Salve Regina - Associazione Auser San Giorgio a Cremano
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Salve Regina - Associazione Auser San Giorgio a Cremano
Notiziario del Centenario Salve IV Serie • Anno I • n° 3 • dicembre 2013 Regina Decreto del Cardinale per l’anno mariano Eventi ed iniziative in programma L’orologio solare della basilica di S.M. della Neve SOMMARIO Decreto del Cardinale per l’anno mariano speciale pag. 3 Maria nel disegno del Padre pag. 5 Eventi ed iniziative in programma pag. 7 Si avvicina il 2014 pag. 9 L’antica chiesa di Santa Maria delle Grazie a Porchiano e il nuovo tempio di San Giuseppe pag.10 Intervista al Parroco pag.13 In attesa della grande festa del Centenario pag.14 L’orologio solare di Santa Maria della Neve pag.17 Mons. Gennaro Guglielmini pag.20 Aperta al pubblico la villa romana di Ponticelli pag.22 Periodico Salve Regina IV Serie - Anno I – n°3 dicembre 2013 Basilica Santuario S.M. della Neve Piazza Vincenzo Aprea, 2 – 80147 NAPOLI www.santamariadellaneve.it e-mail: [email protected] Direttore responsabile: prof. Giuseppe Improta Stampa ALFA grafica S.r.l. Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 1624 In copertina: Basilica e carro della Madonna della Neve 2011 2 Documenti DECRETO DEL CARDINALE SEPE Il Cardinale Crescenzio Sepe Arcivescovo Metropolita di Napoli Prot. N. 532/13 Al Clero e al Popolo di Ponticelli salute e benedizione nel Signore Il Clero e il Popolo di Ponticelli da sempre ha coltivato verso la Madre di Dio una devozione particolare e sincera, cresciuta nei secoli e da tutti riconosciuta. Papa Leone X nel 1520 concede alla universitas di Ponticelli il permesso di edificare un luogo di culto più grande dedicato alla Beata Vergine Maria in sostituzione della piccola cappella a lei dedicata, risalente al XIII sec. Questo tempio venne, poi nel XVII e XVIII secolo, arricchito delle due navate laterali tuttora esistenti. Nel 1788 Pio VI, sinceramente commosso ed ammirato dalla devozione e dall’amore degli abitanti verso la Madre del Signore, da sempre invocata sotto il titolo di Sancta Maria ad Nives, la proclamò Protettrice di tutto il casale di Ponticelli. Nel 1913 papa Pio X riconoscendo la devozione di cui era oggetto, nonché il valore storico, artistico e religioso dell’effige mariana venerata nel suddetto Tempio, attribuita all’artista Giovanni Merliani da Nola, concede a questa immagine il privilegio dell’incoronazione, avvenuta quindi il 2 agosto 1914. Papa Giovanni Paolo II nel 1988, infine, eleva alla dignità di Basilica minore la suddetta Chiesa parrocchiale di S. Maria della Neve in Ponticelli. Da allora i fedeli sempre più numerosi hanno visitato tale Chiesa, sentendo crescere in loro l’affetto filiale verso la Madre di Dio, che ci sprona ogni giorno a fare la volontà del Figlio suo (cf. Gv 2,5), vivendo le virtù della Fede, della Speranza e della Carità, verso Dio e verso i fratelli. Ora, in occasione del primo centenario dell’incoronazione della statua della Madonna della Neve, venerata nella suddetta Basilica parrocchiale, che cadrà il prossimo 2 agosto 2014, accogliendo la richiesta a Noi pervenuta a nome del Clero e del Popolo di Ponticelli dall’attuale Parroco, Rev.do Sac. Ciro Cocozza, per poter meglio preparare spiritualmente i fedeli, nonché valorizzare, ricordare e vivere con maggiore solennità questo tempo di grazia, DECRETIAMO 1. è indetto uno speciale “anno mariano” per il territorio di Ponticelli, dal 5 dicembre p.v. al 5 dicembre 2014; 3 Notizie del Centenario 4 Mariologia Don Raffaele Russo Maria nel disegno del Padre Riflessioni teologico-mariane tenza dello SpiriFacendo seguito to Santo, compie a quanto si è propoa favore delle sue sto nell’intervento creature, è un vero precedente, bisogna atto creatore. Ciò dire che dalla stessa sta a significare Maria viene l’indiche dalla benedicazione che è poszione paterna in sibile conoscere la Cristo Maria vievera identità della ne resa partecipe, sua realtà personain modo del tutto le, solamente se si gratuito e singoparte dal disegno lare, della stessa che, dall’eternità, il realtà divina. Padre ha avuto su di Diventa così Lei. chiaro che Maria, Rispondendo, incostituita nella fatti, al saluto di Elisua originale resabetta, la quale la altà dalla benericonosce come madizione paterna dre del suo Signore in Cristo, ha una (cf. Luca 1,43), Masua somiglianza ria eleva un cantico Domenico Ghirlandaio, con Colui che è il di lode all’Onni- Incoronazione della Vergine, Città di Castello “Primogenito di potente, perché ha operato grandi cose in Lei (cf. Luca 1,49). ogni creatura” (Colossesi 1,15). Ne conseQuesto sta a significare che tutto ciò gue che, analogamente al Cristo, nel quale che Maria è, lungi dall’essere il risultato dall’eternità è stata