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Il finto buono
Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/03 art. 1 - comma 1 - Verona CMP numero 41 DICEMBRE 2014 € 3,50 Svizzera CT. CHF. 12,50 IERI R V E L Correre per forza 2 poster IPPOPOTAMO Il finto buono petCLUB PESCI: CICLIDI Forme e colori dei campioni dell’evoluzione LAB Soccorri gli animali selvatici in città INTERVISTA liani I “papà” ita dello O SPINOSAUR le agine p e il giornal gli i t t u li ma t a a i m h i c an per Business Manager Paola Calza Coordinamento Tecnico Valter Martin pag. In BIANCO NERO Le tranquille avventure di Lipo pag. pag. 12 INTERVISTA ippopotamo 56 autori 66 pag. 48 Volete scriverci, fare una domanda sugli animali o mandarci una foto dei vostri quattrozampe? Ecco l’indirizzo: [email protected] Foto di copertina: Marsel van Oosten / squiver.com Irascibile adozioni lettori Publisher magazine Elena Bottaro Direttore del personale e affari legali Lucio Ricci Direttore controllo di gestione Paolo Cescatti Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica sono riservati. Il materiale ricevuto e non richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito. Stampa: Nuovo Istituto Italiano Arti Grafiche Arvato - Via Zanica, 92 - 24126 Bergamo. Pubblicità: Mediamond S.p.A. - Sede centrale: Palazzo Cellini - Milano Due 20090 Segrate (MI) Telefono 02/21025917 - Mail [email protected] Servizio abbonamenti: www.abbonamenti.it/gruner Servizio collezionisti: I numeri arretrati possono essere richiesti direttamente alla propria edicola, al doppio del prezzo di copertina per la copia semplice e al prezzo di copertina maggiorato di € 4,00 per la copia con allegato (DVD, libro, CD, gadget). La disponibilità è limitata agli ultimi 18 mesi per le copie semplici e agli ultimi 6 mesi per le copie con allegato, salvo esaurimento scorte. Per informazioni: tel. 199 162 171 (il costo della telefonata è di 14,25 centesimi al minuto iva inclusa). Fax 02/95970342. E-mail [email protected] Garanzia di riservatezza per gli abbonati: L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 D. leg. 196/2003 scrivendo a: Press-Di srl Ufficio Privacy – Via Mondadori, 1 – 20090 Segrate (MI). E-mail: [email protected]. Codice ISSN 2239-6993 petCLUB FOTO 20 54 Amministratore delegato e Chief operating officer Roberto De Melgazzi L’editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare. Sua Maestà lo SPINOSAURO COPERTINA mondo DOSSIER Correre per forza 11 42 Il gobbo rugginoso racconta... RUBRICHE 4 & Focus Wild: Pubblicazione registrata al Tribunale di Milano, 344 del 27/06/11. STORIA VERA 22 Direttore responsabile Vittorio Emanuele Orlando Redazione Chiara Borelli (coordinamento, vicecaposervizio) Ufficio fotografico Lara Perego Ufficio grafico Silvia Santinelli (vicecaposervizio) Segretaria di redazione Daniela Pompili Progetto editoriale Chiara Borelli Progetto grafico Silvia Santinelli Hanno collaborato a questo numero: Alessio Arbuatti, Cristiana Barzaghi, Franco Capone, Claudia Fachinetti, Francesco Orsenigo, Piero Papa, Dunia Rahwan, Francesco Tomasinelli pag. pag. Gruner+Jahr/Mondadori S.p.A. via Battistotti Sassi 11/A - 20133 Milano Forze della natura Notizie, test, consigli, cose da fare, storie vere. Tutto dedicato a cani, gatti, conigli & Co. IN PROFONDITÀ I pesci della famiglia dei ciclidi, maestri dell’evoluzione LAB Pronto soccorso uccelli: le cose da fare e quelle da evitare pag. 58 pag. 32 pag. 26 LIPO Le placide avventure di un ippopotamo rosa di Ale Giorgini 11 DOSSIER Eleganti, slanciati, quasi principeschi, pochi sanno che in molti Paesi del mondo, Europa compresa, ad alcune razze di levriero è riservato un trattamento crudele. Sfruttati per la caccia oppure nelle corse legate al gioco d’azzardo, sono vittime ogni anno di un vero e proprio sterminio. Anche in Italia c’è chi lotta per salvarli. 12 Shutterstock / Racing greyhounds I PIÙ SFORTUNATI Le razze più colpite sono i greyhound, i levrieri da corsa impiegati nei cinodromi, i lurcher, usati nelle zone rurali del Regno Unito e dell’Irlanda dai “travellers” (gli zingari) per la caccia, e i galgo, impiegati in Spagna dai galgueros per l’attività venatoria. Si stima che ogni anno, dopo una vita infelice, tra Irlanda, Regno Unito e Spagna vengano uccisi 70.000 levrieri. In Irlanda, per esempio, i levrieri non sono considerati animali d’affezione ma beni agricoli. Qui, dove il fenomeno del greyhound racing (corsa con i “grey”) raggiunge il culmine, i cinodromi rappresentano una fetta importante dell’economia del Paese e i grey hanno gli stessi diritti… di un trattore. Nel Regno Unito la situazione è leggermente migliore, perché le associazioni antiracing sono più numerose e potenti e una parte dell’opinione pubblica è contraria all’industria delle corse. Ma, sebbene esistano leggi che dovrebbero garantire ai levrieri gli stessi diritti degli altri pet, in realtà questi animali sono trattati come beni commerciali. Il business del greyhound racing è presente anche negli Stati Uniti, in Australia, a Macao, in Messico, Nuova Zelanda e Vietnam. Corrererza o f r pe di Dunia Rahwan Sopra, levrieri costretti a correre in un cinodromo; sono chiamati figli del vento per le incredibili prestazioni nella corsa. La loro, però, è una vita di sofferenza, dove non c’è spazio per i sentimenti: sono solo macchine da soldi. EMPICS Sport/Olycom O A IT T CUOR DR MONDO Ricerche scientifiche, notizie, cronaca da ogni parte del pianeta a cura di Cristiana Barzaghi Operazione E L Gli inseparabili Mr G e Jellybean USA Quando la capra Mr G e l’asino Jellybean sono stati portati via, in pessime condizioni, dalla casa dove vivevano, hanno trovato una nuova sistemazione in due ricoveri per animali diversi. Non si era però tenuto conto dell’amicizia che, oltre a non avere razza, non ha nemmeno barriere di specie. Da un giorno all’altro, Mr G ha smesso di mangiare e se ne rimaneva tutto solo, sdraiato in un angolo della stalla. Lo staff del ricovero californiano Animal Place, preoccupatissimo, gli ha fatto ogni sorta di esami dai quali è risultato del tutto sano: era semplicemente depresso per la perdita del suo inseparabile amico. Dopo 6 giorni di digiuno, un volontario ha deciso di riportare Jellybean da Mr G, sperando in un miracolo. L’incontro ha avuto l’effetto sperato: la capra si è alzata appena ha sentito il rumore degli zoccoli dell’amico asino, è corsa verso di lui e l’ha annusato e festeggiato... infine si è messa a mangiare assieme al suo fedele compagno (per il video scrivete su Youtube le parole “jellybean” e “mr G”). CINCILLÀ ssionevole ti grazie al compa ali erano lva sa i at st no cillà so . Gli anim USA Ben 420 cin Simon, il creatore dei Simpson lifornia: l’anziana m Ca Sa lla di de to to interven , allevamen rsi dell’impianto oni orribili in un izi za az nd ar co sb in ti di ni nu te an ato 3 r ov tr pe o se at es a cerc non av proprietaria avev a quindi fatto sapere che, se ioè con (c ne io uz oc tr ev et Av i tramite el al im .000 senza riuscirvi. an i 50 gl r o pe cis to rebbe uc llevamen un acquirente, av ). Sam non solo ha rilevato l’a 0.000 dollari 10 trica una scossa elet 00 euro) ma ha anche donato é .0 gli animali finch de 40 pi si cu ua (q oc ri si lla hé do rc TA pe PE ty cie ne man So ssociazio alla San Diego Hu rsone disposte ad adottarli. L’a si batte per il pe e ch no , an s) er al ov im non tr tment of An ea Tr esta l ca hi Et m e ncato Sa in qu (People for th animali, ha affia i fa gl ni de an ico e et du to ta agnostica trattamen Simon è stata di lora ha devoluto vari al battaglia. A Sam Da . ro nc ne zata di ca e - dalla protezio una forma avan ich op tr an fil e us ca a lie ri ig m lla fa do a di anitari milioni imali agli aiuti um dei diritti degli an impegna in prima persona. i si disagiate - in cu ... e dopo! Dalle gabbiette dell’allevamento alle cure dei nuovi padroni. prima... 20 PETA (3) Ecocanile REPUBBLICA DOMINICANA L’idea arriva da Santo Domingo, dove un gruppo di studenti del Colectivo Revark ha deciso di aiutare il progetto Ghetto2Garden: l’idea è quella di trasferire gli 80 cani e 13 gatti di un rifugio della città di La Yuca su un terreno lì vicino, dove avranno più spazio e un luogo tranquillo e sicuro in cui vivere. La nuova costruzione che ospiterà i randagi sarà tutta in materiale riciclato: MR G JELLYBEAN INDONESIA Killer o vampiro, così è soprannominato questo scoiattolo del Borneo (Rheithrosciurus macrotis): secondo una leggenda, l’animale si apposta sui rami degli alberi e da lì si lancia sul dorso dei muntjac (piccoli cervi), li morde alla giugulare e quando muoiono dissanguati ne divora cuore, fegato e contenuto dello stomaco. Leggende a parte, questa specie di scoiattolo è molto grande (è alto ben 35 cm) e aggressiva: morde facilmente, anche se la sua dieta è a base di semi, frutta e insetti. La sua caratteristica più stupefacente, però, è la coda: enorme, grande quasi una volta e mezzo il resto dell’animale, tanto da farne una specie da record. Ma a cosa può servire una coda così? Gli studiosi hanno escluso che venga usata per scaldarsi, mantenere l’equilibrio o farsi belli con le femmine; sono più propensi a ipotizzare una funzione di difesa. Il nemico principale di questo scoiattolo è il leopardo nebuloso: quando il felino lo attacca, la coda serve a confondere il predatore – oscurando il corpo dello scoiattolo o diventando il bersaglio principale del leopardo, lasciando allo scoiattolo una chance di fuga. 53 mesi a curare le le cucce usando contenitori per il trasporto dei liquidi, opportunamente modificate, mentre il tetto consisterà in un pannello fotovoltaico che produrrà energia per luce e riscaldamento. Per la costruzione dei pannelli solari, agli studenti dell’Università Dominicana sono venuti in aiuto dei volontari della Humboldt State University (California, Usa). Giovani e tecnologia uniti per una nobile causa! GHETTO2GARDEN (2) La coda dello scoiattolo killer ngiare! uova senza mai ma OLPO LA COVA RECORD DEL P I resti delle uova: i! i piccoli sono uscit USA Durante una missione nel Pacifico, un sottomarino robot del Monterey Bay Aquarium Research Institute filmò una femmina di polpo (“Graneledone boreopacifica”) che proteggeva coi tentacoli le sue uova attaccate a una roccia a 1.400 metri di profondità. Il team di ricercatori cominciò a seguire il destino del polpo e delle sue uova: per 4 anni e mezzo il sottomarino visitò regolarmente il sito, e mai una volta trovò le uova incustodite: la femmina era sempre lì, immobile. Provarono a offrirle del cibo, ma lei lo rifiutò, né si interessò mai ai granchi che le giravano attorno: in un’altra situazione sarebbero stati un boccone prelibato ma in quel frangente rappresentavano una minaccia per le uova. Finché un giorno le uova furono trovate schiuse, e del polpo nemmeno l’ombra. I ricercatori pensano che la madre si sia sacrificata con un estremo digiuno per il bene della prole. Mark Taylor / naturepl.com/Contrasto Ti ho trovato, esci di lì! Due micini impegnatissimi a... giocare. È un “allenamento” fondamentale per quando saranno grandi e dovranno (o meglio dovrebbero, visto che questi sono gatti domestici) cacciare per procurarsi il cibo. INCONTRI Cristiano dal Sasso e Simone Maganuco, paleontologi del Museo di storia naturale di Milano, hanno partecipato alla ricostruzione dell’intero scheletro del più grande predatore mai comparso sulla Terra Abbiamo chiesto a Cristiano dal Sasso e Simone Maganuco, autori dello studio S. Maganuco assieme a Paul Sereno e Nizar Ibrahim dell’Università di Chicago, e Samir Zhouri, dell’Università di Casablanca, di spiegarci come sono arrivati a questa sorprendente descrizione. Cristiano dal Sasso è conosciuto tra gli studiosi di dinosauri per la scoperta di Ciro (Scipionyx samniticus), il primo dinosauro italiano, e la descrizione, per la prima volta, di parti molli (come fegato e intestino) in un dinosauro. Simone Maganuco ha collaborato allo studio di Ciro ed è uno dei creatori della mostra “Dinosauri in carne e ossa” che, con modelli iperrealistici di varie specie, fa tappa in diverse località italiane. SIMONE MAGANUCO CRISTIANO DAL SASSO Chi erano i teropodi? L. Bignami 42 I teropodi erano dinosauri carnivori bipedi, ben diversi dai sauropodi, erbivori a 4 zampe. Fra i teropodi c’erano per esempio tirannosauri, allosauri e specie di taglia minore come il Velociraptor, fino a forme delle dimensioni di un tacchino. Proprio fra loro si verificò il passaggio da dinosauri non aviari ad aviari. drago nel Sichuan (la leggenda di questi animali fantastici può davvero derivare da ritrovamenti di dinosauri fossili nell’antichità). Perché lo spinosauro oggi descritto con rigore scientifico da un gruppo di paleontologi italiani e stranieri (il lavoro è stato presentato sulla prestigiosa rivista Science) sembra un leggendario drago d’acqua, dal momento che unisce