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volume Non chiudete l`Istituto Gramsci Siciliano

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volume Non chiudete l`Istituto Gramsci Siciliano
Non chiudete l’Istituto Gramsci Siciliano
una biblioteca aperta alla città per 40 ore settimanali,
l’archivio testimone di pagine importanti della storia della
Sicilia democratica, i seminari, i dibattiti, le mostre,
l’attività editoriale, un centro al servizio degli studiosi e del
pubblico
l'Istituto Gramsci Siciliano è pari ad altre istituzioni culturali,
ma secondo a nessuna
luglio 2014
INDICE
- Appello per la sopravvivenza dell’Istituto Gramsci Siciliano
promosso da Dacia Maraini, Luciano Canfora, Tullio De Mauro, Giuseppe
Giarrizzo, Gioacchino Lanza Tomasi, Antonio Sellerio, Marcello Sorgi, Giuseppe
Tornatore
• I sottoscrittori dell’appello
• Messaggi pervenuti dai sottoscrittori dell’appello
- Lettera aperta degli utenti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
- La lettera/appello di Franco La Torre, figlio di Pio La Torre
- La lettera/appello di Giorgio Frasca Polara
- La lettera/appello di Salvo Riela
- La lettera/appello dei giornalisti ex-L’Ora
- La lettera/appello dei docenti di scuole pubbliche di Palermo
-
La lettera/appello di Nicola Giuliano Leone (Dipartimento di Architettura-Palermo)
- Apertura dell’Istituto Gramsci Siciliano contro la chiusura (5/6 luglio 2014)
- Microfono aperto in Sala di lettura (6 luglio 2014)
- Ordine del giorno della Direzione provinciale del Pd di Palermo del 21 luglio 2014
in seduta straordinaria nella sede dell'Istituto
Dalla stampa
• Salvatore Nicosia, Contrordine, è risorta la tabella h
in: “La Repubblica - Palermo”, 13 luglio 2014
• Antonella Romano, Istituto Gramsci: oggi e domani aperture straordinarie
in: “La Repubblica - Palermo”, 5 luglio 2014
• Nino Alongi, Regione al crac. PD senz’anima e la Sicilia affonda
in: “La Repubblica - Palermo”, 28 giugno 2014
• Jolanda Bufalini, Rischia di chiudere il Gramsci siciliano
in: “L'Unità”, 9 luglio 2014
Di fronte alla prospettiva di chiusura, per un’istituzione come l’Istituto Gramsci Siciliano
(e tante altre), resa necessaria da effettiva carenza di risorse pubbliche, ci si potrebbe
anche rassegnare: sia pure nella consapevolezza del danno irreparabile che distruzioni
del genere producono. Ma se questa prospettiva è accompagnata, anzi determinata, da
una politica di sperperi, di finanziamenti concessi a istituzioni inesistenti, di sostegno a
improbabili sigle “culturali” inventate, allora lo sdegno non può che risultare legittimo.
Per esprimerlo, otto protagonisti della vita culturale italiana, con i quali l’Istituto ha
avuto intensi rapporti di collaborazione (Dacia Maraini, Luciano Canfora, Tullio De
Mauro, Giuseppe Giarrizzo, Gioacchino Lanza Tomasi, Antonio Sellerio, Marcello Sorgi,
Giuseppe Tornatore) hanno sottoscritto un appello e invitato ad aderirvi.
L’Appello lo abbiamo diffuso semplicemente tra i soci e gli amici del nostro indirizzario.
La risposta è stata straordinaria, ed è venuta da singoli cittadini e da soggetti collettivi,
dalla stampa e da internet, da giovani studenti e da vecchi studiosi, dalla Sicilia e da
altre regioni italiane, dalla Svizzera e dall’Inghilterra; e di essa vogliamo lasciare
memoria riproducendo in questo opuscoletto i nomi dei sottoscrittori, e i messaggi
ricevuti: di semplice adesione, ma anche di indignazione, di lotta, di frustrazione, di
solidarietà, di incredulità, di sgomento, e soprattutto di riconoscimento del ruolo che
l’IGS ha svolto nei 40 anni della sua attività.
Come si vede dalla documentazione qui raccolta, la mobilitazione mirava (e mira)
certamente alla salvezza dell’IGS, ma all’interno di una più generale battaglia per tutte
le istituzioni veramente valide e per l’affermazione di una diversa politica culturale del
Governo siciliano, sottratta ai patteggiamenti dei singoli e dei gruppi, ai ricatti e ai
dispetti, ai favoritismi e alle vendette, agli accordi e ai compromessi: una politica
culturale sganciata dalla contingenza e fondata sul merito e sul riconoscimento del ruolo
effettivamente svolto dalle istituzioni.
Non sappiamo se l’iniziativa dell’Appello conseguirà l’uno e/o l’altro risultato, o
nessuno. Certamente, non si può non constatare che esso ha suscitato una reazione
polare: da un lato gli innumerevoli cittadini solleciti delle sorti di istituzioni culturali che
rendono loro un servizio, dall’altro i rappresentanti di un ceto politico in linea di
massima indifferenti a questi problemi: che invece di chiedere concordemente la
soppressione dell’art. 28 della finanziaria ter, che ripristina la famigerata Tabella H
come camera di compensazione ‘politica’, e pone termine dopo appena un anno alla
positiva esperienza del bando pubblico per tutte le istituzioni, in attesa di una legge che
regoli il settore, si sono precipitati in massa a gonfiarla di nuovi soggetti, ciascuno
secondo i propri disegni. Ma una politica culturale che sia subordinata alle scelte di una
bassa cucina politica non produrrà nulla di positivo, anzi costituirà un danno per il
paese. E’ una verità elementare, e ci si meraviglia che stentino a comprenderla coloro
che sono istituzionalmente preposti alle scelte in materia.
Al Presidente della Regione siciliana, alla Giunta di Governo e ai deputati dell'Assemblea
regionale siciliana
APPELLO per la sopravvivenza
dell’ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO
promosso da Dacia Maraini, Luciano Canfora, Tullio De Mauro, Giuseppe
Giarrizzo, Gioacchino Lanza Tomasi, Antonio Sellerio, Marcello Sorgi, Giuseppe
Tornatore.
Nel corso dei suoi quasi 40 anni di esistenza l’Istituto Gramsci Siciliano onlus ha
realizzato:
a) uno straordinario ARCHIVIO STORICO, “preziosa fonte per la conoscenza della
storia moderna e contemporanea della Sicilia” (a giudizio della Soprintendenza
archivistica), comprendente fra l’altro le carte di Pio La Torre, Pompeo Colajanni,
Girolamo Li Causi, Vittorio Nisticò, Andrea Finocchiaro Aprile, ed altri protagonisti
della storia e della politica siciliane.
b) una BIBLIOTECA aderente al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), specializzata
in storia del Mezzogiorno d’Italia e della Sicilia in particolare, dotata di 35.000 volumi, di
una preziosa collezione di quotidiani e rare riviste nazionali e locali, di 60 posti e
postazioni internet per i lettori.
c) la PUBBLICAZIONE di oltre 120 volumi di storia, politica, sociologia, attualità, che
nei limiti delle disponibilità vengono inviate gratis a chi ne faccia interessata richiesta.
d) una intensa ATTIVITÀ DI RICERCA E DI PROMOZIONE CULTURALE sotto
forma di seminari, convegni, dibattiti, mostre, spesso in collaborazione con prestigiose
istituzioni culturali italiane e straniere. Storia, politica, economia, letteratura, urbanistica,
antropologia, beni culturali, sociologia costituiscono i campi più frequentati da iniziative
tutte accomunate dalla costanza dello sguardo rivolto alla società, alle sue tradizioni, ai
suoi fermenti innovativi, alle sue svolte epocali.
Alla realizzazione pratica di tutte queste attività collaborano TRE SOLE PERSONE (una
bibliotecaria, una archivista e un segretario amministrativo) che assicurano l’apertura
dell’Istituto alla cittadinanza DAL LUNEDI' AL SABATO per 40 ore settimanali.
A causa delle scelte di bilancio della Regione siciliana, che hanno gravemente penalizzato
i beni e le istituzioni culturali con drastici tagli già nel 2013, e appaiono ancora del tutto
aleatorie per il 2014, l'Istituto Gramsci è minacciato inesorabilmente di chiusura. La
conseguenza sarà la dispersione di un inestimabile patrimonio, la sottrazione allo studio e
alla ricerca di materiali documentari e bibliografici unici e l'eliminazione di uno spazio
aperto alla città. Questo gravissimo rischio impone una mobilitazione per il salvataggio
di una istituzione che opera al servizio della conoscenza, degli studi, dello sviluppo
culturale e democratico della società siciliana.
INVITIAMO pertanto quanti non si rassegnano ad una irresponsabile politica di declino
culturale a SOTTOSCRIVERE questo appello che vuole assicurare ad un importante
istituto lo spazio di operatività certa e programmabile che gli compete per l’attività che ha
svolto finora, e deve continuare a svolgere.
L'ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO NON DEVE CHIUDERE
Palermo 17.06.2014
Per aderire scrivere a: [email protected]
Le adesioni fino a questo momento pervenute (in ordine alfabetico):
Giovanni Abbagnato, Giuseppe Abbate (Università Palermo), Marco Daniele Abbruscato
(presidente Ass. Uno Nessuno Centomila), Rosario Abello (studentessa), Salvatore
Abruscato, Costanza Accolla, Massimo Accolla, Mario Adamo, Beatrice Agnello,
Onorina Agnello, Antonio Agosta (Università Roma tre), Angela Ajola, Sergio Ajosa,
Cesare Ajroldi, Angela Alajmo, Carmelo Albanese (Istituto storico della Resistenza in
Toscana-Firenze), Isabella Albanese, Sonia Albegiani, Maria Livia Alga, Alessandro
Algozini, Francesco Allegra, Francesco Alleri, Marcella Alletti, Ileana Alparone,
Gonzalo Alvarez Garcia, Amedeo Giovanni Maria Amato, Fausto M. Amato (presidente
Assemblea provinciale PD Palermo), Rosaria Amorino, Valeria Andò, Aurelio Angelini,
Valerio Angelini, Irene Antonuzzo, ANPI Partinico, ARCI Cosenza, Flora Arcuri,
Costanza Arena, Maria Armanno, Francesca Artista (segretaria regionale Fisac CGIL
Sicilia), Leonardo Asaro, Martina Asaro, Adam Asmundo (Università Palermo), Pier
Francesco Asso (Università Palermo), Associazione culturale Colori di luce-Palermo,
Associazione omosessuale ARCI-Articolo 3, Associazione RiviviLibro, Antonino
Augugliaro, Tano Avanzato, Antonietta Azoti, Renato Azzinnari, Mario Azzolini, Rosa
Leandra Badalamenti, Antonino Baglio (Università Messina), Monica Baldi, Paolo Baldi
(Biblioteca Scienze tecnologiche-Università di Firenze), Lorenzo Baldo (redazione
Antimafia 2000), Biagio Balistreri, Umberto Bandiera (Ginevra), Annette Bansa, Marco
Barbàra , Andrea Barbera (studente), Giuseppe Barbera, Giovanni Barbieri, Irene
Barbosio, Ignazio S. Baretti, Tommaso Baris, Claudia Bartoli (fotografa), Alessandra
Baschieri, Mario Basile, Pierluigi Basile (assessore alla cultura - Comune di S. Giuseppe
Jato), Salvatore Basile, Michele Basta, Letizia Battaglia, Michele Battini (Università
Pisa), Valentina Bella, Diego Bellavia, Alessandro Bellavista, Sergio Bellucci, Giovanna
Biondo (studentessa), Enzo Bisso, Saverio Bivona, Adolfo Bizzotto, Nino Blando, Luigi
Boatta, Mario Bolognari, Carlo Bonaccorso, Giulia Bonafede , Mauro Bonafede
(Bologna), Maurizio Boni, Luca Borzani (Genova), Antonio Boscia, Annalisa Bracciante,
Chiara Brandolini (prof. a contratto Università Pavia), Momme Brodersen, Federica
Bruno, Bernardo Brusca, Francesca Buffa, Gianluca Burgio, Giovanni Burgio, Salvatore
Burgio, Hartmut Burggrabe (direttore programmi culturali Goethe Institut-Roma), Orazio
Burrafato, Maurizio Bussani (Grosseto), Andrea Butera, Carmelo Butera, Federico
Butera, Salvatore Butera, Giorgio Butticè, Giuliana Buzzone, Margherita Cacioppo
(presidente Associazione Creativiorizzonti), Marta Cafaro (Roma), Maurizio Calà
(segretario generale CGIL Palermo), Antonio Calabrò, Georgia Calderone, Gioacchino
Calì, Maria Caltabiano (Università Messina), Adele Campagna Sorrentino, Lorenzo
Campagna (Università Messina), Gabriele Campanella (studente), Giuseppe Campione,
Cristina Canciani (Firenze), Orazio Cancila, Teresa Cannarozzo, Maria Cannatà Fera,
Angelo Capodicasa (deputato PD-Camera deputati), Laura Cappugi, Maria Caracausi,
Paolo Emilio Carapezza (Università Palermo), Maurizio Cardaci (Università Palermo),
Paola Cardiano (Università Messina), Ennio Cardona (Università Palermo), Salvatore
Careca, Dario Carnevale (Istituto poligrafico europeo casa editrice), Luigi Carollo
(presidente Arci Articolo 3 "Salvatore Rizzuto Adelfio"), Andrea Carpaneti, Alessandro
Carrubba, Giuseppe Carrubba (Catania), Chiara Caruso, Francesco Caruso, Manuela
Caruso, Marcello Caruso, Silvia Caruso, Marialucia Casarino, Michele Cascino, Rosaria
Cascio (docente nei licei), Marco Cascone, Cristiana Caserta, Mario Casertano, Vittoria
Castagna, Piero Castelli, Marcello Cataliotti, Giusto Catania, Giorgio Cavadi, Valentina
Caviglia, Anna Cecconi (Roma), Antonino Celesia, Vivian Celestino, Carlo Cella,
Alessia Cerniglia, Vincenzo Ceruso, Valerio Cheli, (Pontelungo-Pistoia), Concetta
Chillemi, Angela Chini, Carlo Chioatero, Amalia Chiovaro, Antonietta Ciaccia, Daniela
Ciaffi, Chiara Francesca Cimino (studentessa), Giuditta Cimino, Marta Cimino, Michele
Cimino (deputato Assemblea Regionale Siciliana), Nicola Cioccia, Adele Cinà (CGIL
Palermo), Nicola Cipolla (presidente CEPES), Antonino Cipriani, Rita Cirri, Luca Citron
(Bergamo), Roman Henry Clarke, Antonino Coco (apicoltore siciliano), Rosa Cristina
Coddura, Giorgio Colajanni, Sandra Collanto, Amalia Collisani, Agostino Collura,
Duccio Colombo, Giovanni Conigliaro, Luigi Gianfranco Consiglio, Consiglio del
Dipartimento di progettazione e arti applicate - Accademia di Belle arti di Palermo,
Davide Conti, Leyla Conti, Gemma Contin, Francesco Coppola, Franco Aurelio Coppola,
Giulio Coppola (Alcamo), Ignazio Coppola, Riccardo Coppola (residente a RosarioArgentina), Maria Corlevich, Claudia Corona, Rita Coscarella, Michele Cosentino
(studente Lettere classiche Università Calabria), Pietro Cosentino, Giuliana Costa
Ragusa, Domenico Costantino, Salvatore Costantino, Andrea Costanzo, Ginetta Cottone,
Andrea Cozzo, Francesco Crescimanno, Elisa Cricchio, Amelia Crisantino, Salvo Cuccia,
Giovanni Cupaiolo, Nicola Cusumano, Tuccio Cutugno (Ires CGIL Catania), Fabio
D'Agati (docente nei licei), Antonella D'Angelosante, Gino Dardanelli, Elisa De Agostini
(insegnante bibliotecaria), Rosa De Angelis (Aversa-CE), Giulia De Chirico, Domenico
De Lisi, Vezio De Lucia, Mela Dell'Erba, Anna Maria De Martino (Biblioteca nazionale
centrale Firenze), Giorgio De Martino, Niny De Nicola, Adelia Denti, Umberto De Paola,
Francesca De Simone, Nadia Di Bella (catalogatrice precaria presso ICBSA), Diego Di
Benedetto, Giuseppe Di Benedetto (Università Palermo), Manuela Di Dio, Carmelo Di
Fatta, Matteo Di Figlia, Matteo Di Franco (Università Palermo), Matteo Di Gesù,
Giuseppe Di Giovanni, Piero Di Giovanni, Angela Di Girolamo (componente esecutivo
PD Unione prov. Palermo), Francesca Di Lorenzo, Ornella Dino, Franco Di Quarto
(Università Palermo), Daniela Dioguardi, Ines Di Salvo (Università Palermo), Vittorio Di
Simone, Pietro Di Spezio, Giuseppe Enrico Di Trapani (Comitato AddioPizzo), Cettina
D'Onofrio, Angelo D'Orsi (Università Torino), Giulia Drago, Luigi Dusonchet, Marco
Evola, Giovanni Falcone, Piera Fallucca, padre Nino Fasullo, Tiziana Fava, Giovanni
Fazio, Ida Fazio, Matilde Fazio, Simona Fazio, Alessandra Felici (Firenze), Frank Ferlisi,
Maria Chiara Ferrara, Carmelo Ferro (insegnante-Milano), Filippo Ferro, Valentina
Ferroni (Lapedona-FM), Matteo Fici, Luna Figurelli, Michele Figurelli, Vinzia Fiorino
(docente Storia contemporanea Università Pisa), Filippo Fiorito, Fisac-CGIL Sicilia.
