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Oltre Hollywood

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Oltre Hollywood
MENSILE N.7-8 LUGLIO-AGOSTO 2014 € 3,50
fondazione ente™
dello spettacolo
Dragon
Trainer 2 di
Dean DeBlois
Oltre Hollywood
L’ANNO DEL
DRAGONE
DreamWorks al sequel.
Katzenberg e il mercato
(anche italiano)
2014-2015
PER VISUALIZZARE I
CONTENUTI EXTRA SCARICA
L'APP DI AR-CODE
E INQUADRA LA COPERTINA O
LA LOCANDINA DEL FLIM
Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. - D.I. 353/2003
(conv. in L. 27.02.2004, n° 46), art. 1, comma 1, DCB Milano
Scopriamo i titoli più
attesi. Per una
stagione Interstellar
QUESTA NON
È UNA GUERRA,
È LA FINE DI TUTTO.
ANCHE IN 3D E IN
DA MERCOLEDÌ 16 LUGLIO AL CINEMA
TRANSFORMERS-ILFILM.IT
/TRANSFORMERSITALIA #TRANSFORMERS4
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
Punti di vista
1XRYDVHULH$QQRQOXJOLRDJRVWR
In copertina Dragon Trainer 2
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@cinematografoIT
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EnteSpettacolo
A Rapporto
DIRETTORE RESPONSABILE
Ivan Maffeis
Scritto a quattro mani da Wim Wenders con l’australiana Mary
Zournazi, è in libreria per i tipi Bompiani Inventare la pace. Come in
VHTXHQ]DFLQHPDWRJUD²FDYLVFRUURQROHWDSSHGHOJUDQGHUHJLVWD
dalla predilezione per la purezza delle immagini alla ricerca di
contenuti con cui sostanziarle e restituirle ad autenticità.
CAPOREDATTORE
Marina Sanna
REDAZIONE
Gianluca Arnone, Federico Pontiggia, Valerio
Sammarco
CONTATTI
[email protected]
Sono tornato sul messaggio di quelle pagine lo
scorso 9 luglio, in occasione della presentazione del
VI Rapporto su Il mercato e l’industria del cinema in
Italia 2013. Per la Fondazione Ente dello Spettacolo
– che lo ha curato in collaborazione con il MiBACT Direzione Generale per il Cinema e con una serie di
partner istituzionali – è stata senz’altro una prestigiosa
occasione per raccontarne lo stato economico in
PDQLHUDVFLHQWL²FDHQHOFRQWHPSRGLYXOJDWLYDSHU
OHJJHUHOHQRQSRFKHGLI²FROWjGLVVHPLQDWHGDOODFULVLH
dalle problematiche interne (dal passaggio al digitale
delle sale al crollo dell’home entertainment) alla luce
di un buon andamento, testimoniato sia dal numero
delle produzioni (167 lungometraggi, 745 documentari,
SLGLFRUWLROWUHWUD²FWLRQHWYPRYLHXQ
FHQWLQDLRGLZHEVHULHVXQDYHQWLQDGLYLGHRJDPHV
XQPLJOLDLRGLVSRWYLGHRFOLSPXVLFDOLFKHGDL
ULVXOWDWLRWWHQXWLLQ)HVWLYDOLQWHUQD]LRQDOLSHUPHWWHUH
assieme tasselli di comprensione dei cambiamenti nelle
PRGDOLWjGLFRQVXPRSHUQRQVPHWWHUHGLYDORUL]]DUH
XQDSROLWLFDGL²QDQ]LDPHQWLDVRVWHJQRGHOVHWWRUH
non da ultimo, per anticipare le linee di tendenza di un
PHUFDWRLQFRQWLQXDHYROX]LRQH
ART DIRECTOR
Alessandro Palmieri
HANNO COLLABORATO
Angela Bosetto, Orio Caldiron, Gianluigi
Ceccarelli, Andrea Chimento, Giacomo Chinsella,
Alessandro De Simone, Alessandra De Tommasi,
Bruno Fornara, Gianlorenzo Franzì, Antonio
Fucito, Gianfrancesco Iacono, Marco Letizia,
Massimo Monteleone, Franco Montini, Mattia
Pasquini, Manuela Pinetti, Emanuele Rauco, Italo
6LOOD0DUFR6SDJQROL1LFN9LYDUHOOL
REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI ROMA
1GHOOXJOLR
,VFUL]LRQHDO52&QGHO
STAMPA
7LSRJUD²D6753UHVV6UO9LD&DUSL
Pomezia (RM)
)LQLWDGLVWDPSDUHQHOPHVHGLJLXJQR
MARKETING E ADVERTISING
(XUHND6UO9LD/6RGHULQL0LODQR
7HO)D[
&HOO
HPDLOLQIR#HXUHNDLGHDLW
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO
ME.PE. Milano
ABBONAMENTI
ABBONAMENTO PER L’ITALIA (10 numeri) 30,00 euro
ABBONAMENTO PER L’ESTERO (10 numeri) 110 euro
&&,QWHVWDWRD)RQGD]LRQH(QWHGHOOR6SHWWDFROR
PER ABBONARSI
[email protected]
7HO
PROPRIETA’ ED EDITORE
PRESIDENTE
Ivan Maffeis
DIRETTORE
Antonio Urrata
UFFICIO STAMPA
XI²FLRVWDPSD#HQWHVSHWWDFRORRUJ
COMUNICAZIONE E SVILUPPO
Franco Conta - [email protected]
COORDINAMENTO SEGRETERIA
Marisa Meoni - [email protected]
DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE
9LD$XUHOLD5RPD
7HO)D[
[email protected]
Inventare la
pace di W.
Wenders e M.
Zournazi e il
Rapporto FEdS
sul Mercato e
l’industria del
cinema in Italia
2013
Forse il cammino da fare è rappresentato proprio
GDOODSDUDERODGL:HQGHUVQHOWHPSRLQFXLSHQVLDPR
GLDYHUJLjJXDUGDWRWXWWR§HGLDYHUQHWUDWWRPRWLYR
se non di cinismo, comunque d’indifferenza – tornare
DYHGHUHFRQJOLRFFKLGHOODPHQWHHGHOFXRUH
DOO¬LQVHJQDGLXQDQXRYDUHVSRQVDELOLWjHWLFD
Il cinema – come ogni arte - è scuola quando prende per mano
ODUHDOWjHODDSUHFRLQYROJHQGRORVSHWWDWRUHHODVFLDQGRJOL
LQWUDYHGHUHODSRVVLELOHDOWHUQDWLYDPDJDULDSSXQWRWXWWDGD
inventare'LXQDFUHDWLYLWjFKHQRQVLVYHQGHVHQWLDPRO¬XUJHQ]D
di quella sua forza profetica, che costruisce Cattedrali di cultura
HWHVWLPRQLDLPSHJQRFLYLOH9DLQTXHVWDGLUH]LRQHQRQVROR
O¬DXJXULRSHUOD•0RVWUD,QWHUQD]LRQDOHG¬$UWH&LQHPDWRJUD²FD
organizzata dalla Biennale di Venezia, quanto lo stesso impegno
della Rivista del Cinematografo%XRQDYLVLRQH
Associato all’USPI
Unione Stampa - Periodica Italiana
,QL]LDWLYDUHDOL]]DWDFRQLOFRQWULEXWRGHOOD
Direzione Generale Cinema - Ministero per i
%HQLHOH$WWLYLWj&XOWXUDOL
La testata fruisce dei contributi statali diretti
GLFXLDOODOHJJHDJRVWRQ
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
5
S N G C I S I N D A C AT O N A Z I O N A L E G I O R N A L I S T I C I N E M AT O G R A F I C I I TA L I A N I
SOMMARIO
LUGLIO-AGOSTO 2014
18 Glamorous
12 Festival
14 Duri a morire
18
Ritornano I Mercenari:
per il terzo capitolo Sly e
Schwarzenegger assoldano
anche Banderas, Mel Gibson e
Harrison Ford
18 COVER STORY
Sulle ali del mercato
Arriva il sequel delle avventure
del vichingo Hiccup e del suo
bestione sputa fuoco.
22 Intervista al tycoon della
DreamWorks Animation, Jeffrey
Katzenberg 26 Produzione
e incassi: dove sta andando
Hollywood? 31 E l’Italia? Ecco i
numeri del Rapporto FEdS
DREAMWORKS: LA
PARTE DEL DRAGONE
34 Colpa delle stelle
42
34
TATUM
SENZA
FRENI
BACIATI
DALLE
STELLE
Shailene Woodley e Ansel Elgort:
quando il teen-movie parla al
cuore. Tra amore e malattia
38 Scimmie di un altro pianeta
La saga infinita: alla scoperta
di Apes Revolution, senza
dimenticare le origini
42 Channing Tatum
E’ tempo di action-comedy con
22 Jump Street. Ma il belloccio
USA è l’attore del momento: da
Foxcatcher a Jupiter Ascending
14
45 Speciale uscite
Su quali titoli puntare da qui al
2015? Ce n’è per tutti i gusti, dal
nuovo di Nolan a Big Eyes
58 Ritratti
BANDERAS E STALLONE:
I Mercenari 3
38
Dieci anni senza Marlon
Brando. Nessuno come lui
45
61 ,²OPGHOPHVH
Recensioni, anteprime, colpi di
fulmine
72 Dvd & Blu-ray
PRIMATI
DELLA
NUOVA
ERA
Il capitale umano, Braveheart,
This is England
78 Borsa del cinema
Interstellar
80 Libri
82 Colonne sonore
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
7
Ultimissime dal pianeta cinema: news e tendenze
glamorous
a cura di Gianluca Arnone
Il Capitale
dei Nastri
,OUHJLVWD3DROR9LU]uVLVSDUDXQVHO²HFRQLVXRL
co-sceneggiatori Francesco Bruni e Francesco
rivista del
Piccolo, più
il cinematografo
collega Marco Manetti
8
fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014
1
2
3
5
4
6
Ma dove vai
se l’Argento non
ce l’hai?
Il capitale umano vale
a Paolo Virzì il Nastro
d’Argento al regista del
PLJOLRU²OP0DLOFLQHDVWD
toscano non è l’unico a
uscire laureato dal Teatro
Greco di Taormina, dove il
SNGCI ha assegnato i suoi
tradizionali riconoscimenti.
Paolo Sassanelli (foto
1, con il presidente del
SNGCI Laura Delli Colli
e Claudio Amendola)
è migliore attore non
protagonista ex-aequo con
il collega di Song ‘e Napule
Carlo Buccirosso, mentre
Ferzan Ozpetek (foto
2) premia le sue Kasia
Smutniak (protagonista)
e Paola Minaccioni (non
protagonista) di Allacciate
le cinture. Gloria anche per
Pif (foto 3), miglior regista
esordiente con /DPD²D
uccide solo d’estate. Se
Virzì e la moglie Micaela
Ramazzotti (foto 4) se la
godono, il Personaggio
dell’Anno Persol è un
occhialuto Claudio
Santamaria, che manda in
palmares Il venditore di
medicine. Non è da meno
Claudia Gerini (foto 6, con
Diego Cusumano) che per
Maldamore e Tutta colpa
di Freud si aggiudica il
Premio speciale Nastri
d’Argento-Cusumano
per la commedia. E
che dire del sorridente
Pierfrancesco Favino,
appoggiato su una
Porsche 911 Targa? C’è
da capirlo (foto 7, con
il PR di Porsche Italia
Mauro Gentile), perché
è il vincitore del Premio
“Tradizione e Innovazione”
della casa automobilistica
tedesca, grazie al ruolo
del leggendario Clay
Regazzoni in Rush di Ron
Howard.
F.P.
Per l’uso delle immagini si
ringraziano il SNGCI, Porsche,
rivista del cinematografo
Persol
e Cusumano
luglio-agosto
2014
9
fondazione ente dello spettacolo
7
glamorousNews
Che succede in città? Eventi speciali, digitali,
on stage e live: tutto quello che non puoi e non devi perdere
Il cartellone
Monty Python Live
Il buono, il brutto e il cattivo
Reunion storica 45
anni dopo l’esordio. In
diretta da Londra
,O²OPFKHLPSRQH&OLQW
Eastwood e Sergio
/HRQHDQFKHQHJOL
Stati Uniti torna in
sala, restaurato, il 17
OXJOLR&RQLOJUDQGH(OL
:DOODFKVFRPSDUVRGD
poco.
A 45 anni dal loro esordio,
gli irresistibili Monty Python
tornano in scena con un
appuntamento pensato per
ULGHUHHULFRUGDUHGRPHQLFD
OXJOLRDOOHOHVDOH
FLQHPDWRJUD²FKHVDUDQQR
LQYDVHGDOODFRPLFLWjFDXVWLFD
e irruenta di Monty Python
Live (più o meno), la grande
reunion del gruppo trasmessa
LQGLUHWWDYLDVDWHOOLWHLQ
FLQHPDGHOPRQGRGDOOD2
$UHQDGL/RQGUDSHUXQOLYH
show (in inglese sottotitolato)
diretto da Aubrey Powell e
SURGRWWRGD)L]2OLYHUHOHQFR
VDOHVXZZZQH[RGLJLWDOLW
Duran Duran: Unstaged
,O²OPFRQFHUWRGHOOD
storica band realizzato
il 23 marzo 2011 al
0D\DQ7KHDWHUGL/RV
Angeles, con la regia
GL'DYLG/\QFK'DO
luglio al cinema con
Woovie.
Film sotto le stelle
&LQTXDQWDVHUDWHGL
cinema all’aperto:
a Piazza Maggiore i
titoli proposti dalla
&LQHWHFDGL%RORJQD
Fino al 14 agosto, tutte
le sere alle ore 22:00.
Imperdibile.
Musei Vaticani in 3D
Cappella Sistina e altri capolavori come non li avete mai visti
Mistaken for Strangers
/DPXVLFDGHL7KH
National in un
documentario di Tom
Berninger, ritenuto da
0LFKDHO0RRUHWUDL
migliori mai realizzati su
una band. Dal 24 luglio
in sala.
Philippe Noiret Story
Dal 4 al 27 luglio
SUHVVRLO0,&0XVHR
,QWHUDWWLYRGHO&LQHPD
di Milano, Omaggio a
3KLOLSSH1RLUHW. Otto
²OPFRQLOJUDQGHDWWRUH
francese scomparso nel
2006.
10
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
3HUODSULPDYROWDOHWHOHFDPHUH
8OWUD+'.'HODWHFQLFDGL
dimensionalizzazione utilizzata al
cinema da James Cameron entrano
all’interno dei Musei Vaticani e
della Cappella Sistina, mostrando i
FDSRODYRULGL5RPDFRPHQRQVRQR
PDLVWDWLYLVWLSULPD8QHYHQWRXQLFR
HVSHWWDFRODUHFKHDUULYHUjLQ,WDOLDLQ
DXWXQQRLQIRVXZZZQH[RGLJLWDOLW
Porsche consiglia
Porsche consiglia
Consumi ciclo combinato: da 8,7 a 10 l/100 km. Emissioni CO2: da 204 a 237 g/km.
Immagina di ritrovarti di colpo
di fronte al tuo primo amore.
Nuova 911 Targa.
www.porsche.it
festival
a cura di Massimo Monteleone
*LURG¬,WDOLDHQRQVRORGD)LXJJLDO6DOHQWRSHU²QLUH
al Lido di Venezia. Passando per Locarno
Periodo OXJOLR
Tel. Web amidei.com
Mail [email protected]
Resp. Giuseppe Longo
8 MOSTRA
INTERNAZIONALE
D’ARTE CINEMATOGRAFICA
LXXI edizione della più
importante manifestazione
GLFLQHPDLQ,WDOLD,²OP
concorrono per il Leone d’Oro
e gli altri premi. Nella selezione
XI²FLDOH
Concorso Venezia 71, Fuori
Concorso, Orizzonti, Venezia
Classici. Sezioni autonome
HSDUDOOHOH6HWWLPDQD
Internazionale della Critica,
Giornate degli Autori.
Località Lido di Venezia, Italia
Periodo DJRVWR
settembre
Tel. Web labiennale.org.
Mail [email protected]
Resp. Alberto Barbera
1
FIUGGI FAMILY FESTIVAL
VII edizione per la
NHUPHVVHFLQHPDWRJUD²FD
dedicata alla famiglia.
Anteprime, proiezioni speciali,
concerti musicali e, per la
SULPDYROWDXQD*LXULD*LRYDQL
con un corso di cinema
dedicato.
Località Fiuggi (Frosinone),
Italia
Periodo OXJOLR
Tel. 3494701101
Web ²XJJLIDPLO\IHVWLYDORUJ
Mail presidenza@
²XJJLIDPLO\IHVWLYDORUJ
Resp. $QWRQHOOD%HYHUH$VWUHL
DEL FILM
2 FESTIVAL
LOCARNO
LXVII edizione della
prestigiosa manifestazione
LQWHUQD]LRQDOHFRPSHWLWLYD
d’Onore di quest’anno è, per la
SULPDYROWDO¬,WDOLD
Località Roma, Italia
Periodo 4-13 luglio
Tel. Web PHG²OPIHVWLYDORUJ
Mail LQIR#PHG²OPIHVWLYDORUJ
Resp. Ginella Vocca
EXPERIENCE
4 GIFFONI
XLIV appuntamento
FRQLOSUHVWLJLRVRIHVWLYDO
internazionale del cinema
per ragazzi. Una giuria di
ROWUHJLRYDQLVVLPLGD
tutto il mondo assegna i
Grifone Awards ai migliori
lungometraggi e corti.
6H]LRQLVHFRQGROHHWj
“Elements” (+3), “Elements”
(+6), “Elements” (+10),
“Generator” (+13), “Generator”
©*HQHUDWRUª
©0DVWHUFODVVª3UHYLVWL
ospiti, dibattiti e anteprime.
Località Giffoni Valle Piana
(Salerno), Italia
Periodo OXJOLR
Tel. Web JLIIRQL²OPIHVWLYDOLW
Mail [email protected]
Resp. Claudio Gubitosi
FILM FESTIVAL
5 SILOE
,HGL]LRQHGHOIHVWLYDO
$QWHSULPHGHOOHQRYLWjSL
attese, opere in concorso per
il Pardo d’Oro, realizzate da
DXWRULHPHUJHQWLRLQQRYDWLYL
3UHYLVWLFRUWRPHWUDJJLVH]LRQL
tematiche, omaggi e una
UHWURVSHWWLYDVXOODFDVDGL
produzione Titanus.
Località /RFDUQR6YL]]HUD
Periodo 6-16 agosto
Tel.
Web pardo.ch
Mail [email protected]
Resp. Carlo Chatrian
FESTIVAL
3 MEDFILM
;;HGL]LRQHGHOIHVWLYDO
LQWHUQD]LRQDOHFRPSHWLWLYR
dedicato ai diritti umani e al
cinema mediterraneo, europeo
e mediorientale. L’Ospite
12
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
ULYROWRDGDXWRULGL
cortometraggi a soggetto,
d’animazione e di
documentari. E’ dedicato
al tema “Alla ricerca della
bellezza” e organizzato
presso il Monastero di Siloe
dal Centro Culturale San
Benedetto, in collaborazione
FRQ8I²FLR1D]LRQDOH
comunicazioni sociali CEI,
Progetto Culturale CEI,
Fondazione Ente dello
Spettacolo, Fondazione
Bertarelli e Acec.