benedetta dal Padre, del suo operare, è esclusivo dono divi- Maria è una creatura che nella verità della no. È un dono che si coglie in tutta la sua sua identità si pone come essere personagratuità, se si parte dal fatto che il Padre, le, vale a dire, come essere che, in ragione conformemente al suo arcano disegno, La della originalità che la distingue da ogni benedice “con ogni benedizione spirituale altra realtà non personale, è dotata di consapevolezza, di libertà e di apertura comunei cieli, in Cristo” (Efesini 1,3). Tale benedizione, al pari di ogni azione nicativa agli altri. La sua somiglianza con il Cristo non è, che il Padre, attraverso il Cristo, nella po5 Mariologia però, tale da far sì che Maria sia “persona” allo stesso modo come è persona Colui nel quale ha ricevuto dal Padre la benedizione che l’ha costituita nella sua originale realtà: il suo rassomigliare al Cristo non equivale ad essere persona che riproduce perfettamente in sé i tratti che costituiscono la persona del Cristo. La ragione della sua imperfetta somiglianza con il Cristo sul piano delle componenti costitutive della persona sta nel fatto che Maria, pure elevandosi al di sopra di ogni altra creatura, non cessa di essere figlia del suo Figlio. Maria è e rimane una creatura. E proprio perché è un essere appartenente al mondo delle realtà create, è intrinsecamente segnata dalla finitudine. Ne consegue che, se il Cristo è persona perché è intelligenza infinita, libertà infinità, amore infinito, Maria è persona perché è intelligenza limitata, libertà limitata, amore limitato. Infatti, diversamente dal Cristo che è piena attualità di consapevolezza, piena attualità di libertà, piena attualità di amore, Maria è solo capacità di consapevolezza, capacità di libertà, capacità di amore, in Lei, cioè, l’intelligenza, la volontà libera e l’apertura agli altri sono toccate necessariamente dal limite. Ora, proprio perché nella profondità della sua realtà di persona è intelligenza finita, libertà finita, amore finito, Maria è un essere strutturalmente contrassegnato da dinamismo. È, infatti, la stessa finitudine intrinseca alla sua realtà profonda ad esigere che Maria passi sempre più dalla capacità all’attualizzazione della sua originale identità di soggetto consapevole, libero, amante. Diventa così chiaro che il vero senso 6 Don Raffaele Russo della sua vita di “persona” consiste nel compiere un cammino esistenziale che la porti a passare sempre più dalla virtualità di autocoscienza all’attualità di autocoscienza, dalla virtualità di autopossesso aperto all’attualità di autopossesso costituito in una effettiva relazione interpersonale con Dio e con gli altri. È questo un percorso che Maria compie effettivamente attraverso un suo continuo tendere verso Colui che, per mezzo del Cristo, nella potenza dello Spirito, gratuitamente Le ha comunicato, per via di partecipazione, la sua stessa realtà. Il devoto di Maria può dare alla propria esistenza un senso diverso da quello che l’“umile e alta più che creatura” (Dante) ha dato alla sua vita vissuta nella realtà misurata dallo spazio e scandita dal tempo? Sandro Botticelli Incoronazione della Vergine, Pala di San Marco Notizie del Centenario Don Salvatore Cipollaro Eventi ed iniziative Dall’anno mariano alla Peregrinatio della Madonna del carro, dall’arrivo a Ponticelli della reliquia del sangue del Beato Papa Giovanni Paolo II “alla Missione dei giovani”. Con l’avvicinarsi del 2 Agosto 2014 si cominciano a definire anche i programmi. Numerosi gli incontri tra i parroci ed i sacerdoti di Ponticelli per mettere a punto iniziative ed eventi. Diverse anche le consultazioni degli organismi parrocchiali per concordare meglio e fare scelte definitive. Non è mancata qualche riunione con il Cardinale Arcivescovo, che ha dato il suo beneplacito ed incoraggiamento. “Il 2014 è un anno particolare per il Quartiere di Ponticelli, perché vivrà il Centenario dell’Incoronazione della sua Protettrice, la Madonna della Neve. Per questo abbiamo ritenuto sottolineare questo anno particolare di grazie per i fedeli attraverso alcune iniziative”, afferma il Parroco della Basilica Don Ciro Cocozza. E, dunque, quali sono le proposte? Innanzitutto l’ANNO MARIANO privilegiato, concesso dall’Arcivescovo di Napoli, che darà la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria quotidiana (vedi a pagina 3 l’interessante ed integrale testo del Decreto a firma del Cardinale Sepe). L’anno si aprirà il 5 dicembre 2013 con una concelebrazione eucaristica, presieduta da S. E. Lucio Lembo, Vescovo ausiliare del Cardinale Sepe, e si concluderà il 5 dicembre 2014. Nel corso dell’anno si prevedono i seguenti eventi: la PEREGRINATIO della Madonna del carro nelle Parrocchie (dal 9 marzo al 1° aprile 2014), iniziando da quella della Beata Vergine di Lourdes e Santa Bernadetta e concludendo con Santa Maria delle Grazie a Porchiano); il 20 e 21 febbraio un CONVEGNO di approfondimento delle tematiche mariane; la celebrazione solenne di ogni 5 del mese a partire da gennaio; dal 5 all’11 maggio la MISSIONE con i giovani; nonché la chiusura del mese mariano (30 maggio 2014) con la partecipazione del Cardinale Sepe. “Tutta la diocesi si unirà a voi nel giorno di chiusura del mese mariano”, ha scritto l’Arcivescovo nella Lettera che ha indirizzato ai fedeli ed al Clero in occasione della firma del Decreto di concessione dell’Anno Mariano speciale per il territorio di Ponticelli. Si pensa poi ad un pellegrinaggio a Roma da Papa Francesco, guidato dal Card. Sepe, oltre che a concerti mariani nel periodo del novenario. E, come già sanno i lettori di “Salve Regina”, perfino ad un francobollo commemorativo dell’evento. È, inoltre, imminente un importante e significativo evento: giovedì 12 dicembre, con una solenne processione, sarà portata nella Basilica della Madonna della Neve una speciale reliquia del Beato Papa Giovanni Paolo II, che vi resterà 7 Notizie del Centenario Don Salvatore Cipollaro Beato Giovanni Paolo II per tre giorni. La Reliquia è costituita da un’ampolla del sangue prelevato al Pontefice negli ultimi giorni di vita e che doveva servire per analisi cliniche. Purtroppo non vi fu tempo, perché la malattia non lo permise. Ma la Provvidenza volle che la suora che assisteva il Papa conservasse questo sangue e lo consegnasse al Segretario del Papa che provvide, a sua volta, ad affidarlo ai responsabili della Casa Pontificia. La preziosa reliquia arriverà a Ponticelli alle 17.30 in Viale Margherita e sarà poi portata dal Decano Don Enzo Liardo 8 in Basilica, ove la S.Messa sarà presieduta da Mons. Raffaele Russo. Le giornate del 13 e 14 dicembre, oltre che alla venerazione della reliquia da parte dei fedeli e degli alunni delle scuole elementari, saranno dedicate rispettivamente alla Riconciliazione (e quindi alla celebrazione del sacramento della penitenza) ed alla Famiglia (con catechesi sull’amore). Domenica 15 dicembre, dopo la Messa, una processione accompagnerà la sacra reliquia al Corso Ponticelli. Qui ci sarà il saluto finale. Notizie del Centenario Antonio Bove Si avvicina il 2014 Celebrazione per l’insediamento del nuovo Comitato festeggiamenti Nella Messa presieduta domenica 20 ottobre da P. Ciro Cocozza e concelebrata da don Fabrizio De Michino e don Salvatore Cipollaro, è stato presentato alla comunità il nuovo Comitato festeggiamenti in onore della Madonna della Neve. Erano presenti in Basilica oltre i soliti fedeli, più di una cinquantina di uomini di buona volontà che si sono impegnati a girare per le famiglie ed i negozi per raccogliere le offerte per la festa di agosto prossimo. Nell’omelia il Parroco ha ricordato che il 2014 per Ponticelli segna una tappa importante della sua storia: ricorre il primo centenario dell’incoronazione della bella statua lignea, attribuita a Giovanni Merliani da Nola, che noi veneriamo sul trono della Basilica. Ha poi ricordato che i nostri avi prepararono la cerimonia e la festa dell’Incoronazione con gioia, entusiasmo, ma soprattutto con grande devozione. “Noi - ha detto p. Ciro Cocozza - abbiamo ricevuto questa fiaccola. Il quartiere di Ponticelli è devoto di Maria SS. della Neve, ama Maria ed è consapevole che la sua devozione deve portare ad imitare Maria nelle sue virtù”. Per Ponticelli, infatti, il 2014 dovrà essere un anno di grazia e di crescita nella fede, nella vera devozione e nell’amore fraterno. “Gli abitanti di Ponticelli – ha aggiunto il Parroco – devono essere orgogliosi di questa eredità e devono impegnarsi perché il Quartiere diventi una cittadella mariana”. Molteplici gli eventi che daranno solennità a quest’anno particolare. Dall’anno mariano speciale all’arrivo a Ponticelli della reliquia del Beato Giovanni Paolo II. “Questa presenza della reliquia del Papa è certamente un fatto unico e straordinario. Sicuramente alimenterà la nostra fede”. Significativa e particolare è stata, infine, la presentazione dei membri del Comitato. I nostri “uomini di buona volontà” si sono raccolti ai piedi del trono della Madonna ed hanno recitato una preghiera appositamente preparata per tutti i membri del Comitato festeggiamenti. La benedizione dei volontari con l’acqua lustrale e gli auguri di ogni bene per loro e le rispettive famiglie ha concluso la cerimonia. Adesso i membri del Comitato sono pronti a girare per le famiglie ed i negozi raccogliendo ogni settimana un’offerta libera (una rosa a Maria!) senza tuttavia i tradizionali tesserini di deposito, non più consentiti dalle recenti leggi bancarie e finanziarie. 