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Diapositiva 1 - Federchimica

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Diapositiva 1 - Federchimica
Safety First System
for safety of operations on tankers
Ing. Francesco Del Litto
Ingegnere chimico - settore petrolchimico
Responsabile Area Sicurezza Società Polimeri Europa - Eni Versalis
Autore di diverse linee guida societarie in materia di sicurezza sul lavoro
Ing. Christian Sbocchi
Consulente in ambito di sicurezza e salute del lavoro industriale e nei
Commissariamenti Straordinari Prefettizi;
Formatore per la Sicurezza sul Lavoro in ambito P.A. e Industriale.
Esperto tecnico nell’ambito della sicurezza stradale
Safety first System
for safety of operations on tankers
Possibili ambienti confinati e/o
sospetti d’inquinamento
D.Lgs. 81/08 TITOLO II
“Luoghi di lavoro”
Lavori in ambienti sospetti di inquinamento
Art. 66
Vigilanza durante tutta la
durata del lavoro
Presenza di adeguati
sistemi di recupero
Dispositivi Protezione
Individuale
Cosa evidenzia
Adeguata apertura di accesso,
tale da consentire un agevole
recupero (fase RESCUE)
accesso verticale
accesso orizzontale
D.Lgs. 81/08 TITOLO IV
“Cantieri temporanei o mobili”
Presenza di gas negli scavi
Dispositivi di protezione per le vie
respiratorie
Art. 121
Presenza di
adeguati DPI
Sistema di recupero tenuto
all’esterno dall’operatore
attendente
Comunicazione costante tra
operatore entrante e
operatore attendente
Cosa evidenzia
Garanzia di una aerazione
continua
IN PRESENZA DI LAVORI APPALTATI
NEGLI AMBIENTI CONFINATI A DITTE ESTERNE
Si applica il
D.P.R. n°177 Settembre 2011
Titolo:
“Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese
e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di
inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo 6, comma 8,
lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.” a norma
dell'articolo 6, comma 8, lettera g”.
D.P.R. n°177 Settembre 2011
Definizioni richiamate dal D.Lgs. 81/08:
• Art. 6, comma 8, lettera g;
• Lavori in ambienti sospetti di inquinamento (art. 66);
• Ambienti confinati (art. 121);
• All. IV p.to 3 (”requisiti dei luoghi di lavoro”: vasche, canalizzazioni,
tubazioni, serbatoi, recipienti, silos);
Campo di applicazione:
Si applica quando il datore di lavoro intende affidare lavori, servizi e
forniture alle imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi
D.P.R. n°177 Settembre 2011
Art. 2 (estratto) - Qualificazione del settore degli ambienti
sospetti di inquinamento o confinati:
• Si applica anche ad imprese familiari e lavoratori autonomi;
• Presenza di personale con esperienza almeno triennale (almeno il
30% della forza lavoro);
• Richiesta di esperienza almeno triennale per i lavoratori PREPOSTI;
• Possesso (da parte del D.L.) di D.P.I., strumentazione e attrezzature di
lavoro idonee alla prevenzione dei rischi + avvenuta effettuazione di
addestramento al corretto uso degli stessi;
• informazione/formazione/addestramento a tutto il personale
(compreso il datore di lavoro se impiegato nelle attività lavorative) prima
dell’inizio lavori.
D.P.R. n°177 Settembre 2011
Art. 3 (estratto) - Procedure di sicurezza nel settore degli
ambienti sospetti di inquinamento:
• Obbligo del Committente di informazione (non inferiore ad un
giorno) sulle caratteristiche dei luoghi, sui rischi esistenti e sulle misure
di prevenzione ed emergenza;
• Obbligo del Committente
di individuare un proprio rappresentante, in possesso di
adeguate competenze (di cui all'articolo 2, comma 1, lettere c ed f),
con funzione di indirizzo e coordinamento delle attività in oggetto,
per limitare il rischio da interferenza di tali lavorazioni con le attività
svolte dal personale di sito.
Figure chiave: Bozza di linea guida Federchimica
“Indirizzi operativi per la gestione dei lavori in ambienti
confinati o sospetti di inquinamento”
• Rappresentante del Datore di Lavoro committente:
vigila e coordina le attività svolte dai lavoratori impiegati
dalla impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi, per
limitare il rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle
del personale impiegato dal datore di lavoro committente;
• Preposto/Sovrintendente
ai
lavori:
dipendente
dell’appaltatore che sovrintende alle attività lavorative e
garantisce l'attuazione delle procedure e/o dei permessi di
lavoro, controllandone la corretta esecuzione da parte dei
lavoratori;
• Controllore esterno ai lavori (attendente): dipendente
dell’appaltatore che controlla dall’esterno le attività svolte
nell’ambiente confinato, comunicando con il personale
entrante e attivando se necessario le procedure di
emergenza;
• Operatore (entrante): dipendente dell’appaltatore che
opera all’interno dell’ambiente confinato.
DEFINIZIONE di “AMBIENTE CONFINATO”
Secondo Norma UNI 10449/2008: ”Spazi delimitati, normalmente chiusi ed
eventualmente provvisti di aperture (per esempio passi d’uomo, boccaporti,
coperchi, ecc.), in cui risulti materialmente possibile l’ingresso di persone.”
Secondo Linea Guida ISPESL-INAIL: “Spazio circoscritto, caratterizzato da
limitate aperture di accesso e da una ventilazione naturale sfavorevole, in
cui può verificarsi un evento incidentale importante, che può portare ad un
infortunio grave o mortale, in presenza di agenti chimici pericolosi” (ad es.
gas, vapori, polveri), ovvero:
Ingresso
limitato
Presenza sost.
chimiche pericolose
Possibile verificarsi
infortuni-incidenti
Spazio lavorativo circoscritto
con ventilaz. naturale
sfavorevole
Alcuni ESEMPI di ambienti confinati o sospetti d’inquinamento
•
AUTOCISTERNE
•
SILOS O CONTAINERS
•
VANI TECNICI
•
LOCALI POMPE ANTINCENDIO INTERRATI O NON AREATI;
•
POZZETTI INTERRATI
•
VASCHE DI STOCCAGGIO MATERIALI
D.Lgs. 81/'08 :
Il Testo Unico sulla Sicurezza
Il Legislatore attribuisce le RESPONSABILITÀ della
Valutazione dei Rischi al Datore di Lavoro
che dovrà valutare TUTTI I RISCHI presenti in:
ambienti, mansioni svolte, macch.-attr.-imp.ti-sostanze utilizzate, ovvero:
FATTORE UMANO
Dall’INTERAZIONE
dei 3 vertici della
piramide si
generano i Rischi
Rischio
AMBIENTE DI
LAVORO
Macchina-attrezzatura-impianto-sostanza
D.Lgs. 81/'08 :
Il Testo Unico sulla Sicurezza
Elenco dei maggiori pericoli presenti in un ambiente confinato legati all’AMBIENTE DI
LAVORO o ALLE ATTREZZATURE
 livello di ossigeno non adeguato
atmosfere infiammabili ed esplosive
sprofondamento (engulfment) in silos contenti sostanze polverulente
caduta dall’alto (lavorazioni in quota)
presenza di parti elettriche in tensione
presenza di gas o sostanze pericolose
presenza di parti/macchinari in movimento
presenza di agenti biologici
agenti fisici (rumore, vibrazioni, radiazioni)
agenti chimici o fisici esterni
elementi strutturali (es. presenza di eventuali ponteggi) e limitazione degli spazi di
movimento
discomfort climatico
D.Lgs. 81/'08 :
Il Testo Unico sulla Sicurezza
Elenco dei maggiori pericoli presenti in un ambiente confinato legato al FATTORE UMANO
carenza di formazione e addestramento del personale
operante in ambienti confinati o sospetti d’inquinamento;
mancata attività di formazione / informazione /
addestramento del personale della Squadra di Emergenza
Aziendale sulle procedure di intervento in fase emergenziale
(fase rescue);
non corretta verifica dei requisiti tecnico-professionali del
personale operante in ambienti confinati;
assenza/carenza
di
idonea
segnaletica
di
avvertimento/obbligo/divieto a corredo degli ambienti
confinati e /o sospetti di inquinamento.
inadeguata gestione dei rischi interferenziali in specifiche
attività manutentive (es.: attività di manutenzione svolte
all’interno di autocisterne svolte presso autofficine, o svolte
in via straordinaria lungo il percorso stradale….);
 mancata verifica della idoneità sanitaria del personale
operante all’interno dei propri ambienti confinati;
 non corretta compilazione/applicazione delle prescrizioni
di sicurezza contenute nei permessi di lavoro;
utilizzo non corretto di DPI (APVR, dispositivi anticaduta,
ecc..);
D.Lgs. 81/'08 :
Il Testo Unico sulla Sicurezza
ILa Valutazione dei RISCHI NEGLI AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO
 mancata attività di verifica della presenza e del funzionamento
attrezzature/DPI/apparecchiature necessarie per le attività in ambienti confinati:
di
è opportuno che:
in caso di ambienti confinati con ACCESSO VERTICALE:
• il personale entrante sia dotato di imbracature con doppio
attacco dorsale e sternale;
• esista un sistema di recupero dotato di doppio cavo per poter
operare il recupero del personale entrante in sicurezza, gestendo
l’effetto pendolo e la rotazione del corpo (facilita le operazioni di
disincastro);
in caso di ambienti confinati con ACCESSO ORIZZONTALE:
• sia stata verificata la presenza di una barella di forma, materiale
e dimensioni idonee;
• siano stati applicati sistemi di scorrimento a rulli sul passo
d’uomo;
OBBLIGHI
Riassumendo:
per chi opera in ambienti confinati
1.