Località Poggi del Sasso
(Grosseto), Italia
Periodo 17-19 luglio
Tel. Web VLORH²OPIHVWLYDOLW
Mail segreteria@
VLORH²OPIHVWLYDOLW
Resp. Fabio Sonzogni,
frate Roberto Lanzi
luglio-agosto 2014
FILM FESTIVAL
6 UMBRIA
XVIII edizione, a ingresso
gratuito nel borgo, della
UDVVHJQDFKHYDQWDOD
presidenza onoraria di
Terry Gilliam. Anteprime
di lungometraggi e
cortometraggi internazionali,
FRUWLUHDOL]]DWLGDYLGHRPDNHU
umbri (“Umbriametraggi”),
WDYROHURWRQGHHFRQFHUWL
Località Montone (Perugia),
Italia
Periodo 10-13 luglio
Tel. (075) 9410776
Web XPEULD²OPIHVWLYDOFRP
Mail LQIR#XPEULD²OPIHVWLYDO
com
Resp. Vanessa Strizzi, Marisa
Berna
DES FILMS DU
9 FESTIVAL
MONDE - MONTREAL
XXXVIII edizione del
SUHVWLJLRVRIHVWLYDO
internazionale che incoraggia
la comprensione fra i popoli
e gli incontri tra professionisti
GHOFLQHPDPRQGLDOH,²OP
FRQFRUURQRSHULO*UDQG3UL[
des Ameriques. Ospita un
0DUNHWGLFLQHPD79HYLGHR
Località Montréal (Québec),
Canada
rassegna di cinema restaurato
– a ingresso gratuito – con
proiezioni sotto le stelle su
uno degli schermi più grandi
d’Europa. Anche quest’anno è
SUHYLVWDODUDVVHJQDGLFLQHPD
animato restaurato per i più
piccoli.
Località Narni (Terni), Italia
Periodo 6-13 luglio
Tel. Web OHYLHGHOFLQHPDLW
Mail OHYLHGHOFLQHPD#FRPXQH
narni.tr.it
Resp. Giuliano Montaldo,
Alberto Crespi
FILM FESTIVAL
12 EST
VIII edizione del
IHVWLYDOFKHSUHYHGHWUH
VH]LRQLFRPSHWLWLYHSHU
lungometraggi, documentari
e cortometraggi), numerosi
HYHQWL([WUDH,QFRQWUL
speciali con registi e attori del
cinema italiano. L’ingresso è
completamente gratuito.
Località 0RQWH²DVFRQH
(Viterbo), Italia
Periodo OXJOLR
Tel. Web HVW²OPIHVWLYDOLW
Mail LQIR#HVW²OPIHVWLYDOLW
Resp. Vaniel Maestosi, Glauco
Almonte
13
GUERRE & PACE
FILMFEST
XII edizione della rassegna
sul cinema di genere bellico,
a ingresso gratuito presso il
Forte Sangallo. Film, doc, libri,
7 PREMIO
INTERNAZIONALE ALLA
MIGLIORE SCENEGGIATURA
CINEMATOGRAFICA
“SERGIO AMIDEI”
;;;,,,HGL]LRQHGHOIHVWLYDO
dedicato alla scrittura
FLQHPDWRJUD²FD
3UHPLD]LRQLLQFRQWULHYHQWL
VSHFLDOLWDYROHURWRQGH
6WDYROWDODUDVVHJQDq
interamente dedicata al
compianto regista Carlo
0D]]DFXUDWLDWWUDYHUVRODVXD
FRPSOHWD²OPRJUD²D)UDOH
VH]LRQLWHPDWLFKH²JXUDDQFKH
l’“Horror Politico Italiano
«¬ª
Località Gorizia, Italia
DJRVWRVHWWHPEUH
Tel. Web ffm-montreal.org
Mail [email protected]
Resp. Danièle Cauchard
10
SALENTO FINIBUS
TERRAE FILM
FESTIVAL
XII edizione della rassegna
itinerante (da San Vito dei
Normanni ad altre località
GHOODSURYLQFLDEULQGLVLQD
di cortometraggi italiani e
internazionali, con 9 sezioni
FRPSHWLWLYH'LULWWL8PDQL
Mondo Corto, Corto Italia,
Documentari, Thriller-NoirHorror, Ambiente, Children
:RUOG5HHORYH$QLPD]LRQH
,QJUHVVRJUDWXLWR²QRD
esaurimento posti.
Località Alto Salento
(Brindisi), Italia
Periodo OXJOLR
Tel. Web VDOHQWR²QLEXVWHUUDHLW
Mail salento@
VDOHQWR²QLEXVWHUUDHLW
Resp. Romeo Conte
VIE DEL CINEMA
11 LE
XX edizione della
reportage, materiali dell’
Istituto Luce, corti sui temi
della guerra e della pace.
6WDYROWDODPDQLIHVWD]LRQH
è dedicata a “Le guerre dei
diritti”.
Località Nettuno (Roma),
Italia
Periodo OXJOLR
Tel.
Web JXHUUHHSDFH²OPIHVWLW
Mail organizzazione@
JXHUUHHSDFH²OPIHVWLW
Resp. Stefania Bianchi
FILM
14 CLOROFILLA
FESTIVAL
;;9,HGL]LRQHGHOIHVWLYDOFKH
HVSORUDODQXRYD©OLQIDªGHO
FLQHPDLWDOLDQRHVLVYROJH
QHOVXJJHVWLYR3DUFRGHOOD
Maremma. In programma
²OPOXQJRPHWUDJJLFRUWL
documentari) e incontri con gli
DXWRUL6SD]LGHGLFDWLDLIHVWLYDO
e alle scuole di cinema.
Località Rispescia (Grosseto),
Italia
Periodo DJRVWR
Tel.
Web festambiente.it
Mail [email protected]
Resp. Simonetta Grechi
Guai in vista per Meghan Miles
ELIZABETH BANKS
JAMES MARSDEN
UNA NOTTE
IN
GIALLO
scarica l’app di AR-CODE e inquadra la pagina
per visualizzare i contenuti extra del film
/Kmedia2
24 LUGLIO AL CINEMA
www.donnamoderna.com/unanotteingiallo
Consigliato da
ritorno al futuro
I Mercenari si moltiplicano: cast stellare
nel terzo episodio e franchise in
espansione. Complimenti, vecchio Sly!
FUORI
I MUSCOLI
di Alessandro De Simone
CI SONO ATTORI CHE ANCORA FANNO TREMARE LA
terra sotto i piedi. Sylvester Stallone è uno di questi, anche
se facendosi aiutare da due tank dell’esercito russo affittati
per fare un’entrata da superstar sulla Croisette al recente
Festival di Cannes. Scherzi a parte (non per i carri armati),
bisogna fare un applauso a questo vecchio leone che dopo
un lungo periodo di appannamento, successivo ai fasti degli
anni Ottanta e ai tentativi per essere considerato un attore
vero (operazione anche riuscita in Copland), si è rimesso in
gioco con intelligenza e coraggio.
Merito di quel gioiello, da molti anche spocchiosamente
sottovalutato, di Rocky Balboa, un vent’anni dopo che Stallone dirige con sicurezza e amore, mélo sportivo emozionante che resta nel cuore. Una rivincita per Sly regista, che
rimase scottato dall’insuccesso di Taverna Paradiso e che
dopo si dedicò solo a opere commerciali, tre Rocky e
Staying Alive, poi più nulla per vent’anni. Dopo essersi tolto
il sassolino, l’uomo conosciuto come John Rambo ha pensato che fosse arrivato il momento di educare le nuove generazioni all’action machista. Ed eccoli qui: Stallone,
Statham, Schwarzenegger, Jet Li, Lundgren, Couture, tutti
14
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
15
ritorno al futuro
“Io e Schwarzenegger eravamo gli Alì
e Frazier del cinema d’azione”, dice
Stallone. “Era una competizione quasi
organica”, gli risponde Arnold
Anche Mel Gibson
tra i Mercenari. Sopra,
Stallone con il cast.
A destra con
Schwarzenegger e
Statham
16
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
in fila in uno sfarzoso salone dell’Hotel Carlton durante il Festival di Cannes per presentare
I Mercenari 3, in Italia in sala ad inizio settembre. Con loro le new entry prestigiose: Mel Gibson, Harrison Ford, Antonio Banderas, Kelsey
Grammer e Wesley Snipes. E poi l’idolo delle ragazzine Kellan Lutz, la campionessa di MMA
Rhonda Rouse e altri giovinetti di belle speranze che potrebbero creare nuovi filoni degli Expendables.
“Finché ce la facciamo, va bene” ha dichiarato
Sly. “Ma si stanno pensando anche altre strade,
i ragazzi che vedete qui possono essere una seconda generazione di Expendables con avventure tutte loro, così come stiamo da tempo
pensando a una versione al femminile del franchise”. Insomma, la testa di Rocky non è stata
scossa dai colpi e neanche dal botox, che scorre potente sotto la sua cute, così come in quella
dell’ex Governatore Schwarzy, che ha capito
che l’antico rivale è in questo momento la sua
ancora di salvezza. “Ci siamo combattuti al botteghino per anni, era una competizione quasi
organica. A un certo punto ci siamo ritrovati a
dire: chi ha i muscoli più grandi? Chi ha la pistola più grande? Quante persone hai ammazzato
nel tuo ultimo film? Quarantanove? Io settantotto! Era abbastanza folle”.
“Eravamo gli Alì e Frazier del cinema d’azione”,
ha aggiunto Sly. “Siamo esplosi insieme facendo lo stesso lavoro. E oggi, che siamo vecchi e
un po’ più saggi, mi trovo a pensare: Arnold,
meno male che c’eri tu, così abbiamo lavorato
luglio-agosto 2014
sodo per fare del nostro meglio”. E adesso lo
fanno insieme, con una banda affiatata di
“bambini con l’artrite, ma giovani per sempre”,
in un film che si prospetta il migliore della saga.
Se il primo puntava troppo sulla violenza quasi
splatter, e il secondo aveva una piega troppo
ironica (anche se l’apparizione di Chuck Norris
ha un che di mistico), questa volta si punta a
una trama più seria e un target più ampio. “Non
aspettatevi un film vietato ai minori, questa volta ci sarà molta azione classica e meno violenza gratuita. Vogliamo che le avventure degli Expendables siano per un pubblico giovane che
possa riscoprire l’emozione del cinema degli
anni Ottanta”.
Quelle vere, girate in camera, come abbiamo
potuto scoprire nei venti minuti di backstage
presentati alla stampa internazionale a Cannes.
Stunt eccezionali, cavi invisibili che permettono
agli attori di fare acrobazie incredibili senza
l’ausilio delle controfigure, talvolta anche rischiando non poco. Com’è capitato a Jason
Statham, ritrovatosi sul fondo di un molo con
un camion a cui si sono improvvisamente rotti i
freni durante una scena. Ma il buon Transporter
non si è scomposto: dopo essere tornato a galla da solo, si è andato ad asciugare e un’ora do-
po era di nuovo sul set, alla guida di un mezzo
a cui avevano fatto il tagliando. Questo è lo spirito, altrimenti che gusto c’è?
COVER STORY
Con Dragon Trainer 2 lo
schermo si infiamma: il ritorno
di Hiccup e del suo bestione
in un sequel innovativo.
E l'America si riposiziona
sul mercato
di Giacomo Chinsella
FUOCO
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
‘‘
I
rriverenti e sovversivi. Questo è il nostro stile. Lo abbiamo dimostrato per vent’anni e continueremo così”. E se
lo dice Jeffrey Katzenberg, fondatore della DreamWorks,
impossibile dargli torto, soprattutto dopo essersi emozionati
fino alle lacrime con Dragon Trainer 2, secondo atto delle già
bellissime avventure del giovane vichingo Hiccup e del suo
drago Sdentato. Un sequel migliore del precedente, grazie a
un 3D eccellente e a una trama ricca di colpi scena, che riduce ulteriormente il gap tra DreamWorks e Disney-Pixar, proprio perché più vicino allo stile di scrittura dei nemici-amici di
sempre.
“Stavolta abbiamo voluto meno commedia - rivela
Katzenberg - semplicemente perché la storia aveva bisogno
di altri elementi, alcuni dei quali pericolosi. Non nascondo che
siamo molto preoccupati, ma soddisfatti delle decisioni che
abbiamo preso”.
Tratto dalla serie di romanzi semiautobiografici di Cressida
Cowell (“Ho supervisionato quello che hanno fatto e non ho
mai temuto che potessero travisare lo spirito della storia”),
Dragon Trainer 2 ha potuto contare sulla stessa mano in cabina di regia, l’esperto Dean DeBlois, che dopo l’esordio con il
geniale Lilo & Stitch ha lasciato la Disney per abbracciare la
DreamWorks. “Una delle cose che differenziano questo
secondo film dal primo è proprio il lavoro fatto sulla sceneggiatura” ci ha raccontato a Cannes DeBlois. “Ci abbiamo
messo tre anni e mezzo prima di iniziare a disegnare, scrivendo e riscrivendo il copione finché non siamo arrivati all’obiettivo che ci eravamo prefissati. Un processo che ci è stato
molto utile, perché una volta progettato tutto, abbiamo potuto lavorare velocemente e senza ripensamenti, mantenendo
sempre attivo il team di 150 persone che ha contribuito alla
realizzazione di questo sequel”.
Uno dei pochi che non ha finito quest’avventura è stato il
nostro Alessandro Carloni, Head of Story del primo episodio,
che ha abbandonato il progetto in corsa per dedicarsi al suo
esordio alla regia, come ci ha detto lo stesso Dean.
Confermatissimo invece il cast vocale originale, a partire dalla
coppia Jay Baruchel e America Ferrera, passando per Gerald
Butler, Kristen Wiig, Jonah Hill. Di grande spessore le new
entry: Kit Herington, star della serie di culto Game of Thrones,
uno che di draghi se ne intende; Djimon Hounsou è il villain di
turno, mentre Cate Blanchett è una delle grandi sorprese del
film: interpreta Valka, la scomparsa mamma di Hiccup.
E adesso, allacciate le cinture e preparatevi a volare.
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rivista del cinematografo
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COVER STORY
La parola ai doppiatori: quello che i
personaggi non dicono
Vocal Trainer
Jay Baruchel/Hiccup
America Ferrera/Astrid
Djimon Hounsou/Drago
“Negli ultimi sette anni
Hiccup è stato sempre con
me, dopo il primo film l’ho
interpretato anche nella serie
televisiva di Dragon Trainer,
quindi in realtà sono
cresciuto insieme a lui”.
“Mi manca Ugly Betty, non mi manca il
caos del fare una serie televisiva, ma
tutto quello che c’è intorno, le persone
che ogni settimana contribuiscono alla
realizzazione. E poi mi manca Betty, è
una parte di me ormai”.
“A Hollywood gira la voce che io sia
troppo buono e leale per poter
interpretare un personaggio cattivo.
Sono molto contento di averlo fatto in
questo film, così posso far cambiare
idea a qualcuno”.
“Sono cresciuta con i grandi musical
della Disney, La sirenetta, La Bella e la
Bestia, Il Re Leone. E ammetto che mi
sono fatta prestare i figli delle mie
amiche per avere una scusa per vedere
molte volte Frozen”.
“Non ho visto cartoni animati da
bambino, sono cresciuto in una
condizione piuttosto complicata, non
avevo neanche la televisione. Far parte
di questo film è stata una specie di
rivincita”.
“I miei film d’animazione
preferiti? La spada nella
roccia e Akira, senza alcun
dubbio”.
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Le voci di Dragon
Trainer 2: Baruchel,
Herington,
Ferrera,
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Blanchett
e
Hounsou
se sopravvivo mi sposo
XQ´OPGL
JOHN BUTLER
I KEVIN
LA SPOSA
IL TESTIMONE
LO SPOSO
L’AMICO
THE MACHINE
LA COMMEDIA IRLANDESE
CAMPIONE DI INCASSI E DI RISATE
UNA
BORD SCANNÁN NA hÉIREANN / IRISH FILM BOARD, E WINDMILL LANE PICTURES PRESENTANO‘THE STAG SENEL RUOLO
SOPRAVVIVO MI SPOSO’
PRODUZIONE TREASURE ENTERTAINMENT
COPRODOTTO
ANDREW SCOTT, HUGH O’CONOR, BRIAN
GLEESON, ANDREWINBENNETT,
MICHAEL LEGGE CON AMY HUBERMAN E PETER MCDONALD DI ‘THEDIRETTORE
MACHINE’.
DA CATHLEEN DORE, CLAIRE MCCAUGHLEY E PETER MCDONALD,
MUSICHE
COLLABORAZIONE
DELLA
SCRITTO
COSTUMI KATHY STRACHAN, ORIGINALI STEPHEN RENNICKS
CON HUGH DRUMM, MONTAGGIO JOHN O’CONNOR, SCENOGRAFIA FERDIA MURPHY, FOTOGRAFIA PETER ROBERTSON, DA JOHN BUTLER E PETER MCDONALD,
PRODOTTO
DIRETTO
DA REBECCA O’FLANAGAN E ROBERT WALPOLE, DA JOHN BUTLER
chi vince,STORY
chi no
COVER
“Vent’anni, ed è solo
l’inizio”, dice il tycoon
della società d’animazione.
Che celebra il passato
e rivela le strategie
del futuro
di Alessandro De Simone
Intervista a Jeffrey Katzenberg
DreamWorks
in progress
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E
’
sempre un piacere incontrare
Jeffrey Katzenberg, un uomo di cinema d’altri tempi proiettato nel futuro. L’occasione
ci viene offerta durante l’ultimo Festival di
Cannes, dove la DreamWorks Animation ha
festeggiato i suoi primi vent’anni presentando fuori concorso Dragon Trainer 2. Reduce
da un paio di film che hanno reso meno del
previsto (Turbo e Mr. Peabody & Sherman),
ma con delle franchise ancora molto forti a
cui si è appena aggiunta quella della famiglia Croods, Katzenberg guarda al futuro
con tranquillità e fiducia. E non potrebbe
essere altrimenti, per l’uomo che ha inventato il moderno concetto di animazione.
Mr. Katzenberg, vent’anni di DreamWorks
Animation: è un bel traguardo.
È solo l’inizio. La DreamWorks ha la stessa
struttura delle nostre storie, si evolve in tre
atti. Nel primo si presenta il personaggio e
si forma il gruppo che lo accompagna, nel
secondo c’è la crescita dell’eroe e il consolidamento della compagnia, in quello finale si
creano le basi per l’eredità che il protagonista deve lasciare. Le cose stanno andando
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COVER STORY
Madagascar 3. Sotto, Le 5 leggende.
Pagina precedente, Mr. Peabody e Sherman
così: questi primi vent’anni sono stati
il primo atto. Da oggi entriamo nel
secondo atto, una fase in cui la nostra
azienda deve crescere e trovare la sua
strada migliorando quello che già fa.
Credo che la parte migliore sia tutta
da scrivere e avremo un secondo atto
più lungo del primo, e riguardo al
terzo, che dire, ce ne sono di lunghissimi: quelli di David Lean vanno avanti
per sempre!
A proposito del futuro, qualche
tempo fa lei ha espresso il suo pensiero sulle nuove forme di distribuzione.
Sono convinto che la sala sia ancora e
sarà per molto tempo il miglior modo
per vedere i film. Non puoi avere a
casa lo stesso tipo di coinvolgimento
emotivo e di esperienza audiovisiva, e
dal punto di vista economico è uno
svago che le famiglie si possono permettere passando una serata speciale.
Detto ciò, so che bisogna prendere in
considerazione la distribuzione su
piattaforme on demand, perché diventeranno una parte importante del fatturato in tempi brevi, ma più per uno
sfruttamento successivo.
La prima visione continuo comunque
a vederla appannaggio della sala.
Sale dove verranno proiettati film in
3D?
Il 3D è uno strumento che aumenta
l’esperienza cinematografica, soprattutto nell’animazione. La contrazione
negli incassi del 3D è dovuta al modo
in cui questo viene realizzato. Lo
spettatore si sente preso in giro quando vede un prodotto che non ha alcu-
na differenza con un film girato in tecnica tradizionale. Ma ci sono opere in
cui il 3D è usato in maniera straordinaria, come Gravity e Vita di Pi, così è
e sarà un asset per il cinema, e il
nostro obiettivo è di realizzare l’equivalente in animazione di questi capolavori.