caratteristiche tanto diverse da risultare l’unico esempio finora noto di di Franco Capone dinosauro semiacquatico. Dorso a vela, muso da coccodrillo, lungo collo, coda flessibile per nuotare, zampe corte e piedi da uccello di palude. Insomma, un esperimento estremo e ardito nell’evoluzione dei dinosauri. Non solo: con i suoi 15 metri di lunghezza è il più grande dinosauro predatore finora conosciuto. Batte di 2 metri il T. Rex. L a vostra descrizione presenta un animale a cavallo fra la realtà e la fantasia: ci illustrate i suoi principali caratteri e come siete arrivati a determinarli? Lo Spinosaurus aegyptiacus, questo il suo nome scientifico, era già stato descritto come specie, ma mancava il ritrovamento di alcune parti anatomiche per realizzare il puzzle. Aveva una grande vela, costituita da pelle spessa sostenuta da lunghe spine dorsali, da cui lo spinosauro ha preso il nome. Abbiamo visto, in sezione al microscopio elettronico a scansione, che le grandi spine vertebrali hanno pochi vasi sanguigni, il che esclude che la vela avesse funzione di radiatore per accumulare calore. Serviva invece a rendere visibile il predatore anche da lontano, a scopo territoriale; o per segnalare ad altri individui che il territorio di caccia era occupato, o per rendersi visibile all’altro sesso per l’accoppiamento. Questa densità ossea si riscontra in tutto il corpo dell’animale che, appartenendo al gruppo dei teropodi, avrebbe dovuto mostrare ossa con cavità. La densità ossea si ritrova in altri animali adattati all’ambiente acquatico come i pinguini reali, che essendo uccelli sono imparentati con i dinosauri teropodi e all’origine avevano ossa cave, ma anche in foche e cetacei. Le Confronto dimensionale tra alcuni dinosauri teropodi di grande taglia. Da sinistra, individui adulti di Spinosaurus, Giganotosaurus, Tyrannosaurus e Suchomimus. C. Dal Sasso dorsale emergeva dal fiume come un’isola che cambiava posizione. Si nutriva di pesci, ma era pronto ad attaccare animali terrestri sulla riva, mostrando il suo enorme corpo da chimera. Noi della specie Homo sapiens, 97 milioni di anni fa non c’eravamo, altrimenti avremmo visto un “drago”. E forse aveva ragione il saggio cinese del III secolo a.C. Chang Qu, che scrisse della scoperta di un fossile di D. Bonadonna Prehistoric Minds La sua vela L’anello di re Salomone di Konrad Lorenz AUTORI Illustrazione di Sara Migneco (…) Dopo alcune settiman e Bully mutò atteggiamento nei riguard i del gattino. le due bestie Forse i suoi sentimenti cambiarono all’improvviso, o forse l’avvicinamento fra un giorno, , quando che si era preparato gradualmente durante la mia assenza; fatto sta poi sdegnato, Thomas invitò giocosamente il cane a inseguirlo, io vidi, dapprima stupito e il divano. che Bully si lanciava furiosamente all’inseguimento del gatto, scomparso sotto ssa testa ficcata sotto Il cane rimase lì con la gro ndo irato reagiva soltanto agita ad mo hia ric o mi al e e, bil il mo di coda. (...) vivacemente il suo moncone mio comando e si allontanò Quando finalmente Bully obbedì al e un proiettile, si avventò sul cane dal divano, Thomas schizzò fuori com a e con l’altra al viso, e, storcendo colpendolo con una zampa alla nuc derlo alla gola dal di sotto. Le due a fatica la piccola testa, tentò di mor resenta il quadro di Wilhelm Kuhnert, che rapp bestie facevano venire in mente un o. gesto micidiale contro un bufalo cafr leone nell’atto di compiere lo stesso E ora accadde l’incredibile: Bully aderì immediatamente al gioco e recitò in modo convincente la parte della vittima, stramazzando pesantemente in avanti, fingendo di cedere alle zampine del gatto, rotolandosi sulla schiena e rantolando come sa fare soltanto un allegro bulldog o un bufalo che venga realmente ammazzato. Quando ne ebbe abbastanza di farsi ammazzare, Bully prese a sua volta l’iniziativa, saltando addosso al gatto e incominciando a scrollarlo. Questi fuggì, e facendo una capriola sulla nuca, si lasciò raggiungere dal cane dopo pochi metri; e allora ebbe inizio uno dei più deliziosi giochi fra animali cui mi sia capitato di assistere. 66 Era affascinante il contrasto tra il corpo del cane, nero e lucente, massiccio, traboc cante di muscolosa energia, e quello delicato, flessuoso, grigio tigrato del gattino. (...)