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La storia della Marina … ai polsi
I gemelli della Marina La storia della Marina … ai polsi Daniele Busetto - Scrittore di mare I gemelli da polso con simbologie marinare sono accessori indossati dalla gente di mare per meglio sottolineare l’appartenenza a questo mondo. La terminologia inglese e italiana ha coniato i termini “cuff links” e “gemelli da polso” per questo accessorio, i francesi invece lo hanno chiamato “boutons de manchette” e gli austriaci e i tedeschi “manschettenknopfe”. Verso la fine del XIX secolo i materiali utilizzati erano preziosi o semipreziosi ovvero di origine minerale o animale. In seguito, per le nuove creazioni, vennero utilizzati metalli non preziosi come l’ottone, il rame ed altre leghe che con tecniche industriali sempre più moderne ne modificarono l’aspetto esteriore dei gemelli. Tavola del pittore Quinto Cenni con le divise della Regia Marina a norma dei regolamenti del 1873 Nell’epoca vittoriana e più precisamente nel 1862 fu presentato alla International Exhibition di Londra un nuovo modello di cuff links che, essendo una grande novità, ebbe successo tale da divenire un vero La sede della Presidenza dell’ANMI, la Caserma Grazioli Lante di Roma Gemelli Regia Marina 12 Marinai d’Italia Aprile/Maggio 2015 Gemelli Associazione Nazionale Marinai d’Italia classico: il “reverse crystal intaglio”. La sua produzione continua ancora oggi con tecniche sempre più avanzate e che consistono in una vera e propria incisione a bassorilievo sulla faccia inferiore di un cristallo di rocca levigato a forma di cupola o “cabochon”, sfaccettato. La figura viene incisa piuttosto profondamente e con grande maestria e poi decorata a colori nei dettagli più precisi, secondo le tecniche della miniatura, utilizzando dei pennelli sottilissimi addirittura con un solo pelo di setola; una volta ben asciugato il cristallo viene montato su un piccolo disco dello stesso diametro, di madreperla o metallo. Negli ultimi tre secoli, i temi come gli stemmi araldici delle marine militari, i profili delle navi e i guidoni rappresentanti i vari livelli di comando sono stati considerati nella fabbricazione di gemelli tondi od ovali, quadrati o rettangolari, in oro o non, con o senza pietre preziose, con diverse tecniche di lavorazione. Sovente nei ritratti storici o nelle foto pubblicate ora dai media di famosi marinai e sicuramente ricorderete che in qualche icona questi uomini hanno splendidi gemelli ai polsi nelle loro camicie. Un must per ogni rango. Da metà novecento l’uso di materiali a più basso costo e l’introduzione di procedimenti industriali ha allargato l’uso dei gemelli a fasce più ampie di gente con medesimi stili di vita e passioni. Oggi possiamo acquistare gemelli di grande creatività che soddisfano il nostro gusto e sottolineano la nostra appartenenza alla “razza marinara”. Il gemello da polso è un accessorio ora facilmente indossabile anche dalle donne di Marina per le occasioni formali e nel tempo libero. Ciò non toglie maschilità all’ uso di tale accessorio da parte dell’uomo. I gemelli dello Stato Maggiore della Marina Il personale della Marina, in particolare gli ufficiali, ha sempre avuto un’attenzione particolare per gli accessori da indossare sia con l’uniforme sia con gli abiti normali. Con l’unificazione delle Marine preunitarie e la costituzione della Regia Marina Italiana, le varie tradizioni si sono fuse e quasi tutti i comandi navali e molti di quelli a terra, hanno realizzato gemelli per i polsi da camicia con rappresentato lo stemma araldico della Forza Armata, o dell’unità navale spesso con il motto. una coppia di gemelli realizzati dalla Zecca dello Stato per la Marina Militare Italiana, nelle sale del Museo Nazionale dell’Arte Orientale in occasione della XII edizione della Mostra della Medaglia e della Placca d’Arte. Per la prima volta, questi accessori di vestiario sono entrati a far parte di oggetti d’arte messi in mostra dalla Scuola dell’Arte e della Medaglia della Zecca dello el maggio 2008 sono N andati in esposizione a Palazzo Brancaccio a Roma, Stato, accompagnati dai relativi modelli in gesso dei calchi. Nei due ovali sono rappresentati i simboli caratterizzanti la Marina Militare Italiana: le Repubbliche Marinare - con il leone marciano con la spada per Venezia e le croci di tipo allungato, in aderenza all’araldica rinascimentale, degli scudi ovali guerreschi o da torneo per Genova, Pisa e Amalfi. La marittimità militare è simboleggiata dalle onde del mare, dall’ancora raffigurata con anello, dal ceppo, fasce del ceppo e spezzone di cima ai lati e infine dalla stella “repubblicana” sopra l’ancora, che orna le prore delle navi militari e i baveri delle divise. Questi gemelli sono stati scelti dalla Marina Militare Italiana nel 2005 quale versione ufficiale per la Forza Armata e come tutte le opere realizzate e depositate presso la Zecca dello Stato, dopo 70 anni diverranno patrimonio artistico tutelato dal Ministero dei Beni Culturali. Regi sommergibili e gemelli 1910 - 1947 Regia nave da battaglia Conte di Cavour e gemelli 1912 - 1939 Regio esploratore Quarto e gemelli 1916 - 1956 Regia nave da battaglia Andrea Doria e gemelli 1928 - 1949 Regia nave scuola Cristoforo Colombo e gemelli 1930 - 1944 Regio incrociatore Gorizia e gemelli Allieve e allievi della Scuola Navale Militare Francesco Morosini Gemelli Associazione Nazionale Scuola Navale Militare Francesco Morosini Marinai d’Italia Aprile/Maggio 2015 13 I gemelli della Marina I bracciali con le medagliette della Marina n altro accessorio, questo solo femminile, tradizionalmente indossato dalle mogli del personale della Marina è il bracciale con le medagliette delle navi e degli enti dove il marito aveva prestato servizio. Solitamente realizzato con maglia a catena “marina” in argento Sterling 925 o oro puro a 14k il bracciale veniva arricchito nel tempo dall’aggiunta di medagliette realizzate dai comandi di appartenenza e donate all’ufficiale o all’equipaggio al saluto di commiato per un successivo incarico. Si spera che con l’entrata delle donne nei ruoli della Marina Militare questo accessorio, non più molto usato, possa essere ammirato al braccio del gentil sesso in servizio nella Marina, come un vero e proprio “estratto matricolare” sotto forma di gioiello. U 1933 - 1951 Regio incrociatore Eugenio di Savoia e gemelli Regio incrociatore Giuseppe Garibaldi e gemelli 1934 - 1972 Regio incrociatore Raimondo Montecuccoli e gemelli 1937 - 1948 Regia nave da battaglia Vittorio Veneto e gemelli Lo style della Marina di oggi e gemelli Jack Marina 1940 - 1943 Regia nave da battaglia Roma e gemelli Palazzo Marina a Roma sede dello Stato Maggiore della Marina e gemelli 14 Marinai d’Italia Aprile/Maggio 2015 I nuovi sommergibili della Marina e gemelli 1931 - continua Nave scuola Amerigo Vespucci e gemelli Le navi del Comando in Capo della Squadra Navale e gemelli AV-8B Plus, chiamato anche Harrier II, caccia ognitempo monoposto subsonico delle portaerei Cavour e Garibaldi. L’Harrier II della Marina Militare in volo e gemelli Bracciale con medaglie d’oro e bracciale con medaglie d’argento Marina Militare Il “cadetto” veniva iniziato all’uso dei gemelli in occasione della sua entrata nelle scuole di Marina e successivamente all’unificazione italiana nella Regia Accademia Navale. Le uniformi dovevano essere sempre molto curate ed era obbligatorio uscire in divisa e così i gemelli venivano spesso utilizzati nelle ore di “franchigia”. Una volta ufficiali le occasioni sociali divenivano frequenti e spesso era obbligatorio l’uso del dinner jacket, quindi attraverso i gemelli della camicia si mostrava l’appartenenza ad una nave o ad un ente o alla Marina stessa. Nel tempo artigiani orafi o ditte specializzate si sono cimentati nella produzione di serie di accessori che sono diven- tati oggetto di collezionismo ma anche di studio da parte di appassionati di uniformologia. Con l’entrata in uso dei crest a bordo delle unità da guerra italiane, i comandi hanno fatto riprodurre fedelmente nei gemelli quanto era rappresentato nel loro crest al fine di mantenere mantenere l’ identità, l’immagine e la tradizione. Gli accessori, realizzati sia in oro sia in argento o metallo, riportati nelle fotografie di questo articolo fanno parte di alcune collezioni private di appassionati e della gallerie ARTEMARE di Roma e Porto Santo Stefano. Veri e propri oggetti d’arte, in alcuni casi sono stati battuti all’asta a cifre importanti perché divenuti un articolo di alto collezionismo di livello internazionale. nnn Marinai d’Italia Aprile/Maggio 2015 15