Da circa un anno e mezzo siete passati alla 20th Century Fox per la
distribuzione mondiale dei vostri
film. Come vi trovate con loro?
Sono semplicemente i migliori. Non
voglio criticare chi c’era prima, con
cui c’è stato un eccellente rapporto,
ma con la Fox ci sentiamo protetti
come non ci era mai capitato.
Ha mai pensato alla produzione live
action in questi anni?
Ho prodotto tanti live action nella mia
carriera, quando ero alla Disney e
anche prima, ma al momento non mi
interessa. Abbiamo fatto un paio di
passi falsi negli ultimi tempi, che oltretutto non considero realmente tali, ma
che ci hanno fatto capire che c’è stato
un cambiamento sensibile sul mercato, e stiamo lavorando per fare in
modo che non si verifichino più.
Preferiamo concentrarci su questi
aspetti.
“La sala resta un’esperienza unica, ma attenti alle nuove
esperienze di fruizione. Il 3D deve essere usato meglio. I passi
falsi degli ultimi tempi? Ripartiamo da lì”
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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How to: develop a software
1.
2.
3.
4.
See more on:
EDITING
FINISHING
COMPOSITING
CGI
COLOR GRADE
MOTION GRAPHICS
AUDIO PRODUCTION
GRAPHIC DESIGN
FILM VISUAL EFFECTS
EVENTS
SOFTWARE DEVELOPMENT
COVER STORY
CONTI IN TASCA
Incassi contratti in patria? No problem,
il cinema a stelle e strisce si apre al mondo: dalla Cina
alla favorita India, dalla lingua hindi al tamil, perché
“il potere occidentale sullo schermo” è roba vecchia
di Nick Vivarelli
MENTRE GLI INCASSI di Hollywood si contraggono
al botteghino USA, gli studios stanno perseguendo
con sempre più fervore il pubblico internazionale, sia
con blockbuster americani, che con film prodotti in
loco in altre lingue, e anche con sapienti trucchi del
mestiere, come per esempio il casting della star
cinese Fan Bingbing in X-Men: Days of Future Past.
Fan, nel settimo capitolo della saga X-Men,
interpreta Blink, il cui potere di teletrasporto pare
aver trasportato il pubblico nelle sale cinesi, dove il
film a fine maggio ha ottenuto il miglior weekend di
apertura di Hollywood in Cina fino a quel momento. Il blockbuster della Fox, diretto da Bryan Singer, sta
macinando milioni di dollari globalmente, superando
di gran lunga i $500 milioni, di cui circa un quinto
generati dalla Cina che, con un tasso di crescita del
mercato cinematografico del 27%, è il territorio dove
nel 2013 gli incassi sono aumentati maggiormente
nel mondo.
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Nel 2013 l’area dell’Asia Pacifico, con una fetta che
vale $11.1 miliardi del box office globale, ha superato
sia il Nord America che l’area EMEA (Europe, Middle
East, Africa), entrambe a quota $10.9 miliardi,
diventando per la prima volta la top region nel
mondo. E, a differenza del mercato americano e di
quello europeo, che ristagnano, l’Asia è in aumento
costante.
Tuttavia, nonostante la Cina sia il mercato
cinematografico mondiale più propulsivo, la sua
politica governativa favorisce l’industria locale
imponendo quote d’importazione, censura, e altre
restrizioni che fanno sì che questa crescita sia
dovuta in larga parte a film cinesi.
E’ l’India, grazie ad un clima politico meno
restrittivo, in questo momento il territorio veramente
interessante per gli studios. Anche se la fetta di
mercato di Hollywood in India è attualmente sotto
al 10%.
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COVER STORY
Proprio la Fox ha annunciato che
quest’anno distribuirà 28 titoli in India
attraverso i suoi Fox Star Studios,
diventando il maggior distributore
indiano. Ma l’aspetto più significativo, è
che il listino 2014 di Fox Star Studios
comprende 9 titoli in lingua Hindi e 4 in
Tamil, oltre che 15 titoli hollywoodiani
prodotti da Fox o ottenuti attraverso il
suo accordo con DreamWorks
Animation per la distribuzione
internazionale. Fox International Productions e Fox
Star Studios da qualche anno stanno
incrementando il numero di produzioni
bollywoodiane e corteggiando il
pubblico in India con varie strategie
che vanno dalla produzione di film con
elementi indiani come Vita di Pi di Ang
Lee che, per inciso, è andato benissimo
in Cina, al Bollywood blockbuster Il mio
nome è Khan, con protagonista la
superstar Sha Rukh Khan, fino al
remake in versione Bollywood di
Knight and Day (Innocenti bugie) la
action comedy con Tom Cruise e
Cameron Diaz, che si intitolerà Bang
Bang e avrà per protagonisti i
megatalenti bollywoodiani Hrithik
Roshan e Katrina Kaif.
E’ interessante notare che Hollywood,
spinta sia da una crisi del mercato
interno che dalla sua costante sete di
nuove risorse, si sia rivolta proprio
all’India per una iniezione di capitale
fresco. La Reliance Entertainment, della
Qui le megastar
bollywoodiane Hrithik
Roshan e Katrina Kaif in
Bang Bang. Sotto,
Kahn, Vita di Pi,
Journey to the West e
Kung Fu Panda
straricca famiglia Ambani, nel 2008 ha
acquistato il 50% della DreamWorks,
investendo tra i 300-400 milioni di
dollari, che non hanno ancora
recuperato. E’ quindi sempre più rivolta al mercato
internazionale l’attenzione delle
majors, dato che il bottino globale di
$35.9 miliardi di dollari nel 2013
rappresenta un aumento del 4%
rispetto al 2012.
Nonostante numericamente gli incassi
in Nord America siano rimasti stabili, la
dura realtà del mercato americano è
che il numero dei biglietti staccati è
calato di quasi l’11 percento tra il 2004
e il 2011, un declino che è stato
mascherato da un aumento nei prezzi
dei bliglietti. Negli USA i giovani, la
fondamentale fascia di età tra i 18-24
anni, hanno acquistato 21% biglietti in
meno nel 2103, un declino enorme. Il
motivo? Secondo un nuovo studio
della Motion Picture Association of
America (MPAA) circa il 74% del
pubblico USA che vede almeno un film
al mese in sala possiede almeno
quattro dispositivi collegati a Internet.
Come ha scritto Peter Bart su Variety,
“ciò crea molta distrazione”.
Non avendo la palla di cristallo, è
impossibile prevedere quali saranno gli
effetti dei nuovi media sul cinema
Hollywoodiano. Quel che pare più
prevedibile è che diventerà sempre più
importante il livello di qualità
tecnologica necessario per dare al
pubblico quell’esperienza collettiva
della sala che molti ancora
considerano insuperabile e
insostituibile come modalità di
fruizione del cinema.
Non è quindi un caso che il numero di
maxi-schermi Imax stia proliferando in
Cina, in Russia, in India, e anche in
Europa. E che in tutti questi territori
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rivista del cinematografo
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Nel 2013 l'area dell'Asia Pacifico, con $11.1 miliardi del box office
globale, ha superato sia il Nord America che l'area EMEA
Imax stia investendo in film locali che
vengono girati con le loro macchine in
70mm, come Journey to the West:
Conquering the Demons di Stephen
Chow, un mix di arti marziali,
commedia, e fantasy storico, che ha
sbancato al botteghino cinese, oppure
il polpettone patriottico Stalingrad in
Russia, o il buddy cop movie
bollywoodiano Dhoom 3, il primo film
di Bollywood girato per schermi Imax. Non a caso a Davos di recente il CEO
di Imax, Richard Gelfond, ha previsto
che in futuro ci sarà “molto meno una
sorta di potere Occidentale nel
cinema”. E ha sentenziato che
“Hollywood dovrà avere una nuova
sensibilità su come fare i film” per un
pubblico globale.
(NOTA: I DATI CITATI PROVENGONO DA L’ULTIMO
RAPPORTO MPAA E DA VARIETY)
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LISTINO VIDEA
LUGLIO - DICEMBRE 2014
I DUE VOLTI
DI GENNAIO
MAI COSÌ VICINI
di Rob Reiner
con Michael Douglas, Diane Keaton
di Hossein Amini
con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Oscar Isaac
L’ULTIMA LEGGENDA
di Stephen Frears
con Ben Foster, Dustin Hoffman, Chris O’Dowd
Dai produttori de La Talpa e dallo sceneggiatore
di Drive, un thriller alla Hitchcock,
k tratto dal romanzo
di Patricia Highsmith (Il Talento di Mr Ripley).
Il regista candidato Oscarr® Stephen Frears, dopo
il clamoroso successo di Philomena, porta sul
grande schermo luci e ombre del ciclista americano
Lance Armstrong. Superuomo o impostore?
THE IMITATION GAME
SUITE FRANCESE
MACBETH
Crediti non contrattuali
Dal regista di Harry ti presento Sally,
y
per la prima volta insieme i premi Oscarr®
Michael Douglass e Diane Keaton...
Semplicemente meravigliosi.
di Morten Tyldum
con Benedict Cumberbatch,
Keira Knightley, Mark Strong
di Saul Dibb
con Michelle Williams, Kristin Scott Thomas,
Matthias Schoenaerts, Sam Riley
L’attore del momento Benedict Cumberbatch
affiancato da Keira Knightley nel biopic su Alan Turing,
genio indiscusso del XX secolo, considerato uno dei
padri dell’informatica e dei moderni computer.
Dal regista de La Duchessa e tratto dal best seller
di IIrene Nemirovsky, un grande cast per una storia
d’amore impossibile nella Francia occupata dai nazisti.
di Justin Kurzel
con Michael Fassbender, Marion Cotillard
Dai produttori de Il Discorso del re e Shame
un moderno e suggestivo adattamento del capolavoro
shakespeariano con il candidato Oscarr® Michael
Fassbender ed il premio Oscarr® Marion Cotillard.
d
ANTICIPAZIONI 2015
FREEHELD
dii Chris D’Arienzo
con Glenn Close, Nick Nolte,
Laura Dern
Dall’autore di Rock of Ages, con la
candidata Oscarr® Glenn Close, il candidato
Oscarr® Nick Nolte
e e la candidata Oscarr®
Laura Dern. La colonna sonora è firmata
dal re del pop Elton John.
IL NOSTRO
TRADITORE TIPO
di Peter Sollett
con Ellen Page,
Julianne Moore,
Zach Galifianakis
di Susanna White
con Ewan McGregor, Naomie Harris,
Stellan Skarsgård, Damian Lewis
La candidata Oscarr®Julianne Moore
e la candidata Oscarr® Ellen Page: un
amore tra due donne e la lotta per il
riconoscimento dei propri diritti.
Da una storia vera.
Dai produttori di The Constant
Gardener. Ewan McGregor
nell’adattamento dell’omonimo
romanzo di John le Carrè, maestro
indiscusso del genere spy-thriller.
THE WHOLE TRUTH
di Courtney Hunt
con Keanu Reeves,
Renée Zellweger
Legal thriller dal ritmo serrato, con
Keanu Reevess ed il premio Oscarr®
Renèe Zellweger:
r un omicidio,
un misterioso avvocato e un inaspettato
colpo di scena finale.
VIDEA-CDE S.p.A. - Via Livigno, 50 - 00188 Roma - Tel. +39 06.33.18.51 - Fax +39 06.33.18.52.55
youtube.com/videa
twitter.com/videacde
[email protected] - www.videa-cde.it - facebook.com/videa
COVER STORY
I numeri
dello
Stivale
Pubblicati i dati sull’andamento
dell’industria audiovisiva in Italia: economia
in crescita (con alcune riserve)
di Italo Silla
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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COVER STORY
In termini
complessivi,
negli anni 2000
si registra un
aumento della
produzione
media
U
Una buona annata per il cinema italiano,
non solo sul fronte dei premi nei festival
internazionali: è questo il dato portato
alla luce dal Rapporto FEdS Il mercato e
l’industria del cinema in Italia 2013. Anzitutto si registra un ulteriore passo avanti
nella produzione di lungometraggi: ben
167 nel 2013, un’unità in più rispetto alla
cifra record di 166 del 2012, che aveva
permesso così di infrangere il precedente limite di 163 raggiunto nel 1980. Sono
cresciuti anche i titoli di iniziativa nazionale, passando da 150 nel 2012 a 156 nel
2013, così come i titoli 100% italiani che
hanno raggiunto la soglia record di 138
(132 il limite precedente, del 2011). Costituisce un dato rilevante che rende l’Italia
insieme alla Francia (con il record di 209
opere di iniziativa nazionale, come nel
2012, nonché il record di 154 film 100%
francesi, anche se la quota generale di
film prodotti è passata da 279 a 270) i
due Paesi europei con un andamento
sostanzialmente in controtendenza rispetto al panorama comunitario, influenzato dalla crisi.
Al di là dei record produttivi negli ultimi
anni, in Italia si riscontra un aumento
della produzione media in termini complessivi negli anni 2000, raggiungendo
la soglia di 131,1 per tutto il periodo
2000-2013 contro 114,8 degli anni Ottanta e 100,7 degli anni Novanta.
A livello globale il mercato dell’audiovisivo ha registrato nel 2013 comunque un
buon andamento, caratterizzato soprattutto dall’avanzamento delle industrie
culturali asiatiche (India, Cina, Giappone
e Corea del Sud): dietro all’inarrivabile
primato indiano (1.800 titoli), seguito sul
podio da USA (773) e Cina (638), troviamo il Giappone (591) e il blocco europeo composto da Francia (270), Gran
Bretagna (239), Germania (236) e Spagna (230), tallonato dalla prorompente
ascesa della Corea del Sud (207, con +
83,18% dal 2008); a chiudere la top ten
è l’Italia (167).
Osservando, poi, l’intera produzione audiovisiva made in Italy, ecco gli altri numeri: 745 documentari, più di 300 corti,
oltre 70 tra fiction e TV movie, 100 e più
web series, una ventina di videogames,
un migliaio di spot, 500 videoclip musicali. Da segnalare sia la ripresa della diffusione dei documentari nelle sale dietro
al traino positivo di Sacro GRA e della
produzione inglese Pompei targata British Museum, ma anche la ripresa di attenzione verso il cortometraggio, come
testimonia l’iniziativa promossa nel 2013
da Alberto Barbera per celebrare la 70a
Mostra del Cinema di Venezia, con il
progetto collettivo Venezia 70 - Future
Reloaded.
Riguardo alle sale, giunto ormai il tempo
del passaggio definitivo al digitale, in
Italia si riscontra una decrescita delle
monosala, come attesta la rilevazione
Cinetel: in otto anni sono scomparse dal
monitoraggio 183 strutture. Nel 2013 al
cluster dei “Cinema Paradiso” non corrisponde più una quota per strutture superiore al 50%. Oltre ai monosala, calano anche i piccoli multischermo (2-4
schermi), mentre migliorano i numeri
per i multiplex. Nel complesso si registra
un considerevole aumento del parco
schermi Cinetel dal 2006 al 2013: + 194
nella globalità degli schermi e + 377 nel
totale dei multisala. A ben vedere, l’Italia
è in linea con gli altri Paesi europei
(Francia, Germania, Spagna) per la diminuzione degli schermi, fatta eccezione
per la Gran Bretagna.
Dato negativo, invece, in controtendenza rispetto al panorama europeo – anche se nel 2013 campanelli d’allarme sono comparsi nelle industrie francesi, inglesi e tedesche –, è la continua emorragia dell’home entertainment classico,
che da 7 anni presenta una flessione del
64,28%, con una riduzione di spesa del
pubblico da 1.007,5 (2006) a 360,0 milioni (2013).
Il Rapporto FEdS
Giunto alla 6a edizione il Rapporto della
Fondazione Ente dello Spettacolo (FEdS), Il
mercato e l’industria del cinema in Italia
2013, è stato presentato quest’anno per la
prima volta al MiBACT, il 9 luglio 2014.
Coeditato insieme al MiBACT - Direzione
Generale per il Cinema, il Rapporto 2013 è
curato dall’Area studi FEdS. Oltre al puntuale
quadro economico sull’industria del cinema
nel nostro Paese, messa a confronto anche
con le altre industrie internazionali, il
Rapporto FEdS offre focus tecnici, preziose
testimonianze e una sezione dedicata alle
32
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
Film Commission. Questa 6a edizione ha
potuto contare, infatti, per i focus sui
contributi di Media Salles, Nexo Digital,
Microcinema e Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano, mentre per le
testimonianze: APT, CSC - Cineteca
Nazionale, CSF Legal, Fondazione Cinema
per Roma, Istituto Luce-Cinecittà, Officina
della Comunicazione, Rai Cinema, Schermi
di Qualità. Nella sezione Film Commission:
Italian Film Commissions, Apulia Film
Commission, Lucana Film Commission, Film
Commission Roma Lazio.
Con i premi Oscar® Nicole Kidman
e Colin Firth
Acclamato all’ultimo festival di Cannes, ha
suscitato un unanime consenso di critica e di
pubblico.
Tratto da una storia vera, un dramma
magistralmente interpretato da un
cast eccezionale.
28 AGOSTO 2014
2014
1
11
1 SETTEMBRE 2
2014
014
THE GREEN INFERNO
24 LUGLIO 2014
WILD CARD
Elizabeth Banks in una frizzante commedia
femminile che raccoglierà il favore di tutte
le donne romantiche in carriera!
DECODING ANNIE PARKER
Con Elizabeth Banks e James Marsden
THE RAILWAY MAN
LE DUE VIE DEL DESTINO
Regia di David Michôd
Con Robert Pattinson e Guy Pearce
UNA NOTTE IN GIALLO
THE ROVER
LISTINO KOCH MEDIA 2014/15
Il ritorno di Eli Roth, il maestro del cinema horror
più amato e di successo del nostro tempo.
Con Il premio Oscar® Helen Hunt
e Samantha Morton
Regia di Simon West. Con Jason
Statham, Sofia Vergara, Stanley Tucci
La vera storia di Annie Parker, che - ostinata
come Erin Brockovich – è riuscita a dare
una speranza a tutte le donne.
Jason Statham veste nuovamente i panni
dell’eroe “macho” e dal pugno pesante che lo
hanno reso celebre ed amato da milioni di fan.
16 OTTOBRE 2014
30 OTTOBRE 2014
13 NOVEMBRE 2014
Regia di Eli Roth con Lorenza Izzo
LOVE IS STRANGE
ANTICIPAZIONI 2015
You’re Not You
Due volte premio Oscar®
Hilary Swank
The Disappearance
of Eleanor Rigby: Them
Consenso unanime di critica e pubblico e in
odore di nomination, Love is Strange si annuncia
come la sorpresa dell’anno.
27 NOVEMBRE 2014
Creato da Aaardman
Animation
Everly
Con Jessica Chastain,
JamesMcAvoy
Con Salma Hayek
Somnia
Asterix e il Regno
degli Dei
Con Kate Bosworth
e Thomas Jane
Con Alfred Molina e il premio Oscar®
Marisa Tomei
Shaun the Sheep:
The Movie
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anteprima
Adolescenti, amore
e malattia: è Colpa
delle stelle. Evento al
Giffoni, poi sugli
schermi a settembre
di Alessandra De Tommasi
Se il teen-movie
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Ansel Elgort. A
sinistra con Shailene
Woodley in Colpa
delle stelle. In basso
l'attrice
SAI GIÀ COME VA A FINIRE LA STORIA. Zero
colpi di scena, come in Titanic. Eppure non resisti al suo fascino: Colpa delle stelle fa male,
ma in senso buono. Come il ricordo di una persona a cui hai voluto bene e che non c’è più: ti
manca eppure non smetti di sorridere pensando ai bei momenti insieme.
