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La psicologia del giudicare - Scuola Superiore Magistratura

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La psicologia del giudicare - Scuola Superiore Magistratura
La psicologia del giudicare
Cod.: P15024
Date: 15-17 aprile 2015
Responsabili del corso: Ernesto Aghina, Giovanna Ichino e Raffaele Sabato
Esperto formatore: Patrizia Catellani
Presentazione
Il corso rappresenta un appuntamento formativo “generalista” molto sollecitato dai
magistrati sia civili che penali, completato già nel 2014 da un corso “specialistico”
relativo alle problematiche penalistiche e, quest’anno, da altro relativo agli aspetti
psicologici dei procedimenti civilistici in materia di famiglia e minori. Si tratteranno
gli aspetti psicologici del ragionamento e dei processi decisionali (con riflessioni
sulle percezioni e sui criteri valutativi rispetto a fatti e persone cui il giudice, pur
nella sua terzietà e imparzialità, è sottoposto, in relazione alla sua dimensione
personale, e talvolta emozionale; la gestione dei gruppi e l’interazione nei collegi); la
psicologia della testimonianza (con riferimento ai temi del ricordo e dell’oblio); le
modalità di gestione delle situazioni psicologicamente gravose cui è sottoposto il
magistrato (esposizione allo scrutinio pubblico, trattazione di questioni
emotivamente pesanti, aggressioni da parte degli utenti la giustizia) nel quadro di
tutela per il benessere dello stesso in cui esse dovrebbero essere affrontate.
Mercoledì 15 aprile 2015
ore 15,00
Presentazione del corso
a cura di Patrizia Catellani, ordinario di Psicologia sociale, Università Cattolica di
Milano, esperto formatore della SSM, nonché dei responsabili del corso
ore 15,15
La psicologia del giudizio
Vittorio Girotto, ordinario di Psicologia del pensiero, Università Iuav di Venezia
ore 16,20
dibattito
Questioni proposte ai partecipanti per il dibattito:
-
-
Esistono errori sistematici nei giudizi di giudici esperti (dove per "errori
sistematici" si intendono quelli prodotti dal normale funzionamento dei
processi cognitivi e non quelli prodotti da fattori quali pregiudizi e preferenze
individuali)?
L’ordine in cui i giudici ricevono le informazioni (rilevanti e non rilevanti) circa
un dato caso può influenzare le loro scelte?
La riduzione di risorse psico-fisiche gioca un qualche ruolo nel giudizio dei
giudici?
Esistono rimedi efficaci per gli errori sistematici?
ore 16,40 Strategie psicologiche del ragionamento del giudice
Rino Rumiati, ordinario di Psicologia cognitiva, Università di Padova
ore 17,40
dibattito
Questioni proposte ai partecipanti per il dibattito:
-
Dalla ragione alle illusioni cognitive
Le determinanti e gli effetti della “tunnel vision”
Che cosa può indurre i giudici a fare attribuzioni distorte?
I giudici come tutti gli individui ricorrono all’intuizione tralasciando una
condotta razionale ?
I giudici sono condizionati dal modo con cui si rappresentano le informazioni?
Perché usare il ragionamento controfattuale? E perché lo usano i giudici
esperti?
Che effetti producono i biases egocentrici?
Effetti e difetti nelle decisioni collegiali
Emozioni e razionalità
Emozioni e ricerca del proprio benessere
ore 18,00
fine dei lavori
Giovedì 16 aprile 2015
ore 9,15
La memoria del testimone
Giuseppe Sartori, ordinario
Università di Padova
ore 10,20
di
Neuropsicologia
dibattito
Questioni proposte ai partecipanti per il dibattito:
e
psicopatologia
forense,
-
-
come funziona la memoria: l’attenzione, le sensazioni, la selezione, l’oblio,
l’elaborazione e la ricostruzione, il ricordo erroneo;
la memoria a breve termine e a lungo termine;
norme in tema di esclusione e/o attendibilità e nozioni scientifiche circa il
“miglior teste” (parenti, interessati, la stessa parte in causa);
l’interrogazione della persona informata: tecniche “legittime”, tecniche
“manipolative”; quali tecniche per la polizia, l’avvocato nelle indagini
difensive, il p.m. e il giudice (penale e civile); il ruolo della deontologia e
proposte sul tema;
l’atteggiamento del magistrato durante l’ascolto (in particolare, l’ascolto dei
soggetti deboli);
il teste mendace: tecniche di riconoscimento; il supporto (futuro) delle
neuroscienze;
la verbalizzazione in assenza di video o fonoregistrazione; l’esigenza di
descrivere comportamenti non verbali.
ore 11,00
ore 11,20
pausa
Il benessere psicologico del magistrato tra rischio professionale e
“sicurezza sul lavoro”
Giuseppe Scaratti, ordinario di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni,
Università Cattolica di Milano
ore 12,20
dibattito
Questioni proposte ai partecipanti per il dibattito:
- Benessere psicologico e “sicurezza sul lavoro”
- Le dimensioni psico-sociali e soggettive in gioco
- Come promuovere una cultura della sicurezza
- Come costruire nuove pratiche lavorative
- Le sindromi di “burnout” e i fenomeni di “insensibilizzazione”
- La specificità del magistrato
- Quali supporti al giudice
ore 13,00
ore 14,00
pranzo
Gruppi di lavoro con “giochi” psicologici
Divisione in tre gruppi, sulla base delle opzioni tematiche dei partecipanti al corso,
nei quali si svilupperanno, anche con la tecnica dell’analisi di casi e/o giochi di
ruolo, le seguenti aree di approfondimento delle tematiche delle relazioni
introduttive:
a) La memoria del testimone
Coordinatore:
Giuseppe Sartori, ordinario
Università di Padova
di
Neuropsicologia
e
b) Strategie psicologiche del ragionamento del giudice
psicopatologia
forense,
Coordinatore:
Rino Rumiati, ordinario di Psicologia cognitiva, Università di Padova
c) “Stress management” nel lavoro giudiziario
Coordinatore:
Giuseppe Scaratti, ordinario di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni,
Università Cattolica di Milano
ore 16,45
fine dei lavori
Venerdì 17 aprile 2015
ore 9,15
La psicologia del giudice e l’ottica del difensore: esame di casi
Antonio Forza, avvocato del foro di Venezia
Luigi Lanza, già consigliere della Corte di cassazione
ore 10,20
dibattito
ore 11,00
pausa
ore 11,20
Ragionamento deduttivo, induttivo e abduttivo
Paolo Cherubini, ordinario di Psicologia del pensiero e dei processi decisionali,
Università di Milano Bicocca
ore 12,20
dibattito
ore 13,00
pranzo e chiusura dei lavori
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