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Minorenni in overdose «Basta, chiudete il locale
Treviso Corriere del Veneto Mercoledì 13 Febbraio 2013 Il caso Quattro episodi in pochi mesi, sabato arrestato un 18enne. Il sindaco: «Ora è troppo» Minorenni in overdose «Basta, chiudete il locale» Guerra contro il «Cic» di Mogliano. I gestori: caccia alle streghe Brevi Treviso Pesta la moglie ma lei lo perdona TREVISO — Prende a schiaffi la moglie da cui si sta separando e la manda all’ospedale. Ma lei lo perdona e ritira la querela, consentendogli di patteggiare una pena di dieci mesi. Protagonista è stato un 36enne trevigiano che, difeso dall’avvocato Francesco Leone, era accusato di maltrattamenti in famiglia e di violazione degli obblighi famigliari. Treviso Tentato omicidio, chiede lo «sconto» TREVISO — Rissa con accoltellamento fuori dal River Cafè, di viale della Repubblica sconto di pena per Valmir Gamshi, il 22enne kosovaro accusato di tentato omicidio nei confronti di un coetaneo marocchino. Difeso dall’avvocato Pretty Gorza, l’imputato ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, tagliando così di un terzo la pena. Nella prossima udienza sarà ascoltata la vittima. Paese Crac, arrestato ex manager Sev PAESE — Arrestato su ordine di carcerazione a Bergamo, Ettore Brignoli ex amministratore delegato della Sev, la società che gestiva le discariche di Paese. L’uomo deve scontare 7 anni per bancarotta fraudolenta e frode fiscale. «È un nome tristemente noto commenta l’eurodeputato Andrea Zanoni -, a Paese, tramite la Sev, è fallito lasciando danni sulle spalle dei cittadini». MOGLIANO — Quattro minorenni finiti in overdose, numerosi arresti per spaccio di cui l’ultimo sabato notte, continue segnalazioni di ragazzini in stato confusionale che vagano per la città all’alba. Unico filo conduttore il «Cic Club» di via Zermanese e i suoi avventori. Una situazione ripetutamente segnalata alle forze dell’ordine dal sindaco Giovanni Azzolini, che a dicembre ha ottenuto dal prefetto Aldo Adinolfi di discuterne in un comitato ordine e sicurezza: «Il problema è gravissimo, quel locale deve chiudere perché intorno ad esso gravita una vera e propria centrale dello spaccio di droghe pericolosissime». Sabato sera è avvenuto l’ennesimo arresto di uno spacciatore di «Mdma», Marco Pulliero, 18enne di Camponogara, nel Veneziano sorpreso mentre, nel parcheggio del locale, confezionava in dosi 6,5 grammi di «metilenediossimetanfetamina» (ecstasy). Droga destinata a giovanissimi assuntori, gli stessi che frequentano il club. In auto con lui c’era anche un 16enne di Noale, denunciato per detenzione ai fini di spaccio. È solo l’ultimo dei fatti che riguardano in qualche modo il Cic Club, che attira ogni fine settimana centinaia di ragazzi anche da fuori provincia. Dal giu- gno del 2011 sono stati quattro i minorenni ricoverati in gravi condizioni dopo aver trascorso la serata nel locale. Solo pochi mesi fa era toccato a due ragaz- ze di 16 e 17 anni di Mestre, finite al Ca’ Foncello in terapia intensiva. «Non si può andare avanti così. Si rischia che ci scappi il morto - continua il Az- Nel mirino Sopra, l’ingresso del «Cic Club». A destra il sindaco Azzolini, a sinistra il prefetto Aldo Adinolfi (Balanza) zolini -. Le indagini della polizia locale hanno rilevato che il locale attrae spacciatori e assuntori. Sono preoccupato per lo stato psicofisico nel quale i ragazzini escono dal club e vagano lungo la Zermanese. Per questo ho chiesto al prefetto di intervenire per una chiusura definitiva». Accuse respinte però con forza dal presidente dell’associazione, Marco Stinca: «Sono amareggiato per questi continui attacchi, da cui non so come difendermi. Mi sembra una caccia alla streghe. Mi dispiace per quello che succede fuori dal locale, ma non è colpa nostra». Stinca precisa che il servizio d’ordine interno vigila attentamente: «Se qualcuno è sorpreso a sgarrare viene segnalato alle forze dell’ordine. Da parte nostra non c’è tolleranza e tantomeno connivenza con chi delinque - conclude il presidente -. Mi meraviglia tutto