Quest’effetto-dipendenza è mutuato dal bestseller di John Green (Rizzoli) che prende in
prestito un verso di Cassio a Bruto nel Giulio
Cesare di Shakespeare per descrivere due
adolescenti malati terminali di cancro. S’incontrano, si scontrano e s’innamorano in una corsa
contro il tempo, ma senza fiorellini, musiche
sdolcinate e arcobaleni perché “la malattia fa
schifo”, come dice Hazel, la protagonista.
IL VERO MIRACOLO
Nell’adattamento cinematografico diretto da
Josh Boone, in sala il 4 settembre per 20th
Century Fox e in anteprima al Giffoni Film Festival, le presta il volto Shailene Woodley, oggi
considerata una delle giovani più promettenti
dello star system. Una metamorfosi incredibile,
soprattutto ripensando a sei anni fa, quando, a
Los Angeles, presentava (la non proprio memorabile) serie tv La vita segreta di una teenager americana. Cos’è successo a quella ragazzina acerba, ma soprattutto anonima? Si chiama “miracolo Clooney” ed è accaduto sul set
di Paradiso Amaro dove l’attore ha ricoperto il
ruolo di padre nella finzione e di mentore nella
carriera. E poco importa se la sua Mary-Jane è
stata tagliata da The Amazing Spider-Man 2
perché dopo il ruolo svolta-carriera ha ottenuto quello da protagonista in Divergent, trilogia
distopica edita da De Agostini. Le riprese della
seconda pellicola, Insurgent, sono iniziate a fi-
si fa serio
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anteprima
La trasformazione di Shailene Woodley:
i tempi de La vita segreta di una teenager
americana sono finiti
Una scena di
Colpa delle stelle di
Josh Boone
ne maggio, mentre la prima è disponibile in versione homevideo per Eagle
Pictures a partire da agosto.
Nella saga fantasy la sua Tris non teme
niente, è un’intrepida addestrata al
combattimento e pronta a ribellarsi ad
un regime corrotto. In Colpa delle stelle
diventa eroica, suo malgrado, e dà un
taglio – non solo metaforicamente – alle parti sbanca-botteghino per abbracciare produzioni indipendenti e interpretazioni più intimiste. In entrambi i
casi recita accanto ad Ansel Elgort: fratelli nel blockbuster, diventano amanti
nel teen romance da record.
MISSION IMPOSSIBLE
Colpa delle stelle ha superato ogni
aspettativa ben prima di arrivare in sala:
il trailer è stato il video con più like della
storia di YouTube. Oggi sono 300 mila
(con oltre 20 milioni di click) ma in poco
tempo ha battuto il primato detenuto
dal film degli One Direction 1D: This is Us
(272 mila “mi piace”). Battere la band
britannica delle meraviglie assomiglia ad
una mission impossible, ma non finisce
qui: la pellicola ha avuto la prevendita
più alta di biglietti nella storia del genere
romantico (per la cronaca, al secondo
posto si piazza La memoria del cuore
A TU PER TU CON ANSEL ELGORT
Il remake di Carrie, poi Divergent: ora il DJ ventenne è Gus
20 anni, DJ: il curriculum di Ansel Elgort si può riassumere in queste tre
parole, perché non ha fatto nessun provino in vita sua e conta solo tre pellicole nella sua filmografia. Sono tutte iconiche, però, ciascuna a modo
suo: ha girato il remake di un cult (Carrie), una saga young adult famosissima (Divergent) e ora questo teen romance da pelle d’oca. Si è meritato sul
campo il titolo di astro nascente e Hollywood di questi tempi è particolarmente attratta da antidivi acqua e sapone come lui.
Cos’ha di speciale il tuo Gus?
Ha paura di scomparire dopo la morte e invece vuole essere ricordato. Poi
capisce che per vivere una buona vita non ha bisogno della gloria, ma
della gioia di fare qualcosa per gli altri.
A te cosa spaventa?
Di paure ne ho moltissime, ma non le sue. A me terrorizza l’idea di far del
male involontariamente alle persone.
Colpa delle stelle e Divergent sono manifesti generazionali, perché?
Propongono storie di spessore, su ragazzi pieni di coraggio che cercano di
cambiare un mondo sottosopra. E il pubblico giovane guarda a loro come
una fonte d’ispirazione con cui identificarsi.
(A.D.T.)
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con Rachel McAdams e Channing Tatum). A parte i due affascinanti interpreti, le ragioni del successo restano molteplici, a partire dal tono usato: né la malattia né i malati vengono trattati con
condiscendenza, buonismo o pietà. Senza i cliché legati alla morte e ai suoi riti,
la sceneggiatura tocca corde intime del
dolore, legate alle vicende personali dei
protagonisti ma anche a quelle universali con tappa in un luogo cruciale per la
storia contemporanea, la casa di Anna
Frank ad Amsterdam.
NON E’ LA FINE
A tratti politicamente scorretta, la storia di Hazel e Gus (Elgort) diventa persino imprevedibile oltre che struggente
e poetica. È vero, “il mondo – scrive
Green – non è un ufficio esaudimento
desideri”, ma si può sempre essere grati “per il nostro piccolo infinito”. Non lasciatevi fuorviare: “L’amore è mantenere lo stesso la promessa”, si legge nel
romanzo, ma non prendetela come una
frase da cioccolatini. La fine arriva e
non dev’essere per forza buona o cattiva, in questo caso è semplicemente
“okay”.
LISTINO 2014/2015
IL RAGAZZO INVISIBILE
CONFUSI E FELICI
FRATELLI UNICI
REGIA: GABRIELE SALVATORES
REGIA: MASSIMILIANO BRUNO
REGIA: ALESSIO MARIA FEDERICI
CAST: LUDOVICO GIRARDELLO,
CAST: CLAUDIO BISIO, MARCO GIALLINI,
CAST: RAOUL BOVA, LUCA ARGENTERO,
VALERIA GOLINO, FABRIZIO BENTIVOGLIO,
KSENIA RAPPOPORT, NOA ZATTA
ANNA FOGLIETTA, PAOLA MINACCIONI, CATERINA GUZZANTI,
PIETRO SERMONTI, MASSIMILIANO BRUNO
PRODUZIONE: INDIGO FILM CON RAI CINEMA
PRODUZIONE: FULVIO E FEDERICA LUCISANO
NAZIONALITÀ: ITALIA
CAROLINA CRESCENTINI, MIRIAM LEONE
PRODUZIONE: LUX VIDE CON RAI CINEMA
NAZIONALITÀ: ITALIA
PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM CON RAI CINEMA
NAZIONALITÀ: ITALIA
SCUSATE SE ESISTO!
IL GIOVANE FAVOLOSO
SCEMO & + SCEMO 2
REGIA: RICCARDO MILANI
REGIA: MARIO MARTONE
REGIA: BOBBY E PETER FARRELLY
CAST: PAOLA CORTELLESI, RAOUL BOVA
CAST: ELIO GERMANO, MICHELE RIONDINO, MASSIMO POPOLIZIO,
CAST: JIM CARREY, JEFF DANIELS,
PRODUZIONE: FULVIO E FEDERICA LUCISANO
ANNA MOUGLALIS, VALERIO BINASCO, PAOLO GRAZIOSI,
EDOARDO NATOLI, ISABELLA RAGONESE
JENNIFER LAWRENCE
PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM CON RAI CINEMA
PRODUZIONE: PALOMAR CON RAI CINEMA
OGNI MALEDETTO NATALE
WINX CLUB
I NOSTRI RAGAZZI
REGIA: GIACOMO CIARRAPICO, MATTIA TORRE, LUCA VENDRUSCOLO
IL MISTERO DEGLI ABISSI
REGIA: IVANO DE MATTEO
CAST: ALESSANDRO CATTELAN, CORRADO GUZZANTI,
REGIA: IGINIO STRAFFI
NAZIONALITÀ: ITALIA
VALERIO MASTANDREA, MARCO GIALLINI,
FRANCESCO PANNOFINO, LAURA MORANTE,
CATERINA GUZZANTI, ALESSANDRA MASTRONARDI,
STEFANO FRESI, ANDREA SARTORETTI
NAZIONALITÀ: USA
CAST: ALESSANDRO GASSMAN,
GIOVANNA MEZZOGIORNO,
LUIGI LO CASCIO, BARBORA BOBULOVA
PRODUZIONE: RAINBOW
NAZIONALITÀ: ITALIA
PRODUZIONE: RODEO DRIVE CON RAI CINEMA
PRODUZIONE: WILDSIDE CON RAI CINEMA
NAZIONALITÀ: ITALIA
NAZIONALITÀ: ITALIA
SI ACCETTANO MIRACOLI
SAMBA
THE SEARCH
REGIA: ALESSANDRO SIANI
REGIA: OLIVIER NAKACHE, ERIC TOLEDANO
REGIA: MICHEL HAZANAVICIUS
CAST: ALESSANDRO SIANI, FABIO DE LUIGI,
CAST: OMAR SY, CHARLOTTE GAINSBOURG
CAST: BÉRÉNICE BEJO, ANNETTE BENING
PRODUZIONE: GAUMONT
PRODUZIONE: LA PETITE REINE, LA CLASSE AMÉRICAINE
FATHERS AND DAUGHTERS
UN RAGAZZO D’ORO
TORNERANNO I PRATI
REGIA: GABRIELE MUCCINO
REGIA: PUPI AVATI
REGIA: ERMANNO OLMI
CAST: RUSSELL CROWE, AMANDA SEYFRIED, AARON PAUL,
CAST: RICCARDO SCAMARCIO, SHARON STONE,
CAST: CLAUDIO SANTAMARIA, ALESSANDRO SPERDUTI,
DIANE KRUGER, JANE FONDA, OCTAVIA SPENCER
CRISTIANA CAPOTONDI, GIOVANNA RALLI
FRANCESCO FORMICHETTI, ANDREA DI MARIA
PRODUZIONE: VOLTAGE PICTURES
PRODUZIONE: DUEA CON RAI CINEMA
PRODUZIONE: CINEMAUNDICI, IPOTESI CINEMA CON RAI CINEMA
IL NUOVO FILM DI
PAOLO GENOVESE
TALE OF TALES
MIA MADRE
(IL RACCONTO DEI RACCONTI)
REGIA: NANNI MORETTI
REGIA: PAOLO GENOVESE
REGIA: MATTEO GARRONE
PRODUZIONE: PEPITO PRODUZIONI CON RAI CINEMA
CAST: VINCENT CASSEL, SALMA HAYEK
JOHN TURTURRO
PRODUZIONE: ARCHIMEDE, LE PACTE, RAI CINEMA,
RECORDED PICTURE COMPANY
NAZIONALITÀ: ITALIA-FRANCIA-UK
PRODUZIONE: SACHER FILM E FANDANGO CON RAI CINEMA
SERENA AUTIERI
PRODUZIONE: CATTLEYA CON RAI CINEMA
NAZIONALITÀ: ITALIA
NAZIONALITÀ: USA
CREDITI NON CONTRATTUALI
PRODUZIONE: RED GRANITE PICTURES
NAZIONALITÀ: ITALIA
NAZIONALITÀ: ITALIA
www.raicinemachannel.it
NAZIONALITÀ: FRANCIA
NAZIONALITÀ: FRANCIA
NAZIONALITÀ: ITALIA
/01distribution
NAZIONALITÀ: ITALIA
CAST: MARGHERITA BUY, NANNI MORETTI,
@01distribution
NAZIONALITÀ: ITALIA
/01distribution
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animal mundi
IL
PRIMATO
DEI
PRIMATI
QUANDO LA SAGA HA LE BRACCIA
LUNGHE E PELOSE: TUTTE LE FACCE DEL
PIANETA DELLE SCIMMIE, DA PIERRE BOULLE
A TIM BURTON (PASSANDO PER LA TV)
DI GIANLORENZO FRANZÌ
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animal mundi
L
’
arroganza, la stupidità e l’egoismo degli
esseri umani sono le cause primarie dei disastri che affliggono il nostro pianeta: fin
dagli albori della civiltà l’uomo ha sentito la
necessità di sostituirsi all’ordine naturale
degli eventi, sfidando natura o divinità in nome della
conoscenza e del progresso e alimentando una nutrita
letteratura sul tema, dal mito di Prometeo fino a
Frankenstein. Forte di questo background, nel 1963
l’ingegnere e agente segreto francese Pierre Boulle dà
alle stampe la sua prima incursione nella letteratura
fantascientifica, Le Planète des Singes, opera destinata
a fare epoca. La visione futuristico-distopica del libro,
che mescolava teorie scientifiche - dal darwinismo alla
relatività - capovolgendole e piegandole con l’intento
di ironizzare sul comportamento degli esseri umani, e
la sua componente visionaria, lo rendevano un soggetto perfetto per il cinema: ma la 20th Century Fox temeva lo sforzo produttivo di un film che richiedeva una
quantità industriale di trucco e costumi, scontrandosi
per di più con 2001: Odissea nello Spazio. Però solo il
successivo successo di Viaggio allucinante, del 1966,
convinse la Fox a produrre Il Pianeta delle Scimmie: il
resto, come si suol dire, è storia. Il film, con la regia
dell’innovatore Schaffner, si trasformò in quello che oggi chiameremo un instant cult: un’opera che tradiva intelligentemente il romanzo originale per rafforzare
Darwinismo e relatività,
ironia e visionarietà.
L'originale di Schaffner
con Charlton Heston nel
1968 fu instant cult
l’impatto emotivo della vicenda. Le esigenze cinematografiche convinsero inoltre gli sceneggiatori a semplificare la rappresentazione delle scimmie: questa trovata permise di ridurre il budget immergendo i personaggi in un’ambientazione primitiva e ferina, rappresentando uno dei punti di forza della pellicola aumentando il pathos e il coinvolgimento dello spettatore. In
effetti, i primi 20’ del film (come gli ultimi 10’) sono di
rara efficacia: con le maschere dalle inquietanti fattezze antropomorfe (Oscar speciale per il trucco creato
da John Chambers) e le musiche stranianti e innovative di J. Goldsmith, il risultato è un capolavoro eversivo
e avvincente, una favola nera che ha contribuito a
creare un nuovo modo di intendere la sci-fi innestando
la fantascienza su politica e filosofia, svecchiandola e
rendendola potenzialmente capace di narrare tutto. Il
successo, dicevamo, fu travolgente: tanto da produrre
ben quattro seguiti: il primo, L’Altra Faccia del Pianeta
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Apes Revolution
“L’anello di congiunzione tra il vecchio
filone e la nuova trilogia? Può attendere”.
Parola del regista Matt Reeves, da
Cloverfield al Cesare di Andy Serkis
di Angela Bosetto
A TRE ANNI DI DISTANZA dal fortunato reboot di Rupert
Wyatt L’alba del pianeta delle scimmie, giunge Apes
Revolution – Il pianeta delle scimmie (in sala dal 10 luglio), il
secondo capitolo dedicato all’avvento dei primati intelligenti
guidati dallo scimpanzé Cesare (Andy Serkis). Nella finzione,
invece, di anni ne sono passati dieci e l’umanità ha quasi
rischiato l’estinzione a causa del virus provocato dal T-113, il
farmaco al centro del primo film, miracoloso per le scimmie e
letale per gli uomini. Non essendo più la razza dominante, gli
umani sono dovuti scendere a patti con i seguaci di Cesare
(sempre più numerosi e ben organizzati), stipulando una
tregua in nome della reciproca sopravvivenza. Ma si tratta
solo del preludio alla tempesta: la guerra per la supremazia
incombe. Ad eccezione di Serkis (veterano del motion
Qui L'alba del
pianeta delle
scimmie, sopra e
pagina precedente
il sequel Apes
Revolution
capture e cuore indiscusso del progetto) e dei suoi due
colleghi primati Karin Konoval (Maurice) e Terry Notary
(Rocket), rispetto al film precedente è cambiato l’intero cast.
Insieme agli attori Gary Oldman, Jason Clarke, Keri Russell e
Kodi Smit-McPhee è arrivato anche un altro regista: Matt
Reeves, impostosi con Cloverfield (2008) e autore del
meritevole remake Blood Story (2010), nonché sceneggiatore
del noir di James Gray The Yards (2000) e della serie tv
Felicity (1998-2002, creata insieme a J. J. Abrams). Reeves si
è lanciato con tale entusiasmo in questa nuova avventura che
nemmeno la polmonite, presa a cavallo fra i set di Vancouver
e di New Orleans, è riuscita fermarlo. Comunque, il desiderio
di realismo del regista non si è limitato al privilegiare le
riprese in esterni. “Due punti per me erano fondamentali –
spiega - nessun personaggio etichettabile come cattivo e
iniziare la storia secondo il punto di vista delle scimmie,
mostrando come si sono evolute e cosa hanno creato. E
proprio quando lo spettatore è convinto di trovarsi in un
mondo ormai dominato dai primati, come nel film del 1968,
ecco arrivare gli umani, segno che quel futuro ancora non
esiste. Da lì in poi la vicenda si articola attorno a due nuclei
familiari, uno umano e uno scimmiesco, che provano a
coesistere”. Sembrerebbe dunque esserci ancora speranza
che la Terra resti nostra, sia pur parzialmente. Reeves, però,
frena gli ottimismi: “Non abbiamo intenzione di trasformare Il
pianeta delle scimmie ne Il pianeta delle scimmie e degli
uomini, quanto di raccontare il momento in cui ciò sarebbe
stato possibile se le cose fossero andate diversamente.” Il
terzo film del ciclo è già stato annunciato per il 2016, ma
quando si parla dell’eventuale trama le opinioni di Serkis (che
si è detto disposto a interpretare anche i discendenti di
Cesare) e di Reeves divergono. L’attore vorrebbe che la
pellicola rappresentasse l’anello di congiunzione fra la nuova
trilogia e la vecchia saga cinematografica, mentre il regista
(confermato alla guida del sequel) non ha tutta questa fretta
di chiudere definitivamente il cerchio perché “ci sono ancora
tante storie da raccontare…”.
Qui Planet of the
Apes di Tim
Burton, a fianco
l'originale del 1968
con Charlton
Heston
delle Scimmie, è un coraggioso ma trascurabile tentativo di continuare il racconto, poco coeso e originale. Il
secondo, Fuga dal Pianeta delle Scimmie, porta invece
la regia di Don Taylor e non manca di acume nel sottotesto politico, portando la trama nella Terra del 1970;
ed è certamente meglio dei due successivi, 1999 Conquista della Terra e Anno 2760 Ultimo Atto, zeppi di
salti temporali e rovesciamenti narrativi che tentano di
chiudere il cerchio ripartendo dall’inizio. La scarsa qualità delle pellicole non impedì alla CBS, nel 1974, di
mandare in onda 14 episodi di un telefilm dedicato alle
avventure degli astronauti Virdom e Burke che partono per una missione spaziale ma, a causa di una anomalia, l’astronave viene sbalzata nel tempo e si schianta sulla Terra del 3085, dominata dalle Scimmie. Roddy
McDowall, interprete dei film, sarà la scimmia Galen,
quindi unica costante della saga: infatti, la prima e unica stagione del telefilm fa sparire del tutto il sottotesto
politico a favore della dimensione più spettacolare e
disimpegnata. Stesso discorso per Ritorno al Pianeta
delle Scimmie, serie animata passata in assoluta (e meritata) sordina. Bisognerà allora aspettare il 2001 (…)
perché la Fox si re interessi alle sue Scimmie affidando
al visionario Tim Burton la regia di un remake: ma gli
ottimi incassi non salvano il film da una dimensione
mediocre, frutto probabilmente di una mancata ispirazione dell’altrove geniale Burton, poco a suo agio e
quindi deviato dalla sua solita parabola artistica. Il Planet of the Apes burtoniano è un’opera cupa, profondamente feroce, che esplode in un - rinnovato, ma meno
efficace - finale a sorpresa. Esattamente dieci anni dopo, esce però L’Alba del Pianeta…: un reboot che è anche un prequel, che non tiene conto di quanto successo nei film precedenti, ma ne racconta gli antefatti. Il
film tenta un approccio diverso approfondendo il rapporto fra uomo e scimmia: basato sulla dialettica
schiavo-padrone, fra tragedia classica e romanzo gotico, è potenziato da un fervido dinamismo visivo. Ma è
importante per un altro motivo: con L’Alba cambiano i
blockbuster, che raccontano le origini, i cominciamenti,
i vari “begins” guardando indietro ma puntando al presente e parlando del futuro. E non è poco, se dietro
ogni piccola rivoluzione c’è una grande evoluzione. luglio-agosto 2014
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rivelazioni
Mattatore in 22 Jump Street, vibrante in Foxcatcher, spietato in
Jupiter Ascending: l’ex stripper è uno degli attori più versatili della
sua generazione. Il suo motto? “Ogni film una sfida”
CHANNING
TATUM
TEMPO DI CAMBIARE
di Mattia Pasquini
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B
allerino, modello, factot u m , a t to re e a d e ss o
comico. Si fatica a crederci ma il Channing Tatum
di 22 Jump Street (dal 24
luglio in sala) è lo stesso
interprete tra gli altri del
n u ovo f i l m d i B e n n e t t
Miller (Foxcatcher, pres e n t a to a l Fe st i va l d i
Cannes), e di Jupiter - Il destino dell’universo
dei due Wachowski. In quel di New York l’ex
Magic Mike ci racconta il suo essere padre e
celebrità insieme e il sodalizio affettuoso con
l’amico Jonah, lo stesso che fino a ieri faceva
da spalla al Di Caprio di The Wolf of Wall
Street.
In 22 Jump Street ti vediamo nuovamente
nei panni di un agente di polizia impegnato
in una indagine all’interno del college. Che
cosa ricordi di allora, come ti divertivi da
giovane?
In modo normale credo. Bevendo birra. E
ancora bevendo birra. E non molto altro.
A vedere il film sembra davvero che tu ci
abbia preso gusto a far ridere la gente.
Non saprei. Non ho ancora visto il film e non
so quali siano le reazioni del pubblico. Il primo
film Jonah Hill non me lo ha lasciato vedere
fino al Festival SXSW di Austin in Texas. Non
mi ero mai visto in una commedia prima e
volevo farlo in un buon cinema e con un pubblico vero, non di addetti ai lavori.
Avere questo tipo di conferma ti ha dato più
sicurezza e la spinta a tornare al genere?
Forse a livello creativo, ma è un discorso che
non riguarda solo la commedia. Posso dire
però che oggi non ne farei mai una da solo,
non senza Jonah almeno.
Siete davvero così legati ormai?
E’ il mio ragazzone!
Non so immaginare quanto possa essere stato
frustrante per lui. E’ stata una brutta situazione, ma so che non era davvero lui in quel
momento.
Essere popolari ti condiziona nella vita di
tutti i giorni, anche familiare?
Abbastanza. Quando firmiamo per andare
davanti la macchina da presa stiamo sacrificando una parte della nostra privacy. Molta
gente ti vedrà in quei film, e il fatto di riconoscerti crea una sorta di relazione. Come se
anche loro avessero investito su di te. Non è
un problema, ho scelto io di diventare una
figura pubblica. Quello che non ammetto,
semmai, e che qualcuno possa pensare di aver
il diritto di coinvolgere mia figlia in questo. O
che non le sia permesso di avere una vita normale solo perché i suoi genitori hanno fatto
un certo tipo di scelta. E’ complicato. A volte
mi chiedo quale sia il modo migliore per proteggerla, perché certi pensieri possono far
paura.
Professionalmente invece qual è la sfida più
importante?
Ogni film e’ una sfida, a prescindere. Già fare
un sequel, e farlo bene, lo è.
Aiuta in questo senso poter interpretare un
personaggio già noto?
Da una parte ti facilita, dall’altra è difficile far
ridere con situazioni già viste. La seconda
volta che racconti una barzelletta non fa mai
ridere, devi raccontarla in un altro modo, in un
modo che la gente non si aspetta. Anche questa e’ una sfida.
Channing Tatum con
Jonah Hill in 22 Jump
Street, con Mark Ruffalo
in Foxcatcher, insieme a
Steve Carell e con la
moglie Jenna Dewan
Alla fine del film ipotizzate una serie di possibili sequel, ci state pensando seriamente?
Abbiamo solo immaginato quali potrebbero
essere le naturali prosecuzioni dopo una
avventura al college. Forse sceglierei quello in
cui siamo anziani in una casa di riposo.
Che scopriamo in veste particolarmente
‘action’ in questo film. Anche lui ha fatto i
suoi ‘stunt’ come te?
No, ma non perché non potesse farli. Ne era
perfettamente in grado, ma li avrebbe fatti
troppo bene e non sarebbe stato così divertente.
Lasciata la commedia, che effetto fa tornare
a un dramma come Foxcatcher?
E’ tutto molto diverso. In quel caso ci siamo
ispirati a una storia vera; al viaggio doloroso
di tre persone. Ma è tutt’altra cosa da questo
film, dal mondo folle che hanno inventato
Chris e Phil (i registi di 22 Jump Street Chris
Miller e Phil Lord, ndr).
Che effetto ti hanno fatto le polemiche per
le sue offese a quel paparazzo (Jonah Hill
aveva ingiuriato un fotografo che aveva
fatto apprezzamenti sui suoi pantaloncini,
ndr)?
“Al successo ho sacrificato la privacy e
non mi lamento: è stata una scelta. Ma
guai se toccano mia figlia”
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speciale uscite
FUTURO
PROSSIMO
Da Interstellar al nuovo di Paul Thomas Anderson.
Guida per i più attesi della stagione, tra mainstream,
autori, drammi e commedia. E l’Italia?
testi di Gianluca Arnone, Angela Bosetto, Gianluigi Ceccarelli, Manuela Pinetti, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco
Speciale Uscite 2014-2015
I kolossal
Non solo Hunger Games: ecco tutti i blockbuster
che ci portano sull'Everest
COME IL COLOSSO DI RODI
si ergeva maestoso a
protezione della città, così i
kolossal hollywoodiani
difendono il cinema da agguati
pirateschi, erosioni naturali e
smottamenti tecnologici (tv,
videogiochi, rete e altri svaghi).
In breve a trainare la carretta
inseguendo un pubblico sempre
più distratto e atomizzato. Se le
tre sorelle – Warner, Disney e
Paramount – si confermano
regine del fatturato (nel 2013 un
bottino da oltre 13 miliardi di
dollari) lo si deve in larga parte
a saghe, cinefumetti e
blockbuster, con i proventi dei
quali si continuano a finanziare
gli indipendenti. Accogliamo
dunque la mano santa di
Interstellar (dal 6 novembre in
sala), che è il massimo
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dell’evasione umanamente
concepibile, ovvero la fuga dal
disastrato pianeta terra in cerca
di lidi più ospitali. Al timone
Christopher Nolan, compagni di
viaggio Matthew McCounaghey,
Anne Hathaway e Jessica
Chastain, più altre stellari
apparizioni (da Michael Caine a
Matt Damon). E accogliamo
pure Il canto della rivolta (20
novembre), atto primo del gran
finale di Hunger Games (il
secondo uscirà dopo un anno),
e ultima prova big screen di
Philip Seymour Hoffman. Tappa
conclusiva anche per Lo Hobbit:
con La battaglia delle cinque
armate (17 dicembre) Jackson
fa autoreverse di Viaggio
inaspettato e saluta
definitivamente Tolkien.
G.A.
Hunger Games, Interstellar e, sopra, Lo Hobbit
Exodus
Se con Noah era stata invasione delle acque, con
Exodus (15 gennaio) aspettiamoci la loro
separazione. Il kolossal biblico diretto da Ridley
Scott, protagonista Christian Bale, rievoca la fuga
dall’Egitto degli ebrei, la traversata del Mar Rosso e
le Tavole della Legge consegnate a Mosè sul Sinai.
Dopo l’Arca, i Dieci Comandamenti: Hollywood
crede nella Santa Alleanza. E voi?
Terminator: Genesis
Jupiter Ascending
Slittato da luglio 2014 a febbraio 2015 “per
perfezionarsi”, Jupiter Ascending dei Wachowski
è tipo Il Fuggitivo nel futuro (con la Kunis e
Tatum). I primi screening test ne avevano messo
in luce la forma approssimativa. Dovrà diventare
smagliante in pochi mesi. Auguri.
Quinto film della saga, Terminator: Genesis vedrà il ritorno
di Arnold Schwarzenegger nell’esoscheletro di T-800, il
cyborg rimandato indietro nel 1984 per uccidere John
Connor e modificare il futuro a favore della propria specie.
Diretto da Alan Taylor (Thor: The Dark World), il film
prevede un giovane T-800 e un modello più vecchio. Nel
cast Emilia Clarke nei panni di Sarah Connor, Jai Courtney in
quelli di Kyle Reece e Jason Clarke che interpreterà John
Connor da adulto. A luglio 2015 in sala.
Mad Max Fury Road
Reboot di un cult del
cinema apocalittico, Mad
Max: Fury Road sarà diretto
ancora una volta da George
Miller, autore della trilogia
originaria, con Tom
Hardy nel ruolo che fu
di Mel Gibson. Al suo
fianco Charlize Theron.
Everest
Jake Gyllenhaal, Michael Kelly, Josh Brolin e Jason Clarke
tentano la scalata dell’Everest in condizioni climatiche
proibitive. Dal libro di un sopravvissuto al disastro del 1996
(Aria sottile di Jon Krakauer) un promettente survival-movie
ad alta quota diretto da Baltasar Kormakur.
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Speciale Uscite 2014-2015
Botte, battiti, brividi
Thriller, action, horror: Scarlett Johansson è Lucy per Besson, Philip
Seymour Hoffman all’ultima prova
davanti alla dipartita di Paul
Walker la saga di Fast and
Furious: il settimo capitolo
sarà in sala dal 9 aprile. Luc
Besson dirige Lucy (25
settembre), vero e proprio
Nikita 2.0 con Scarlett
Johansson nuova macchina
da guerra, e sceneggia
Taken 3 di Olivier Megaton
con Liam Neeson, capitolo
conclusivo della saga di Io vi
trover (8 gennaio).
Da segnalare l’esordio alla
ADRENALINA IN ARRIVO.
David Fincher dirige Ben
Affleck ne L’amore bugiardo,
dal bestseller di Gillian Flynn,
mentre la premiata ditta
Rodriguez/Miller sforna
dopo 9 anni Sin City 2 – Una
donna per cui uccidere,
entrambi previsti in sala il 2
ottobre. Sempre ad ottobre,
il 9, sarà la volta del
collaudato duo Antoine
Fuqua/Denzel Washington
(The Equalizer, dal televisivo
Un giustiziere a New York),
mentre il 16 arriverà
Nightcrawler di Dan Gilroy,
con un Jake Gyllenhaal
improvvisato videoreporter
notturno. Bisognerà
aspettare il 2015 (febbraio, in
piena corsa Oscar) per
Foxcatcher di Bennett Miller,
premiato per la migliore
regia a Cannes. Occhio nel
frattempo alla brava Lone
Scherfig e al suo Posh, in
48
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
arrivo il 13 novembre. Molti
gli attori alla loro ultima
prova: Philip Seymour
Hoffman, nel thriller A Most
Wanted Man di Anton
Corbijn (30 ottobre), e
James Gandolfini in The
Drop (20 novembre).
Non si ferma neanche
50 sfumature
di grigio
Il film più bondage del
2015 arriva in sala il
prossimo San Valentino.
Dirige Sam Taylor-Wood
(Nowhere Boy), domina
Jamie Dornan, si
sottomette Dakota
Johnson: ma chissà
quanto le trasgressioni
partorite dalla penna di
E.L.James verranno
rispettate alla lettera...
regia di Ryan Gosling con
Lost River (27 novembre) e il
dramma Calvary (4
dicembre), con Brendan
Gleeson. Aria di sequel e
reboot, come sempre, per
l’horror: Dracula – Le origini
(30 ottobre) narra cosa ha
portato il buon Vlad
l’Impalatore a diventare il
principe dei succhiasangue.
E se c’è attesa per il nuovo
franchise di Poltergeist (12
febbraio), curiosità suscita il
nuovo Friday the 13th (13
marzo) a soli 5 anni dal
reboot di Marcus Nispel.
Seguito o nuovo inizio? G.C.
Chappie
La nuova, imprevedibile sci-fi comedy di Neill Blomkamp
prende spunto da un suo vecchio cortometraggio, Tetra
Vaal (2004). Protagonista un ragazzo prodigio sui generis
(è un robot), e la sua stramba famiglia adottiva. Con Hugh
Jackman e Sigourney Weaver. In sala dal 26 marzo.
Unbroken
Seconda regia per Angelina Jolie, in sala dal 29 gennaio:
dramma sull’eroe di guerra Louis Zamperini, ex campione
olimpico prigioniero per due anni e mezzo in un campo di
internamento giapponese. Collaborano alla sceneggiatura tra gli altri – Joel ed Ethan Coen.
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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Speciale Uscite 2014-2015
Una lacrima sul viso
Dalla vita di James Brown alla famiglia di Gabriele Muccino.
Attenzione a Boyhood di Linklater
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
PREPARATE I FAZZOLETTI che
quest’autunno si piange tutti
insieme appassionatamente,
meglio ancora se coi nostri cari.
Ah, la famiglia: senza di lei come
farebbero a esistere i melodrammi?
In attesa di esplorare gioie e dolori
del rapporto padre-figlia con
Fathers and Daughters, il prossimo
film di Gabriele Muccino (vedi box
sotto), si può iniziare con quello
padre-figlio grazie a The Judge
(nelle nostre sale dal 23 ottobre via
Warner Bros.), dove un brillante
avvocato (Robert Downey Jr.), a
cui è appena morta la mamma,
decide di difendere il papà (Robert
Duvall, con cui, ovviamente, ha un
legame conflittuale e irrisolto) da
un’accusa di omicidio.
La Universal, invece, preferisce
abbracciare i problemi di una vita
intera, prima con Boyhood (16
ottobre), il film sperimentale di
Richard Linklater realizzato nel
corso di 12 anni per raccontare
l’arco di crescita del protagonista
Mason (Ellar Coltrane), che deve
destreggiarsi fra i dubbi esistenziali
e il divorzio dei genitori, e poi con
Get On Up (6 novembre), storia del
cantante James Brown (Chadwick
Boseman), dall’infanzia poverissima
al successo mondiale.
Considerando la sua biografia da
genio sregolato e il fatto che il
regista è Tate Taylor (lo stesso di
Boyhood. Sopra
Robert Downey Jr.
e Robert Duvall in
THe Judge
The Help, 2011), si prevede un alto
tasso di commozione. Se quanto
sopra vi sembra ancora troppo
allegro, affidatevi alla BIM, che
distribuirà i nuovi film di Christian
Petzold (La scelta di Barbara, 2012)
e di Fatih Akin, ossia Phoenix e The
Cut, terzo capitolo della trilogia
“Love, Death and the Devil”, iniziata
con La sposa turca (2004) e
proseguita con Ai confini del
paradiso (2007).
A.B.
Fathers and
Daughters
Archiviato il flop Quello che so
sull’amore, Gabriele Muccino
ritenta la conquista degli USA con
una sceneggiatura (firmata da Brad
Desch e proveniente dalla
prestigiosa “Black List”) che
racconta le vite di padre e figlia a
25 anni di distanza. Cast stellare:
Russell Crowe, Amanda Seyfried,
Aaron Paul, Diane Kruger, Octavia
Spencer, Jane Fonda e la piccola
Quvenzhané Wallis. Noi lo vedremo
nel 2015 con 01 Distribution.
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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Speciale Uscite 2014-2015
Voglia di leggerezza
Le favole dei Grimm per Streep e Depp, spin-off con
I pinguini di Madagascar
PROLUNGARE GLI EFFETTI
“rilassanti” dell’estate si può, e
se il tran tran quotidiano è
arduo, dal 9 ottobre Un milione
di modi per morire nel west
(Seth MacFarlane) mostrerà la
difficoltà di essere codardi ed
eroi nel selvaggio west. Intanto
nello spazio un piccolo furto
causa una battaglia, condotta
da un manipolo di disperati (tra
cui un procione) ne I guardiani
della Galassia dei Marvel
Studios; dal 6 novembre e in
CGI 3D arriva I Cavalieri dello
Zodiaco, forte del successo
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
dell’omonimo anime anni ’90.
A 20 anni dal capostipite, arriva
Scemo & più scemo 2, sequel di
uno dei grandi successi dei
fratelli Farrelly, che riunisce Jim
Carrey e Jeff Daniels.
Era in concorso a Cannes Wild
Tales (20 novembre) film
argentino a episodi che unisce
risate e violenza, invece con
Come ammazzare il capo...e
vivere felici 2 si ride e basta,
grazie alla riconferma del cast
del primo film (Aniston,
Sudeikis, Bateman). Se in The
Interview è plausibile che due
imbranati incontrino il dittatore
Kim Jong-Un (e la CIA ordini
loro di ucciderlo), nessuno
stupore se I pinguini di
Madagascar siano coinvolti
nello spionaggio mondiale
(entrambi in sala il 4 dicembre).
Il periodo natalizio porterà
invece Ben Stiller a Londra ne
Una notte al museo 3, e un cast
stellare (tra cui Meryl Streep e
Johnny Depp) nelle favole dei
Grimm per Into the Woods,
mentre la Londra thatcheriana
fa da sfondo alle proteste dei
minatori gay di Pride.
M.P.
The Book of Life
Amore, morte, musica e toreri:
lo spettacolo è assicurato. Deve
averlo pensato anche Guillermo
del Toro, che da qualche tempo
affianca all’attività di regista e
sceneggiatore quella di
scopritore (e produttore) di
nuovi talenti. A beneficiarne
stavolta è il giovane regista di
animazione Jorge Gutierrez e il
suo film d’esordio The Book of
Life, un epico viaggio di
iniziazione nell’aldilà con molti
punti di contatto con la
cinematografia di del Toro e
che, inizialmente, aveva attratto
anche la DreamWorks.
Per poter tornare nella terra dei
vivi Manolo, figlio di un torero,
dovrà scegliere tra una
tradizione familiare che non gli
appartiene e la vocazione di
musicista. In sala dal 22
gennaio 2015.
Cinderella
È la favola romantica per
eccellenza, e la prossima
primavera vedremo finalmente il
primo film live-action realizzato
dalla Disney, ispirato tanto al
celebre lungometraggio
d’animazione del 1950 quanto
all’originale storia di Perrault. A
scrivere ci sono Chris Weitz e
Aline Brosh McKenna, già
sceneggiatori di About a Boy e Il
diavolo veste Prada, e a dirigere
l’eclettico Kenneth Branagh.
Focus
Un truffatore di alto livello (Will
Smith) dovrebbe saperlo:
mischiare affari e sentimenti è il
miglior modo per incasinarsi.
Soprattutto di fronte al colpo
della vita, e ancor di più se
l’antagonista (Margot Robbie) è
stata anche la tua discepola. Dal
duo di registi e sceneggiatori
Glenn Ficarra e John Requa
(Crazy, Stupid, Love) una nuova
commedia romantica, al cinema
da fine febbraio.
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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Speciale Uscite 2014-2015
Cari maestri
Allen, Burton, Sokurov girano tra biopic e storia.
