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Intelligenza, cosa è?

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Intelligenza, cosa è?
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INTELLIGENZA, CHE COS'E'?
L'intelligenza è da considerare fra i "comportamenti", perché è la risultante visibile di un'infinità di
variabili, alcune delle quali un po' note o definite, altre del tutto ignote.
"Intelligenza" è un mazzo di possibilità che ognuno ha diverso- alla nascita, che se opportunamente
curate possono crescere, articolarsi, esprimersi, altrimenti possono perdersi per sempre.
Come succede per il seme delle piante: dal seme nella terra baobab e primule possono, nella loro
diversità- diventare belli e forti, oppure stentati, oppure non crescere mai, se nei momenti opportuni
non è data loro la necessaria condizione ambientale.
Il giudizio sull'intelligenza non è assoluto, ma legato alla cultura da cui proviene, e riguarda doti
riconosciute e riconoscibili perché funzionali a uno specifico modo di pensare e vivere.
Si possono distinguere tre tipi di comportamento intelligente: quello innato, quello da "imprinting"
quello di apprendimento. I comportamenti innati sovrintendono alla sopravvivenza, e, come la
suzione, sono movimenti complessi geneticamente determinati, presenti alla nascita, orientati a un
preciso scopo.
Quelli da "imprinting" sono disegnati dal codice genetico, ma si attuano soltanto in presenza di stimoli
adeguati al momento giusto. Se manca lo stimolo, il comportamento non si attiverà e non ci saranno le
esperienze e l'evoluzione che quel comportamento permette. Ne è un esempio il linguaggio, che deve
attivarsi entro i primi anni di vita, altrimenti sarà, nella sua complessità, perso.
Il comportamento d'apprendimento è legato alla funzione plastica del cervello, attiva soprattutto in
zone dei lobi frontali e parietali: esistono cioè neuroni che possono essere strutturati in seguito a
un'esperienza. Noi ricordiamo le nostre esperienze perché alcune zone delle aeree cerebrali
si sono ristrutturate in modo da comprendere "quella" memoria. Se l'esperienza viene ripetuta, il
ricordo si stabilizza .Quindi non ha senso studiare l'intelligenza in sé, senza considerare i fattori
ambientali, affettivi, culturali, che circondano la persona fin dalla nascita, e soprattutto senza una
forte consapevolezza che ciò che possiamo comprenderne è utile e indicativo ma ben lontano
dall'essere completo.
VALUTARE L'INTELLIGENZA
Valutare l'intelligenza è un lavoro complesso, dal risultato parziale, che richiede da parte
dell'esaminatore competenza, sensibilità, esperienza, capacità di instaurare un buon rapporto con
l'esaminando, e doti personali di intuizione e intelligenza.
Resta sempre l'incognita di elementi che alle valutazione e alla sensibilità possono sfuggire, come
"talenti" estranei alla nostra cultura e come tali non riconoscibili, o talenti intuibili ma non misurabili..
I tests danno importanti indicazioni, benché non si possano ritenere esaustivi (in caso soprattutto di
negatività) perché misurano una quantità limitata di parametri, e perché il loro svolgimento e la loro
interpretazione sono fortemente influenzati dalla sensibilità, preparazione ed esperienza di chi li
somministra oltre che dalla situazione emotiva-affettiva dell'esaminando.
Inoltre tutti i test sono strutturati secondo la logica e il modo di pensare della cultura da cui
provengono. Quindi, e questo è da tener presente soprattutto in ambiente multirazziale, richiedono
un grado di adeguamento e conoscenza della logica delle diverse culture da parte dell'esaminatore.
UN ESEMPIO DI LOGICA -CULTURA DIVERSA
Sylvia Scribner (1977) ha proposto sillogismi logici a un gruppo di agricoltori Kpelle, in Nigeria.
Un esempio:
"Tutti i Kpelle sono coltivatori di riso.
Il Signor Smith non è un coltivatore di riso.
Il Signor Smith è Kpelle?" I soggetti esaminati , invece di rispondere:"no!", dicevano: "Non conosco il
Signor Smith, come faccio a rispondere?" Partivano evidentemente dalla premessa: "Posso trarre
deduzioni solo su individui che conosco.", diversa da quella del sillogismo standard che prevede l'uso
delle sole informazioni previste dallo sperimentatore e dichiarate nel test.
