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SMART WORKING: CAMBIANO LE COORDINATE NUOVI STRUMENTI PER ORIENTARSI SPECIALE A CURA DI: Con il contributo scientifico dell’Osservatorio Smart Working, Politecnico di Milano Supplemento allegato al n. 9.2015 di ITALIA INSERTO REDAZIONALE RISERVATO AI LETTORI DI HARVARD BUSINESS REVIEW ITALIA SMART WORKING: CAMBIANO LE COORDINATE NUOVI STRUMENTI PER ORIENTARSI SPECIALE A CURA DI: Con il contributo scientifico dell’Osservatorio Smart Working, Politecnico di Milano LO SMART WORKING JOURNEY Q uando Henry Ford e Frederick Taylor lanciarono la seconda rivoluzione industriale, i loro studi e teorie si basavano su un’organizzazione scientifica del lavoro in cui le tecnologie meccaniche determinavano luoghi, orari e strumenti di lavoro, imponendo all’organizzazione delle attività una “one best way”. Oggi non è più cosi e in Italia, come in gran parte dei Paesi un tempo definiti “industriali”, non è il settore manifatturiero a determinare lo sviluppo economico, ma la cosiddetta “Knowledge Economy” che determina l’occupazione (in Italia, già nel 2008 questi lavoratori hanno superato il 43% della forza lavoro occupata1) e incide sul PIL. Le nuove tecnologie di produzione sono quelle digitali che, grazie alla loro pervasività e accessibilità, hanno trasformato il nostro modo di comunicare, informarci e relazionarci, cambiando non solo il modo di lavorare, ma il nostro stesso stile di vita. Mariano Corso Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working, Politecnico di Milano NOTE 1. http://www.irso.it/wp-content/ uploads/Rappresentare-e-gestire-illavoro-della-conoscenza.pdf 2 considerate, per gran parte delle realtà aziendali, l’unico modo possibile per lavorare. In molti casi tale rigidità non risulta necessaria perché, per la natura del lavoro sempre più focalizzata sulla conoscenza e per le tecnologie digitali oggi a disposizione, molte attività potrebbero essere svolte – in molti casi meglio – anche al di fuori della propria postazione e dell’orario di ufficio. Tale rigidità, inoltre, non mette i lavoratori nelle condizioni di soddisfare le proprie esigenze e nemmeno di valorizzare le proprie capacità e caratteristiche personali. UNA DEFINIZIONE DI SMART WORKING Smart Working significa ripensare il lavoro in un’ottica più intelligente, mettere in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo e orario lasciando alle persone maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro a fronte di una loro maggiore responsabilizzazione sui risultati. Autonomia, ma anche flessibilità, responsabilizzazione, valorizzazione dei talenti e fiducia diventano i principi chiave di questo nuovo approccio. Sebbene questi cambiamenti siano evidenti e abbiano già modificato la vita di tutti noi, i modelli di organizzazione del lavoro, i contratti e le relazioni industriali che li regolano sono ancora in gran parte tradizionali, non molto distanti nella sostanza da quell’impostazione Lo Smart Working è inoltre un potente strumento che che Ford e Taylor avevano dato permette di ottenere risultati in funzione di un’era tecnologica “a somma positiva” per azienAUTONOMIA, MA diversa. de, lavoratori e società nel suo ANCHE FLESSIBILITÀ, I concetti stessi di luogo e oracomplesso. L’effetto positivo di RESPONSABILIZZAZIONE, rio di attività, ad esempio, intesi questo approccio è, per l’Italia come condizione e misura stessa più che per altri Paesi europei, VALORIZZAZIONE DEI dell’essere “al lavoro”, condizioparticolarmente significativo. La TALENTI E FIDUCIA nano tutt’ora le relazioni tra laragione di questi benefici sta paDIVENTANO I PRINCIPI voratori e organizzazione. La preradossalmente nel fatto che l’inCHIAVE DI QUESTO NUOVO senza fissa in un preciso luogo e troduzione dello Smart Working APPROCCIO per un certo numero di ore sono nel nostro Paese è culturalmen- SUPPLEMENTO A Harvard Business Review te più sfidante perché richiede tipologie di benefici durante il di agire su alcune caratteristiviaggio e non solo al termine. SMART WORKING NON che degli stili manageriali nel Occorre però non sottovalutare È UN PROGETTO, nostro Paese che, oltre ad aver la necessità di attenzione e impeMA UN PERCORSO limitato in passato la diffusione gno in questo percorso: traguarCHE RICHIEDE TEMPO, di politiche di flessibilità, costidare i nuovi equilibri dello Smart È ENTUSIASMANTE tuiscono una fonte di perdita di Working presuppone lo sviluppo E CONSENTE DI motivazione e produttività da e la diffusione di una nuova maFAR EVOLVERE parte delle persone. Alla base di turità e disciplina individuale anL’ORGANIZZAZIONE una cultura manageriale in cui la che in tutte le persone. E RITROVARE GIACIMENTI presenza fisica e la disponibilità Il viaggio non è mai lo stesso per fuori orario sono considerate un tutte le organizzazioni: il punto NASCOSTI DI ENTUSIASMO elemento determinante di valodi partenza, le esigenze da cui si ED ENERGIA re, vi è una scarsa propensione a attiva l’iniziativa possono essere valutare in base ai risultati e una diverse così come le rotte che poi tendenza a pianificare poco e essa segue. Per implementare un gestire per urgenze. Proponendo forme di empowermodello di Smart Working efficace e che generi effetment dei collaboratori e di flessibilità pianificata, vicetivamente dei benefici, ciascuna organizzazione deve versa, lo Smart Working impone ai capi di modificare considerare innanzitutto le proprie specificità interne i propri stili manageriali, programmando le attività e e prevedere una coerenza con la strategia di business, misurando in base ai risultati. rimanendo però flessibile per sapersi adattare alle caratteristiche delle attività lavorative delle persone che IN VIAGGIO! lo devono adottare. Questo vuol dire che il confronto e lo scambio di esperienze con altre organizzazioni si Proprio per le numerose implicazioni e impatti che ha deve tradurre in benchmark e non in pura imitazione sull’organizzazione, lo Smart Working non può essere del modello. considerato un progetto, ma un percorso che richieTroppi e troppo estesi sono, infine, i benefici che tale de tempo, che è entusiasmante e attraverso il quale è salto di paradigma permette di ottenere perché pospossibile far evolvere l’organizzazione e ritrovare giasano essere ignorati. Per le organizzazioni, pubbliche cimenti nascosti di entusiasmo ed energia. Si tratta di o private, è quindi giunto il momento di mettere da un percorso ricco che permette di cogliere le diverse parte tutti gli alibi e intraprendere questo viaggio! Nuova sede Compass Group, Milano (fonte: DEGW) SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 3 S O M M A R LO SMART WORKING JOURNEY Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Smart Working, Politecnico di Milano I O 2 INTRODUZIONE UNA BUSSOLA PER IL VIAGGIO A cura di Methodos - DEGW - Partners4Innovation LA DIMENSIONE DEL FENOMENO IN ITALIA A cura di Fiorella Crespi, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Smart Working, Politecnico di Milano PENSARE STRATEGICO “ONE SIZE FITS ALL”…OPPURE NO? A cura di Methodos - DEGW - Partners4Innovation IL VIAGGIO DI PLANTRONICS VERSO LO SMART WORKING – PLANTRONICS Philip Vanhoutte, Senior VP & Managing Director Europa & Africa. Plantronics 8 11 12 14 IL WORKPLACE DEL FUTURO? UN CONNECTED HUB – MICROSOFT ITALIA Carlo Purassanta, Amministratore Delegato. Microsoft Italia 15 IL LAVORO DA LUOGO A MODO DI ESSERE – TETRA PAK Gianmaurizio Cazzarolli, HR Director & Site Manager. Tetra Pak Packaging Solutions S.p.A. 16 ANALIZZARE IL CONTESTO L’IMPORTANZA DELLA CULTURA A cura di Methodos ORIENTARSI VERSO L’AGILITÀ A cura di Methodos L’EPOCA DEL PARADOSSO A cura di Methodos - DEGW UN BIGLIETTO DA VISITA PER IL NOSTRO FUTURO - LAVAZZA Massimo Bonello, Direttore Risorse Umane e Property&Facility. Lavazza IL CONTESTO GIUSLAVORISTICO A cura di Partners4Innovation NUOVI SPAZI E TEMPI. IN SICUREZZA A cura di DEGW SMART WORKING BARILLA: MIGLIORI PERFORMANCE IN UNA VITA MIGLIORE - BARILLA Alessandra Stasi, Vice President Organization & People Development. Barilla G. & R. Fratelli UN PROGETTO DI INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA: UNA NUOVA VISIONE CHE HA VANTAGGI PER LE PERSONE, L’AZIENDA, LA SOCIETÀ E L’AMBIENTE - ABB ITALY Silvia Parma, Country HR Manager. ABB S.p.A. Italy IL PROGETTO SPAZIO A - ABB ITALY Silvio Tentori, Country Real Estate Manager. ABB S.p.A. Italy AMERICAN EXPRESS E IL CONNUBIO TRA MODALITÀ DI LAVORO E SPAZIO LAVORATIVO - AMERICAN EXPRESS Rosa Santamaria Maurizio, Head of Human Resources Italy, Spain, CEE & Nordics. American Express SMART TECHNOLOGY E DIGITAL SOFT SKILL A cura di Partners4Innovation LAVORARE ‘SMART’ IN VODAFONE ITALIA - VODAFONE ITALIA Elisabetta Caldera, HR & Organization Director. Vodafone Italia TECNOLOGIA, INNOVAZIONE E COLLABORAZIONE. LA RICETTA DI HEINEKEN ITALIA PER AFFRONTARE LE SFIDE DEL FUTURO – HEINEKEN ITALIA Mara Maffei, ICT Manager. Heineken Italia – Mario Perego, HR Director. Heineken Italia LO SPAZIO COME LEVA A cura di DEGW IL TEMPO AL TEMPO DELLO SMART WORKING. OLTRE LE “QUATTRO S”; TIME UTILIZATION SURVEY A cura di DEGW 4 6 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review 17 18 19 22 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 37 Con il contributo di LAVORARE SMART LEADERSHIP: PER COMPETERE OGGI E DOMANI A cura di Methodos LA LEADERSHIP, DA APERTA A SMART A cura di Methodos FUORI DALLO SPAZIO GERARCHICO A cura di DEGW SMART WORKING LEADERSHIP JOURNEY A cura di Partners4Innovation SEGREEN BUSINESS PARK – SEGREEN DA FORD ALL’OPEN SPACE INDUSTRIALE A cura di Methodos DIGITALE UGUALE CULTURA? A cura di Methodos MILLENNIALS-COMPATIBILI A cura di Methodos HABITAT: UNIVERSI DIFFERENTI CON UN LINGUAGGIO COMUNE A cura di DEGW CONNECT THE UNEXPECTED A cura di Experience4Change powered by Methodos GLI SPAZI PER IL PROJECT WORK A cura di DEGW TAKE YOUR SMART SPACE – UNICREDIT Paolo Gencarelli - Head of Group Real Estate and Procurement. UniCredit HR, IT E REAL ESTATE: LA COMBINAZIONE VINCENTE – BANCA POPOLARE DI MILANO David Galli, Head of Corporate Real Estate & Facility Management. BPM ENERGIA POSITIVA NELLA NUOVA SEDE – ALCATEL-LUCENT Marco Agazzi, Corporate Real Estate Services, Asset Leader South Europe. Alcatel-Lucent IL PRIMO PASSO È IL CHANGE MANAGEMENT – BNL Antonio Marino, Direttore Immobiliare. BNL NESTLÉ: UN EQUILIBRIO VIRTUOSO – NESTLÉ ITALIA L’IDEA VINCENTE CHE VALORIZZA I TALENTI – GLAXOSMITHKLINE PHARMACEUTICALS ITALIA Massimo Zuppini, Smart Working Project Lead. GlaxoSmithKline Pharmaceuticals Italia SMART WORKSPACE TECHNOLOGY A cura di Partners4Innovation SOCIAL COLLABORATION A cura di Partners4Innovation MOBILE REVOLUTION A cura di Partners4Innovation BYOD: AGGREGANTE O DISGREGANTE? A cura di Methodos - DEGW SMART WORKING ROADMAP, DA DOVE PARTIRE? A cura di Methodos - DEGW - Partners4Innovation DEFINIRE LE POLICY E L’ACCORDO INDVIDUALE A cura di Partners4Innovation MONITORARE E VALUTARE I PROGETTI DI SMART WORKING A cura di Partners4Innovation PROSPETTIVE EVOLUTIVE 39 40 42 43 44 45 46 47 49 50 52 54 55 56 57 58 59 60 61 63 65 66 67 68 69 70 SMART WORKING PER IL PAESE A cura di Partners4Innovation PIÙ AGILI PER RIPENSARE I TEMPI DELLA MODERNITÀ Chiara Bisconti, Assessora al Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero. Comune di Milano LA CITTÀ DEGLI SPAZI COLLABORANTI, ETEROGENEI E ON DEMAND A cura di DEGW SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 70 72 5 UNA BUSSOLA PER IL VIAGGIO Quattro punti cardinali per orientarsi A cura di Methodos - DEGW - Partners4Innovation L a natura del lavoro è cambiata: dove, come e 4 PUNTI CARDINALI PER PASSARE quando sono concetti non più rigidi e la diffeALL’AZIONE renza non la fa più la presenza ma il risultato. Lo Smart Working è la nuova frontiera, il viagSmart Working non è quindi la reazione alle opportunità gio in un nuovo territorio. offerte da nuove soluzioni tecnologiche, non è equivalente Lo Smart Working implica uno spostamento di asse, guial telelavoro, non risponde al desiderio di “fare qualcosa di dato da cambiamenti importanti nell’approccio al lavonuovo” per i più giovani, di rendere gli spazi più attraenti, ro, alla cultura del lavoro e della leadership, ai modelli di di semplificare le regole organizzative che determinano la business e alle architetture dello spazio lavorativo, alla gestione delle RU o gli orari e i luoghi di lavoro. O meglio: collaborazione e alla comunicazione. Sono cambiate è anche questo ma non è solo questo. le aspettative rispetto alla work Lavorare smart significa prevedere experience e le dimensioni alle un approccio all’organizzazione del UN APPROCCIO quali si attribuisce un valore. Ma lavoro che mira a ottenere i migliori questo porta anche a cambiare il risultati e valore aggiunto, combina ALL’ORGANIZZAZIONE contratto psicologico tra organizin modo virtuoso flessibilità, autoDEL LAVORO CHE MIRA zazione e lavoratore che vede il nomia e collaborazione e offre alle A OTTENERE I MIGLIORI passaggio: persone gli strumenti e i luoghi di RISULTATI E VALORE • da status a realizzazione di sé lavoro più adatti per farlo. AGGIUNTO • da controllo a confronto e Si tratta di un approccio integrato sviluppo e globale verso il nuovo orizzonte. • da informazione a coinvolgimento Le aree di intervento, come punti cardinali di una idea• da ruoli e responsabilità a relazioni sociali le bussola smart per orientarsi in questo viaggio sono 4. • da competenze specifiche a valorizzazione Questi punti cardinali sono densi di significato, e in queattitudinale sto viaggio diventano: • da appartenenza a identità e cittadinanza. CULTURA Lo Smart Working è un paradigma organizzativo che • condivisione di valori e principi di fiducia e trasparenza • attivazione dei nuovi comportamenti e stili di leaderriflette il cambiamento: l’evoluzione delle comunità, del ship a partire dal top management modo di vivere e di essere lavoratore o leader. È il risulta• comunicazione diffusa e collaborazione emergente to di una trasformazione profonda (e costante) che trova • responsabilizzazione e autonomia decisionale nella tecnologia un fattore abilitante e uno strumento di accelerazione. Ma che nella tecnologia non si esaurisce. • attenzione e maggiore focus sui risultati • flessibilità e personalizzazione E i suoi risultati sono importanti. Lo sono per l’azienda, per esempio maggiore imprenditività e innovazione, SPAZI DI LAVORO efficienza e riduzione di costi, maggiore forza attrattiva • ridefinizione degli spazi in funzione di esigenze inverso i talenti, people engagement. Lo sono per le perdividuali e caratteristiche del task (Activity Based sone, che traggono vantaggio dalla flessibilità organizWorking) zativa, da un ambiente di lavoro più gradevole o dalla • creazione di spazi tematici dedicati alla creatività possibilità di collaborare con gli altri e di aumentare il • mobilità interna proprio patrimonio di sapere. 6 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review INTRODUZIONE C I DI LAVOR AZ O P S Ridefinizione degli spazi di lavoro in funzione di esigenze e attività delle persone RA TU L U Nuova cultura organizzativa e manageriale basata su fiducia, responsabilità e orientamento al risultato OLOG CN TT EECNOLOGI A Diffusione di strumenti e tecnologie che supportano la collaborazione, la socialità e l’accessibilità delle informazioni a distanza e fuori dall’ufficio SIST E IA R IH M Sviluppo di nuove policy di flessibilità, modelli e strumenti per il coinvolgimento delle persone e apertura verso il change management TECNOLOGIA • knowledge sharing e gestione di reti di conoscenza • social network aziendale e community per lo sviluppo delle relazioni e del senso di appartenenza • Virtual Workspace • Unified Communication e social collaboration per facilitare la collaborazione interna ed esterna • Consumerization e Bring Your Own Device • Smart Office Technology SISTEMI HR • employee value proposition ed employer branding • valorizzazione e sviluppo delle persone • performance management e sistemi di rewarding • flessibilità di orario e di spazi • desk sharing • implicazioni giuslavoristiche • attenzione al benessere psico-fisico • contaminazione di conoscenza e scambio. UN VIAGGIO CHE PORTA RISULTATI Lo Smart Working richiede prima di tutto un cambiamento di prospettiva, di pensiero. Un pensiero globale che deve ripensare all’azienda in modo sistemico, ma deve essere anche un percorso evolutivo da seguire in modo logico, consequenziale, lineare; partendo da una strategia, verificando la situazione esistente e passando all’azione orientando la trasformazione rispetto ai quattro punti cardinali presentati. Il percorso verso lo Smart Wor- king va inserito in un cambiamento generale di mindset e valori, ma la sua implementazione deve essere progressiva e prendere attentamente in considerazione lo stato di partenza in termini di regole dell’organizzazione, tutele giuslavoristiche e problemi di sicurezza. Un percorso efficace verso lo Smart Working deve essere gestito con un approccio sistemico che incida contemporaneamente su: flessibilità, empowerment, accountability, fiducia, focus sui risultati, collaborazione e innovation. E accompagni i leader nel passaggio dalla consueta gestione delle persone per presenza a quella per risultati, utilizzando diversi modi per restare in contatto con la squadra, valutare i carichi di lavoro e monitorare le prestazioni. I casi di successo presentati dalle ricerche evidenziano che ciò accade quando lo Smart Working è sotteso da una visione a tutto tondo dell’azienda e diventa un paradigma integrato che: • parte dalla strategia dell’azienda e dal contesto in cui opera • verifica quali sono le condizioni di partenza • garantisce il giusto mix di leve e strumenti. Un approccio sistemico come questo consente di avvicinarsi allo Smart Working anche se in azienda non c’è ancora un allineamento ottimale tra Cultura, Spazi di lavoro, Tecnologia e Sistemi HR. Ognuno dei quattro punti cardinali può essere un’entrata. Pensare in modo sistemico e prendere in considerazione, strada facendo, in che modo le leve scelte hanno impatto su ognuno dei punti cardinali, apre la porta verso un percorso di successo. E verso un’occasione di innovazione da cogliere. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 7 LA DIMENSIONE DEL FENOMENO IN ITALIA Le evidenze raccolte dall’Osservatorio e i benefici complessivi dello Smart Working a livello di Sistema A cura di Fiorella Crespi, Responsabile della Ricerca, Osservatorio Smart Working, Politecnico di Milano I NOTE 1. Proposta di legge d’iniziativa dei deputati Mosca, Ascani, Saltamartini, Tinagli, Bonafè, Morassut, “Disposizioni per la promozione di forme flessibili e semplificate di telelavoro”, Camera dei Deputati, 29 gennaio 2014. 2. Osservatorio Smart Working, Osservatori Digital Innovation, School of Management del Politecnico di Milano www.osservatori.net/ smart_working 3. Indagine svolta nel 2014 in collaborazione con Doxa su un campione di 1000 utenti business che lavorano come impiegati, quadri o dirigenti in aziende di medio-grandi dimensioni (oltre 10 addetti) 8 tuttavia sta riscuotendo un forte n Italia è cresciuta significatiLA PAURA DI PERDERE interesse e un ulteriore 11% di vamente l’attenzione sull’urIL CONTROLLO SULLE aziende prevede di attivare iniziagenza di ripensare schemi e tive rilevanti di Smart Working nel modelli tradizionali per recePROPRIE PERSONE biennio 2015-2016. pire i cambiamenti in atto nelÈ TRA LE PRIME TRE la società e nel mercato occupaBARRIERE RISCONTRATE Questa fotografia denota però un zionale e con essa è aumentato NEI PROGETTI DI SMART ritardo nell’evoluzione dei modelli l’interesse verso nuovi modelli di WORKING, INSIEME ALLO organizzativi, almeno rispetto a organizzazione del lavoro quali lo SCARSO COMMITMENT quanto emerge dall’analisi delle Smart Working. modalità di lavoro dei lavoratori DEL TOP MANAGEMENT Dal punto di vista istituzionale, in Italia3 che dimostra come oggi le principali attività negli ultimi E ALLE POSSIBILI il legame apparentemente in24 mesi sono state la proposta di DIFFICOLTÀ scindibile “lavoro-ufficio” venga legge sullo Smart Working depoDI COORDINAMENTO già messo in discussione, almeno sitata in Parlamento il 29 gennaio nelle intenzioni. Il 57% del cam20141 e sulla quale il governo ha pione dichiara, infatti, che potenrecentemente costituito una task zialmente lavorerebbe almeno un giorno a settimana force per migliorarne il testo e le iniziative attivate da da casa e, più in generale, le persone mediamente dialcune amministrazioni locali come è il caso delle “Giorchiarano che circa il 35% del loro lavoro potrebbe essere nate del lavoro agile” promosse dal Comune di Milano svolto all’esterno dell’ufficio. volte a sensibilizzare le aziende sul tema (vd. anche articolo pag 70 ndr). Se guardiamo il fenomeno dal punto di vista delle iniziaNessuna tive aziendali possiamo dire che il passaggio allo Smart Meno di 1 giorno 13% Working è il risultato di un progetto organico che, supealla settimana 30% rando stereotipi tradizionali quali subordinazione, gerarPiù di 1 giorno alla settimana chia e standardizzazione di compiti e mansioni, si orienta verso principi quali responsabilizzazione diffusa, collaborazione emergente, flessibilità adattativa e valorizzazione dei talenti individuali. Tale progetto si concretizza attraverso il ripensamento congiunto e coerente delle quattro 57% leve o aree: le policy organizzative e i sistemi HR, le tecnologie digitali, il layout fisico e infine i comportamenti e gli stili di leadership (che afferiscono alla Cultura aziendale). Dall’ultima rilevazione condotta dall’Osservatorio Smart FIGURA 1 - La quota di lavoro che potrebbe essere svolta Working2 su un campione significativo di organizzazioni fuori dall’ufficio medio grandi (pubbliche e private) che operano in Italia, emerge che il 67% di esse ha già attivato qualche QUALI INIZIATIVE NELLE DIVERSE AREE iniziativa in questo senso, ma oggi solo l’8% adotta pieL’analisi di scenario che riguarda le organizzazioni monamente un modello di Smart Working, sviluppando un stra che le iniziative di introduzione delle tecnologie dipiano sistemico con azioni su tutte le 4 leve. Il fenomeno SUPPLEMENTO A Harvard Business Review INTRODUZIONE gitali sono quelle più diffuse nelle aziende del campione. Unified Communication & Collaboration e Mobile sono gli ambiti più rilevanti e in questi più della metà delle organizzazioni ha già investito attivando dei progetti e continuerà a farlo nel corso dei prossimi 2 anni. Meno diffuse, a eccezione del Wi-Fi, sono invece le soluzioni digitali che riguardano la flessibilità e l’utilizzo ottimizzato degli ambienti fisici di lavoro. Per quanto riguarda le policy organizzative, la flessibilità sugli orari è più diffusa rispetto a quella di luogo. Tra le possibili alternative di flessibilità di luogo vi è il lavoro in altre sedi della propria azienda e il telelavoro, soluzione che però, nella maggioranza dei casi, è limitata ad alcuni profili professionali o è utilizzata per soddisfare esigenze di categorie specifiche (es. chi abita lontano dal luogo di lavoro, persone con disabilità o esigenze famigliari, …). Le iniziative di change management per allineare comportamenti, stili di leadership e cultura al nuovo modo di lavorare rappresentano il fattore critico di successo di un progetto di Smart Working. La resistenza da parte dei manager per paura di perdere il controllo sulle persone è tra le prime tre barriere riscontrate nei progetti di Smart Working, insieme allo scarso commitment del top management e alle possibili difficoltà di coordinamento tra le persone. A oggi, tuttavia, le aziende non dimostrano ancora di avere sufficiente consapevolezza su questo tema e gli interventi migliorativi in tale ambito sono piuttosto limitati. Altra leva di progettazione, in termini di maturità, è il layout fisico. Un concetto chiave alla base dello Smart Office è quello di Activity Based Working4: questo prevede che per ciascuna delle esigenze delle persone in ambito professionale (Comunicare, Collaborare, Contemplare, Concentrarsi) esistano dei work-setting che permettono di svolgere ciascuna di queste attività con maggiore efficacia per sé e creando meno disturbo ai colleghi. Nelle aziende del campione tale approccio risulta oggi essere ancora poco praticato; in queste organizzazioni prevalgono ancora ambienti tradizionali con uffici singoli, open space con postazioni assegnate e sale riunioni definite, anche se si stanno iniziando a diffondere anche altre tipologie di spazi: quali “phone booth”, concentration room e postazioni non assegnate o prenotabili. Orario elastico 51% 5% Orario flessibile 50% 10% 51%1 Mobile Biz-App 37% Telelavoro Social Postazioni non assegnate Computing 70%1 45% Mobilità interna 25% 6% 15% 25% 26% 15% 0% 6% 13% 29% 2% 5% 19% 28% 24% 20% 34% 35% 7% 19% 34% 9% 45%20% Intervento già effettuato Interesse potenziale ma ancora in fase di valutazione Intervento pianificato Non di interesse FIGURA 2 - Le iniziative nei principali ambiti tecnologici dello Smart Working Orario elastico 51% 5% Orario flessibile 50% 10% 45% Mobilità interna Postazioni non assegnate 15% 5% 6% 19% 26% 6% 37% Telelavoro 25% 15% 29% 19% 24% 34% 34% 45% Intervento già effettuato Interesse potenziale ma ancora in fase di valutazione Intervento pianificato Non di interesse FIGURA 3 - Le iniziative nelle policy organizzative di Smart Working 84% Collaborazione 67% Comunicazione 34% Socializzazione 28% Mobilità interna 26% Concentrazione 16% Accessibilità FIGURA 4 - La diffusione delle diverse tipologie di spazi di lavoro 85% Wi-Fi 41% Smart Printing 7% 6% 11% 27% 21% NOTE 4. New Demographics, New Workspace: Office Design for the Changing Workforce”, Jeremy Myerson et al, 2010 26% Smart Building Tecnologie per la riduzione del rumore 13% 14% 11% 38% 25% 22% 51% Intervento già effettuato Interesse potenziale ma ancora in fase di valutazione Intervento pianificato Non di interesse FIGURA 5 - La diffusione di tecnologie di Smart Office SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 9 BENEFICI MISURABILI Dalle esperienze delle aziende, emerge che l’implementazione dello Smart Working ha impatti positivi su molteplici aspetti, e consente di ottenere risultati “a somma positiva” per aziende, lavoratori e comunità nel suo complesso. Lo Smart Working consente alle aziende benefici rilevanti e misurabili in termini di miglioramento della produttività, riduzione dell’assenteismo, riduzione dei costi per gli spazi fisici, miglioramento di work-life balance e della sostenibilità aziendale. Utilizzando le evidenze raccolte dall’Osservatorio attraverso l’analisi di casi pilota, è possibile proiettare i benefici complessivi dello Smart Working per le imprese, a livello di Sistema: • Incremento di produttività dei circa 9,5 milioni di lavoratori “di concetto” italiani raggiungibile con la diffusione di modelli di Smart Working è stimabile nel 5,5% medio5. Nel complesso, questo permetterebbe alle imprese di ottenere un beneficio in termini di costo del lavoro di circa 27 miliardi di Euro. • Risparmio di costi diretti, determinato dalla ridu- zione delle postazioni di lavoro di circa un terzo, con risparmi per le aziende pari a circa 1,3 miliardi di Euro e resa possibile dalla riprogettazione degli spazi fisici, associata all’introduzione di policy di flessibilità di orario e luogo di lavoro. Con la diffusione di nuovi modelli di lavoro e l’impiego delle soluzioni ICT, le aziende italiane potrebbero ottenere un risparmio complessivo stimabile in circa 28,3 miliardi di Euro. Anche per le persone i benefici sono concreti: riduzione di tempi e costi di trasferimento, miglioramento del work-life balance, aumento di motivazione e soddisfazione. A partire dalle misurazioni effettuate nell’ambito di progetti pilota, è possibile stimare che il solo beneficio per i lavoratori della riduzione dei costi di trasporto conseguenti allo Smart Working potrebbe essere pari a 550 Euro per lavoratore/anno, per un risparmio totale a livello di Sistema Italia di circa 4 miliardi di Euro. Infine, lo Smart Working consente di produrre altri benefici misurabili, per esempio in termini di riduzione delle emissioni di CO2, riduzione dei traffico, migliore utilizzo dei trasporti pubblici. Miglioramento della produttività 5,5% Spazi fisici 27 miliardi di Euro 1,3 miliardi di Euro Aziende Riduzione costi di commuting 85% Persone 4 miliardi di Euro FIGURA 6 - I benefici di Sistema per aziende e persone CU FO S DA RICORDARE • Il progetto Smart Working si concretizza attraverso il ripensamento congiunto e coerente di policy organizzative, tecnologie digitali, layout fisico e i comportamenti e gli stili di leadership (che afferiscono alla cultura aziendale) • Il 67% delle aziende campione ha già attivato qualche iniziativa in questo senso, ma solo l’8% adotta un piano sistemico con azioni su tutte le 4 leve • Il 57% di persone in Italia lavorerebbe almeno un giorno a settimana da casa NOTE 5. Alla base di questa stima c’è il miglioramento di produttività del 3,5% legato a una diffusione del telelavoro in linea con quella dei Paesi avanzati, alla riduzione di viaggi di lavoro che potrebbero essere evitati grazie all’utilizzo di strumenti web/ video conference pari allo 0,5% e all’aumento di produttività del lavoro in mobilità grazie alla diffusione di device mobile stimato nell’1,5%. 10 • Le iniziative di introduzione delle tecnologie digitali sono quelle più diffuse: Unified Communication & Collaboration e Mobile sono gli ambiti più rilevanti • La flessibilità sugli orari è più diffusa di quella di luogo • Le iniziative di change management per allineare comportamenti e stili di leadership sono fattore critico di successo • Per il layout fisico un concetto chiave è l’Activity Based Working. SUPPLEMENTO A Harvard Business Review Uffici Dual Italia, Milano (fonte: DEGW) PENSARE STRATEGICO Smart Working è un pensiero globale che porta a riconsiderare l’azienda in modo sistemico, una scelta di change management che segue un percorso logico e consequenziale, coerente con il nostro modello di business e la nostra strategia. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 11 “ONE SIZE FITS ALL”... OPPURE NO? Modelli di business e strategie A cura di Methodos - DEGW - Partners4Innovation N uovi modelli di lavoro per un’era di auspicata e della velocità di trasformazione della quaconnettività pervasiva. Ci sono nuovi le l’azienda è capace. paradigmi e lo Smart Working è uno Inoltre, va considerato che il fatto stesso di scegliere di di quelli più potenti e innovativi. Ma ci mettere in atto modelli di Smart Working è un modo possono essere anche nuove resistendi cambiare la cultura; spostare gli uffici, lavorare da ze; perché non è una soluzione che va bene per tutfuori con il proprio tablet personale (per esempio) è ti allo stesso modo. Non esiste un modello attuale quindi una leva, oltre che un obiettivo. da tutti condiviso e ogni azienda, ogni realtà, lo può Diventa quindi importante domandarsi quali passi utilizzare con successo solo se non perde di vista il iniziali vanno fatti per accogliere il cambiamento e, proprio modello di business e ancora, qual è il livello di smart la propria strategia. Se si decide readiness dell’azienda. di fare Smart Working, va fatto LO SMART WORKING perché è in linea con la strategia, Diverse dunque sono le esigenVA FATTO SE È IN LINEA mentre il come viene fatto dize e le condizioni che portano a CON LA STRATEGIA. pende dalla cultura dell’azienda. scegliere di intraprendere queIL “COME” La prima domanda da porsi è sto viaggio e differenti le culture VIENE FATTO DIPENDE quindi SE fare Smart Working che lo sottendono. Diverse, alloDALLA CULTURA supporta il raggiungimento dera, le possibili resistenze. DELL’AZIENDA gli obiettivi dell’azienda e il suo modello di business. Risposto al quesito, bisogna vedere quanto INNOVARE PER DIFFONDERE la cultura è aderente alla smartness necessaria: quanCONOSCENZA to è improntata alla collaborazione, al confronto, alla flessibilità, al superamento delle gerarchie ecc... Mettere un biliardino in sala pausa non basta. Quali industry sono più propense oggi a seguire queUn progetto smart è, di fatto, un percorso di change sto approccio? Aziende ICT e knowledge intensive, immanagement che sarà vincente se riuscirà a portaprese con reti commerciali diffuse, realtà che vogliono re la cultura esistente verso quella desiderata e se trattenere giovani (e meno giovani) talenti sono state lo farà in modo sostenibile perché l’organizzazione tra i precursori. Ogni ambito può adottare proprie fordeve affrontare un cambiamento “trasformativo” e me di flessibilità, consentire ai team di auto-organiznon “disruptive”. zarsi e personalizzare le modalità di esecuzione delle I tempi e l’attenzione dedicata al change management attività. Se alcuni settori come i professionisti dei servanno calibrati in funzione della distanza dalla cultura vizi avanzati sono avvantaggiati - per un fatto culturale 12 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review PENSARE STRATEGICO ma anche per una maggiore consuetudine all’innovaorario di lavoro libero e vacanze senza limiti. Per il fonzione tecnologica - cambiamenti importanti possono datore della società non sono importati le ore che i essere introdotti anche nelle mansioni operative del dipendenti passano sul luogo del lavoro ma i risultati e settore manifatturiero (è il caso di Tetra Pak che ha gli obiettivi raggiunti. E così Virgin ha deciso di converavviato iniziative smart per migliorare le condizioni di tirsi integralmente allo Smart Working per mettere le lavoro dei dipendenti) che necessitano di una presenpersone in grado di dare il meglio di sé. za fisica nel sito produttivo. UN APPROCCIO STRATEGICO E NON Nel settore bancario si assiste a un cambiamento del SOLO EMPATICO modello di servizio e dell’ottimizzazione degli asset immobiliari, per creare uno spazio di lavoro sempre più diffuso e capillare (come nel caso Aziende la cui strategia mira a di UniCredit). Nuovi spazi, nuova trattenere i talenti che credono HA SUCCESSO NON gestione del tempo dentro e fuori nel valore della collaborazione e SOLO SE “PIACE” MA SE ufficio toccano persone e stili madella co-creazione non possono C’È UNA LEADERSHIP nageriali, creano realtà “nomadi”, essere imbrigliate in una cultura DI LUNGO PERIODO dove le nuove tecnologie contripoco partecipativa o che ha uno buiscono a una diversa organizzastile manageriale gerarchico e CHE NE CONDIVIDA zione del lavoro, nel rispetto delle controllante. LA VISIONE, NE esigenze di lavoratori e impresa. E Scegliere di seguire un piano inSOSTENGA LO SFORZO che, nell’ambito finanziario, sono novativo come lo Smart Working ECONOMICO E SIA particolarmente collegate al con– come già sottolineato – ha sucDISPOSTA A COMBINARE trollo della sicurezza dei dati e cesso non solo se “piace”, ma se STRATEGIA AZIENDALE E della privacy. le linee strategiche sono chiare CAMBIAMENTO e se c’è una leadership di lungo L’innovazione tocca le aziende periodo, che ne condivida la viTelco, come nel caso di Vodafone, sione, ne sostenga lo sforzo ecoche ha coinvolto oltre tremila dipendenti ed esteso lo nomico e sia disposta allo sforzo necessario di combiSmart Working a tutti coloro che non hanno un connare strategia aziendale e cambiamento. tatto diretto con il cliente. Indipendentemente dal settore in cui viene appliPer Microsoft, la leadership nel mercato globale ricato, lo Smart Working porta con sé una maggiochiede una cultura aziendale e un ambiente imprenre autonomia dei lavoratori che influenza la forma ditoriale inclusivo, in cui i più brillanti talenti, con dell’organizzazione, le logiche gerarchiche, il rapporto prospettive, abilità ed esperienze differenti possano tra responsabili e collaboratori, dove hanno nuovo lavorare insieme per soddisfare le esigenze dei consupeso responsabilità e fiducia. Una sfida per i leader matori. La collaborazione di cultura, idee e prospettiche devono accogliere un modello in cui le persove diverse è vista come un bene organizzativo e prone possano svolgere bene il proprio lavoro anche in duce una maggiore creatività e innovazione. un contesto di maggiore autonomia e flessibilità. La questione delle nuove modalità di lavoro riguarda tutte In un recente articolo1 anche Federmanager (associazione le fasce di età e i gruppi di persone, anche se, in particolache rappresenta oltre 180mila dirigenti) indica che bisognere, i Millennials sono già pronti a mettere in discussione le rebbe scardinare il pensiero ancora molto diffuso secondo cui “regole” di luoghi, orari e strumenti di lavoro, pur volendo è il “cartellino” a stabilire la produttività della persona. mantenere il contatto con l’azienda per viverne appieno Liberarsi da questo vincolo è possibile. Lo Smart Worcultura e valori. E il tema si allarga anche al work-life baking non richiede di rinunciare a quanto già funziona lance, tanto femminile quanto maschile. in azienda ma indirizza verso un nuovo modo di opeE poi ci sono i casi “visionari”. Nelle parole di rare, coinvolgente e condiviso. E, a fare la differenza, Richard Branson, i suoi business sono stati creati prinancora una volta sono le persone che vivono gli spazi, cipalmente “to enhance people’s lives” e Virgin ha usano la tecnologica, seguono le regole e si sentono annunciato il varo di un nuovo modello organizzativo: parte viva della cultura dell’azienda. NOTE 1. http://www.corrierecomunicazioni. it/it-world/33004_tagliavini-con-iltelelavoro-risparmi-per-4-miliardi-lanno.htm SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 13 IL VIAGGIO DI PLANTRONICS VERSO LO SMART WORKING PLANTRONICS rende possibile questo nuovo modo di lavorare ma l’aspetto più rilevante sono i comportamenti delle loro persone. Per questo in Plantronics abbiamo lavorato con le persone cercando di educarle a riflettere sulle diverse tipologie di attività che dovevano svolgere durante la giornata e a interrogarsi proattivamente su quale fosse il luogo più efficace per svolgerle tenendo in considerazione sia le caratteristiche delle attività sia le proprie attitudini personali. Un altro concetto molto importante che riguarda questo approccio è l’acustica per le sue implicazioni sulla produttività delle persone Philip Vanhoutte all’interno degli spazi fisici. Abbiamo utilizzato sistemi di assorbiSenior VP & Managing Director mento, blocco o copertura dei suoni per creare il maggior comfort Europa & Africa. possibile per le persone. Inoltre, la crescente diffusione delle call Plantronics conference e della collaborazione virtuale fa sì che si debba fare a meno della comunicazione non verbale (body language) facendo Lo Smarter Working è una nuova filosofia manageriale che consente completo affidamento sulla voce. Per questo è necessario allenare ai manager di dare ai dipendenti l’autonomia e la libertà di scegliere le persone a utilizzare in modo corretto questo strumento attraverso una formazione specifica sul suo utilizzo (speech impact). in quale luogo e in quale momento lavorare. In Plantronics abbiamo cominciato il nostro viaggio verso lo Smarter Dall’adozione di questo nuovo modo di lavorare abbiamo risconWorking nel 2008 durante la crisi economica quando era necessario trato in Plantronics numerosi benefici. Innanzitutto, proprio perché “do more with less”. Le motivazioni che ci hanno spinto riguardava- le persone possono scegliere dove lavorare, se presso i clienti, in no da un lato, la necessità di migliorare le performance del nostro trasferta, oppure in sedi distaccate, siamo riusciti a ridurre la dimenbusiness e ridurre i costi e dall’altro, valorizzare le nostre persone e i sione degli ambienti necessari per le nostre sedi aziendali. Rispetto loro talenti. Per questo abbiamo creato un team che si occupasse di a 10 anni fa riusciamo a utilizzare la metà degli spazi di cui avesviluppare lo Smarter Working al nostro interno, chiedendo ai nostri vamo bisogno e questo comporta un grande risparmio di costi che può essere reinvestito in altri ambiti, ad esempio nella tecnologia. HR Manager di assumersi la leadership del progetto. In secondo luogo abbiamo riscontrato una L’iniziativa ha riguardato diversi aspetti a partisignificativa riduzione, pari circa al 50%, re dall’organizzazione degli spazi: ispirandoci al ABBIAMO CONDOTTO UNA del livello di assenteismo dei nostri dipenmodello di Activity Based Working descritto da SURVEY PRIMA E DOPO denti che ora ha raggiunto il 3%. Questo siJeremy Myerson abbiamo riprogettato i nostri gnifica che le persone non solo lavorano in L’IMPLEMENTAZIONE uffici. Da lui abbiamo imparato che, per conmodo più produttivo per l’azienda, ma lavosentire ai dipendenti di lavorare in modo proDELL’INIZIATIVA rano anche in condizioni migliori. Ad esemduttivo, avevamo bisogno di quattro tipologie UTILIZZANDO IL pio quando le persone hanno l’influenza o di spazi nei nostri uffici: spazi per la concenLEESMAN INDEX. LA il raffreddore riescono comunque a lavorare trazione, per la collaborazione, per la contemSODDISFAZIONE DEI un po’ da casa, non troppo se non stanno plazione e per la comunicazione. I nostri nuovi DIPENDENTI È PASSATA bene, ma in ogni caso non perdono più l’inambienti di lavoro danno la possibilità di scetera giornata di lavoro. DAL 63% ALL’84% gliere ogni giorno lo spazio migliore in cui svolIn terzo luogo lo Smarter Working ha avuto gere il proprio lavoro a seconda delle attività un impatto sulla soddisfazione dei dipenda svolgere. In Plantronics abbiamo, inoltre, agito sulle policy organizzative partendo però dall’analisi delle attività denti. Misurare questo fattore è molto importante in Plantronics delle singole persone e dalla verifica di quanto queste potessero esse- per questo abbiamo condotto una survey prima e dopo l’implere svolte anche da remoto. Il processo di analisi ha riguardato diversi mentazione dell’iniziativa utilizzando il Leesman Index. La soddisfaaspetti e coinvolto sia i manager sia le persone stesse verificando se zione dei dipendenti è passata dal 63% all’84%. Al momento siamo fossero pronte a lavorare da remoto in autonomia. Una volta identi- considerati una tra le migliori aziende in cui lavorare, grazie a queficati coloro che erano pronti ad adottare lo Smarter Working sono sto progetto multi-disciplinare che è lo Smarter Working. stati attivati dei progetti pilota della durata di sei mesi, al termine dei Infine non bisogna tralasciare i benefici nei confronti dell’ambienquali, considerando l’impatto positivo ottenuto sull’azienda abbiamo te, che sono considerevoli. I nostri dipendenti non devono più recarsi in ufficio tutti i giorni e questo ha un impatto sulle emissiodeciso di mantenere questa modalità di lavoro in modo definitivo. ni di CO2; inoltre abbiamo ricoperto completamente di pannelli solari tutti i nostri nuovi uffici. Di conseguenza, la riduzione degli BENEFICI SU PIÙ LIVELLI spostamenti dei dipendenti e l’utilizzo di una nuova fonte di enerLa tecnologia è un fattore cruciale nell’implementazione della filo- gia rinnovabile hanno contribuito notevolmente al ritorno sugli sofia dello Smarter Working rappresenta il catalizzatore, il DNA che investimenti del progetto. 14 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review PENSARE STRATEGICO IL WORKPLACE DEL FUTURO? UN CONNECTED HUB MICROSOFT ITALIA portatile, smartphone, connessione wireless) e, soprattutto, ogni persona decide, attraverso una pianificazione settimanale condivisa con il proprio responsabile, dove e quando ritiene più opportuno e produttivo svolgere le proprie attività. Gli spazi fisici della nostra sede sono tutti open space, con sale riunioni formali e informali e innumerevoli phone boot in cui effettuare le telefonate via “Skype for business”, il nostro sistema di comunicazione integrata. Questa modalità permette a tutti noi di organizzare, grazie alla tecnologia più innovativa, la propria vita professionale a beneficio della produttività e di cercare un sempre migliore equilibrio con la vita personale. Carlo Purassanta Questo approccio comporta, come naturale conseguenza, una granAmministratore Delegato. Microsoft Italia de responsabilizzazione delle persone rispetto al raggiungimento dei propri obiettivi e la valorizzazione del merito in base al contributo inDa una ricerca Nielsen dello scorso anno, che indagava il modo di la- dividuale offerto e a elementi qualitativi importanti, quali la capacità vorare degli italiani, emerge che il 73% dei dipendenti delle nostre di collaborazione con i colleghi, la disponibilità a mettersi in gioco coimprese ha sempre più bisogno di essere costantemente connesso stantemente, a imparare, rischiare, trasformarsi in “imprenditori”, trae reperibile, il 42% riconosce la necessità di lasciando invece altri fattori come la quantità di accedere in ogni momento alle informazioni ore lavorate e la presenza fisica negli uffici. AVERE A DISPOSIZIONE di cui ha bisogno. Quest’ultimo dato evidenTUTTI I MIGLIORI zia in particolare la differenza relativa all’età: UN TEAM COESO E PRODUTTIVO STRUMENTI DI se solo per il 49% degli over 50 è un’esigenza, COLLABORAZIONE E Uno tra i principali fattori critici di successo per la percentuale aumenta fino al 63% per gli Microsoft è stato il costante monitoraggio del under 35, quindi per chi ha iniziato a lavorare COMUNICAZIONE A gradimento dello Smart Working da parte dei colin un contesto già digitalizzato. L’investimento DISTANZA HA PERMESSO leghi, effettuato attraverso survey interne: è così in tecnologia da parte dell’azienda è ritenuto DI RENDERE DA SUBITO che abbiamo avuto conferma di un aumentato secondo la ricerca molto significativo dal 50% CONCRETO, EFFICACE E senso di appartenenza al team di lavoro e all’ordegli intervistati, perché può semplificare la PRODUTTIVO PER TUTTI ganizzazione nel suo complesso, di una maggiovita lavorativa (66%), aumentarne l’efficienza re soddisfazione, di una più grande motivazione (60%) e consentire una migliore organizzazioQUESTO MODO e di una migliore conciliazione tra vita lavorativa ne del tempo (43%). La tecnologia sta effetDI LAVORARE e privata, tutti elementi che ci hanno portato a tivamente trasformando in modo radicale il nostro modo di vivere e di lavorare: ci ha resi più produttivi anche in un sensibile aumento della produttività. Il tipo di approccio costruito a mobilità, sempre aggiornati ed in contatto costante con la nostra rete “misura di persona” è realmente apprezzato dai nostri collaboratori e si di amici e colleghi. In questo contesto, stanno diventando sempre più riflette in una serie di riconoscimenti internazionali: da oltre una decina labili i confini tra vita personale e professionale e questo richiede ne- di anni, per esempio, siamo orgogliosi di essere in Italia e in tutto il moncessariamente un ripensamento da parte delle imprese italiane del do sul podio della prestigiosa classifica stilata dall’istituto Great Place to Work. Lo Smart Working è di particolare attualità anche perché offre proprio modello lavorativo. importanti benefici a livello economico: i viaggi sono senz’altro la voce L’INNOVATION CAMPUS sulla quale abbiamo ottenuto il maggiore contenimento dei costi poiché, grazie alla possibilità offerta dalla tecnologia di collaborare a distanza con In Microsoft siamo stati i pionieri dello Smart Working, il nuovo modo efficacia e rapidità, si riduce di gran lunga il numero degli spostamenti nedi lavorare all’insegna della flessibilità, che ha come caratteristica fon- cessari. Dal nostro osservatorio inoltre, emerge chiaramente che uno dei damentale la centralità della persona, ognuna con le proprie esigenze punti più dibattuti è quello della presenza fisica dei dipendenti in azienda, specifiche, e come prerequisito essenziale l’accesso allargato alla tec- segno della necessità di adottare un nuovo approccio culturale al lavoro, nologia. Come azienda tecnologica siamo stati avvantaggiati dall’aver non più basato sul controllo, bensì sulla fiducia e sulla responsabilizzazioavuto a disposizione tutti i migliori strumenti di collaborazione e co- ne del singolo. Nella visione di Microsoft il workplace del futuro è un vero municazione a distanza, che ci hanno permesso di rendere da subito “connected hub”, ovvero un luogo da raggiungere non per svolgere quelle concreto, efficace e soprattutto produttivo per tutti questo modo di attività che potrebbero essere portate avanti tranquillamente anche da lavorare. Crediamo infatti che la tecnologia sia un “enabler” in molti casa, o in qualunque altro luogo, bensì lo spazio di incontro, di condivisione ambiti, e in particolare nell’approccio al lavoro. Anche il trasferimento e di collaborazione con colleghi, clienti, consumatori e partner. È questo il nel 2011 all’Innovation Campus ha influito positivamente sull’adozione tipo di approccio, che noi in Microsoft abbiamo ormai fatto nostro, che ci del lavoro agile: tutti i nostri dipendenti hanno a disposizione gli stru- permette di crescere anno dopo anno e che ci auguriamo possa ispirare menti per poter lavorare efficacemente da qualsiasi postazione (PC tante altre imprese grandi e piccole del nostro Paese. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 15 IL LAVORO: DA LUOGO A MODO DI ESSERE TETRA PAK della flessibilità di orario di lavoro per tutti i dipendenti. Non ci sono più strumenti marca tempo e ciascun dipendente a fine mese autocertifica il complessivo monte ore lavorate attraverso un tool presente sulla intranet che invia il documento al responsabile. In Tetra Pak Gianmaurizio Cazzarolli sono possibili anche forme di flessibilità rispetto al luogo di lavoro, HR Director & Site Manager. anche in questo caso viene lasciata autonomia al dipendente, che Tetra Pak Packaging Solutions S.p.A. deve conciliare le proprie necessità con i suoi obiettivi allineandosi con colleghi e collaboratori. Tetra Pak in questo modo dà piena fiduTetra Pak è una multinazionale di oltre 22mila dipendenti presente cia ai propri dipendenti, stabilendo regole per coloro che se la meriin 175 Paesi. Ha oltre 80 sedi commerciali e 36 stabilimenti produt- tano e non per i pochi che trasgrediscono. Tale approccio, accompativi del materiale di confezionamento, di cui uno in Italia a Rubiera gnato a un sistema di valutazione per obiettivi annuali, favorisce la (RE) mentre le unità dedicate alla ricerca e sviluppo sono 6, delle creazione di un clima di fiducia tra azienda e dipendente con impatti quali la sede italiana di Modena comprende oltre 800 dipendenti e positivi su produttività e soddisfazione delle persone. di questi un quarto sono donne. Flessibilità significa anche mobilità: vengono messi a disposizione I valori chiave dell’azienda sono: innovazione notebook, wireless e telefoni portatili per e qualità, libertà e responsabilità, collaborapoter lavorare in ogni spazio dell’azienda. LE REGOLE IN AZIENDA zione e divertimento, attenzione al cliente e Coloro che lavorano da casa possono utiVANNO FATTE PENSANDO orientamento al lungo periodo. lizzare smartphone e chiavette internet ALLE PERSONE CHE SI Coerentemente con questi valori, Tetra Pak aziendali. Il badge aziendale con microchip MERITANO LA FIDUCIA ha attivato da alcuni anni numerose iniziative certificato permette di ridurre il consumo di E NON A QUELLE CHE di Smart Working volte a migliorare le condicarta in azienda attraverso il sistema “pull zioni di lavoro dei propri dipendenti, fornenprinting” grazie al quale le stampe vengoLA TRADISCONO do loro spazi di lavoro adattabili in base alle no eseguite solo a fronte di una conferma esigenze, la flessibilità degli orari e luoghi di attraverso badge con una riduzione del 41% lavoro e strumenti adeguati per conciliare al meglio le esigenze pro- del consumo di carta e di toner. Tutti i documenti di cui non si fa fessionali e personali. un uso quotidiano sono stoccati in un magazzino esterno: qualora serva un documento è possibile richiamare il materiale entro le 24 MODENA: SMART WORKING AD AMPIO SPETTRO ore successive. Tale approccio consente di risparmiare spazio che altrimenti verrebbe occupato da archivi a discapito di spazi disponiIl progetto di Smart Working attivato nella sede di Modena si artico- bili per i dipendenti. la su diverse iniziative. Piccoli schermi LCD ottimizzano le sale riunioni o le silent room, e le La riprogettazione degli spazi fisici ha realizzato un luogo di lavoro in controllano dall’esterno: se la prenotazione non viene confermata grado di soddisfare le esigenze dei dipendenti creando il giusto cli- la sala viene resa di nuovo disponibile al successivo utente. Questo ma che favorisce l’innovazione e la creatività. Dopo una prima fase approccio ha permesso di aumentare del 12% il livello di dispodi analisi delle modalità di lavoro e del livello di utilizzo degli spazi nibilità degli spazi comuni. da parte delle persone è stata avviata una completa ristrutturazione L’azienda, consapevole dell’influenza positiva che il benessere delle degli edifici che ha visto la realizzazione di open space e spazi per persone può avere sulle loro prestazioni lavorative, ha inoltre atil lavoro individuale o di gruppo (silent e meeting room). Per creare tivato diverse iniziative per favorire il miglioramento del work-life una struttura che consentisse all’azienda tutta la flessibilità neces- balance come l’asilo aziendale, la possibilità di stage estivi per i figli saria è stata impostata un’organizzazione degli spazi per moduli con dei dipendenti, palestra e area benessere. l’introduzione di pareti mobili e flessibili. Sono inoltre presenti dei Il progetto di Smart Working ha permesso inoltre di ottenere signisistemi di “building automation” che permettono di auto-regolare ficativi benefici per l’azienda come, per esempio, la maggiore capai diversi impianti (riscaldamento, illuminazione, ricircolo dell’aria) in cità di attrarre talenti. Ottimi risultati sono stati misurati, attraverso base al numero delle persone presenti nei diversi spazi. Una forte sondaggi sul clima aziendale, a livello di soddisfazione dei dipendenenfasi è stata data ai concetti di trasparenza e isolamento acustico ti in termini di migliore work-life balance e soddisfazione professioin modo che le persone si possano vedere ma non disturbare. nale a conferma di come tali iniziative influiscano positivamente sul Tetra Pak ha introdotto da qualche anno anche iniziative a supporto valore dell’employee engagement. 16 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review HQ Oracle Italia, Cinisello Balsamo, Milano (fonte: DEGW) ANALIZZARE IL CONTESTO Osservare la nostra azienda, consapevoli della cultura che ci definisce oggi e di come potrà evolvere. Un’analisi attenta orienta il nostro cammino, permette di riconsiderare i nostri Sistemi HR alla luce dell’orizzonte futuro, di capire con quali tecnologie potremo raggiungerlo e come lo spazio potrà cambiare la nostra idea di tempo. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 17 L’IMPORTANZA DELLA CULTURA In costante osmosi con la strategia A cura di Methodos S NOTE 1. Edgar Schein, Culture d’impresa, Raffaello Cortina, Milano, 2000, p. 23. 2. Ibidem. 3. Sulla nozione di cultura organizzativa come insieme complesso e stratificato di artefatti, valori e assunti, cf. fra gli altri: Pasquale Gagliardi, Le imprese come culture, Petrini Editore, 1986, p. 480, Fons Trompenaars, Riding The Waves of Culture: Understanding Diversity in Global Business, Nicholas Brealey Publishing, London, 1997 e Geert Hofsteede, Culture and organizations. Software of the mind, USA, McGrawHill USA, 1999. 4. Fons Trompenaars (cf. Fons Trompenaars, Op. cit., p.24) nota che la distribuzione di assunti, norme e valori, modi di fare e artefatti che definiscono la cultura di una certa organizzazione, non sono presenti uniformemente in tutta la popolazione dell’organizzazione, ma sono distribuiti attorno a una normale secondo una curva di Gauss. La distribuzione disomogenea dei tratti distintivi di una certa cultura, in particolare di artefatti e valori condivisi, tra le persone che ne fanno parte è premessa fondativa di sottoculture o controculture (a questo proposito, cf. J. Martin, C. Siehl, Cultura e controcultura nelle organizzazioni: una difficile simbiosi, in Pasquale Gagliardi, Op. cit, pp. 178-194). 5. Ibid, p.46: “Gli assunti culturali si sviluppano nel tempo e riguardano il tessuto fondamentale dell’organizzazione, la sua missione e le strategie fondamentali. Se non si considerano queste parti della cultura quando si cerca di cambiarne altre, si scoprirà che le altre parti non rispondono alla sollecitazione come sperato”. 18 La cultura di un gruppo inizia a formarsi quando le mart people, smart city, smart working… ripersone che ne fanno parte “accumulano sufficiente empirebbe più di qualche pagina il tentativo esperienza in comune”2. È proprio a partire dalle espedi indicizzare l’insieme di attività, ambiti e soggetti che senza stonature potrebbero esrienze vissute assieme, infatti, che un gruppo di persosere definiti smart. ne si dota di quegli assunti (spesso preconsci), valori e Concetto vorace, quello di smartness, e dalle numeroartefatti condivisi che ne costituiscono la cultura3. Ben se articolazioni, che si sta imponendo oggi come uno più che semplice elemento collaterale, quindi, il quadro dei tratti dominanti della cultura occidentale. È più di culturale entro cui operano e si muovono le persone è una semplice attitudine: è la cifra di un cambiamento il fattore che più di ogni altro contribuisce a dare signifiprofondo e radicale dei valori che con questo si stanno cato e prevedibilità alla vita delle organizzazioni e a defiaffermando. nirne, in questo modo, l’identità4. E così, largo a un mondo dichiaratamente trasparente Non ci si stupirà, quindi, nel constatare la radicale permeabilità che in ogni organizzazione caratterizza il e veloce, che riformula le nozioni di tempo e di spazio rapporto tra il piano della cultura e quello della strascardinandone i limiti consueti! Un mondo esploso, tegia e missione. Due piani coestensivi e sovrapposti esuberante e sovrappopolato in cui ogni comunità o individuo rivendicano assoluta legittimità di parola in cui la cultura è chiamata a svolgere un ruolo doppiae di azione. L’agilità diventa condizione necessaria per mente cruciale: di leva per l’adeguamento costante dei muoversi con efficacia entro il comportamenti delle persone riperimetro del nuovo paradigma spetto alle strategie; e di strumenLA CULTURA HA culturale, delle sue narrazioni, to di misurazione dello sviluppo e UN RUOLO DOPPIAMENTE dei suoi riti, dei suoi simboli. dei mutamenti che si verificano in CRUCIALE: DI LEVA PER Certo, è difficile credere che seno all’organizzazione5 e che, se L’ADEGUAMENTO DEI questo cambio di segno sia indifnon adeguatamente considerati, ferente all’impeto catalizzatore possono produrre conseguenze COMPORTAMENTI DELLE delle nuove generazioni e delinattese e indesiderate, all’interno PERSONE RISPETTO le loro aspirazioni. I Millennials come all’esterno. ALLE STRATEGIE sono sempre più numerosi e Per questa ragione, le organizzaE DI STRUMENTO chiedono spazi e modi adeguati zioni che oggi vogliono reagire DI MISURAZIONE per esprimersi. Sarebbe tuttavia efficacemente al cambiamento ingiustificato ricondurre l’amin corso, sono chiamate a consiDELLO SVILUPPO piezza di tale fenomeno a una derare i tratti distintivi della proE DEI MUTAMENTI questione puramente anagrafica pria cultura (ormai sedimentati CHE SI VERIFICANO o generazionale. Questo came spesso taciti) per definire una NELL’ORGANIZZAZIONE biamento è pervasivo e incide nuova e specifica chiave interpretrasversalmente sulla cultura di tativa che sia finalmente in misupaesi, organizzazioni e persone. ra di attribuire senso alle rinnovate coordinate ambientali. FORZE POTENTI Se è vero, infine, che one size does not fit all, non parrà strano che ogni organizzazione possa arrivare Da tempo è acquisito l’assioma che tra i fattori più ria definire il proprio modello di smartness e quindi levanti nella vita di un’organizzazione complessa non si di Smart Working. Un modello costruito su misura possa non annoverare ciò che Edgar Schein definisce nei perché definito sulla base della strategia e dei suoi termini di un nucleo di “forze potenti, nascoste e spesobiettivi e che tiene conto degli assunti, dei valori e so inconsce che determinano il comportamento, i modi delle pratiche che rappresentano la cultura aziendale. della percezione, lo schema del pensiero e i valori”1, in Affinché questa sia strumento e leva di cambiamento altri termini la cultura. e, al contempo, ne sia l’oggetto. SUPPLEMENTO A Harvard Business Review ANALIZZARE IL CONTESTO ORIENTARSI VERSO L’AGILITÀ Le coordinate essenziali di una cultura smart A cura di Methodos “M olto se non la gran parte di ciò I TRATTI DISTINTIVI che davvero conta nella vita dell’organizzazione si svolge a 1. IL CAMBIAMENTO: PROPENSIONE livello culturale”1. Questa afferO AVVERSIONE? mazione di Meryl Reis Louis ha La gestione di cambiamenti significativi (in questo rappresentato, e rappresenta tuttora meglio di altre, caso, tramite l’adozione di forme di lavoro agili) rapl’opinione diffusa di molti studiosi di teoria dell’organizpresenta di per sé una forma più o meno accentuata zazione. di cambiamento. Essere consapevoli del grado di atL’analisi culturale delle organizzazioni complesse – intitudine al cambiamento della propria organizzazionovazione metodologica che segnò una profonda ne rappresenta un primo ed essenziale criterio per frattura nel pensiero organizzativo dominante alla fine la scelta del modello più adeguato. degli anni Settanta2 – ha assunto negli ultimi trent’anni una posizione di assoluto rilievo nel quadro della teoria È prevedibile, infatti, che in organizzazioni con una delle organizzazioni. L’idea di base: ogni organizzazione spiccata propensione al cambia(dal piccolo gruppo alla grande mento (spesso accompagnata da azienda) è un’entità culturale e A PARTIRE DA UNA un’elevata propensione al rischio) simbolica, la cui natura può essesiano più predisposte ad adottare re colta e restituita tramite l’uso LETTURA SINOTTICA forme evolute di lavoro agile (andi modelli interpretativi integrati, DEI DIVERSI TENTATIVI che nel segno dell’innovazione olistici e interattivi. DI DEFINIRE IL SET DI tecnologica). COORDINATE DELLA Come definire, quindi, la cultura CULTURA, È POSSIBILE Al contrario, i gruppi che dimodi un’organizzazione? Come già ISOLARE CINQUE TRATTI strano maggiore avversione al detto, la cultura è l’insieme di cambiamento e all’assunzione di punti di vista, assunti preconsci, DISTINTIVI IN GRADO rischi, dovranno accompagnare il valori (impliciti ed espliciti) e arDI ORIENTARE LE più possibile la transizione da rittefatti condivisi che caratterizzaORGANIZZAZIONI CHE mi e spazi di lavoro tradizionali a no e guidano i comportamenti di VOGLIANO AVVICINARSI forme più agili ed evolute. un gruppo e delle persone che vi A FORME DI LAVORO lavorano, operano, vivono. Ogni IL TREND. Oggi le organizzazioni, organizzazione ha una cultura PIÙ AGILI complici anche i profondi mutaa sé e ogni cultura presenta dei menti sociali (la crisi economica, tratti distintivi che la definiscono. i conflitti internazionali) hanno sviluppato una crescente propensione al cambiamento. Propensione Sono numerosi gli studiosi, da Geert Hofstede a Erin destinata a diventare tratto dominante di molte culMeyer, passando per Pasquale Gagliardi e Fons Tromture grazie anche al ruolo sempre più rilevante delle penaars3, che si sono cimentati nel tentativo di definire nuove generazioni. i tratti distintivi, il set di coordinate essenziali – di cui ogni organizzazione/cultura è dotata – che sono in gra2. LA LEADERSHIP: ORIZZONTALITÀ do di mappare con precisione le specificità culturali di O GERARCHIA? un certo paese, industry o modello organizzativo. Proprio a partire da una lettura sinottica dei diversi tentativi di definire questo set di coordinate, è possibile isolare cinque tratti distintivi in grado di orientare le organizzazioni che vogliano avvicinarsi a forme di lavoro più agili. L’introduzione di forme di lavoro agile non può prescindere da un’analisi dettagliata del modello di leadership dominante all’interno dell’organizzazione. Cosa cambia tra un modello di leadership diffusa e un governo dell’organizzazione gerarchico e piramidale? NOTE 1. Meryl Reis Louis, ”A cultural perspective on organizations the need for and consequences of viewing organizations as culture-bearing milieux”, Human System Management, 2, p. 250. 2. Cf. Pasquale Gagliardi, “Teoria dell’organizzazione e analisi culturale”, in Ibid (a cura di), “Le imprese come culture”, Petrini Editore, 1986, pp. 11-30. 3. Cf. tra gli altri Geert Hofsteede, Culture and organizations. Software of the mind, USA, McGraw-Hill USA, 1999, in particolare parti II e seg; Erin Meyer, The Culture Map, Public Affairs, pp. 288; Pasquale Gagliardi, Op. cit.; Fons Trompenaars, Riding The Waves of Culture: Understanding Diversity in Global Business, McGraw-Hill, 1997. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 19 Uffici Corio Italia, Milano (fonte: DEGW) In organizzazioni in cui forme di leadership diffusa sono dominanti, la distanza tra i capi e i collaboratori è ridotta al minimo. Il leader è un facilitatore che guida e incoraggia il lavoro di squadra e il confronto di posizioni e idee differenti. Le strutture sono tipicamente orizzontali e la comunicazione non risponde alla differenziazione dei ruoli. Gli stessi spazi di lavoro sono rappresentativi del modello di leadership in vigore nelle organizzazioni che, probabilmente senza eccessive forzature, sembrano prestarsi più facilmente all’introduzione di forme di lavoro agile. Quando invece è un modello di tipo gerarchico a governare l’organizzazione, la distanza tra capo e collaboratori si fa più significativa, accentuata anche da una rigida organizzazione degli spazi di lavoro (uffici chiusi e netta separazione tra capi e collaboratori). Un buon leader guida univocamente e con sicurezza il proprio team, la distribuzione dei ruoli è vincolante e determina le modalità di comunicazione. In organizzazioni che rispondono a forme di leadership centralizzata e gerarchica, riorganizzare spazi e ritmi di lavoro imporrà un percorso graduale, accompagnato dall’introduzione di forme di leadership più diffuse. 20 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review IL TREND. È uno dei segni più evidenti del cambiamento in atto e ancor più lo sarà con l’ingresso delle nuove generazioni sul mercato del lavoro: i modelli di decisione e di leadership sono orientati verso l’abbattimento delle barriere gerarchiche, il coinvolgimento dei collaboratori e l’espressione di posizioni e idee differenti. 3. LE REGOLE SOCIALI: PARTICOLARISMO O UNIVERSALISMO? Come interagiscono le persone che fanno parte dell’organizzazione? Tra i numerosi criteri rilevanti per l’analisi delle modalità di gestione delle relazioni all’interno dell’organizzazione, figura il binomio universalismo/particolarismo. Il particolarismo è l’approccio di chi tende a orientare le azioni sulla base della peculiarità delle proprie relazioni (“sei un amico, per questo ti supporto”) rispetto a una matrice normativa ben definita e strutturale (“è giusto che tra colleghi ci si supporti”), il cui presidio è sfumato e passa in secondo piano. Al contrario, l’universalista tende a ricondurre ogni suo comportamento all’interno dell’organizzazione ANALIZZARE IL CONTESTO a un sistema di regole specifico, uniforme e determinato. L’approccio universalista presuppone una solida fiducia nella struttura dell’organizzazione e delle sue regole. IL TREND. Con il progressivo imporsi di modelli organizzativi flessibili e a struttura orizzontale, si sta affermando un approccio particolarista alla relazione di gruppo, fondato più sul governo della relazione che sul rispetto di un set di norme specifico e codificato. 