Ma il 2015 dice anche Garrone e Sorrentino
Birdman
Incuriosisce il nuovo film di
Alejandro González Iñárritu,
previsto in sala (al momento)
il 5 febbraio. Negli States
uscirà a metà ottobre
(passaggio a Venezia e/o a
Toronto?). Protagonista è il
redivivo Michael Keaton, che
interpreta (non a caso) un
attore dal passato glorioso:
era il famoso Birdman,
supereroe di molti
blockbuster, ora incapace di
accettare l’odierno oblio in cui
è finito. Prova a rilanciarsi con
uno spettacolo a Broadway,
ma di mezzo c’è anche
qualche problema familiare da
risolvere. Nel cast Emma
Stone, Edward Norton e Zach
Galifianakis.
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
In apertura Magic
in the Moonlight,
sopra Il giovane
favoloso e
Diplomacy
DA MAGIC IN THE MOONLIGHT
al sempreverde Woody Allen
(previsto in sala il 4 dicembre)
all’attesissimo, nuovo film di Paul
Thomas Anderson (Inherent Vice,
fissato al 19 febbraio 2015). Prima
di allora, in autunno arriveranno in
sala i fratelli Dardenne con 2
giorni, una notte (a ottobre) ed
Ermanno Olmi con Torneranno i
prati (il 6 novembre). Sempre a
novembre, il 21, sarà la volta di
Diplomacy del maestro tedesco
Volker Schlöndorff, mentre a
dicembre arriverà il nuovo film di
Ken Loach, Jimmy’s Hall. Ritorno
all’Avana di Laurent Cantet è
posizionato all’11 settembre
(Venezia?), a ottobre la Palma
d’Oro Winter Sleep di Nuri Bilge
Ceylan, mentre ancora con data
da definire, anche perché molto
dipenderà da eventuali passaggi
alla Mostra, Il giovane favoloso di
Mario Martone, con Elio Germano
nei panni di Giacomo Leopardi,
Meraviglioso Boccaccio dei fratelli
Taviani (saranno a Berlino dopo
l’Orso d’Oro?), Everything Will Be
Fine di Wim Wenders, che torna
alla finzione dopo il doc su
Salgado (questo il 15 ottobre) e
dirige James Franco, in 3D, Un
ragazzo d’oro di Pupi Avati, con
Riccardo Scamarcio e la stella
Sharon Stone. Di sicuro bisognerà
aspettare il 2015, invece, per
Leviathan di Andrey Zvyagintsev,
per il nuovo di Michael Mann
(Cyber, con Chris Hemsworth e
Viola Davis, sugli schermi dal 15
gennaio) e per i tre film italiani
forse più attesi della stagione: Mia
madre di Nanni Moretti (con
Margherita Buy), Tale of Tales di
Matteo Garrone (con Vincent
Cassel e Selma Hayek) e La
giovinezza di Paolo Sorrentino
(con Michael Caine, Rachel Weisz,
Jane Fonda, Harvey Keitel e Paul
Dano).
V.S.
Francofonia
Grande attesa anche per il ritorno di Sokurov: dopo il Faust, il regista russo torna
agli “ambienti” de L’Arca russa. Non più l’Ermitage di San Pietroburgo, ma il
Louvre di Parigi, dove il grande cineasta racconterà la storia del museo durante
l’occupazione tedesca. Sarà il “colpo” di Müller al prossimo Festival di Roma?
Big Eyes
Tim Burton torna alla regia di un
soggetto originale, dopo vari
adattamenti o sequel. Stavolta
racconta la storia di Margaret
Keane (Amy Adams), pittrice
USA che negli anni ’50 spopolò
con i dipinti di bambini dagli
occhi grandi. Christoph Waltz
interpreta il marito, al centro di
una dura battaglia legale dopo la
separazione. (Dal 1° gennaio).
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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Speciale Uscite 2014-2015
A casa nostra
La commedia impera, ma i sudditi? Da Max Bruno a Siani, ecco la
verità: Scusate se esisto
MA DOVE VAI se la commedia
non la fai? Detto, fatto. In Italia
c’è un genere sovrano, anche se i
sudditi sono sempre meno: basta
leggerli, per sapere quel che ci
aspetta, da Confusi e felici (regia
Max Bruno, Bisio psichiatra
cialtrone, gli altri a ruota) a Si
accettano miracoli (regia di
Alessandro Siani, concessione
impietosamente sincera…) da La
scuola più bella del mondo (De
Sica preside, Papaleo prof, regia
di Luca Miniero) a La leggi del
desiderio (di e con Silvio
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
A fianco Soap
Opera di Genovesi
e Il ragazzo
invisibile di
Salvatores, sopra
Confusi e felici e
Aldo, Giovanni e
Giacomo
Muccino). Ma ”il” titolo (parla la
commedia in prima persona) è
questo: Scusate se esisto,
courtesy Riccardo Milani, che
dirige Raoul Bova e Marco Bocci.
Ancora, Soap Opera di
Alessandro Genovesi, stilizzata a
Cinecittà con De Luigi,
Abatantuono e Capotondi, il
nuovo di Ficarra e Picone e Il
ragazzo invisibile di Salvatores,
che a Natale abbraccia la
fantascienza in chiave teen. E
poi? Un Natale stupefacente con
Lillo & Greg, Il ricco, il povero e il
maggiordomo di Aldo, Giovanni
e Giacomo e Ogni maledetto
Natale, dei Borisiani Ciarrapico,
Torre, Vendruscolo, il ritorno di
Massimo Boldi (e Neri Parenti)
con Ma tu di che segno 6? Infine,
I milionari di Napoli, regia
Alessandro Piva, e Sul vulcano
(Vesuvio) di Gianfranco
Pannone: pronti?
F.P.
La buca
Dopo E’ stato il figlio, Daniele Ciprì all’opera seconda,
con Castellitto, Papaleo e Bruni Tedeschi. Mordace
l’incipit: un cane arruffato diventa pretesto
dell’incontro di due umanità precarie. Wof, wof!
Call Me Francesco
12 milioni di budget e due attori spagnoli per incarnare
Papa Francesco a 30 e 60 anni. Argentina, Italia e
Germania per location, dovrebbe essere distribuito tra
febbraio e marzo 2015.
Triangle
1911, New York: nell’incendio della Triangle Weist Company muoiono
146 operaie tessili. 2011, Barletta: quattro operaie muoiono sotto le
macerie di un maglificio arrangiato. In mezzo, Costanza Quatriglio.
Il nome del figlio
“Un Carnage familiare in forma di
commedia sentimentale: senza lui e lei,
ma con amici e parenti che si
squartano in una notte”. Il ritorno di
Francesca Archibugi, remake del
francese Cena tra amici, imbarca
Alessandro Gassman, Valeria Golino,
Micaela Ramazzotti, Luigi Lo Cascio e
Rocco Papaleo e cambia nome al
bambino della discordia: non più
Adolphe, ma Benito...
I nostri ragazzi
Da La cena di Herman Koch alla regia di Ivano De Matteo: Alessandro
Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, Barbora Bobulova,
una bravata dei figli e famiglia e morale borghese vanno al tappeto.
luglio-agosto 2014
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fondazione ente dello spettacolo
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RITRATTI
di Orio Caldiron
Da Tennessee
Williams a Elia
Kazan, fino al
Tango di
Bertolucci: il
Padrino del ‘900
se n’è andato 10
anni fa
Un Brando che si
chiama desiderio
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rivista del cinematografo
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luglio-agosto 2014
M
Marlon Brando
nel ritratto di
Marco Letizia.
Sopra in Ultimo
tango a Parigi e
Il padrino
Marlon Brando – nasce a Omaha, Nebraska,
il 3 aprile 1924, muore a Los Angeles il 1°
luglio 2004 – è uno dei maggiori attori del
secolo scorso, forse il più significativo tra gli
intramontabili nevrotici del decennio dei
cinquanta. Si trasferisce non ancora
ventenne a New York per frequentare la
scuola di recitazione di Stella Adler, ispirata
al metodo Stanislavskij, e poi l’Actors Studio
di Lee Strasberg. La clamorosa
interpretazione del protagonista in jeans e
t-shirt di Un tram che si chiama desiderio di
Tennessee Williams – due anni di repliche e
tournée in cui dal ’47 al ’49 ogni sera urla,
grida, piange, rompe i piatti, prende a calci i
mobili – gli apre la strada di Hollywood.
L’incontro decisivo è quello con Elia Kazan
che l’ha diretto a teatro e gira con lui Un
tram che si chiama desiderio (1951), Viva
Zapata! (1952), Fronte del porto (1954), i tre
film più importanti della prima, grande
stagione dell’attore. L’aggressivo Stanley
Kowalski aggrappato alla moglie Stella, il
rivoluzionario Emiliano Zapata alle prese
con gli inganni del potere, l’ex pugile Terry
Malloy lacerato tra la corruzione del porto e
l’omertà familiare sono le icone
iperrealistiche dell’ambiguità, sospesa tra
violenza e mitezza, machismo e côté
femminile. Sul piano del costume lascia il
segno anche Il selvaggio (1953) di László
Benedek che sembra anticipare la ribellione
giovanile di qualche anno dopo, pronta a
riconoscersi nell’urlo di Johnny, il
capobranco dei motociclisti in sella alle loro
Harley-Davidson: “Nessuno mi può dire che
cosa devo fare”. In quegli anni l’“effetto
Brando” si avverte in tutto il mondo, tanto
che Luchino Visconti l’avrebbe voluto per
Senso nel ruolo di bello e dannato che sarà
di Farley Granger.
Negli anni sessanta il divo capriccioso e
onnipotente contribuisce a modificare i
rapporti tra gli attori e gli studios, ma –
nonostante qualche titolo felice, da Riflessi
in un occhio d’oro (1967) di John Huston a
Queimada (1969) di Gillo Pontecorvo, in cui
s’intravvede l’antico magnetismo – il declino
sembra inarrestabile. La “rinascita” coincide
con l’enorme successo di Il padrino (1972) di
Francis Ford Coppola. Il suo Don Vito
Corleone, grazie al trucco pesante, la voce
rauca, l’incedere solenne, è la strepitosa
incarnazione degli aspetti mostruosi del
capitalismo americano. Quando l’Academy
gli assegna l’Oscar, al posto di Marlon a
ritirarlo c’è Sacheen Littlefeather, una
apache che legge la violenta requisitoria
contro il trattamento riservato agli indiani
scritta da lui. Lo scandalo prosegue con
Ultimo tango a Parigi (1972) di Bernardo
Bertolucci, prima condannato al rogo e poi
assolto, forse l’interpretazione più
sottilmente autobiografica, in cui il suo
americano in crisi è stato pugile, attore,
suonatore di bongo, gangster nel porto di
New York, rivoluzionario in Messico,
giornalista in Giappone, ha vissuto a Tahiti.
E con Apocalipse Now (1979), ancora di
Coppola, incubica discesa agli inferi dove il
colonnello Kurtz svela il cuore di tenebra
del potere, mentre l’interprete non esita a
mettere in discussione il suo statuto
divistico.
Con Apocalypse Now mette
in discussione il suo status
divistico
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
59
I TOP 5
62
al Cinema
OTTIMO BUONO SUFFICIENTE MEDIOCRE SCARSO
The Rover
64
64
La madre
69
Hercules - Il guerriero
66
Insieme per forza
Mai così vicini
65
69
The Railway Man
Quel che sapeva Maisie
66
Under the Skin
67
Stories We Tell
62 The Rover
64 Mai così vicini
64 La madre
65 Quel che sapeva
Maisie
66 Under the Skin
66 Insieme per forza
67 Stories We
Tell
69 Preview
La ragazza del dipinto
(Belle)
The Railway Man
Necropolis - La Città dei
Morti (As Above, So Below)
Into the Storm
Sex Tape
Hercules - Il guerriero
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
61
i film del mese
Dopo Animal
Kingdom, un
suggestivo western
post-apocalittico
62
rivista del cinematografo
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luglio-agosto 2014
THE ROVER
Guai a rubare l’auto a Guy Pearce. Vagabondo nel
distopico outback australiano di David Michôd
Anteprima
Regia David Michôd
Con G. Pearce, R. Pattinson
Genere Drammatico (102’)
Q
uattro anni dopo il
sorprendente
esordio (Animal
Kingdom), David Michôd
torna alla regia con The
Rover (presentato come
proiezione di mezzanotte a
Cannes 67), da un soggetto
scritto insieme all’attore
Joel Edgerton (tra i
protagonisti del suo film
precedente, visto poi anche
in Zero Dark Thirty di
Kathryn Bigelow e,
prossimamente, in Exodus
di Ridley Scott).
Il “vagabondo” del titolo è
Eric (Guy Pearce), solitario
e silenzioso, totalmente
incurante di quanto accade
intorno a lui. Fino a che tre
balordi, in fuga da un colpo
finito male, non gli rubano
l’automobile. E’ l’inizio di
una caccia che,
naturalmente, finirà nel
sangue. La complessità e lo
scavo del film precedente
lasciano spazio ad una vera
e propria “straight story”
(per dirla alla Lynch):
Michôd abbandona il
degrado urbano di
Melbourne e ci catapulta nel
deserto australiano, “dieci
anni dopo il collasso”, come
recita il cartello introduttivo.
Che apre il sipario su un
western post-apocalittico
suggestivo e iperviolento,
naturalmente debitore di
atmosfere che rimandano
all’indimenticabile trilogia di
George Miller (Mad Max),
mutandone però argomenti
e prospettive.
Lungo il cammino del
protagonista ci sono
solamente desolazione e
brutture. Chiunque osi
frapporsi al suo proposito quello di ritrovare la
macchina e, con lei, i tre
criminali - pagherà con la
vita. Tutti tranne uno, il
fratello di uno dei tre
(Robert Pattinson),
abbandonato dalla gang in
mezzo alla strada dopo il
colpo perché ferito. Eric lo
porterà con sé, affinché lo
conduca al rifugio della
banda. L’inizio è folgorante,
l’outback australiano è afa
polverosa rotta da
insospettabili sonorità
asiatiche, con la repentina e
spaventosa trasformazione
di Pearce (il primo a farne
davvero le spese è un nano
che forse avrebbe fatto
meglio ad offrirgli la pistola
gratuitamente...).
Proseguendo la sua corsa,
poi, il film tende a
“normalizzarsi”, cedendo il
fianco all’inevitabile crescita
del rapporto, seppur
disfunzionale, tra i due
protagonisti. Pattinson
interpreta un ebete. E
ovviamente non va poi così
male. Ma Guy Pearce è,
ancora una volta, davvero di
un altro livello: e la fatica
con cui trattiene fasci di
nervi pronti a saltare in ogni
momento è dolorosamente
evidente. Tutt’intorno è
scarto sociale, a parte
qualche eccezione, e il
controllo sembra essere
appannaggio di qualche
avamposto militare. C’è
stata una guerra? Forse.
O “il collasso” è stato quello
di un sistema politicoeconomico-sociale esploso
drasticamente? Più
probabile. L’unica cosa
certa è che Guy Pearce
deve ritrovare la sua auto. E
alla fine – in nome di
un’umanità ancora non del
tutto sepolta – capirete
perché.
VALERIO SAMMARCO
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
63
i film del mese
MAI
COSI’ VICINI L’usato sicuro di Rob Reiner: spettacolo godibile
strafottenza sotto il quale si nasconde
ancora la voglia di vivere e di amare.
Immancabile, a questo punto, la
liaison con la dolce e un po’ svampita
vicina di casa cui presta corpo e volto
Diane Keaton, ormai sempre più a suo
agio nei ruoli innocui da innamorata
over sixty. Commedia malinconica e
senile infarcita di buoni sentimenti e
tanto mestiere; solito Michael Douglas
sopra le righe che ricorda il Jack
Nicholson al viagra dell’ultimo
decennio, quello di Tutto può
succedere (non a caso in coppia con
Diane Keaton), ma con una sporta di
cattiveria in meno. Rob Reiner,
specialista del genere, governa uno
spettacolo godibile con consumata
perizia, anche se lo smalto di Harry, ti
presento Sally appartiene a un’altra
epoca, in tutti i sensi.
GIANFRANCESCO IACONO
ROB REINER, più Michael Douglas,
più Diane Keaton uguale usato sicuro.
Oren Little (Douglas) è un agente
immobiliare alle soglie della pensione,
cinico e del tutto indisponente nei
confronti dell’umanità. Quando
ricompare il figlio per affidargli per
qualche tempo la nipote, una
bambina di nove anni, Oren comincia
pian piano a scrostare il grumo di
In sala
Regia Rob Reiner
Con Michael Douglas, Diane Keaton
Genere Commedia (94’)
LA MADRE
Dal romanzo della
Deledda, un esordio tra
ambizione stilistica ed
eccessivo simbolismo
In sala
Regia Angelo Maresca
Con Carmen Maura, Stefano Dionisi
Genere Drammatico (90’)
E’ UNA STORIA di diavoli nel corpo e
nella mente quella con cui Angelo
Maresca decide di cimentarsi per il
suo esordio sul grande schermo.
La madre sceglie di trattare un tema
delicato come quello della sessualità
dei preti e lo fa raccontando il
rapporto tra un sacerdote che sta
vivendo una profonda crisi, dovuta
alla passione sessuale che lo lega a
una giovane parrocchiana, e sua
madre, la quale sente di dover aiutare
64
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
il figlio a tornare sulla retta via.
Un dramma esistenziale, spirituale e
morale che la sceneggiatura scritta da
Maresca con Dardano Sacchetti, Laura
Sabatino e Fabrizio Procaccini
(partendo dal romanzo omonimo di
Grazia Deledda) tramuta poco a poco
in un viaggio metafisico tra bene e
male, piacere e dovere, desiderio ed
estasi.
Sullo sfondo romano dell’Eur e del
Colosseo quadrato, La madre è un
film che analizza la relatività dei valori
condivisi, siano essi sociali, affettivi o
istituzionali, con una certa ambizione
stilistica che per estetica e poetica
guarda a Michelangelo Antonioni
(anche nell’uso complicato dei
dialoghi) ma che deriva in un
simbolismo che nuoce agli attori,
soprattutto a una Carmen Maura mal
diretta, e a uno spettatore via via più
spaesato.
EMANUELE RAUCO
QUEL CHE SAPEVA MAISIE
La separazione vista con gli occhi dell’infanzia. Sulle tracce di Henry James
In sala
Regia Scott McGehee, David Siegel
Con Onata Aprile, Julianne Moore
Genere Drammatico (95’)
IL DRAMMA DEL DIVORZIO visto
attraverso gli occhi di una bambina:
Quel che sapeva Maisie racconta una
separazione come tante, di una
coppia come tante, ma vissuta dalla
prospettiva della figlia Maisie, contesa
tra i genitori.
Presentato in diverse kermesse
internazionali nel 2012, e finalmente
nelle nostre sale, è ispirato a un
romanzo di Henry James (What
Maisie Knew) del 1897, adattato
efficacemente al mondo di oggi e
trasportato nella New York
contemporanea. Se il libro aveva già
in sé alcuni argomenti di grande
attualità (a partire naturalmente dal
tema della “famiglia disfunzionale”), la
pellicola è riuscita a sfruttarli al
meglio, dando vita a un
lungometraggio toccante e originale:
nonostante il soggetto sappia molto
di già visto, la messinscena “ad
altezza di bambino” risulta un
interessante cambio di prospettiva
rispetto, ad esempio, al classico
modello Kramer contro Kramer.
Ben approfondito dal punto di vista
psicologico, Quel che sapeva Maisie
esplora con grande sensibilità il
bisogno della piccola protagonista di
avere una famiglia e degli affetti
stabili: gettata, a loro piacimento,
prima tra le braccia della madre e poi
del padre, troverà un po’ di serenità
nei momenti passati insieme ai
rispettivi nuovi compagni dei genitori.