questo accanimento, che non vedo per altri locali: mi chiedo cosa si pretenda da noi. Noi offriamo divertimento, non morte ai nostri soci. E non possiamo risolvere il problema del consumo di droga nei ragazzi. Mi sembra una caccia alle streghe». Milvana Citter © RIPRODUZIONE RISERVATA L’inchiesta sui venetisti Blitz dei carabinieri «Polisia», solo quattro si sono fatti interrogare In viaggio per l’eroina Edile e operaio arrestati TREVISO — (m.cit.) Si concluderanno oggi, con l’ultimo indagato, gli interrogatori del sostituto procuratore Giovanni Valmassoi nell’ambito dell’inchiesta «Polisia Veneta 2». Su 18 persone iscritte nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di associazione paramilitare, solo in 4 hanno accolto l’invito del magistrato e si sono prestati a rispondere alle sue domande. I tre già sentiti hanno tutti smentito di aver avuto un ruolo nell’organizzazione del Movimento di Liberazione del Popolo Veneto a cui si sarebbero avvicinati solo per un interesse culturale. Alla fine degli interrogatori, sulla base delle indagini de0lla Digos, il magistrato valuterà ogni posizione anche se sembra che, almeno per i tre che hanno accettato di farsi interrogare, possa profilarsi la richiesta di archiviazione. I riscontri degli inquirenti, infatti, sembrerebbero confermare quanto dichiarato dagli indagati. Diversa la posizione degli altri 14 che non riconoscono le istituzioni italiane e quindi neppure la Procura. MONTEBELLUNA — (m.cit.) Il viaggio in auto insieme all’ex imprenditore edile italiano e la scelta di muoversi dal Veneto al Friuli anche durante la nevicata di lunedì. Due accorgimenti che avrebbero dovuto salvarlo in caso di controllo ma che non sono serviti a Muharrem Gjata, 25enne albanese nella cui tasca i carabinieri hanno trovato un involucro contenente 10 ovuli di cocaina compressa, per un peso totale di circa 200 grammi. I militari lo stavano controllando da settimane, sospettando che avesse avviato un giro di spaccio di cocaina in centro città. Il giovane faceva infatti frequenti viaggi in Friuli e quando anche lunedì, nonostante il maltempo, si è messo in macchina hanno deciso di intervenire. L’uomo è stato fermato a Nervesa, in auto con lui c’era l’ex imprenditore Ivan Gallina, 46 anni, datore di lavoro dell’albanese fino a quando, poco tempo fa, ha chiuso la sua attività. A casa sua i carabinieri hanno trovato 15 grammi di eroina del tipo «Brown Sugar». Entrambi sono stati arrestati. © RIPRODUZIONE RISERVATA 9 TV In aereo Trevigiano condannato Il «Canova» L’imbarco su un aereo all’aeroporto di Treviso Tenta di imbarcarsi con un coltello nascosto fra i glutei TREVISO — Tenta di imbarcarsi su un volo in partenza dall’aeroporto Canova con un coltello a serramanico nascosto tra i glutei. Non è uno scherzo di Carnevale, ma una storia vera quella che si è verificata nello scalo trevigiano, e che è costata un decreto penale di condanna per il porto abusivo di oggetti atti ad offendere a un 55enne, che pare essere un personaggio noto in città. Ma sulla cui identità in tribunale c’è il massimo riserbo. La vicenda è talmente incredibile da sembrare più frutto della fantasia che un fatto di cronaca. Eppure è proprio quello che è successo a dicembre, al Canova. Un passeggero, 55 anni e aria distinta, dopo il check-in ha raggiunto l’area dei controlli dove vengono passati al metal de- La vicenda tector bagaglio a mano e passeggeri. L’uomo ha posizionato il Prima in valigia, suo trolley sul nastro trasportatore, ma quando questo è passa- poi la «sorpresa» to sotto lo scanner è scattato L’uomo, 55 anni l’allarme. Due agenti della Polae molto ria gli hanno chiesto di aprire il conosciuto a bagaglio per controllare. Tra gli Treviso, ha indumenti e i documenti è così tentato di sbucato un coltello a serramaniimbarcarsi co di circa 15 centimetri. nascondendo il Gli agenti hanno spiegato al coltello, prima nel 55enne che è vietato portare bagaglio a mano, con sé o in valigia un coltello, poi fra i glutei tanto più se si intende prendere un aereo. Due le opzioni che gli hanno prospettato: disfarsi