4. I RITMI E GLI STILI DI LAVORO: FLESSIBILITÀ O STRUTTURALITÀ? ce, è importante effettuarne un’attenta ricognizione preliminare. Le forme di comunicazione many to many si fondano sullo scambio costante e distribuito delle informazioni da parte di tutte le persone coinvolte, che contribuiscono in prima persona ad arricchire (anche criticamente) il contenuto della comunicazione, indipendentemente dal ruolo gerarchico dell’autore. Forme di comunicazione partecipativa sono prevalenti in organizzazioni che valorizzano la molteplicità di voci e di spunti, nel duplice obiettivo di coinvolgere le persone e stimolare l’innovazione. Al contrario, forme di comunicazione one to many La messa a punto di un modello efficace di Smart trovano il presupposto nell’autorevolezza dell’autore Working presuppone una mappatura precisa di del messaggio, che ne definisce univocamente i coneventuali forme di lavoro agile preesistenti (in tertenuti. Il flusso di comunicazione è unidirezionale, mini di spazi, ritmi e tempi). Per questo è opportucodificato con precisione e permette solo raramente no domandarsi: come sono l’interazione partecipativa dei deorganizzati i tempi e gli spazi stinatari del messaggio. Forme di di lavoro all’interno dell’orCON IL PROGRESSIVO comunicazione one to many sono ganizzazione? prevalenti in organizzazioni caratIMPORSI DI MODELLI Le modalità e i ritmi di lavoro terizzate da modelli di leadership ORGANIZZATIVI FLESSIBILI possono essere flessibili e più gerarchici, nelle quali l’introE A STRUTTURA definiti, caso per caso, sulla duzione di tempi e spazi di lavoro base delle esigenze specifiORIZZONTALE, SI agile potrebbe richiedere un apche di ogni persona. STA AFFERMANDO profondito lavoro di mediazione. Al contrario, in altre orgaUN APPROCCIO nizzazioni, il raggiungimenIL TREND. Innovazione digitale, PARTICOLARISTA, to degli obiettivi è correlato abbattimento delle barriere geFONDATO PIÙ SUL a ritmi e modalità di lavoro rarchiche, spazi e tempi di lavoro GOVERNO DELLA strutturati, omogenei e unisempre più flessibili hanno performemente distribuiti. RELAZIONE CHE SUL messo il progressivo affermarsi di RISPETTO DI UN SET forme di comunicazione distribuiIL TREND: la rivendicazione DI NORME SPECIFICO ta, in cui la pluralità di opinioni e di tempi e spazi di lavoro agiE CODIFICATO punti di vista rappresenta un valoli sta diventando sempre più re fondante. rilevante all’interno delle organizzazioni, tanto da essere Le cinque aree di interesse racdiventata uno dei criteri prioritari sui quali i giovani chiudono al loro interno altrettanti tratti caratteristici talenti (ma non solo) conducono la propria scelta di che consentono di mappare gli aspetti più rilevanti della impiego. cultura di un’organizzazione che voglia avvicinarsi a forme di lavoro più agili. Quale sarà quindi il mio modello di 5. LA COMUNICAZIONE: MANY TO MANY O Smart Working? Semplice: quello che meglio risponde ONE TO MANY? alla cultura della mia organizzazione a partire dall’analisi dei tratti caratteristici dominanti. Non solo: sarà proprio Come si comunica all’interno dell’organizzazione? a partire da questi stessi tratti caratteristici che sarà posL’introduzione di forme di lavoro agile ha un impatsibile individuare le modalità più adeguate di comunicato anche sulle modalità di comunicazione interne al zione e realizzazione del modello stesso. gruppo. Perché il cambiamento sia davvero effica- SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 21 L’EPOCA DEL PARADOSSO Un embrione di ricerca sul rapporto tra Spazio e Personalità A cura di Methodos - DEGW P arlare di impresa: la dimensione culturale sta occupando uno spazio sempre più significativo e un peso specifico crescente ed è in corso una tendenza analoga a quella osservabile su scala sociale: una complessa relazione di equilibrio tra il piano del sé e il piano del noi. Un equilibrio delicato dagli esiti così imprevedibili da autorizzare l’uso del termine paradosso. Da un lato, infatti, si sta andando verso il modello della social enterprise, dell’impresa aperta e inclusiva. Una deriva collettiva e pubblica, si direbbe. D’altro canto, c’è l’accentuazione estremizzata del soggetto e del suo universo specifico di aspettative e necessità. Su questa dinamica insiste lo sforzo di trovare un equilibrio adeguato, che sappia coniugare psico e socio, difendere la sfera del sé e, allo stesso tempo, renderla permeabile a quella altrui. SPAZIO PRIVATO E SPAZIO PUBBLICO È interessante indagare come un possibile equilibrio tra queste istanze passi anche attraverso lo spazio (o meglio gli spazi) che l’impresa mette a disposizione delle persone – come spazio pubblico, condiviso, “contenitivo” dell’azienda – e la relazione generata con lo spazio soggettivo – privato, del sé appunto – di chi quegli spazi “abita” per il proprio lavoro. È interessante dal punto di vista degli effetti che questa relazione produce: poiché lo spazio produce degli effetti sulle persone e ne influenza i comportamenti e gli stati emotivi. Tuttavia, i modi attraverso cui le persone reagiscono a determinati ambienti non sono omogenei: a spazi uguali/simili non corrispondono reazioni uguali/simili. Le loro correlazioni dipendono da diversi fattori personali di carattere culturale, psicologico, neurofisiologico. Un fattore determinante, per il quale oggi c’è un crescente interesse, è l’opposizione introversione/ estroversione. NOTE 1. Susan Cain “Quiet: The Power of Introverts in a World That Can’t Stop Talking” (Crown Publishers, New York 2012) 22 Un recente libro di Susan Cain1, ha sollevato il tema dell’introversione e interessato il grande pubblico, mentre nell’ambito della progettazione e produzione di spazi di lavoro alcune aziende stanno avviando ricerche e progetti specifici. Per esempio Steelcase ha recentemente proposto, proprio in collaborazione con Susan Cain, sistemi espressamente dedicati al “lavoratore introverso” (per ora si tratta di una serie di “quiet room” variamente declinate da inserire SUPPLEMENTO A Harvard Business Review in ambiente open space, “incubo” degli introversi). È un primo input. Che comporta il rischio, però, di un’eccessiva frammentazione o proliferazione di modelli, se si portano alle loro conseguenze le premesse teoriche, perché potrebbe significare declinare ogni singolo schema su ogni singolo individuo. IPOTESI DI LAVORO: UN’OTTICA “CARATTERIALE” Il tema qui proposto prende le mosse da tale scenario ma suggerisce un’ipotesi di lavoro più aggregante, e forse più praticabile. All’interno del difficile equilibrio tra caratteri soggettivi e tendenze “collettive”, infatti, c’è anche l’evoluzione che stanno vivendo le specifiche funzioni aziendali. Ognuna di esse sta affrontando un radicale processo di adattamento al cambiamento imposto dalle sfide del mercato e un ripensamento della propria natura. È possibile, partendo da un’analisi delle trasformazioni in atto, dare una “soggettività” alle funzioni aziendali, alle singole business unit, così come si classificano gli individui in base a diversi gradi di introversione ed estroversione? Se tale ipotesi è verificabile, ci si può chiedere: quali conseguenze nel disegno sensibile degli spazi di lavoro e dei loro “artefatti” e nel rapporto tra spazio e cultura d’impresa? Forse ciò permetterebbe di indicare quali ulteriori caratteristiche devono avere i worksetting correnti e i loro relativi standard spaziali, superando l’attuale distinzione delle modalità di lavoro nelle tre grandi categorie “resident, internal mobile, external mobile” e cioè chi lavora prevalentemente nella sua postazione, chi è un lavoratore mobile ma per lo più dentro l’azienda e chi, invece, è prevalentemente fuori sede. L’interesse per la struttura fisica degli ambienti di lavoro, che non sono un mero contenitore ma un elemento chiave per la comprensione delle dinamiche organizzative, permette di articolare ulteriormente una nozione tripartita di cultura (che considera artefatti, valori e convinzioni preconsce), attribuendo un ruolo interpretativo eminente all’asse degli artefatti organizzativi e delle relazioni con i loro fruitori: per esempio, gli spazi, i comportamenti esibiti e il modo in cui le persone si relazionano con essi. Proprio a partire da una lettura discontinua e puntuale di pratiche de-standardizzate, personalizzate e scalabili alle diverse funzioni, la cultura d’impresa può ANALIZZARE IL CONTESTO NAL MA IO ETING 2 RK .0 SALES RATEGY ST HUMAN SOURCE RE LL SEARCH RE T &D A AGEMEN EST AN NT ON NISTRATI MI L EA INNOVATIVE ETING RK Se questo è lo scenario nel quale sembrano evolversi i diversi segmenti delle strutture organizzative – una tendenza verso una “estroversione” generalizzata – nondimeno le singole funzioni continuano a esprimere una propria e specifica vocazione “core”, individuale, che forse è necessario difendere anche come contrappeso all’equazione dominante “estroversione e scambio = innovazione”3. EXTROVERT TRADITIONAL • 2. Almeno tre direttrici attraversano orizzontalmente diversi settori, industry e tipologie di mercato: • il time to market obbliga l’organizzazione a includere sempre prima il consumatore/cliente in un processo di co-costruzione dell’offerta (prosumer) • il lead time richiede modelli di cuncurrent engineering capaci di far lavorare in parallelo piuttosto che in sequenza tutti gli attori che entrano in gioco nella costruzione del valore • i principi del miglioramento continuo e delle logiche lean che hanno stressato il concetto di integrazione e di condivisione per applicare interventi di maggiore efficienza di processo. 3. Molto è stato detto del potenziale innovativo legato all’introversione a livello individuale, ma alcune ricerche hanno messo in luce come, anche a livello organizzativo e di team, molte innovazioni e miglioramenti di processo si verificano attraverso la creazione di isole spaziali o temporali protette dal flusso continuo degli scambi e delle relazioni (v. Ethan Bernstein, “The transparency trap”, Harward Business Review, 59, October 2014). MA • NOTE TE • M • R • la Ricerca e Sviluppo, tradizionalmente concentrata su progetti di innovazione riservati e protetti, è chiamata a integrarsi di più anche spazialmente, sia con le risorse commerciali sia con le aree di engineering per portare a valore le informazioni specifiche di tutti sullo sviluppo prodotto i reparti produttivi, naturalmente organizzati in aree dedicate per ragioni tecnologiche, da un lato si aprono maggiormente all’inclusione di funzioni di staff, dall’altro si ripensano per isole autonome nella realizzazione di intere fasi produttive (UTE: Unità tecnologiche elementari/Celle), in una sorta di autarchica riservatezza la forza vendita, sempre più nomade e autonoma è chiamata a mantenere però sempre allenata la capacità cooperativa con il marketing nei momenti di interazione live la funzione di Marketing si apre a piattaforme virtuali (e talvolta anche fisiche) di inclusione del mercato nelle modalità di dialogo continuativo e qualitativo, piuttosto che soltanto statistico quantitativo la funzione HR sta completando un lungo percorso di avvicinamento alle necessità del business, collocandosi anche fisicamente nelle Business Unit o nelle aree operative. Allo stesso modo, virtualmente e fisicamente, porta l’azienda a entrare in una relazione di maggiore confidenza e apertura con il mercato del lavoro, con le università e i bacini di attrazione dei talenti anche la funzione Finanza e Controllo è chiamata a interpretare un doppio trend di estroversione, in ottica sia di indirizzo previsionale del business in una relazione di ascolto, partnership e servizio, sia di trasparenza nella comunicazione, in questo fortemente integrata e coadiuvata dalla funzione di Comunicazione, coinvolta già da tempo nella costruzione di una visione e narrazione integrata dell’azienda. PAYRO • TRADI T Alcuni meta-trend2, che stanno riguardando trasversalmente tutte le organizzazioni, hanno avviato un processo di progressiva modificazione del codice genetico delle funzioni stesse: Proprio dall’incrocio dell’asse introverso/estroverso con il più classico tradizionale/innovativo si può generare un diagramma (un quadrante magico?) come frame di supporto a una possibile ricerca. Da una indagine in corso con alcune aziende del settore bancario, sta emergendo una mappa di concetti e una struttura generalizzabile, dove l’asse tradizione/innovazione, connesso in modo determinante con l’uso della tecnologia ma influenzato anche da altri fattori (storia aziendale, multiculturalità, composizione generazionale, oltre che natura stessa del business), dovrà esprimere il rapporto tra funzioni/settori aziendali e attitudine all’innovazione in termini sia di processi interni sia di modalità di relazione con l’esterno. Anche qui, la domanda sarà: quali tipi di spazi corrispondono ai diversi gradi di innovazione o tradizionalismo presenti ai vari livelli di un’organizzazione? E inoltre, da un punto di vista metodologico: possiamo costruire una mappa e utilizzarla per una progettazione più corretta ed efficace? L’ambizione è costruire una “progettazione parametrica degli spazi” che permette di ottenere forme ottimali e che possa rispondere a diverse strutture di personalità individuali, di team, di modello organizzativo e, attraverso questo, rispondere alle sfide che la tecnologia impone al modo di lavorare delle persone: quale grado di preparazione hanno i manager nei confronti del futuro? Possiamo sviluppare un metodo formativo per avvicinarli e coinvolgerli in processi progettuali condivisi (per esempio attraverso workshop strutturati)? AD CARATTERI, ATTITUDINI, VOCAZIONI? WORK IN PROGRESS S diventare concetto totalmente prensile, in grado di decodificare (e quindi governare) efficacemente quei tratti distintivi, pratiche e comportamenti che più si scostano dalla distribuzione normale dei comportamenti in seno a un’organizzazione. EV ELOPME CO NTR O L INTROVERT SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 23 UN BIGLIETTO DA VISITA PER IL NOSTRO FUTURO ta all’interazione e a uno scambio di conoscenza che ci permetterà di accelerare i nostri processi. “La Nuvola”, infatti, sarà anche uno spazio virtuale per tutti i nostri collaboratori, un campus dove il concetto di ufficio viene superato da quello di “spazio dinamico e modulare”. Per le nostre persone lo Smart Working significherà soprattutto focalizzarsi sull’innovazione, intesa anche come volano di integrazione tra le funzioni che operano nelle piattaforme di sviluppo prodotto. In Nuvola queste ultime avranno uno spazio dedicato, configurato per raccogliere e discutere idee; lavorare su prototipi; confrontare i prodotti con le offerte dei competitor. Uno spazio che i team di piattaforma configureranno in base alle esigenze e alle evoluzioni dei progetti. Un passo significativo sarà rendere operative le postazioni in sharing Massimo Bonello pensate per i collaboratori di altre sedi o esterni: il segno evidente che Direttore Risorse Umane e rappresenta la volontà di abbandonare il vecchio paradigma “dell’apProperty&Facility. Lavazza partenenza alla scrivania”. Vogliamo che le nostre persone abbraccino un nuovo modo di lavorare, dinamico, veloce, flessibile, efficace. Nel 2009 Il gruppo Lavazza ha deciso di ripensare la propria sede cen- Così come gli spazi che stiamo disegnando per loro. trale in nome di una crescente richiesta di spazi più funzionali in grado Il successo del progetto dipende da molti fattori. Primo tra questi di favorire maggior integrazione tra le funzioni aziendali. Non solo: un piano di comunicazione che presenti le soluzioni in anticipo nel pensare il progetto e nel vagliare diverse soluzioni architettoniche, rispetto alle domande e ai dubbi interni. Senza dimenticare il coinla famiglia Lavazza e il management hanno puntato con ambizione e volgimento sistematico dei dipendenti che ci permette di valolungimiranza a uno spazio di integrazione dell’azienda con la città, le rizzare, ora più che mai, il senso di appartenenza al gruppo. Non è istituzioni, i consumatori. Il nuovo Centro Direzionale Lavazza è un’o- facile spiegare che le abitudini cambieranno, ma una sfida è tale, e perazione di riqualificazione di un ex spazio industriale e prevede la si può vincere, solo se da subito sono chiari gli elementi chiave per realizzazione di un museo, di un ristorante aziendale aperto al pub- portare a termine l’impegno profuso. Pensiamo, ad esempio, alla blico, di uno spazio eventi fra i più grandi di scelta di rendere la nuova sede totalmente Torino, di un giardino fruibile a tutti. paperless: non vuol dire soltanto rivoluzionare LA NOSTRA NUOVA Tutto questo in linea con i valori che da 120 il concetto di pratiche consolidate nel tempo, SEDE VUOLE ESSERE UN anni permeano la storia dell’azienda: passione ma far apprezzare la volontà dell’azienda di esLUOGO CHE INTERPRETA per l’eccellenza, slancio per il futuro e senso di sere veramente sostenibili. Nuvola, infatti, non UN NUOVO MODO DI riconoscenza. a caso ha tutti i riconoscimenti internazionali PENSARE LAVORO, SPAZIO, Questo progetto, che proietta l’azienda verso del protocollo LEED, Leadership in Energy and PERSONE. È COSÌ CHE una crescita continua attraverso l’internazioEnvironment Design, il più prestigioso a livello VOGLIAMO PRESENTARE nalizzazione e l’innovazione, mette al centro internazionale per edifici progettati e costruiti IL PROGETTO AI NOSTRI i nostri collaboratori. Lo Smart Working, e le secondo criteri di attenzione ambientale. COLLABORATORI, ALLA sue regole, hanno permesso di fare un salto Se l’organizzazione dello spazio indirizzerà il concettuale nell’immaginare persone, luoghi modo di lavorare, quindi, le regole del gioco CITTÀ DI TORINO E A e lavoro. E per Lavazza questo vuol dire, prima devono essere esplicite, definite e condiviTUTTI GLI STAKEHOLDER di tutto, ripensare lo spazio in modo da stimose. E i primi a metterle in pratica dobbiamo DELL’AZIENDA lare chi collabora con noi a vivere l’azienda in essere noi. Il top management è chiamato a modo innovativo e, al contempo, permettere sostenere, con forza e coerenza per il futuro, a tutti di adattarsi con flessibilità a un’organizquesto passaggio epocale. In Nuvola abbiazazione in costante evoluzione. mo istituito il principio di vicinanza tra management e team operativi (si passerà, infatti, da una prevalenza di uffici chiusi a un open LA NUVOLA: SPAZIO DINAMICO E MODULARE space evoluto), ma anche e soprattutto tra le gerarchie. Certamente una sfida complessa e ambiziosa che richiederà un’evoluzione della Nuvola è considerata oggi, in attesa della sua inaugurazione, un’op- nostra capacità di leadership, perché necessariamente si fonderà su portunità straordinaria di cambiamento in grado di generare ricadute dinamiche di relazione più partecipative. positive sulle performance e sull’organizzazione del lavoro. Trasferire Una sfida anche per me come Direttore Risorse Umane: da un lato circa 650 persone, occupate ora in 4 sedi diverse, significa favorire la responsabilità di guidare l’organizzazione attraverso questo camuna gestione più trasversale e funzionale agli obiettivi strategici e biamento; dall’altro la consapevolezza che lo Smart Working signidi business. Dotarsi di un’infrastruttura digitale avanzata per essere fica rivedere la governance complessiva dell’organizzazione e della “connessi” con le aree commerciali e con le consociate estere, ci abili- gestione delle persone. LAVAZZA 24 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review ANALIZZARE IL CONTESTO IL CONTESTO GIUSLAVORISTICO Smart Working non coincide con telelavoro e solo un confronto tra le parti coinvolte consente di condividere come adottarlo A cura di Partners4Innovation U non comporta un cambiamento della sede di lavoro e no degli elementi vissuto dalle aziende pertanto si potrebbe sostenere che non comporti alcun come fattore di ostacolo, nella valutazione obbligo di comunicazione all’istituto competente, andi progetti di Smart Working, è il fatto che che se tale decisione deve essere ponderata per ogni nel nostro ordinamento questa modalità di specifico progetto, sulla base di ulteriori valutazioni in esecuzione della prestazione lavorativa non merito ai rischi e alle conseguenze assicurative nel caso trova alcuna definizione normativa specifica. Come già di eventuali infortuni, anche considerando le diverse inaccennato, una proposta di legge è stata depositata a terpretazioni che l’Inail dà in merito ai tipi di rischi e/o gennaio 2014 e mira a introdurre una modalità alternadanni collegati alle modalità di esecuzione della prestativa e innovativa di lavoro, basata su un forte elemento zione lavorativa, e per esempio: elettivo, in itinere, difdi flessibilità, in particolare di orari e di sede di lavoro, ferenziale, ecc... superando il blocco di una normativa rigida e dando In tale accezione, quindi, lo Smart Working si discosta vita a uno strumento diverso rispetto al telelavoro, con dalla comune interpretazione della disciplina del telecaratteristiche e obblighi propri. lavoro e può delineare una regolamentazione diversa Lo Smart Working si può distinguere dal telelavoro. Il lasciata - fino ad oggi - alla libera valutazione delle parti primo presenta flessibilità sia nel numero di giornate coinvolte. da dedicare alla prestazione di lavoro (lavorare fuori impresa saltuariamente) sia nella scelta del luogo ove LE REGOLE DEFINITE IN AZIENDA prestare l’attività lavorativa, che non coincide necessariamente con il domicilio del lavoratore, senza che ciò Il punto di partenza per la corincida sull’inserimento del dipenretta gestione della tematica è dente nell’organizzazione azienLA REGOLAMENTAZIONE la predisposizione di una regodale e sul conseguente assogAZIENDALE È lamentazione aziendale/policy gettamento al potere direttivo e ATTUALMENTE LO che definisca l’insieme delle disciplinare del datore di lavoro. STRUMENTO PRINCIPALE regole sulla base delle quali l’aQuindi, la sede ufficiale di lavoro zienda vuole disciplinare lo Smart rimane quella abituale. DI INTEGRAZIONE DELLA Working e che il lavoratore e/o Diversamente, il telelavoro rapNORMATIVA SPESSO le rappresentanze sindacali sono presenta una modifica del luogo GENERALE E ASTRATTA, chiamate a condividere e con le di adempimento della prestazioIN RIFERIMENTO A quali vengano ben specificati gli ne lavorativa. L’organizzazione e SITUAZIONI TIPICHE, aspetti fondamentali, anche per lo svolgimento abituale dell’attività avviene al di fuori dei loquanto concerne la formazione ADATTANDOLA ALLE cali dell’impresa. L’Inail accoglie sulla salute e sicurezza sul lavoro NECESSITÀ REALI il concetto di modifica del luogo e sulla valutazione dei rischi. DEL CONTESTO di lavoro e obbliga il datore di Resta comunque il fatto che lo ORGANIZZATIVO lavoro a comunicare all’istituto Smart Working si è configurato la modalità del rapporto, i nomicome un ulteriore sviluppo del nativi dei dipendenti assegnati in concetto di telelavoro e continua telelavoro, l’ubicazione del luogo ove l’attività lavoa trovare affinità con quest’ultimo, pertanto la disciplina rativa è svolta, la descrizione analitica degli ambienti specifica sul telelavoro resta allo stato attuale un punto di lavoro, le modalità di svolgimento dell’attività, con di riferimento valido per regolamentare le modalità di particolare riguardo alle giornate in cui il lavoratore esecuzione dello Smart Working. presta l’attività al proprio domicilio, l’orario di lavoro e La libertà regolamentare trova inoltre un limite nella più le fasce di reperibilità. ampia normativa propria del diritto del lavoro e nella coNel caso di Smart Working, come si diceva, l’esecuzione mune interpretazione del rapporto di lavoro che ha, tra della prestazione lavorativa al di fuori dei locali aziendali l’altro, delineato strumenti di controllo e di misurazione SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 25 della prestazione lavorativa e di remunerazione imperniati prevalentemente sull’orario di lavoro e sulla messa a disposizione dello stesso da parte del collaboratore, come delineati anche dalla diversa contrattazione collettiva. Abbiamo tuttavia già avuto modo di sperimentare come la normativa di diritto del lavoro non impedisca un’applicazione della stessa in termini di maggior flessibilità, superando spesso l’interpretazione storicamente data della giurisprudenza e dalla contrattazione collettiva. È questo, per esempio, il caso della disciplina dell’orario di lavoro, che pur non subendo nel tempo particolari modifiche sostanziali, non ha impedito alle aziende, di introdurre nel tempo maggior flessibilità e sono ormai comuni e consolidate diverse forme di regolamentazione aziendale che hanno ben superato il vaglio interpretativo giurisprudenziale. La regolamentazione aziendale è allo stato attuale lo strumento principale di integrazione della normativa che è spesso generale e astratta, in riferimento a situazioni tipiche, adattandola alle necessità reali del contesto organizzativo. È quindi impensabile ragionare di Smart Working in un ottica di cambiamenti unilateralmente delineati e imposti dal datore di lavoro e l’elemento della volontarietà di aderire o meno a questi progetti è un elemento di primaria importanza per la legittimità degli stessi e della relativa regolamentazione. È solo partendo dal confronto tra parti coinvolte che è possibile arrivare a una regolamentazione condivisa delle modalità di esecuzione della prestazione lavorativa. In quest’ottica lo Smart Working può diventare, anche dal punto di vista giuslavoristico, uno strumento atto a introdurre cambiamenti culturali e organizzativi che possono andare ben oltre il rendere flessibili luogo e orario di lavoro, sino a coinvolgere tutti gli aspetti propri del rapporto di lavoro. NUOVI SPAZI E TEMPI. IN SICUREZZA A cura di DEGW Gli obblighi dettati dalla normativa sulla tutela della sicurezza in azienda possono essere di più difficile applicazione quando si parla di Smart Working. A questo riguardo, lo Smart Working pone problematiche teoricamente più complesse del telelavoro, perché è un concetto più flessibile in termini di spazi e tempi; tuttavia, in Italia l’unico quadro normativo di riferimento è ancora la disciplina che regola il telelavoro. Anche nello Smart Working, quindi, la tutela della sicurezza dei lavoratori può trovare applicazione nelle prescrizioni del Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro). In uno specifico caso aziendale, osservato di recente, una procedura snella di come gestire il telelavoro (Home Working) prevede i seguenti passaggi: • ciascun lavoratore che aderirà all’Home Working riceverà specifico materiale informativo e formativo e dovrà sottoscrivere un’autocertificazione nella quale dichiara che il locale adibito allo svolgimento dell’attività e la postazione di lavoro rispettano le disposizioni di sicurezza 26 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review • il Servizio per la Sicurezza aziendale effettuerà il sopralluogo finalizzato a verificare, in via preventiva all’instaurazione del telelavoro, il rispetto delle disposizioni in materia di sicurezza presso il domicilio dei lavoratori • una volta stabilito l’uso del telelavoro, l’azienda attraverso il Servizio per la Sicurezza, attuerà un sistema di monitoraggio e confronto periodico con tutti i dipendenti in Home Working, mediante la compilazione di un questionario per far emergere eventuali criticità e/o domande (anche sulla strumentazione utilizzata) • relativamente alla strumentazione di lavoro, l’azienda fornirà ai dipendenti in Home Working pc, tastiere, mouse, telefono cellulare; sono invece a carico del dipendente l’acquisto di scrivania e sedia, con un contributo da parte della società. ANALIZZARE IL CONTESTO SMART WORKING BARILLA: MIGLIORI PERFORMANCE IN UNA VITA MIGLIORE BARILLA to avanzate, in Italia e all’estero, abbiamo condotto un’analisi di prontezza dell’organizzazione per identificare quali sono i fattori chiave necessari all’implementazione efficace di un modello di Smart Working, rilevando le esigenze interne e definendo il modello di riferimento in Barilla. Questa fase ha coinvolto diverse aree aziendali, attraverso interviste dirette ai Responsabili e ha consentito di comprendere la predisposizione culturale, organizzativa e tecnologica dei differenti target aziendali all’adozione di modelli di Smart Working. Alessandra Stasi Vice President Organization & People Development. Barilla G. & R. Fratelli GRANDE SUCCESSO DELLA FASE PILOTA: OGGI BARILLA È SMART IN TUTTO IL MONDO Nel giugno del 2013 abbiamo avviato una fase Pilota in 5 paesi nel mondo. Gli esiti positivi della sperimentazione ci hanno portato a Barilla, azienda nata nel 1877 come negozio di pane e pasta a Parma, estendere il progetto a tutti i paesi in cui siamo presenti, coinvolè oggi uno dei primi gruppi italiani nell’alimentare; è leader mondiale gendo 1.600 persone. L’iniziativa ha richiesto l’analisi e l’adattamendella pasta, leader europeo nei sughi, leader italiano per i prodotti da to delle normative, degli spazi, delle dotazioni tecnologiche ed è forno e primo attore in Scandinavia nei pani croccanti. Il gruppo Ba- stata accompagnata da un percorso di formazione e da un’imporrilla nel 2014 ha fatturato 3.254 milioni di euro (+2% rispetto all’anno tante campagna di comunicazione attraverso canali digitali e testiprecedente). Lo Smart Working nasce e vive nel Barilla Lighthouse, monianze dirette delle persone coinvolte. il nostro documento strategico. Nella sezione relativa alle Persone, Il miglior bilanciamento tra vita privata e lavorativa è emerso come leva fondamentale di business, sottolineiamo l’impegno a essere una il principale beneficio, con un risparmio medio di 68 minuti al giorgrande azienda per la quale lavorare, un’azienda che promuove la di- no per persona in termini di spostamenti casa-ufficio. Sono stati versità, uno stile di vita equilibrato e sostenibile, la responsabilizzazio- rilevati anche un maggiore engagement e senso di appartenenza. ne, e una leadership orientata ai risultati. Lo Smart Working traduce Se si riconoscono e si rispettano le esigenze di ogni soggetto, valorizzandone le potenzialità, ognuno sarà motivato a dare il meglio di sé. tale impegno in realtà. Inoltre, abbiamo individuato un aumento Lo Smart Working è un concetto semplice e di produttività e qualità del lavoro da parte allo stesso tempo potente: il lavoro è quello L’ESSENZA DELLO SMART delle persone, che è stato confermato anche che si fa e molto meno un posto dove si va. WORKING E DELLA dagli stessi capi che, nel 96% dei casi, hanno DIVERSITÀ È LA STESSA: valutato positivamente l’impatto dello Smart UN MONITORAGGIO CONTINUO VEDERE Working sui collaboratori. Ne ha tratto forI NOSTRI COLLABORATORI za anche il percorso di Diversità e Inclusione Lo Smart Working è un processo di cambiadell’azienda. L’essenza dello Smart Working e mento culturale che per Barilla richiede un COME PERSONE, della Diversità è la stessa: vedere i nostri colimpegno interdisciplinare basato su tre pilaRICONOSCERNE I TALENTI laboratori come Persone, riconoscerne i tastri integrati tra loro: tecnologia, spazi fisici, INDIPENDENTEMENTE lenti indipendentemente dalle loro Diversità comportamenti. Perciò il progetto è nato ed DALLE LORO DIVERSITÀ, spostando il focus sulla prestazione. Solo così è ancora monitorato da un gruppo internaSPOSTANDO IL FOCUS si possono porre le basi di un ambiente lavorazionale e interfunzionale composto dalle tivo realmente inclusivo in cui le differenze tra SULLA PRESTAZIONE funzioni Information Technology, Human gli individui non sono origine di discriminazioResources e Comunicazione Interna. ne, bensì fonte di ricchezza, oggetto di ascolto La tecnologia che consente la collaborazione avanzata a distanza è determinante per abilitare nuove forme e di cura. E infine, Smart Working ha significato anche il sostegno alle di lavoro. Si tratta di inserire strumenti di unified communication & attività propedeutiche all’Innovazione. collaboration, applicazioni mobile e iniziative di social computing. Gli Fattori critici di successo sono stati un forte sostegno del Top Manaspazi fisici sono pensati non più intorno agli individui ma intorno alle gement alla trasformazione e all’accompagnamento dell’evoluzione attività di concentrazione, collaborazione e comunicazione. Abbia- culturale, già fortemente basata sul senso di comunità, sulla fiducia mo introdotto open space, spazi per la socialità e per la concentra- diffusa che sono parte dei valori dell’azienda. zione anche all’aperto, valorizzando le aree esterne con postazioni Crediamo fermamente che le organizzazioni di successo si caratterizzino sempre di più per la loro capacità di rispondere contemporaneadi lavoro e connessione Wi-Fi. I nuovi comportamenti sostituiscono la cultura della presenza fisica mente sia a nuovi obiettivi di business sia alle esigenze delle Persone. con una forte cultura della performance e chiedono ai collaboratori È questa la vera sfida che abbiamo voluto cogliere con il Barilla Smart coinvolti un elevato livello di auto responsabilizzazione e orienta- Working. Un dato ulteriore: una recente ricerca svolta su chi è stato mento al risultato e ai capi l’impegno a essere “smart manager” coinvolto nel programma ha indicato un livello di soddisfazione pari al capaci di gestire efficacemente le proprie persone, anche in am- 99% a testimonianza del suo successo. biente virtuale. Dopo un confronto con realtà esterne anche mol- Come diceva Pietro Barilla: andate avanti, andate avanti con Coraggio. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 27 UN PROGETTO DI INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA: UNA NUOVA VISIONE CHE HA VANTAGGI PER LE PERSONE, L’AZIENDA, LA SOCIETÀ E L’AMBIENTE ABB ITALY Silvia Parma Country HR Manager. ABB S.p.A. Italy Un miglior bilanciamento casa-lavoro, maggiore responsabilizzazione, autonomia e orientamento ai risultati da parte delle persone. Con questi obiettivi ABB ha scelto lo Smart Working, parte del più ampio progetto ABB Cares, come modello innovativo di servizi integrati per le persone che lavorano nel Gruppo. LE LEVE DI PROGETTAZIONE DI LAVORO AGILE@ABB Non è un’operazione di facile gestione ma si può organizzare. Come? ABB ha deciso di farlo partendo da un self assessment: comprendere, cioè, quali fossero le leve di progettazione più opportune da attivare tra BITS, BRICKS e ABB VUOLE ESSERE Non solo una scelta al passo con i tempi, BEHAVIORS. E il risultato finale è stato che, ma la volontà di rimanere fedeli al proprio quelle più importanti su cui agire per prepaUN’AZIENDA LEADER DNA aziendale che fa della valorizzazione e rare il change management, sono gli stili di DI MERCATO E CREDO gestione della diversità (intese come abilità, leadership, la cultura della fiducia e la responDEBBA ESSERLO PRIMA età, sfaccettature, nazionalità, esperienza e sabilizzazione. Oltre a definire una policy agile DI TUTTO VERSO cultura) un elemento fondamentale per l’incon regole semplici, ma necessarie. LE SUE PERSONE, novazione interna. Il top management ha voluto, e sostenuto, con SUPERANDO LE FORME forza da subito il progetto e sono stati indiviLa strategia del Gruppo, infatti, ha tra i concetduati una serie di “champion” nelle varie aree PIÙ TRADIZIONALI ti chiave la “relentless execution”, ovvero la dell’organizzazione: ambasciatori della cultura DEL LAVORO E spinta continua al risultato eccellente, e indello Smart Working. PRESENTANDOSI COME vestire nello sviluppo della leadership, nell’atFiducia, empowerment e gestione delle perAZIENDA INNOVATIVA, trazione e retention dei talenti significa perseformance sono stati, poi, gli elementi al centro TECNOLOGICA, guire quotidianamente questo obiettivo. di incontri di formazione per gli “smart manaGrazie anche alla flessibilità oraria che, ad ger”: il vero e proprio ground setting culturale MULTICULTURALE E, esempio, va incontro alle esigenze di numepreparatorio al lancio del progetto. Dopo una APPUNTO, SMART rosi lavoratori la cui produttività ed efficienza fase di sperimentazione con la prima giornata può essere migliorata offrendo forme di lavodel lavoro Agile indetta a Milano nel febbraio ro alternative. 2013, sono state organizzate le successive in tutte le sedi di ABB Italia. Tutto questo ha un nome per noi: Lavoro Agile@ABB che punta Sulla base dei risultati positivi, il Country Management Team ha dea diffondere la cultura dello Smart Working, la possibilità per i ciso di avviare una fase pilota per tutti i colleghi dotati di strumenti propri dipendenti di lavorare in remoto per una parte del loro per il lavoro da remoto (pc portatile e accesso alla telefonia mobile) tempo. Non solo. per due giorni al mese. Inoltre, attraverso un questionario erogato in seguito alle Giornate del lavoro Agile, abbiamo raccolto le esigenIl Lavoro Agile sensibilizza i responsabili verso una cultura efficace ze di conciliazione, ossia la possibilità di lavorare fuori dalla propria della gestione del team richiedendo loro di mettere a frutto le pro- sede abituale e risparmiare così tempi di viaggio, costi e stress. Una prie competenze di People Management per far funzionare team flessibilità che consente di gestire necessità familiari senza penalizzache lavorano con modalità e bisogni nuovi. re il lavoro e mantenendo costanti impegno e raggiungimento degli Smart Working è per noi anche un “intelligente” approccio all’impe- obiettivi. Ad oggi oltre il 75% di chi ha aderito alla sperimentazione gno e “intelligente” capacità di saper scegliere la soluzione migliore ha usufruito del lavoro agile. Un successo che segna 750 adesioni al al momento opportuno. mese: una partecipazione di tutte le funzioni aziendali e Divisioni. 28 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review ANALIZZARE IL CONTESTO IL PROGETTO SPAZIO A FOCUS Silvio Tentori Country Real Estate Manager ABB S.p.A. Italy Perché lo Smart Working? Molti se lo chiedono in ABB Italia e per alcuni ancora l’interrogativo rimane. In ABB Italia è un percorso giovane, iniziato da poco ma che vuole certamente gettare basi solide per il futuro. Lato immobiliare, ricordo di aver approcciato il tema in modo autonomo rispetto ai colleghi di altre aree di staff, partecipando alle prime convention o eventi sul tema per sola curiosità e per capire se vi fossero tematiche applicabili anche alla mia azienda. Man mano che la conoscenza delle sue logiche diventava più specifica, mi sono confrontato con i colleghi HR, che a loro volta si erano mossi nella stessa direzione, con i miei stessi obiettivi ma declinati in modo differente a seconda del tema trattato: “welfare” aziendale, spazio fisico o tecnologie. Certamente gli obiettivi che tutti abbiamo cercato, e tentiamo di perseguire, sono l’aumento della produttività tramite forme e spazi di lavoro più idonei, un miglior grado di coinvolgimento e dedizione delle persone attraverso condizioni migliori per bilanciare al meglio vita privata e lavoro. IL CAMBIAMENTO METTE RADICI NELLO SPAZIO Inizialmente ABB Italia ha avviato iniziative distinte nei differenti segmenti tematici dello Smart Working. Solo in seguito è cresciuta la consapevolezza che si potesse operare sul tema in modo produttivo e redditizio per l’azienda unendo gli sforzi delle diverse funzioni, sostenendosi a vicenda nella divulgazione e applicazione dei temi specifici di questo paradigma. Soprattutto lato “persone”, i colleghi HR sono stati i veri precursori, hanno lavorato in modo proattivo e proficuo. Noi, invece, ci siamo attivati successivamente per rispondere innanzitutto a necessità di varia natura quali il consolidamento di più sedi oppure nuove realizzazioni. Con il tempo è cresciuta la convinzione, suffragata dall’esperienza sul campo, che se i modi di lavoro delle persone cambiano, anche l’ufficio deve evolversi per supportare al meglio le attività di ogni dipendente. Pertanto l’iniziale necessità di riconsiderare i nostri spazi per aumentare il livello o l’efficienza di utilizzo ha lasciato il posto alla volontà di ripensare il concetto stesso degli spazi di lavoro e quindi la logica con cui essi devono essere utilizzati, progettati e allestiti. Ritengo che l’adesione di un’azienda a logiche di Smart Working richieda un profondo impegno e la consapevolezza dell’intenso percorso di cambiamento da organizzazione tradizionale degli ambienti di lavoro, a una nuova concezione in cui lo spazio del dipendente non è più solo una “superficie fisica” assegnata, più o meno grande a seconda dello status e della gerarchia, bensì un ambiente dove “si vive” una socialità differenziata a seconda delle esigenze che il lavoratore può avere volta per volta. Riuscire a trasferire la necessità di tale cambiamento e radicarlo nell’organizzazione è certamente la parte più sfidante del percorso. È importante progettare e implementare un percorso di change managment strutturato e articolato che consenta di accompagnare in tutto il processo le persone tramite iniziative di ascolto, sensibilizzazione, comunicazione. Se tale aspetto non è curato, il rischio che l’opportunità diventi insuccesso è elevato, poiché le persone non hanno timore di affrontare il cambiamento ma timore che qualcuno lo faccia per loro. Di proposito non ho citato finora il terzo pilastro, le “tecnologie”, perché devo ammettere che ABB Italia ha sempre allestito i propri spazi di lavoro – sia produttivi sia uffici – con una dotazione tecnologica di prim’ordine. Per esempio, stiamo lavorando sinergicamente con i colleghi IS a un sistema di prenotazione delle sale meeting che associ anche altre funzioni potenziali che vanno dal billing all’ordinazione di facility come catering, pulizie straordinarie o allestimenti particolari: un nuovo tool informatico multilingua, integrato con Office 365, che ha l’obiettivo di semplificare la prenotazione e fruizione delle sale riunioni o di altri spazi di supporto massimizzandone la disponibilità e minimizzandone l’inutilizzo e che permetterà la prenotazione via web, calendar, app. Al momento è prematuro fornire un’indicazione circa i risultati poiché attualmente stiamo ancora definendo le linee guida principali della nostra policy di Smart Working. Quello che è possibile affermare con certezza è che il primo vero successo è stata la partecipazione delle persone e l’interesse dimostrato nella fase di audit e survey iniziali. La partecipazione ha superato abbondantemente il 75%, segno che il tema è di assoluta priorità e importanza per tutti i colleghi. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 29 AMERICAN EXPRESS E IL CONNUBIO TRA MODALITÀ DI LAVORO E SPAZIO LAVORATIVO AMERICAN EXPRESS a livello di gruppo e l’Italia, insieme all’Inghilterra, è stato uno dei primi paesi a implementarle. LA NUOVA SEDE DI ROMA In particolare, a chi appartiene alla categoria Club, in base al ruolo e alle responsabilità, abbiamo dato la possibilità di lavorare da casa, all’occorrenza e in accordo con il proprio manager, oppure in sede scegliendo quali spazi lavorativi utilizzare a seconda della tipologia Rosa Santamaria Maurizio di attività da svolgere. Anche la progettazione degli ambienti della Head of Human Resources Italy, nuova sede di Roma è stata guidata dal concetto di Activity Based Spain, CEE & Nordics. American Express Working e, ad oggi, mette a disposizione dei nostri dipendenti differenti tipologie di spazi, tra cui scrivanie attrezzate, aree di collaLo spirito innovativo che ha caratterizzato la storia di American borazione per allineamenti formali e informali, sale riunioni e sale Express dalle origini ad oggi ha portato a sviluppare e differenzia- training con le più moderne tecnologie di audio/video conferenza re, negli anni, prodotti e servizi in grado di soddisfare ogni esigenza e lavagne interattive. Solo le figure professionali molto senior o didei nostri clienti, combinando qualità e un servizio superiore. Rivol- partimenti che gestiscono dati riservati e confidenziali dispongono giamo la stessa attenzione anche all’interno della nostra azienda e di uffici chiusi, mentre tutte le altre postazioni sono organizzate in per questo American Express considera la diffusione di una forte open space prenotabili on-line dai collaboratori Club. cultura di engagement e la valorizzazione dell’Employee Experience Non essendoci postazioni assegnate, abbiamo messo a disposiprocessi di primaria importanza per il suo successo. zione di tutti i collaboratori Club un armadietto nel quale riporre Questo interesse ci ha portato negli ultimi anni ad analizzare, in i propri averi a fine giornata così da lasciare libera la scrivania particolare, l’evoluzione di tre aspetti: gli spazi fisici, le modalità di utilizzata per il collega che, il giorno seguente, la utilizzerà. lavoro e il mercato del lavoro. Per quanto riguarda i dipendenti delle categorie Roaming, per andare inCi siamo accorti che gli ambienti di lavoro, olcontro alla loro esigenza di lavorare in mobilità tre a essere molto sottoutilizzati, sono semabbiamo previsto la possibilità di lavorare diret“ PROGETTO BLUE WORK” pre più costosi; il lavoro evolve giorno dopo tamente dagli uffici dei clienti o da casa. HA L’OBIETTIVO SIA giorno grazie a strumenti tecnologici che Per le persone appartenenti al profilo Home DI SODDISFARE ESIGENZE permettono di essere connessi ovunque; il sono invece stati fatti investimenti per ricreAZIENDALI DI EFFICIENZA mercato del lavoro e, in particolare, i nuovi are nelle abitazioni la postazione d’ufficio in talenti della generazione Millennials, chiedoconformità con le norme vigenti in materia di NELLA GESTIONE DEGLI no maggiore flessibilità, un miglior equilibrio salute e sicurezza sul lavoro. SPAZI E DEI SERVIZI tra vita professionale e personale nonché Per sostenere e supportare la flessibilità CORRELATI, qualità superlativa degli ambienti di lavoro. lavorativa che caratterizza il progetto Blue SIA DI AUMENTARE Da queste considerazioni è nato il progetto Work, abbiamo fornito a tutti i dipendenti la L’ENGAGEMENT Blue Work, l’iniziativa di Smart Working che dotazione tecnologica necessaria a favorire il DEI COLLABORATORI si pone l’obiettivo sia di soddisfare esigenze lavoro in mobilità sia all’interno sia all’esteraziendali di efficienza nella gestione degli no dell’edificio. Abbiamo distribuito laptop spazi e dei servizi correlati, sia di aumentare dotati di servizi di Unified Communication & l’engagement dei collaboratori. Il progetto, che abbiamo attivato Collaboration tra cui calendari condivisi, softphone, strumenti per nella sede di Roma, è partito dall’analisi delle modalità di lavoro del- fare webconference e condividere documenti in tempo reale. le nostre persone che ci ha permesso di raggrupparle in base alla Abbiamo supportato il trasferimento nella nuova sede, che è avtipologia di attività svolte. venuto tra gennaio e marzo 2015, e l’implementazione diffusa dei • Hub: lavorano prevalentemente in ufficio e hanno bisogno di principi Blue Work con un esteso piano di change management avere una postazione dedicata aziendale, fondamentale per ottenere il massimo rendimento dall’i• Club: necessitano un’interazione frequente con i colleghi, ma niziativa. In primo luogo abbiamo coinvolto la prima linea aziendale non di uno spazio di lavoro definito (costituiscono circa il 90% e a livello di singole funzioni abbiamo individuato dei “champion” della popolazione della sede romana) del cambiamento incaricati della diffusione di tutte le informazioni • Roaming: profili con caratteristiche di mobilità all’esterno del- riguardanti il progetto. In secondo luogo, abbiamo organizzato dil’azienda (es. i venditori) verse sessioni di training in collaborazione con la funzione Global • Home: lavorano prevalentemente da casa (appartengono per lo più Real Estate che ha coinvolto tutto il personale. Infine, la Direzione alle aree call center e customer care) secondo logiche di telelavoro. Risorse Umane si è occupata di definire delle policy organizzative In base all’analisi su questi profili abbiamo definito le linee guida con riferimento alle diverse modalità di lavoro. 30 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review ANALIZZARE IL CONTESTO NOLOGI EC T A SMART TECHNOLOGY E DIGITAL SOFT SKILL Rendere più umana l’organizzazione attraverso nuovi strumenti e competenze digitali A cura di Partners4Innovation L delle modalità di interazione con interlocutori interni ed a progettazione del framework digitale per esterni all’azienda e, allo stesso tempo, deve consentire supportare un modello di lavoro smart predi creare spazi di lavoro digitali flessibili e personalizzasuppone di lavorare su più ambiti tecnologici ti attraverso l’integrazione di approcci e scelte di Bring che riguardano sia lo spazio fisico sia quello Your Own Device. virtuale in cui le persone possano decidere, di Le tecnologie digitali da sole non rappresentano però volta in volta, di svolgere le proprie attività. mai una “soluzione” per fare Smart Working, ma costituIn particolare, i principali ambiti da considerare sono: iscono un fattore abilitante e sono spesso un elemento • Social Collaboration, strumenti che cambiano i di stimolo e innesco sul quale costruire tutto il resto. La flussi di comunicazione creando nuove opportunità vera difficolta tuttavia non è scegliere e introdurre nuovi di relazione, collaborazione e di condivisione della strumenti, ma fare in modo che questi influenzino posiconoscenza (instant messaging, enterprise social tivamente il modo di lavorare creando nuove opportunetwork, web-video conference, …) nità di relazione e collaborazione • Mobile Device & Business App, più mature e coinvolgenti. soluzioni che contribuiscono SI DEVE PORRE alla flessibilità degli spazi di ATTENZIONE ALLE DIGITAL DARE VITA A UNA VERA lavoro e all’accessibilità nell’uCULTURA DIGITALE: so di applicazioni e servizi, SOFT SKILL, CAPACITÀ SOFT DIGITAL SOFT SKILL permettendo di accedere agli DI TIPO RELAZIONALE E strumenti professionali in COMPORTAMENTALE CHE Per sfruttare le potenzialità offerqualunque momento, luogo e PERMETTONO DI UTILIZZARE te dalle tecnologie, è necessario attraverso qualsiasi dispositivo, EFFICACEMENTE I NUOVI diffondere una vera cultura liberando le persone dalla neSTRUMENTI DIGITALI PER digitale e sviluppare nuove comcessità della “postazione fissa”. petenze nelle persone per un • Cloud, tecnologie che perMIGLIORARE PRODUTTIVITÀ utilizzo equilibrato ed efficace dei mettono all’utente di accedeE QUALITÀ DELLE ATTIVITÀ nuovi strumenti. re in modo flessibile, semplice LAVORATIVE Si deve quindi porre sempre più e immediato, indipendenteattenzione alle Digital Soft Skill, mente dal device adottato, a ossia all’insieme di capacità soft di tipo relazionale e un ambiente virtuale profilato che contiene applicacomportamentale che consentono alle persone di utiliztivi, dati e informazioni in totale sicurezza e preserzare efficacemente i nuovi strumenti digitali per migliovando l’integrità dei dati. rare la produttività e la qualità delle attività lavorative • Workspace Technology che permettono un utilizzo svolte. Le Digital Soft Skill possono essere valutate su più flessibile degli ambienti fisici agevolando il lavoro 5 ambiti principali che sono Knowledge Networking, in mobilità all’interno delle sedi dell’azienda (Wi-Fi, Virtual Communication, Digital Awareness, Creativity smart printing, building automation, …). e Self Empowerment1. Per utilizzare in modo efficace le nuove tecnologie digitali di Smart Working, gli strumenti e i device devono Molte aziende sono consapevoli di quanto sia importanessere realmente a “servizio” delle persone e integrarte lavorare sulla cultura digitale e molte sono le iniziative si tanto nelle attività lavorative quotidiane quanto nei che si stanno sviluppando e che variano da corsi di forprocessi di business. La definizione delle configurazioni mazione spot a vere e proprie digital academy e camcoerenti ed efficaci di dotazioni tecnologiche deve essepagne di sensibilizzazione attraverso l’identificazione re un processo che parte dall’analisi dei profili lavorativi di Digital Champions interni, fino alla valutazione delle delle persone, dal punto di vista sia della mansione sia Digital Soft Skill anche in sede di selezione di candidati. NOTE 1. Fonte: Osservatorio HR Innovation Practice, School of Management del Politecnico di Milano SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 31 LAVORARE ‘SMART’ IN VODAFONE ITALIA VODAFONE ITALIA Elisabetta Caldera HR & Organization Director. Vodafone Italia Da oltre un anno i dipendenti di Vodafone in Italia possono scegliere in maniera flessibile il luogo, anche fuori dall’ufficio, dove svolgere la propria attività lavorativa, utilizzando il potenziale offerto dall’evoluzione delle tecnologie di comunicazione. l’organizzazione condividendo alcuni principi: ognuno può liberamente scegliere i migliori spazi di lavoro dentro e fuori l’azienda per essere più efficace. Dalla cultura della presenza si passa alla cultura del risultato; rivedere il concetto della collaborazione come creazione oltre che di nuovi spazi anche di nuovi contenuti di lavoro con l’ausilio delle nuove tecnologie; ognuno è responsabile dei propri risultati e della qualità del lavoro prodotto coerentemente con gli obiettivi aziendali. Fiducia, collaborazione e responsabilità non sono più uno slogan, ma esperienza di vita concreta e quotidiana. Inoltre, questa cultura aziendale rafforza e valorizza la relazione tra capo e collaboratore, passando dalla logica del controllo e della presenza a una maggiore attenzione ai risultati. Le persone sono protagoniste e prime sostenitrici di questo cambiamento e prime sostenitrici. Nel percorso di avvicinamento a questa trasformazione, siamo intervenuti sugli spazi, con la realizzazione del Vodafone Village: open space con “isole” tematiche per riunioni informali, concentration room quando necessario, aree di condivisione, Theatre, cafeteria e coffee area. Ma la disposizione degli spazi non può da sola determinare i comportamenti. Per sostenere questa nuova cultura del lavoro è stato importante accompagnare le FIDUCIA, Modello e regole sono il frutto di un approcpersone e i loro capi in un percorso di ingagcio testato attraverso alcuni pilot che hanno COLLABORAZIONE gio formativo e di gestione del cambiamenevidenziato i punti di attenzione, permesso E RESPONSABILITÀ NON to attraverso: di gestirli di volta in volta, fino ad arrivare a • incontri con i manager per discutere gli SONO PIÙ UNO SLOGAN, definire le migliori modalità per coinvolgere stili di leadership, organizzazione delle atMA ESPERIENZA DI una larga parte della popolazione aziendale. tività in team e da remoto, abilitare comVITA CONCRETA portamenti coerenti con il cambiamento E QUOTIDIANA Il livello di soddisfazione delle persone, il focalizzati sulla fiducia e la capacità deciloro contributo e coinvolgimento nei valosionale; ri e nell’identità dell’azienda, rappresen• formazione: obbligatoria sulle norme di tano il vero fattore di successo di un’iniziativa che intende rensicurezza per la scelta del luogo idoneo dove lavorare e online dere l’organizzazione del lavoro più vicina all’evoluzione del mondo per l’utilizzo avanzato degli strumenti di condivisione e comuniche ci circonda. cazione virtuale. L’iniziativa, chiamata Smartworking è in continua evoluzione ed è stata avviata insieme alle persone. Nella fase di lancio abbiamo coinvolto circa 2.800 colleghi per un massimo di due giorni al mese su base volontaria. Oggi siamo quasi 3.500 e, alla luce dei risultati, abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti offrendo la possibilità di scegliere di lavorare fuori sede fino a quattro giorni al mese, in qualunque giorno della settimana. Per questo credo che lo Smart Working sia un progetto di profonda trasformazione del modo di lavorare. 32 UN PERCORSO DI INGAGGIO FORMATIVO E DI GESTIONE DEL CAMBIAMENTO La nostra aspettativa è un incremento della produttività perché persone più soddisfatte e responsabilizzate generano migliori risultati. Per monitorare questi risultati e migliorare continuamente le modalità di lavoro, operiamo con continue suvey e focus group, per ascoltare e seguire l’evoluzione dei bisogni delle persone. Quali sono i punti di forza? Innanzitutto utilizzare per primi i prodotti e servizi che proponiamo ai clienti; migliorare produttività e focalizzazione sui risultati; lavorare in modo più efficace e flessibile, venendo incontro alle esigenze delle persone; attrarre i migliori talenti offrendo un ambiente di lavoro stimolante; non da ultimo contribuire alla sostenibilità ambientale. Per raggiungere questi obiettivi è essenziale portare a bordo tutta Le aziende, se in grado di soddisfare queste aspettative al loro interno, diventano luoghi ai quali si desidera appartenere, in cui riconoscere la propria identità e condividere un obiettivo comune. In futuro, in Vodafone lavoreremo su come concretizzare questi principi nella nostra organizzazione del lavoro, immaginando una realtà sempre più fluida e capace di trasformarsi ed evolvere secondo le esigenze del cliente e i bisogni delle persone. SUPPLEMENTO A Harvard Business Review ANALIZZARE IL CONTESTO TECNOLOGIA, INNOVAZIONE E COLLABORAZIONE. LA RICETTA DI HEINEKEN ITALIA PER AFFRONTARE LE SFIDE DEL FUTURO HEINEKEN ITALIA Mara Maffei ICT Manager. Heineken Italia Mario Perego HR Director. Heineken Italia Con più di 2.000 dipendenti, Heineken è oggi il primo produttore di mento di produttività del 40%. Le persone sono riuscite a svolgere le birra nel nostro Paese, dove produce e commercializza oltre 5 milioni di proprie attività in tempi più brevi e con un livello qualitativo maggiore. ettolitri di birra, investendo in innovazione e sviluppo. “Per un’azienda Lo Smart Work ha impattato positivamente sulla qualità della loro vita leader, l’innovazione non è solo lancio di nuovi prodotti – dice Mara e che hanno dichiarato un risparmio di tempo e, in alcuni casi, anche Maffei, ICT Manager del Gruppo – ma anche esplorare modelli di lavo- di costi con un aumento di soddisfazione personale”. ro per migliorare la qualità della vita delle persone. Con l’introduzione Un importante risultato – aggiunge Mario Perego, HR Director di del progetto “Heineken Smart Work” abbiamo l’obiettivo di favorire Heineken Italia – che dimostra come in Heineken le persone siano un maggior equilibrio tra attività professionale e vita privata di chi lavo- sempre al centro. Un altro aspetto fondamentale, riguarda la valorizzazione dello spirito di collaborazione e partecipazione. Le strategie ra con noi. Il percorso, iniziato nel 2012, si è sviluppato in tre fasi. messe in atto negli ultimi anni hanno dato i loro Analisi - Abbiamo identificato i fattori chiave frutti. Con il cambio di sede nel 2012 ad esemper l’implementazione efficace di un modello L’INNOVAZIONE NON È pio, abbiamo creato un ambiente di lavoro otdi Smart Work rilevando esigenze interne e SOLO LANCIO DI NUOVI timale per valorizzare le qualità e le aspirazioni definendo il modello di riferimento. Con l’aPRODOTTI MA ANCHE sia dei singoli sia dell’Azienda. Con il progetto nalisi abbiamo compreso la predisposizione ESPLORARE MODELLI DI HEIBUILD abbiamo trasformato un trasloco culturale, organizzativa e tecnologica dei diffeLAVORO PER MIGLIORARE in un’opportunità per favorire lo sviluppo di renti target aziendali all’adozione di modelli di 3 aspetti chiave: Smart Work (Readiness Assessment). In paralLA QUALITÀ DELLA VITA lelo abbiamo valutato la coerenza dei modelli • coinvolgimento a livello individuale e di DELLE PERSONE esterni con le esigenze interne e gli obiettivi gruppo e la collaborazione interfunzionale strategici della Direzione HR, SI e del Business • nuovi e innovativi modi di lavorare ABBIAMO CREATO per definire il modello in termini di linee gui• cultura del project management. UN AMBIENTE DI da, target, modalità, dotazioni tecnologiche, La nuova sede è stata progettata per abbattere LAVORO OTTIMALE PER policy organizzative e di sicurezza. le barriere che spesso ci separano dai colleghi. Persone - La seconda fase ha previsto un proSiamo passati da un posto di lavoro a un amVALORIZZARE LE QUALITÀ getto pilota all’interno della Direzione Sistemi biente per lavorare, ovvero: niente carta e E LE ASPIRAZIONI DEI Informativi, del Servizio Clienti e della Direzione armadi, open space con maggiore libertà di SINGOLI E DELL’AZIENDA Finanziaria: i diretti responsabili delle persomovimento e spazi conviviali per favorire l’inne, auto-candidate al pilota con un questioterazione. Abbiamo anche una birreria dove nario, hanno analizzato le candidature e scelto quelle più idonee per incontrarci il venerdì e scambiare chiacchiere prima del week-end. la sperimentazione. È stato costantemente monitorato l’andamento, È con orgoglio che nel 2015 abbiamo ottenuto la certificazione Top affrontando i punti critici e predisponendo adeguati interventi migliorativi Employers 2015. Non è solo il riconoscimento e la testimonianza del in termini di dotazione, assistenza, accesso ai sistemi Heineken. lavoro e del lungo percorso intrapreso, ma anche quello di un impegno Tecnologia e formazione - Ogni persona è stata dotata di strumenti e una promessa per sviluppare soluzioni nuove e ottimali per tutti i informatici: PC portatile, token OTP per accedere ai sistemi aziendali, dipendenti di Heineken Italia. E infatti stiamo lavorando a un progetchiavetta UMTS da utilizzare come backup di rete in caso di malfun- to social, dedicato alla forza vendita del canale HoReCa. L’obiettivo è zionamenti della connessione internet. L’azienda ha svolto due mezze quello di realizzare una community online per favorire la condivisione di giornate di training tecnico per ogni dipendente coinvolto per formare esperienze, talento ed energia. Per far crescere il business attraverso la circa l’utilizzo della strumentazione e verificare il corretto funziona- collaborazione. Con il progetto “Social Collaboration Horeca” stiamo mento del token e dell’accesso ai sistemi Heineken, e della chiavetta mettendo la tecnologia al servizio di quei valori – trasparenza, fiducia UMTS: una prima mezza giornata in ufficio e una seconda presso il e meritocrazia – che da sempre ci contraddistinguono. Una “ricetta” domicilio del dipendente. Molti i benefici rilevati fin da subito. Un au- semplice ma di successo, per affrontare le sfide del futuro. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 33 LO SPAZIO COME LEVA Il ruolo e il volto futuro degli uffici A cura di DEGW L o scenario attuale ha cambiato le regole di allocazione spaziale del lavoro, diluendolo in una nebulosa di luoghi non convenzionali che non risparmiano gli interstizi della città: spinto da una connettività digitale sempre più potente, il fenomeno è stato anche definito come “Networked Office” (Duffy, 2008). La ragion d’essere degli uffici tradizionali, progettati anche per accogliere tecnologie costose e rafforzare le gerarchie, ha subito una specie di rivoluzione: l’allineamento culturale, la fiducia, il team work e la qualità dei processi, oggi potrebbero disperdersi in una costellazione di pratiche individuali in competizione fra loro. Quegli stessi valori oggi devono essere i punti chiave per Piccolo auditorium nell’HQ Alcatel-Lucent, Energy Park di Vimercate, Milano (fonte: DEGW) È IMPORTANTE CONCENTRARSI NELLA CREAZIONE DI LUOGHI SPECIFICI, DEDICATI AD ATTIVITÀ PRECISE, INTORNO AI QUALI SI SVILUPPANO SPAZI COMUNI. POSSIAMO IMMAGINARE SPAZI SEMPRE PIÙ AMPI DEDICATI ALLA CREAZIONE E AL RINFORZO DELLA CULTURA DI IMPRESA E DEI VALORI DELLA MARCA creare e rafforzare una comunità, poiché il rischio concreto è lo svuotamento simbolico del luogo di lavoro che si riflette direttamente nella cultura di impresa. Gli uffici fisici, che ovviamente continuano a esistere e a essere costruiti, devono quindi ripensarsi anche radicalmente per potere intercettare tali valori e rafforzare la propria attrattività: in altre parole, gli uffici devono dimostrare di essere necessari e, soprattutto dopo la crisi iniziata nel 2008, valere gli investimenti sostenuti per crearli e i costi che generano nel tempo. Già una ricerca svolta nel corso del 2009 con un panel di 34 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review ANALIZZARE IL CONTESTO aziende internazionali, attraverso interviste a Responsabili Real Estate e Facility Manager condotte soprattutto negli Stati Uniti (ma con possibili ricadute sul mercato italiano) ha fatto emergere almeno due fattori strategici che possono rendere gli spazi corporate degli attrattori in grado di compensare le forze centrifughe. LO SPAZIO COME LUOGO DI CULTURA E FLESSIBILITÀ Fattore strategico è senz’altro la tecnologia messa a disposizione: l’ufficio è il luogo dove sono disponibili gli strumenti tecnologici per lavorare, gli spazi più adatti. L’altro è più intangibile e soft, ma forse ancora più decisivo: l’ufficio come luogo dove si distilla la cultura dell’azienda, luogo simbolico per eccellenza, riconoscibile come proprio da tutti coloro che appartengono all’impresa. Il primo compito dello spazio fisico è quindi superare l’alone di genericità che potrebbe dare l’impressione di accogliere un numero indefinito di aziende negli stessi spazi. È importante concentrarsi nella creazione di luoghi specifici, dedicati ad attività precise, intorno ai quali si sviluppano spazi comuni; laboratori, sale training, sale dedicate a un progetto, biblioteche, knowledge center, spazi di interazione con il pubblico, ristoranti aziendali, sale dimostrative. Fra le attività specifiche possiamo immaginare spazi sempre più ampi dedicati alla creazione e al rinforzo della cultura di impresa e dei valori della marca: dagli spazi museali ad aule anfiteatro per le rappresentazioni aziendali, spazi architettonicamente iconici e tecnologicamente avanzati che esprimono l’identità dell’azienda. Un esempio è l’auditorium e l’Innovation Center nella nuova sede di Alcatel-Lucent - come richiamato da Marco Agazzi (vd. articolo sul caso, p. 57 ndr) - ma anche la piccola aula anfiteatro, strategicamente collocata nella hall centrale d’ingresso, connotata dai colori corporate e dotata di tecnologie ICT e di controllo ambientale sofisticate ma integrate ‘sottopelle’ nelle soluzioni architettoniche. Allo stesso tempo, l’ufficio deve mantenere elevati livelli di flessibilità, non solo nelle aree espressamente dedicate alla produttività ma anche negli spazi riservati ad Informal meeting area nell’HQ Alcatel-Lucent, Energy Park di Vimercate, Milano (fonte: DEGW) LE “COLLISIONI CASUALI”, SOPRATTUTTO TRA LAVORATORI ETEROGENEI PER RUOLO E SETTORE POSSONO GENERARE UNA CROSS-FERTILIZATION POSITIVA ANCHE IN TERMINI DI PERFORMANCE ECONOMICA SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 35 altro, affinché possano facilmente accogliere sessioni di lavoro e occasioni di interazione più o meno informali, come è il caso del grande ristorante aziendale Nestlé nella sede di Milano, concepito e attrezzato per favorire l’incontro e lo scambio di idee fra colleghi e configurato con speciali ambienti-nicchia per lavorare in gruppo o da soli. COLLISIONI VIRTUOSE VS DESTRUTTURAZIONI TROPPO VELOCI Collaborazione e privacy nel Campus Nestlé in Italia, Assago, Milano (fonte: DEGW) 36 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review È ragionevole pensare che lo spazio destinato all’interazione sarà sempre più ampio: da una parte perché emerge con prepotenza un forte bisogno di tali spazi, dall’altra perché diverse ricerche dimostrano che attraverso le cosiddette “collisioni casuali”, soprattutto tra lavoratori eterogenei per ruolo e settore, si può generare una cross-fertilization positiva anche in termini di performance economica. L’orizzonte diventa una sorta di “serendipity pianificata”, un ossimoro, un’apparente contraddizione in termini che molte aziende – sicuramente quelle più innovative – stanno incoraggiando in diversi modi: agendo sulle soluzioni d’arredo (le scrivanie su ruote del nuovo HQ Facebook di Frank Gehry, oppure l’unico grande tavolo con centoquattro sedie dell’agenzia di pubblicità londinese Mother Ltd), sul design in generale (come Google nei nuovi HQ in Mountain View) o anche con apparenti “ritorni all’ordine” richiamando in sede i propri teleworkers (come ha fatto Marissa Mayer CEO di Yahoo). Oggi possiamo disporre di un menù di spazi molto ricco e in grado di rispondere a qualsiasi esigenza di flessibilità, un vero e proprio ecosistema di “smart worksetting” con cui gestire la molteplicità delle configurazioni dello spazio di lavoro in modo scalare. Le aziende hanno a disposizione elementi codificati da un elevato grado di maturazione (cluster di scrivanie individuali, supporti ancillari come phone booth, quiet room, meeting room aggregabili di diverse dimensioni, project room, aree meeting informali, ecc.) ed emergenti politiche d’uso degli spazi, con i concetti di hotdesking, desk-sharing, virtual office e così via. L’interazione tra elementi e policy darà luogo a formule diverse, variamente implementabili, da declinare in base alla cultura e alle strategie aziendali. Se questo è lo scenario in cui ci muoviamo, infatti, ciò non significa aderirvi incondizionatamente. È altrettanto importante che in un’ottica davvero smart le aziende sappiano calibrare i cambiamenti e le innovazioni sul proprio specifico modello. Adottare modelli deterritorializzati può portare alla percezione di una deprivazione soggettiva di ruolo, di potere o di riferimenti spaziali. Inoltre, se l’innovazione è calata dall’alto rischia di innescare fenomeni di rigetto, sebbene la sua “purezza” e radicalità possa essere un buon volano mediatico. ANALIZZARE IL CONTESTO IL TEMPO AL TEMPO DELLO SMART WORKING. OLTRE LE “QUATTRO S”; TIME UTILIZATION SURVEY Misurare il nuovo spazio A cura di DEGW L no, hanno reso il lavoro ubiquo mettendo in crisi il traa dimensione temporale è una componendizionale edificio per uffici come suo teatro primario. te fondamentale dello Smart Working. La Allo stesso tempo, però, gli stessi sistemi ICT ne congestione soggettiva e decentrata del lavoro fermano le capacità attrattive perché mettono a diha implicazioni dirette con i tempi d’uso desposizione un hardware sofisticato e li rendono Hub gli spazi dedicati alle attività e non può non di “realtà aumentata” e di relazioni fisiche interpersoavere ricadute sulla loro progettazione. nali capaci di generare intrecci interessanti tra fattori Di fatto, il tempo è sempre stato considerato una diglobali e locali nella generazione di valore, anche in mensione decisiva della progettazione architettonica. aziende a tecnologia avanzata2. Già negli anni Settanta è stato elaborato un modello di lettura degli edifici che ne scomponeva le parti in Tutto ciò investe direttamente le organizzazioni e le strati temporali, ognuno caratterizzato da una diversa loro configurazioni spaziali. durata: il guscio (Shell), gli impianti (Services), l’allestiCOME AFFRONTARE CORRETTAMENTE mento interno fisso (Scenery), gli allestimenti interni I CAMBIAMENTI? MISURANDOLI mobili (Settings). A questo modello originario, detto delle “Quattro S” e proposto da Worthington e Duffy Per studiare, interpretare, e anche governare questo nel 1972, si sono aggiunti in seguito altri tre elementi: nuovo spazio, è necessario analizzare il tempo: per il sito (Site), dalla durata indeterminata; la pelle (Skin), esempio, il tempo d’uso effettivo dello spazio di lache modula nel tempo le relazioni tra edificio e convoro, il tempo d’occupazione delle testo; e infine i sistemi ICT postazioni e le loro qualità perfor(Systems), ovvero l’Information DUE STRUMENTI mative. Communication Technology. DI RILEVAZIONE SONO Due puntuali strumenti di rileQuesto schema offre una vazione sono efficaci in tal sencornice ancora efficace per EFFICACI: IL TIME so: il Time Utilization Survey e il governare le tempistiche dei UTILIZATION STUDY Workplace Performance Survey. processi decisionali nella proE IL WORKPLACE Il primo (TUS), basato sull’osservagettazione e costruzione di zione diretta, restituisce dati quanun edificio e funziona anche PERFORMANCE SURVEY titativi e quindi una valutazione oggi per valutare i “contenito“oggettiva” dei tempi e dei modi ri” per il terziario avanzato in in cui le persone usano le proprie postazioni rispettermini di flessibilità costruttiva, adattabilità spaziale to ad altre aree interne dell’ufficio, o ad altre attività e capacità di risposta tattica e strategica alle mutevoli esterne, durante la giornata: è quindi una mappatuesigenze organizzative delle aziende contemporanee.1 ra numerica della mobilità, punto per punto, operata Ed è ovviamente la “settima S” di quel modello (cioè, i da uno sguardo esterno. Il secondo (WPS), si basa su Systems), che ci trasporta in uno scenario pienamente interviste qualitative al personale sugli spazi di lavoro attuale, poiché i sistemi ICT, insieme con i nuovi struin generale. Questo strumento consente di registrare menti “nomadi” di connettività sociale che dal mondo la percezione soggettiva delle persone a proposito di consumer stanno transitando nel business quotidia- NOTE 1. Blyth e Worthington distinguono tra “flessibilità” e “adattabilità”, attribuendo alla prima un valore tattico, cioè la capacità di un edificio di rispondere al mutamento nei suoi elementi costruttivi in tempi relativamente brevi, mentre assegnano alla seconda un valore strategico, ovvero la possibilità di un edificio di “funzionare” in modo efficiente nel tempo, e quindi di accogliere e adattarsi a una successione di diversi modelli organizzativi (Blyth A., Worthington J., Managing the brief for better design, Spoon Press 2001) 2. Così, per esempio, Sergio Rossi (Amministratore Delegato di Oracle Italia): “Abbiamo l’esigenza di bilanciare un’estrema virtualizzazione dei processi con una serie di momenti di confronto interpersonale e locale. Ciò vuol dire che la nostra sofisticazione organizzativa richiede molti momenti di incontro. Non dimentichiamo che, pur operando in una forte dimensione internazionale, la generazione di valore si confronta sul mercato locale” (Calzavara M., La fabbrica dei Bit. La nuova sede di Oracle Italia a Milano, Maggioli 2010). SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 37 come, quando, quanto e per quali attività utilizzano i diversi spazi degli uffici e se ritengono che il layout e le facility presenti siano adeguati alle attività svolte. Da tale misurazione emerge spesso uno spazio elastico, sottoposto a variazioni di densità d’occupazione nel tempo, a insospettati flussi di mobilità e a interessanti divari tra il misurato e il percepito, rivelando quanto il tempo effettivo di occupazione delle scrivanie sia mediamente la metà di quello riconosciuto dai diretti interessati nella maggior parte delle aziende (le Dall’accuratezza di questi dati (utili anche a fini di benchmarking) deriva anche la buona progettazione dello spazio (e del tempo), i miglioramenti organizzativi e lo sviluppo di workstyle innovativi, ma la loro traduzione in termini spaziali non dev’essere meccanica. La soluzione alla crescente sensibilità delle aziende per i costi dello spazio, per esempio, non necessariamente significa eliminare lo spazio eccedente. Semmai trasformarlo. Molti dati rivelano che sono proprio gli investimenti su quei metri quadri, dedicati più alle interazioni che all’efficienza in senso stretto, a dare risultati positivi anche economici. Ciò implica che l’ufficio fisico, ormai entrato in competizione con la virtualizzazione dei processi lavorativi, non deve essere considerato solo come un asset da ammortizzare ma, soprattutto, come uno strumento strategico per la crescita. 100% 90% 80% 70% Utilizzo medio 58% 60% 50% 40% Occupazione media 42% 30% stime indicano che il tasso medio di utilizzazione degli uffici tocca ogni giorno un picco massimo del 42% del tempo totale). Tali misurazioni, fotografando i rapporti tra stanzialità e mobilità dei lavoratori di un’azienda, forniscono anche l’indice della propensione al cambiamento e all’evoluzione in senso smart del suo modello organizzativo (il quale, spesso, risulta essere a uno stadio più avanzato di quanto non sia percepito dalle stesse aziende, almeno sul versante della mobilità employee). 20% 10% 0% 8:30 • • 9:30 10:30 11:30 12:30 13:30 14:30 15:30 16:30 17:30 8% PRESEN A IN SEDE (Utilizzo medio) 2% ALLA P STA I NE LAV R ( ccupazione media) vuoto pausa temp. non occupato collaborazione non rilevabile lavoro individuale vuoto temp. non occupato non rilevabile pausa collaborazione lavoro individuale 90% 90% 80% 80% 70% 70% 60% 60% 50% 50% 40% 40% 30% 30% 20% 20% 10% 10% 0% 0% osservazioni oggettive (TUS) lavoro da casa in un'altra sede del gruppo in altre aree dell’edificio (ambienti di soggiorno, locali fotocopie, locali tecnici, ecc.) nelle sale riunioni in un’altra postazione di lavoro nella tua area (ad eccezione delle sale riunioni) al tuo posto lavoro/u cio questionario on line (WPS) Nelle immagini sopra un esempio di schema di sintesi delle fasi di rilevazione TUS e WPS 38 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review Molte grandi aziende lo hanno già fatto. Lo spazio cambia e con questo il nostro modo di pensare il lavoro, le relazioni tra le persone e lo stile di leadership. La tecnologia non spaventa: accompagna, facilita, diverte. I Sistemi HR aiutano a rendere il nostro lavoro ancora più flessibile, agile. Intelligente. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 39 Uffici Oliver Wyman, Milano (fonte: DEGW) LAVORARE SMART LEADERSHIP: PER COMPETERE OGGI E DOMANI Allineare il team di governo A cura di Methodos T empo fa, nell’ambito di un progetto di cambiamento, è stato intervistato un imprenditore italiano di successo che ha detto: “per gestire un’azienda come questa è necessario avere una visione a vent’anni”. Questo signore ha dimostrato con i fatti di saper valutare con largo anticipo le implicazioni delle decisioni in termini di rischi e benefici per l’impresa. Stiamo certamente parlando di decisioni importanti come investimenti produttivi, sviluppo di prodotti strategici, acquisizioni d’azienda. Non è tanto rilevante l’orizzonte temporale quanto la volontà e la capacità di elaborare un pensiero che collochi l’azienda in un contesto futuro e consenta di prendere le decisioni giuste valutandone gli impatti interni ed esterni alla luce di evoluzioni demografiche, tecnologiche, ambientali. Questo richiede forti capa- cità concettuali, di pensiero strategico e sistemico. Una volta elaborata, poi, la visione potrà essere diffusa coinvolgendo le persone che operano all’interno e all’esterno dell’organizzazione, generando engagement nella sua realizzazione, dando un diverso “senso” alle attività quotidiane. Questo richiede doti di comunicazione, empatia e passione in grado di catalizzare le energie, ispirare i comportamenti e mobilitare le persone per l’esecuzione della strategia di business. Definire una visione e saperla diffondere costituiscono certamente i momenti più rilevanti del processo di leadership e presuppongono per i leader il possesso di due diverse categorie di competenze: cognitivo/ concettuali ed emotivo/comportamentali dove le seconde sono particolarmente rilevanti per generare engagement. Ma le aziende sono normalmente guidate da un CU FO S DECIDERE PENSANDO A RISULTATI E CONSEGUENZE Saper raccontare il valore che l’organizzazione produce, implica l’adozione di una diversa forma di pensiero strategico: un pensiero e un approccio integrato. Che integra cioè KPI’s che rappresentano forme di valore economico e finanziario ma anche umano, intellettuale, naturale, sociale, manifatturiero. Saper leggere e integrare le diverse forme di valore consente di prendere decisioni che consentano i giusti bilanciamenti. Questo oggi è una necessità, alla luce del fatto che la percentuale di valore di mercato rappresentato da beni fisici e finanziari comparati a valori e beni intangibili è dell’80% rispetto al 20% di valori tangibili e che si è letteralmente invertita dal 1979 al 2010. Un pensiero integrato si riflette necessariamente anche sul tipo di comportamenti da attivare e agire in azienda: comportamenti collaborativi, cross funzionali, cross gerarchici, fondati su ascolto, fiducia e trasparenza. Comportamenti del tutto coerenti e necessari se si intende costruire un modello di Smart Working. Il focus sui risultati (output) non basta più. È necessario estendere il focus del processo decisionale alle conseguenze delle decisioni prese (outcome) sul sistema degli stakeholder. Integrare output e outcome consente di ragionare di risultati ma anche di rischi e di opportunità e guardare la realtà, le ambizioni, gli obiettivi, gli incentivi, le conseguenze prodotte dalle decisioni in modo integrato, ”spingendo oltre” le persone in azienda nella ricerca di nuove aree di business e trasformando le organizzazioni rendendole capaci di costruire una “buona crescita”, che punta a tenere il mercato nel lungo periodo. 40 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART leadership team e quindi i fenomeni che riguardano un singolo individuo vengono moltiplicati per il numero di team member. Il team che governa l’organizzazione dovrà quindi profondere energia e impegno nel definire una visione comune. LEADERSHIP TEAM E PROCESSO DI ALLINEAMENTO Molti definiscono Visioning come il processo di creazione di un’immagine mentale per stabilire obiettivi, fare piani e risolvere i problemi per guidare l’organizzazione verso il futuro. È intuitivo comprendere come questo fenomeno, se non adeguatamente indirizzato, sia alla base di molti malfunzionamenti organizzativi dovuti a immagini mentali diverse possedute da leader che, in totale buona fede, comunicano e prendono decisioni in assenza di una visione comune. La fase di Visioning è perciò il primo punto d’importanza fondamentale per assicurare l’allineamento del Team di governo. Il processo, tipicamente collegato al processo di strategic planning, sintetizza gli elementi caratteristici della futura organizzazione in modo chiaro e sfidante allo scopo di rappresentare un riferimento per mobilitare le energie richieste nella fase di execution. “If you can dream it, you can do it” diceva Walt Disney e questo è certamente vero a patto di possedere le necessarie capacità di mobilitazione degli stakeholder dell’azienda all’interno e all’esterno. Le imprese hanno ormai compreso a loro spese quanto l’esecuzione della strategia di business sconti spesso gap di comunicazione e coinvolgimento che ne rallentano l’implementazione. Il livello di engagement ottenuto dalla diffusione della vision è funzione dell’allineamento del team di governo, della credibilità dei leader, della passione e convinzione dimostrata nel processo di comunicazione, della fiducia nei collaboratori, della capacità di far sentire tutte le persone coinvolte e partecipi nella realizzazione della visione aziendale traguardando le loro attività quotidiane alla luce di un orizzonte di lungo termine dando così un senso strategico alle azioni di breve. LEADERSHIP E SMART WORKING Lo sviluppo di un contesto di Smart Working prevede modifiche delle attività lavorative, dalla logistica alla comunicazione e lavoro in team, ed è un tema di grande cambiamento che richiede ai leader di un’organizzazione di posizionare l’iniziativa in una logica di evoluzione finalizzata, per esempio a rendere l’azienda più agile, più reattiva agli stimoli dell’ambiente, più efficace nella gestione dei propri processi interni e, in sintesi, più in linea con le esigenze di sviluppo strategico. Gli stili di leadership stessi dovranno tener conto di un nuovo contesto che, per produrre performance superiori, dovrà essere guidato con logiche più tipiche della team leadership, più inclusive, più deleganti e responsabilizzanti mantenendo il focus sugli obiettivi da raggiungere anziché sulle attività di dettaglio. Solo così si potrà beneficiare dei vantaggi di una nuova logica di lavoro che, eliminando barriere strutturali, consenta all’organizzazione di rendere al massimo liberando la potenza che, molto probabilmente, era nelle intenzioni di coloro che l’avevano progettata. CU FO S LEADERSHIP APERTA E COMUNICATIVA Recentemente un amministratore delegato di un’importante azienda italiana spiegava quali sono le ricadute positive che ha avuto un programma di Smart Working sull’innalzamento delle capacità di leadership dei suoi primi riporti. La condivisione degli spazi, e la conseguente, potenziata, condivisione informale delle informazioni, ha fatto sì che si sia accelerata l’implementazione delle decisioni e raggiunta una maggiore efficacia nel promuovere la collaborazione cross funzionale. Le aziende oggi vivono in una dimensione che noi definiamo “porosa”. Sono “in mezzo” tra gli stakeholder interni (dipendenti, collaboratori, sindacati, azionisti) e gli stakeholder esterni (le famiglie dei collaboratori, i clienti, gli investitori). E sono quindi al centro di relazioni e flussi di comunicazione. Per arrivare a far sì che un dipendente diventi ambassador dell’organizzazione e un cliente si senta a tal punto coinvolto da voler coinvolgere altri ad avvicinarla, è necessario un salto quantico, un salto che va guidato da leader consapevoli della necessità di farlo e capaci di coinvolgere i collaboratori e gli altri stakeholder. Chris Anderson – fino a poco tempo fa direttore di Wired e oggi Amministratore Delegato di un’azienda ad alto tasso di innovazione tecnologica nata su input di una community on-line – descrive così questo percorso trasformativo dei leader: “devi dire a tutte le persone con cui ti relazioni che sono abituate a lavorare in segreto, senza condivisione e trasparenza, che è possibile acquisire vantaggio competitivo smettendo di farlo e diventando aperti e trasparenti. È semplicemente difficile, veramente molto difficile”. E Paul Polman, Amministratore delegato di Unilever, ha affermato di recente: “la nostra storia riguarda avversione ai rischi, vicinanza alla comunità, capacità di generare energia tra i collaboratori e trovare nuove opportunità di business. Pochi CEO oggi sono bravi in questa nuova forma di storytelling. Normalmente noi CEO non siamo stati formati per questo”. Nella nostra esperienza, il percorso di cambiamento verso la leadership comunicativa si può tracciare in quattro fasi progressive: 1. consapevolezza 2. abilitazione 3. presa in carico 4. coinvolgimento che implica il vero cambiamento e cioè l’agire spontaneamente i nuovi comportamenti attesi. È un vero e proprio percorso trasformativo della leadership che va messo in pratica in modo organico, e impatta sull’infrastruttura aziendale e sulla cultura del team di leadership e di tutta l’azienda, che mette al centro il dialogo con gli stakeholder e la necessità di allineare strategia e comunicazione con attività di formazione, comunicazione interna ed esterna, comportamenti della leadership, sistemi HR, specifiche task force di cambiamento. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 41 LA LEADERSHIP DA APERTA A SMART Come guidare una organizzazione “dispersa” A cura di Methodos L o Smart Working ridisegna anche il modo di lavorare insieme agli altri e crea l’esigenza di comprendere se e come la relazione tra capo e collaboratore si modifica. Dopo la corposa riflessione sulla leadership aperta e comunicativa e sulla leadership per competere oggi e domani, come possiamo immaginarne una in piena sintonia con il nuovo paradigma organizzativo? Abbiamo già tutti gli elementi per parlare di Smart Leadership? UNA LEADERSHIP MOBILE PER UN NUOVO PARADIGMA Quali sono, più in generale, i tratti particolari della leadership coerente con il paradigma dello Smart Working? Oggi il leader deve farsi carico della openness che la nuova cultura rappresentata dai network partecipati e contributori esige per essere ben governata. Il contesto attuale impone di essere trasparenti, fornire le informazioni per svolgere il compito e assumere le decisioni, Le modalità di lavoro dei nuovi team (un misto di vita essere inclusivi, condividere le esperienze e coinvolgere professionale reale e virtuale i collaboratori sui temi di govercon dinamiche di prossimità, nance. E non solo: aprire, abitare LA LEADERSHIP di relazione e di esperienza del e far abitare spazi di conversazioORGANIZZATIVA SI tempo articolate diversamente ne pubblica senza timore di perTROVA DI FRONTE A rispetto alle situazioni tradiziodere il controllo, reinterpretare la nali) suggeriscono una trasfordimensione gerarchica dell’orgaUNA RICONFIGURAZIONE mazione del ruolo e delle comnizzazione... tutti questi elementi DELLO SPAZIO, DEL petenze dei capi. sono ben presenti nella cultura TEMPO E DELLA Come si guida un’organizzazione organizzativa attuale. RELAZIONE DI LAVORO dispersa? La trasformazione indotta dallo Studi recenti hanno tracciato Smart Working introduce però il profilo del collaboratore più altri elementi di novità perché pronto per forme di lavoro smart, identificandone le interviene sulla struttura stessa dell’organizzazione. La caratteristiche di successo. leadership organizzativa si trova di fronte a una riconfiIl collaboratore disperso, per esempio, deve svilupgurazione dello spazio, del tempo e della relazione di lapare una buona capacità di tollerare le ambiguità voro - aspetti che costituiscono il framework dello Smart comunicative che gli strumenti tecnologici spesso Working - e non necessariamente sono compresi dalla lasciano irrisolte e che solo una relazione di presenza riflessione sulla leadership aperta. La leadership deve safisica può aiutare a sciogliere definitivamente (esistopersi ridefinire per essere effective e quindi smart. Una no tra le altre molte riflessioni sulle non-verbal cues e leadership sempre meno statica e direttiva, ma nomade sull’impatto della loro assenza negli ambienti di comue impegnata in una dimensione collaborativa con i team nicazione digitale). di cui è alla guida. Riuscire a distinguere le opacità ininfluenti rispetto a quelle che vanno rimosse subito, perché decisive per Rispetto allo spazio il leader dovrà disporre di ambienti raggiungere gli obiettivi di progetto, permette di evitare adeguati al task affrontato (sale dedicate per i meeting che le ambiguità sovrastino il senso e l’efficacia del lavoro fisici, social network aziendali e tecnologie di connessiosvolto a distanza con altri colleghi. Il leader deve essere ne remota per i meeting e i messaggi virtuali...); alimencapace di creare e promuovere condizioni di buona relatare un flusso informativo puntuale e diffuso. Quando è zione comunicativa per garantire la fluidità del processo in sede dovrà “confondersi” con i collaboratori e metdi lavoro, tramite verifiche dirette dei sistemi di comunitere a frutto i tempi ristretti di presenza fisica, seconcazione e, ancora di più, educando se stesso e i collabodo opportune logiche di ridefinizione dei perimetri dello ratori a utilizzare in modo esemplare le forme e gli struspazio e degli ambienti tradizionalmente destinati ai menti di comunicazione a distanza adottati in azienda. capi (l’ufficio del capo sarà forse destinato a scomparire, 42 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART salvo ben delineate esigenze logistiche di riservatezza). Rispetto al tempo: convivere con la frammentazione e la durata limitata degli istanti comuni; organizzare una sapiente composizione del tempo proprio e dei collaboratori; comunicare frequentemente attraverso i canali predisposti (blog, network collaborativi...); presidiare e rivisitare continuamente i molteplici fattori che compongono la vita organizzativa dispersa (misurare la frequenza dell’interlocuzione, chiedere feedback con i tempi e modi opportuni, seguire gli scambi e contributi forniti dai collaboratori negli spazi digitali...). Rispetto alla relazione: affrontare con risposte adeguate la possibile scarsità informativa generata dal diradarsi della presenza fisica; costruire e promuovere la relazione fiduciaria tra i componenti dei team di lavoro; esercitare con naturalezza la “narrazione biografica” e l’esposizione personale; gestire le differenze tra stili di vita e sensibilità culturali; codificare e seguire una pre- cisa disciplina di integrazione di una vita professionale con la vita personale; sviluppare abilità di espressione efficace del proprio ruolo di guida tramite le tecnologie e gli strumenti dedicati alla relazione a distanza. Anche se non esaustivi, gli elementi indicati suggeriscono l’identità del leader smart come figura adattiva, che si misura continuamente con un tessuto organizzativo che fa dell’apertura, della partecipazione e della dispersione organizzata il proprio modello di riferimento; richiedendo un surplus di relazione comunicativa aperta e articolata. La Smart Leadership si presenta come il perfetto hub (se vogliamo, nel senso di piattaforma regolativa) per il perfetto flusso/traffico del movimento organizzativo in un contesto sociale ed economico complesso. L’esperienza ci dirà di più sull’evoluzione in tal senso delle attuali organizzazioni. Per tutte, sicuramente, e particolarmente per chi in esse ha responsabilità di guida, è già una realtà da affrontare. FUORI DALLO SPAZIO GERARCHICO A cura di DEGW Andersen Worldwide, Chicago, metà degli anni 1990. Due vecchie fotografie ritraevano prima nella sua suite, poi seduto in open space in mezzo ai dipendenti, il leader di una delle più importanti società internazionali di revisione contabile. Forse era fuori dal suo ufficio per puntuali comunicazioni da trasmettere allo staff? No: era seduto, perfettamente a proprio agio, alla sua postazione di lavoro. L’eloquenza delle immagini era tale da farle girare in innumerevoli presentazioni per illustrare il cambiamento dei tempi: tendenziale “appiattimento” delle gerarchie e transizione verso un’apertura della leadership che doveva tradursi anche in evidenza spaziale, e viceversa. Oggi la Smart Leadership segue parametri più articolati con dinamiche più ibride e instabili, ma all’interno di un orizzonte teorico che, almeno per un aspetto, sembra consolidato: l’allocazione e la progettazione degli spazi deve basarsi sui bisogni e non sulla gerarchia. Molti dirigenti hanno ancora grandi uffici chiusi che restano spesso vuoti. In realtà, molti di loro devono solo avere accesso a un luogo riservato per svolgere compiti specifici e, per il resto, “mescolarsi” con i collaboratori quando sono in sede. Si tratta quindi di ridefinire gli standard spaziali delle funzioni di leadership, le loro dotazioni, la loro topologia, quindi anche gli “stacking plan” degli edifici e lo stesso “ufficio del capo”, che forse scomparirà o, se sopravviverà, dovrà essere progettato per consentirne usi elastici e produttivi in assenza del titolare. È già una realtà: la nuova sede di Coca-Cola a Milano, dove i dirigenti, compreso il General Manager, sono collocati in open space come gli altri dipendenti. Il nuovo HQ di Nestlé a Milano, che segue un principio di elasticità funzionale: spazi aperti, distribuiti ai piani con il proprio staff di riferimento, che si “estendono” a spazi chiusi adiacenti il cui uso da parte del management è prioritario ma non esclusivo, quindi utilizzabili per task collaborativi quando non occupati. Lo spazio della Smart Leadership si diluisce in un ambiente lavorativo generalizzato, e usa gli stessi spazi a disposizione degli altri membri dell’organizzazione. È su questo sistema che deve innestarsi lo spazio di relazione: è un altro registro che dev’essere capace di declinare nuovi gradienti di prossimità (fisica e virtuale) nel rapporto, che oggi tende alla dispersione, tra leader, collaboratori e strutturazione dello spazio. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 43 SMART WORKING LEADERSHIP JOURNEY 4 percorsi per diventare Smart Manager A cura di Partners4Innovation L tare il coordinamento, la collaborazione e le relazioni o Smart Working Leadership Journey è uno strutra le persone anche a distanza e in modo virtuale. mento che si propone di guidare e supportare i capi in questo viaggio di cambiamento degli stili • Empowerment: capacità di responsabilizzare le permanageriali rispetto a 4 principi di leadership. sone verso obiettivi personali e aziendali, in modo Il modello può essere utilizzato da ogni manager condiviso e partecipato e con uno spinto orientamencome uno strumento di self-assessment e consente di vato al raggiungimento dei risultati e alla crescita profeslutare la situazione di partenza e definire, confrontandosi sionale. Per superare la paura di perdita di controllo anche con gli altri colleghi, le possibili leadership practice da sulle persone, i manager devono imparare a responsamettere in atto per spostarsi su livelli di maturità successivi, bilizzarle, favorendo la diffusione di una cultura incenai quali corrispondono stili manageriali che maggiormente trata su delega, autonomia e valutazione per obiettivi facilitano l’introduzione dello Smart Working. e risultati, così da consentire di I percorsi di maturità definiti per valutare i risultati delle persone in ogni principio possono essere PERCORRERE Smart Working, favorendone allo interpretati come possibili apLO SMART WORKING stesso tempo l’empowerment e la procci per arricchire la “cassetta LEADERSHIP JOURNEY crescita professionale. degli attrezzi” che ogni manager VUOL DIRE ARRICCHIRE ha a disposizione. Sviluppare i 4 LA “CASSETTA • Flexibility: capacità di promuoprincipi di leadership dello Smart vere e gestire l’organizzazione Working significa, infatti, avere la DEGLI ATTREZZI” DEI delle attività lavorative in modo possibilità di scegliere tra un più MANAGER CON DIVERSE flessibile e adattativo per bilanciaampio spettro di comportamenti LEADERSHIP PRACTICE, re esigenze personali e aziendali. e stili manageriali da utilizzare, UTILIZZABILI IN BASE Al capo viene chiesto di svilupin modo flessibile e adattativo, AI CONTESTI pare l’attitudine alla gestione e in base alle diverse realtà di busipromozione della flessibilità con E ALLE ESIGENZE ness e organizzative per gestire in le proprie persone. Deve porre modo efficace le proprie persone attenzione alla programmazione e valorizzarne le capacità. delle attività, dare il “buon esempio” in prima persona e bilanciare opportunamente le esigenze di business Attraverso il confronto con i manager che hanno viscon quelle dei collaboratori. suto in prima persona questo tipo di cambiamento, è • Virtuality: capacità di bilanciare l’utilizzo di tecnolostato possibile definire 4 principi di riferimento su cui gie digitali e altre modalità di interazione, scegliendo abbiamo sviluppato un modello di maturità: lo “Smart Working Leadership Journey.” di volta in volta il metodo e gli strumenti più efficaci rispetto agli obiettivi e ai task da svolgere. Smart • Sense of Community: sviluppo di un senso di apparWorking significa ampliare le possibilità di scelta tenenza e fiducia tra le persone per supportare e degli strumenti e dei canali di comunicazione e copromuovere l’adozione di comportamenti collaboordinamento con le persone; questa “nuova libertà” rativi attraverso l’identificazione e la partecipazione deve essere guidata e promossa dai capi in modo a reti sociali all’interno di team, delle funzioni o tra consapevole e coerente dando la possibilità ai colladiverse società di un gruppo, coinvolgendo magaboratori di organizzarsi in base alle proprie esigenze ri collaboratori esterni. In una condizione di Smart e di scegliere la modalità più opportuna per interagiWorking, infatti, è importante creare presupposti re, incentivando un utilizzo congiunto e bilanciato di di fiducia e conoscenza reciproca, anche trasversaltecnologia e incontri di persona. mente ai team e alle funzioni organizzative, per facili- 44 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART SEGREEN BUSINESS PARK SEGREEN Segreen Business Park: vista dalla piazza centrale (fonte: Lombardini22) Può esserci Smart Working senza una smart city che lo sostenga? Il • la gestione ottimizzata delle risorse idriche permette un risparmio d’acqua del 60% all’anno Segreen Business Park (Segrate, Milano), sviluppato da CBRE Global Investors e progettato da Lombardini22, rappresenta da questo punto di vista un caso interessante per molti aspetti. • il Building Management System consente di intervenire sulle Innanzitutto, è l’esito della riqualificazione di un complesso molto singole aree degli edifici, permettendo ulteriori efficienze di sienergivoro degli anni 1970, ed è quindi un stema e una flessibilità di controllo al terintervento che centra due obiettivi oggi minale capace di rispondere nel modo più UN SISTEMA molto sensibili: ampio agli scenari di allestimento delle soPAESAGGIO-EDIFICIO-IMPIANTI cietà che occupano i diversi spazi (tenants). • aggiornamento del footprint energetico CHE SUPPORTA TUTTE Infine, Segreen è anche un ‘regalo’ urbano, del patrimonio immobiliare esistente LE CARATTERISTICHE poiché crea uno spazio semipubblico attiDI FLESSIBILITÀ, vo, ibrido negli usi e poroso negli accessi, • non consumo di territorio. COMFORT AMBIENTALE che fa perno su una grande piazza multifunE RESPONSABILITÀ zionale e ampie aree verdi intorno a un arInoltre, dal punto di vista tecnologico, ticolato complesso per il terziario avanzato Segreen costituisce un sistema paesagSOCIALE NEI CONFRONTI che comprende anche un edificio “5-star gio-edificio-impianti che supporta tutte DELL’ECOSOSTENIBILITÀ services” dedicato alla ristorazione e ai serle caratteristiche di flessibilità, comfort ENERGETICA, RICHIESTE vizi alle persone. Il business park condensa, ambientale e responsabilità sociale nei DAL MERCATO cioè, nella sua continuità interno-esterno, confronti dell’ecosostenibilità energetica DEL LAVORO pubblico-privato, leisure-work, molte prero(ha ottenuto la certificazione LEED Platigative di ciò che si sta tentando di definire num, il livello più alto della scala di valutazione Leadership in Energy and Environmental Design) richieste dal come i luoghi estesi dello Smart Working contemporaneo. mercato del lavoro – e non solo – più avanzato. Senza voler essere esaustivi ecco le sue dotazioni: • le coperture e l’involucro, con tetti verdi e facciate esterne opportunamente differenziate per orientamento, garantiscono un controllo termico attivo e passivo dagli standard molto elevati • i sistemi di illuminazione a controllo automatico, con sensori di luminosità ambiente e corpi illuminanti dimmerabili (che permettono la regolazione della luminosità), ottimizzano l’utilizzo della luce naturale • la climatizzazione e il riscaldamento sfruttano sistemi avanzati di recupero di calore e fonti d’energia rinnovabile al 100%, tra cui quella geotermica e l’acqua di falda Segreen Business Park: edifici nel verde (fonte: Lombardini22) SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 45 DA FORD ALL’OPEN SPACE INDUSTRIALE Fenomenologia di un cambiamento epocale A cura di Methodos S da pervadere, anche un sistema consolidato come quele Henry Ford potesse gettare uno sguardo in lo produttivo industriale ha iniziato a entrare in crisi. questo secondo decennio del nuovo millennio Certamente queste idee non sono entrate trionfanti forse rimarrebbe sorpreso. E confuso. Si trovedalla porta d’ingresso ma, subdole come ombre, si sono rebbe di fronte a una società molto diversa da nascoste nelle pieghe della filosofia della Lean Manuquella a lui profondamente nota. Una società, facturing, che ormai da più di 25 anni permea gli stabiliper così dire, squagliata, liquefatta. Slegata dai vincoli che menti di tutto il mondo, in attesa di momenti più maturi. la rendevano più ordinata, verticistica e, probabilmente, Ed ecco che il momento propizio è arrivato, portando di più semplice lettura. I concetti stessi di spazio e tempo, con sé un’ondata di cambiamento riguardo i motivi che pure avevano subito un forte trauma grazie ai lavori del cambiamento. Non più, non solo, la manipolaziodi Einstein, non avevano sconvolto la vita quotidiana dei ne dello spazio e del tempo per ricercare il massisuoi contemporanei né tantomeno dei modelli organizmo grado di efficienza possibile zativi, specie se riguardavano i ma, piuttosto, per ricercare sistemi produttivi tesi alla ricerca il massimo grado di efficacia della massima efficienza, cui egli UN CAMBIO DI possibile. Un cambio di prospetstesso aveva dato un significativo PROSPETTIVA tiva copernicano che ha pervacontributo con un’innovazione di COPERNICANO CHE HA so persino lo shop floor, cuore processo diventata uno dei simPERVASO PERSINO LO produttivo di una fabbrica, eleboli, nel bene o nel male, del ‘900: vando il ruolo dell’individuo, del la catena di montaggio. Ebbene, a SHOP FLOOR, CUORE team, della capacità di comunipiù di 100 anni di distanza, cos’è PRODUTTIVO DI UNA care e collaborare efficacemencambiato? I concetti relativistici di FABBRICA te tra le persone, a fattore critispazio e tempo non hanno ancora co di successo. Elemento primo stravolto la vita quotidiana delle d’efficacia. persone, il sistema produttivo continua a seguire il mantra Ecco allora fiorire il concetto di open space indudell’efficienza e la catena di montaggio, in versioni ovviastriale, che si articola nella capacità di favorire le mente più sofisticate, continua a esistere. Eppure. relazioni tra le persone per creare una squadra Eppure qualcosa si muove. coesa e compatta, nella capacità di creare sinergia Sì, perché anche i modelli organizzativi e gestionali di fabtra le funzioni per generare nuove opportunità di brica che, al di là delle innovazioni tecnologiche, si sono dimiglioramento, nella capacità di dar vita a una camostrati refrattari o resistenti ai cambiamenti dettati dalla tena corta della comunicazione per intervenire con società contemporanea, stanno rompendo dall’interno il tempestività sul processo produttivo. Tutto questo, guscio protettivo dell’efficienza in un’evoluzione che ha plasmando spazio e tempo in modo diverso dal sonell’efficacia il suo obiettivo evolutivo. lito, spostando il focus dall’efficienza all’efficacia, dalla manodopera alla persona. DALL’EFFICIENZA ALL’EFFICACIA: Da qui si muove il ripensamento ormai definitivo dei riQUANDO CAMBIARE POCHE LETTERE È ferimenti produttivi del secolo scorso. E, forse, se Henry UNA RIVOLUZIONE Ford potesse gettare uno sguardo in questo secondo Quando i concetti d’inclusione, empowerment e redecennio del nuovo millennio rimarrebbe sorpreso e sponsabilità diffusa hanno iniziato a cercare spazi nuovi confuso. Ma, speriamo, non dispiaciuto. 