In questo caso la valutazione andrebbe fatta sulla capacità di distaccarsi da un presupposto , come
quello di dare deduzioni solo su persone personalmente conosciute. Ma per valutare quanto
"intelligente" sia una persona capace di tanta elasticità bisogna andare cauti. Può darsi che in un dato
modo di vivere dare valutazioni sulla scorta di informazioni non dirette sia pericolosissimo.
E' pur vero che i creativi, scostandosi dalle convenzioni, sono spesso a rischio, come i modi di dire che
li riguardano non mancano di rimarcare ("Ha
la testa per aria")
COME RICONOSCERE LA DOTAZIONE INTELLETTIVA DEI BAMBINI
Quando il bambino è molto piccolo si può riconoscerne l'attitudine ad andare "verso" il mondo o a
ritirarsi facilmente in sé. Non bisogna però confondere la prima con l'intelligenza!
Misurarne l'intelligenza di un bimbo piccolo è molto difficile, anche se l'esame psicomotorio dà un'idea
dei suoi tempi evolutivi.
Dai due anni già si possono effettuare delle valutazioni, sempre con gran cautela e ricordando che il
Q.I. non è una realtà statica, ma è soggetto a trasformazioni, in più o in meno, a seconda dei complessi
eventi della crescita.
Soprattutto le situazioni che obbligano il bambino a limitazione forzata del movimento e delle prime
esperienze sono nocive per il suo sviluppo. In questi casi (incidenti, handicap, malattie) bisogna
vicariare con stimoli adatti, che potranno essere consigliati da esperti.
Uno dei criteri per valutare la dotazione dei bambini è stabilirne la cosiddetta "età mentale", data dal
rapporto dell'età media dei bambini che rispondono al test con quella del bambino esaminato. Questa
valutazione si fonda sul fatto che generalmente i bambini molto intelligenti sono anche precoci,
mentre quelli con ipodotazione hanno uno sviluppo ritardato.
Le caratteristiche che si valutano ai test, sono la comprensione, il ragionamento logico, la percezione
spazio-temporale, la capacità di stabilire relazioni. Molte altre si potrebbero considerare, come quelle
specifiche scolastiche, la leadership, l'umorismo, l'abilità nelle arti figurative, musicali, l'evoluzione
psicomotoria, il pensiero creativo. Quest'ultimo non sembra strettamente correlato all'intelligenza nei
suoi altri aspetti. I molto creativi, pur avendo un buon quoziente d'intelligenza, non sono
necessariamente superdotati ai test di livello.
I TEST DI VALUTAZIONE DELL¹INTELLIGENZA
I test sono di tre tipi: di livello-misurano l'intelligenza- proiettivi - danno una visione della personalità e
dell'emotività- di creatività valutano la capacità di pensare in modo creativo.
Ai test si possono aggiungere inchieste, che- data per scontata la sincerità delle risposte- possono
contribuire a tracciare l'identikit della personalità, dei valori , degli interessi, dei punti di riferimento
dell'esaminando.
I TEST DI LIVELLO: I più noti sono la scala Binet - Stanford nella revisione Terman e la scala Wisch;essi
definiscono il Q.I. (quoziente di intelligenza). Il Q.I. dipende dalle capacità , ma anche in parte dalle
acquisizioni culturali, che a loro volta sono correlati a capacità e formazione emotiva-affettivacognitiva ricevuta.
100-120 è il Q.I. normale, 120-140 è il Q.I. dei molto dotati, da 140 in su
si parla di superdotazione, dai 100 in giù di ipodotazione.
IL QUOZIENTE DI INTELLIGENZAI (Q.I.) è una valutazione globale
dell'intelligenza, risultante della somma di valutazioni parziali, ad esempio, intelligenza logica,
matematica, spaziale, linguistica, memoria a breve termine, memoria figurativa . Alcune persone
producono risultati altissimi in alcuni settori, bassi in altri . Una corretta valutazione differenzia quindi i
risultati ottenuti nelle diverse aree.
Questi test esaminano scarsamente le attitudini sociali (leadership, empatia), quelle artistiche
specifiche, quelle creative.
I TEST DI CREATIVITA' si fondano sull'ipotesi che il pensiero creativo (detto "laterale") sia differente da
quello logico (detto "verticale").
Mentre i test di livello presuppongono una sola risposta esatta per domanda quelli di creatività ne
desiderano molte. Ad esempio, per un test di livello alla domanda: "A che cosa serve un mattone? "
bisogna rispondere "A
costruire le case", mentre la stessa questione si pone, in un test di
creatività, come: "Quali usi si possono fare di un mattone?" e più risposte
si danno, meglio è.