Segreteria regionale, Giovanna Fiume, Marinella Fiume, Fondazione Salvare Palermo,
Francesco Foresta Martin, Forum Associazioni Palermo, Franca Franchi, Elisabetta
Francioni (Biblioteca nazionale centrale Firenze), Pietro Franzone, Daniele Frasca Polara,
Giorgio Frasca Polara, Alfonso Fratacci (Messina), Nadia Frisco, Angelo Furnari,
Carmelo Furnari, Giovanni Gaetani, Marcella Galanti, Claudia Galignano, Angelo Gallo,
Flavia Garlini, Patrizia Garnero (Torino), Pinelda Garozzo, Franco Garufi (CGIL
nazionale-Uff. Mezzogiorno e politiche di coesione), Fabio Gaudioso, Diego Gavini, Nori
Gavotto, Mario Genco, Chiara Gerbino, Federica Gerbino, Sofia Gerbino, Marco
Gerbino, Sonia Giacalone, Vito Giacalone, Giulio Giallombardo (giornalista), Claudia
Giambartino, Giuseppe Giandi, Patrizia Giannelli (Biblioteca nazionale centrale Firenze),
Margherita Giannilivigni, Elena Giannola, Alba Giannone, Giovanni Giannone, Ugo
Giarratano, Margherita Gigliotta, Giuseppe Gini, Antonio Giordano, Francesca Giordano,
Giuseppe Giordano, Marco Giordano, Silvana Giordano, Andrea Giorgi, Franco
Giorgianni, Giovanni Giudice, Massimiliano Giudice, Rosario Giuè, Margherita
Giuffrida, Salvatore Giuffrida (Catania), Arturo Giunta, Claudia Giurintano, Michele
Grassadonia, Claudio Grasso, Rossella Graziano, Salvatore Greco, Sabrina Grimaudo,
Mario Guarino, Angela Gueli Alletti, Gian Luca Guerrini (disoccupato), Mario
Guglielmino, Laura Gullo (studentessa), Tommaso Gullo (Presidente ARCI Palermo),
Francesca Gullotta, Maria Grazia Guttuso, Marcello Hamel, Wilko Graf von Hardenberg,
Valeria Iacono, Irene Ientile, Sergio Ientile, Franca Imbergamo (Sostituto Procuratore
Nazionale Antimafia), Salvatore Imbornone, Maria Immordino, Elio Impellizzeri,
Martina Ippolito, Istituto pedagogico della Resistenza (Milano), Leandro Janni
(presidente Italia nostra-Sicilia), Loredana Japichino, Lorenzo Kirchner (Università
Palermo), Davide Lacagnina, Nicolina La Ciura, Cristiano La Lumia (studente), Serena
La Malfa, Alfio Lanaia (Catania), Marco Landolfi, Vittoria Lanzani, Franco La Torre,
Gioacchino Francesco La Torre (Università Messina), Pietro Lauro, Renata Lavagnini,
Paolo La Vara, Antonio Lavieri, Riccardo Lenzi (presidente Ass. Piantiamolamemoria
Bologna), Maria Grazia Leone, Massimo Leone (presidente Associazione IforRD),
Nicola Giuliano Leone, Paola Liberale (insegnante), Luciano Li Causi (Università Siena),
Sara Li Donni, Maria Annunziata Lima, Elvira Aida Lima, Maria Lipari, Davide Vittorio
Liuzzi, Lorena Lo Bianco, Carmelo Lo Curto, Giancarlo Lo Curzio, Liliana Lo Giudice,
Marlo Lo Grande, Paolo Lo Iacono, Maria Lombardo (giornalista), Rosa Lombardo, Ugo
Lombardo, Santo Lombino, Lorenzo Londero (Gemona del Friuli-Udine), Vincenza
Longo, Clare Longrigg (giornalista-Londra), Roberto Lopes, Franco Lo Piparo, Francesca
Lo Re, Salvatore Lupo, Anna Luppi (docente Accademia di Belle arti di Firenze), Andrea
Luzi (studente), Nicola Macaione (presidente Spazio Cultura), Giuseppe Macaluso,
Simona Mafai, Cesare Magazzù (Università Messina), Antonella Maggio, Rosa Maiorana
(Milazzo-ME), Riccardo Maiorca, Maria Antonietta Malleo, Patrizia Maltese, Roberto
Mamone (segretario Sez. ANPI don Pietro Pappagallo-Roma), Sandro Mancini, Marina
Mancino, Kris Mancuso (giornalista), Giuseppe Mandalà (Madrid), Rosario Mangiameli
(Università Catania), Caterina Maniscalco, Nino Mannino, Francesca Mantegatta
(Firenze), Silvia Marchello, Fabio Marchese (studente), Maria Roberta Marchese, Luigi
Marchetti (Mestre-Venezia), Giovanni Marcì, Sergio Marchini (bibliotecario in
pensione), Marco Marcianò, Antonio Margheri (presidente Centro storia mugellana
nell'età contemporanea e nella Resistenza Borgo San Lorenzo-Firenze), Vincenzo
Marineo, Eleonora Bianca Marino (Università Palermo), Lia Marino, Giuseppe Marsala,
Francesca Martines, Daniele Martinez, Adamo Martorana (Parma), Maria Marucci,
Michele Marzilla (Roma), Gandolfo Marzullo, Giovanni Massa, Ignazio Angelo Mastrilli,
Alfio Mastropaolo, Cristina Mattiello (Roma), Cecilia Mazzarella, Chiara Mazzola,
Nicolò Mazzucco (studente), Gianna Megli (Biblioteca nazionale centrale Firenze.
Servizi informatici), Giovanni Battista Meli (sindaco di Collesano), Paolo Menichetti
(Perugia), Salvatore Menna, Fulvio Merlo, Francesca Messana, Erika Giuseppina
Messina, Mariella Messineo, Donatella Metalli, Andrea Miccichè (Università Kore),
Carmelo Miceli (segretario provinciale PD Palermo), Sara Migheli, Elena Miglietti
(vicedirettore ArteInMovimento Magazine), Vera Migliore, Natalia Milan, Stefano
Milotta (Alcamo TP), Carmela Minarda, Mario Minarda, Angela Miraglia, Giovanni
Miraglia (funzionario bibliotecario MIBACT-Archivio di Stato CT), Eleonora Mirino,
Gaetano Mocciaro (MadoniaLive.com), Gabriella Modica, Iano Monaco, Antonella
Monastra, Agata Mondo, Paolo Monella, Irene Mongiovì, Elena Montagno, Beatrice
Monroy, Gabriele Montalbano (studente), Gabriello Montemagno, Francesco
Monterosso, Aglaia Mora, Ernesta Morabito, Daniele Moretto (insegnante e poeta),
Mauro Moretto (Bern), Valentina Morici, Antonino Morreale, Mirela Morreale, Giuseppe
Moschella (regista/attore), Carmelo Mulè (presidente Associazione "La gatta di pezza"),
Filippo Munnia (Università Palermo), Antonio Muratore, Luigi Musella (Università
Napoli), Daniela Musumeci (docente nei licei), Nicola Musumarra, Pietro Nastasi,
Ottavio Navarra, Franco Nicastro, Laura Nicastro, Luca Nivarra, Giancarlo Nobile
(coord. Comitato P. Gobetti Napoli), Elda Nobile, Giuseppe Guido Norcia, Maria Teresa
Noto, Guido Noto La Diega, Raffaele Nucatola, Angelo Nuzzo (coordinatore UDU
Palermo), Gianfranco Nuzzo (Università Palermo), Achille Occhetto, Filippo Occhipinti
(consigliere Comune di Palermo), Giuseppe Oddo, Vincenzo Ognibene, Claudia Oliva,
Massimiliano Oliva, Piero Onorato (Libreria Broadway), Riccardo Orioles, Leoluca
Orlando (sindaco di Palermo), Silvana Ortolani, Giovanna Ottoveggio, Mirko Pace
(tirocinante biblioteca, pres. Arcigay Palermo), Simona Pagliaro, Claudia Palazzo,
Stefano Palazzolo (SinistraSenago), Daniele Palermo, Patrizia Palermo, Palmira
Panedigrano (resp. settore manoscritti Biblioteca nazionale centrale Firenze), Gino
Pantaleone, Linda Pantano, Fernanda Parisella, Francesco Parisi, Bruna Passarelli Garzo,
Dino Paternostro (segretario CGIL Corleone), Davide Patricolo, Manoela Patti,
Michelangelo Pavia, Giuseppe Pecoraro, Maria Pedone, Giuseppe Pellitteri (Università
Palermo), Claudio Pennini, Marcella Pepe, Pietro Perconti, Gianfranco Perriera,
Domenica Perrone, Carlo Pezzino Rao, Egle Piccinini (Asti), Alessio Piccirillo
(pubblicista), Ottavio Piombo, Rosanna Pirajno (Presidente Fondazione Salvare Palermo),
Ivana Piro, Salvatore Pitruzzella, Silvia Pizzato, Marcello Pizzullo, Roberta Pizzullo,
Manuele Plaja, Pier Paolo Porcile, Chiara Portale, Eleonora C. Presti, Antonietta
Provenza, Giuseppe Provenza, Dario Pruiti (ARCI Catania), Carlo Quartarone, Fausto
Raciti (segretario regionale PD), Concetta Raia (deputata Assemblea Regionale
Siciliana), Rosa Randazzo, Antonio Ravidà (giornalista), Letizia Ravidà, Roberta Reali,
Cristina Religioso (insegnante), Vito Restivo, Laura Restuccia, Lucrezia Ribaudo,
Rosalia Riccobono, Paola Rifatto, Gianni Rigamonti, Marilena Rinaudo (studentessa),
Antonio Riolo, Claudio Riolo, Alfredo Rizzo, Domenico Rizzo, Enzo Rizzo, Lidia Rizzo,
Santi Rizzo, Placido Rizzotto, Luciano Rizzuti, Mariangela Roccasalva, Stefano Rocci,
Giuseppe Rodanò, Andrea Romano (Università Messina), Elisa Romano, Tommaso
Romeo, Zina Romeo, Valeria Ronzani (bibliotecaria e giornalista), Giovanni Rosciglione,
Maria Rosselli, Matteo Rossetti, Anna Maria Rossi Buffo (San Donato Milanese), Libero
Rossi (Pelago-Firenze), Osvaldo Rota (cittadino), Giuseppe Rotolo (Soprintendenza Beni
culturali-Sicilia), Vincenzo Rotolo, Mario Rubino, Giovanni Ruffino, Sergio Ruffino,
Arturo Russo, Franco Russo, Giuseppina Russo (Università Palermo), Anna Maria Ruta,
Maria Caterina Ruta, Maria Concetta Sala, Lucia Salamone, Giovanni Salemi,
Giuseppina Salerno, Roberto Salvaggio, Daniela Sammarco, Roberto Sammartano
(Università Palermo), Leonardo Samonà, Philippe San Marco, Giovanni Saverio
Santangelo, Umberto Santino (presidente Centro siciliano "G. Impastato"), Evita
Santopietro (Stuttgart), Benedetto Savona, Ambra Scalisi, Sergio Scamuzzi (direttore
Fondazione Istituto piemontese A. Gramsci), Michele Scarpinato, Anna Scattigno
(Università Firenze), Annarita Scavo, Gianfranco Scavuzzo (Arcigay Palermo), Michela
Schillaci, Gea Schirò (deputata Parlamento nazionale), Grazia Sciacchitano, Heidi
Sciacchitano (direttrice Goethe Institut-Palermo), Rocco Sciarrone (Università Torino),
Ivan Scinardo (direttore Centro sperimentale cinematografia-Sicilia), Concetto Scivoletto,
Santina Sconza (Presidente prov. ANPI Catania), Fabiola Selvaggio, Gilda Sensales
(Università La Sapienza Roma), Enza Sgrò, Giuseppe Silvestri, Laura Silvestri (dottore di
ricerca in antropologia), Giovanna Soffientini, Sebastiano Sole, Armando Sorrentino,
Valter Sortino, Francesca Spagnolo, Fedele Sposato (pres. ANPI Assago-Milano),
Domenico Stagno, Bianca Stancanelli, Domenico Stimolo, Danilo Strusi, Federica
Tamburello, Giuseppa Tamburello, Luigi Taranto (deputato PD-Camera dei deputati),
Anna Tedesco, Natale Tedesco, Elisa Tenconi, Ottavio Terranova (coordinatore ANPI
Sicilia), Anna Tetamo, Rosa Tinnirello, Rossella Todros, Clotilde Toralbo, Francesco
Tornatore, Francesca Traìna, Antonio Trimarchi, Maria Clara Triolo, Roberto Tripodi,
Giuliana Tripodo, Eleonora Troncale, Massimiliano Tropeano, Haralabos Tsolakis
(Università Palermo), Chloè Tucciarelli, Patrizia Tumbiolo, Giacomo Tumminello,
Franco Ursino, Alessio Varvarà, Anghelikì Vasilopulu, Sebastiano Vecchio (Università
Catania), Gaetano Vella, Maria Carmela Venuti, Rosanna Verderosa, Francesco Vergara
Caffarelli (direttore Biblioteca centrale Regione siciliana), Carlo Verri, Antonio Vesco,
Nino Vicari (coordinatore Forum Associazioni Palermo), Lucia Vincenti, Enrico
Vincenzi, Ignazio Vinci, Piero Violante, Caterina Vitale, Francesca Vitale, Serena Volpi
(ricercatrice presso la Brunel University Londra), Dimitri Voutsinas, Francesca Zaccagni,
Mariolina Zangari, Gianfranco Zanna (direttore regionale Legambiente),
Sergio Zoppi.