46 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART DIGITALE UGUALE CULTURA? Verso l’Enterprise Social Network A cura di Methodos L’ avvento del digitale è disruptive e annuncia un considerevole numero di opportunità. Ma può anche essere smart, e cioè coerente con una governance efficace delle nuove modalità di lavoro? Nel nuovo paradigma, dal punto di vista organizzativo le aziende si trasformano a tutti gli effetti in social network (Enterprise Social Network o ESN). Dal punto di vista manageriale la pressione è duplice: da un lato l’urgenza di affrontare la ricodifica delle relazioni professionali che il digitale comporta, dall’altro quella di formare e coltivare il substrato culturale adeguato (valori e comportamenti condivisi e riconosciuti da tutti). Cosa non banale, visto che la cultura fa veramente la differenza in un contesto in cui i vincoli organizzativi si allentano o quantomeno si trasformano radicalmente. OPPORTUNITÀ: VERSO LA COLLABORAZIONE SOCIALE Lo sviluppo di tecnologie digitali per supportare la comunicazione può agevolare e supportare le aziende nell’adozione di politiche di Smart Working. Pratiche evolute di knowledge management, attivazione di social network e ambienti di community, collaborazione sociale, mobile e home working, cloud computing per documenti e servizi: lo scenario delle organizzazioni si modifica, l’agenda si differenzia da quella seguita fino a oggi. La multiforme disponibilità digitale di fatto determina la creazione di un unico spazio di scambio informativo e operativo che permette di promuovere l’apertura e la collaborazione grazie a una partecipazione attiva e diffusa, condividere e valorizzare le conoscenze presenti in azienda e aumentare il potenziale di innovazione e successo. Collaborare tramite community online consente inoltre un miglioramento delle relazioni tra dipendenti e tra dipendenti e organi di governo dell’impresa: può dare un concreto sostegno all’engagement, che è oggi a livelli ancora piuttosto bassi e, allo stesso tempo, la modernizzazione delle relazioni in azienda va di pari passo con quella del modo di lavorare. PUNTI DI ATTENZIONE: GOVERNANCE DELL’ENTERPRISE SOCIAL NETWORK La decisione di organizzare una azienda come community comporta il presidio di diversi aspetti. • Cultura e contenuti “Culture is king”. Come già indicato, una community deve basarsi su un substrato culturale chiaro e condiviso. Ma anche “content is king”: i materiali e le informazioni disponibili devono essere utili e facilmente fruibili. • Co-design e partecipazione È bene non imporre cambiamenti dall’alto, ma creare collaborazione anche intorno al processo di strutturazione dell’ESN, per esempio coinvolgendo un team di ambassador che cureranno in prima persona lo sviluppo della community e il suo funzionamento. • Trasparenza Se esistono informazioni che non possono essere diffuse via ESN è necessario capire e condividere quale sia il livello di trasparenza da seguire. Un processo di condivisione “politico” è opportuno anche per far fronte alle resistenze che provengono da alcuni settori dell’organizzazione. • Ruolo dei leader Per rendere efficace la social collaboration, i leader devono collaborare attivamente, facendo comprendere ai dipendenti l’importanza della condivisione per il successo del business. La strategia diventa un tema a tutti i livelli dell’organizzazione. • Gestione dei team virtuali Non è semplice far funzionare i team virtuali. Diversi studi evidenziano percentuali di fallimento molto alte (fino all’82%) e suggeriscono alcuni punti da tenere sotto controllo per avere successo: right team (figure con ottime competenze di comunicazione e alta intelligenza emotiva; gruppi formati al massimo da 10 persone e con ruoli ben definiti); right leadership (incoraggiamento del dialogo aperto e definizione chiara di obiettivi e linee guida); right touchpoints (attenzione nelle fasi critiche come kickoff, onboarding e milestones); right technology (piattaforma integrata per conference call, messaggistica, forum di discussione... coerente con le dinamiche professionali). • Analytics Il funzionamento e i risultati dell’ESN vanno monitorati e misurati costantemente, mettendo in atto adattamenti e modifiche quando necessari. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 47 FRAMEWORK MANAGERIALE PER LA GOVERNANCE DIGITALE I temi non solo operativi che il digitale solleva esigono di essere interpretati secondo modelli manageriali che consentano di governarne la complessità. Possiamo immaginare un framework di riferimento rispetto al quale razionalizzare e presidiare le nuove dinamiche organizzative. Proponiamo di affrontare gli elementi in gioco a partire dal loro incrocio tra maturità digitale e intensità relazionale/alta openness. Sulla base dei livelli di incrocio si potranno definire approcci prioritari e attività correlate, sempre partendo dal presupposto che l’obiettivo di tutte le situazioni sarà quello della piena integrazione digitale organizzativa. Questo tipo di approccio, inoltre, ha il vantaggio di rendere possibile l’inserimento organizzativo dei digital natives così come quello di poter gestire al meglio il passaggio delle attuali generazioni professionali al go digital. Naturalmente il livello di posizionamento dovrà essere la conseguenza di una iniziale attività di mappatura. Il posizionamento nella matrice proposta qui sotto individua 4 approcci diversi: 1. Priorità formativa e di apprendimento Siamo di fronte a un alto grado di apertura ma a un basso livello di know how tecnologico, bisogna puntare inizialmente su strumenti base di coinvolgimento digitale. 2. Estensione organizzativa del coinvolgimento digitale Nel caso di alta maturità digitale e alta apertura, si può pensare a una gestione avanzata delle relazioni online, con redazione diffusa e ampia partecipazione alle dinamiche collaborative (gruppi di lavoro, blog dei leader...). 3. Iniziative digitali specifiche di ascolto Quando la maturità digitale è bassa ed è debole anche il livello di apertura, è opportuno abbinare momenti offline di ascolto a strumenti online di raccolta di opinioni ed esperienze di facile accesso. 4. Integrazione dei processi In caso di un basso livello di apertura abbinato ad un alto know how tecnologico, si può procedere ad un’integrazione di processi offline e online avanzati, al fine di integrare la visione tecnica con gli aspetti più tipicamente manageriali. ALTA INTENSITÀ RELAZIONALE/OPENNESS TIPOLOGIA A: PRIORITÀ FORMATIVA E DI APPRENDIMENTO - Team interfunzionale - Strumenti online di base: blog, forum, video, newsletter, … - Formazione e seminari offline TIPOLOGIA B: ESTENSIONE ORGANIZZATIVA DEL COINVOLGIMENTO DIGITALE - Redazione diffusa - Strumenti online avanzati: chat interattive, webinar, … - Contributi significativi dei partecipanti - Engagement mirato online - Qualcosa fuori l’ordinario (partecipazione ad eventi, ...) DIGIUNO DIGITALE ESPERIENZA LIMITATA MATURITÀ DIGITALE ESPERIENZA PREGRESSA TIPOLOGIA C: INIZIATIVE DIGITALI SPECIFICHE DI ASCOLTO TIPOLOGIA D: INTEGRAZIONE DEI PROCESSI - Ascolto e costante supporto di ambassador - Advocates rappresentativi - Strumenti online di base: blog, forum, video, newsletter, ... - Equilibrio tra engagement online e offline - Engagement mirato online - Strumenti online avanzati: chat interattive, webinar, … BASSA INTENSITÀ RELAZIONALE/OPENNESS 48 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART MILLENNIALS-COMPATIBILI A cura di Methodos S do: un approccio alla vita professionale che si articola sui e ne parla da almeno un decennio, da quantempi e sugli spazi della vita privata. E così le aziende rido nel 2004 fu pubblicato uno dei primi studi tenute più interessanti dai Millennials sono quelle in cui dedicati a questa generazione dai molti nomi: cultura, stile manageriale, approccio, ritmi, tempi e spazi Generazione Y, Echo Boomers, Net Generadel lavoro sono compatibili. tion, solo per citarne alcuni. Il nome più diffuso Che cosa chiedono dunque al proprio impiego? Una buoè “Millennials” e rappresenta oggi milioni di giovani nati na retribuzione continua a essere un criterio decisivo, tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni Duemila. Orfani ma anche uno dei primi a cui sono disposti a rinunciadelle grandi narrazioni che hanno orientato le generazioni re in virtù di un’occupazione che garantisca maggiori precedenti, i Millennials si posizionano entro un orizzonte possibilità di sviluppo e employability, orari e spazi di di senso sistemicamente frammentario (accentuato anche lavoro più flessibili. Secondo uno studio condotto da dall’impatto dei flussi migratori), che ha generato in loro Red Bricks per Elance-oDesk e Millennial Branding1, tra una spiccata consuetudine alla diversità culturale, religiosa e sessuale. Si tratta della prima generazione veramente i fattori considerati prioritari dai Millennials sul proprio globale, con linguaggi e abitudini condivisi trasversalposto di lavoro, ritroviamo la qualità del team (preferito mente oltre ogni limite geografico. I talenti di questa dal 39% degli intervistati), la qualità del lavoro (30%) e la nuova generazione hanno saputo sviluppare una sistemica guida sicura del proprio manager di riferimento. Evidenze – e forse mai registrata prima – caancora più significative se incropacità di adattamento ai cambiaciate con quanto emerge da uno LE AZIENDE menti sociali e culturali. Sono crestudio recente di PWC2, secondo CHE VOGLIONO ATTRARRE sciuti in un mondo perennemente il quale gli elementi che rendono E TRATTENERE I TALENTI connesso e in costante mutamenpiù attrattiva un’azienda agli occhi (MILLENNIALS, to, segnato dal susseguirsi di crisi dei Millennials sono la reputazione economiche e di attacchi terrori(anche in termini di sostenibilità) e MA NON SOLO), DEVONO stici. Iper-istruiti, i Millennials gole possibilità di crescita personale e PRESIDIARE ALCUNI vernano le tecnologie digitali, sono professionale. Sviluppo, employaFRONTI: DALL’ADOZIONE multitasking, competitivi e orienbility, crescita personale e profesDI SPAZI E TEMPI tati al risultato. Sono fortemente sionale. Leggendoli in controluce, DI LAVORO AGILE individualisti, a tratti narcisisti. Da questi fattori contribuiscono a fare qualche anno i giovani talenti hanALL’INTRODUZIONE emergere i tratti distintivi del rapno iniziato a frequentare il mercato porto tra imprese e giovani talenti. DI POLITICHE CODIFICATE del lavoro, dimostrando grande Fedeltà all’azienda? Sì, ma per poDI SVILUPPO potenziale, motivazione e crescita. chi anni, anche correndo il rischio DELLE PERSONE Siamo di fronte a una generazione di suscitare qualche antipatia tra che sta affermando, per radicalità i colleghi più maturi. I Millennials, e imponenza, il proprio modo di guardando al proprio futuro, vepensare, lavorare e consumare. Saranno le loro esigenze dono numerosi passaggi di carriera e di azienda, posizioni e aspirazioni a definire i nuovi modi di intendere forme, manageriali sempre più responsabilizzanti e, perché no, la tempi e spazi del lavorare nel XXI secolo. possibilità di sviluppi imprenditoriali. DEFINIRE UN NUOVO PARADIGMA CULTURALE Ma sono anche la generazione più colpita dalla crisi economica degli ultimi anni (“Underemployed” secondo il Time). Un ingresso faticoso nel mondo del lavoro ha costretto due Millennials su tre ad accettare compromessi di qualche tipo: salari bassi, contratti flessibili, luoghi di lavoro lontani. I Millennials sono alla ricerca di una cultura aziendale significativamente diversa da quelle precedenti e che incontri i loro bisogni, professionali e personali. Questo sembra essere il punto cruciale del mutamento in corso, il segno del nuovo paradigma culturale che si sta afferman- UNA ACCEZIONE INCLUSIVA Le aziende che vogliono attrarre e trattenere i talenti oggi devono presidiare con attenzione alcuni fronti: dall’adozione di spazi e tempi di lavoro agile all’introduzione di politiche codificate di sviluppo delle persone. Smart Working, dunque, ma nella sua accezione più estesa e inclusiva. Lavoro agile e brillante che rappresenta in primo luogo una leva utile per trattenere i talenti già presenti in azienda e, di conseguenza, una base solida per sviluppare strategie di employer branding efficaci, in grado di incidere positivamente sulla reputazione aziendale e rispondere in maniera competitiva alle esigenze e alle aspirazioni dei giovani talenti. NOTE 1. Red Brick, The 2015 Millennial Majority Workforce, 2014. Per maggiori informazioni: http://www. elance-odesk.com/millennial-majorityworkforce 2. PWC, Millennials at work. Reshaping the workplace, 2011. Per maggiori informazioni: http://www.pwc.com/ gx/en/managing-tomorrows-people/ future-of-work/millennials-survey.jhtml SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 49 HABITAT: UNIVERSI DIFFERENTI CON UN LINGUAGGIO COMUNE La progettualità relazionale del Workplace Change Management A cura di DEGW O quelli con il top management, hanno l’obiettivo di gegni cambiamento richiede strategia e nerare, focalizzare e trasmettere idee innovative sui progetto, comunicazione e coinvolgifuturi modi di lavorare, partendo dagli input concetmento. Il Workplace Change Managetuali sviluppati nel brief o nelle linee guida aziendali, ment (WCM) è un approccio strategico, e sono focalizzati su argomenti definiti che possono un percorso interattivo di comunicazioriguardare aspetti relativi all’immagine, alla tecnolone che accompagna e coinvolge le persone in tutte le gia, al comfort, all’internazionalità. Sono momenti di fasi di cambiamento organizzativo, di sede e di spazi, afconfronto che rendono partecipi le organizzazioni dei fiancando i tradizionali servizi di progettazione secondo possibili orientamenti dell’habitat ufficio futuro e dei un modello di “progettualità relazionale”. nuovi modi di lavorare e di utilizzare gli spazi; definiPuò essere applicato idealmente in qualsiasi contesto, scono la futura distribuzione delle funzioni e fanno adattandolo al tipo di rapporto che si crea tra commitcomprendere le logiche di adiacenza e di sinergia tra tente e progettisti, alla durata e continuità di tale rapi diversi gruppi e dipartimenti; porto e anche alle dimensioni coinvolgono campioni rappredell’intervento. Una condivisione UN PROCESSO sentativi di dipendenti sulla di cultura tra azienda e progettiDI ‘SCOPERTA’ PER configurazione dei futuri layout sti, naturalmente, facilita risultaLA REDAZIONE DI UN e sulla caratterizzazione delle ti potenzialmente più innovativi aree di supporto. Possono ese generatori di efficienza, ma BRIEF STRATEGICO, PIÙ sere condotti in forma di gioco, spesso va costruita, richiede sediCHE DI UN DOCUMENTO e anche comprendere esercizi mentazione e necessita talvolta di PROGRAMMATICO proiettivi per estrarre dai gruppi inventare un linguaggio di scamSUI NUOVI REQUISITI partecipanti visioni dello spabio tra universi differenti. SPAZIALI DA ATTUARE zio di lavoro secondo il proprio Il programma WCM fa parte di immaginario. In generale, sono questo linguaggio condiviso: renstrumenti che stimolano sui vade concreta l’astrazione di alcuni lori cui tendere nel processo progettuale (come l’anaprocessi e stimola riflessioni sui limiti e le potenzialità lisi di Value Management, altra tecnica molto utilizzadello spazio e del tempo nell’habitat ufficio, facilita la ta per far emergere i diversi fattori critici che stanno a redazione di un vero brief strategico e non solo di un cuore ai differenti gruppi coinvolti) e valorizzano l’imdocumento programmatico sui nuovi requisiti spaziali maginazione e l’apporto creativo di chi partecipa. da attuare. Di fatto, un buon WCM è tanto più efficaLe informazioni raccolte sono poi riconfrontate con il ce quanto più è in grado di gestire le aspettative con top management in una fase bottom up per elaborare razionalità e, insieme, di interpretarle con una visione e comunicare una visione condivisa. Analisi, consultaaperta al nuovo e al non previsto. zione e partecipazione sono passaggi fondamentali di questa fase di meta-progetto ma lo sono anche nelle IL PRIMO PASSO DEL WCM: LA VISION fasi successive, durante le quali il feedback reciproco tra persone e decisori viene continuamente alimentato. Un efficace WCM prevede sempre una fase pre-progettuale per definire la visione strategica e gli obiettivi FASI PROGETTUALI E REALIZZATIVE che si vogliono raggiungere con il processo di cambiamento. Numerosi sono gli strumenti adottati per Il percorso interattivo continua, infatti, sia nella progetinterpretare i desideri, le necessità e le aspettative tazione sia nella costruzione dei nuovi spazi, e prevede dell’azienda e comprendono, per esempio, interviste, ampi margini di coinvolgimento del personale su imporfocus group, seminari con questionari ad hoc, worktanti aspetti del futuro ambiente di lavoro: ergonomici, shop con il management. I workshop, in particolare 50 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review E LAVORARE SMART sensoriali, identitari. A tale scopo, sono attivati diversi i dipendenti per mantenerli aggiornati sui cambiamenti strumenti e iniziative per preparare e accompagnare futuri e su come tali trasformazioni li coinvolgeranno progressivamente persone e azienda nel processo di nello specifico. cambiamento: totem e pannelli informativi, visite in La fase di Move-in è, ovviamente, un momento decantiere, web-cam di monitoraggio dei lavori, fumetti licato in cui si verificano gli effetti del cambiamento per suggerire nuovi comportamenti d’uso degli spazi organizzativo. Il WCM accompagna le aziende anche di lavoro, sondaggi sulle scelte di e soprattutto in questa fase con allestimento degli interni. un percorso informativo strutÈ ANCHE IMPORTANTE L’obiettivo è quello di raggiungere turato che prevede strumenti GESTIRE IL MOVE-IN la massima diffusione delle inforquali, per esempio, i welcome mazioni e ottenere una qualità booklet e i welcome site, come CON EVENTI DI piena e condivisa dell’habitat ufsupporto alla definizione dei RINGRAZIAMENTO DEI ficio attraverso una serie di punti protocolli di utilizzo dei nuovi TEAM DI PROGETTO E, di contatto tra visione organizzatispazi, o newsletter periodiche, SOPRATTUTTO, CON UN va e percezione da parte dei team come complemento delle inACCOMPAGNAMENTO di lavoro e delle singole persone, tranet aziendali. Le tematiche CALOROSO VERSO I anche per superare le eventuali legate al cambiamento possono resistenze che normalmente si trovare spazio in tutti gli organi NUOVI SPAZI DI LAVORO. possono verificare. ufficiali di comunicazione interMAI SOTTOVALUTARE IL Per questo è essenziale gestire il na e attraverso interviste a partFATTORE EMOZIONALE! cambiamento accompagnandoner progettuali, articoli sul nuolo in tutte le fasi e renderlo, per vo concept design e sullo stato quanto possibile, partecipato e dei lavori, foto dal cantiere, apcondiviso in corso d’opera. Fondamentale in tal senso è profondimenti sull’ergonomia degli arredi e così via. il ruolo del Change Agent - figura individuata all’interno È anche importante gestire il Move-in con eventi di rindell’organizzazione, con buone capacità comunicative e graziamento dei team di progetto e, soprattutto, con un positività nei confronti dei cambiamenti - opportunaaccompagnamento caloroso verso i nuovi spazi di lavomente formata per trasmettere le nuove logiche di utiro. Mai sottovalutare il fattore emozionale! lizzo degli spazi e promuovere i principi delle nuove moInfine, il WCM considera anche una fase di Post dalità lavorative. Sulla base dell’esperienza, si prevede Occupancy Retrofit: tutte le attività sviluppate in fase generalmente la formazione di una figura di questo tipo progettuale e realizzativa sono qui integrate con un’aogni 30 dipendenti. Altro efficace strumento di condivinalisi che permetta le necessarie valutazioni e messe sione sono i Town Hall Meeting: comunicazioni globali a punto del progetto. Il processo di Retrofit è una fase programmate anche in più sessioni per illustrare i conimportantissima perché rafforza negli utenti la fiducia cetti definiti nelle nuove linee guida; si rivolgono a tutti nel nuovo ambiente di lavoro. Un workshop di confronto condotto da Alessandro Adamo (fonte: DEGW) SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 51 CONNECT THE UNEXPECTED Progettare attività di engagement in spazi smart A cura di Experience4Change powered by Methodos N ella sua capacità di rigenerare la relazione dell’individuo con lo spazio e il tempo, lo Smart Working impatta su un aspetto centrale della vita organizzativa: l’esperienza. L’esperienza di sé e dell’altro, dell’ambiente che ci circonda e di una relazione tra individuo e spazio che va oltre la forma e la funzione di una struttura. Paradossalmente, l’aspetto più innovativo dello Smart Working si esprime nel suo ancoraggio a uno dei mantra della classicità: la persona come misura di tutte le cose. In altri termini: pensare alla qualità dell’esperienza umana come unità di misura di un’architettura più semplice, libera e divertente, volta a ottimizzare i risultati di business e la loro sostenibilità nel tempo. Una sfida non semplice. I manager che si troveranno a muoversi nei nuovi spazi, liberi dalle vecchie barriere architettoniche e psicologiche, dovranno essere accompagnati, guidati e preparati. Occorrerà assicurarsi che nel trasloco dal vecchio spazio al nuovo anche i modelli culturali di riferimento siano aggiornati e coerenti. La ricerca sul comportamento organizzativo suggerisce la necessità di nuove competenze e strumenti, oltre che di modelli di sviluppo delle persone basati su una relazione di fiducia autentica, su leadership sempre più partecipative e sulla possibilità di sperimentarsi oltre la zona di comfort. A una velocità e con una frequenza diversa da quella attuale. Anche chi progetta le attività di cambiamento per il management deve ripartire da un grande foglio bianco; da un’architettura di senso che tenga conto dello spazio e si mostri capace di accogliere e scoprire le connessioni (anche casuali) fra esperienze, idee, opportunità e obiettivi aziendali; da uno spazio proget- 52 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review tato per aprirsi alla contaminazione di background e professionalità differenti, in grado di parlare il linguaggio della rivoluzione digitale. Ci si può riuscire partendo dal potere creativo di ogni organizzazione: le persone. Riconoscendolo, osservandolo, promuovendolo. I nuovi modelli di apprendimento vanno oltre la logica del learning by doing o di un apprendimento che nasce da un circolo virtuoso in cui riflessione, concettualizzazione e programmazione si rinforzano, trovando una loro sedimentazione nell’azione concreta. Oggi si parla sempre più di learning by creating. Il potenziale di apprendimento supera l’atto del fare e si esprime nella possibilità di plasmare, dare vita, generare. CREARE, NON DA SOLI MA INSIEME Imparare creando significa dunque legare l’apprendimento a output concreti, frutto di un processo di assunzione di responsabilità e proattività in cui le persone si rendono protagoniste di qualcosa di reale, tangibile, destinato a permanere nel tempo; di qualcosa che non necessariamente deve prendere forma in un’aula o tra le pareti dell’ufficio, ma che può realizzarsi ovunque, a qualunque altezza, latitudine, velocità o profondità; in ogni contesto, sia in condizioni favorevoli che sfavorevoli. E poi: apprendere divertendosi. È questo uno dei tratti distintivi: promuovere engagement e utilizzare il gioco come forma di apprendimento per tradurre, connettere e semplificare le complesse strategie del business. Connecting the unexpected, direbbero gli anglofoni. Connettere l’inaspettato. Per generare creatività, innovazione ed esperienza di qualità, per sorprendere e sorprendersi. LAVORARE SMART SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 53 GLI SPAZI PER IL PROJECT WORK A cura di DEGW L o spazio del lavoro collaborativo, o del project work di gruppo, sta sempre più marcando le strutture organizzative, alimentandone la mobilità interna e interrompendo la staticità dello spazio individuale che, oggi, è chiamato ad aggregarsi e disperdersi secondo le esigenze di specifici task operativi. Si possono individuare tre categorie di spazi collaborativi: SPAZI FORMALIZZATI Sale riunioni, project room, war room, uffici chiusi condivisi ecc., attrezzati per attività di gruppi di lavoro o per la concentrazione individuale. Prevedono arredi con elementi mobili e aggregabili in modi diversi (centrifughi, centripeti, policentrici) e strumenti per focalizzare l’attenzione di gruppo (schermi, flipchart, lavagne magnetiche o interattive, sistemi di videoconferenze) con superfici abbastanza estese per condividere i flussi di informazione. Devono essere isolati acusticamente e possono collocarsi nella parte centrale del piano, poiché non necessitano di illuminazione naturale. Sovente sono soggetti a protocolli d’accesso e di comportamento (sistemi di prenotazione, volume della voce ecc). - AREE DI COLLABORAZIONE IN OPEN SPACE Aree aperte che possono “mescolarsi” con le postazioni in open space, con piani di lavoro supplementari collegati a gruppi di postazioni fisse, per ospitare sessioni condivise, scambi di informazioni, brevi riunioni operative. È la configurazione più semplice, elastica e meno “disegnata” di spazio collaborativo e ha una funzione fluidificante tanto per le configurazioni fisiche quanto per le dinamiche lavorative. SPAZI INFORMALI Soluzioni “aspecifiche”. Il fattore collaborativo deriva dalla creazione di condizioni naturalmente, quasi spontaneamente, favorevoli. Si tratta di informal meeting, break area, central hub, lounge, waiting area, le stesse hall d’ingresso: l’elenco si può estendere anche agli spazi di supporto in generale (compresi i ristoranti aziendali) e alle aree comuni esterne (come eventuali piazze e giardini). Dal punto di vista delle policy d’uso organizzative, l’informalità che caratterizza questi spazi non richiede una loro prenotazione. 54 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART TAKE YOUR SMART SPACE UniCredit Paolo Gencarelli Head of Group Real Estate and Procurement. UniCredit UniCredit ha avviato nel 2008 un importante programma di rior- le, call conference, brainstorming. ganizzazione delle proprie sedi, in oltre 25 città in tutta Europa. Lo Smart Working rappresenta un grande miglioramento nella quaTra gli obiettivi del progetto Piani Città ci sono il consolidamen- lità degli spazi di lavoro, promuove un utilizzo più efficiente degli to di oltre 200 immobili che ospitavano le strutture direzionali e ambienti ma è soprattutto un processo di profondo cambiamento il decentramento verso zone più funzionali della città, con una culturale. Facilita una maggior integrazione tra le diverse funzioni significativa riduzione degli spazi occupati. Il piano si è posto aziendali grazie a un ambiente che favorisce la contaminazione e traguardi particolarmente sfidanti: circa 160 milioni di euro di la trasparenza, promuove una sempre maggiore autonomia nella risparmio all’anno di costi immobiliari ottenuti grazie al rilascio gestione delle attività e un conseguente cambiamento degli stili di di 700.000 mq e 150 edifici, 50.000 tonnellate di CO2 all’anno leadership. Al controllo del lavoro attraverso la misurazione del temnon emesse in atmosfera (equivalenti a circa 75.000 auto in cir- po trascorso in ufficio si sostituiscono autonomia e focus sul risultato. colazione in meno), circa 3,5 miliardi di euro dalle vendite degli immobili di proprietà rilasciati. Ad oggi quasi il 75% del piano è GESTIONE INTERFUNZIONALE stato completato. Il progetto ha previsto la creazione di 500.000 mq di nuovi spazi ad Lo Smart Working in UniCredit, gestito da un team interfunuso ufficio e ha quindi rappresentato uno stimolo importante per zionale che coinvolge le funzioni Real Estate, HR e ICT, è per ripensare il nostro “workplace concept” e più in generale il nostro noi giunto a una fase matura con 2.700 colleghi già coinvolti a Milano, Torino, Bologna, Monaco e Francoforte modo di lavorare. Attraverso un processo e coinvolgerà 23.000 persone in 12 sedi e 10 graduale il gruppo UniCredit ha quindi introIL CITY SMART WORKING città in tutta Europa entro il 2018, tra le quali dotto lo Smart Working. Lo Smart Working di RAPPRESENTA la Arabella Tower di Monaco (1.500 persone), UniCredit si basa su due concetti fondanti: SICURAMENTE UN il nuovo Headquarter di Vienna (6.000 persoDesk Sharing e Activity based worksetting. ne) e la UniCredit Tower di Milano (4.000). Applicando i principi, ormai sempre più PROGETTO DI FRONTIERA diffusi, di sharing economy agli spazi di laINDIRIZZATO ALLA Una ulteriore evoluzione del modello di voro abbiamo trasformato l’assegnazione COSTRUZIONE DI Smart Working è in corso a Milano. Per ciresclusiva della scrivania in accesso libero UNA SMART CITY ca 500 colleghi di UniCredit Business Intealle postazioni. Osservando ed esaminando MODERNA CHE RIESCA grated Solutions, la società globale di servizi attentamente diverse strutture, abbiamo ridi Gruppo, è infatti possibile lavorare un levato che, su un campione di 1.500 scrivaA INTEGRARE IN giorno a settimana dalla propria abitazione nie assegnate, mediamente solo il 45% era MODO INTELLIGENTE o dai city hub, piccoli spazi ufficio condivisi in uso e il 72% erano occupate. Risultati vaGLI SPAZI UFFICIO e posizionati in modo da ridurre la distanza lidati peraltro da rilevazioni simili effettuate ALL’INTERNO DELLA casa-ufficio. Questo progetto di “City Smart da altre aziende. Abbiamo quindi introdotto Working” sarà esteso nei prossimi 2 anni ad il desk sharing con un fattore 100:120 ossia CITTÀ MINIMIZZANDO GLI oltre 4.000 colleghi a Milano e ci permetterà 100 postazioni per 120 persone; ogni matIMPATTI DEL COMMUTING di risparmiare 2,5 milioni di km percorsi in cittina i colleghi prendono il pc portatile e le tà all’anno, pari a 45 ore di spostamento per dotazioni personali dal proprio armadietto e sono liberi di scegliere lo spazio più congeniale per svolgere le ciascuna persona. Il City Smart Working rappresenta sicuramente proprie attività. Grazie all’activity based working, possono infatti un progetto di frontiera indirizzato alla costruzione di una smart city accedere a spazi specifici e diversificati, disegnati per soddisfare le moderna che riesca ad integrare in modo intelligente gli spazi uffidiverse esigenze: lavoro individuale, in team, condivisione informa- cio all’interno della città minimizzando gli impatti del commuting. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 55 HR, IT E REAL ESTATE: LA COMBINAZIONE VINCENTE BANCA POPOLARE DI MILANO David Galli Head of Corporate Real Estate & Facility Management. BPM 3) Questionario online per tutti i 7.700 dipendenti del Gruppo BPM ai quali abbiamo chiesto di descrivere la situazione attuale e i desiderata del loro luogo di lavoro, delle tecnologie e delle modalità organizzative. 4) Interviste singole con le prime linee aziendali. 5) Focus group con dipendenti per condividere i risultati delle analisi e le prime indicazioni raccolte. 6) Definizione di un nuovo concept per gli uffici di sede centrale. In coincidenza con il periodo dedicato alla fase di analisi del progetto Workplace Strategy è emersa l’esigenza di realizzare un nuovo Customer Center. L’occasione è stata “sfruttata” per sperimentare l’introduzione di nuovi ambienti di lavoro in sostituzione dei layout tradizionali: posti di lavoro non assegnati, spazi di socializzazione, zone di concentrazione, aule di collaborazione e formazione. Il Customer Center è stato inaugurato il 13 dicembre 2014 e ha riscontrato molto successo tra i dipendenti. Banca Popolare di Milano è presente su tutto il territorio italiano con circa 650 agenzie, sedi centrali a Milano, Roma, Alessandria e Legnano, oltre a uffici regionali nelle principali città. Il progetto Smart Working deriva dalla declinazione delle indicazio- UN PROGETTO PILOTA A PARTIRE DALL’IT ni del Piano Industriale 2014-2016 approvato dal Consiglio di Gestione nel mese di marzo 2014. Il documento prevede, in ambito A febbraio 2015 abbiamo presentato gli esiti della fase di analisi del Real Estate, una serie di obiettivi per la valorizzazione del patrimo- progetto Workplace Strategy. I dati hanno evidenziato che gli spazi di nio immobiliare, tra i quali azioni di spending review, chiusura di lavoro tradizionali non sono più coerenti con le necessità attuali, foragenzie sovrapposte, riqualificazione delle filiali principali e rilancio temente influenzate dall’evoluzione tecnologica. Allo stesso tempo del brand, accentramento di uffici di sede centrale all’interno della si è registrata una forte richiesta di flessibilità e mobilità da parte del città di Milano e rivisitazione degli spazi di lavoro. Il nuovo concept personale. Abbiamo quindi deciso di sviluppare un nuovo prototipo di filiale è stato predisposto dai tecnici della struttura Corporate di uffici di sede centrale usando le indicazioni raccolte. L’Information Real Estate & Facility Management di BPM Technology è stata identificata come Direziotramite l’analisi delle esigenze rappresentate ne nella quale sviluppare il progetto pilota. 2.500 PUNTI dalla Direzione Mercato. Sono state ripensaLa struttura di progetto prevede tre cantieri: DI OSSERVAZIONE te l’organizzazione degli spazi e la modalità • Change Management, probabilmente il NELLE SEDI DI PIAZZA di accoglienza dei clienti. più significativo, che deve accompagnare il MEDA, VIA MASSAUA personale verso il nuovo modo di lavorare E GALLERIA DE WORKPLACE STRATEGY • Policy e Modelli Operativi • Sviluppo di nuovi layout. CRISTOFORIS A MILANO Il Piano Industriale 2014-2016 chiede di conPER RILEVARE, DIECI VOLTE Il Comitato Guida è composto dal Consigliere solidare gli uffici centrali della città di Milano Delegato Giuseppe Castagna, dalla ResponAL GIORNO IN DIECI nelle due sedi principali di Piazza Meda e Via sabile Organizzazione Maria-Louise Arscott, GIORNI LAVORATIVI, Massaua. Questa indicazione ha permesso dal COO Giovanni Sordello e dal ResponsabiI DATI RELATIVI ALLA di avviare il progetto Workplace Strategy con le Risorse Umane Giovanni Rossi. Il coordinal’obiettivo di introdurre nuove tipologie di mento è assegnato a un PMO mentre io ho MODALITÀ EFFETTIVA spazi, tecnologie e flessibilità lavorativa. assunto il ruolo di capo progetto. DI UTILIZZO DELLO SPAZIO La prima fase dell’iniziativa, attivata dalla All’interno della struttura IT abbiamo idenstruttura Corporate Real Estate & Facility tificato 20 change champion. Questi dipenManagement nell’autunno 2014, è stata dedicata all’analisi delle denti partecipano attivamente al progetto con il compito di aiutare vigenti modalità di utilizzo spazi, alla condivisione a tutti i livelli a guidare il cambiamento e raccogliere e distribuire le informazioni aziendali degli obiettivi di progetto e alla definizione del modello sulla più vasta platea delle persone coinvolte, circa 500. I nuovi uffici di lavoro ideale per il Gruppo Banca Popolare di Milano. L’analisi si occuperanno una palazzina di cinque piani del Centro Servizi di Via è basata su sei iniziative: Massaua a Milano. Prevediamo di aprire i cantieri dei primi due piani 1) Sessione di visione e ingaggio della prima linea aziendale. nel mese di luglio e concludere i lavori a ottobre 2015. Il progetto 2) Raccolta dati sull’utilizzo attuale degli ambienti (uffici singoli, prevede un forte cambiamento culturale e organizzativo che ci aspetopen space e sale riunioni). Abbiamo identificato 2.500 punti di tiamo porti benefici all’azienda e al personale coinvolto. Dopo l’avvio osservazione nelle sedi di Piazza Meda, Via Massaua e Galleria De del nuovo modello lavorativo coinvolgeremo i dipendenti in un’analisi Cristoforis a Milano e rilevato, per dieci volte al giorno in dieci giorni post implementazione per comprendere se il progetto ha raggiunto lavorativi, i dati relativi alla modalità effettiva di utilizzo dello spazio. gli obiettivi e come estendere l’iniziativa ad altre strutture aziendali. 56 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART ENERGIA POSITIVA NELLA NUOVA SEDE ALCATEL-LUCENT Marco Agazzi Corporate Real Estate Services Asset Leader South Europe. Alcatel-Lucent In Alcatel-Lucent lo Smart Working – in varie forme – è in essere da e lavorano meglio. C’è una migliore accessibilità sia agli apparati molto tempo. L’azienda, circa 10 anni fa, è stata tra le prime a intro- sui quali i nostri ricercatori lavorano, sia alle risorse aziendali, sia ai durre in Italia il telelavoro. Nel tempo, strumenti e tecnologie ICT, colleghi. anche sviluppate da Alcatel-Lucent stessa, hanno permesso di con- Avevamo anche l’obiettivo, infatti, di facilitare le interazioni; il layout cretizzare principi organizzativi che promuovono la collaborazione, è stato studiato con tanti spazi di condivisione e ogni piano del sito la flessibilità e la possibilità di accesso alle risorse e alle informazioni è facilmente raggiungibile da ogni altro piano. La hall, al centro del complesso, è il luogo di tutti. Questo ha indubbiamente facilitato gli aziendali. Da un punto di vista più strettamente legato agli spazi, abbiamo col- scambi, gli incontri, il confronto. E ha anche favorito una certa enerto l’opportunità del cambio della sede di Vimercate – progetto gia positiva, perché ogni luogo/persona/livello dell’azienda risulta partito nel 2010 e concluso nel 2014 con il trasferimento di tutti i davvero più accessibile. dipendenti nei nuovi spazi – per ripensare i layout e le dotazioni secondo i più moderni principi e in linea con gli obiettivi organizzati- In tutto questo processo, forse perché siamo coinvolti da tempo in forme di lavoro smart, non abbiamo riscontrato particolari rischi vi di Smart Working che avevamo. Pertanto, abbiamo organizzato le postazioni di lavoro flessibili in open o criticità a livello aziendale e organizzativo. Certamente lo Smart space di dimensioni contenute, per salvaguardare la tranquillità e la Working è un percorso che non finisce mai, che viene rivisto e adeguato rispetto ai cambiamenti organizconcentrazione, e abbiamo previsto sale riuzativi e tecnologici per poter essere sempre nioni e aule chiuse per facilitare l’interazione IN QUESTO PROCESSO, aggiornato alle reali esigenze. Per quanto tra colleghi in presenza e da remoto (con vici riguarda, stiamo valutando di introdurre deoconferenza, per esempio). Abbiamo curaFORSE PERCHÉ qualcosa di ancora più flessibile del telelavoto in modo particolare le aree ad uso pubbliSIAMO COINVOLTI DA ro, ossia l’agile working, un modo di lavorare co, come l’auditorium e l’innovation center, TEMPO IN FORME DI indipendente dalla localizzazione geografica dove organizziamo con regolarità eventi anLAVORO SMART, NON dell’ufficio o dell’azienda, facilitato dall’uso che aperti al pubblico. Abbiamo poi dotato di strumenti informatici e telematici e caratle aree break di ogni comfort (dai tavolini con ABBIAMO RISCONTRATO terizzato da notevole flessibilità sia nell’orgasedie, ai forni a microonde e ai frigoriferi) per PARTICOLARI RISCHI O nizzazione sia nelle modalità di svolgimento permettere alle persone di relazionarsi con i CRITICITÀ A LIVELLO della prestazione. La diffusione della banda colleghi in un ambiente piacevole e usufruire AZIENDALE larga – ormai disponibile ovunque, anche nei di ogni comodità nelle pause. parchi – e la possibilità di essere connessi alle Ovviamente siamo tutti – o quasi – dotati di E ORGANIZZATIVO risorse aziendali da remoto libera il lavoro dai PC portatile e smartphone per poter accedevincoli logistici spazio-temporali. re alle risorse aziendali in qualsiasi momento e da qualunque luogo. Detto questo, il luogo di lavoro e la relazione tra spazi, persone e tecnologie rimangono importanti e vanno gestiti con attenzione. Da SPAZI E RELAZIONI COSTRUITI INSIEME parte nostra, per il fatto di aver contribuito sin dal principio alla proNella progettazione della nuova sede, volevamo offrire un ambien- gettazione della nostra nuova sede, riteniamo di aver realizzato l’apte di lavoro che, da un lato, fosse confortevole e piacevole e, dall’al- proccio allo Smart Working nel modo migliore possibile, sicuramente tro, permettesse di migliorare la produttività. Un risultato che ab- con le dotazioni più avanzate dal punto di vista tecnologico. Inoltre, in biamo ottenuto con particolare soddisfazione nelle aree adibite alla questi giorni stiamo conducendo un’indagine interna per verificare il R&D. Il layout è stato studiato con gli utenti degli spazi che di per sé grado di soddisfazione degli utenti dei nostri spazi: ciò che emergerà necessitano di particolari accorgimenti anche in termini di impianti ci aiuterà a capire quali aree di miglioramento affrontare. Ma siamo e dotazioni. A otto mesi dal trasloco, i colleghi sono soddisfatti ottimisti: certamente i risultati saranno ampiamente positivi! SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 57 IL PRIMO PASSO È IL CHANGE MANAGEMENT BNL Antonio Marino Direttore Immobiliare. BNL La firma di BNL BNP Paribas – “la Banca per un mondo che cambia” – è stata il motore di avvio del programma di sviluppo del nuovo Headquarter BNL, nell’ambito del quale è nato il progetto Smart Bank. Parallelamente, i risultati dell’indagine interna che, annualmente, viene realizzata per esprimere in modo trasparente gli stati d’animo e le esigenze delle persone, hanno evidenziato una crescente attenzione per i temi del benessere organizzativo, del work-life balance e della semplificazione. In coerenza con le scelte del Gruppo, BNL ha quindi avviato le attività di analisi volte all’introduzione dello Smart Working in azienda. di apertura al dialogo e di interazione (blog, diary ecc.) ai canali social, che non sono quindi limitati a tematiche focalizzate sulla relazione con la clientela. Anche sul versante della formazione gli strumenti attivati non sono convenzionali, e fanno leva sull’emotività e sul coinvolgimento delle persone. TRE GLI AMBITI DI AZIONE È un fenomeno che l’azienda sta vivendo nell’ambito di tre sfere fondamentali: lo spazio, le persone e le tecnologie. L’approccio progettuale ha pertanto visto il coinvolgimento delle direzioni Immobiliare, Risorse Umane e IT. È un’iniziativa dalla quale BNL si aspetta, innanzitutto, il Per capire come superare le criticità che si presenteranno e per miglioramento della qualità della vita delle persone, che potranno indirizzare al meglio risposte e soluzioni, è stato fondamentale meglio conciliare l’attività lavorativa con la loro vita privata e attivare un processo di ascolto. Il principale strumento utilizzato è quello dei focus group che, facendo dunque essere più efficaci nel lavoro. leva sulle competenze interne, ci hanno Un ulteriore obiettivo è la maggior PER CAPIRE COME consentito di rilevare gli argomenti efficienza nell’utilizzazione degli spazi di SUPERARE LE CRITICITÀ principali che costituiscono barriera lavoro: obiettivo raggiungibile mettendo a emotiva al cambiamento. Un’ulteriore disposizione una articolazione tipologica CHE SI PRESENTERANNO occasione d’ascolto è stata quella con il top degli spazi differenziata e mirata a supportare E PER INDIRIZZARE management: a questo livello sono stati le diverse attività di collaborazione, AL MEGLIO RISPOSTE condotti opportuni incontri “1 to 1”. condivisione, confronto, concentrazione. E SOLUZIONI, È STATO Anche sul tema degli spazi è stato effettuato FONDAMENTALE un apposito audit: l’obiettivo è stato quello Ovviamente, ci sono delle criticità da di raccogliere sia dati puntuali misurabili gestire a livello aziendale: i rischi sono ATTIVARE UN PROCESSO (informazioni quantitative) sia percezioni quelli normalmente connessi a un forte DI ASCOLTO e punti di vista soggettivi (informazioni cambiamento culturale e organizzativo. qualitative). Questo secondo tipo di In particolare, è necessario lavorare su aspetti quali la fiducia nel rapporto capo-collaboratore, la gestione informazioni, evidentemente, ha rappresentato anche la sintesi di delle performance per obiettivi, la responsabilizzazione verso i un importante momento di ascolto. Infine, con riferimento agli aspetti tecnologici, è stata definita e risultati. Per questo, è stato avviato un apposito programma di change implementata un’infrastruttura idonea ad abilitare il lavoro in management che fa leva su strumenti di formazione e mobilità (sia negli spazi interni sia all’esterno) e, in particolare, tutti comunicazione/informazione, ritagliati su misura per i manager i processi di collaborazione e di condivisione delle attività. e per tutte le persone coinvolte. Anche questi strumenti sono pensati per essere innovativi, così come tutto il progetto del resto. Il progetto è entrato da poco nella sua fase di sperimentazione che La comunicazione, per esempio, va dai più tradizionali strumenti di si concluderà entro la fine dell’anno, momento in cui sarà possibile comunicazione interna (intranet aziendale), ma ripensati in ottica apprezzarne i risultati. 58 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART NESTLÉ: UN EQUILIBRIO VIRTUOSO NESTLÉ ITALIA sola sede di Milano, le nostre persone hanno già usufruito di oltre 12.000 giornate di lavoro agile (dal 2012 al 2014). Tra le altre iniziative ricordiamo anche l’estensione del congedo di paternità a 2 settimane di permesso retribuiti al 100% dello stipendio, convenzioni con Asili Nido e la distribuzione del Maternity & Paternity Kit ai futuri genitori. IN GIARDINO O NELLE QUIET ROOM E ANCHE COINVOLGENDO I CONSUMER Consumer & Shopper Engagement Centre, Campus Nestlé in Italia, Assago, Milano (fonte: DEGW) Questo processo di cambiamento ha portato a modalità di lavoro nuove, che possono essere vissute a 360 gradi all’interno del nuovo Campus Nestlé, in cui si trovano aree di lavoro innovative e spazi consueti ripensati in modo diverso: anche il ristorante aziendale, il All’interno del Gruppo Nestlé in Italia il percorso di Smart Wor- bar e le aree break, infatti, sono concepiti per favorire l’incontro e king è iniziato da alcuni anni con iniziative ispirate a una maggio- lo scambio di idee fra colleghi e attrezzate per lavorarvi in gruppo re flessibilità nella scelta degli spazi, degli orari, degli strumenti o da soli. Persino il giardino interno può diventare luogo ideale di di lavoro per incentivare tra i colleghi una maggiore autonomia lavoro per chi ama stare all’aria aperta. Per chi, invece, ha bisogno nell’organizzazione del lavoro e responsabilizzazione sui risultati, della massima concentrazione le Quiet Room offrono uno spazio indipendentemente dalla presenza fisica da dove sono bandite conversazioni e celsul posto di lavoro. lulari. Possiamo inoltre contare su tecnoloIL PROCESSO Fin dalla fase di progettazione, il nuovo gie digitali che possono ampliare e rendere DI CAMBIAMENTO Campus Nestlé in Italia è stato studiato virtuale lo spazio di lavoro e facilitare le inHA PORTATO A per rispecchiare il bisogno di riorganizzare terazioni tra figure interne ed esterne all’ain modo flessibile gli spazi e i tempi lavorazienda. Ad esempio, in quest’ottica è nato il MODALITÀ DI LAVORO tivi. Proprio per queste sue caratteristiche Consumer & Shopper Engagement Centre, NUOVE, CHE POSSONO (open space, ampi spazi informali, aree speuna “palestra” in cui le competenze trade, ESSERE VISSUTE A 360 ciali di supporto al business…ecc.) oggi è un marketing, consumer marketing e digital del GRADI ALL’INTERNO DEL esempio di riferimento, sia per altre realtà Gruppo e dei clienti si “allenano” insieme NUOVO CAMPUS NESTLÉ: del mondo Nestlé, sia per altre aziende, enti per elaborare strategie e soluzioni innovatipubblici e di ricerca. Tra questi, in particove di gestione delle proprie categorie. QUI OGNI LUOGO lare, la School of Management del PolitecTutto questo consente alle nostre persoÈ CONCEPITO PER nico di Milano con il suo Osservatorio sullo ne di approfondire le relazioni tra loro e di FAVORIRE L’INCONTRO Smart Working. sperimentare modalità lavorative diverse E LO SCAMBIO DI IDEE e stimolanti, che stanno influendo positiFRA COLLEGHI ED UN PROCESSO vamente sulle performance. Inoltre, grazie DI TRASFORMAZIONE INIZIATO alle aree speciali situate all’interno della È ATTREZZATO PER DA TEMPO struttura, stiamo rinforzando ulteriormenLAVORARE IN GRUPPO te la relazione con i clienti contribuendo al O DA SOLI Questo spazio innovativo rappresenta un miglioramento delle loro stesse performangrande passo avanti nel processo di trasforce. Il concetto di Smart Working, da tempo mazione che ha avvicinato Nestlé allo Smart Working già nel 2006 promosso dal Gruppo Nestlé, è stato quindi accolto da subito con e che ha portato alla realizzazione di numerose iniziative volte al favore all’interno dell’azienda determinando il successo delle iniraggiungimento di un maggiore equilibrio tra vita lavorativa e fa- ziative intraprese dal Gruppo. miliare. Per esempio, proprio nel 2006 Nestlé ha introdotto in La nuova sede italiana del Gruppo è stata inaugurata ad apriItalia la flessibilità oraria di entrata e uscita (con compensazio- le 2014 a Milanofiori Nord (Assago, Milano), e in un edificio di ne su base mensile). È stato poi introdotto il telelavoro, per offrire 6 piani e 22.000 mq accoglie spazi innovativi concepiti in modo l’opportunità di lavorare in modo continuativo e prevalentemente dinamico per promuovere la cultura dello Smart Working: efda casa, previo accordo formale con l’azienda. Nel 2010 l’attenzio- ficienza, sostenibilità e benessere delle persone, nel rispetto ne si è poi spostata sul concetto di “flexible work environment”, dell’ambiente. L’intero edificio è stato infatti progettato e reaper il quale il lavoratore sceglie di lavorare in remoto da luoghi di- lizzato secondo i più avanzati criteri di sostenibilità e riduzione versi dalla postazione aziendale. Inoltre, attraverso il Progetto “90 dell’impatto ambientale, così da rispondere ai requisiti della giorni” l’azienda accoglie i figli di età compresa tra i 3 e i 14 anni certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental durante i periodi di vacanza e chiusura delle scuole mentre, nella Design) “Core and Shell” in classe Gold. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 59 L’IDEA VINCENTE CHE VALORIZZA I TALENTI GlaxoSmithKline pharmaceuticals Italia Massimo Zuppini Smart Working Project Lead. GlaxoSmithKline Pharmaceuticals Italia scrivania), ma dove tutti trovano il loro spazio in aree dedicate alla propria community, dotate di postazioni in “open plan” e di spazi chiusi (da utilizzare per riunioni, telefonate o momenti di concentrazione). Un cambiamento possibile grazie anche ad innovazioni tecniche importanti: una rete Wi-Fi per tutti, e soprattutto dotazione personale di laptop e smartphone. Ma anche un ambiente di lavoro progettato per lo Smart Working, arricchito dall’uso di materiali, colori e accessori di “visual factory”, che consentono di misurare agilmente le performance della propria community. Lavorare di più insieme per rendere ancora meglio. Questo il motivo principale per cui abbiamo scelto lo Smart Working: una nuova dimensione del lavoro più collaborativa e cooperativa che moltiplica la creatività individuale e la velocità d’azione, valorizzando al meglio e in modo naturale i talenti. Quattro gli obiettivi principali UN COINVOLGIMENTO SU TRE LIVELLI del progetto Smart Working di GSK: lavorare in modo più integrato grazie alle community; promuovere al meglio collaborazione e cre- Naturalmente lo Smart Working non può essere per tutti, dato atività; ridurre i colli di bottiglia decisionali e utilizzare in modo più che ci sono anche funzioni come il customer service, che necesefficiente gli spazi disponibili. sitano di infrastrutture dedicate e non compatibili con un amLo Smart Working è il destino naturale per biente aperto. Da non sottovalutare, poi, contesti di business in continua evoluzione il ruolo del top management nel progetto: VOGLIAMO UN CONTESTO come quello farmaceutico. Ritmi di crescita le prime linee GSK sono entrate da subito DI LAVORO PER CREARE inferiori rispetto al passato, aumento vertiginei nuovi spazi e hanno così inaugurato il noso dei costi d’innovazione per soddisfare nuovo modo di operare in azienda. Dando UNA SQUADRA “CORTA”, al meglio i bisogni di cura e soprattutto allarl’esempio, hanno contribuito in modo deCAPACE DI AFFRONTARE gamento del contesto di mercato legato alla cisivo alla riuscita complessiva del progetCON DETERMINAZIONE, garanzia di un più ampio e giusto accesso to, sperimentando anche l’evoluzione del RAPIDITÀ E COMPETENZA alle cure per tutti, creano l’humus ideale per modo di lavorare. un terreno già fertile e una chiara opportuLE SFIDE DI SETTORE. nità di business. Sfide affascinanti alle quali Più in generale il coinvolgimento delle perIL CAMBIAMENTO bisogna rispondere col piglio giusto, ripensone che lavorano in GSK è avvenuto su AMBIENTALE È STATO sando l’attività aziendale nel suo complesso, tre livelli: il primo diretto e rivolto a tutta IL PRIMO PASSO PER anche con adattamenti dell’organizzazione l’azienda, compreso chi non avrebbe avuto del lavoro. la possibilità di fruirne (come il personale COINVOLGERE TUTTA Un primo passo necessario è quello di ottiche opera sul territorio) per trasmettere a L’AZIENDA IN UNA mizzare i processi aziendali, sperimentantutti la nuova filosofia e organizzazione del VERA E PROPRIA do nuove soluzioni con la legittima voglia di lavoro; il secondo partecipato dalle funzioni RIVOLUZIONE CULTURALE osare. Un’idea vincente in questo senso può direttamente coinvolte che tramite i “geessere la trasformazione degli ambienti di lanius” hanno seguito da vicino anche la fase voro, in modo da cambiare il modo in cui le persone vivono e uti- di installazione e ambientamento nello Smart Working; il terzo, lizzano gli spazi in ufficio. Per questo abbiamo pensato di realizza- organizzato per eventi, in cui i colleghi già operativi nella nuova re un ambiente ideale per lo Smart Working, che faciliti le relazioni modalità hanno mostrato agli altri cosa stava per accadere in tutta e le collaborazioni tra le persone. Un contesto di lavoro per creare l’azienda. Per quel che riguarda gli obiettivi raggiunti dal progetto una squadra “corta”, capace di affrontare con determinazione, ra- Smart Working, in GSK è stato sorprendente vedere che, mentre pidità e competenza le attuali sfide di settore. Il cambiamento am- alcuni rimpiangevano il riparo del proprio ufficio, molti altri erano bientale come primo passo per coinvolgere tutta l’azienda in una interessati a cambiare il prima possibile la modalità di lavoro per vera e propria rivoluzione culturale. Infatti Smart Working significa poter iniziare a collaborare in modo diverso con i colleghi. anzitutto creazione di “communities”: comunità professionali interfunzionali in cui si collabora e lavora allo stesso tempo. Un Una collaborazione così fruttifera che oggi nessuno potrebbe imambiente in cui nessuno utilizza postazioni fisse (un ufficio, una maginare di tornare indietro. 60 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART NOLOGI EC T A SMART WORKSPACE TECHNOLOGY La tecnologia che rende “intelligenti” gli spazi di lavoro A cura di Partners4Innovation S negli ambienti dedicati alla comunicazione, alla concentrazione e alla collaborazione quali phone booth, silent rooms e sale riunioni. La seconda esigenza che le tecnologie di Smart Office devono soddisfare è quella di mobilità interna: le persone devono essere in condizione di muoversi liberamente nello spazio aziendale e lavorare in qualsiasi ambiente secondo il principio dell’Activity Based Working, senza però dover sacrificare la qualità del proprio lavoro o perdere in efficienza. Per questo moQUI SI LAVORA MEGLIO tivo, le Internal Mobility Technology come il Wi-Fi e i sistemi di smart printing possono giocare un ruolo In primo luogo c’è l’esigenza di avere delle condizioni amrilevante. bientali ottimali grazie all’utilizzo Da una parte, il Wi-Fi consente di Smart Building Technology. Gli UN PERCORSO di supportare la mobilità inspazi che hanno una temperatuCON CINQUE LIVELLI terna delle persone, dall’altra, ra adeguata, ricircolo dell’aria e DI MATURITÀ PERMETTE attraverso i sistemi di smart illuminazione sono più conforteprinting è possibile gestire in voli e permettono alle persone DI MAPPARE LA PROPRIA modo più efficiente la stampa di lavorare meglio ed essere più CONFIGURAZIONE dei documenti, incentivando efficaci nel lavoro. Questo signiDEGLI SPAZI un utilizzo più sostenibile e, allo fica che è fondamentale avere E DEFINIRE UNA stesso tempo, creano occasioni sistemi di building automation POSSIBILE ROADMAP di contatto e scambio di inforche garantiscano il mantenimazioni. mento di un adeguato livello di DI EVOLUZIONE questi parametri e consentano La terza esigenza riguarda la la riconfigurazione interna degli gestione degli spazi comuni: le Facility Management ambienti, anche in termini di finalità d’uso, per risponTechnology come i sistemi di prenotazione degli dere alle mutate esigenze lavorative dei team. spazi destinati a un utilizzo comune (sia attraverso Altro elemento fondamentale di comfort ambientale touch screen localizzati all’esterno degli ambienti, sia è l’acustica. Un open space rumoroso è controproduattraverso applicazioni mobile) hanno il vantaggio di cente per due motivi: da un lato, provoca deconcenmigliorare il loro grado di occupazione. Nei casi in cui trazione, limita l’efficacia per quanto riguarda le attiil progetto di Smart Working preveda anche le scrività; dall’altro rende più faticose le comunicazioni, chi vanie condivise, tali strumenti possono essere introparla al telefono deve sforzarsi e alzare il tono di voce dotti per rendere più efficace la prenotazione delle per essere capito dall’interlocutore dall’altra parte, a postazioni e la localizzazione delle persone all’interdanno anche delle sue corde vocali. no dell’edificio. È quindi fondamentale prevedere tecnologie in graL’introduzione di queste tecnologie deve però essere do di assorbire o bloccare il rumore negli ambienti accompagnata dall’introduzione di policy e regole per più popolati dell’ufficio per mettere le persone nelle l’utilizzo degli spazi; per esempio, il tempo massimo condizioni di lavorare al meglio. Tuttavia, l’utilizzo di di utilizzo di una concentration room, oppure quello tali tecnologie non si deve limitare solo a questi condi inutilizzo dopo il quale una sala riunioni prenotata testi: serve prevederle (come pannelli fonoassorbenti viene considerata libera e di nuovo prenotabile. o come generatori di rumore bianco di fondo) anche mart Working non è solo lavorare al di fuori della propria postazione, in altre sedi aziendali o sui mezzi di trasporto. Questa visione è molto limitativa rispetto alle effettive opportunità offerte ad aziende e lavoratori. Per utilizzare in modo corretto ed efficace i diversi ambienti presenti in azienda sono fondamentali le tecnologie di Smart Workspace. SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 61 NOLOGI EC T A RESTRICTIVE Vincolare le persone a svolgere le proprie attività lavorative prevalentemente dalla propria postazione (pc fisso, telefono fisso) LIMITED MOBILITY Modificare con tempi e costi limitati i luoghi dove si lavora permettendo di spostarsi per periodi di tempo limitati lontano dalla postazione abituale (es. docking station, laptop, …) INTERNAL MOBILE Lavorare in mobilità interna senza limitare la reperibilità e la possibilità di collaborare anche in modo virtuale (alcune utility sono rese disponibili in mobilità es. smart printing) SMART BUILDING Fruire degli ambienti e di un loro più corretto utilizzo per adeguarne le caratteristiche in base alle condizioni di utilizzo UNA ROADMAP IN 5 STEP Per sviluppare uno Smart Workspace che soddisfi queste esigenze attraverso l’integrazione delle diverse tecnologie è possibile far riferimento a un percorso che prevede 5 possibili livelli di maturità su cui mappare la propria configurazione degli spazi e definire una possibile roadmap di evoluzione (come illustrato sopra). L’introduzione delle nuove tecnologie e la riconfigurazione degli spazi non basta però a ottenere i benefici Sede National Instruments, Assago, Milano (fonte: DEGW) 62 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review (es. smart screen fuori dalle sale riunioni) VIRTUAL ENVIRONMENT Gestire il lavoro in modo integrato, sia negli spazi aziendali sia in quelli esterni e personali (es. badge multifunzione), con una piattaforma digitale per una gestione unificata di strumenti e relazioni conseguibili con un progetto di Smart Workspace. Ogni step evolutivo della roadmap deve essere accompagnato anche da interventi formativi e di supporto ai comportamenti lavorativi delle persone. Questi devono avere l’obiettivo, da una parte, di trasferire una nuova cultura legata al vivere in modo smart i nuovi spazi e, dall’altra, di promuovere una maggiore disciplina nell’utilizzo della flessibilità degli spazi data dalle nuove tecnologie in modo da sfruttarla coerentemente con le esigenze di altri colleghi. LAVORARE SMART SOCIAL COLLABORATION Ripensare i modelli di relazione per abilitare il lavoro smart A cura di Partners4Innovation P er supportare il lavoro smart delle persone, le organizzazioni devono essere capaci di integrare strumenti ricchi e adattabili alle esigenze di flessibilità di spazio e tempo, così da creare veri e propri ambienti virtuali di lavoro, che consentano di soddisfare i bisogni emergenti di collaborazione, condivisione della conoscenza in rete e sviluppo di reti sociali interne ed esterne all’azienda. Le possibilità offerte da strumenti e tecnologie di Social Network & Community e Unified Communication & Collaboration consentono alle persone di definire e comporre il proprio Virtual Workspace grazie a una crescente disponibilità di funzionalità, applicazioni e canali di comunicazione, e possono costituire un fattore fondamentale per la diffusione e adozione dei nuovi modelli organizzativi. i propri network professionali anche senza bisogno di presenza fisica, e costituiscono una possibile fonte di know how ed esperienza cui attingere per creare contesti di apprendimento continuo e virtuale. L’adozione di iniziative di Social Network & Community presuppone anche un cambiamento culturale e richiede l’introduzione di un modello di governance che ne accompagni la diffusione, incentivandone l’utilizzo e premiando i comportamenti virtuosi dei key user. UCC: PREVEDERE INTERVENTI DI FORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE L’insieme delle tecnologie di Unified Communication & Collaboration offre il supporto alla gestione di ogni tipo di comunicazione e collaborazione virtuale, interna e esterna all’impresa, in modo unitario e indipendente dai mezzi adottati per veicolarne i contenuti (web, telefonia Con Social Network & Community intendiamo tutte fissa e mobile, ...) attraverso infrastrutture e strumenti le iniziative che hanno come obiettivo il supporto alla appositi (audio/Web/video-confegestione e creazione di relarencing, instant messaging, Voice zioni tra le persone attraverso IN MOLTE AZIENDE over IP, ...). l’utilizzo di strumenti che favoL’emergere di questo ambito duriscono il confronto, lo scambio LO SMART WORKING rante anni caratterizzati da una di idee e il coinvolgimento in reti È STATO UN TRAINO profonda crisi economica ha perdi conoscenza allargate anche PER L’AFFERMAZIONE messo, da una parte, di ottenere al di fuori dei confini aziendali DEGLI STRUMENTI immediati benefici e riduzione di (blog, forum, Enterprise Social UCC costi legati alle trasferte e, dall’alNetwork, microblogging, …). tra, di innescare e accelerare Questi strumenti possono avere cambiamenti nei modelli di orgaun effetto positivo sulle relazioni nizzazione del lavoro per adeguarsi alle nuove esigenze tra le persone nell’ambito di modelli di lavoro a distandi flessibilità, apertura e velocità di decisione richieste za, in particolare con impatto sul senso di appartenendai nuovi contesti di business. za al gruppo e sulla fiducia reciproca; permettendo di superare confini e limiti legati alla struttura organizOggi, queste tecnologie sono già ampiamente diffuse zativa e alla gerarchia, favoriscono comportamenti di nelle aziende, ma non sempre sono diventate pervasive tipo collaborativo. nelle modalità di lavoro delle persone; se ne trovano utilizzi virtuosi soltanto nell’ambito di particolari Inoltre, consentono alle persone di gestire e accrescere SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 63 NOLOGI EC T A famiglie professionali che lavorano prevalentemente in mobilità. L’email e le conference call sono gli strumenti più utilizzati in sostituzione degli incontri de visu, ma mostrano anche evidenti limiti nella ricchezza e qualità di interazione offerta, tanto da farli diventare canali inefficaci rispetto a un aumento dell’esigenza di collaborazione virtuale. Lo Smart Working è stato in molte aziende un traino nella diffusione e affermazione di molteplici strumenti di Unified Communication & Collaboration, con il ri- schio però di disorientare addirittura l’utente nel loro utilizzo. Perciò, è necessario accompagnare l’introduzione di questi strumenti con interventi di formazione e sensibilizzazione delle persone a un utilizzo efficace, che presuppone la scelta consapevole e appropriata della modalità di interazione da adottare, in base alle caratteristiche e ai deliverable previsti dai task, mantenendo comunque un mix equilibrato nell’utilizzo dei diversi strumenti, senza lasciare che gli strumenti digitali sostituiscano completamente gli incontri fisici. Gli ambiti di utilizzo degli strumenti di SNC e UCC SINCRONO Video Conference Chat/Instant Messaging Collaborative Real Time Editing Tele-presence Webinar Live Microblogging Virtual Worlds SOCIAL NETWORK & COMMUNITY UNIFIED COMMUNICATION & COLLABORATION Wiki Forum - Blog Enterprise Social Network Videosharing Social Tagging & Ranking Team Site Document Sharing & Versioning Task Management ASINCRONO 64 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART MOBILE REVOLUTION Personalizzare l’esperienza utente per liberare il lavoro dai vincoli di spazio e tempo A cura di Partners4Innovation L e tecnologie mobile danno vita a dinamiche in continuo fermento che modificano, anche radicalmente, le modalità di accesso alle informazioni e i modelli di relazione. Questo fenomeno ha cambiato i nostri comportamenti come consumatori e sta diventando un paradigma consolidato anche nelle aziende. Questa trasformazione porta verso la “Mobile Enterprise”, un paradigma organizzativo che va analizzato in tutte le sue dimensioni: dall’identificazione dei processi supportati a quella degli utenti coinvolti, dalle funzionalità delle soluzioni introdotte agli elementi legati alla sicurezza dei dati scambiati e alla loro confidenzialità, fino all’impatto che possono avere sul work-life balance delle persone. Il concetto di mobility all’interno dell’azienda si declina in un paradigma composto da un inscindibile trinomio composto da: nuovi Mobile Device, Mobile Biz-App e piattaforme di Enterprise Application Store. LO USO PER ME E PER L’AZIENDA In molti hanno adottato Mobile Device nella loro esperienza di consumatori e le nuove generazioni di dispositivi dedicano particolare attenzione alla fruibilità e all’usabilità da parte degli utenti. Le Mobile Biz-App supportano in modo puntuale singole attività o interi processi di business e massimizzano la loro efficacia se sono sviluppate considerando la tipologia di device attraverso i quali saranno usate. Infine, le piattaforme di Enterprise Application Store consentono alle Direzioni ICT di monitorare e gestire centralmente tutto l’ecosistema Mobile sviluppato e le sue evoluzioni. Sovente la trasformazione verso la Mobile Enterprise coinvolge anche progettualità specifiche legate allo Smart Working, dimostrando così come i due paradigmi siano legati tra loro. Uno dei principi che caratterizza lo Smart Working è l’autonomia e la responsabilità delle persone ma anche quella degli strumenti e della dotazione tecnologica. In questo rientra il concetto di Bring Your Own Device (BYOD) che consente di utilizzare i propri dispositivi personali (smartphone, tablet o notebook) per lavoro, personalizzando ulteriormente la propria esperienza professionale. Tale fenomeno, diffuso soprattutto all’estero, sta interessando anche le organizzazioni italiane, benché le accezioni con cui viene interpretato possano essere molto diverse tra loro, a seconda di chi sceglie il dispositivo e chi lo acquista. Indipendentemente dal tipo di strumenti forniti dall’azienda, è importante che, oltre a permettere il lavoro in mobilità, siano anche in grado di garantire requisiti minimi di sicurezza, per salvaguardare l’integrità dei dati aziendali eventualmente presenti sui dispositivi mobili. Le organizzazioni possono agire su due fronti: da un lato con piattaforme di Mobile Device Management (MDM) che gestiscono l’ecosistema mobile introdotto in azienda (dispositivi, applicazioni e dati); dall’altro con attività di formazione sulla modalità di utilizzo corretto dei dispositivi. Sensibilizzare gli utenti su come utilizzarli in modo responsabile con specifici accorgimenti è infatti il miglior modo per tutelare l’azienda e allo stesso tempo garantire la flessibilità richiesta dai lavoratori. La formazione sulle persone è fondamentale anche per garantire un work-life balance sostenibile: l’obiettivo è evitare di avere una eccessiva “work-intensification”, perché sono sempre a disposizione strumenti e applicazioni che permettono di lavorare “anytime, anywhere”. È compito del top management, di capi e referenti che monitorano il progetto, porre attenzione a questi aspetti, per evitare effetti controproducenti su produttività delle persone e qualità del lavoro svolto. TAKE ONLY MY DEVICE La scelta e l’acquisto vengono effettuati direttamente ed esclusivamente dall’azienda BUY ONLY MY DEVICE Il dispositivo è scelto dall’azienda ma è acquistato dal dipendente (con o senza contributo aziendale) CHOOSE YOUR BUSINESS DEVICE Il dispositivo è scelto dal dipendente (tra tutti quelli sul mercato o tra un subset predefinito) ma è acquistato dall’azienda BRING YOUR OWN DEVICE Il dispositivo mobile è scelto e acquistato in completa autonomia dal dipendente I possibili approcci per definire le policy di scelta del device SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 65 BYOD: AGGREGANTE O DISGREGANTE? Tra “me” e “we”: nuovi concetti organizzativi A cura di Methodos - DEGW L a relazione tra il piano individuale e il piano collettivo - tra il “me” e il “we” - è complessa, ma in questa è immerso qualsiasi discorso sull’impresa contemporanea. Tra il modello dell’impresa aperta – caratterizzata da scambio continuo, osmosi tra le aree, partecipativa e ad alta circolazione di informazione e conoscenza – e l’estrema centralità del soggetto – portatore di autonomia, ma anche di un universo specifico di attese e interessi di cui l’impresa deve farsi carico – si crea una dinamica di estremi che cerca un equilibrio (vd. anche “L’epoca del paradosso” p. 22 ndr). CONDIVISIONE E AUTOCONTROLLO In sostanza, il controllo esterno deve trasformarsi in autocontrollo: le persone fanno quello che è giusto, perché lo condividono tanto a livello personale quanto aziendale. Il successo e l’adrenalina che ne derivano possono alimentare un processo di investimento costante sul sé lavorativo, potenziato dalle tecnologie. È un sistema manipolatorio? Un modo per ottenere il massimo dallo slancio di tutti? Una nuova forma di alienazione che non distingue più fra lavoro e tempo per sé? Oggi non lo sappiamo, ma il mondo occidentale sembra andare in questa direzione: maggiore poteL’AZIENDA È SEMPRE re e responsabilità dell’individuo, più pressione sulla performance Questa relazione non coinvolMENO ‘GARANTITA’ individuale, meno valori condivisi ge solo la dimensione culturale NELLA SUA COESIONE (se non l’individualismo stesso) e dell’impresa, ma anche quelINTERNA, DOVENDO sostegno intersoggettivo. la strumentale, in particolare Queste dinamiche implicano un quando tocca fenomeni legati CONTARE SU UNA sistema di ricompense che premia alle tecnologie emergenti e uno SOMMA DI INDIVIDUI molto chi è all’interno del sistema di questi è il BYOD. ‘INDISPENSABILI’ E e ne accetta le regole implicite. SEMPRE MENO SULLA Chi lavora, lo fa sempre di più, ha BRING YOUR OWN disponibilità di reddito e può contiDEVICE… E FARE UN PROPRIA IDENTITÀ nuare a investire su competenze e SALTO DI PARADIGMA STRUTTURALE tecnologie infinite e in evoluzione velocissima; chi non lavora, rischia BYOD è un invito. Una proposta una veloce marginalizzazione. Si può arrivare a un gap di portare smartphone, tablet e computer al lavoro. Per sempre più ampio che combina il digital divide insieme le aziende è una sfida: integrare i propri sistemi ICT con con il cultural divide della comunità. In questo contesto, queste tecnologie, che sicuramente facilitano i procesl’azienda può diventare sempre di più luogo identitario: si, crea temi rilevanti in termini di sicurezza dei dati e di sono quello che faccio e sono il team di progetto, la dividifesa dagli attacchi virali. sione, l’azienda per cui lavoro. È il mondo del lavoro che mi dà prestigio professionale, personale e reddito per manMa, ancora di più, l’utilizzo di questi strumenti in tenere tale prestigio. La tecnologia individuale alimenta il azienda solleva un problema di relazione fra la persomeccanismo. Ma attenzione. Se tale meccanismo obbliga na e l’azienda stessa. Oggi alcune tecnologie si sono il soggetto a un aggiornamento continuo, a un’ansia di evolute e non sono controllabili centralmente. Molte performance, a un costante investimento sul proprio podi loro hanno il potere di superare i limiti di spazio e tenziamento individuale, l’azienda è sempre meno ‘garantempo: vengono usate indifferentemente per attività tita’ nella sua coesione interna, dovendo contare sempre lavorative e personali, pubbliche e private, spostando più su una somma di individui ‘indispensabili’ e sempre ogni volta chi le usa in mondi diversi. L’organizzazione meno sulla propria identità strutturale. Philippe Starck didelle persone, la misura della produttività, la qualità ceva, a proposito del suo rapporto con i brand del design: del lavoro sono elementi sui quali è sempre più diffi“il brand sono io”. Fu il pioniere in un progressivo processo cile mantenere il controllo. La risposta a questi interdi irriconoscibilità delle singole aziende, un ribaltamento rogativi può venire da un salto di paradigma e dalla identitario. Per questo si rende evidente un bisogno di nascita di nuovi concetti organizzativi, che mettano al cambiamento nei paradigmi organizzativi. centro la persona. 66 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review LAVORARE SMART SMART WORKING ROADMAP, DA DOVE PARTIRE? Valutare la maturità organizzativa, culturale e tecnologia dell’azienda A cura di Methodos - DEGW - Partners4Innovation L zione spaziale si adatta più coerentemente alla cula definizione del livello di maturità e degli tura dell’organizzazione e alle peculiarità di persone obiettivi di evoluzione di un’azienda rispetto e cluster (funzioni, business unit, ecc.) che ne fanno ai 4 “punti cardinali” dello Smart Working parte. Partendo, per esempio, da una mappatura deve tener conto delle specificità dell’orgaquali-quantitativa della mobilità interna agli uffici (tranizzazione in termini di settore di appartemite TUS e WPS vd. “Il tempo al tempo dello Smart nenza, tipologia di attività, caratteristiche e cultura organizzativa e non può limitarsi a un tentativo di replica Working”, p. 37 ndr) o da una ricognizione puntuale di iniziative realizzate da altri (vd. “One size fits all… delle esigenze delle persone a seconda delle attività in cui sono coinvolte (Activity Based Working). Oppure no?”, p. 12, ndr). L’introduzione di forme di lavoro agile, infatti, si configura a buon diritto come un percorTecnologia: l’adozione di forme so di change management, il cui di lavoro agile trova nella tecLA DEFINIZIONE successo sarà determinato dalla nologia un fattore abilitante e E INTRODUZIONE capacità di portare la cultura di catalizzatore. È tuttavia necessaDI UN MODELLO DI un’organizzazione da quella esirio comprendere i diversi profili SMART WORKING DEVE stente a quella desiderata. lavorativi presenti in azienda per Per questo motivo, la definidefinire configurazioni coerenti ESSERE PRECEDUTA DA zione e introduzione di un modi “Smart Toolkit”, ovvero dotaUN’ANALISI DI MATURITÀ dello di Smart Working devono zioni tecnologiche in termini di ORGANIZZATIVA, essere precedute da un’analisi applicazioni e device che abilitiCULTURALE E dell’organizzazione sui quattro no un lavoro smart, sia all’interfronti: Cultura, Spazi, Tecnologia no sia all’esterno degli spazi di TECNOLOGICA DELLE e Sistemi HR. Così facendo, sarà lavoro, e favoriscano i comporDIVERSE AREE AZIENDALI possibile: mappare i differenti tamenti positivi delle persone. livelli di maturità di partenza, valutare eventuali punti di attenzione o la necessità di Sistemi HR: non meno rilevante per il successo di interventi correttivi e identificare i progetti pilota che un progetto smart, è la capacità di ogni funzione o possano diventare benchmark interni per dimostrare team aziendale di costruire o interpretare il proprio i benefici dello Smart Working e creare i presupposti modello di lavoro smart rispetto alle specificità ed per una diffusione più ampia. esigenze di miglioramento delle modalità lavorative. Va considerato il livello di autonomia e indipendenza Lo Smart Working Maturity Assessment può essere delle persone nello svolgere il proprio lavoro, il livello svolto per ogni funzione/team aziendale attraverso la di standardizzazione e programmabilità dei task, così valutazione delle quattro dimensioni di analisi. come la capacità di gestire in modo efficace le interazioni sociali anche a distanza. In funzione di questo andranno definite le policy in termini di orari, luoghi e Cultura: a ogni cultura il proprio modello di lavoro strumenti di lavoro. agile. Per questo è indispensabile che le organizzazioLo Smart Working Maturity Assessment deve essere ni che si preparano ad affrontare un progetto smart poi integrato da una valutazione dei possibili benefici conoscano precisamente il quadro culturale entro cui da conseguire attraverso l’adozione di modelli di Smart si muovono. Da dove partire? Dall’analisi di alcune coWorking. I benefici misurabili sono di diversa natura: ordinate culturali imprescindibili, come la propensioda miglioramenti incrementali basati sull’aumento ne al cambiamento, le forme di leadership, o ancora i di produttività delle persone con impatti positivi sul modi di gestire le relazioni sociali, i ritmi di lavoro e la work-life balance, fino all’opportunità di ripensare le comunicazione. modalità di svolgimento delle attività delle persone Spazi: definito il quadro culturale è opportuno proo di erogazione di servizi sfruttando la possibilità di cedere a una valutazione precisa di quale configura- SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 67 avere maggiori flessibilità organizzative. Quest’ultimo, per esempio, può essere il caso dell’applicazione dello Smart Working ai Contact Center dove si consente di ampliare e adattare finestre temporali per l’erogazione di servizi interni e verso il cliente finale. L’analisi incrociata dei team/funzioni aziendali rispetto alla loro maturità e ai benefici che si possono ottenere consente infine di raccogliere informazioni utili alla definizione del modello di sperimentazione di Smart Working e di determinare i possibili approcci e la roadmap di introduzione dell’iniziativa definendo un ordine di priorità delle aree da coinvolgere. DEFINIRE LE POLICY E L’ACCORDO INDIVIDUALE A cura di Partners4Innovation P redisporre una regolamentazione che normi tutti gli aspetti fondamentali connessi alla concreta applicazione del progetto di Smart Working è uno dei passi fondamentali per la gestione corretta del progetto. Può essere definita a livello individuale, prevedendo in modo concorde un accordo integrativo al rapporto di lavoro individuale, oppure coinvolgendo la collettività dei lavoratori attraverso la conclusione di specifici accordi collettivi aziendali. Allo stato attuale, l’approccio allo Smart Working comunque non può prescindere dall’adesione volontaria delle persone a questa modalità lavorativa e dalla possibilità della sua reversibilità. È quindi opportuno, partendo dal confronto delle parti coinvolte, definire una regolamentazione condivisa e che non sia soltanto imposta dal datore di lavoro. NON CONFONDERE GLI ISTITUTI È necessario inoltre definire la concreta attuazione della flessibilità temporale della prestazione lavorativa, salvaguardando le limitazioni legali all’orario di lavoro, perché tale flessibilizzazione rimane connessa all’esecuzione del lavoro e non deve essere confusa o utilizzata per scopi diversi (andandosi a sostituire ad altri specifici istituti per esempio permessi/ferie, maternità, ecc.) incidendo sulla loro gestione ammi- 68 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review nistrativa e legale. È possibile far riferimento alla regolamentazione già in essere all’interno dell’azienda e/o alla specifica normativa di riferimento, ma con attenzione a che il diverso modo di lavorare non risulti incompatibile con detta regolamentazione, realizzando nel caso opportuni allineamenti. Come indicato (vd. “Il contesto giuslavoristico” p. 25 ndr) un tema rilevante allo stato attuale è quello degli aspetti connessi alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Anche in questo caso la regolamentazione aziendale diventa un utile strumento per esplicitare gli aspetti fondamentali legati alla formazione sul tema e alla valutazione dei rischi connessi, perché delinea gli elementi che definiscono concretamente il progetto Smart Working per quanto riguarda sia la fase di attivazione sia le regole da seguire. È consigliato comunque un approccio snello alla regolamentazione dello Smart Working, che si fondi sulla capacità dell’azienda di verificare la congruenza delle diverse forme di regolamentazione aziendale, prevedendo specifici processi di controllo della concreta applicazione della stessa. LAVORARE SMART MONITORARE E VALUTARE I PROGETTI DI SMART WORKING Costruire il Business Case partendo dai progetti pilota A cura di Partners4Innovation L approfondite anche attraverso focus group per valutao Smart Working richiede un percorso di acre gli aspetti più intangibili per intervenire attraverso il compagnamento che parta dalla selezione di coaching. alcuni progetti pilota che possano dimostrare, La valutazione di benefici quantificabili e monetizzabili fin da subito, i benefici dell’approccio così da attraverso KPI di business si dimostra anche un’efficace allargare successivamente il modello a tutta azione di change management, l’azienda, attraverso una strategia sulle persone come sui capi, “perpetual beta” che porti ad asLA VALUTAZIONE per orientare la cultura e i comsimilare e a sperimentare gradualDI BENEFICI QUANTIFICABILI portamenti verso approcci di mente le potenzialità e le differenti E MONETIZZABILI result based management. Il declinazioni. solo fatto di provare a definire e ATTRAVERSO KPI monitorare possibili KPI per miIn questo percorso è necessario deDI BUSINESS SI DIMOSTRA surare la produttività in Smart finire opportuni momenti di valutaANCHE UN’EFFICACE Working permette, da una parzione e monitoraggio dei progetti te, di innescare comportamenti pilota con un duplice obiettivo: da AZIONE DI CHANGE positivi delle persone e otteneuna parte supportare i manager nel MANAGEMENT, SULLE re miglioramenti sulle perforcambiamento degli stili di leaderPERSONE COME SUI mance sfruttando un “effetto ship, verificare eventuali criticità CAPI, PER ORIENTARE Hawthorne” – il miglioramento e interventi correttivi e, dall’altra, della performance per il solo misurare quei benefici qualitativi e LA CULTURA E fatto di fare parte di un progetquantitativi che si possano utilizzaI COMPORTAMENTI VERSO to pilota – e, dall’altra, di orienre per la promozione, tanto interna APPROCCI DI RESULT tare più facilmente la leaderquanto esterna all’azienda. Per fare ship dei capi verso approcci di ciò è necessario progettare diffeBASED MANAGEMENT delega, responsabilizzazione e renti livelli di valutazione. valutazioni del risultato. Un possibile dashboard da utilizzare per supportare la definizione di KPI deve tenere in VALUTARE STRADA FACENDO considerazione tre elementi nei diversi team e funzioni aziendali: indicatori di prestazione legati ai processi per Prima di tutto è necessario un monitoraggio “tecnile attività più routinarie e ripetitive, indicatori legati allo co” che valuti l’affidabilità e le performance degli svolgimento di attività progettuali e indicatori per valutastrumenti tecnologici messi a disposizione degli re l’efficacia di interazione tra le diverse funzioni. Smart Worker per essere certi che la tecnologia, da I benefici ottenuti con lo Smart Working vanno coabilitatore, non diventi invece un freno o un alibi per stantemente monitorati e comunicati sia all’estertornare indietro. Si tratta di uno dei primi check da no – in ottica di employer branding – sia all’interno fare, già dopo un mese dal lancio, valutando le espedell’organizzazione. rienze vissute dalle persone. Questo può facilitare un commitment che permetta di In secondo luogo, è importante definire meccanismi di attivare un reale cambiamento culturale e, allo stesso valutazione strutturati attraverso survey che coinvoltempo, di incentivare gli investimenti in tecnologia, gano il maggior numero di persone aderenti alla spespazi fisici e formazione. Grazie al monitoraggio dei rimentazione e che permettano di monitorare regolarprogetti pilota è infatti possibile stimare concretamenmente l’andamento del progetto, sia dal punto di vista te l’impatto sull’intera organizzazione così da poter codelle persone sia dei capi, intercettando possibili punti struire veri e propri business case di successo e valutadi attenzione su temi di coordinamento, produttività zioni sul reale ritorno degli investimenti. ed efficacia lavorativa. Queste valutazioni vanno poi SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 69 PROSPETTIVE EVOLUTIVE SMART WORKING PER IL PAESE A cura di Partners4Innovation Oltre a essere un “buon affare” per le imprese e i lavoratori, lo Smart Working può avere impatti rilevanti anche per la società e per il Paese. Alla sostenibilità ambientale e al miglioramento della mobilità (minori spostamenti) si aggiunge la riduzione del fenomeno di svuotamento diurno delle città vicine ai centri urbani, le persone recuperano tempo da dedicare alla propria città che ne esce rivitalizzata, anche grazie a possibili sinergie tra aziende ed enti presenti sul territorio. Si può scegliere di lavorare non solo dalla propria abitazione ma anche da altri luoghi: è necessario creare ambienti alternativi al lavoro da casa senza perdere in efficacia (ad esempio gli spazi di coworking), occorre dotare gli spazi di transizione in cui le persone sovente lavorano (bar, biblioteche, stazioni, …) di adeguato supporto tecnologico (per esempio Wi-Fi). La possibilità per enti e organizzazioni di condividere i propri spazi e ambienti secondo una logica tipica della “sharing economy” che rende questi spazi disponibili per lavoratori appartenenti a diverse realtà. Un approccio che è già stato introdotto con successo in alcune realtà locali (per esempio nella Provincia di Trento) e che, con un’applicazione estensiva, potrebbe portare a importanti risultati di efficienza e ottimizzazione nell’utilizzo degli spazi urbani nel loro complesso. Lo Smart Working, ancora, può consentire di introdurre un modello socio-culturale che favorisca realmente, grazie al work-life balance, le pari opportunità e la leadership al femminile, consentendo quindi di promuovere la diversità e l’inclusività a livello di sistema Paese. Ed è proprio la consapevolezza delle potenzialità di questo approccio che ha animato l’esperienza di Giornata del Lavoro Agile a Milano. PIÙ AGILI PER RIPENSARE I TEMPI DELLA MODERNITÀ Chiara Bisconti Assessora al Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero. Comune di Milano È ora di sfatare il luogo comune che vede la Pubblica Amministrazione come un “porto delle nebbie”, refrattaria a ogni innovazione e chiusa in sé stessa. Quello che è il principale punto di riferimento di cittadine e cittadini e che ci accompagna nelle fasi cruciali della vita (dalla nascita al matrimonio fino all’estremo saluto) può diventare un motore di rinnovamento, un enzima 70 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review per lo sviluppo del “bene comune”. È il caso della Giornata del Lavoro Agile che il Comune di Milano ha immaginato, proposto, realizzato da attore principale, coinvolgendo tante energie diverse della città: aziende, sindacati, associazioni, camere di commercio, università. Ed è stato un successo clamoroso, tanto che l’idea di PROSPETTIVE EVOLUTIVE una giornata nazionale del Lavoro Agile potrebbe presto essere realtà. Che significa lavoro agile? Vuol dire, in primo luogo, dare fiducia alle persone. Vuol dire più tempo per sé e più qualità della vita, meno stress e meno inquinamento. Il lavoro agile non richiede una postazione fissa in ufficio, consente di lavorare ovunque, da casa, dal bar, dal parco, dalla palestra o da una postazione in coworking. Una modalità che viene incontro alle tante esigenze del mondo del lavoro di oggi, che soddisfa chi lavora, che rende le imprese più competitive. UNA CRESCITA COSTANTE, ANCHE OLTRE MILANO In due anni abbiamo visto con i nostri occhi crescere le adesioni, la soddisfazione dei singoli, la partecipazione di altri comuni in tutta Italia. Nel 2015 le adesioni, rispetto all’anno precedente, sono cresciute del 20%. È stata superata la soglia degli 8mila partecipanti, contro i poco più di 5mila del 2014. Donne, tante, ma anche uomini, sempre di più. Tante categorie di lavoratrici e lavoratori diversi. Siamo andati oltre i confini della Città Metropolitana milanese, coinvolgendo anche i comuni di Torino, Genova, Cremona e Bergamo. Ma soprattutto, grazie alle testimonianze via social network di chi ha aderito, abbiamo visto persone soddisfatte, emozionate davanti alla novità, felici di misurarsi in una quotidianità nuova. Su tutti, un ragazzo che si è fatto un selfie in cima al Duomo, con il suo portatile sulle ginocchia… I margini di crescita per una nuova consapevolezza, che va di pari passo col ripensare i tempi della città, è enorme. Siamo abituati a uscire di casa tutti insieme, per andare al lavoro a schiere. Siamo abituati alla campanella della scuola a un orario fisso che non ammette deroghe. Io credo che invece si debba avere il coraggio di ripensare i ritmi delle metropoli, grandi e piccole. Credo che sia possibile. E penso che anche le aziende (il mondo da cui provengo), possano fare molto di più. Così come le pubbliche amministrazioni, dove certamente superare certi ‘steccati’ mentali e abitudini consolidate è più difficile. Oggi infatti solo l’8% delle imprese italiane sperimenta il lavoro agile o forme di Lavoro Smart. E per quanto riguarda i soli vantaggi economici di una diversa organizzazione si stima che si potrebbero risparmiare 37 miliardi di euro. L’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, con diversi studi, ha certificato con metodo scientifico come la diffusione di queste modalità diverse di lavoro possano portare importanti benefici per i lavoratori e le lavoratrici, per le imprese, per l’ambiente, per la società e il Sistema Paese nel suo complesso. Oltre ai benefici diretti sui dipendenti e sulle attività lavorative, il lavoro agile consente all’azienda di essere più efficiente in termini di sostenibilità ambientale. Il lavoro agile fa bene al pianeta... si risparmiano tonnellate di CO2. Ma quello che più conta è il benessere delle persone. La stragrande maggioranza di chi ha partecipato ha descritto l’esperienza come altamente positiva e non vede l’ora di avere un’altra occasione. Parlo anche dei dipendenti pubblici. Perché non pensare di far lavorare ciascuno nel proprio comune di residenza? Quasi la metà dei lavoratori del Comune di Milano vivono in cittadine limitrofe. Perché non immaginare di usare i vari municipi come un’unica grande rete di postazioni decentrate? Ci stiamo pensando. L’importante è non fermarsi davanti alle prime difficoltà e credere nella forza delle idee, oltre che, ancora una volta, nella forza delle persone e dei loro bisogni. SIAMO ABITUATI A USCIRE DI CASA TUTTI INSIEME, PER ANDARE AL LAVORO A SCHIERE. SIAMO ABITUATI ALLA CAMPANELLA DELLA SCUOLA A UN ORARIO FISSO CHE NON AMMETTE DEROGHE. IO CREDO CHE INVECE SI DEBBA AVERE IL CORAGGIO DI RIPENSARE I RITMI DELLE METROPOLI, GRANDI E PICCOLE SPECIALE METHODOS - DEGW - PARTNERS4INNOVATION | 9.2015 71 PROSPETTIVE EVOLUTIVE LA CITTÀ DEGLI SPAZI COLLABORANTI, ETEROGENEI E ON DEMAND A cura di DEGW I menti, tecnologia, supporto di business e la comunità di riferimento. Sovente il coworking accoglie start up e professionisti innovativi, con la speranza che crescendo affittino spazi più ampi e, allo stesso tempo, con la consapevolezza che l’inserimento di queste nuove energie faccia bene anche alla comunità attirando l’interesse delle nuove generazioni. Questa varietà di funzioni e di dimensioni è un elogio del Mixed Use, che solo la città può offrire, per le sue interazioni sociali, intellettuali, commerciali. Ed è anche una rivalutazione dello spazio interstiziale, piccoli spazi tra gli edifici delle città adattabili ad accogliere i lavoratori mobili fuori dall’ufficio convenzionale. Ripensati secondo un’offerta multidisciplinare (leisure-retail, cultura, educazione), possono generare feconde inteDIFFUSI NELLA CITTÀ razioni, quando lo sviluppo architettonico e le politiche urbane e La prima affermazione è la sintesi PIATTAFORME ONLINE sociali sono integrati. di quanto stiamo vivendo. NascoCHE PERMETTONO Ora veniamo alla seconda afferno sempre più aziende aperte e DI AFFITTARE SPAZI mazione: l’ufficio on demand. collaborative. Le prime si aprono L’offerta di spazi di lavoro si sposta a partner, fornitori, stakeholder, DI LAVORO DI QUALSIASI dal processo tradizionale – affitto invitano a vivere e utilizzare i GENERE E DIMENSIONEE per 6+6 anni – a una logica per propri spazi, brandizzati e comuPER QUALSIASI LASSO DI cui individui e organizzazioni li tronicativi, veicolano valori azienTEMPO, UNA SETTIMANA vano dove, come e quando serdali e generano contaminazioni O MEZZA GIORNATA, vono, facilitati da specifici servizi professionali e sociali che quasi in rete, per esempio applicazioni sempre hanno un ritorno posiPAGANDOLI ALL’ORA, come Liquidspace1 e in Italia c’è tivo di reputazione. Le seconde IL TUTTO ALLA PORTATA condividono uno spazio ufficio un servizio analogo che si chiama DI UN CLICK in un edificio più ampio, secondo Coworkingfor2. Sono piattaforme la logica del Business Park ma al online che permettono di affittarovescio. Questo non nasce dall’iniziativa di uno svilupre spazi di lavoro di qualsiasi genere e dimensione e per patore immobiliare ma da più aziende che sfruttano qualsiasi lasso di tempo, una settimana o mezza giornata, vicinanza reciproca e sintonia di valori, con grandi spazi pagandoli all’ora, il tutto alla portata di un click. dove condividono, a costi bassi, ambienti adatti anche In questo senso si stanno organizzando gli alberghi: a operatori economici più piccoli. Entrambi i casi geneforti della loro invidiabile esperienza nell’affitto di spazi rano sinergie e scambi di conoscenza, incrementano la on demand (le stanze d’albergo, appunto), offrono sercapacità di attrarre talenti con dinamiche da campus vizi di alta qualità garantiti da brand conosciuti e diffusi. universitario. Ad essi si affiancano gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e gli snodi di interscambio. Questi luoghi pubblici oggi offrono spazi di lavoro come club per viaggiatori. COWORKING E MIXED USE Ma sarà probabilmente la città stessa a reinterpretare i suoi spazi orientandosi al club: università, biblioteche, Poi c’è il coworking. Nato dalle esigenze dei singoli proaltri edifici pubblici potrebbero offrire spazi di lavoro on fessionisti, oggi è spesso gestito da un proprietario imdemand, aperti a tutti, in una sistematica interazione mobiliare che si trasforma in impresario di esperienze fra ufficio (nel suo senso più ampio) e struttura urbana. di lavoro; non fornisce solo lo spazio, ma anche strun un articolo intitolato Work and Workplaces in the Digital City, pubblicato dalla Columbia University di New York, Andrew Laing – Global Practice Leader DEGW (oggi Strategy Plus in Aecom) – ha tracciato lo scenario di una vera e propria mutazione genetica nel lavoro e nei modi di lavorare. La riflessione di Laing nasce dalle aziende Hi-Tech che New York vuole attrarre per competere con la Silicon Valley californiana, ma possiamo prevedere un’ampia diffusione del modello. Partiamo da due affermazioni: domani, quello che oggi è un edificio solo per uffici diventerà un mix eterogeneo di spazi urbani; e quello che è un ufficio di proprietà diventerà un ufficio “on demand”. NOTE 1. https://liquidspace.com/ 2. http://www.coworkingfor.com 72 SUPPLEMENTO A Harvard Business Review QUESTO SPECIALE È FRUTTO DEL LAVORO CORALE DEI PARTNER DELL’INIZIATIVA per METHODOS Un team di 35 appassionati professionisti (www.methodos.com/persone) per DEGW Alessandro Adamo Michele Calzavara Paolo Facchini Franco Guidi per PARTNERS4INNOVATION Emanuele Madini Simona Re Project Management - Valentina D’Acunzo (Methodos) Supervisione contenuti e coordinamento redazionale – Elisabetta Peracino (Methodos) Impaginazione e supervisione grafica – Laura Galanti (Methodos) Un sentito ringraziamento a tutti, donne e uomini di grandi aziende che, con il racconto delle loro esperienze, hanno contribuito alla riflessione sullo Smart Working. LE AZIENDE PARTNER Dal 1978 protagonista nella consulenza strategica di direzione, con uffici a Milano e Bruxelles, al fianco di aziende e organizzazioni per aiutarle a raggiungere obiettivi e generare valore attraverso il coinvolgimento e lo sviluppo delle persone. Methodos è tra le più significative realtà italiane nel supporto ai processi di cambiamento organizzativo e culturale, nei programmi di engagement e di comunicazione e nello sviluppo di leadership capaci di costruire la cultura dell’empowerment e del valore nel lungo periodo. www.methodos.com [email protected] Fondata nel 1973 da Duffy, Eley, Giffone e Worthington, DEGW è presente in Italia dal 1985. Con un approccio fondato sulla ricerca e l’osservazione diretta, da più di trent’anni DEGW Italia fornisce servizi di consulenza e progettazione di spazi di lavoro che aiutano le aziende a migliorare la propria performance, ottimizzando i rapporti tra ambienti fisici e bisogni delle persone, comportamenti organizzativi, strategie aziendali. www.degw.it [email protected] Partners4Innovation S.r.l Partners4Innovation è la società del gruppo Digital360 che offre servizi di Advisory a supporto dell’innovazione digitale a imprese e Pubbliche Amministrazioni. Il know how e le metodologie distintive si basano sull’esperienza e le competenze maturate da parte dei propri advisor nell’ambito di attività di ricerca e consulenza svolte in collaborazione con gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. www.digital360.it/p4i/IT/ [email protected] COPERTINA SUPPLEMENTO HBR 15 07 2015.indd 3 15/07/15 14:51