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dini (1907-1969), geografo venet - Comitato Scientifico Veneto

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dini (1907-1969), geografo venet - Comitato Scientifico Veneto
La Presidenza del Comitato Scientifico Centrale passò poi, dal 1945 al 1951, a Giuseppe Morandini (1907-1969), geografo veneto, e, successivamente, al milanese Giuseppe Nangeroni (18921987), geografo e uno dei padri della glaciologia, che resse il Comitato per oltre un trentennio, dal
1951 al 1985.
Dal 1985 al 1995 la Presidenza del CSC passò a Bruno Parisi, geografo. Successivamente, ressero
la Presidenza Claudio Smiraglia, glaciologo (dal 1995 al 2002), quindi Antonio Guerreschi, archeologo-preistorico (dal 2003 al 2007), al quale successe Giorgio Vassena, ingegnere e topografo (dal
2007 al 2010).
Dal 2011 al 2013 fu la volta di Mattia Sella, geologo, membro della stessa famiglia Sella della
quale fecero parte Quintino Sella, politico e scienziato, tra i fondatori del Club Alpino Italiano e della
Società Geologica Italiana (Bologna 1881).
Attualmente, dal 2014, come presidente è stato nominato il prof. Carlo Alberto Garzonio altri randini (1907-1969), geografo veneto, e, successivamente, al milanese Giuseppe Nangeroni (18921987), geografo e uno dei padri della glaciologia, che resse il Comitato per oltre un trentennio, dal
1951 al 1985.
Dal 1985 al 1995 la Presidenza del CSC passò a Bruno Parisi, geografo. Successivamente, ressero
la Presidenza Claudio Smiraglia, glaciologo (dal 1995 al 2002), quindi Antonio Guerreschi, archeologo-preistorico (dal 2003 al 2007), al quale successe Giorgio Vassena, ingegnere e topografo (dal
2007 al 2010).
Dal 2011 al 2013 fu la volta di Mattia Sella, geologo, membro della stessa famiglia Sella della
quale 1985 al 1995 la Presidenza del CSC passò a Bruno Parisi, geografo. Successivamente, ressero
la Presidenza Claudio Smiraglia, glaciologo (dal 1995 al 2002), quindi Antonio Guerreschi, archeologo-preistorico (dal 2003 al 2007), al quale successe Giorgio Vassena, ingegnere e tofecero parte
Quintino Sella, politico e scienziato, tra i fondatori del Club Alpino Italiano e della Società Geologica
Italiana (Bologna
Attualmente, dal 2014, come presidente è stato nominato il prof. Carlo Alberto Garzonio (geologo
paesaggista).
Va sottolineato, fra l’altro, come dal corpo ini2002), quindi Antonio Guerreschi, archeologo-preistorico (dal 2003 al 2007), al quale successe Giorgio Vassena, ingegnere e tofecero parte Quintino
Sella, politico e scienziato, tra i fondatori del Club Alpino Italiano e della Società Geologica Italiana
(Bo2002), quindi Antonio Guerreschi, archeologo-preistorico (dal 2003 al 2007), al quale successe.
Umberto Martini
Presidente Club Alpino Italiano
1
GRUPPO DI LAVORO
Ideazione e cura Ugo Scortegagna (O.N.C.N. - A.E. - E.A.I. - G.I.S.M. - Comitato Scientifico Centrale - CAI Mirano “VE”)
Hanno collaborato:
Alessio
Ammaturo
Barbarito
Benin
Bon
Borziello
Cabbai
Cagnin
Cicogna
Ciesa
D’Elia
Dal Soldà
Doni
Falcone
Ferioli
Ferrarese
Focarelli
Fornari
Frigo
Giuman
Gregoris
Iozzoli
Ivancich
Malagola
Mangiola
Margheritini
Martinale
Mongiat
Patanè
Giuliana
Gilda
Annalisa
Nicoletta
Dorino
Giuseppe
Marco
Matteo
Ornella
Marta
Silvana
Manuela
Annalisa
Gaetano
Valeria
Isabella
Antonella
Antonella
Gianni
Stefania
Alessandra
Luigi
Michela
Guerrino
Daniela
Giovanni
Anna
Bruno
Elena
CAI Napoli
CAI Avellino
(A.B.) CAI Forni di Sopra
CAI San Bonifacio
(D.B.) CAI SAF Udine
(G.Bz.) CAI Mestre
(M.C.) CAI SAF Udine
CAI Mirano
CAI Mirano
CAI Arzignano
CAI Mirano
(M.D.S.) CAI Mirano
(A.D.) CAI Dolo
CAI L’Aquila
CAI Ferrara
CAI San Bonifacio
CAI Lugo di Romagna
CAI Calalzo di Cadore
(A.F.)
CAI Bassano del Grappa
(S.G.) CAI Venezia
(A.G.) CAI Vittorio Veneto
CAI Avellino
(L.I.)
CAI Seregno
(M.I.)
CAI Conegliano
CAI Belluno
(G.M.) CAI Mantova
CAI Cuneo – Sott. Busce
(B.M.) CAI Tolmezzo
CAI Padova
Perer
Pregliasco
Salese
Sartor
Scortegagna
Serralutzu
Simonato
Tami
Torretta
Vernassa
Veronese
Villa
Vinco
Vezzani
Zawadski
Alberto
Michele
Annalisa
Carlo
Ugo
Marzia
Daniele
Francesca
Marco
Dario
Alberta
Marta
Francesco
Alessandro
Giovanna
(A.S.)
(C.S.)
(U.S.)
(M.S.)
(M.V.)
(A.V.)
(G.Z.)
CAI Treviso
CAI Savona
CAI Avellino
CAI Agordo
CAI Mirano
CAI Moncalieri
CAI Feltre
CAI Manzano
CAI Como
CAI Torino
CAI Padova
CAI SAT Trento
CAI San Pietro in Cariano
CAI Mantova
CAI Milano
FAC SIMILE
Un particolare ringraziamento al gruppo CLICKALPS
per il prezioso supporto fotografico
Foto (Ph):
(G.A.)
(D.B.)
(G.B.)
(P.B.)
(G.Bz.)
(M.C.)
(M.Cb.)
(F.C.)
(M.C.)
(F.C.)
(F.C.)
(A.D.C.)
(M.D.)
(A.D.)
(A.F.)
(R.G.)
(C.G.)
(D.G.)
(R.G.)
(M.G.)
Gabriele
Daniele
Giordano
Paolo
Giuseppe
Marco
Marco
Francesco
Marco
Alberto
Filippo
Alfonso
Marco
Annalisa
Antonella
Roberto
Cinzia
Dario
Raffaele
Moreno
Augello (Calps)
Ballico
Bertocchi (Calps)
Bolla (Calps)
Borziello
Cabbai
Cabbia
Carrer
Ceccaroni
Costanzo (Calps)
Crudele
Della Corte (Calps)
Dian
Doni
Fornari
Ganassa (Calps)
Garattoni (Calps)
Gasparo
Gennari
Geremetta (Calps)
(P.G.)
(G.G.)
(L.I.)
(M.I.)
(F.L.)
(M.L.)
(A.L.)
(G.L.)
(G.M.)
(R.M.)
(E.P.)
(A.P.)
(P.S.)
(U.S.)
(F.S.)
(F.V.)
(P.Z.)
(M.Z.)
Paolo
Giorgio
Luigi
Michela
Francesco
Maurizio
Alberto
Gino
Graziano
Roberto
Enrico
Alberto
Paolo
Ugo
Francesco
Fabio
Paolo
Michele
Gion
Guarraia
Iozzoli
Ivancich
Lamo
Lancini (Calps)
Locatelli (Calps)
Luca
Maimeri
Moiola (Calps)
Paganin
Perer
Scortegagna
Scortegagna
Sisti (Calps)
Vivalda
Zambon
Zanetti
(Calps) TEAM fotografi ClickAlps
In copertina e retro: in alto “Aiguille Du Dru” di Gabriele Augello, in basso “Tre Cime di Lavaredo” di Roberto Moiola; retro:
in alto “Gran Paradiso” di Giorgio Guarraia, in basso “Pilone Centrale del Monte Bianco” di Francesco Lamo.
Disegni di Lorenza Cavinato.
L’Editore e il Curatore si rendono disponibili per eventuali diritti.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il contributo e l’entusiasmo della
STAMPATORI DELLA MARCA - LINEA GRAFICA - DUCK EDIZIONI (www.lineagraficatipografia.it) di Castelfranco Veneto (TV)
STUDIO M IOTTO snc (www.miotto.it) di Castelfranco Veneto (TV).
© 2014 - Comitato Scientifico Centrale e Ugo Scortegagna, tutti i diritti riservati.
2
PRESENTAZIONE CSC
I grandi patriarchi: da simboli
leggendari a monumenti di pace
di Marta Villa, antropologa, SAT Trento
Un albero è un vero e bel simbolo per la libertà!
La Libertà ha le sue radici nel cuore del popolo
come l’albero nel cuore della terra;
come l’albero essa eleva e sviluppa i suoi rami nel cielo;
come l’albero, essa cresce senza fine
e copre le generazioni future con la sua ombra.
Victor Hugo, 2 marzo 1848
3
I grandi monumenti arborei, secolari e maestosi, sono entrati da sempre nell’immaginario
delle popolazioni che abitano la terra: cultura diverse e lontanissime sembra abbiano sviluppato
una sensibilità comune per questi alberi trasformandoli in simboli potenti per la propria comunità.
Molti sono infatti i luoghi di raduno politici tradizionali che si svolgono attrono o sotto le fronde
di questi tipi di flora nei cinque diversi continenti.
Non dobbiamo infatti viaggiare solo verso l’Africa
per trovare popoli che hanno utilizzato particolari
specie botaniche cariche di valori simbolici forti
assunte come punto di riferimento per le decisioni
fondamentali della propria tribù.
Ugo Trojano in Alla periferia del mondo scrive:
«Il Baobab, albero bello e ricco, si può trasformare
in una sagoma spettrale in periodi di carenze idriche. Una mattina percorremmo la strada poco
dopo l’alba, la nebbia leggera si stava diradando. I
baobab si intravedevano, sembravano alberi animati con rami senza foglie a forma di braccia ossute davano l’impressione di voler circondare la
nostra Renault in marcia sulla lingua di asfalto ai
cui lati gruppi di alberi viventi si muovevano per
l’accerchiamento a tenaglia. La definizione classica del baobab è l’albero delle conversazioni. Nei
villaggi più sperduti, la vota scorre ma i momenti
importanti sono quelli vissuti all’ombra del baobab. Al suo cospetto il capo villaggio comunica le
sue decisioni, sotto l’albero senza l’assillo del
tempo si tengono accese discussioni politiche o
semplici discussioni, si filosofeggia e si dichiarano
gli amori. Il baobab è la vita stessa del villaggio.
La nostra storia culturale e religiosa nasce
proprio ai piedi di un albero, quello della conoscenza del bene e del male che Dio pose al centro
del paradiso terrestre e dove accadde quella rovinosa caduta che ancora oggi è simbolicamente legata al peccato originale e alla mortalità
dell’essere umano. La conoscenza di bene e male
è strettamente legata, come fa notare lo studioso
Giovanni Camozzi, al discernimento morale e giuridico e l’albero sacro, dopo la perdita del paradiso,
continua la sua presenza simbolica terrena divenendo prima la causa della nascita della sorgente
della piscina probatica, dove guarivano tutti gli infermi, e poi il legno con il quale venne fabbricata la
croce di Cristo. Possiamo trovare alberi significativi anche sulle nostre Alpi e in periodi antichi: in
Svizzera e in particolare in alcune miniature della
Biblioteca di Lucerna, analizzate da Camozzi, si vedono grandi alberi (tigli e altre specie) sotto i quali
si svolgono i processi e si apprestano i tribunali
con panche e recinti per custodire meglio lo spazio
sacro e simbolico delimitato dall’ombra di questi
monumenti arborei. Nei Vosgi troviamo l’olmo
della giustizia dove venne esercitata la giurisdizione fin al 1790: «in tutto il mondo tedesco (Germania meridionale, Confederazione elvetica,
Sudtirolo, antichi insediamenti tedeschi in Trentino) ci sono luoghi nel cui toponimo si conserva
vivo il ricordo delle Gerichtslinden (i tigli del giudi-
zio) delle Alber (pioppi) o delle Gerichtseichen
(querce) che un tempo erano presenti. Di tali alberi spesso ci sono giunte vecchie immagini, in
qualche caso persino fotografie ».
All’epoca della rivoluzione francese vennero
istituiti gli alberi della libertà: prendendo a prestito
gli antichi riti agrari di fertilità che spesso si svolgevano issando alberi nel centro del villaggio e attorno ai quali si danzava o si celebravano in vario
modo gli onori alla terra per favorirne prosperità
e produzione, i rivoluzionari celebravano allo
stesso modo il culto laico alla libertà ritrovata. Gli
stessi Hegel, Schelling e Holderlin celebrano la rivoluzione in un prato vicino al loro collegio di Tubinga il 14 luglio 1793 ballando attorno all’albero
della libertà, da loro issato, in segno di protesta
contro le misure repressive ancora lì attuate.
Tornando ai riti di fertilità dove gli alberi svolgono un ruolo centrale non possiamo dimenticare
la celebrazione del Pino di Grauno in Val di Cembra
(Trentino): già dall’Epifania in questo piccolo
paese alpino viene celebrato un rituale arboreo
che ha chiare radici prescristiane. I coscritti ancora
oggi si recano nella notte del 6 gennaio nel bosco
e tagliano rami di pino con i quali decoreranno
tutte le fontane del centro abitato. Pochi giorni
prima del martedì grasso viene effettuata una
nuova spedizione nel bosco alla ricerca del pino
giusto, grande e bello, che dopo essere stato abbattuto, vene portato nella piazza e il giorno successivo dopo aver celebrato una specie di farsa,
viene battezzato con un ramo intinto nel vino dall’ultimo uomo sposato dell’anno. Tutti i partecipanti poi lo trascinano fuori dal paese e con l’aiuto
di alcune funi lo piantano nella busa del carneval
dove verrà impagliato. Alla fine della giornata di
festa, dopo lo scoccare dell’Ave Maria, di nuovo
l’ultimo sposo gli darà fuoco: il rito prosegue con
le danze attorno al falò e con i pronostici sull’andamento dell’anno agricolo fatti dagli anziani che
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vaticinano guardando l’andamento e la direzione
delle scintille.
Sempre in periodo primaverile (nella notte tra
il 30 aprile e il 1 maggio) ci spostiamo a Castelfranco Veneto, in pianura, e in particolare nella
frazione di Salvatronda. Racconta l’amico Valeriano Beraldo che c’è ancora adesso a testimonianza di questa festa agraria rituale
antichissima, praticata ancora all’inizio degli anni
Novanta, un monumentale schieson (ontano nel
dialetto trevigiano) molto frondoso e vecchio. L’albero era stato preso come simbolo del rito: ad
esso venivano attaccati dai giovani dai 15 ai 30
anni d’età della frazione oggetti, per lo più attrezzi
agricoli, sottratti nottetempo dai cortili. Nella memoria locale si ricordano ancora adesso attaccati
ai rami del maestoso patriarca scooter, moto, cancelli, bagni di fortuna nei campi fatti di foglie e
fusti di granoturco, un grosso carro pieno di
fieno… Tutto quello che si trovava in giro veniva
preso e portato sotto e sopra l’albero rituale e la
mattina successiva le persone della frazione andavano a vedere se ci fosse qualcosa di loro proprietà, ovviamente tra lo scherno dei presenti. Gli
oggetti erano anche una vera e propria prova di
forza o rito di passaggio per i giovani che potevano
poi in banda vantarsi della bravura di aver sottratto con l’astuzia e aver caricato così in alto questi emblemi: i proprietari, a volte sempre gli stessi,
ogni anno stavano attenti a sventare questi
pseudo-furti per non dover subire il giorno dopo
le canzonature del paese, ma il più delle volte non
vi riuscivano pur vegliando tutta la notte.
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L’albero è da sempre nell’immaginario umano
un simbolo antichissimo e molto potente: sinonimo di verticalità e di collegamento tra cielo e
terra, mette in relazione il divino con gli elementi
ctoni e sotterranei, dove affonda le radici. Per
l’uomo, infatti, ha sempre svolto un ruolo di fascino profondo, tanto che tutte le culture del pianeta hanno alberi protagonisti di leggende o di
miti cosmogonici. L’albero, poi, se assume evidenze spettacolari e monumentali diventa ancora
di più un simbolo e punto di riferimento: utilizzato
come luogo sotto al quale è possibile amministrare la giustizia e la vita politica della comunità
diviene per l’UNESCO, in questi ultimi decenni, testimone di pace. È significativo che l’organizzazione che tutela i diritti umani abbia richiamato un
simbolo così antico e così inscritto nella nostra
memoria e nella nostra storia sociale e culturale e
abbia riconosciuto ad esso un ruolo così fondamentale. Tra tutti i testimoni di pace vogliamo ricordare il Castagno dei Cento Cavalli che si trova in
Sicilia. Questi è un albero di castagno plurimillenario, ubicato nel Parco dell'Etna in territorio del
comune di Sant'Alfio, in provincia di Catania. La sua
storia si fonde con la leggenda di una misteriosa
regina e di cento cavalieri con i loro destrieri, che,
si narra, vi trovarono riparo da un temporale. Molti
botanici lo hanno studiato e la datazione più certa
lo vuole vecchio tra i 2000 e i 4000 anni. È certamente l'albero più vecchio d'Europa e il più grande
d'Italia: notizie relative a questo albero si trovano
già nel XVI secolo e già allora era descritto come
immenso.
Nel 2006 riceve il prezioso riconoscimento di
“messaggero di pace” con questa giustificazione
che riportiamo dagli Atti del Convegno che si è
svolto proprio in occasione della sua proclamazione: «Il luogo, ammirato per la sua selvaggia facies da tutti i visitatori settecenteschi ed
ottocenteschi, è stato e continua ad essere simbolo di evocata fertilità. Il Castagno infatti è testimonianza della potenza generatrice della natura
fecondante e, a sua volta fecondo e fruttifero, è
rinomato universalmente per essere simbolo della
forza della vita che nasce e sempre si rigenera. Attorno al suo tronco richiama da tutto il mondo
coppie di innamorati e così perenne ed infinito diventa il dialogo tra gli uomini e la natura, in un
connubio senza fine che coinvolge insieme la ricchezza e la fertilità dell'albero e del suolo e l'operosità dell'uomo. Rituali e leggende sono legati al
Castagno millenario. Ricco di fascino è quel Mito
che vuole che in una notte burrascosa una Regina
di nome Giovanna sia stata amata dai Cento Cavalieri del suo seguito che con lei avevano trovato rifugio nel tronco del maestoso albero».
Gli alberi, testimoni silenziosi e immobili, del
nostro passaggio sulla terra accompagnano la vita
dell’uomo e sono lì a ricordare che la natura, infinitamente più misteriosa di quanto la nostra
mente potrà mai esplorare, è in relazione continua
con l’essere umano: i simboli che questi monumenti rappresentavano e rappresentano ancora
adesso non potranno tramontare perché sono incorporati così strettamente alla cultura primordiale umana che difficilmente non possono
strapparci ammirazione e stupore, e con esso profondo rispetto.
DATI DEL CLUB ALPINO ITALIANO
C.A.I. CONTATTI SEDE CENTRALE
Via E. Petrella, 19 - 20124 MILANO
Tel. 02.205723.1 - Fax 02.205723.201 - www.cai.it
DIREZIONE
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tel. 02.205723.208
[email protected]
SEGRETERIA GENERALE
[email protected]
Coordinatore
Segreteria CDC
Emanuela Pesenti
tel. 02.205723.205
[email protected]
Segreteria CC e GR
Laura Palumberi
tel. 02.205723.203
[email protected]
Segreteria di Direzione
Francesco Dal Fara
Tel. 02.205723.204
[email protected]
Centralino Reception
Paolo Merati
tel. 02.205723.1
[email protected]
Protocollo generale
Silvana Spagnol
tel. 02.205723.215
[email protected]
CINETECA
Conservatore
Luciano Calabrò
tel. 02.205723.213
[email protected]
STAMPA SOCIALE
Direttore Editoriale
Alessandro Giorgetta
tel. 02.205723.242
Direttore Responsabile
Luca Calzolari
tel. 051.84.90.100
[email protected]
AREA AMMINISTRATIVA
[email protected]
Responsabile di Area
Annalisa Lattuada
tel. 02.205723.238
[email protected]
Contabilità e rimborsi
Iulia Cianfrone
tel. 02.205723.211
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Patrizia Scomparin
tel. 02.205723.210
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Servizi tesseramento
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tel. 02.205723.228
[email protected]
Fabrizio Savini
tel. 02.205723.212
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Servizi assicurativi
[email protected]
Pietro Cortinovis
tel. 02.205723.206
[email protected]
SEGRETERIA DI PRESIDENZA
[email protected]
Giovanna Massini
tel. 02.205723.221
[email protected]
Redattore
“Lo Scarpone on-line”
Cervelli in azione
tel. 051.84.90.100
[email protected]
AREA ECONOMATO PATRIMONIO
[email protected]
Responsabile di Area
Roberto Tomasello
tel. 02.205723.239
[email protected]
Ufficio Acquisti
Andrea Bianciardi
Tel. 02.205723.216
[email protected]
Ufficio Ambiente Patrimonio
Elena Tovaglieri
tel. 02.205723.233
[email protected]
Roberto Gandolfi
tel. 02.205723.231
r.gandolfi@cai.it
Magazzino - Spedizioni
[email protected]
Floriana Bergami
tel. 02.205723.217
[email protected]
UFFICIO LEGALE
Michele Vanellone
tel. 02.205723.237
[email protected]
SITO WEB
Guido Fossati
tel. 02.20.57.23.243
Redattore “Montagne 360°”
Cervelli in Azione srl
tel. 051.84.90.100 (3 linee r.a.)
[email protected]
Ufficio Stampa
Cervelli in Azione
tel. 051.84.90.100
uffi[email protected]
6
N.B.: Dati aggiornati al 31/08/2014
Tracce di ungulati verso la Marmolada (PH Moreno Geremetta - www.clickalps.com)
DATI DEL CLUB ALPINO ITALIANO
STRUTTURA CENTRALE
ASSEMBLEA DEI DELEGATI
131 delegati in rappresentanza di 311.641 soci di 500 sezioni e 303 sottosezioni
COMITATO CENTRALE di INDIRIZZO e CONTROLLO
PAST PRESIDENT
Leonardo Bramanti
Roberto De Martin
Gabriele Bianchi
Annibale Salsa
COLLEGIO NAZIONALE
dei PROBIVIRI
Lorella Franceschini
Luca Frezzini
Antonio Montani
Gian Carlo Nardi
Umberto Pallavicino
Manlio Pellizzon
Walter Brambilla
Giorgio Brotto
Gabriella Ceccherelli
Eugenio Di Marzio
Riccardo Giuliani
Franca Guerra
Giovanni Palloniato
Angelo Schena
Mario Vaccarella
Paolo Valoti
Renato Veronesi
Gianni Zapparoli
PRESIDENTE GENERALE
Umberto Martini
Presidente Fabio Gamberi
COLLEGIO NAZIONALE
dei REVISORI dei CONTI
Presidente Umberto Andretta
COMITATO DIRETTIVO CENTRALE
VICEPRESIDENTI GENERALI
Ettore Borsetti
Vincenzo Torti
Paolo Borciani
COMPONENTE
Sergio Viatori
SEZIONE NAZIONALE CAAI
CLUB ALPINO ACCADEMICO
ITALIANO
SEZIONE NAZIONALE CNSAS
CORPO NAZIONALE SOCCORSO
ALPINO E SPELEOLOGICO
SEZIONE NAZIONALE AGAI
ASSOCIAZIONE GUIDE
ALPINE ITALIANE
Presidente Giacomo Stefani
Presidente Piergiorgio Baldracco
Presidente Cesare Cesa Bianchi
ORGANI TECNICI CENTRALI E STRUTTURE OPERATIVE
COMITATO SCIENTIFICO
CENTRALE
Presidente
Carlo Alberto Garzonio
GRUPPO RICERCA
“TERRE ALTE”
COMMISSIONE CENTRALE
ALPINISMO GIOVANILE
COMMISSIONE CENTRALE
MEDICA
COMMISSIONE CENTRALE
PER LE PUBBLICAZIONI
Presidente Pier Paolo Manfredini
Presidente Luigi Fiorenzo Festi
Presidente Giovanni Di Vecchia
COMMISSIONE CENTRALE
PER LA SPELEOLOGIA
COMMISSIONE CENTRALE
PER L’ESCURSIONISMO
SERVIZIO VALANGHE
ITALIANO
Presidente
Rosi Merisio
Presidente Paolo Zambon
Presidente Leonardo Sala
COMMISSIONE CENTRALE
RIFUGI E OPERE ALPINE
Presidente Samuele Manzotti
COMMISSIONE NAZIONALE
SCUOLE DI ALPINISMO
E SCI ALPINISMO
Presidente Antonio Radice
COMMISSIONE CENTRALE
PER LA TUTELA
DELL’AMBIENTE MONTANO
Presidente Filippo Di Donato
STRUTTURA OPERATIVA
CENTRO STUDI
MATERIALI E TECNICHE
Presidente Giuliano Bressan
STRUTTURA OPERATIVA
CINEMATOGRAFIA E
CINETECA
Presidente Piero Carlesi
STRUTTURA OPERATIVA
BIBLIOTECA NAZIONALE
Presidente Gianluigi Montresor
SCUOLE CENTRALI E NAZIONALI
SCUOLA CENTRALE
DI ALPINISMO
SCUOLA NAZIONALE
DI SPELEOLOGIA
SCUOLA CENTRALE
DI SCI ALPINISMO
Direttore Emiliano Olivero
Direttore Anna Assereto
Direttore Ivano Mattuzzi
SCUOLA CENTRALE
ALPINISMO GIOVANILE
SCUOLA CENTRALE
DI ESCURSIONISMO
SCUOLA CENTRALE SERVIZIO
VALANGHE ITALIANO
Direttore Armando Beozzo
Direttore Gianluigi Sironi
Direttore Giuseppe Stauder
7
N.B.: Dati aggiornati al 31/08/2014
DATI DEL CLUB ALPINO ITALIANO
STRUTTURA
TERRITORIALE
Area
LPV
LOM
Gruppi regionali
e provinciali del CAI
TAA
VFG
TER
Le Sezioni
15
1
4
147
24
65
CMI
81
19
18
24
14
7
GR
Presidente
Liguria
Piemonte
Valle d’Aosta
Lombardia
Trentino*
Alto Adige*
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Emilia Romagna
Toscana
Marche
Umbria
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Giampiero ZUNINO
Michele COLONNA
Aldo VARDA
Renata VIVIANI
Claudio BASSETTI
Giuseppe BROGGI
Francesco CARRER
Antonio ZAMBON
Vinicio RUGGERI
Manfredo MAGNANI
Lorenzo MONELLI
Paolo VANDONE
Fabio DESIDERI
Gaetano FALCONE
Pierluigi MAGLIONE
Annamaria MARTORANO
Mario DE PASQUALE
Vincenzo DE PALMA
Aldo GHIONNA
Giuseppe OLIVERI
da nominare
N.B.: Dati aggiornati al 31/08/2014
* Raggruppamenti Provinciali
21
18
2
3
8
2
3
I Soci
5
5.993
26.896
16
1.890
87.533
17.211
52.259
50.103
11.751
15.181
12.805
3.726
3.186
8.126
4.899
672
1.903
327
475
984
IL CLUB ALPINO
ITALIANO
Soci e Sezioni
N.B.: Dati aggiornati al 31/12/2013
1.039
2.601
8
DATI DEL CLUB ALPINO ITALIANO
al 31 . 12 . 2013
311,641
500
303
747
ISTRUTTORI DI SCI ALPINISMO
ISTRUTTORI NAZIONALI DI ARRAMPICATA LIBERA
ISTRUTTORI DI ARRAMPICATA LIBERA
ISTRUTTORI SNOWBOARD ALPINISMO
ISTRUTTORI NAZIONALI DI SPELEOLOGIA
ISTRUTTORI DI SPELEOLOGIA
ISTRUTTORI NAZIONALI DI SCI FONDO-ESCURSIONISMO
ISTRUTTORI DI SCI FONDO-ESCURSIONISMO
ACCOMPAGNATORI NAZIONALI DI ALPINISMO GIOVANILE
ACCOMPAGNATORI DI ALPINISMO GIOVANILE
ACCOMPAGNATORI NAZIONALI DI ESCURSIONISMO
ACCOMPAGNATORI DI ESCURSIONISMO
OPERATORI NAZIONALI NATURALISTICI DEL COMITATO SCIENTIFICO
OPERATORI REGIONALI NATURALISTICI DEL COMITATO SCIENTIFICO
OPERATORI NAZIONALI TUTELA AMBIENTE MONTANO
OPERATORI REGIONALI TUTELA AMBIENTE MONTANO
ESPERTI NAZIONALI VALANGHE
TECNICI DEL DISTACCO ARTIFICIALE
TECNICI DELLA NEVE
OSSERVATORI NEVE E VALANGHE
338
849
326
718
119
262
29
53
123
30
160
106
580
57
945
62
109
52
198
80
49
16
49
CORPO NAZIONALE SOCCORSO
ALPINO E SPELEOLOGICO
9
SERVIZI REGIONALI
21
DELEGAZIONI ALPINE
33
STAZIONI ALPINE
250
DELEGAZIONI SPELEOLOGICHE
16
STAZIONI SPELEOLOGICHE
32
VOLONTARI
6925
di cui:
Medici
264
Infermieri
195
Istruttori Tecnici Nazionali - Scuola Alpina
25
Istruttori Tecnici Nazionali - Scuola Speleo
14
Istruttori Tecnici Nazionali - Forre
6
Istruttori Nazionali Unità Cinofile da Ricerca in Superficie (UCRS)
27
Istruttori Nazionali Unità Cinofile da Ricerca in Valanga (UCV)
24
Istruttori Nazionali Scuola Medici
14
Rifugi 404-54%
Bivacchi fissi 228-31%
Capanne sociali 71-9%
Punti di appoggio 28-4%
Ricoveri di emergenza 16-2%
Rifugi
404
Bivacchi fissi
228
Capanne sociali
71
Punti di appoggio
28
Ricoveri di emergenza 16
N.B.: Dati aggiornati al 31/12/2013
A MANI NUDE SULLA ROCCIA (PH MORENO GEREMETTA - WWW.CLICKALPS.COM)
SOCI
SEZIONI
SOTTOSEZIONI
RIFUGI E BIVACCHI
Per un totale di 21.331 posti letto
ISTRUTTORI NAZIONALI DI ALPINISMO
ISTRUTTORI DI ALPINISMO
ISTRUTTORI NAZIONALI DI SCI ALPINISMO
GENNAIO 2016
FEBBRAIO 2016
MARZO 2016
L M M G V S D
L M M G V S D
L M M G V S D
1
2
3
1
2
3 4 5 6
7
1
2 3 4 5 6
7 8 9 10
8 9 10 11 12 13 14
7 8 9 10 11 12 13
11 12 13 14 15 16 17
15 16 17 18 19 20 21
14 15 16 17 18 19 20
18 19 20 21 22 23 24
22 23 24 25 26 27 28
21 22 23 24 25 26 27
25 26 27 28 29 30 31
29
28 29 30 31
4 5 6
APRILE 2016
MAGGIO 2016
GIUGNO 2016
L M M G V S D
L M M G V S D
L M M G V S D
1
2 3
1
1
2 3 4 5
4 5 6 7 8 9 10
2
3 4 5 6 7 8
6 7 8 9 10 11 12
11 12 13 14 15 16 17
9 10 11 12 13 14 15
13 14 15 16 17 18 19
18 19 20 21 22 23 24
16 17 18 19 20 21 22
20 21 22 23 24 25 26
25 26 27 28 29 30
23 24 25 26 27 28 29
27 28 29 30
30 31
LUGLIO 2016
AGOSTO 2016
SETTEMBRE 2016
L M M G V S D
L M M G V S D
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1
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4 5 6 7 8 9 10
8 9 10 11 12 13 14
5 6 7 8 9 10 11
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29 30 31
26 27 28 29 30
OTTOBRE 2016
NOVEMBRE 2016
DICEMBRE 2016
L M M G V S D
L M M G V S D
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1
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3 4 5 6 7 8 9
7 8 9 10 11 12 13
5 6 7 8 9 10 11
10 11 12 13 14 15 16
14 15 16 17 18 19 20
12 13 14 15 16 17 18
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19 20 21 22 23 24 25
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26 27 28 29 30 31
31
1 Gennaio
6 Gennaio
9 Febbraio
14 Febbraio
8 Marzo
19 Marzo
27 Marzo
28 Marzo
25 Aprile
Venerdì
Mercoledì
Martedì
Domenica
Martedì
Sabato
Domenica
Lunedì
Lunedì
Capodanno
Epifania
Martedì Grasso
San Valentino
Festa della Donna
Festa del Papà
Pasqua
Lunedì dell'Angelo
Festa della Liberazione
1 Maggio
8 Maggio
15 Maggio
2 Giugno
15 Agosto
1 Novembre
8 Dicembre
25 Dicembre
26 Dicembre
Domenica
Domenica
Domenica
Giovedì
Lunedì
Martedì
Giovedì
Domenica
Lunedì
Festa dei Lavoratori
Festa della Mamma
Pentecoste
Festa della Repubblica
Ferragosto
Tutti i Santi
Immacolata Concezione
Natale
Santo Stefano
10
AGENDA 2016
Date da ricordare:
11
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