I BAMBINI SUPERDOTATI
I bambini superdotati, cioè con un livello di intelligenza assolutamente fuori dal comune, diversa da
quella degli altri , sono il 5% della popolazione infantile. Un altro 5% è rappresentato dai molto dotati,
che mostrano cioè un livello d'intelligenza molto alto, come una normalità
estesa al massimo livello.
I bimbi particolarmente dotati sono quasi sempre precoci: date le condizioni indispensabili perché
possano e desiderino conoscere ed evolversi, imparano più presto e velocemente degli altri qualunque
cosa, associano ciò che apprendono in modo più complesso e articolato , sono più curiosi, e quindi a
parte le abilità psicomotorie in cui sono come e a volte meno efficienti degli altri- "producono" cose
migliori di quelle dei bimbi della stessa età.
E' superficiale considerare che il bambino "superdotato" sia soprattutto uno che impara meglio e più
velocemente le materie scolastiche.
Il bambino superdotato ha un pool di sensibilità globalmente straordinario, e più della media si
accorge di ciò che gli succede intorno, delle ingiustizie, incomprensioni, sofferenze anche altrui, e
reagisce ad esse in modo importante, tanto da ritirarsi in se stesso o divenire polemico, o
addormentare la sua sensibilità per non soffrire troppo e la sua intelligenza per essere più simile agli
altri. Se anche siamo abituati a riferire a bambini più grandi ragionamenti e curiosità di un bimbo
superdotato, dobbiamo ricordarci che la sua sensibilità e le sue necessità emotive-affettive sono quelle
proprie della sua età, ancora più delicate di quelle degli altri bambini.
Si parla anche di superdotati il cui sviluppo infantile è stato nella
media e il cui genio si è sviluppato (o evidenziato?) solo dopo l'infanzia.
Se ci sono di questi casi, essi non danno problemi nell'età infantile.
ATTEGGIAMENTO DELLA SOCIETA' VERSO I BAMBINI SUPERDOTATI
L'intelligenza estrema fa per lo più paura, perché evoca una superiorità.
L'adulto teme il bambino superintelligente, perché pensa di perdere il controllo su di lui e non poter
dominare e trattenere la furia di capacità superiori. Le società temono il superdotato per lo stesso
motivo: temono di non poterlo frenare, tenere nelle regole, prevedere. Si identifica il superdotato con
l'extraterrestre pericoloso, più che col bambino bisognoso di comprensione e appoggio.
Per questi motivi, la tendenza sia individuale sia sociale è dequalificare il bambino superdotato oppure
strumentalizzarlo, sempre con lo scopo di mantenerne il controllo. La dequalificazione si esprime
soprattutto col non riconoscimento, la non considerazione , la presa in giro o l'attribuzione
di un Ombra patologica.
La strumentalizzazione si esprime nella fabbrica del bambino prodigio.
I "BAMBINI PRODIGIO"
Le "prestazioni" straordinarie di bambini ancora piccoli (dai quattro ai 9-10 anni) sono quelle in cui è
necessaria e quasi sufficiente una grande abilità tecnica. Bimbi che suonano, compongono musica,
cantano, fanno acrobazie, recitano, maneggiano computer, fanno calcoli.
Per riuscire a diventare molto bravi, questi bimbi studiano molto. In sé questa non è una limitazione,
perché affinare una tecnica, quando il sistema nervoso centrale è al massimo della sua plasticità, è di
per sé una gioia, come è gioia e rassicurazione ricevere plausi per la propria abilità.
Diventa una limitazione, quando gli adulti vogliono il successo dei bambini per un proprio utile (soldi,
fama, controllo del bambino, vanità) più che per il bambino stesso, e non sono quindi sensibili alle
esigenze complesse del bambino. Questi bambini sono spesso costretti a rinunciare a molte diverse
esperienze che completano la personalità, ma sono anche spesso loro stessi a rifugiarsi nello studio
per non affrontare difficoltà di relazione o emotive presenti in altri ambiti.
Resta certo che alcune prestazioni artistiche richiedono un'esperienza complessa che i bambini non
possono avere. Un romanzo, una teoria, una pièce teatrale di valore, non possono essere compilate da
bambini!