del La lite, la denuncia coltello gettandolo nel gesto in e la condanna cui finiscono ogni giorno centiIl 55enne, che ha naia tra forbicine, lime e altri ogcominciato a getti vietati oppure uscire dallitigare con gli l’area imbarchi e consegnare il addetti alla coltello a qualcuno. Il 55enne si sicurezza, è stato è innervosito, ha discusso, ha prima anche alzato la voce, ribadendo denunciato, di non volersi disfare del suo quindi coltello. Una discussione estecondannato a nuante al termine della quale 200 euro di multa ha lasciato gli imbarchi. L’uomo si è poi ripresentato al metal detector e questa volta, se la valigia è passata indenne al controllo, è stato lui a far scattare l’allarme non appena passato sotto lo scanner. Gli agenti, a quel punto, sospettando che avesse il coltello in tasca, lo hanno sottoposto a perquisizione rimanendo stupefatti quando hanno capito dove il coltello era, in realtà, stato nascosto. Il 55enne lo aveva infilato dentro degli slip, tra i glutei, convinto che così sarebbe stato al sicuro. È stato denunciato e qualche giorno fa, su richiesta della procura, il gip ha emesso a suo carico un decreto penale di condanna di 200 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA ? ✓ ✓ M.Cit. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il fenomeno Oltre 200 milioni i «pezzi» prodotti: benissimo gli Usa Champagne? Meglio il Prosecco La Francia traina l’export record Da 5 a 9 milioni di bottiglie: raddoppiate le vendite Oltralpe CONEGLIANO — Con 200 milioni di bottiglie il Prosecco è il primo spumante al mondo nella classifica dell’export. A dirlo è l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Economico Vini, secondo il quale complessivamente nel 2012 sono stati prodotti nella Penisola 465 milioni di bottiglie. Di questi 305 sono stati stappati oltre confine e 180 nella sola notte di Capodanno, evento particolarmente favorevole alle bollicine trevigiane. Per oltre il 99 per cento l’esportazione è di spumanti ottenuti con metodo italiano: dunque Prosecco, oltre che Asti. «Il sentiment Italia - os- serva l’analista Giampietro Comolli - è molto forte all’estero per tutto quello che ruota attorno alla cucina e tavola. Alta considerazione per la qualità, giusto valore, riconoscibilità e un pizzico di moda. Utili mezzi per crescere ancora, riducendo l’occasionalità e l’individualità, puntan- ❜❜ Russia e Cina saranno i nuovi mercati, mentre l’India ci sta deludendo do su continuità, solidità e rapporti locali. Assolutamente non bisogna cedere sulla qualità globale». Guardando in particolare alle bollicine trevigiane, in due anni la Francia ha quasi raddoppiato l’importazione di vini italiani, visto che la quota è salita da 5 a 9 milioni di bottiglie, principalmente appunto Prosecco e Moscato. Storica e incontrastata, la leadership spetta alla Germania come primo consumatore, mentre Stati Uniti e Gran Bretagna si contendono la piazza d’onore. «In Russia - afferma poi l’indagine stravincono il Prosecco e gli spumanti generici di origine piemonte- Sempre più apprezzato Il Prosecco non conosce crisi e attecchisce anche in alcuni dei mercati internazionali più «ostici» per il vino Made in Italy se e lombardi, con un incremento di consumi dell’8% e dei valori del 3%». Per quanto riguarda appunto i fatturati, le bollicine registrano un aumento del 15 per cento nei valori all’origine, aggiudicandosi una fetta pari a 945 milioni di euro. Al consumo il giro d’affari si attesta invece sui 2,5 miliardi di euro, segnando una salita del 19,1 per cento rispetto al 2011. «Il valore sul mercato delle bollicine italiane nel mondo è aumentato di più dei volumi - annota Comolli - quindi è forse iniziata una nuova strada». Per quanto riguarda i nuovi mercati, occhi puntati sulla Cina, dove la crescita viaggia a due cifre «ma inizia a presentare diversità di importazione da prendere in considerazione», secondo un trend altalenante per motivi burocratici. Al momento delude invece l’India, dove i flussi appaiono bloccati se non addirittura in calo. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA