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Circuiti HDI: la tecnologia Capped Vias
▶ speciale - Circuiti stampati: materiali e tecnologie Circuiti HDI: la tecnologia Capped Vias Il mercato dell’elettronica mondiale si sta spingendo ormai da anni verso una sempre maggiore miniaturizzazione. Questa spinta viene dalla diffusione e richiesta del mercato di apparecchi sempre più portatili, performanti e dal peso e dalle dimensioni ancora più ridotte di Luca Pagnani I l target è raggiungibile fondamentalmente lavorando sulla struttura del circuito stampato andando ad aumentare la densità dei componenti in superficie e il numero di connessioni: questa necessità ha portato pertanto alla nascita e diffusione di strutture HDI- High Density Interconnection. Si definiscono ad alta densità di interconnessione (HDI) tutti i circuiti che prevedono una densità di sbroglio per superficie con valori maggiori a 20 piazzole/cm² maggiore rispetto ai tradizionali circuiti stampa- 2 PCB dicembre 2013 ti: questo si traduce pertanto in parametri di design minori come piste con dimensioni inferiori a 100 µm/4mils, fori via laser con diametro <150 µm/6mils e piazzole con diametro <400 µm/16mils. Le strutture sopradescritte hanno in realtà aperto scenari alquanto suggestivi per i designer, in quanto la necessità di riduzione del peso e delle dimensioni ha portato a uno sviluppo più diffuso di veri System in Package dove le Design Rules sopradescritte si sposano ad altre caratteristiche alquanto interessanti a livello progettuale: - Thick copper technology (da 70 a 210 µm, fino a 400 µm): utilizzo di piani di rame con funzione dissipativa o di trasporto di alte correnti nelle strutture HDI dove è necessario integrare digitale e potenza; - Supporti in alluminio o rame (IMS) con strutture multistrato a sequential build up dove l’elevata potenza ha necessità di essere gestita in modo digitale dando la possibilità di una integrazione dei due sistemi; - Costruzione di circuiti flessibili e rigido-flessibili dove tutte le schede che prima erano interconnesse con connettori vengono integrate con layer in materiale flessibile (Polyimmide) che grazie alle tecniche HDI permettono la massima integrazione e riduzione dei pesi e delle dimensioni degli apparati a schede multiple dando finalmente al progettista la possibilità di disegnare circuiti stampati con una visione in 3D invece che 2D come in passato. L’aumentare del numero di interconnessioni nella scheda ha reso sempre più il circuito stampato, una volta considerato alla stregua di un supporto meccanico dei componenti, un elemento “attivo” e non “passivo” dell’apparto finale. Proprio in base a questo nuovo scenario, soprattutto nelle strutture HDIHigh Density Interconnection, è divenuta sempre più importante la verifica del circuito anche come elemento di connessione “sofisticato” dove l’impedenza delle piste, i valori elettrici (DK & DF) dei laminati utilizzati, lo spessore di rame delle piste, lo spessore del rame nei fori viene analizzato e valutato con specifiche simulazione per garantire la signal & power integrity del progetto e valutare tramite una thermal analysis un corretto heat management; tutti aspetti necessari, e ormai imprescindibili, a garantire il funzionamento in modo corretto e affidabile dei nuovi componenti. Fig. 1: Pads utilizzate per assemblaggio µBGA, Ball on Via technology e SMD: Via in Pad Assembly Technology Alta domanda, alta tecnologia Alla luce della crescente domanda tecnologica di prodotti HDI, Cistelaier ha pertanto selezionato sul mercato la macchina ITC- Intercircuit Gmbh per il riempimento fori con resina per completare la sua gamma di prodotti ad alta tecnologia: l’investimento rientra nella strategia aziendale di supporto a 360° al mercato internazionale sia dal punto di vista del servizio che del State of Art tecnologico. Grazie al nuovo investimento Cistelaier è in grado di supportare tutte le tecniche presenti sul mercato ove è necessario garantire un perfetto riempimento di resina e sovrametallizzazione della stessa come tipico nella tecnologia Capped Vias, nota anche come POFV Plated Over Filled Vias, e descritta per esempio dalla norma IPC4761 come Type VII. La tecnologia Capped Vias con riempimento di resina si prefigge lo scopo di andare ad aumentare il numero di interconnessione per cmq, andando a utilizzare lo spazio occupato dai fori passanti tramutandoli in punti di assemblaggio SMD. La tecnica prevede Fig. 2: Pads utilizzate come test point Via in Pad Test Technology il riempimento dei fori dopo la placcatura degli stessi con gli spessori definiti con il cliente, normalmente >25µm, utilizzando specifiche resine realizzate per esempio da Lackwerke Peters GmbH &Co. PP2793 oppure Taiyo America Inc. THP100DX1, che vengono successivamente planarizzate e ricoperte da uno strato di rame con uno spessore di almeno 15µm. Questa tecnica può essere applicata pertanto su diverse tipologie di circuiti con molteplici varianti applicative, che ne rendono l’utilizzo in forte espansione: - Pads utilizzate per assemblaggio µBGA, Ball on Via technology e SMD: Via in Pad Assembly Technology (Fig. 1) - Pads utilizzate come test point Via in Pad Test Technology (Fig. 2) - Pads di dissipazione termica sotto i case dei componenti Heat Managment (Fig. 3) - Costruzione SBU - Sequential build up con fori laser stacked su fori interrati trattati come Capped vias (Fig. 4) L’applicazione di resine Fig. 3: Pads di dissipazione termica sotto i case dei componenti Heat Managment Fig. 4: Costruzione SBU - Sequential build up con fori laser stacked su fori interrati trattati come Capped vias Per l’applicazione di queste tecniche è stato creato in Cistelaier un nuovo specifico reparto dedicato all’applicazione di resine, nel quale oltre alla macchina ITC è stata installata anche una macchina serigrafica. Le operazioni fondamentali per il riempimento del foro con la resina vengono eseguite in due distinte stazioni di lavoro: la prima esegue il riempimento dei fori con un sistema brevettato che, lavorando a pressione variabile e vuoto, permette un perfetto riempimento dei fori senza rischi di presenza di vuoti nella resina (grazie anche al package della resina fornita), mentre la seconda camera esegue una pulitura superficiale del pannello per eliminare la resina in eccesso facilitandone la successiva planarizzazione. PCB dicembre 2013 3 Spessore del rame depositato sopra alla resina di riempimento maggiore di 2um Avvallamento della piazzola di rame inferiore a 18um Sormonto della placcatura del foro riempito, maggiore di 12um Cistelaier ha optato per l’adozione sulla propria macchina di un sistema di alimentazione della resina a cartucce da 500 gr e non da contenitore esterno da 5Kg: questa scelta permette di eliminare la presenza di bolle di aria dall’interno della resina durante il dosaggio e si basa inoltre sull’utilizzo di resina sempre fresca durante il riempimento garantendone la perfetta integrità della stessa. Per qualunque tecnologia finale prescelta, dopo la completa polimerizzazione, la resina viene rimossa tramite una azione meccanica di spazzolatura, detta planarizzazione, che può essere eseguita con specifiche macchine che lavorano con spazzole a tazza di cui l’Italia è leader a livello mondiale in quanto le più diffuse sono costruite dall’azienda Pola&Massa di Ovada (Al) e Wise di Parma, contrastate da sistemi a spazzolatura orizzontale con spazzola tubolare forniti dalla giapponese Ishii Hyoki Corp. oppure da aziende tedesche con Schimd GmbH in testa. Il target è quello di rimuovere la resina in eccesso e andare a creare sulla superficie un piano uniforme: tale operazione è propedeutica alla successiva sovrametallizzazione con rame nel caso dei Capped Vias. Nell’applicazione di questa tecnica costruttiva è di grande importanza la definizione, insieme al cliente, di planarità richieste e la definizione del lato ove è richiesta la maggior planarità. Cistelaier fa riferimento ai dettami IPC oppure alle specifiche del cliente per validare il prodotto per tutti gli aspetti caratteristici di questa tecnologia: - Capped Thickness, spessore del rame depositato sopra alla resina di riempimento maggiore di 2um; - Dimple Value, avvallamento della piazzola di rame inferiore a 18um; - Wrap Thickness, sormonto della placcatura del foro riempito, maggiore di 12um; Cistelaier ha voluto pertanto am- pliare le proprie capacità tecnologiche, garantendo ai propri clienti un supporto tecnologico sempre al passo con i tempi e possibilmente anticipando le esigenze dei clienti aiutandoli a individuare in fase di definizione dei nuovi progetti la miglior tecnica presente sul mercato. In quest’ottica tutti gli investimenti degli ultimi anni sono stati tali da poter supportare circuiti con caratteristiche di design come: - Sequential Build-Up con strutture 5+n+5 con fori ciechi e interrati tramite sistemi di registrazione inner layer, foratura riferimenti XRay e foratura laser con sistema Hitachi Via Mechanics LTD, fino a 60um di diametro forato con macchina a doppia sorgente laser (UV-CO2); - Piste e isolamenti fino a 75/68um come standard (50 micron come R&D), piste ad impedenza controllata, grazie alla ripetibilità garantita dall’immagine diretta Orbotech Ltd. Xpress9 e Paragon8800H per strati interni/esterni e l’ispezione ottica laser automatica Orbotech Ltd. Discovery e Fusion22. - Copper Filling Via Technology con una linea galvanica dedicata a questa tecnologia con anodi insolubili e chimica Atotech. Cistelaier è in grado di offrire una vasta gamma di circuiti stampati, caratterizzati dall’elevata tecnologia 4 PCB dicembre 2013 Cistelaier www.cistelaier.com