Un`informazione “onesta” e vicina alle “necessità” delle
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Un`informazione “onesta” e vicina alle “necessità” delle
Un'informazione “onesta” e vicina alle “necessità” delle persone. E' questo l'impegno che prendo con tutti voi, nell'assumere la direzione de” la Riviera”. Lo declinerò attraverso le diverse piattaforme in cui l'azienda si articola, ossia nella forma del giornale cartacea, del sito internet e dell'applicazione web, avendo sempre come “riferimento” tre parole d'ordine : tempestiva, credibilità ed autorevolezza. Fare meglio ciò che è già ben fatto sarà un obbligo e vi assicuro che subentrare nella direzione del settimanale, al grandissimo prof. Pasquino Crupi, non sarà cosa semplice. PAGINA 7 Quantomeno per noi del giornale “La Riviera” Pasquino Crupi è, e sarà, insostituibile ma, anche in Suo nome, abbiamo il dovere di andare avanti e continuare le Sue e le nostre battaglie. La proposta rivoltemi dall'Editore di svolgere il ruolo di direttore editoriale del giornale mi onora, ma debbo premettere che io non sono un giornalista e che non sono neanche scritto all'albo. PAGINA 7 DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 02 GRANDE SUD CONTROCOPERTINA chiacchiere e distintivo La proposta dell’eurodeputato IACOLINO di estendere l’Associazione Mafiosa ai 28 stati dell’Unione Europea è l’ennesima PATACCA A SCOPO DI LUCRO D ERCOLE MACRÌ opo la proposta dell'eurodeputato siciliano Salvatore Iacolino (rappresentante di quel minestrone politico chiamato Grande Sud) di estendere il reato di Associazione Mafiosa a tutti i 28 stati dell'Unione Europea, Nicola Zitara e Pasquino Crupi hanno ringraziato il Signore di non essere più qui, tra la sfacciataggine di quegli ascari nostrani che hanno fatto più danni al Sud dei piemontesi. Entrambi, seppur con metodi e stili differenti, hanno sempre individuato nella sindrome del cardellino il corpo del male che attanaglia il meridione e nel parto di partiti politici, che sventolano meridionalismo per racimolare briciole nell'urna, la coda malata. Zitara, osservatore sensibile, che si perdeva con lo sguardo dove il cielo e lo Jonio sono cosa sola, ricostruiva storia vera, Crupi, ragionatore acuto, che marcava come un capo branco quelle notti grecaniche di gelsomino e schiume marine, risolvendo teoremi complicati, hanno concluso, prima di trapassare, che l'uomo del Meridione, il calabrese specialmente, è un cardellino in gabbia, particolarmente felice però di disporre in comodato d'uso gratuito di mangiatoie, abbeveratoi e dondoli. Soprattutto del dondolo: se un calabrese lo butti fuori dalla gabbia, non sa più cosa fare perché «ha le sbarre tra gli occhi» (Crupi); «ha il grasso sulle ali (Zitara)». Vittime di questi difetti di fabbrica, Salvatore Iacolino e Grande Sud, vorrebbero estendere sbarre e grassi all'inNICOLA ZITARA Questo siciliano nella foto potrebbe pensare, a mio avviso, di tostare mandorle e pistacchi nella sua Favara tera Europa offrendo alla Francia di Voltaire il feudalesimo, alla Germania di Beethoven i canti di sdegno, a Erasmo di Rotterdamn don Ciotti. E il senso del pudore? La decenza? Questa presa di posizione da parte di Grande Sud è l'ennesimo inganno nei confronti dei meridionali che, ahimé, si lasciano sempre ingannare. È lucro. I tedeschi, i francesi, gli olandesi, il nord Europa, sentono i reati, non i trallallerollerolà. Combattono gli stupri, la violenza, le rapine, i furti nelle case, l'eroina, non l'involuzione umana dell'affiliazione a Mastrosso, né un dito punto, tantomeno comportamenti tribali o riti collettivi. Al contrario della Calabria, la Baviera non accetterebbe mai punizioni maggiori di quelle che sarebbero giuste; un istituto alberghiero di Barcellona non proporrebbe mai un corso con un santone della legalità al posto di quello con un grande chef. Un’ostrica della Normandia, cozza di Ganzirri? Uno scotch di Belfast, limoncello di Pellaro? Ma Grande Sud di cosa sta parlando? Salvatore Iacolino legga Zitara e Crupi prima di ingabbiare le corde vocali nella vanvera per estendere patacche a Strasburgo e all'Europa libera e civile. Al contrario, potrebbe pensare, a mio avviso, di tostare mandorle e pistacchi nella sua Favara, in quella Sicilia mediterranea di Angelino Alfano, il maggiordomo della Giustizia che ha perseguito briganti e mandriani per garantire malefatte a Sforza e Visconti. PASQUINO CRUPI DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 03 Parlando di... LA SETTIMANA BIONDO APE Macrì ai fanghi di Antonimina La roccellese Claudia Macrì aggredita a Roma Il maresciallo dei vigili urbani Claudia Macrì, roccellese per nascita romana per lavoro, è stata aggredita da quattro borseggiatrici rom nella Metro di Roma. «Erano quattro furie» ha dichiarato la Macrì dopo il selvaggio pestaggio subito alla fermata Piazza di Spagna. «Sono orgogliosa della mia divisa e non permetterò a nessuno di sputargli addosso» ha continuato la vigilessa. Le 4 nomadi le hanno sputato addosso e l’hanno riempita di calci per averle ostacolate nel tranquillo svolgimento delle loro quotidiane rapine ai turisti in ingresso nei vagoni. Strepitosa la malizia di un ex assessore comunale di Locri sulla notizia della nomina dell’ex sindaco Macrì a presidente delle Terme di Antonimina: «Gli amministratori delle terme di Chianciano, di Montecatini, di Abano, di Ischia, e perfino quelli di Sirmione, sono in preda ad una forte agitazione, come dimostra un documento riservato agli addetti ai lavori. Vi si legge che la nota competenza dell’imprenditore agricolo Francesco Macrì sulla gestione degli stabilimenti per le terapie con i fanghi e con le acque di origine meteorica e per le cure inalatorie, unitamente alla sua collaudata esperienza sui dissesti di bilancio, eserciterà un forte richiamo presso i clienti delle altre terme, col rischio incombente di un esodo di massa reumatica verso Antonimina». Le incompiute di Siderno Schubert ci lasciò “L’Incompiuta”: dalla morte del compositore nel 1828 ad oggi vari musicisti hanno tentato invano di completare la sua sinfonia. I sindaci di Siderno, per non essere da meno, ci hanno lasciato “Le Incompiute”. Quarant’anni or sono fu versata la prima colata di cemento sulla spiaggia per farne un porticciolo turistico, mai portato a termine: adesso rimangono i ruderi la cui rimozione è per giunta incompiuta. Quasi vent’anni fa si progettò di costruire un teatro a Via Amendola e circa dieci anni fa si pose la inaugurale prima pietra: l’edificio è ancora incompiuto, intorno brucano i cavalli, benemeriti perché eliminano così un po’ di erbacce nell’area recintata. Ancora, quasi dieci anni fa fu stanziato il primo contributo finanziario per la costruzione di un palazzetto dello sport sulla circonvallazione nord: finora non c’è stata nemmeno la posa della prima pietra (…e meno male, così nessuno si accorge dell’opera incompiuta). Nel mese di marzo di dieci anni fa si ideò una pista ciclabile lungo l’argine dell’invaso della diga in contrada Pantaleo: il progetto preliminare, inserito nel programma triennale delle opere pubbliche, è rimasto appunto incompiuto nei successivi trienni. Ultimamente, quale intermezzo musicale, i commissari straordinari del Comune di Siderno hanno comunicato di aver messo naso nelle “incompiute”, affidando la ricognizione e le soluzioni a una task force. A proposito, lo spartito incompiuto di Schubert s’intitola “Scherzo”. L’imperatore degli ovoli Il professore Domenico Angiletta ha descritto i metodi di raccolta dei funghi denominati "ovoli" o meglio Amanita Caesarea. «Il nome "caesarea" che significa imperiale sta ad indicare quanto l'ovolo buono fosse già molto apprezzato all'epoca dei Romani»; a tutt' oggi l'ovolo è uno dei funghi più ricercati e prelibati per la mensa. Ma oltre descrivere la bontà e l’unicità di questi funghi il professor Angiletta si è anche lanciato in un’aspra denuncia di "insipieza" verso chi ha amministrato male il territorio dove queste squisite rarità crescono. A riprendere la lectio magistralis un’operatore d’eccezzione, Oreste Romeo. DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 04 la Riviera CARTOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò Ferrovie calabresi Sempre più abbandonate, tra i contrafforti collinari o lungo la linea della costa, le rotaie calabresi sono un pallido ricordo di volontà unitarie. Sferragliano i nostri treni passando da stazioni smarrite divenute covo di serpenti, scorpioni e desperados, convogli che riportano al bianco e nero, a De Gasperi e Togliatti, ogni ora (forse) ne passa uno, ogni giornata per le migliaia di pendolari-studenti-viaggiatori è una epopea western, e le vacche e i buoi e qualche pistolero, e mancano i Sioux per trasformarle in una attrazione esotica e turistica, con i politicanti locali pronti a tagliare nastri per le novità, e a restare muti di fronte allo sfascio. Qualche tempo ancora, e anche questo finirà. GIOIOSA JONICA Niente liceo per un 18enne down Marco diciottenne con sindrome di down esce dalla scuola secondaria di I grado e non viene iscritto alla secondaria di II grado nonostante le richieste avanzate dai genitori. Pare che il motivo sia da individuare nel fatto che abbia già compiuto 18 anni. I genitori chiedono con forza che Marco possa frequentare il primo anno del Liceo. Un diritto che gli è stato negato. Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com 1) SAN LUCA: RAGAZZA IN GRAVI CONDIZIONI DOPO INCIDENTE 2) SIDERNO: BECCATI CON 25 KG DI COCAINA 3) SIDERNO: GUASTO IN VIA PIROMALLI E LA CITTÀ RESTA SENZ’ACQUA 4) SERVIZIO TG1 SUL LAVORO FEMMINILE NELLA LOCRIDE. TOTO LOGOZZO:«SCORRETTA LA GIORNALISTA» ALTRI TEMPI di Domenico Logozzo La politica dei fatti LOCRI Negato il diritto allo studio di Nicola Romeo Nicola Romeo, bambino disabile, non ha potuto iniziare il suo anno scolastico insieme ai suoi compagni a causa della mancanza della fornitura di un seggiolone “speciale” per uso scolastico. I genitori in protesta sin dal primo giorno di scuola, si ritirano perchè a quanto pare l’Amministrazione Comunale si è già attivata a disporre l’ordine del seggiolone speciale. Quando nel 1966 il ministro dei Lavori Pubblici, on.Giacomo Mancini, promise e fece realizzare in 3 mesi i nuovi edifici scolastici per le elementari "Nunziata" e "Antonio Candido", dopo che le vecchie strutture erano state dichiarate inagibili. “L'edilizia scolastica e' una priorita' - disse il grande leader della sinistra italiana- e con le opere realizzate a Gioiosa Jonica in tempo record, abbiamo dimostrato che la Calabria vuole uscire dall'isolamento e ha tutte le carte in regola per farcela”. L'ottimismo della volonta' di Mancini purtroppo non ha trovato quella continuita' operativa necessaria per la svolta e oggi la Calabria e' fanalino di coda del Sud del Sud. Nelle foto: l'intervento di Giacomo Mancini nell'affollato cortile delle Elementari Nunziata. Al suo fianco il sindaco di Gioiosa Jonica, prof.Francesco Logozzo, ed il senatore di Palmi Marazzita. DOMENICA 5) IDENTIFICATA LA DONNA TROVATA CARBONIZZATA SULLA SPIAGGIA DI BRANCALEONE 6) I BIG DI HOLLYWOOD IN CALABRIA PER UN COLOSSAL 7) GIOIOSA JONICA: ANCHE MARCO VUOLE FREQUENTARE LA SCUOLA SUPERIORE 8) CHIUSURA DI UN TRATTO DELLA SS. 106 DA MARTEDÌ A VENERDÌ 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 05 Il nostro obiettivo? soddisfare ogni esigenza dei nostri clienti La Valle di Mino Muià srl opera nel settore alimentare. La nostra specialità, oltre a quella suina e avicola, è la carne bovina. Proveniente dall'Italia ma anche dalla Francia, viene rigorosamente controllata e certificata. Il nostro obiettivo è quello di soddisfare ogni esigenza dei nostri clienti, proponendo qualità e freschezza a prezzi invidiabili. Disponiamo delle migliori marche per quanto riguarda salumi, prosciutti, mortadelle, formaggi e tutto quanto concerne il settore alimentare, siamo, infatti, rivenditori autorizzati Fiorucci, azienda leader nel settore dei salumi, e di altri marchi quali Levoni, Latteria Soresina, Galbani, Lenti, Prealpi, Salumificio Geca, Salumificio Sila, Caseificio Ernesto Frau Sardegna, ecc. Altro punto di forza è la nostra sede, situata in contrada Dragoni di Grotteria (RC), proprio vicino allo svincolo della superstrada Jonio-tTrreno, posto strategico che permette ai nostri mezzi di coprire, in tempi relativamente bassi , tutte e due i litorali calabri. DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 06 LA RIVIERA LUNEDÌ 23 IN CONSIGLIO REGIONALE L’EDITORIALE In ricordo di Pasquino Ad un mese dalla scomparsa – sarà ricordato nella sede della massima Assemblea elettiva della Calabria – il professore Pasquino Crupi, convinto meridionalista, espressione dell’intellettualità calabrese, fra i maggiori studiosi della storia della letteratura della nostra regione. L’iniziativa si terrà lunedì prossimo 23 settembre alle ore 10.30 nella sala “Giuditta Levato” di Palazzo Campanella. Parteciperanno il Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico e il Presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti. All’incontro – che sarà moderato dal giornalista Mimmo Nunnari, portavoce del Presidente del Consiglio – interverranno Ilario Amendolia e Rosario Condarcuri, rispettivamente editorialista ed editore de “La riviera” – periodico di cui Crupi fu direttore – e Giuseppe Bombino Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte. Giornalista pubblicista, docente, «È doveroso rendere omaggio ad uno scrittore e giornalista brillante che è riuscito a scandagliare la storia meridionale aprendo il varco ad interpretazioni inedite» prorettore dell’Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, il prof. Pasquino Crupi ha scritto numerose L’EDITORIALE Continueremo la nostra battaglia di Ilario Ammendolia Quantomeno per noi del giornale “La Riviera” Pasquino Crupi è, e sarà, insostituibile ma, anche in Suo nome, abbiamo il dovere di andare avanti e continuare le Sue e le nostre battaglie. La proposta rivoltemi dall'Editore di svolgere il ruolo di direttore editoriale del giornale mi onora, ma debbo premettere che io non sono un giornalista e che non sono neanche scritto all'albo. Questo tuttavia sarebbe l'ultimo dei problemi, molto più seri sono i miei dubbi e la mia assoluta consapevolezza di essere inadeguato a dirigere “La Riviera” dopo Nicola Zitara e Pasquino Crupi. Ci proverò, sia pure solo per l'aspetto “politico” e fidando sulla collaborazione delle tante intelligenze che ci sono nella nostra Locride ed oltre.. Avrò un'unica ambizione: essere degno di chi mi ha preceduto e continuare con maggiore impegno la battaglia che abbiamo intrapreso nel solo ed esclusivo interesse del nostro popolo. Posso assicurare che in questo impegno ci metterò dentro tutto il mio entusiasmo che coniugherò come sempre ad una doverosa umiltà. opere sul Mezzogiorno. Da ultimo, “La questione meridionale al tempo della diffamazione calcolata del Sud”. Annunciando l’iniziativa il Presidente Talarico ha commentato: “È doveroso rendere omaggio ad uno scrittore e giornalista brillante che è riuscito a scandagliare la storia meridionale aprendo il varco nella storiografia ufficiale ad interpretazioni inedite e a nuove chiavi di lettura sulle condizioni di arretratezza e di sottosviluppo del Mezzogiorno”. Fare de “la Riviera” una grande famiglia di Antonio Tassone Un'informazione “onesta” e Pasquino Crupi) ma non vicina alle “necessità” delle mancheranno le notizie persone. E' questo l'impegno dell'economia e delle che prendo con tutti voi, nell'assumere la direzione de” la Riviera”. Lo declinerò attraverso le diverse piattaforme in cui l'azienda si articola, ossia nella forma del giornale cartacea, del sito internet e dell'applicazione web, avendo sempre come “riferimento” tre parole d'ordine : tempestiva, credibilità ed autorevolezza. Fare meglio ciò che è già ben fatto sarà un obbligo e vi assicuro che subentrare nella direzione del settimanale , al grandissimo prof. Pasquino Crupi, non sarà cosa semplice. Però è politiche economiche , due proprio questo l'aspetto più versanti che, più degli altri, stimolante della “sfida” che condizionano, in questa fase, attende me, e con me, la la vita quotidiana dei redazione. Una sfida , calabresi. Tutto questo, peraltro, che, da una parte, ovviamente , senza far venire prevede nuovi e importanti meno il dovere d' informarvi investimenti del gruppo su tutto quello che accade in editoriale sulle nuove Calabria, in Italia e nel tecnologie, rafforzando mondo, magari, alzando ancora di più quella anche l'asticella. Essere ogni vocazione all'innovazione giorno in redazione sarà il che da sempre ne modo migliore per assolvere caratterizza l'attività, e, all'incarico che mi è stato dall'altra, si pone l'obiettivo affidato dall'amico Rosario di dare voce agli abitanti Condarcuri. Cercheremo di non solo della provincia svolgerlo, come redazione, reggina ma della Calabria dando a tutti i nostri tutta, affinchè i loro affezionati lettori la problemi possano arrivare possibilità di poter nei luoghi dove si prendono intervenire direttamente le “decisioni”, facendo in sulle questioni sociali più modo che queste “decisioni” rilevanti, cercando, ove rispondano alle loro possibile, di creare una aspettative. Per questa sinergia che possa abbattere ragione, troverete una gli steccati che spesso hanno crescente attenzione verso i diviso la categoria dei temi della politica giornalisti dai cittadini, “meridionalista” (nel solco facendo, de “la Riviera”, una tracciato dagli illustri sola grande famiglia . predecessori Nicola Zitara e DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 07 Parlando di... COPERTINA Riflessioni inaugurali A pochi metri di distanza del luogo in cui è stata costruita la caserma ci sono i cantieri del tribunale il cui finanziamento risale ad oltre un decennio fa e non mi soffermo sui 25 milioni stanziati al Comune di Locri dopo il delitto “Fortugno” e dei quali non è stata speso neanche un euro. La Locride è in abbandono ed è stata cancellata da tutti i calendari regionali e nazionali. Le incompiute ILARIO AMMENDOLIA La nuova caserma dei carabinieri di Locri è stata inaugurata alla presenza delle massime autorità civili e militari della Calabria. Si notavano sul palco i rappresentanti del governo, il presidente della Regione, il presidente della Provincia, numerosi consiglieri regionali e quindi i sindaci della Locride. Tutto bene e tutto giusto. Legittima la soddisfazione del comando carabinieri per una sede più decorosa così come quella del sindaco della città. Ritengo opportuno che una classe dirigente si senta gratificata quando un’opera pubblica completa il suo iter e viene messa a disposizione della comunità. Tutto bene... ma con una sommessa osservazione: la Locride è terra di opere pubbliche ferme da qualche decennio, di fondi perduti, di soldi mai spesi, di enormi ritardi. Emblema di tutto ciò è la statale 106, dove, in alcuni tratti i lavori sono fermi da un ventennio. Fermi nonostante il costo di vite umane e nonostante le strozzature che rendono impossibile il traffico sulla statale 106. Ma non è tutto! A pochi metri di distanza del luogo in cui è stata costruita la caserma ci sono i cantieri del tribunale il cui finanziamento risale ad oltre un decennio fa e non mi soffermo sui 25 milioni stanziati al Comune di Locri dopo il delitto “Fortugno” e dei quali non è stata speso neanche un euro. La Locride è in abbandono ed è stata cancellata da tutti i calendari regionali e nazionali. Le trombe che suonano per qualche finanziamento cartaceo non possono oscurare il disastro che ha fatto dire al Vescovo Morosini “lascio una Locride in condizioni peggiori dal momento del mio insediamento”. Tutto da noi parla di una recessione antica, risalente a ben prima dell’attuale crisi economica, e che lascia segni di devastazione e di rovina ovunque. Ho già scritto che la Locride nell’intera fascia tettonica calabrese è il punto di maggiore attrito, che si coglie nei cantieri chiusi, nelle serre abbandonate, nell’agricoltura strozzata, nelle attività produttive bloccate, nei lavori pubblici che procedono con la velocità di una lumaca nana. Almeno ci fosse un minimo di indignazione. Abbiamo subito l’ulteriore taglio di due treni senza neanche un grido di sdegno. In questo contesto per le autorità rappresentate sul palco a Locri nascono delle nuove e grandi responsabilità. Queste “autorità”, o parte di esse, non possono essere presenti solo a qualche taglio del nastro e poi girarsi dall’altra parte e far finta di non vedere fondi che si perdono, lavori fermi da decenni, e soprattutto la mancanza di una qualsiasi progettazione. Hanno il dovere di convergere su un disegno positivo di questa terra. Qualche anno fa - ma sembra passato un secolo - avevamo, come Locride, ottenuto alcuni tavoli di concertazione tanto a livello nazionale, e precisamente nel momento in cui è venuta il ministro Cancellieri, tanto a livello regionale con un impegno solenne del presidente Scopelliti di un incontro a scadenze fisse. Sul tavolo avevamo messo il progetto d’urto e la piattaforma elaborata unitamente all’ANCI nazionale. Elaborare un documento è poca cosa, farlo diventare patrimonio di un popolo è cosa completamente diversa. La Locride deve innanzitutto recuperaDOMENICA re la propria dignità! Non può abbassarsi a chiedere elemosine e soprattutto deve acquisire la consapevolezza che le rare inaugurazioni vanno benissimo, in alcuni casi sono necessarie, purché segua una tempra da muli di lavoro tale da convergere e sbloccare situazioni che si vanno cronicizzando. Ci pensino “le autorità”. La partita deve essere giocata “qui ed ora”. “Destra” e “Sinistra”, sigle sindacali, associazioni, debbono misurarsi su questo terreno. Le parole le porta via il vento. La classe dirigente non può esser tale nei giorni di festa, nè può restare ancora priva di passione e di un progetto radicato nella gente, altrimenti la Locride diventerà sempre più anemica, ed agonizzando, lentamente andrà incontro un declino senza fondo. 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 08 la Riviera RITARDI SS.106 E NUOVO TRIBUNALE DI LOCRI Chi è senza peccato Ponga l’ultima pietra ELEONORA ARAGONA cartoffie da compilare, progettazione, permessi da ottenere, gare d’appalto, consegna dei lavori e realizzazione opere. Ma tra l’avvio e il completamento delle infrastrutture nella Locride possono trascorrere decenni. E ripercorrendo le pluriennali vicende legate alla realizzazione di alcune infrastrutture della zona ne abbiamo avuto conferma: l’orizzonte è basso. Uno dei casi noti è quello del Tribunale di Locri in Via Cosmano. È dal 1992 infatti che è iniziato il percorso che dovrebbe portare un giorno, forse, a veder realizzato il nuovo palazzo di giustizia. Fu infatti nel 1992 che venne inviata dal Comune della Locride la richiesta al ministero di grazia e Giustizia. Arrivato il sì del Ministero fu affidato il progetto. Sarebbero poi trascorsi 8 anni per ottenere un primo finanziamento di 20 miliardi di lire dallo stesso Ministero, la cifra però non era sufficiente e così si ricorse ad un aiuto da parte della Regione che nel 2001 stanziò 2 miliardi e 500 milioni di lire. La telenovela continuò e tenne gli spettatori incollati allo schermo ancora per molti anni. Fu presentato e approvato il progetto, si passò quindi alla gara d’appalto che però fu sospesa per sospette infiltrazioni mafiose. Quindi fu indetta una nuova gara con scadenza 13 giugno 2011. Fu l’8 febbraio 2012 che avvenne la consegna dei lavori alla ditta e secondo quanto scritto nel bando 730 giorni dopo il Tribunale doveva essere completato. Ad oggi, 22 settembre, sono trascorsi 592 giorni, ne restano 138. Vedremo che finale ci riserveranno gli sceneggiatori, ma i fan della serie credono fortemente in un colpo di scena e in una nuova stagione. Con tutto il rispetto per il Tribunale di Locri, la regina delle incompiute rimane la statale 106. I lavori di ammodernamento che interessano i lotti di Roccella e da Locri ad Ardore sono ormai emblema di inefficienza e ritardi. L’inizio dei lavori è stato annunciato negli anni ’90 mentre la data fine lavori è stata sovrascritta talmente tante volte che ormai è illegibile . Nei progetti la ss.106 dovrebbe diventare una quattro corsie, 2 per ogni senso di marcia, e permettere così un collegamento scorrevole tra Puglia, Basilicata e Calabria. Ma nel tratto calabrese per il momento si tratta di un disegno abbastanza lontano dalla realtà. E la sfiducia cresce. I lavori di completamento del Megalotto 1, Locri, sono, secondo gli ultimi aggiornamenti Anas, al 80%. La variante di Roccella è stata proposta nel lontano 1991 e doveva essere consegnata entro il 1994, ma di anno in anno e per diverse vicissitudini siamo giunti al 2013 e ancora non è stata inaugurata. Secondo gli ultimi proclami di Anas e amministrazione roccellese la variante dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere consegnata dal Consorzio Cooperative Costruzioni (CCC) entro agosto 2014, esattamente a distanza di 540 giorni dalla consegna dei lavori, avvenuta il 16 febbraio 2013. Vedremo anche in questo caso se con i lavori completati per il 93% riusciranno ad escogitare un altro avvincente intoppo per prorogare ulteriormente l’epopea ss 106-variante di Roccella. Questi sono solo due delle incompiute celebri e longeve della Locride, ma avremmo potuto parlare anche dell’ammodernamento della Jonio-Tirreno, della Bovalino-Bagnara, del Porto di Roccella, dei depuratori consortili, dell’ospedale di Gerace, ecc. S DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 09 Polaroid PRIMO PIANO Omicidio Ieraci Ad un mese dal delitto non ci sono sviluppi, non è stato dato un perché all’omicidio del panettiere sidernese né è stato individuato l’assassino. Le forze dell’ordine, da noi elogiate lo scorso anno, non hanno risposte. Chi ha premuto quel grilletto? ANGELO NIZZA dunque che ne è del delitto agostano di Ciminà? Già perché la montagna che ha inghiottito Vincenzo Ieraci resta buia e impenetrabile. A Villaggio Moleti, sullo Zomaro, il killer ha sparato. Forse voleva colpire il compagno di viaggio del panettiere di Siderno, cioè il consigliere comunale di maggioranza Domenico Ieropoli, già noto alle forze dell'ordine. Questo registra la cronaca, corroborata da fonti investigative. Il resto, l'autore e il movente di un omicidio all'uso di una volta, fatto di appostamenti e di subitanea efferatezza, permangono nebulosi, indecifrabili. Ci avevano abituato bene carabinieri e polizia, l'anno scorso, quando i crimini estivi sono stati risolti in un battibaleno. Agguati mortali e raid vandalici e “agricoltura” fuorilegge: tutto ha avuto un esito positivo per la giustizia, con buona pace per le vittime e per i loro congiunti. Si è cominciato a Platì, all'indomani di ferragosto. Prima col 32enne Antonio Garreffa freddato dal cognato Pasquale Perre, 41 anni, come tragico epilogo di una lite famigliare e, poi, con il sequestro di una piantagione di canapa indiana. Nel primo caso, lo sparatore è stato arrestato dai militari dell'Arma; quanto alla droga, a seguito del blitz i giovani coltivatori sono stati identificati e fermati. Un volto ha avuto anche il vandalo che ha danneggiato quaranta autovetture a Siderno, il 27 E Il ricordo L’Eucaristia Pane spezzato... N el giorno in cui la chiesa fa memoria di sant’ Agostino, la Comunità Sidernese ha dato l’ultimo grande saluto al suo compaesano Vincenzo Ieraci scomparso tragicamente e prematuramente nel pieno vigore della sua vita. Ha celebrato il rito delle esequie il parroco don Massimo Nesci, nella chiesa di santa Maria dell’Arco, gremita di amici che si sono stretti intorno alla famiglia in questo momento di immenso dolore. Vincenzo, primogenito di sei fratelli, rimasto orfano di padre molto piccolo, aveva saputo, insieme alla sua cara mamma Tita, prendersi cura della famiglia e contribuire ad aprire ad ognuno la strada nel mondo del lavoro. Un lavoro dove si guadagna il pane quotidiano col sudore della propria fronte, in questa dura ma bella, per chi la sa amare, terra di Calabria. Vincenzo viene sottratto violentemente all’affetto dei suoi cari, la moglie Silvana e ai suoi tre figli, Rocco, Pietro e Luca, inspiegabilmente. Solo la fede, come sottolineava opportunamente don Massimo, nella breve ma incisiva omelia, solo la fede nella risurrezione e nella misericordia del Signore, può alleviare un dolore così grande e dare coraggio per andare avanti. La fede ci vien donata da Dio, come la vita, che è un dono prezioso, da custodire ed amare, nel pieno dei diritti umani, diritti che sono venuti a mancare per Vincenzo, e per quanti lo hanno conosciuto e che hanno versato le loro lacrime di dolore. Lacrime segnate sul volto dei ragazzi allievi di Vincenzo dal quale prendevano lezioni di equitazione, condividendo la stes- sa passione per i cavalli. Lacrime di dolore che con l’aiuto di Dio possono convertirsi in lacrime di perdono: questa è stata la preghiera che don Massimo ha elevato sulla mensa dell’altare dove Gesù diventa pane spezzato e cibo che si dona. E il pane è segno di pace, una pace che può venire solo da Cristo che ha dato la vita per la salvezza di tutti; e Vincenzo lascia ai presenti, come suggerisce il celebrante, il profumo del pane che lo ha accompagnato nella sua lunga carriera, parole riportate dal testo della Sapienza (Sap 4, 7-15) di cui amiamo trascrivere l’intero passo: “Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo. Vecchiaia veneranda non è la longevità, ne si calcola dal numero degli anni; ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza; vera longevità è una vita senza macchia. Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito. Fu rapito, perchè la malizia non ne mutasse i sentimenti e l’inganno non ne traviasse l’animo, poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene e il turbine della passione travolge una mente semplice. Giunto in breve alla perfezione, ha compito una lunga carriera. La sua anima fu gradita al Signore; perché egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio. I popoli vedono senza comprendere; non riflettono a questo fatto che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi santi.” Silvana Stalteri DOMENICA agosto: è stato individuato grazie alle telecamere a circuito chiuso presenti per le strade oggetto della folle scorribanda. E un nome, Vincenzo Dimasi, è stato assegnato all'appena maggiorenne che il giorno seguente, a Monasterace, ha esploso un colpo di pistola in bocca al funzionario della Regione Calabria Ferdinando Iellamo. Infine, l'ultimo del mese, nella Piana di Gioia, dove le abitudini sono assai comuni a quelle della Locride, lo Stato ha fatto luce sul fattaccio di Rizziconi. Un padre e due figli uccisi: Remo Borgese e i suoi Antonio e Francesco. L'omicida è stato Francesco Ascone che ha agito per questione di donne. Il racconto che viene fuori riavvolgendo il nastro narra di crimini a volte parecchio cruenti, per i quali, tuttavia, pare che la 'ndrangheta centrasse poco o nulla. Perlomeno, non in maniera diretta. Nel giro di un'estate, la storia si ripete, si fa fuoco e si muore. Non si sa quali conti si son dovuti regolare, non si sa stavolta per quali motivi d'onore (liti, prepotenza, mogli e figlie…) quel 25 agosto il commando ha agito, provocando nel parapiglia la fine di un uomo. Ma a differenza della passata stagione, il rebus non conosce soluzione né pare che esistano ipotesi verosimili e percorribili per l'archiviazione del caso. A meno che gli inquirenti non ci stupiscano ancora una volta, avendo già in serbo i segreti del macabro trucco, ribadendo così impareggiabile coraggio e fine perizia. 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 10 DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 11 Polaroid BRIGANTI Leggi antisismiche ai tempi di Borbone ‘Nto 1783, esattamenti u 5 febbraiu, na scossa i terremotu distruggìu na randi parti du territoriu i l’interu imperu. Ferdinando IV ci tenìa o’ regnu e attivàu subitu nu pianu i soccorsu e ricostruzioni di zoni martoriati, cercandu puru u trova metodi innovativi ‘nta costruzioni di casi novi, pemmu evita u si ripeti natta vota nu disastru comu a chigliu L'Assessorato all'Agricoltura della Provincia di Reggio Calabria promuove una manifestazione d'interesse per la partecipazione alla Biennale dei Sapori e dei Territori, dal 26 al 29 ottobre a Venezia. Per le aziende agroalimentari reggine su www.provincia.rc.it il modulo per aderire a “Gusto”. Un prodotto di “Gusto” BRIGANTESSA SERENA IANNOPOLLO U sapìavu ca a Calabria è na terra sismica? E puru a Sicilia? Bonu, e puru i l’Abbruzzu a jiri pe sutta, cioè tuttu u territoriu i l’ex regno delle due Sicilie. ‘Nto 1783, esattamenti u 5 febbraiu, na scossa i terremotu distruggìu na randi parti du territoriu i l’interu imperu, e sulu ‘nta Calabria si ‘ndeppiriu 30.000 morti. Ora vui vi penzati ca ancora mo ‘ndi portamu i danni (tipo cu’ terremotu i l’Aquila, chi doppu decenni non ficiru nenti?Mica era l’Emilia Romagna! Ca L’abbruzzu è sud). Eh no, cari lettori. Ferdinando IV ci tenìa o’ regnu e attivàu subitu nu pianu i soccorsu e ricostruzioni di zoni martoriati, cercandu puru u trova metodi innovativi ‘nta costruzioni di casi novi, pemmu evita u si ripeti nata vota nu disastru comu a chigliu. A prima cosa chi u rre fici fu u m’alloggia i superstiti ‘nta baracchi momentaneamenti,a secunda fu a bonifica du territoriu e a ricostruzioni di centri urbani, spessu rilocalizzati a na via menu a rischiu sismicu. Pemmu cogghi i sordi Ferdinando IV fici na cosa chi sulu mu si penza mò, ti mandanu o’ mpernu: istituìu a Giunta da Cassa Sacra a Catanzaru, (chi era già capoluogo da Calabria Ultra) e misi all’asta i beni da chiesa pe’ terremotati. E fu tandu chi si trovàu nu metodu i costruzioni chi consistìa u si jungi cementu e lignu, pemmu si duna cchù elasticità di mura. Dui terremoti si ‘ndeppiru cchju avanti, ‘nto 1851 e 1857, ma u cchiù spaventosu fu chigliu famosu di 1908 chi distruggìu Riggiu e Messina. Si potti vidiri ca molti di “novi” costruzioni fatti di Borbone restaru ‘mpedi, e atti cattiru, speci pe’ via di maremoti chi si ‘ngoiaru tuttu u strittu cu 3 ondi ca a cchiù arta fu a terza ed era atra 15 metri .Vi immaginati n’onda i 15 metri davanti a vui? Beh, cocchi casa resistìu ‘mpedi. Ed era costruita cu i normi anti sismici ideati i l’ingegneri borbonici. Ma chiglia era già Itaglia dù 1861, e i geni itagliani decidìru u abbandonanu i legislaturi anti sismici di Borbone pemmu u sunnu sostituìti cu chigli “itagliani”? Eh si, comu potiti vidiri, pe nui fu n’affari i chigli bboni veramenti u passamu i nu patruni a n’attu, pecchi chistu succedìu. L'Assessore Provinciale all'Agricoltura, Gaetano Rao, continua il suo lavoro di rilancio e promozione del territorio e promuove una manifestazione d'interesse per la partecipazione a “Gusto Biennale dei Sapori e dei Territori”, rivolta alle aziende agroalimentari operanti nel territorio della Provincia di Reggio Calabria. L'evento fieristico, programmato dal 26 al 29 ottobre a Venezia, è una vetrina importante per prodotti biologici e biodinamici, prodotti tipici, dietetici ed equo solidali, che sposano, dunque, la filosofia dell'agricoltura eco compatibile. L'evidente specificità della Fiera veronese, determina che, possono partecipare, esclusivamente, aziende produttrici di prodotti trasformati a marchio “Biologico”, di prodotti a marchio di tipicità riconosciuto (Igp, Dop, Igt, Doc) ed i prodotti a forte legame territoriale che etichettano con marchi collettivi nazionali e territoriali, quali P.A.T., Presidio Slow Food, De.c.o., Prodotto del Parco e simili. Le aziende che intendono aderire alla manifestazione d'interesse, dovranno compilare un modulo, scaricabile dal sito www.provincia.rc.it e farlo pervenire entro il 27 Settembre 2013, all'indirizzo indicato nell'apposita domanda di partecipazione. Sulla base delle domande di adesione, pervenute al Settore Agricoltura della Provincia di Reggio Calabria, soltanto dieci aziende agroalimentari saranno selezionate, le quali rispondono ai requisiti di ammissione richiesti. L'esperienza maturata e le strategie di pianificazione di marketing aziendale e territoriale, già avviato con il brand collettivo “Reggio Calabria, provincia Enoica”, confluiranno nell'allestimento del “pacchetto servizi” offerto alle aziende partecipanti. Dagli spazi espositivi, all'incontro con i buyers, alle attività di comunicazione e promozione, e quant'altro possa aiutare le nostre realtà imprenditoriali ad emergere nel panorama agroalimentare di qualità. L'Assessore Provinciale Gaetano Rao invita gli imprenditori a non lasciarsi sfuggire un'occasione importante di promozione delle peculiarità gastronomiche locali. “Mettiamo in mostra le eccellenze enogastronomiche, nella prestigiosa vetrina del “Gusto” di Venezia, dove spiega Rao - sfilano prodotti che identificano un territorio e raccontano percorsi culturali che garantiscono la loro qualità”. E' una kermesse rivolta agli amanti del cibo tipico e di qualità, alla quale sono invitati professionisti, produttori e venditori selezionati del comparto agroalimentare. DOMENICA LA RIVIERA 22 SETTEMBRE 2013 12 DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 13 Polaroid LOCRIDE VOGLIA DI CAMBIARE SiderSiCambia si presenta ai cittadini È nata SiderSiCambia, una nuova associazione socio-culturale sidernese, creata da volti nuovi, giovani che hanno voglia di fare e di cambiare. L'associazione nasce dalla necessità di reprimere il lamento per tornare ad agire, quell'agire che non viene mai accostato alla nostra generazione. Ci vogliamo riprendere il nostro tempo e la nostra Siderno attraverso una nuova rivoluzione culturale che veda partecipi tutti. Abbiamo un sogno: quello di veder rifiorire la Riviera dei gelsomini. E per fare ciò è necessario abbandonare ogni tipo di etichetta, colori politici, mettere da parte i fini egoistici, per riuscire ad abbassare le barriere della diffidenza, ormai alte per retaggi del passato dai quali non riusciamo a districarci, perché troppo noti e strumentalizzati. Non è il nostro ego che vogliamo riempire di orgoglio ma quello di ogni cittadino sidernese, ed è proprio per questo che invochiamo alla partecipazione, perché ognuno di noi può essere la molecola che muove verso il cambiamento. Quello che abbiamo in testa non è l'inseguimento di un falso progressismo, non vogliamo abbandonare le nostre radici, piuttosto desideriamo riappropriarci di tutte le nostre radici migliori, solo così riusciremo a capire la bellezza e la poesia che questo paese emana. Cari lettori non crediate che questo nostro ottimismo sia dettato da utopie e illusioni, non stiamo nascondendo le nostre teste sotto la sabbia. Siamo usciti allo scoperto e ci siamo guardati intorno, conosciamo bene quelli che possono essere i problemi del paese che amiamo. E' proprio la presa di coscienza che ha risvegliato la nostra voglia di riscatto. Desideriamo quindi mettere da parte quelle decisioni che passano dal potere senza competenza e riconoscere quelle che sono le nostre risorse, sfruttarle al meglio. Desideriamo riappropriarci di spazi pubblici nei quali sia possibile riaprire le porte del confronto, ingrediente fondamentale per la crescita personale. Le nostre due prime iniziative sono nate proprio dalla volontà di coinvolgere tutti, creando un senso di coesione e di appartenenza tra i cittadini sidernesi. Il concorso di fotografia "SiderSi..Scatta!" sorge dall'obiettivo di soffermare lo sguardo di tutti verso i nostri meravigliosi paesaggi, spesso dati per scontati. Abbiamo ricevuto un centinaio di foto: spiagge, mare, colline, cieli e cittadini. Scorci di un paese pieno di ricchezza. La foto che più ha rappresentato il nostro progetto è stata quella di Marco Stalteri, vincitore del concorso, che in modo originale ha saputo immortalare una Siderno calda, romantica e vivace, capace di dare il benvenuto a chiunque. Marco Stalteri è stato premiato con un buono libro da 50,00 euro. Abbiamo portato avanti un'iniziativa di tipo sociale: una raccolta fondi destinata all'acquisto un defibrillatore, in favore della Croce Bianca di Siderno. Un'iniziativa che ha visto partecipi tutti, primi i commercianti sidernesi, i quali non si sono tirati indietro ma ci hanno donato credibilità e insieme siamo riusciti a mettere da parte concorrenze ed egoismi per una causa comune. Ringraziamo i privati cittadini che hanno speso qualche minuto al nostro stand durante la festa di Portosalvo, questi cittadini non hanno contribuito in modo acritico ad un'iniziativa di beneficenza ma si sono informati, hanno capito il senso profondo dell'iniziativa, ci hanno dato dei consigli, ci hanno ricordato Televisioni FATECI UN FAVORE Sciogliete l’Assemblea dei sindaci Se l'assemblea dei sindaci deve continuare a dare questo spettacolo desolante propongo di scioglierla. Meglio non avere un organismo congiunto piuttosto che averne uno che a questo territorio fa solo un danno di immagine. Ho sempre creduto che bisogna fare rete, che per essere più forti bisogna unirsi, che se tante voci si mettono insieme e riescono a parlare unitamente quella voce si sen- tirà di più. Per questo credo che l'assemblea dei sindaci della Locride sia un organismo utile per il territorio, quando viene usato bene. Può anche non essere usato che la strada è lunga e piena di ostacoli e, nonostante ciò, hanno creduto in noi. Grazie a voi, commercianti e cittadini, abbiamo donato un assegno da 2800 euro alla Croce Bianca, insieme abbiamo contribuito all'acquisto di un defibrillatore, insieme abbiamo creato partecipazione, rispolverando il valore dell'altruismo. Vogliamo ringraziare anche quei cittadini che si sono mostrati diffidenti. Il nostro ringraziamento ha un senso, non è follia. Sappiamo da dove nasce la diffidenza di alcuni. È una sfiducia lecita, dilagante che interessa tutte le forme di potere che hanno accompagnato Siderno, dalla scuola alla politica, dalla pubblica amministrazione alle forze dell'ordine. Corruzioni ed egoismi che hanno portato ad una guerra "tutti contro tutti". La vostra sfiducia è data dalla sospettosità che ogni cosa creata da strutture sociali sia messa in atto in modo utilitaristico. La sfiducia e il sospetto nascono dalla paura di ripercorrere strade che ci hanno fatto male. Ma la paura la prova solo chi si sente impotente, chi crede di non avere risorse per fronteggiare il contesto. Non crediamo di essere dei super eroi, solo insieme a voi possiamo realizzare il nostro cambiamento. Ilenia Maria Barbaro Nuovo ambizioso traguardo per Telemia bene, a volte basterebbe semplicemente che venisse usato. Ma da un po' di tempo questo organismo è assolutamente inutile, invisibile, incapace di promuovere una qualsiasi iniziativa. Pur seguendo attentamente la cronaca politica non riesco a ricordare chi è il presidente dell'assemblea dei sindaci, magari se ogni tanto si facesse sentire riusciremmo a ricordarne il nome… Tutti bravi a lamentarsi che lo Stato ci ha abbandonato. Poi capita che lo Stato si materializza per sottolineare una delle poche esperienze amministrative interessanti di questo territorio, quella del Sindaco Mimmo Lucano a Riace (che guarda caso non frequenta l'Assemblea dei sindaci visto che non ha tempo da perdere), con la terza carica dello stato, il Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e a parte i primi cittadini di Benestare e Gioiosa Ionica non si vede un rap- presentante dell'Assemblea dei sindaci, quel luogo in cui ci si batte per avere cariche che poi si scaricano. E poi succede che a sottolineare la bontà delle politiche di Riace arriva anche un ministro del Governo in carica, Kyenge, e a parte il padrone di casa di sindaci locridei nemmeno l'ombra. Forse i sindaci locridei sono allergici a Riace perché un'esperienza amministrativa di quel genere potrebbe mettere in evidenza i grandi fallimenti di altre amministrazioni? Bè, se l'assemblea dei sindaci deve continuare a dare questo spettacolo desolante propongo di scioglierla. Meglio non avere un organismo congiunto piuttosto che averne uno che a questo territorio fa solo un danno di immagine. Oppure dimettetevi ed eleggete rappresentanti più capaci. Giovanni Maiolo Nuovo ambizioso traguardo è stato raggiunto dall'emittente Telemia, visibile al canale 85. La tv nata a Roccella Jonica continua a collezionare un successo dopo l'altro e, dopo la briosa programmazione estiva che ha visto protagoniste le piazze calabresi, è pronta ad inaugurare una nuova e variegata stagione televisiva. La Tv dei due mari, sin dal momento in cui, pochi mesi fa, ha allargato il proprio bacino d'utenza a quasi tutta la Calabria, si è dimostrata determinata a scalare la classifica delle tv regionali più seguite. Stando agli ultimi dati Auditel, relativi al mese di Agosto, rispetto al mese di Giugno, Telemia ha raddoppiato i propri ascolti, confermando ed incrementando così il successo fin qui ottenuto. Telemia con 698 punti si conferma infatti terza emittente televisiva calabrese per ascolto medio riferito al semigiorno. Un risultato straordinario soprattutto considerati i pochi numeri di ascolto che attualmente la separano da Calabria tv e Video Calabria, piazzatesi rispettivamente al primo e secondo posto. Telemia consolida così il ruolo di primo piano rivestito nel panorama televisivo calabrese. Soddisfazione a tal proposito è stata espressa dall'editore Giuseppe Mazzaferro che insieme allo staff giovane e dinamico promette un futuro ricco di novità. Quest'estate, come di consueto, l'attenzione è stata rivolta al territorio e alle tante iniziative che hanno popolato le piazze calabresi. Attenzione al territorio è assicurata anche per la programmazione televisiva invernale. Lunedì scorso è ripartita infatti la messa in onda del programma“Tuttincampo”, lo stesso che, anche quest'anno, mostrerà ai telespettatori azioni, fermenti e talenti di scena nei principali campi DOMENICA sportivi. Ripartito alla grande anche l'amatissimo appuntamento con “Lineaperta”. L'annuale edizione ha aperto i battenti da Piazza Colonne di Roccella Jonica con una partecipata quanto chiacchierata puntata dal titolo “Uomini delle istituzioni: dai magistrati ai politici” che ha visto la partecipazione dei magistrati Gerardo Dominijanni e Rocco Cosentino, oltre che del senatore Sisinio Zito e degli onorevoli Angela Napoli e Aurelio Misiti. Il tema, che non ha risparmiato il dibattito sulla questione dello scioglimento per mafia di molti comuni calabresi, è stato approfondito nel salotto della giornalista Maria Teresa Criniti che anche per l'annuale edizione ha annunciato di voler portare all'attenzione pubblica temi e problematiche roventi affrontate, come sempre, grazie al contributo dei vari ospiti presenti in studio e tenendo poi sempre ben presente la voce dei cittadini in collegamento dalle piazze della regione. Si attende, tra gli altri, anche il ritorno di “Radici”, format incentrato sulle tradizioni popolari. Infine una newentry: una sorpresa domenicale di tutto rispetto. Sugli schermi di Telemia approda infatti “Finalmente è domenica”, nuovo contenitore domenicale che intratterrà i telespettatori con giochi, discussioni, musica e tanto altro ancora e avrà come obiettivo quello di innalzare ancor più la già eccellente media di ascolti domenicali. Sono queste solo alcune delle novità che caratterizzeranno la nuova stagione televisiva di Telemia. La direzione dell'emittente e lo staff tutto sono determinati ad affrontare questa nuova sfida puntando ovviamente alla vetta della classifica. Redazione di Telemia 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 14 La Riviera REFERENDUM RADICALI La gente ha esercitato un diritto costituzionale Giovedì scorso si sono raccolte le firme dei referendum radicali a Siderno. Noi riteniamo sia civilmente importante partecipare. Si parla spesso dell'abisso che separa la gente comune dalla politica e dalle Istituzioni In Calabria la frattura è particolarmente evidente per l'incapacità della “classe dirigente” di sincronizzarsi con la gente. Sabato 14 settembre i radicali, con l'onorevole Rita Bernardini, erano a Platì, piccolo paese dell'Aspromonte, per raccogliere le firme per i 12 referendum proposti dal partito radicale. Giovedì la raccolta di firme è stata a Siderno. La gente si mette in fila per firmare, sono uomini, donne, ragazze e giovani. Le firme sinora raccolte a Platì sono circa cinquecento, sabato, in una sola ora, hanno firmato in 118, due per ogni minuto. Si dirà: Platì è un paese di ndrangheta ed hanno firmato perché sei dei dodici referendum riguardano la giustizia. Analisi sbagliata e fuorviante. La gente di Platì si è armata della sola carta d'identità rilasciata dalla Repubblica Italiana, ha raggiunto la piazza centrale del Paese e, alla luce del sole, ha esercitato un diritto costituzionale. Io non so quanti tra coloro che hanno firmato sono uomini di ndrangheta, né mi interessa saperlo, so per certo che ho assistito ad una pagina di democrazia partecipata. So che quel giorno le persone di Platì si sono sentiti cittadini della Repubblica, orgogliosi di esercitare un loro diritto mentre, per decenni, la politica a Platì si è presentata a fari spenti e solo per chiedere il voto . So che hanno deciso di essere protagonisti del proprio destino riappropriandosi di una “sovranità” che non sono più disponibili a delegare. È comodo fare politica nel Palazzo, è ancora più comodo presentare qualche stupida interrogazione parlamentare quando si procede ad un ulteriore taglio di quattordici treni nella nostra Regione. È confortevole esser presenti al taglio del nastro di una opera pubblica costruita con qualche decennio di ritardo così com'è facile fare annunci che non avranno alcun seguito. Se questa è la politica perché sorprendersi che la gente ne prenda le distanze? Possibile che si è così ciechi da scambiare la politica con le vicende personali di Berlusconi, o con i destini di Renzi, Bersani, o Cuperlo? Sono passati sette mesi dalle ultime elezioni, non un solo parlamentare della Repubblica, eletto in Calabria, ha sentito il bisogno di recarsi nei paesi con i consigli comunali sciolti per mafia per discutere con la gente e capire, innanzitutto da loro, cosa sta succedendo. La gente ha tanto bisogno di riprendersi la propria sovranità. Se degradiamo questa gente nei nuovi lebbrosi, negli appestati del nostro tempo, perché sorprenderci se odiano lo Stato, le istituzioni, la politica? Eppure questi Paesi sono nostri, più sono ammalati più li dobbiamo sentire nostri. Se oggi una sola persona viene lasciata al suo destino, domani un intero popolo sarà in pericolo. Certo, qualcuno dirà che nei paesi d'Aspromonte si possono fare brutti incontri, (mi verrebbe da dire non peggiori di quelli che si fanno nei palazzi del “Potere”), ma la democrazia si costruisce giorno per giorno tra la gente, partendo dai luoghi in cui la sofferenza è più acuta . Rifugiarsi nell'antimafia di maniera è vile prima che inutile, e non è un caso che il vescovo di Locri, monsignor Morosini, nel momen- to in cui s'è congedato da quello che per cinque anni è stato il “suo” popolo, abbia sentito il bisogno di ammonire «non fatevi ammaliare dall'antimafia di professione». Se oggi qualcuno pensa di fare dei paesi dell'Aspromonte una riserva indiana, affidata e vigilata dalle forze dell'ordine, sappia che passeranno pochi anni e lo stesso destino avrà l'intera Calabria e progressivamente l'intero Sud. Storicamente la nostre classi dirigenti hanno avuto come tratto distintivo la viltà che si sostanzia con la “fuga” dalla linea del fronte ed il comodo attendarsi nelle retrovie a curarsi dei loro interessi particolari, indifferenti al destino di coloro di cui dovrebbero essere l'espressione. Oggi più che mai la “questione calabrese” è soprattutto questione di classe dirigente che non può essere nominata e legittimata da Roma bensì espressione della sofferenza e della voglia di riscatto del nostro popolo. A Platì, è stata scritta una timida pagina, ma per comporre il libro c'è ancora tanto da lavorare. I.A. Unione dei comuni della Vallata del Torbido: utilità del presente, speranza del futuro Un recente studio a cura dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha evidenziato alcune positività fattuali delle Unioni dei Comuni: la cosiddetta “intenzionalità parsimoniosa”, cioè Comuni che sanno fornire servizi senza sprecare le risorse pubbliche; la crescita dell'attenzione e dell'impegno verso i territori; lo sviluppo e l'implementazione del senso di comunità; l'effetto del local value, vale a dire una percezione minore di marginalità e di perifericità; il rafforzamento della classe dirigente, votata al bene comune e al futuro. L'Unione dei Comuni è un ente locale di secondo grado costituto da due o più comuni per l'esercizio associato di alcune funzioni, regolarmente disciplinato dal Testo Unico degli Enti Locali. È una forma di governo territoriale in continua ascesa, sempre più diffusa sul territorio (370 in tutt'Italia, 10 in Calabria ma ancora nessuna esperienza nella nostra provincia), finalizzato al duplice risultato di migliorare servizi e funzioni pubbliche e di rafforzare la democrazia municipale di cui è intessuta la storia italiana. Con vantaggi di natura economico-finanziaria di immediata agibilità (molte Regioni hanno già votato normative incentivanti a favore delle Unioni; le Unioni sono escluse dal patto di stabilità, ecc). Più che una coercizione etero-imposta, più che un obbligo residuale di carattere quasi tecnico, l'Unione dei Comuni merita di essere considerata una concreta occasione di innovazione amministrativa e di crescita della governance locale. La logica dominante di un'Unione funzionale, difatti, è una logica a somma positiva, IN EVIDENZA L’Unione dei Comuni è una forma di governo territoriale in continua ascesa, sempre più diffusa sul territorio, finalizzato al duplice risultato di migliorare i servizi e funzioni pubbliche e di rafforzare la democrazia municipale di cui è intessuta la storia italiana ovvero una logica win-win che consente di ottenere vantaggi per tutti i soggetti interessati e di produrre ottimi meccanismi di problem solving. Purché vi sia il giusto compromesso tra le ragioni “prosaiche” di natura tecnico-economica a breve gittata e quelle “poetiche” di una politica che guarda alla prospettiva futura. Con questa persuasione di fondo, il PD di Gioiosa Jonica ha inteso riprendere e rilanciare sul tema - ormai decennale, visti i progetti di Unione risalenti al triennio 2001-2004 - di “Unione dei Comuni della Vallata del Torbido”, organizzando lo scorso 30 Agosto un confronto pubblico a più voci e senza alcuna rete di protezione. La Vallata del Torbido (Gioiosa Jonica, Marina di Gioiosa Jonica, Grotteria, Mammola, Martone, San Giovanni di Gerace) è un territorio con una secolare omogeneità morfologica e storico-culturale, un territorio che nasce in quanto tale e che potrà conoscere un suo effettivo sviluppo soltanto nel quadro di una proficua unità sinergica. Soprattutto in una fase di transizione come quella attuale, nella quale le sfide internazionali finalizzate alla stabilizzazione finanziaria si intrecciano e si sovrappongono con l'esigenza nazionale di attori politico-amministrativi in grado di perseguire obiettivi strategici sul piano sociale ed economico. Perciò stesso, ipotizzare di proseguire con le separatezze e distinzioni odierne (che senso ha progettare PSA in cui le due Gioiosa si muovono autonomamente? Che logica è quella di contrattare singolarmente - invece che come territorio - i finanziamenti europei destinati al sistema depurativo della Vallata del Torbido?) è un errore assolutamente incomprensibile ed ingiustificabile. Polizia municipale ed amministrativa, tributi e contabilità, politiche sociali e di assistenza alla persona, servizi scolastici, tutela ambientale e paesaggistica, programmazione urbanistica ed infrastrutturale, attrattività turistico-culturale: gli ambiti entro i quali operare per costruire un'Unione dei Comuni all'altezza della situazione sono molteplici e di varia natura. Con l'obiettivo di cooperare per il raggiungimento di “economie di scala”, le sole in grado di razionalizzare i costi e le spese, di migliorare l'efficacia dei servizi offerti, di consolidare il rapporto cittadino/istituzione comunale. Occorre superare innanzitutto le sempre più esauste barriere mentali, assai più ampie ed escludenti dei confini spaziali ed amministrativi. Con l'Unione, ogni comune della Vallata manterrà la sua identità, le sue insegne, la sua autonomia: lo farà calandosi in una realtà più ampia e comprensiva, nella quale programmare unitariamente ai comuni limitrofi diverrà una scelta di merito ancor prima che di metodo. Bussola di riferimento, la democrazia quella razionale e pedagogica che connette l'uno con l'altro, secondo la lezione di un grande della filosofia moderna come John Dewey: «Una democrazia è qualcosa di più di una forma di governo». È prima di tutto un tipo di vita associata, di esperienza comunicata e congiunta. L'estensione nello spazio del numero di individui che partecipano ad un interesse in modo che ognuno deve riferire la sua azione a quella degli altri per dare un motivo e una direzione alla sua equivale all'abbattimento di quelle barriere di classe, di razza e di territorio nazionale che impedivano all'uomo di cogliere il pieno significato della loro attività….” (John Dewey, Democrazia ed Educazione, 1916). Due sono le strade, nella situazione data della Vallata del Torbido, che sarebbe opportuno percorrere con la massima trasparenza pubblica. Da una parte, un lavoro comune di analisi e di elaborazione con i cittadini di tutti i comuni DOMENICA interessati, a partire dal coinvolgimento delle organizzazioni democratiche (partiti, associazioni, forze sindacali, ecc.) e delle singole individualità (operatori economici, intellettuali, professionisti). Convegni e seminari di studio, assemblee pubbliche, interazione con i cittadini anche per il tramite delle moderne tecnologie digitali: sono molti gli strumenti a disposizione per aggredire e sovrastare la cd. “idiosincrasia unitaria”, ovvero andare oltre gli egoismi municipali e le paure identitarie (Unione dei Comuni non significa superamento delle storiche autonomie comunali). L'Unione deve divenire un progetto “caldo”, vissuto dalle comunità coinvolte e partecipato dagli stakeholders (i cd. “portatori di interesse”) del territorio. Dall'altra parte, emulando e adattando le “buone prassi” altrove introdotte (basti pensare alla normativa approvata in Toscana), sarà opportuno impegnare il gruppo consiliare regionale PD (per la parte politica di nostro riferimento) alla presentazione di un apposito disegno di legge a sostegno delle Unioni dei Comuni e adoperarsi alla contesa nella società e nel dibattito pubblico calabresi per l'effettiva approvazione della legge stessa. L'impegno assunto dal consigliere regionale PD Nino De Gaetano, proprio a Gioiosa Jonica e proprio al termine del dibattito pubblico dello scorso 30 Agosto, si muove inequivocabilmente in questa direzione: a noi, dunque, l'iniziativa perché si producano risultati concreti a ratifica dei proclami pubblici. Angelo Antonio Larosa 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 15 DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 16 DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 17 Parlando di... IN RICORDO DI PASQUINO CRUPI LA LETTERA La tua bandiera sventolerà ancora “Sono l’ultima dei suoi figli, la più piccola, non l’ho goduto pienamente e fisicamente, ma ne ho annusato il pensiero e alla sua parola mi sono formata. Lui mi ha insegnato l’amore per i deboli, il piacere della dialettica e del confronto e, soprattutto, l’obbligo morale dello scontro pari, mai impari.” BENEDETTA CRUPI on è facile parlare di mio padre Pasquino quando ancora sento il calore rassicurante della sua voce che la sera mi parlava e mi indicava la direzione verso cui si muovevano gli eventi. Io non so come ricostruirò la mia giovane vita senza di lui, mi sorregge il pensiero che sia comunque a me accanto e, guai a chi me lo tocca! Sono l’ultima dei suoi figli, la più piccola, non l’ho goduto pienamente e fisicamente, ma ne ho annusato il pensiero e alla sua parola mi sono formata. Lui mi ha insegnato l’amore per i deboli, il piacere della dialettica e del confronto e, soprattutto, l’obbligo morale dello scontro pari, mai impari, essendo quest’ultimo consuetudine dei tanti gaglioffi turbolenti che hanno venduto la sua Calabria e segnato la sconfitta degli umili e degli innocenti, vittime principali del malgoverno e della cattiva politica. Mio padre Pasquino Crupi, respirava umanesimo a pieni polmoni, parlava ai giovani, li amava era il “Professore” l’insegnante capace di saltare i testi, di parlare al cuore, di colorare il pensiero così come era riuscito a colorare la luna. Umile tra gli umili, impastato di amore paesano e per i paesani, sempre con il rosso di Gramsci nel cuore, stretto nel pugno e nelle pieghe del suo sapere antico. Un giorno mi spiegò il suo comunismo, lo spiegò a me bambina che lo guardavo attenta e incuriosita: “Comunismo vuol dire essere uguali, vuol dire non vedere più pianti di madri per figli rachitici e uomini sfruttati, vuol dire avere pane, pasta, latte e scuole per tutti e il buon vino si berrà nei bicchieri di vetro, la plastica sarà eliminata dalla vita e dal cuore di tutti”. Il comunismo per lui era una mamma salvifica, un amico presente , un respiro di libertà e uguaglianza, una bandiera rossa che garrisce al vento, era il coraggio e l’audacia con cui si sfidano le leggi e le convenzioni della società N perbenista, pedante maestrucola ed ottusa. Mio padre ha sempre rotto con il mondo di facciata, lui che di facciata conosceva solo quella di casa e si è sempre ribellato a qualsiasi forma di opportunismo o di viltà. Ero bambina, tanto bambina e già conoscevo i canti socialisti: “Bandiera Rossa”, “L’internazionale”, “Contessa” e soprattutto “Addio Lugano bella”, è questa la canzone che papà amava più di ogni altra, d’altra parte lui, anarchico, lo era sempre stato. Nella resistenza al sonno lo battevo, quando stavamo insieme, raramente lo facevo andare a dormire, avevo sempre una storia da ascoltare, avevo sempre una domanda da porgli e lui continuava a parlare, era un parlatore instancabile il mio papà. Alla sua conoscenza grande, faceva difetto quella scientifica-medica, chissà, non credo abbia mai compreso la gravità del suo male, la “Fine” non era un parametro valutabile, e lo ha ignorato fin quando le forze lo hanno piegato nel corpo, ma non nel pensiero. Papà Pasquino è morto abbracciando la sua grande passione, il suo Sud, il suo Meridione che non è mai stato un punto geografico, ma sempre un cuore pulsante che ha narrato schierandosi, senza paura, senza timore di rimanere isolato, con il suo popolo, con la miseria del popolo calabrese e le condizioni di degrado in cui è stato costretto a vivere e vive. Papà è sempre stato dentro alla realtà meridionale, mai se n’é allontanato, ha respirato tutte le creature della vita e del dolore e in ognuna di esse ha visto la sacralità dell’esistenza, ma sempre in un orizzonte terreno e umano: la Madonnina di Polsi era dentro di lui, ma stava quaggiù, terrena e madre come nessuno mai . Il sacrificio dei meridionali, mio padre lo ha reso quel che è: emblema della barbarie della storia ufficiale che imperterrita va avanti e della classe politica corrotta che la regge e su tutto ha sventolato la sua bandiera rossa che rimane alta, bella e gloriosa. Papino mio riposa in pace, la tua bandiera sventolerà ancora, ne sono certa. DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 18 la Riviera Il maestro AMEDEO MACRÌ Pasquino Crupi. Un nome. Una leggenda. E sebbene sia stato scritto tantissimo, dopo la sua dipartita, sulla sua poliedrica figura, ciò rappresenta un'esile contributo rispetto all'inestimabile patrimonio culturale che ci ha lasciato. Avendolo sempre considerato un “maestro”, anche io ho qualche cosa da raccontare allorquando nel giugno del 1968 mi fece dono del fatidico “Libretto Rosso” di Mao Tse Tung. E' un volumetto che conservo gelosamente. Si è trattato di un regalo fatto, ripeto, da un “maestro” a un ragazzo con l'esuberanza giovanile e la speranza di contribuire alla costruzione di una società migliore. Pasquino ha avuto sempre come faro la crescita culturale delle giovani generazioni e spesso e volentieri, riportando uno dei pensieri maoisti, ci ripeteva che “Nell'imparare dagli altri si possono assumere due atteggiamenti diversi. LIBRETTO L'uno, dogmatico, consiste nel prendere ROSSO ogni cosa, convenga o no alle nostre concitazioni delle opere dizioni. Questo atteggiamento non è buono. L'altro esiste nell'usare il cervello e del presidente imparare ciò che conviene alle nostre conMao Tse- Tung dizioni, cioè assimilare ogni esperienza che possa esserci utile. Questo è l'atteggiamento che dobbiamo assumere”. Non v'è alcuna ombra di dubbio che il suo primario interesse fosse quello di occuparsi della libertà degli uomini, svincolare le comunità dal giogo dell'oppressione, siano essi meridionali o meno. La libertà quindi intesa come una forma di struttura culturale, personale o collettiva che fosse, capace di ribaltare fasi di subalternità nordista. E' questo il filone principe che accompagna Pasquino in tutti i suoi scritti letterari, storici, politici e non esile è stato il suo apporto in quella che fu la più che decennale esperienza della rivista Filorosso (anni 80/90) soprattutto in campo letterario allorquando pubblicammo un numero monografico sullo scrittore Mario La Cava scriveva che egli “particolarizza la scoperta di passioni fondamentali dell'uomo, dell'uomo meridionale , appunto perché esse nascono segnate e umiliate dal destino storico della regione calabrese, incapaci di redimersi e di ampliarsi, espressive di un certo modo di essere dell'organizzazione sociale e politica……. Così il La Cava non ci dà soltanto vicende di un ambiente, ma anche e soprattutto di personaggi ricchi e complessi, che fanno avvertire la contraddizione fondamentale della società italiana e afferrare l'esistenza di un mondo chiuso, misero e miserabile, arretrato e semifeudale”. Questo è solamente un aspetto, ma come non ricordare le continue sollecitazioni che mi faceva ad ogni nostro incontro: “Amedeo, dobbiamo riprendere la pubblicazione di Filorosso, perché ha costituito un apprezzabile momento culturale per la Locride e per la stessa realtà regionale” o ancora quella più recente di riprendere la mia attiva collaborazione alla Riviera, settimanale che si era impegnato a dirigere. Non ebbi mai il coraggio di dirlo al “maestro” Pasquino, ma l'aveva intuito e fors'anche giustificato che il mio disimpegno dipendeva da una linea editoriale che propendeva verso un eccesso di garantismo nel confronti della criminalità organ izzata o quella talvolta speciosa polemica sui professionisti dell'antimafia. E' stato il suo alto senso di rispetto verso gli altri e di onestà intellettuale che non ha “forzato” il suo ruolo di “maestro” nei miei confronti. Quello che maggiormente mi rimbomba ancora oggi nelle orecchie è la sua grande capacità oratoria (leggere l'articolo di Rosa Marrapodi) nei comizi; fatidici quelli di Piazza dei Martiri a Locri negli anni 70/80, nei quali metteva a nudo le malefatte del potere democristiano del tempo rappresentato dalle famiglie dei Laganà, dei Barbaro, dei Sainato. Una oratoria che non trascendeva mai nell'offesa, neppure quando in qualche comune della Locride, in piazza si trovava solo qualche uditore, mentre il resto della popolazione, sebbene curiosa, rimanesse asserragliata dietro le imposte delle finestre. Gente muta, ma tesa a raccogliere tutte le sfumature dei suoi ragionamenti. Questo è stato Pasquino per me. Un “maestro” e tale rimarrà. Di una sola cosa sicuramente potrebbe dispiacersi e cioè della difficoltà a raccogliere il suo testimone. Non sarà certo una cosa semplice, ma in ogni caso difficile da raccogliere e conservare. Amedeo Macrì La tua bandiera sventolerà ancora RITA E CHARLES CASSAR La morte del prof. Pasquino Crupi lascia un vuoto culturale difficilmente colmabile. Fu, un eminente rappresentante della cultura calabrese nel mondo e da Malta giungono le condoglianze piu' sentite> Malta conobbe il prof. Crupi in occasione di un gemellaggio Locri/Malta - che il prof. Carmelo Catalano organizzo' per un futuro culturale sempre piu' ricco . Il prof Crupi venne invitato dal preside/pittore Charles Cassar a tenere una conferenza sulla lettereratura italiana all'Universita' di Malta e in quell'occasione il prof Crupi riusci con chiarezza e facondia ad interessare il pubblico maltese . L'occasione lo volle invitato a casa dei coniugi Cassar /Martilotti per continuare un dialogo letterario mai interrotto ( La prof. Martilotti e' di origine calabrese /Corigliano Calabro). L'amicizia scaturita tra Crupi e I Cassar li trovo' accomunati nella presentazione della mostra pittorica dell'artista maltese Charles Cassar a Palazzo Nieddu, Locri . Il prof Crupi seppe con competenza e dialettica esprimere l'arte del Cassar mostrando comunione di sentire tra arte moderna e antica ( il titolo della mostra “ I ricordi del Tempo - 2003) e interrogando il passato , chiari' il legame di comunione culturale tra le due antiche civilta'del Mediterraneo , senza dimenticare il nostro grande pittore italo/maltese Mattia Preti.. Un ricordo piacevole e ridanciano di un Pasquino ,che sapeva tenere desta l'attenzione di tutti con le sue battute e aforismi, ci accompagnera' per sempre . Arrivederci Pasquino . Polsi - Ricordato con una messa il Prof. Pasquino Crupi Ieri 13 settembre 2013 si è svola a Polsi in Aspromonte la celebrazione eucaristica in memoria del compianto prof. Pasquino Crupi, voluta dalla Fondazione Corrado Alvaro, dal Centro Studi P. Stefano De Fiores e dallo stesso Santuario mariano. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle istituzioni culturali sanluchesi Bruno Bartolo, Antonio Strangio e Fortunato Nocera, altri cittadini e cittadine di San Luca e di altre località, amici del professore di Bova Mariana, di Bovalino, di Ardore ed una rappresentanza dell’Associazione Cultura Mediterranea guidata dal Presidente prof. Carmelo Catalano di Mammola, che ci ha tenuto a comunicare ai presenti il messaggio ricevuto dal Prof. Charles Cassar dell’Università de La Valletta e grande pittore, amico e estimatore del prof. Crupi, che così si esprime “ La morte del Prof. Pasquino Crupi lascia un vuoto culturale difficilmente colmabile. Fu un eminente rappresentante della Cultura Calabrese nel mondo e da Malta giungano le condoglianze più sentite.” Il superiore del Santuario, canonico Don Pino Strangio, ha dedicato l’omelia al Professore e, facendo riferimento al santo della giornata Giovanni Crisostomo, grande vescovo e dottore della Chiesa del IV sec., ritenuto uno dei maestri della cristianità, ha ricordato come per tutti noi Pasquino è stato e rimane il maestro, e come egli stesso chiamava il suo amico rettore Don Trimboli “maestro”. L’omelia è proseguita ricordando ciò che lo legava al Sacro Luogo e la necessità che egli sentiva di visitare, di tanto in tanto il Santuario, nonché i vincoli di amicizia e di stima con i rettori: Don Trimboli prima e con lo stesso don Pino. Infine ha preso la parola Fortunato Nocera, “storico” amico e compagno del Professore, che di lui ha fatto un breve ma chiaro ritratto, ricordando le sue doti non comuni di critico innovatore e storico della letteratura, di giornalista brillante - a volte sferzante - ed efficace, di cultore di scienze umane e sociali, di oratore e comunicatore dall’efficacia straordinaria, di meridionalista e grande studioso del meridionalismo. Ha ricordato infine il viaggio a Polsi compiuto qualche settimana prima della morte, in sua compagnia, in una giornata di completa solitudine: nel Santuario non c’era nessuno. Ed al beneficio spirituale e materiale che dichiarò di aver ottenuto da quel viaggio, durante il quale gli confidò, anche, di voler riprendere la pubblicazione di una rivista dedicata al Santuario. DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 19 www.larivieraonline.com Gerenza ... [email protected] [email protected] Tel 0964/380159 La la Riviera Registrazione Tribunale di Locri (RC) n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri Direttore responsabile: ANTONIO TASSONE In redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIA RUBRICHE AMMENDOLIA, MASSIMO PETRUNGARO, NINO SIGILLI. meridional-mente Editorialista: ERCOLE MACRÌ Art Director: PAOLA D’ORSA Grafica: EUGENIO FIMOGNARI Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA Cartoline di Antonio Calabrò di Enzo Carrozza Briganti di Serena Iannapollo Loqui e sproloqui di Filomena Cataldo COLLABORATORI Anna Laura Tringali, Franco Crinò, Nicodemo Barillaro, Giuseppe Gangemi, Mimmo Romeo, Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello, Franco Blefari, Daniele Mangiola, Angelo Nizza, Domenico Angiletta, Messaggi nel tempo di Daniela Ferraro Arte e dintorni di Domenico Spanò NOTE E SCHERMAGLIE GERACE Il Trenino risponde all’assessore Ruggero Egregio Sig. Condarcuri con la presente volevo rispondere all' assessore Giurleo per alcune inesatte se: punto n. 1 dove afferma che io con il mio trenino faccio compiere ai visitatori il tour della cittadina di Gerace, si facevo questo da 20 anni ad oggi invece quest'anno come ogni anno faccio richiesta per effettuare questo servizio dal protocollo n. 5044 del 04 luglio 2013 dove ad oggi (ormai l'estate turistica finita) non ho avuto nessuna risposta ed autorizzazione per effettuare questo servizio e ai numerosi turisti che mi richiedono il tour della città o con bambini o con persone con problemi motorie o semplicemente turisti che vogliono conoscere Gerace o a turisti che ogni anno portano amici e parenti a fare questo tour, io quest'anno, in particolar modo in questi ultimi mesi ho dovuto negare questo loro desiderio dove nel mese di luglio e agosto capitava quasi tutti i giorni. Non vorrei che ci fossero problemi politici a questa mancata autorizzazione??? Quindi che senso ha pagare le tasse proprio a Gerace??? Con la vecchia amministrazione non ho mai avuto di questi problemi perché il trenino è stato considerato sempre un bene di Gerace. Punto n. 2 l'assessore Giurleo afferma che i numerosi visitatori della manifestazione Il borgo Incantato, avevano l'imbarazzo della scelta avendo 3 navette della Mediterranea e uno dei miei trenini. Le ricordo che con tutti i mezzi di navetta eravamo impegnati al parcheggio Barbara, all'ingresso della città, lasciando gli altri parcheggi privi di questo servizio perciò la gente doveva andare per forza a piedi. Le faccio presente che avevo fatto richiesta dal protocollo n. 4922 in data 01 luglio 2013 di partecipare al trasporto turistico nelle serate della manifestazione con gli altri miei trenini, dove voi non avete autorizzato, favorendo una ditta di fuori la Mediterranea, con quale gara dappalto??? Ho lavorato solo con un trenino perché questo ha una licenza di trasporto turistico dai vari parcheggi al ristorante la squella, alla parte alta della città, dove in quei giorni è stato annullato quel percorso, quasi ad un km prima dove la gente era costretta a salire a piedi dalla Porta del Borghetto, cosi lungo la Circonvallazione si era creata un'area pedonale dove non avete nemmeno tenuto in considerazione che li c'è un'attività commerciale il ristorante la Squella, dove in quelle 5 serate non ha visto nemmeno l'ombra di una persona. C'era lavoro per tutti sia per i miei trenini che per la mediterranea, in questo modo non vi erano disagi carissimo Amministratore. Caro assessore Giurleo nella lettera precedente lei mi dice che non c'è nessun codice della strada che vieta la sosta lungo la circonvallazione, allora mi dice che senso ha fare un'ordinanza dal 3 al 31 agosto dove le macchine dovevano parcheggiare nei vari parcheggi e io con il mio trenino dovevo fare il servizio navetta dai vari parcheggi alla parte alta e inoltre nell'ordinanza c'era pure scritto che dalle ore20:00 alle ore 02:00 dovevo scendere vuota senza nessun passeggero sul trenino, io l'ordinanza l'ho rispettata ma a quanto pare voi avete fatto tutto il contrario, facendo passare le auto dei turisti nel divieto di transito e facendoli parcheggiare lungo la circonvallazione invadendo la sede stradale. Allora se volevate tutto questo perché non darmi l'autorizzazione cosi io avrei svolto il mio giro panoramico????Come mai durante la giornata fino alle ore 20:00 le auto dei turisti potevano accedere al centro storico e parcheggiare ovunque????ed io invece con il mio trenino ho dovuto fare servizio navetta all'esterno della città??? In questo modo si può fare turismo?????? Si parla di incentivare il turismo, in che modo???Di sicuro non cosi!!!!!!! Fino ad oggi i turisti che raggingevano Gerace usavano il mio trenino come servizio navetta, li ho sempre lasciati o al castello o alla cattedrale e poi il ritorno con il trenino era alla porta del sole alla fine di tutti i negozi, perciò non ho mai tolto niente a nessuno. Oggi con il trenino faccio servizio navetta all'esterno della città, lavoro lo stesso, visto che le persone apprezzano questa attrazione turistica. Maria Giovanna Sassone SIDERNO Ci vuole un punto e a capo Gerace e l’antica porta scomparsa Al Sig. Sindaco di Gerace Dr. Giuseppe Varacalli Egregio Signor Sindaco, sono innamoratissima della Città di Gerace da Lei amministrata con dovizia ed estrema competenza. L'ho sempre fotografata in lungo e in largo ogni volta che mi è capitata l'occasione di venire. Son ritornata ieri, in occasione di un convegno. Mancavo da circa 8 anni. Armata di fotocamera mi accingo a “cercare” quella porta antica che mi aveva ammaliata per la sua coerenza con il contesto del bellissimo palazzo sito in via Zaleuco ed abbastanza visibile durante la salita che porta dalla Piazza del Tocco alla Cattedrale. Ripeto “faceva” da portone, perché adesso non c'è più. È stata sostituita da un'anonima porta in alluminio e vetro, che nulla ha a che vedere con il contesto storico-architettonico del paese. La domanda che mi sorge spontanea, anzi le domande: 1. Dove è andata a finire la porta antica? 2. È per caso in fase di restauro? 3. Come è possibile che una amministrazione comunale sempre attenta e sensibile al decoro della città abbia consentito questo stravolgimento nella scelta e messa in posa di un elemento che possa inesorabilmente cozzare con la bellezza e la storia di questo meraviglioso centro? Teresa Libri Caro Direttore, dalla prossima settimana La Riviera la leggerò solo su internet e ti confesso che mi mancherà l'edizione cartacea. Lunedì o martedì dopo Portosalvo rientro ad Aosta ma presto ritornerò per “le olive”. Voglio esprimere il mio grazie al signor Domenico Cimarosa che nell'edizione di domenica primo settembre de La Riviera ha condiviso il mio scoramento per la decadenza di Siderno. Caro Direttore ti autorizzo, se mai te lo chiedesse, a fornire il mio indirizzo email. Potrebbe essere un primo passo per iniziare a costruire il nuovo rinascimento di Siderno, anche se il mio contributo potrà essere limitato in quanto per lunghi periodi dell'anno vivo in Valle d'Aosta. Come dice il signor Cimarosa è proprio il caso di ripartire da zero con le persone di buona volontà il cui obiettivo sia quello di contribuire a dare nuovo splendore a Siderno. Certo l'obiettivo deve essere solo ed unicamente Siderno; senza alcun fine partitico. E mi permetto di rivolgere un appello ai Commercianti sidernesi. Diano il buon esempio adottando il marciapiede ed il tratto di strada antistante il proprio esercizio mantenendolo pulito e attrezzandosi di gentili inviti a rispettare il codice della strada ed il diritto dei pedoni, da mettere nei tergicristallo delle auto parcheggiate sul marciapiede, sulle strisce pedonali o nelle rampe di accesso per i disabili che impediscono l'accesso ai negozi. La stessa cosa dovrebbero fare i proprietari di immobili situati a fronte strada. Estirpare le erbacce o raccogliere la spazzatura portata dall'acqua e dal venti costa poco ed può essere un passatempo. Io, nel mio piccolo, pulisco la strada antistante la cinta dell'abitazione dei miei suoceri e pulisco anche qualche metro in più. Ma vorrei rivolgere un invito anche alla coraggiosa cittadina Serenella Multari che con la lettera La Stalla: Siderno, ma non ti vuole più bene nessuno? Ha denunciato una grave illegalità. Il fatto lo dovrebbe però denunciare alle forze dell'Ordine e alla Procura perché sono proprio le istituzioni che devono garantire la legalità occupandosi anche delle micro illegalità. Non possono credere che i vigili non abbiano visto ciò che la Cittadina Serenella ha raccontato. Pure loro, compreso il Comandante, hanno gravi responsabilità. La Procura indaghi ed il Commissario esca dall'Ufficio per rendersi conto dello squallore che avvolge Siderno. È proprio contrastando le micro criminalità che, forse, si potrebbe ridare fiducia alla coscienza civica di molti cittadini che vogliono tanto bene a Siderno e non vogliono più vederla così. Grazie per l'attenzione e buon lavoro. Piero Minuzzo DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 20 Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo di “la Riviera Editore” per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. HANNO COLLABORATO Giuseppe Patamia, ,Bruno Gemelli, Carmelo Carabetta, COPERTINE Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa LETTERA APERTA “Al danno si aggiunge la beffa” Gentilissimo Signor Presidente, a scriverLe è il presidente della Pro Loco di Siderno, una città che, come tante altre della provincia di Reggio Calabria, e' amministrata da commissari prefettizi straordinari quindi, direttamente, dallo Stato; ragion per cui, teoricamente, si dovrebbe star meglio, anche perchè i rapporti con Provincia e Regione dovrebbero essere più stretti. Invece, con profondo rammarico, vediamo, almeno in questo periodo estivo, che le attenzioni di Provincia e Regione sono indirizzate esclusivamente verso i comuni dove ci sono amministrazioni politiche in carica, che godono di eventi e spettacoli programmati e finanziati dai suddetti enti. Intendiamoci, noi siamo contenti per coloro che riescono ad avere questi benefici; non siamo però contenti, e non potremmo esserlo, per come viene ignorata la nostra Siderno e gli altri comuni commissariati, nonostante le richieste inoltrate dalle Pro Loco e da altre importanti associazioni che operano, con serietà e dedizione sul territorio. Tutto questo mi fa pensare ad un abbandono soprattutto “politico” delle popolazioni di questi comuni, come se quei voti espressi dai cittadini che hanno fatto vincere le elezioni ad alcuni partiti prima era buoni mentre ora non hanno più nessun valore. Tutto questo non ci sta bene e invitiamo i politici regionali e provinciali a fare un profonda riflessione su questa “scellerata” scelta di abbandonare la Locride al suo destino, scelta che poi colpisce la maggioranza dei cittadini onesti e laboriosi. Naturalmente spero di essere smentito con fatti concreti, e non con le solite parole di circostanza. Nei comuni commissariati il ruolo delle associazioni è importantissimo, bisogna ascoltarle, aiutarle e sostenerle in quanto ancor di più rappresentano i cittadini tutti, già di per sé penalizzati dalla mancanza di un'amministrazione politica. Le associazioni, che per vocazione, oltre che statuto, non indossano casacche di questo o quel partito, non devono restare inascoltate. Certo che avrà la sensibilità di valutare attentamente quanto prospettatoLe, in attesa di gradito riscontro La saluto cordialmente. Il Presidente Agostino Santacroce Amaru Vincenzu Doppu chi catti 'i supa d' 'a sumera, e si rruppìu 'na para di costati, rrumbulandu c' 'u mbastu 'i 'n'armacera, Vicenzu passa tristi li jornati. Esti tuttu cogghjutu pegli e ossa, sulu “amaru Vicenzu”, dici 'a genti; pari ch'è unu chi tornau… d' 'a fossa. «Non siti megghju?» “ Sugnu malamenti “. Sapi ca non ci sunnu medicini mi si ponnu sanari gli malanni, o si ponnu faciri jungitìni: l'ossa no n'ànnu calciu a novant'anni. «Vicenzu - nzò c''u' ncuntra - comu siti, 'na ppena megghju, o sempi 'i 'na manera?» “ Non mi pozzu… operari….n' 'o sapiti? e mancu… jiri fora… c' 'a sumera! “. Non è com'a 'na vota, cchjù no rridi, non cunta cchjuni chigli temp''i tandu, chi carrijava ligna e ciaramidi, quandu sup' 'a sumera jìa volandu… Franco Blefari PUBBLICITÀ Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 la Riviera GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J. ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane Con la scomparsa di Michele Roccella perde il suo personaggio più pittoresco Michele Galati in un meraviglioso ritratto di Pollier Venerdì scorso, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare Michele Galati, meglio conosciuto e caro a tutti come "Micheli du latti". Fino a quando la malattia cardiovascolare non si è manifestata in maniera più grave, costringendo Michele a cure più approfondite e all'impossibilità di poter uscire da casa da solo, è stato sempre una persona particolarmente socievole, allegra, spiritosa, amato non solo nel suo rione di Zirgone, ma da tutti a Roccella, perché Michele il paese lo girava in lungo e in largo sempre con la sua simpatia e il suo sano modo di giocherellare con tutti. A Roccella tutti lo conoscevano già da quando, insieme al padre (Cicciu du latti), ogni pomeriggio fino a tarda sera, percorrevano tutti i rioni del paese per distribuire e vendere il latte fresco sfuso appena munto dai pascoli locali. Michele aiutava il papà a riempire, dal silos posto sulla loro motoape di color celeste, le bottiglie o le caraffe delle massaie che si incontravano sul posto di ritrovo per acquistare la quantità giornaliera di latte per la famiglia. Diverse generazioni di roccellesi, fino ai primi anni '80, sono cresciuti con il latte fresco a colazione di Ciccio e Michele. L'immagine più pittoresca di Michele comunque rimane il suo "commercio" ambulante di frutta e verdura con la sua bicicletta. Nel cestino posteriore della sua "Graziella" collocava la verdura appena raccolta dall'orto e girava per il paese fino a venderla tutta: lattughe, pomodori, broccoli ma soprattutto u "petrusinu" a "centu liri o mazzu"!!! Non possiamo non ricordare anche quello che fu il suo più "autorevole" compito nell'ambito delle attività religiose del paese: in ogni festa, processione, funerale che sia, Michele era sempre in testa al corteo con il bastone della croce in mano! Michele era una vera e propria "macchietta", con i suoi gesti, il suo fedele cappello di lana, le sue tipiche smorfie, scatenava la simpatia e faceva divertire grandi e bambini... Tantissima la commozione di tutto il paese nel giorno dei suoi funerali. Con Michele se ne va un altro pezzo di storia di Roccella, storia di una persona semplice, genuina, che con la sua modestia, spensieratezza e allegria si è fatto amare e rispettare da tutto il paese. Nicola Iervasi Un viaggio senza ritorno Ogni domenica mattina come da abitudine Enzo si alzava dal letto prima che sorgesse il sole, si infilava gli stivai, i calzoni, giacca a vento e cappello da cowboy. Prendeva il fucile e la cartucciera, ed era già pronto per una battuta di caccia. Il cane stava sulla soglia della porta, lo aspettava e lo guardava con ansia e malumore. Enzo, che ben conosceva il suo cane, intuì che qualcosa non andasse. Per risollevargli il morale disse: “vieni Bobby, che andiamo a spasso”, ma il cane abbaiava furiosamente e non aveva intenzione di muoversi da casa. Enzo allora si preoccupò e gli chiese: “dimmi cosa c'è di strano? Forse ce l'hai con me perché ti ho svegliato di buonora?” , il cane, con lo sguardo gli sorrise, ma la sua volontà era quella di rimanere a casa, quindi continuava ad abbaiare, gli voleva far capire che nell'aria qualcosa non andava bene. Enzo non capì quel che il cane gli voleva far capire perché era preso per via della battuta di caccia, inoltre si era già fatto tardi. Bobby non voleva che Enzo si arrabbiasse, così saltò su quella vecchia jeep e prese posto in un angolo. Enzo felice e contento si mise al volante e partirono verso la montagna. C'era un vento freddo quella mattina, e la neve scendeva dall'alto su quei fiori selvatici, era una meraviglia. Enzo spense il motore della macchina e scese, sentì il ruggito di un leone in mezzo a quella valle bianca. Bobby tremava dalla paura e udendo il rumore dell'acqua che scendeva giù dal monte, piangeva perché si sentiva in trappola, guardava a destra e sinistra per trovare una via d'uscita,il suo cuore batteva forte per la paura ma all'improvviso si tranquillizzò perché vide una passerella dove si poteva raggiungere l'altro lato della valle, così si mise ad abbaiare voleva far capire al suo padrone che erano salvi, e potevano uscire fuori da quella valle. Enzo, ormai anche lui preoccupato, si mise a correre per passare da quella antica e pericolosa passerella, camminavano ed esploravano quella valle come se volessero trovare qualcosa di misterioso. Finalmente arrivarono ai piedi di un grande monte e videro una grotta, vi entrarono e li c'era una scala che portava alla cima della montagna dove c'era una pianura che faceva spavento. Bobby sembrava un lupo, per come ululava voleva far capire ad Enzo che dovevano tornare indietro. Enzo sentì delle voci che gridavano: “vattene da qui, noi non vogliamo visitatori, siamo stanchi e vogliamo solo riposare in pace”. Enzo intanto cercava di calmare il cane: “Bobby vieni qui”, lo accarezzò, gli diceva “stai tranquillo, non ti accadrà nulla di male, non aver paura, stai calmo, noi siamo qui solo per una battuta di caccia e ancora non abbiamo visto volare una penna. Ascoltami Bobby, sicuramente questo luogo era abitato dai guerrieri greci e quando arrivavano i loro nemici si mettevano in cima alle montagne e consumavano una battagli vincente, qui c'è ancora un pezzo, forse è la canna di un fucile. Si combatteva per sopravvivere, i greci si rifugiavano dentro queste grotte e facevano queste scale per salire sulla cima della montagna e dall'alto potevano colpire facilmente il nemico; chi sa quante vite umane si sono spente ai piedi di questa sacra montagna”. Bobby calò le orecchie e si mise a sedere vicino a Enzo, che lo accarezzò e disse “ ce la faremo a uscire da questo incubo”, intanto passò uno stormo di uccelli, Enzo sparò e ferì un volatile che cadde dall'altra parte della montagna in un burrone. Enzo scese quelle scale e corse a prendere quel grosso uccello ferito che era finito dentro quel bosco maledetto e pieno di siepi, erba selvatica, alberi secolari; quel bosco faceva paura, sembrava che quegli alberi volessero parlare e facevano paura anche a Bobby. Nonostante anche Enzo avesse paura, c'era qualcosa che lo spingeva ad andare avanti; alla fine disse: “ va bene Bobby cerchiamo quel grosso uccello e poi torniamo a casa”. Passo dopo passo, procedendo lentamente sotto quelle foglie secche udivano delle voci umane: “siamo qui, venite, vi prego dateci una mano, salvateci vi supplico abbiamo bisogno d'aiuto”, Bobby udì le voci e si mise a tremare, aveva paura e non riusciva ad andare avanti, era DOMENICA come se qualcuno lo tenesse fermo, guardò Enzo e intanto passava una nuvola nera, forse una fase spirituale lo spinse ad andare avanti, quello spirito dentro di sé gli gridava “non tornare indietro!!”, e la volontà di trovare quell'uccello aumentava, decise così di andare avanti, camminava senza rendersi conto notte e giorno ma non trovava una via di uscita. Una notte il cane scomparì e si mise a gridare “Bobby dove sei? Vieni qui, non ti allontanare ti prego, resta accanto a me e vedrai che riusciremo ad uscire da questo inferno!”. La voce si Enzo rimbombava dentro quel bosco come un tuono che faceva tremare la terra. Enzo si guardava intorno ma il cane non c'era più, si mise a piangere come un bambino, Bobby era svanito nel nulla. Preoccupato e senza voglia di camminare dentro quel bosco maledetto aveva perso ogni speranza, si sentiva depresso e non sapeva quale via doveva prendere, era come un uccello chiuso in gabbia; quelle grida e quella voci di pianto suonavano nella sua testa come mille campane stonate “vieni da questa parte abbiamo bisogno di te”, quella voce lo stava perseguitando, si mise a gridare: “ dove siete? Fatevi vedere!! Cosa volete da me? Io voglio tornare a casa, vi prego lasciatemi andare per la mia via, fatevi vivi vi voglio vedere, non vi nascondete dietro quelle siepi selvatiche, non abbiate paura di me, non vi farò del male, sono un brav'uomo e desidero fare amicizia”. (continua) Domenico Ubaldo 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 21 DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 22 L’intervista Alessandra Polimeno Decisiva potrebbe essere un’analisi scrupolosa nella direzione delle potenzialità e dell’attrattiva che possono avere i nostri territori, con il conseguente rilancio del settore turistico. E’ indubbio che la filiera deve comprendere, oltre il posto di villeggiatura, anche la possibilità di promuovere la valorizzazione dei nostri prodotti tipici attraverso un rilancio del settore agroalimentare, capace finalmente di uscire dai confini regionali e trovare un mercato nazionale. «La ripresa impone dinamicità» NATALINA MISOGANO ei ha dato il via al dibattito sul femminicidio, si è fatta sentire in sede di approvazione di bilancio, ha chiesto e ottenuto una verifica di giunta. Per di più, ha organizzato una serie di convegni su lavoro, fondi strutturali, turismo sociale. Consigliere Provinciale Alessandra Polimeno, non si può dire che sia stata con le mani in mano……. Specie di questi tempi la politica deve essere considerata un impegno costante perchè la ripresa ci impone dinamicità. Obiettivo principale, per quanto possibile, è quello di dare risposte alla gente e continuare a proporre idee ma, innanzitutto, bisogna restituire credibilità alla nostra azione politica. Ci spieghi meglio… Sul femminicidio, ad esempio, l’impegno del Governo e del ministro Alfano, in particolare, ha finalmente posto in essere azioni concrete per proteggere le donne e punire in maniera specifica qualsiasi forma di violenza e discriminazione contro di esse. E’ comunque vero che, accanto alle norme, è necessario un impegno preciso per promuovere interventi sul fronte della sensibilizzazione culturale relativa al ruolo ed alla figura della donna. Un’attenzione ed una responsabilità a cui siamo chiamati tutti : istituzioni, scuole, famiglie, associazioni. Alla Provincia, quale clima sta accompagnando l’ingresso nella seconda metà della legislatura? Al Presidente Raffa è stato detto più volte che insieme dobbiamo decidere le politiche ed insieme valutare quali aggiornamenti occorrono. Abbiamo spesso riaffermato, pur tra tante critiche anche di natura gestionale, la necessità di una coerenza di fondo che permetta di salvaguardare la coalizione senza escludere una verifica programmatica per rilanciare l’azione di governo della Provincia. Non c’è dubbio che l’assenza di lavoro rappresenti l’effetto più preoccupante di questo periodo di crisi. Secondo lei, quali sono le strade da seguire per intervenire concretamente? Naturalmente non bisogna pensare di creare occupazione in un solo comparto. Decisiva potrebbe essere un’analisi scrupolosa nella direzione delle potenzialità e dell’attrattiva che possono avere i nostri territori, con il conseguente rilancio del settore turistico. E’ indubbio che la filiera deve comprendere, oltre il posto di villeggiatura, anche la possibilità di promuovere la valorizzazione dei nostri prodotti tipici attraverso un rilancio del settore agroalimentare, capace finalmente di uscire dai confini regionali e trovare un mercato nazionale. Per questo oltre che di attrattiva voglio parlare di una vera e propria atten- L zione costante che deve arrivare dal Governo centrale per adeguare servizi e infrastrutture. A proposito di turismo, è in calendario per il 5 ottobre un convegno sul Turismo Sociale. Quali le potenzialità dei nostri territori? Quello del turismo sociale è un settore del quale mi occupo da circa 10 anni ed il cui sviluppo dovrebbe avvenire nel segno delle tre “s”, le stesse che hanno scandito la crescita del comparto: sociale, sostenibile, solidale. Ed è proprio su questa ultima denominazione che bisogna concentrare le attenzioni visto che parliamo di un pezzo del turismo del futuro, anche in virtù del fatto che le prospettive di vita si sono allungate. Questo segmento, difatti, può destagionalizzare i flussi. E’ un turismo strategico per il territorio, anche se l’attenzione della politica è ancora inadeguata. All’iniziativa del 5 ottobre, comunque, daranno un importante contributo il Sottosegretario al lavoro Jole Santelli e il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. Prima ancora, sabato 28 settembre, avete in programma una significativa iniziativa a Gerace inerente i Fondi Strutturali con l’Assessore Mancini ... L’iniziativa sarà l’occasione per approfondire una tematica di rilevante importanza quale quella del- Nuova Calabria: Non inviteremo più il sindaco Mittiga alle nostre manifestazioni evento che abbiamo organizzato a Bovalino come Nuova Calabria è pienamente riuscito, rafforzerà la nostra iniziativa, che si dimostrerà utile per contribuire a risolvere una serie di problematiche a livello locale e non solo. Alessandra Polimeno e Pietro Crinò rappresentano dei riferimenti costanti per noi nella attività che svolgiamo, ed anche questa volta hanno confermato il loro spirito costruttivo al servizio della zona; il consigliere provinciale ha annunciato il convegno sul turismo sociale, le cui conclusioni saranno affidate al Sottosegretario di Stato al Lavoro Jole Santelli e al Presidente Scopelliti, il consigliere regionale il disegno di legge sulla Editoria minore . Sono apparsi estremamente interessanti e concreti gli interventi di Bruno Panuzzo, che ha promosso una pubblicazione di Martina Zito sull’enogastronomia e del Professore Menotti Calvani, docente a Tor Vergata, che ha affrontato magistralmente il tema. Abbiamo registrato con piacere la soddisfazione dei commercianti che hanno gestito gli stand per la possibilità che gli abbiamo offerto di avere ricavi e di valorizzare i tanti prodotti tipici che si è deciso di sostenere, in un contesto di azioni ed appuntamenti per la crescita culturale del nostro territorio, avvalendosi tanto del discorso della Dieta Mediterranea quanto del “lancio” delle nostre risorse e delle nostre località. Il grande clima di partecipazione che si è registrato e gli obiettivi della iniziativa sono stati L’ resi possibili da uno sforzo organizzativo e personale del gruppo dirigente, dal volontariato delle Associazioni, dall’Amministrazione Comunale di Benestare, che ha messo a disposizione il palco, dalla Ditta Gaetano Oliva che ha messo in funzione nel “Villaggio” un gruppo elettrogeno. Questo per rimediare ad una decisione incomprensibile del sindaco Mittiga di negarci questi servizi accessori in extremis, dopo che lui stesso, insieme all’Assessore al Commercio Mazzone, aveva offerto e concordato, nei termini consueti sempre utilizzati dal Municipio, e non stiamo parlando, si badi bene, di contributi in denaro, ai quali non siamo interessati e che, talvolta, da parte dell’Amministrazione comunale, vengono concessi con un sapore tutto politico o propagandistico. Nonostante le difficoltà frapposte dal sindaco, abbiamo, comunque, saputo garantire e con successo lo svolgimento della iniziativa e non possiamo, pertanto, esimerci dal ringraziare per questo chi ha collaborato con noi. Altro punto, ugualmente incomprensibile ci risulta la decisione della Pro Loco di non patrocinare il nostro evento posto che era stato già concesso per altre iniziative. Quali sono le nostre conclusioni? La Pro Loco dovrebbe motivare la decisione che ha assunto; l’assessore Mazzone reagire, per essere stato delegittimato e mortificato dal suo sindaco. Quanto al sindaco, non lo inviteremo più alle iniziative che promuoveremo! Francesco PerroneCoordinatore Nuova Calabria l’utilizzo dei Fondi Strutturali. Questi, negli ultimi due cicli (settennali), hanno avuto a disposizione circa un terzo del bilancio della UE: nel 2000-2006 intorno a 195 miliardi di euro e nel 2007-2013 circa 335 miliardi. Tali dati iniziali possono essere sufficienti per delineare l’importanza strategica dei Fondi Strutturali in un quadro dove la grave situazione di crisi dell’economia italiana, con ricadute ancora più gravi nelle regioni del Mezzogiorno, provoca effetti allarmanti sulla tenuta dell’occupazione e sul reddito delle famiglie generando un impoverimento dei ceti più deboli che si traduce, poi, in una vera e propria emergenza. E’ necessario intervenire, fornendo però ai Comuni interessati il know how tecnico e organizzativo, anche per attrarre i necessari investimenti privati degli operatori del settore o del mondo del credito (banche, fondazioni, ecc.). Comuni, Province e Regione, insieme alle parti sociali devono essere costantemente al lavoro sulla programmazione e gestione dei nuovi fondi, senza affermare maggiori o minori pesi dal punto di vista istituzionale, anche perché la responsabilità è grandissima. I Sindaci, con grande impegno e senso di responsabilità, daranno attuazione a queste nuove risorse per portare la nostra regione fuori dalle aree meno sviluppate dell’Unione Europea, da cui non si è elevata nonostante la immensa disponibilità di risorse fino ad oggi messe a disposizione con i precedenti cicli di programmazione. In tutte queste iniziative lei e il Consigliere Regionale Pietro Crinò figurate costantemente tra i relatori. E’ nata una sintonia politica? Sicuramente, visto se non mi viene difficile trovare una sintonia con chi interpreta l’azione politica come me. Già che ci siamo le chiedo un giudizio su alcuni big della politica. Iniziamo con il Presidente Raffa? Aspettiamo di vedere se la verifica finalmente in atto alla Provincia ci consegnerà un Raffa più determinato. Nessuno mette in discussione le sue qualità morali. Il Presidente Scopelliti? Un politico caparbio e con le idee chiare. Questo deve essere riconosciuto anche da chi ha posizioni diverse da lui. L’ On.le Nucera? E’ colui che ha sollecitato il mio impegno politico e continueremo a confrontarci anche in futuro. Un sindaco donna per la guida della Città di Reggio Calabria? Sento nomi interessanti di donne e ovviamente faccio il tifo perché finalmente la città si tinga di rosa. Ed un sindaco donna a Bovalino? Magari proprio Alessandra Polimeno.. Darò il mio contributo per una soluzione positiva, ma io fino al 2016 farò il Consigliere Provinciale. DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 23 Parlando di... SPORT Il Roccella cerca la “prima”in casa Due partite in tre giorni per il nuovo Roccella targato Galati. Domenica scorsa a Rizziconi è arrivata la prima vittoria stagionale al cospetto della Taurianovese di mister Giovinazzo. E’ stata una vittoria molto importante per il morale e per la classifica ed anche perché è arrivata su un campo da gioco al limite della regolarità. Mister Galati ha dovuto fare a meno dello squalificato Criniti sostituito dall’ottimo Femia autore del gol che poi ha deciso la partita. N Roccella padrone del campo che ha controllato andando negli spogliatoi sul doppio vantaggio. Il in avvio di secondo di Guido non ha cambiato l’esito della partita anzi proprio il Roccella ha avuto le occasioni per chiudere prima la gara sbagliando diverse occasioni da rete ma alla fine il successo è arrivato. Mercoledì si è continuato con la Coppa Italia gli amaranto che hanno ospitato la Palmese. La partita si è messa subito male per il Roccella che ha subito il gol degli ospiti. Al 9’ minuto Giovinazzo si incuneava in area e serviva un pallone sul secondo palo dove il ben appostato Corigliano doveva solo appoggiare in rete. Al 24’ arrivava al rete del pareggio il Roccella con una punizione dal limite battuta da Figliomeni che beffava Caputo con un preciso tiro rasoterra. Poi occasioni sia dall’una che dall’altra parte senza peraltro che il punteggio si modificasse. Oggi per il team jonico ancora una gara casalinga contro il temibile Corigliano mentre il regolamento della seconda fase di Coppa Italia prevede che il Roccella vada a fare visita al Bocale, la partita si giocherà mercoledì 2 ottobre alle ore 15:30. lr Bovalinese: si riaccende l’entusiasmo Dopo quasi tre mesi è tornata a riunirsi in assemblea l’asd Bovalinese 1911 . Dal 28 giugno scorso, data nella quale l’Assessore Delfino aveva dato mandato al trio SerranòCostabile-Seminara di prendere in mano le redini della società per salvarla e mantenere in vita la storia centenaria della ‘grande Bovalinese’, importanti traguardi sono stati raggiunti. Ad oggi i tre commissari hanno svolto al meglio il loro compito, compiendo un miracolo sportivo, riuscendo a far iscrivere la società al campionato, partendo da una situazione a dir poco critica. Inoltre, è iniziato da due settimane il torneo di Promozione, che già ha visto la squadra creata dalla 'Triade', ottenere un risultato positivo, vincendo il derby contro il Siderno, in un emozionante match casalingo Il Futsal Ardore si presenta ai propri tifosi Senza rumore e clamori inutili i dirigenti della Futsal Ardore hanno lavorato sodo per costruire una squadra che possa raggiungere l’obbiettivo che gli compete e che il nuovo presidente Teotino Giovanni ha dichiarato apertamente di voler raggiungere ovvero la promozione in C1. Organico societario completamente rinnovato, al Presidente Teotino Giovanni. In bocca al lupo. terminato 4 a 3. Domenica, peraltro, si è visto un numeroso pubblico presente al ‘Cartisano’ di Bovalino. Partecipazione che ben ha impressionato l’attuale dirigenza in pectore. Adesso il passo successivo è quello di for- mare e allargare la dirigenza, step fondamentale per non mandare in fumo tutto il gran lavoro fatto questa estate. Obiettivo, quindi, della riunione è nominare nuovi soci disposti a sacrificarsi economicamente e umanamente per la causa Bovalinese. Intanto, oggi arriva la stracittadina con la matricola BenestarNatilese di mister Procacciante e del direttore generale Giuseppe Amato. Una partita che richiamerà sugli spalti del “Lollò Cartisano” il pubblico delle grandi occasioni. a.s. Mammola : c’è Neve E' stato eletto il nuovo consiglio direttivo dell' U.S.D. Mammola per il biennio 2013-2015. Neve Giuseppe Presidente , Rando' Francesca Vice Presidente , Agostino Nicodemo Segretario/Tesoriere; Sita' Giovanna Consigliere. Con la riconferma di Pino Neve a presidente il Mammola calcio ha avviato un nuovo progetto in vista del prossimo campionato di seconda categoria puntando su Gianni Scigliano come allenatore che da alcune settimana dirige la preparazione allo stadio comunale. Il tecnico cauloniese ha accettato ben volentieri l'incarico avviando un nuovo progetto con la sola ambizione di un buon piazzamento in classifica. Tra i tanti arrivati quello di Luca Mammolenti estroso centrocampista reduce da un grande campionato nel Marina di Gioiosa e il portiere Attilio Spadola. Tante anche le riconferme su tutte quelle di Raschellà e il giovane Furfaro. Il nuovo Mammola ha giocato ieri una amichevole contro il Caulonia gara terminata 11 con tante buone indicazioni per mister Scigliano con i giovani Furfaro e Giovinazzo subito protagonisti di una buona gara. Nel frattempo a giorni l'Amministrazione Comunale come afferma su facebook il Vice sindaco di Mammola Stefano Raschellà , convocherà le realtà sportive, (Associazioni calcistiche), che Presentazione in grande stile per lo Sporting Locri Presentazione in grande stile per lo Sporting Locri del presidente Domenico Stilo che presso la Corte del Palazzo di Città a Locri ha avuto modo di far conoscere a cittadini e tifosi lo staff dirigenziale e tecnico, allenatrice e parco giocatrici che saranno impegnate nella massima serie del Campionato Nazionale Figc di Calcio a 5 Femminile. Una bella serata, che ha visto l’emozione sul volto di molte ragazze, impegnate in questa importante sfida sportiva e personale, chi per la prima volta, chi, invece, con qualche esperienza alle spalle. Il numeroso pubblico ha così conosciuto chi avrà modo di difendere e portare avanti i colori amaranto e il nome di Locri nella prossima Serie A, che si prevede molto impegnativa ed equilibrata. La società locrese è al secondo anno di partecipazione e si presenta ai nastri di partenza come una delle più attrezzate per poter disputare un campionato tranquillo, puntando lungo il proprio percorso, ed in virtù anche della campagna acquisti effettuata, anche a qualcosa in più, come ad esempio i play-off di fine campionato. lr Inizia la nuova stagione per la Sensation Gioiosa Jonica hanno avanzato richieste all'Ente comunale, con l'intento di ricondurre ad un clima di serenità e spirito sportivo le società e i calciatori che a breve saranno impegnati nei rispettivi campionati. Le autorizzazioni dell'impianto sportivo di Mammola saranno rilasciate con atto deliberativo della Giunta comunale al quale seguirà quella del Sindaco. L'invito dell'Amministrazione Comunale è quello di un atteggiamento costruttivo e di cooperazione tra le realtà sportive presenti sul territorio, l'augurio è quello di un sano e leale antagonismo sportivo. N. Barillaro DOMENICA Si riparte! La Sensation Gioiosa Jonica già da alcuni giorni ha ripreso ad allenarsi in vista del prossimo campionato di Serie C femminile. Il torneo 2013-2014 vedrà tra le sicure protagoniste la squadra biancorossa, dopo l’ottimo quarto posto (e l’accesso ai playoff) nella scorsa annata, dove la Sensation fu certamente la rivelazione del campionato. Tecnico, società e pallavoliste lavorano in sinergia per dare ancora più soddisfazioni ai propri tifosi, vera arma in più della Sensation, che non fanno mai mancare il proprio supporto. lr 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 24 la Riviera Siderno: serve la scossa per riprendersi dalle delusioni Doppio colpo del Polistena, arrivano Romeo e Denaro Il Polistena nella giornata di chiusura dei tesseramenti ha raggiunto l'accordo con Romeo Giuseppe difensore centrale classe 1988 ex Gioiosa Jonica e Taurianovese. Firma per il Polistena anche Giuseppe Denaro centrocampista classe 86 ex Gioiosa Jonica, Marina di Gioiosa e Bovalinese. I due calciatori che dal Gioiosa Jonica erano passati alla Taurianovese nel mese di Agosto, hanno sostenuto il primo allenamento nei giorni scorsi con il Polistena e sono già stati a disposizione di mister Cotroneo, ieri, per la trasferta di Palmi, contro il Taureana. Grande soddisfazione in tutto l'ambiente per questo doppio colpo del ds Anastasio. Stadio radio Novita’ in questa settimana per quanto riguarda il Siderno calcio. E’ stato ingaggiato Vittorio Spanò difensore centrale classe 1987, cresciuto nelle giovanili della reggina, per poi maturare esperienze con Siracusa, Rossanese, Messina acr, Soverato e Guardavalle. Ha iniziato a Davoli la prima parte di questa stagione. Partiti verso altre destinazioni Dino Leveque e Francesco Fiocchetto Maviglia. Il gruppo è compatto sta lavorando sodo per rimediare ad un inizio di stagione per niente soddisfacente. La società, nonostante un inizio deludente, continua a credere fortemente in questo gruppo di calciatori che tanto bene aveva fatto nelle partite di coppa Italia ben figurando anche con il Guardavalle squadra di categoria superiore. Purtroppo, ancora, il gruppo non è al top della condizione fisica ma sta migliorando giorno dopo giorno. Sicuramente andrà migliorata questa rosa, infatti, la società si è sempre mantenuta attenta e vigile per valutare tutte le opportunità di mercato che si dovessero presentare. Intanto, i tifosi sperano che oggi contro la matricola Soriano, i bianco-azzurri possano regalare la prima vittoria stagionale. Un Siderno che può contare un nutrito drappello di giocatori del posto che si stanno impegnando al massimo, purtroppo, almeno per ora, i risultati La Società Cosenza Calcio informa che, in relazione alla gara Vigor Lamezia-Cosenza in programma oggi alle ore 15,00 (Stadio Guido D’Ippolito), il Prefetto di Catanzaro “ritenuto di adottare provvedimento che valga a scongiurare, in occasione dell’incontro di calcio di che trattasi, ogni possibile turbativa per l’ordine e la sicurezza pubblica” ha disposto la trasmissione, per la provincia di Cosenza, in diretta televisiva RAI della partita. Si ricorda che in occasione della gara Vigor Lamezia-Cosenza Calcio non sarà attivo il progetto “porta un amico allo stadio”. lr non sono arrivati anche se domenica scorsa a Bovalino, la compagine di mister Guglielmo Telli è stata particolarmente sfortunata. Nonostante il doppio vantaggio Carabetta e soci si sono fatti prima raggiungere e poi superare dagli amaranto di mister Favasuli che hanno Gioiosa J.: derby con il Brancaleone E' tempo di trovare la prima vittoria in campionato. Dopo il buon pareggio di Polistena di domenica scorsa il Gioiosa Jonica ritorna tra le mura amiche per cercare di incamerare la prima vittoria stagionale . Oggi pomeriggio al Comunale arriva il Brancaleone di mister Laface che in questo campionato si è attrezzato per disputare una stagione di vertice per tentare un pronto ritorno in Eccellenza. Domenica a Polistena il primo punto stagionale per un Gioiosa Jonica che Vigor-Cosenza: le restrizioni del Prefetto di Cz trovato due jolly vincenti dell’ex Giuseppe Romeo, anche se sull’ultima rete c’è’ stata una leggera deviazione che ha messo fuori causa il portiere Ebanista, non esente del tutto da responsabilità. Il Soriano è una bella squadra che è partita con grandi motivazioni tanto da andare a vincere nettamente sul campo della Villese alla prima di campionato. La compagine vibonese ha una buona coppia d’attaccanti, tra cui Nesci, che potrebbe mettere in difficoltà la retroguardia di casa. Servirà, pertanto, una concentrazione massimale per superare l’ostacolo e guardare al futuro con rinnovato entusiasmo. Se non dovesse arrivare la vittoria, per il Siderno si profilerebbe un’altra stagione particolare con tanta ma tanta sofferenza per cercare di raggiungere l’obiettivo minimo stagionale che , riteniamo noi, non può che essere una tranquilla salvezza. A meno che la società non deciderà di irrobustire l’organico con elementi di qualità e di categoria superiore. A.T. ha carattere da vendere ma che deve amalgamarsi meglio in tutti i reparti visto i tanti nuovi innesti tutti importanti per un progetto che può e deve solo migliorare. L'arrivo di Vincenzo Carbone ha dato più ordine al centrocampo mentre la difesa da grandi certezze visto le tante riconferme e con Pasquale Patrizio giocatore dai piedi buoni servirà per dare ulteriore linfa e concretezza a un reparto che già la scorsa stagione ha dato ampie garanzie . In avanti Antonio Roccisano nel reparto offensivo potrà dare un grande contributo visto le sue ottime doti realizzative ampiamente dimostrate già nella sfida di domenica a Polistena . Nulla si può rimproverare al Gioiosa Jonica in questo avvio di stagione per quanto riguarda l'impegno e il carattere due componenti importanti che sicuramente saranno decisive nell'arco di tutta la stagione. Nicodemo Barillaro Marina di Gioiosa: bene i nuovi arrivati Primo punto per il nuovo Marina di Gioiosa di mister Pasquale Rotondo. La compagine giallorossa sul neutro di Roccella Jonica contro la Villese ha offerto una buona prova cancellando la sconfitta di quindici giorni fa a Rizziconi. Il presidente Tavernese al novantesimo ha affermato :” Nulla da rimproverare ai ragazzi, oggi ho visto solo cose positive. Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con la sfortuna, infatti soprattutto nel primo tempo abbiamo sciupato diverse occasioni con Monteverde e Palermo . Se avessimo portato a casa l'intera posta in palio non ci sarebbe stato nulla da obiettare. Sono felice della prova di tutta la squadra soprattutto dei nuovi arrivati che incominciamo ad ambientarsi molto bene. Cercheremo di fare bene in questo torneo consapevoli che in Promozione non esistono né gare facili né gare impossibili. Il mister in settimana ha strigliato a dovere i ragazzi, facendogli capire che non possono perdere come hanno fatto contro il Rizziconi. Il gruppo è stato bravo a recepire il messaggio, dando una risposta di carattere sul campo: ci prendiamo questo punto come un risultato estremamente positivo contro una Villese che certamente non è stat a guardare giocando una buona gara . Il nostro obiettivo in questo campionato rimane quello di valorizzare i giovani, ottenendo una tranquilla salvezza: tutto quello che dovesse arrivare, lo accoglieremmo come tanto di guadagnato”. Tutti i nuovi arrivati( Brogna, Paparatti, Monteverde, Elitro, Nocera e Autelitano) hanno dato domenica una buona impressione e mister Rotondo è pronto a puntare su di loro nel corso della lunga stagione che per i giallorossi sarà caratterizzata da diversi derby. Nicodemo Barillaro DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 25 DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 26 Polaroid Una (croni)storia della Calabria attraverso i “forestieri” di Giuseppe Fiorenza Un greco in Magna Grecia! E’ il fantasma di Tommaso Campanella, che spinge Savinio a effettuare un viaggio in Calabria, filosofo da lui definito verticale, piramidale e tolemaico. E’ quanto viene fuori da una intervista rilasciata dallo scrittore a Giuseppe Selvaggi l’anno prima cioè il 1947. Lo stesso aveva scritto una introduzione alla Città del sole, nella quale il fascino di questo calabrese lampeggiante e roccioso non impediva allo scrittore di affermare con insolenza che la Città del sole come modello di repubblica era un modello da non imitare e di opporre l’antidoto della grecità mentale. Nel 1944, in una edizione edita da Colombo, lo scrittore aveva avuto il primo approccio con la Calabria, con uno dei suoi uomini migliori, se non il migliore, il genio. Aveva scritto l’introduzione alla Citta del Sole « ... la libertà di pensare col proprio cervello ... si accende per la prima volta in Grecia e la illumina, e non torna a riaccendersi nel mondo se non con l’Umanesimo». In questa introduzione, Savinio non è distaccato e il commento diventa uno strumento acuminato di confronto secco e spassionato fra «concetto teistico del mondo e concetto umanistico»: «La Città del Sole non è un’utopia. Le manca il primo requisito di ogni utopia: la qualità ateistica. Lavorando in quest’aura utopica, ho finito per credere utopicamente che i miei lettori hanno tutti superato il pregiudizio della serietà, che tanto buio spande sulle cose della coltura e comunque della vita, e sanno ormai che la serietà è un ostacolo e una limitatezza, e dunque una forma di inintelligenza». Gli articoli dello scrittori sono un diario del viaggio in Calabria che Savinio effettuò, durante la campagna elettorale del 1948, assieme al ministro socialdemocratico Roberto Tremelloni. L’approccio eccentrico e straniato rispetto all’evento politico (le elezioni “apocalittiche” del 1948) e la percezione dell’universo antropologico calabrese (che richiama la Tessaglia dell’infanzia saviniana) sono fusi in un “pastiche” che riconferma l’intelligenza e lo stile dell’autore. Questi testi (scoperti nell’Archivio Carte Savinio di Firenze e curati e annotati dallo storico Vittorio Cappelli) furono disseminati in un periodo abbastanza lungo, su riviste (“Illustrazione italiana” e “Corriere d’informazione”), col risultato di renderne difficilmente riconoscibile l’unitarietà. A Crotone, 1948 , lo scrittore nota la gravità dell’uomo calabro, al contrario dei greci, che hanno una condizione di levità, leggerezza che li fanno stare sulle cose piuttosto che dentro le cose. Si dice che questi italiani quaggiù sono greci. È vero. Ma con una certa quale differenza. Il greco, anche il pastore che non colloquia sui monti se non coi capi del proprio gregge, non sta chiuso dentro le cose ma vive di là dalle cose, con leggerezza. Anche stanco, anche vecchio, il greco ha nel passo una specie di danza. Come si traduce in calabrese leventià? Stare sulle cose – stare “temporaneamente” sulle cose, è la condizione più “greca” del greco. Qui invece l’uomo sta dentro le cose, gravemente. E non c’è danza nel suo passo. A Stilo 1948 nota la costruzione del modello teorico della Città del Sole nella cittadina stessa, anche se il luogo dell’opera notoriamente Tabropana, è un’isola orientale. In sostanza, crediamo che Savinio lo collochi laddove Campanella parla del posto dove: “Sorge nell’alta campagna un colle, sopra il quale sta la maggior parte della città; ma arrivano i suoi giri molto spazio fuor delle radici del monte […] dentro vi sono tutte l’arti, e l’inventori loro, e li diversi modi, come s’usano in diverse regioni del mondo.” (da La città del Sole 1602) In effetti, per chi guarda la cittadina, sovrastata dal “panettone” (Savinio lo chiama pan di zucchero) rappresentato dal masso del Monte Consolino, sulla cui pancia sta “incollata” Stilo, non può fare a ameno di pensare che il modello del filosofo sia stato quello: Stilo è per me il luogo più illustre della Calabria. Non tanto per il suo Duomo né per la vicina Cattolica, quanto perché questa città rupestre e a pan di zucchero è il modello vivo della Città del Sole. Diremmo che Savinio si strascina appresso, nel suo viaggio in Calabria, Tommaso Campanella, l’idea di Campanella, di cui parlando della sua visita a Telesio morto poco prima, scrive di ciò che deve aver provato Campanella, di quello che lui possa aver detto a Telesio. Ecco, questo è il suo rovello per tutto il tempo che dura il viaggio in Calabria. Sapere ciò che non potrà mai sapere! Cosenza 1948 Siamo per arrivare a Cosenza. Nella cattedrale di Cosenza, Tommaso Campanella passò una notte intera a colloquio col cadavere di Bernardino Telesio. Questo colloquio notturno, nella tenebrosa vastità della chiesa, tra un filosofo vivo e un filosofo morto, è uno degli episodi più drammatici e assieme più commoventi che io mi conosca. Quanto amore, quanta venerazione di discepolo! Quando Campanella seppe che il suo maestro era morto, lui, che in vita non era mai riuscito a vederlo, corse a Cosenza per vederlo almeno morto, entrò nella cattedrale ove la salma era stata portata e deposta sul catafalco, eluse la vigilanza dei guardiani, passò la notte presso la bara. Ma da dove partì Campanella per arrivare a Cosenza? Da Stilo, sua città natale, no. Troppo lontana. E allora? L’accenno al brigantaggio lo lascia meditabondo sull’equivoco della storia ufficiale nei confronti di chi difese la patria come i partigiani e appunto i briganti, assetati di giustizia. Catanzaro 1948 Il brigantaggio della Calabria era una forma di patriottismo, affine ai kleftes (i ladri) che combattevano per la liberazione della Grecia e ai nostri Partigiani: la sola forma di patriottismo, la sola forma di liberalismo, la sola forma di giustizia, la sola forma di umana vita, in mezzo alla legale iniquità di quel tempo, in mezzo alla legale crudeltà, in mezzo alla legale inumanità. O equivoco bestiale! Domenica a Catanzaro. Sono affacciato al parapetto della villa Margherita. Grandioso panorama di valli e monti. Il mio contegno è di uomo muto di stupore. Se viaggiare nel Mezzogiorno mi costa qualche fatica, è solo per la troppa abbondanza dei pasti, per le troppe bellezze della natura, per i troppi inviti a far onore agli uni e alle altre. Io sono abituato a non badare a come mangio e a quanto mangio. Sono abituato a fingere di non vedere neanche quello che muoio dalla voglia di vedere. A questo mi ha portato la necessità di conciliare curiosità, desiderio e pudore. Coloro che mi stanno vicino e mi vedono così distratto e tranquillo, si fidano di me. Non sospettano l’investigatore segreto, non s’accorgono dei due specchietti retrovisori agli angoli delle mie lenti. I due giovanotti in aspetto di agnelli che mi fanno premurosa guida in questa visita di Catanzaro, stanno immobili ai miei lati, mi guardano guardare, rispettano il mio silenzio, sono orgogliosi e contenti. Io ho gli occhi fissi sul panorama, ma in verità non guardo: mi riposo. Alla fine, nei pensieri dello scrittore ritorna il filosofo e il rovello di cui dicevamo sopra. Intanto penso a cose lontanissime. Penso che sono io stesso Tommaso Campanella, a colloquio di notte nella cattedrale di Cosenza col cadavere di Bernardino Telesio. Parafrasando, ed esagerando, potremmo dire che l’identificazione nel filosofo che si confronta con Telesio è l’identificazione dello scrittore che si mette a confronto con la Calabria e la sua storia? Giuseppe Fiorenza (21 – continua) BIOGRAFIA Alberto Savinio, alias Andrea De Chirico (Atene 1891-Roma 1952), fu pittore, scrittore, musicista, scenografo e regista. Fratello minore di Giorgio De Chirico, trascorse la sua infanzia in Grecia e poi visse in Italia, a Monaco e a Parigi dove frequentò Picasso, Picabia, Brancusi, Cocteau e fondò il “sincerismo” musicale. Rientrato in Italia nel 1915 si accostò al Dadaismo e al clima culturale del cosiddetto “ritorno all’ordine” del fratello Giorgio, di Carrà e di de Pisis. Successivamente, di nuovo a Parigi, diede pieno sviluppo alla sua attività di pittore precorrendo il grande surrealismo francese. Dopo il suo primo libro, Hermaphrodito (1918), svolse un’intensa attività letteraria e pubblicistica: si ricordano Dico a te, Clio (1939), Infanzia di Nivasio Dolcemare (1941), Narrate, uomini la vostra storia (1942), Ascolto il tuo cuore, città (1943), Casa “La Vita” (1943). (dalla biografia di copertina di Partita rimandata, Rubbettino editore) DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 27 Parlando Alternativa per un matrimonio low cost. Sposi con sponsor di... Coronare il giorno del fatidico sì oggi può costare una fortuna. Non bastano i confetti bianchi e i fiori d'arancio, ma una miriade di dettagli vanno curati minuziosamente per tentare di andare di pari passo con i matrimoni di Buckingham Palace. CULTURA E SOCIETÀ A Reggio la XXXVI Convention Nazionale del Kiwanis MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Dio non ama i bambini era il titolo, senz'altro provocatorio, di un romanzo di Laura Pariani. Il Kiwanis, si. Il Kiwanis li ama eccome. E li ama tutti, profondamente: il suo principale obiettivo, infatti, è quello di “Servire i bambini del mondo”. Questo è il motto corrente del Kiwanis, un' organizzazione globale di volontari impegnata a “cambiare il mondo, un bambino ed una comunità per volta”. In Italia il primo club del Kiwanis International è stato, nel 1967, quello di Milano, seguito dal club di Roma, Palermo, Catania, e via di seguito: tutti facevano capo al Distretto SvizzeraLiechtenstein. È nel 1977 che il distretto Italia è stato costituito ed è dal 20012002 che, a seguito della costituzione di un club nella Repubblica di San Marino, ha assunto la denominazione di “Distretto Italia-San Marino”. È dunque da ben 36 anni che i Club Kiwanis di tutta Italia si incontrano per fare il punto sulle attività svolte durante l'anno. Scelgono una città, la invadono e poi la inondano e contagiano con tutta la loro profonda umanità. Quest'anno, per la XXXVI Convention del Kiwanis, la scelta è caduta su Reggio Calabria. La cerimonia di apertura si è svolta presso la suggestiva cornice del Teatro Cilea, con oltre 250 delegati dei club di tutta Italia, 600 presenze tra ospiti e accompagnatori, autorità civili, religiose e militari, tra cui il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, e il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, il capo della sezione operativa della Direzione marittima, tenente di vascello Francesco Foti, il Vice Comandante dei Vigili del Fuoco, Dott. Ing. Andrea Gattuso. Presenti anche autorità kiwaniane nazionali e internazionali, come il Presidente Internazionale del Kiwanis, Tomas De Julio, il Presidente della Federazione Europea, Ernst von der Weppen, il Vice-Chairman Eliminate Europe Project, Filip Delanote, il Trustee della Fondazione Kiwanis, Valeria Gringeri. Il tutto è avvenuto in perfetto stile kiwaniano, con l'inno iniziale alla bandiera statunitense, seguito da quello alla bandiera europea, della Repubblica di San Marino e italiana, tutti magistralmente eseguiti dal Coro Lirico Francesco Cilea diretto dal Maestro Bruno Tirotta. «Sono molto fiero di essere qui, in questa meravigliosa location a rappresentare un enorme numero di Paesi e a raccontare i risultati raggiunti con le innumerevoli iniziative svolte per i bambini nel mondo, come l'eliminazione del tetano neonatale e prenatale» - ha dichiarato il Presidente Internazionale del Kiwanis, Tomas De Julio, il quale ha ribadito: «Ogni bambino in qualunque parte del mondo ha il diritto di vivere e di non essere colpito da questa tremenda malattia e noi facciamo tutto il possibile per eliminare questa gravissima patologia». Il riferimento è alla campagna mondiale Eliminate, lanciata il 24 giugno 2010 a fianco dell'UNICEF. L'obiettivo è quello di eliminare il tetano materno e neonatale entro il 2015. Servono 110 milioni di dollari per immunizzare 129 milioni di madri e i loro futuri figli. Il Distretto Italia- San Marino ne ha finora raccolti 479 mila. Un assegno virtuale di 122.018,00 è stato consegnato durante la cerimonia dal Governatore del Distretto Italia-San Marino, Roberto Garzulli, e dal Luogotenente Governatore della Divisione Calabria 2, Natale Praticò, principale organizzatore della Convention: si tratta della somma raccolta quest'anno nel nostro Paese, con cui sono state salvate 81.345 vite. Basta, infatti, 1,50 per salvare la vita di una madre e del suo futuro bambino da questa malattia mortale ma prevenibile. «È stato un anno eccezionale - ha dichiarato Garzulli - abbiamo raccolto fondi per salvare più di 80 mila bambini dalla morte per tetano materno neonatale; abbiamo realizzato iniziative in tutta Italia, raccogliendo consensi ovunque. Siamo la nazione - ha sottolineato - che ha aperto il maggior numero di nuovi Club. Tutto questo ci conforta, ci entusiasma e ci spinge ad andare avanti». È sempre il governatore Garzulli ad avanzare una proposta assolutamente lodevole: quella di istituire la figura del Garante Comunale dei Diritti dell'Infanzia e della Adolescenza. «È una figura che è già stata sperimentata in alcuni comuni. Con questa proposta il Kiwanis vuole fare il salto di qualità: non vuole più essere soltanto raccoglitore di fondi per salvare bambini ma intende essere presente sul proprio territorio al fine di tutelare al meglio i diritti del minore». Momento clou della cerimonia inaugurale è stata la consegna dei riconoscimenti internazionali ai Club Kiwanis e ai Kiwaniani che durante l'anno sociale 2012-2013 si sono distinti per le enormi potenzialità e il grande entusiasmo con cui hanno affrontato l'attività di fundraising e di service a favore delle comunità e dei bambini. Tra i Kiwaniani del Distretto Italia-San Marino, un importante attestato di benemerenza per l'impegno e i prestigiosi risultati ottenuti, oltre che per il supporto nella realizzazione della XXXVI Convention, è stato assegnato al Luogotenente Governatore della Divisione Calabria 2, Natale Praticò. Al sociologo Antonio Marziale il premio Hixson del Kiwanis International Il volto migliore della Calabria, quella che non si monta la testa Lui, lui non si offende se non lo chiami Dottore. Lui si fa chiamare Antonio, da tutti. E se non gli dai del tu, ti fa riformulare la domanda. Non sa che farsene di quei cerimoniosi quanto inutili appellativi di cortesia, tanto cari, invece, a chi in Calabria - dove anche Antonio è nato - rispedisce lettere al mittente perché non la si chiama “Onorevole”. C'era anche lui, Antonio Marziale, alla XXXVI Convention del Kiwanis. Lui, sì, che è innanzitutto Presidente dell'Osservatorio dei Diritti sui Minori, poi è anche consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, è stato ispiratore ed estensore del Codice di autoregolamentazione Tv e Minori, quel famoso codice recepito dalla Legge Gasparri che mette al centro del pubblico televisivo i nostri figli, perché sono loro che subiscono più di tutti l'influenza della tv. Ed era diventato più che mai necessario proteggerli, consentire loro un sano, equilibrato e completo sviluppo mentale e morale; perché le nuove generazioni nascono e crescono con la tv accesa e la tv, senza regolamentazione, può essere molto pericolosa per i nostri figli. Ma Antonio ha pensato a loro e si impegnato a proteggerli insieme al ministro Gasparri, con il quale ha lavorato anche alla stesura del Codice Internet e Minori. Antonio è stato, inoltre, Coordinatore per le politiche giovanili in Regione Lombardia, nonché Dirigente dell'Associazione Nazionale Sociologi. Tanti titoli per lui, dunque, ma non sono bastati a fargli montare la testa: continua a farsi chiamare Antonio. E per la sua profonda umanità e per il suo viscerale amore per i bambini, nel corso della XXVI Convention del Distretto Italia - San Marino dei Kiwanis Club, Antonio ha ricevuto il prestigioso premio Hixson, un premio internazionale, il terzo premio internazionale ad essergli riconosciuto. Antonio, infatti, ha ricevuto premi da altre due autorevolissime organizzazioni umanitarie mondiali: la Melvin Jones dai Lions Club e la Paul Harris assegnatagli dai Rotary Club. Dunque, Triplete per Antonio e per la sua umanità. “Farò tutto ciò che è nelle mie umane possibilità per tutelare i bambini, è lo scopo della mia vita. Ma senza l'apporto di ciascuno, la mia è una battaglia contro i mulini al vento: impossibile!”- è quanto Antonio scrive sul suo profilo Fb. L' Antonio, plurilaureato, pluripremiato, che si infastidisce se lo chiami Dottore. L'Antonio che fa parte di quella Calabria che non si monta la testa. (M. G. C.) DOMENICA «I nostri sono stati dei risultati in crescendo che mi riempiono di orgoglio e che mi ripagano per tutti gli sforzi compiuti durante l'anno, sforzi che hanno avuto come unico obiettivo quello di servire i bambini di tutto il mondo. E questa Convention è l'occasione per rilanciare il nostro impegno per il futuro». Nel suo discorso di apertura Praticò ha ringraziato la Regione Calabria, la Provincia e il Comune di Reggio Calabria, i Comuni di Villa San Giovanni, Scilla e Bova, il presidente della Sogas (società di gestione dell'aeroporto dello Stretto), il Consorzio del Bergamotto e il Consorzio di Bonifica del Basso Jonio Reggino. Ha ribadito, inoltre, come la XXXVI Convention del Kiwanis - fortemente voluta dal Kiwanis Reggio Calabria, Kiwanis Reghion 2007, Kiwanis Villa San Giovanni e sponsorizzata dall'Immediato Past Luogotenente Governatore, Francesca Pizzi - sia anche un evento incentrato sul turismo: «È stata data alle signore e a coloro che non sono impegnati nei lavori kiwaniani l'opportunità di visitare quanto di più prezioso offre il nostro territorio. È stato organizzato un archeo tour per permettere di far conoscere il nostro ricco patrimonio storico-artistico e archeologico, ed è stata anche data la possibilità di andare alla scoperta del nostro straordinario patrimonio paesaggistico. Tra le tappe più importanti: il borgo di Pentedattilo, un posto affascinante e pieno di mistero; il borgo di Bova che dal 2003 rientra nella rete dei Borghi più Belli d'Italia e che dal febbraio 2013 è nella lista dei 21 “Gioielli d'Italia”; il Parco Archeologico di San Pasquale a Bova Marina; il fantastico borgo di Chianalea e l'incantevole Scilla». I lavori kiwaniani si sono conclusi con la tradizionale cena di gala presso l'hotel Altafiumara di Villa San Giovanni, durante la quale si è tenuta la cerimonia di Passaggio delle Consegne tra il governatore uscente Roberto Garzulli e il nuovo governatore Carlo Turchetti il quale, a partire da ottobre guiderà il Kiwanis Distretto Italia-San Marino all'insegna dello slogan “Teniamoli per mano”. Una XXXVI Convention ricca e ben riuscita, dunque, che ha saputo coniugare turismo e un profondo senso di umanità. Un'accoppiata insolita ma assolutamente vincente. 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 28 Dall'abito da sposa agli addobbi floreali, dalle bomboniere alle fedi nuziali, dal trucco al parrucco possono avere dei costi talmente elevati da render conveniente accendere un mutuo. Così una giovane coppia reggina per affrontare simili spese ha deciso di organizzare il giorno delle nozze sponsorizzando imprese calabresi. Una moda già sperimentata negli Stati Uniti e in Francia che oggi a quanto pare fa tendenza anche dalle nostre parti. È il caso dei promessi sposi, Rachele di Rosarno e Damiano di Cittanova che osano con un’idea innovativa “Sposi con sponsor”. Avranno pensato: «Perché rinunciare ad una cerimonia da sogno?». In fondo questa è la soluzione ideale per organizzare un matrimonio da favola, a bassi costi e senza rinunciare a nulla. Per realizzare quest'evento occorre solo trovare delle aziende che vogliono fare da sponsor in cambio di pubblicità. Il che consiste nel dare visibilità agli sponsor e a tutti coloro che saranno disposti a partecipare all'evento reso pubblico tramite Facebook, Twitter, blog, sui giornali, rassegna stampa a cui tutte le persone potranno prendere parte e seguirli fino al giorno del loro matrimonio. Sembra che la via presa dai giovani reggini abbia avuto successo visto le tante adesione riscontrate sul web. È proprio vero che il bisogno aguzza l’ingegno. Ilaria Ammendolia la Riviera Individuati relitti di foresta post-glaciale nel Parco dell'Aspromonte Bombino: “tutela attiva” funzionale a conservazione della biodiversità e reddito Una scoperta di rilevante interesse naturalistico arricchisce la conoscenza della biodiversità del Parco d'Aspromonte. Nel corso di alcuni studi condotti nell'area protetta, infatti, sono emersi elementi attestanti che un numero consistente di esemplari di rovere meridionale (Quercus petraea ssp. austrotyrrhenica) siano il frutto di un processo evolutivo iniziato in era post-glaciale e che ha conferito caratteristiche di unicità alle formazioni riscontrate nel Parco Nazionale. Gli studi promossi dall'Ente Parco si inseriscono nell'ambito di specifiche iniziative di recepimento della recente Direttiva emanata dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in materia di conservazione della biodiversità e contribuiscono a costruire una identità certa del patrimonio naturale dell'area protetta attraverso una profonda conoscenza delle peculiari caratteristiche del territorio. In tale contesto, in coerenza con gli indirizzi programmatici dell'Ente, si è svolto a Gambarie d'Aspromonte il VII seminario internazionale sulla “Gestione e conservazione della biodiversità” organizzato dalla Società Botanica Italiana e dal Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, con il patrocinio dell'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte. Il seminario ha dato avvio alle prime attività di ricognizione e verifica delle formazioni boschive candidabili come “vetuste” e, quindi, inseribili nella rete italiana delle foreste vetuste istituita dal Ministero dell'Ambiente. Ancora una volta l' area protetta aspromontana non ha tradito le aspettative: i professori Giovanni Spampinato (Dipartimento di Agraria dell'università Meditereranea) e Salvador Rivas - Martinez (Università di Madrid, Spagna), insieme ai tecnici del Parco, hanno riscontrato, nella zona montana di Samo, la presenza di alberi secolari di rovere che, a seguito di analisi dendrocronologiche e morfologiche, hanno evidenziato caratteri di vetustà associati a particolari adattamenti Locri, grande successo per lo spettacolo “Solo la sera sono serio” Grande successo alla Corte di Palazzo a Locri per “Solo la sera sono serio”, lo spettacolo teatrale scritto, diretto ed interpretato dall'attore romano-viterbese Piermaria Cecchini, accompagnato sul palco dai bravissimi QuartAumentata, che hanno eseguito dal vivo le musiche inserite all'interno della rappresentazione teatrale. Lo spettacolo, organizzato da Dario Larosa, con il patrocinio della Regione Calabria e dell'Amministrazione Comunale di Locri, è stato proposto in anteprima nazionale rispetto a quello che sarà poi il cartellone degli eventi teatrali che interesserà la Citta di Locri nel periodo invernale ed estivo del 2014. Visto il riscontro di pubblico ricevuto, sarà sicuramente una grande stagione teatrale. Un monologo entusiasman- Piermaria Cecchini e i QuartAumentata fanno il pienone te, ricco di colpi di scena, con un'ironia applicata a numerose tematiche quotidiane, tenendo l'argomento “vita” al centro di ogni discorso. Il tutto accompagnato magistralmente dall'etno-sound dei QuartAumentata, che ha proposto alcune loro canzoni insieme a musiche inedite. A fine spettacolo, breve confronto tra Raffaella Rinaldis e Piermaria Cecchini, dove l'attore ha avuto modo di spiegare come è nato il proprio spet- tacolo e come lo ha inteso, ricevendo ancora numerosi applausi per le sue parole. In conclusione è intervenuto il Sindaco di Locri, dott. Giovanni Calabrese, il quale si è detto soddisfatto della risposta del pubblico: «Un grazie a Piermaria, un grazie agli organizzatori, ma un grazie al grande pubblico di Locri. Grande presenza, grande partecipazione, grande soddisfazione da parte di tutta l'Amministrazione. Anche perché quest'estate abbiamo “vinto” la classifica del Magna Graecia Teatro Festival come presenza di pubblico rispetto agli altri siti della Regione. Quindi significa che la Città risponde, il territorio risponde, e noi continueremo questo grande impegno per il teatro. Infatti ci sono tutte le premesse, anche perché domani (oggi, ndr) apriremo il Palazzo della Cultura, concludendo finalmente l'iter procedurale per l'apertura definitiva. Con la disponibilità di questa struttura, avremo la possibilità di organizzare una grande stagione teatrale durante il 2014. Questo l'impegno che stiamo portando avanti insieme alla Giunta, migliorando l'immagine della Città, non parlando sempre di cose negative, anche grazie e soprattutto alla cultura.» fisiologici in risposta a vicissitudini climatiche avvenute nel corso dei millenni (a partire dal periodo glaciale pleistocenico würmiano 120-70.000 anni fa). L'Aspromonte ha rappresentato, per tali formazioni, un'area rifugio e di isolamento che ha favorito la differenziazione di particolari meccanismi morfologici di adattamento nei confronti del clima in continua evoluzione. Tale scoperta, che suscita un enorme interesse da parte degli studiosi, rappresenta per il Parco il punto di partenza verso l'avvio di più specifiche indagini, anche di tipo genetico, volte alla caratterizzazione della singolarità riscontrata, utili alla programmazione di idonee strategie di conservazione e valorizzazione. Il Presidente e il Direttore dell'Ente guardano con fiducia l'avvio delle nuove indagini. «Il territorio dell'Aspromonte conserva caratteristiche uniche, sia dal punto di vista biologico che geomorfologico, - commenta il Direttore Tommaso Tedesco - ed è nostro compito salvaguardare questo inestimabile “tesoro” di biodiversità che rappresenta un patrimonio non solo del nostro territorio, ma dell'intero pianeta. Abbiamo inaugurato una nuova attenzione e consapevolezza del valore della biodiversità che ci conduce con nuovi e più forti stimoli alla definizione di idonei strumenti per la sua valorizzazione». «Siamo persuasi che occorra promuovere il migliore e irrinunciabile equilibrio tra tutela passiva e valorizzazione delle esternalità positive fornite dalla nostra area protetta; - afferma il presidente Giuseppe Bombino - solo se impareremo a tradurre in termini reddituali i valori della conoscenza, della protezione e della promozione delle nostre risorse naturali potremo dire d'aver avviato processi di sviluppo in armonia con le esigenze e le attese delle popolazioni locali. Ciò richiede un approccio strategico alla sostenibilità - conclude Bombino - attraverso la programmazione, la partecipazione e il coinvolgimento di tutte le intelligenze nei processi di sostegno alla crescita territoriale e locale». PIRATERIA E IMMIGRAZIONE CLANDESTINA L’ ammiraglio Giovanni Galotolo ospite del Rotary Club di Locri Venerdì 27 settembre, alle 18,30 nel salone delle conferenze del Grand Hotel President, l'ammiraglio Giovanni Galatolo terrà una conferenza sulla pirateria e sull'immigrazione clandestina via mare, i due più importanti problemi che attengono alla sicurezza marittima, secondo le accezioni di security e disafety. Il presidente del Rotary Club di Locri, dott. Saro Cilea, ha organizzato la conferenza ben sapendo quanto importante e delicato per la sicurezza e gli equilibri sociali internazionali sia l'argomento trattato. “I dati parlano chiaramente - ci dice il presidente Cilea - e non necessitano di commenti: soltanto nel 2012 sono 26 le navi sequestrate dai pirati nel mondo e ben 154 sono gli ostaggi in mano ai criminali; oltre 21.000 migranti sono stati soccorsi nel 2013 (dato aggiornato al 5 settembre)”. Nell'ambito del fenomeno piratesco, la presenza di forze navali NATO o multinazionali è riuscita a ridurre gli attacchi nella High Risk Area - nel Golfo di Aden transitano 30.000 navi l'anno - teatro operativo dei pirati somali. Ma se sul versante est dell'Africa gli abbordaggi sono considerevolmente diminuiti, nel tratto di Oceano Atlantico prospiciente il west Africa il fenomeno è in serio costante aumento, non solo ma ciò che ulteriormente preoccupa è lo scenario legato alla rapina a DOMENICA mano armata a bordo in continua violenta crescita. L'immigrazione clandestina via mare lungo le coste italiane è davvero un problema sociale. L'Italia è “costretta” dall'etica, dalla morale e dalla coscienza dei marinai ad intervenire in soccorso ai migranti, ben oltre il limite territoriale della nostra Search and Rescue Region a sud di Lampedusa. Il conflitto internazionale in atto fra Malta e Italia sulla delimitazione della SRR (prevista dalla Convenzione di Amburgo), ben noto ai competenti organismi internazionali, non ha ancora trovato soluzione a causa dell'inezia delle istituzioni internazionali che sembrano non curarsene. Il nostro Club - conclude il presidente Cilea, nell'auspicare la più ampia partecipazione - nello solco dell'azione umanitaria e spirito di servizio del Rotary, che svolge in tutto il mondo con gli oltre 1200mila rotariani, ha voluto organizzare questo evento proprio nella Locride, luogo di approdo, agognato di migliaia di disperati, vittime della fame, della sete, delle persecuzioni e dello sfruttamento, tentano di fuggire dalle piaghe che il benessere del mondo “civile” ha inflitto sulla pelle degli ”ultimi”. Walter Scerbo 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 29 Parlando di... ATTUALITÀ Allegri Taddeo e Bunny A.A.A. Abbronzatissimo Fer Abbracciati Sagra del Vino 2013: non si vive di solo pane! Arteedintorni... di Domenico Spanò Affaticato Summit culinari Vedo doppio...che bambole! Natino Chirico e i segni colorati di vita L'Arte pittorica di Natino Chirico è un insieme di magnetiche emozioni visive, esperienze e sperimentazioni artistiche che portano il marchio dell'eccellente arte e genialità “Made in Italy” in tutto il mondo. Nato a Reggio Calabria in terra arida ed ostica, dal quale però sa cogliere ed assorbire la magnificenza dei colori primari naturali che trova intorno al suo luogo natio: il blu intenso del mare Ionio, il giallo del sole cocente del Sud, il verde delle fitte foreste aspromontane e il rosso della passione e del calore della gente di Calabria. La sua formazione si divide tra gli studi di Architettura e l'Accademia delle Belle Arti tra Reggio Calabria, Milano e infine Roma. Nel 1976 inizia la breve avventura dell'attività didattica insegnando figura disegnata presso il Liceo Artistico di Brera a Milano. Natino Chirico non è personaggio convenzionale ma tutto estro e genialità; dedica tutta la sua anima e il suo corpo all'attività pittorica facendone pienamente una ragione di vita. Durante gli anni '70/'80 espone le sue opere nelle principali rassegne d'arte contemporanea dislocate in lungo e in largo su tutto lo stivale. Sin dai primi anni di attività le sue opere vengono esportate all'estero nelle maggiori gallerie d'arte delle più importanti città del mondo: Parigi, Berlino, Praga, Mosca, Bruxelles, New York, S. Francisco. Persona eclettica costituita da mille sfumature di colori forti e intensi, senza mezzi toni. La sua sperimentazione passa dall'esperienza nell'ideazione di disegni di tessuti per la collaborazione artistica con gli stilisti Gianni Versace e Ken Scott, alla passione e la pratica dell'ideazione Architettonica, al Design e alla Grafica. Discipline che hanno a suo modo completato l'artista e arricchito l'uomo. Oggi il mondo artistico di Natino Chirico è fatto di tanto colore, materia, schizzi, gocce, forme e sagome. Tutto ciò che viene coperto dai sui schizzi colorati diviene opera d'arte. Precursore di una tecnica artistica innovativa ed essenziale dove il colore e la materia sono i principi dominanti per descrivere e raccontare ciò che l'artista semplicemente ci suggerisce sottovoce coi sui segni. Le sue opere sprigionano vitalità, movimento, energia, pur se apparentemente composte da semplici forme o emblematiche sagome. Osservare le sue opere è generare un movimento cinematico dal quale si entra nel tun- nel della libera immaginazione dove tutto è permesso tranne che la staticità. Ogni schizzo, ogni tratto tagliente di colore definisce magistralmente la perfezione dell'immagine nella propria mente. Ogni sagoma prende vita e movimento come se realmente volesse uscire dal fondo del quadro nel quale è immortalata. Tutti questi espedienti artistici sono presenti nelle opere attuali e successive agli anni '90 riconducibili alla raccolta delle celebri opere de “I Miti del Cinema”. Sagome di personaggi illustri quali Charlie Chaplin, Totò, Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Pasolini, Massimo Troisi, Sofia Loren, Anna Magnani, che hanno fatto la storia del cinema. Opere che racchiudono intuizione, sintesi, raffinatezza ed evocazione. Pezzi di pellicola, fotogrammi storici del cinema che sono rimasti nell'immaginario collettivo. Come pur anche i personaggi della storia o della narrativa come Don Chisciotte e Sancho Panza (Gli Invincibili). Il simbolo e l'emblema di queste opere sono senza dubbio la vitalità e l'energia che sprigionano le sagome divertenti, bizzarre, ironiche, delicate e tenere di Charlie Chaplin, il famoso ed unico Charlotte. L'uomo con la bombetta in testa e il suo bastone arcuato. Natino Chirico lo rappresenta con segni colorati che ne ridanno vita, emozione; ne crea un legame profondo e intimo con questo soggetto a tal punto da immedesimarsi pienamente poiché summa di ironia, genialità, DOMENICA sensibilità. Rivoluzionario e moderno. Proprio come il suo creatore pittorico. Natino Chirico esporrà le sue opere a Novembre al prossimo Festival Internazionale del Film di Roma presso lo spazio Tirsò. 04 AGOSTO 2013 LA RIVIERA 30 la Riviera rraro e Ferreri Siderno, Carnevale 1953: Ciccio Frascà, Mimmo Massimino,Ciccio Coluccio, Domenico Caridi,Mario Sgotto e il cane Pippo Money Man Messaggi nel Sotto la stessa bandiera??? tempo di Daniela Ferraro La leggenda del pozzoleo Inerpicata su una rupe da dove domina la valle verdeggiante interrotta dal tortuoso fluire del fiume Neto, Santa Severina (Crotone), la Siberene degli Enotri, con il superbo castello, le chiese, un passato tumultuoso che ha visto succedersi sul suo suolo Greci, Romani, Arabi, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, è anche sede di forti suggestioni dovute alle leggende intessute nei secoli dalla fantasia popolare e alimentate dalla fede nei miracoli. Immettendoci sulla via che sale verso Piazza Campo, ci viene incontro sulla destra la chiesa di Santa Filomena (o di Pozzoleo), vero gioiello dell'architettura bizantina nella ricercatezza delle decorazioni dei portali, nella cupola con colonnine dai capitelli finemente decorati a motivi vegetali che le imprimono un gradevole sapore orientale. E davanti all'arco del portone d'ingresso, ecco la sua leggenda tingersi di realtà mentre respiriamo quella fede che tutto cementa e tramanda ai posteri… “ Era Filomena una semplice donna del popolo, fortemente devota quanto lavoratrice dovendo, da sola, accudire il figlioletto di 4 anni. Le sue giornate trascorrevano uguali tra l'acqua da prendere alla fontana, l'alternanza tra il lavoro di casa e quello dei campi, la devota frequenza della piccola chiesa del paese finché una mattina, al rientro dalla Messa, non trovò il bambino nel suo letto. Inutile l'affannoso richiamo dal cortile alle stradicciole del paese, la disperata ricerca lungo fossi e burroni finché la pietà della gente non la costrinse a tornare a casa, le vesti lacere, gli occhi sbarrati, la voce ormai ridotta ad un rauco lamento. Ed ecco levarsi all'improvviso una vocina dal pozzo:” Mamma, sono qui, la Madonna mi ha salvato!” Il bambino era incolume: sorrideva dal fondo salmastro saldamente ancorato ad un quadro raffigurante la Madonna! Per tale motivo, venuta a morte, Filomena chiese che al posto della sua casa si ergesse la chiesa che poi da lei avrebbe assunto il nome e dove tuttora la gente confluisce da ogni dove, nei momenti di difficoltà, fiduciosa nell'aiuto della Madonna del pozzo.” Tra moglie e marito... uno strano tipo Parole sante Loqui e Sproloqui di Filomena Cataldo L’anno che verrà Pico della Mirandola si sarebbe comportato diversamente, avendo com'è noto la facoltà di ricordare. Una buona memoria, insomma. Quanto basterebbe alla nostra classe politica per mettere in atto quelle quattro cosucce vendute nelle campagne elettorali. Eppure - evidentemente - qual- concorsi per posti vacanti; che si vada in pensione, non si percepisca lo stipendio ma non si possa neppure rientrare in servizio; che si incentivi la scolarità, ingrassando le classi, ma non si abbiano i soldi per l'edilizia scolastica; che si possa sostare in una barella nel corridoio di un ospedale per il diritto cosa non va. Trattasi di velocità eccessiva del messaggio o di bonarietà venduta a poco prezzo ed anche falsamente. Qualunque sia la natura di ciò che ci viene proposto, è certo che puzzi, come il migliore degli ospiti che si stabilisca in casa. Accade dunque che si abolisca l'IMU e si aumenti il costo dei libri di testo; che si innalzi l'età della pensione e si bandiscano alla cura e poi si muoia per mancanza di personale; che si venga uccisi da un paziente instabile e poi si provveda a disporre la sicurezza … tutto, fortunatamente, in Italia pare essere direttamente proporzionale. E questo ci consola se non altro perché i nostri politici credono davvero in quello che dicono. E noi - doverosamente - crediamo di credere in quello che dicono. Auguroni di Buon Compleanno a Elisa Romeo di Locri per i suoi 19 anni da parte di papa Cosimo, mamma Marinella il tuo fratellino Nicola. Guarda il cielo con il suo manto di stelle chiudi gli occhi e pensa con il cuore la cosa che tieni di più al mondo. -Guarda di nuovo il cielo con il suo manto di stelle ma adesso guarda attentamente la luna chiudi gli occhi e sussurrando dici vorrei la cosa che il mio cuore dice. Così saprai davvero ciò che ami davvero. È ti auguriamo sempre che si avveri buon compleanno! Viste le tante richieste che giungono alla redazione per la pubblicazione di foto di auguri, non riuscendo ad accontentare tutti, ricordiamo ai nostri lettori che le foto sono a pagamento I vincitori del concorso Miss e Mister bimbo, organizzato da Antonio Ferreri DOMENICA 04 AGOSTO 2013 LA RIVIERA 31