei capanni attraverso
cui è possibile osservare le numerosissime specie di uccelli. La Riserva di Vendicari è stata anche
denominata "zona umida di importanza internazionale" per la tutela degli habitat degli uccelli
acquatici, secondo la Convenzione di Ramsar del 1971.
La presenza dei vasti pantani dall’elevata salinità ha contribuito alla creazione di un ecosistema
quanto mai singolare, che è punto di riferimento per gli uccelli di passo che qui sostano numerosi.
Nei mesi autunnali è facile osservare i trampolieri, in particolare aironi cinerini, garzette e più
raramente cicogne e fenicotteri; tra novembre e marzo, quando il livello dell’acqua sale, i pantani
diventano il regno degli anatidi, tra i quali è facile distinguere il germano reale, la non comune
volpoca e le nere folaghe. In questo periodo non è raro osservare anche gabbiani e cormorani, ma il
simbolo di Vendicari è il Cavaliere d’Italia, dal corpo bianco, le ali nere e le lunghe zampe rosate,
l’unica specie che qui nidifica.
La bellezza naturalistica di Vendicari è arricchita dalla presenza dei siti archeologici che si trovano
al suo interno quali: il sito di Eloro, l'antica tonnara (attiva per millenni), lo stabilimento ellenistico
per la lavorazione del pesce, la famosa torre Sveva quattrocentesca, ecc. La Riserva è anche un Sito
Natura 2000 individuato dal codice ITA090002. Gli aspetti vegetazionali del Sito sono rappresentati
da quelli effimeri dei Cakiletea maritimae, da quelle perenni erbacee degli Ammophiletea, dalle
garighe dei Cisto-Micromerietea e dalla macchia a Juniperus macrocarpa. Anche la vegetazione che
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si insedia sulle scolgiere marine è ben rappresentata. Sono presenti, infatti, comunità alofile dei
Crithmo-Limonietea, caratterizzate dal Limonium syracusanum, endemismo ibleo, da garighe a
Sarcopoterium spinosum e da aspetti di macchia a Mirto e Lentisco. Ben rappresentate sono, inoltre,
le comunità alofile delle paludi salmastre retrostanti al cordone dunale, con numerose associazioni
dei Sarcocornietea fruticosae, dei Thero-Suaedetea e degli Juncetea maritimi. Nelle parti centrali
delle paludi, durante il periodo in cui sono sommerse, si rinviene una densa vegetazione a idrofite
sommerse, in cui dominano alghe come Lamprothamniun papulosum e fanerogame appartenenti ai
generi Ruppia, Potamogeton e Althenia. Le depressioni umide ospitano durante tutto l’anno una
ricca avifauna stanziale e migratoria. Sotto il profilo geologico, l’area è caratterizzata da
affioramenti rocciosi di natura calcarenitica, calcarea e marnosa. Alternati a questi, si trovano estesi
depositi sabbiosi che, verso l’interno, vengono sostituiti da lagune, per la presenza di substrati
impermeabili di natura argilloso-limosa. La presenza della Riserva ha permesso di mantenere gli
habitat Natura 2000 le loro peculiarità in buono stato di conservazione; un’efficace opera di
sorveglianza ha consentito la sosta indisturbata e la nidificazione di nuove specie di uccelli,
arricchendo il già cospicuo elenco di specie. Interessante risulta la presenza dell’Occhione e della
Calandrella, rarefatte e in forte declino in buona parte del loro areale e, quindi, in un precario stato
di conservazione. In questo contesto è tuttavia da menzionare la scomparsa recente della Calandra,
presente a Vendicari fino alle precedenti indagini. La varietà e l’integrità degli habitat naturali,
fortemente integrati ed interconnessi fra loro, trovano riscontro nell’elevata biodiversità che
caratterizza questa area per quanto riguarda la mammalofauna e soprattutto l’erpetofauna. La fauna
invertebrata è ricchissima di endemiti siculi, talora molto localizzati e spesso noti per la sola area di
Vendicari, e annovera, inoltre, molte specie rare che di frequente si trovano al limite settentrionale
del loro areale di distribuzione. Lo studio di questa fauna riveste un grande interesse scientifico, dal
punto di vista faunistico, zoogeografico, conservazionistico ed eco-etologico.
Dal punto di vista della distribuzione della flora, Vendicari è caratterizzata da un alternarsi di
substrato roccioso e sabbia: nel primo, prevalente a nord, verso Pantano Piccolo, abbonda una
vegetazione a gariga, costituita da cespugli a cuscino di timo e spinaporci, nonchè orchidee e
giaggioli, e che si trasforma, procedendo dal mare verso l’interno, in macchia a lentisco, mirto e
palma nana.
Nei tratti in cui il substrato è per lo più sabbioso, come in prossimità del Pantano, si passa dalle
associazioni di psammofile perenni (graminacee rizomatose) alla macchia a ginepro coccolone e
rosmarino.
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Area marina protetta Plemmirio
L'Area Marima Protetta Plemmirio ricade nel tratto di mare lungo la Penisola della Maddalena, da
Punta della Mola a Punta Milocca, pochi chilometri a sud della città di Siracusa. La Penisola della
Maddalena riveste un’importanza nazionale come punto di osservazione dei passeriformi migratori
e degli uccelli marini. Altre specie animali presenti nell’area sono: la lucertola siciliana, il coniglio,
il Discoglosso dipinto, il biacco, la testuggine, l’istrice, la volpe e la donnola.
Sottocosta all’area marina si presentano fondali di oltre 30-40 metri. Dove è presente il cambio
improvviso di pendenza dei fondali, ci sono molte grotte sommerse ricche di coralli solitari, spugne,
briozoi, cicale di mare, nudibranchi e moltissime specie di pesci. Nei fondali più bassi vi sono vaste
praterie di Posidonia con giganteschi esemplari di Pinna nobilis, la conchiglia più grande del
Mediterraneo. Il Plemmirio è il villaggio preistorico, presente sulla costa, che ha dato il nome
all'Area Marina Protetta.
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Siti e parchi archeologici
ITINERARIO ARCHEOLOGICO :
Ø Siracusa (Neapolis, Latomie, Museo Paolo Orsi, Castello Eurialo)
Ø Palazzolo Acreide ( zona archeologica di Akrai,)
Ø Augusta ( area archeologica di Megara Hyblea)
Ø Melilli (Thapsos)
Ø Noto( Villa del Tellaro, Cava del Cassibile)
Ø Sortino (Pantalica);
Ø Ispica ( Cava d’Ispica);
Ø Lentini ( Leontinoi)
Importantissimo centro della colonizzazione greca, l’area iblea ha nel parco archeologico della
Neapolis siracusana il suo fulcro rappresentativo. Nota per le sue testimonianze archeologiche,
essa è un luogo di suggestioni storiche, paesaggistiche e naturalistiche.
Altri mirabili esempi di questo periodo storico degni di particolare attenzione sono: la piccola polis
greca di Akrai, baluardo della espansione siracusana nel territorio siculo, con il suol Teatro greco, il
Bouleterion, le latomie e il tempio di Afrodite; la colonia greca Megara Hyblea, la cui breve storia
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(circa 250 anni di vita) ci consegna un impianto originale della fase di colonizzaione non
contaminato da successivi periodi storici; Leontinoi, l’antica città dell’attuale Lentini.
Attrattori culturali che integrano il percorso archeologico sono esempi notissimi che
contraddistinguono quest’area. Si tratta delle necropoli di età protostorica le cui tombe a
“grotticella” venivano ricavate sulle pareti rocciose delle cosiddette “cave”, dalla tipica
conformazione a canyon dove per lo più scorrono i più importanti corsi d’acqua dell’area. Migliaia
di grotte, anfratti, poi utilizzati in età paleocristiana, costituiscono uno scenario di rilevante interesse
archeologico a cui si uniscono bellezze naturali e paesaggistiche di alto valore simbolico. La Cava
del Cassibile, la Cava Ispica e Pantalica sono gli esempi maggiormente meritevoli, a cui si
aggiunga l’ampia necropoli di Thapsos, grande insediamento della cosiddetta media età del
Bronzo, situato nella penisola di Magnisi tra Augusta e Siracusa.
Altro elemento archeologico di notevole importanza e di buona fruibilità è rappresentato dalla Villa
del Tellaro, nei pressi di Noto, ricca residenza della tarda età imperiale romana ubicata in un fertile
comprensorio agricolo, dove si trovano eleganti mosaici, alcuni dei quali richiamano quelli della
Villa del Casale a Piazza Armerina.
La visita alla moderna struttura del Museo Paolo Orsi di Siracusa consente di cogliere a pieno, la
preistoria e la storia di quasi tutti i principali siti archeologici della Sicilia centrale ed orientale, sino
alla fine dell'età classica; quando le opere di allestimento saranno completate l'esposizione
comprenderà anche i materiali di età ellenistica, romana e cristiana.
ITINERARIO UNESCO DEL BAROCCO
Noto, Scicli, Modica, Ragusa Ibla, Palazzolo Acreide, Catania, Militello Val di Catania, Avola
Queste città del Val di Noto furono tutte ricostruite dopo il 1693, sopra o accanto ai resti di quelle
distrutte nello stesso anno dal terremoto. Esse rappresentano l'apice e la fioritura finale dell'arte
barocca in Europa, con una eccezionale qualità dell'arte e dell'architettura.
Una buona parte dei comuni UNESCO rientrano nella perimetrazione del Distretto Turistico della
provincia di Siracusa e rappresentano una eccellente peculiarità attrattiva del territorio.
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ITINERARIO DEI CASTELLI
Ø Augusta (Castello Svevo)
Ø Portopalo ( Forte di Capo Passero)
Ø Siracusa ( Castello Maniace)
Elementi puntuali di grande rilevanza culturale sono i castelli e le fortezze. Quelli eretti o
trasformati per volere di Federico II, come il Castello svevo di Augusta e il Castel Maniace di
Siracusa, posti a guardia l’uno della città e l’altro del porto naturale di Ortigia, poi divenuti
imponenti baluardi dalla forte connotazione urbanistico-paesaggistica. Quello di origine svevoaragonese che si staglia sul punto più alto di Porto Palo di Capo Passero, rafforzato e arricchito nel
corso di varie epoche, particolarmente nell'età di Carlo V.
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Attrattori paesaggistici
Alta Valle dell’Anapo Alta Valle dell’Anapo
Questa area è una delle più suggestive dal punto di vista panoramico-paesaggistico, nonché molto
ricca di elementi archeologici, geologici e botanici.
Fra le emergenze botaniche va rilevata la singolarità costituita dal bosco di Ferla che insiste sulle
sponde del torrente Calcinara. Mentre una sponda è di tipo calcarenitico, che favorisce la crescita di
una varietà di quercia (Quercus Ilex), sull’altra, con terreni di tipo vulcanico, la vegetazione è
caratterizzata dal Qurcus Virgiliana.
Tra i segni antropici storici più importanti presenti nell’Alta valle dell’Anapo vi è il tracciato della
vecchia linea ferrata Siracusa-Vizzini.
La qualità del territorio è fruibile da numerose suggestive visioni panoramiche che si possono
godere da differenti punti di vista o “belvedere”. Percorrendo la S.S. MareMonti si giunge a
Palazzolo Acreidee dove ci si ferma al belvedere nella zona nord della città, dal quale si apprezza
una visione panoramica di un’ampia porzione della valle dell’Anapo. Da questo punto è possibile
ammirare una delle zone paesaggisticamente meglio conservate della Sicilia sud-orientale. Ai
margini della zona archeologica di Akrai, in direzione Buscemi, si ha modo di ammirare l’unicum
botanico rappresentato da un esemplare di Bagolaro che campeggia imponente in pieno centro
cittadino.
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Costeggiando il fiume Calcinara, che rappresenta quasi un limite naturale , si scopre un paesaggio
morfologicamente di gran pregio, avvicinandosi all’emergenza di monte S.Venere. L’area compresa
fra Buccheri e Monte S.Venere, di origine vulcanica, è caratterizzata dalla presenza di lave a
“cuscino” vere e proprie singolarità geomorfologiche.
In zona Contessa, nei pressi di Buccheri, a margine della balza che delimita l’altro lato della valle,
la visuale panoramica è di particolare suggestione soprattutto per gli aspetti naturalistici-botanici e
faunistici.
Attraverso la zona delle “Neviere” di Buccheri, esemplare unico di architettura realizzate in pietre a
secco di forma quadrata o circolare, per una strada tortuosa, da dove si ammira un paesaggio
esaltante, si scende verso contrada Cuffari dove si trova la fonte dell’Anapo.
Isola di Ortigia
Ortigia, da sempre cuore della città di Siracusa, trae il suo fascino, data la sua configurazione
insulare, non soltanto dalla suggestione del suo rilievo costiero articolato in una godibile sequenza
di scogliere e cale marinaresche, ma soprattutto, dal complesso sviluppo monumentale che le
conferisce un caratteristico aspetto e una inconfondibile nota distintiva. Infatti la multiforme
testimonianza artistica, dall’età greca a quella tardo-medievale sino alle più recenti presenze
monumentali, le conferiscono una tra le più interessanti e complesse stratificazioni ediliziourbanistiche esistenti.
Con la dominazione romana la vita della pentapoli greca finì con il restringersi in Ortigia, il solo
quartiere, ormai, che, per la sua naturale configurazione, offrisse una valida difesa durante il
periodo dei lunghi assedi. Data la costrizione dello spazio, lo sviluppo urbanistico dovette sottostare
ad esigenze che impressero all’isolotto un aspetto dedalico, nel quale è però ravvisabile una
fondamentale rete viaria che risale all’epoca classica. Attorno a questo tracciato sorse la città
medievale con soluzioni urbanistiche originalissime che trovano scarsi confronti nelle altre città
della Sicilia.
Nell’architettura sia civile che religiosa predominano i caratteri aragonese-catalani e barocchi che
danno alla città un aspetto inconfondibile e in cui risaltano: il Castello Maniace, il Tempio di
Apollo (VI secolo a.C.), Il Duomo (tempio ionico VIII secolo a.C. con attuale prospetto barocco
1728), la Fontana di Artemide (1906), la Fonte Aretusa (l'aspetto attuale risale al 1847), la Porta
Urbica (VI-V secolo a.C.), il Palazzo del Vermexio (1628-1632), la Chiesa di San Martino, la
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Chiesa di Santa Lucia alla Badia, la Chiesa dello Spirito Santo, il Palazzo Beneventano-Del Bosco,
il Palazzo Mergulese-Montalto.
Valle del fiume Tellaro
L’ambiente comprende tutta la lunga valle del Tellaro e degli affluenti, Torrenti Tellesimo e
Praineto, nonché il sistema delle cave. Quest’ultime e le valli fluviali hanno un rilievo
preminentemente naturalistico di enorme valore sia per i singoli endemismi presenti che per
l’insieme dell’habitat ecosistemico da ritenersi un vero e proprio esempio di vegetazione allo stato
di massimo dinamismo, evolutasi in assenza di intervento antropico. Infatti, le particolari condizioni
geomorfologiche ed orografiche hanno contribuito a ridurre al minimo l’insediamento antropico,
costituito da rade case sparse e piccoli nuclei rurali. Dal punto di vista geologico l’area è costituta
da marnegrigio-azzurre, che morfologicamente presentano caratteri di grande interesse con delle
formazioni rocciose che costituiscono un insieme scenografico parecchio suggestivo.
Rilevante è il valore dell’area per le sue valenze storiche, poiché vi risultano compresi i più
importanti rinvenimenti della civiltà del Castelluccio, in particolare nella omonimaborgata
testimonianza di una civiltà arcaica contadina.
Va segnalata la presenza di numerose cavità carsiche, alcune delle quali in tutto o inparte
risagomate dall’uomo nel corso del tempo per usi abitativi o funerari, come nel caso di cava
d’Ispica (Convento e Saccello di S. Alessandro) o delle Grotte Lazzaro, solo per fare qualche
esempio, localizzate prevalentemente nella formazione Ragusa e in quella Palazzolo, vista la natura
carbonatica delle rocce componenti
Valle del Cassibile
L’area abbraccia un’ampia zona a sud dell’altopiano ibleo tra i comuni di Noto, Avola, Siracusa,
Palazzolo Acreide e Canicattini Bagni. Essa comprende, oltre la valle del fiume Cassibile, il bosco
di Bauli e le cave Giorgia, Sture e della Contessa. Questo sistema di cave ha la tipica
conformazione a canyon ed è l’habitat ideale per la flora e la fauna di questo territorio, mentre i
grandi altipiani e le pianure che si estendono ai piedi del rilievo sono caratterizzati dal paesaggio
agricolo tipico del siracusano, ossia, per la maggior parte, paesaggio di mandorli, carrubi ed ulivi, la
cui estensione è di frequente limitata da muri a secco a confine dei lotti fondiari.
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Questo paesaggio tradizionale, ancora integro, presenta caratteri di omogeneità conservando tuttora
un immagine storicizzata. L’area è caratterizzata dalla presenza di rocce calcaree che per la loro
conformazione generano un reticolo carsico tra i più ricchi d’Italia, con un sistema idrografico
molto articolato da valle verso monte lungo il corso del fiume Cassibile, il quale, lungo tutto il
percorso viene alimentato, da numerose sorgenti.
In questa zona vi sono numerosi beni architettonici sparsi sul territorio, alcuni dei quali anche di
particolare pregio storico, come masserie, ville e mulini su Cava Grande, che sono tuttora in buono
stato di conservazione e vengono ancora utilizzati per l’irrigazione e lo sfruttamento delle
campagne circostanti.
Per gli aspetti archeologici dell’area si ricordano i numerosi siti presenti, dal periodo preistorico al
periodo medievale, come la grotta Spinagallo con i suoi resti paleontologici, la Grotta della
Chiusazza e l’estesa necropoli protostorica del Cassibile, con tombe a grotticella. Ed ancora i
numerosi insediamenti di età greca (contrada Aguglia) e romana e gli ipogei di epoca paleocristiana,
insediamenti e chiese rupestri di periodo altomedievale come S.Lucia di Mendola.
Valle del fiume Anapo (Pantalica)
L'Anapo - il cui nome, di origine greca, significa "invisibile" - nasce nel territorio di Palazzolo
Acreide dalle sorgenti di Guffari sul Monte Lauro, e scorre inizialmente in una vallata intensamente
erosa, che si allarga e si restringe. All'altezza dell'abitato di Palazzolo, la valle dell'Anapo
incomincia ad assumere la caratteristica conformazione a canyon, incassandosi fra strati di rocce
dure in cui ha inciso tortuosi meandri dalle ripide e strette pareti, noti come gole di Pantalica. E' in
questo tratto, dopo il ponte di Cassano-Ferla e i meandri di contrada Giambra, nel comune di
Sortino, che si trova la necropoli di Pantalica, una delle più estese del Mediterraneo con il suo
alveare di migliaia di tombe distribuite lungo la parete rocciosa, usata dalla preistoria all'epoca
paleocristiana. Oggi gran parte della valle dell'Anapo, compresa l'area della necropoli, è protetta
dalla Riserva Naturale Pantalica, Valle dell'Anapo e Torrente Cava Grande, mentre la Necropoli è
recentemente divenuta un importante sito UNESCO. Dal punto di vista naturalistico, predomina una
vegetazione a macchia arbustiva; nel fondovalle, a tratti boscoso, si incontrano i caratteristici
platani orientali, pioppi neri e bianchi, salici, e un ricco e odoroso sottobosco; i versanti meno ripidi
sono colonizzati, fra ampi querceti, dai lecci. Negli ambienti più aperti spettacolare è il tripudio
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delle fioriture primaverili, con iris, crochi, asfodeli e numerose specie di orchidee selvatiche. La
zona è popolata da mammiferi (volpi, conigli, donnole, martore, istrici), uccelli (falco pellegrino,
poiana, aquila del Bonelli, nibbio reale, codibugnolo, merlo acquaiolo), rettili, tra cui spicca il
colubro leopardino, e insetti, tra cui si segnala la libellula nera.
L'insediamento di Pantalica si è sviluppato sullo sperone alla confluenza tra la valle del torrente
Cava Grande e la Valle dell'Anapo; lo sperone è collegato al retrostante altopiano solo mediante
uno stretto istmo, la Sella di Filipporto, o "Porta di Pantalica". Il dosso incombe con altissime balze
a strapiombo sul letto dei due corsi d'acqua, incuneati in strette gole. La vasta scenografia delle
cinque distinte necropoli, testimonianze della città protostorica, è scandita da migliaia di tombe a
grotticella ricavate nelle pareti rocciose. Le più antiche (la necropoli nord-ovest e la vasta necropili
nord) risalgono ai secoli XII-XI a.C., mentre le più recenti (i gruppi laterali di Filipporto e della
Cavetta) sono databili ai secoli fra il IX e l'VIII a.C.. Dell'antico abitato sono visibili i resti
megalitici del palazzo reale, o anaktoron (VIII secolo a.C.), nel punto centrale del pianoro da cui si
dominava la valle, e le fortificazioni della Porta di Pantalica. La città fu fondata da popolazioni
indigene pregreche provenienti dalla costa e si sviluppò a cavallo dell'età del Bronzo e della prima
età del Ferro. Il nome Pantalica è tuttavia di età bizantina (fase storica di cui si conservano
numerose vestigia: abitazioni, minuscole chiesette e oratori); il toponimo antico non è reso noto
dalle fonti storiche: secondo alcune ipotesi Pantalica potrebbe identificarsi con l'antica Hybla,
principale insediamento dell'area in epoca pregreca.
Siracusa zona Neapolis
L’area, che dal punto di vista paesaggistico è di singolare bellezza panoramica, comprende il
complesso archeologico monumentale della Neapolis e la balza che da esso prosegue verso ovest
formata da scenografiche rupi e ricchissima anch’essa di vestigia archeologiche. Il Parco
Archeologico della Neapolis (dal greco "nuova città") ospita la maggior parte dei monumenti
classici della Siracusa greca e romana per una estensione di circa 240.000 mq.
Questo unicum paesaggistico è visibile da più punti, in particolare percorrendo le strade che si
sviluppano attorno al complesso monumentale come la cosiddetta Via Panoramica che porta alla
sommità del colle Temenite, dove vi è un Teatro Arcaico scavato nella roccia con cavea rettilinea
anziché curva, detto "Teatro Lineare". La Neapolis, splendida sintesi di interessanti aspetti
geomorfologici, biologici e storicoculturali, comprende alcuni dei più alti esempi dell’architettura e
della storia della Magna Grecia e del successivo periodo romano: L'Anfiteatro Romano (II-IV
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secolo d.c.), posto quasi di fronte alla basilica di S. Nicolò dei Cordari" (XI secolo d.c.), rappresenta
una delle realizzazioni edilizie più rappresentative della prima età imperiale romana; l'Ara di Ierone
II (III secolo a.c.) è la terza grande opera monumentale che ci è pervenuta dell'antico quartiere della
Neapolis; il Teatro Greco" (V secolo a.c.), il più grande teatro della Sicilia ed uno dei maggiori
dell'intero mondo greco; le splendide "Latomie", tra cui la più interessante è la "Latomia del
Paradiso" attraverso cui si giunge alla più famosa delle grotte di questo parco: quella detta
"Orecchio di Dionigi", Ai limiti orientali del Parco Archeologico, all'incrocio tra viale Teracati e via
Romagnoli, visibile dall'esterno, vi è la "Necropoli Grotticelle", con le sue numerose tombe scavate
nella roccia, tra cui quella detta "Tomba di Archimede".
