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IL TEMPO MAGICO - Trieste Iscrizioni online scuola

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IL TEMPO MAGICO - Trieste Iscrizioni online scuola
Comune di Trieste
Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport
Servizi Educativi Integrati
Organizzazione e Coordinamento dei Servizi Educativi
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
SCUOLA DELL’INFANZIA COMUNALE
IL TEMPO MAGICO
Via Vasari 23 Trieste
TRIENNIO SCOLASTICO 2015/2018
Predisposto dal Collegio degli Educatori in data 15 /10/2015
Adottato dal Consiglio di Scuola in data 29/10/2015
Redatto in coerenza con le linee generali del P.T.O.F. di Servizio, approvato in
data 23/10/2015 con Det. Dir. n. 29/2015.
1
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F.)
delle scuole dell’infanzia del Comune di Trieste
Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono SCUOLE PARITARIE.
La legge definisce “scuole paritarie” (Legge 10 marzo 2000, n.62 “Norme per la parità scolastica e
disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”) le istituzioni scolastiche non statali e degli enti locali
che, a partire dalla scuola dell'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono
coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed
efficacia fissati dalla legge medesima.
Nel sistema nazionale dell'istruzione, quindi, le istituzioni scolastiche sia statali che paritarie
concorrono, nella loro specificità e autonomia, a realizzare l'offerta formativa sul territorio. In tale
contesto le amministrazioni pubbliche, nell'esercizio delle rispettive competenze, intervengono a
sostenere l'efficacia e l'efficienza dell'intero sistema nazionale di istruzione (C. M. n. 31 del 18
marzo 2003 “Disposizioni e indicazioni per l'attuazione della legge 10 marzo 2000, n.62, in materia di
parità scolastica”).
La riforma del sistema nazionale d'istruzione (Legge 13 luglio 2015, n. 107 “Riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti“), stabilisce
che le istituzioni scolastiche predispongano il PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA
FORMATIVA (P.T.O.F.), e le scuole dell'infanzia comunali, in quanto scuole paritarie, elaborino
tale piano, nell'ambito della propria autonomia organizzativa e didattica ai sensi dalla
normativa vigente (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni
scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della Legge 15 marzo 1999, n. 59).
Il P.T.O.F. è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale
delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione educativa ed organizzativa che le
scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.
Il Piano ha valore triennale e può essere rivisto annualmente, sempre entro il mese di ottobre.
Il P.T.O.F. delle scuole dell'infanzia comunali di Trieste, coerente con gli obiettivi generali ed
educativi determinati a livello nazionale dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
1
Approvato in data 23/10/2015 con Det. Dir. n. 29/2015.
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” (M.I.U.R., settembre 2012), viene elaborato dal Collegio
degli Educatori ed adottato dal Consiglio della Scuola (Regolamento per le scuole dell’infanzia del
Comune di Trieste, approvato con deliberazione consiliare n. 37 dd. 02.04.2001e modificato con
deliberazioni consiliari n. 104 dd.19.12.2003, n. 102 dd. 20.12.2005, n. 23 dd. 23.03.2009, n. 83 dd.
21.12.2010 e n. 81 dd. 23.12.2011).
La scuola dell'infanzia si presenta, quale primo segmento del percorso scolastico, come comunità
attiva aperta al territorio e alle famiglie con cui esercita la corresponsabilità educativa, basata sul
riconoscimento dei reciproci ruoli e sul vicendevole supporto, e promuove pratiche volte a
perseguire comuni finalità educative, come esplicitato nelle Indicazioni nazionali.
In ottemperanza ai principi costituzionali, ai principi della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e
dell'Adolescenza (1989), nelle normative europee (Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 18.12.2006), e in conformità a quanto predisposto dalla L. n.107/2015, le scuole
dell'infanzia del Comue di Trieste promuovono:

il pieno sviluppo della persona umana,

l'uguaglianza delle opportunità educative e formative,

il superamento di ogni forma di discriminazione,

l'accoglienza e l'inclusione,

la valorizzazione della pluralità delle culture familiari, linguistiche, etniche e
religiose,

la partecipazione attiva delle famiglie,

l'apertura al territorio.
Le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste fanno proprie le finalità espresse nella normativa
vigente, con particolare riferimento al conseguimento dei seguenti obiettivi:

maturazione dell'identità,

conquista dell'autonomia,

sviluppo delle competenze,

senso di cittadinanza,
perseguiti attraverso un'operatività improntata alla costante INNOVAZIONE PEDAGOGICA
ed avvalendosi, con coerenza e progressiva integrazione tra i vari servizi, dell'insieme di risorse a
disposizone ed in particolare del personale specializzato che vi opera:

un coordinamento pedagogico,

coordinatori pedagogici di servizi educativi,

insegnanti e personale ausiliario,
costantemente aggiornati e formati ciascuno per le proprie competenze attraverso un Piano della
Formazione progettato annualmente e sottoposto a verifica sistematica.
Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste perseguono inoltre l'ampliamento della propria offerta
formativa, didattica e pedagogica attraverso progetti mirati, finanziati da specifici bandi regionali
e/o nazionali e naturalmente con particolare attenzione alle opportunità che provengono dal
territorio e a quelle portate dalle diverse iniziative in cui il Comune di Trieste è protagonista o
promotore. In tal senso spiccano i progetti di divulgazione scientifica che potranno svilupparsi in
collaborazione con le attività del Salone Europeo della Ricerca Scientifica „Next“ promosso
annualmente nella Città di Trieste in sinergia con le più importanti realtà di studio, di ricerca ed
imprenditoriali del territorio.
Analisi domanda-offerta.
Nell'anno 2015 le scuole dell'Infanzia comunali sono 29 su 30 sedi, per un di 107 sezioni e una
capienza di n. 2628 posti.
Complessivamente il Comune di Trieste, sulla base della composizione dei gruppi classi e della
presenza di bambini disabili, mette a disposizione nell'anno scolastico 2015/2016 n. 2482 posti di
scuola dell’infanzia nelle proprie strutture e n. 36 in quelle private convenzionate aderenti alla
F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne), con le quali ha stipulato una convenzione per gli anni
scolastici 2013/14, 2014/2015 e 2015/2016, per un totale di 2518 posti.
Tra le scuole dell’infanzia comunali sono attive complessivamente quattro sezioni con lingua
d’insegnamento slovena presso le seguenti sedi:

OBLAK NIKO

sezione distaccata di NUVOLA OLGA c/o DIJASKI DOM

DELFINO BLU.
Elenco delle scuole dell'infanzia del Comune di Trieste:
sezioni
Scuola
indirizzo
AZZURRA
via Puccini , 63
4
100
95
BORGO FELICE
via del Pane Bianco, 14
4
100
100
C. STUPARICH
strada di Rozzol, 61
3
75
74
CASETTA INCANTATA
strada di Rozzol, 61/1
3
75
70
CUCCIOLI
via Vittorino da Feltre, 8
3
75
70
DELFINO BLU
salita di Gretta, 34/4
4
100
95
DELFINO BLU (sez. slovena)
salita di Gretta, 34/4
1
16 *
16
DON CHALVIEN
via Svevo, 21/1
3
75
75
F. APORTI
via Pendice Scoglietto, 20
3
75
65
G. POLLITZER
via dell'Istria, 170
5
125
115
GIARDINO INCANTATO (sede provvisoria)
via Kandler, 10
4
91 *
91
GIOCHI DELLE STELLE
via Archi, 2
3
75
70
IL GIARDINO DEI SOGNI
via Boegan, 5
3
75
75
IL TEMPO MAGICO
via Vasari, 23
6
150
145
KAMILLO KROMO
strada Vecchia dell'Istria, 78
4
100
100
L' ARCOBALENO
via Frescobaldi, 33
3
75
75
LA CAPRIOLA ***
via Curiel, 10
2
50
50
LA SCUOLA DEL SOLE
via Manzoni, 14
6
143 *
133
L'ISOLA DEI TESORI
vicolo delle Rose, 5
3
75
75
M. SILVESTRI
Borgo San Nazario, 73
1
25
20
MILLE BIMBI
via dei Mille, 14
5
125
113
MILLE COLORI
via Salvore, 12
3
75
65
NUVOLA OLGA
via alle Cave, 4
2
50
45
OBLAK NIKO (sez. slovena)
via alle Cave, 4
1
25
25
sez. distaccate slovene di Nuvola Olga c/o Dijaski Dom
via Ginnastica, 72
2
45 **
40
PALLINI
via Pallini, 2
4
100
85
PRIMI VOLI
via Mamiani, 2
6
146 **
146
RENA NUOVA
via Antenorei, 14
4
100
85
SORELLE AGAZZI
vicolo San Fortunato, 1
4
100
90
STELLA MARINA
via Ponziana, 32
3
75
70
TOR CUCHERNA
via dell'Asilo, 2
3
68 **
65
TRE CASETTE
via Petracco, 12
2
44 **
44
Totale
* una sezione a capienza ridotta per limiti strutturali
** due sezioni a capienza ridotta per limiti strutturali
*** causa lavori, la scuola “La Capriola” si trova momentaneamente in via Alpi Giulie 23
107
capienza
posti
disponibili
a.s.
2015/16
2628
2482
Strategia di Lisbona.
L’obiettivo di Lisbona, rivolto agli stati membri della U.E., è la realizzazione, entro il 2010, di
strutture di accoglienza per almeno il 90% dei bambini fra 3 anni e l’età scolare.
L’obiettivo sarà raggiunto a Trieste anche nell’anno scolastico 2015/2016, coprendo il 95,96% della
domanda di servizio di scuola dell’infanzia.
Gli utenti potenziali (bambini fra i 3 anni e l’età scolare, residenti nel Comune di Trieste) sono
4630, i posti di scuola dell’infanzia offerti dagli Enti pubblici (Stato e Comune) sono
complessivamente 3779 e coprono pertanto l'81,61% della domanda potenzialmente espressa. Ad
essi si aggiungono 664 posti in strutture private, arrivando così a soddisfare il 95,96% della
domanda potenzialmente espressa. Da solo il Comune di Trieste risponde al 54,38% della domanda
potenziale.
Disabilità.
È previsto l'ampliamento dell'organico di ciascuna scuola con uno o più insegnanti di sostegno in
presenza di bambini certificati ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 ("Legge-quadro per
l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate").
Per ciascun bambino disabile viene predisposto, come previsto anche dalle recenti “Linee guida
sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità” (M.I.U.R., agosto 2009), un Piano Educativo
Individualizzato (P.E.I.) che programma gli interventi educativi e didattici destinati al bambino
disabile e garantisce un intervento adeguato allo sviluppo delle sue potenzialità.
Nelle sezioni con presenza di bambini disabili è prevista, di norma, una riduzione di 5 posti.
Particolare riguardo viene rivolto ai minori con necessità di assistenza specifica, prevedendo
eventuali interventi di supporto all'integrazione scolastica mediante l'assegnazione di personale
qualificato di agenzie educative.
Iscrizioni alle scuole dell'infanzia comunali.
Le iscrizioni alle scuole dell'infanzia comunali di Trieste si effettuano di norma nella seconda
quindicina di ciascun mese di gennaio di ogni anno. Per ciascun anno scolastico sono indicate le
date di iscrizione sul sito istituzionale dell'Ente.
La domanda di iscrizione si presenta on-line collegandosi al sito della Rete Civica del Comune di
Trieste (http://www.triestescuolaonline.it), con la possibilità di chiedere informazioni e delucidazioni
allo specifico sportello degli uffici dei Servizi Educativi Integrati.
Sono previsti il pagamento di una tariffa d'iscrizione annua e la contribuzione al servizio mensa,
graduati in base all'I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) della famiglia.
La scuola dell’infanzia accoglie i bambini residenti o di fatto dimoranti nel Comune di Trieste.
L'iscrizione è fatta alla scuola e non alla singola sezione: le eventuali preferenze espresse dalle
famiglie in relazione ad una sezione o ad un insegnante non sono determinanti per la formazione
delle sezioni.
Organizzazione del contesto educativo.
In un'ottica di condivisione di responsabilità dell'educazione, formazione e crescita dei bambini,
come richiamato da ultimo dalla Circolare MIUR prot. n. AOODPIT n. 1972 dd. 15.09.2015, è
compito fondamentale delle famiglie partecipare e contribuire, insieme alla scuola, al percorso
educativo e formativo dei propri figli.
In tal senso le scuole dell'infanzia comunali di Trieste organizzano situazioni formali ed informali di
coinvolgimento diretto dei genitori attraverso:

“open day”: nel periodo antecedente alle iscrizioni viene data la possibilità a tutti i genitori
di visitare le scuole, in funzione della futura scelta;

incontri informativi con i genitori dei bambini nuovi iscritti prima dell’inizio della scuola
e secondo necessità con tutti i genitori nel corso dell'anno scolastico;

incontri di presentazione del P.T.O.F. per illustrare alle famiglie il piano relativamente
all’anno in corso e alla programmazione triennale;

incontri tra genitori e insegnanti;

colloqui individuali;

il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei
genitori, del personale educativo e del personale d’appoggio.
In tal senso si rende effettivo il diritto-dovere delle famiglie di conoscere e condividere i percorsi
formativi proposti e di scegliere con consapevolezza e libertà la scuola per i propri figli, potendo
analizzare e valutare le attività didattiche, i progetti e le tematiche che i docenti affronteranno
durante l'anno, che in ogni caso dovranno risultare coerenti con i programmi previsti dall'attuale
ordinamento scolastico e con le linee di indirizzo emanate dal MIUR.
Ciascuna scuola dell'infanzia predispone, condivide ed attua un Piano dell'offerta formativa (P.O.F.)
che, con riguardo al triennio di riferimento, esplicita annualmente i contenuti della proposta e dei
percorsi didattici da realizzare nel corso dell'anno scolastico.
Sulla base delle normative e delle disposizioni richiamate in precedenza, le scuole dell'infanzia
comunali di Trieste indirizzano i singoli P.O.F. promuovendo:

il pieno sviluppo della persona umana, per contribuire a rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale che di fatto limitano la libertà e l'uguaglianza di tutti i cittadini;

l'uguaglianza delle opportunità educative e formative;

il superamento di ogni forma di discriminazione, a partire da quelle derivate dalla
formazione di pregiudizi e stereotipi basati sulla differenza di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali;

l'accoglienza e l'inclusione, predisponendo una programmazione delle attività educative
che prevedano una didattica personalizzata e attenta ai bisogni di ciascuno (es: le disabilità, i
disturbi specifici di apprendimento e, i disagi socio-culturali ed economici );

la valorizzazione della pluralità delle culture familiari, linguistiche, etniche e religiose;

lo sviluppo delle competenze, i bambini arrivano a scuola con bagagli ricchi e variegati
di esperienze cognitive ed emotive che si arricchiranno attraverso il gioco e l'apprendimento, e che
la scuola saprà veicolare favorendo lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno;

la partecipazione attiva delle famiglie negli Organismi di partecipazione previsti dal
Regolamento del servizio e nelle altre modalità definite dall'offerta formativa specifica delle singole
realtà scolastiche;

l'apertura al territorio intesa come prassi educativa che vede coinvolta l'intera comunità
e la crescita di una cittadinanza attiva e solidale.
Le sezioni.
Il modello organizzativo delle scuole dell'infanzia comunali di Trieste prevede l'assegnazione dei
bambini ad una sezione al fine di creare gruppi numericamente contenuti per favorire la
realizzazione di contesti di apprendimento funzionali.
La sezione è costituita di norma da 25 bambini. Ad essa sono assegnati due insegnanti, ai quali può
aggiungersi un insegnante o un operatore di sostegno in presenza di bambini disabili. Gli orari di
lavoro del personale assicurano nell’arco della giornata il massimo della compresenza.
Di norma la composizione della sezione è eterogenea per fasce di età e comprende bambini di 3, 4
e 5 anni. In tal modo si facilitano le competenze relazionali e di responsabilità tra bambini di
diversa età allo scopo di ampliare le opportunità di apprendimento, anche per imitazione.
In occasione di laboratori specifici, momenti di routine, intersezione, uscite didattiche, ecc. i
bambini possono essere raggruppati per fasce omogenee di età.
Il Collegio degli educatori di ciascuna scuola procede, all'inizio dell'anno scolastico, alla formazione
delle sezioni valutando l'equilibrio numerico rispetto ad alcuni fattori quali l'età, la distribuzione tra
maschi e femmine, la multiculturalità da sostenere con pratiche di accoglienza, gli specifici bisogni
educativi del singolo bambino e dei gruppi preesistenti, la presenza di fratelli o sorelle in termini di
valorizzazione dell'autonomia di ciascuno.
Obiettivo fondante del sistema pedagogico delle scuole dell'infanzia del Comune di Trieste è il
lavoro di intersezione, attraverso il quale si esplicitano i singoli progetti educativi in coerenza con i
principi dell'accoglienza, dell'inclusione e delle parti opportunità.
Inserimento.
L'inserimento a scuola è un evento particolarmente significativo per i bambini e le famiglie.
Le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste supportano i genitori e i bambini nell'affrontare la
nuova situazione di vita, garantendo gradualità nel processo di ambientamento e favorendo
l'instaurarsi del rapporto di reciproca fiducia tra adulti e tra adulti e bambini.
Nelle scuole dell'infanzia comunali di Trieste l’inserimento avviene nel mese di settembre, con
tappe graduali su contesti predefiniti, concordate insieme alle insegnanti di sezione in base alle
esigenze del singolo bambino e della famiglia. Durante il periodo degli inserimenti e dei
reinserimenti gli orari delle scuole dell'infanzia possono variare in ragione della complessità dei
gruppi di bambini da accogliere.
La chiusura anticipata delle scuole dell'infanzia nel periodo degli inserimenti, come codificata
all'interno di ciascun calendario scolastico annuale, consente la compresenza degli insegnanti in
sezione e offre la possibilità di realizzare proposte pedagogiche anche individualizzate, ponendo
maggiore attenzione al singolo ed in particolare ai bambini più piccoli.
Al fine di favorire il reinserimento dei bambini già frequentanti dopo la pausa estiva, è prassi nelle
scuole dell'infanzia comunali di Trieste dedicare loro il primo giorno di apertura a settembre.
Calendario scolastico.
Le scuole dell’infanzia comunali di Trieste tengono conto del calendario scolastico regionale, come
gli altri servizi educativi.
Il calendario viene approvato con specifico provvedimento e reso noto mediante pubblicazione sul
sito istituzionale dell'Ente.
Orari.
Le scuole dell'infanzia comunali sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 17.00.
L’accoglimento dei bambini avviene di norma dalle ore 8.00 alle ore 9.00.
Per rispondere alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie l’uscita è flessibile e, di norma,
articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore 14.30 e alle ore 15.30.
Il prolungamento dell’orario fino alle ore 17.00 viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la
necessità, previa comunicazione. Viene garantita la presenza di educatori in numero proporzionale a
quello dei bambini presenti.
Il servizio di scuola dell’infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'Infanzia “Il Tempo
Magico” solo al mattino (con orario 7.30-13.00) e senza erogazione del servizio di mensa in
ragione del numero degli iscritti.
Il personale.
Le figure professionali presenti nella scuola sono:

il coordinatore pedagogico del servizio educativo,

il personale insegnante ed educativo,

il personale d’appoggio.
Il coordinatore svolge attività di tipo tecnico-specialistico, gestionale e organizzativo ed è
responsabile dell'organizzazione del servizio, supervisiona i progetti educativi e sviluppa le relazioni
esterne ed interne all'Ente in un'ottica di lavoro di rete.
Il personale insegnante ed educativo:

programma, realizza e valuta unità di apprendimento favorenti lo sviluppo complessivo del
bambino, prediligendo un approccio ludico. Favorisce i processi di interazione positiva nei gruppi di
bambini e personalizza le azioni educative;

partecipa alla gestione sociale delle scuola e cura rapporti stabili con le famiglie e con il
territorio.
Il personale d’appoggio contribuisce alla costruzione di un corretto clima educativo all’interno della
scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini.
Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza;
provvede alla somministrazione dei pasti.
Insegnamento della religione cattolica.
Nelle scuole dell'infanzia comunali di Trieste è possibile avvalersi dell'insegnamento della religione
cattolica. L'insegnamento della religione cattolica (I.R.C.) discende dal Concordato fra lo Stato
italiano e la Chiesa cattolica (Legge n. 121/1985), secondo il quale si prevede che in tutte le scuole
pubbliche italiane siano riservate lezioni settimanali facoltative.
La facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica viene esercitata dai
genitori al momento dell’iscrizione e può essere modificata successivamente.
Concessione in uso dei locali delle scuole dell’infanzia comunali.
Se si costituiscono in Comitato o in Associazione, le famiglie dei bambini frequentanti le scuole
dell’infanzia comunali, possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei locali (nidi, scuole
dell’infanzia e ricreatori comunali) per realizzare attività integrative alle funzioni dei servizi
educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione e di attività ludica per bambine/i,
nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie. (Regolamento e tabella tariffe per la
concessione in uso dei locali dei nidi d’infanzia, scuole dell’infanzia comunali, ricreatori comunali e
poli di aggregazione giovanile, approvato con deliberazioni consiliari n. 28 e 29 dd. 09.07.2013).
Le scuole dell'infanzia comunali sono parte dei Servizi Educativi Integrati afferenti
all'Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport del Comune di Trieste.
Referenti istituzionali
DIRETTORE DELL'AREA EDUCAZIONE, UNIVERSITÀ, RICERCA, CULTURA E SPORT
dott. Fabio Lorenzut
Piazza Unità d'Italia, 4
piano: 3 stanza: 122
tel. 040 675 4496
e-mail: [email protected]
DIRETTORE DEL SERVIZIO SERVIZI EDUCATIVI INTEGRATI
dott.ssa Manuela Salvadei
via del Teatro Romano 7
secondo piano, stanza 36
Tel. 040 675 4473
e-mail: [email protected]
GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE DEI SERVIZI EDUCATIVI
Responsabile di P.O.
Mariagrazia Monti
via del Teatro Romano 7/F
piano terra, stanza 27
tel. 040 675 8873
e-mail: [email protected]
ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO DEI SERVIZI EDUCATIVI
Responsabile di P.O.
Antonella Brecel
via del Teatro Romano, 7
primo piano, stanza 19
tel. 040 675 4471
e-mail: [email protected]
SISTEMA INTEGRATO PUBBLICO/PRIVATO, CONTROLLO E ACCREDITAMENTO
Responsabile di P.O.
Emilia Patriarca
via del Teatro Romano 7
secondo piano, stanza 30
tel. 040 675 8583
e-mail: [email protected]
QUALITA’ DEI SERVIZI – FORMAZIONE PEDAGOGICA – PARTECIPAZIONE
Responsabile di P.O.
Michela D’Andri
Via del Teatro Romano, 7
secondo piano, stanza 31
tel. 040 675 4343
e-mail: [email protected]
APPALTO MENSA SCOLASTICA
Responsabile di P.O.
Antonella Delbianco
via del Teatro Romano, 7
primo piano, stanza 15
tel. 040 675 8872
e-mail: [email protected]
COORDINATORI DEI SERVIZI
Nada Bradetich,Tiziana Craievich, Alessandro D'Alto, Manlio De Panfilis, Marina Degrassi,Elisabetta
Doimi, Irene Fontanot, Istria Giani, Isabella Herlinger, Fabrizio Lauria, Consuelo Louvier, Daniela
Mazzoli, Valentina Nardi, Rita Ricatti, Mariagrazia Stepan, Licia Terrone,Giacomo Todaro, Caia Venier.
Ampliamento dell'offerta formativa.
Il Comune di Trieste garantisce una serie di iniziative didattiche che prevedono la possibilità di ampliare l'offerta formativa attraverso l'adesione ai bandi per il Piano di interventi per lo sviluppo dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche statali e paritarie del Friuli Venezia Giulia, promossi
dalla Regione Friuli Venezia Giulia come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della vita, come indicato dalla “Raccomandazione del Parlamento europeo e
del Consiglio”(12/ 2006).
Le attività vengono progettate all'interno dell'offerta formativa di ogni singola scuola e possono essere realizzate anche in collaborazione con Associazioni/Agenzie specializzate del Territorio, individuate secondo procedure di legge e sulla specifica qualità dell'intervento didattico.
Le aree tematiche individuate in base al piano degli interventi regionali sono stabilite per ciascun
anno scolastico e si incentrano su macroargomenti quali:

competenze chiave europee e competenze di cittadinanza, per assicurare un per-
corso graduale di crescita globale nel bambino e offrire opportunità di apprendimenti coerenti ai
bisogni evolutivi e alla pluralità di contesti relazionali ed educativi, con l'obiettivo di far acquisire ai
bambini competenze, abilità e informazioni attraverso percorsi multidisciplinari che permettono la
libera espressione delle esperienze vissute favorendo interconnessioni tra i vari ambiti di apprendimento;

gestione dei bisogni educativi speciali (BES) e dei disturbi specifici dell'appren-
dimento (DSA), per assicurare un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo
opportunità di apprendimenti coerenti ai bisogni educativi speciali attraverso contesti e risposte
relazionali ed educative personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante.
La Regione inoltre sostiene alcune progettualità di ampliamento dell'offerta formativa nelle scuole
dell'infanzia comunali attraverso il contributo per l'integrazione degli allievi stranieri con percorsi di
apprendimento della lingua italiana quale seconda lingua , di mediazione linguistico-culturale e di educazione
interculturale, nonchè di attività didattiche relative all'insegnamento delle lingue e culture delle
minoranze storiche e linguistiche, con particolare riferimento al consolidamento dell'esperienza
dell'insegnamento della lingua inglese.
Finalità e obiettivi:

favorire la convivenza democratica tra gli abitanti del territorio;

acquisizione delle prime competenze linguistico-comunicative nella lingua slovena, in
particolare comprensione di brevi frasi riferite ad argomenti familiari e a situazioni concrete di cui
si ha esperienza;

conoscenza e sperimentazione di usi, costumi, cibi e tradizioni del Paese confinante al
nostro;

stimolazione nei bambini di un atteggiamento curioso, esplorativo ed accettante rispetto a
ciò che è diverso dalla nostra lingua e dalla nostra cultura e che apprtiene al territorio nel quale i
bambini e le bambine vivono.
Le attività didattiche si inseriscono nelle varie aree esperienziali del bambino: attività motorie
(danze, movimenti ritmati), attività grafiche ed espressive, attività musicali (canzoni, ritmi), attività
linguistiche e di narrazione di filastrocche e fiabe caratterizzanti.
Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste aderiscono anche a progetti proposti in collaborazione
con varie agenzie educative del territorio, quali percorsi di apprendimento delle lingue straniere, di
educazione musicale, espressione corporea, educazione all'immagine e teatro, educazione artisticocreative, educazione alla mobilità, educazione ambientale, percorsi a sostegno del benessere e della
salute, percorsi a supporto della genitorialità.
Piano della formazione.
La formazione specialistica rivolta al personale dei servizi educativi integrati individua nel
Protocollo d’intesa
tra Comune di Trieste e il Dipartimento di Studi Umanistici,
Università degli Studi di Trieste una sua risorsa fondamentale nell’ottica di collaborazione
ritenendo importante sperimentare una serie di iniziative volte alla qualificazione e specializzazione
del personale, mettendo in interconnessione le eccellenze scientifiche dell’Università e i servizi
scolastici-educativi.
Dall'anno scolastico 2014-15 sono stati individuati alcuni punti di riferimento che rappresentano la
possibilità di tracciare un processo di ridefinizione del sistema educativo del Comune di Trieste,
affermando un orientamento verso la qualificazione, l’osservazione e la riflessione sui servizi per
poi rivolgersi ad ambiti di sperimentazione ed innovazione. Si sono così enucleate alcune aree che,
per loro valore ed importanza, qualificano l’offerta educativa nella sua contemporaneità; inclusione,
intercultura, genitorialità, curricolo, dimensione legislativa, competenze ed indicazioni nazionali.
Si intende consolidare modalità formative che coinvolgano gruppi o rappresentanti di gruppi di
lavoro per avviare una riflessione su tematiche strettamente correlate alle funzioni dei servizi
educativi nella realtà odierna, sostenendo la prospettiva di qualità degli stessi.
Diverse le metodologie (docenze frontali, gruppi di riflessione, laboratori etc.) e le modalità di
realizzazione dei percorsi, alcuni dei quali saranno fruiti con scelta individuale, mentre altri
verranno proposti ad interi gruppi di insegnanti, in base ai diversi obiettivi e modalità di formazione.
Il percorso si propone di attivare alcuni segmenti formativi per facilitare e sostenere le équipe
educative nell'organizzazione di processi di riflessività sulla propria pratica all'interno di percorsi di
auto ed eterovalutazione attraverso tecniche di ricerca in educazione, scambi ed osservazioni tra
servizi nei vari territori, attività di formazione frontale attraverso incontri plenari.
In questo ampio quadro, il concetto di “accoglienza”, quale contatto e apertura verso l’altro,
diviene valore da coltivare e far crescere, nella comprensione delle differenze negli apprendimenti,
nei contesti familiari di riferimento, e in un’accezione più ampia di culture, di bisogni individuali, di
integrazione.
In ACCORDO con L'aZIENDA PER I SERVIZI
di assistenza sanitaria N. 1
„TRIESTINA“ sono programmati INTERVENTI di formazione degli insegnanti FINALIZZATI
ALLA PROMOZIONE DELLA SALUTE., con particolare riferimento alla partecipazione al più
ampio percorso di coinvolgimento delle scuole cittadine nell'Intesa interistituzionale chiamata
„verso una scuola che promuove salute“.
La qualità di un servizio scolastico-educativo è connessa anche ai modi con cui si articolano i suoi
rapporti con i servizi socio-sanitari presenti sul territorio. Le azioni di raccordo, particolarmente
importanti per i bambini e le loro famiglie , implicano la progettazione di percorsi di formazione e
aggiornamento su tematiche fondamentali nella crescita dei bambini con la collaborazione
sistematica con i servizi sanitari di base, in linea con i piani di prevenzione e salute nazionali.
Sono previsti un corso di primo soccorso per gli educatori ed insegnanti in situazione di
emergenza/urgenza pediatrica, formazione e prove pratiche sulle tecniche di disostruzione delle
vie aeree da corpo estraneo e le tecniche di massaggio cardiaco; un corso in collaborazione con il
personale delle Strutture Semplici Bambini Adoloscenti rivolto ad educatori e agli insegnanti che
hanno in carico bambini/ragazzi con specifiche problematiche di salute (es. nutrizione enterale –
PEG Gastrostomia Endoscopica Percutanea -, soggetti con diabete mellito, soggetti allergici,
soggetti con epilessia, etc.) con particolare riferimento alla corretta ed appropriata
somministrazione di farmaci salvavita.
E' infine prevista la possibilità per il personale insegnante ed educativo di integrare alcuni percorsi
formativi , attraverso scelte individuali coordinate all’interno del singolo servizio. La scelta avviene
valutando la varietà delle proposte e sostenendo la motivazione personale e la soddisfazione dei
bisogni formativi.
Ed ecco
la nostra scuola……
“IL TEMPO MAGICO”
Per conoscerci meglio….
Gentili famiglie, ci sembra importante rendere comprensibile il modo in cui
lavoreremo con i vostri bambini; rendere esplicite le scelte metodologiche, educative,
quelle dei materiali, dei tempi e degli spazi, che non sono mai casuali ma conseguenti a
un pensiero pedagogico che viene da riflessione e pratica.
Ecco allora i principali pilastri che reggono l’impianto di questo Piano Triennale
dell’Offerta Formativa, il P.T.O.F della nostra scuola dell’infanzia:

il bambino è il reale protagonista dell’azione educativa, che deve
presentare caratteristiche di flessibilità affinché l’organizzazione sia al
servizio della pedagogia e non viceversa.

La scuola, attraverso una pedagogia attiva e delle relazioni,
manifestata dagli insegnanti tramite un’attenzione verso ogni bambino e
bambina frequentante, si propone di favorire lo sviluppo delle finalità
educative generali quali: l’identità personale, l’autonomia, le competenze e
la cittadinanza. Operando affinché i bambini frequentanti godano di una vita
serena, libera e creativa, improntata al benessere psico-fisico, che li aiuti a
superare, dove ve ne fossero condizionamenti sociali e culturali, promuovendo
un’ esperienza formativa.

L’insegnante curerà la costruzione di un rapporto personale con
ogni singolo bambino sulla base di un’analisi che tenga conto della personalità,
delle caratteristiche cognitive, delle competenze, della storia personale e dei
tempi di sviluppo di ognuno.

I tempi del bambino vanno rispettati, per quanto concerne
l’accoglimento, l’orario scolastico, l’organizzazione della giornata, la cura delle
routine e l’ambientamento quotidiano….

I rapporti con la famiglia sono indispensabili per fondare un reale
“patto educativo” in cui scuola e famiglia lavorino assieme in modo coerente,
guidati da fiducia reciproca.

Gli apprendimenti devono svilupparsi partendo dall’interesse del
bambino ed essere calibrati sul livello maturazionale di ognuno.

Un’attenta organizzazione degli spazi costituisce nella scuola un
pre-requisito fondamentale per una corretta attuazione dell’esperienza
educativa in generale e per un produttivo svolgimento delle attività didattiche
in particolare. Dove ciò sia possibile, una ponderata organizzazione prevede che
le aule siano affiancate da spazi di intersezione, dove i bambini possano
incontrarsi in gruppi omogenei o eterogenei per età o per sezione, secondo
quanto previsto dai progetti educativi o anche solo dall’intenzionalità degli
insegnanti. Offrendo la continuità dei rapporti bimbi-adulti e la possibilità di
sperimentare occasioni d’aiuto reciproco e di collaborazione, attuando un’azione
di “tutoring” dove il bambino grande appoggia quello più piccolo e inesperto.
Nella nostra scuola le sezioni sono formate da bambini di età eterogenea e gli
spazi sono stati allestiti, sia nelle sezioni sia al di fuori delle stesse, in modo
flessibile, pensato per il gioco libero e guidato, per i laboratori o per centri
d’interesse.

Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola
organizzazione delle attività didattiche quotidiane, che si realizzano nelle
sezioni, nei gruppi d’intersezione e nei laboratori, ma si concretizza anche
nelle relazioni sociali e di cura, dove le routine giornaliere (ingresso e
accoglienza, pasti, cura e igiene personale) svolgono una funzione rassicurante
di base per ciascun bambino.

Va favorita la continuità verticale (con l’asilo nido e la scuola
primaria) ed orizzontale (rapporti con la famiglia e con altri operatori del
territorio che si occupino dei bambini).

I bambini diversamente abili vanno inseriti nella scuola
dell’infanzia in modo da appoggiare al massimo lo sviluppo delle loro potenzialità
e la socializzazione.

Per i bambini provenienti da famiglie immigrate da altri Paesi
l’accoglienza va pensata in modo da offrire le medesime opportunità dei bambini
italiani, con particolare attenzione al vissuto familiare.

Il lavoro collegiale, la progettazione, la verifica e la valutazione,
sono momenti di riflessione sul proprio operare, necessari ad assicurare un
servizio di qualità.

La scuola deve aprirsi al dialogo con la complessità culturale del
territorio che la circonda, per rispondere tempestivamente ai bisogni di
famiglie e bambini inseriti in una società variegata in continua trasformazione.
Per fare ciò, deve saper ascoltare temi e visioni culturali nuovi, ponendosi in
rete con altre istituzioni sociali e educative. La scuola deve agire in maniera
dialogica, costruttiva, aperta; condividendo la progettualità, per operare
fattivamente tra insegnanti, famiglie e operatori sociali e sanitari presenti sul
territorio, lavorando assieme, per raggiungere obiettivi condivisi.

Educare il bambino e la bambina alla cittadinanza per farli
sentire parte integrante del mondo che li ospita. Fin da piccoli è necessario
assumere atteggiamenti, abitudini e comportamenti positivi e rispettosi verso
gli altri, anche attraverso l’acquisizione di regole condivise e il riconoscimento
dei diritti e dei doveri in un ambito rispettoso verso l’uomo e la natura,
sviluppando un pensiero ecologico. Il rapporto con l’ambiente e il microambiente, serve ad acquisire consapevolezza di sé nel proprio territorio e
all’esterno, e uno sguardo attento all’ecosostenibilità si basa principalmente sui
valori fondamentali dell’uomo, primo fra tutti il rispetto.

La scuola dell’infanzia non segue discipline ma “campi di
esperienza”, ovvero settori privilegiati nei quali promuovere gli apprendimenti.
Essi sono: Il sé e l'altro, Il corpo e il movimento, Immagini, suoni, colori, I
discorsi e le parole, La conoscenza del mondo, e sono esplicitati nel metodo e
nei traguardi da conseguire, nel testo “le Indicazioni Nazionali” .
Pur avendo l’obbligo di seguire le Indicazioni Nazionali per le scuole
dell’infanzia, ogni insegnante è comunque libero di contestualizzarle all'interno
della propria comunità professionale con scelte autonome.
I traguardi per lo sviluppo delle competenze che dovrebbero essere raggiunti al
termine dei tre anni della nostra scuola, rappresentano per l'educatore un
criterio di valutazione delle competenze attese, oltre che del proprio agire
pedagogico.
Analisi delle risorse
I nostri spazi
La nostra scuola dell’infanzia occupa tre piani dell’ala sinistra di un edificio che
ospita anche la primaria Anita Pittoni e dispone dei seguenti spazi:

Nel seminterrato: due refettori e la cucina, oltre ad alcuni locali di
servizio

Al piano terra: tre sezioni - gialla, arancione e rosa- un laboratorio per le
attività motorie, la direzione e un corridoio molto spazioso che funge anche da
salone ed ospita gli armadietti dei bambini

Al primo piano: tre sezioni – rossa, azzurra e verde- un laboratorio per
attività varie, uno spogliatoio ed un corridoio molto spazioso che funge anche da
salone ed ospita gli armadietti dei bambini
Oltre che di questi spazi, i bambini usufruiscono della palestra a turno con la
scuola primaria, e di un giardino attrezzato con giochi, tavoli e panchine.
Il territorio, l’utenza, i servizi
Il rione di Barriera Vecchia è estremamente popoloso con un numero elevato di
bambini; a pochi metri di distanza ci sono due scuole dell’infanzia e un asilo nido
comunali . Sono presenti inoltre le scuole primarie Anita Pittoni, Gaspardis e la
secondaria di primo grado Fonda Savio, il ricreatorio Giglio Padovan ed alcuni
oratori parrocchiali. Per quanto riguarda i servizi cui si appoggia la popolazione del
nostro rione, in via Pascoli esiste l’ufficio del Servizio Sociale mentre il Distretto
Sanitario cui appartiene territorialmente la gran parte delle nostra famiglie è il
quarto, che ha sede nel comprensorio di San Giovanni (ex OPP).
La nostra utenza scolastica è formata prevalentemente da bambini che abitano
nel rione, ma è compresente anche un numero significativo
appartenenti ad etnie diverse.
di
alunni
stranieri
Questi ultimi, s’inseriscono senza grosse difficoltà
nella vita scolastica e apprendono velocemente i nostri usi insegnandoci parte dei loro,
dando
così vita ad uno scambio emotivo-culturale apportatore di conoscenza, ma
soprattutto di tolleranza e di rispetto delle reciproche diversità.
Per quanto riguarda i rapporti che il nostro Istituto educativo intende
intrattenere con il territorio, si conferma la volontà di mantenere una posizione di
apertura e di collaborazione allacciandosi alla rete di Servizi esistenti, per migliorare
la gestione delle attività didattiche com’è già avvenuto negli anni precedenti. Si
intende realizzare tale percorso attraverso rapporti di collaborazione educativa e
sociale con realtà territoriali come: la Scuola Primaria A. Pittoni, l’Asilo Nido la
Barchetta o l’isola Felice per la Continuità, i Servizi socio-sanitari afferenti alle U.O.T
e alle U.O.B.A. (assistenti sociali, psicologhe, logopedisti, ecc.), indispensabili
per
gestire adeguatamente e con profitto le situazioni di disagio o disabilità presenti
nella scuola.
Ogni qualvolta questo renderà possibile un arricchimento in ambito educativodidattico, la scuola parteciperà anche a concorsi o manifestazioni proposte da Enti
pubblici o da loro patrocinati.
"Nell'ambito del Piano dell'Offerta Formativa della Scuola è possibile che
vengano proposte specifiche attività in collaborazione con famiglie o terzi, in
un'ottica di partecipazione e apertura al territorio."
Anche quest’anno la nostra scuola ospiterà il “polo del sabato” aperto all’utenza
che afferisce alle scuole dell’infanzia comunali e che ne faccia richiesta. Il Servizio
funziona con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa, come negli
scorsi anni. Di seguito, a conclusione dei progetti d’intersezione, è stato inserito
anche il progetto del polo del sabato.
CALENDARIO SCOLASTICO DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA PARITARIE
COMUNALI PER A. S. 2015-2016
Attività educative
dal 14/09/2015 al
30/06/2016
Giornate di chiusura
03/11/15
dal 07/12/15 al 08/12/15
dal 23/12/15 al 06/01/16
dal 08/02/16 al 10/02/16
dal 24/03/16 al 29/03/16
25/04/16
02/06/16
Santo Patrono
Immacolata
Concezione
Natale
Carnevale
Pasqua
Anniversario della
Liberazione
Festa della
Repubblica
Il personale della scuola
Coordinatrice pedagogica: Istria Giani
Insegnanti
sezione rosa
maestre Adriana e Gioeli - Cristina sostegno
sezione arancione maestre Linda e Noretta
sezione gialla
maestre Alessandra e Sabina
sezione rossa
maestre Simona e Elisabetta
sezione azzurra
maestro Lucio e maestra Lucia
sezione verde
maestre Carla e Elisabetta
polo del sabato
maestre Cristina e Laura
religione cattolica maestra Patrizia
Di norma le insegnanti hanno un orario settimanale di 25 ore con i bambini, e svolgono
una turnazione di base equa tra due turni di lavoro, a garanzia della copertura dell’intero arco della giornata.
Le insegnanti hanno anche l’obbligo di effettuare un monte ore annuo per
adempimenti di non insegnamento, tra i quali le riunioni collegiali per:

programmare-verificare e documentare l’attività didattica

confrontarsi sullo sviluppo-crescita dei bambini

partecipare ad attività di ricerca e formazione
Personale d’appoggio: sig.re Antonella, Lucia e Bianca Maria
L’orario giornaliero previsto è di 7h e 12m. per ogni ausiliaria in ruolo, e si svolge at traverso una turnazione funzionale rispetto all’orario di apertura e chiusura della scuola, e dell’ottimizzazione delle risorse umane. Il personale si occupa dell’igiene dei giochi
e degli ambienti interni ed esterni dell’edificio (bagno, giardino, ecc.) ma solo per la
parte che non spetta al personale della cooperativa di pulizie. Assiste i bambini al mo-
mento della colazione, del pranzo e della merenda; nella loro igiene personale e durante
tutti i momenti di routine e di cura giornalieri. Per tale motivo il personale ausiliario di venta per il bambino una figura di riferimento che, in accordo con le insegnanti, segue
le finalità educative proprie delle scuole dell’infanzia.
In cucina:
sig.ri Etta,
Matti, Davide, Imma
(attualmente il personale è
dipendente della ditta Cir Food, dal 1 gennaio 2016 entrerà in vigore un nuovo appalto.)
Oltre ad occuparsi della preparazione dei pasti e della loro distribuzione, il personale
è addetto anche alla pulizia dei locali delegati alla refezione scolastica.
Alle pulizie: sig. Bojana (personale della coop. in appalto )
Addetta alla pulizia giornaliera dei locali della scuola.
Rapporti con le famiglie
Durante l’anno sono previste delle riunioni con le famiglie, nel corso delle quali saranno informate sull’attività educativa della scuola e delle sezioni. A richiesta dei
genitori e/o delle insegnanti si realizzeranno anche incontri individuali per meglio
affrontare problematiche specifiche e per confrontarsi maggiormente nel dettaglio
su aspettative e modalità dell’intervento educativo.
Ogni tre anni scolastici viene rinnovato il Consiglio della scuola composto da: una
rappresentanza dei genitori, in ragione di un delegato per sezione eletto dai genitori delle bambine\i che frequentano la sezione stessa; una rappresentanza del personale educativo, in ragione di un delegato per sezione eletta dal Collegio delle Edu catrici; un rappresentante del personale ausiliario, eletto tra i colleghi dello stesso
nella scuola e dal coordinatore come membro di diritto. Il Consiglio della scuola si
occupa principalmente di agevolare le relazioni scuola-famiglia e di formulare al Collegio degli educatori proposte in merito all’azione educativa.
IL TEMPO SCOLASTICO DEL BAMBINO
ORARI
ROUTINE
SPAZI
7.
30
Ingresso
Stanza al piano terra
8.
9.
00
00
Ingresso e attività libere
Sezioni
9.
00
Igiene
Bagno
9.
30
Colazione
Sala da pranzo
10.
00
Attività guidate a gruppi di sezione o di intersezione
11.
30
Attività libere
Sezioni, giardino, ecc.
11.
45
Igiene
Bagno
12.
00
Pranzo
Sala da pranzo
12.
45
Igiene
Bagno
13.
00
Uscita intermedia
Sezioni
13.
30
Attività guidate prevalentemente
di tipo creativo
14.
00
Igiene
Bagno
14.
15
Uscita intermedia
Sezioni
14.
30
Attività guidate prevalentemente
di tipo creativo
15.
00
Igiene\merenda
15.
30
16.
17.
00
00
Uscita prolungata con attività libere, racconti, giochi finaliz
zati
per i bambini in
attesa dei genitori
Sezioni, palestra, angoli strutturati, giardino,
e cc…
Sezioni, angoli strutturati, giardino, ecc…
Sezioni, angoli strutturati, giardino, ecc…
Bagno\sala da pranzo
Sezioni
Stanze al p.t. e 1° piano
Progetto accoglienza
Quando il bambino inizia la scuola dell’infanzia, è già ricco di una storia personale che
lo ha portato ad acquisire conoscenze e modi di agire propri. Entrare in un ambiente
nuovo, completamente diverso da quello familiare, potrebbe quindi essergli gravoso,
inducendolo ad assumere atteggiamenti conflittuali non solo verso persone o attività
della scuola, ma talvolta anche verso la famiglia stessa, a causa delle implicazioni
emotivo-affettive provocate dal distacco.
Anche per i genitori questa fase può causare apprensione. Possono sentirsi titubanti,
ma sempre comunque speranzosi di trovare nella scuola un ambiente sereno, accogliente e stimolante, dove i loro figli possano crescere gioiosi.
Per tali motivi, il primo inserimento nella scuola dell’infanzia è un momento importante, che deve evitare che il bimbo lo viva come una forzatura e quindi vi si opponga.
Alle volte capita che un bambino frequenti la scuola volentieri nelle prime settimane
e poi cominci a rifiutarla, altre volte succede che rifiuti il cibo per lungo tempo o
un’insegnante diversa da quella a cui si è legato…
Per aiutare i bambini in questa fase così delicata, la nostra scuola dell’infanzia attua
queste strategie:
 inserimento graduale (non da subito presenza a scuola per
l’intera mattinata)
 compresenza delle due insegnanti di sezione per la prima
settimana
 colloqui informativi e di conoscenza con le famiglie
 assoluto rispetto, compatibilmente alle esigenze familiari, dei
tempi del bambino
 scelta accurata degli spazi per i giorni dell’inserimento
(preferibilmente la propria sezione)
Le attività proposte nei primi mesi saranno un primo gradino per iniziare un percorso che porterà, nel secondo periodo dell’anno, a una graduale conquista esperienziale nei campi: relazionale, psicomotorio, linguistico, espressivo, matematico\scientifico; che si amplieranno e rafforzeranno nell’arco dell’intero ciclo scolastico (triennio). Di seguito i principali obiettivi e le attività attraverso cui raggiungerli:
OBIETTIVI DEL 1° PERCORSO
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
Agevolare il distacco dalla famiglia.
Costruire un clima rassicurante e accogliente.
Imparare a condividere giochi e regole di vita comune.
Favorire l’approccio con l’ambiente in un inserimento graduale.
Instaurare un senso di fiducia verso le insegnanti.
Riconoscere il proprio contrassegno e quelli del proprio gruppo.
Iniziare a esprimere i bisogni.
Imparare a controllare l’ansia.
Ascoltare brevi storie.
Avere cura delle proprie cose.
Acquisire fiducia nelle proprie capacità.
ATTIVITA’
o
o
o
o
o
o
Giochi per l’inserimento dei bambini di 3 anni.
Giochi per il coinvolgimento dei bambini di 4 e 5 anni.
Giochi per la conoscenza.
Giochi di identificazione con l’ambiente scolastico.
Giochi per la conoscenza dell’adulto di riferimento.
Attività di vita pratica.
L’accoglienza ed il bambino straniero.
Trattando di accoglienza, è bene ricordare che negli ultimi anni le scuole dell’infanzia
sono divenute dei luoghi multiculturali e plurilingui, e che anche la scuola Tempo Ma gico ha una compresenza multietnica che consente di costruire e sviluppare rapporti
sociali e civili di diverse origini. Qui ogni famiglia e ogni bambino rappresentano un
mondo culturale con le proprie caratteristiche e la propria identità, e per affrontare
con maggior sensibilità il momento dell’accoglienza e dell’inserimento del bambino
straniero e della sua famiglia, è stato pensato un protocollo che preveda l’attuazione
di atteggiamenti didattico\educativi che mirino a facilitare le relazioni interpersonali, i rapporti di socializzazione, oltre all’apprendimento della lingua italiana dove ciò
sia necessario.
Al Tempo Magico tutto fa…intercultura
Proprio così… nella nostra scuola l’educazione interculturale non è una “materia” o
un’attività didattica specifica, ma attraversa ogni momento della vita dei bambini e
degli operatori. L’interculturalità penetra tutta la nostra quotidianità: lo si vede nelle
relazioni tra bambini che legano spontaneamente senza sapere se l’altro è italiano o
no; lo si capisce dai comportamenti degli operatori scolastici, ormai abituati a
spiegarsi con un linguaggio gestuale e a dare molte informazioni che esulano dalla vita
della scuola dell’infanzia, ma risultano utilissime per l’inserimento sociale delle famiglie
immigrate.
Si nota nella presenza di numerosi “mediatori spontanei”, siano essi bambini che
parlano due lingue, mamme che si aiutano fra loro, o fratelli maggiori che vengono a
fare da mediatori alle proprie mamme. Un effetto di tutto ciò si produce
naturalmente anche nelle attività didattiche, in quanto gli insegnanti nei primi mesi di
scuola utilizzano una metodologia che privilegia codici affettivi, corporei, espressivi
piuttosto che verbali in senso stretto.
Siamo certi di poter affermare che il bambino italiano che frequenta la nostra scuola
non perde nulla in termini di apprendimenti, che sono ugualmente curati, ma acquisisce
un bagaglio di competenze relazionali, una sensibilità verso l’altro, un’educazione alla
convivenza che lo accompagneranno sempre.
Ciò che in altre scuole è scontato al Tempo Magico non lo è, e così ci troviamo a
spiegare cos’è una risma di carta, o a dover compilare i moduli al posto dei genitori:
certamente questo è un onere aggiuntivo al nostro lavoro ma la soddisfazione che
deriva dalla sensazione di essere realmente importanti per queste persone è
impagabile e regge la carica motivazionale che ci accompagna negli anni.
Le buone pratiche che adottiamo
Compatibilmente con le risorse del Comune di Trieste, quando necessario abbiamo la
presenza nella scuola di mediatori linguistico-culturali a favore dell’inserimento degli
alunni stranieri (con un numero di ore da definire annualmente). La presenza del
mediatore aiuta a:

sostenere l’inserimento del bambino e della sua famiglia

agevolare gli incontri con le famiglie che non conoscono l’italiano

coadiuvare il bambino straniero nelle attività didattiche
tradurre materiali informativi.

Il mediatore ha quindi il compito di lavorare in sezione per un miglior inserimento del
bimbo straniero utilizzando il supporto della sua lingua d’appartenenza, e di
trasmettere alla famiglia del minore uno stato di serenità e fiducia. Tutto ciò,
ovviamente, in sintonia con gli insegnanti di classe e secondo il progetto educativo
della scuola.
Interventi educativi per l’integrazione e
l’inclusione degli alunni con bisogni educativi
speciali
La scuola ha il compito di attivarsi, attraverso strumenti d’intervento didattico, per
garantire e realizzare il diritto all’integrazione e allo studio a tutti gli alunni, anche
quando essi presentano situazioni di svantaggio sociale, difficoltà linguistica culturale
o di apprendimento .
La Direttiva Ministeriale del 6 marzo 2013 ridefinisce e completa il tradizionale
approccio all'integrazione scolastica, estendendo il campo d’intervento di tutta la
comunità educante all'intera area dei bisogni educativi speciali (BES) comprendente
"lo svantaggio sociale e culturale, diversa origine linguistica, disturbi specifici
dell'apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non
conoscenza della cultura e della lingua italiana, nonché appartenenti a culture
diverse".
In questa nuova ottica di inclusione, le strategie che s’intendono adottare nella scuola
il Tempo Magico per favorire l’integrazione di tutti i bambini (stranieri, diversamente
abili, etc..) vanno ricercate nella volontà di farli partecipare in maniera attiva e con -
creta alle esperienze didattiche proposte dagli insegnanti di ciascuna sezione e inserite nelle progettazioni del P.T.O.F.
Come ogni altra scuola di ordine e grado, anche la scuola dell'infanzia rappresenta
un'opportunità educativa rilevante per tutti bambini frequentanti. Ognuno deve
potersi integrare nell'esperienza formativa in modo da venir riconosciuto e
riconoscersi come membro attivo della comunità scolastica, coinvolto nelle attività che
lo circondano. Pertanto, la scuola si rivolge a un bambino impegnato in un processo
continuo di costruzione dell'immagine di sé e diinterpretazione della realtà attraverso
l'interazione tra i pari, gli adulti, l'ambiente e la cultura, promovendo l'uguaglianza
delle
opportunità
educative
tramite
strumenti
flessibili
e
una
pedagogia
dell'accoglienza.
Il curricolo integrato per l'inserimento dei bambini portatori di specifiche abilità
individuali, deve incoraggiare lo sviluppo dell'autoconsapevolezza personale e le
specifiche competenze, sostenendo i processi di simbolizzazione. È fondamentale che
tutto ciò avvenga in un clima di relazioni adatto a suscitare l'atteggiamento solidale e
cooperativo del gruppo classe e del gruppo scuola, in cui diventa normale imparare
dagli altri e dove il naturale processo di crescita porti allo sviluppo di tutti i linguaggi
(verbale, corporeo, espressivo...) ed alla progressiva padronanza della realtà in base
alle capacità personali.
Per l’insegnante, lavorare quotidianamente anche con bambini che possono avere
necessità di sostegno e supporto didattico specifico, deve comportare una deontologia
professionale nella quale vanno quotidianamente inserite strategie e strumenti
operativi, modi di fare e di gestire le proprie relazioni educative.
Uscite didattiche
Nella scuola dell’infanzia il bambino potrà venire a contatto con l’ambiente esterno
e lo farà attraverso le uscite didattiche.
Uscire con la scuola significherà fare scoperte, esplorare, vedere, sperimentare,
affrontare problemi nuovi e cercare (assieme agli amici e alle insegnanti) di risol verli trovando soluzioni originali.
Per offrire tutto ciò, da parte delle insegnanti dovrà esserci un’attenta programmazione, calendarizzazione e organizzazione per ogni singola uscita.
Le uscite didattiche andranno concordate con le famiglie, come pure eventuali spese
per partecipazione a laboratori, spettacoli teatrali, ecc.. Non essendo gli insegnanti,
autorizzati a gestire denaro extra dotazioni comunali, si chiede la disponibilità ai
genitori rappresentanti di classe, di gestire le eventuali raccolte.
Si ricorda che non potranno uscire bambini per i quali non ci sia l’autorizzazione
scritta dei genitori.
L’identità del Tempo Magico
Da qualche anno il Tempo Magico ha scelto queste linee come fondanti la propria
identità.
Contemporaneamente esse rappresentano l’obiettivo da raggiungere ogni anno.
Ecco gli elementi che sono condivisi da tutto il team come importanti:

la relazione fra colleghi e con le famiglie: vengono ritenuti elementi
fondamentali la disponibilità e la collaborazione.
In particolare con le famiglie è importante poter dedicare tempo all’ascolto,
avere e dare fiducia e costruire un rapporto continuativo nel tempo.

L’adeguatezza del progetto educativo tarato sul bambino reale e l’adesione ad
esso nel corso dell’anno scolastico.

La costruzione del gruppo classe e di un rapporto con i bambini fondato sulla
sincerità e sulla fiducia.

L’importanza data alle regole di comportamento dei bambini, condivise con le
famiglie.

La documentazione fotografica per insegnanti e genitori.

Le uscite didattiche legate alla programmazione.

La continua autovalutazione e riflessione sul proprio agire, con un’attenzione
particolare per quella parte maggiormente legata alla ripetitività.

La presenza di certezze organizzative.
PROGETTO TRIENNALE DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA
COMUNALE “ IL TEMPO MAGICO “ 2015/2018
“Questa dunque è l’ipotesi: essa ha ancora bisogno di sperimentazione. Ma è un’ipotesi di tale importanza umana, che non possiamo permetterci di
non sperimentarla: e la sperimentazione dovrà essere fatta a scuola.” (J.S.Bruner)
Le “Indicazioni per il curricolo” della scuola dell’infanzia, affidano alle Istituzioni
scolastiche la progettazione curricolare. La costruzione di un curricolo esplicito serve a dare impulso alle proposte educative e didattiche, organizzando le situazioni per
promuovere le prime esplorazioni, scoperte e intuizioni del bambino, nella prospettiva
del maggior coinvolgimento di ogni alunno attraverso una didattica relazionale che
punti al dialogo e alla negoziazione delle esigenze del singolo.
La progettazione delle attività educative di una scuola, che secondo quanto previsto
della legge 107 (agosto 2015) da quest’anno saranno impostate su base triennale, implica una pianificazione creativa, aperta e flessibile dei percorsi d’apprendimento,
che tengano conto: dell’analisi del contesto, dell’organizzazione dell’ambiente, dell’adozione di strategie metodologiche adeguate, dell’individuazione degli obiettivi formativi trasversali ai campi di esperienza per maturare e sviluppare le reali competenze, della definizione di strumenti osservativi, valutativi e di verifica.
La progettazione deve, quindi, corrispondere alla specifica situazione socioambientale in cui si colloca la scuola implicando, conseguentemente, una continua
riflessione e costanti modifiche per adattare le sue scelte al reale contesto
esperienziale. Pertanto, la programmazione triennale della scuola dell’infanzia Il
Tempo Magico, propone il progetto:
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“ MAGICHE EMOZIONI “
Con questo tema esploreremo il mondo delle emozioni, ricercando percorsi, attività
motorie, ludiche, di drammatizzazione, di espressione teatrale e grafico pittoriche,
per accompagnare i bambini a sperimentare le proprie ed altrui emozioni.
“ A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni. “
( Alessandro Baricco)
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Bisogna considerare che la scuola dell’infanzia ha un’identità pedagogica come
strumento per la formazione integrale della personalità del bambino, in un clima di
affettività positiva, di comprensione empatica e di giocosità. L’affettività è lo
strumento di ogni insegnamento.
Spesso i bambini più piccoli provano emozioni molto forti e contrastanti: da un lato,
per esempio, sono animati da curiosità, entusiasmo, voglia di diventare grandi e far da
soli; dall’altro si sentono impauriti dalle novità, temono di venir abbandonati,
manifestano un gran desiderio di coccole e rassicurazioni.
Utilizzeremo quindi diverse esperienze didattiche, per dar voce a tutte queste
emozioni del bambino. Privilegiando momenti legati al racconto e alla favola,
all’espressività grafico-pittorica, alla musica, alla motricità, al gioco simbolico, alla
drammatizzazione e all’acquisizione di una maggior padronanza linguistica, cercheremo
di motivare tutti i bambini a tirare fuori da sé le proprie ricchezze.
Ricordiamo ancora che proporre un Progetto triennale sui sentimenti e le
emozioni, mira anche ad offrire un momento di riflessione sul valore di un clima
sereno, in cui i bambini si sentano accolti pienamente e siano consapevoli della
possibilità di esprimersi.
OBIETTIVI DEL PROGETTO:

Comunicare e condividere le proprie emozioni e sentimenti attraverso linguaggi
diversi: verbale, grafico pittorico, motorio.

Riflettere sul valore dell'amore, dell'amicizia, della solidarietà e della
compassione.

Sviluppare consapevolezza delle proprie capacità, per collaborare in situazioni
di gioco libero e guidato.

Esprimere i propri vissuti e stati d' animo riconoscendo anche le proprie paure.

Favorire la competenza emotiva dei bambini per abituarli a decentrarsi
riconoscendo le ragioni dell'altro.

Imparare a riconoscere e superare le piccole frustrazioni.
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Nell’ambito del progetto “Magiche emozioni”, per il presente anno scolastico si
svilupperà anche la programmazione pertinente al bando promosso dalla Regione Friuli
Venezia Giulia riguardante l’area tematica: “Gestione dei bisogni educativi speciali
(BES)” a cui aderisce la scuola nell’intento di favorire un percorso di crescita globale
nel bambino, attraverso contesti e risposte relazionali ed educative personalizzate.
Il progetto potrà essere approfondito e ampliato da interventi proposti da
Associazioni/Agenzie specializzate del Territorio, scelte in base alla specifica qualità
dell'azione didattica offerta.
Tutte le attività, le metodologie e le verifiche/documentazioni, saranno da ricondurre
alle singole programmazioni di sezione che sarà cura della scuola esporre all’albo della
struttura e all’entrata delle singole sezioni, unitamente alla copia del PTOF.
Buona lettura e buon anno scolastico al Tempo Magico
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PROGETTI COMUNI:
“AMICO LIBRO”
FINALITA’
Non è così semplice diventare amici di un libro, così come non è facile avvicinarsi spontaneamente all’oggetto libro e a tutta la sua magia, cercando un’emozione nell’ascolto o
nella lettura.
Sfogliare le pagine, osservare foto, disegni e figure, ascoltare una favola raccontata
dall’adulto oppure “far finta” di saper già leggere, rappresentano esperienze molto importanti per i bambini della scuola dell’infanzia, mentre l’insegnante è sempre consapevole che leggere con i bambini è un’attività gratificante da molteplici punti di vista: la
lettura infatti stimola lo sviluppo cognitivo e linguistico, ma anche quello emotivo e relazionale. Le immagini del libro unite alla voce dell’adulto creano una situazione che favorisce la fantasia , svelando allo stesso tempo il legame che esiste tra immaginazione
e realtà.
OBIETTIVI FORMATIVI







Saper utilizzare adeguatamente l’oggetto libro
Riuscire a mantenere un’adeguata concentrazione nel momento dell’ascolto
Ascoltare e comprendere brevi storie
Esprimere preferenze nella scelta dei libri
Saper usare il linguaggio per ripetere e rielaborare una favola appena ascoltata
Riuscire a condividere i propri libri con i compagni
Aver cura dei libri in dotazione alla classe
COTENUTI E METODOLOGIE
Per raggiungere questi obiettivi abbiamo pensato ad alcune metodologie che si discostano un po’ dalla classica lettura ad alta voce adulto/bambino, tipica di quella usata in
Sezione con metodologia frontale.
Tutti gli insegnanti della scuola proveranno saltuariamente (o al mattino, oppure dopo
il pranzo) a leggere le storie da un libro non nella propria Sezione, ma ruotando e facendo visita alle altre maestre e ad altri bambini, magari utilizzando anche la drammatizzazione, con il supporto di travestimenti, marionette, cd musicali, peluche, bambole,
ecc.
Inviteremo inoltre a scuola genitori e parenti dei bambini (anche di nazionalità non italiana), per leggere le favole o per raccontare le loro prime esperienze con i libri, di
quand’erano piccoli, oppure per portare a scuola vecchi libri per l’infanzia, magari provenienti da Paesi diversi dal nostro.
Prenderemo contatti inoltre con la Biblioteca “Quarantotti Gambini” per organizzare
eventi ed incontri sul tema del libro e della lettura, per poter coinvolgere ulteriormente i nostri bambini.
Ogni Sezione, infine, organizzerà una propria “Biblioteca” con possibilità di scambio,
prestito e riutilizzo dei libri presenti in classe, oppure provenienti da omaggi delle famiglie.
TEMPI E SPAZI
Da novembre a maggio, nelle singole classi, nell’angolo morbido e in altri spazi creati
per l’occasione della lettura.
VERIFICA E DOCUMENTAZIONE
I bambini verranno costantemente osservati nelle loro esperienze. Attraverso le conversazioni e la registrazione delle loro verbalizzazioni gli insegnanti documenteranno il
percorso intrapreso, anche con supporto di materiale fotografico.
DESTINATARI
Tutti i bambini della scuola.
“CANTIAMO ASSIEME”
PREMESSA:
La musica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo globale dell’individuo. Agisce sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni ed è fonte di benessere. Associata al
canto, crea un legame affettivo tra adulto e bambino.
Vera e propria forma di comunicazione, la musica è anche divertimento, gioco e strumento per sviluppare potenzialità espressive di ogni tipo.
Cantare insieme permette di ascoltare se stessi e gli altri, dà sicurezza anche ai più
timidi ed è un’ occasione privilegiata per accrescere le proprie capacità comunicative.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Cantando, i bambini imparano a esprimere emozioni e sentimenti, a conoscere se stessi
e ad essere creativi.
Sviluppano capacità linguistiche, concentrazione e memoria, nonché coordinazione motoria grazie ai movimenti richiesti dal testo e dal ritmo.
CONTENUTI E METODI
Per celebrare ricorrenze, per supportare i diversi progetti svolti con i bambini e per il
tema comune scelto dalla scuola, le Emozioni, gli insegnanti proporranno canzoni semplici e ritmate.
Canteremo insieme nel salone, e i bambini avranno modo di esercitarsi e imparare i testi anche in classe con le proprie insegnanti di sezione.
Utilizzeremo inoltre cd e piccoli strumenti musicali.
OBIETTIVI
Imparare a memoria canzoncine e filastrocche
Apprendere nuove parole
Sviluppare le proprie capacità di ascolto
Rinforzare il senso del ritmo
Incoraggiare il rispetto delle regole nel grande gruppo.
TEMPI
Tutto l’anno scolastico, una o più volte a settimana.
INSEGNANTI REFERENTI
Tutti gli insegnanti della scuola.
DESTINATARI:
Tutti i bambini della scuola.
PROGETTO : “ERO PICCOLO…SARO’ GRANDE…”
(Progetto continuità con Nido e scuola Primaria)
PREMESSA
La continuità tra diversi ordini scolastici rappresenta l’ASSE PORTANTE affinché lo
sviluppo del bambino avvenga in maniera armoniosa ed efficace, pur nei cambiamenti
dell’età evolutiva e nelle diverse istituzioni scolastiche.
Il passaggio asilo nido-scuola dell’infanzia-scuola primaria rappresenta per il bambino
un momento estremamente delicato attorno al quale si concentrano fantasie ,
interrogativi e timori. Entrare in un nuovo ordine di scuola significa per il bambino
cambiare gruppo di amici, uscire dalle sicurezze, affettive costruite nel vecchio
ambiente, affrontare nuovi sistemi relazionali, incontrare nuove regole e nuove
responsabilità, ma è anche accompagnato da entusiasmo per il nuovo, trepidazione,
desiderio di scoperta e speranza.
OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO
Elaborare piani d’intervento per promuovere adeguatamente la continuità educativa e
didattica.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Attraverso questo progetto, ci si prefigge di aiutare i bambini a superare i sentimenti
di confusione, preoccupazione e rassicurarli circa i cambiamenti che li aspettano.
La nostra scuola effettuerà la continuità con la Scuola Primaria “Anita Pittoni” e con la
“Gaspardis”, per i bambini di 5 anni, e con gli Asili Nido “la Barchetta” e “l’Isola
Felice”. I bambini di 5 anni si recheranno con gli insegnanti referenti a visitare le
classi e le scuole. Inoltre parteciperanno ad iniziative di gioco e conoscenza reciproca
organizzate dalla sc. Primaria, e anche al Progetto di ed. stradale che, come ogni anno,
sarà organizzato dal nucleo della Polizia Locale. I bambini di 3 anni inviteranno invece
qui a scuola i bambini del nido e in occasioni speciali faranno loro visita.
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CONTENUTI, METODOLOGIE E STRUMENTI
Incontri fra insegnanti
Analisi dei bisogni tra i vari ordini scolastici
Progettazione condivisa dei tempi e degli spazi
Attività di raccordo
Scambi e confronti sulle strategie educative, metodologiche e sugli strumenti
utilizzati
SPAZI
Aule, giardino della scuola, spazi comuni come palestra, stanza morbida e salone.
MODALITA’ DI OSSERVAZIONE, VERIFICA, VALUTAZIONE
E DOCUMENTAZIONE
Osservazione degli stati d’animo e degli elaborati grafici dei bambini. Si utilizzeranno
anche conversazioni e “interviste”.
La verifica verrà fatta in itinere attraverso l’osservazione sistematica ed occasionale
dei bambini, per valutare il grado d’interesse per gli argomenti proposti, i tempi di
attenzione, la comprensione dei risultati. Verranno realizzati elaborati, manufatti,
fotografie, compatibilmente alle disponibilità economiche della nostra scuola.
TEMPI
Da fine Ottobre a Giugno 2016. Numero d’incontri differenziati a seconda
della fascia d’età, ancora da definire con le altre strutture.
INSEGNANTI REFERENTI
Continuità con il Nido: Carla Amoroso e Linda Gambino.
Continuità con la sc. Primaria: Alessandra Zacchigna e Lucio Gavagnin.
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Altri progetti di intersezione e di sezione
Nella modalità intersezione vengono proposti la religione cattolica (per chi se ne
avvale), i canti, la preparazione e l’attuazione delle feste.
Ai bambini grandi verrà proposta, se ci verrà offerta la possibilità dal corpo della
Polizia municipale, l'educazione stradale.
Inoltre, viene finanziato con risorse dedicate l'insegnamento della lingua inglese.
L’attuazione di questo progetto è da considerarsi vincolata alla presenza di una scuola
esterna che disponga d’insegnanti d’inglese. Tale incarico è legato alla disponibilità
finanziaria dell’Area Educazione.; attualmente il progetto è in via di definizione.
Ogni insegnante attua, inoltre, dei progetti pensati per l’approfondimento delle
attività della propria sezione. Questi progetti non sono qui inseriti, ma saranno
esposti esternamente ad ogni sezioni congiuntamente al P.T.O.F.
OBIETTIVI Rinforzare gli apprendimenti raggiunti in Sezione
Acquisire ulteriori competenze rispetto l’attività di Sezione
Saper collaborare e interagire nel grande gruppo
Saper apprendere nel grande gruppo, rapportandosi con insegnanti e
compagni anche di altre Sezioni
VERIFICA E DOCUMENTAZIONE
Le verifiche saranno di competenza degli insegnanti che troveranno dei momenti di
confronto sulle attività svolte anche in sede di incontri di Intersezione. Si cercherà,
compatibilmente con le risorse a disposizione, di documentare le esperienze
didattiche attraverso una documentazione grafico-pittorica e fotografica.
Ricordiamo inoltre che:
“Nell'ambito del Piano dell'Offerta Formativa della Scuola è possibile che vengano
proposte specifiche attività in collaborazione con famiglie o terzi, in un'ottica di
partecipazione e apertura al territorio."
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INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
insegnante: M. Patrizia Rizzi
Per insegnare bisogna emozionare.
Molti pensano ancora che se ti diverti non impari.
Maria Montessori
PREMESSA
Nel processo di crescita armonico dei bambini, la dimensione religiosa è una delle componenti della personalità che assume una funzione essenziale insieme a quella cognitiva, a quella relazionale, a quella emotivo - affettiva. Nell’età della scuola dell’infanzia
si affacciano degli interrogativi sulla vita che non possono essere soffocati ed esigono
delle risposte esaurienti. L’insegnamento della religione cattolica (I.R.C.) si pone come
obiettivo di valorizzare, nel bambino, le domande sul senso della vita e su una sua pos sibile interpretazione alla luce di una realtà trascendente, così che egli si possa confrontare con la risposta cristiana al problema dell’esistenza. Naturalmente non è l’unica risposta a tali domande. E’ un contributo che si colloca accanto ad altre risposte,
ma la risposta religiosa ha una sua specifica e riconosciuta valenza. Non risponde al
“come”, se ne incarica la scienza, quanto piuttosto al “perché”, come fa la filosofia. La
risposta religiosa non è solo culturale e informativa, porta con sé un’inevitabile proposta di valori. Tenendo conto dell’ambiente (scuola,, ambiente laico) e dei destinatari
(bambini, per molti versi indifesi e facilmente influenzabili) bisognerà stare attenti
che le risposte della fede cristiana siano fatte con il massimo rispetto della libertà e
con la preoccupazione non già di indurre ad aderire alle proposte presentate, quanto
piuttosto a conoscerle, nella loro specificità, e a stimolarle per l’intrinseco valore da
esse rappresentato.
E’ necessario non dimenticare che il Cristianesimo non è una serie di pratiche, una morale, un libro o un insieme di idee, ma l’ incontro con una persona: Gesù di Nazareth.
Dimmi e io dimentico.
Insegnami e io ricordo.
Coinvolgimi e io imparo.
Benjamin Franklin
OBIETTIVI GENERALI DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
 Valorizzare le esperienze del bambino come fase iniziale di apertura al trascendente, favorendo il diretto contatto con la natura e le persone.
 Favorire l’atteggiamento di meraviglia come avvio all’intuizione del mistero della
divinità, tramite la propria capacità di scoperta, fiducia, ottimismo.
 Fondare i rapporti con gli altri sull’amore, facendo vivere al bambino la concretezza della “fratellanza universale” cristianamente fondata nell’appartenenza alla
famiglia di Dio.
 Favorire nel bambino l’atteggiamento di ringraziamento e di attenzione all’altro.
 Mediante un approccio conoscitivo del testo sacro, apprendere i fatti religiosi e
le manifestazioni dell’amore totale di Dio per l’uomo.
Diversamente dalla catechesi (che si può avere in famiglia o in una comunità cristiana)
l’I.R.C. non mira:
 a fare del bambino un cristiano o un catecumeno;
 a preparare ai sacramenti;
 ad una adesione di fede (risposta personale);
 ad una appartenenza ecclesiale.
L’INSEGNANTE DI RELIGIONE CATTOLICA NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA fa
parte del progetto educativo di tutta la scuola, ha un contenuto specifico nei suoi progetti cioè la religione cattolica e i suoi documenti (la Bibbia, l’arte …), è portatore di
valori universali (amore, fratellanza, pace …), mette al centro del progetto di insegnamento il bambino e il suo vissuto familiare, scolastico e sociale, compie analogie al vissuto familiare, scolastico e sociale di Gesù.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
L’insegnamento della Religione Cattolica si inserisce nel processo evolutivo e naturale
della crescita e promuove l’acquisizione della cultura religiosa secondo le esigenze
personali di ogni alunno. Rispetta, nell’operatività, la capacità di comprensione, di interesse e di coinvolgimento emotivo e religioso delle diverse fasce d’età.
Nell’arco dei tre anni il bambino:
 scopre il proprio nome come diritto primario a essere riconosciuto dalla comunità;
 sa di essere guardato, ascoltato, amato;
 comprende che il creato è stato affidato all’uomo;
 ha un incontro con il testo sacro;
 conosce alcuni personaggi dell’Antico Testamento;
 intuisce che l’attesa è un momento di gioia;
 scopre i segni che anticipano il Natale e il significato del presepe come tradizione cristiana per celebrare la nascita di Gesù;
 conosce la famiglia di Gesù e scopre il significato di famiglia;
 conosce la persona di Gesù di Nazareth;
 scopre nelle parabole e nei miracoli l’amore di Gesù;
 riconosce alcuni Santi come gli amici di Gesù;
 intuisce il significato cristiano della Pasqua, tempo di gioia, fratellanza e pace;
 scopre l’importanza della domenica come giorno di festa;
 riconosce Maria come la mamma di Gesù;
 riconosce la chiesa come edificio e luogo di preghiera;
 incontra i compagni di altre religioni e identifica i luoghi di culto diversi dalla
chiesa cattolica;
 scopre la gioia di vivere atteggiamenti di reciprocità e fratellanza;
 fa esperienza di collaborazione, disponibilità e pace;
 intuisce il senso dell’accoglienza del diverso (straniero, diversamente abile …);
 scopre che i suoi atteggiamenti, positivi o negativi, influenzano il comportamento dei compagni;
 sviluppa un ricordo positivo della scuola dell’infanzia.
L’ambiente di apprendimento è caratterizzato da:
 spazio accogliente, curato, che tiene conto dei bisogni di gioco e movimento;
 tempo disteso, nel quale è possibile esplorare, dialogare, osservare, ascoltare;
 stile educativo, fondato sull’osservazione e sull’ascolto.
METODO
 Conversazioni.
 Giochi (teologia ludica).
 Lettura di testi, racconti (teologia narrativa).
 Esperienze personali vissute (teologia esperienziale).
 Canti. Danze
 Drammatizzazioni (bibliodramma).
 Lavoro di gruppo (costruzione di oggetti, cartelloni).
 Uscite didattiche.
STRUMENTI
 Voce, Giochi, Libri,
 Audiovisivi
 Materiale di cancelleria
ACCERTAMENTO DELLE COMPETENZE E CONTROLLO DEI PROCESSI DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
 Interventi spontanei e guidati
 Relazione e confronto con il gruppo
 Disegni liberi
 Schede didattiche guidate
 Giochi
LUOGHI: Ambienti interni ed esterni alla scuola
DESTINATARI
Tutti i bambini della scuola, che si avvalgono dell’I.R.C., suddivisi in gruppi omogenei
per fasce d’età, con l’insegnante specializzata nell’insegnamento della religione cattolica.
TEMPI: Da Settembre a Giugno.
Nella nostra scuola si ride troppo poco.
L’idea che l’educazione della nostra mente debba essere
una cosa tetra è tra le più difficili da cambiare. Gianni Rodari
PROGETTO DEL POLO DEL SABATO
insegnanti: Cristina e Laura
“Al sabato scopriamo i nostri amici animali “
Il progetto triennale del Polo del Sabato, desidera offrire ai bambini delle scuole
dell'infanzia del Comune di Trieste, la possibilità di trascorrere del tempo in allegria,
imparando con gioia e divertimento.
I bambini del sabato avranno l'opportunità di socializzare conoscendo nuovi amici,
giocando con loro ed esplorando assieme la vita degli animali nella loro stagionalità e
nelle varie parti del mondo, apprendendo tutto ciò in modo creativo, piacevole e
divertente. Gli argomenti trattati saranno inerenti al regno animale e al regno
vegetale, con particolare attenzione al ciclo vitale delle stagioni, con animali e piante
caratteristiche presenti nelle varie parti del mondo.
PROGETTO
Gli animali, le piante, le stagioni nel mondo
Campi di esperienza interessati

Il sé e l’altro

Linguaggi, creatività, espressioni

Il corpo e il movimento

Immagini, suoni e colori
Obiettivi
Tale progetto si prefigge di:

Conoscere e distinguere alcuni animali/piante

Conoscere le stagioni

Conoscere i cicli vitali degli animali in rapporto alle specifiche stagioni

Riconoscere e riprodurre alcuni versi di animali

Localizzazione nel mondo di animali e piante caratteristici
Altre attività correlate

Giochi strutturati

Gioco libero
Laboratori creativi

Momenti di relax/tranquillità coadiuvati anche dall’ascolto di brani
musicali rilassanti e che riproducano i suoni della natura

Canzoncine cantate con i bambini.

Percezione e sperimentazione del ritmo.
 Attività motoria con l’utilizzo dellospazio morbido in dotazione e dei suoi ausili
 Utilizzo del giardino della struttura scolastica e dei relativi giochi (ovviamente
tempo permettendo)
 Uscite didattiche
Spazi

Aula religione/sabato

Atrio posto davanti alle aule

Palestra

Stanza morbida

Giardino
Tempi
Progetto a cadenza settimanale per tutto l’anno scolastico (al sabato).
Materiali
Materiali di recupero (bottiglie e bicchieri di plastica, scatoline di cartone o di
latta, vasetti di vetro, ecc.), cartoncini colorati, colla, forbici, pennelli, tempere,
pennarelli, spugne, gessetti, cere, ecc.
Verifica e valutazione

Osservazione sistematica

Osservazioni periodiche
 Riunioni e verifiche con Coordinatrice
 Creazione di una “cartella ” personale per ogni bambino per la raccolta dei
propri elaborati e consegna a cadenza trimestrale degli stessi alle
famiglie.
Documentazione
o Elaborati degli alunni
o Cartelloni (lavoro di gruppo)
o Materiale fotografico
o “Diario del sabato”
o Documento di relazione finale
Fine
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