Pregiudizi comuni sono considerare normali e quindi giusti, i tempi medi della scuola, e non
permettere o scoraggiare i bambini a leggere e scrivere molto prima, il pensare che i bambini
"debbano giocare" e quindi considerare insano che un bimbo passi volentieri molto tempo immerso
nella lettura o in attività intellettuali. Oppure pensare che i bambini debbano stare prevalentemente in
gruppo, e quindi tacciare di anormalità un bambino che volentieri stia anche solo o con bambini più
grandi di lui e che strutturi i suoi giochi anche per conto proprio.
Un altro modo per dequalificare il bambino superdotato è prenderlo in giro, dalle vignette alle risate, o
presupporre una sua arroganza e un suo snobismo rispetto agli altri bambini. A livello scolastico, il non
riconoscimento si esprime nel non istituire gruppi di bambini di livello intellettivo particolarmente alto,
e non prevedere programmi differenziati e una preparazione specifica degli insegnanti.
PROBLEMI SCOLASTICI E RELAZIONALI DEI BAMBINI SUPERDOTATI
Un problema frequente, specifico, è che alla frequente precocità d'apprendimento della lettura (tre
quattro anni) non corrisponde un'eguale facilità alla scrittura, perché lo sviluppo della coordinazione
motoria non permette a bambini così piccoli di scrivere bene.
La scuola presuppone invece un andamento uguale per tutti, rigido di sviluppo intellettivo e
psicomotorio.
All'interno di classi scolastiche composte casualmente i bambini superdotati sono cinque su cento,
cioè uno su 25. Il che li pone in una posizione di solitudine e di poca comunicatività in classi dove la
maggioranza è sintonica. Si verifica quindi una ghettizzazione all'interno del gruppo che fa sentire al
bambino la propria differenza rispetto agli altri.
La sensazione di diversità non coincide con quella di superiorità, ma con quella di inadeguatezza.
Il bambino superdotato, costretto a passare il suo tempo d'apprendimento in mezzo a bambini diversi
da lui, cresce generalmente sentendosi inadeguato, strutturalmente solo, poco compreso, poco in
sintonia.
Per quanto riguarda le lezioni scolastiche, esse sono calibrate sulla media dei bambini. Il bambino
superdotato si annoia profondamente alla ripetizione della stessa cosa, ai limiti imposti,
all'impossibilità di porre tutte le domande che gli vengono spontanee. I suoi interventi spesso risultano
disturbanti per la classe e gli insegnanti e provocano rimproveri e fastidio. La sua attenzione quindi
cala, e il bambino può mostrarsi, a seconda delle caratteristiche personali e delle reazioni
dell'insegnante, isolato, troppo fantasioso, polemico, aggressivo, oppure adeguarsi al ritmo degli altri
limitando così le proprie possibilità.
I bambini superdotati si abituano a poter in breve tempo imparare ciò che gli altri devono studiare a
lungo. In questo modo non imparano la fatica dello studio, non si accorgono dell'esistenza di
argomenti "difficili", e il loro sapere è spesso superficiale e realizzato all'ultimo momento. Quando,
nelle classi superiori, si trovano davanti a materie che richiedono uno studio approfondito e una
complessa memorizzazione, sono spiazzati. Il non riuscire più a imparare in un attimo quanto richiesto,
il non capire sempre tutto al volo, uniti all'ignoranza della disciplina dello studio,li
a sentire improvvisamente incapaci, spesso li deprime e li porta a troncare gli studi. Molti ragazzi che
abbandonano gli studi sono superdotati.
ERRORI FREQUENTI DI DIAGNOSI
I bambini superdotati sono spesso scambiati per iperattivi (quando si annoiano, non si sentono
accettati, non sopportano la disciplina e si agitano) oppure con disturbi della personalità o della
relazione (quando si isolano, sono aggressivi, o leaders negativi). Queste diagnosi errate sono
gravissime, perché appioppano ai bambini una patente di anomalia comoda per neutralizzarli, ma
terribile per il suo sviluppo.
Dal punto di vista scolastico la cosa migliore sarebbe la costituzione di classi omogenee, che
permetterebbero ai bambini superdotati di seguire i propri ritmi, evitando la noia e la sensazione del
"tuttofacile", oltre che la struttura di una percezione di sé come "diverso" .
Altrimenti le scelte possibili e migliori sono l'anticipo scolastico (ammissione a classi superiori) e
l'approfondimento (incontrare le materie di studio con particolari arricchimenti di nozioni, correlazioni
e approfondimenti).
Ritengo sbagliato un anticipo scolastico superiore a due anni, perché mette i bambini in condizioni di
dover frequentare persone di età molto più avanzata : frequentare l'Università a 12 anni, significa
essere precocemente in esclusivo contatto con un mondo emotivo, relazionale e fisico molto più
adulto, ed essere straniero sia con le persone della propria età sia con quelle di età superiore ,senza la
possibilità di un giusto equilibrato sviluppo globale della personalità. A meno di una trasformazione
molto profonda del mondo universitario, a mio avviso la soluzione migliore è un anticipo al massimo di
due anni, un costante approfondimento e l¹apertura ad iniziative particolari, generalmente private,
atte ad aprire la dimensione del sapere in tante forme non approfondite dalla scuola (musica, pittura,
astronomia, teatro). Ricordo che l¹insegnante dell'infanzia deve avere una formazione profondamente
valida, perché i bambini assorbono totalmente i messaggi verbali e non verbali
UN METODO PER LE PARI OPPORTUNITA'
Per permettere ad ogni bambino di crescere al meglio è sempre necessario rispettarne i tempi reali di
sviluppo. In un insegnamento centrato sulla media, non sono rispettate le pari opportunità: alcuni
bambini dovranno ripiegare le loro ali , altri tenteranno inutilmente di allargarle.
L'insegnamento soprattutto nelle classi elementari - dovrebbe essere altamente differenziato.
I LINGUAGGI ARTISTICI
E' ormai provato che la musica e la pittura sono linguaggi paragonabili a quello parlato. Permettere a
tutti i bambini di sviluppare nei tempi più opportuni le loro capacità permette di individuare i talenti
senza perderli.
MUSICA: dalla nascita è importante l¹attenzione alla sensibilità musicale . Le note sono come le lettere:
se vengono date così come le letterine dell'alfabeto, più o meno negli stessi tempi in cui i bambini
imparano a leggere e a scrivere, passando dalle frasi semplici agli elaborati complessi, impareranno a
leggere e scrivere musica. Ricordo che è della nostra cultura occidentale considerare il musicista
principalmente come esecutore. Fino all'ottocento imparare musica significava come imparare una
lingua, scriverla e leggerla.
ARTI FIGURATIVE dall'esperienza nella scuola Trabucchi, dando ai bambini le nozioni tecniche
necessarie ogni volta che vorrebbero ottenere disegni o colori senza esserne capaci, i bambini a seisette anni divengono pienamente padroni della prospettiva, agli otto si sviluppa l'interesse per
il ritratto. La tendenza a lasciare i bambini completamente a sé senza dare
nozioni tecniche non risulta alla fine positiva.
LETTURA E SCRITTURA
E' strano che mentre si sa e pretende che i bambini parlino attorno ai due anni e mezzo-tre e
riconoscano quindi nominandoli i componenti della nostra vita, si posticipa più o meno rigorosamente
la lettura ai sei anni!
In realtà, tutti i bambini imparerebbero a leggere attorno ai quattro anni, solo che molti lo
considerano sbagliato, e lo impediscono al bambino.
Posticipando ai sei anni l¹apprendimento della lettura lo si impone poi come uno studio, mentre ai
quattro anni si impara come tutto il resto del mondo: in un gioco meraviglioso che arricchisce di
linguaggi, non di nozioni, la mente e la vita.
La scrittura è un po' più tarda, perché richiede una coordinazione psicomotoria e una padronanza dei
movimenti fini delle mani che non si raggiunge che attorno ai cinque anni.
Ricordo Maria Montessori, creatrice di un metodo per la lettura e la scrittura al bambino piccolo che
rispetta le sue leggi evolutive e il suo bisogno di chiarezza e di motivazione intelligente.Oltre a ridurre
quasi a zero la comparsa di dislessia e disgrafia, sempre più frequenti soprattutto dopo l'avvento del
metodo cosiddetto globale.
Per i genitori
è importante non spaventarsi della precocità, permettere lettura e scrittura in età precoce, incentivare
con entusiasmo la curiosità, motivando all'approfondimento dandone il gioioso esempio.
Favorire l'apprendimento della musica nella prima infanzia, non con un insegnamento adeguato (vedi
metodo Yamaha). Non accettare "superficialità" dannose (ad esempio, permettere che i bambini
pestino su uno strumento senza mostrargli come si fa. In questi casi i bambini si stancano di un
oggetto che non risponde bene, e perdono interesse. Non desiderare che i bambini abbiano prima di
tutto tantissime nozioni, e non pretenderle.
Quando a scuola si annoiano, sono svogliati o mostrano un calo di entusiasmo o di rendimento,
vagliarne bene il motivo. Se sembra che sia la scuola non all'altezza, non parlarne male con i bambini, a
meno che non abbiano ricevuto dei gravissimi torti, (questo scalzerebbe in loro la fiducia negli adulti),
ma trovare un rimedio, o cambiando scuola (motivare in modo da non sminuire le insegnanti) o
aggiungendo altri stimoli soddisfacenti.
Non dimenticare mai che i genitori sono le persone più importante per i loro figli, che , anche se più
intelligenti dei genitori stessi, hanno infinito bisogno di amore, coccole, approvazione fermezza
proprio della loro mamma e del loro papà. Non limitare quindi alla riuscita scolastica l'approvazione
del bambino, ma coccolarlo, lasciarlo libero e permettergli di giocare quanto si può.
Quando ci sono fratelli e sorelle meno dotati, bisogna essere attenti a non umiliarli. Ogni bambino ha
caratteristiche di rilievo, positive, che devono essere rimarcate e valorizzate:ogni bambino ha bisogno
di esprimersi e riuscire in un settore, che talvolta va ricercato fuori dalla scuola.
Per gli insegnanti
E' importante che gli insegnanti si aggiornino riguardo al riconoscere i bambini superdotati e al
metodo di insegnamento migliore per loro.
Gli insegnanti devono fare attenzione a non identificare il successo scolastico, la simpatia, la vivacità, la
collaborazione con gli altri, con la superdotazione.
SCOPRI CON UN TEST SE IL TUO BAMBINO E' "SUPER" INTELLIGENTE
Non ci sono caratteristiche precise comuni a tutti i piccoli particolarmente dotati. Esistono però
comportamenti che sono molto più frequenti in loro che negli altri bambini.
Questa serie di domande offre spunti di riflessione : il bambino cui stai pensando (dai cinque-sei-sette
anni in su) risponde a queste caratteristiche? Quanto? Rispondi con attenzione e sincerità, poi
confronta la somma dei punteggi ottenuti con i profili a fine pagina.
Le risposte (a) corrispondono a un punto, le (b) a due, le (c) a tre
1) Ha imparato a leggere prima della scuola elementare
a) Si, entro i tre anni
b) Si, entro i cinque anni
c) No
2) Manifesta grande interesse per enciclopedie e dizionari
a) Si
b) Solo se l¹interesse viene stimolato
c) No
3) I suoi amici sono molto maggiori?
a) Tutti
b) Uno o due
c) Nessuno
4) Ama dialogare con gli adulti
a) Si, di sua iniziativa
b) Si, se l'iniziativa è degli adulti
c) Non molto
5) Pone molte domande diverse e originali
a) Spessissimo
b) Talvolta
c) Mai
6) Vuole realmente sapere il perché di tutto,
a) Si
b) In alcuni momenti
c) No
7) Si sa concentrare moltissimo e a lungo su qualcosa o qualcuno
a) Si
b) Solo se questo serve a qualcosa di concreto( scuola, scommessa, gioco)
c) No
8) Dà giudizi pertinenti sulle persone
a) Si
b) Si, se ne parla in gruppo
c) No
9) Si annoia nelle attività di routine (tutto ciò che si svolge in modo
sempre uguale)
a) Moltissimo
b) Un po'
c) No, anzi vi trova sicurezza
10) E' molto sensibile all'ingiustizia anche se non ne è la vittima
a) Si, sempre
b) Si, se ne parla in gruppo
c) No
11) Ama lavorare per suo conto
a) Si
b) Solo se non c'è proprio nessuno
c) No
12) Prova interesse per l'universo, per i problemi sull'origine delluomo
a) Si, spontaneamente
b) Si, se l¹interesse viene stimolato
c) No
13) Si appassiona ad uno o più hobbies che cambia di frequente
a) Si
b) Si, se li condivide con altri
c) No
PUNTEGGI E PROFILI
13-21
Ti trovi di fronte a una dotazione intellettiva particolarissima, da coltivare e rispettare con serenità ed
attenzione
22-30
Vi sono notevoli doti intellettive, che andranno incoraggiate e valorizzate anche favorendo la sua
autonomia
31-39
Ha bisogno che gli venga comunicato più entusiasmo e che si dialoghi con lui su svariati argomenti,
approfondendoli , coinvolgendolo con slancio nella ricerca
CHE SI FA NEL MONDO PER I BAMBINI SUPERDOTATI
Accenno qui ad attività per i bambini superdotati attuate in alcuni Stati del mondo
Vicino a noi:
SVIZZERA
A Zurigo, Jean-Jacques Bertschi, ha aperto qualche anno fa la "Schule talenta", scuola primaria
dedicata ai bambini superdotati. Bertshci, che è membro del Parlamento, pone l'accento soprattutto
sulle difficoltà che i bambini superdotati incontrano nelle scuole normali e sulle patologie che ne
possono derivare. Spera con la sua attività politica e l¹esempio della sua scuola, di rendere il sistema
educativo elvetico sensibile a questo problema, e convincere a dare attenzione particolare ai bambini
dotati.
La scuola di Stato è piuttosto sensibile alle diverse esigenze dei bambini, pur non prevedendo
particolari programmi per i bambini superdotati.
POSIZIONE DEL CONSIGLIO D'EUROPA
L'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa ha approvato nel 1994 la Raccomandazione 1248
(1994) relativa all'educazione dei bambini superdotati che riafferma che l'educazione è diritto
fondamentale dell'essere umano e che deve, per quanto possibile, essere appropriata a ciascun
individuo.
"Ci saranno sempre bambini particolari per i quali dovranno essere adottate disposizioni speciali. I
bambini superdotati sono tra questi e dovrebbero poter beneficiare di condizioni d'insegnamento
appropriate che permettano loro di valorizzare pienamente le loro possibilità nei loro propri interessi e
negli interessi della società. Alcuni paesi non possono in effetti permettersi di sprecare dei talenti, e
questo sarebbe sprecare delle risorse umane più che scoprire in tempo delle potenzialità intellettuali o
altro. Per questo sono necessari degli strumenti adatti".
"l'Assemblea raccomanda che il Comitato dei Ministri domandi alle autorità competenti degli Stati
firmatari della Convenzione culturale europea" di tener conto che
"i bambini superdotati, come gli altri bambini, hanno bisogno di condizioni
d¹insegnamento adatte che permettano loro di sviluppare pienamente le loro
possibilità".
ITALIA
In Italia le classi scolastiche sono a composizione mista. Il numero medio di venticinque bambini è
raggiunto riunendo bambini d¹ogni tipo. Da quasi trent'anni tutti gli handicappati devono essere
ammessi nelle classi normali, con la presenza ad ore di un insegnante detto di sostegno.
I bambini superdotati non sono menzionati né per loro c'è alcun programma particolare.
L'ammissione alla scuola elementare è vincolata all¹età di sei anni, con la possibilità di entrare con una
preparazione privata in seconda elementare a sei anni.
A livello privato, opera l'Associazione "Eurotalent Italia", Sezione italiana di Eurotalent International ,
che si occupa del riconoscimento dei bambini superdotati, della messa a punto di progetti didattici
particolari, di stages durante tutto l¹anno, di vacanze orientate anche
all'apprendimento, di consulenza a genitori ed insegnanti, di informazione e formazione.
Per l'anno 2001- 2 sarà in funzione un Centro di formazione permanente italofono- per bambini ,
genitori e insegnanti. Le sedi principali degli stage sono a Milano e a Mercallo (Tel 0039 02 29061564).
Un'esperienza italiana, la Scuola Emilio Trabucchi
Negli anni '80 si attivò una scuola- finora l'unica italiana riconosciuta dallo Stato- dedicata ai bambini
particolarmente dotati. Questa scuola aperta fino al '93- accoglieva i bambini dai due anni e li portava
alla quinta elementare. con anticipo di un anno. Lo scopo era di favorire una equilibrata evoluzione
della personalità e di permettere uno sviluppo del pensiero consono ai bambini accolti. Insegnanti
diversi- professionisti di alto livello- seguivano gruppi di bambini nei diversi settori, realizzando un
approfondimento e un aggiornamento particolari . L'esito didattico della scuola della scuola è stato
positivo, quello economico non altrettanto: infatti le scuola ha chiuso per motivi economici nel 93.
FRANCIA
In Francia spiegano Jean Brunault, fondatore di Eurotalent, e
Jean-Charles Terrassier- fondatore dell'Association Nationale Pour les
Enfants Sourdoués - l'influsso dell'égalité è ancora importante, e non
positivo per l'attenzione ai bambini superdotati.
E' però possibile realizzare, preparandosi privatamente, un anticipo
scolastico anche molto consistente.
SPAGNA
In Spagna il Ministero riconosce la necessità di un¹educazione speciale per
i bambini superdotati.
Molto attivo in questo senso è il " Centro Huerta del Rey", a Valladolid, diretto da Jolanda Benito
Mate.
Meno vicino a noi
STATI UNITI D'AMERICA
La relativa autonomia di ogni Stato nei confronti del potere centrale favorisce iniziative locali a favore
dei bambini superdotati, nei cui confronti l¹attenzione è alta, e molte le iniziative, dal 1973 coordinate
dal "National Office of Gifted", all'interno del Ministero dell'Educazione.
Vi sono anche molte associazioni e fondazioni private che si occupano del settore. Si organizzano
insegnamenti individualizzati, attività scolastiche complementari , aggregazioni a tempo pieno o
parziale di bambini particolarmente dotati.
A Saint- Louis (Missouri) dal 1862 è stato realizzato nelle scuole pubbliche un sistema che consente
una valutazione dello sviluppo dei bambini
precoci. E' permesso a ogni bambino di accedere alla classe corrispondente al suo effettivo livello
scolastico. Dal 1891 il piano di Cambridge Massachusetts) permette ai bambini precoci di anticipare di
due anni il corso della scuola primaria.
Nel 1898 il piano di S.ta Barbara ( California) preferisce l'arricchimento.
Non c'è anticipo scolastico, ma approfondimento particolare.
A Worchester (Massachussetts) viene fondata nel 1901 la prima vera scuola per bambini superdotati
dove approfondimento e accelerazione sono contemporaneamente utilizzati.
Molte altre città organizzano classi speciali.
U.R.S.S.
E' alta l'attenzione ai superdotati, soprattutto quelli che riescono nelle discipline scientifiche. Molto
importanti sono i concorsi in queste discipline , che portano, a 15 anni, i vincitori ad essere ammessi
alla scuola dei giovani matematici e fisici, nella città accademica di
Akademgorodok,.
ISRAELE
Il 70% dei bambini superdotati beneficia in Israele di interventi pedagogici speciali attuati a cura del
Ministero della Educazione.
CINA
Ai bambini superdotati è riservata una grande attenzione. Si organizzano interventi speciali per loro, e
classi speciali dopo il liceo per i più dotati nel campo delle scienze e anche delle lingue.
INTERVISTA A LISA MARTINENGHI
Lisa Martinenghi è nata in America. Dottore in Ingegneria civile, lavora in Ticino, é sposata a un
ticinese. In America ha frequentato corsi speciali per superdotati.
"Come è arrivata a questo corsi particolari?"
Hanno sottoposto tutti noi bambini a un test di livello intellettivo ed io ho poi ricevuto una lettera che
mi inseriva nel programma "Gifted talented Education". Io ero quindi invitata a far parte di un
programma speciale di studi, complementare agli studi normali.
Ho seguito con gioia qualche giorno alla settimana, questo programma , tenuto da un insegnante
particolare, affiancato agli studi normali. Si trattava principalmente di un approfondimento di alcune
materie, soprattutto scientifiche. Ne ho un buon ricordo. Io trovavo facile la scuola, mi sembrava si
potesse fare molto di più!"
"Come si trovava nella scuola normale?"
" Non sono stata proprio ben integrata con gli altri bambini, leggevo
tantissimo, ero la più brava, ma non ero sportiva"
"Come mai ha scelto ingegneria?"
"Quando mi hanno consigliato la facoltà, ingegneria sembrava la più completa per me, che ero portata
per tutto, ma particolarmente per le scienze matematiche e la musica. Ora non sono però sicura che
sia stata la scelta giusta: vedo la vita molto più grande del mio mestiere!"
"Come mai in Ticino?"
"Io ero in una scuola normale americana, ho partecipato a un programma di scambio di studenti,
Pittsburg-Losanna. Qui mi sono resa conto che un anno era troppo poco, e ho deciso di terminare i
miei studi in Svizzera, ho accettato una sfida, anche di fare gli studi in un'altra lingua."
Domandiamo alla sua mamma , in vacanza in Ticino, e normalmente impegnata insieme a Bill
Kofmehlcoss in una programma di educazione per adulti a Pittsburg :"Come si è accorta della
particolare intelligenza di sua figlia?"
"Lei parlava più presto delle sorelle e con frasi più complete,ed ha letto subito tantissimo."
"Come ha accolto il verdetto di superdotazione di sua figlia?"
"Con gioia, ne ero fiera!"
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