Mentre le scelte registiche di Scott
McGehee e David Siegel (tra i loro
film precedenti, il più riuscito è I
segreti del lago, del 2001, con Tilda
Swinton) funzionano fino alla fine, la
sceneggiatura nella seconda parte del
film cala gradualmente, in particolare
per quanto riguarda l’intensità dei
dialoghi tra i vari personaggi in scena.
Ottimo il (ricco) cast: dalla
giovanissima Onata Aprile, che
interpreta Maisie, ai suoi due
“genitori” Julianne Moore
(eccezionale) e Steve Coogan. Nel
ruolo dei rispettivi compagni
Alexander Skarsgard è meglio in parte
della poco conosciuta Joanna
Vanderham. purtroppo, è una
fragilissima virtù.
ANDREA CHIMENTO
Toccante e originale, buono lo
scavo psicologico
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
65
i film del mese
UNDER THE SKIN L’aliena Scarlett per uno sci-fi pieno di idee
è un dramma fantascientifico
praticamente muto che attraverso la
duttilità narrativa del genere mette in
scena il cinismo con cui si consumano i
rapporti umani: come un famelico
extra-terrestre, l’uomo si nutre di chi ha
intorno, come un parassita lo svuota, lo
manipola per trarne vantaggio.
La sperimentazione ai limiti della videoarte, l’incipit kubrickiano e l’estrema
suggestione figurativa si sciolgono in
una sorta di realismo sospeso. Un film
pieno di idee folgoranti in senso visivo,
musicale e narrativo, con una regia
perfetta per descrivere l’aliena, una
Scarlett Johansson che dona il suo
corpo e sa farlo interagire in modo
notevole con gli spazi e le inquadrature.
Piacerà a pochi, ma a Glazer non si può
negare una voglia di stupire che manca
alla maggior parte del cinema
contemporaneo.
EMANUELE RAUCO
RACCONTARE i rapporti umani
attraverso la fantascienza non è un
colpo di genio, ma Jonathan Glazer
con Under the Skin riesce a trovare la
chiave per rendere l’idea originale.
Scarlett Johansson interpreta un’aliena
che adesca maschi umani per
permettere alla propria specie di
cibarsene. Poco a poco però, il
contatto con l’umanità la cambierà.
Scritto da Glazer con Walter Campbell,
a partire da un romanzo di Faber, il film
Anteprima
Regia Jonathan Glazer
Con Scarlett Johansson, Jeremy McWilliams
Genere Sci-fi (108’)
INSIEME PER
FORZA Love story e sorrisi:
Sandler e Barrymore di
nuovo in coppia
In sala
Regia Frank Coraci
Con Drew Barrymore, Adam Sandler
Genere Commedia (117’)
LA COPPIA Drew Barrymore e Adam
Sandler torna per la terza volta (dopo
Prima o poi me lo sposo e 50 volte il
primo bacio) a far divertire con una
commedia romantica sul primo
amore. Non in senso adolescenziale,
ovviamente: è quello “della maturità”,
dei genitori single di nuovo sul
mercato degli appuntamenti. Insieme
per forza, per la cronaca, mette in
scena l’incontro al buio peggiore della
storia. I due protagonisti, la maniaca
66
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
del controllo Lauren e il fan del casual
Jim, sperano che sia l’ultimo ma il
caso ci mette lo zampino e, con prole
al seguito, si ritrovano incastrati in una
vacanza per famiglie allargate in
Africa. Tra safari mozzafiato e sport
estremi, gli opposti provano ad
attrarsi.
Questa pellicola deliziosa e gradevole
non punta solo sull’alchimia ormai
rodata degli interpreti e sugli scenari
incantevoli. Il vero asso nella manica è
la sceneggiatura: accorata ma non
stucchevole, spumeggiante ma non
sopra le righe, coinvolgente ma non
banale. Riesce nell’ardua impresa di
raccontare con franchezza la missione
quasi impossibile di unire due “nidi”,
due mondi domestici, per creare un
nuovo polo affettivo che faccia sentire
al sicuro i più piccoli. Quel calore
arriva fino al pubblico come un
abbraccio.
ALESSANDRA DE TOMMASI
STORIES WE TELL
Sarah Polley in cerca di suo padre. Indagine emozionante, tra realtà e finzione
In sala
Regia Sarah Polley
Genere Documentario (108’)
L’ESORDIO di Sarah Polley nel
documentario: dopo tre pellicole di
finzione (la poco conosciuta All I
Want for Christmas del 2002,
l’apprezzatissima Away From Her del
2006 e la controversa Take This Waltz
del 2011), la nota attrice canadese ha
diretto Stories We Tell, un
documentario complesso e personale.
Il film si presenta come una lunga
indagine, in cui la regista interroga
diversi membri della sua famiglia nel
tentativo di capire chi sia quel padre
biologico che ha sempre cercato.
Decisamente ambizioso nei contenuti,
Stories We Tell è un interessante
esempio di film a interviste, in grado
di alternare toni brillanti a momenti
duri e terribilmente drammatici. A
volte coinvolgente, a volte troppo
freddo, il documentario gioca con i
diversi generi della narrazione e pone
la macchina da presa su un
piedistallo: è l’unico strumento che
può far scoprire la verità.
In buon equilibrio tra realtà e finzione,
Stories We Tell è un lungo viaggio a
tappe all’interno della storia intima
della sua autrice, che si apre con un
ricordo della madre, morta quando
Sarah Polley era una bambina. Dopo
aver descritto il rapporto della donna
con “suo padre”, la regista sposta il
focus sulla ricerca della verità
attraverso una serie di racconti,
ricordi, punti di vista.
Sarah Polley non accompagna gli
spettatori verso una soluzione, ma
sono questi ultimi che, al contrario,
vengono simbolicamente interrogati
dalla regista. Qual è la verità?
Ricordando anche un capolavoro
come Rashomon di Akira Kurosawa, si
potrebbe rispondere che più ci sono
racconti diversi sulla stessa storia, più
si faticherà a capire cosa sia avvenuto
realmente.
Presentato fuori concorso alla Mostra
di Venezia 2012, Stories We Tell è
indubbiamente uno dei recuperi estivi
di quest’anno più importanti e
interessanti fatti dalla nostra
distribuzione.
ANDREA CHIMENTO
Documentario ambizioso,
complesso e personale
luglio-agosto 2014
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fondazione ente dello spettacolo
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Designed by Arch. Andrea Viviani
Accomodatevi
e godetevi
lo spettacolo
Made in Italy
THE COMFORT SHOW
w w w. c i n e a r r e d o i t a l i a . c o m
i film del mese preview
a cura di Manuela Pinetti
LA RAGAZZA DEL
DIPINTO (BELLE)
THE RAILWAY MAN
NECROPOLIS - LA
CITTA’ DEI MORTI
DIDO Elizabeth Belle non era nata
soltanto illegittima: era anche figlia di
una schiava di origine africana. Il
padre ammiraglio pretese, nella
Londra non certo liberale della
seconda metà del Settecento, che
vivesse al pari delle altre lady del suo
rango, creando così un precedente
che influenzò l’opinione pubblica del
tempo sul tema della schiavitù, e
aprendo probabilmente la strada alla
sua abolizione.
MOLTI ANNI DOPO gli eventi che
hanno devastato la sua vita, l’ex
ufficiale britannico Eric Lomax scopre
che colui che lo torturò durante la
seconda guerra mondiale, quando fu
fatto prigioniero dall’esercito
giapponese, è ancora in vita. Il
desiderio di vendetta condurrà lui e
sua moglie fino in Thailandia, la forza
interiore lo spingerà al perdono.
Basato sulla (vendutissima)
autobiografia di Eric Lomax.
AL DI SOTTO dei palazzi e dei
monumenti di Parigi si snodano
chilometri di catacombe dove
riposano migliaia di ossa. Un gruppo
di ragazzi americani e inglesi decide
di esplorarle, ignari degli angoscianti
demoni personali che ognuno di loro
dovrà affrontare. Paure ancestrali e
umana follia la faranno da padrone,
per un film a bassissimo costo che
trova nella tecnica del found footage
la sua espressione ideale.
Regia Amma Asante
Con Gugu Mbatha-Raw, Tom Wilkinson
Regia Jonathan Teplitzky
Con Nicole Kidman, Colin Firth
Regia John Erick Dowdle
Con Ben Feldman, Perdita Weeks
INTO THE STORM
SEX TAPE
HERCULES - IL
GUERRIERO
LA TRANQUILLITA’ sembra aver
abbandonato la città statunitense di
Silverston, martoriata in un solo
giorno da una serie di tornado.
Eppure per qualcuno è anche
un’occasione preziosa per tentare lo
scatto fotografico della vita. Così,
mentre gran parte della popolazione
cerca rifugio dall’ultimo, più
devastante, turbine di vento e morte,
alcuni cacciatori di tornado puntano
impavidi verso l’occhio del ciclone. LA VITA MATRIMONIALE di Jay ed
Annie scorre serena da dieci anni, tra
barbecue con amici e figli e qualche
video piccante girato in intimità.
Condividere i filmati privati con tutti
quelli che li conoscono sarebbe
l’ultima cosa che farebbero, ma è
esattamente quel che succede a
causa di un upload partito in
automatico. Le reazioni saranno
variegate quanto inaspettate. Dal
regista (e gli attori) di Bad Teacher. DOPO LE LEGGENDARIE dodici
fatiche, Ercole è ormai un mercenario,
richiesto tanto per la sua muscolosa
presenza (a interpretarlo è l’ex
wrestler The Rock) quanto per il
terrore che il suo nome evoca.
Quando il re di Tracia lo cerca per
sconfiggere un terribile signore della
guerra, Ercole dovrà tornare ad essere
l’eroe che fu. La rivisitazione del mito
è basata sulla graphic novel Hercules:
The Thracian Wars.
Regia Steven Quale
Con R. Armitage, S. Wayne Callies
Regia Jake Kasdan
Con Cameron Diaz, Jason Segel
Regia Brett Ratner
Con D. Johnson “The Rock”, I. McShane
luglio-agosto 2014
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Dvd /// Blu-ray /// SerieTv /// Borsa del cinema /// Libri /// Colonne sonore
TELECOMANDO
A cura di Valerio Sammarco
Dvd & Blu-ray
20° anniversario Braveheart,
Grand Budapest Hotel
Borsa del cinema
Mali di stagione, selfie per tutti
This is
England
Torna in salotto il
film cult di Shane
Meadows
Libri
Bellocchio, il “new horror”
Usa e Hong Kong
Colonne sonore
Jason Becker, Duran Duran
TELECOMANDO
/// Dvd e Blu-ray ///---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
In Blu-ray e Dvd il
film di Paolo Virzì.
Trionfatore ai David
Il capitale
umano
E’
disponibile, in Blu-ray e Dvd, Il capitale umano di Paolo Virzì, premiato come miglior film dell’anno ai recenti
David di Donatello (dove ha ottenuto anche
altre sei statuette). Ricco di molti extra (commento del regista, backstage, scene tagliate, videoclip “I’m Sorry” di The Jackie-o’s Farm), il
film è di sicuro l’opera più cupa e dolorosa
del regista livornese, capace di accrescere
quel senso di sgomento e angoscia che, da
qualche tempo, condiziona anche lo stato d’animo del nostro paese. Tutto ruota intorno ad
un incidente stradale: le vite di due famiglie si
incrociano, i soldi (spostati, agognati, rubati)
ne regolano la sorte, il tutto ricade sui figli. Un
grande cast (Gifuni, Bentivoglio, Bruni Tedeschi, Golino, i giovani Matilde Gioli e Giovanni Anzaldo), per un ottimo film. Tratto liberamente dal romanzo di Stephen Amidon.
DISTR. 01 DISTRIBUTION
72
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
gennaio-febbraio 2014
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Laclasse
deiclassici
a cura di Bruno Fornara
Buon giorno
Un quartiere con le casette
di legno tutte uguali: sarà
stato costruito apposta per
Ozu? Qualche piccolo
problema, di quelli che a
Ozu piacciono tanto. 1)
Qualcuno non ha pagato
l’iscrizione all’Associazione
femminile. 2) Una giovane
coppia dai modi
occidentali ha comprato il
televisore e i ragazzini,
invece di studiare, vanno
da loro a vedere il sumo,
come i fratellini Minoru e
Isamu che saltano il corso
di inglese. Per avere la tv in
casa, i due iniziano lo
sciopero della fame e della
parola. A Ozu piacciono
molto i bambini:
moltissimo se si inventano
una gara di scoregge (che
hanno un posto di rilievo
nella tradizione letteraria
giapponese). Un film
leggero, percorso da un
sottile umorismo
scatologico, con qualche
notazione pungente come
le conversazioni di frasi
fatte che tanto vale
sostituirle con i rumori
corporali. Un Ozu dai colori
pastello, tra modernità e
tradizione. Con le sue
inquadrature sospese e
geometriche su porte
tavolini bottiglie lampade.
Con l’ammirazione per il
reale domestico e umile e
con il suo minimalismo
trascendentale.
Regia Jasujiro Ozu
Con Keiji Sada, Yoshiko Kuga
Genere Commedia (Giappone,
1959) Distr. Minerva Video
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
73
/// Dvd & Blu-ray ///--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
TELECOMANDO
This is England
Torna in homevideo il film cult di
Shane Meadows,
diretto nel 2006 e
premiato alla I edizione della Festa
di Roma. Ambientato nell’Inghilterra thatcheriana del 1983, il
film racconta la storia del dodicenne Shaun (Thomas Turgoose): cresciuto solo con la madre,
un’estate conosce lo Skinhead
Woody, ragazzo più grande che
lo accoglie nel suo gruppo.
Quando Combo, uscito dal carcere, si riunisce ai vecchi amici,
le sue idee xenofobe iniziano a
fare breccia nel piccolo Shaun.
Con la bellissima colonna sonora
di Ludovico Einaudi. Nei contenuti speciali, il dietro le quinte,
le scene tagliate, intervista al regista e al produttore, Mark Herbert.
DISTR. OFFICINE UBU
Storia di una ladra
di libri
È disponibile in
Blu-ray, Dvd e Digital HD il film di
Brian Percival tratto dal bestseller di
Markus Zusak. La
storia è quella della piccola Liesel, adottata all’età di nove anni
dal signor Hubermann e dalla
moglie Rosa, una coppia generosa e molto umana che vive in
un umile quartiere tedesco di
operai. Ancora terrorizzata e
spaventata dalla morte del fratellino e dalla separazione dalla
madre, la bambina inizia a trovare conforto nei libri e nel giovane e sensibile Max, un rifugiato ebreo con cui instaura un
profondo rapporto di amicizia.
Negli extra: scene eliminate,
“Una verità nascosta”.
Braveheart
20° anniversario
DISTR. 20TH CENTURY FOX H.E.
74
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
A
rriva il 17 luglio in Blu-ray il film
diretto e interpretato da Mel Gibson, vincitore di 5 premi Oscar,
che proprio quest’anno celebra il 700°
Anniversario della Battaglia di Bannockburn, il combattimento intensamente ritratto nella scena finale del film e il ventesimo anniversario dell’inizio delle riprese della pellicola in Scozia (giugno
1994).
Solo su Amazon è disponibile l’Edizione
Limitata da Collezione che include 2 Di-
schi Blu-ray, il documentario inedito Il
viaggio verso casa, la ristampa della sceneggiatura originale rilegata in pelle, le
monete commemorative, una spilla celebrativa e 6 cartoline da collezione. Altri
extra: il commento di Mel Gibson, campo di battaglia della rivolta scozzese,
storie di William Wallace, interviste al
cast, interviste al cast, il making of del
film e molto ancora.
DISTR. 20TH CENTURY FOX H.E.
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Amores Perros
Per la prima volta in Blu-ray il folgorante
esordio di Iñárritu
Grand Budapest
Hotel
Sotto una buona
stella
Arriva dal 24 luglio, in Blu-ray,
Dvd e Digital HD,
l’ultima fatica di
Wes Anderson,
premiata a Berlino
e recentemente con il David di
Donatello per il miglior film
straniero. Al solito interpretato
da un grande cast (da Ralph
Fiennes a Bill Murray, da
Adrien Brody a Tilda Swinson),
il film è ambientato in una località termale di fantasia nell’immaginario stato alpino di Zubrowka e narra le vicende di
Gustave H, leggendario concierge di un lussuoso albergo
europeo, e del giovane “Lobby
Boy” Zero Moustafa che diviene il suo più fidato amico. Extra: “La ricetta segreta di Mendl”
e il Making of del film.
Il Backstage, uno
speciale, le paperissime, le scene
eliminate, più i
trailer e lo spot tv
nei contenuti speciali delle edizioni Blu-ray e
Dvd dell’ultimo film diretto e
interpretato da Carlo Verdone.
Che stavolta veste i panni di un
uomo d’affari, separato, chiamato per la prima volta a fare il
padre sul serio all’indomani
della morte della ex moglie.
Come se non bastasse, perde
anche il lavoro. Per fortuna, in
suo soccorso arriverà una nuova, rumorosa, vicina di casa, interpretata da Paola Cortellesi,
che lo aiuterà a capire meglio i
figli. E non solo… Nel cast anche Tea Falco e Lorenzo Richelmy.
DISTR. 20TH CENTURY FOX H.E.
Anno 2000. Nel panorama
internazionale irrompe con
forza Alejandro González
Iñárritu: il suo Amores Perros
– vincitore alla Semaine di
Cannes, poi premiato con il
Bafta e candidato al Golden
Globe e agli Oscar come
miglior film straniero –
sconvolge per struttura e
violenza del racconto. E lancia
una nuova promessa del
cinema messicano, Gael García Bernal, poi impegnato
con moltissimi altri cineasti internazionali. Per la
prima volta in Blu-ray, con il dietro le quinte e le
scene tagliate negli extra, il film scritto da Guillermo
Arriaga (sceneggiatore, capiremo poi, dal tratto
inconfondibile), segue gli sviluppi di tre storie che si
intrecciano sullo sfondo di Città del Messico: Octavio,
un giovane proletario, è innamorato di Susana, la
moglie adolescente di suo fratello e vuole fuggire
con lei. Daniel, direttore di una rivista, lascia moglie e
figlie per andare a vivere con il suo nuovo amore. El
Chivo, ha lasciato la famiglia per diventare un
terrorista di estrema sinistra…
DISTR. PULP VIDEO/CG HOME VIDEO
DISTR. FILMAURO
VIDEOGAME TUTTI A GOTHAM CITY
Arkham Knight
Arriverà a febbraio 2015, ecco qualche anticipazione
Batman: Arkham Knight narra nuove vicende
legate al famoso comic americano. Oltre al
temibile Spaventapasseri, Batman affronterà
un misterioso cavaliere di Arkham dalle
origini non meglio definite. La prima cosa
che salta all’occhio è il sontuoso aspetto
grafico del titolo: i personaggi
sembrano reali e Gotham City è
riprodotta in maniera incredibile.
In questa avventura l’uomo
pipistrello potrà avere la meglio
dei nemici in maniera silenziosa o
con uno dei numerosi gadget a
disposizione, senza disdegnare i
combattimenti corpo a corpo. La
Bat-Mobile avrà un ruolo
egualmente importante, può
essere utilizzata in qualsiasi
momento con un tasto ma sarà
utile anche negli enigmi e nei
combattimenti, grazie ad una torretta per
eliminare i nemici. In uscita il prossimo
febbraio su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
Per saperne di più visitate www.multiplayer.it
ANTONIO FUCITO
C’era una volta a
New York
È disponibile in
Dvd il film di James Gray (I padroni della notte, Two
Lovers), interpretato da Marion Cotillard, Joaquin Phoenix e Jeremy
Renner, in concorso al Festival
di Cannes 2013.
L’attrice è Ewa, ragazza polacca
che approda a Ellis Island nel
1921 insieme alla sorella, entrambe in cerca di una vita migliore. Quest’ultima, malata,
viene messa in quarantena,
mentre Ewa, rimasta sola, finisce nelle grinfie dell’affascinante Bruno, impresario che la introduce nel suo giro di prostituzione ma che non riesce a rimanere indifferente al suo fascino…
Negli extra intervista al regista.
DISTR. BIM/01 DISTRIBUTION
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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TELECOMANDO
/// Serie Tv ///---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
The Bridge 2
[CANALE 116 DI SKY]
In prima visione dal 10 luglio, ogni giovedì alle 21.00
A
arriva su FoxCrime (canale 116
di Sky, dal 10 luglio, ogni giovedì alle 21.00), in contemporanea con gli Stati Uniti, la seconda
stagione della serie poliziesca interpretata da Diane Kruger e Demian Bichir (un remake della serie televisiva
dano-svedese Br on, prodotta dal
filminorbita
76
2011), nei panni di due detective
chiamati a indagare nei territori di
confine tra Messico e Stati Uniti, teatro di traffici illegali, immigrazione
clandestina e prostituzione.
Ritroveremo il detective Marco Ruiz
(Bichir) accecato dalla volontà di vendetta nei confronti dell’assassino di
suo figlio Gun, mentre Sonya Cross
(Kruger) avrà a che fare con un uomo
del suo passato che minaccia di mettersi in mezzo tra lei e il suo capo
(Ted Levine) e che la condurrà in una
nuova complessa rete di corruzione e
riciclaggio. Nel cast della seconda stagione anche Franka Potente.
a cura di Federico Pontiggia
Serial Killer
Addio alle armi
Suso Cecchi D’Amico
Studio Universal
Studio Universal
Diva
Ogni giovedì alle 21.15 è
rosso sangue: da Occhi
di Laura Mars a
Collateral, passando per
Manhunter.
Il 28 luglio, nel
centenario della I Guerra
Mondiale, la versione
restaurata del film con
Gary Cooper.
Il 21 luglio 1914 nasceva
una signora
sceneggiatrice, complice
di Visconti, Antonioni e
altri: il ricordo.
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
LEONE FILM GROUP e RAI CINEMA
presentano
© MMXIII TWOWS, LLC. All Rights Reserved.
PER VISUALIZZARE I CONTENUTI EXTRA
DEL FILM SCARICA L'APP DI AR-CODE
E INQUADRA L'IMMAGINE
IN VENDITA DAL 3 LUGLIO IN DVD SPECIAL EDITION
DOPPIO DISCO, BLU-RAY DISC E BLU-RAY DISC
LIMITED EDITION DOPPIO DISCO IN METAL BOX
www.01distribution.it
TELECOMANDO
/// Borsa del cinema ///------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Primavera ed
estate per il comparto
italiano non esistono:
offerta inesistente,
spettatori in fuga
DESERTO
ROSSO
di Franco Montini
N
on esiste un settore merceologico
caratterizzato da un andamento
del mercato così altalenante come
accade nel cinema. Analizzando i numeri
del primo semestre 2014 e confrontandoli
con l’analogo periodo 2013 emerge che
nei primi due mesi l’incremento di presenze rispetto a gennaio e febbraio di un
anno prima è stato del 27%. I dati di
marzo sono stati sostanzialmente analoghi. Ad aprile il saldo 2014 è risultato
negativo: -4%; in maggio gli spettatori
quest’anno sono diminuiti del 19% rispetto al 2013; in giugno la perdita mensile ha
raggiunto quota –40%.
A determinare risultati così discontinui, sia
in senso positivo che negativo, è ovviamente l’offerta. A differenza di altri settori,
78
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
il cinema vende esclusivamente prototipi
ed è sufficiente l’esito di un solo film per
determinare il risultato complessivo di
tutto un mese, qualche volte perfino di un
bimestre o addirittura di un anno. A pesare e incidere sul mercato è in particolare
l’esito di un numero limitatissimo di film
italiani: è la presenza o la mancanza di
un’offerta nazionale attraente a determinare spostamenti significativi in un segno o
nell’altro. Per questo motivo sarebbe logico ed utile distribuire, con scadenze precise, in un ampio arco di tempo, i film italiani presumibilmente di successo. Invece
i titoli che fanno mercato sono regolarmente concentrati in un semestre, fra ottobre e marzo, compressi a breve distanza
uno dall’altro e di fatto impossibilitati ad
ottenere quanto potenzialmente potrebbero raggiungere. E’ indicativo il fatto che i
Sarebbe meglio proporre meno
titoli, puntando però su qualche
prodotto attraente
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Surfing
A destra lo storico
selfie della Notte
degli Oscar
cinque film italiani di maggiore successo della stagione
siano tutti usciti fra il 31 ottobre, Sole a catinelle, e il 13
febbraio, Sotto una buona
stella.
E’ come se per il cinema italiano primavera ed estate
non esistessero: a partire da
aprile, con la sola eccezione
di qualche titolo che ha la
ventura di essere selezionato
dal festival di Cannes, l’offerta di cinema nazionale si
limita a proposte destinate ad
apparire e sparire dalla sala
come meteore, anche perché, secondo una logica
paradossale, mentre le presenze fatalmente diminuiscono per la concorrenza nel
fine settimana di gite fuori
porta e bagni al mare, il
numero delle novità in uscita
si moltiplica. Solo in giugno
sono stati distribuiti quasi 40
film, una media settimanale
di 10 film a weekend, oggettivamente troppi. La logica
suggerirebbe di proporre
meno titoli, selezionando
meglio e facendo uscire
anche qualche prodotto
attraente, per tenere desta
un’abitudine al grande schermo.
Invece, quest’anno in particolare, complice la scusa dei
mondiali di calcio brasiliani, l’offerta è
ancora più povera del consueto. Nel dettaglio, per restare all’attualità, a peggiorare
una situazione già carente c’è da segnalare l’esito inevitabilmente deludente della
Festa del Cinema, svoltasi per otto giorni
dall’8 al 15 maggio. Eccessiva la durata,
insufficiente la comunicazione, ma soprattutto inadeguata l’offerta. Negli altri paesi,
la festa, che avrebbe dovuto servire da
volano per rilanciare il consumo estivo,
viene fatta coincidere con l’uscita di film
importanti; da noi accade esattamente il
contrario. L’impressione, insomma, è che,
nonostante le dichiarazioni ufficiali, i
distributori non credano all’iniziativa, cui
partecipano per onore di firma, come
dovessero limitare i danni.
Marco Spagnoli
Un selfie ci seppellirà
Tutti i premi “tweet dopo tweet”: un circo
impensabile fino a poco tempo fa
ultima stagione dei premi,
dall’Oscar al David di
Donatello, passando per il
Festival di Cannes, è stata
caratterizzata dalla presenza
massiccia dei Social Media che
hanno trasformato in una pubblica
agorà digitale ogni occasione di
premiazione legata al cinema con
tutto quello che comporta in
termini di glamour. Da un lato
abbiamo l’informazione, con i
giornalisti che fanno a gara a
comunicare per primi le nomination
e, in seguito i premi. Dall’altro
abbiamo i nominati e i premiati,
che fanno anche loro a gara per
fotografarsi e ringraziare via
Facebook o Twitter le giurie e le
persone che li premiano, li amano, li
celebrano. Intorno a tutti questi,
abbiamo, poi, il pubblico che
commenta le candidature,
l’assegnazione di Orsi, Palme,
statuette varie e le persone che, a
loro volta, li commentano e li
ricevono. Un circo impensabile fino
a qualche tempo fa, dove, in un
magma unico passano grandi
interpretazioni e storie
indimenticabili, film sopravvalutati,
scollature generose, abiti
agghiaccianti, attori sconosciuti
che rimarranno tali e fiumi di parole
L
’
che lasciano il tweet che trovano e
che eppure hanno il merito di
“condividere” l’esperienza
cinematografica a più livelli. Quello
che una volta accadeva nei bar del
Lido di Venezia o nella boutique di
una nota marca di caffè del
Festival di Cannes, ora succede sul
nostro Smartphone o Tablet con
annotazioni, insulti, minirecensioni
e osservazioni più o meno
intelligenti e acute. Segno di
un’epoca in cui l’immediatezza è
uno “stream di coscienza” capace
di omologare tutto quanto,
dall’analisi più alta fino al
commento più volgarotto o
sgangherato rispetto ad un
capolavoro o al fondoschiena della
diva di turno. Non c’è, però, da
farsi troppe illusioni. Nonostante
gli aedi del trash ritengano che
tutto possa essere ridotto ad una
pappetta mediatica omogenea di
cui, comunque ridere, alla fine sarà
la qualità a vincere e a far restare
analisi, commenti più intelligenti e
foto migliori, con il merito, però, di
aver fatto di eventi più o meno
elitari, un’esperienza condivisa…
Almeno in un post o un tweet che
sebbene non colmino la distanza
fisica, almeno, possono alleviare le
pene della distanza “spirituale”.
luglio-agosto 2014
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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TELECOMANDO
/// Libri ///------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
L’ombra di Moro
Anton Giulio
Mancino
La recita della
storia. Il caso
Moro nel cinema
di Marco
Bellocchio
Se già lo spunto di partenza del
volume è decisamente ambizioso (analizzare l’opera di Marco
Bellocchio alla luce delle varie
rivelazioni acquisite nel corso
degli anni sul caso Moro, senza
limitarsi al solo Buongiorno, notte), la tesi di fondo lo è ancora
di più: è possibile che i film non
siano semplicemente lo specchio
della rispettiva epoca, ma addirittura anticipino al proprio interno le notizie che andranno poi a
integrare i futuri manuali di storia?
Per Mancino la risposta è sì:
quanto è vero che il cinema da
sempre la racconta, è altrettanto
valido il principio opposto secondo cui, in molti casi, è il cinema stesso a farsi storia viva. Si
può essere d’accordo o no, ma
come ipotesi è assai affascinante.
(Bietti, Pagg. 315, € 22,00)
Buonanotte,
giorno
Bellocchio e le rivelazioni: quando il
cinema si fa storia viva. Poi schermi
rosa e sguardi a Oriente
ANGELA BOSETTO
A tutto gas
Giampiero
Frasca
Dennis Hopper –
Easy Rider
Film culto degli anni ‘60, Easy Rider è miscela perfetta degli elementi di controcultura hippie che
animavano la contestazione giovanile dell’epoca: il rigetto dei
vincoli sociali, la droga e la musica, all’interno della classica cornice del viaggio. Qualcosa che so-
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
lo un uomo in grado di incarnare
tutto questo ha reso possibile:
Dennis Hopper. Il saggio di
Giampiero Frasca è uno studio
quanto mai dettagliato del lungometraggio: dalla scomposizione
del film in sequenza alla sua analisi tecnica (messa in scena, montaggio, colonna sonora) a un focus on sul suo autore, il libro si
interroga efficacemente sull’ossessiva tendenza al movimento
(dromomania) come aspirazione
alla libertà, meta irraggiungibile
di un viaggio che svela in corso
suoi limiti e può concludersi solo
con la morte.
(Lindau, pagg. 144, € 14,00)
GIANLUIGI CECCARELLI
luglio-agosto 2014
Film al femminile
Veronica
Pravadelli
Le donne del
cinema. Dive,
registe,
spettatrici
La risposta alla domanda “Quali
sono i luoghi e le posizioni che
il soggetto femminile può occupare in relazione al cinema?” è
triplice: di fronte allo schermo,
dentro l’immagine e dietro la
macchina da presa.
Le prime due parti del volume
sono dedicate alle spettatrici
(La spettatrice in sala tra emancipazione, intrattenimento e
piacere) e alle attrici (Dive al
lavoro: working girls e donne
forti nel cinema americano dagli anni ’10 agli anni ’50 e Dive moderne, femministe e celebrità nel cinema del secondo
Novecento), mentre la terza, più
ampia, complessa e articolata,
parte dalle pioniere del muto
per giungere alle autrici del panorama classico e contemporaneo, passando per le avanguardiste, le documentariste e le
femministe.
(Laterza, Pagg. 227, € 22,00)
ANGELA BOSETTO
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Gattopardo
Royal Rumble
Buongiorno,
notte di Marco
Bellocchio
minuziosamente documentata
finestra su una delle industrie
d’intrattenimento più vitali al
mondo. Semplificando al massimo, Hollywood può scivolare
nello scontato, Hong Kong (per
ora) no. Prefazione di Olivier
Assayas (uno dei primi autoricritici occidentali ad appassionarsi e a interessarsi attivamente a questo universo multiforme) e contributi dei maggiori
esperti del settore, quali Law
Kar, Paul Fonoroff, David Desser, Alberto Pezzotta, Giona A.
Nazzaro e Ryan Law.
(Bietti, Pagg. 470, € 22,00)
Da Carpenter a Corman, fino a Lloyd
Kaufman: interviste “da paura”.
E ci sono proprio tutti (o quasi)
di Gianluigi Ceccarelli
Ladri di
biciclette di
Vittorio De
Sica
ANGELA BOSETTO
Horror e fantasia
Roberto Pugliese
Wes Craven –
l’artigianato della
paura
New Hong Kong
Stefano Locati,
Emanuele
Sacchi
Il nuovo cinema
di Hong Kong.
Voci e sguardi
oltre l’handover
Nel 1997, dopo oltre un secolo
e mezzo di dominio coloniale
britannico, Hong Kong torna alla Cina. Da allora, come si è
evoluta, è cambiata e si è reinventata la sua cultura cinematografica? Per rispondere alla domanda ecco una amplissima e
Se il cinema horror si evolve a
partire dagli anni
‘70, è anche merito di Wes Craven. La biografia di Roberto Pugliese parte dai (tardivi) inizi, che
lo vedono tuttofare a Hollywood,
anche in produzioni hard che in
qualche modo ne forgeranno lo
spirito anticonformista: horror
truculento, Bergman ed erotismo
saranno gli ingredienti di L’ultima casa a sinistra, uno degli
esordi più disturbanti degli anni
‘70. L’analisi punta poi sulla rilettura operata da Craven verso gli
archetipi ancestrali della paura (i
mostri, il “babau” Freddy Krueger), fino agli anni della rilettura
metacinematografica iniziata con
Nightmare - Nuovo incubo e portata alle estreme conseguenze
con la saga di Scream, senza trascurare la produzione televisiva e
il tentativo di “evadere” dal genere fantastico degli ultimi anni.
(Lindau, pagg. 200, € 22,00)
GIANLUIGI CECCARELLI
Essi vivono di
John Carpenter
All’appello mancano “soltanto” Sam Raimi e Wes
Craven, gli unici a nicchiare di fronte alle numerose
richieste di appuntamento di Paolo Zelati. Per il resto, intervistati dall’autore in merito alle loro carriere, i maestri del New Horror a stelle e strisce ci sono
tutti: Carpenter, Hooper, Gordon, Yuzna, Cronenberg, Corman, Cunningham per citare i più celebri.
Ma i cultori del genere troveranno pane per i loro
denti: lo sfortunato Dan O’Bannon, H.G. Lewis, Don
Coscarelli, Frank Henenlotter, Lloyd Kaufman della
Troma, perfino il Meir Zarchi di Non violentate Jennifer e lo storyteller per eccellenza, padre putativo
di ogni autore fantastico: Richard Matheson.
In ogni intervista Zelati si confronta con l’autore di
turno, stimolandone la riflessione, su un tema a lui
caro: la valenza metaforica dell’horror oltre la facciata di intrattenimento, e il messaggio politico e
sociologico che film come Non
aprite quella porta, Dawn of the
D e a d o S o c i e t y co n te n eva n o,
spesso aldilà delle intenzioni dei
realizzatori. Le reazioni sono svariate, a tratti spiazzanti, tra autori
decisamente politicizzati come
Joe Dante e convinti assertori del
just entertainment come Richard
Donner; e tra le righe (e molti divertenti aneddoti di lavorazione)
American
emerge soprattutto l’amore verso
Nightmares Conversazioni
un genere troppo spesso relegato
con i maestri del
dalla critica come “minore”, ma
New Horror
americano
più degli altri soggetto a traversie
produttive e censorie.
TELECOMANDO
/// Colonne sonore ///--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA TRILOGIA DEL DOLLARO
Ma come suonava bene Ennio
Morricone nel vicino West? E chi se le
dimentica più le sue note spaghettate,
che complici chitarra e fischio di
Alessandro Alessandroni e tromba di
Michele Lacerenza ci portarono in
estasi Per un pugno di dollari (1964)?
Sergio Leone, già suo compagno di
scuola, Morricone non lo mollò più:
Per qualche dollaro in più, Il buono, il
brutto, il cattivo, C’era una volta il
West. I primi due completano la
trilogia del dollaro, tornata in sala
restaurata dalla Cineteca di Bologna.
Nel 50° di Per un pugno di dollari:
beh, che aspettate a festeggiare? F.P.
JASON BECKER: NOT DEAD YET
IT’S SHOWTIME, per citare una canzone di David Lee
Roth con Jason Becker alla chitarra (chiamato a
sostituire un certo Steve Vai nel supergruppo dell’ex
frontman dei Van Halen). Lo spettacolo per Becker
non si è fermato, nonostante la SLA ne abbia minato il
corpo, la voce, quelle mani capaci di fughe improvvise
degne di un Paganini della sei corde. A soli vent’anni,
in piena ascesa. Il documentario di Jesse Vile, Jason
Becker: ancora vivo, fa parlare la sua musica, quella
che la malattia non ha interrotto: Becker compone
ancora grazie a un software che gli permette di
scrivere col movimento degli occhi, e agli amici
musicisti di sempre. Da Altitudes dell’esordio solista
Perpetual Burn (1988) alle canzoni di Perspective
(1996) in cui suona solo un pezzo su nove, assistiamo
a una seconda vita: il passaggio dal Jason virtuoso al
Jason artista e compositore poliedrico. End of the
Beginning, irresistibilmente neoclassica, le cover di
Bob Dylan Meet me in the morning e Mr. Tambourine
Man, l’eterea Higher sono prove incredibili di un
talento che il male, paradossalmente, ha affinato e
portato oltre le etichette strette del metal. Quelle che
risuonano tristemente, una volta ancora, in Drop me
in the Bucket con David Lee Roth. Jason Becker,
classe 1969, vive ancora, prepotentemente, alla faccia
di un destino bastardo.
GIANLUIGI CECCARELLI
82
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2014
ROMEO E GIULIETTA: IL
MUSICAL DI BROADWAY
Chiediamocelo,
Shakespeare quante
famiglie ha sfamato? E
quante ugole solleticato?
Ennesimo musical made in
Broadway (Richard Rogers
Theatre), Orlando Bloom è
Romeo, Condola Rashad
Giulietta. Le royalties? A
Stratford-upon-Avon, of
course.
F.P.
DURAN DURAN: UNSTAGED
David Lynch che dirige un concert
movie dei Duran Duran, e che
c’azzecca? Bella domanda, ma il
regista a digiuno da Inland Empire
mette le mani avanti, subito: “I’m very
happy to be working for Duran
Duran!”. E allora becchiamoci le sue
colorate e pletoriche sovrimpressioni
sul b/n di Simon Le Bon & Co.
all’opera: già, speravamo in qualcosa
di meglio. Non resta che chiudere gli
occhi e perdersi tra Rio, A View to a
Kill, Girls on Film e Ordinary World,
con una certezza: audio killed the
movie star. Povero Lynch.
F.P.
SU CHILI UN’ESTATE
DI GRANDE CINEMA
TUTTE
LE PRIME VISIONI
E LE SERIE TV
Il talento di DiCaprio in The Wolf of Wall
Street, Grand Budapest Hotel di Wes
Anderson, il commovente Storia di una
ladra di libri e i trX΍atori di American
Hustle. Già disponibili la mini serie 24 –
Live another day e le attesissime stagioni di
Graceland, The Americans e Homeland!
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