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Oltre Hollywood
MENSILE N.7-8 LUGLIO-AGOSTO 2014 € 3,50 fondazione ente™ dello spettacolo Dragon Trainer 2 di Dean DeBlois Oltre Hollywood L’ANNO DEL DRAGONE DreamWorks al sequel. Katzenberg e il mercato (anche italiano) 2014-2015 PER VISUALIZZARE I CONTENUTI EXTRA SCARICA L'APP DI AR-CODE E INQUADRA LA COPERTINA O LA LOCANDINA DEL FLIM Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. - D.I. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), art. 1, comma 1, DCB Milano Scopriamo i titoli più attesi. Per una stagione Interstellar QUESTA NON È UNA GUERRA, È LA FINE DI TUTTO. ANCHE IN 3D E IN DA MERCOLEDÌ 16 LUGLIO AL CINEMA TRANSFORMERS-ILFILM.IT /TRANSFORMERSITALIA #TRANSFORMERS4 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo Punti di vista 1XRYDVHULH$QQRQOXJOLRDJRVWR In copertina Dragon Trainer 2 Seguici anche su FACEBOOK Cinematografo.it EnteSpettacolo TWITTER @cinematografoIT YOUTUBE EnteSpettacolo A Rapporto DIRETTORE RESPONSABILE Ivan Maffeis Scritto a quattro mani da Wim Wenders con l’australiana Mary Zournazi, è in libreria per i tipi Bompiani Inventare la pace. Come in VHTXHQ]DFLQHPDWRJUD²FDYLVFRUURQROHWDSSHGHOJUDQGHUHJLVWD dalla predilezione per la purezza delle immagini alla ricerca di contenuti con cui sostanziarle e restituirle ad autenticità. CAPOREDATTORE Marina Sanna REDAZIONE Gianluca Arnone, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco CONTATTI [email protected] Sono tornato sul messaggio di quelle pagine lo scorso 9 luglio, in occasione della presentazione del VI Rapporto su Il mercato e l’industria del cinema in Italia 2013. Per la Fondazione Ente dello Spettacolo – che lo ha curato in collaborazione con il MiBACT Direzione Generale per il Cinema e con una serie di partner istituzionali – è stata senz’altro una prestigiosa occasione per raccontarne lo stato economico in PDQLHUDVFLHQWL²FDHQHOFRQWHPSRGLYXOJDWLYDSHU OHJJHUHOHQRQSRFKHGLI²FROWjGLVVHPLQDWHGDOODFULVLH dalle problematiche interne (dal passaggio al digitale delle sale al crollo dell’home entertainment) alla luce di un buon andamento, testimoniato sia dal numero delle produzioni (167 lungometraggi, 745 documentari, SLGLFRUWLROWUHWUD²FWLRQHWYPRYLHXQ FHQWLQDLRGLZHEVHULHVXQDYHQWLQDGLYLGHRJDPHV XQPLJOLDLRGLVSRWYLGHRFOLSPXVLFDOLFKHGDL ULVXOWDWLRWWHQXWLLQ)HVWLYDOLQWHUQD]LRQDOLSHUPHWWHUH assieme tasselli di comprensione dei cambiamenti nelle PRGDOLWjGLFRQVXPRSHUQRQVPHWWHUHGLYDORUL]]DUH XQDSROLWLFDGL²QDQ]LDPHQWLDVRVWHJQRGHOVHWWRUH non da ultimo, per anticipare le linee di tendenza di un PHUFDWRLQFRQWLQXDHYROX]LRQH ART DIRECTOR Alessandro Palmieri HANNO COLLABORATO Angela Bosetto, Orio Caldiron, Gianluigi Ceccarelli, Andrea Chimento, Giacomo Chinsella, Alessandro De Simone, Alessandra De Tommasi, Bruno Fornara, Gianlorenzo Franzì, Antonio Fucito, Gianfrancesco Iacono, Marco Letizia, Massimo Monteleone, Franco Montini, Mattia Pasquini, Manuela Pinetti, Emanuele Rauco, Italo 6LOOD0DUFR6SDJQROL1LFN9LYDUHOOL REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI ROMA 1GHOOXJOLR ,VFUL]LRQHDO52&QGHO STAMPA 7LSRJUD²D6753UHVV6UO9LD&DUSL Pomezia (RM) )LQLWDGLVWDPSDUHQHOPHVHGLJLXJQR MARKETING E ADVERTISING (XUHND6UO9LD/6RGHULQL0LODQR 7HO)D[ &HOO HPDLOLQIR#HXUHNDLGHDLW DISTRIBUTORE ESCLUSIVO ME.PE. Milano ABBONAMENTI ABBONAMENTO PER L’ITALIA (10 numeri) 30,00 euro ABBONAMENTO PER L’ESTERO (10 numeri) 110 euro &&,QWHVWDWRD)RQGD]LRQH(QWHGHOOR6SHWWDFROR PER ABBONARSI [email protected] 7HO PROPRIETA’ ED EDITORE PRESIDENTE Ivan Maffeis DIRETTORE Antonio Urrata UFFICIO STAMPA XI²FLRVWDPSD#HQWHVSHWWDFRORRUJ COMUNICAZIONE E SVILUPPO Franco Conta - [email protected] COORDINAMENTO SEGRETERIA Marisa Meoni - [email protected] DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE 9LD$XUHOLD5RPD 7HO)D[ [email protected] Inventare la pace di W. Wenders e M. Zournazi e il Rapporto FEdS sul Mercato e l’industria del cinema in Italia 2013 Forse il cammino da fare è rappresentato proprio GDOODSDUDERODGL:HQGHUVQHOWHPSRLQFXLSHQVLDPR GLDYHUJLjJXDUGDWRWXWWR§HGLDYHUQHWUDWWRPRWLYR se non di cinismo, comunque d’indifferenza – tornare DYHGHUHFRQJOLRFFKLGHOODPHQWHHGHOFXRUH DOO¬LQVHJQDGLXQDQXRYDUHVSRQVDELOLWjHWLFD Il cinema – come ogni arte - è scuola quando prende per mano ODUHDOWjHODDSUHFRLQYROJHQGRORVSHWWDWRUHHODVFLDQGRJOL LQWUDYHGHUHODSRVVLELOHDOWHUQDWLYDPDJDULDSSXQWRWXWWDGD inventare'LXQDFUHDWLYLWjFKHQRQVLVYHQGHVHQWLDPRO¬XUJHQ]D di quella sua forza profetica, che costruisce Cattedrali di cultura HWHVWLPRQLDLPSHJQRFLYLOH9DLQTXHVWDGLUH]LRQHQRQVROR O¬DXJXULRSHUOD0RVWUD,QWHUQD]LRQDOHG¬$UWH&LQHPDWRJUD²FD organizzata dalla Biennale di Venezia, quanto lo stesso impegno della Rivista del Cinematografo%XRQDYLVLRQH Associato all’USPI Unione Stampa - Periodica Italiana ,QL]LDWLYDUHDOL]]DWDFRQLOFRQWULEXWRGHOOD Direzione Generale Cinema - Ministero per i %HQLHOH$WWLYLWj&XOWXUDOL La testata fruisce dei contributi statali diretti GLFXLDOODOHJJHDJRVWRQ luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 5 S N G C I S I N D A C AT O N A Z I O N A L E G I O R N A L I S T I C I N E M AT O G R A F I C I I TA L I A N I SOMMARIO LUGLIO-AGOSTO 2014 18 Glamorous 12 Festival 14 Duri a morire 18 Ritornano I Mercenari: per il terzo capitolo Sly e Schwarzenegger assoldano anche Banderas, Mel Gibson e Harrison Ford 18 COVER STORY Sulle ali del mercato Arriva il sequel delle avventure del vichingo Hiccup e del suo bestione sputa fuoco. 22 Intervista al tycoon della DreamWorks Animation, Jeffrey Katzenberg 26 Produzione e incassi: dove sta andando Hollywood? 31 E l’Italia? Ecco i numeri del Rapporto FEdS DREAMWORKS: LA PARTE DEL DRAGONE 34 Colpa delle stelle 42 34 TATUM SENZA FRENI BACIATI DALLE STELLE Shailene Woodley e Ansel Elgort: quando il teen-movie parla al cuore. Tra amore e malattia 38 Scimmie di un altro pianeta La saga infinita: alla scoperta di Apes Revolution, senza dimenticare le origini 42 Channing Tatum E’ tempo di action-comedy con 22 Jump Street. Ma il belloccio USA è l’attore del momento: da Foxcatcher a Jupiter Ascending 14 45 Speciale uscite Su quali titoli puntare da qui al 2015? Ce n’è per tutti i gusti, dal nuovo di Nolan a Big Eyes 58 Ritratti BANDERAS E STALLONE: I Mercenari 3 38 Dieci anni senza Marlon Brando. Nessuno come lui 45 61 ,²OPGHOPHVH Recensioni, anteprime, colpi di fulmine 72 Dvd & Blu-ray PRIMATI DELLA NUOVA ERA Il capitale umano, Braveheart, This is England 78 Borsa del cinema Interstellar 80 Libri 82 Colonne sonore luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 7 Ultimissime dal pianeta cinema: news e tendenze glamorous a cura di Gianluca Arnone Il Capitale dei Nastri ,OUHJLVWD3DROR9LU]uVLVSDUDXQVHO²HFRQLVXRL co-sceneggiatori Francesco Bruni e Francesco rivista del Piccolo, più il cinematografo collega Marco Manetti 8 fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 1 2 3 5 4 6 Ma dove vai se l’Argento non ce l’hai? Il capitale umano vale a Paolo Virzì il Nastro d’Argento al regista del PLJOLRU²OP0DLOFLQHDVWD toscano non è l’unico a uscire laureato dal Teatro Greco di Taormina, dove il SNGCI ha assegnato i suoi tradizionali riconoscimenti. Paolo Sassanelli (foto 1, con il presidente del SNGCI Laura Delli Colli e Claudio Amendola) è migliore attore non protagonista ex-aequo con il collega di Song ‘e Napule Carlo Buccirosso, mentre Ferzan Ozpetek (foto 2) premia le sue Kasia Smutniak (protagonista) e Paola Minaccioni (non protagonista) di Allacciate le cinture. Gloria anche per Pif (foto 3), miglior regista esordiente con /DPD²D uccide solo d’estate. Se Virzì e la moglie Micaela Ramazzotti (foto 4) se la godono, il Personaggio dell’Anno Persol è un occhialuto Claudio Santamaria, che manda in palmares Il venditore di medicine. Non è da meno Claudia Gerini (foto 6, con Diego Cusumano) che per Maldamore e Tutta colpa di Freud si aggiudica il Premio speciale Nastri d’Argento-Cusumano per la commedia. E che dire del sorridente Pierfrancesco Favino, appoggiato su una Porsche 911 Targa? C’è da capirlo (foto 7, con il PR di Porsche Italia Mauro Gentile), perché è il vincitore del Premio “Tradizione e Innovazione” della casa automobilistica tedesca, grazie al ruolo del leggendario Clay Regazzoni in Rush di Ron Howard. F.P. Per l’uso delle immagini si ringraziano il SNGCI, Porsche, rivista del cinematografo Persol e Cusumano luglio-agosto 2014 9 fondazione ente dello spettacolo 7 glamorousNews Che succede in città? Eventi speciali, digitali, on stage e live: tutto quello che non puoi e non devi perdere Il cartellone Monty Python Live Il buono, il brutto e il cattivo Reunion storica 45 anni dopo l’esordio. In diretta da Londra ,O²OPFKHLPSRQH&OLQW Eastwood e Sergio /HRQHDQFKHQHJOL Stati Uniti torna in sala, restaurato, il 17 OXJOLR&RQLOJUDQGH(OL :DOODFKVFRPSDUVRGD poco. A 45 anni dal loro esordio, gli irresistibili Monty Python tornano in scena con un appuntamento pensato per ULGHUHHULFRUGDUHGRPHQLFD OXJOLRDOOHOHVDOH FLQHPDWRJUD²FKHVDUDQQR LQYDVHGDOODFRPLFLWjFDXVWLFD e irruenta di Monty Python Live (più o meno), la grande reunion del gruppo trasmessa LQGLUHWWDYLDVDWHOOLWHLQ FLQHPDGHOPRQGRGDOOD2 $UHQDGL/RQGUDSHUXQOLYH show (in inglese sottotitolato) diretto da Aubrey Powell e SURGRWWRGD)L]2OLYHUHOHQFR VDOHVXZZZQH[RGLJLWDOLW Duran Duran: Unstaged ,O²OPFRQFHUWRGHOOD storica band realizzato il 23 marzo 2011 al 0D\DQ7KHDWHUGL/RV Angeles, con la regia GL'DYLG/\QFK'DO luglio al cinema con Woovie. Film sotto le stelle &LQTXDQWDVHUDWHGL cinema all’aperto: a Piazza Maggiore i titoli proposti dalla &LQHWHFDGL%RORJQD Fino al 14 agosto, tutte le sere alle ore 22:00. Imperdibile. Musei Vaticani in 3D Cappella Sistina e altri capolavori come non li avete mai visti Mistaken for Strangers /DPXVLFDGHL7KH National in un documentario di Tom Berninger, ritenuto da 0LFKDHO0RRUHWUDL migliori mai realizzati su una band. Dal 24 luglio in sala. Philippe Noiret Story Dal 4 al 27 luglio SUHVVRLO0,&0XVHR ,QWHUDWWLYRGHO&LQHPD di Milano, Omaggio a 3KLOLSSH1RLUHW. Otto ²OPFRQLOJUDQGHDWWRUH francese scomparso nel 2006. 10 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 3HUODSULPDYROWDOHWHOHFDPHUH 8OWUD+'.'HODWHFQLFDGL dimensionalizzazione utilizzata al cinema da James Cameron entrano all’interno dei Musei Vaticani e della Cappella Sistina, mostrando i FDSRODYRULGL5RPDFRPHQRQVRQR PDLVWDWLYLVWLSULPD8QHYHQWRXQLFR HVSHWWDFRODUHFKHDUULYHUjLQ,WDOLDLQ DXWXQQRLQIRVXZZZQH[RGLJLWDOLW Porsche consiglia Porsche consiglia Consumi ciclo combinato: da 8,7 a 10 l/100 km. Emissioni CO2: da 204 a 237 g/km. Immagina di ritrovarti di colpo di fronte al tuo primo amore. Nuova 911 Targa. www.porsche.it festival a cura di Massimo Monteleone *LURG¬,WDOLDHQRQVRORGD)LXJJLDO6DOHQWRSHU²QLUH al Lido di Venezia. Passando per Locarno Periodo OXJOLR Tel. Web amidei.com Mail [email protected] Resp. Giuseppe Longo 8 MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA LXXI edizione della più importante manifestazione GLFLQHPDLQ,WDOLD,²OP concorrono per il Leone d’Oro e gli altri premi. Nella selezione XI²FLDOH Concorso Venezia 71, Fuori Concorso, Orizzonti, Venezia Classici. Sezioni autonome HSDUDOOHOH6HWWLPDQD Internazionale della Critica, Giornate degli Autori. Località Lido di Venezia, Italia Periodo DJRVWR settembre Tel. Web labiennale.org. Mail [email protected] Resp. Alberto Barbera 1 FIUGGI FAMILY FESTIVAL VII edizione per la NHUPHVVHFLQHPDWRJUD²FD dedicata alla famiglia. Anteprime, proiezioni speciali, concerti musicali e, per la SULPDYROWDXQD*LXULD*LRYDQL con un corso di cinema dedicato. Località Fiuggi (Frosinone), Italia Periodo OXJOLR Tel. 3494701101 Web ²XJJLIDPLO\IHVWLYDORUJ Mail presidenza@ ²XJJLIDPLO\IHVWLYDORUJ Resp. $QWRQHOOD%HYHUH$VWUHL DEL FILM 2 FESTIVAL LOCARNO LXVII edizione della prestigiosa manifestazione LQWHUQD]LRQDOHFRPSHWLWLYD d’Onore di quest’anno è, per la SULPDYROWDO¬,WDOLD Località Roma, Italia Periodo 4-13 luglio Tel. Web PHG²OPIHVWLYDORUJ Mail LQIR#PHG²OPIHVWLYDORUJ Resp. Ginella Vocca EXPERIENCE 4 GIFFONI XLIV appuntamento FRQLOSUHVWLJLRVRIHVWLYDO internazionale del cinema per ragazzi. Una giuria di ROWUHJLRYDQLVVLPLGD tutto il mondo assegna i Grifone Awards ai migliori lungometraggi e corti. 6H]LRQLVHFRQGROHHWj “Elements” (+3), “Elements” (+6), “Elements” (+10), “Generator” (+13), “Generator” ©*HQHUDWRUª ©0DVWHUFODVVª3UHYLVWL ospiti, dibattiti e anteprime. Località Giffoni Valle Piana (Salerno), Italia Periodo OXJOLR Tel. Web JLIIRQL²OPIHVWLYDOLW Mail [email protected] Resp. Claudio Gubitosi FILM FESTIVAL 5 SILOE ,HGL]LRQHGHOIHVWLYDO $QWHSULPHGHOOHQRYLWjSL attese, opere in concorso per il Pardo d’Oro, realizzate da DXWRULHPHUJHQWLRLQQRYDWLYL 3UHYLVWLFRUWRPHWUDJJLVH]LRQL tematiche, omaggi e una UHWURVSHWWLYDVXOODFDVDGL produzione Titanus. Località /RFDUQR6YL]]HUD Periodo 6-16 agosto Tel. Web pardo.ch Mail [email protected] Resp. Carlo Chatrian FESTIVAL 3 MEDFILM ;;HGL]LRQHGHOIHVWLYDO LQWHUQD]LRQDOHFRPSHWLWLYR dedicato ai diritti umani e al cinema mediterraneo, europeo e mediorientale. L’Ospite 12 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo ULYROWRDGDXWRULGL cortometraggi a soggetto, d’animazione e di documentari. E’ dedicato al tema “Alla ricerca della bellezza” e organizzato presso il Monastero di Siloe dal Centro Culturale San Benedetto, in collaborazione FRQ8I²FLR1D]LRQDOH comunicazioni sociali CEI, Progetto Culturale CEI, Fondazione Ente dello Spettacolo, Fondazione Bertarelli e Acec. Località Poggi del Sasso (Grosseto), Italia Periodo 17-19 luglio Tel. Web VLORH²OPIHVWLYDOLW Mail segreteria@ VLORH²OPIHVWLYDOLW Resp. Fabio Sonzogni, frate Roberto Lanzi luglio-agosto 2014 FILM FESTIVAL 6 UMBRIA XVIII edizione, a ingresso gratuito nel borgo, della UDVVHJQDFKHYDQWDOD presidenza onoraria di Terry Gilliam. Anteprime di lungometraggi e cortometraggi internazionali, FRUWLUHDOL]]DWLGDYLGHRPDNHU umbri (“Umbriametraggi”), WDYROHURWRQGHHFRQFHUWL Località Montone (Perugia), Italia Periodo 10-13 luglio Tel. (075) 9410776 Web XPEULD²OPIHVWLYDOFRP Mail LQIR#XPEULD²OPIHVWLYDO com Resp. Vanessa Strizzi, Marisa Berna DES FILMS DU 9 FESTIVAL MONDE - MONTREAL XXXVIII edizione del SUHVWLJLRVRIHVWLYDO internazionale che incoraggia la comprensione fra i popoli e gli incontri tra professionisti GHOFLQHPDPRQGLDOH,²OP FRQFRUURQRSHULO*UDQG3UL[ des Ameriques. Ospita un 0DUNHWGLFLQHPD79HYLGHR Località Montréal (Québec), Canada rassegna di cinema restaurato – a ingresso gratuito – con proiezioni sotto le stelle su uno degli schermi più grandi d’Europa. Anche quest’anno è SUHYLVWDODUDVVHJQDGLFLQHPD animato restaurato per i più piccoli. Località Narni (Terni), Italia Periodo 6-13 luglio Tel. Web OHYLHGHOFLQHPDLW Mail OHYLHGHOFLQHPD#FRPXQH narni.tr.it Resp. Giuliano Montaldo, Alberto Crespi FILM FESTIVAL 12 EST VIII edizione del IHVWLYDOFKHSUHYHGHWUH VH]LRQLFRPSHWLWLYHSHU lungometraggi, documentari e cortometraggi), numerosi HYHQWL([WUDH,QFRQWUL speciali con registi e attori del cinema italiano. L’ingresso è completamente gratuito. Località 0RQWH²DVFRQH (Viterbo), Italia Periodo OXJOLR Tel. Web HVW²OPIHVWLYDOLW Mail LQIR#HVW²OPIHVWLYDOLW Resp. Vaniel Maestosi, Glauco Almonte 13 GUERRE & PACE FILMFEST XII edizione della rassegna sul cinema di genere bellico, a ingresso gratuito presso il Forte Sangallo. Film, doc, libri, 7 PREMIO INTERNAZIONALE ALLA MIGLIORE SCENEGGIATURA CINEMATOGRAFICA “SERGIO AMIDEI” ;;;,,,HGL]LRQHGHOIHVWLYDO dedicato alla scrittura FLQHPDWRJUD²FD 3UHPLD]LRQLLQFRQWULHYHQWL VSHFLDOLWDYROHURWRQGH 6WDYROWDODUDVVHJQDq interamente dedicata al compianto regista Carlo 0D]]DFXUDWLDWWUDYHUVRODVXD FRPSOHWD²OPRJUD²D)UDOH VH]LRQLWHPDWLFKH²JXUDDQFKH l’“Horror Politico Italiano «¬ª Località Gorizia, Italia DJRVWRVHWWHPEUH Tel. Web ffm-montreal.org Mail [email protected] Resp. Danièle Cauchard 10 SALENTO FINIBUS TERRAE FILM FESTIVAL XII edizione della rassegna itinerante (da San Vito dei Normanni ad altre località GHOODSURYLQFLDEULQGLVLQD di cortometraggi italiani e internazionali, con 9 sezioni FRPSHWLWLYH'LULWWL8PDQL Mondo Corto, Corto Italia, Documentari, Thriller-NoirHorror, Ambiente, Children :RUOG5HHORYH$QLPD]LRQH ,QJUHVVRJUDWXLWR²QRD esaurimento posti. Località Alto Salento (Brindisi), Italia Periodo OXJOLR Tel. Web VDOHQWR²QLEXVWHUUDHLW Mail salento@ VDOHQWR²QLEXVWHUUDHLW Resp. Romeo Conte VIE DEL CINEMA 11 LE XX edizione della reportage, materiali dell’ Istituto Luce, corti sui temi della guerra e della pace. 6WDYROWDODPDQLIHVWD]LRQH è dedicata a “Le guerre dei diritti”. Località Nettuno (Roma), Italia Periodo OXJOLR Tel. Web JXHUUHHSDFH²OPIHVWLW Mail organizzazione@ JXHUUHHSDFH²OPIHVWLW Resp. Stefania Bianchi FILM 14 CLOROFILLA FESTIVAL ;;9,HGL]LRQHGHOIHVWLYDOFKH HVSORUDODQXRYD©OLQIDªGHO FLQHPDLWDOLDQRHVLVYROJH QHOVXJJHVWLYR3DUFRGHOOD Maremma. In programma ²OPOXQJRPHWUDJJLFRUWL documentari) e incontri con gli DXWRUL6SD]LGHGLFDWLDLIHVWLYDO e alle scuole di cinema. Località Rispescia (Grosseto), Italia Periodo DJRVWR Tel. Web festambiente.it Mail [email protected] Resp. Simonetta Grechi Guai in