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Macchine calcolatrici e intelligenza (Turing 1950)
Macchine calcolatrici e intelligenza (Turing 1950) Al Alan T Turing i ` Turing (1950), “Macchine calcolatrici e intelligenza intelligenza”. ` in La filosofia degli automi: origini dell’intelligenza artificiale, a cura di Vittorio Somenzi e Roberto Cordeschi, pp. 167-193 ((Disponibile p in Biblioteca)) T i Turing 1950 ` Mi propongo di considerare id la l domanda: d d “Possono “P pensare le macchine?” ` Si dovrebbe cominciare col definire il significato dei termini “macchina” macchina e “pensare” pensare . ` Le definizioni p potrebbero essere formulate in modo da riflettere il più possibile l’uso normale delle parole, ma questo atteggiamento q gg è pericoloso. p ` Invece di tentare una definizione di questo tipo sostituirò la domanda con un’altra, che le è strettamente analoga e che è espressa in termini non troppo ambigui Il gioco i dell’imitazione d ll’i it i ` ` La nuova forma del p problema ppuò essere descritta nei termini di un gioco, che chiameremo “il gioco dell’imitazione” (Passato alla storia anche con il nome di Test di Turing) Il gioco i dell’imitazione d ll’i it i ` ` ` Il gioco viene giocato da tre persone, un uomo, una donna, e un interrogante, che può essere dell’uno o dell’altro sesso. L’interrogante (C) viene chiuso in una stanza, separato dagli altri due, e non sa dove sta l’uomo e dove sta la donna Scopo del gioco per ll’interrogante interrogante è quello di determinare quale sia l’uomo e quale l sia i lla d donna. Il gioco i dell’imitazione d ll’i it i ` L interrogante può fare domande L’interrogante di questo tipo ad A e B: “Vuol dirmi X, X per favore, favore se ha la barba?”. Il gioco i dell’imitazione d ll’i it i macchina in incognito! ` ` ` