linguaggio-comunicazione - Università degli Studi di Messina
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linguaggio-comunicazione - Università degli Studi di Messina
Lo sviluppo del linguaggio (cap. 9) - Fase pre-linguistica: • Il pianto • Il sorriso • Cooing, balbettio e lallazione - Fase del linguaggio infantile - Il linguaggio del bambino a due anni Il linguaggio È una funzione mentale superiore dell’uomo che si basa sulla emissione di suoni combinati in maniera specifica (Morfemi) e dotati di significato. Il linguaggio: Sistema simbolico di comunicazione, l’informazione che passa tra emittente e il destinatario è codificata in modo simbolico; si riferisce alla capacità cognitiva che consente di usare una lingua; il ricevente ricostruisce nella propria mente la rappresentazione simbolica dell’emittente, es. la parola cane fa riferimento alla rappresentazione che si possiede di cane. L’acquisizione delle competenze linguistiche costituisce un processo continuo, che, pur presentando periodi critici per il consolidamento di componenti di base, si prolunga fino all’adolescenza e si consolida nell’età adulta. lo sviluppo linguistico ha luogo attraverso tre diversi livelli (Barrett, 1999) : • livello del suono (fonologia) • livello del significato (semantica) • livello del contesto (pragmatica). fonologia si riferisce alla capacità di riconoscere, distinguere e produrre suoni linguistici diversi. • fonema = la più piccola unità di suono che si utilizza per differenziare le parole di una lingua. (fonemi combinati = sillaba) semantica riguarda il significato delle parole (s.lessicale) e delle frasi (s. proposizionale) morfema = unità minima di fonemi dotata di significato morfemi liberi: articoli, preposizioni,pronomi,congiunzioni; morfemi legati: flessioni dei verbi, dei nomi e degli aggettivi. Morfologia : studio dei principi e delle regole che consentono di modificare la forma ed il significato delle parole (morfemi). Nel processo di comprensione il bambino via via impara a riconoscere sequenze familiari di suoni come unità dotate di significato (Bishop, 1997). Le parole e l’insieme dei vocaboli conosciuti e immagazzinate forma il lessico mentale Nel processo di acquisizione di vocaboli e del loro significato è importante distinguere: vocabolario attivo parole che il soggetto è in grado di utilizzare nella produzione linguistica vocabolario passivo quei vocaboli dei quali il soggetto comprende il significato ma che non utilizza direttamente nella produzione sintassi insieme di principi che governano il modo in cui parole e altri morfemi sono ordinati per formare una frase possibile in una data lingua. • l’acquisizione della competenza sintattica è fondamentale per comprendere come il significato delle parole può cambiare in relazione alla loro organizzazione e al loro ordine all’interno di una frase. pragmatica la capacità di modulare e comprendere i significati in relazione agli aspetti contestuali (verbale e non verbale) • Il significato di parole e frasi variare in relazione al contesto quale vengono pronunciate all’intenzione del parlante . può nel e Le principali tappe dello sviluppo linguistico 2. Le origini del linguaggio - Il linguaggio dell’interazione precoce adulto-bambino • il “baby talk” Tecniche di studio sulla percezione dei suoni linguistici nei bambini: • Misurazione frequenza della suzione (i neonati tendono a succhiare più vigorosamente quando sono esposti ad uno stimolo nuovo) e del battito cardiaco (che rallenta quando lo stimolo è nuovo); • Paradigma della abituazione / disabituazione (che fa affidamento sulla tendenza dei bambini piccoli a modificare il loro “orientamento” visivo e/o a riattivare l’attenzione quando percepiscono un cambiamento interessante nel imput visivo o uditivo; Bortolini, 1995. es. discriminazione paba) Le competenze preverbali del bambino •I neonati già mostrano una preferenza per la voce della madre rispetto ad altre e presto mettono in atto comportamenti comunicativi come l’imitazione di gesti, di espressioni facciali o suoni. • verso i 2-3 mesi cominciano a sorridere al volto della madre (Perucchini e Camaioni, 1999) Prima dell’acquisizione di competenze verbali vere e proprie nel bambino è presente una intenzionalità comunicativa. Gli scambi tra madre e bambino nei quali emergono questi aspetti comunicativi vengono definiti protoconversazioni. Le competenze preverbali • Verso i 5 mesi nel bambino si osserva la comparsa del balbettio (universale) = produzione ripetuta di suoni composti da consonante e vocale. La funzione principale del balbettio sembra essere quella di sviluppare un controllo dei meccanismi del parlato. Le competenze preverbali • verso i 10 mesi: • la lallazione = sequenze di sillabe con nuove combinazioni di suoni tipici della lingua di appartenenza; • cominciano ad utilizzare i gesti per effettuare richieste o attirare l’attenzione di altri. Tappe dello sviluppo comunicativo e sociocognitivo Età mesi 0-3 3-6 Sviluppo Vocalico-linguistico Sviluppo gestuale -preferenza suoni lingua natia -discriminazione tutti i tratti fonemici - protoconversazioni - Sorriso endogeno (stato di benessere) -sorriso esogeno generato da stimoli come i volti e le voci umane (5-6 settimane) -Discriminazione pattern intenzionali -vocalizzi (prevalentemente vocalici) -sorriso sociale che segnala il riconoscimento di una pers. familiare. -Lallazione canonica 6-8 (es.Consonante-Vocale nana, dada) - Controllo feedback acustico -Sintonizzazione 8-10 repertorio fonetico della lingua - lallazione variata (es. C-V-C in cui le c. possono essere diverse) 1013 - Movimenti ritmici delle mani -Gesti deittici intenzionali (gesti comunicativi come indicare, mostrare indicare dichiarativo, richiedere) (Bates,1976) -Routine gestuali (es. -Comprensione parole battere le mani = bravo; gioco del cucù) - Prime parole - Gesti rappresentativi, nati dall’interazione con l’adulto (es. finta di telefonare, ballare) le prime parole verso 10-13 mesi le prime parole (struttura semplice del tipo consonante -vocale) . Inizialmente … • Versi di animali (es. bau, miao, muuh) • Routine sociali (es. ciao, cucù-settete, sì) • Nomi di persone familiari (es, mamma, papà, nonna) • Nomi di cibi (es. pappa, biscotto) Il bambino le produce in risposta a sollecitazioni dell’adulto, in contesti specifici (es. durante lettura comune con l’adulto figure di animali e il bambino fa i versi) le prime parole Successivamente.. • Il bambino usa le parole per anticipare o per ricordare un’azione (es. produce la parola “papà” dopo aver raggiunto il padre) In un ultima fase.. • Il bambino usa le parole come simboli per categorizzare il mondo che lo circonda (es. usa la parola “papà” per nominare il padre quando non è presente) … le prime parole • Linguaggio olofrastico = le parole vengono utilizzate come singole frasi; inizialmente il loro uso è fortemente contestualizzato e vi è una ipoestensione del significato dei vocaboli (es. il bambino inizialmente produce la parola “Cane” solo per riferirsi al proprio cane e non ad altri; ). In un tempo relativamente breve il bambino impara a decontestualizzare la referenza, utilizzando le parole indipendentemente dalla presenza del referente oggettuale. A questo punto si verifica il fenomeno inverso, ovvero la iperestensione di significato (es. utilizzo della parola “cane” per riferirsi a tutti gli animali in generale). L’inizio del linguaggio e i ritmi di apprendimento possono essere diversi in funzione degli stimoli ambientali (madre sensibile, ambiente arricchito). Molti studi hanno analizzato le caratteristiche delle parole presenti in questo primo vocabolario del bambino. Ricerche recenti condotte su soggetti di lingua diversa, incluso l’italiano (Caselli,Bates, Casadio, Fenson, Fenson, Sanderl e Weir, 1995), sembrano indicare con relativa certezza che le parole riferite a oggetti costituiscono la maggioranza delle prime parole. 16-22 -Esplosione vocabolario -Parole relazionali -linguaggio telegrafico (combinazioni di due parole ) 24-36 -Costruzione della frase - Combinazioni gesto-parola - Combinazioni di gesto e parola (es. papa più, la bimba) > 36 - inizio uso sistematico della morfologia -Esplosione della morfologia - articolazione sintattica del discorso (ipercorrettismi; es. il formare il participio passato del verbo chiedere con “chieduto” anziché con la forma irregolare “chiesto” ) -Conversazioni e narrazioni - Gestualità coverbale • verso 24 mesi : si osserva generalmente un aumento consistente del vocabolario; comparsa del linguaggio telegrafico = combinazioni di due parole in una forma che esclude tutte le componenti quali gli articoli, le congiunzioni e le forme verbali complesse (es. pappa più, gadda bau, mia brum-brum, papà via, bagno no). Nel linguaggio telegrafico è stato osservato che generalmente i bambini combinano una nuova parola riferita ad un oggetto associandola ad una classe di parole che fungono da costanti e che vengono definite parole perno (es. le parole “no” e “ancora” che possono essere usate come costanti associate di volta in volta ad elementi nuovi). Questo fenomeno si presenta universalmente bambini parlanti lingue diverse presentano strutture simili nella costruzione delle prime coppie di parole. • verso 36 mesi : il bambino comincia a mostrare una certa padronanza nell’uso di competenze sintattiche e grammaticali più specifiche. compaiono gli ipercorrettismi = fenomeno per il quale il bambino applica una regola a parole irregolari e commette errori dovuti proprio all’applicazione “rigida” della regola corretta (es. il formare il participio passato del verbo chiedere con “chieduto” anziché con la forma irregolare “chiesto”; es. vieno, dicio, aggiusta io ). Questioni aperte nello studio dello sviluppo del linguaggio Lo studio di come il bambino possa acquisire in un tempo relativamente breve una competenza così complessa come quella linguistica ha suscitato l’interesse di numerosi studiosi e nel corso del secolo scorso diversi modelli sono stati proposti (diatriba natura/cultura ). Modelli dello sviluppo del linguaggio: • Comportamentismo (Skinner) : linguaggio = come comp. verbale interiorizzato. L’apprendimento del linguaggio è un processo fondato sui medesimi processi associativi dell’ apprendimento ( cond. operante, rinforzo della madre); basato esclusivamente sull’esperienza, assumendo quindi che il soggetto alla nascita non possedesse alcuna competenza linguistica innata. • Piaget : lo sviluppo del linguaggio = un processo che non ha basi innate ma è piuttosto di tipo costruttivo e si sviluppa in stretta relazione con il pensiero, a partire dal livello sensomotorio. • Noam Chomsky : l’esistenza di competenze innate, come il LAD (Language Acquisition Device) [Dispositivo per l’acquisizione del linguaggio] e la grammatica universale ( modello generativo -trasformazionale limite: non tiene conto degli effetti del contesto (es. casi di bambini selvaggi) ) . • teorici dell’Apprendimento sociale (Bruner): pur non escludendo l’esistenza del LAD, sostengono che deve essere riconosciuto un ruolo altrettanto importante all’ambiente sociale- L.A.S.S. (Language Acquisition Support System), ovvero il sistema di supporto all’acquisizione del linguaggio, fornito dall’ambiente sociale (es Madrese) . • Gli studi sulle grammatiche perno e sull’universalità di alcune fasi dello sviluppo linguistico, compresa la presenza cross-linguistica di ipercorrettismi (Slobin, 1985, 1992) hanno portato ulteriori evidenze di come alla nascita il bambino sia predisposto allo sviluppo del processamento linguistico e che l’ambiente non sia l’unica fonte per l’acquisizione del linguaggio. • Karmiloff-Smith: durante lo sviluppo vi sia un processo di progressiva specializzazione delle aree emisferiche e delle funzioni da esse veicolate che è il risultato dell’interazione tra vincoli biologici e l’esperienza (Karmiloff-Smith “Oltre la mente modulare” ,1992). • Oggi si interpreta l’innatismo in funzione dei vincoli biologici che guidano lo sviluppo (Tomasello, 1999). … in sintesi è oggi ampiamente riconosciuto che lo sviluppo del linguaggio sia il risultato dell’interazione tra vincoli biologici e l’esperienza. Per comunicare le loro esperienze agli altri, i somelier devono trasformare le sensazioni del gusto in parole. Le varie lingue utilizzano fonemi leggermente diversi per indicare il medesimo verso prodotto dalle anatre maschio. La lingua dei segni americana ha solo 3000 segni fondamentali, mentre le parole dell’inglese sono circa 600.000. Tuttavia, le variazioni nei segni rendono la ASL un linguaggio altamente espressivo. Kanzi ha imparato a usare il linguaggio molto bene. Riesce a comprendere le parole dette in inglese e può identificare i simboli del lessigramma quando serve la parola corrispondente. 3. La comunicazione o Teoria degli atti linguistici o Competenza comunicativa: indica l’insieme delle capacità che ogni individuo possiede in quanto membro di una comunità linguistica e che facilitano la relazione interpersonale mediante lo scambio delle informazioni sia attraverso il linguaggio parlato sia attraverso i segnali non verbali. o Atto comunicativo: la più piccola unità di comportamento, suscettibile di essere parte di uno scambio comunicativo e che una persona può produrre nell’interazione sociale. 4. La comunicazione non verbale o Espressioni mimico-facciali o Gesti o simbolici o illustratori o regolatori o di adattamento o La postura La comunicazione… • Processo mediante il quale un “qualcosa” viene consegnato o trasferito da una persona ad un’altra; • Intrapersonale: se emittente = destinatario • Interpersonale: se emittente + destinatario • Cos’è questo “qualcosa” ? • il messaggio inviato potrebbe subire modifiche Cosa A vuole dire Cosa A dice Cosa B ascolta Cosa B capisce Cosa B trattiene Cosa B riformula La grammatica della comunicazione umana • Presenza per lo meno di due persone, tra le quali avviene l’interscambio • Trasferimento di significati, idee, emozioni, affetti,ecc. • Ricezione da parte dell’interlocutore feedback MESSAGGIO Emittente codifica decodifica CANALE contesto Destinatario Funzioni ed obiettivi della comunicazione Strumentale: per ottenere qualcosa Controllo: prevedere la sanzione in caso di disubbidienza Informativa: Fornire notizie, informazioni … Espressiva: esprimere i propri sentimenti e capire quelli altrui Valutativa: valutare gli altri e farsi valutare Contatto sociale: instaurare rapporti con estranei Alleviamento dell’ansia: per attenuare la propria ansia Stimolare: sollecitare altri ad entrare in rapporto comunicativo Ruolo: inviare messaggi tipici del ruolo che si occupa Indicatori del linguaggio del corpo Tatto Gesti e movimenti del corpo Spazio prossemico COMUNICAZIONE NON VERBALE Ecologia comunicativa Apparenza fisica Espressione del viso Indicatori paralinguistici Contatto visivo Tecniche di ascolto • Ascolto attivo: si manifesta mediante diversi mezzi a disposizione per segnalare all’emittente il proprio interesse. • Ascolto passivo: consiste in una serie di processi interni al destinatario che gli consentono di comprendere i messaggi (privo di indicatori) Ascolto empatico 2 regole: “parafrasare” “esplicitare le componenti affettivoemozionali” Quando la comunicazione si inceppa Emittente Canale Processo di codifica Interferenze fisiche Scopo Tempi della comunicazione Discrepanza fra obiettivi Attenzione del destinatario Comunicazione scritta Destinatario Percezione Decodifica Inferenze Atteggiamento pregiudizievole Feedback Sul contenuto Sul processo Comunicazione efficace usare un codice adeguato all’utente; alternare momenti di produzione di messaggi con quello dell’ascolto; usare il linguaggio del corpo;