essere informati, da parte del committente, con un incontro di durata non
inferiore ad un giorno, su tutti i rischi presenti nell'area di lavoro;
2.
dotarsi di idonei D.P.I. + strumenti e attrezzature di sicurezza (es.: sistemi
di recupero e soccorso, rivelatori di gas infiammabili-tossici-ossigeno,
dispositivi di rilevazione per uomo a terra, autorespiratori, sistema di
fuga, ecc..);
3.
disporre di "personale esperto" in numero non inferiore al 30% (si
intende "persona esperta" un lavoratore che abbia maturato almeno 3
anni di esperienza nei lavori in "ambienti confinati“), anche per il
Preposto;
4.
effettuare specifica informazione, formazione e addestramento sui rischi
presenti negli “ambienti confinati”, nonché alle specifiche procedure di
sicurezza e di emergenza da mettere in atto (fase ordinaria e fase
RESCUE);
MA COME SI EFFETTUA LA FORMAZIONE E L’ADDESTRAMENTO??
ALCUNE RIFLESSIONI:
Il DLgs.81/08 e collegati prevede
l’addestramento nei seguenti casi:
1.
2.
3.
che
obbligo
di
formazione
e
costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione qualora
si tratti di somministrazione di lavoro;
trasferimento o cambiamento di mansioni;
introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di
nuove sostanze e preparati pericolosi.
..Inoltre.. la formazione/addestramento deve essere effettuato da persona
esperta e sul luogo di lavoro. Per chi opera in ambienti confinati rimane
aperta la questione:
 come formare gli operatori che non dispongono di proprie aree con
ambienti confinati (es.: ditte conto terzi che effettuano manutenzione
antincendio, bonifiche ambientali, ecc..)??
 requisiti professionali del personale docente/istruttori??
 modalità di erogazione della formazione e dell’addestramento??
 durata dei percorsi formativi??
Il progetto formativo della Regione Lazio
“Safety First – La sicurezza prima di tutto”
oggetto del Protocollo d’Intesa:
“FORMAZIONE ITINERANTE PER ADDETTI CHE OPERANO IN AMBIENTI
CONFINATI” APPROVATO il 15/4/2014 da:
Le NOVITA’ del progetto
“Safety First – La sicurezza prima di tutto” sono:
LEGISLATIVE: rispondere pienamente alla vigente normativa ed avere una
qualifica tecnico-professionale degli operatori valida su tutto il
territorio nazionale, basata su un Protocollo d’Intesa formalmente approvato da 3
Enti di Controllo e Confindustria (D.Lgs. 81/’08 art. 37 c.5 e DPR 177/2011);
SOCIO-ECONOMICHE: permettere a tutte le maestranze locali (aziende, artigiani,
tecnici, ecc..) di risparmiare sui costi di spesa/trasferta del personale da
formare + migliorare la scontistica sui contributi INAIL (ot24);
TECNICHE:
il progetto si fonda sul principio di una formazione-informazioneaddestramento itinerante sull’intero territorio, disponendo di un mezzo appositamente
allestito al fine di simulare un ambiente di lavoro, permettendo così di simulare
condizioni operative anche per le maestranze che non dispongono di
propri spazi confinati.
Attualmente SAFETY FIRST rappresenta l’UNICO
Protocollo formativo asseverato da più Enti di controllo
nella formazione e addestramento per gli Spazi Confinati
Le caratteristiche dell’U.M.A.
L’aula multimediale mobile
Le peculiarità del sistema SAFETY FIRST
l’esigenza di portare la formazione presso i siti aziendali, si concretizza con l’UNITA’
MOBILE ADDESTRATIVA per la formazione-addestramento sugli SPAZI CONFINATI…
… e su TUTTI GLI ALTRI RISCHI tipicamente associati ai LAVORI PERICOLOSI:
• Sversamenti e rilasci incontrollati di sostanze pericolose;
• Lavori sotto tensione elettrica;
• Lavori in quota;
• Rischi connessi all’utilizzo di DPI di 3°cat.;
• ecc..
Grazie per la
VS. attenzione!
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