Messaggi pervenuti dai sottoscrittori dell'appello
l'Istituto Gramsci siciliano non deve chiudere, esso costituisce una ricchezza
incommensurabile per il popolo siciliano e per l’umanità. Biosaluti.
antonino coco (apicoltore siciliano)
L'Istituto Gramsci Siciliano è un piccolo grande punto di riferimento nella nostra storia
personale. Vorremmo poterlo condividere ancora a lungo con amici e compagni del
passato del presente e del futuro. Un abbraccio da Giuditta e Marta Cimino
Crea grande preoccupazione il pericolo, sempre più concreto, che all'Istituto Gramsci
Siciliano vengano sottratte le risorse necessarie per garantire la sua preziosa attività di
studio e di ricerca. Il Comune di Collesano in questi anni ha avviato una solida e proficua
collaborazione, sottoscrivendo un protocollo d'intesa con l'istituto Gramsci Siciliano, che
ha portato, da ultimo, alla realizzazione di un intero Corso di progettazione dedicato allo
sviluppo urbanistico ed alla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali di
Collesano, organizzato dalla Università di Palermo in collaborazione con l'Istituto
Gramsci. Il corso, diretto dal prof. Nicola Giuliano Leone, ha visto la presenza attiva di
oltre trenta di studenti universitari, che hanno elaborato progettualità preliminari che
potranno costituire una solida base come "parco progetti" per partecipare ai bandi della
prossima programmazione comunitaria 2014/2020. Tale attività, ritenuta da noi
fondamentale, riesce a compensare la mancanza di fondi disponibili sui bilanci comunali
scongiurando il pericolo di perdere, ancora una volta, come avvenuto in passato, le
opportunità finanziarie messe a nostra disposizione dalla Comunità europea. Tale attività
è un progetto pilota, la cui evidente utilità non può essere ancora una volta mortificata
dalla incapacità di capire quello che deve essere necessariamente valorizzato come
strumento di sviluppo vero e concreto della Sicilia. Nelle prossime settimane il Comune
di Collesano organizzerà la presentazione pubblica delle progetti preliminari realizzati,
alla presenza dei vertici dell'Istituto Gramsci, dell'Università di Palermo e di So.Svi.Ma,
l'Agenzia di Sviluppo locale delle Madonie che ha attivamente collaborato alla
realizzazione del corso. Saranno invitati anche i vertici della Regione Siciliana al fine di
far loro meglio comprendere l'importanza che istituti di eccellenza, come l'Istituto
Gramsci Siciliano, continuino a dare il loro indispensabile contributo di conoscenza e di
ricerca. Anche da questo passa la possibilità concreta di potere continuare a sperare che in
Sicilia restino quei giovani universitari che tanto entusiasmo hanno dedicato ad un
progetto innovativo, che non può essere disperso e mortificato con motivazione che
appaiono incomprensibili ed assolutamente ingiustificate. Come amministratori locali
siamo seriamente preoccupati perché la notizia del definanziamento dell’Istituto Gramsci
Siciliano rischia di produrre diversi effetti negativi che incrementano anche la
desertificazione delle aree interne del territorio siciliano. E questo nello stesso momento
in cui Fabrizio Barca, ad un importante convegno nazionale tenutosi a Rieti, ha voluto
invitare i Comuni delle Madonie proprio per additarli come esempio virtuoso da suggerire
ai territori delle aree interne di tutta Italia. È ancora più grave che tutto questo avvenga
con un ritorno a vecchie pratiche di spartizione che prescindono dal merito e dai risultati
concreti che producono i soggetti finanziati con denaro pubblico. Così il Governo
Crocetta fallisce l’obiettivo di restituire entusiasmo e credibilità alle istituzioni ed alla
politica regionale, e segna il ritorno ad un passato buio, in cui troppe volte, la classe
dirigente siciliana non è stata all’altezza di proporre una politica innovativa e di vero
sviluppo e di speranza per i nostri giovani.
Giovanni Battista Meli (Sindaco di Collesano)
SinistraSenago, movimento politico cui aderiscono Senago Bene Comune, Comunisti
Italiani di Senago e Rifondazione Comunista di Senago, sottoscrive l'appello per la
sopravvivenza dell’ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO e contro la sua chiusura. Da
sempre crediamo nella cultura quale strumento di libertà e lottiamo contro ogni tentativo
di bavaglio e sottrazione di qualsiasi spazio culturale esistente. Cordialmente, Stefano
Palazzolo (SinistraSenago – Senago Milano)
L'augurio di una decisa adesione di tutta la sinistra all'appello;che sottoscrivo per salvare
l'Istituto Gramsci Siciliano dalla chiusura. Fraterni saluti. Adolfo Bizzotto
Buongiorno. Mi chiamo Serena Volpi, sono ricercatrice presso la Brunel University di
Londra e vorrei aderire all'appello per salvare l'Istituto Gramsci Siciliano. Sperando che
l'azione vada a buon fine, colgo l'occasione per porVi i miei più cordiali saluti.
Aderisco anch'io all'appello contro questo "istituticidio"!
Giovanni Miraglia (Funzionario Bibliotecario MIBACT in servizio presso l'Archivio di
Stato di Catania)
Nella speranza che anche quest'anno e gli anni a venire i nostri figli possano continuare a
studiare e consultare la vostra meravigliosa biblioteca. Non avendo mio padre una sua
mail vi sarei grata se poteste mettere anche il suo nome, Vito Giacalone. Cordiali saluti.
Sonia Giacalone
Molto volentieri mi unisco agli altri sottoscrittori dell'appello contro la chiusura
dell'Istituto Gramsci siciliano. Carlo Chioatero
L'Istituto Gramsci Siciliano deve vivere!
Manuela Di Dio Manu Hachi
Aderisco e in modo accorato chiedo che non venga chiusa un'istituzione così importante e
punto di riferimento culturale.
Flora Arcuri
Sostengo con viva e profonda partecipazione l'iniziativa per la salvaguardia e il
salvataggio dell'Istituto Gramsci Siciliano. Amichevolmente
Diego Di Benedetto
Buongiorno, la rivista ArteInMovimento Magazine, con tutta la sua Redazione, intende
aderire all'appello per la sopravvivenza dell'Istituto Gramsci Siciliano. La nostra attività
ha sede a Torino, ma la nostra volontà è di fare bene e di partecipare laddove scelte
scellerate che vituperano il nostro passato, compromettono la costruzione del nostro
futuro.
Elena Miglietti - Vicedirettore ArteInMovimento Magazine
Buongiorno, Con rabbia e tristezza ho appreso la notizia, che l’esistenza dell’Istituto
Gramsci siciliano è messa in questione. Tutto il mio sostegno per questa istituzione di
grande spessore culturale. L’Istituto Gramsci siciliano deve sopravvivere. Cordiali saluti
Mauro Moretto (Berna)
Care e cari compagni, sottoscrivo il vostro appello e spero che l'Istituto possa continuare a
funzionare. Sto facendo circolare l'appello qui in Svizzera nella rete dei sindacati,
associazioni e movimenti. Un saluto
Umberto Bandiera
L'Istituto Gramsci Siciliano è un'istituzione di enorme valore culturale, etico e sociale e
va salvaguardato come patrimonio collettivo della Sicilia e d'Italia.
Stefano Rocci
Non chiudete l'istituto. La cultura è di tutti, il diritto di negarla di nessuno.
Aderisco all'appello per la sopravvivenza dell'istituto Gramsci siciliano.
Buona sera, ho scoperto su FaceBook poco fa di questo appello e vi scrivo per darvi la
mia adesione - come da istruzioni specificato. Cordialmente
Francesco Coppola
Sostengo moralmente l'iniziativa. La cultura crea indipendenza, difendiamo il nostro
patrimonio culturale.
Franco Ursino
Sottoscrivo l’appello per la salvezza dell’Istituto Gramsci Siciliano. Buona fortuna!
Gioacchino Calì
L'Istituto Gramsci non deve chiudere! Piena solidarietà. Ci sarò. Angela Ajola
Gentile prof. Salvatore Nicosia, presidente dell'Istituto Gramsci Siciliano,
da socio di codesto spett.le Istituto e assiduo utente dei servizi che lo stesso assicura al
pubblico, condivido pienamente le contestazioni dei dipendenti alle scelte del governo
regionale in merito ai finanziamenti 2014 per gli enti ex-Tabella H. Attesto inoltre che il
personale dell'Istituto (composto da un bibliotecario, un archivista e un segretario) svolge
una mole di attività altamente qualificata e sicuramente superiore a quella di altri enti che
dispongono del doppio degli addetti. La loro professionalità, la loro cortesia e il loro
amore per la promozione culturale non possono e non devono essere perduti per
l'inettitudine del governo regionale che, invece, si mostra attento ai bisogni di altre
istituzioni già collocate in fondo alla graduatoria approvata nel dicembre 2013. La invito
pertanto a convocare l'assemblea dei soci e il comitato scientifico in una riunione
congiunta aperta ai simpatizzanti e al più vasto mondo dei fruitori del servizi culturali
dell'Istituto e mi metto a disposizione per contribuire a creare un forte movimento di
contestazione.
Distinti saluti
Pippo Oddo
Aderisco con convinzione all'appello per il salvataggio e la salvaguardia dell'istituto
Gramsci di Sicilia. In questo momento storico, in cui nessun colpo viene risparmiato
contro il patrimonio storico e politico del marxismo italiano, è più che mai necessario
rimanere vigili e resistere, affinché l'esperienza di Gramsci, dei comunisti e degli
antifascisti possa rifulgere gloriosa nel tempo.
Michele Cosentino, studente di Lettere Classiche Università della Calabria.
Gentile Istituto Gramsci siciliano, preoccupato per drammatica situazione della cultura e
della sinistra nel nostro Paese, sottoscrivo il Vostro appello. Matteo Rossetti
Ciao carissimi colleghi, siete sempre nel mio cuore,speriamo che non sia vero e per
quanto riguarda mamma regione visto che parla di tagli che li faccia a tutte quelle realtà
che fino ad oggi hanno preso finanziamenti pur non avendo i requisiti .
Oliva Massimiliano
A nome del Comitato Piero Gobetti di Napoli aderiamo e firmiamo il vostro appello
sperando che possiate continuare nel futuro il vostro essenziale lavoro
l'Istituto Gramsci NON DEVE CHIUDERE! che si abbassassero i loro stipendi i signori
della giunta regionale!!
Accolgo con grande favore l’appello per la sopravvivenza dell’Istituto Gramsci Siciliano,
lanciato da tantissime personalità, condividendo le ragioni che fanno dell’Istituto Gramsci
Siciliano un patrimonio, di inestimabile valore, per la cultura e le genti di Sicilia. Duole
dover constatare che, seppur in un momento di grave crisi economica, la politica non sia
in grado di preservare e valorizzare risorse quali l’Istituto Gramsci Siciliano.
Condividendo fino in fondo le ragione dell’appello, chiedo cortesemente al Comitato
promotore, di voler apporre la mia firma in uno a quelle dei tantissimi che hanno già
sottoscritto l’appello. Palermo 03.luglio 2014
On. Avv. Michele Cimino (Assemblea Regionale Siciliana Movimento Voce Siciliana)
“Mi associo all’appello alla Regione Sicilia per la salvezza dell’istituto Gramsci
siciliano”. Lo afferma il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “L’Istituto Gramsci –
sottolinea Orlando – rappresenta una delle più significative realtà della vita culturale della
nostra regione, che è interesse di tutti i siciliani, aldilà delle personali opinioni politiche,
che continui a operare. L’istituto Gramsci custodisce inoltre una enorme quantità di
documenti originali, lasciti di personalità di primissima importanza nella storia siciliana
del dopoguerra, come Girolamo Li Causi, Pompeo Colajanni, Andrea Finocchiaro Aprile,
Pio La Torre, e tanti altri: un patrimonio che non deve assolutamente andare disperso”.
Aggiungete le nostre firme all'appello, nelle nostre rispettiva qualità di Presidente e
Segretario del PD provinciale di Palermo. Venerdì andremo a parlare con l'Assessore
regionale al bilancio, per tentare di sbloccare la situazione, che riteniamo mortificante ed
allarmante. Un abbraccio
Fausto M. Amato
Carmelo Miceli
Desidero sottoscrivere l’appello per la salvezza del glorioso Istituto Gramsci di Palermo.
Kris Mancuso, giornalista
Aderisco
grazie e buona fortuna
Antonella D'Angelosante
E' con grande piacere che aderisco a questa iniziativa.
ANNA MARIA DE MARTINO - BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE DI
FIRENZE
Mi unisco all'appello che si oppone alla chiusura dell'istituto Gramsci Siciliano.
I tagli alla spesa vanno dirottati su altre voci (specificatamente al costo dell'apparato
burocratico e dei vari consigli regionali/comunali nonchè ai vertici di vari enti..) non
certamente su Istituti storici che sono il vero valore del nostro paese.
Anna Martini - Firenze
Aderisco all'appello per l'Istituto Gramsci siciliano e lo farò girare fra amici e colleghi!
Anna Luppi - Docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Aderisco convintamente all'appello a sostegno dell'Istituto Gramsci, luogo di cultura di
ricerca e di confronto prezioso per la Sicilia e i siciliani.
Sono a disposizione per qualsiasi iniziativa, Ottavio Navarra
Cari professionisti dell'Istituto Gramsci, mi associo al vostro comunicato e sono contraria
alla scomparsa di un Ente che culturalmente ha data tanto alla nostra Città e ancora
potrebbe dare ad un territorio dove eliminare gli spazi culturali vorrebbe dire ampliare gli
spazi alle mafie "culturali" o meglio alla cultura della mafia.
Elena Montagno
Sottoscriviamo con viva partecipazione l'appello per la salvezza dell'Istituto Gramsci
Siciliano i cui meriti culturali sono indiscutibili.
Domenica Perrone e Natale Tedesco
Care compagne e cari compagni, spero con questa firma di poter dare il mio piccolissimo
contributo affinchè l'Istituto Gramsci di Palermo non venga chiuso. Buon lavoro ed in
bocca al lupo!
Roberta Reali
Aderisco al cento per cento alle motivazioni'dell'appello per salvare l"istituto Gramsci
siciliano.
Maria Lombardo, giornalista
Con sentito affetto sposo la causa.
Maria Chiara Ferrara
Ragazze ma cosa sta succedendo????!!!!! :( conrollo poco questo account di posta
elettronica...solo ogni 15 20 giorni.... ma questo pomeriggio quando ho visto questo
messaggio in mezzo a tanta spam sono rimasta pietrificata!!! Mi sono fatta un giro su
internet e ho letto che la situazione è davvero tragica :( mi dispiace tantissimo
:(....aderisco all'appello e diffondo tra i miei contatti. Enza e Linda se pensate che vi possa
essere di aiuto da qui in qualcosa fatemelo sapere. un bacione.
Lucrezia Ribaudo
Carissimi, attraverso l'opera di informazione di Domenico Stimolo sono venuto al
corrente del rischio, tutt'altro che remoto, che cessi l'attività dell'Istituto Gramsci Siciliano
a causa dei tagli alla cultura decretati anche dalla Regione Sicilia. Proprio questo è il
momento nel quale occorre difendere il patrimonio culturale tutto come significante di
una battaglia di civiltà per dare nuovi orizzonti al paese in termini di speranza per i
giovani e di un nuovo modo di pensare allo sviluppo lungo le direttrici di una grande
politica che metta la cultura e la ricerca al centro delle priorità. Non casualmente la
Scuola, la Sanità, il Lavoro e la Cultura sono invece al centro del mirino liberista che vuol
por fine alle voci dissenzienti e alle prassi antagoniste al mondo desertificante degli
interessi speculativi. No agli Edge Found si alla cultura libera per tutti, fonte di vera
ricchezza! Aderisco quindi al vostro appello e vi autorizzo a usare il mio nome, lo so non
è molto ma è quello che posso fare. Un caro saluto resistente.
Mauro Bonafede-Bologna
Sottoscrivo in pieno l'appello per il salvataggio dell'Istituto Gramsci: un elemento
essenziale della nostra cultura. Angelo Furnari
L'ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO NON DEVE CHIUDERE!!!
Casarino Marialucia
Aderisco con convinzione all'appello per la salvezza dell'Istituto.
Matteo Di Gesù
Vi siamo vicini, speriamo nel successo della vostra chiamata. Fateci sapere che cosa
possiamo fare qui, nel …glorioso nord. Un abbraccio.
Istituto pedagogico della Resistenza Milano
Caro Presidente, l'impegno dell'ANPI tutta, per salvare il nostro glorioso Istituto che da
tanti anni assolve ad un ruolo di cultura e di memoria al servizio non solo della Sicilia, lo
sosterremo con ogni iniziativa. Saluti.
Ottavio Terranova - Presidente ANPI Palermo e Coordinatore Regionale
Sottoscrivo l'appello per l'Istituto Gramsci più che meritevole di ogni sostegno.
Antonio Ravidà, giornalista
La Cultura non deve Morire. Carmelo Furnari
Gent.mi del Comitato scientifico,partecipo con convinzione alla petizione promossa per
salvare l'Istituto Gramsci Siciliano, parte di quel patrimonio culturale che ogni giorno
viene eroso da politiche che sfacciatamente relegano la cultura, la storia, e le forme d'arte
ai margini. “La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di
possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si
riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i
propri diritti, i propri doveri.” A.G.
Senza cultura nessuna coscienza superiore. Senza coscienza nessuna capacità di
comprendere diritti e doveri e l'incapacità di trovare il senso della propria vita nella
società. Cordialmente
Giuliana Buzzone
Aderisco volentieri all'appello per la sopravvivenza dell'Istituto Gramsci.
Un caro saluto e un incoraggiamento da Bologna.
Riccardo Lenzi - presidente Associazione "Piantiamolamemoria"
Naturalmente aderisco all'appello.
Giuseppe Carlo Marino
sottoscrivo! grazie! sottoscrivo con tutto il cuore. Salvo Cuccia
Se l'Istituto Gramsci di Palermo chiudesse i battenti, morirebbe un poco di quel che in
Sicilia rimane di apirazione alla Libertà, alla Giustizia e alla Cultura. Diventeremmo più
"isolati", più lontani dall'Europa, ancora più provinciali... Gonzalo Alvarez Garcia.
aderisco e sottoscrivo l'appello al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per
salvare l'Istituto Gramsci Siciliano dal rischio di non poter continuare a svolgere il suo
ruolo essenziale per la cultura, la memoria e la vita democratica della Sicilia e dell'Italia.
Nino Mannino
Chi non ha memoria non ha futuro. Calogero Laneri, studente universitario
La Segreteria Regionale della Fisac Cgil Sicilia sottoscrive l’appello contro la chiusura
della biblioteca dell’Istituto Gramsci. Abbiamo partecipato a numerosissime iniziative
svoltesi in questa struttura, abbiamo fruito sia singolarmente che in forma associata dei
servizi, della competenza della “unicità” racchiuse in questo luogo, abbiamo visto in essa
la forza dei luoghi vivi di una città che non vuole morire. Giudichiamo vergognoso e
colpevole lo stato di non curanza e cecità che l’Amministrazione Pubblica ha rivolto ad
una struttura che ha continuato ad esistere solo grazie all’amore, alla dedizione, alla
serietà e alla competenza dei responsabili e dei gestori della biblioteca stessa. Diamo fin
d’ora la nostra disponibilità a sottoscrivere ed a partecipare a tutte le iniziative rivolte a
tenere aperta e viva la biblioteca del Gramsci. Il presente appello viene anche firmato a
titolo personale da: Francesca Artista, Chiara Gerbino, Federica Gerbino, Sofia
Gerbino, Marco Gerbino, Rosanna Verderosa. A testimonianza che i giovani sono
utenti attenti ed appassionati quanto gli adulti.
Buonasera, condivido e sostengo l'appello per salvare l'Istituto Gramsci Siciliano,
pubblicato negli ultimi giorni (http://www.siciliainformazioni.com/102294/appello-persalvare-listituto-gramsci-siciliano). In bocca al lupo e un caro saluto
Hartmut Burggrabe (Direttore dei Programmi Culturali al Goethe Institut Roma)
L'ISTITUTO GRAMSCI NON DEVE CHIUDERE! Adamo Martorana - Parma
Il Presidente della Regione siciliana, se vuole, può dimostrare di volere veramente
promuovere la cultura e la legalità, come dichiara quotidianamente. Può farlo sostenendo
con risorse economiche adeguate l'Istituto Gramsci siciliano, che svolge una intensa e
insostituibile attività culturale. Claudia Oliva
certo che sottoscrivo l'appello, ma ahimè temo molto che le nostre voci rimarranno
inascoltate. con una classe politica così scadente il futuro è nero pesto. silvia caruso
ADERISCO ALL'APPELLO PERVENUTO , CHE ALLEGO, E LO SOTTOSCRIVO
PER NON PERDERE UNO DEI POLI CULTURALI DELLA NOSTRA "POVERA
PALERMO"! Irene Barbosio
Mi unisco con passione all'appello per salvare l'Istituto Gramsci Sicilia.
RITA CIRRINCIONE
Con viva e vibrante preoccupazione aderisco, sinceramente preoccupata, all' appello per il
sostegno all' Istituto Gramsci siciliano.
Cecilia Mazzarella
Dopo avere, per anni, essermi adoperato per far intitolare una via di Palermo ad Antonio
Gramsci, aderisco con rabbia e nostalgia. enzo bisso
Ho già aderito. sarebbe opportuno un incontro pubblico per ridefinire il ruolo dell'Istituto
e farne un luogo di protagonismo intellettuale della città.
Roberto Tripodi
Salve, io sono intenzionato ad aderire alla petizione per salvare l’istituto Gramsci. Sono
da poco venuto a conoscenza della sua esistenza, prendendo coscienza dell’importanza
sociale e culturale del vostro impegno civile, nonché del materiale di immenso valore di
cui già ho iniziato a usufruire. Se necessario, qualora dovessero esserci delle
manifestazioni di dissenso e di protesta, parteciperò senz’altro. Grazie, aspetto una
risposta. Ugo Giarratano.
Aderisco con piena convinzione e simpatia al Vostro appello Salvatore Butera
Aderisco volentieri al vostro appello per scongiurare la chiusura dell’istituto. Distinti
saluti. Luigi Marchetti (Mestre-Venezia)
Sottoscrivo il vostro appello poiché non voglio assistere inerte all'ennesimo atto di
violenza nei confronti della cultura siciliana.
Donatella Metalli
la cultura deve essere sempre difesa, a qualsiasi costo.
Non chiiudete l'istituto Gramsci siciliano ,sarebbe una grave sconfitta e perdita
Aderisco all'appello.
Franca Imbergamo-Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia
La presente per comunicare il mio sostegno affinché l'istituto NON venga
chiuso! Cordiali saluti
Letizia Ravidà.
Condivido la campagna a tutela dell’istitruto Gramsci. Giovanni Fazio
Condivido in toto l'appello dei promotori.
Alfio Lanaia Catania
Aderisco volentieri all'iniziativa.
Rosa Randazzo
Carissimi Amici dell'Istituto Gramsci Siciliano sottoscrivo prontamente l'appello e lo
pubblicizzo su Fb. L'Istituto in questi anni è stato per tutti noi un punto di riferimento
imprescindibile nelle nostre attività di ricerca e di promozione culturale. Un saluto
affettuoso,
Rosario Mangiameli Ordinario di Storia contemporanea nell'Università di Catania
Salve, aderisco all'appello per salvare l'Istituto Gramsci Siciliano. Conosco la vostra
realtà da anni e l'ho sempre considerata preziosa ed importante. Una piccola grande
ricchezza che merita d'essere salvata.
Carlo Bonaccorso
Cari Compagni, cari Amici,
firmo volentieri l'appello perché l'Istituto Gramsci siciliano continui a operare.
Purtroppo le iniziative, questa volta unitarie, volte a modificare i criteri con cui la
Regione siciliana eroga i fondi pubblici per enti e iniziative culturali, non sono riuscite a
raggiungere lo scopo che ci proponevamo.
La situazione è pessima: la Società di Storia patria ha già chiuso e il vostro Istituto non ha
i mezzi per continuare. Il nostro Centro continua la sua attività, totalmente autofinanziata,
con gravissime difficoltà. La nostra proposta di creare a Palermo un Memorialelaboratorio della lotta alla mafia, a cui il vostro Istituto ha aderito, è ancora lontana dalla
realizzazione.
Mi auguro che l'appello abbia l'effetto desiderato e propongo di incontrarci per rilanciare
un'iniziativa comune.
Un cordiale saluto
Umberto Santino Presidente del Centro Impastato di Palermo
La CGIL Palermo firma l’appello promosso da alcuni rappresentanti del mondo culturale
per la salvezza dell’Istituto Gramsci Siciliano, luogo simbolo e fondamentale di ricerca
per approfondire la conoscenza della storia palermitana e non solo. La ricca
documentazione di qualsiasi natura, i libri, i periodici e i quotidiani, in esso conservati,
attinenti la Storia della Sicilia che abbraccia in particolare la storia del movimento
operaio, contadino, e autonomista siciliano costituito in gran parte da documenti interni di
partiti e sindacati, lettere, materiale propagandistico, relazioni politiche ed economiche
dallo sbarco degli alleati in Sicilia fino agli anni ‘80 sono fonte e strumento di ricerca
insostituibile per cogliere lo spessore concreto della vita politica, sociale e culturale del
passato della nostra città. L’Istituto Gramsci oggi rappresenta un luogo di partecipazione
e di fruizione diretta per gli studenti, i ricercatori, i cittadini e un centro di servizi per la
storia della Sicilia.Per la CGIL l’Istituto Gramsci siciliano non può e non deve
chiudere.
Il Segretario Generale CGIL Palermo Maurizio Calà
Solidarietà! Salvatore Burgio
Sono profondamente vicino alla vostra lotta perchè è anche la mia. Non si può accettare
la "pochezza" dei nostri tempi che nel nome del risparmio vorrebbe cancellare pagine
fondanti del nostro vivere civile, di cui l'Istituto è depositario e splendido testimone.
Un abbraccio fraterno. Vincenzo Ognibene
La mia più piena adesione, grazie per tutte le attività che abbiamo svolto insieme ai
ragazzi. Patrizia Tumbiolo (insegnante licei)
Salviamo l'Istituto Gramsci, pietra miliare della cultura siciliana nel suo senso migliore.
Maria Teresa Montesanto
Resistete! Avete la mia stima e, non guasta mai, il mio cinque per mille.
Giuseppe Pecoraro
sottoscrivo l'appello. consideratemi a disposizione.
Fausto Raciti, segretario regionale PD
Carissimi, oltre ad aver aderito al vostro appello (e ad averlo fatto circolare) propongo –
come socio dell’Istituto Gramsci, come semplice fruitore della biblioteca, come editore,
come cittadino di Palermo – di passare ad una occupazione dell’Istituto. Occupazione di
protesta, per rompere il muro di silenzio e di oblio dentro al quale siamo sprofondati.
Occupazione che, subito dopo, porti ad una conferenza stampa di tutti coloro che
“vogliono bene” all’Istituto Gramsci, di coloro che ne riconoscono la sua storia, di coloro
che ne beneficiano ogni giorno. Che il centro, insomma, sia occupato dagli studenti, dagli
intellettuali e da tutti quei cittadini che sono convinti che la chiusura di un luogo simbolo
della Città di Palermo corrisponda alla sua morte civile (e non solo). Con affetto. Dario
Carnevale
Cari amici e colleghi, aderisco molto volentieri all'appello in favore dell'Istituto Gramsci
Siciliano, presso il quale ho svolto sin dai tempi della tesi periodi intensi di studio e di
ricerca, ben supportato dal personale qualificato e competente. Con viva cordialità,
Antonio Baglio
Aderisco totalmente al vostro appello.
Bianca Stancanelli
Sulla resurrezione della Tabella H
Ancora una volta la tabella H, che veniva data per morta e sepolta, è stata risuscitata. In
realtà questa autentica vergogna regionale non è mai stata archiviata, per la semplice
ragione che anche le associazioni antimafia, che dovrebbero quanto meno porsi il
problema, hanno accettato e continuano ad accettare che i fondi pubblici vengano erogati
in base a scelte discrezionali.
Così si fanno chiudere istituzioni storiche come la Storia Patria, rischia lo stesso destino
l'Istituto Gramsci siciliano, e la proposta, più volte reiterata dal Centro Impastato, di
fissare con legge dei criteri oggettivi, viene ignorata o isolata da quanti agitano bandiere
di legalità ma beneficiano di pratiche fondate sui rapporti personali con i governanti di
turno.
Il Centro non può che prendere atto che il tentativo di creare una mobilitazione comune
non è riuscito a modificare un andazzo che a molti conviene tenere in vita. Continuiamo a
pensare che è meglio non partecipare alla lotteria del clientelismo. Pertanto continueremo
ad astenerci dal presentare domande di finanziamento finché prevarranno queste logiche
spartitorie.
Umberto Santino
Presidente del Centro Impastato
Anche se non conosco l’Istituto, aderisco con entusiasmo all’appello; ritengo, infatti, che
vada incoraggiata e sostenuta ogni iniziativa e istituzione che si sia distinta per un’attività
di stimolo all’approfondimento di temi spesso dimenticati e che abbia l’obiettivo di
diffondere il sapere e l’amore per la ricerca. Questo vale, a maggior ragione, per la nostra
regione che per molteplici cause vive da decenni in una sorta di torpore culturale
aggravato dal disinteresse delle pubbliche istituzioni e dai pesanti tagli finanziari che nei
periodi di crisi economica si abbattono in modo più marcato sul settore della cultura da
cui, invece, dipende in larga misura il nostro futuro e la possibilità di fondare una società
migliore. Valeria Iacono
L'Associazione Omosessuale ARCI Articolo Tre di Palermo aderisce con convinzione
all'appello controllo la chiusura dell'Istituto Gramsci Siciliano, una delle poche istituzioni
culturali funzionanti della città di Palermo.
Il Direttivo
Salve, da siciliano e da studente in storia voglio aderire alla vostra campagna per la
salvezza dell'Istituto Gramsci Siciliano. Cordiali saluti. Gabriele Montalbano
ADERISCO VOLENTIERI ALL’APPELLO PRO ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO.
IANO MONACO
salviamolo!!
Eleonora Troncale
Spero che tutto si risolva presto e si scongiuri la chiusura di questo importantissimo
patrimonio culturale non solo siciliano ma d'Italia! Le mie radici sono in Sicilia. Spero
che la ragione abbia la meglio. Cordialmente
Silvia Marchello
Sottoscrivo : L'Istituto Gramsci Siciliano non va chiuso Sono con Voi , una società senza
cultura e senza memoria è preda della legge del più forte.... una società di
prevaricazioni,vuota e senza sentimenti...
Filippo Occhipinti - Consigliere Comune di Palermo
Aderisco con convinzione alla campagna per evitare la chiusura dell'Istituto Gramsci
siciliano. Roberto Mamone
L'Arci Palermo sottoscrive l'appello per salvare l'istituto Gramsci siciliano ed ha invitato i
circoli ad aderire.
Il presidente Tommaso Gullo
Salve, la presente per comunicarvi che abbiamo aderito con convinzione al triste appello
da voi lanciato per scongiurare la chiusura dell'Istituto Gramsci. Abbiamo diffuso la nota
attraverso i nostri canali di comunicazione e speriamo di sensibilizzare quanto più
possibile i colleghi studenti. Buona lavoro.
Angelo Nuzzo, Coordinatore UDU Palermo - Unione degli Universitari
L'Istituto Gramsci Siciliano è una ricchezza che non può essere dilapidata, firma anche io
l'appello per la sua salvezza, e spero che alla Regione Sicilia torni sui suoi passi, perché
non è sulla cultura e sul patrimonio culturale che si possono fare tagli. Mariolina
Zangari
Cari Amici, ovviamente sottoscrivo. Scusate il ritardo con cui rispondo ma la mail era
finita nel flusso e non mi era stata segnalata. C'è il solito problema dei finanziamenti? A
questo proposito, ho preparato un emendamento sul credito d'imposta per le biblioteche e
associazioni culturali non pubbliche proprio pensando ad anni di ansia da Gramsci. Penso
e spero che ce ne siano altri, così da unificarli e renderli più forti. Un caro saluto per chi
legge, Gea Schirò (deputata parlamento nazionale)
aderisco all'appello per la sopravvivenza dell'Istituto Gramsci Siciliano non solo come
cittadino, presidente di una associazione di volontariato che si batte per la cultura ed il
sostegno degli "outsider di ogni tipo", ma principalmente come essere umano. Carmelo
Mulè, presidente Associazione di volontariato "La Gatta Di Pezza"
Aderisco e sottoscrivo! Laura Nicastro
sottoscrivo l'appello, grata ai promotori
maria immordino
Sottoscrivo l'appello per il mantenimento e il potenziamento dell'Istituto GRAMSCI
Antonella Maggio (consigliere Comune Sambuca di Sicilia)
Carissimi, spero di raccogliere altre adesioni tra i miei alunni.
Baci. Isabella Albanese (insegnante Liceo classico Meli)
Gentili signori, io sottoscritto dichiaro di condividere pienamente l'appello pubblicato in
sostegno dell'Istituto Gramsci di Palermo. Cordialmente.
Lorenzo Kirchner
La Cultura deve essere sempre al primo posto. Carmelo Furnari
Non chiudete l’Istituto Gramsci siciliano.
Annamaria Rossi Bufo, San Donato Milanese (Milano)
La Redazione di Antimafia Duemila aderisce con convinzione all’appello degli
intellettuali in sostegno dell’Istituto Gramsci. Buon lavoro. Lorenzo Baldo
Carissimi, aderisco con spirito solidale all'Appello lanciato il 17 giugno per la salvezza
dell'Istituto Gramsci, della Biblioteca e di tutte le sue indispensabili ed utilissime attività.
Santo Lombino
Salve, sono uno studente di storia contemporanea al primo anno di università e intendo
aderire all'appello per la salvaguardia del patrimonio culturale dell'Istituto Gramsci.
Nonostante la mia giovane età e la mia inesperienza, non credo di poter permettere che la
Sicilia veda la perdita costante del suo patrimonio culturale per colpa del deficit del
bilancio regionale e dei suoi vergognosi amministratori! Cristiano La Lumia
Sostengo l'Istituto Gramsci Siciliano in quanto una delle migliori realtà siciliane nel
campo della ricerca storica e della diffusione della cultura e per l'immenso aiuto che mi
avete dato nel districarmi attraverso la memoria della nostra Regione.
Amato Amedeo Giovanni Maria
Avendo ricevuto il vostro APPELLO, aderisco volentieri alla vostra iniziativa volta a
salvare un'istituzione di tale prestigio e importanza culturale e sociale . Cordialmente
Angela Gueli Alletti
mi unisco a voi, nella speranza che possiate continuare a lavorare al meglio come da
sempre fate. con stima e affetto,
daniela musumeci, docente negli istituti di secondo grado di filosofia e storia
Sono come tutte le persone perbene indignato per quello che sta succedendo al Gramsci e
a tante altre istituzioni culturali.Avete tutta la mia solidarietà.
Antonino Morreale
Condivido pienamente e sottoscrivo l'appello rivolto alla salvezza dell'Istituto Gramsci
siciliano. E' vergognosa la politica di analfabetizzazione culturale e morale che le classi
dirigenti stanno attuando (l'unica, ahimè!, con grande successo), da oltre un
ventennio, nei confronti dei cittadini. Dr. Valter Sortino
Da palermitana impegnata in ambito politico e sociale, da avida fruitrice di cultura ho
varcato innumerevoli volte le porte dell'Istituto Gramsci e per continuarlo a fare
sottoscrivo l'appello.
Enza Longo - Palermo
Sottoscrivo in toto l'appello e autorizzo l'inserimento del mio nome nella petizione.
Affettuosi Saluti. Giuseppe Enrico Di Trapani. Comitato Addiopizzo
Condivido l'appello per la sopravvivenza del glorioso Istituto.
Prof. Gioacchino Francesco La Torre-Università di Messina
Vi prego di ricevere la mia solidale adesione all'appello.
Cordiali saluti Santi RIZZO
Aderire al vostro appello è il minimo,
gianfranco perriera
Condividiamo e rilanciamo l’appello affinché la nostra regione e Palermo non vengano
private di uno dei più prestigiosi presidi di cultura, memoria storica e politica delle lotte
della classi operaie e contadine siciliane.
Mario Guarino Irene Mongiovì
Chi scrive è un operatore culturale attivo in questa città, che ha adottato come propria sin
dal 1968. Sono a conoscenza che, a causa dei tagli dei contributi, l'Istituto Gramsci rischia
di chiudere. Non sono desolata, perché la desolazione è rassegnazione o constatazione di
un fatto compiuto.
Sono indignata, non accetto un così grave rischio. NON SPEGNETE LE LUCI SU
UNA REALTA' SOCIALE, CHE PIU' RAPPRESENTA LA CULTURA E LA STORIA
DELLA SICILIA. L'ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO NON È DA CONSIDERARE
MUSEO DI MEMORIE, È UN CENTRO ATTIVO E STIMOLANTE DI NOTEVOLE
SPESSORE. E' PALESTRA OPERATIVA DELLE INTELLIGENZE!!!
MARIA
LIPARI
Aderisco all'appello con grande partecipazione, anche affettiva. Elisa Romano
Sono con voi!Mariangela Roccasalva
Sottoscrivo! Giuseppe Barbera
L Istituto è un bene comune da salvaguardare dalla miopia di quanti pensano che la
cultura sia irrilevante per qualsiasi tensione di cambiamento.
Francesco
Monterosso
Sottoscrivo volentieri Appello per sopravvivenza Istituto Gramsci,faro di certezze etiche
e patrimonio della Cittadinanza Palermitana tutta. Prof. Luigi_Gianfranco Consiglio
E' una questione di grande rilevanza che l'Istituto Gramsci Siciliano possa continuare a
pieno ritmo la sua attività. Esso è la storia della Sicilia che è storia tormentata. La
rappresenta nei volumi che raccoglie la sua biblioteca. Nelle infinite attività che vi si
svolgono. Per questo aderisco e sottoscrivo il documento di Appello al Presidente della
Regione al Governo e ai deputati regionali. Nicola Giuliano Leone
Non posso esimermi dal sottoscrivere questo appello, esprimendo - come d'altra parte ho
sempre fatto - la mia assoluta solidarietà e stima a tutto il personale dell'Istituto, al suo
presidente prof. Nicosia e agli organismi direttivi di questo importantissimo centro, un
"patrimonio culturale e storico" non solo di interesse locale ma di assoluto valore
nazionale. Sono come sempre al vostro fianco e sempre disponibile come posso a
sostenere la resistenza e la lotta per la sopravvivenza del Gramsci siciliano.19 giugno
2014 In fede. Pierluigi Basile, ricercatore storico e assessore alla cultura del comune di
San Giuseppe Jato
Aderisco in pieno alla mobilitazione e all’appello per il salvataggio del “Gramsci” nella
speranza che il Presidente della Regione Sicilia, la Giunta di Governo ed i Deputati, tutti,
dell’A.R.S. sappiano cogliere, con opportuni ed adeguati interventi, un’occasione che li
possa -in parte- riscattare dalle tante e troppe scelte errate che in questi anni sono state da
loro operate con grave danno alla vita culturale siciliana (e non solo) e senza aver
mostrato di intendere, almeno sino ad ora, il ritorno negativo che ne hanno subito da parte
dell’opinione pubblica siciliana e nazionale. “ Con il pessimismo dell’intelligenza, ma
con l’ottimismo della volontà”. Antonio Boscia
Naturalmente sottoscrivo l'appello. Cordialmente. H. Tsolakis
Sottoscrivo l'appello per la sopravvivenza dell'Istituto Gramsci Siciliano, da sempre
importante punto di riferimento culturale.Pippo Rodonò
Anche io sottoscrivo, con grande passione politica e civile, l’appello e con una ragione in
più: la nostra famiglia ha donato al Gramsci siciliano tutte le carte di Andrea Finocchiaro
Aprile che si sono rivelate preziose per storici, studiosi e studenti universitari per
approfondire taluni aspetti del movimento indipendentista. Non vorremmo che questo e
tanto altro prezioso materiale conservato dal Gramsci siciliano andasse malauguratamente
disperso. Con gratitudine per il generoso lavoro dei compagni della Fondazione. Giorgio
Frasca Polara
La sottoscritta Rosanna Pirajno, come cittadina e in qualità di presidente pro tempore
della Fondazione Salvare Palermo aderisce con convinzione all’appello affinché l’Istituto
Gramsci continui a svolgere con la necessaria serenità economica la sua importante
funzione di centro studi e ricerche, in una città e oramai in una regione che sta vedendo
spegnersi ad uno ad uno i luoghi che, producendo cultura, costituiscono gli unici argini
contro la barbarie intellettuale e comportamentale che avanza e che la malapolitica
sostiene con incredibile miopia. Con la speranza di una vastissima eco all’appello, porgo
cordiali saluti Rosanna Pirajno a nome della Fondazione Salvare Palermo
Ok per me. On. Concetta Raia (deputata Assemblea Regionale Siciliana)
Sottoscrivo immediatamente.
Giovanni Ruffino
Carissimi, a nome mio e della nostra casa editrice do la totale adesione! Un abbraccio.
Dario Carnevale
Io sottoscritta Maria Caltabiano, Prof. ordinario di Numismatica, Coordinatrice del
Dottorato di ricerca in Scienze Archeologiche e Storiche dell'Università di Messina (sede
consorziata Università di Palermo, e docenti di Catania) desidero aderire all'appello per il
mantenimento dell'Istituto Gramsci, in grazia della sua storia e della cultura che ha saputo
promuovere. Cordiali saluti
Totale solidarietà! Orazio Burrafato
Per quel poco che vale, da semplice cittadino condivido l’appello per la salvezza
dell’Istituto Antonio Gramsci. Dopo – però – un momento dopo che per il Gramsci
verranno costruite le condizioni di stabilità che merita e risultano irrinunciabili per il
mondo della Ricerca e della Cultura, ben oltre la Città di Palermo, bisognerà anche
pensare all’efficienza dei servizi resi che non sempre riguardano un problema di risorse
economiche, ma perlomeno anche di mentalità assistenziale costruita nel tempo che non
prevede di rendere conto del proprio servizio alla Collettività. Per quello che vale da
semplice cittadino, aderisco convintamente all'Appello per la salvezza dell'Istituto
Antonio Gramsci.
Tuttavia, mi sento di proporre - sempre per quello che può valere da semplice cittadino che un momento dopo che, come tutti auspichiamo, verrà assicurata al Gramsci quella
stabilità irrinunciabile per il mondo della Ricerca e della Cultura, ben oltre la Città di
Palermo, bisognerà interrogarsi fattivamente sulla qualità dei servizi resi dal Gramsci che
non sempre riguardano la mancanza di risorse economiche, ma possono anche essere
retaggio di abitudini assistenziali che non prevedevano di rendere conto dei servizi resi e
da rendere alla Collettività. Grazie per l'attenzione e lunga vita al Gramsci. Giovanni
Abbagnato (Palermo)
Caro Presidente, aderisco in modo convinto al vostro appello per la salvezza dell’Istituto
Gramsci Siciliano e direi anche degli altri istituti culturali come il CEPES che è stato
inopinatamente, forse caso unico, prima ridimensionato e poi del tutto cancellato dalla
tabella H. Nicola Cipolla
Cari amici,
I collaboratori della Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci condividono
analoga difficoltà che ha reso inevitabile al cassa integrazione in deroga da due anni e
mezzo per i quattro dipendenti e vi manifestano la loro solidarietà morale. Sarà nostra
cura diffondere l'appello tra gli intellettuali della nostra regione. Il Direttore Sergio
Scamuzzi
Gentile Presidente Crocetta, la fantasia e l'inventiva non ti sono mai mancate. E allora
troviamo il modo, ma per favore evitiamo la chiusura dell'Istituto Gramsci. I siciliani te
ne saranno grati. Grazie. Tano Avanzato
Il sottoscritto Giuseppe Moschella, attore,regista e autore, intende opporsi vivamente alla
chiusura di questo storico e importante Istituto , ennesimo omicidio della nostra cultura
da parte di politici sordi ed ignoranti! Allego il mio curriculum vitae. Grazie
Aderisco all’appello per la sopravvivenza dell’Istituto Gramsci Siciliano.
Vi prego di tenermi informato sulle iniziative che verranno prese a suo sostegno.
Vincenzo Marineo
Sottoscrivo con convinzione l'appello per la salvezza dell'Istituto Gramsci.
Lorenzo Campagna
Difendiamo l'istituto gramsci. Ornella Dino
FIRMO L'APPELLO PER LA SALVEZZA DELL'ISTITUTO GRAMSCI ACHILLE
OCCHETTO
Sottoscrivo e condivido,Con affetto, Filippo Fiorito.
Non deve chiudere! Marinella Fiume
Auguro ancora a Questo Istituto lunga vita. Gabriella Modica
Caro presidente,
è superfluo dirti che condivido e m'impegno a far sottoscrivere l'appello del Comitato
scientifico volto ad evitare la chiusura dell'Istituto Gramsci Siciliano, una delle più
prestigiose istituzioni culturali della Sicilia, che peraltro , grazie alla tua sensibilità, mi ha
pubblicato tre libri. Ti prego anzi di tenermi informato e di contare anche sul mio
modesto contributo a tutte le iniziative che vorrai intestarti per evitare una così grave
perdita per la cultura siciliana. Fraterni saluti. Pippo Oddo
Aderisco pienamente all'appello.Francesca Di Lorenzo
Sottoscrivo l’appello in favore dell’Istituto Gramsci Siciliano minacciato di chiusura da
una politica culturale inesistente. Ricordo ancora quando quarant’anni fa, nel corso di una
cerimonia svoltasi presso il circolo della stampa al Teatro Massimo, con la mia famiglia
abbiamo donato all’istituto allora diretto da Francesco Renda le carte di mio nonno,
Andrea Finocchiaro Aprile, mai potendo neanche lontanamente immaginare quel che
rischia oggi di succedere. Che tristezza! Daniele Frasca Polara Palermo
Desidero sottoscrivere l'appello in favore dell'Istituto Gramsci di Palermo che,
opportunamente e con la consueta sensibilità, ricorda quante altre istituzioni corrono il
medesimo pericolo. Sergio Aiosa
Grazie all'Istituto Gramsci siciliano ed al suo personale preparatissimo e disponibilissimo
ho potuto preparare la mia tesi di laurea in Scienze politiche. Non finirò mai di esservi
grato. Saluti. Salvatore Imbornone
Sottoscrivo volentieri il vostro appello. andrea cozzo
Aderisco! Marcello Pizzullo
Il Goethe-Institut Palermo appoggia, condivide e sottoscrive questo appello. L'ISTITUTO
GRAMSCI SICILIANO NON DEVE CHIUDERE! Un caro saluto, con tutto il nostro
sostegno. Heidi Sciacchitano / Goethe-Institut Palermo
È con vivo dispiacere che leggo della necessità di un salvataggio dell'IGS, che con il suo
patrimonio librario e archivistico, con le sue pubblicazioni e con i suoi continui incontri
culturali rappresenta per me un esempio della funzione che un'istituzione culturale può
svolgere in una città. Mi associo in pieno all'appello per il salvataggio dell'IGS e mi farà
piacere essere informato di iniziative per il suo salvataggio. Cordialmente, Paolo
Monella
Sottoscrivo con convinzione l'appello sacrosanto per la salvaguardia dell'Istituto Gramsci
e per una svolta decisa nelle politiche culturali siciliane. Giovanni Massa
Aderisco convintamente e sottoscrivo l'appello per la salvezza dell'Istituto Gramsci
Siciliano. Piera Fallucca (insegnante liceo classico Vittorio Emanuele Palermo)
Sottoscrivo l’appello per la salvezza dell’Istituto Gramsci Siciliano: PADRE NINO
FASULLO
Aderisco con convinzione all'appello. Beatrice Agnello
Condivido e sottoscrivo l'appello perché l'Istituto Gramsci continui la propria azione
culturale. Mario Casertano
Naturalmente aderisco, come sempre. Nino Blando
Aderisco senz'altro all'appello. Duccio Colombo
Carissimi amici, sottoscrivo il Vostro appello perché è troppo facile fare "tagli alla
cultura" quando la coperta è troppo corta. Del resto quando un ministro dello Stato
Italiano si permette di dire che non si mangia con "pane e Dante" cosa possiamo
aspettarci?
Caro Salvatore Nicosia, non discuto il ruolo dell'Istituto Gramsci; ho qualche dubbio sul
nome di qualche rappresentante inserito del comitato scientifico. Il nome di Antonio
Gramsci, anche a livello siciliano, meriterebbe ben altra rappresentanza. A presto. Piero
Di Giovanni
Sarebbe il caso di far leggere ai nostri politici (ammesso che abbiano mai letto un libro)
che: ".....fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve
contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire."
Giuseppe Macaluso (Sispi Palermo)
Sottoscrivo l'appello per la salvezza dell'Istituto Gramsci Siciliano, preziosa istituzione
culturale che onora la Sicilia e i siciliani
Francesco Vergara Caffarelli Direttore della Biblioteca centrale della Regione siciliana
Condivido pienamente e sottoscrivo con convinzione profonda l'appello per la salvezza
dell'Istituto Gramsci Siciliano. Concetto Scivoletto
Condivido pienamente l'appello.
Ottavio Terranova Presidente ANPI Palermo Cordinatore ANPI Sicilia
Anche io Nicola Macaione, presidente di Spazio Cultura, sottoscrivo l'appello.Abbracci...
Pronto eventualmente ad un incontro pubblico....
Come non sottoscrivere questo appello? Resistiamo. Marco Barbàra
Gentili responsabili, vorrei sottoscrivere l'appello ricevuto via mail per sostenere l'Istituto
Gramsci. Perchè non create un appello on line, più facilmente diffondibile anche con i
social network? Io non ne ho mai fatti, ma cercando su google ho trovato questo link:
http://www.buonacausa.org/petition Angela Alaimo
Sottoscrivo l'appello e do la mia disponibilità per ulteriori iniziative. Matilde Fazio
Sottoscrivo con piacere l'appello. Francesco Parisi
Aderisco senza esitazioni all'appello per la salvezza del Gramsci. Cordiali saluti.
Sebastiano Vecchio – Università di Catania
Aderisco volentieri. Alfio Mastropaolo
Sottoscrivo pienamente l'appello. Andrea Romano - Università di Messina
Aderisco. Michele Battini, Università di Pisa.
Sottoscrivo l'appello, affinché l'Istituto Gramsci possa continuare a svolgere la sua
preziosa attività, essenziale per la crescita civile e culturale di noi tutti. Francesca Buffa
Vorrei sottolineare che l'Istituto Gramsci va salvato, non per i nomi illustri che hanno
firmato appelli (onestamente questa "appellite" è insopportabile), per gli illustri
frequentatori, ma perché la sua biblioteca, il suo archivio, i suoi spazi sono frequentati da
giovani studenti, ricercatori, cittadini curiosi di conoscere la nostra storia, da uomini e
donne che vogliono non perdere le ragioni profonde della nostra identità civile!
PER FAVORE, MENO APPELLI E PIU' ORGOGLIO! Giovanni Rosciglione
Desidero sottoscrivere il vostro appello perchè condivido il vostro biasimo, disappunto e
malcontento, nei confronti di una politica che continua a non sostenere le più valide
istituzioni culturali siciliane e spero che coloro che sono al governo di questa regione, e
della nostra nazione, riflettano maggiormente sulle conseguenze delle loro scelte.
Cordialissimi saluti. Marina Mancino
Sono spiacente di non poter essere presente perché già "prenotato" dal 50% dei nipotini,
pari a 4! Sono però fermamente partecipe alla manifestazione di domani: è scandaloso
che il ceto politico non abbia sensibilità per le strutture che producono e diffondono
cultura … che non sappiano di che si tratta?! Francesco Crescimanno
Sottoscrivo con convinzione questo appello contro la chiusura dell'Istituto
Gramsci. Gabriella Salvagio
Caro Salvatore, scriverò al più presto a Crocetta, anche se dubito che abbia voglia di
darmi ascolto. Dopo la morte di mamma, per altro, si sono rese disponibili altre
'innumerevoli' carte di papà... Vedremo quale potrà essere la loro destinazione. Grazie .
Luciano Li Causi (figlio di Girolamo Li Causi)
Non mi è stato possibile accedere alla posta per parecchi giorni per un guasto improvviso
del computer; per il resto, nauseata per come vanno le cose in questa infelice città, in
Italia e nel cosiddetto mondo civile ho deciso di disintossicarmi almeno per un po' dalle
bugie della TV e dei quotidiani. Certo che subito aderisco all'appello per la salvezza del
Gramsci sottoscrivendolo. Antonietta Iolanda Lima
Spero di cuore che la politica riesca a trovare nel tempo più veloce possibile una
soluzione affinché l'Istituto Gramsci, patrimonio dell'intera collettività e custode della
memoria della sinistra siciliana, non solo sopravviva, ma riesca altresì a potenziare le
proprie attività. Angela Di Girolamo
Lettera aperta
Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
pro Istituto Gramsci Siciliano
Palermo, 25 giugno 2014
Esimio Signor Presidente,
Le scriviamo, in qualità di utenti, dall'Istituto Gramsci Siciliano, sito all'interno dei Cantieri
Culturali della Zisa di Palermo. In questa sala, decine e decine di studiosi, docenti e studenti
palermitani, abbiamo la possibilità di:
- consultare un prezioso archivio storico;
- consultare e chiedere in prestito testi della biblioteca (35.000 volumi);
- accedere all'emeroteca (diverse collezioni a partire dal 1945);
- leggere quotidiani e riviste;
- usare i PC dell'Istituto e/o lavorare coi nostri;
Inoltre, possiamo fruire di:
- convegni su svariate tematiche (antimafia, cultura siciliana, storia della città, etc.);
- mostre di fotografia, pittura, architettura, etc.
- spettacoli teatrali, video, film, documentari, rassegne e tante altre iniziative culturali.
Tutto ciò, Signor Presidente, rischia di essere spazzato via dalla finanziaria-ter del governo
regionale siciliano che non contempla alcun finanziamento a questa prestigiosa istituzione,
avamposto della cultura antifascista e antimafia.
Il personale dell'Istituto (che, peraltro, non percepisce lo stipendio da mesi) dimostra grande
professionalità, dedizione e cortesia, qualità nient'affatto scontate in un panorama di diffusa
sciatteria e parassitismo.
Siamo profondamente indignati per la mancanza di attenzione, se non cecità, del governo
regionale, disattenzione che rischia di svilire l'importanza di una realtà culturale che svolge
un servizio così prezioso e concretamente utile, mentre ne preferisce altre di cui noi cittadini
conosciamo la sostanziale inutilità.
Si tratta, Signor Presidente, di difendere, non solo l'Istituto Gramsci con la sua memoria così
radicata nella storia repubblicana e diffusa nel presente, ma anche importanti istanze
costituzionali come il diritto allo studio, alla cultura, all'arte e alla scienza.
Si tratta, inoltre, di evitare le sperequazioni e gli sprechi contro i quali sappiamo bene come
Lei si sia sempre battuto e continui a battersi. A proposito di sperequazioni, cade a puntino
un titolo di oggi (la Repubblica, pag. 28): "Palermo, il burocrate che guadagna 1600 euro al
giorno". Semplicemente inaudito, intollerabile, ingiusto.
In questa città, e specificamente in questo quartiere, la sparizione di un tale istituto sarebbe,
oltre che un danno a molti cittadini, uno smacco - perché ulteriore indiretto favore alle forze
negative che ancora feriscono il tessuto sano della società.
Signor Presidente, Le chiediamo pertanto vivamente di intervenire in qualità di Capo dello
Stato e garante dei diritti costituzionali, nonché come interprete e testimone della storia
repubblicana e antifascista, affinché si eviti uno strappo inaccettabile e sconsiderato nel
contesto del panorama culturale del paese.
Il promotore della lettera
Prof. Daniele Moretto
Firme
Nicola Cipolla (presidente CEPES), Vincenzo Marte (studente), Beno Biundo (pensionato),
Gaspare Motta (avvocato), Vincenzo Lipari (studente), Andrea Rizzo Pinna (studente),
Pietro Milazzo (dipartimento beni culturali Sicilia), Giovanni Gaetani (studente), Gaetano
Neri (studente), Edoardo Cilia (studente), Giada Nuccio (studentessa), Chiara Pipitone
(studentessa), Federica Chiaramida (studentessa), Gabriele Costa (studente), Giusy Lo
Grasso (studentessa), Maria Grazia Scaffidi (studentessa), Alessia Anzalone (studentessa),
Erika Formica (studentessa), Maurizio Giacalone (libero professionista), Roberta Giacalone
(bancario), Annunziata Lima (bancario), Marco Punzo (bancario), Silvia Di Giorgio
(bancario), Gaspare Catalano (bancario), Rossella Marino (bancario), Anna Tutino
(bancario), Graziella Lombardo (bancario), Sebastiana Strazzeri (bancario), Daniela Vento
(bancario), Patrizia Marino (bancario), Maria Concetta Trombetta (bancario), Vito Giacalone
(ex senatore), Sonia Giacalone (libero professionista), Giulia Oliver (studentessa), Bernardo
Giacalone (cuoco), Shahin Tindaro Firosi Bandpey (studente), Maziar Timo Firosi Bandpey
(attore), Caterina Giacalone (pensionata), Fiammetta Oliver (studentessa), Marco Giordano
(disoccupato), Ettore Campione (insegnante), Frank Ferlisi , Pietro Muratore, Concetta
Accardi, Gaetano Sabatino (artigiano), Riccardo Bilardello Farina (lavoratore autonomo),
Paolo Toro (studente), Orazio Rosalia, Giacomo Cirincione (insegnante), Antonella Leto
(restauratrice), Marco Frasca Polara (professionista libero), Sergio Lima (funzionario
Camera deputati), Pino Romano (ingegnere), Valentina Amico (ricercatrice docente
precaria), Francesco Lo Cascio (docente), Erminia Scaglia, Maria Pia D’Angelo
(insegnante), Vincenza Longo (impiegata), Franco Ingrilli (medico), Claudio Riolo, Angelo
Puccio (artigiano), Augusto Fiorito (artigiano), Ermanno Giacalone (ricercatore), Alberto
Mangano (docente), Gaspare Semprevivo (pensionato), Clara Denaro (disoccupata), Angela
Galici (impiegata), Emilia Martorana (dipendente pubblico), Cipriano Savero (dipendente
pubblico), Renato Campagna (dipendente Telecom), Tommaso Baris (ricercatore
universitario), Giancarlo Minaldi (docente universitario), Giuseppe Albanese (docente), Nino
Vitelli (impiegato beni culturali), Maurizio Toscano (impiegato Inps), Giuseppina Aiello,
Salvatore Caltabiano (pensionato), Edoardo Romeo (imprenditore), Toti Costanzo, Gianluca
Ricupati (studente, cons. com. Partinico), Benedetto Prestifilippo (architetto), Maruzza
Battaglia (biologa), Giuseppe La Barba (giornalista), Giuseppina Cassarà (medico,
presidente GRIS Sicilia), Serena Di Natale, Behjat Dariush, Vittoria Spoto, Giuditta Piraino,
Davide Culmone (studente), Rossana Diliberto (studentessa), Irene Provenzano
(studentessa), Filippo F. Montalbano (studente), Dario Nucifora (studente), Massimiliano
Rametta (studente), Claudia Vetrano (studentessa), Sara Carramusa (studentessa), Erika
Terranova (studentessa), Ruggero Caccamo (studente), Salvatore Scirè (studente), Ivana
Abbaleo (studentessa), Monica Allemo (studentessa), Antonina Vela (artigiana), Valentina
Salerno (costumista), Alessandra Caronia (medico), Giulia Messina (Mktg), Luca
D’Agostino (studente design grafico), Virgina Teresi (studentessa scenografia), Erika Gialì
(studentessa design grafico), Fernando Zanardi (studente design grafico), Michele Scarpinato
(studente - lavoratore), Mario Basile (pensionato)
La lettera di Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, al Presidente della Regione Siciliana
Caro Presidente,
sono venuto a conoscenza e ho appena terminato di leggere l’art. 28 del tuo DDL di variazione
di bilancio 2014, nel quale risulta essere escluso dai benefici l’Istituto Gramsci Siciliano.
Nella brevità di questo mio messaggio, consentimi la franchezza, che contraddistingue da
sempre i nostri rapporti, nel dirti che trovo profondamente ingiusta la scelta di escludere
un’istituzione che, da 40 anni, è un punto di riferimento e centro di elaborazione culturale in
Sicilia.
Inoltre, come tu sai, il Gramsci è stato destinatario della donazione del cosiddetto "Fondo La
Torre", tutta la documentazione di Pio, raccolta all'indomani del suo omicidio, oggetto di
attenzione e di studio, in questi 32 anni da parte di ricercatori, giornalisti, studenti e cittadini
interessati ad approfondire l'opera e l'azione di mio padre.
Nel corso della sua storia, il Gramsci ha ricevuto, catalogato, custodito e reso disponibile uno
straordinario patrimonio di documenti dei principali protagonisti dell'impegno democratico e
delle battaglie contro il sistema di potere politico-mafioso.
Ritengo che sarebbe grave lasciare che questo patrimonio venga abbandonato, perché la prima a
subirne negative conseguenze sarebbe la bella storia della Sicilia e dei suoi figli migliori.
Mi auguro che tu comprenda le ragioni di questa mia "protesta" e che, nel condividerla, decida
di includere il Gramsci tra i beneficiari del tuo DDL.
Con immutato affetto, franco la torre
L'appello di Giorgio Frasca Polara
Signor Presidente della Regione, Signori Assessori, Signori Deputati,
sono un giornalista parlamentare, già portavoce di un'altissima figura istituzionale della
Repubblica; e, prima di trasferirmi a Roma, ho lavorato molti anni in Sicilia seguendo le
vicende dell'Autonomia siciliana anche da cronista - seduto lassù, nella tribunetta alle spalle
della presidenza dell'Ars - in tutti gli Anni Sessanta. Se mi rivolgo a voi è per dirvi che anche
io ho sottoscritto, con schietta passione civile, l'appello per la salvezza dell'Istituto Gramsci
Siciliano. E l'ho fatto non solo sentendomi corresponsabile della salvaguardia di un
patrimonio storico, politico e culturale di grande importanza documentale (penso ad una
ricchissima biblioteca e ad una preziosa emeroteca, alle pubblicazioni dell'Istituto, ai "fondi"
Li Causi, Pompeo Colajanni, La Torre e altri illustri siciliani) per l'analisi e lo studio degli
eventi di più di un secolo di storia siciliana. Ma l'ho fatto anche per una ragione personale e
familiare: alla scomparsa di mio nonno, on. Andrea Finocchiaro Aprile (Palermo, 1964), mi
posi - io che negli anni della sua vecchiezza lo avevo sostenuto con letture, informazioni,
sbrigo di posta - il problema della tutela, della conservazione, dell'archiviazione, della
catalogazione di un enorme fondo di sue carte, documenti, copia di lettere spedite e
ricevute, interventi e discorsi nelle legislature prefasciste, di cui aveva fatto parte
anche come sottosegretario; nell'Assemblea regionale siciliana; nell'Assemblea costituente e,
in ultimo, nell'Alta corte per la Sicilia abolita infine in seguito alla costituzione della Corte
costituzionale. Così, d'intesa con i miei familiari, decisi di donare all'Istituto Gramsci
Siciliano, appena esso fu costituito, tutte le carte di Finocchiaro Aprile, senza alcun
preventivo vaglio su di esse. Su un periodo storico in particolare - la costituzione del
Movimento per l'indipendenza della Sicilia, gli eventi anche drammatici che ne seguirono, le
traumatiche divisioni che ne seguirono, la concessione infine dello speciale Statuto
di Autonomia - il fondo Finocchiaro Aprile è stato ed è così rilevante e prezioso che diecine
di storici, studiosi e studenti universitari vi hanno attinto e tuttora vi attingono (la
bibliografia è già vasta e di grande interesse) per approfondire molteplici aspetti del
Movimento: dalla corrispondenza di Finocchiaro Aprile con i vertici delle potenze vincitrici
della seconda guerra mondiale, al ruolo dell'Evis, alle divisioni che intervennero nel
Mis, ecc. E dunque non desidero, fortemente, che questo e tanto altro prezioso materiale
conservato dal Gramsci siciliano vada malauguratamente disperso. L'Istituto ha una sua
fisionomia precisa, sul piano storico e culturale, come del resto la Fondazione-madre sempre
intestata al grande intellettuale e dirigente politico scomparso nel 1937 per i patimenti
sofferti in lunghissimi anni di carcere. Mi appello a lei, Signor Presidente della Regione; a
loro, Signori Assessori, a loro Signori Deputati regionali: al di là delle convinzioni politiche
e ideali di ciascuno di voi, vi spinga il senso di responsabilità, l'impegno culturale, il dovere
di siciliani a sostenere non la semplice sopravvivenza del Gramsci siciliano, ma un nuovo
impulso della sua opera meritoria in cui è impegnato per la difesa della memoria storica della
Sicilia.
Con fiducia, Giorgio Frasca Polara
L'appello di Salvo Riela
Illustre Presidente
Oggetto: Istituto Gramsci Siciliano.
Le scrivo, unendo la mia voce a quella di Tornatore, Maraini, Lanza Tomasi e di quanti a Lei
si sono rivolti, per rassegnarLe il mio profondo rammarico per una scelta discriminatoria
della Giunta di Governo che non solo penalizza ingiustamente l’Istituto Gramsci Siciliano e
chi vi lavora da anni con passione e competenza rendendo utile servizio alla collettività, ma
priva la società civile di una importante istituzione culturale alla quale studiosi, studenti,
intellettuali, guardano oggi con ammirazione e crescente interesse.
Di ciò sono diretto testimone avendo partecipato con i dirigenti dell’Istituto ad una iniziativa
che ha suscitato ampi consensi.
Infatti, nel 2012 l’Istituto Gramsci ha pubblicato un volumetto “Placido Rizzotto ed altri
caduti per la libertà contro la mafia” (a cura di Michele Figurelli, Linda Pantano, Enza Sgrò),
una sorta di catalogo e di guida alla manifestazione-dibattito che con questo titolo si tenne a
Palermo il 3 maggio 2012 nella Sala Magna dello Steri, con gli interventi di Luigi
Berlinguer, Vittorio Coco, Michele Figurelli, Vito Lo Monaco, Salvatore Lupo, Salvatore
Nicosia, Francesco Petrotta, Pasquale Scimeca, Marcello Sorgi. Un catalogo-guida per
l’accesso ai preziosi e unici documenti dei quali ho voluto fare donazione all’archivio
dell’Istituto Gramsci e fornire nel saggio introduttivo alcune chiavi interpretative: atti
processuali relativi ad alcuni delitti chiave nella Sicilia del 1944-1958 (Andrea RAIA 1944,
Nicasio CURCIO 1945, Agostino D’ALESSANDRIA 1945, VITTIME DELLA STRAGE
DI PORTELLA DELLA GINESTRA 1947, Giuseppe CASARRUBEA 1947, Vincenzo LO
IACONO 1947, Calogero CAIOLA 1947, Pietro MACCHIARELLA 1947, Attentato alla
sezione del PCI di Uditore 1947, Michelangelo SALVIA 1947, Leonardo SALVIA 1947,
Giuseppe MANIACI 1947, Placido RIZZOTTO 1948, Salvatore CARNEVALE 1955,
Vincenzo LETO 1956, Vincenzo DI SALVO 1958). La mia donazione aveva lo scopo non
solo di restituire a questi caduti per la libertà il loro giusto ruolo nella storia della Sicilia di
quei drammatici anni, ma di disvelare nuove, documentali, verità sulle ragioni di tante
impunità e depistaggi nonché sui comportamenti di polizia, carabinieri, magistratura, e di
contribuire così a nuove ricerche di storia, di diritto e di politica, ricerche anche teoriche e di
riforma sui problemi del rapporto magistratura-polizia giudiziaria, delle leggi penali da
applicare, delle procedure, delle garanzie sociali e individuali, dei controlli, del rapporto tra
lo stato e le vittime della mafia. La rilevanza della mia donazione risalta ancora di più se la
lettura di questi atti processuali sarà lettura comparata con quella di altre due parti del
ricchissimo archivio del Gramsci: quella del movimento per la terra e delle lotte sociali, e
quella della documentazione del “Comitato di solidarietà democratica” che con grandi
giuristi e avvocati (tra i quali Terracini, Varvaro, Sorgi) assisteva migliaia di lavoratori e
cittadini. Se il governo della Regione costringesse alla chiusura l’istituto Gramsci siciliano o
lo mettesse comunque nelle condizioni di non funzionare, impedirebbe che da queste uniche
e importantissime fonti si costruisca nuovo sapere storico (necessario e utile non alla Sicilia
soltanto) e negherebbe il diritto di giovani, di studiosi, di insegnanti, di istituzioni politico
culturali, ad accedere alla conoscenza di fonti uniche e a fare ricerca.
Questo sarebbe un grave e irreparabile torto che le generazioni attuali e future non meritano.
Distinti saluti.
Avv. Salvo Riela
L'appello dei giornalisti ex L'Ora
firmato tra gli altri da Franco Nicastro, Antonio Calabrò, Vincenzo Vasile, Marcello Sorgi,
Francesco La Licata, Kris Mancuso, Sandra Rizza, Alberto Stabile, Gabriello Montemagno,
Mario Genco, Sergio Bonadonna, Gaetano Rizzuto, Guido Valdini
Signor presidente della Regione, signori deputati,
in momenti diversi dei nostri percorsi professionali nel giornalismo italiano abbiamo
condiviso un’esperienza che consideriamo unica e straordinaria: ci siamo formati, ancora
giovanissimi, e abbiamo lavorato con vari ruoli nella redazione del giornale L’Ora. La storia
di quel giornale è stata già raccontata dal cinema, dai libri di saggistica ma anche dalla
letteratura. Ci basta quindi solo ricordare che rappresentava un vivace laboratorio di idee, un
luogo di confronto civile e un importante punto di riferimento culturale e politico. Per molti
è stata una scuola del giornalismo moderno.
La memoria di quel giornale, che ha ospitato tante firme illustri della cultura italiana e non
solo italiana, può essere oggi consultata e rivisitata all’Istituto Gramsci Siciliano dove si
trovano la collezione completa, le carte, le testimonianze personali, gli scritti e gli scambi
epistolari di alcuni “padri” del giornale come Vittorio Nisticò, Marcello Cimino, Giuliana
Saladino, Etrio Fidora e altri. Quel materiale è da tempo strumento prezioso di ricerca e di
studio per gli studenti delle università e per gli allievi delle scuole di giornalismo di tutta
Italia. E ha ispirato una grande mostra, con le pagine storiche del giornale, curata dall’Istituto
Gramsci in occasione di un convegno sulla direzione di Nisticò i cui atti sono stati poi
raccolti nel volume “Era L’Ora”, pubblicato sempre a cura del Gramsci siciliano.
Noi tutti, che di quella storia siamo stati testimoni partecipanti, siamo ora fortemente
preoccupati che possa essere dispersa a causa delle difficoltà dell’Istituto. Razionalizzare le
risorse destinate alle istituzioni culturali è un criterio che condividiamo pienamente. Ma ci
sono realtà che assolvono a ruoli di importanza fondamentale. E per questo vanno
salvaguardate, promosse, riconosciute. Da qui muove l’appello che rivolgiamo con fiducia al
presidente della Regione e ai deputati dell’Assemblea regionale siciliana perché sia
assicurata all’istituto Gramsci la possibilità di proseguire un’attività sicuramente meritoria.
L'appello dei docenti delle scuole
Al Presidente della Regione Siciliana,
siamo docenti di storia allarmate dalla notizia della chiusura dell’Istituto Gramsci siciliano,
nel caso in cui venisse confermata la sua esclusione dai benefici stabiliti dal DDL di
variazione del bilancio regionale 2014.
Sappiamo anche che neppure il pur ridotto finanziamento 2013 è ancora stato erogato,
tarpando così ogni orizzonte di programmazione delle attività e, cosa altrettanto se non più
grave, non garantendo la giusta e dovuta retribuzione al personale, costituito ormai da sole
tre persone, e unanimemente apprezzato per qualificazione, professionalità, produttività e
creatività, dedizione e attenzione alle esigenze di tutta la variegata utenza dell’Istituto. In
queste preparate professioniste, la bibliotecaria e l’archivista, sempre e malgrado tutto
splendidamente motivate e appassionate al proprio lavoro, in un segretario amministrativo
cortesissimo e competente, noi insegnanti e studentesse e studenti abbiamo trovato
l’accoglienza e le capacità che tanto sono proficue per le nostre attività didattiche.
La storia della mafia e dell’antimafia, la storia dei movimenti contadini e popolari, la storia
delle donne e le culture di genere, la storia dell’informazione democratica, le intersecazione
letterarie e linguistiche, sociali e politiche delle culture classiche e contemporanee, attraverso
testi documenti e attività di ricerca, convegni e pubblicazioni: di questo ampio e fertile
capitale culturale il mondo della scuola è stato utente e protagonista, grazie proprio alla
presenza attiva dell’Istituto Gramsci siciliano.
Perché distruggere questo patrimonio, fatto di libri e documenti, professionalità e esperienza,
capaci nel concreto di creare e far crescere un luogo aperto e vivace, ricco di attività di
ricerca e confronto scientifico e civile?
Perché le graduatorie di merito -stilate dalla stessa amministrazione regionale sulla base di
criteri oggettivi e scientifici- vengono ignorate e stravolte, attribuendo con sorpassi bislacchi
immotivati finanziamenti ad altri beneficiari?
Perché continuare a strozzare, con l’inspiegabile lentezza e l’ottusa sonnolenza dei ritardi
burocratici e della miope politica dei tagli lineari, la vitalità della Biblioteca e dell’Archivio
storico, il patrimonio ineguagliabile dei fondi librari e archivistici, la partecipazione
propositiva e collaborativa alla vita intellettuale e democratica di Palermo e dei suoi Cantieri
culturali?
Perché, al di là di ogni gergo nominalistico o politichese, è proprio la funzione gramsciana
del lavoro intellettuale che non deve essere riconosciuta, presidente Crocetta?
Noi continuiamo a studiare e insegnare storia, continuiamo a costruire senso al nostro
impegno civile e professionale nella scuola siciliana, continuiamo a credere che coscienza
critica e crescita culturale siano inseparabili, e che da esse parta il vero riscatto da ogni
oppressione.