vista per Meghan Miles ELIZABETH BANKS JAMES MARSDEN UNA NOTTE IN GIALLO scarica l’app di AR-CODE e inquadra la pagina per visualizzare i contenuti extra del film /Kmedia2 24 LUGLIO AL CINEMA www.donnamoderna.com/unanotteingiallo Consigliato da ritorno al futuro I Mercenari si moltiplicano: cast stellare nel terzo episodio e franchise in espansione. Complimenti, vecchio Sly! FUORI I MUSCOLI di Alessandro De Simone CI SONO ATTORI CHE ANCORA FANNO TREMARE LA terra sotto i piedi. Sylvester Stallone è uno di questi, anche se facendosi aiutare da due tank dell’esercito russo affittati per fare un’entrata da superstar sulla Croisette al recente Festival di Cannes. Scherzi a parte (non per i carri armati), bisogna fare un applauso a questo vecchio leone che dopo un lungo periodo di appannamento, successivo ai fasti degli anni Ottanta e ai tentativi per essere considerato un attore vero (operazione anche riuscita in Copland), si è rimesso in gioco con intelligenza e coraggio. Merito di quel gioiello, da molti anche spocchiosamente sottovalutato, di Rocky Balboa, un vent’anni dopo che Stallone dirige con sicurezza e amore, mélo sportivo emozionante che resta nel cuore. Una rivincita per Sly regista, che rimase scottato dall’insuccesso di Taverna Paradiso e che dopo si dedicò solo a opere commerciali, tre Rocky e Staying Alive, poi più nulla per vent’anni. Dopo essersi tolto il sassolino, l’uomo conosciuto come John Rambo ha pensato che fosse arrivato il momento di educare le nuove generazioni all’action machista. Ed eccoli qui: Stallone, Statham, Schwarzenegger, Jet Li, Lundgren, Couture, tutti 14 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 15 ritorno al futuro “Io e Schwarzenegger eravamo gli Alì e Frazier del cinema d’azione”, dice Stallone. “Era una competizione quasi organica”, gli risponde Arnold Anche Mel Gibson tra i Mercenari. Sopra, Stallone con il cast. A destra con Schwarzenegger e Statham 16 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo in fila in uno sfarzoso salone dell’Hotel Carlton durante il Festival di Cannes per presentare I Mercenari 3, in Italia in sala ad inizio settembre. Con loro le new entry prestigiose: Mel Gibson, Harrison Ford, Antonio Banderas, Kelsey Grammer e Wesley Snipes. E poi l’idolo delle ragazzine Kellan Lutz, la campionessa di MMA Rhonda Rouse e altri giovinetti di belle speranze che potrebbero creare nuovi filoni degli Expendables. “Finché ce la facciamo, va bene” ha dichiarato Sly. “Ma si stanno pensando anche altre strade, i ragazzi che vedete qui possono essere una seconda generazione di Expendables con avventure tutte loro, così come stiamo da tempo pensando a una versione al femminile del franchise”. Insomma, la testa di Rocky non è stata scossa dai colpi e neanche dal botox, che scorre potente sotto la sua cute, così come in quella dell’ex Governatore Schwarzy, che ha capito che l’antico rivale è in questo momento la sua ancora di salvezza. “Ci siamo combattuti al botteghino per anni, era una competizione quasi organica. A un certo punto ci siamo ritrovati a dire: chi ha i muscoli più grandi? Chi ha la pistola più grande? Quante persone hai ammazzato nel tuo ultimo film? Quarantanove? Io settantotto! Era abbastanza folle”. “Eravamo gli Alì e Frazier del cinema d’azione”, ha aggiunto Sly. “Siamo esplosi insieme facendo lo stesso lavoro. E oggi, che siamo vecchi e un po’ più saggi, mi trovo a pensare: Arnold, meno male che c’eri tu, così abbiamo lavorato luglio-agosto 2014 sodo per fare del nostro meglio”. E adesso lo fanno insieme, con una banda affiatata di “bambini con l’artrite, ma giovani per sempre”, in un film che si prospetta il migliore della saga. Se il primo puntava troppo sulla violenza quasi splatter, e il secondo aveva una piega troppo ironica (anche se l’apparizione di Chuck Norris ha un che di mistico), questa volta si punta a una trama più seria e un target più ampio. “Non aspettatevi un film vietato ai minori, questa volta ci sarà molta azione classica e meno violenza gratuita. Vogliamo che le avventure degli Expendables siano per un pubblico giovane che possa riscoprire l’emozione del cinema degli anni Ottanta”. Quelle vere, girate in camera, come abbiamo potuto scoprire nei venti minuti di backstage presentati alla stampa internazionale a Cannes. Stunt eccezionali, cavi invisibili che permettono agli attori di fare acrobazie incredibili senza l’ausilio delle controfigure, talvolta anche rischiando non poco. Com’è capitato a Jason Statham, ritrovatosi sul fondo di un molo con un camion a cui si sono improvvisamente rotti i freni durante una scena. Ma il buon Transporter non si è scomposto: dopo essere tornato a galla da solo, si è andato ad asciugare e un’ora do- po era di nuovo sul set, alla guida di un mezzo a cui avevano fatto il tagliando. Questo è lo spirito, altrimenti che gusto c’è? COVER STORY Con Dragon Trainer 2 lo schermo si infiamma: il ritorno di Hiccup e del suo bestione in un sequel innovativo. E l'America si riposiziona sul mercato di Giacomo Chinsella FUOCO 18 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 ‘‘ I rriverenti e sovversivi. Questo è il nostro stile. Lo abbiamo dimostrato per vent’anni e continueremo così”. E se lo dice Jeffrey Katzenberg, fondatore della DreamWorks, impossibile dargli torto, soprattutto dopo essersi emozionati fino alle lacrime con Dragon Trainer 2, secondo atto delle già bellissime avventure del giovane vichingo Hiccup e del suo drago Sdentato. Un sequel migliore del precedente, grazie a un 3D eccellente e a una trama ricca di colpi scena, che riduce ulteriormente il gap tra DreamWorks e Disney-Pixar, proprio perché più vicino allo stile di scrittura dei nemici-amici di sempre. “Stavolta abbiamo voluto meno commedia - rivela Katzenberg - semplicemente perché la storia aveva bisogno di altri elementi, alcuni dei quali pericolosi. Non nascondo che siamo molto preoccupati, ma soddisfatti delle decisioni che abbiamo preso”. Tratto dalla serie di romanzi semiautobiografici di Cressida Cowell (“Ho supervisionato quello che hanno fatto e non ho mai temuto che potessero travisare lo spirito della storia”), Dragon Trainer 2 ha potuto contare sulla stessa mano in cabina di regia, l’esperto Dean DeBlois, che dopo l’esordio con il geniale Lilo & Stitch ha lasciato la Disney per abbracciare la DreamWorks. “Una delle cose che differenziano questo secondo film dal primo è proprio il lavoro fatto sulla sceneggiatura” ci ha raccontato a Cannes DeBlois. “Ci abbiamo messo tre anni e mezzo prima di iniziare a disegnare, scrivendo e riscrivendo il copione finché non siamo arrivati all’obiettivo che ci eravamo prefissati. Un processo che ci è stato molto utile, perché una volta progettato tutto, abbiamo potuto lavorare velocemente e senza ripensamenti, mantenendo sempre attivo il team di 150 persone che ha contribuito alla realizzazione di questo sequel”. Uno dei pochi che non ha finito quest’avventura è stato il nostro Alessandro Carloni, Head of Story del primo episodio, che ha abbandonato il progetto in corsa per dedicarsi al suo esordio alla regia, come ci ha detto lo stesso Dean. Confermatissimo invece il cast vocale originale, a partire dalla coppia Jay Baruchel e America Ferrera, passando per Gerald Butler, Kristen Wiig, Jonah Hill. Di grande spessore le new entry: Kit Herington, star della serie di culto Game of Thrones, uno che di draghi se ne intende; Djimon Hounsou è il villain di turno, mentre Cate Blanchett è una delle grandi sorprese del film: interpreta Valka, la scomparsa mamma di Hiccup. E adesso, allacciate le cinture e preparatevi a volare. luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 19 COVER STORY La parola ai doppiatori: quello che i personaggi non dicono Vocal Trainer Jay Baruchel/Hiccup America Ferrera/Astrid Djimon Hounsou/Drago “Negli ultimi sette anni Hiccup è stato sempre con me, dopo il primo film l’ho interpretato anche nella serie televisiva di Dragon Trainer, quindi in realtà sono cresciuto insieme a lui”. “Mi manca Ugly Betty, non mi manca il caos del fare una serie televisiva, ma tutto quello che c’è intorno, le persone che ogni settimana contribuiscono alla realizzazione. E poi mi manca Betty, è una parte di me ormai”. “A Hollywood gira la voce che io sia troppo buono e leale per poter interpretare un personaggio cattivo. Sono molto contento di averlo fatto in questo film, così posso far cambiare idea a qualcuno”. “Sono cresciuta con i grandi musical della Disney, La sirenetta, La Bella e la Bestia, Il Re Leone. E ammetto che mi sono fatta prestare i figli delle mie amiche per avere una scusa per vedere molte volte Frozen”. “Non ho visto cartoni animati da bambino, sono cresciuto in una condizione piuttosto complicata, non avevo neanche la televisione. Far parte di questo film è stata una specie di rivincita”. “I miei film d’animazione preferiti? La spada nella roccia e Akira, senza alcun dubbio”. 20 Le voci di Dragon Trainer 2: Baruchel, Herington, Ferrera, rivista del cinematografo luglio-agosto 2014 fondazione ente dello spettacolo Blanchett e Hounsou se sopravvivo mi sposo XQ´OPGL JOHN BUTLER I KEVIN LA SPOSA IL TESTIMONE LO SPOSO L’AMICO THE MACHINE LA COMMEDIA IRLANDESE CAMPIONE DI INCASSI E DI RISATE UNA BORD SCANNÁN NA hÉIREANN / IRISH FILM BOARD, E WINDMILL LANE PICTURES PRESENTANO‘THE STAG SENEL RUOLO SOPRAVVIVO MI SPOSO’ PRODUZIONE TREASURE ENTERTAINMENT COPRODOTTO ANDREW SCOTT, HUGH O’CONOR, BRIAN GLEESON, ANDREWINBENNETT, MICHAEL LEGGE CON AMY HUBERMAN E PETER MCDONALD DI ‘THEDIRETTORE MACHINE’. DA CATHLEEN DORE, CLAIRE MCCAUGHLEY E PETER MCDONALD, MUSICHE COLLABORAZIONE DELLA SCRITTO COSTUMI KATHY STRACHAN, ORIGINALI STEPHEN RENNICKS CON HUGH DRUMM, MONTAGGIO JOHN O’CONNOR, SCENOGRAFIA FERDIA MURPHY, FOTOGRAFIA PETER ROBERTSON, DA JOHN BUTLER E PETER MCDONALD, PRODOTTO DIRETTO DA REBECCA O’FLANAGAN E ROBERT WALPOLE, DA JOHN BUTLER chi vince,STORY chi no COVER “Vent’anni, ed è solo l’inizio”, dice il tycoon della società d’animazione. Che celebra il passato e rivela le strategie del futuro di Alessandro De Simone Intervista a Jeffrey Katzenberg DreamWorks in progress 22 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 E ’ sempre un piacere incontrare Jeffrey Katzenberg, un uomo di cinema d’altri tempi proiettato nel futuro. L’occasione ci viene offerta durante l’ultimo Festival di Cannes, dove la DreamWorks Animation ha festeggiato i suoi primi vent’anni presentando fuori concorso Dragon Trainer 2. Reduce da un paio di film che hanno reso meno del previsto (Turbo e Mr. Peabody & Sherman), ma con delle franchise ancora molto forti a cui si è appena aggiunta quella della famiglia Croods, Katzenberg guarda al futuro con tranquillità e fiducia. E non potrebbe essere altrimenti, per l’uomo che ha inventato il moderno concetto di animazione. Mr. Katzenberg, vent’anni di DreamWorks Animation: è un bel traguardo. È solo l’inizio. La DreamWorks ha la stessa struttura delle nostre storie, si evolve in tre atti. Nel primo si presenta il personaggio e si forma il gruppo che lo accompagna, nel secondo c’è la crescita dell’eroe e il consolidamento della compagnia, in quello finale si creano le basi per l’eredità che il protagonista deve lasciare. Le cose stanno andando luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 23 COVER STORY Madagascar 3. Sotto, Le 5 leggende. Pagina precedente, Mr. Peabody e Sherman così: questi primi vent’anni sono stati il primo atto. Da oggi entriamo nel secondo atto, una fase in cui la nostra azienda deve crescere e trovare la sua strada migliorando quello che già fa. Credo che la parte migliore sia tutta da scrivere e avremo un secondo atto più lungo del primo, e riguardo al terzo, che dire, ce ne sono di lunghissimi: quelli di David Lean vanno avanti per sempre! A proposito del futuro, qualche tempo fa lei ha espresso il suo pensiero sulle nuove forme di distribuzione. Sono convinto che la sala sia ancora e sarà per molto tempo il miglior modo per vedere i film. Non puoi avere a casa lo stesso tipo di coinvolgimento emotivo e di esperienza audiovisiva, e dal punto di vista economico è uno svago che le famiglie si possono permettere passando una serata speciale. Detto ciò, so che bisogna prendere in considerazione la distribuzione su piattaforme on demand, perché diventeranno una parte importante del fatturato in tempi brevi, ma più per uno sfruttamento successivo. La prima visione continuo comunque a vederla appannaggio della sala. Sale dove verranno proiettati film in 3D? Il 3D è uno strumento che aumenta l’esperienza cinematografica, soprattutto nell’animazione. La contrazione negli incassi del 3D è dovuta al modo in cui questo viene realizzato. Lo spettatore si sente preso in giro quando vede un prodotto che non ha alcu- na differenza con un film girato in tecnica tradizionale. Ma ci sono opere in cui il 3D è usato in maniera straordinaria, come Gravity e Vita di Pi, così è e sarà un asset per il cinema, e il nostro obiettivo è di realizzare l’equivalente in animazione di questi capolavori. Da circa un anno e mezzo siete passati alla 20th Century Fox per la distribuzione mondiale dei vostri film. Come vi trovate con loro? Sono semplicemente i migliori. Non voglio criticare chi c’era prima, con cui c’è stato un eccellente rapporto, ma con la Fox ci sentiamo protetti come non ci era mai capitato. Ha mai pensato alla produzione live action in questi anni? Ho prodotto tanti live action nella mia carriera, quando ero alla Disney e anche prima, ma al momento non mi interessa. Abbiamo fatto un paio di passi falsi negli ultimi tempi, che oltretutto non considero realmente tali, ma che ci hanno fatto capire che c’è stato un cambiamento sensibile sul mercato, e stiamo lavorando per fare in modo che non si verifichino più. Preferiamo concentrarci su questi aspetti. “La sala resta un’esperienza unica, ma attenti alle nuove esperienze di fruizione. Il 3D deve essere usato meglio. I passi falsi degli ultimi tempi? Ripartiamo da lì” 24 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 How to: develop a software 1. 2. 3. 4. See more on: EDITING FINISHING COMPOSITING CGI COLOR GRADE MOTION GRAPHICS AUDIO PRODUCTION GRAPHIC DESIGN FILM VISUAL EFFECTS EVENTS SOFTWARE DEVELOPMENT COVER STORY CONTI IN TASCA Incassi contratti in patria? No problem, il cinema a stelle e strisce si apre al mondo: dalla Cina alla favorita India, dalla lingua hindi al tamil, perché “il potere occidentale sullo schermo” è roba vecchia di Nick Vivarelli MENTRE GLI INCASSI di Hollywood si contraggono al botteghino USA, gli studios stanno perseguendo con sempre più fervore il pubblico internazionale, sia con blockbuster americani, che con film prodotti in loco in altre lingue, e anche con sapienti trucchi del mestiere, come per esempio il casting della star cinese Fan Bingbing in X-Men: Days of Future Past. Fan, nel settimo capitolo della saga X-Men, interpreta Blink, il cui potere di teletrasporto pare aver trasportato il pubblico nelle sale cinesi, dove il film a fine maggio ha ottenuto il miglior weekend di apertura di Hollywood in Cina fino a quel momento. Il blockbuster della Fox, diretto da Bryan Singer, sta macinando milioni di dollari globalmente, superando di gran lunga i $500 milioni, di cui circa un quinto generati dalla Cina che, con un tasso di crescita del mercato cinematografico del 27%, è il territorio dove nel 2013 gli incassi sono aumentati maggiormente nel mondo. 