Penisola della Maddalena (Siracusa)
La penisola, prospiciente il Porto Grande di Siracusa, è ricca di elementi archeologici ed
eccezionale dal punto di vista geologico e morfologico. Essa è interessata da un bradisismo,
attualmente in fase negativa, che ha modificato nel tempo la morfologia dei luoghi. Infatti le
latomie esistenti lungo la costa, la cui linea è stata notevolmente modificata, oggi sono sommerse.
L’area è inoltre interessata da una peculiarità geologica di tipo carsico, con la presenza di grotte
attraverso cui, durante le mareggiate, si sviluppa un sistema idropneumatico che dà luogo a
fenomeni di imponenti colonne d’acqua simili, per forma e dimensioni, a certi geyser islandesi.
L’area è interessata dalla presenza di macchia mediterranea e da specie endemiche molto particolari
e tipiche della zona siracusana. La città di Siracusa non si è mai estesa nella direzione della penisola
in quanto si sarebbe dovuto attraversare la parte sud della città, i Pantanelli, malsana e paludosa, per
cui la Maddalena è stata utilizzata come zona di villeggiatura e agricola, da raggiungere via mare.
L’importanza dell’agricoltura in questa area è testimoniata da numerose masserie per lo più dedite
all’allevamento e alla produzione di vino ed in particolare del famoso moscato di Siracusa. Accanto
agli insediamenti di tipo agricolo nell’area sono presenti le “ville di campagna” alcune delle quali,
come le ville “La Torretta” e “Conigliaro” che costituiscono esempi di architettura storica degni di
nota.
L’interesse archeologico della Maddalena è costituito dalla presenza di un villaggio preistorico
dell’epoca di Stentinello, ma vi sono tracce consistenti di frequentazioni nel periodo neolitico, come
pure nell’età del bronzo e nel periodo greco-romano. In età medievale la penisola visse un momento
di ricchezza per l’estrazione, su concessione di Federico II di Svevia, di materiale dalle latomie per
la costruzione del castello Maniace.
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Pantano Roveto e zona dei Pantani di Torre di Vendicari
L’area è costituita dai Pantani di Noto, conosciuti come Pantani di Vendicari (Pantano Grande,
Pantano Piccolo e Pantano Roveto) e presenta rilevante interesse naturalistico ed ambientale per
l’esistenza di una vera e propria “oasi naturale” caratterizzata da dune litoranee arricchite da
preziosa vegetazione ed in cui la nota più interessante è data dalla presenza di un certo numero di
specchi d’acqua.
Lungo la costa, a contatto con il mare, la zona presenta un ecorama vario e ricco dimotivi di grande
valore panoramico, dove entrano in gioco la sua natura costitutiva (rocciosa o sabbiosa, calcarea o
silicea), la trasparenza del fondo marino e gli sbocchi fluviali. A lembi rocciosi, più o meno
frastagliati o compatti con scogli a mare e caverne di incomparabile bellezza, si alternano lunghi
renili e strette insenature che, con foci di fiumi e pantani, fanno di questa zona, in quasi integro
stato di conservazione, uno degli ambienti naturali fra i più belli ed interessanti della Sicilia sudorientale. La presenza della Torre Sveva di Vendicari conferisce all’area un ulteriore interesse
culturale. La costruzione, il cui impianto è tipico dell'architettura sveva, fu realizzata per difendere e
proteggere il mercato granario esistente da antica data nel porto di Vendicari.
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2.2 ANALISI DEI FLUSSI: ARRIVI E PRESENZE NEL DISTRETTO
I flussi turistici per il territorio del distretto nell’anno 2009 hanno interessato 278.410 arrivi e
1.026.011 presenze.
I dati in valore assoluto sono buoni, ma purtroppo si dimostrano in calo rispetto agli anni
precedenti, con una diminuzione del 7% degli arrivi e del 18% delle presenze, a conferma di un
trend negativo che sta colpendo il turismo in generale, alimentato dalla crisi economica e dal
contenimento delle spese dei consumi delle famiglie, soprattutto quelle italiane.
Confronto Flussi Turistici 2009 vs. 2008
FLUSSI TOTALI
Arrivi
2008
2009
Turisti Italiani
190.071
177.526
Turisti Stranieri
109.537
TOTALE DISTRETTO
299.608
Presenze
diff.
var. %
2008
2009
diff.
-12.545 -6,6%
862.753
656.555
100.884
-8.653 -7,9%
388.492
369.456
-19.036
278.410
-21.198 -7,1%
1.251.245
1.026.011
-225.234
var. %
-206.198 -23,9%
-4,9%
18,0%
Fonte: Nostra elaborazione su dati Regione Siciliana - Assessorato Turismo - Osservatorio Turistico
Anche il 2009 evidenzia la tendenza che già si era manifestata nel corso del 2008, ed a cui si
rimanda nella sezione successiva per una analisi più dettagliata.
Ritornando al 2009, si presentano le tabelle di dettaglio per i comuni del distretto. La tabella
sottostante evidenzia la distribuzione dei flussi turistici nei comuni del Distretto Sud Est per l’Anno
2009, con suddivisione tra esercizi alberghieri ed esercizi extralberghieri.
28
Flussi turistici nel Distretto Siracusa e Val di Noto. Esercizi Alberghieri ed Extralberghieri. Anno 2009
Esercizi Alberghieri
Arrivi
Presenze
167.692
586.463
25.794
121.865
508
2.519
Esercizi Extra Alberghieri
Arrivi
Presenze
23.938
93.992
5.696
12.637
1.025
6.613
28
162
TOTALE GENERALE
Arrivi
Presenze
191.630
680.455
31.490
134.502
1.533
9.132
28
162
0
0
176
438
Siracusa
Augusta
Avola
Buccheri
Buscemi
Canicattini B.
176
438
Cassaro
N.D.
N.D.
Ferla
16
16
16
Floridia
462
1.188
462
Francofonte
N.D.
N.D.
Lentini
391
921
391
Melilli
3.330
11.464
3.330
Noto
41.359
152.776
4.937
17.421
46.296
Palazzolo Acreide
10
14
1.345
3.516
1.355
Priolo Gargallo
1.353
12.529
1.353
Solarino
0
Sortino
350
1.477
350
TOTALE DISTRETTO
240.046
887.630
38.364
138.381
278.410
Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia Regionale di Siracusa (Mod. CTT1)
16
1.188
921
11.464
170.197
3.530
12.529
0
1.477
1.026.011
Flussi turistici nel Distretto Siracusa e Val di Noto. Turisti Italiani e Stranieri. Anno 2009
Italiani
Arrivi
114.053
16.723
1.180
28
Presenze
418.136
60.335
7.331
162
Stranieri
Arrivi
77.577
14.767
353
Presenze
262.319
74.167
1.801
TOTALE GENERALE
Arrivi
Siracusa
191.630
Augusta
31.490
Avola
1.533
Buccheri
28
Buscemi
0
Canicattini B.
171
421
5
17
176
Cassaro
0
Ferla
14
14
2
2
16
Floridia
359
892
103
296
462
Francofonte
0
Lentini
364
868
27
53
391
Melilli
2.883
9.766
447
1.698
3.330
Noto
39.173
145.854
7.123
24.343
46.296
Palazzolo Acreide
1.075
2.886
280
644
1.355
Priolo Gargallo
1.261
9.192
92
3.337
1.353
Solarino
0
Sortino
242
698
108
779
350
TOTALE DISTRETTO
177.526
656.555
100.884
369.456
278.410
Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia Regionale di Siracusa (Mod. CTT1)
Presenze
680.455
134.502
9.132
162
0
438
0
16
1.188
0
921
11.464
170.197
3.530
12.529
0
1.477
1.026.011
29
A completamento di tale analisi, appare utile proporre un grafico con la distribuzione dei flussi
turistici stranieri relativi alla nazione di origine.
Distribuzione per nazione di provenienza. Distretto Siracusa e Val di Noto. Anno 2009
Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia Regionale di Siracusa (Mod. CTT1)
Infine, per completare l’analisi del contesto turistico del distretto per l’anno 2009, è utile proporre la
stagionalità dei flussi.
Stagionalità domanda turistica. Distretto Siracusa e Val di Noto. Anno 2009
Fonte: Nostra elaborazione su dati Regione Siciliana - Assessorato Turismo - Osservatorio Turistico
30
Da una lettura immediata del grafico si nota come la concentrazione permanga elevata nel periodo
estivo, con i picchi di Luglio ed Agosto che assorbono in media rispettivamente il 13% ed il 20%
dell’intera domanda annua, mentre non si riesce ancora a destagionalizzare correttamente i flussi e
convogliarli verso i mesi di bassa stagione e di fruizione minore delle risorse del territorio.
In tal senso appare opportuno che il Distretto individui ed elaborai delle apposite strategie di
destagionalizzazione che consentano una migliore ottimizzazione e distribuzione dei flussi su tutto
l’arco temporale, stante il rilevante vantaggio competitivo che il clima delle nostre zone offre in tal
senso.
E proprio su questo punto alcune apposite strategie in verranno trattate ed affrontate nel prosieguo
del Piano di Sviluppo del Distretto.
31
2.3 IL TURISMO IN PROVINCIA DI SIRACUSA
Le tabelle 1 e 2 mostrano i dati relativi ai flussi di turisti che hanno visitato le province siciliane
negli anni 2004 e 2008 alloggiando negli esercizi alberghieri.
Tab. 1: Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri per residenza dei clienti, province, regione, Italia anno
2004
2004
ITALIANI
PROVINCE
Agrigento
Arrivi
STRANIERI
Presenze
Arrivi
TOTALE
Presenze
Arrivi
Presenze
210.914
598.155
177.530
339.554
388.444
937.709
45.975
117.663
5.035
12.449
51.010
130.112
507.686
1.224.625
179.243
503.386
686.929
1.728.011
64.805
139.757
34.089
50.786
98.894
190.543
Messina
562.765
2.131.582
434.754
1.813.346
997.519
3.944.928
Palermo
701.711
1.835.286
441.187
1.428.387
1.142.898
3.263.673
Ragusa
147.270
585.834
50.444
288.003
197.714
873.837
Siracusa
223.801
734.859
116.839
302.717
340.640
1.037.576
Trapani
284.162
1.037.048
82.534
207.600
366.696
1.244.648
2.749.089
8.404.809
1.521.655
4.946.228
4.270.744
13.351.037
49.240.829
204.446.991
36.715.739
141.169.236
85.956.568
345.616.227
Caltanissetta
Catania
Enna
Sicilia
ITALIA
Fonte: Istat
32
Tab. 2: Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri per residenza dei clienti, province, regione, Italia anno
2008
2008
ITALIANI
PROVINCE
Agrigento
Arrivi
STRANIERI
Presenze
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
185.166
635.744
140.153
286.470
325.319
922.214
40.661
102.202
6.772
17.055
47.433
119.257
381.963
826.556
159.954
419.894
541.917
1.246.450
28.524
81.223
14.124
22.146
42.648
103.369
Messina
467.071
1.511.496
436.583
1.896.966
903.654
3.408.462
Palermo
549.836
1.466.514
442.790
1.473.056
992.626
2.939.570
Ragusa
136.566
521.834
43.631
241.853
180.197
763.687
Siracusa
173.102
685.943
97.214
308.441
270.316
994.384
Trapani
267.000
975.262
96.695
259.259
363.695
1.234.521
2.229.889
6.806.774
1.437.916
4.925.140
3.667.805
11.731.914
43.498.154
141.186.598
33.666.586
110.491.709
77.164.740
251.678.307
Caltanissetta
Catania
Enna
Sicilia
ITALIA
Fonte: Istat
La provincia di Siracusa nell’anno 2004 registra un numero di arrivi pari a 340.640, a fronte di un
livello di presenze che supera il milione. Nello stesso anno Siracusa riceve l’8% degli arrivi
regionali alberghieri ed il 7,8% delle presenze.
Gli stessi dati registrati però per l’anno 2008 mostrano segnali di decremento: scendono, infatti, sia
gli arrivi che le presenze all’interno di un generale trend negativo che investe tutta la penisola. Il
fenomeno è meglio spiegato dal grafico 1 e dalla tabella 3. Mentre la provincia di Siracusa perde in
termini di arrivi e presenze rispettivamente il 21% ed il 4%, cali più marginali si evidenziano per la
regione in termini sia di presenze (-12%) che di arrivi (-14%), segno evidente che i turisti venuti in
vacanza a Siracusa sono effettivamente diminuiti insieme alla diminuzione del numero di giorni di
permanenza. A livello regionale possiamo dire che la diminuzione del numero dei giorni di
permanenza è in linea con la diminuzione della quantità di turisti presso gli esercizi alberghieri.
Paradossalmente Siracusa negli stessi anni in cui vede aumentare il numero di posti letto in strutture
alberghiere rileva una diminuzione drastica nel numero di arrivi.
33
Tab. 3 Tasso di crescita degli arrivi e delle presenze negli esercizi alberghieri nelle province siciliane, in
Sicilia ed in Italia tra il 2004 ed il 2008 – valore percentuale
2008/2004
ITALIANI
STRANIERI
TOTALE
PROVINCE
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Agrigento
-12
6
-21
-16
-16
-2
Caltanissetta
-12
-13
34
37
-7
-8
Catania
-25
-33
-11
-17
-21
-28
Enna
-56
-42
-59
-56
-57
-46
Messina
-17
-29
0
5
-9
-14
Palermo
-22
-20
0
3
-13
-10
Ragusa
-7
-11
-14
-16
-9
-13
Siracusa
-23
-7
-17
2
-21
-4
Trapani
-6
-6
17
25
-1
-1
Sicilia
-19
-19
-6
-0
-14
-12
ITALIA
-12
-31
-8
-22
-10
-27
Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat
Analizzando presenze e arrivi negli esercizi complementari si scopre una dinamica in parte
differente: mentre il numero degli arrivi continua nel suo trend di riduzione con un tasso del -9%, le
presenze sono in crescita del 42%. I dati rilevano un fenomeno urbanistico molto forte: negli anni
tra il 2004 ed il 2008 la provincia di Siracusa è coinvolta in un processo massiccio di aumento del
numero di posti letto sia per gli esercizi alberghieri che per quelli complementari i quali hanno
sottratto mercato alle strutture alberghiere. Un trend positivo è rilevato a livello regionale e
nazionale dove si assiste ad un aumento degli arrivi che, per l’Italia, crescono nei 5 anni del 20%.
34
Tab. 4: Arrivi e presenze negli esercizi complementari per residenza dei clienti, province, regione, Italia
anno 2004
2004
PROVINCE
ITALIANI
Arrivi
Agrigento
STRANIERI
Presenze
Arrivi
TOTALI
Presenze
Arrivi
Presenze
12.747
44.233
6.136
16.044
18.883
60.277
8.333
27.175
659
1.619
8.992
28.794
64.750
281.805
25.961
135.342
90.711
417.147
6.422
20.323
5.492
7.892
11.914
28.215
Messina
74.151
467.276
33.158
157.004
107.309
624.280
Palermo
48.873
189.865
26.781
127.669
75.654
317.534
Ragusa
20.476
83.080
4.326
16.604
24.802
99.684
Siracusa
43.096
156.225
14.215
42.584
57.311
198.809
Trapani
69.619
324.163
14.675
51.481
84.294
375.644
Sicilia
348.467
1.594.145
131.403
556.239
479.870
2.150.384
8.473.429
67.601.996
6.799.576
43.994.392
15.273.005
111.596.388
Caltanissetta
Catania
Enna
ITALIA
Fonte: Istat
Tab. 5: Arrivi e presenze negli esercizi complementari per residenza dei clienti, province, regione, Italia
anno 2008
2008
PROVINCE
ITALIANI
Arrivi
Agrigento
STRANIERI
Presenze
Arrivi
TOTALE
Presenze
Arrivi
Presenze
21.243
51.438
13.580
31.339
34.823
82.777
3.914
8.710
930
2.826
4.844
11.536
60.894
291.231
34.499
125.262
95.393
416.493
9.682
20.521
6.700
13.821
16.382
34.342
Messina
90.055
435.991
38.078
177.604
128.133
613.595
Palermo
43.776
132.044
31.818
107.742
75.594
239.786
Ragusa
23.587
87.575
5.000
17.574
28.587
105.149
Siracusa
33.637
205.758
18.720
76.373
52.357
282.131
Trapani
76.589
341.053
24.277
79.543
100.866
420.596
Sicilia
363.377
1.574.321
173.602
632.084
536.979
2.206.405
10.251.208
70.682.680
8.130.138
51.305.725
18.381.346
121.988.405
Caltanissetta
Catania
Enna
ITALIA
Fonte: Istat
35
Tab. 6 Tasso di crescita degli arrivi e delle presenze negli esercizi complementari nelle province siciliane, in
Sicilia ed in Italia tra il 2004 ed il 2008 – valore percentuale
2008/2004
PROVINCE
ITALIANI
STRANIERI
TOTALE
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Agrigento
67
16
121
95
84
37
Caltanissetta
-53
-68
41
75
-46
-60
Catania
-6
3
33
-7
5
0
Enna
51
1
22
75
38
22
Messina
21
-7
15
13
19
-2
Palermo
-10
-30
19
-16
0
-24
Ragusa
15
5
16
6
15
5
Siracusa
-22
32
32
79
-9
42
Trapani
10
5
65
55
20
12
Sicilia
4
-1
32
14
12
3
ITALIA
21
5
20
17
20
9
Fonte: Istat
Raggruppando le considerazioni sin qui fatte, a livello generale negli anni tra il 2004 ed il 2008 il
territorio provinciale assiste ad una crescita degli arrivi pari al 14% insieme ad una fortissima
crescita delle presenze, alimentata dal maggiore numero di posti letto sul territorio soprattutto nelle
strutture complementari.
36
Tab. 7: Arrivi e presenze nel totale degli esercizi ricettivi per residenza dei clienti, province, regione, Italia
anno 2004 Fonte: Istat
2004
PROVINCE
ITALIANI
Arrivi
Agrigento
STRANIERI
Presenze
Arrivi
TOTALE
Presenze
Arrivi
Presenze
198.167
553.922
171.394
323.510
369.561
877.432
37.642
90.488
4.376
10.830
42.018
101.318
442.936
942.820
153.282
368.044
596.218
1.310.864
58.383
119.434
28.597
42.894
86.980
162.328
Messina
488.614
1.664.306
401.596
1.656.342
890.210
3.320.648
Palermo
652.838
1.645.421
414.406
1.300.718
1.067.244
2.946.139
Ragusa
126.794
502.754
46.118
271.399
172.912
774.153
Siracusa
180.705
578.634
102.624
260.133
283.329
838.767
Trapani
214.543
712.885
67.859
156.119
282.402
869.004
Caltanissetta
Catania
Enna
Sicilia
ITALIA
2.400.622
6.810.664
1.390.252
4.389.989
3.790.874
11.200.653
40.767.400
136.844.995
29.916.163
97.174.844
70.683.563
234.019.839
Tab. 8: Arrivi e presenze nel totale degli esercizi ricettivi per residenza dei clienti, province, regione, Italia
anno 2008 Fonte: Istat
2008
ITALIANI
PROVINCE Arrivi
Agrigento
STRANIERI
Presenze
Arrivi
TOTALE
Presenze
Arrivi
Presenze
206.409
687.182
153.733
317.809
360.142
1.004.991
44.575
110.912
7.702
19.881
52.277
130.793
442.857
1.117.787
194.453
545.156
637.310
1.662.943
38.206
101.744
20.824
35.967
59.030
137.711
Messina
557.126
1.947.487
474.661
2.074.570
1.031.787
4.022.057
Palermo
593.612
1.598.558
474.608
1.580.798
1.068.220
3.179.356
Ragusa
160.153
609.409
48.631
259.427
208.784
868.836
Siracusa
206.739
891.701
115.934
384.814
322.673
1.276.515
Trapani
343.589
1.316.315
120.972
338.802
464.561
1.655.117
Caltanissetta
Catania
Enna
Sicilia
ITALIA
2.593.266
8.381.095
1.611.518
5.557.224
4.204.784
13.938.319
53.749.362
211.869.278
41.796.724
161.797.434
95.546.086
373.666.712
37
Tab. 9: tasso di variazione delle presenze nel totale degli esercizi ricettivi per residenza dei clienti, province,
regione, Italia anni 2004- 2008
PROVINCE
05/04
06/05
07/06
08/07
08/05
Agrigento
18
2
1
-6
15
Caltanissetta
27
4
-9
7
29
Catania
36
2
1
-10
27
Enna
-31
-7
-3
36
-15
Messina
19
7
0
-5
21
Palermo
12
5
-1
-7
8
Ragusa
13
-0
0
0
12
Siracusa
42
11
-7
4
52
Trapani
57
16
10
-5
90
Sicilia
23
6
0
-5
24
ITALIA
52
3
3
-1
60
Fonte:nostre elaborazioni su dati Istat
Tab. 10: tasso di variazione degli arrivi nel totale degli esercizi ricettivi per residenza dei clienti, province,
regione, Italia anni 2004- 2008
PROVINCE
05/04
06/05
07/06
08/07
08/05
Agrigento
7
3
-3
-9
-3
Caltanissetta
18
7
-8
7
24
Catania
15
5
0
-12
7
Enna
-32
-8
2
5
-32
Messina
14
6
0
-3
16
Palermo
7
5
-1
-10
0
Ragusa
20
1
0
0
21
Siracusa
29
8
-1
-18
14
Trapani
36
16
18
-12
65
Sicilia
14
6
1
-9
11
ITALIA
25
5
3
-1
35
Fonte:nostre elaborazioni su dati Istat
38
Facendo un’analisi rispetto alla provenienza dei turisti (italiana e straniera) leggiamo come le
strutture alberghiere abbiano assistito ad una riduzione degli arrivi sia per gli italiani (-23%) che per
gli stranieri (-17%), mentre questi ultimi aumentano lievemente le presenze (+2%). Gli esercizi
complementari subiscono una riduzione generale degli arrivi solo a causa di un rallentamento del
turismo nazionale. Gli stranieri, infatti, si rivolgono con maggiore propensione alle strutture
extralberghiere generando un incremento degli arrivi pari al 32% e delle presenze pari al 79%.
Tab. 11 - Numero di viaggiatori stranieri a destinazione per provincia visitata. Serie 2005-2009. Dati in
migliaia
Province e regioni
2005
2006
2007
2008
2009
Trapani
80
104
120
82
92
Palermo
531
629
649
532
500
Messina
390
426
511
370
341
Agrigento
158
182
228
157
129
Caltanissetta
21
12
21
32
20
Enna
24
37
25
51
27
Catania
315
369
412
366
373
Ragusa
61
90
56
82
93
Siracusa
153
170
217
158
155
SICILIA
1.733
2.018
2.239
1.830
1.729
ITALIA
74.776
83.679
88.503
88.335
89.356
Fonte: Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi
39
Tab. 12: tasso di crescita del numero di viaggiatori stranieri a destinazione per provincia visitata. Serie
2005-2009. Dati in percentuale
Province
06/05
07/06
08/07
09/08
09/05
Trapani
30,0
15,4
-31,7
12,2
15,0
Palermo
18,5
3,2
-18,0
-6,0
-5,8
Messina
9,2
20,0
-27,6
-7,8
-12,6
Agrigento
15,2
25,3
-31,1
-17,8
-18,4
Caltanissetta
-42,9
75,0
52,4
-37,5
-4,8
Enna
54,2
-32,4
104,0
-47,1
12,5
Catania
17,1
11,7
-11,2
1,9
18,4
Ragusa
47,5
-37,8
46,4
13,4
52,5
Siracusa
11,1
27,6
-27,2
-1,9
1,3
SICILIA
16,4
11,0
-18,3
-5,5
-0,2
ITALIA
11,9
5,8
-0,2
1,2
19,5
Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi
La tabella 11 mostra i dati relativi al numero di viaggiatori stranieri nelle province siciliane, in
Sicilia ed in Italia. La provincia di Siracusa nell’anno 2009 registra circa 158.000 turisti stranieri.
Osservando i dati nell’arco dell’ultimo quinquennio osserviamo come negli anni tra il 2006 ed il
2007 vi sia stato un vero e proprio boom di stranieri in visita sia a Siracusa che in regione e, in
misura minore a livello nazionale. Boom che poi è andato contraendosi nel biennio 2008-2009 a
causa della ben nota crisi finanziaria globale e dei conseguenti tassi di cambio che hanno visto un
apprezzamento consistente dell’euro sul dollaro rendendo i nostri prodotti e i nostri territori
particolarmente onerosi in particolare per i turisti americani e giapponesi. Nonostante quanto
appena detto, a livello nazionale non si presenta lo stesso trend: il numero di stranieri che hanno
visitato l’Italia dal 2005 al 2009 è aumentato del 19%. Segno questo che esistono altri territori
italiani che meglio hanno saputo promuovere e vendere il loro turismo inteso sia come strutture
ricettive sia come patrimonio artistico, culturale oggetto d’attrazione, sia come sistema
infrastrutturale propedeutico all’accesso al territorio.
40
Tab. 13: Spesa dei viaggiatori stranieri per provincia visitata. Serie 2005-2009. Dati in milioni di euro
Province e regioni
2005
2006
2007
2008
2009
Trapani
44
50
46
40
29
Palermo
350
337
325
284
208
Messina
258
287
340
230
215
Agrigento
76
83
90
70
56
Caltanissetta
14
18
9
27
13
Enna
17
17
11
25
24
Catania
201
220
253
222
216
Ragusa
32
54
27
56
62
Siracusa
61
82
96
79
60
SICILIA
1.053
1.148
1.196
1.032
883
ITALIA
28.453
30.368
31.121
31.090
28.819
Fonte: Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi
Oltre al numero di stranieri in visita è interessante studiare l’importo della spesa che questi
rilasciano sul territorio. Nel 2005 il turismo straniero rilasciava un flusso monetario pari a 61
milioni di euro. Nel 2008 si scende a 60. Analizzando le variazioni annuali della spesa notiamo
come a fronte di un incremento registrato nel biennio 2006-2007 (in linea con l’aumento del flusso
di turisti) si registra successivamente una contrazione dei flussi di denaro derivanti dal turismo
straniero.
41
Tab. 14: Percentuale provinciale della spesa dei viaggiatori stranieri per provincia visitata e percentuale
regionale sul totale nazionale. Serie 2005-2009.
2005
2006
2007
2008
2009
Diff. 2005-2009
Trapani
4,2
4,4
3,8
3,9
3,3
-0,9
Palermo
33,2
29,4
27,2
27,5
23,6
-9,7
Messina
24,5
25,0
28,4
22,3
24,3
-0,2
Agrigento
7,2
7,2
7,5
6,8
6,3
-0,9
Caltanissetta
1,3
1,6
0,8
2,6
1,5
0,1
Enna
1,6
1,5
0,9
2,4
2,7
1,1
Catania
19,1
19,2
21,2
21,5
24,5
5,4
Ragusa
3,0
4,7
2,3
5,4
7,0
4,0
Siracusa
5,8
7,1
8,0
7,7
6,8
1,0
SICILIA
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Sicilia/Italia
3,7
3,8
3,8
3,3
3,1
-0,6
Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi
Tab. : spesa procapite dei viaggiatori stranieri per provincia visitata. Serie 2005-2009. Dati in euro
Province e regioni
2005
2006
2007
2008
2009
Trapani
550,00
480,77
383,33
487,80
315,22
Palermo
659,13
535,77
500,77
533,83
416,00
Messina
661,54
673,71
665,36
621,62
630,50
Agrigento
481,01
456,04
394,74
445,86
434,11
Caltanissetta
666,67
1500,00
428,57
843,75
650,00
Enna
708,33
459,46
440,00
490,20
888,89
Catania
638,10
596,21
614,08
606,56
579,09
Ragusa
524,59
600,00
482,14
682,93
666,67
Siracusa
398,69
482,35
442,40
500,00
387,10
SICILIA
607,62
568,88
534,17
563,93
510,70
ITALIA
380,51
362,91
351,64
351,96
322,52
42
Il trend è comune sia a livello regionale che nazionale, così come evidenziato dal grafico.
Analizzando la ripartizione dei flussi monetari a livello regionale osserviamo però che mentre nel
2005 Siracusa raccoglieva il 3,5% degli introiti legati alla spesa degli stranieri in visita, nel 2009
questa quota sale al 6,8%: la Sicilia orientale guadagna in termini relativi rispetto alla Sicilia
occidentale.
Suddividendo la spesa dei viaggiatori stranieri per il loro numero (vedi tabella) si nota come nel
2009 Enna sia la provincia con la spesa pro capite più alta, mentre Siracusa si colloca al penultimo
posto della graduatoria regionale seguita solamente da Trapani. Tutte le province siciliane, eccetto
trapani, si collocano comunque sopra la media nazionale.
La connessione tra presenze e arrivi è data dal numero di pernottamenti. I dati a nostra disposizione
informano sia sul numero di notti trascorse in Sicilia da turisti stranieri che italiani. La tabella
mostra, in linea con i dati precedentemente analizzati, un aumento del numero di notti nel biennio
2006-2007, ed un successivo progressivo decremento che si attesta, comunque, per il 2009 a livelli
superiori del 2005. Se queste considerazioni valgono per la provincia di Siracusa lo stesso non si
può dire per la Sicilia né per l’Italia dove il dato relativo all’ultimo anno mostra livelli inferiori a
cinque anni fa.
Numero dei pernottamenti dei viaggiatori stranieri per provincia visitata. Serie 2005-2009. Dati in migliaia
Province e regioni
2005
2006
2007
2008
2009
Trapani
589
697
626
521
374
Palermo
4.779
4.022
4.787
4.012
2.828
Messina
2.600
3.718
3.693
2.625
2.723
Agrigento
1.053
1.244
1.547
1.621
843
Caltanissetta
284
315
177
845
295
Enna
222
484
262
624
488
Catania
2.482
2.988
3.983
4.685
3.186
Ragusa
591
795
355
1.049
722
Siracusa
795
997
1.382
1.245
907
SICILIA
13.396
15.259
16.814
17.227
12.367
ITALIA
327.183
349.022
351.206
331.903
313.021
43
Analizzando i dati rispetto ai viaggiatori italiani, in linea con quanto prima affermato rispetto alle
presenze, il numero delle notti trascorse presso le strutture ricettive della provincia di Siracusa è
diminuito in 7 anni del 41,5%. La media regionale segna un incremento, trainato dal dato relativo
alla provincia di Palermo che segna un trend positivo del 136%.
Passiamo adesso ad analizzare la spesa che i cittadini siciliani rilasciano all’estero durante i loro
viaggi. L’analisi di questo dato ci permette di valutare il saldo della bilancia del turismo
internazionale per provincia.
Variazione percentuale annuale del numero dei pernottamenti dei viaggiatori stranieri per provincia
visitata. Serie 2005-2009.
Province e regioni
06/05
07/06
08/07
09/08
09/05
Trapani
18,3
-10,2
-16,8
-28,2
-36,5
Palermo
-15,8
19,0
-16,2
-29,5
-40,8
Messina
43,0
-0,7
-28,9
3,7
4,7
Agrigento
18,1
24,4
4,8
-48,0
-19,9
Caltanissetta
10,9
-43,8
377,4
-65,1
3,9
Enna
118,0
-45,9
138,2
-21,8
119,8
Catania
20,4
33,3
17,6
-32,0
28,4
Ragusa
34,5
-55,3
195,5
-31,2
22,2
Siracusa
25,4
38,6
-9,9
-27,1
14,1
SICILIA
13,9
10,2
2,5
-28,2
-7,7
ITALIA
6,7
0,6
-5,5
-5,7
-4,3
Fonte: Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi
44
Numero dei viaggiatori italiani per provincia di residenza. Serie 2004-2008. Dati in migliaia
Province
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Agrigento
28
31
47
48
72
157
102
14
Caltanissetta
28
26
36
32
30
16
8
42
Catania
145
136
138
140
174
117
117
120
Enna
11
22
29
11
16
11
9
7
Messina
95
109
49
60
64
45
75
43
Palermo
147
151
156
154
139
187
128
348
Ragusa
33
35
43
29
20
19
19
21
Siracusa
41
55
34
35
42
31
21
24
Trapani
42
47
32
42
31
27
50
22
SICILIA
568
612
564
551
588
610
529
640
ITALIA
49.601
51.056
43.336
46.031
49.128
52.519
57.357
57.714
tasso di crescita del numero dei viaggiatori italiani per provincia di residenza. Serie 2004-2008.
Province
03/02
04/03
05/04
06/05
07/06
08/07
09/08
09/02
Agrigento
10,7
51,6
2,1
50,0
118,1
-35,0
-86,3
-50,0
Caltanissetta
-7,1
38,5
-11,1
-6,3
-46,7
-50,0
425,0
50,0
Catania
-6,2
1,5
1,4
24,3
-32,8
0,0
2,6
-17,2
Enna
100,0
31,8
-62,1
45,5
-31,3
-18,2
-22,2
-36,4
Messina
14,7
-55,0
22,4
6,7
-29,7
66,7
-42,7
-54,7
Palermo
2,7
3,3
-1,3
-9,7
34,5
-31,6
171,9
136,7
Ragusa
6,1
22,9
-32,6
-31,0
-5,0
0,0
10,5
-36,4
Siracusa
34,1
-38,2
2,9
20,0
-26,2
-32,3
14,3
-41,5
Trapani
11,9
-31,9
31,3
-26,2
-12,9
85,2
-56,0
-47,6
SICILIA
7,7
-7,8
-2,3
6,7
3,7
-13,3
21,0
12,7
ITALIA
2,9
-15,1
6,2
6,7
6,9
9,2
0,6
16,4
45
LA CONSISTENZA DELL’OFFERTA RICETTIVA
Numero degli esercizi alberghieri per tipo di alloggio e per comune - Anno 2008
Comuni
5 stelle
4 stelle
3 stelle
2 stelle
1 stelle
Residenze
Turistico
Alberghier
e
Totale
Alberghi
Augusta
-
1
3
2
2
1
9
Avola
-
-
3
-
2
-
5
Buccheri
-
-
1
-
-
-
1
Buscemi
-
-
-
-
-
-
-
Canicattini Bagni
-
-
-
-
-
-
-
Cassaro
-
-
-
-
-
-
-
Ferla
-
-
-
-
-
-
-
Floridia
-
-
-
-
-
-
-
Francofonte
-
-
-
-
-
-
-
Lentini
-
-
-
-
-
-
-
Melilli
-
-
4
-
-
-
4
Noto
-
1
12
4
-
1
18
Pachino
-
-
-
2
-
-
2
Palazzolo Acreide
-
-
1
1
1
-
3
Rosolini
-
-
-
1
-
-
1
Siracusa
1
17
18
3
4
13
56
Solarino
-
-
-
-
-
-
-
Sortino
-
-
-
-
-
-
-
Portopalo di Capo Passero
-
-
-
5
2
-
7
Priolo Gargallo
-
1
-
-
3
1
5
TOTALE
1
20
42
18
14
16
111
Fonte: Istat
46
Numero degli esercizi alberghieri per tipo di alloggio e per comune - Anno 2003
Comuni
5 stelle
4 stelle
3 stelle
2 stelle
1 stelle
Residenze
Turistico
Alberghier
e
Augusta
-
1
1
3
3
-
8
Avola
-
-
1
-
2
-
3
Buccheri
-
-
1
-
-
-
1
Buscemi
-
-
-
-
-
-
-
Canicattini Bagni
-
-
-
-
-
-
-
Cassaro
-
-
-
-
-
-
-
Ferla
-
-
-
-
-
-
-
Floridia
-
-
-
-
-
-
-
Francofonte
-
-
-
-
-
-
-
Lentini
-
-
-
-
-
-
-
Melilli
-
-
1
-
-
-
1
Noto
-
-
9
5
1
-
15
Pachino
-
-
-
2
-
-
2
Palazzolo Acreide
-
-
1
1
1
-
3
Rosolini
-
-
-
1
-
-
1
Siracusa
1
7
15
3
6
13
45
Solarino
-
-
-
-
-
-
-
Sortino
-
-
-
-
-
-
-
Portopalo di Capo Passero
-
-
-
2
3
-
5
Priolo Gargallo
-
-
1
-
3
1
5
TOTALE
1
8
30
17
19
14
89
Totale
Alberghi
47
Capacità degli esercizi alberghieri per tipo di alloggio e per comune - Anno 2008
ESERCIZI ALBERGHIERI
Residenze
Turistico
Alberghiere
Comuni
5 stelle
4 stelle
3 stelle
Buccheri
Canicattini
Bagni
Cassaro
Ferla
Floridia
Francofonte
Lentini
Melilli
B
L
C
B
L
C
B
L
C
B
L
C
B
L
C
B
L
C
B
-
-
-
132
44
44
1.0
62
487
487
73
38
38
50
28
23
30
15
15
1.3
47
612
607
-
-
-
-
-
-
56
31
31
-
-
-
35
18
18
-
-
-
91
49
49
-
-
-
-
-
-
49
27
27
-
-
-
-
-
-
-
-
-
49
27
27
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
362
176
176
-
-
-
-
-
-
-
-
-
362
176
176
-
-
-
206
70
71
1.3
77
674
674
92
53
53
-
-
-
20
10
4
1.6
95
807
802
-
-
-
-
-
-
36
21
24
16
8
8
21
7
7
-
-
-
73
36
39
174
78
78
3.2
98
1.2
86
1.2
86
1.4
07
731
733
64
35
35
89
57
45
469
224
158
5.5
01
2.4
11
2.3
35
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
70
33
33
-
-
-
-
-
-
85
64
41
64
24
24
219
121
98
174
78
78
3.7
06
1.4
33
1.4
34
4.3
49
2.1
47
2.1
52
477
264
264
348
199
159
583
273
201
9.6
37
4.3
94
4.2
88
Siracusa
Solarino
Sortino
Priolo
Gargallo
Totale Alberghi
C
Noto
Palazzolo
Acreide
1 stella
L
Augusta
Avola
2 stelle
TOTALE
Fonte: Istat
48
Capacità degli esercizi alberghieri per tipo di alloggio e per comune - Anno 2003
ESERCIZI ALBERGHIERI
Residenze
Turistico
Alberghiere
Comuni
5 stelle
4 stelle
3 stelle
2 stelle
1 stella
Totale Alberghi
L
C
B
L
C
B
L
C
B
L
C
B
L
C
B
L
C
B
L
C
B
-
-
-
132
44
44
984
447
447
113
62
62
110
69
34
-
-
-
1.3
39
622
587
-
-
-
-
-
-
16
9
9
-
-
-
35
18
18
-
-
-
51
27
27
-
-
-
-
-
-
49
27
27
-
-
-
-
-
-
-
-
-
49
27
27
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
92
51
51
-
-
-
-
-
-
-
-
-
92
51
51
-
-
-
-
-
-
1.12
6
560
560
104
60
60
19
11
11
-
-
-
1.2
49
631
631
-
-
-
-
-
-
36
21
16
8
8
21
7
7
-
-
-
73
36
36
92
44
44
985
533
533
1.43
3
689
689
64
35
35
167
105
76
435
118
118
3.1
76
1.5
24
1.4
95
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
89
44
44
-
-
-
87
62
33
64
24
24
240
130
101
92
44
44
1.1
17
577
577
3.82 1.8
5
48
1.8
48
509
275
274
539
315
222
499
142
142
6.5
81
3.2
01
3.1
07
Augusta
Avola
Buccheri
Canicattini
Bagni
Cassaro
Ferla
Floridia
Francofonte
Lentini
Melilli
Noto
Palazzolo
Acreide
Siracusa
Solarino
Sortino
Priolo
Gargallo
TOTALE
21
49
Le tabelle sottostanti mostrano i dati relativi al numero di strutture ricettive alberghiere organizzate
per comune e per categoria. In totale, in provincia di Siracusa nel 2008 sono attive 111 strutture
alberghiere e 317 strutture complementari per un totale rispettivo di posti letto pari a 9.637 e 6.110.
Confrontando i dati relativi alla consistenza delle strutture ricettive al 2003, si osservano tassi di
crescita per le strutture alberghiere pari al 24,7% mentre per le strutture complementari del 162%.
In particolare, tra questa ultima categoria, un’evoluzione consistente si è registrata nel numero dei
B&B che è cresciuto del 269% in 5 anni. A livello di posti letto gli alberghi registrano un
incremento del 46% mentre le strutture complementari del 34,5%, segno che aumenta la grandezza
media delle strutture alberghiere e diminuisce quella delle strutture complementari che mettono a
disposizione un’offerta sempre più parcellizzata.
50
Capacità degli esercizi complementari per tipo di alloggio e per comune - Anno 2008
ESERCIZI COMPLEMENTARI E BED AND BREAKFAST
Comuni
Campeggi e
Villaggi turistici
Alloggi in affitto
Alloggi agroturistici e
Country-Houses
Ostelli per la
Gioventù
Case per ferie
Bed & Breakfast
Totale esercizi
complementari e
Bed and
Breakfast
Numer
o
Letti
Numer
o
Letti
Numer
o
Letti
Numer
o
Letti
Numer
o
Letti
Numer
o
Letti
Numer
o
Letti
Augusta
1
430
-
-
2
32
-
-
-
-
4
26
7
488
Avola
3
250
1
6
3
54
-
-
-
-
9
71
16
381
Buccheri
-
-
-
-
1
22
-
-
-
-
2
16
3
38
Buscemi
-
-
-
-
1
30
-
-
-
-
2
10
3
40
Canicattini
Bagni
-
-
-
-
1
13
-
-
-
-
4
36
5
49
Carlentini
-
-
-
-
6
151
-
-
-
-
3
20
9
171
Cassaro
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
8
1
8
Ferla
-
-
-
-
1
66
-
-
-
-
4
19
5
85
Floridia
-
-
1
16
2
46
-
-
-
-
1
4
4
66
Francofonte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Lentini
-
-
-
-
2
29
-
-
-
-
3
26
5
55
Melilli
2
343
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2
343
Noto
1
292
15
137
17
218
1
68
-
-
52
289
86
1004
Pachino
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
7
36
7
36
Palazzolo
Acreide
1
150
1
12
5
70
-
-
-
-
6
54
13
286
Rosolini
-
-
-
-
3
37
-
-
-
-
4
20
7
57
Siracusa
2
774
28
477
12
281
1
24
2
50
86
525
131
2131
Solarino
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
9
1
9
Sortino
-
-
1
14
3
60
-
-
-
-
-
-
4
74
Portopalo di
Capo
Passero
2
717
2
20
1
30
-
-
-
-
3
22
8
789
Priolo
Gargallo
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
TOTALE
12
2956
49
682
60
1139
2
92
2
50
192
1191
317
6110
Fonte: Istat
51
Capacità degli esercizi alberghieri di piccola dimensione (meno di 25 camere) per provincia e regione Anno 2008
PROVINCE
Numero
Letti
Camere
Bagni
Trapani
96
2.665
1.236
1.220
Palermo
102
2.791
1.362
1.240
Messina
203
5.269
2.685
2.537
Agrigento
56
1.488
775
760
Caltanissetta
7
150
90
83
Enna
12
341
183
183
Catania
60
1.791
833
798
Ragusa
52
1.152
685
685
Siracusa
73
1.869
934
885
Sicilia
661
17.516
8.783
8.391
Capacità degli esercizi alberghieri di media dimensione (tra 25 e 99 camere) per provincia e regione - Anno
2008
PROVINCE
Numero
Letti
Camere
Bagni
Trapani
65
7.576
3.277
3.193
Palermo
75
8.161
3.750
3.374
Messina
153
14.567
7.248
6.961
Agrigento
30
3.092
1499
1497
Caltanissetta
7
818
385
385
Enna
11
918
475
475
Catania
47
5.113
2356
2344
Ragusa
14
1.073
465
465
Siracusa
30
3.232
1583
1526
Sicilia
432
44.550
21.038
20.220
52
Capacità degli esercizi alberghieri di grande dimensione (100 camere ed oltre) per provincia e regione Anno 2008
PROVINCE
Numero
Letti
Camere
Bagni
Trapani
13
4.668
2.074
1.914
Palermo
31
16.742
7.193
6.973
Messina
23
9.257
4.119
4.056
Agrigento
14
6.300
2651
2651
Caltanissetta
2
884
354
354
Enna
1
157
122
122
Catania
16
5.963
2583
2583
Ragusa
7
6.399
2267
2267
Siracusa
8
4.536
1877
1877
Sicilia
115
54.906
23.240
22.797
La provincia di Siracusa è stata protagonista nel corso degli ultimi dieci anni di un incremento
consistente del numero di posti letto, potenziando così in maniera straordinaria l’offerta ricettiva sia
alberghiera che complementare.
53
2.4 ANALISI SWOT
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
ü Possibilità di integrazione con il settore
agroalimentare e vitivinicolo
ü Bellezza paesaggistica
ü Vantaggio posizionale
ü Presenza di Beni Culturali ed Ambientali di
elevata valenza in un contesto provinciale dove
insistono diversi beni tutelati dall’Unesco oltre
alla Necropoli di Pantalica presente sul territorio
ü Patrimonio storico-culturale di eccellenza, con
crescente grado di riconoscibilità nazionale e
internazionale.
ü Complessità e riconoscibilità delle componenti
paesaggistico e ambientali, nei cui ambiti i nodi
primari del sistema interagiscono in forme di
grande interesse con le risorse produttive e
storico-patrimoniali diffuse.
ü Relativa maturità del sistema dell’offerta di
servizi ricettivi, in particolare in corrispondenza
dei maggiori centri storici.
ü Segnali positivi sul fronte della qualificazione
dell’offerta culturale, benché riferibile a contesti
ü territoriali limitati.
ü Scarso decoro ambientale
ü Mancanza di aggregazione, rete, sistema
ü Mancanza di aggregazione in consorzi
finalizzata ad una migliore soddisfazione del
mercato
ü Mancanza di una comunicazione e promozione
unica
ü Sistema infrastrutturale di accesso all’area
ü Inadeguatezza delle professionalità impiegate
nei servizi
ü Presenza di pochi eventi e manifestazioni in
grado di ampliare l’offerta
ü Debole coerenza e coordinamento tra le
politiche di promozione e marketing della filiera
culturale.
ü Discontinuità nei raccordi tra politiche di tutela
e politiche di valorizzazione.
ü Inadeguatezza dei servizi al visitatore nella
maggior parte dei siti, sia di rilevanza storico
architettonica che naturalistico-ambientale;
ü Filiera culturale corta e frammentata, dovuta alla
difficile affermazione di contenuti innovativi
rispetto al core tradizionale legato al patrimonio.
MINACCE
OPPORTUNITÀ
·
·
·
·
·
·
Concorrenza dei territori limitrofi sulla capacità
di riempimento delle strutture alberghiere
Fragilità del patrimonio (in particolare storico
architettonico e naturalistico), legata ai fattori di
rischio sismico ed alle pressioni insediative.
Incrementata
competitività
nazionale
e
internazionale nel mercato delle destinazioni
turistico-culturali.
Problematica attuazione di politiche di rete
orizzontali a causa della discontinuità e
frammentazione
del
quadro
politicoistituzionale.
Capitale umano: basso presidio territoriale degli
enti di ricerca
·
·
·
·
·
·
Incrementare la realizzazione di eventi e
manifestazioni
qualificando
l’area
nematicamente e destagionalizzando le presenze
Quadro tendenziale in evoluzione sul fronte
dell’accessibilità, legato al completamento del
corridoio autostradale Siracusa-Ragusa ed alla
apertura dello scalo aereo di Comiso.
Presenza del presidio della Heritage List
dell’Unesco come veicolo per l’apertura
internazionale della filiera turistico-culturale.
Accresciuta visibilità ed attrattività della
destinazione Sicilia nel mercato internazionale
del turismo culturale.
Possibilità di effettuare integrazioni tra il
prodotto turistico-culturale con prodotti turistici
legati allo sviluppo della risorsa mare-costa.
Possibile riconversione delle infrastrutture
ferroviarie dismesse per la creazione di percorsi
di mobilità dolce
Specializzazione a fini turistici delle linee
ferroviarie sottoutilizzate
54
2.5 ANALISI DI POSIZIONAMENTO DI MARKETING
Nel corso della redazione dell’analisi di contesto del Piano di Sviluppo del Distretto Turistico
sarebbe stato utile proporre una serie di analisi qualitative relative al posizionamento del Distretto in
confronto con gli altri Distretti o Sistemi Turistici, sia a carattere nazionale che internazionale.
In tal senso sarebbe stato opportuno individuare e rilevare alcune destinazioni di benchmark e
successivamente effettuare l’analisi di posizionamento, sia in termini di principali indicatori che di
confronto dei tematismi proposti che di analisi sul ciclo di vita della destinazione.
Purtroppo, ad oggi, il distretto non possiede ancora le risorse e le competenze interne per procedere
ad analisi in tal senso; appare pertanto opportuno acquisire ulteriore know-how in materia attraverso
lo sviluppo di conoscenze formative e la predisposizione di analisi specifiche che tendono ad un
duplice obiettivo:
Fornire validi supporti decisionali per indirizzare e guidare le strategie di sviluppo del territorio;
Contribuire all’accrescimento formativo degli operatori del distretto, “costretti” a confrontarsi con
strumenti di analisi più evoluti e meglio tarati alle dinamiche di mercato ed alla evoluzione dei
flussi.
A tal fine sono state individuati appositi investimenti ed interventi formativi in merito, riportati tra
le varie misure ed azioni strategiche previste dal Piano di Sviluppo del Distretto Turistico “Siracusa
e Val di Noto”, ed a cui si rimanda per maggiori approfondimenti e dettagli.
55
3. STRATEGIA DI SVILUPPO TURISTICO
3.1 LE LINEE STRATEGICHE DI SVILUPPO
La provincia di Siracusa è un territorio a vocazione turistica (dove vocazione turistica =
potenzialità di sviluppo turistico) per il suo patrimonio, storia e quant’altro ma che ad oggi non è
definibile destinazione turistica per via di una offerta frammentata, di servizi carenti e una
mancanza di coordinamento.
Siracusa, nel settore turistico, ha vissuto di una rendita di posizione legata alla ricchezza del
patrimonio archeologico, monumentale e naturalistico di cui dispone e non è stata preparata a
gestire la trasformazione del proprio territorio in prodotto di consumo per il viaggiatore, cioè ad
essere una Destinazione Turistica proponendo una offerta turistica integrata secondo il seguente
schema:
UTILIZZO DELLE RISORSE
(naturali, storiche, culturali, ricreative)
+
SERVIZI E STRUTTURE
=
PRODOTTI TURISTICI
+
PREZZO + DISTRIBUZIONE + COMUNICAZIONE
=
OFFERTA TURISTICA
E deve essere proprio il concetto portante di Destinazione Turistica la chiave di sviluppo di tutta la
strategia del costituendo Distretto Territoriale della Provincia di Siracusa.
Per Destinazione Turistica deve intendersi un insieme di risorse che hanno una capacità di
attrazione per il viaggiatore che è indotto a raggiungerla, dove non sono solo i musei i monumenti o
l’albergo a fare di un territorio una destinazione turistica, ma occorrono soprattutto i servizi e più in
generale occorre una organizzazione del territorio.
Si tratta quindi di mettere a sistema la totalità delle risorse del territorio, in un’ottica di rete, capace
di realizzare e soddisfare le aspettative del turista e, al contempo, di assicurare la sostenibilità
56
economica, ambientale e socio-culturale del territorio, contribuendo alla creazione di prosperità e
sviluppo economico in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo.
L’idea alla base della realizzazione del Distretto Turistico della Provincia di Siracusa parte dalla
considerazione di integrare e convertire le risorse appartenenti al territorio in un’ottica di
valorizzazione turistica sostenibile, capace di trasformare il patrimonio storico, artistico,
architettonico, urbanistico e naturalistico di un comprensorio così ricco, come appunto quello della
Provincia di Siracusa, in risorsa per la crescita dell’economia e della società in esso insediate.
Il disegno strategico è quello di istituire all’interno del territorio un nuovo sistema di relazioni che
integri il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, sia materiali che immateriali, con le
infrastrutture e gli altri settori produttivi ad esso connesse, comunicando all’esterno la preziosità e
unicità del patrimonio, potenziandone il vantaggio competitivo.
Si tratta di creare un disegno organizzativo di medio e lungo termine volto a pianificare una offerta
turistica integrata mettendo a sistema le prerogative degli enti locali e del Pubblico in generale,
con le capacità e le risorse del privato, condividendo obiettivi e strategie, definendo regole e ruoli.
Per fare ciò è necessario perseguire un approccio che si rivela la chiave fondamentale di lettura e di
indirizzo delle conseguenti azioni: l’approccio al “Destination Management e Marketing”
Si tratta di concepire ed organizzare il territorio attraverso modelli manageriali che analizzino e
accrescano il valore dell’offerta locale, costituendo la base per un vantaggio competitivo
sostenibile, sia sotto il profilo socio-economico che ambientale.
Su tali orientamenti, l’approccio strategico ed applicativo del “destination management e
marketing”, permette di analizzare in chiave sistemica le dinamiche territoriali, sia dal punto di
vista della domanda, e quindi dei mercati potenziali di riferimento, che delle componenti
dell’offerta locale. L’obiettivo è quello d’identificare politiche efficaci per la gestione sostenibile e
la “promo-commercializzazione” del “prodotto territorio”.
Sotto il profilo meramente turistico, l’azione del Destination Management (DM) può essere
ricondotta alle seguenti quattro dimensioni:
Þ
la generazione di flussi turistici di incoming;
Þ
la gestione dell’immagine e del valore simbolico della destinazione;
Þ
il coordinamento e la gestione delle relazioni con gli stakeholder;
Þ
la valutazione dell’impatto del turismo sul sistema territoriale locale.
57
Attraverso il DM si deve cercare quindi di incrementare, gestire e stabilizzare la capacità di attrarre
flussi turistici negli ambiti territoriali, preservandoli dai pericoli di eccessivo sfruttamento ed
eccesso di carico, si attua un processo comunicativo e promozionale per raggiungere i segmenti
mercati-obiettivo, si approfondiscono le relazioni orizzontali e verticali tra i vari portatori
d’interesse al territorio (tour operator, agenzie viaggi, imprese di trasporto, strutture ricettive,
organizzazioni pubblico-private del settore, ecc.), cercando di integrare al meglio l’offerta
territoriale.
Infine, ma non meno importante, si cerca di monitorare costantemente l’impatto che il flusso
turistico ha sull’ambiente socio-economico e locale, con l’obiettivo di massimizzare il ritorno
economico e ricercare di un equilibrio sul carico sociale ed ambientale secondo i principi di
sostenibilità.
La creazione di un sistema di DM presuppone l’esistenza di un’organizzazione che favorisca
l’interazione tra le varie componenti dell’offerta locale: si tratta dell’organismo di governo del
sistema, la “cabina di regia” dell’intero meccanismo, la cosiddetta “Destination Management
Companies” (DMC) .
Le caratteristiche base che contraddistinguono una DMC sono:
Þ
Þ
Þ
Þ
la rappresentatività degli stakeholder;
la struttura organizzativa;
la struttura finanziaria;
la natura dei processi decisionali.
Tutte queste variabili esercitano un’importanza fondamentale nella scelta della forma istituzionale
e giuridica che deve avere la DMC per garantire lo svolgimento dei compiti rappresentativi ad essa
affidati. L’attuazione del piano strategico dei piani di azione presuppone un mandato politico da
parte dell’organo di governo, per poter essere legittimato ed ottenere eventuali finanziamenti volti a
coprire attività di ricerca di mercato, tutela di risorse e valorizzazione delle componenti dell’offerta
locale.
In tema di accessibilità e mobilità turistica, il Destination Management assume un ruolo sempre più
strategico e funzionale per creare condizioni che riducano l’insoddisfazione della popolazione
residente ed accrescere la percezione di qualità della visita al turista.
58
Ecco che il ruolo e l’obiettivo finale della pianificazione strategica del territorio in tale ambito, è
quello di regolare il “visitor flows” (il flusso di visitatori), riducendo la congestione stagionale dei
centri urbani e l’inquinamento ambientale.
Tali obiettivi di tipo manageriale presuppongono l’esistenza di processi di governance del
territorio, utili ad accrescerne il valore di scambio attraverso:
Þ
Þ
Þ
Þ
Þ
Þ
il coordinamento e l’integrazione delle componenti dell’offerta locale;
la promozione di un’offerta mirata ad intersecare le richieste provenienti dal mercato;
piani di incentivi per gli attori locali ad assumere comportamenti ed iniziative coerenti con il
disegno dell’offerta complessiva;
il miglioramento dell’accesso al territorio, sia sotto il profilo logistico (raggiungibilità) che
prettamente informativo;
il rafforzamento degli elementi di identità che sono in grado di differenziare l’offerta del
territorio rispetto ai territori concorrenti;
l’accrescimento della visibilità sui mercati-obiettivo attraverso adeguate strategie di
comunicazione, di promozione e sostegno alla commercializzazione.
Questi ultimi due punti rappresentano l’obiettivo finale di un’organizzazione capace di riconoscersi
come tale e dare inizio ad iniziative partecipate volte alla sostenibilità dell’offerta ed al
posizionamento nei mercati turistici di riferimento.
Affinché si attivino i processi di governance del territorio gli organi di governo (le
amministrazioni) devono dare l’impulso alla strategia sistemica territoriale. In tal modo si
coinvolgono le imprese e le organizzazioni residenti alla creazione di condizioni base per le azioni
di meta-management che prevedono la creazione di enti pivot, la messa in campo di incentivi,
l’emanazione di norme e regolamenti e di interventi diretti nel territorio.
E proprio in tal senso si ricollega il ruolo svolto dalla Provincia Regionale di Siracusa nel processo
di costituzione del Distretto Turistico Territoriale della Provincia di Siracusa.
59
3.2 GLI ASSI DELLA STRATEGIA DEL DISTRETTO
Il distretto territoriale della Provincia di Siracusa ha articolato il suo piano di sviluppo turistico in 5
assi strategici da cui discendono azioni ed attività specifiche. Al fine di conferire flessibilità al piano
di sviluppo turistico, in chiave di efficacia e di efficienza, il distretto ha previsto inoltre la
possibilità di variare in corso d’opera le azioni predisposte, potenziandone alcune o viceversa
ridimensionandone altre, in base alle esigenze specifiche.
Tutte le azioni sono caratterizzate da valori trasversali tali da garantire qualità e coerenza all’intero
piano. Alcune delle azioni previste hanno poi carattere intersecante, nel senso che seppure inserite
nell’ambito di uno specifico asse potranno essere attivate per iniziative specifiche preventivate in
altre.
Asse 1: I Turismi
Asse 1
I Turismi
Azione 1.1
Azione 1.2
Azione 1.3
Turismo culturale, religioso e
scolastico
Turismo naturalistico,
balneare, enogastronomico
Turismo congressuale,
sportivo
60
Asse 2: Qualificazione e Riqualificazione Turistica
Asse 2
Qualificazione e
riqualificazione
turistica
Azione 2.1
Riqualificazione alberghiera
ed extralberghiera
Adeguamento delle strutture
recettive
Azione 2.2
Formazione
Azione 2.3
Qualità
Azioni formative per gli
operatori del distretto. La
cultura dell’accoglienza ed i
servizi del territorio.
Politiche volte a migliorare la
cultura dell’accoglienza e la
qualità sia dei prodotti che
dei servizi offerti
Asse 3: Ambiente
Asse 3
Ambiente
Azione 3.1
Supporto tecnico e
coordinamento alle imprese
turistiche in ambito
ambientale ed energetico
Azione 3.2
Fruibilità
Sviluppo di linee guida sulla
fruibilità dei luoghi
rispettose dell'ambiente
61
Asse 4: Infrastrutturazione
Asse 4
Infrastrutturazione
Azione 4.1
Collegamento viario per il
miglioramento della
fruizione dei siti turistici
sensibili
Azione 4.2
Servizi a supporto della
portualità turistica e
crocieristica
Azione 4.3
Greenways
Turismo on demand e
mobilità sostenibile
Asse 5: Identificabilità e Comunicazione
Asse 5
Identificabilità e
Comunicazione
Azione 5.1 Identità
Azione 5.2 Comunicazione
Azione 5.3 Riconoscibilità
Valorizzazione e la
promozione del marchio
territoriale identificativo
Pubblicità, Portale web
multifunzione 3.0,
Piano degli eventi,
Internazionalizzazione
Brand concept,
Merchandising, Governance
e Rilevazione statistica,
Sistema Info Point
62
63
4. PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE AZIONI DI SVILUPPO
4.1 ASSE 1: I TURISMI
L’Asse 1 individua ed identifica le tipologie di turismo che il Distretto Turistico della Provincia di
Siracusa può offrire ai propri visitatori.
Nell’ottica strategica del confezionamento di una offerta completa ed integrata di tipologie
turistiche, vengono messi in evidenza 3 Assi principali che individuano i tematismi di riferimento.
A monte di tale differenziazione, è comunque propedeutico effettuare un adeguato studio di
posizionamento che permetta di conoscere l’attuale posizionamento del Distretto Turistico rispetto
ai principali benchmark di riferimento in ambito turistico, e con una adeguata differenziazione dei
tematismi.
Tale azione, di realizzazione immediata, risulta strategica per individuare le linee di intervento più
opportune rivolte al miglioramento del posizionamento del distretto ed allo sviluppo socio
economico del territorio della provincia di Siracusa.
Ai fini della nostra analisi, tale azione viene ricompresa tra i costi e gli investimenti dell’Asse 1.
Azione 1.1 Turismo culturale, religioso e scolastico
a) Turismo culturale
Il turismo culturale nelle città d’arte è probabilmente il primo prodotto turistico registrato, risalendo
al Grand Tour. Alcuni dei centri urbani che sono tuttora dei punti fermi di questo genere di turismo
(Parigi, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Siracusa ecc.) erano tappe di un tour delle città d’arte già
nel Settecento.
Nonostante la sua solidità, lo sviluppo e il cambiamento del consumo turistico ha tuttavia generato
due importanti evoluzioni che riguardano le città d’arte:
64
1. il turismo culturale si è articolato e segmentato in modo tale che la visita alle città d’arte è
diventata solo una delle sue possibili articolazioni
2. anche le motivazioni per visitare le città si sono evolute e chi fa turismo nei centri urbani lo
fa per ragioni anche molto diverse dalla visita ai monumenti/musei (shopping, eventi teatrali
o musicali, eventi sportivi, ecc.)
3. anche per effetto di quanto riportato sopra, la tipologia e il numero di “città d’arte” è
cambiato, evolvendo sensibilmente rispetto alle 6-7 mete tradizionali.
Questi mutamenti hanno anche portato ad una maggiore precisazione del concetto di turismo
culturale, che non è più tanto visto in un’ottica da offerta (centri urbani di dimensioni medio-grandi
con un’offerta artistica rilevante) ma più vicino ad un approccio da “domanda”: si è quindi sempre
più portati a distinguere:
·
il circuito dei centri urbani “minori”, caratterizzati da:
Ø un numero di arrivi contenuto
Ø attirano come mete indipendenti una domanda turistica prevalentemente business
Ø attirano domanda leisure prevalentemente in connessione ad un altro grande attrattore o ad
un circuito di altri centri urbani minori
·
i grandi attrattori del turismo urbano, in grado di mobilitare da soli per motivi leisure un numero
rilevante di turisti internazionali
Questa suddivisione ed evoluzione presenta alcuni rilevanti vantaggi, soprattutto per il nostro
territorio:
·
definisce in modo più preciso il contesto competitivo delle diverse tipologie di città, evitando
confronti inutili e anche fuorvianti tra “corazzate” come Parigi, Londra, Roma, Venezia;
·
permette una programmazione dello sviluppo turistico e degli interventi necessari che tenga in
conto esigenze molto diversificate;
·
consente di rispondere in modo più adeguato alle esigenze della domanda, proponendo prodotti
di turismo urbano/culturale più adatti alle richieste.
In tale contesto il turismo culturale offerto dal territorio della Provincia di Siracusa si inquadra
perfettamente in quelle ottiche gestionali che consentono di inquadrare il fenomeno di “destination”
e di proporre e validare tutte le considerazioni strategiche generali espresse in precedenza.
65
Il territorio della Provincia di Siracusa non può che porre al centro delle proprie strategie il tema
delle risorse per il turismo, nella sua accezione più ampia, a partire dagli elementi di maggior valore
del proprio patrimonio.
La Provincia di Siracusa annovera tre città inserite come patrimonio dell’umanità dall’Unesco cioè
Siracusa e la Necropoli di Pantalica e le città di Noto e Palazzolo Acreide per il Barocco.
Se da una parte, la distribuzione dei beni archeologici e monumentali attualmente fruibili e
maggiormente valorizzati si caratterizza per la prevalente localizzazione nel capoluogo e negli altri
siti UNESCO e lungo la fascia costiera, dall’altra il territorio provinciale offre una dotazione di beni
culturali e ambientali altrettanto ampia nelle aree interne.
A questa condizione corrisponde un’offerta complessiva di attrezzature e servizi turistici
estremamente concentrata in poche località. Appare pertanto evidente la necessità di rafforzare
l’offerta di queste attrezzature attraverso azioni mirate a offrire un sistema di infrastrutture coerente
con la dotazione di beni culturali fruibili.
Obiettivi
La strategia territoriale deve guardare quindi al sistema complessivo dei siti archeologici e dei beni
architettonici (del barocco e non solo), integrando la fruizione delle risorse maggiormente
conosciute, concentrate nell’area del capoluogo e lungo la costa, con quella dei siti minori e del
patrimonio diffuso nel territorio, al fine di rendere quanto più articolate e diffuse possibile le attività
legate al turismo culturale.
Nella Provincia di Siracusa, il settore turistico è ancora al di sotto delle possibilità offerte dalla
singolarità e densità di risorse, archeologiche e monumentali, presenti sia nelle città che nel
territorio. Esso quindi può essere ulteriormente sviluppato, potenziando l’integrazione dell’intero
sistema delle attività connesse. Per raggiungere questo obiettivo occorre puntare su forme di
sviluppo ad alto contenuto informativo, basate sulla cultura e le risorse umane e centrate sulla
sostenibilità ma che richiede la definizione di una coerente politica territoriale. In parallelo, è quindi
necessario promuovere anche azioni indirette, come la creazione di strutture per la formazione
professionale e per la diffusione della cultura della conservazione e della valorizzazione dei beni,
razionalizzando un’offerta oggi fin troppo ridondante.
66
b) Turismo religioso
La storia religiosa di Siracusa, affonda le sue radici nei primissimi secoli cristiani (come scritto
negli Atti degli Apostoli). Una storia testimoniata dalle Catacombe di S. Giovanni che arriva fino ai
giorni nostri, impreziosita dall’evento della Lacrimazione, nel cui ricordo è stato innalzato il
Santuario, dedicato alla Beata Vergine delle Lacrime, consacrato dal Santo Padre Giovanni Paolo II.
La storia religiosa di Siracusa, si scopre non solo con semplici visite a chiese e monumenti ma, si
può assaporare l’anima cristiana della città, figlia del sangue dei primi cristiani e in particolare della
martire e patrona S. Lucia.
Meritevoli di attenzione, anche, la Cattedrale, il Museo e la Cappella dedicati a S. Lucia (Patrona di
Siracusa) e le chiese di S. Giacomo ai Miracoli e di S. Martino.
La stupefacente rapidità di adeguamento del sistema dell’accoglienza religiosa dell’area di Siracusa
si tende a configurare come caso relativamente isolato individuabile come modello di riferimento
per il processo di sviluppo e modernizzazione del turismo culturale e religioso.
A Siracusa le comunità pastorali, valorizzando l’operato degli enti locali, hanno saputo cogliere le
opportunità offerte da un costante aumento dei flussi turistici legati a un turismo culturale
prevalentemente di tipo archeologico-culturale e in gran parte dipendente dalla stagione delle
rappresentazioni di teatro classico nell’area archeologica.
Le forme del pellegrinaggio tradizionale, che a Siracusa sono legate al Santuario della Madonna
delle Lacrime, non appaiono determinanti nello sviluppo turistico, mentre risultano ben integrate nel
turismo culturale, archeologico e teatrale. Le strutture ricettive cattoliche sono in grado di sostenere
la domanda culturale dei propri ospiti e, in determinati casi, tendono a incentivare la piena
integrazione dei flussi di turisti e pellegrini, offrendo loro programmi di turismo culturale che
favoriscono un allungamento dei periodi di soggiorno. Tale tendenza è maggiormente evidente nelle
strutture più grandi e recenti o che più di recente sono state oggetto di investimenti e restauri, già
indirizzati verso un ampliamento della ricettività.
Parallelamente sorprende la mancanza di ricaduta turistica del principale evento di devozione
popolare della città. Le celebrazioni dedicate a Santa Lucia non sembrano infatti implicare un
sostanziale aumento di presenze nelle strutture e non paiono capaci di attrarre turisti, sia nelle forme
organizzate sia nelle forme elitarie o intellettuali di turismo folcloristico. Tale situazione appare
ancor più sorprendente rispetto alle celebrazioni catanesi per Sant’Agata, che costituiscono un
evento capace di richiamare, oltre agli originari residenti in altri comuni italiani, diverse e lontane
67
comunità locali. Un coordinamento più stretto tra i tradizionali aspetti devozionali della festa e
l’offerta di eventi culturali integrativi sosterrebbe il processo di sviluppo turistico rafforzandone le
caratteristiche di turismo religioso-culturale integrato e compenserebbe d’altra parte il peculiare
sviluppo del turismo archeologico-culturale concentrato nel periodo delle rappresentazioni teatrali.
c) Turismo scolastico
Il turismo scolastico è un settore con una domanda potenziale di 2,7 milioni di studenti per oltre
130.000 classi fra istituti di secondo grado (statali e privati). 1,3 milioni sono gli studenti delle
scuole medie superiori che nell’anno 2007/2008 hanno effettuato un viaggio di istruzione, per un
fatturato di 375 milioni di euro (dati Osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club
Italiano).
In un momento di crisi economica come quello attuale il turismo scolastico rappresenta, per le
strutture ricettive e per l’offerta turistica nel suo complesso, un’importante occasione di
destagionalizzazione.
La scelta del distretto “Siracusa e Val di Noto” di attenzionare il turismo scolastico è nata dalla
consapevolezza di poter promuovere un territorio ricco di risorse storiche, artistiche ed ambientali,
capace di soddisfare molti degli interessi che motivano le visite e le gite di istruzione.
Gli itinerari sono da intendere non solo sotto il profilo geografico, ma soprattutto come “temi”, che
valorizzano l’importanza e la varietà di offerte presente in questa provincia.
L’obiettivo, oltre a promuovere il territorio, è anche quello di creare occasioni di studio e di
approfondimento e di favorire tutte le modalità didattico-educative che contribuiscono a rendere
davvero utile ed efficace il turismo scolastico.
Difficilmente un territorio come la provincia di Siracusa la si capisce in un giorno: e se si cade nella
rete del suo fascino bisognerà ritornare costantemente.
Pertanto, questa tipologia di turismo rivolta in favore dei giovani, è ispirata dalla convinzione che la
pratica turistica sia un importante canale attraverso cui passa il processo di crescita culturale e civile
e contribuisca perciò a trasferire la curiosità e il fascino che determina la voglia di parlar bene del
territorio e farlo visitare dai genitori e dagli amici.
E’ la chiave per far apprezzare ai giovani le bellezze del territorio, anche quelle meno conosciute, in
grado di fornire stimoli a livello educativo e didattico.
68
Azione 1.2 Turismo del paesaggio culturale e dei centri minori
Il turismo del “paesaggio culturale” è una delle forme in cui si declina il turismo culturale. E’ forse
maggiormente conosciuto nella definizione più diffusa di turismo del “territorio”.
Alcune caratteristiche distinguono il turismo del paesaggio culturale da altre forme di turismo
culturale:
ü il contesto in cui avviene coinvolge prevalentemente o esclusivamente centri d’arte minori o
comunque con caratteri di urbanizzazione contemporanea non particolarmente evidenti e
“agro-eco-paesaggi” (paesaggi in cui l’evoluzione biologica e quella culturale hanno subito
un processo coevolutivo, adattandosi l’una all’altra);
ü rappresenta un turismo itinerante, che predilige circuiti, itinerari o forme di turismo hub
(pernottamento in una località, da cui poi si raggiungono altri centri circostanti): si sceglie
invece un’area, al cui interno poi individuare una o più basi logistiche per il pernottamento,
a seconda dell’itinerario che deciderà di intraprendere (area-specifica);
ü preferisce sistemazioni tipiche, come ville, agriturismi, ecc. o hotel con caratteri di tipicità;
ü è interessato a diversi aspetti ed esperienze del territorio (dall’enogastronomia alla visita al
museo, dal parco naturalistico all’artigianato al mercatino dell’antiquariato);
ü è un turismo che, proprio per le sue caratteristiche, tende ad informarsi prima di fare la
vacanza e in maniera più dettagliata di quanto non avvenga per altre tipologie di consumo
turistico.
All’interno di questa macro tipologia di turismo rientrano quindi una serie di prodotti turistici, che
si distinguono a seconda dell’accento prevalente che assume, nella motivazione o nell’esperienza
concreta di vacanza uno degli elementi (ruralità, vino, gastronomia, centri minori, ambiente, ecc.) e
del mezzo di “trasporto” utilizzato (bicicletta, cavallo, ecc.).
La motivazione alla base di tale tipologia di turismo non è comunque ravvisabile in singoli attrattori
turistici quanto piuttosto nell’insieme di caratteristiche ambientali, socioeconomiche, culturali, che
identificano e distinguono una determinata area.
Questa tipologia di turismo è articolabile nei seguenti segmenti:
ü itinerari dei centri minori
ü itinerari delle dimore storiche
ü turismo rurale
69
ü cicloturismo
ü equiturismo
ü hub tourism
La lunga storia che caratterizza il territorio siracusano ha lasciato un insieme di città minori dotate
di centri storici e di testimonianze storicoartistiche di grande valore, due delle quali, Noto e
Palazzolo Acreide, nel 2002 hanno ricevuto il riconoscimento dell’Unesco. Questi centri, insieme
alla maggior parte delle città minori della Provincia, costituiscono un patrimonio di risorse rilevante
e tanto interessante quanto quello della città capoluogo, perché meno soggetto a concorrenza in
termini di potenzialità di fruizione turistica.
Attualmente, questo patrimonio di realtà urbane ricche di valori monumentali e archeologici,
nonostante la crescente attenzione a cui è sottoposto, appare ancora poco conosciuto e fuori dal
circuito dei tradizionali itinerari turistici.
Esso è comunque destinato ad una tipologia di nicchia di visitatori, desiderosi di sperimentare
esperienze alternative rispetto al turismo standardizzato. Le nuove occasioni di fruizione del
territorio devono trovare nel Piano un assetto capace di contribuire ad orientare una potenziale
domanda turistica di qualità.
Ad esempio, l’offerta museale al di fuori del capoluogo è assolutamente insufficiente con ben 14
comuni del tutto privi di strutture museali e un numero molto limitato di siti archeologici aperti al
pubblico al di fuori del capoluogo.
Obiettivi
L’obiettivo del Piano, per i centri minori, sarà quindi l’attrazione di questa tipologia di visitatori,
integrando le iniziative del settore turistico e ricettivo locale con le politiche degli enti locali e con
le strategie di sviluppo complessive del territorio provinciale.
Azioni
Ø promuovere un modello di fruizione a basso impatto e altamente regolato per la ricettività
alberghiera, mediante iniziative quali la ricettività alberghiera diffusa (reti di B&B,
iniziative paese albergo, ecc);
Ø migliorare l’offerta museale e più in generale di fruizione del patrimonio culturale nei centri
minori in modo da potenziarne l’attrattività e da rendere più complessa l’offerta di fruizione
turistica.
70
Azione 1.3 Il patrimonio diffuso
Il patrimonio minuto di beni archeologici, monumentali e delle testimonianze delle attività agricole
e produttive come, ad esempio, il sistema delle opere realizzate in pietra a secco, fragile e spesso
poco conosciuto, costituisce una ricchezza unica e preziosa del territorio provinciale. Anche in
questo caso, il valore di questi beni è stato riconosciuto a livello mondiale con l’inserimento nella
lista del Patrimonio Unesco avvenuto nel 2004, seppure limitatamente alla necropoli di Pantalica.
In particolare, molti dei siti archeologici e non solo, sono attualmente soltanto gravati da vincoli
senza che sia stato compiuto un ulteriore sforzo finalizzato all’indispensabile promozione attraverso
forme tutela attiva.
Anche la dotazione di beni isolati costruisce un patrimonio cospicuo e diffuso sul territorio
provinciale.
Ancora più consistente è la dotazione di beni archeologici già assoggettati a vincoli o soltanto
individuati dalle istituzioni competenti.
Tuttavia, le possibilità di fruizione dei beni isolati, nonostante essi siano stati oggetto di un numero
consistente di progetti di conoscenza e valorizzazione, sono ancora piuttosto limitate.
Contenuti
La valorizzazione di questo patrimonio culturale diffuso non può prescindere da un’attenta
considerazione del contesto in cui tali beni ricadono, che sovente è di rilevante pregio naturalistico.
Il perseguimento degli obiettivi di tutela e valorizzazione del patrimonio diffuso dovrà essere
raggiunto mediante strumenti di pianificazione di maggiore dettaglio.
Azioni
ü Individuazione di massima delle aree da assoggettare, nel rispetto delle competenze degli enti
preposti, a forme di tutela differenziata. All’interno di queste aree è compresa una quota
consistente degli elementi costitutivi del patrimonio diffuso ed è possibile definire le modalità di
fruizione di tali beni che includeranno la costituzione di itinerari di visita che tengano in
considerazione le caratteristiche intrinseche di tali beni (come ad esempio l’epoca storica dei
siti) in rapporto al contesto;
71
ü Individuazione di larga massima dei percorsi da destinare alla mobilità dolce che tenga in
dovuta considerazione le presenze di tali beni, favorendo anche una nuova cultura di
salvaguardia e valorizzazione delle opere in pietra a secco attraverso attività di comunicazione e
promozione dei percorsi turistici e culturali correlati.
ü Incrementare l’accessibilità di tali beni e la concreta possibilità di essere visitati attraverso
l’attuazione del sistema della rete ecologica e dei percorsi di mobilità dolce. Un’adeguata rete
ecologica garantirà inoltre le condizioni per istituire un sistema di usi del territorio rispettoso
delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche, creando in tal modo i presupposti per una
migliore tutela e conoscenza di tali beni. A tal fine sarà necessario nel caso di beni archeologici
definire, di concerto con la Soprintendenza, regole che consentano, ad esempio, l’effettuazione
di nuove campagne di scavo, utili a meglio individuare i perimetri delle effettive aree
archeologiche, ma allo stesso tempo a minimizzare l’impatto di tali interventi sui valori
ambientali e sulle attività agricole qualora presenti.
Cicloturismo, equiturismo, ecc., invece, si distinguono qui da quelli praticati nell’ambito del
turismo sportivo o del turismo naturalistico proprio per la diversa matrice centrale dell’esperienza:
nell’ambito del cicloturismo sportivo il centro, elemento fondante dell’esperienza, è infatti una
prestazione di qualche tipo a carattere sportivo (anche semplicemente in sfida con se stessi), mentre
nell’ambito del naturalistico la bicicletta o il cavallo vengono utilizzati con lo scopo principale di
scoprire alcune aree naturalistiche.
Azione 1.4 Turismo naturalistico, balneare ed enogastronomico
a) Turismo naturalistico
Il turismo naturalistico ed ambientale è un fenomeno sfaccettato ed in forte crescita, sia dal lato
della domanda che dell’offerta. Secondo la definizione fornita nel terzo rapporto Ecotur il turismo
natura è una tipologia turistica nella quale il turista è un consumatore di aree verdi e di aree protette,
la cui motivazione alla vacanza è rappresentata dall’osservazione e dall’apprezzamento della natura
e delle culture tradizionali e il cui comportamento è caratterizzato da un “continuum” di elementi
ambientali e culturali non facili da distinguere e non di rado poco differenziato.
Si tratta, quindi, di un turismo che fa del contatto con l’ambiente e la natura e dello stare all’aria
aperta i suoi scopi principali, cui si collegano una serie di motivazioni secondarie, ma non meno
72
importanti, che vanno dal fare una semplice passeggiata, all’escursionismo, alla pratica di attività
sportive (trekking, equitazione, mountain bike, ecc.), a motivazioni didattico-culturali (conoscenza
delle specie animali e vegetali, birdwatching, ecc.) alla degustazione dei prodotti tipici del territorio.
La linea del turismo naturalistico si articola, quindi, in una serie di prodotti:
ü relax e contatto con la natura
ü passeggiate ed escursionismo
ü attività sportive (trekking, cicloturismo, equitazione, scalate, ecc.)
ü attività didattico-culturali (birdwatching, osservazione flora e fauna, ecc.)
ü enogastronomia e valorizzazione tradizioni locali
ü visita ad attrattori culturali o centri minori
In tale articolazione il territorio della provincia di Siracusa si presenta con una vasta offerta di
prodotti turistici, dove l’escursione naturalistica diventa un elemento di fruizione integrata del
territorio, che include natura, cultura, enogastronomia, prodotti tipici, ecc. e che tende a rientrare in
un’esperienza simile alla tipologia “Paesaggio culturale”.
Il patrimonio naturale e naturalistico è costituito da un sistema articolato di riserve naturali, biotopi,
zone umide, laghi, fiumi la cui dorsale ecologica mantiene per lo più la direzione Ovest-Est,
seguendo il corso delle valli scavate dai fiumi, tra cui, in maniera particolarmente evidente, l’Anapo
e il Cassibile. Rispetto a tale orientamento, fanno eccezione le Saline di Siracusa, e l’Oasi di
Vendicari, che seguono il senso della costa, distribuendosi lungo il litorale costiero, nella zona
territoriale a maggiore diffusione insediativa di seconde case.
In relazione alla distribuzione territoriale delle aree di interesse ambientale e al modello di gestione
delle politiche di conservazione della natura in atto, risulta estremamente debole il coordinamento
coerente tra le diverse tipologie di aree tutelate e la necessità di estendere a regime di tutela altre
aree ugualmente interessanti sotto il profilo naturale. Tale condizione trova una diretta rispondenza
nella necessità di integrare il modello attuale di tutela tanto nella prospettiva di promuovere
l’istituzione di un sistema di gestione integrato, quanto nella costruzione della rete ecologica
provinciale, facendo particolare riferimento al sistema di connessioni ecologico-funzionali e
ambientali tra le aree interne e le zone umide costiere. Tale prospettiva rende ancor più necessario il
coordinamento delle politiche di tutela tra gli enti preposti alla gestione delle aree e le
73
amministrazioni comunali nella direzione di attivare percorsi di tutela alternativi a quelli tra
tradizionali di tipo vincolistico, che incidano direttamente nelle politiche e negli strumenti di
governo del territorio.
b) Turismo balneare
Il turismo balneare continua ad essere il tipo di prodotto turistico più richiesto a livello
internazionale, sebbene negli anni la sua natura abbia subito alcune modificazioni: a partire dagli
anni ’90, per effetto di nuove abitudini, mutamenti socio-demografici, ecc. si è affacciato nel
mercato un nuovo tipo di turista balneare, le cui esigenze in realtà non sono molto diverse da quelle
del “vecchio” turista, ma che presenta tuttavia alcuni comportamenti distintivi.
La “voglia di sole” si è evoluta infatti da una ricerca di un clima mite e di alcune attrattive in una
più estensiva ed intesa ricerca dell’esotico offerto da luoghi considerati periferici rispetto ai centri
dell’attività economica, sociale, politica, etc.
Connesso a questo, il “nuovo” turista e maggiormente esigente in termini di bellezza, paesaggio e
cura dell’ambiente che lo circonda.
In tale contesto il territorio della provincia di Siracusa si presenta come scenario ideale per
soddisfare le aspettative del cliente.
Diversamente dal caso della frequentazione turistica mossa dall’offerta di carattere culturale, la
risorsa balneare riconosce al territorio della provincia di Siracusa lo status di destinazione finale del
movimento turistico.
La fruizione della risorsa balneare può essere riferita alle seguenti componenti di domanda
· un turismo di prossimità, che occupa le seconde case affacciate su buona parte
dell’estensione litoranea del territorio (i residenti nelle aree limitrofe)
· un vero e proprio movimento turistico sistemato nelle strutture ricettive della costa, in
particolare a ridosso della città di Siracusa.
L’organizzazione della vacanza è ascrivibile alla iniziativa individuale, con riferimento alla
clientela degli affitti delle seconde case e delle strutture extralberghiere della tipologia dei
campeggi. In questo caso il principale mezzo di persuasione per la scelta finale della destinazione
Siracusa risulta la raccolta di indicazioni scaturite da esperienze testimoniate.
74
La domanda turistica della componente alberghiera e dei villaggi consuma una proposta acquistata
direttamente dalle organizzazioni turistiche o con il tramite delle agenzie.
Le presenze turistiche risultano concentrarsi in misura preponderante nei mesi di luglio e agosto,
nonostante uno standard di condizioni climatiche favorevoli prolungate.
Azioni specifiche per il turismo balneare
· miglioramento della situazione delle spiagge che vada nella direzione di ridurre la
percezione di urbanizzazione eccessiva delle stesse;
· recupero degli ambienti urbani attraverso il potenziamento delle aree verdi, sia nel centro sia
presso le spiagge,
· potenziamento della sensibilizzazione ambientale (attualmente buona in alcune aree
inferiore in altre);
· incentivi allo sviluppo di prodotti innovativi che vadano ad integrare quello balneare puro;
· incentivi allo sviluppo di iniziative di valorizzazione della tradizione del mare ed
enogastronomica.
· potenziare la specializzazione delle strutture su alcune tipologie di segmenti turistici, in
particolare le famiglie e coloro che vogliono unire al mare la pratica sportiva;
· creazione di un marchio di destinazione “per bambini” anche regionale da assegnare alle
località che soddisfino dei requisiti stabiliti da un disciplinare specifico;
· stimolare una specializzazione delle strutture ricettive per segmento e prodotto;
· stimolare la creazione di rapporti di filiera o di rete che permettano alla destinazione di
offrire alcuni servizi e iniziative per i bambini (corsi, trekking, ecc.).
c) Turismo enogastronomico
Il turismo enogastronomico è un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre
crescente di ''appassionati'', alla ricerca di sapori e di tradizioni autentiche. In questo frangente,
infatti, il cibo assume un ruolo nuovo, diventando il vettore di una cultura e di valori saldamente
legati al proprio territorio ed alle proprie radici.
Una forma di turismo culturale, tematico, integrato e sostenibile, in cui lo spirito del luogo si
assapora nel piatto e si indaga nella visita del territorio e dell'azienda di produzione: il turismo
75
enogastronomico è una vera risorsa per l'economia e la riscoperta (sensoriale) degli spazi
geografici.
Il turismo enogastronomico attualmente rappresenta la marcia in più degli scenari turistici del futuro
prossimo e remoto.
Lo dimostrano le statistiche di partecipazione a saloni, workshop, borse, fiere che hanno aderito a
questo nuovo filone e che si moltiplicano ovunque.
Le preparazioni culinarie e i vini tradizionali, sedimentati nella civiltà italiana del mangiare e del
bere attraverso secolari rielaborazioni, diventano protagonisti principali dell’appropriarsi delle
fragranze, degli odori, dei sapori sani e genuini, in grado di costituire motivazione primaria di un
viaggio.
Una recente indagine mirata ha rivelato che l’Italia è conosciuta:
·
da oltre il 10% della popolazione mondiale per il cibo;
·
dal 4% per il vino, che rappresenta un legante anche per gli altri prodotti alimentari tipici e
di qualità ed è più facilmente veicolabile come messaggio legato ad un’ immagine di
moderata trasgressione, abbinante vacanza e piacere.
Il cibo è cultura: la degustazione di un ottimo vino o di un saporito piatto tipico rappresenta una
chiave sicura per entrare in contatto con un territorio, per conoscerne il patrimonio storico e
artistico, per capirne le tradizioni.
La provincia di Siracusa vanta un pluralità di produzioni di qualità riconosciuta:
in particolare, tra le produzioni DOP e IGP vi sono:
Þ
L’Arancia Rossa di Sicilia
Þ
Il Limone di Siracusa
Þ
L’Olio di Oliva Monti Iblei
Þ
Il Pecorino Siciliano
Þ
Il Pomodoro di Pachino
Þ
Il Formaggio Ragusano
76
Tra i vini IGT:
Þ
Il Vino Sicilia
Rientrano, invece, tra le produzioni vinicole DOC:
Þ
Il Vino Eloro
Þ
Il Vino Noto
Þ
Il Moscato di Siracusa
Pertanto, appare come insostituibile nello sviluppo delle specificità territoriali della provincia il
ruolo multifunzionale dell’agricoltura, in cui i valori produttivi, ambientali, paesaggistici e culturali
sono strettamente integrati.
Il distretto propone quanto segue:
Ø riconoscere e valorizzare la multifunzionalità, delle aree interne per arrestare i negativi trend
demografici ed economici che da troppo tempo colpiscono le aree agricole e per innescare
processi di sviluppo compatibile che incentivino le vocazioni del territorio per le produzioni
agricole di qualità. Ciò deve avvenire sopratutto in quelle aree che, anche in ragione di
caratteristiche orografiche particolari, hanno conservato un alto grado di naturalità;
Ø promuovere una maggiore integrazione tra le diverse politiche agricole proposte dalle
competenti istituzioni regionali, nel quadro delle azioni di sostegno e indirizzo nazionali ed
europee. Tali politiche, in parte già avviate grazie anche ai numerosi interventi di
programmazione negoziata già attivati sul territorio, si sono tradotte in azioni che non sono
state affiancate da adeguate e complessive strategie territoriali.
All’interno di tale scenario il distretto deve svolgere un ruolo di mediazione e di coordinamento
delle differenti istanze, individuando i contesti più adatti alla localizzazione di quelle azioni che, per
la loro particolare natura non strettamente pianificatoria, si prestano ad essere attuate tramite
l’interazione con gli strumenti di programmazione negoziata.
Questo obiettivo deve essere attuato in stretta correlazione a quello del recupero del patrimonio
diffuso di beni archeologici e monumentali e delle architetture rurali legate alle aree agricole.
77
Azioni specifiche per il turismo enogastronomico
· prospettare e promuovere lo sviluppo di attività agricole e produttive di qualità e potenziare
pratiche agricole multi-obiettivo, anche in connessione alle possibilità legate alla
realizzazione di circuiti di turismo di qualità nei centri minori e negli insediamenti sparsi nel
territorio. In particolare le azioni dovranno essere orientate a:
· incrementare la qualità dei prodotti, legati alle peculiarità territoriali, altrove non
riproducibili, prevalentemente nei settori agrumicoli, vitivinicoli ed olivicoli;
· incentivare i marchi esistenti e la costituzione di nuove filiere produttive;
· minimizzare gli impatti sull’ambiente e sul paesaggio, attraverso la definizione di linee
guida di intervento sulle modalità di costruzione delle attrezzature a servizio
dell’agricoltura;
· valorizzare tradizioni e consuetudini locali, legate alle produzioni tipiche da destinare sia ai
mercati tradizionali che a settori turistici di nicchia (associazioni eno-gastronomiche), ai
circuiti di turismo scolastico (fattorie didattiche) ed alla promozione delle attività artigianali;
· valorizzare il paesaggio agrario, anche in relazione alla promozione di contesti ambientali e
paesaggistici di particolare pregio legati a fatti storici, ad ambientazioni letterarie o a feste
religiose e tradizioni locali;
· utilizzare al meglio il comparto extra-alberghiero che esprime una crescente tendenza verso
un turismo basato su una concezione personalizzata contrapposta al turismo di massa;
· innalzare il grado di accessibilità diffusa in queste aree attraverso la razionalizzazione del
patrimonio infrastrutturale esistente, il potenziamento del trasporto pubblico e la
proposizione di forme di mobilità alternativa basate su itinerari di tipo turistico a valenza
paesaggistica
· creare percorsi specifici dei Sensi e dei Sapori rivolti ai non vedenti, agli ipovedenti e ai non
udenti, ed ai disabili in genere, per favorire la piena fruibilità dei prodotti del territorio
Azione 1.5 Turismo congressuale e sportivo
a) Turismo congressuale
Il turismo congressuale rappresenta uno dei prodotti della linea del turismo business in generale.
Rispetto al turismo d’affari in senso stretto, questa tipologia risulta molto sensibile all’andamento
del ciclo economico. In particolare, nelle fasi di crisi l’effetto negativo risulta pressoché immediato,
78
soprattutto per gli eventi che coinvolgono il settore privato, in quanto le aziende tendono a tagliare i
costi non necessari.
L’importanza e il peso di tale tipologia vanno analizzati non tanto dal lato dei volumi di domanda
(che risultano di nicchia rispetto al turismo per viaggi d’affari e ad altri segmenti di turismo in
generale), quanto da quello del fatturato e quindi del comportamento di spesa dei turisti, che risulta
mediamente più elevato di altri segmenti.
Valore rilevante, inoltre, assume l’indotto che specificatamente la domanda congressuale alimenta
rispetto al turismo per viaggi d’affari individuali (si pensi alle attività post-congress), grazie anche
ad una filiera produttiva specializzata.
Dal punto di vista delle destinazioni, soprattutto quelle caratterizzate da accentuata stagionalità,
l’ospitalità di congressi e convegni può contribuire ad allungare la stagione e a favorire un maggiore
tasso di utilizzo delle strutture ricettive. La presenza di turisti congressuali può essere anche
l’occasione per la destinazione di farsi conoscere e apprezzare anche per altri elementi di
attrattività, inducendo i visitatori a ritornare in veste di turista leisure oppure a prolungare il proprio
soggiorno oltre la durata del convegno per soddisfare altre esigenze ad esempio di tipo ricreativo o
culturale.
Un altro aspetto da considerare riguarda la crescita del know how che i diversi eventi congressuali
posso generare quale esternalità positiva sul tessuto imprenditoriale, culturale, scientifico e sociale
del territorio che li ospita. Ospitare eventi dedicati ad un dato ambito/settore inoltre garantisce
visibilità ai soggetti promotori e alle realtà che operano nel territorio afferenti quello specifico
settore: tramite l’evento congressuale tali soggetti possono migliorare il livello di riconoscibilità del
proprio brand.
Azioni specifiche per il turismo congressuale
Il concetto guida delle azioni del turismo congressuale dovrà essere quello di motore per mettere in
sinergia e promuovere i valori economico-sociali di alto contenuto qualitativo presenti nel territorio.
La competitività della provincia aretusea risulta potenziata dall’accostamento delle immagini
dell’arte e della bellezza dei suoi paesaggi, con la raffinatezza dei suoi prodotti artigianali, con la
genuinità della sua gastronomia e l’eccellenza del suo vino.
79
Il turismo congressuale è caratterizzato da un profilo di utenza molto esigente che ben si colloca in
questo contesto.
L’offerta “Siracusa” deve essere sempre di alto livello e costantemente rivolta all’innovazione e
dovrà:
•
Mettere in sinergia risorse e progetti dei vari attori che operano nel panorama siracusano per
la qualificazione dell’offerta globale.
•
“Fare sistema” ottimizzando le risorse pubbliche e utilizzare adeguati modelli di
programmazione degli interventi pubblici per supportare quelli privati.
L’obiettivo sarà di sviluppare azioni che integrino l’intera offerta produttiva siracusana creando
modelli operativi che coinvolgano l’intero sistema delle realtà locali per affrontare la competizione
sui mercati di tutto il mondo.
b) Turismo sportivo
Attualmente, molte persone a livello internazionale sono interessate allo sport e molte di queste
persone fanno anche vacanza. Il turismo offre l’opportunità di svolgere un’attività sportiva oppure
di partecipare ad eventi sportivi.
Sebbene il legame tra sport e turismo sia già ben sviluppato, questa combinazione sta acquisendo
sempre maggiore importanza. In particolare, l’attenzione dei mezzi di comunicazione è in crescita
costante e le persone sono sempre più consapevoli degli effetti benefici oltre che ricreativi che ha
l’attività sportiva e anche una vacanza che combina sport, relax e altre esperienze. Inoltre, cresce a
livello internazionale il numero di intermediari e imprese turistiche che organizzano sport tour e,
più in generale, creano prodotti specifici che abbinano sport e turismo.
Dall’altro lato, lo sport genera turismo, nella misura in cui aumentano il numero di visitatori di una
destinazione attratti da un evento sportivo ed alcune persone viaggiano per partecipare ad un evento
come atleti, comitato organizzatore, accompagnatori o giornalisti sportivi.
Il turismo sportivo include tutte le forme di partecipazione attiva o passiva ad un’attività sportiva, in
forma casuale od organizzata, anche per motivi business.
80
Due sono quindi i prodotti principali che vanno considerati, in funzione del tipo di partecipazione:
1. Il turismo delle attività sportive (attivo), che comprende la vacanza sportiva (mono sport o
multi sport) e la pratica di sport in vacanza, a scopo amatoriale. In tale categoria rientrano
tipologie di sport come: ciclismo amatoriale, cicloturismo, sci, trekking/nordic walking,
vela, sport da spiaggia, golf, equitazione, caccia e pesca, sport subacquei, ecc.
2. Il turismo degli eventi sportivi (passivo), che include gli spostamenti per assistere ad un
evento specifico sia per motivi leisure che business (es. il giornalista sportivo), oppure la
partecipazione occasionale ad un evento durante un soggiorno per altre motivazioni, nonché
gli spostamenti degli atleti e degli accompagnatori.
Il turista che fa una visita in una destinazione avendo una di queste motivazioni può fermarsi per la
giornata (escursionista), per un weekend (2-3 notti) oppure per un periodo più lungo. In generale, lo
sport come motivazione principale tende ad essere più facilmente la variabile di scelta di uno
soggiorno breve, piuttosto che di una vacanza lunga, soprattutto quando si tratta di eventi sportivi.
Resta inteso che la vacanza sportiva non ha in genere come unica motivazione la pratica dello sport,
nonostante questa possa esserne la ragione principale. In altre parole, molto spesso i turisti sportivi
tendono a scegliere la destinazione in funzione della possibilità di poter combinare la pratica dello
sport preferito con lo svolgimento di altre attività (es. visite culturali, itinerari enogastronomici,
pratica di altri sport, turismo fitness e benessere, ecc.). Di conseguenza, il prodotto vacanza sportiva
tende ad assumere alcuni connotati simili al prodotto “paesaggio culturale”.
Nel caso, invece, degli amatori di alcuni sport, questi tendono a combinare la partecipazione
all’evento, che rappresenta la motivazione principale alla visita di una data località, con lo
svolgimento di altre attività turistiche a destinazione, soprattutto nel caso di spostamenti sul mediolungo raggio. In questo caso, quindi, l’evento sportivo agisce da volano per la diffusione dei
benefici derivanti dall’organizzazione dell’evento sul territorio.
La provincia siracusana da qualche anno a questa parte, grazie anche agli ottimi risultati ottenuti
dalle squadre sportive locali, nei cosiddetti sport minori (pallanuoto, pallamano, etc.) sta
sviluppando anche il turismo sportivo, tramite l’utilizzo della struttura della Cittadella dello Sport di
Siracusa.
Vengono a svernare in Città squadre provenienti dai paesi dell’Est, approfittando del magnifico
81
clima che offre Siracusa per almeno 10 mesi l’anno.
Altro fatto importante in tale settore è costituito dal recupero del circuito automobilistico che fu
famoso negli anni 50.
Azioni specifiche per il turismo sportivo
· Favorire lo sviluppo di rapporti di “filiera” tra centri sportivi, alberghi, aziende che si
occupano di organizzare e assistere nelle esperienze sportive, guide, ecc;
· Stimolare la specializzazione di alcune strutture ricettive su questo segmento anche
attraverso la creazione di un marchio regionale che promuova poi le strutture che
rispondono a specifici disciplinari;
· Potenziare la comunicazione sul territorio (ed eventualmente sulla regione Sicilia in
generale) come regione di sportivi: in questo, come in altri casi, il momento appare
favorevole offrendo diversi personaggi già conosciuti che possono dare credibilità al
messaggio;
Creare
brochures,
canali
nel
portale,
ecc.
specifici
per
questo
tipo
di
prodotto.
82
4.2 ASSE 2: QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE TURISTICA
Asse 2
Qualificazione e
riqualificazione
turistica
Azione 2.1
Riqualificazione alberghiera
ed extralberghiera
Adeguamento delle strutture
recettive
Azione 2.2
Formazione
Azione 2.3
Qualità
Azioni formative per gli
operatori del distretto. La
cultura dell’accoglienza ed i
servizi del territorio.
Politiche volte a migliorare la
cultura dell’accoglienza e la
qualità sia dei prodotti che
dei servizi offerti
Il secondo asse è relativo all’adozione di azioni e di politiche volte alla qualificazione e
riqualificazione turistica ed a migliorare la cultura dell’accoglienza e la qualità sia dei prodotti che
dei servizi offerti. L’obiettivo è quello di aumentare il grado complessivo di accoglienza del
territorio, di migliorare il livello dei servizi offerti e di favorire la fruizione e l’integrazione del
patrimonio culturale, naturalistico dell’area ai fini turistici.
Il tema della qualità dell’offerta e dei servizi turistici del territorio si intreccia inevitabilmente con
questioni legate alla gestione del distretto turistico e del territorio.
La presenza delle varie amministrazioni comunali, oltre ad un partenariato privato di riconosciuta
qualità, sicuramente garantiscono una gestione del distretto coerente con le necessità del territorio e
soprattutto, con gli interventi di pianificazione, riqualificazione e sviluppo locale già concertati e
programmati, in via di realizzazione nel prossimo futuro.
Ciò nonostante, per la corretta ed efficiente gestione del distretto turistico, in un’ottica soprattutto di
medio e lungo periodo, è necessario dotarsi di strumenti volti a garantire la trasparenza e la qualità
dell’azione.
Tra questi, l’Asse 2 prevede:
1. le azioni di adeguamento e di riqualificazione delle strutture alberghiere ed
extralberghiere, al fini di fornire al turista una immagine di decoro del territorio, nel rispetto
83
sia delle aspettative del cliente che della elaborazione di standard architettonici di
adeguamento delle strutture esistenti rispetto a sistemi di risparmio energetico, costruzioni
con materiali naturali e di provenienza locale, gestione integrata del ciclo dei rifiuti;
2. la messa in campo di azioni formative volte a migliorare la qualità dei servizi erogati dagli
operatori pubblici e privati. Le azioni di formazione, concertate con gli operatori di settore
attraverso una specifica preliminare analisi dei fabbisogni professionali e formativi, sono
rivolte all’aggiornamento dei lavoratori e dei manager del settore turistico e dei beni
culturali del distretto, oltre che all’introduzione di figure innovative, sempre più rivolte
all’utilizzo di sistemi informatizzati in un’ottica di mercato globale;
3. l’adozione di politiche volte alla qualificazione e riqualificazione turistica ed a migliorare la
cultura dell’accoglienza e la qualità sia dei prodotti che dei servizi offerti.
Azione 2.1 Riqualificazione alberghiera ed extralberghiera e implementazione della
rete dei servizi
La creazione di una dimensione ospitale del territorio non può prescindere da interventi di
adeguamento e sviluppo dell'offerta ricettiva, finalizzati al ripristino del decoro del territorio.
Come abbiamo avuto modo di evidenziare nell’analisi SWOT, una dei principali punti di debolezza
per il territorio è rappresentato dallo scarso decoro ambientale.
In tale ottica va appunto ad indirizzarsi questa tipologia di azione che, pur non prescindendo dai
trend in atto che evidenziano una costante evoluzione dell'offerta ricettiva, in linea con i flussi e con
le dinamiche del mercato, trae origine dal limite strutturale dell’offerta attuale, che mostra ancora
una carenza dell'offerta complementare, sia in termini di qualità architettoniche che in termini di
rispetto ed adeguamento ai principi di sostenibilità ambientale.
In questo senso vanno attentamente considerati gli interventi di sostegno e incentivazione dei
processi di ammodernamento e riqualificazione dell'offerta.
Interventi che vanno dunque intesi nell'ottica di collegare sempre più la qualità dell'offerta alla
qualità dei flussi, attraverso idonee azioni di adeguamento e di riqualificazione delle strutture
alberghiere ed extralberghiere, al fini di fornire al turista una immagine di decoro del territorio, nel
rispetto sia delle aspettative del cliente che della elaborazione di standard architettonici di
adeguamento delle strutture esistenti rispetto a sistemi di risparmio energetico; in tal caso una
84
priorità strategica verrà data alle costruzioni con materiali naturali e di provenienza locale ed a
quelle strutture che utilizzano un sistema di gestione integrata del ciclo dei rifiuti.
Allo stesso tempo, si pone l’esigenza di procedere ad un adeguamento tecnologico delle strutture
alberghiere, anche con sistemi di collegamento e trasmissione dati wi-max, soprattutto per quelle
strutture che risultano tagliate fuori dai grandi collegamenti o che non possono sfruttare i supporti
tecnologici della banda larga (si pensi, a puro titolo di esempio, agli agriturismi situati in zone poco
servite o mal collegate a livello di ricezione del segnale.
Risultati attesi
· Riqualificazione del patrimonio alberghiero ed extralberghiero esistente nel territorio
· Immagine unitaria di elevata qualità della struttura
· Integrazione degli interventi di riqualificazione con la sostenibilità eco-ambientale
· Adeguamento tecnologico delle strutture alberghiere ed extralberghiere
· Miglioramento della qualità dei servizi resi nel settore dell’accoglienza turistica
Azione 2.2 Formazione
L’azione formativa proposta si articola in due momenti principali:
1. Un raccordo unitario delle azioni di formazione delle risorse umane orientate alla diffusione
della cultura dell’accoglienza che, attraverso la ricognizione preliminare dei fabbisogni
formativi, permetta di attivare progetti ed azioni specificatamente mirati alla formazione
completa delle professionalità già presenti sul territorio (guide ed accompagnatori) e degli
operatori del settore turistico e dei beni culturali del distretto;
2. Una formazione specifica dedicata ai cittadini del territorio, attraverso la generale
sensibilizzazione della popolazione dei comuni della Provincia di Siracusa attraverso
specifici incontri di divulgazione e conoscenza del patrimonio delle risorse culturali,
ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche nel territorio, prevedendo inoltre specifici
interventi formativi rivolti ai ragazzi delle scuole medie (fascia 11 - 14 anni) per favorire la
sensibilizzazione e il coinvolgimento nell’azione di conoscenza e valorizzazione del
patrimonio del distretto.
85
Risultati attesi
· Rilevazione sul campo attraverso questionari e interviste della consistenza e qualità della
domanda/offerta formativa e d’impiego di settore
· Sensibilizzazione delle categorie professionali beneficiarie dell’azione formativa
· Elaborazione dello studio e presentazione dello stesso nell’ambito di apposito workshop di
prima sensibilizzazione
· Elaborazione del Piano di Formazione
· Condivisione e implementazione di: a) attività formative, b) azioni di supporto e tutoraggio
alle imprese, in raccordo con i soggetti competenti in materia di promozione imprenditoriale
e di servizi alle imprese
· Supporto alle attività di start-up per la nascita di nuove imprese di servizi turistici
attualmente non presenti nel territorio ma necessari per la generazione dell’offerta turistica
· Creazione di una banca dati della domanda-offerta di professionalità nel territorio
· Realizzazione di un manuale didattico per le guide e di altre dispense tecniche e materiale di
supporto all’offerta formativa
· Elaborazione e realizzazione di un percorso formativo di 350 ore ca in ogni scuola per
ragazzi delle principali, per popolazione, scuole medie degli comuni del distretto.
· Realizzazione di visite guidate e incontri con gli operatori di settore per ogni scuola
coinvolta
· Realizzazione di un ciclo di seminari di coinvolgimento dei cittadini dei comuni del distretto
· Partecipazione di almeno 400 persone al primo ciclo seminariale
· Coinvolgimento delle principali associazioni culturali e club service locali nel percorso di
formazione
Azione 2.3 Qualità
L’azione è mirata al perseguimento di politiche selettive volte a migliorare la cultura
dell’accoglienza e la qualità sia dei prodotti che dei servizi offerti.
In tale ottica si vanno ad inserire alcuni interventi formativi ed educativi che sono volti ad inculcare
nei residenti del territorio e negli operatori del settore turistico la mentalità di ospitalità ed
accoglienza del turista, che oggi si rivela un limite per lo sviluppo del territorio.
86
E’ necessario modificare la mentalità dei cittadini del territorio e far loro comprendere le esigenze
di rispetto del turista e, più in generale, di rispetto del cliente.
Le azioni in tal senso saranno rivolte a:
ü Formazione del cittadino in relazione ai principi di base di accoglienza e rispetto del cliente;
ü Formazione di qualità imperniata sui concetti chiave di soddisfazione del cliente e rispetto
della catena cliente-fornitore;
ü Formazione linguistica degli operatori del settore turistico (negozianti, commercianti, guide,
forze dell’ordine, etc.) rivolta all’apprendimento delle lingue straniere
Contestualmente è opportuno prevedere azioni culturali e formative volte all’innalzamento della
qualità dei prodotti e dei servizi, al fine di promuovere l’eccellenza del territorio.
Azioni utili in tal senso sono:
ü la redazione di un protocollo di qualità tra le pubbliche amministrazioni e gli operatori del
settore;
ü la creazione di un fondo di rotazione per un turismo di qualità;
ü il sistema di customer satisfaction per venire incontro alla soddisfazione delle attese del
cliente;
ü la creazione di uno specifico marchio di qualità identificativo del prodotto-territorio.
87
4.3. ASSE 3: AMBIENTE
L’Asse 3 prevede una serie di azioni strategiche volte a sostenere e supportare la vocazione
ambientale del Distretto Turistico della Provincia di Siracusa, da sempre molto sensibile e vicina
alle problematiche di tutela e salvaguardia del patrimonio ambientale.
In particolare vengono previste delle strategie selettive di gestione integrata dei rifiuti, al risparmio
energetico degli edifici ed alla fruibilità ambientale dei luoghi.
Asse 3
Ambiente
Azione 3.1
Supporto tecnico e
coordinamento alle imprese
turistiche in ambito
ambientale ed energetico
Azione 3.2
Fruibilità
Sviluppo di linee guida sulla
fruibilità dei luoghi
rispettose dell'ambiente
Azione 3.1 Supporto tecnico e coordinamento alle imprese turistiche nell’ambito
ambientale e del risparmio energetico
In Italia il 45% del consumo energetico è assorbito dalle attività di costruzione e di gestione degli
edifici, valore destinato inevitabilmente a crescere se si considera che il fabbisogno energetico
aumenta dell'1% all'anno e i consumi legati al sistema degli edifici anche del doppio.
In questo periodo, pertanto, ha assunto notevole importanza l'incisività che il consumo di energia
dal punto di vista economico sia per quanta riguarda il settore privato sia per quanta riguarderà il
settore pubblico e l'inquinamento che il riscaldamento stesso produce sull'ambiente.
88
Da queste considerazioni deriva una maggiore attenzione per le modalità di costruzione degli
edifici.
La progettazione pone oggi l'accento sull'attenzione per il sito, le sue caratteristiche ambientali; il
riciclo e il riutilizzo di materiali naturali e derivanti dalla tradizione; l'elevato isolamento sia
dell'involucro opaco che dell'involucro trasparente al fine di ridurre le dispersioni e mantenere il più
possibile il calore all'interno dell'edificio; lo sfruttamento delle energie rinnovabili con la
progettazione di impianti che consentano un risparmio energetico: in particolare impianti di
climatizzazione che funzionano per irraggiamento permettono temperature di mandata dell'acqua
inferiori e quindi richiedono un minore quantitativo di energia per riscaldare gli ambienti.
Sono state emanate normative specifiche a livello europeo proprio con lo scopo di incentivare un
modo di progettare più consapevole.
E' quindi possibile asserire che attualmente e riscontrabile una tendenza progettuale più
consapevole che ritiene ugualmente importanti la forma architettonica, la progettazione
impiantistica e tecnologica e ha come obiettivo quello di integrare al meglio queste diverse
componenti.
Il territorio ricadente nel distretto di Siracusa ha intenzione di realizzare una serie di interventi di
risanamento e riqualificazione del patrimonio abitativo e non finalizzati:
–
al recupero edilizio e strutturale degli immobili;
–
ad ottemperare alle disposizioni legislative vigenti in materia di risparmio energetico, di
isolamento acustico, di accessibilità degli alloggi ai portatori di handicap, etc;
–
all’adeguamento dei sistemi costruttivi alle attuali esigenze dell’individuo;
–
al raggiungimento di standard di comfort su modello europeo quindi, in termini più generali,
al miglioramento della vivibilità.
I risultati attesi sono:
ü Ripristino e decoro e della funzionalità degli edifici;
ü Utilizzo di materiali ecocompatibili;
ü Riduzione e eliminazione dei materiali inquinanti;
ü Riduzione dell’inquinamento acustico ed elettromagnetico;
ü Risparmio energetico;
ü Ottimizzazione delle risorse idriche.
89
L’azione proposta, basata sui principi della ecocompatibilità, si pone, pertanto, come obiettivo di
intervenire in primis sul degrado fisico degli edifici esistenti, ripristinando gli standard edilizi ed
impiantistici delle abitazioni e degli stabili nel loro complesso. L’ aspetto più qualificante del
progetto è però rappresentato dalla sperimentazione di diversi aspetti relativi alla qualità
ecosistemica degli alloggi e degli organismi abitativi, concernenti in particolare il risparmio delle
risorse (ciclo dell’acqua e utilizzazione razionale dell’energia), la qualità dell’aria (utilizzazione
rigorosa di materiali e prodotti edilizi rispondenti ai principi della bioarchitettura, e impianti di
ventilazione meccanica igroregolabile) ed il comfort acustico.
Azione 3.2 Fruibilità
Il patrimonio naturalistico della Provincia di Siracusa è costituito da un insieme di beni diffusi la cui
importanza è confrontabile a quella del patrimonio culturale. L’attuale regime di tutela si
caratterizza tuttavia per un’impostazione di tipo tradizionale, contraddistinta dalla frammentazione
in aree assoggettate a regimi di tutela contrapposte a quelle in cui non è definita alcuna regola per
un uso del territorio compatibile con le esigenze di tutela dell’ambiente.
L’attuale situazione delle aree assoggettate a regime di tutela vede una prevalenza di tali aree nel
sistema montano. Dai dati disponibili sull’uso del suolo risulta, tuttavia, una consistente presenza di
aree boscate e con vegetazione naturale e seminaturale. Queste aree costituiscono elementi
importanti per la costituzione della rete ecologica.
Obiettivi dell’azione
·
Contribuire alla definizione del regime di tutela e gestione delle aree già riconosciute
(SIC/ZPS, riserve);
·
Rafforzare le scelte già avviate relative alle riserve gestite dalla Provincia Regionale.
·
Coordinare gli aspetti gestionali e operativi con gli altri enti gestori delle riserve naturali, dei
parchi e delle aree marine;
·
Integrare il sistema della tutela attuale nella prospettiva della costruzione della rete
ecologica provinciale con particolare riferimento alle aree umide costiere.
90
·
Proporre agli enti preposti ed alle amministrazioni comunali l’adozione di scelte di tutela e
uso del suolo rivolte alla salvaguardia della valenza ecologica delle aree naturali o seminaturali, oggi non direttamente oggetto di regimi di tutela, nella consapevolezza che le aree
agricole interne non sono più considerabili come luoghi dove localizzare indifferentemente
insediamenti ed infrastrutture, ma costituiscono il più grande contenitore territoriale di
risorse ambientali e paesaggistiche attualmente ad elevato rischio di degrado.
Azioni
ü Promuovere l’istituzione di un sistema integrato di tutela, in una forma innovativa che superi
l’impostazione tradizionale del Parco regionale e che costituisca il nucleo siracusano del
sistema ambientale/ecologico dell’intera Sicilia sud-orientale. In questa prospettiva, si
propone di individuare un sistema di tutela dei valori ambientali presenti nell’area,
superando l’approccio generalizzante delle iniziative avviate nel recente passato. Occorrerà
pertanto verificare, a partire da adeguati studi conoscitivi sui valori naturalistici e
ambientali, le aree da assoggettare alle varie forme di tutela definite dalla normativa vigente,
in una prospettiva che si auspica possa evolvere verso forme normative più avanzate.
ü Identificare le invarianti territoriali, definite anche come nuclei principali della rete
ecologica provinciale, costituenti un insieme di elementi territoriali non negoziabili nelle
trasformazioni antropiche.
ü Suggerire elementi per la tutela, il recupero, la fruizione ed una corretta valorizzazione degli
elementi naturali peculiari del territorio siracusano, come le incisioni fluviali degli altipiani
calcarei, i pantani, le fasce boscate degli alvei fluviali, da cui dovranno prendere le mosse le
proposte di riconnessione.
ü Attivare regimi di aiuto in favore delle imprese operanti nel settore turistico interessate ad
intervenire sulle proprie strutture al fine di migliorare l’accessibilità per disabili
(abbattimento delle barriere architettoniche).
91
4.4
ASSE 4: INFRASTRUTTURAZIONE
Le infrastrutture sono sinonimo di dinamismo, in grado di favorire gli scambi ed i collegamenti.
Una delle condizioni principali per promuovere lo sviluppo e la competitività del mezzogiorno
consiste nel colmare le lacune che lo separano dalle altre aree quanto a dotazione di infrastrutture di
collegamento per agevolare i flussi commerciali, turistici ed industriali.
Nell’attuale assetto infrastrutturale serve una strategia integrata su più livelli che contempli
collegamenti viari, ferroviari, portuali, aeroportuali e strutture intermodali necessarie per
ottimizzare l’uso combinato dei trasporti e la distribuzione delle merci.
L’Asse 4 prevede la realizzazione di un sistema di infrastrutturazione viaria e di trasporto pubblico
che metta in connessione i territori del distretto della provincia di Siracusa, sia a livello generale di
trasporto, sia a livello più specifico di fruizione degli itinerari.
Una sezione specifica viene inoltre dedicata alla portualità turistica e crocieristica.
Asse 4
Infrastrutturazione
Azione 4.1
Collegamento viario per il
miglioramento della
fruizione dei siti turistici
sensibili
Azione 4.2
Servizi a supporto della
portualità turistica e
crocieristica
Azione 4.3
Greenways
Turismo on demand e
mobilità sostenibile
92
Azione 4.1 Collegamento viario per il miglioramento della fruizione dei siti
turistici sensibili
Il sistema della viabilità assume un ruolo fondamentale nello sviluppo del territorio provinciale, ed
il miglioramento dello svolgimento di funzioni urbane e territoriali complesse non può prescindere
da politiche ed interventi che riguardano la dotazione infrastrutturale.
La mobilità su gomma dovrà assumere un ruolo strategico nella riorganizzazione funzionale del
sistema dei trasporti a livello subregionale.
La Provincia di Siracusa, allo stato attuale, presenta un grande patrimonio di strade provinciali poco
coordinato e integrato con il sistema territoriale; è necessaria quindi la sua riorganizzazione al fine
di creare le condizioni adeguate per attivare uno sviluppo durevole e perseguire obiettivi di
competitività territoriale.
Inoltre, il Piano di sviluppo dovrà operare considerando che il soddisfacimento della domanda di
trasporto deve integrarsi con le esigenze di compensazione e mitigazione degli effetti impattanti,
quali il recupero del paesaggio, la costruzione della rete ecologica e le nuove modalità di fruizione
del territorio.
La mobilità su ferro assume un ruolo importante ai fini del perseguimento degli obiettivi di
sostenibilità da perseguire anche attraverso strategie mirate all’efficienza nel settore del trasporto
pubblico ed in particolare di quello ferroviario e delle relative ricadute in termini di utilizzo del
territorio.
L’attuale squilibrio fra il trasporto pubblico su gomma e quello su ferro è determinato anche
dall’inadeguatezza della rete e dei servizi offerti dal trasporto ferroviario; pertanto il potenziamento
dei collegamenti sulle due uniche direttrici del trasporto ferroviario (Catania-Siracusa e SiracusaRagusa), in relazione sia all’esercizio che all’infrastruttura, è una condizione necessaria per il
contenimento del tasso di crescita della domanda di trasporto su gomma.
Inoltre, in relazione alla fruizione turistica del capoluogo è necessario il miglioramento
dell’accessibilità, da attuarsi principalmente attraverso un potenziamento delle connessioni con gli
aeroporti della Sicilia orientale e con adeguate azioni relative ai sistemi ed alle reti di trasporto
pubblico alla scala provinciale e regionale.
93
Azioni
Relativamente al sistema della viabilità si prevede quanto segue:
ü La riorganizzazione del patrimonio viario secondo criteri di razionalizzazione funzionale che,
tenendo in conto l’organizzazione attuale dell’armatura urbana ed i suoi sviluppi futuri,
differenzino i ruoli dei vari livelli di rete ed includano interventi sia di potenziamento che
declassamento funzionale.
ü Il raggiungimento di maggiori standard di sicurezza ed un generale miglioramento della qualità
delle infrastrutture viarie esistenti.
ü Indicazioni per limitare l’impatto di nuove infrastrutture e per ottimizzare le connessioni
funzionali dei sistemi territoriali attraversati, evitando che essi siano oggetto di diffuse
urbanizzazioni e prevedendo eventuali misure di compensazione ambientale nelle aree
contermini alle infrastrutture o ai centri urbani esistenti.
ü Il miglioramento dell’accessibilità al territorio interno e ai sistemi produttivi locali, sia mediante
il potenziamento dei collegamenti tra i principali insediamenti sia attraverso interventi atti a
riequilibrare le diverse condizioni delle aree costiere e di quelle collinari-montane.
ü La realizzazione di nuovi percorsi di accesso alle aree costiere, anche mediante lo spostamento
verso l’interno di alcuni assi viari e la riqualificazione della viabilità esistente da destinare a
percorsi di “mobilità lenta” (pedonali, ciclabili) integrati con il verde e servizi a basso impatto.
ü La costituzione di una rete complessiva di percorsi destinati alla mobilità lenta, opportunamente
integrata con la rete viaria destinata alla mobilità su gomma, che consenta di accedere ad aree a
valenza
naturalistico/paesaggistica
(riserve,
parchi,
zone
rurali,
fasce
costiere)
e
turistico/ricettiva (strutture agrituristiche, siti archeologici, beni architettonici e centri storici). In
tal modo si può ridurre il numero complessivo di spostamenti compiuti con le auto private, a
favore delle modalità pedonale e ciclistica, e si favorisce l’intermodalità.
Per quanto attiene al trasporto su ferro, al fine di potenziare la rete ed il suo esercizio, si prevede
quanto segue.
ü Individuare un sistema di infrastrutture e di usi del suolo, compatibile con il miglioramento
dell’esercizio, che utilizzi collegamenti frequenti e veloci con poche fermate.
ü Rendere più efficiente il sistema del trasporto delle merci all’interno della Provincia, con
l'individuazione di itinerari caratterizzati per il transito delle merci.
94
ü Promuovere l'intermodalità ed il conseguente trasferimento modale di una quota di merci dalla
gomma al ferro e/o al mare, migliorando l'accessibilità ed ottimizzando l’assetto insediativo
delle aree produttive e logistiche.
Le azioni relative all’infrastrutturazione, all’organizzazione ed all’esercizio del sistema
multimodale dei trasporti mirano al raggiungimento dei seguenti risultati attesi:
ü migliorare l’accessibilità al capoluogo;
ü intervenire sulla connessione autostrada – viabilità principale/ secondaria;
ü migliorare l’accessibilità alla costa e al mare;
ü migliorare il collegamento tra le due direttrici di percorrenza Catania – Caltagirone – Gela e
Catania - Ragusa;
ü potenziare il collegamento con il Ragusano e l’aeroporto di Comiso;
ü aumentare la potenzialità della tratta ferroviaria Catania-Siracusa, intensificando l’esercizio per
il trasporto passeggeri e merci;
ü potenziare i servizi di mobilità turistica sulla tratta ferroviaria Siracusa – Rosolini.
Azione 4.2
Servizi a supporto della portualità turistica e crocieristica
Negli ultimi decenni, gli scali portuali hanno visto crescere sempre più la loro importanza
assumendo un ruolo di rilievo che supera la tradizionale vocazione del commercio e del trasporto, e
si inserisce negli scenari evolutivi di sviluppo economico e territoriale dal punto di vista turistico: il
porto svolge oggi un nuovo e importante ruolo di approdo diportistico e del turismo nautico di
transito.
Il turismo nautico ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più rilevante nell’ambito
dell’industria turistica, costituendo un fenomeno sociale in grande espansione.
Tuttavia, al graduale aumento di unità da diporto in esercizio non ha corrisposto, nel nostro Paese,
un proporzionale aumento delle strutture per assicurare ormeggi e servizi che valorizzino gli
ottomila chilometri di costa, per far fronte alla concorrenza dei Paesi vicini, come la Francia, la
Spagna, la Grecia ed il Nord Africa, che hanno individuato e sostenuto il turismo nautico come uno
dei più promettenti.
95
All’espansione del mercato del diporto nautico e della portualità turistica non ha fatto seguito un
adeguato sviluppo di infrastrutture preposte al soddisfacimento delle specifiche esigenze: Ë come
pensare di avere un’auto senza parcheggi adeguati, pubblici o privati. E’ da qui che nasce l’esigenza
di trovare possibili soluzioni di ricerca di strutture ricettive per la nautica da diporto, per allocare ed
incrementare quello che è il turismo nautico nelle sue molteplici attività ricreative, sportive ed
agonistiche.
La mancata presenza di specchi d’acqua sicuri, ove ad esempio far stazionare la barca nel periodo
invernale, comporta anche una diminuzione economica di notevole entità per il mancato uso nei
week-end da parte dei diportisti amanti del mare e, quindi, la presenza di strutture ricettive avrebbe
per altro anche un riflesso economico per la nautica e per l’indotto. E’ noto a questo riguardo che
per ogni barca posta in esercizio vi sono tre persone che beneficiano di questa attività, svolgendo
attività lucrative o di guardianeria.
Tale carenza, quindi, limita la vita sociale ed economica di un paese costiero: un approdo adeguato,
infatti piccolo o grande che sia, può generare una serie di attività, dirette ed indotte, capaci di
sfruttare le risorse turistiche e contribuire allo sviluppo economico dei luoghi limitrofi.
Il porto è un'infrastruttura turistica che non può distruggere gli elementi di sviluppo del sito dal
quale viene richiesto: esso necessita, infatti, di un giusto equilibrio tra sito prescelto e sua posizione,
tra costruito e non costruito, tra attività previste e loro rapporto con le preesistenti, pena la non
fruibilità dell'intera struttura portuale.
Da quanto detto, pertanto, si evince che il tema del rapporto tra territorio e porto turistico ha
numerose implicazioni, sia nella fase decisionale che attuativa.
I sistemi territoriali direttamente correlati sono almeno tre: quello turistico, quello della fruizione
ambientale ed il sistema insediativo, la loro integrazione Ë indispensabile. Il porto turistico non è il
punto di arrivo del diportista nautico, né il parcheggio della sua imbarcazione, ma, se si vuole
rendere veramente appagante la vacanza del turista nautico, e del pari contribuire in maniera
efficace alla sviluppo economico del territorio, il porto turistico deve diventare una ulteriore porta
di accesso al sistema turistico locale, punto di partenza di possibili itinerari di fruizione dell’offerta
turistica immediatamente retrostante la costa. Diporto nautico quindi visto in un’ottica di
integrazione con gli altri segmenti dell’offerta turistica regionale.
96
Analisi del sistema portuale del territorio
Il sistema portuale provinciale è articolato in una serie di porti diversi; il porto di Siracusa, posto a
ridosso della città, si affaccia su un amplissimo specchio di mare. Non disponendo di grandi spazi a
terra, esso appare più idoneo ad un traffico turistico che commerciale in senso stretto, ciò
nonostante, la presenza di binari ferroviari sulle banchine lo rende interessante per uno sviluppo di
trasporti multimodali. Nel complesso il porto presenta un’area destinata all’attracco di navi
commerciali, caratterizzata dal Molo S. Antonio, di forma trapezoidale, e dalla presenza di rotaie,
ma di fatto il suo impiego a tal fine è praticamente nullo, con attracchi sempre più sporadici (circa
una nave ogni 2 settimane).
Il Porticciolo di Calabernardo è costituito da due moli di 50 e 20 m. E’ poco agibile per bassi
fondali che al centro dell’insenatura, nel punto più profondo, raggiungono 1,50 m. È poco riparato e
impraticabile nella stagione invernale; esso offre inoltre un limitato numero di posti barca. Il Porto
di Avola, a Marina di Avola esiste un piccolo molo, circondato da scogli semiaffioranti, che
rendono difficile e pericoloso l’attracco. Questi è poco ridossato ed è dotato di colonne d’ormeggio
e di due scalette; tutta la struttura è inagibile per mancanza di interventi manutentivi ed offre limitati
posti barca
Il Distretto della provincia di Siracusa si pone come obiettivo strategico il rilancio del water-front
e del rapporto con il mare: questo legame tra tutte le città costiere della provincia siracusana sarà un
innovativo elemento interessante, perché stimola il cambiamento della filosofia con cui molte
amministrazioni si sono poste negli ultimi anni nei confronti dell’acqua, che veniva concepita come
una sorta di pericolo da cui difendersi. In realtà oggi l’acqua sta finalmente tornando ad essere una
risorsa, così come era vista nei secoli scorsi; una grande risorsa da sfruttare nei modi dovuti.
Parallelamente alla portualità turistica di estremo interesse è il settore della crocieristica. Dopo i
risultati positivi del 2008 ( + 11,8%) e la sostanziale tenuta del 2009, il 2010 sarà caratterizzato da
una nuova crescita del mercato crocieristico: la previsione è di 8.820.000 passeggeri (+ 5,27%), una
crescita importante, soprattutto alla luce della forte crisi finanziaria. L’Italia si mantiene al vertice
continentale per quanto riguarda il movimento passeggeri per singolo porto: in nessun’altra nazione
europea ci sono così tanti porti d’imbarco come nel nostro Paese.
E’ opportuno confermare Siracusa, quale territorio con una naturale e antica tradizione di sviluppo
verso il mare.
97
4.3 Le greenways ed il trasporto on demand. La mobilità sostenibile
Le greenways
La Sicilia ha diverse linee ferroviarie dismesse da poter riconvertire in itinerari ciclabili che
collegano luoghi di elevata valenza paesaggistica e culturale. Il clima siciliano rappresenta
un’opportunità a favore del cicloturismo in aggiunta alle risorse paesaggistiche, culturali ed
agroalimentari dell’Isola.
Lo sviluppo di una rete ciclabile che comporti il riutilizzo di queste linee dismesse costituisce altresì
una grande opportunità per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale da esso
rappresentato. Nello specifico, sono già stati presentati all’Assessorato Regionale Trasporti e
Comunicazioni, ed in parte finanziati, con fondi del P.O. F.E.S.R. 2007/2013, interventi volti a
convertire tratti ferroviari oramai dismessi, in piste ciclabili utili alla creazione di ulteriore domanda
turistica in un’ottica di conservazione e valorizzazione del patrimonio naturalistico esistente. In
un’ottica di mobilità, le Greenways possono costituire un sistema di percorsi dedicati ad una
98
circolazione non motorizzata in grado di connettere le popolazioni con le risorse del territorio
(naturali, agricole, paesaggistiche, storico- culturali) e gli insediamenti urbanistici delle città o delle
aree rurali.
All’interno del distretto della provincia di Siracusa sono state sviluppate diverse ipotesi progettuali.
Attraverso lo strumento dei “PERCORSI PAESAGGISTICI INTEGRATI”, che raccolgono siti,
oggetti, monumenti, tradizioni, giacimenti culturali, integrati con gli altri aspetti della tradizione
culturale, quali ad esempio tradizioni enogastronomiche, agricole, artigianali si può costruire una
“matrice di sviluppo” sulla quale tarare gli interventi di supporto e completamento dell’offerta al
pubblico che persegue i seguenti obiettivi:
·
Far emergere la rete dei beni culturali e ambientali del contesto;
·
Utilizzare l’immenso patrimonio di beni culturali e ambientali per garantire una
salvaguardia degli stessi e una politica attiva di conservazione e valorizzazione;
·
Incrementare forme di uso quanto più globali e sostenibili del territorio spalmando un
turismo attento e qualificato nel tempo e nello spazio;
·
Costituire un’”ossatura”di supporto per uno sviluppo endogeno delle comunità insediate per
uno sviluppo sostenibile;
·
Aumentare la capacità di formazione della piccola e media impresa per stabilizzare e
formare figure professionali legate alla specificità culturale dell’area;
·
Restauro e riqualificazione edilizia storica con immissione di attività compatibili: locali di
ristoro, negozi, enoteche, ecc.
·
Recupero dell’artigianato di qualità e incremento della produzione;
·
Agricoltura e prodotti tipici;
·
Creazione di nuovi musei anche privati;
·
Cultura e servizi per il tempo libero, guide turistiche, nolo bici.
Il trasporto pubblico on demand
Si tratta di una forma particolare di servizio di trasporto pubblico/privato in cui gli itinerari e gli
orari di marcia e transito dei veicoli sono programmati in base alle richieste degli Utenti. Il servizio
nasce dall’esigenza di soddisfare una domanda troppo bassa per giustificare itinerari fissi e rigidi e
può inoltre essere efficacemente utilizzato per monitorare e sperimentare la necessità di una nuova
corsa prima di renderla effettiva. Il servizio risponde alle esigenze di trasporto in aree a bassa
99
domanda e rurali, inserendosi perfettamente in progetti di RTI (Rural Transport Initiative).
Rappresenta inoltre la risposta completa e tecnologicamente più avanzata per il trasporto di persone
con ridotta capacità motoria o persone all’interno di aree chiuse al traffico. Inoltre, secondo criteri
di sostenibilità, verranno attivati servizi di eco-trasporto che permetteranno di collegare in modo
ottimale la rete dei centri provinciali con le principali aree naturalistiche e di pregio storicoculturale dell’area.
100
4.5. ASSE 5: IDENTIFICABILITA’ E COMUNICAZIONE
L’obiettivo dell’Asse 5 è la creazione e valorizzazione di un marchio territoriale identificativo del
Distretto e l’elaborazione di un piano di comunicazione integrata per innescare un processo che sia
in grado di promuovere in maniera efficace il distretto, il suo ruolo e le sua immagine, verso tutti i
pubblici, turistici e non, a livello locale, nazionale e internazionale.
Gli obiettivi dichiarati dell’Asse sono:
ü Costruire l’immagine del distretto
ü Coinvolgere il territorio: enti, imprese private, residenti attraverso un piano di
comunicazione integrata
ü Migliorare la qualità dell’offerta turistica e i relativi servizi
ü Dare visibilità al distretto
ü Rafforzare e veicolare il brand
Asse 5
Identificabilità e
Comunicazione
Azione 5.1 Identità
Azione 5.2 Comunicazione
Azione 5.3 Riconoscibilità
Valorizzazione e la
promozione del marchio
territoriale identificativo
Pubblicità, Portale web
multifunzione 3.0,
Piano degli eventi,
Internazionalizzazione
Brand concept,
Merchandising, Governance
e Rilevazione statistica,
Sistema Info Point
101
Le attività previste all’interno di questo asse sono finalizzate:
ü da un lato al rafforzamento dell’identità territoriale, attraverso la valorizzazione e la
promozione del marchio territoriale identificativo del prodotto turistico e dei prodotti
presenti nel proprio portafoglio prodotti ad esso complessivamente riconducibili;
ü dall’altro a strutturare e veicolare l’immagine del territori, nei suoi molteplici aspetti
(naturalistico, culturale, enogastronomico, ecc.).
Azione 5.1 Identità
L’azione è mirata alla valorizzazione ed alla promozione del marchio territoriale identificativo.
L’obiettivo è quello di dotare il Distretto di un’immagine unitaria e coordinata attraverso l’utilizzo
di supporti specifici (cartacei, digitali, telematici, ecc.) per l’informazione culturale, turistica e
commerciale, finalizzati ad una promozione comune ed unitaria presso i visitatori e presso gli
operatori di settore, nazionali ed internazionali, interessati al territorio.
In tal senso la definizione dell’identità del Distretto si pone come elemento attrattivo per guidare i
turisti, italiani e stranieri nella conoscenza delle località del territorio della Provincia di Siracusa,
nell’orientamento tra le principali attrattività del patrimonio e nella individuazione delle produzioni
enogastronomiche locali di migliore qualità.
Al tempo stesso si pongono le basi per realizzare l’obiettivo di consolidare la percezione del
Distretto turistico quale luogo depositario di un patrimonio di eccellenza e contemporaneamente
quale destinazione turistica di preminente rilevanza internazionale.
Questo intervento prevede azioni di coordinamento dell’immagine esterna del Distretto, affinché
nell’immaginario collettivo da luogo d’interesse artistico, collocato genericamente nella Sicilia sudorientale, assuma una collocazione geografica precisa e sia percepito come un territorio-contenitore
di risorse culturali, ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche di rilevanza mondiale, in grado
di distinguersi per l’unicità dei valori culturali e ambientali del proprio patrimonio. L’immagine
unitaria e coordinata del Distretto, delle sue risorse e dei suoi valori, può essere condensata nella
definizione di una simbologia e di un logo chiaro, evocativo e di facile
102
riconoscimento visivo con il quale contrassegnare e distinguere tutte le iniziative e l’offerta di
eventi dell’area.
Le principali azioni consistono in:
ü Individuazione dei valori/significati che si vogliono trasmettere attraverso il logo distintivo;
ü Scelta del logo migliore e della veste grafica e cromatica più appropriata;
ü Definizione di un regolamento per la definizione d’uso del logo;
ü Impiego del logo nella documentazione ufficiale e nel materiale d’ufficio;
ü Valutazione della possibile produzione di materiale promozionale e merchandising, in
sinergia con le azioni previste al punto 5.3.
Risultati attesi
· Definizione di un logo e di uno stile grafico
· Consolidamento dell’immagine del Distretto Turistico della Provincia di Siracusa presso il
pubblico finale
· Identificazione presso i turisti e la cittadinanza locale delle iniziative legate al patrimonio del
territorio ed ai soggetti che operano nell’area
· Diffusione di materiale promozionale con logo unitario
103
Azione 5.2 Comunicazione
L’azione di comunicazione parte dalla visione strategica dello sviluppo turistico e di
posizionamento del territorio del distretto sul mercato turistico, per essere fortemente condivisa
da e con tutti gli attori interessati, pubblici e privati, compresi i residenti. Vengono, quindi, previsti
interventi volti a sostenere le attività ed i processi di aggregazione e di integrazione tra le imprese
turistiche, dunque diretti a consolidare ed ampliare il network, al fine di potenziare e strutturare
al meglio l’offerta territoriale.
L’obiettivo è il potenziamento del senso di appartenenza al Distretto anche come ambiente sociale,
attraverso attività di comunicazione mirate al coinvolgimento delle popolazioni locali, richiedendo
il potenziamento delle infrastrutture territoriali necessarie ad attivare tale processo nonché lo
Sviluppo di Azioni di marketing territoriale e politiche di promozione dei prodotti relativi alla
filiera della cultura.
Per questo si prevedono incontri diretti con i diversi soggetti da coinvolgere appartenenti ai diversi
settori, che producono servizi.
Tre sono le azioni principali che si ricollegano a questa misura:
ü La creazione di un portale web multifunzione 3.0
ü La definizione di un piano coordinato degli eventi
ü Le azioni di internazionalizzazione
Il Portale web 3.0
Oggi qualunque destinazione turistica dispone di un portale web; la concorrenza è tanto spietata
quanto aggressiva; il problema non è quello di realizzare un portale web, ma piuttosto di come farlo
e quali aspettative deve soddisfare.
Oramai appare superato il concetto del portale (1.0)
dove il sito è una pagina informativa
prevalentemente statica, il cliente è fondamentalmente passivo e Internet rappresenta solo un canale
in più a disposizione per le nostre “campagne” promozionali, meno costoso e magari più efficace.
104
Oramai sta tramontando il canale di comunicazione B2C, dove il cliente si organizza in forma
individuale ed ha ancora fiducia ed è fedele, muovendosi in un campo dove ci si muove con un
certo grado di ragionevole certezza nella determinazione del ROI.
Oggi siamo nel 2010, e dobbiamo applicare un approccio strategico basato sulle tendenze evolutive
in atto, dove si assiste ad un modello distributivo B2B o addirittura C2C, dove il portale deve essere
un portale di destinazione, dove Internet rappresenta un ecosistema sociale, partecipativo e punto
di incontro del Cliente.
Il Cliente del 2010 si fida dei suoi simili attraverso un canale di comunicazione C2C (Customer to
Customer), dove il detiene il potere e fa sì che le aziende possono solo dialogare e ascoltare, e
debbono farlo in modo tale da soddisfare le aspettative del Cliente.
L’obiettivo del portale web 3.0 deve essere quello di metterci in connessione con il nostro
potenziale target attraverso azioni che possano emozionare e a valore aggiunto per creare in questo
modo un vincolo con il la destinazione.
Web 3.0 è condivisione anche di esperienze, di filmati e di immagini, dove ognuno ha la possibilità
di esprimersi mediante i file video e l’audio che desidera condividere.
Solo muovendosi in quest’ottica la destinazione potrà far valere la propria identità ed ricoprire un
ruolo preminente nel panorama turistico nazionale ed internazionale.
Contestualmente, sarà necessario prevedere e predisporre la creazione di un centro servizi per la
raccolta, organizzazione e diffusione delle informazioni turistiche del territorio e per la gestione del
portale con tecnologia web 3.0
Piano degli eventi
L’intervento è finalizzato a istituire un tavolo di raccordo della programmazione culturale e di
eventi fra amministratori e funzionari dei comuni facenti parte del Distretto Turistico per definire
comuni obiettivi e coordinare, nel rispetto dell’autonomia di ogni Ente, le proposte di eventi in base
a:
ü tipologia di offerta (mostre, fiere, concerti, ecc.);
ü sviluppo di attività in periodi di cosiddetta bassa stagione (marzo-aprile e ottobre) in modo
da accrescere l’appeal dell’area;
105
ü possibili economie di scala e di organizzazione, implementabili per incrementare la qualità
di singoli eventi o di iniziative congiunte
In tale contesto la Provincia Regionale di Siracusa ha già avviato e sperimentato iniziative
indirizzate verso il coordinamento del piano degli eventi, attraverso l’istituzione della Cabina di
regia del Turismo, che rappresenta un modello di riferimento da rafforzare ed implementare su tutto
il territorio del distretto. Gli eventi verranno attuati in piena sinergia tra l’amministrazione pubblica
ed i soggetti privati.
Le azioni di internazionalizzazione
Nell’ambito del Piano verranno portate avanti azioni mirate di internazionalizzatone del prodotto
turistico integrato principalmente verso i mercati europei. Verranno sviluppate attività di
promozione dell’immagine del distretto e di scambio di prodotto in quei territori che appetiscono
l’offerta locale, anche mediante specifiche azioni di road show ed educational tour.
Risultati attesi
· Progettazione e realizzazione del sito web multimediale 3.0
· Realizzazione dell’approccio strategico del Portale di destinazione
· Consolidamento dell’immagine del Distretto presso il pubblico finale
· Incremento degli accessi al sito e delle richieste di informazioni e servizi (download, ecc.)
on-line
· Massimizzazione dell’effetto C2C associato al portale web 3.0
· Istituzione del tavolo di raccordo amministrativo/tecnico per il coordinamento degli eventi e
dotazione del fondo per la promozione congiunta di iniziative
· Coordinamento dell’offerta annuale di eventi culturali e turistici dei vari comuni del distretto
· Implementazione del monitoraggio dell’andamento della domanda di eventi
· Realizzazione di nuove eventi e manifestazioni identificative del Distretto
106
Azione 5.3 Riconoscibilità
L’azione di riconoscibilità persegue il rafforzamento del brand del Distretto Turistico che deve
avere la capacità di identificare,distinguere e valorizzare il territorio, in tutte le sue sfaccettature. In
questo contesto si inserisce l’identificazione dei sistemi di offerta volti a produrre prodotti turistici;
l’identificazione dei segmenti di domanda attuali e potenziali; la definizione del “brand concept”,
ossia determinazione dell’idea di fondo sulla quale deve basarsi la marca territoriale orientata al
coinvolgimento emozionale del viaggiatore, verso un turismo dell’autenticità.
A questo si accompagna la realizzazione di sistemi multimediali avanzati con applicazioni digitali
per favorire la fruibilità virtuale dei siti del distretto e il sostenimento di specifiche ed innovative
azioni di merchandising
Guida multimediale al distretto
La guida multimediale ad Distretto Turistico della provincia di Siracusa rappresenta un progetto
pilota nel quale vengono proposte e realizzate le applicazioni digitali innovative sulle ricostruzioni
di siti archeologici, di opere artistiche e di sculture; tale azione è volta ad offrire un nuovo concetto
di apprendimento: imparare divertendosi, con il fine sia di avvicinare differenti target al nostro
patrimonio archeologico, culturale e naturalistico, sia di aumentare gli arrivi e le permanenze
turistiche nel territorio del distretto.
L’intenzione è di creare una "porta d’accesso": questa sarà un punto di partenza, un centro di
orientamento per il turista nel grande patrimonio culturale del distretto turistico. L’innovazione sta
nel fatto che il centro sarà la vetrina per le ricostruzioni virtuali di alta qualità dei principali
monumenti e siti archeologici, ricreando il giusto contesto storico e avvalendosi di circuiti narrativi.
L’obiettivo del centro è, quindi, duplice: aiutare a comprendere e ad apprezzare il nostro patrimonio
culturale e accogliere ed orientare il turista nella sua esperienza nei territori della provincia di
Siracusa.
Realtà già esistenti sono presenti per esempio a Padova, nella Cappella degli Scrovegni di Giotto,
dove è stata progettata una sala multimediale nella quale il visitatore può avere informazioni
personalizzate (circa la storia, l’artista, le tecniche utilizzate…); una nuovissima iniziativa è la
ricostruzione digitale della Valle dei Templi di Agrigento, fruibile su DVD, con cui è possibile
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simulare una visita virtuale nell’originario contesto storico del sito iscritto nella World Heritage List
dell’Unesco.
Il vantaggio di una tale iniziativa è quello di favorire lo sviluppo di quel distretto produttivo, che
coinvolge tutte le imprese appartenenti alla filiera culturale e che contribuisce ad accrescere
l’economia del paese.
Il Merchandising
Il distretto prevede inoltre di sostenere il brand del Distretto Turistico attraverso l’attivazione di
specifiche ed innovative azioni di merchandising.
Un progetto innovativo, con l’ambizioso obiettivo di ideare nuovi oggetti, realizzati secondo precisi
criteri di ricerca e costruzione, attraverso manufatti in pietra, cera, ceramica, legno, metallo, tessuto,
vetro, carta papiro, rielaborando affascinanti testimonianze della storia e dell’arte.
L’indirizzo specifico sarà la proposizione di “tratti” culturali ed “identitari” dei territori del sud est
attraverso la prototipizzazione e la successiva realizzazione in serie di prodotti del merchandising.
L’idea è, dunque, quella di proporre un merchandising innovativo e di qualità che valorizzi
adeguatamente le politiche di promozione turistica e culturale del territorio arricchendo l’offerta di
servizi al turista.
L’operazione di merchandising ha lo scopo di ideare e realizzare un merchandising che associ
design e “sapienze” artigianali d’eccellenza ad elementi tipici del territorio di riferimento.
Il “meccanismo attrattivo” di ciascun oggetto sarà configurato come un tipico gioco di richiamo.
A titolo esemplificativo, si pensi alla creazione di una serie di cartoline acquerellate in cui:
ü il particolare di un affresco rinvia all’affresco da cui è tratto;
ü l’affresco rinvia ad un luogo storico o ad un monumento;
ü il monumento rinvia alla città che lo contiene (un paese, una provincia)
In quest’ottica, ogni manufatto sarà accompagnato da una “certificazione di appartenenza” o, in altri
termini, da una “mappa di rintracciabilità turistica”.
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Risultati attesi
· Progettazione e realizzazione della guida multimediale digitale
· Aumento di un turismo di qualità che può generare una crescita dei flussi turistici
· Migliore valorizzazione delle risorse turistiche e culturali del territorio di riferimento
· Maggior coinvolgimento del settore privato nei progetti di conservazione e promozione del
patrimonio culturale e storico italiano
· Realizzazione di oggetti di merchandising identificativi del territorio
· Creazione di ricordi ed emozioni nel turista mediante realizzazione di manufatti di qualità
che rievocano le testimonianze del viaggio
La rilevazione statistica e la governance
La rilevazione statistica si rende necessaria al fine di garantire un costante monitoraggio della
domanda turistica attraverso l’analisi di panel e segmenti specifici.
L’obiettivo è segmentare la domanda, verificare la customer satisfaction e dare un significativo
contributo allo sviluppo di politiche e azioni di valorizzazione del territorio.
Il coordinamento delle rilevazioni affidate ad un organismo di controllo, una sorta di Osservatorio,
garantisce un costante monitoraggio della qualità dell’offerta, delle criticità emerse e del
posizionamento del territorio rispetto ai territori concorrenti.
Solo infatti la comprensione dei bisogni consentirà alle associazioni, alle organizzazioni
imprenditoriali, alle società di servizi ed al decisore pubblico di identificare le corrette azioni al
fine di fortificare il tessuto imprenditoriale del futuro. In particolare obiettivi dell’osservatorio
saranno
·
·
·
·
·
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·
·
identificare e analizzare il comparto delle imprese della Provincia di Ancona in termini di
livello tecnologico, organizzazione, strategie, mercati, minacce ed opportunità;
approfondire l'analisi delle caratteristiche dei diversi settori, le diverse tipologie di imprese
ed i loro processi di nascita, sviluppo e declino;
monitorare i trend di crescita in termini di fatturato di addetti, utili ;
valutare la competitività delle imprese dell'area in un'ottica comparativa;
valutare le esigenze occupazionali e formativa, fornendo anche le basi per un costante
confronto con le politiche del formatore pubblico e privato;
rilevare le problematiche e i fabbisogni ai quali e' possibile dare risposta con politiche
pubbliche anche locali e con servizi mirati;
analizzare le best practices e le eccellenze quale possibile riferimento strategico
fornire un sostanziale supporto ai processi di innovazione.
109
L’Osservatorio svolgerà:
1.
Auditing e rilevazione dei fabbisogni di innovazione delle aziende
2.
Selezione e diffusione delle informazioni relative alle opportunità disponibili
3.
Individuazione dei temi ed identificazione dei bandi specifici
4.
Supporto operativo nello sviluppo della idea progettuale
5.
Networking, aggregazioni, sinergie e relazioni internazionali per la creazione della
partnership
6.
Monitoraggio e partecipazione alle attività
7.
Assistenza organizzativa sugli aspetti gestionali ed amministrativi
8.
Costruzioni di reti di specialisti
Affiancherà l’Osservatorio turistico una struttura dedicata alla governance che avrà funzioni di
coordinamento complessivo del processo di sviluppo turistico, in raccordo con le organizzazioni
turistiche del territorio e le amministrazioni pubbliche coinvolte.
Il Sistema informativo territoriale. Gli Info point
Una delle azioni importanti da realizzare nel territorio è il coordinamento con altre iniziative che
possano rafforzare l’immagine dell’intero territorio della provincia di Siracusa; in tale contesto si
inserisce l’azione del sistema informativo territoriale, che si integra con una analoga azione che sta
portando avanti il costituendo Distretto Turistico del Sud Est e che coinvolge alcuni comuni della
provincia di Siracusa ricompresi anche nel Distretto Turistico Siracusa e Val di Noto.
Si tratta quindi di armonizzare e coordinare le azioni e fare in modo che tutti i comuni del territorio
siano dotati del medesimo strumento, al fine di veicolare l’immagine unitaria del distretto e fare in
modo che si parli la stessa lingua in termini di comunicazione e promozione dell’immagine.
Gli Info Point rappresentano appunto uno strumento di integrazione e sinergia organizzativa; sono
dei punti informativi che verranno installati nelle aree di maggior afflusso degli vari comuni del
distretto. Si tratta di innovativi strumenti in grado di orientare domanda già presente in loco rispetto
110
alle località e ai diversi servizi disponibili, e costituisce uno degli interventi più significativi e di
maggior impatto rispetto ai potenziali turisti e visitatori dell’area.
Si tratta di un servizio gratuito che permette di dare ampia pubblicità a tutte le iniziative del
distretto ed informazioni a chi vuole visitare i luoghi del distretto.
Ogni Info Point sarà dotato di sistemi tecnologici che permetteranno agli operatori di dare risposte
immediate al turista e al cittadino.
Gli info-point devono assurgere a ruolo di elemento di attrazione ed identificativo della rete turistica
e culturale del territorio, e devono pertanto essere resi ben individuabili e riconoscibili grazie
all’utilizzo di un layout standard comune, che magari richiami graficamente lo stile barocco.
Tale strumento deve essere opportunamente integrato con il potenziamento dei servizi di
informazione e accoglienza presso alcuni punti informativi già esistenti, in particolare all’interno
dell’aeroporto Fontanarossa di Catania e dell’aeroporto di Comiso, e presso gli uffici informazioni
presenti nelle principali località d’interesse turistico della Regione.
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QUOTA PUBBLICA
TOTALE
COMPLESSIVO
PIANO DI SVILUPPO TURISTICO TERRITORIALE SIRACUSA E VAL DI NOTO
ASSI ED AZIONI
ASSE I
I TURISMI
Azione 1.1 - Turismo culturale, religioso e scolastico
Azione 1.2 - Turismo del paesaggio culturale e dei centri minori
Azione 1.3 - Il patrimonio diffuso
Azione 1.4 - Turismo naturalistico, balneare, enogastronomico
Azione 1.5 - Turismo congressuale, sportivo
ASSE II
LA QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE TURISTICA
Azione 2.1 - Riqualificazione alberghiera ed extralberghiera e implementazione della rete dei servizi
Azione 2.2 - Azioni formative per gli operatori del distretto. La cultura dell'accoglienza ed i servizi del territorio
Azione 2.3 - Qualità. Politiche per il miglioramento della qualità, dei prodotti , dei servizi e della cultura dell'accoglienza
ASSE III
L'AMBIENTE
Azione 3.1 - Supporto tecnico e coordinamento alle imprese turistiche nell'ambito ambientale ed energetico
Azione 3.2 - Fruibilità.Sviluppo di linee guida sulla fruibilità dei luoghi
1=2+4
€
€
€
€
€
€
€
18.000.000,00
8.000.000,00
2.500.000,00
2.000.000,00
2.500.000,00
3.000.000,00
11.500.000,00
QUOTA PRIVATI
totale pubblico
(Euro)
% quota pubblica
Euro
2
3=2/1
4
€ 18.000.000,00
€
€
€
€
€
€
8.000.000,00
2.500.000,00
2.000.000,00
2.500.000,00
3.000.000,00
€
100%
100%
100%
100%
100%
3.625.000,00
3.000.000,00
625.000,00
3.000.000,00
1.875.000,00
50% €
75% €
€
3.000.000,00
€
3.000.000,00
100% €
€
€
3.000.000,00
2.000.000,00
€
€
5.000.000,00
3.000.000,00
2.000.000,00
€
€
€
€
ASSE V
IDENTIFICABILITA' E COMUNICAZIONE
Azione 5.1 - Identità. Valorizzazione e promozione del marchio territoriale collettivo
Azione 5.2 - Comunicazione, Pubblicità, Portale web multifunzione, piano degli eventi e internazionalizzazione
€
€
1.500.000,00
3.500.000,00
€
€
1.500.000,00
3.500.000,00
100% €
100% €
Azione 5.3 - Riconoscibilità. Brand concept e merchandising. Governance e rilevazione statistica. Sistema informativo territoriale (InfoPoint)
€
TOTALI €
4.000.000,00
€
4.000.000,00
100% €
54.500.000,00
€ 50.875.000,00
€
€
11.000.000,00
4.000.000,00
4.000.000,00
3.000.000,00
9.000.000,00
€ 11.000.000,00
€
€
€
€
4.000.000,00
4.000.000,00
3.000.000,00
9.000.000,00
€
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
50,00%
25,00%
-
0,00%
-
0,00%
0,00%
-
100% €
100% €
ASSE IV
L'INFRASTRUTTURAZIONE
Azione 4.1 - Collegamento viario per il miglioramento della fruizione dei siti turistici sensibili
Azione 4.2 - Servizi a supporto della portualità turistica e di crociera
Azione 4.3 - Greenways. Turismo on demand e mobilità sostenibile
€
-
€
€
€
€
-
7.875.000,00
6.000.000,00
2.500.000,00
5.000.000,00
5=4/1
€
€
€
€
€
€
€
€
% rispetto al
totale complessivo
-
100%
100%
100%
0,00%
0,00%
0,00%
€
-
0,00%
0,00%
-
0,00%
3.625.000,00
Anno 2011
CRONOGRAMMA DELLE ATTIVITA' DEL
PIANO DI SVILUPPO TURISTICO TERRITORIALE SIRACUSA E VAL DI NOTO
ASSI ED AZIONI
ASSE I
I TURISMI
Azione 1.1 - Turismo culturale, religioso e scolastico
Azione 1.2 - Turismo del paesaggio culturale e dei centri minori
Azione 1.3 - Il patrimonio diffuso
Azione 1.4 - Turismo naturalistico, balneare, enogastronomico
Azione 1.5 - Turismo congressuale, sportivo
ASSE II
LA QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE TURISTICA
Azione 2.1 - Riqualificazione alberghiera ed extralberghiera e implementazione della rete dei servizi
Azione 2.2 - Azioni formative per gli operatori del distretto. La cultura dell'accoglienza ed i servizi del territorio
Azione 2.3 - Qualità. Politiche per il miglioramento della qualità, dei prodotti , dei servizi e della cultura dell'accoglienza
ASSE III
L'AMBIENTE
Azione 3.1 - Supporto tecnico e coordinamento alle imprese turistiche nell'ambito ambientale ed energetico
Azione 3.2 - Fruibilità.Sviluppo di linee guida sulla fruibilità dei luoghi
ASSE IV
L'INFRASTRUTTURAZIONE
Azione 4.1 - Collegamento viario per il miglioramento della fruizione dei siti turistici sensibili
Azione 4.2 - Servizi a supporto della portualità turistica e di crociera
Azione 4.3 - Greenways. Turismo on demand e mobilità sostenibile
ASSE V
IDENTIFICABILITA' E COMUNICAZIONE
Azione 5.1 - Identità. Valorizzazione e promozione del marchio territoriale collettivo
Azione 5.2 - Comunicazione, Pubblicità, Portale web multifunzione, piano degli eventi e internazionalizzazione
Azione 5.3 - Riconoscibilità. Brand concept e merchandising. Governance e rilevazione statistica. Sistema informativo
territoriale (InfoPoint)
I Trim.
II Trim. III Trim. IV Trim. I Trim.
Anno 2012
II Trim. III Trim. IV Trim. I Trim.
Anno 2013
II Trim. III Trim. IV Trim.
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