Speso mezzo milione per un anestetico pericoloso da usare
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Speso mezzo milione per un anestetico pericoloso da usare
Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a 503*/0 $30/"$" la Repubblica 4"#"50 /07&.#3& 1JBOFUB4BOJUË 7** 1&34"1&3/&%*1*Ä "MUSFOPUJ[JFFJNNBHJOJ TVUPSJOPSFQVCCMJDBJU 4QFTPNF[[PNJMJPOF QFSVOBOFTUFUJDP QFSJDPMPTPEBVTBSF .PMJOFUUFQFSEFJMSJDPSTPTVMQSPEPUUPQFSMFTBMFPQFSBUPSJF 1PJMBDDPSEPDPOMB[JFOEBQFSNPEJGJDBSFMBDPOGF[JPOF 4"3"453*110-* -&5"11& -"("3" μTUBUBCBOEJUBEBMMB 'FEFSB[JPOFQFS $JUUËEFMMB4BMVUF"TM 5PF5P-F 'FEFSB[JPOJJEFBUF EB1BPMP.POGFSJOP TPOPDBODFMMBUFNB BMDVOFQSBUJDIFTPOP BOEBUFBWBOUJ -"41&4" MBHBSBQSFWFEFWBMB GPSOJUVSBEJ BOFTUFUJDPQFSEVF MPUUJNBRVFMMP JOUFSFTTBUPFSBJM MPUUPQFSVOWBMPSF EJNJMBFVSPQFS EVFBOOJ*HMBDPOJ PSEJOBUJTPOP -"$$03%0 *FSJVOJODPOUSPDPO MB#BYUFSDIFIB WJOUPJMSJDPSTPIB QFSNFTTPVOJOUFTB QFSMBNFTTBJO TJDVSF[[BEFJGMBDPOJ &UVUUJJEJSFUUPSJ IBOOPSDFWVUP OPSNFEJVUJMJ[[P *-%*3&5503& * nuovi flaconi di anestetico - un lotto di 8.210 della Baxter, una spesa di 565mila euro per due anni - sono arrivati in terapia intensiva, nelle sale operatorie e nella radiologia interventistica della Città della Salute (ma la gara comprendeva anche l’Asl To1 e la To5) e subito il personale ha segnalato il problema: quel prodotto - sevoflurano - non garantisce la sicurezza perchè non prevede un sistema di chiusura sicuro come quelli normalmente in uso e che finora non hanno mai dato alcun problema. Se il gas fuoriesce, o se la boccetta cade, il rischio per la salute dei lavoratori è elevato, considerato che il prodotto ha un alto livello di tossicità. La Cgil lancia l’allarme: «In due casi siamo andati ad un passo da un incidente – dice il responsabile aziendale Francesco Cartellà – si sono verificati microversamenti di anestetico in una radiologia interventistica e in una sala operatoria. Nulla di grave per fortuna, ma il rischio per il personale è alto». Il datore di lavoro, incalza la Cgil «ha l’obbligo di tutelare la sicurezza dei lavoratori e deve scegliere il prodotto più sicuro. Si tenga conto che la stessa Baxter in altri -"/&45&5*$0 *GMBDPOJOPOTPOP TJDVSJQFSJM QFSTPOBMF *MDBTPBQFSUP EBMMB$HJM -"%&(6".&/50 (JBOQBPMP;BOFUUBEJSFUUPSFHFOFSBMFEJ $JUUËEFMMB4BMVUFi"TQFUUJBNPMFQPTTJCJMJ JOOPWB[JPOJUFDPOMPHJDIFEFMMB[JFOEBw Come uscirne? In un incontro che si è svolto ieri mattina fra la direzione della Città della Salute, il responsabile della sicurezza e la Baxter si è trovato un accordo perchè sia la farmacia aziendale, con costi sostenuti dalla Baxter, a provvedere al montaggio degli adattatori che possono garnatire la sicurezza. «Nel frattempo - spiega il direttore generale Gianpaolo Zanetta - si attendono le possibili innovazioni tecnologiche della ditta». Se l’intesa non fosse stata chiusa, chiarisce il direttore «sarebbe stato in ogni caso inevitabile ritirare il prodotto e la società avrebbe dovuto assumersi le responsabilità». Nel frattempo, una lettera deil responsabile della sicurezza Pier Luigi Pavanelli indirizzata a tutti i direttori della Città della Salute indica le regole da seguire: evitare qualsiasi tipo di manovra aggiuntiva all’interno delle sale operatorie e predisporre le procedure di preparazione in massima sicurezza. Con controlli periodi- ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" -*/5&37*45"."3*0.03*/003%*/"3*0%*$)*363(*""--6/*7&34*5® $BSUFMMË$HJM MBODJBMBMMBSNF*O EVFDBTJTJBNPBOEBUJBVOQBTTP EBVOJODJEFOUF$PTÖJMQFSTPOBMF TBOJUBSJPOPOÒQSPUFUUPw i/FMMFHBSFOPOWJODFQJáMBRVBMJUËw % degli ospedali alle sale operatorie, quello delle gare per le forniture sanitarie è un tema molto sentito anche dai medici. «Quelle forniture sono gli strumenti che poi noi utilizziamo in sala operatoria. Adesso quel che preoccupa è che si sono invertite le priorità: una volta era la qualità che nelle gare aveva più peso, purtroppo negli ultimi anni sempre di più è il contrario»: Mario Morino è professore ordinario di Chirurgia all’Università, e direttore di dipartimento delle Molinette. Professore, come si svolgono le gare per le forniture mediche. I medici sono coinvolti o è solo un adempimento amministrativo? «Nelle commissioni di gara ci sono quasi sempre medici che portaALL’AMMINISTRAZIONE Paesi come il Giappone vende un prodotto diverso». La storia che ha portato in corsia il sevoflurano è di quelle che si ripetono spesso negli ospedali: si fa la gara, si valutano le offerte, si assegna la fornitura ad una ditta. Chi perde, nella stragrande maggioranza dei casi fa ricorso. Tempi lunghi, sia per l’iter burocratico sia per quello del Tribunale amministrativo. Il primo giudizio della commissione assegnava la fornitura alla società Abbvie srl, ma la Baxter ha presentato ricorso. Il Tar le ha dato ragione. Era andata così anche per l’Asl To3 (che comprava anche per Mauriziano e San Luigi). Quest’anno però il Consiglio di Stato ha dato ragione all’azienda, giudicando fondate le ragioni dell’Asl che aveva ritenuto il prodotto Baxter «molto scarso» proprio dal punto di vista della sicurezza. ci sia a livello ambientale che a livello di personale». Il bando per la Città della Salute era stato predisposto dalla Federazioni 1, che accorpava anche Asl To1 e To5 secondo gli obiettivi di risparmio auspicate da Paolo Monferino con la centralizzazione degli acquisti, una delle voci che l’attuale ministero della salute considera prioritaria per far calare ancora le spese della sanità. *-%0$&/5& .BSJP .BSJOP PSEJOBSJP EJ$IJSVSHJB BMMVOJWFSTJUË EJ5PSJOP no le competenze tecniche nella giuria che deve scegliere la fornitura, quindi incidenti da questo punto di vista dovrebbero essere scongiurati. Capita però che abbiano le mani legate e siano costretti a scegliere la fornitura molto ribassata perché il punteggio dell’offerta economica ha un peso tale che non è possibile muoversi in altra maniera». Questo, però, non produce necessariamente inefficienza. «Ci sono alcuni casi macroscopici che dimostrano il contrario. Le faccio l’esempio dei guanti di lattice: le forniture sono diventate via via sempre più scadenti, poiché non si tratta di un prodotto sofisticato, chi si occupa della fornitura cerca sempre di risparmiare. Se però lei parla con qualsiasi chirurgo delle Molinette le dirà la stessa cosa: sono così scadenti che se ne rompe un gran numero durante un solo intervento. E per essere sicuri di non tagliarci o bruciarci ne usiamo sempre due o siamo costretti a cambiarli più volte». I medici che sono in commissione non possono escludere i prodotti scadenti? «Non è semplice, il sistema è studiato per farla vincere la fornitura scadente. Il problema è che i direttori generali che spendono il denaro sono valutati sul breve periodo ma non è scontato che l’effetto sul lungo periodo sia di un reale risparmio. Neppure nelle gare su scala rePHJV gionale». ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" -*/*;*"5*7"1&3-"13*."70-5"$0/46-&/;&(3"56*5&"-4"/5"//" (JPSOBUBEFMMBHPQVOUVSBQPSUFBQFSUFBMMPTQFEBMF 1 ER la prima volta un ospe- dale apre le porte all’agopuntura. Per sapere se l’antica arte terapeutica della medicina cinese può essere efficace per quel mal di testa che non passa, per il dolore cronico, per quelli mestruali o per liberarsi dalla dipendenza da fumo, l’opportunità di chiarire tutti i dubbi è oggi. Nella giornata dedicata all’agopuntura che si celebra il 14 novembre in tutto il mondo (organizzata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici e dalla Fisa, la Federazione delle società di agopuntura),dalle 11 all’ospedale Sant’Anna si potrà avere un colloquio diretto e individuale con i medici. Chiun- que voglia sapere se l’agopuntura può essere indicata per una specifica patologia, avere informazioni sui trattamenti e sulla loro durata, può trovare tutte le risposte che cerca nell’Aula Delle Piane. Sono due le attività ambulatoriali della Città della Salute che la utilizzano: il servizio di agopuntura in ginecologia e ostetricia, che è pure centro di riferimento regionale, e il centro cefalee della donna. In Piemonte l’agopuntura è inserita nei livelli essenziali di assistenza e le terapie si possono fare nelle strutture pubbliche presentando una regolare impegnativa con il pagamento del ticket. Ogni anno, nei due centri si fanno 3500 sedute di agopuntura e di moxibustione, una tecnica che stimola i punti dell’agopuntura con il calore anziché con gli aghi. La crescita della ri- 0HOJBOOPTFEVUF OFJEVFDFOUSJDIF JNQJFHBOPMBOUJDB UFDOJDBNFEJDBDJOFTF -BNBDFMMFSJB#SBSEBEJ$BWPVS chiesta sale ogni anno. Al centro vengono seguiti pazienti che soffronod i disturbi poco trattabili: nausee , mal di testa e vomito in gravidanza. Si esegiono inoltre trattamenti per il rivolgimento fecale, nei quali, pungendo e scaldando un solo punto di agopuntura sul piede si può ottenere il corretto posizionamento del bambino in presentazione podalica ed evitare quindi il ricorso al taglio cesareo. Un risparmio sia in termini di salute per la paziente, sia di costi. Si è inoltre scientificamente provato che l’agopuntura è efficace nel controllare i disturbi della lattazione . Prima delle consulenze dirette sarà possiible ascoltare gli interventi degli esperti, che parlano degli effetti e delle tappe della legge regionale sulle medicine non convenzionali. TTUS ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" 12 LA STAMPA SABATO 14 NOVEMBRE 2015 Biella e provincia .41 . AUMENTANO ANCHE I «BONUS» PER GLI OSPITI DELLE CASE DI RIPOSO Sanità, la rivoluzione parte dai Distretti Ambulatori 24 ore su 24 e più assistenza a domicilio: i sindaci approvano il piano territoriale dell’Asl FRANCESCA FOSSATI BIELLA Parte la rivoluzione della sanità territoriale: più assistenza domiciliare, nuove collaborazioni tra medici di famiglia, specialisti, infermieri e area sociale e 35 progetti che riguardano la prevenzione e le cure. L’obiettivo è che i cittadini trovino sul territorio, prima che in ospedale, la maggior parte delle risposte ai loro bisogni di salute. L’altra sera i sindaci dei Distretti Asl hanno approvato all’unanimità, e in contemporanea a Biella e a Cossato, il Programma di attività territoriali (Pat) Asl. A illustrarlo c’erano il direttore generale Gianni Bonelli e il direttore distrettuale Michele Sartore in ospedale, il direttore sanitario Angelo Penna e quello distrettuale Barbara Bragante al poliambulatorio di Cossato. Novità Nel 2016 nasceranno le Aggregazioni funzionali territoriali, 4 nel Distretto 1, 2 nel Distretto 2 (a Cossato e a Trivero) e una comune per i pediatri di libera scelta, composte da 15-20 medici ciascuna per garantire ai pazienti l’assistenza ambulatoriale e domiciliare 24 ore su 24 in- ci ha convinti perché il personale dell’Asl è valido e lo realizzerà - commenta Claudio Corradino, sindaco di Cossato -. L’Asl, che per 2 anni ha focalizzato l’attenzione sul nuovo ospedale, ora investe sul territorio potenziando il poliambulatorio di Cossato, migliorando il 118 di Trivero (dove entro dicembre sarà attivata una postazione medicalizzata, ndr) e coinvolgendo i medici di famiglia». Anziani FOTO CORRADO MICHELETTI Il direttore generale Asl Gianni Bonelli (al centro) durante un incontro con i sindaci sieme all’ex Guardia medica. Saranno collegati alle nuove Unità complesse di cure primarie (una a Biella in ospedale e una a Cossato al poliambulatorio). In questi mini-ospedali (non per le urgenze), i medici di base passeranno a una medicina di iniziativa, non solo prescrivendo farmaci e visite: collaboreranno con infermie- il caso PAOLA GUABELLO BIELLA ri, assistenti sociali e volontari, nonché con gli specialisti dell’ospedale attraverso la telemedicina. Ci saranno ambulatori dedicati ad alcune patologie e altri per i pazienti cronici. «Rafforzeremo i servizi sul territorio per riservare l’accesso in ospedale alle fasi più acute - dice Bonelli -. Il prossimo passo sarà l’invio del documento in Regione per l’approvazione». «Un buon lavoro» Per Marco Cavicchioli, sindaco di Biella, la direzione dell’Asl ha lavorato molto bene per un piano che giudica positivo dato anche l’aumento della popolazione anziana. «Un piano ambizioso, ma che Stefano Ceffa di Bioglio, presidente del consorzio Cissabo, è soddisfatto della volontà di incrementare le quote sanitarie per gli anziani non autosufficienti perché attualmente circa 200 di esse non sono coperte. L’esigenza per gli ospiti delle case di riposo è pari a 797 rette, ma oggi l’Asl ne garantisce 585. Elena Chiorino di Ponderano condivide il piano e diverse idee: «Ad esempio, la visione di Bonelli delle Uccp come un trait d’union tra l’ospedale e le cure domiciliari e la creazione di ambulatori dedicati». Posti che oggi sono 22, ma che in base alle indicazioni regionali diventeranno 36 (alla Vialarda e alla San Giorgio): data l’esigenza di 50 posti l’Asl intende aggiungerne altri 10, arrivando a 46. Nomine Eletti i presidenti dei Comitati Istituiti i comitati dei sindaci del Distretto 1 (Biella) e del Distretto 2 (Cossato). Due nuovi organi composti dai sindaci dei due distretti dell’Asl i cui compiti saranno partecipare alla programmazione delle attività socio-sanitarie territoriali proposta dall’Asl, approvarla e verificarne i risultati in base alla soddisfazione dei cittadini segnalando eventuali problemi e informare la popolazione. Sono stati eletti i presidenti e i vicepresidenti: Mauro Nicoli (sindaco di Benna) e Roberto Favario (sindaco di Muzzano) per il Distretto 1; Claudio Corradino di Cossato e Cristina Sasso di Valle Mosso per il Distretto 2.[F. FOS.] Montoro, il paladino dei disabili vince la battaglia sulle pensioni È passato l’emendamento che favorisce gli over 55 n passo alla volta, e il traguardo è sempre più in vista. La battaglia che Antonio Montoro porta avanti ormai da anni, cioè da quando la legge Fornero ha cambiato le regole dell’età pensionabile, incassa un risultato. L’obiettivo di Montoro è quello di inserire i disoccupati invalidi o portatori di handicap (dal 60 al 74 per cento) nella formula di «Opzione donna» che prevede delle agevolazioni a chi decide di anticipare il collocamento a riposo. U La novità «Tre anni di mail a tutti i politici, alle associazioni e ai sindacati - spiega Montoro - Non riesco a capacitarmi come si faccia a non capire che un invalido ultra cinquantacinquenne ha una condizione completamente diversa da una persona sana. Sembra di combattere contro un muro di gomma. Ma ora è arrivata una buona notizia. Fedriga mi ha comunicato che i senatori di Lega Nord hanno preparato degli emen- damenti simili a quelli di Susta e Favero che vanno nella stessa direzione». In altre parole il governo ha riproposto il rifinanziamento della normativa «Opzione donna» introdotta alcuni anni fa che favorisce chi ha compiuto 57 anni e ha 35 anni contributi (se lavora nel privato) o 58 e 35 (se lavora nel pubblico) con penalizzazioni che vanno da poco più di un terzo a un quarto dell’importo. «Siamo di fronte al fatto che questa opzione non si può estendere a tutti ma alcune categorie sociali sono più in difficoltà di altre - commenta Gian Luca Susta - Montoro ci ha dato uno spunto importante. Abbiamo presentato un disegno di legge che prevede l’estensione della normativa agli invalidi con più del 60% di invalidità. Ora è stato trasformato in emendamento alla legge finanziaria in discussione in Senato e questa è una buona notizia. Opzione donna è stata poco Antonio Montoro Da anni si batte affinchè gli invalidi disoccupati possano accedere alla pensione dai 55 anni utilizzata perché ha una penalizzazione elevata. La battaglia è difficilissima, la torta dei finanziamenti è la stessa per tutti ma con l’ammissibilità è stato superato il primo step. sarà poi il governo a esprimere un giudizio politico su questa come su altre richieste, altrettanto dignitose e bisognose». 12 40 .Vercelli città STAMPA .LA SABATO 14 NOVEMBRE 2015 MARTEDÌ L’ESORDIO BISOGNA RISPETTARE I TURNI DI RIPOSO, MA C’È POCO PERSONALE Croce Rossa Beneficenza Allarme di medici e sindacati in vista dell’entrata in vigore della direttiva sugli orari di lavoro con il Calcio a 5 Sanità, servizi a rischio dal 25 ANDREA ZANELLO VERCELLI Tra poco più di una settimana la sanità locale, e non solo, rischia di sprofondare nel caos più assoluto. L’allarme arriva da più parti: dai sindacati fino all’Ordine dei medici. A rischio ci sarebbero molti servizi, ospedalieri e non: il 25 novembre infatti entrerà in vigore la normativa europea recepita dalla Legge 161 del 30 ottobre 2014. Si tratta della Disposizione in materia di orario di lavoro del personale delle aree dirigenziali e del ruolo sanitario del servizio sanitario nazionale, che stabilisce il tetto delle ore lavorabili settimanali per chi opera in sanità, il tetto delle ore di riposo giornaliere (11 ore consecutive) e il riposo settimanale. Il personale medico lavorerà secondo i turni stabiliti e dovrà osservare le ore di riposo senza poter sgarrare, pena sanzioni salatissime. A meno di proroghe dell’ultima ora, che però il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha già escluso a più riprese. Lunedì un incontro «A rischio ci sono molti servizi h24 coperti con la reperibilità del personale medico e non dalla guardia attiva – spiega Mariella Laterra Rsu Sanzioni salate L’Asl «Garantiremo i cittadini» per chi non rispetterà i turni di riposo stabiliti dalla Legge europea 161 Asl di Vercelli, rappresentante Cgil che però parla per tutte le sigle sindacali che si sono sedute unitariamente al tavolo della trattativa –. E’ stato convocato un tavolo tecnico aziendale ma siamo in attesa anche di risposte a livello nazionale e regionale». Lunedì è in calendario un incontro in regione: «La soluzione è una sola: fare subito nuove assunzioni in modo da rimpolpare i reparti e far 1 «Siamo di fronte sì che i turni di lavoro siano rispettosi della norma sopra menzionata» ha detto Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, sindacato degli infermieri. Le assunzioni però sono bloccate da anni: la coperta corta fino ad ora è bastata a garantire i servizi grazie «a medici e personale che faceva più ore di quelle stabilite dai turni e non osservava quelle di riposo – dice Piergiorgio Fossale, presidente dell’Ordine dei medici della provincia – il sistema sanitario si è sempre retto sul sacrificio dei medici con turni ben più lunghi di quelli che dovrebbero osservare. L’entrata in vigore della norma non è una novità dell’ultima ora: c’è stato un anno di tempo e nessuno ha fatto nulla. La politica si è dimostrata poco disponibile verso la il personale sanitario». all’entrata in vigore di una normativa di cui eravamo già a conoscenza – fanno sapere dall’Asl di Vercelli - che riguarda il personale medico in quanto le altre categorie erano già sottoposte a questo tipo di vincolo di turnistica. L’articolazione dell’orario di lavoro del personale medico, che ha qualifica dirigenziale, prima poteva godere di maggiore flessibilità, anche in relazione all’autonomia dirigenziale. L’azienda sta da alcuni mesi operando in un’ottica di riorganizzazione di cui questo argomento è un ulteriore aspetto di valutazione. E’ nostra priorità fare in modo che la riorganizzazione sia efficiente e garantisca i servizi ai cittadini». IERI CONFERENZA E CONSEGNA AL MUSEO LEONE Premio “Alpin dla bassa” all’impegno di Bertone coordinatore regionale della Protezione civile Una giornata memorabile, quella di ieri, per gli alpini della sezione di Vercelli «Fratelli Garrone», che hanno consegnato a Roberto Bertone, volontario della protezione civile, il premio «Alpin dla bassa», giunto alla quarta edizione. In un anno particolare, quello del centenario dall’entrata in guerra nel Primo conflitto mondiale, tema ampiamente trattato sia nella conferenza stampa - svoltasi in mattinata in Comune alla presenza del sindaco Maura Forte e del presidente nazionale Sebastiano Favero - che nella relazione di Fulvio Scagliotti, andata in scena nel tardo pomeriggio al Museo Leone, luogo in cui è avvenuta la consegna del riconoscimento. «Roberto - ha detto il presidente della sezione Piero Medri - è a nostro avviso la personalità più consona per la consegna di questo premio, per noi così importante. Il suo impegno volontario e di grande passione ha dato vita alle grandi imprese della Protezione civile vercellese e gli ha permesso di distinguersi anche a livello regionale, diventando coordinatore regionale del corpo». L’aspetto regionale ha portato Medri a considerare un’eventualità di prestigio: «Sarebbe bello, e ci stiamo lavorando, radunare presto le sezioni di Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta e francesi proprio a Vercelli». GREPPI La relazione La consegna del premio al museo Leone Alla consegna del premio, di fronte a un Bertone visibilmente emozionato, la relazione dell'alpino Scagliotti ha riscosso consensi ed applausi. L’alpino vercellese, parlando di Prima guerra mondiale, si è concentrato su come il conflitto sia stato vissuto da donne e bam- bini e del ruolo, in molti casi attivo, che hanno avuto durante il periodo bellico. La chiusura, affidata al presidente nazionale, il trevigiano Sebastiano Favero: «La reintroduzione della leva obbligatoria senza armi sarebbe un aspetto fondamentale - ha detto - per rinverdire l'amore per la patria e per il dare. E’ proprio questo concetto a dover essere trasmesso ai nostri giovani: chi dà riceverà sempre di più». [S. FO.] Quando lo sport diventa collaborazione tra associazioni, momento socializzante e occasione di divertimento per i volontari. Con questo spirito il Comitato della Croce Rossa di Vercelli ha pensato di creare una formazione di calcio a 5. La squadra sarà composta dai soci della Cri dai quali, peraltro, è partita l’idea. Tra gli obiettivi del neonato team, oltre a quello di tenersi in forma e trascorrere alcune ore assieme per consolidare i rapporti d’amicizia, c’è anche uno scopo decisamente più importante: organizzare incontri a scopo benefico con altre realtà del territorio, impegnate nel campo del volontariato. Così dopo alcuni test d’allenamento, la Croce Rossa è pronta all’esordio. Martedì alle 20 alla «Gabbia» di Vercelli, i volontari sfideranno la formazione dei soci della Croce Blu e l’Infermieria del Dea. CONVEGNO Il futuro delle Banche del Tempo La Banca del Tempo di Vercelli, in collaborazione con Comune e il gruppo di Auto Mutuo Aiuto «Vita Activa» di Villa Cingoli, organizza il convegno «Le Banche del Tempo e la condizione umana nell’era digitale: partecipazione e cittadinanza attiva». Durante la giornata verranno affrontati gli aspetti che caratterizzano questa realtà dove le persone offrono il proprio tempo libero ricevendo, in cambio, il tempo altrui. L’appuntamento, in programma oggi dalle 9 alle 16 al teatro Barbieri, prevede diversi interventi tra cui il presidente della Banca del Tempo di Vercelli Felice Paiola, diverse autorità cittadine, l’arcivescovo Marco Arnolfo e il provveditore Antonio Catania. Saranno presenti anche la presidente nazionale delle Banche del Tempo Maria Luisa Petrucci e il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba. 9A * UNO SFIDANTE A SINISTRA PER IL PD INTERVISTA In edicola con La Stampa Airaudo scende in campo “Programma entro Natale” Sono accorsi in 500 alle «Vetrerie», locale di corso Regina, per dire a Giorgio Airaudo che lo vogliono come candidato sindaco dello schieramento che raccoglie partiti e movimenti a sinistra del Pd. Numerosissimi tra il pubbli- Che tempo che fa “E’ contro Fassino o per la città?” co gli esponenti sindacali, soprattutto di Fiom e Cgil. Airaudo ha annunciato l’intenzione di incontrare più torinesi possibile a gruppetti: «Con loro farò il programma che presenterò prima di Natale». Minello A PAGINA 51 Violante: “Prima di sfidarsi provino a confrontarsi” Servizio REPORTERS Giorgio Airaudo A PAGINA 51 8° 15° Oggi Nebbie o nubi basse al mattino, tendenti a diradarsi in giornata con condizioni abbastanza soleggiate. Sereno o velato sulle Alpi. DOMENICA 15 NOVEMBRE 2015 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected] * VENDITA RICAMBI AUTO TORINO - Str. SAN MAURO, 18 TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241 FAX 0112241887 Orario continuato 8.00-19.00 www.autoricambiral.it TORINO - C.so REGINA MARGHERITA, 256 TEL. 011.437.50.64/88 - FAX 011.473.47.00 Aperto il Sabato & PROVINCIA A difesa dei pedoni Scrivete a [email protected] Su Twitter hashtag #pedoniarischio Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad ogni ora del giorno. Zone della città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una 511 11 500 investiti morti feriti piazza è una scommessa. Dov’è pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai, semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa vicino a casa vostra. Affluenza record alla manifestazione in piazza Castello, spente anche le luci d’artista IL CASO Migliaia in piazza per Parigi “Non cediamo ai ricatti” Ospedali psichiatrici il pasticcio della Regione I Foo Fighters annullano il concerto: delusione per dodicimila fan ALESSANDRO MONDO NOEMI PENNA I MUSULMANI “La paura è che la gente non distingua” 6° 16° Maria Teresa Martinengo Domani A PAGINA 46 Ben soleggiato salvo possibili nebbie sulle pianure nelle ore più fredde, in rapido dissolvimento in mattinata. trada in salita per la Regione, in ritardo sulla realizzazione delle strutture che dovranno rimpiazzare gli ex ospedali psichiatrici giudiziari e diffidata dal ministero: ad oggi è operativa solo quella di Bra; per ora l’utilizzo del Barocchio di Grugliasco è pura teoria. A PAGINA 55 S Le indagini sul rogo di agosto Cto, la caccia al piromane è tra i muri dell’ospedale 7° 13° Martedì Soleggiato nella prima parte della giornata, salvo nebbie nel primo mattino. Nubi in aumento tra pomeriggio e sera. R A L ® TORINO LA STAMPA Situazione Permangono condizioni di alta pressione con giornate soleggiate e miti sulle Alpi a tratti più grigie in pianura per nebbie o nubi basse più estese questa mattina. 12345367318 REPORTERS L’omaggio della Mole ai francesi Assandri, Iacomussi e Numa ALLE PAGINE 46 E 47 LO SPORT Arriva Milano Toro in bacheca La Manital sogna c’è la Supercoppa Oggi (ore 12) al Ruffini Dopo la finale scudetto la sfida con la capolista la Primavera granata riaccende l'orgoglio supera ancora la Lazio Domenico Latagliata Ivana Crocifisso A PAGINA 71 A PAGINA 71 L’incendio scoppiato il 4 agosto al terzo piano del Cto era doloso. Gli inquirenti, dopo l’ultima relazione dei vigili del fuoco, non hanno più dubbi che il ventottesimo rogo in 12 anni sia da imputare a un piromane, come certamente almeno la metà di tutti gli altri incendi. Ma ora prende corpo la pista interna: numerosi elementi inducono a pensare che ad agire sia sta- to un dipendente della struttura, che ben conosceva i luoghi, i turni del personale, le modalità di accesso. Intanto, per le carenze nelle misure di sicurezza, il pm Raffaele Guariniello ha iscritto sul registro degli indagati il direttore generale Gian Paolo Zanetta, che spiega che l’iter per la messa a norma è già iniziato. Italiano A PAGINA 53 12345367318 LA STAMPA DOMENICA 15 NOVEMBRE 2015 . Cronaca di Torino .55 Il ministero punta il dito sulla gestione della Regione Ospedali psichiatrici, Piemonte diffidato Progetti in panne. Dall’inizio dell’anno spesi 2,5 milioni di euro per portare i pazienti in Lombardia A Torino primo tirocinio in Italia il caso Un corso per spiegare ai medici del futuro come comunicare ALESSANDRO MONDO NOEMI PENNA ui Rems, le Residenze regionali che avrebbero dovuto ospitare i pazienti degli ex ospedali psichiatrici giudiziari, il Piemonte è fuori regola da 228 giorni. Oltre ad aver ricevuto la diffida del sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, dall’1 aprile ha speso più di 2,5 milioni di euro per tenere i pazienti nell’ex Opg di Castiglione delle Stiviere, di cui lo Stato non ha ancora approvato il rimborso (l’ultima copertura delle spese garantita è quella del biennio 2012-2013). S Costi per il Piemonte Per disincentivare la permanenza, la Regione Lombardia ha innalzato le tariffe di soggiorno: la Regione Piemonte sborsa 300 euro al giorno per ogni detenuto psichiatrico piemontese, 450 euro se è stato internato dopo marzo 2015. A oggi l’unico Rems attivato in Piemonte è il San Michele di Bra: soluzione temporanea, in quanto clinica privata, dove per ogni paziente vengono rimborsati giornalmente 240 euro. Lì i posti dovevano essere 30, ma dopo lunghe trattative tra Regione e Comune, sono scesi a 18. Oggi è quasi a pieno regime: da Castiglione sono stati trasferiti in 17, di cui uno è scappato poco dopo l’arrivo ed è tutt’ora a piede libero. Rimangono quindi due dozzine di pazienti in attesa di trasferimento: dieci non sono sottoposti al vincolo di Rems, quindi potranno essere accolti dai servizi territoriali regionali; per gli altri non ci sono altre sistemazioni se non la detenzione in proroga nell’ex Opg lombardo, a caro prezzo. Tempi lunghi Oggi l’unica struttura disponibile in Piemonte è una clinica privata a Bra Il corso «Per il Barocchio stiamo ridefinendo il progetto, quando partiranno i lavori scatterà lo sgombero» Antonio Saitta assessore regionale alla Sanità «I lavori sarebbero dovuti cominciare in settimana ma tutto è stato sospeso dalla Prefettura» Anselmo Zanalda direttore Dipartimento Asl Torino 3 «Era tutto pronto, anche se venisse dato oggi il via libera saremmo comunque in ritardo di un anno» Roberto Montà sindaco di Grugliasco Il caso di Grugliasco E pensare che a Grugliasco era tutto pronto. Il Rems della Regione sarebbe dovuto sorgere al Barocchio: 40 posti di cui 15 nella casa di cura già esistente, gli altri nella struttura adiacente di proprietà della Città Metropolitana, occupata da vent’anni dal centro sociale Squat. «Il progetto c’è, il bando per l’appalto pure: i lavori sarebbero dovuti iniziare questa settimana ma è stato tutto sospeso dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica della Prefettura», ricorda il dottor Enrico Zanalda, diret- La capacità di comunicare diventerà parte integrante del curriculum dei nuovi medici 2,5 300 milioni euro La spesa che il Piemonte ha sostenuto dal primo aprile per tenere i suoi pazienti a Castiglione delle Stiviere La cifra giornaliera chiesta dalla Regione Lombardia per tenere i pazienti piemontesi nell’ex-Opg tore del Dipartimento di salute mentale dell’Asl To3. vincia di Torino, due a Cuneo, un’altra a Biella». Il nodo dello sgombero Regione in difficoltà L’unico modo per iniziare i lavori è lo sgombero dei locali occupati: «Ora è tutto fermo. Anche se da parte nostra c’è massima disponibilità», dice il sindaco di Grugliasco, Roberto Montà. «Per i pazienti della comunità psichiatrica erano già state trovate altre sistemazioni per permettere i lavori. L’entrata in servizio del Rems era stata prevista per febbraio, e anche se venisse dato oggi il via libera saremmo comunque in ritardo di un anno: non credo che il Barocchio andrà in porto, anche se trovo assurdo che si preferisca tutelare una realtà illegale rispetto ad un servizio come questo – rincara Zanalda –. In ogni caso bisogna trovare altre soluzioni. Il 10% dei pazienti è ritenuto “indimissibile”, quindi per loro si potrebbero pensare degli spazi all’interno del braccio psichiatrico delle Vallette. Per gli altri esistono alcune strutture di proprietà delle Asl, censite lo scorso anno in vista della chiusura degli Opg, trasformabili in Rems: una è in pro- Situazione di difficoltà confermata, in un’ottica meno pessimistica, dalla Regione. «E’ vero. Avevamo già pronto il progetto per risistemare la parte dell’edificio oggi occupato dalla comunità terapeutica, rimandando ad una seconda fase l’utilizzo dei locali occupati abusivamente, ma nell’incontro con la Prefettura è emersa la preoccupazione di reazioni da parte degli squatter anche solo per portare a termine il primo step», spiega l’assessore alla Sanità Antonio Saitta. E adesso? «Ci è stato chiesto di predisporre un progetto unico, che tenga conto di tutti gli spazi della struttura: quando partiranno i lavori generali, scatterà lo sgombero. Il ministero è stato aggiornato». Resta l’incognita sulla tempistica dell’apertura del cantiere, contestuale all’allontanamento degli occupanti: fino ad allora, i pazienti piemontesi resteranno a Castiglione delle Stiviere. Non a caso, in Regione continua la ricerca e la valutazione di altre opzioni rispetto a Grugliasco. ANSA I medici del futuro vanno a scuola di comunicazione. Parte da Torino il primo tirocinio in Italia dedicato alla comunicazione in ambito medico: con i pazienti, parenti, colleghi