26 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 Nel 2013 l’area dell’Asia Pacifico, con una fetta che vale $11.1 miliardi del box office globale, ha superato sia il Nord America che l’area EMEA (Europe, Middle East, Africa), entrambe a quota $10.9 miliardi, diventando per la prima volta la top region nel mondo. E, a differenza del mercato americano e di quello europeo, che ristagnano, l’Asia è in aumento costante. Tuttavia, nonostante la Cina sia il mercato cinematografico mondiale più propulsivo, la sua politica governativa favorisce l’industria locale imponendo quote d’importazione, censura, e altre restrizioni che fanno sì che questa crescita sia dovuta in larga parte a film cinesi. E’ l’India, grazie ad un clima politico meno restrittivo, in questo momento il territorio veramente interessante per gli studios. Anche se la fetta di mercato di Hollywood in India è attualmente sotto al 10%. luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 27 COVER STORY Proprio la Fox ha annunciato che quest’anno distribuirà 28 titoli in India attraverso i suoi Fox Star Studios, diventando il maggior distributore indiano. Ma l’aspetto più significativo, è che il listino 2014 di Fox Star Studios comprende 9 titoli in lingua Hindi e 4 in Tamil, oltre che 15 titoli hollywoodiani prodotti da Fox o ottenuti attraverso il suo accordo con DreamWorks Animation per la distribuzione internazionale. Fox International Productions e Fox Star Studios da qualche anno stanno incrementando il numero di produzioni bollywoodiane e corteggiando il pubblico in India con varie strategie che vanno dalla produzione di film con elementi indiani come Vita di Pi di Ang Lee che, per inciso, è andato benissimo in Cina, al Bollywood blockbuster Il mio nome è Khan, con protagonista la superstar Sha Rukh Khan, fino al remake in versione Bollywood di Knight and Day (Innocenti bugie) la action comedy con Tom Cruise e Cameron Diaz, che si intitolerà Bang Bang e avrà per protagonisti i megatalenti bollywoodiani Hrithik Roshan e Katrina Kaif. E’ interessante notare che Hollywood, spinta sia da una crisi del mercato interno che dalla sua costante sete di nuove risorse, si sia rivolta proprio all’India per una iniezione di capitale fresco. La Reliance Entertainment, della Qui le megastar bollywoodiane Hrithik Roshan e Katrina Kaif in Bang Bang. Sotto, Kahn, Vita di Pi, Journey to the West e Kung Fu Panda straricca famiglia Ambani, nel 2008 ha acquistato il 50% della DreamWorks, investendo tra i 300-400 milioni di dollari, che non hanno ancora recuperato. E’ quindi sempre più rivolta al mercato internazionale l’attenzione delle majors, dato che il bottino globale di $35.9 miliardi di dollari nel 2013 rappresenta un aumento del 4% rispetto al 2012. Nonostante numericamente gli incassi in Nord America siano rimasti stabili, la dura realtà del mercato americano è che il numero dei biglietti staccati è calato di quasi l’11 percento tra il 2004 e il 2011, un declino che è stato mascherato da un aumento nei prezzi dei bliglietti. Negli USA i giovani, la fondamentale fascia di età tra i 18-24 anni, hanno acquistato 21% biglietti in meno nel 2103, un declino enorme. Il motivo? Secondo un nuovo studio della Motion Picture Association of America (MPAA) circa il 74% del pubblico USA che vede almeno un film al mese in sala possiede almeno quattro dispositivi collegati a Internet. Come ha scritto Peter Bart su Variety, “ciò crea molta distrazione”. Non avendo la palla di cristallo, è impossibile prevedere quali saranno gli effetti dei nuovi media sul cinema Hollywoodiano. Quel che pare più prevedibile è che diventerà sempre più importante il livello di qualità tecnologica necessario per dare al pubblico quell’esperienza collettiva della sala che molti ancora considerano insuperabile e insostituibile come modalità di fruizione del cinema. Non è quindi un caso che il numero di maxi-schermi Imax stia proliferando in Cina, in Russia, in India, e anche in Europa. E che in tutti questi territori 28 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 Nel 2013 l'area dell'Asia Pacifico, con $11.1 miliardi del box office globale, ha superato sia il Nord America che l'area EMEA Imax stia investendo in film locali che vengono girati con le loro macchine in 70mm, come Journey to the West: Conquering the Demons di Stephen Chow, un mix di arti marziali, commedia, e fantasy storico, che ha sbancato al botteghino cinese, oppure il polpettone patriottico Stalingrad in Russia, o il buddy cop movie bollywoodiano Dhoom 3, il primo film di Bollywood girato per schermi Imax. Non a caso a Davos di recente il CEO di Imax, Richard Gelfond, ha previsto che in futuro ci sarà “molto meno una sorta di potere Occidentale nel cinema”. E ha sentenziato che “Hollywood dovrà avere una nuova sensibilità su come fare i film” per un pubblico globale. (NOTA: I DATI CITATI PROVENGONO DA L’ULTIMO RAPPORTO MPAA E DA VARIETY) luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 29 LISTINO VIDEA LUGLIO - DICEMBRE 2014 I DUE VOLTI DI GENNAIO MAI COSÌ VICINI di Rob Reiner con Michael Douglas, Diane Keaton di Hossein Amini con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Oscar Isaac L’ULTIMA LEGGENDA di Stephen Frears con Ben Foster, Dustin Hoffman, Chris O’Dowd Dai produttori de La Talpa e dallo sceneggiatore di Drive, un thriller alla Hitchcock, k tratto dal romanzo di Patricia Highsmith (Il Talento di Mr Ripley). Il regista candidato Oscarr® Stephen Frears, dopo il clamoroso successo di Philomena, porta sul grande schermo luci e ombre del ciclista americano Lance Armstrong. Superuomo o impostore? THE IMITATION GAME SUITE FRANCESE MACBETH Crediti non contrattuali Dal regista di Harry ti presento Sally, y per la prima volta insieme i premi Oscarr® Michael Douglass e Diane Keaton... Semplicemente meravigliosi. di Morten Tyldum con Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Mark Strong di Saul Dibb con Michelle Williams, Kristin Scott Thomas, Matthias Schoenaerts, Sam Riley L’attore del momento Benedict Cumberbatch affiancato da Keira Knightley nel biopic su Alan Turing, genio indiscusso del XX secolo, considerato uno dei padri dell’informatica e dei moderni computer. Dal regista de La Duchessa e tratto dal best seller di IIrene Nemirovsky, un grande cast per una storia d’amore impossibile nella Francia occupata dai nazisti. di Justin Kurzel con Michael Fassbender, Marion Cotillard Dai produttori de Il Discorso del re e Shame un moderno e suggestivo adattamento del capolavoro shakespeariano con il candidato Oscarr® Michael Fassbender ed il premio Oscarr® Marion Cotillard. d ANTICIPAZIONI 2015 FREEHELD dii Chris D’Arienzo con Glenn Close, Nick Nolte, Laura Dern Dall’autore di Rock of Ages, con la candidata Oscarr® Glenn Close, il candidato Oscarr® Nick Nolte e e la candidata Oscarr® Laura Dern. La colonna sonora è firmata dal re del pop Elton John. IL NOSTRO TRADITORE TIPO di Peter Sollett con Ellen Page, Julianne Moore, Zach Galifianakis di Susanna White con Ewan McGregor, Naomie Harris, Stellan Skarsgård, Damian Lewis La candidata Oscarr®Julianne Moore e la candidata Oscarr® Ellen Page: un amore tra due donne e la lotta per il riconoscimento dei propri diritti. Da una storia vera. Dai produttori di The Constant Gardener. Ewan McGregor nell’adattamento dell’omonimo romanzo di John le Carrè, maestro indiscusso del genere spy-thriller. THE WHOLE TRUTH di Courtney Hunt con Keanu Reeves, Renée Zellweger Legal thriller dal ritmo serrato, con Keanu Reevess ed il premio Oscarr® Renèe Zellweger: r un omicidio, un misterioso avvocato e un inaspettato colpo di scena finale. VIDEA-CDE S.p.A. - Via Livigno, 50 - 00188 Roma - Tel. +39 06.33.18.51 - Fax +39 06.33.18.52.55 youtube.com/videa twitter.com/videacde [email protected] - www.videa-cde.it - facebook.com/videa COVER STORY I numeri dello Stivale Pubblicati i dati sull’andamento dell’industria audiovisiva in Italia: economia in crescita (con alcune riserve) di Italo Silla luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 31 COVER STORY In termini complessivi, negli anni 2000 si registra un aumento della produzione media U Una buona annata per il cinema italiano, non solo sul fronte dei premi nei festival internazionali: è questo il dato portato alla luce dal Rapporto FEdS Il mercato e l’industria del cinema in Italia 2013. Anzitutto si registra un ulteriore passo avanti nella produzione di lungometraggi: ben 167 nel 2013, un’unità in più rispetto alla cifra record di 166 del 2012, che aveva permesso così di infrangere il precedente limite di 163 raggiunto nel 1980. Sono cresciuti anche i titoli di iniziativa nazionale, passando da 150 nel 2012 a 156 nel 2013, così come i titoli 100% italiani che hanno raggiunto la soglia record di 138 (132 il limite precedente, del 2011). Costituisce un dato rilevante che rende l’Italia insieme alla Francia (con il record di 209 opere di iniziativa nazionale, come nel 2012, nonché il record di 154 film 100% francesi, anche se la quota generale di film prodotti è passata da 279 a 270) i due Paesi europei con un andamento sostanzialmente in controtendenza rispetto al panorama comunitario, influenzato dalla crisi. Al di là dei record produttivi negli ultimi anni, in Italia si riscontra un aumento della produzione media in termini complessivi negli anni 2000, raggiungendo la soglia di 131,1 per tutto il periodo 2000-2013 contro 114,8 degli anni Ottanta e 100,7 degli anni Novanta. A livello globale il mercato dell’audiovisivo ha registrato nel 2013 comunque un buon andamento, caratterizzato soprattutto dall’avanzamento delle industrie culturali asiatiche (India, Cina, Giappone e Corea del Sud): dietro all’inarrivabile primato indiano (1.800 titoli), seguito sul podio da USA (773) e Cina (638), troviamo il Giappone (591) e il blocco europeo composto da Francia (270), Gran Bretagna (239), Germania (236) e Spagna (230), tallonato dalla prorompente ascesa della Corea del Sud (207, con + 83,18% dal 2008); a chiudere la top ten è l’Italia (167). Osservando, poi, l’intera produzione audiovisiva made in Italy, ecco gli altri numeri: 745 documentari, più di 300 corti, oltre 70 tra fiction e TV movie, 100 e più web series, una ventina di videogames, un migliaio di spot, 500 videoclip musicali. Da segnalare sia la ripresa della diffusione dei documentari nelle sale dietro al traino positivo di Sacro GRA e della produzione inglese Pompei targata British Museum, ma anche la ripresa di attenzione verso il cortometraggio, come testimonia l’iniziativa promossa nel 2013 da Alberto Barbera per celebrare la 70a Mostra del Cinema di Venezia, con il progetto collettivo Venezia 70 - Future Reloaded. Riguardo alle sale, giunto ormai il tempo del passaggio definitivo al digitale, in Italia si riscontra una decrescita delle monosala, come attesta la rilevazione Cinetel: in otto anni sono scomparse dal monitoraggio 183 strutture. Nel 2013 al cluster dei “Cinema Paradiso” non corrisponde più una quota per strutture superiore al 50%. Oltre ai monosala, calano anche i piccoli multischermo (2-4 schermi), mentre migliorano i numeri per i multiplex. Nel complesso si registra un considerevole aumento del parco schermi Cinetel dal 2006 al 2013: + 194 nella globalità degli schermi e + 377 nel totale dei multisala. A ben vedere, l’Italia è in linea con gli altri Paesi europei (Francia, Germania, Spagna) per la diminuzione degli schermi, fatta eccezione per la Gran Bretagna. Dato negativo, invece, in controtendenza rispetto al panorama europeo – anche se nel 2013 campanelli d’allarme sono comparsi nelle industrie francesi, inglesi e tedesche –, è la continua emorragia dell’home entertainment classico, che da 7 anni presenta una flessione del 64,28%, con una riduzione di spesa del pubblico da 1.007,5 (2006) a 360,0 milioni (2013). Il Rapporto FEdS Giunto alla 6a edizione il Rapporto della Fondazione Ente dello Spettacolo (FEdS), Il mercato e l’industria del cinema in Italia 2013, è stato presentato quest’anno per la prima volta al MiBACT, il 9 luglio 2014. Coeditato insieme al MiBACT - Direzione Generale per il Cinema, il Rapporto 2013 è curato dall’Area studi FEdS. Oltre al puntuale quadro economico sull’industria del cinema nel nostro Paese, messa a confronto anche con le altre industrie internazionali, il Rapporto FEdS offre focus tecnici, preziose testimonianze e una sezione dedicata alle 32 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 Film Commission. Questa 6a edizione ha potuto contare, infatti, per i focus sui contributi di Media Salles, Nexo Digital, Microcinema e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, mentre per le testimonianze: APT, CSC - Cineteca Nazionale, CSF Legal, Fondazione Cinema per Roma, Istituto Luce-Cinecittà, Officina della Comunicazione, Rai Cinema, Schermi di Qualità. Nella sezione Film Commission: Italian Film Commissions, Apulia Film Commission, Lucana Film Commission, Film Commission Roma Lazio. Con i premi Oscar® Nicole Kidman e Colin Firth Acclamato all’ultimo festival di Cannes, ha suscitato un unanime consenso di critica e di pubblico. Tratto da una storia vera, un dramma magistralmente interpretato da un cast eccezionale. 28 AGOSTO 2014 2014 1 11 1 SETTEMBRE 2 2014 014 THE GREEN INFERNO 24 LUGLIO 2014 WILD CARD Elizabeth Banks in una frizzante commedia femminile che raccoglierà il favore di tutte le donne romantiche in carriera! DECODING ANNIE PARKER Con Elizabeth Banks e James Marsden THE RAILWAY MAN LE DUE VIE DEL DESTINO Regia di David Michôd Con Robert Pattinson e Guy Pearce UNA NOTTE IN GIALLO THE ROVER LISTINO KOCH MEDIA 2014/15 Il ritorno di Eli Roth, il maestro del cinema horror più amato e di successo del nostro tempo. Con Il premio Oscar® Helen Hunt e Samantha Morton Regia di Simon West. Con Jason Statham, Sofia Vergara, Stanley Tucci La vera storia di Annie Parker, che - ostinata come Erin Brockovich – è riuscita a dare una speranza a tutte le donne. Jason Statham veste nuovamente i panni dell’eroe “macho” e dal pugno pesante che lo hanno reso celebre ed amato da milioni di fan. 16 OTTOBRE 2014 30 OTTOBRE 2014 13 NOVEMBRE 2014 Regia di Eli Roth con Lorenza Izzo LOVE IS STRANGE ANTICIPAZIONI 2015 You’re Not You Due volte premio Oscar® Hilary Swank The Disappearance of Eleanor Rigby: Them Consenso unanime di critica e pubblico e in odore di nomination, Love is Strange si annuncia come la sorpresa dell’anno. 27 NOVEMBRE 2014 Creato da Aaardman Animation Everly Con Jessica Chastain, JamesMcAvoy Con Salma Hayek Somnia Asterix e il Regno degli Dei Con Kate Bosworth e Thomas Jane Con Alfred Molina e il premio Oscar® Marisa Tomei Shaun the Sheep: The Movie Animation 3D Via Ripamonti 89, 20141 Milano Tel +39 025737420 - Fax +39 0257374219 [email protected] - www.kochmedia.it facebook.com/Kmedia2 youtube.com/Kmedia2 @KochMediaIT anteprima Adolescenti, amore e malattia: è Colpa delle stelle. Evento al Giffoni, poi sugli schermi a settembre di Alessandra De Tommasi Se il teen-movie 34 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 Ansel Elgort. A sinistra con Shailene Woodley in Colpa delle stelle. In basso l'attrice SAI GIÀ COME VA A FINIRE LA STORIA. Zero colpi di scena, come in Titanic. Eppure non resisti al suo fascino: Colpa delle stelle fa male, ma in senso buono. Come il ricordo di una persona a cui hai voluto bene e che non c’è più: ti manca eppure non smetti di sorridere pensando ai bei momenti insieme. Quest’effetto-dipendenza è mutuato dal bestseller di John Green (Rizzoli) che prende in prestito un verso di Cassio a Bruto nel Giulio Cesare di Shakespeare per descrivere due adolescenti malati terminali di cancro. S’incontrano, si scontrano e s’innamorano in una corsa contro il tempo, ma senza fiorellini, musiche sdolcinate e arcobaleni perché “la malattia fa schifo”, come dice Hazel, la protagonista. IL VERO MIRACOLO Nell’adattamento cinematografico diretto da Josh Boone, in sala il 4 settembre per 20th Century Fox e in anteprima al Giffoni Film Festival, le presta il volto Shailene Woodley, oggi considerata una delle giovani più promettenti dello star system. Una metamorfosi incredibile, soprattutto ripensando a sei anni fa, quando, a Los Angeles, presentava (la non proprio memorabile) serie tv La vita segreta di una teenager americana. Cos’è successo a quella ragazzina acerba, ma soprattutto anonima? Si chiama “miracolo Clooney” ed è accaduto sul set di Paradiso Amaro dove l’attore ha ricoperto il ruolo di padre nella finzione e di mentore nella carriera. E poco importa se la sua Mary-Jane è stata tagliata da The Amazing Spider-Man 2 perché dopo il ruolo svolta-carriera ha ottenuto quello da protagonista in Divergent, trilogia distopica edita da De Agostini. Le riprese della seconda pellicola, Insurgent, sono iniziate a fi- si fa serio luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 35 anteprima La trasformazione di Shailene Woodley: i tempi de La vita segreta di una teenager americana sono finiti Una scena di Colpa delle stelle di Josh Boone ne maggio, mentre la prima è disponibile in versione homevideo per Eagle Pictures a partire da agosto. Nella saga fantasy la sua Tris non teme niente, è un’intrepida addestrata al combattimento e pronta a ribellarsi ad un regime corrotto. In Colpa delle stelle diventa eroica, suo malgrado, e dà un taglio – non solo metaforicamente – alle parti sbanca-botteghino per abbracciare produzioni indipendenti e interpretazioni più intimiste. In entrambi i casi recita accanto ad Ansel Elgort: fratelli nel blockbuster, diventano amanti nel teen romance da record. MISSION IMPOSSIBLE Colpa delle stelle ha superato ogni aspettativa ben prima di arrivare in sala: il trailer è stato il video con più like della storia di YouTube. Oggi sono 300 mila (con oltre 20 milioni di click) ma in poco tempo ha battuto il primato detenuto dal film degli One Direction 1D: This is Us (272 mila “mi piace”). Battere la band britannica delle meraviglie assomiglia ad una mission impossible, ma non finisce qui: la pellicola ha avuto la prevendita più alta di biglietti nella storia del genere romantico (per la cronaca, al secondo posto si piazza La memoria del cuore A TU PER TU CON ANSEL ELGORT Il remake di Carrie, poi Divergent: ora il DJ ventenne è Gus 20 anni, DJ: il curriculum di Ansel Elgort si può riassumere in queste tre parole, perché non ha fatto nessun provino in vita sua e conta solo tre pellicole nella sua filmografia. Sono tutte iconiche, però, ciascuna a modo suo: ha girato il remake di un cult (Carrie), una saga young adult famosissima (Divergent) e ora questo teen romance da pelle d’oca. Si è meritato sul campo il titolo di astro nascente e Hollywood di questi tempi è particolarmente attratta da antidivi acqua e sapone come lui. Cos’ha di speciale il tuo Gus? Ha paura di scomparire dopo la morte e invece vuole essere ricordato. Poi capisce che per vivere una buona vita non ha bisogno della gloria, ma della gioia di fare qualcosa per gli altri. A te cosa spaventa? Di paure ne ho moltissime, ma non le sue. A me terrorizza l’idea di far del male involontariamente alle persone. Colpa delle stelle e Divergent sono manifesti generazionali, perché? Propongono storie di spessore, su ragazzi pieni di coraggio che cercano di cambiare un mondo sottosopra. E il pubblico giovane guarda a loro come una fonte d’ispirazione con cui identificarsi. (A.D.T.) 36 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 con Rachel McAdams e Channing Tatum). A parte i due affascinanti interpreti, le ragioni del successo restano molteplici, a partire dal tono usato: né la malattia né i malati vengono trattati con condiscendenza, buonismo o pietà. Senza i cliché legati alla morte e ai suoi riti, la sceneggiatura tocca corde intime del dolore, legate alle vicende personali dei protagonisti ma anche a quelle universali con tappa in un luogo cruciale per la storia contemporanea, la casa di Anna Frank ad Amsterdam. NON E’ LA FINE A tratti politicamente scorretta, la storia di Hazel e Gus (Elgort) diventa persino imprevedibile oltre che struggente e poetica. È vero, “il mondo – scrive Green – non è un ufficio esaudimento desideri”, ma si può sempre essere grati “per il nostro piccolo infinito”. Non lasciatevi fuorviare: “L’amore è mantenere lo stesso la promessa”, si legge nel romanzo, ma non prendetela come una frase da cioccolatini. La fine arriva e non dev’essere per forza buona o cattiva, in questo caso è semplicemente “okay”. LISTINO 2014/2015 IL RAGAZZO INVISIBILE CONFUSI E FELICI FRATELLI UNICI REGIA: GABRIELE SALVATORES REGIA: MASSIMILIANO BRUNO REGIA: ALESSIO MARIA FEDERICI CAST: LUDOVICO GIRARDELLO, CAST: CLAUDIO BISIO, MARCO GIALLINI, CAST: RAOUL BOVA, LUCA ARGENTERO, VALERIA GOLINO, FABRIZIO BENTIVOGLIO, KSENIA RAPPOPORT, NOA ZATTA ANNA FOGLIETTA, PAOLA MINACCIONI, CATERINA GUZZANTI, PIETRO SERMONTI, MASSIMILIANO BRUNO PRODUZIONE: INDIGO FILM CON RAI CINEMA PRODUZIONE: FULVIO E FEDERICA LUCISANO NAZIONALITÀ: ITALIA CAROLINA CRESCENTINI, MIRIAM LEONE PRODUZIONE: LUX VIDE CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA SCUSATE SE ESISTO! IL GIOVANE FAVOLOSO SCEMO & + SCEMO 2 REGIA: RICCARDO MILANI REGIA: MARIO MARTONE REGIA: BOBBY E PETER FARRELLY CAST: PAOLA CORTELLESI, RAOUL BOVA CAST: ELIO GERMANO, MICHELE RIONDINO, MASSIMO POPOLIZIO, CAST: JIM CARREY, JEFF DANIELS, PRODUZIONE: FULVIO E FEDERICA LUCISANO ANNA MOUGLALIS, VALERIO BINASCO, PAOLO GRAZIOSI, EDOARDO NATOLI, ISABELLA RAGONESE JENNIFER LAWRENCE PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM CON RAI CINEMA PRODUZIONE: PALOMAR CON RAI CINEMA OGNI MALEDETTO NATALE WINX CLUB I NOSTRI RAGAZZI REGIA: GIACOMO CIARRAPICO, MATTIA TORRE, LUCA VENDRUSCOLO IL MISTERO DEGLI ABISSI REGIA: IVANO DE MATTEO CAST: ALESSANDRO CATTELAN, CORRADO GUZZANTI, REGIA: IGINIO STRAFFI NAZIONALITÀ: ITALIA VALERIO MASTANDREA, MARCO GIALLINI, FRANCESCO PANNOFINO, LAURA MORANTE, CATERINA GUZZANTI, ALESSANDRA MASTRONARDI, STEFANO FRESI, ANDREA SARTORETTI NAZIONALITÀ: USA CAST: ALESSANDRO GASSMAN, GIOVANNA MEZZOGIORNO, LUIGI LO CASCIO, BARBORA BOBULOVA PRODUZIONE: RAINBOW NAZIONALITÀ: ITALIA PRODUZIONE: RODEO DRIVE CON RAI CINEMA PRODUZIONE: WILDSIDE CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA NAZIONALITÀ: ITALIA SI ACCETTANO MIRACOLI SAMBA THE SEARCH REGIA: ALESSANDRO SIANI REGIA: OLIVIER NAKACHE, ERIC TOLEDANO REGIA: MICHEL HAZANAVICIUS CAST: ALESSANDRO SIANI, FABIO DE LUIGI, CAST: OMAR SY, CHARLOTTE GAINSBOURG CAST: BÉRÉNICE BEJO, ANNETTE BENING PRODUZIONE: GAUMONT PRODUZIONE: LA PETITE REINE, LA CLASSE AMÉRICAINE FATHERS AND DAUGHTERS UN RAGAZZO D’ORO TORNERANNO I PRATI REGIA: GABRIELE MUCCINO REGIA: PUPI AVATI REGIA: ERMANNO OLMI CAST: RUSSELL CROWE, AMANDA SEYFRIED, AARON PAUL, CAST: RICCARDO SCAMARCIO, SHARON STONE, CAST: CLAUDIO SANTAMARIA, ALESSANDRO SPERDUTI, DIANE KRUGER, JANE FONDA, OCTAVIA SPENCER CRISTIANA CAPOTONDI, GIOVANNA RALLI FRANCESCO FORMICHETTI, ANDREA DI MARIA PRODUZIONE: VOLTAGE PICTURES PRODUZIONE: DUEA CON RAI CINEMA PRODUZIONE: CINEMAUNDICI, IPOTESI CINEMA CON RAI CINEMA IL NUOVO FILM DI PAOLO GENOVESE TALE OF TALES MIA MADRE (IL RACCONTO DEI RACCONTI) REGIA: NANNI MORETTI REGIA: PAOLO GENOVESE REGIA: MATTEO GARRONE PRODUZIONE: PEPITO PRODUZIONI CON RAI CINEMA CAST: VINCENT CASSEL, SALMA HAYEK JOHN TURTURRO PRODUZIONE: ARCHIMEDE, LE PACTE, RAI CINEMA, RECORDED PICTURE COMPANY NAZIONALITÀ: ITALIA-FRANCIA-UK PRODUZIONE: SACHER FILM E FANDANGO CON RAI CINEMA SERENA AUTIERI PRODUZIONE: CATTLEYA CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA NAZIONALITÀ: USA CREDITI NON CONTRATTUALI PRODUZIONE: RED GRANITE PICTURES NAZIONALITÀ: ITALIA NAZIONALITÀ: ITALIA www.raicinemachannel.it NAZIONALITÀ: FRANCIA NAZIONALITÀ: FRANCIA NAZIONALITÀ: ITALIA /01distribution NAZIONALITÀ: ITALIA CAST: MARGHERITA BUY, NANNI MORETTI, @01distribution NAZIONALITÀ: ITALIA /01distribution www.01distribution.it animal mundi IL PRIMATO DEI PRIMATI QUANDO LA SAGA HA LE BRACCIA LUNGHE E PELOSE: TUTTE LE FACCE DEL PIANETA DELLE SCIMMIE, DA PIERRE BOULLE A TIM BURTON (PASSANDO PER LA TV) DI GIANLORENZO FRANZÌ 38 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 39 animal mundi L ’ arroganza, la stupidità e l’egoismo degli esseri umani sono le cause primarie dei disastri che affliggono il nostro pianeta: fin dagli albori della civiltà l’uomo ha sentito la necessità di sostituirsi all’ordine naturale degli eventi, sfidando natura o divinità in nome della conoscenza e del progresso e alimentando una nutrita letteratura sul tema, dal mito di Prometeo fino a Frankenstein. Forte di questo background, nel 1963 l’ingegnere e agente segreto francese Pierre Boulle dà alle stampe la sua prima incursione nella letteratura fantascientifica, Le Planète des Singes, opera destinata a fare epoca. La visione futuristico-distopica del libro, che mescolava teorie scientifiche - dal darwinismo alla relatività - capovolgendole e piegandole con l’intento di ironizzare sul comportamento degli esseri umani, e la sua componente visionaria, lo rendevano un soggetto perfetto per il cinema: ma la 20th Century Fox temeva lo sforzo produttivo di un film che richiedeva una quantità industriale di trucco e costumi, scontrandosi per di più con 2001: Odissea nello Spazio. Però solo il successivo successo di Viaggio allucinante, del 1966, convinse la Fox a produrre Il Pianeta delle Scimmie: il resto, come si suol dire, è storia. Il film, con la regia dell’innovatore Schaffner, si trasformò in quello che oggi chiameremo un instant cult: un’opera che tradiva intelligentemente il romanzo originale per rafforzare Darwinismo e relatività, ironia e visionarietà. L'originale di Schaffner con Charlton Heston nel 1968 fu instant cult l’impatto emotivo della vicenda. Le esigenze cinematografiche convinsero inoltre gli sceneggiatori a semplificare la rappresentazione delle scimmie: questa trovata permise di ridurre il budget immergendo i personaggi in un’ambientazione primitiva e ferina, rappresentando uno dei punti di forza della pellicola aumentando il pathos e il coinvolgimento dello spettatore. In effetti, i primi 20’ del film (come gli ultimi 10’) sono di rara efficacia: con le maschere dalle inquietanti fattezze antropomorfe (Oscar speciale per il trucco creato da John Chambers) e le musiche stranianti e innovative di J. Goldsmith, il risultato è un capolavoro eversivo e avvincente, una favola nera che ha contribuito a creare un nuovo modo di intendere la sci-fi innestando la fantascienza su politica e filosofia, svecchiandola e rendendola potenzialmente capace di narrare tutto. Il successo, dicevamo, fu travolgente: tanto da produrre ben quattro seguiti: il primo, L’Altra Faccia del Pianeta 40 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 Apes Revolution “L’anello di congiunzione tra il vecchio filone e la nuova trilogia? Può attendere”. Parola del regista Matt Reeves, da Cloverfield al Cesare di Andy Serkis di Angela Bosetto A TRE ANNI DI DISTANZA dal fortunato reboot di Rupert Wyatt L’alba del pianeta delle scimmie, giunge Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie (in sala dal 10 luglio), il secondo capitolo dedicato all’avvento dei primati intelligenti guidati dallo scimpanzé Cesare (Andy Serkis). Nella finzione, invece, di anni ne sono passati dieci e l’umanità ha quasi rischiato l’estinzione a causa del virus provocato dal T-113, il farmaco al centro del primo film, miracoloso per le scimmie e letale per gli uomini. Non essendo più la razza dominante, gli umani sono dovuti scendere a patti con i seguaci di Cesare (sempre più numerosi e ben organizzati), stipulando una tregua in nome della reciproca sopravvivenza. Ma si tratta solo del preludio alla tempesta: la guerra per la supremazia incombe. Ad eccezione di Serkis (veterano del motion Qui L'alba del pianeta delle scimmie, sopra e pagina precedente il sequel Apes Revolution capture e cuore indiscusso del progetto) e dei suoi due colleghi primati Karin Konoval (Maurice) e Terry Notary (Rocket), rispetto al film precedente è cambiato l’intero cast. Insieme agli attori Gary Oldman, Jason Clarke, Keri Russell e Kodi Smit-McPhee è arrivato anche un altro regista: Matt Reeves, impostosi con Cloverfield (2008) e autore del meritevole remake Blood Story (2010), nonché sceneggiatore del noir di James Gray The Yards (2000) e della serie tv Felicity (1998-2002, creata insieme a J. J. Abrams). Reeves si è lanciato con tale entusiasmo in questa nuova avventura che nemmeno la polmonite, presa a cavallo fra i set di Vancouver e di New Orleans, è riuscita fermarlo. Comunque, il desiderio di realismo del regista non si è limitato al privilegiare le riprese in esterni. “Due punti per me erano fondamentali – spiega - nessun personaggio etichettabile come cattivo e iniziare la storia secondo il punto di vista delle scimmie, mostrando come si sono evolute e cosa hanno creato. E proprio quando lo spettatore è convinto di trovarsi in un mondo ormai dominato dai primati, come nel film del 1968, ecco arrivare gli umani, segno che quel futuro ancora non esiste. Da lì in poi la vicenda si articola attorno a due nuclei familiari, uno umano e uno scimmiesco, che provano a coesistere”. Sembrerebbe dunque esserci ancora speranza che la Terra resti nostra, sia pur parzialmente. Reeves, però, frena gli ottimismi: “Non abbiamo intenzione di trasformare Il pianeta delle scimmie ne Il pianeta delle scimmie e degli uomini, quanto di raccontare il momento in cui ciò sarebbe stato possibile se le cose fossero andate diversamente.” Il terzo film del ciclo è già stato annunciato per il 2016, ma quando si parla dell’eventuale trama le opinioni di Serkis (che si è detto disposto a interpretare anche i discendenti di Cesare) e di Reeves divergono. L’attore vorrebbe che la pellicola rappresentasse l’anello di congiunzione fra la nuova trilogia e la vecchia saga cinematografica, mentre il regista (confermato alla guida del sequel) non ha tutta questa fretta di chiudere definitivamente il cerchio perché “ci sono ancora tante storie da raccontare…”. Qui Planet of the Apes di Tim Burton, a fianco l'originale del 1968 con Charlton Heston delle Scimmie, è un coraggioso ma trascurabile tentativo di continuare il racconto, poco coeso e originale. Il secondo, Fuga dal Pianeta delle Scimmie, porta invece la regia di Don Taylor e non manca di acume nel sottotesto politico, portando la trama nella Terra del 1970; ed è certamente meglio dei due successivi, 1999 Conquista della Terra e Anno 2760 Ultimo Atto, zeppi di salti temporali e rovesciamenti narrativi che tentano di chiudere il cerchio ripartendo dall’inizio. La scarsa qualità delle pellicole non impedì alla CBS, nel 1974, di mandare in onda 14 episodi di un telefilm dedicato alle avventure degli astronauti Virdom e Burke che partono per una missione spaziale ma, a causa di una anomalia, l’astronave viene sbalzata nel tempo e si schianta sulla Terra del 3085, dominata dalle Scimmie. Roddy McDowall, interprete dei film, sarà la scimmia Galen, quindi unica costante della saga: infatti, la prima e unica stagione del telefilm fa sparire del tutto il sottotesto politico a favore della dimensione più spettacolare e disimpegnata. Stesso discorso per Ritorno al Pianeta delle Scimmie, serie animata passata in assoluta (e meritata) sordina. Bisognerà allora aspettare il 2001 (…) perché la Fox si re interessi alle sue Scimmie affidando al visionario Tim Burton la regia di un remake: ma gli ottimi incassi non salvano il film da una dimensione mediocre, frutto probabilmente di una mancata ispirazione dell’altrove geniale Burton, poco a suo agio e quindi deviato dalla sua solita parabola artistica. Il Planet of the Apes burtoniano è un’opera cupa, profondamente feroce, che esplode in un - rinnovato, ma meno efficace - finale a sorpresa. Esattamente dieci anni dopo, esce però L’Alba del Pianeta…: un reboot che è anche un prequel, che non tiene conto di quanto successo nei film precedenti, ma ne racconta gli antefatti. Il film tenta un approccio diverso approfondendo il rapporto fra uomo e scimmia: basato sulla dialettica schiavo-padrone, fra tragedia classica e romanzo gotico, è potenziato da un fervido dinamismo visivo. Ma è importante per un altro motivo: con L’Alba cambiano i blockbuster, che raccontano le origini, i cominciamenti, i vari “begins” guardando indietro ma puntando al presente e parlando del futuro. E non è poco, se dietro ogni piccola rivoluzione c’è una grande evoluzione. luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 41 rivelazioni Mattatore in 22 Jump Street, vibrante in Foxcatcher, spietato in Jupiter Ascending: l’ex stripper è uno degli attori più versatili della sua generazione. Il suo motto? “Ogni film una sfida” CHANNING TATUM TEMPO DI CAMBIARE di Mattia Pasquini 42 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 B allerino, modello, factot u m , a t to re e a d e ss o comico. Si fatica a crederci ma il Channing Tatum di 22 Jump Street (dal 24 luglio in sala) è lo stesso interprete tra gli altri del n u ovo f i l m d i B e n n e t t Miller (Foxcatcher, pres e n t a to a l Fe st i va l d i Cannes), e di Jupiter - Il destino dell’universo dei due Wachowski. In quel di New York l’ex Magic Mike ci racconta il suo essere padre e celebrità insieme e il sodalizio affettuoso con l’amico Jonah, lo stesso che fino a ieri faceva da spalla al Di Caprio di The Wolf of Wall Street. In 22 Jump Street ti vediamo nuovamente nei panni di un agente di polizia impegnato in una indagine all’interno del college. Che cosa ricordi di allora, come ti divertivi da giovane? In modo normale credo. Bevendo birra. E ancora bevendo birra. E non molto altro. A vedere il film sembra davvero che tu ci abbia preso gusto a far ridere la gente. Non saprei. Non ho ancora visto il film e non so quali siano le reazioni del pubblico. Il primo film Jonah Hill non me lo ha lasciato vedere fino al Festival SXSW di Austin in Texas. Non mi ero mai visto in una commedia prima e volevo farlo in un buon cinema e con un pubblico vero, non di addetti ai lavori. Avere questo tipo di conferma ti ha dato più sicurezza e la spinta a tornare al genere? Forse a livello creativo, ma è un discorso che non riguarda solo la commedia. Posso dire però che oggi non ne farei mai una da solo, non senza Jonah almeno. Siete davvero così legati ormai? E’ il mio ragazzone! Non so immaginare quanto possa essere stato frustrante per lui. E’ stata una brutta situazione, ma so che non era davvero lui in quel momento. Essere popolari ti condiziona nella vita di tutti i giorni, anche familiare? Abbastanza. Quando firmiamo per andare davanti la macchina da presa stiamo sacrificando una parte della nostra privacy. Molta gente ti vedrà in quei film, e il fatto di riconoscerti crea una sorta di relazione. Come se anche loro avessero investito su di te. Non è un problema, ho scelto io di diventare una figura pubblica. Quello che non ammetto, semmai, e che qualcuno possa pensare di aver il diritto di coinvolgere mia figlia in questo. O che non le sia permesso di avere una vita normale solo perché i suoi genitori hanno fatto un certo tipo di scelta. E’ complicato. A volte mi chiedo quale sia il modo migliore per proteggerla, perché certi pensieri possono far paura. Professionalmente invece qual è la sfida più importante? Ogni film e’ una sfida, a prescindere. Già fare un sequel, e farlo bene, lo è. Aiuta in questo senso poter interpretare un personaggio già noto? Da una parte ti facilita, dall’altra è difficile far ridere con situazioni già viste. La seconda volta che racconti una barzelletta non fa mai ridere, devi raccontarla in un altro modo, in un modo che la gente non si aspetta. Anche questa e’ una sfida. Channing Tatum con Jonah Hill in 22 Jump Street, con Mark Ruffalo in Foxcatcher, insieme a Steve Carell e con la moglie Jenna Dewan Alla fine del film ipotizzate una serie di possibili sequel, ci state pensando seriamente? Abbiamo solo immaginato quali potrebbero essere le naturali prosecuzioni dopo una avventura al college. Forse sceglierei quello in cui siamo anziani in una casa di riposo. Che scopriamo in veste particolarmente ‘action’ in questo film. Anche lui ha fatto i suoi ‘stunt’ come te? No, ma non perché non potesse farli. Ne era perfettamente in grado, ma li avrebbe fatti troppo bene e non sarebbe stato così divertente. Lasciata la commedia, che effetto fa tornare a un dramma come Foxcatcher? E’ tutto molto diverso. In quel caso ci siamo ispirati a una storia vera; al viaggio doloroso di tre persone. Ma è tutt’altra cosa da questo film, dal mondo folle che hanno inventato Chris e Phil (i registi di 22 Jump Street Chris Miller e Phil Lord, ndr). Che effetto ti hanno fatto le polemiche per le sue offese a quel paparazzo (Jonah Hill aveva ingiuriato un fotografo che aveva fatto apprezzamenti sui suoi pantaloncini, ndr)? “Al successo ho sacrificato la privacy e non mi lamento: è stata una scelta. Ma guai se toccano mia figlia” luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 43 speciale uscite FUTURO PROSSIMO Da Interstellar al nuovo di Paul Thomas Anderson. Guida per i più attesi della stagione, tra mainstream, autori, drammi e commedia. E l’Italia? testi di Gianluca Arnone, Angela Bosetto, Gianluigi Ceccarelli, Manuela Pinetti, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco Speciale Uscite 2014-2015 I kolossal Non solo Hunger Games: ecco tutti i blockbuster che ci portano sull'Everest COME IL COLOSSO DI RODI si ergeva maestoso a protezione della città, così i kolossal hollywoodiani difendono il cinema da agguati pirateschi, erosioni naturali e smottamenti tecnologici (tv, videogiochi, rete e altri svaghi). In breve a trainare la carretta inseguendo un pubblico sempre più distratto e atomizzato. Se le tre sorelle – Warner, Disney e Paramount – si confermano regine del fatturato (nel 2013 un bottino da oltre 13 miliardi di dollari) lo si deve in larga parte a saghe, cinefumetti e blockbuster, con i proventi dei quali si continuano a finanziare gli indipendenti. Accogliamo dunque la mano santa di Interstellar (dal 6 novembre in sala), che è il massimo 46 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 dell’evasione umanamente concepibile, ovvero la fuga dal disastrato pianeta terra in cerca di lidi più ospitali. Al timone Christopher Nolan, compagni di viaggio Matthew McCounaghey, Anne Hathaway e Jessica Chastain, più altre stellari apparizioni (da Michael Caine a Matt Damon). E accogliamo pure Il canto della rivolta (20 novembre), atto primo del gran finale di Hunger Games (il secondo uscirà dopo un anno), e ultima prova big screen di Philip Seymour Hoffman. Tappa conclusiva anche per Lo Hobbit: con La battaglia delle cinque armate (17 dicembre) Jackson fa autoreverse di Viaggio inaspettato e saluta definitivamente Tolkien. G.A. Hunger Games, Interstellar e, sopra, Lo Hobbit Exodus Se con Noah era stata invasione delle acque, con Exodus (15 gennaio) aspettiamoci la loro separazione. Il kolossal biblico diretto da Ridley Scott, protagonista Christian Bale, rievoca la fuga dall’Egitto degli ebrei, la traversata del Mar Rosso e le Tavole della Legge consegnate a Mosè sul Sinai. Dopo l’Arca, i Dieci Comandamenti: Hollywood crede nella Santa Alleanza. E voi? Terminator: Genesis Jupiter Ascending Slittato da luglio 2014 a febbraio 2015 “per perfezionarsi”, Jupiter Ascending dei Wachowski è tipo Il Fuggitivo nel futuro (con la Kunis e Tatum). I primi screening test ne avevano messo in luce la forma approssimativa. Dovrà diventare smagliante in pochi mesi. Auguri. Quinto film della saga, Terminator: Genesis vedrà il ritorno di Arnold Schwarzenegger nell’esoscheletro di T-800, il cyborg rimandato indietro nel 1984 per uccidere John Connor e modificare il futuro a favore della propria specie. Diretto da Alan Taylor (Thor: The Dark World), il film prevede un giovane T-800 e un modello più vecchio. Nel cast Emilia Clarke nei panni di Sarah Connor, Jai Courtney in quelli di Kyle Reece e Jason Clarke che interpreterà John Connor da adulto. A luglio 2015 in sala. Mad Max Fury Road Reboot di un cult del cinema apocalittico, Mad Max: Fury Road sarà diretto ancora una volta da George Miller, autore della trilogia originaria, con Tom Hardy nel ruolo che fu di Mel Gibson. Al suo fianco Charlize Theron. Everest Jake Gyllenhaal, Michael Kelly, Josh Brolin e Jason Clarke tentano la scalata dell’Everest in condizioni climatiche proibitive. Dal libro di un sopravvissuto al disastro del 1996 (Aria sottile di Jon Krakauer) un promettente survival-movie ad alta quota diretto da Baltasar Kormakur. luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 47 Speciale Uscite 2014-2015 Botte, battiti, brividi Thriller, action, horror: Scarlett Johansson è Lucy per Besson, Philip Seymour Hoffman all’ultima prova davanti alla dipartita di Paul Walker la saga di Fast and Furious: il settimo capitolo sarà in sala dal 9 aprile. Luc Besson dirige Lucy (25 settembre), vero e proprio Nikita 2.0 con Scarlett Johansson nuova macchina da guerra, e sceneggia Taken 3 di Olivier Megaton con Liam Neeson, capitolo conclusivo della saga di Io vi trover (8 gennaio). Da segnalare l’esordio alla ADRENALINA IN ARRIVO. David Fincher dirige Ben Affleck ne L’amore bugiardo, dal bestseller di Gillian Flynn, mentre la premiata ditta Rodriguez/Miller sforna dopo 9 anni Sin City 2 – Una donna per cui uccidere, entrambi previsti in sala il 2 ottobre. Sempre ad ottobre, il 9, sarà la volta del collaudato duo Antoine Fuqua/Denzel Washington (The Equalizer, dal televisivo Un giustiziere a New York), mentre il 16 arriverà Nightcrawler di Dan Gilroy, con un Jake Gyllenhaal improvvisato videoreporter notturno. Bisognerà aspettare il 2015 (febbraio, in piena corsa Oscar) per Foxcatcher di Bennett Miller, premiato per la migliore regia a Cannes. Occhio nel frattempo alla brava Lone Scherfig e al suo Posh, in 48 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 arrivo il 13 novembre. Molti gli attori alla loro ultima prova: Philip Seymour Hoffman, nel thriller A Most Wanted Man di Anton Corbijn (30 ottobre), e James Gandolfini in The Drop (20 novembre). Non si ferma neanche 50 sfumature di grigio Il film più bondage del 2015 arriva in sala il prossimo San Valentino. Dirige Sam Taylor-Wood (Nowhere Boy), domina Jamie Dornan, si sottomette Dakota Johnson: ma chissà quanto le trasgressioni partorite dalla penna di E.L.James verranno rispettate alla lettera... regia di Ryan Gosling con Lost River (27 novembre) e il dramma Calvary (4 dicembre), con Brendan Gleeson. Aria di sequel e reboot, come sempre, per l’horror: Dracula – Le origini (30 ottobre) narra cosa ha portato il buon Vlad l’Impalatore a diventare il principe dei succhiasangue. E se c’è attesa per il nuovo franchise di Poltergeist (12 febbraio), curiosità suscita il nuovo Friday the 13th (13 marzo) a soli 5 anni dal reboot di Marcus Nispel. Seguito o nuovo inizio? G.C. Chappie La nuova, imprevedibile sci-fi comedy di Neill Blomkamp prende spunto da un suo vecchio cortometraggio, Tetra Vaal (2004). Protagonista un ragazzo prodigio sui generis (è un robot), e la sua stramba famiglia adottiva. Con Hugh Jackman e Sigourney Weaver. In sala dal 26 marzo. Unbroken Seconda regia per Angelina Jolie, in sala dal 29 gennaio: dramma sull’eroe di guerra Louis Zamperini, ex campione olimpico prigioniero per due anni e mezzo in un campo di internamento giapponese. Collaborano alla sceneggiatura tra gli altri – Joel ed Ethan Coen. luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 49 Speciale Uscite 2014-2015 Una lacrima sul viso Dalla vita di James Brown alla famiglia di Gabriele Muccino. Attenzione a Boyhood di Linklater 50 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 PREPARATE I FAZZOLETTI che quest’autunno si piange tutti insieme appassionatamente, meglio ancora se coi nostri cari. Ah, la famiglia: senza di lei come farebbero a esistere i melodrammi? In attesa di esplorare gioie e dolori del rapporto padre-figlia con Fathers and Daughters, il prossimo film di Gabriele Muccino (vedi box sotto), si può iniziare con quello padre-figlio grazie a The Judge (nelle nostre sale dal 23 ottobre via Warner Bros.), dove un brillante avvocato (Robert Downey Jr.), a cui è appena morta la mamma, decide di difendere il papà (Robert Duvall, con cui, ovviamente, ha un legame conflittuale e irrisolto) da un’accusa di omicidio. La Universal, invece, preferisce abbracciare i problemi di una vita intera, prima con Boyhood (16 ottobre), il film sperimentale di Richard Linklater realizzato nel corso di 12 anni per raccontare l’arco di crescita del protagonista Mason (Ellar Coltrane), che deve destreggiarsi fra i dubbi esistenziali e il divorzio dei genitori, e poi con Get On Up (6 novembre), storia del cantante James Brown (Chadwick Boseman), dall’infanzia poverissima al successo mondiale. Considerando la sua biografia da genio sregolato e il fatto che il regista è Tate Taylor (lo stesso di Boyhood. Sopra Robert Downey Jr. e Robert Duvall in THe Judge The Help, 2011), si prevede un alto tasso di commozione. Se quanto sopra vi sembra ancora troppo allegro, affidatevi alla BIM, che distribuirà i nuovi film di Christian Petzold (La scelta di Barbara, 2012) e di Fatih Akin, ossia Phoenix e The Cut, terzo capitolo della trilogia “Love, Death and the Devil”, iniziata con La sposa turca (2004) e proseguita con Ai confini del paradiso (2007). A.B. Fathers and Daughters Archiviato il flop Quello che so sull’amore, Gabriele Muccino ritenta la conquista degli USA con una sceneggiatura (firmata da Brad Desch e proveniente dalla prestigiosa “Black List”) che racconta le vite di padre e figlia a 25 anni di distanza. Cast stellare: Russell Crowe, Amanda Seyfried, Aaron Paul, Diane Kruger, Octavia Spencer, Jane Fonda e la piccola Quvenzhané Wallis. Noi lo vedremo nel 2015 con 01 Distribution. luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 51 Speciale Uscite 2014-2015 Voglia di leggerezza Le favole dei Grimm per Streep e Depp, spin-off con I pinguini di Madagascar PROLUNGARE GLI EFFETTI “rilassanti” dell’estate si può, e se il tran tran quotidiano è arduo, dal 9 ottobre Un milione di modi per morire nel west (Seth MacFarlane) mostrerà la difficoltà di essere codardi ed eroi nel selvaggio west. Intanto nello spazio un piccolo furto causa una battaglia, condotta da un manipolo di disperati (tra cui un procione) ne I guardiani della Galassia dei Marvel Studios; dal 6 novembre e in CGI 3D arriva I Cavalieri dello Zodiaco, forte del successo 52 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 dell’omonimo anime anni ’90. A 20 anni dal capostipite, arriva Scemo & più scemo 2, sequel di uno dei grandi successi dei fratelli Farrelly, che riunisce Jim Carrey e Jeff Daniels. Era in concorso a Cannes Wild Tales (20 novembre) film argentino a episodi che unisce risate e violenza, invece con Come ammazzare il capo...e vivere felici 2 si ride e basta, grazie alla riconferma del cast del primo film (Aniston, Sudeikis, Bateman). Se in The Interview è plausibile che due imbranati incontrino il dittatore Kim Jong-Un (e la CIA ordini loro di ucciderlo), nessuno stupore se I pinguini di Madagascar siano coinvolti nello spionaggio mondiale (entrambi in sala il 4 dicembre). Il periodo natalizio porterà invece Ben Stiller a Londra ne Una notte al museo 3, e un cast stellare (tra cui Meryl Streep e Johnny Depp) nelle favole dei Grimm per Into the Woods, mentre la Londra thatcheriana fa da sfondo alle proteste dei minatori gay di Pride. M.P. The Book of Life Amore, morte, musica e toreri: lo spettacolo è assicurato. Deve averlo pensato anche Guillermo del Toro, che da qualche tempo affianca all’attività di regista e sceneggiatore quella di scopritore (e produttore) di nuovi talenti. A beneficiarne stavolta è il giovane regista di animazione Jorge Gutierrez e il suo film d’esordio The Book of Life, un epico viaggio di iniziazione nell’aldilà con molti punti di contatto con la cinematografia di del Toro e che, inizialmente, aveva attratto anche la DreamWorks. Per poter tornare nella terra dei vivi Manolo, figlio di un torero, dovrà scegliere tra una tradizione familiare che non gli appartiene e la vocazione di musicista. In sala dal 22 gennaio 2015. Cinderella È la favola romantica per eccellenza, e la prossima primavera vedremo finalmente il primo film live-action realizzato dalla Disney, ispirato tanto al celebre lungometraggio d’animazione del 1950 quanto all’originale storia di Perrault. A scrivere ci sono Chris Weitz e Aline Brosh McKenna, già sceneggiatori di About a Boy e Il diavolo veste Prada, e a dirigere l’eclettico Kenneth Branagh. Focus Un truffatore di alto livello (Will Smith) dovrebbe saperlo: mischiare affari e sentimenti è il miglior modo per incasinarsi. Soprattutto di fronte al colpo della vita, e ancor di più se l’antagonista (Margot Robbie) è stata anche la tua discepola. Dal duo di registi e sceneggiatori Glenn Ficarra e John Requa (Crazy, Stupid, Love) una nuova commedia romantica, al cinema da fine febbraio. luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 53 Speciale Uscite 2014-2015 Cari maestri Allen, Burton, Sokurov girano tra biopic e storia. Ma il 2015 dice anche Garrone e Sorrentino Birdman Incuriosisce il nuovo film di Alejandro González Iñárritu, previsto in sala (al momento) il 5 febbraio. Negli States uscirà a metà ottobre (passaggio a Venezia e/o a Toronto?). Protagonista è il redivivo Michael Keaton, che interpreta (non a caso) un attore dal passato glorioso: era il famoso Birdman, supereroe di molti blockbuster, ora incapace di accettare l’odierno oblio in cui è finito. Prova a rilanciarsi con uno spettacolo a Broadway, ma di mezzo c’è anche qualche problema familiare da risolvere. Nel cast Emma Stone, Edward Norton e Zach Galifianakis. 54 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 In apertura Magic in the Moonlight, sopra Il giovane favoloso e Diplomacy DA MAGIC IN THE MOONLIGHT al sempreverde Woody Allen (previsto in sala il 4 dicembre) all’attesissimo, nuovo film di Paul Thomas Anderson (Inherent Vice, fissato al 19 febbraio 2015). Prima di allora, in autunno arriveranno in sala i fratelli Dardenne con 2 giorni, una notte (a ottobre) ed Ermanno Olmi con Torneranno i prati (il 6 novembre). Sempre a novembre, il 21, sarà la volta di Diplomacy del maestro tedesco Volker Schlöndorff, mentre a dicembre arriverà il nuovo film di Ken Loach, Jimmy’s Hall. Ritorno all’Avana di Laurent Cantet è posizionato all’11 settembre (Venezia?), a ottobre la Palma d’Oro Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan, mentre ancora con data da definire, anche perché molto dipenderà da eventuali passaggi alla Mostra, Il giovane favoloso di Mario Martone, con Elio Germano nei panni di Giacomo Leopardi, Meraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani (saranno a Berlino dopo l’Orso d’Oro?), Everything Will Be Fine di Wim Wenders, che torna alla finzione dopo il doc su Salgado (questo il 15 ottobre) e dirige James Franco, in 3D, Un ragazzo d’oro di Pupi Avati, con Riccardo Scamarcio e la stella Sharon Stone. Di sicuro bisognerà aspettare il 2015, invece, per Leviathan di Andrey Zvyagintsev, per il nuovo di Michael Mann (Cyber, con Chris Hemsworth e Viola Davis, sugli schermi dal 15 gennaio) e per i tre film italiani forse più attesi della stagione: Mia madre di Nanni Moretti (con Margherita Buy), Tale of Tales di Matteo Garrone (con Vincent Cassel e Selma Hayek) e La giovinezza di Paolo Sorrentino (con Michael Caine, Rachel Weisz, Jane Fonda, Harvey Keitel e Paul Dano). V.S. Francofonia Grande attesa anche per il ritorno di Sokurov: dopo il Faust, il regista russo torna agli “ambienti” de L’Arca russa. Non più l’Ermitage di San Pietroburgo, ma il Louvre di Parigi, dove il grande cineasta racconterà la storia del museo durante l’occupazione tedesca. Sarà il “colpo” di Müller al prossimo Festival di Roma? Big Eyes Tim Burton torna alla regia di un soggetto originale, dopo vari adattamenti o sequel. Stavolta racconta la storia di Margaret Keane (Amy Adams), pittrice USA che negli anni ’50 spopolò con i dipinti di bambini dagli occhi grandi. Christoph Waltz interpreta il marito, al centro di una dura battaglia legale dopo la separazione. (Dal 1° gennaio). luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 55 Speciale Uscite 2014-2015 A casa nostra La commedia impera, ma i sudditi? Da Max Bruno a Siani, ecco la verità: Scusate se esisto MA DOVE VAI se la commedia non la fai? Detto, fatto. In Italia c’è un genere sovrano, anche se i sudditi sono sempre meno: basta leggerli, per sapere quel che ci aspetta, da Confusi e felici (regia Max Bruno, Bisio psichiatra cialtrone, gli altri a ruota) a Si accettano miracoli (regia di Alessandro Siani, concessione impietosamente sincera…) da La scuola più bella del mondo (De Sica preside, Papaleo prof, regia di Luca Miniero) a La leggi del desiderio (di e con Silvio 56 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 A fianco Soap Opera di Genovesi e Il ragazzo invisibile di Salvatores, sopra Confusi e felici e Aldo, Giovanni e Giacomo Muccino). Ma ”il” titolo (parla la commedia in prima persona) è questo: Scusate se esisto, courtesy Riccardo Milani, che dirige Raoul Bova e Marco Bocci. Ancora, Soap Opera di Alessandro Genovesi, stilizzata a Cinecittà con De Luigi, Abatantuono e Capotondi, il nuovo di Ficarra e Picone e Il ragazzo invisibile di Salvatores, che a Natale abbraccia la fantascienza in chiave teen. E poi? Un Natale stupefacente con Lillo & Greg, Il ricco, il povero e il maggiordomo di Aldo, Giovanni e Giacomo e Ogni maledetto Natale, dei Borisiani Ciarrapico, Torre, Vendruscolo, il ritorno di Massimo Boldi (e Neri Parenti) con Ma tu di che segno 6? Infine, I milionari di Napoli, regia Alessandro Piva, e Sul vulcano (Vesuvio) di Gianfranco Pannone: pronti? F.P. La buca Dopo E’ stato il figlio, Daniele Ciprì all’opera seconda, con Castellitto, Papaleo e Bruni Tedeschi. Mordace l’incipit: un cane arruffato diventa pretesto dell’incontro di due umanità precarie. Wof, wof! Call Me Francesco 12 milioni di budget e due attori spagnoli per incarnare Papa Francesco a 30 e 60 anni. Argentina, Italia e Germania per location, dovrebbe essere distribuito tra febbraio e marzo 2015. Triangle 1911, New York: nell’incendio della Triangle Weist Company muoiono 146 operaie tessili. 2011, Barletta: quattro operaie muoiono sotto le macerie di un maglificio arrangiato. In mezzo, Costanza Quatriglio. Il nome del figlio “Un Carnage familiare in forma di commedia sentimentale: senza lui e lei, ma con amici e parenti che si squartano in una notte”. Il ritorno di Francesca Archibugi, remake del francese Cena tra amici, imbarca Alessandro Gassman, Valeria Golino, Micaela Ramazzotti, Luigi Lo Cascio e Rocco Papaleo e cambia nome al bambino della discordia: non più Adolphe, ma Benito... I nostri ragazzi Da La cena di Herman Koch alla regia di Ivano De Matteo: Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, Barbora Bobulova, una bravata dei figli e famiglia e morale borghese vanno al tappeto. luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 57 RITRATTI di Orio Caldiron Da Tennessee Williams a Elia Kazan, fino al Tango di Bertolucci: il Padrino del ‘900 se n’è andato 10 anni fa Un Brando che si chiama desiderio 58 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 M Marlon Brando nel ritratto di Marco Letizia. Sopra in Ultimo tango a Parigi e Il padrino Marlon Brando – nasce a Omaha, Nebraska, il 3 aprile 1924, muore a Los Angeles il 1° luglio 2004 – è uno dei maggiori attori del secolo scorso, forse il più significativo tra gli intramontabili nevrotici del decennio dei cinquanta. Si trasferisce non ancora ventenne a New York per frequentare la scuola di recitazione di Stella Adler, ispirata al metodo Stanislavskij, e poi l’Actors Studio di Lee Strasberg. La clamorosa interpretazione del protagonista in jeans e t-shirt di Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams – due anni di repliche e tournée in cui dal ’47 al ’49 ogni sera urla, grida, piange, rompe i piatti, prende a calci i mobili – gli apre la strada di Hollywood. L’incontro decisivo è quello con Elia Kazan che l’ha diretto a teatro e gira con lui Un tram che si chiama desiderio (1951), Viva Zapata! (1952), Fronte del porto (1954), i tre film più importanti della prima, grande stagione dell’attore. L’aggressivo Stanley Kowalski aggrappato alla moglie Stella, il rivoluzionario Emiliano Zapata alle prese con gli inganni del potere, l’ex pugile Terry Malloy lacerato tra la corruzione del porto e l’omertà familiare sono le icone iperrealistiche dell’ambiguità, sospesa tra violenza e mitezza, machismo e côté femminile. Sul piano del costume lascia il segno anche Il selvaggio (1953) di László Benedek che sembra anticipare la ribellione giovanile di qualche anno dopo, pronta a riconoscersi nell’urlo di Johnny, il capobranco dei motociclisti in sella alle loro Harley-Davidson: “Nessuno mi può dire che cosa devo fare”. In quegli anni l’“effetto Brando” si avverte in tutto il mondo, tanto che Luchino Visconti l’avrebbe voluto per Senso nel ruolo di bello e dannato che sarà di Farley Granger. Negli anni sessanta il divo capriccioso e onnipotente contribuisce a modificare i rapporti tra gli attori e gli studios, ma – nonostante qualche titolo felice, da Riflessi in un occhio d’oro (1967) di John Huston a Queimada (1969) di Gillo Pontecorvo, in cui s’intravvede l’antico magnetismo – il declino sembra inarrestabile. La “rinascita” coincide con l’enorme successo di Il padrino (1972) di Francis Ford Coppola. Il suo Don Vito Corleone, grazie al trucco pesante, la voce rauca, l’incedere solenne, è la strepitosa incarnazione degli aspetti mostruosi del capitalismo americano. Quando l’Academy gli assegna l’Oscar, al posto di Marlon a ritirarlo c’è Sacheen Littlefeather, una apache che legge la violenta requisitoria contro il trattamento riservato agli indiani scritta da lui. Lo scandalo prosegue con Ultimo tango a Parigi (1972) di Bernardo Bertolucci, prima condannato al rogo e poi assolto, forse l’interpretazione più sottilmente autobiografica, in cui il suo americano in crisi è stato pugile, attore, suonatore di bongo, gangster nel porto di New York, rivoluzionario in Messico, giornalista in Giappone, ha vissuto a Tahiti. E con Apocalipse Now (1979), ancora di Coppola, incubica discesa agli inferi dove il colonnello Kurtz svela il cuore di tenebra del potere, mentre l’interprete non esita a mettere in discussione il suo statuto divistico. Con Apocalypse Now mette in discussione il suo status divistico luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 59 I TOP 5 62 al Cinema OTTIMO BUONO SUFFICIENTE MEDIOCRE SCARSO The Rover 64 64 La madre 69 Hercules - Il guerriero 66 Insieme per forza Mai così vicini 65 69 The Railway Man Quel che sapeva Maisie 66 Under the Skin 67 Stories We Tell 62 The Rover 64 Mai così vicini 64 La madre 65 Quel che sapeva Maisie 66 Under the Skin 66 Insieme per forza 67 Stories We Tell 69 Preview La ragazza del dipinto (Belle) The Railway Man Necropolis - La Città dei Morti (As Above, So Below) Into the Storm Sex Tape Hercules - Il guerriero luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 61 i film del mese Dopo Animal Kingdom, un suggestivo western post-apocalittico 62 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 THE ROVER Guai a rubare l’auto a Guy Pearce. Vagabondo nel distopico outback australiano di David Michôd Anteprima Regia David Michôd Con G. Pearce, R. Pattinson Genere Drammatico (102’) Q uattro anni dopo il sorprendente esordio (Animal Kingdom), David Michôd torna alla regia con The Rover (presentato come proiezione di mezzanotte a Cannes 67), da un soggetto scritto insieme all’attore Joel Edgerton (tra i protagonisti del suo film precedente, visto poi anche in Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow e, prossimamente, in Exodus di Ridley Scott). Il “vagabondo” del titolo è Eric (Guy Pearce), solitario e silenzioso, totalmente incurante di quanto accade intorno a lui. Fino a che tre balordi, in fuga da un colpo finito male, non gli rubano l’automobile. E’ l’inizio di una caccia che, naturalmente, finirà nel sangue. La complessità e lo scavo del film precedente lasciano spazio ad una vera e propria “straight story” (per dirla alla Lynch): Michôd abbandona il degrado urbano di Melbourne e ci catapulta nel deserto australiano, “dieci anni dopo il collasso”, come recita il cartello introduttivo. Che apre il sipario su un western post-apocalittico suggestivo e iperviolento, naturalmente debitore di atmosfere che rimandano all’indimenticabile trilogia di George Miller (Mad Max), mutandone però argomenti e prospettive. Lungo il cammino del protagonista ci sono solamente desolazione e brutture. Chiunque osi frapporsi al suo proposito quello di ritrovare la macchina e, con lei, i tre criminali - pagherà con la vita. Tutti tranne uno, il fratello di uno dei tre (Robert Pattinson), abbandonato dalla gang in mezzo alla strada dopo il colpo perché ferito. Eric lo porterà con sé, affinché lo conduca al rifugio della banda. L’inizio è folgorante, l’outback australiano è afa polverosa rotta da insospettabili sonorità asiatiche, con la repentina e spaventosa trasformazione di Pearce (il primo a farne davvero le spese è un nano che forse avrebbe fatto meglio ad offrirgli la pistola gratuitamente...). Proseguendo la sua corsa, poi, il film tende a “normalizzarsi”, cedendo il fianco all’inevitabile crescita del rapporto, seppur disfunzionale, tra i due protagonisti. Pattinson interpreta un ebete. E ovviamente non va poi così male. Ma Guy Pearce è, ancora una volta, davvero di un altro livello: e la fatica con cui trattiene fasci di nervi pronti a saltare in ogni momento è dolorosamente evidente. Tutt’intorno è scarto sociale, a parte qualche eccezione, e il controllo sembra essere appannaggio di qualche avamposto militare. C’è stata una guerra? Forse. O “il collasso” è stato quello di un sistema politicoeconomico-sociale esploso drasticamente? Più probabile. L’unica cosa certa è che Guy Pearce deve ritrovare la sua auto. E alla fine – in nome di un’umanità ancora non del tutto sepolta – capirete perché. VALERIO SAMMARCO luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 63 i film del mese MAI COSI’ VICINI L’usato sicuro di Rob Reiner: spettacolo godibile strafottenza sotto il quale si nasconde ancora la voglia di vivere e di amare. Immancabile, a questo punto, la liaison con la dolce e un po’ svampita vicina di casa cui presta corpo e volto Diane Keaton, ormai sempre più a suo agio nei ruoli innocui da innamorata over sixty. Commedia malinconica e senile infarcita di buoni sentimenti e tanto mestiere; solito Michael Douglas sopra le righe che ricorda il Jack Nicholson al viagra dell’ultimo decennio, quello di Tutto può succedere (non a caso in coppia con Diane Keaton), ma con una sporta di cattiveria in meno. Rob Reiner, specialista del genere, governa uno spettacolo godibile con consumata perizia, anche se lo smalto di Harry, ti presento Sally appartiene a un’altra epoca, in tutti i sensi. GIANFRANCESCO IACONO ROB REINER, più Michael Douglas, più Diane Keaton uguale usato sicuro. Oren Little (Douglas) è un agente immobiliare alle soglie della pensione, cinico e del tutto indisponente nei confronti dell’umanità. Quando ricompare il figlio per affidargli per qualche tempo la nipote, una bambina di nove anni, Oren comincia pian piano a scrostare il grumo di In sala Regia Rob Reiner Con Michael Douglas, Diane Keaton Genere Commedia (94’) LA MADRE Dal romanzo della Deledda, un esordio tra ambizione stilistica ed eccessivo simbolismo In sala Regia Angelo Maresca Con Carmen Maura, Stefano Dionisi Genere Drammatico (90’) E’ UNA STORIA di diavoli nel corpo e nella mente quella con cui Angelo Maresca decide di cimentarsi per il suo esordio sul grande schermo. La madre sceglie di trattare un tema delicato come quello della sessualità dei preti e lo fa raccontando il rapporto tra un sacerdote che sta vivendo una profonda crisi, dovuta alla passione sessuale che lo lega a una giovane parrocchiana, e sua madre, la quale sente di dover aiutare 64 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 il figlio a tornare sulla retta via. Un dramma esistenziale, spirituale e morale che la sceneggiatura scritta da Maresca con Dardano Sacchetti, Laura Sabatino e Fabrizio Procaccini (partendo dal romanzo omonimo di Grazia Deledda) tramuta poco a poco in un viaggio metafisico tra bene e male, piacere e dovere, desiderio ed estasi. Sullo sfondo romano dell’Eur e del Colosseo quadrato, La madre è un film che analizza la relatività dei valori condivisi, siano essi sociali, affettivi o istituzionali, con una certa ambizione stilistica che per estetica e poetica guarda a Michelangelo Antonioni (anche nell’uso complicato dei dialoghi) ma che deriva in un simbolismo che nuoce agli attori, soprattutto a una Carmen Maura mal diretta, e a uno spettatore via via più spaesato. EMANUELE RAUCO QUEL CHE SAPEVA MAISIE La separazione vista con gli occhi dell’infanzia. Sulle tracce di Henry James In sala Regia Scott McGehee, David Siegel Con Onata Aprile, Julianne Moore Genere Drammatico (95’) IL DRAMMA DEL DIVORZIO visto attraverso gli occhi di una bambina: Quel che sapeva Maisie racconta una separazione come tante, di una coppia come tante, ma vissuta dalla prospettiva della figlia Maisie, contesa tra i genitori. Presentato in diverse kermesse internazionali nel 2012, e finalmente nelle nostre sale, è ispirato a un romanzo di Henry James (What Maisie Knew) del 1897, adattato efficacemente al mondo di oggi e trasportato nella New York contemporanea. Se il libro aveva già in sé alcuni argomenti di grande attualità (a partire naturalmente dal tema della “famiglia disfunzionale”), la pellicola è riuscita a sfruttarli al meglio, dando vita a un lungometraggio toccante e originale: nonostante il soggetto sappia molto di già visto, la messinscena “ad altezza di bambino” risulta un interessante cambio di prospettiva rispetto, ad esempio, al classico modello Kramer contro Kramer. Ben approfondito dal punto di vista psicologico, Quel che sapeva Maisie esplora con grande sensibilità il bisogno della piccola protagonista di avere una famiglia e degli affetti stabili: gettata, a loro piacimento, prima tra le braccia della madre e poi del padre, troverà un po’ di serenità nei momenti passati insieme ai rispettivi nuovi compagni dei genitori. Mentre le scelte registiche di Scott McGehee e David Siegel (tra i loro film precedenti, il più riuscito è I segreti del lago, del 2001, con Tilda Swinton) funzionano fino alla fine, la sceneggiatura nella seconda parte del film cala gradualmente, in particolare per quanto riguarda l’intensità dei dialoghi tra i vari personaggi in scena. Ottimo il (ricco) cast: dalla giovanissima Onata Aprile, che interpreta Maisie, ai suoi due “genitori” Julianne Moore (eccezionale) e Steve Coogan. Nel ruolo dei rispettivi compagni Alexander Skarsgard è meglio in parte della poco conosciuta Joanna Vanderham. purtroppo, è una fragilissima virtù. ANDREA CHIMENTO Toccante e originale, buono lo scavo psicologico luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 65 i film del mese UNDER THE SKIN L’aliena Scarlett per uno sci-fi pieno di idee è un dramma fantascientifico praticamente muto che attraverso la duttilità narrativa del genere mette in scena il cinismo con cui si consumano i rapporti umani: come un famelico extra-terrestre, l’uomo si nutre di chi ha intorno, come un parassita lo svuota, lo manipola per trarne vantaggio. La sperimentazione ai limiti della videoarte, l’incipit kubrickiano e l’estrema suggestione figurativa si sciolgono in una sorta di realismo sospeso. Un film pieno di idee folgoranti in senso visivo, musicale e narrativo, con una regia perfetta per descrivere l’aliena, una Scarlett Johansson che dona il suo corpo e sa farlo interagire in modo notevole con gli spazi e le inquadrature. Piacerà a pochi, ma a Glazer non si può negare una voglia di stupire che manca alla maggior parte del cinema contemporaneo. EMANUELE RAUCO RACCONTARE i rapporti umani attraverso la fantascienza non è un colpo di genio, ma Jonathan Glazer con Under the Skin riesce a trovare la chiave per rendere l’idea originale. Scarlett Johansson interpreta un’aliena che adesca maschi umani per permettere alla propria specie di cibarsene. Poco a poco però, il contatto con l’umanità la cambierà. Scritto da Glazer con Walter Campbell, a partire da un romanzo di Faber, il film Anteprima Regia Jonathan Glazer Con Scarlett Johansson, Jeremy McWilliams Genere Sci-fi (108’) INSIEME PER FORZA Love story e sorrisi: Sandler e Barrymore di nuovo in coppia In sala Regia Frank Coraci Con Drew Barrymore, Adam Sandler Genere Commedia (117’) LA COPPIA Drew Barrymore e Adam Sandler torna per la terza volta (dopo Prima o poi me lo sposo e 50 volte il primo bacio) a far divertire con una commedia romantica sul primo amore. Non in senso adolescenziale, ovviamente: è quello “della maturità”, dei genitori single di nuovo sul mercato degli appuntamenti. Insieme per forza, per la cronaca, mette in scena l’incontro al buio peggiore della storia. I due protagonisti, la maniaca 66 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 del controllo Lauren e il fan del casual Jim, sperano che sia l’ultimo ma il caso ci mette lo zampino e, con prole al seguito, si ritrovano incastrati in una vacanza per famiglie allargate in Africa. Tra safari mozzafiato e sport estremi, gli opposti provano ad attrarsi. Questa pellicola deliziosa e gradevole non punta solo sull’alchimia ormai rodata degli interpreti e sugli scenari incantevoli. Il vero asso nella manica è la sceneggiatura: accorata ma non stucchevole, spumeggiante ma non sopra le righe, coinvolgente ma non banale. Riesce nell’ardua impresa di raccontare con franchezza la missione quasi impossibile di unire due “nidi”, due mondi domestici, per creare un nuovo polo affettivo che faccia sentire al sicuro i più piccoli. Quel calore arriva fino al pubblico come un abbraccio. ALESSANDRA DE TOMMASI STORIES WE TELL Sarah Polley in cerca di suo padre. Indagine emozionante, tra realtà e finzione In sala Regia Sarah Polley Genere Documentario (108’) L’ESORDIO di Sarah Polley nel documentario: dopo tre pellicole di finzione (la poco conosciuta All I Want for Christmas del 2002, l’apprezzatissima Away From Her del 2006 e la controversa Take This Waltz del 2011), la nota attrice canadese ha diretto Stories We Tell, un documentario complesso e personale. Il film si presenta come una lunga indagine, in cui la regista interroga diversi membri della sua famiglia nel tentativo di capire chi sia quel padre biologico che ha sempre cercato. Decisamente ambizioso nei contenuti, Stories We Tell è un interessante esempio di film a interviste, in grado di alternare toni brillanti a momenti duri e terribilmente drammatici. A volte coinvolgente, a volte troppo freddo, il documentario gioca con i diversi generi della narrazione e pone la macchina da presa su un piedistallo: è l’unico strumento che può far scoprire la verità. In buon equilibrio tra realtà e finzione, Stories We Tell è un lungo viaggio a tappe all’interno della storia intima della sua autrice, che si apre con un ricordo della madre, morta quando Sarah Polley era una bambina. Dopo aver descritto il rapporto della donna con “suo padre”, la regista sposta il focus sulla ricerca della verità attraverso una serie di racconti, ricordi, punti di vista. Sarah Polley non accompagna gli spettatori verso una soluzione, ma sono questi ultimi che, al contrario, vengono simbolicamente interrogati dalla regista. Qual è la verità? Ricordando anche un capolavoro come Rashomon di Akira Kurosawa, si potrebbe rispondere che più ci sono racconti diversi sulla stessa storia, più si faticherà a capire cosa sia avvenuto realmente. Presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia 2012, Stories We Tell è indubbiamente uno dei recuperi estivi di quest’anno più importanti e interessanti fatti dalla nostra distribuzione. ANDREA CHIMENTO Documentario ambizioso, complesso e personale luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 67 Designed by Arch. Andrea Viviani Accomodatevi e godetevi lo spettacolo Made in Italy THE COMFORT SHOW w w w. c i n e a r r e d o i t a l i a . c o m i film del mese preview a cura di Manuela Pinetti LA RAGAZZA DEL DIPINTO (BELLE) THE RAILWAY MAN NECROPOLIS - LA CITTA’ DEI MORTI DIDO Elizabeth Belle non era nata soltanto illegittima: era anche figlia di una schiava di origine africana. Il padre ammiraglio pretese, nella Londra non certo liberale della seconda metà del Settecento, che vivesse al pari delle altre lady del suo rango, creando così un precedente che influenzò l’opinione pubblica del tempo sul tema della schiavitù, e aprendo probabilmente la strada alla sua abolizione. MOLTI ANNI DOPO gli eventi che hanno devastato la sua vita, l’ex ufficiale britannico Eric Lomax scopre che colui che lo torturò durante la seconda guerra mondiale, quando fu fatto prigioniero dall’esercito giapponese, è ancora in vita. Il desiderio di vendetta condurrà lui e sua moglie fino in Thailandia, la forza interiore lo spingerà al perdono. Basato sulla (vendutissima) autobiografia di Eric Lomax. AL DI SOTTO dei palazzi e dei monumenti di Parigi si snodano chilometri di catacombe dove riposano migliaia di ossa. Un gruppo di ragazzi americani e inglesi decide di esplorarle, ignari degli angoscianti demoni personali che ognuno di loro dovrà affrontare. Paure ancestrali e umana follia la faranno da padrone, per un film a bassissimo costo che trova nella tecnica del found footage la sua espressione ideale. Regia Amma Asante Con Gugu Mbatha-Raw, Tom Wilkinson Regia Jonathan Teplitzky Con Nicole Kidman, Colin Firth Regia John Erick Dowdle Con Ben Feldman, Perdita Weeks INTO THE STORM SEX TAPE HERCULES - IL GUERRIERO LA TRANQUILLITA’ sembra aver abbandonato la città statunitense di Silverston, martoriata in un solo giorno da una serie di tornado. Eppure per qualcuno è anche un’occasione preziosa per tentare lo scatto fotografico della vita. Così, mentre gran parte della popolazione cerca rifugio dall’ultimo, più devastante, turbine di vento e morte, alcuni cacciatori di tornado puntano impavidi verso l’occhio del ciclone. LA VITA MATRIMONIALE di Jay ed Annie scorre serena da dieci anni, tra barbecue con amici e figli e qualche video piccante girato in intimità. Condividere i filmati privati con tutti quelli che li conoscono sarebbe l’ultima cosa che farebbero, ma è esattamente quel che succede a causa di un upload partito in automatico. Le reazioni saranno variegate quanto inaspettate. Dal regista (e gli attori) di Bad Teacher. DOPO LE LEGGENDARIE dodici fatiche, Ercole è ormai un mercenario, richiesto tanto per la sua muscolosa presenza (a interpretarlo è l’ex wrestler The Rock) quanto per il terrore che il suo nome evoca. Quando il re di Tracia lo cerca per sconfiggere un terribile signore della guerra, Ercole dovrà tornare ad essere l’eroe che fu. La rivisitazione del mito è basata sulla graphic novel Hercules: The Thracian Wars. Regia Steven Quale Con R. Armitage, S. Wayne Callies Regia Jake Kasdan Con Cameron Diaz, Jason Segel Regia Brett Ratner Con D. Johnson “The Rock”, I. McShane luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 69 Dvd /// Blu-ray /// SerieTv /// Borsa del cinema /// Libri /// Colonne sonore TELECOMANDO A cura di Valerio Sammarco Dvd & Blu-ray 20° anniversario Braveheart, Grand Budapest Hotel Borsa del cinema Mali di stagione, selfie per tutti This is England Torna in salotto il film cult di Shane Meadows Libri Bellocchio, il “new horror” Usa e Hong Kong Colonne sonore Jason Becker, Duran Duran TELECOMANDO /// Dvd e Blu-ray ///--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- In Blu-ray e Dvd il film di Paolo Virzì. Trionfatore ai David Il capitale umano E’ disponibile, in Blu-ray e Dvd, Il capitale umano di Paolo Virzì, premiato come miglior film dell’anno ai recenti David di Donatello (dove ha ottenuto anche altre sei statuette). Ricco di molti extra (commento del regista, backstage, scene tagliate, videoclip “I’m Sorry” di The Jackie-o’s Farm), il film è di sicuro l’opera più cupa e dolorosa del regista livornese, capace di accrescere quel senso di sgomento e angoscia che, da qualche tempo, condiziona anche lo stato d’animo del nostro paese. Tutto ruota intorno ad un incidente stradale: le vite di due famiglie si incrociano, i soldi (spostati, agognati, rubati) ne regolano la sorte, il tutto ricade sui figli. Un grande cast (Gifuni, Bentivoglio, Bruni Tedeschi, Golino, i giovani Matilde Gioli e Giovanni Anzaldo), per un ottimo film. Tratto liberamente dal romanzo di Stephen Amidon. DISTR. 01 DISTRIBUTION 72 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2014 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Laclasse deiclassici a cura di Bruno Fornara Buon giorno Un quartiere con le casette di legno tutte uguali: sarà stato costruito apposta per Ozu? Qualche piccolo problema, di quelli che a Ozu piacciono tanto. 1) Qualcuno non ha pagato l’iscrizione all’Associazione femminile. 2) Una giovane coppia dai modi occidentali ha comprato il televisore e i ragazzini, invece di studiare, vanno da loro a vedere il sumo, come i fratellini Minoru e Isamu che saltano il corso di inglese. Per avere la tv in casa, i due iniziano lo sciopero della fame e della parola. A Ozu piacciono molto i bambini: moltissimo se si inventano una gara di scoregge (che hanno un posto di rilievo nella tradizione letteraria giapponese). Un film leggero, percorso da un sottile umorismo scatologico, con qualche notazione pungente come le conversazioni di frasi fatte che tanto vale sostituirle con i rumori corporali. Un Ozu dai colori pastello, tra modernità e tradizione. Con le sue inquadrature sospese e geometriche su porte tavolini bottiglie lampade. Con l’ammirazione per il reale domestico e umile e con il suo minimalismo trascendentale. Regia Jasujiro Ozu Con Keiji Sada, Yoshiko Kuga Genere Commedia (Giappone, 1959) Distr. Minerva Video luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 73 /// Dvd & Blu-ray ///-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- TELECOMANDO This is England Torna in homevideo il film cult di Shane Meadows, diretto nel 2006 e premiato alla I edizione della Festa di Roma. Ambientato nell’Inghilterra thatcheriana del 1983, il film racconta la storia del dodicenne Shaun (Thomas Turgoose): cresciuto solo con la madre, un’estate conosce lo Skinhead Woody, ragazzo più grande che lo accoglie nel suo gruppo. Quando Combo, uscito dal carcere, si riunisce ai vecchi amici, le sue idee xenofobe iniziano a fare breccia nel piccolo Shaun. Con la bellissima colonna sonora di Ludovico Einaudi. Nei contenuti speciali, il dietro le quinte, le scene tagliate, intervista al regista e al produttore, Mark Herbert. DISTR. OFFICINE UBU Storia di una ladra di libri È disponibile in Blu-ray, Dvd e Digital HD il film di Brian Percival tratto dal bestseller di Markus Zusak. La storia è quella della piccola Liesel, adottata all’età di nove anni dal signor Hubermann e dalla moglie Rosa, una coppia generosa e molto umana che vive in un umile quartiere tedesco di operai. Ancora terrorizzata e spaventata dalla morte del fratellino e dalla separazione dalla madre, la bambina inizia a trovare conforto nei libri e nel giovane e sensibile Max, un rifugiato ebreo con cui instaura un profondo rapporto di amicizia. Negli extra: scene eliminate, “Una verità nascosta”. Braveheart 20° anniversario DISTR. 20TH CENTURY FOX H.E. 74 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 A rriva il 17 luglio in Blu-ray il film diretto e interpretato da Mel Gibson, vincitore di 5 premi Oscar, che proprio quest’anno celebra il 700° Anniversario della Battaglia di Bannockburn, il combattimento intensamente ritratto nella scena finale del film e il ventesimo anniversario dell’inizio delle riprese della pellicola in Scozia (giugno 1994). Solo su Amazon è disponibile l’Edizione Limitata da Collezione che include 2 Di- schi Blu-ray, il documentario inedito Il viaggio verso casa, la ristampa della sceneggiatura originale rilegata in pelle, le monete commemorative, una spilla celebrativa e 6 cartoline da collezione. Altri extra: il commento di Mel Gibson, campo di battaglia della rivolta scozzese, storie di William Wallace, interviste al cast, interviste al cast, il making of del film e molto ancora. DISTR. 20TH CENTURY FOX H.E. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Amores Perros Per la prima volta in Blu-ray il folgorante esordio di Iñárritu Grand Budapest Hotel Sotto una buona stella Arriva dal 24 luglio, in Blu-ray, Dvd e Digital HD, l’ultima fatica di Wes Anderson, premiata a Berlino e recentemente con il David di Donatello per il miglior film straniero. Al solito interpretato da un grande cast (da Ralph Fiennes a Bill Murray, da Adrien Brody a Tilda Swinson), il film è ambientato in una località termale di fantasia nell’immaginario stato alpino di Zubrowka e narra le vicende di Gustave H, leggendario concierge di un lussuoso albergo europeo, e del giovane “Lobby Boy” Zero Moustafa che diviene il suo più fidato amico. Extra: “La ricetta segreta di Mendl” e il Making of del film. Il Backstage, uno speciale, le paperissime, le scene eliminate, più i trailer e lo spot tv nei contenuti speciali delle edizioni Blu-ray e Dvd dell’ultimo film diretto e interpretato da Carlo Verdone. Che stavolta veste i panni di un uomo d’affari, separato, chiamato per la prima volta a fare il padre sul serio all’indomani della morte della ex moglie. Come se non bastasse, perde anche il lavoro. Per fortuna, in suo soccorso arriverà una nuova, rumorosa, vicina di casa, interpretata da Paola Cortellesi, che lo aiuterà a capire meglio i figli. E non solo… Nel cast anche Tea Falco e Lorenzo Richelmy. DISTR. 20TH CENTURY FOX H.E. Anno 2000. Nel panorama internazionale irrompe con forza Alejandro González Iñárritu: il suo Amores Perros – vincitore alla Semaine di Cannes, poi premiato con il Bafta e candidato al Golden Globe e agli Oscar come miglior film straniero – sconvolge per struttura e violenza del racconto. E lancia una nuova promessa del cinema messicano, Gael García Bernal, poi impegnato con moltissimi altri cineasti internazionali. Per la prima volta in Blu-ray, con il dietro le quinte e le scene tagliate negli extra, il film scritto da Guillermo Arriaga (sceneggiatore, capiremo poi, dal tratto inconfondibile), segue gli sviluppi di tre storie che si intrecciano sullo sfondo di Città del Messico: Octavio, un giovane proletario, è innamorato di Susana, la moglie adolescente di suo fratello e vuole fuggire con lei. Daniel, direttore di una rivista, lascia moglie e figlie per andare a vivere con il suo nuovo amore. El Chivo, ha lasciato la famiglia per diventare un terrorista di estrema sinistra… DISTR. PULP VIDEO/CG HOME VIDEO DISTR. FILMAURO VIDEOGAME TUTTI A GOTHAM CITY Arkham Knight Arriverà a febbraio 2015, ecco qualche anticipazione Batman: Arkham Knight narra nuove vicende legate al famoso comic americano. Oltre al temibile Spaventapasseri, Batman affronterà un misterioso cavaliere di Arkham dalle origini non meglio definite. La prima cosa che salta all’occhio è il sontuoso aspetto grafico del titolo: i personaggi sembrano reali e Gotham City è riprodotta in maniera incredibile. In questa avventura l’uomo pipistrello potrà avere la meglio dei nemici in maniera silenziosa o con uno dei numerosi gadget a disposizione, senza disdegnare i combattimenti corpo a corpo. La Bat-Mobile avrà un ruolo egualmente importante, può essere utilizzata in qualsiasi momento con un tasto ma sarà utile anche negli enigmi e nei combattimenti, grazie ad una torretta per eliminare i nemici. In uscita il prossimo febbraio su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Per saperne di più visitate www.multiplayer.it ANTONIO FUCITO C’era una volta a New York È disponibile in Dvd il film di James Gray (I padroni della notte, Two Lovers), interpretato da Marion Cotillard, Joaquin Phoenix e Jeremy Renner, in concorso al Festival di Cannes 2013. L’attrice è Ewa, ragazza polacca che approda a Ellis Island nel 1921 insieme alla sorella, entrambe in cerca di una vita migliore. Quest’ultima, malata, viene messa in quarantena, mentre Ewa, rimasta sola, finisce nelle grinfie dell’affascinante Bruno, impresario che la introduce nel suo giro di prostituzione ma che non riesce a rimanere indifferente al suo fascino… Negli extra intervista al regista. DISTR. BIM/01 DISTRIBUTION luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 75 TELECOMANDO /// Serie Tv ///--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- The Bridge 2 [CANALE 116 DI SKY] In prima visione dal 10 luglio, ogni giovedì alle 21.00 A arriva su FoxCrime (canale 116 di Sky, dal 10 luglio, ogni giovedì alle 21.00), in contemporanea con gli Stati Uniti, la seconda stagione della serie poliziesca interpretata da Diane Kruger e Demian Bichir (un remake della serie televisiva dano-svedese Br on, prodotta dal filminorbita 76 2011), nei panni di due detective chiamati a indagare nei territori di confine tra Messico e Stati Uniti, teatro di traffici illegali, immigrazione clandestina e prostituzione. Ritroveremo il detective Marco Ruiz (Bichir) accecato dalla volontà di vendetta nei confronti dell’assassino di suo figlio Gun, mentre Sonya Cross (Kruger) avrà a che fare con un uomo del suo passato che minaccia di mettersi in mezzo tra lei e il suo capo (Ted Levine) e che la condurrà in una nuova complessa rete di corruzione e riciclaggio. Nel cast della seconda stagione anche Franka Potente. a cura di Federico Pontiggia Serial Killer Addio alle armi Suso Cecchi D’Amico Studio Universal Studio Universal Diva Ogni giovedì alle 21.15 è rosso sangue: da Occhi di Laura Mars a Collateral, passando per Manhunter. Il 28 luglio, nel centenario della I Guerra Mondiale, la versione restaurata del film con Gary Cooper. Il 21 luglio 1914 nasceva una signora sceneggiatrice, complice di Visconti, Antonioni e altri: il ricordo. rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 LEONE FILM GROUP e RAI CINEMA presentano © MMXIII TWOWS, LLC. All Rights Reserved. PER VISUALIZZARE I CONTENUTI EXTRA DEL FILM SCARICA L'APP DI AR-CODE E INQUADRA L'IMMAGINE IN VENDITA DAL 3 LUGLIO IN DVD SPECIAL EDITION DOPPIO DISCO, BLU-RAY DISC E BLU-RAY DISC LIMITED EDITION DOPPIO DISCO IN METAL BOX www.01distribution.it TELECOMANDO /// Borsa del cinema ///------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Primavera ed estate per il comparto italiano non esistono: offerta inesistente, spettatori in fuga DESERTO ROSSO di Franco Montini N on esiste un settore merceologico caratterizzato da un andamento del mercato così altalenante come accade nel cinema. Analizzando i numeri del primo semestre 2014 e confrontandoli con l’analogo periodo 2013 emerge che nei primi due mesi l’incremento di presenze rispetto a gennaio e febbraio di un anno prima è stato del 27%. I dati di marzo sono stati sostanzialmente analoghi. Ad aprile il saldo 2014 è risultato negativo: -4%; in maggio gli spettatori quest’anno sono diminuiti del 19% rispetto al 2013; in giugno la perdita mensile ha raggiunto quota –40%. A determinare risultati così discontinui, sia in senso positivo che negativo, è ovviamente l’offerta. A differenza di altri settori, 78 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 il cinema vende esclusivamente prototipi ed è sufficiente l’esito di un solo film per determinare il risultato complessivo di tutto un mese, qualche volte perfino di un bimestre o addirittura di un anno. A pesare e incidere sul mercato è in particolare l’esito di un numero limitatissimo di film italiani: è la presenza o la mancanza di un’offerta nazionale attraente a determinare spostamenti significativi in un segno o nell’altro. Per questo motivo sarebbe logico ed utile distribuire, con scadenze precise, in un ampio arco di tempo, i film italiani presumibilmente di successo. Invece i titoli che fanno mercato sono regolarmente concentrati in un semestre, fra ottobre e marzo, compressi a breve distanza uno dall’altro e di fatto impossibilitati ad ottenere quanto potenzialmente potrebbero raggiungere. E’ indicativo il fatto che i Sarebbe meglio proporre meno titoli, puntando però su qualche prodotto attraente --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Surfing A destra lo storico selfie della Notte degli Oscar cinque film italiani di maggiore successo della stagione siano tutti usciti fra il 31 ottobre, Sole a catinelle, e il 13 febbraio, Sotto una buona stella. E’ come se per il cinema italiano primavera ed estate non esistessero: a partire da aprile, con la sola eccezione di qualche titolo che ha la ventura di essere selezionato dal festival di Cannes, l’offerta di cinema nazionale si limita a proposte destinate ad apparire e sparire dalla sala come meteore, anche perché, secondo una logica paradossale, mentre le presenze fatalmente diminuiscono per la concorrenza nel fine settimana di gite fuori porta e bagni al mare, il numero delle novità in uscita si moltiplica. Solo in giugno sono stati distribuiti quasi 40 film, una media settimanale di 10 film a weekend, oggettivamente troppi. La logica suggerirebbe di proporre meno titoli, selezionando meglio e facendo uscire anche qualche prodotto attraente, per tenere desta un’abitudine al grande schermo. Invece, quest’anno in particolare, complice la scusa dei mondiali di calcio brasiliani, l’offerta è ancora più povera del consueto. Nel dettaglio, per restare all’attualità, a peggiorare una situazione già carente c’è da segnalare l’esito inevitabilmente deludente della Festa del Cinema, svoltasi per otto giorni dall’8 al 15 maggio. Eccessiva la durata, insufficiente la comunicazione, ma soprattutto inadeguata l’offerta. Negli altri paesi, la festa, che avrebbe dovuto servire da volano per rilanciare il consumo estivo, viene fatta coincidere con l’uscita di film importanti; da noi accade esattamente il contrario. L’impressione, insomma, è che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, i distributori non credano all’iniziativa, cui partecipano per onore di firma, come dovessero limitare i danni. Marco Spagnoli Un selfie ci seppellirà Tutti i premi “tweet dopo tweet”: un circo impensabile fino a poco tempo fa ultima stagione dei premi, dall’Oscar al David di Donatello, passando per il Festival di Cannes, è stata caratterizzata dalla presenza massiccia dei Social Media che hanno trasformato in una pubblica agorà digitale ogni occasione di premiazione legata al cinema con tutto quello che comporta in termini di glamour. Da un lato abbiamo l’informazione, con i giornalisti che fanno a gara a comunicare per primi le nomination e, in seguito i premi. Dall’altro abbiamo i nominati e i premiati, che fanno anche loro a gara per fotografarsi e ringraziare via Facebook o Twitter le giurie e le persone che li premiano, li amano, li celebrano. Intorno a tutti questi, abbiamo, poi, il pubblico che commenta le candidature, l’assegnazione di Orsi, Palme, statuette varie e le persone che, a loro volta, li commentano e li ricevono. Un circo impensabile fino a qualche tempo fa, dove, in un magma unico passano grandi interpretazioni e storie indimenticabili, film sopravvalutati, scollature generose, abiti agghiaccianti, attori sconosciuti che rimarranno tali e fiumi di parole L ’ che lasciano il tweet che trovano e che eppure hanno il merito di “condividere” l’esperienza cinematografica a più livelli. Quello che una volta accadeva nei bar del Lido di Venezia o nella boutique di una nota marca di caffè del Festival di Cannes, ora succede sul nostro Smartphone o Tablet con annotazioni, insulti, minirecensioni e osservazioni più o meno intelligenti e acute. Segno di un’epoca in cui l’immediatezza è uno “stream di coscienza” capace di omologare tutto quanto, dall’analisi più alta fino al commento più volgarotto o sgangherato rispetto ad un capolavoro o al fondoschiena della diva di turno. Non c’è, però, da farsi troppe illusioni. Nonostante gli aedi del trash ritengano che tutto possa essere ridotto ad una pappetta mediatica omogenea di cui, comunque ridere, alla fine sarà la qualità a vincere e a far restare analisi, commenti più intelligenti e foto migliori, con il merito, però, di aver fatto di eventi più o meno elitari, un’esperienza condivisa… Almeno in un post o un tweet che sebbene non colmino la distanza fisica, almeno, possono alleviare le pene della distanza “spirituale”. luglio-agosto 2014 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 79 TELECOMANDO /// Libri ///------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ L’ombra di Moro Anton Giulio Mancino La recita della storia. Il caso Moro nel cinema di Marco Bellocchio Se già lo spunto di partenza del volume è decisamente ambizioso (analizzare l’opera di Marco Bellocchio alla luce delle varie rivelazioni acquisite nel corso degli anni sul caso Moro, senza limitarsi al solo Buongiorno, notte), la tesi di fondo lo è ancora di più: è possibile che i film non siano semplicemente lo specchio della rispettiva epoca, ma addirittura anticipino al proprio interno le notizie che andranno poi a integrare i futuri manuali di storia? Per Mancino la risposta è sì: quanto è vero che il cinema da sempre la racconta, è altrettanto valido il principio opposto secondo cui, in molti casi, è il cinema stesso a farsi storia viva. Si può essere d’accordo o no, ma come ipotesi è assai affascinante. (Bietti, Pagg. 315, € 22,00) Buonanotte, giorno Bellocchio e le rivelazioni: quando il cinema si fa storia viva. Poi schermi rosa e sguardi a Oriente ANGELA BOSETTO A tutto gas Giampiero Frasca Dennis Hopper – Easy Rider Film culto degli anni ‘60, Easy Rider è miscela perfetta degli elementi di controcultura hippie che animavano la contestazione giovanile dell’epoca: il rigetto dei vincoli sociali, la droga e la musica, all’interno della classica cornice del viaggio. Qualcosa che so- 80 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo lo un uomo in grado di incarnare tutto questo ha reso possibile: Dennis Hopper. Il saggio di Giampiero Frasca è uno studio quanto mai dettagliato del lungometraggio: dalla scomposizione del film in sequenza alla sua analisi tecnica (messa in scena, montaggio, colonna sonora) a un focus on sul suo autore, il libro si interroga efficacemente sull’ossessiva tendenza al movimento (dromomania) come aspirazione alla libertà, meta irraggiungibile di un viaggio che svela in corso suoi limiti e può concludersi solo con la morte. (Lindau, pagg. 144, € 14,00) GIANLUIGI CECCARELLI luglio-agosto 2014 Film al femminile Veronica Pravadelli Le donne del cinema. Dive, registe, spettatrici La risposta alla domanda “Quali sono i luoghi e le posizioni che il soggetto femminile può occupare in relazione al cinema?” è triplice: di fronte allo schermo, dentro l’immagine e dietro la macchina da presa. Le prime due parti del volume sono dedicate alle spettatrici (La spettatrice in sala tra emancipazione, intrattenimento e piacere) e alle attrici (Dive al lavoro: working girls e donne forti nel cinema americano dagli anni ’10 agli anni ’50 e Dive moderne, femministe e celebrità nel cinema del secondo Novecento), mentre la terza, più ampia, complessa e articolata, parte dalle pioniere del muto per giungere alle autrici del panorama classico e contemporaneo, passando per le avanguardiste, le documentariste e le femministe. (Laterza, Pagg. 227, € 22,00) ANGELA BOSETTO -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Gattopardo Royal Rumble Buongiorno, notte di Marco Bellocchio minuziosamente documentata finestra su una delle industrie d’intrattenimento più vitali al mondo. Semplificando al massimo, Hollywood può scivolare nello scontato, Hong Kong (per ora) no. Prefazione di Olivier Assayas (uno dei primi autoricritici occidentali ad appassionarsi e a interessarsi attivamente a questo universo multiforme) e contributi dei maggiori esperti del settore, quali Law Kar, Paul Fonoroff, David Desser, Alberto Pezzotta, Giona A. Nazzaro e Ryan Law. (Bietti, Pagg. 470, € 22,00) Da Carpenter a Corman, fino a Lloyd Kaufman: interviste “da paura”. E ci sono proprio tutti (o quasi) di Gianluigi Ceccarelli Ladri di biciclette di Vittorio De Sica ANGELA BOSETTO Horror e fantasia Roberto Pugliese Wes Craven – l’artigianato della paura New Hong Kong Stefano Locati, Emanuele Sacchi Il nuovo cinema di Hong Kong. Voci e sguardi oltre l’handover Nel 1997, dopo oltre un secolo e mezzo di dominio coloniale britannico, Hong Kong torna alla Cina. Da allora, come si è evoluta, è cambiata e si è reinventata la sua cultura cinematografica? Per rispondere alla domanda ecco una amplissima e Se il cinema horror si evolve a partire dagli anni ‘70, è anche merito di Wes Craven. La biografia di Roberto Pugliese parte dai (tardivi) inizi, che lo vedono tuttofare a Hollywood, anche in produzioni hard che in qualche modo ne forgeranno lo spirito anticonformista: horror truculento, Bergman ed erotismo saranno gli ingredienti di L’ultima casa a sinistra, uno degli esordi più disturbanti degli anni ‘70. L’analisi punta poi sulla rilettura operata da Craven verso gli archetipi ancestrali della paura (i mostri, il “babau” Freddy Krueger), fino agli anni della rilettura metacinematografica iniziata con Nightmare - Nuovo incubo e portata alle estreme conseguenze con la saga di Scream, senza trascurare la produzione televisiva e il tentativo di “evadere” dal genere fantastico degli ultimi anni. (Lindau, pagg. 200, € 22,00) GIANLUIGI CECCARELLI Essi vivono di John Carpenter All’appello mancano “soltanto” Sam Raimi e Wes Craven, gli unici a nicchiare di fronte alle numerose richieste di appuntamento di Paolo Zelati. Per il resto, intervistati dall’autore in merito alle loro carriere, i maestri del New Horror a stelle e strisce ci sono tutti: Carpenter, Hooper, Gordon, Yuzna, Cronenberg, Corman, Cunningham per citare i più celebri. Ma i cultori del genere troveranno pane per i loro denti: lo sfortunato Dan O’Bannon, H.G. Lewis, Don Coscarelli, Frank Henenlotter, Lloyd Kaufman della Troma, perfino il Meir Zarchi di Non violentate Jennifer e lo storyteller per eccellenza, padre putativo di ogni autore fantastico: Richard Matheson. In ogni intervista Zelati si confronta con l’autore di turno, stimolandone la riflessione, su un tema a lui caro: la valenza metaforica dell’horror oltre la facciata di intrattenimento, e il messaggio politico e sociologico che film come Non aprite quella porta, Dawn of the D e a d o S o c i e t y co n te n eva n o, spesso aldilà delle intenzioni dei realizzatori. Le reazioni sono svariate, a tratti spiazzanti, tra autori decisamente politicizzati come Joe Dante e convinti assertori del just entertainment come Richard Donner; e tra le righe (e molti divertenti aneddoti di lavorazione) American emerge soprattutto l’amore verso Nightmares Conversazioni un genere troppo spesso relegato con i maestri del dalla critica come “minore”, ma New Horror americano più degli altri soggetto a traversie produttive e censorie. TELECOMANDO /// Colonne sonore ///-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- LA TRILOGIA DEL DOLLARO Ma come suonava bene Ennio Morricone nel vicino West? E chi se le dimentica più le sue note spaghettate, che complici chitarra e fischio di Alessandro Alessandroni e tromba di Michele Lacerenza ci portarono in estasi Per un pugno di dollari (1964)? Sergio Leone, già suo compagno di scuola, Morricone non lo mollò più: Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo, C’era una volta il West. I primi due completano la trilogia del dollaro, tornata in sala restaurata dalla Cineteca di Bologna. Nel 50° di Per un pugno di dollari: beh, che aspettate a festeggiare? F.P. JASON BECKER: NOT DEAD YET IT’S SHOWTIME, per citare una canzone di David Lee Roth con Jason Becker alla chitarra (chiamato a sostituire un certo Steve Vai nel supergruppo dell’ex frontman dei Van Halen). Lo spettacolo per Becker non si è fermato, nonostante la SLA ne abbia minato il corpo, la voce, quelle mani capaci di fughe improvvise degne di un Paganini della sei corde. A soli vent’anni, in piena ascesa. Il documentario di Jesse Vile, Jason Becker: ancora vivo, fa parlare la sua musica, quella che la malattia non ha interrotto: Becker compone ancora grazie a un software che gli permette di scrivere col movimento degli occhi, e agli amici musicisti di sempre. Da Altitudes dell’esordio solista Perpetual Burn (1988) alle canzoni di Perspective (1996) in cui suona solo un pezzo su nove, assistiamo a una seconda vita: il passaggio dal Jason virtuoso al Jason artista e compositore poliedrico. End of the Beginning, irresistibilmente neoclassica, le cover di Bob Dylan Meet me in the morning e Mr. Tambourine Man, l’eterea Higher sono prove incredibili di un talento che il male, paradossalmente, ha affinato e portato oltre le etichette strette del metal. Quelle che risuonano tristemente, una volta ancora, in Drop me in the Bucket con David Lee Roth. Jason Becker, classe 1969, vive ancora, prepotentemente, alla faccia di un destino bastardo. GIANLUIGI CECCARELLI 82 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2014 ROMEO E GIULIETTA: IL MUSICAL DI BROADWAY Chiediamocelo, Shakespeare quante famiglie ha sfamato? E quante ugole solleticato? Ennesimo musical made in Broadway (Richard Rogers Theatre), Orlando Bloom è Romeo, Condola Rashad Giulietta. Le royalties? A Stratford-upon-Avon, of course. F.P. DURAN DURAN: UNSTAGED David Lynch che dirige un concert movie dei Duran Duran, e che c’azzecca? Bella domanda, ma il regista a digiuno da Inland Empire mette le mani avanti, subito: “I’m very happy to be working for Duran Duran!”. E allora becchiamoci le sue colorate e pletoriche sovrimpressioni sul b/n di Simon Le Bon & Co. all’opera: già, speravamo in qualcosa di meglio. Non resta che chiudere gli occhi e perdersi tra Rio, A View to a Kill, Girls on Film e Ordinary World, con una certezza: audio killed the movie star. Povero Lynch. F.P. SU CHILI UN’ESTATE DI GRANDE CINEMA TUTTE LE PRIME VISIONI E LE SERIE TV Il talento di DiCaprio in The Wolf of Wall Street, Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, il commovente Storia di una ladra di libri e i trXatori di American Hustle. Già disponibili la mini serie 24 – Live another day e le attesissime stagioni di Graceland, The Americans e Homeland! E ANCORA L’incredibile squadra di Smetto quando voglio, gli ultimi giorni di Pompei, La gente che sta bene con Claudio Bisio e le serie Touch e Terra Nova. CHILI la tua videoteca online per vedere migliaia di ȴlm, quando e dove vuoi. Senza abbonamento, paghi solo quello che vedi. Registrati gratuitamente su ZZZ.chilitv.it, avrai subito un ȴlm in omaggio.