Continuiamo a pensare, signor Presidente, che anche per lei una biblioteca sia preferibile agli
arsenali per farsi presidio di cultura, per l’affermazione dei diritti costituzionali, per restituire
fiducia nella giustizia, nell’impegno civile e solidale, nel merito, per le giovani generazioni.
Le chiediamo pertanto di restituire all’Istituto Gramsci siciliano tutte le risorse necessarie per
continuare a vivere.
Piera Fallucca, Renata Ragalbuto, Roberto Lopes - Liceo Classico 'Vittorio Emanuele II'
Isabella Albanese, Gabriella Ammendola - Liceo Classico 'G. Meli'
Alessandra Butera, Enza Guarino - Liceo Scientifico 'G. Galileo Galilei'
Daniela Musumeci - Liceo Classico 'Umberto I'
La lettera di Nicola Giuliano Leone (Dipartimento di Architettura-Università di Palermo)
Al Presidente della Regione Siciliana
Rosario Crocetta
Palazzo D’Orleans - 90100 PALERMO
Oggetto: Richiesta di intervento repentino per il finanziamento dovuto all’Istituto Gramsci
Siciliano mediante il ripristino della graduatoria dicembre 2013 con cui si concluse la
procedura di bando pubblico istituita contro l’arbitrio e le disuguaglianze delle precedenti
erogazioni dei finanziamenti.
In ragione delle collaborazioni già avute con l’Istituto Gramsci Siciliano in varie occasioni
tra cui il convegno tenutosi presso la sede della Facoltà di Architettura sul tema «Dissesto
Idrogeologico e degrado urbano: Scienza e Democrazia per il cambiamento» (17-05-2010) e,
in associazione con Lega Ambiente nell’occasione della presenza di Goletta Verde, sul tema:
«Le coste siciliane da salvare» (20-07-2012) nella qualità di docente del corso in
Progettazione Urbanistica ho chiesto la disponibilità per una collaborazione organizzata tra
l’Istituto Gramsci e il corso da me tenuto in «Progettazione urbanistica» del corso di laurea
magistrale in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale» (Ptu&a). Il corso di
«Progettazione urbanistica» è stato condotto sul tema: «Scelte di piano e futuro dei territori»
e si è svolto con la partecipazione di amministratori di Enti locali della Sicilia e personalità
della pianificazione. Il corso è iniziato ai primi di Ottobre 2013 e si è concluso con un esame
nel mese di febbraio 2014. Scopo del corso è stato quello di attivare gli studenti del 5° anno
della Laurea Magistrale in Ptu&a verso applicazioni che consentano una diretta
sperimentazione sulla realtà. Si asserisce contestualmente che la collaborazione con l’Istituto
Gramsci - e io le scrivo anche a nome degli studenti e dei docenti del corso - è stata foriera, a
parere di tutti, di grande interesse sulle seguenti linee di azione:
• Partecipazione degli studenti ad incontri e seminari concordati che si sono svolti presso la
sede dell’Istituto con il Sindaco, la Giunta di e personalità della Cultura e di altre
amministrazioni;
• Consultazione da parte degli studenti dell’ampio materiale bibliotecario dell’Istituto.
Inoltre si sono svolti, presso la sede del Istituito Gramsci gli esami finali del corso e si è
tenuta presso la sede medesima una mostra degli elaborati sviluppati dal corso a cui è stato
invitato anche il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo. Spero in una
Vostra risposta positiva coerente con vostri dichiarati impegni di moralizzazione e di
produttività della spesa, porgo cordiali saluti.
Palermo, 19-7-2014 Cordiali saluti
Prof. Arch. Nicola Giuliano Leone
Dipartimento di Architettura - Università di Palermo
Apertura straordinaria dell'Istituto Gramsci Siciliano contro la chiusura
I dipendenti dell’Istituto Gramsci Siciliano, senza stipendio da mesi (nemmeno il
finanziamento 2013, peraltro pesantemente decurtato, è stato ancora erogato), contestano le
scelte del governo regionale sui finanziamenti 2014 per gli enti ex-Tabella H. Con la nuova
proposta di legge finanziaria viene infatti ignorata la graduatoria di merito, approvata a
dicembre 2013, relativa al bando pubblico per i finanziamenti 2013; vengono invece
trascelte, e così salvaguardate, alcune istituzioni che erano in fondo a quella graduatoria, con
la penalizzazione di altre con punteggio più alto, tra cui l'Istituto Gramsci classificatosi 2°
con punti 95/100.
I dipendenti invitano la cittadinanza a visitare la Biblioteca e l'Archivio storico perché
ciascuno possa constatare di persona l'importanza del patrimonio bibliografico e
documentario a rischio di chiusura al pubblico. La Biblioteca resterà aperta sabato 5 e
domenica 6 luglio dalle 9 alle 20 con orario continuato.
Microfono aperto in Sala di lettura
In occasione dell'apertura straordinaria della Biblioteca dell'Istituto Gramsci Siciliano, contro
i tagli prospettati dal governo regionale e il conseguente rischio di chiusura, domenica 6
luglio alle ore 10.30 tutta la cittadinanza è invitata a partecipare all'occupazione simbolica
dell'Istituto. Il microfono aperto in Sala di lettura consentirà a chiunque lo voglia di
partecipare a un dibattito pubblico sulle gravi difficoltà in cui versa l'Istituto e, più in
generale, sulla crisi delle biblioteche, degli archivi e dei centri di produzione culturali
siciliani.
dalla stampa
Contrordine, è risorta la tabella H
di SALVATORE NICOSIA
in: “La Repubblica - Palermo”, 13 luglio 2014
CHE cos'era (e cosa sarà) la famigerata Tabella H? Detto in termini semplici: un elenco di
istituzioni, enti, associazioni che ricevono con una certa regolarità dalla Regione
finanziamenti più o meno cospicui (nel 2012, per esempio, si andava dai 7 mila euro
dell'associazione "Ioco per la raccolta dei giocattoli antichi", ai due milioni 584 mila
dell'Associazione allevatori della Sicilia) senza alcun definito criterio, né tipologico né
qualitativo. Ne fanno parte infatti fondazioni, musei di vario tipo, accademie, istituzioni
universitarie, culturali, di ricerca, di servizio sociale e di volontariato, sanitarie, musicali,
economiche, agricole, antimafia e sportive. Insomma, un coacervo di enti, alcuni dei quali
noti e operanti, altri del tutto sconosciuti, altri ancora insufficienti a fornire, persino nella
denominazione, una chiara idea della loro identità e attività.
E tuttavia, a parte i finanziamenti erogati, la Tabella H ha avuto (e avrà) un'altra "utilità
marginale" ma tutt'altro che secondaria. Perché a volerla studiare con cura, essa registra ogni
anno new entries e soppressioni,vistose oscillazioni nei finanziamenti,accorpamenti e
scorpori. E lascia intravedere, nella annuale variabile "rielaborazione", trattative e dosaggi,
favori e dispetti, prove di forza e dimostrazioni di debolezza, nonché la comparsa di nuovi
protagonisti e il declino di altri: il tutto secondo i mutamenti "politici" del momento.
Insomma: una camera di compensazione funzionale all'approvazione del bilancio attraverso
l'acquisizione di consensi e il recupero di riluttanze.
Appaiono perciò giustificate le annuali ironie dei giornali, l'indignazione dell'opinione
pubblica, il discredito generale che da tempo avvolge la Tabella H; e addirittura
provvidenziale l'anatema di abolizione pronunziato dal presidente Crocetta, quello degli
annunci iniziali.
Bisogna dare atto a Crocetta di avere cominciato a operare nel senso giusto nel 2013,
quando, accogliendo una proposta avanzata dall'Istituto Gramsci siciliano in un documento
sottoscritto da varie associazioni, aveva indetto un bando per tutte le istituzioni, e conferito
all'assessorato di pertinenza il compito di operare una selezione in base al possesso di
determinati requisiti. Ne era scaturito, ad esempio per l'assessorato ai Beni culturali, un
elenco delle istituzioni, con le relative cifre, che, se pure risultava qua e là discutibile,
realizzava comunque una selezione, e soprattutto aveva costretto all'autoesclusione (non
avevano presentato neanche domanda) alcune sigle a tutti sconosciute, che di culturale non
avevano assolutamente nulla e tuttavia rastrellavano centinaia di migliaia di euro (tre di
queste, associate, prendevano circa 700 mila euro annui).
Il sistema del bando aveva dunque dato buoni risultati, e bastava perfezionarlo sottoponendo
le istituzioni selezionate a una più rigorosa ricognizione (quelle culturali in base alla sede e
alla sua accessibilità, agli organismi dirigenti, ai servizi resi alla comunità in cui operano, al
patrimonio di libri, documenti, archivi, materiali di studio, opere d'arte acquisito negli anni,
al livello della sua attività culturale, editoriale e scientifica) ed entrando un po' più addentro
ai bilanci di ognuna. Ci si sarebbe così avviati a realizzare una corretta ed efficace politica
culturale, conseguendo persino un ingente risparmio di risorse.
E invece arriva — inopinata e devastante — la sorpresa. La Finanziaria del governo in
discussione all'Ars, all'articolo 28, individua una serie di istituzioni «particolarmente
meritevoli » (definizione del presidente), alle quali assicurare una via privilegiata di
finanziamento, e tempi più rapidi, sottraendole all'alea del bando e dell'esame dei funzionari
degli assessorati (per inciso: è rientrato anche, con 200 mila euro, il Cerisdi che Crocetta
aveva giurato di rottamare).
L'elenco di queste istituzioni lascia pochi dubbi sulla natura dell'operazione. Logica avrebbe
voluto che, se proprio si avvertiva il bisogno (a mio giudizio, non impellente) di "stralciare i
meritevoli", bastava attingere alle graduatorie di merito stilate dagli assessorati in seguito al
bando pubblico e approvate dalla stessa giunta nel dicembre scorso. Invece si sono stralciate,
accanto a qualche istituzione di alto profilo, alcune di media graduatoria, e altre addirittura di
fondo classifica, smentendo così la graduatoria di merito e discriminando istituzioni che
occupavano posizioni elevatissime.
Bentornata dunque la Tabella H: e cioè quell'ammucchiata di istituzioni prestigiose e di sigle
inventate, di finanziamenti ingiustificati e di altri invece indispensabili, di soggetti operativi
e di semplici elargitori di stipendi; quell'accozzaglia indefinita e indiscriminata da poter
definire e discriminare di anno in anno, a prescindere dalla funzione culturale svolta dalle
singole istituzioni, e in relazione al conseguimento di equilibri politici contingenti e oscuri.
Se il Parlamento la approverà, sarà un pessimo servizio reso alla cultura siciliana, il cui
sviluppo e la cui funzione torneranno a essere subordinati a degradanti scelte di cucina
politica. (L' autore è presidente dell' Istituto Gramsci siciliano)
Istituto Gramsci, oggi e domani aperture straordinarie
di ANTONELLA ROMANO
in: “La Repubblica - Palermo”, 5 luglio 2014
È uno degli spazi più utilizzati dai docenti e dagli studenti palermitani per la sua una
biblioteca con 35 mila volumi, il suo patrimonio bibliografico e documentario d’eccezione, i
fondi custoditi di personaggi storici come Pio la Torre, Pompeo Colajanni, Girolamo Li
Causi, Andrea Finocchiaro Aprile. Le sue sale, ai Cantieri della Zisa, con sessanta posti e
postazioni Internet, fungono anche da base di studio per i professori dei licei di Monreale,
Partinico, Bagheria, di passaggio a Palermo. Per due giorni, sabato 5 e domenica 6 luglio,
contro il rischio-chiusura dell’Istituto Gramsci, sarà la stessa Biblioteca del centro a restare
aperta. Un’apertura straordinaria, dalle 9 alle 20, con orario continuato, promossa dagli stessi
dipendenti, senza stipendi da mesi (i fondi del 2013 non sono mai arrivati), che invitano la
città a visitare la Biblioteca e l’Archivio.
Intanto si moltiplicano gli appelli per la "sopravvivenza" del Gramsci, istituito quasi 40 anni
fa con una legge regionale e oggi a rischio chiusura. L’istituto contesta la scelta del governo
regionale: nella manovra finanziaria in corso il centro è stato "discriminato" rispetto ad altri
enti culturali, con punteggio pari o più basso, che il disegno di legge invece finanzia, di fatto
smentendo la graduatoria di merito approvata dalla giunta Crocetta il 31 dicembre 2013 per
l’accesso ai contributi. Gli ultimi a scendere in campo a sostegno del centro sono gli ex
giornalisti de L’Ora, che chiedono al presidente Crocetta "che sia assicurata all’istituto
Gramsci la possibilità di proseguire un’attività sicuramente meritoria. Razionalizzare le
risorse destinate alle istituzioni culturali è un criterio che condividiamo pienamente. Ma ci
sono realtà che assolvono a ruoli di importanza fondamentale". Quest’anno, tra l’altro, i
contributi del bando per tutti gli enti culturali 2014 sono stati ridotti da 12 a 9 milioni.
La memoria del L’Ora può essere consultata e rivisitata all’Istituto Gramsci Siciliano dove si
trovano le collezioni complete del giornale a partire dal 1943 e i fondi d’archivio, gli scritti e
gli scambi epistolari di alcuni "padri" del giornale come Vittorio Nisticò, Marcello Cimino,
Giuliana Saladino, Etrio Fidora e altri. "Quel materiale è da tempo strumento prezioso di
ricerca e di studio per gli studenti delle università e per gli allievi delle scuole di giornalismo
di tutta Italia. E ha ispirato - è scritto nell’appello promosso tra gli altri da Franco Nicasto,
Antonio Calabrò e Vincenzo Vasile - una grande mostra, con le pagine storiche del giornale,
curata dall’Istituto Gramsci in occasione di un convegno sulla direzione di Nisticò i cui atti
sono stati poi raccolti nel volume "Era L’Ora", pubblicato sempre a cura del Gramsci
siciliano".
Oltre all’appello di scrittori e intellettuali e a quello di un gruppo di utenti dell’istituto,
inviati al presidente Napolitano, una lettera al presidente della Regione per la salvezza del
Gramsci è stata spedita da Franco La Torre, figlio del dirigente del Partito comunista italiano
Pio la Torre.
Regione al crac. Pd senz'anima e la Sicilia affonda
di NINO ALONGI
in: “La Repubblica - Palermo”, 28 giugno 2014
[…]
Una nota tradizione di pensiero attribuisce alla Sicilia la capacità di anticipare, nei momenti
difficili per l'Italia, le procedure per un suo salutare cambiamento. Ma è anche vero che
l'Isola si è distinta per essere stata, in lunghi periodi della sua storia, un ostacolo alla
modernizzazione del Paese. I segni che i tempi che viviamo in Sicilia siano caratterizzati da
un progressivo quanto devastante ristagno culturale ed economico sono molti. Ne citiamo
uno, dolorosissimo: la paventata chiusura dell'Istituto Gramsci, straordinario archivio storico
e «preziosa fonte per la conoscenza della storia moderna e contemporanea della Sicilia» (è il
giudizio della Soprintendenza archivistica). La decadenza, come la barbarie, inizia sempre
dalla distruzione dei libri e delle sedi che li contengono.
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