9 Fede e società Francesca Castiello L’antica chiesa di Santa Maria delle Grazie e il nuovo tempio di San Giuseppe Nella periferia est di Ponticelli, nella zona detta Porchiano, ci sono due chiese che racchiudono una grande storia. La nostra storia. Si trova la chiesa più antica di Ponticelli, dedicata a Santa Maria delle Grazie. Della sua esistenza già se ne parla in un rogito notarile che risale a qualche Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Porchiano 10 anno precedente all’anno mille. Precisamente – come scrive p. Giovanni Alagi - “Nel documento del 10 giugno 994 descrivendosi i confini di un fondo ‹‹positum in sopradicto loco Porclanum››, si parla di ‹‹padulae de illa schola et ecclesia S. Marie…››.In verità non abbiamo notizie specifiche su questa scuola e chiesa. “Più tardi…troveremo nella chiesa di Porchiano i maestri sellai di Napoli; potremmo quindi supporre che l’antichissima schola di Porchiano fosse un’associazione di sellai o di cuoiai, pellettieri o altro di simile”. Testimoniano l’antichità della chiesa un quadro del Settecento, opera di Carlo Malinconico, che rappresenta Maria nella sua gloria con a sinistra S. Sebastiano e a destra “Il Santo” di Padova che regge due gigli nella mano. All’entrata della chiesa, sulla destra, troviamo poi un’acquasantiera risalente al Seicento commissionata dalla famiglia Albarella. Un altro elemento più di curiosità che di valore storico è dato dalla cosiddetta Pietra di S. Gennaro, che oggi si trova dietro l’altare maggiore. Secondo una leggenda, S. Gennaro vi si sarebbe seduto… passando per Ponticelli. “Per queste ragioni – scrive Giovanni Alagi - il marmo avrebbe acquistato Fede e società Francesca Castiello particolari virtù curative e il popolino dedicata la chiesa, consacrata nel gennaio raschia devotamente il sasso, servendosi del 2000 con l’attuale parroco don Salvacon fiducia della polvere di marmo per le tore Coppola. La devozione locale verso il padre putativo di Gesù era presente sul proprie necessità”. Santa Maria delle Grazie a Porchiano è posto fin dal Cinquecento. Non a caso divenuta parrocchia negli anni Quaran- l’affresco di San Giuseppe è stato salvata, quando si distaccò da S. Maria della to, grazie all’allora parroco Cocozza, da Neve. La registrazione dei primi battesi- un’antica cappella gentilizia privata, che mi risale proprio a questi anni con il par- si trovava in un palazzo baronale nei presroco don Vincenzo Rungi, cui seguirono si dell’attuale Pala Argine e fu distrutta don Vittorio Sannino e don Ciro Cocozza. Gli anni Ottanta furono anni particolari per Porchiano e la Campania in generale. La contrada viene scossa dal terremoto, che ebbe l’epicentro in Irpinia. Seguì la ricostruzione con tanti nuovi palazzi, strade e case, con la conseguente migrazione di persone provenienti da varie parti, anche dallo stesso capoluogo. E così da parrocchia di una zona prettamente agricola si trovò ad accogliere una comunità molto più vasta ed eterogenea. L’antica e piccola chiesa di S. Maria non riesce più a contenere i suoi ormai numerosi fedeli abitanti in tre nuovi e grandi insediamenti: il rione FIAT, il rione INCIS e quello della Ricostruzione postsisma. E così nel 1987 l’allora arcivescovo di Napoli Michele Giordano benedisse la prima pietra di quella che poi sarà la nuova chiesa di S. Giuseppe, succursale di S. Maria a Porchiano. Da segnalare nel Facciata dell’antica Cappella di San Giuseppe, appartenuovo edificio di culto l’affresco nente alla distrutta casa baronale, sita dove oggi si trova il che raffigura S. Giuseppe, cui è palazzetto dello sport in via Argine 11 Fede e società Francesca Castiello Plastico del nuovo Tempio progettato dal prof. ing. Marcello Vittorini con la Ricostruzione. Dopo un paziente e complesso lavoro di recupero dalle macerie (circa 500 i frammenti del dipinto) e di restauro, fu risistemato nella nuova chiesa e collocato al di sopra del Tabernacolo sull’altare maggiore. Tempio dedicato a San Giuseppe 12 L’intervista Francesca Castiello Intervista a don Salvatore Coppola, parroco di Santa Maria delle Grazie a Porchiano QUAL È IL PROGRAMMA PASTORALE? “Essendo la nostra una parrocchia di periferia, c’è una varietà di persone. E il lavoro più duro è proprio quello di rendere persone diverse tra loro una comunità. È difficile far vivere insieme tanta diversità. Per questo motivo sono presenti tanti cammini di fede come il Cammino Neocatecumenale, un cammino che porta alla riscoperta del battesimo. Per un periodo abbiamo avuto il Rinnovamento dello Spirito, i Cursillos e i Gruppi di famiglia. Ci sono poi tutte le altre attività pastorali legate ai Sacramenti, come il catechismo in preparazione della prima Comunione, il corso di Cresima e il cammino di fede per fidanzati in preparazione del matrimonio”. COME OPERA LA PARROCCHIA NEL SOCIALE? “Nel sociale, si opera cercando di aiutare le persone che si trovano in difficoltà economiche mediante la Caritas parrocchiale. Si cerca poi di creare momenti di unione tra ragazzi, giovani, adulti, anziani e famiglie”. COME SONO UTILIZZATE LE STRUTTURE ANNESSE DA UN PUNTO DI VISTA CULTURALE E SPORTIVO? “Purtroppo, gli spazi a nostra disposizione non sono molto ampi. Abbiamo parecchi giardini, ma poche stanze. Comunque c’è spazio sufficiente per le attività dell’Azione Cattolica per i Ragazzi. Inoltre stiamo mettendo su un gruppo teatrale. Il momento più importante, in questo contesto, resta la “settimana dei ragazzi” che si svolge al’inizio del mese di settembre”. QUAL È IL RAPPORTO CON I VECCHI ABITANTI? “Porchiano era una zona agricola, che, come tutta Ponticelli, si è trovata ad accogliere tante persone. La difficoltà è proprio il camminare insieme, perché ognuno tende ad introdurre il modello religioso della propria zona di origine…”. PERCHÉ LA NUOVA CHIESA È DEDICATA PROPRIO A SAN GIUSEPPE? “É stata dedicata a S. Giuseppe perché l’altra chiesa è dedicata a Maria, sua sposa. Nella pastorale parrocchiale io sottolineo molto e da sempre l’importanza della famiglia nella società. E quindi è stato naturale dedicare la nuova chiesa a San Giuseppe, sposo di Maria”. 13 Fede e società Rosalia Gigliano FESTEGGIAMENTI 2013 Testimonianze e proposte per la festa patronale “Ed anche quest’anno ce l’abbiamo fatta”: questa è stata la frase che si è sentita risuonare, la sera dell’11 agosto, a Ponticelli. La festa della Madonna della Neve, l’uscita del carro: tutto è andato, anche in questo 2013, per il verso giusto. Tante sono state le piccole novità introdotte dal Comitato festeggiamenti, apprezzate o meno. E tante sono già le idee per il 2014, centenario dell’Incoronazione della Madonna della Neve. La ricorrenza, che ha avuto sia la festa religiosa che quella laica e civile: la novena in preparazione del 5 agosto, le celebrazioni solenni in Basilica e in piazza il “giorno di Maria”, l’uscita del carro l’11 agosto … Ma anche spettacoli come quello del 12 agosto con la partecipazione dei comici del programma televisivo “Made in Sud”, e lo spettacolo pirotecnico al parco De Filippo alla conclusione degli oltre 15 giorni di festa, iniziati il 27 luglio. 14 Fede e società Rosalia Gigliano Critiche positive o negative? Opinioni della gente su come è andata la festa? Le parole di coloro che hanno visto più l’aspetto religioso che quello civile di questa festa? Tante cose sono state dette … abbiamo deciso, perciò, di raccogliere alcune significative testimonianze o voci e inserirle in questa pagina, come segno visibile e tangibile che la festa della Madonna della Neve è ancora viva fra i ponticellesi. 1. Ho vissuto intensamente la festa di Agosto. Ciò che particolarmente mi ha colpito è stata la S. Messa in piazza, proprio nel giorno solenne del 5 agosto. Vedere fin dal mattino un gruppo di persone impegnate nella costruzione del palco ed altri per abbellirlo e renderlo dignitoso. Notare tante persone che si affollavano nei giorni particolari del 5 ed 11 agosto, giorno della processione, è stato bello. 2. La celebrazione della Messa, la solennità della cerimonia, la grande partecipazione dei celebranti, la folla numerosa mi hanno commosso fortemente. Canto attento e preciso; raccoglimento di tutti. 3. Osservare l’amore e la fatica per mettere in ordine la piazza: spazzare, pulire, piazzare le sedie sistemandole in settori è stato per me molto bello. 4. L’affidamento a Maria e la buona notte hanno segnato il culmine di tutta la celebrazione: per me la festa è finita lì con il commovente “Buona notte a Maria”. 5. Ho atteso il giorno del carro che mi ha procurato tanta trepidazione da farmi temere che non avrebbe completato il percorso processionale, viste le difficoltà per portarlo. 6. Il devoto di Maria, però, deve ogni giorno darsi da fare per dare gloria alla Mamma Celeste. 7. Penso spesso che se io fossi più presente e premuroso come lo sono stato in questi giorni e se insieme con me tutti gli altri che hanno lavorato, facessimo qualcosa di impegnativo per Dio e Maria, veramente Ponticelli sarebbe da invidiare. Ognuna di queste testimonianze evidenzia come la Madonna della Neve sia “parte della vita di ognuno di noi”. Dalle risposte raccolte è evidente che le celebrazioni religiose costituiscono l’aspetto più sentito. E gli spettacoli? Una piccola nota che ha fatto da buona cornice all’intero programma religioso. Sicuramente hanno fatto sì che il 12 agosto Ponticelli accogliesse, anche se solo per poche ore, persone che vivono oltre i confini del quartiere. Ora … il 2014 sarà l’anno del centenario: un anno più impegnativo di questi passati. Idee e pensieri per la “festa 2014” già sono in cantiere. 15 Fede e società Rosalia Gigliano Sulla festa della Madonna delle Neve di Ponticelli abbiamo intervistato anche Gennaro Saldalamacchia, medico impegnato nel volontariato. Quale significato si può dare alla nostra festa patronale ? “La festa per me, al di là del profilo ecclesiologico e liturgico-pastorale, è sicuramente un’esplosione di una solidarietà profonda: è il recupero della consapevolezza di non essere soli a lottare e ad operare per una convivenza umana diversa, alternativa ai modelli consueti che la civiltà industriale impone.” Può essere la festa espressione di fede autentica? “ Nonostante qualche aspetto ambiguo, possiamo fare in modo che la festa sia sempre di più purificata, trasfigurata e aperta a Cristo Redentore, all’Amore. In che modo? Se la evangelizziamo, se diciamo che la festa è nel progetto di Dio, la festa potrebbe diventare occasione di solidarietà in tutte le dimensioni. E poi che cosa dice quel carro della Madonna al suo passaggio? Non è un implicito accostamento della festa della Madonna al Mistero Pasquale? Anche il più sprovveduto del popolo sa che il Santo appartiene a Dio, è presso Dio e non c’è confusione alcuna. Ecco che la festa può esplicitare tutte le sue potenzialità, fra le quali la solidarietà, se dai responsabili viene evidenziato il suo valore evangelico. In questo senso io scommetterei sulle feste popolari!” Quale rapporto vede tra la festa e la vita della comunità parrocchiale? “La comunità cristiana ha la missione, secondo me, di esprimere la vita cristiana come vita nella festa, ha il dovere di contestare il modello quotidiano dell’uomo noia, uomo angoscia, proponendo l’uomo gioia, l’uomo festa. In questo contesto la festa popolare è il culmine della vita parrocchiale, è il tempo-luogo in cui la chiesa esprime la sua solidarietà con la vita. E’ tutto l’anno parrocchiale che deve tendere ad essere condensato nella festa popolare di agosto.” 16 Storia e tradizioni Giuseppe Viscardi L’orologio solare di Santa Maria della Neve DA MIHI SOLEM, DABO TIBI HORAM: Dammi il sole, ti darò l’ora Da sempre nella ormai sua lunga storia, la Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Neve ha scandito “il tempo” di Ponticelli. Dal dicembre del 2012 per iniziativa dell’attuale Parroco Don Ciro Cocozza, la Chiesa oltre che scandire “illumina” il tempo mediante il suo orologio solare, realizzato su progetto della prof.ssa Arch. Alessandra Pagliano dell’Università di Napoli Federico II e dell’Arch. Salvatore Perrucci,. Nell’era della tecnologia, anzi delle nano-tecnologie, può sembrare anacronistica l’installazione di un orologio solare avendo a disposizione orologi e apparecchi sempre più piccoli sui quali con una fugace occhiata è possibile leggere l’ora. E’ vero se si pensa al solo aspetto di misura del tempo. Se, invece, quest’opera viene inquadrata all’interno di un progetto di recupero della cultura e delle tradizioni di una comunità, allora un simile orologio diventa testimonianza di un ruolo storico e unificante da sempre svolto dalla Parrocchia di Santa Maria della Neve. Un ruolo testimoniato anche da diversi documenti nel corso dei vari secoli. Fin dal 1598 è attestata (ma con molta probabilità già da alcuni anni prima), negli Atti della Santa Visita fatta a Ponticelli dal Cardinale Alfonso Gesualdo, che la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Neve aveva la sua torre campanaria con due campane ad uso liturgico ed una terza “et una a pro orologio” che scandiva le ore. Ad una popolazione, sparsa nel territorio del casale e dedita al lavoro nei campi e nei mulini – che comunque sapeva valutare dall’inclinazione dell’ombra creata dal sole le ore del giorno - il rintocco della campana ricordava con certezza l’inizio e la fine di una giornata lavorativa, spesso cominciata prima del sorgere del sole e probabilmente terminata dopo il calar dello stesso. L’estensione sonora delle campane di Santa Maria della Neve era tale - in assenza del moderno inquinamento acustico 17 Storia e tradizioni Giuseppe Viscardi - da coprire tutto il territorio del Casale, coincidente con quello parrocchiale. Infatti Dumas nella sua “Storia dei Borboni di Napoli” del 1863, parlando dei fatti del 1799 scrive: “In Ponticelli si suonarono le campane a martello, e si continuò per tutta la sera a suonare. I Francesi ritirati da Casanova alla Volla, da Santarpino, al Salice, sentirono il suono, e determinarono in Consiglio di Guerra per lo sterminio del paese.” Nel 1876 anche sulla torre della Casa Comunale fu sistemato un orologio con due piccole campane (vedi il dipinto ad olio su supporto in rame di Luigi Piscettaro). tasca o da polso, quelli delle torri campaCon l’avvento dei piccoli orologi da narie, perdendo il loro originario ruolo, rimasero giusto a segnalare l’ora della recita dell’Angelus o del Regina Coeli nel tempo pasquale. E questa “pia pratica” sembra richiamare il motto in latino posto perimetralmente sul disco del nuovo orologio solare installato sul campanile di Santa Maria della Neve: ETIAM SINE SOLE MARIAE LAUDES CANTABO che tradotto in italiano diventa : Anche senza il sole canterò lodi a Maria, che si può intendere anche così : “per lodare Maria non serve l’orologio!” . Questo motto è stato scelto dal Parroco Don Ciro Cocozza perché in continuità con la scritta sull’architrave della facciata “DEIPARE AB NIVE SACRUM”, che ricorda la dedica della Basilica alla Madonna della Neve. Va tuttavia sottolineato che l’orologio solare installato sul campanile - che non Luigi Piscettaro è una semplice meridiana (la meridiana L’antico Municipio di Ponticelli 18 Storia e tradizioni fornisce esclusivamente l’istante del Mezzogiorno), come ricordato dalla Prof.ssa Pagliano durante la cerimonia di inaugurazione - misura il “tempo vero”, mentre i nostri orologi misurano il “tempo legale” ,quello fatto di approssimazione. Quest’orologio solare, inoltre, è anche un calendario per la presenza sul disco dei simboli dello zodiaco ed indica con estrema esattezza gli equinozi ed i solstizi che segnano il passaggio delle stagioni. Sul disco in marmo, infatti, sono visibili una serie di segni ed uno stilo, o gnomone, che posto perpendicolarmente al piano dell’orologio proietta su di questo la sua ombra, che fungendo da “lancetta” rende “visibile” l’ora. I segni incisi rappresentano: le “linee delle ore” costituite da corde che attraversano il disco e contrassegnate da numeri romani, e le “curve delle stagioni” che si intersecano con le precedenti. A partire da sinistra guardando l’orologio abbiamo la “curva del solstizio d’inverno”, la “curva equinoziale” ed infine la “curva del solsti- Giuseppe Viscardi zio d’estate”. Sul quadrante sono inoltre presenti in corrispondenza delle linee delle stagioni i quattro segni zodiacali delle costellazioni corrispondenti ai cambi di stagione: Capricorno, Ariete, Bilancia e Cancro. La lettura dell’ora si fa osservando l’estremità dell’ombra in corrispondenza della linea dell’ora. Inoltre la distanza dell’ombra, lungo la linea delle ore, dalla linea delle stagioni dà informazioni anche sui mesi. 19 Personaggi illustri Giuseppe Improta Mons. Gennaro Guglielmini Nel 1733, da poco nominato vescovo di Tropea, consacrò il nuovo altare maggiore di S.M. della Neve. Nel 1751 si dimise e venne a trascorrere gli anni della vecchiaia a Ponticelli “Il 21 marzo 1760 l’Illustrissimo Monsignore D. Gennaro Guglielmini, figlio dei fu D. Francesco e D. Isabella Brancati, olim vescovo di Tropea… Arcivescovo Titolare di Tarsi… passò a miglior vita il dì ante ad ore 23 nello proprio suo Palazzo in età di anni 87 e fu sepolto nella Parrocchia di Ponticello nella Cappella di San Gennaro”. A spingermi, anni fa, a trovare questa notizia nel Registro dei Defunti (pag. 4 a tergo) della Parrocchia di S. M. della Neve fu Ulisse Prota-Giurleo, noto studioso di musica ed arte cui Ponticelli ha fatto dedicare una strada ed una scuola.. In una delle sue ricerche gli era capitato di leggere, in un libro su Tropea (Vito Capialbi, Memorie per servire alla storia della santa Chiesa Tropeana, Napoli 1852), che il vescovo di quella diocesi, Mons. Guglielmini, “morì nella vecchia età di anni 87, e proprio nel villaggio di Ponticelli il 20 marzo 1760 e rimase sepolto nella Cappella di San Gennaro di quella Chiesa Parrocchiale, a cui legò una messa quotidiana”. Anche se non è nato a Ponticelli, mi è sembrato doveroso segnalare la figura di questo prelato. A Ponticelli, infatti, sicuramente è vissuto negli ultimi anni di vita nel “proprio suo Palazzo”, come è scritto sul registro dei Defunti. A Ponticelli abitava 20 (e forse nel suo stesso Palazzo) il fratello Ignazio Guglielmini, morto il 4 novembre 1759 e pure sepolto “nella Cappella di San Gennaro eretta (dallo stesso Mons. Gennaro Guglielmini?) nella Parrocchia di S. M. della Neve del Casale di Ponticelli” (dal Registro dei Defunti). E sempre da questa stessa fonte apprendiamo anche che nel suo “Palazzo”, evidentemente non troppo piccolo, viveva anche qualche sua parente o forse domestica: il 15 febbraio 1760, un mese prima della morte dell’ex vescovo di Tropea, viene annotato che “morì Catarina Monaco nella Casa di Mons. Guglielmini”. Il suo nome in ogni caso è legato alla storia della chiesa di S.M. della Neve. Una lapide marmorea in latino - riportata da Giovanni Alagi su Salve Regina dell’aprile 1965 (con una simpatica postilla sulla “rozzezza” degli estensori del testo latino) - ricorda ai posteri che il nuovo altare “dedicato alla Madonna della Neve” venne