ma anche le amministrazioni, i finanziatori e i giornalisti. A prenderne parte, come crediti obbligatori per la laurea, saranno i 450 studenti del secondo anno nel corso magistrale della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino, diretta da Ezio Ghigo. Il progetto è stato ideato da Paolo Cavallo Perin, coordinatore della Commissione relazione con i media della Scuola di Medicina, e Pierpaolo Berra, l’addetto stampa della Città della Salute e del Mauriziano di Torino, a partire da un’esigenza quotidiana: «Ormai ogni medico deve saper comunicare. Rispetto a dieci anni fa tutto è cambiato: la comunicazione è diventata un fattore fondamentale e imprescindibile nel campo sanitario e lo sarà sempre di più in futuro. Le lezioni partiranno ad aprile e saranno tenute da sette docenti esperti nel settore. Verteranno sugli elementi generali della comunicazione e sui problemi che si possono riscontrane nell’attività clinica, con regole di base ed esempi concreti. Ogni medico, oltre al suo lavoro diagnostico e chirurgico, deve infatti sapersi relazionare con il paziente e i suoi parenti, ma allo stesso tempo deve avere a che fare con l’Urp, la medicina legale, gli uffici stampa e i giornalisti. E per ogni interlocutore serve un tipo di comunicazione differente, per essere veramente efficace», spiega Berra. Il nuovo corso è divenuto realtà grazie a Roberta Siliquini, presidentessa del Consiglio Superiore di Sanità nonché dei corsi di laurea di Medicina e Chirurgia, e in questa prima fase sperimentale prevede tre incontri da due ore nell’aula magna delle Molinette. Dimostrandone l’efficacia, l’idea è di farlo entrare nei piani didattici delle scuole di medicina di tutta Italia, insegnando ai futuri medici come gestire i rapporti e destreggiarsi nella comunicazione interna ed esterna all’ospedale, facendo attenzione alle dinamiche psicologiche e i malintesi che argomenti così delicati possono causare. [N. PEN.] 1 Un lettore scrive: riferimento all’articolo di Gramellini, dalla rubrica “Buongiorno - L’arte di convivere” apparso su la Stampa di venerdi 13 novembre. Sono assolutamente d’accordo col vicedirettore, a parte un punto: i cristiani, salvo pochissime eccezioni, non possono entrare nelle moschee, perché considerati infedeli ed impuri. Il sottoscritto ha vissuto, per motivi di lavoro, oltre 4 anni in Algeria, più di 10 anni in Marocco, 2 anni in Turchia ed è stato spesso in Tunisia, in Egitto, in Iran e nella Penisola araba, Yemen compreso. In tutti questi paesi, la reciprocità non l’ho praticamente mai riscontrata. «Su questo punto occorre essere, a mio avviso, molto chiari, se i figli degli stranieri non vogliono, o i loro parenti non li lasciano entrare a visitare i monumenti della nostra civiltà, i nostri figli non debbono patire le conseguenze, anzi... dovremmo loro spiegare perché, da noi, tutti possono entrare in chiesa e, nei loro paesi, solo i mu- 1234456789368A3B26 2 «Faccio 1 1234536736895AB8C5ADE6F97736DC77983436616383DC49DA6BC4C86F9773697 798A43661FFAC636CA46619FA683D96736FA936F977CB9F3796FA6A C7A 1 sulmani possono, salvo pochissime eccezioni, entrare nelle moschee». BRUNO DE MORI Un lettore scrive: 2 «Mi riallaccio alla lettera del 10 novembre sulla situazione di panchine e staccionate alla Pellerina. Sono anni che queste ultime sono collassate. Se venisse fatta la manutenzione, evidentemente non si arriverebbe al punto di doverle sostituire completamente. L’impressione che si ha, entrando nel parco, è di un degrado irreversibile. Probabilmente il Comune non provvederà a breve termine (e forse mai) al ripristino quindi, visto che il parco è fre- quentato giornalmente da molti atleti che si allenano, perché le società e gli esercizi che sponsorizzano maratone e corse in generale, non si fanno carico di tale onere, fregiandosi in questo modo anche di un’indubbia ottima pubblicità?». CARLA Una lettrice scrive: 2 «Il tempo che passa è segnato dai cambiamenti in noi ed intorno a noi. Ho saputo recentemente, con tanta amarezza che, il magazzino Coin della mia città, di cui ero affezionata cliente, verrà chiuso a fine anno. Chi vorrà fare acquisti, dovrà recarsi in un nuovo punto vendita, alle porte di Torino, in uno dei tanti caotici grandi centri commerciali, le nuove cattedrali del divertimento nei fine settimana. «Qualcuno potrà pensare che mi cruccio davvero per ben poca cosa, in questi tempi poi! Eppure, per me (middle aged woman non auto munita) è importante davvero! In quel piccolo store, ho trascorso momenti lieti e spensierati. Le commesse (che spero davvero possano salvare il loro posto di lavoro in pericolo) avevano sempre, per me, un gesto gentile ed accogliente, disponibili e mai invadenti. I vari reparti erano discreti e curati con attenzione e gusto, e segnavano il cambio del- le stagioni con grazia ed allegria. «Un tempo, Torino era conosciuta come la piccola Parigi, proprio per la gentilezza dei negozianti che intrattenevano la clientela con tratti garbati e discreti, come nella migliore tradizione sabauda. Ora, al loro posto, ci sono questi mega-store di marche internazionali, colmi di articoli accatastati, sempre nuovi e diversi, ma spesso di scarsa, se non pessima qualità, a basso costo, o, per contro, inarrivabili pezzi unici, per spesa e taglie. Mi domando: è questo il mondo globale? «Dove rimane la peculiarità, la creatività e la tradizione dei luoghi». ILEANA COLOMBO Il direttore sanitario dell’ospedale di Rivoli scrive: 2 «In merito alla lamentata scomparsa delle fedi d’oro alla signora deceduta dopo un trauma cranico accaduto ad Avigliana e trasportata in codice rosso al Dea di Rivoli , si comunica che in ospedale vige una procedura ed una relativa modulistica che viene utilizzata per inventariare e custodire (in vista della riconsegna ai famigliari), tutti gli effetti personali prelevati ai pazienti sia in pronto soccorso che in tutti gli altri servizi sanitari ospedalieri. Da quanto prelevato alla signora con immediata consegna ai famigliari presenti in Dea non risultavano fedi d’oro. Pertanto non si esclude che la paziente al momento dell’arrivo al Pronto Soccorso ne fosse già priva». DR. ARTURO PASQUALUCCI [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12345 LA STAMPA DOMENICA 15 NOVEMBRE 2015 Non lascia l’aula per protesta È lite nei banchi d’opposizione Muscarà e Travaini contro Torelli: “Avevamo deciso insieme” . Novara e provincia .51 L’ospedale Il Santissima Trinità di Borgomanero rischia di perdere posti letto con la riorganizzazione della Regione il caso CINZIA BOVIO ARONA olemiche dopo l’ultimo Consiglio comunale di Arona. Dopo la mancata discussione sull’ordine del giorno contro i tagli all’ospedale di Borgomanero, il gruppo di opposizione «Costruiamo il futuro» se la prende con il sindaco Alberto Gusmeroli e contro la consigliera Carla Torelli, che non ha abbandonato l’aula per protesta insieme agli altri due esponenti del suo gruppo. Lei però rincara: «No a un protagonismo politico chiuso e velenoso. Non abbandonerò mai i Consigli». All’inizio della riunione di martedì, «Costruiamo il futuro» ha proposto un ordine del giorno urgente perché si esprimesse una «netta contrarietà» contro eventuali tagli di posti letto all’ospedale di Borgomanero sostenendo «tutte le iniziative che i sindaci vorranno mettere in atto per scongiurarli». La maggioranza e gli altri due consiglieri di opposizione Ferruccio Cairo e Antonio Furfaro (che hanno ribadito di «non essere la stampella I SINDACI SOLLECITANO UN INCONTRO URGENTE “Il piano regionale di Saitta taglia i posti letti e i servizi che l’assessore aveva garantito” P Carla Torelli A destra Alessandro Travaini e Nino Muscarà della maggioranza») hanno bocciato la proposta di discutere il documento. I consiglieri Nino Muscarà e Alessandro Travaini (Costruiamo il futuro) protestano: «E’ stato un atto di prepotenza del sindaco: pensa di essere il re Sole. Non siamo sicuri che siano contro i tagli: forse pensano solo a salvaguardare le promesse fatte per l’ex ospedale di Arona». Il sindaco ha bocciato la proposta ritenendola inutile: «Già 41 sindaci dei distretti Asl di Arona e Borgomanero si sono espressi in tal senso e proprio per questo, prima di approvare il Piano territoriale dell’Asl, abbiamo chiesto un incontro all’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta». «Serve un chiarimento» Muscarà e Travaini hanno abbandonato il Consiglio per protesa: «E’ stata l’ennesima provocazione della maggioranza. Dopo avere svilito le interrogazioni spostandole a fine assemblea, ora si oppone anche alla discussione degli odg». «Costruiamo il futuro» non ha nascosto lo stupore sul fatto che Torelli sia rimasta in aula: «Avevamo concordato l’uscita. Urge un chiarimento». La spaccatura tra l’altro è alla vigilia del congresso cittadino del Pd, di cui Torelli e Travaini fanno parte. La consigliera, che conferma il suo attaccamento al partito, ribadisce: «L’argomento era già stato trattato da Gusmeroli tra le sue comunicazioni: l’odg era diventato inutile. Chi non governa deve adeguarsi al ruolo di attore non protagonista ed escogitare strade e metodi per essere ascoltato. Lo scontro non giova a nessuno». Il capogruppo Muscarà conclude: «Se Torelli non appoggia le linee del nostro gruppo, ne tragga le conseguenze». No al piano di riduzione di posti letto all’ospedale di Borgomanero. Sono i sindaci della zona a dirlo, dopo avere bocciato il piano delle attività territoriali presentato dall’Asl di Novara. Anna Tinivella, sindaco di Borgomanero, Giulio Frattini, presidente del Consorzio Socio Assistenziale del Distretto Sanitario di Borgomanero, Augusto Cavagnino, sindaco di Soriso e Dario Piola, presidente dell’assemblea dei sindaci del Distretto Sanitario di Borgomanero lamentano «l’assoluta mancanza di riscontri da parte dell’assessore alla Sanità della Regione Piemonte rispetto alle più volte segnalate problematiche assistenziali e sanitarie del territorio. Tali problematiche si riassumono nella riduzione dei posti letto dell’ospedale di Borgomanero, nell’assegnazione di una quota capitaria che è la più bassa di tutto il Piemonte e non tiene conto dei residenti in comuni novaresi assegnati ad altre Asl (Vercelli e Vco) che però si rivolgono all’ospedale di Borgomanero». Un altro elemento negativo rimarcato è che i posti ospedalieri sono penalizzati da un numero eccessivo di letti di riabilitazione a Veruno e a Piancavallo. Le ulteriori penalizzazioni in materia di sanità nel territorio di Borgomanero «e quelle conseguenti all’adozione del nuovo Atto Aziendale porterebbero ad un irreversibile impoverimento dell’offerta sanitaria ospedaliera e assistenziale territoriale». Da qui la richiesta di un incontro urgente con l’assessore regionale a Borgomanero dove, qualche mese fa, nel corso di una visita all’ospedale aveva invece garantito il mantenimento di tutti i servizi. [M.G.]