consacrato il 2 novembre 1733 dal Vescovo di Tropea Mons. Gennaro Gugliemino (sic!) e fu posto al 5 agosto l’anniversario della consacrazione con relativa “indulgenza” per i visitatori. Guglielmini è ovviamente più noto a Tropea. Alcuni amici di Ponticelli, in vacanza nella nota città balneare della Ca- Personaggi illustri labria, hanno avuto modo di vedere una piazza ed anche un busto dedicato al vescovo Guglielmini. Segno che la sua attività pastorale è stata degna di essere ricordata dai cittadini di Tropea. Nato a Napoli il 19 settembre 1674, era stato ordinato sacerdote il 22 dicembre 1703. Divenuto dottore in diritto civile e canonico - allora si diceva in utroque iure - fu nominato Cappellano d’onore della Cappella Reale di Napoli e per otto anni Vice Cappellano Maggiore. Una carica, quest’ultima, di non secondaria importanza e che evidentemente gli preparò il terreno per la nomina a vescovo di Tropea, avvenuta il 17 dicembre 1731. Il 30 dicembre dello stesso anno fu poi consacrato vescovo a Roma dal Cardinale Gentili, come si legge in Hierarchia Cattolica, vol. VI (1730-1799), p. 419. Lo storico dei vescovi di Tropea, Vito Capialbi, ricorda l’impegno del vescovo Guglielmini nel restaurare la cattedrale e anche la fondazione di un altare dedicato Giuseppe Improta a San Gennaro, “che dotò di ducati milleduecento ergendolo in prebenda Canonicale”. Il suo impegno pastorale dovette essere apprezzato anche a Roma. Il 7 agosto 1747 Guglielmini fu nominato dal Pontefice Assistente al Soglio Pontificio. A settantasette anni, però, il 12 maggio 1751, si dimise dalla sede vescovile e il 5 luglio 1751 fu promosso arcivescovo titolare di Tarso (Hierarchia Cattolica, ibidem). Il Capialbi, che anticipa la data delle dimissioni al 22 dicembre 1750, dice che “Monsignore per sua umiltà rinunciò”. Alla sua morte, inoltre, Mons. Guglielmini lasciò al capitolo Tropeano cinquemila ducati. Ed i canonici vollero ricordare ai posteri tanta sua munificenza con una lunga lapide in latino, posta nel 1760 nella Cappella di Santa Domenica, da lui costruita nella Cattedrale di Tropea. Fu sepolto nella chiesa parrocchiale di S.M. della Neve presso l’altare di San Gennaro. 21 Storia e territorio Giuseppe Improta Aperta al pubblico la villa romana di Caius Olius Ampliatus Dopo anni dalla scoperta finalmente sarà visitabile da cittadini, studenti e turisti Dopo alcune aperture speciali, in occasione di giornate particolari, domenica 1° dicembre è stata aperta al pubblico la villa romana di Ponticelli, situata su Via della Villa Romana, angolo via Decio Mure. In quello che il sindaco Iervolino volle chiamare “Rione delle ville romane” per far dimenticare l’errata e non certo beneaugurante denominazione di “Lotto 0” legata alla ricostruzione postsismica. Sarà così finalmente possibile consentire la visita agli interessanti resti archeologici della villa suburbana romana, conservatisi finora a seguito della copertura con materiale vulcanico dopo la famosa eruzione vesuviana del 79 dopo Cristo. La villa viene detta di Ponticelli, ma in realtà si trova su un territorio che amministrativamente appartiene al quartiere Bar- 22 ra. In ogni caso costituisce una ricchezza dell’intera zona orientale, ove pure ci sono state scoperte simili (penso alla villa romana che sta venendo fuori a Pollena Trocchia), ma non delle stesse dimensioni ed importanza. Il GAN (Gruppo Archeologico Napoletano) finora ha curato le visite guidate programmate ed un interessante depliant illustrativo. Ha, inoltre, organizzato la ripulitura periodica del sito archeologico. Adesso, con l’apertura al pubblico (quindi senza bisogno di prenotazione!), si apre una fase nuova nella valorizzazione di questo importante sito archeologico. Da tempo si auspicava da più parti la possibilità di utilizzare i resti della villa romana per incontri didattici con gli studenti e come occasione per approfondimenti culturali da parte degli abitanti del Storia e territorio Giuseppe Improta territorio e di visite dei turisti che vengono in zona per conoscere le Ville Vesuviane, il Vesuvio ed i più noti scavi della vicina Ercolano. Il momento atteso e desiderato è venuto. Tra le tante cose negative relative alla città di Napoli, quest’apertura è una piacevole eccezione ed apre il cuore alla speranza! Spetta ora ai dirigenti scolastici, agli amministratori comunali, ai responsabili delle locali associazioni culturali e di volontariato non perdere questa irripetibile occasione e facilitare, come meglio possibile, la fruizione di un prezioso bene culturale che la lava del Vesuvio ha conservato fino ai giorni nostri e la storia ha affidato a noi. Per informazioni: Gruppo Archeologico Napoletano Via San Liborio, 1 - 80134 Napoli Tel/fax 0815529002 - [email protected] 23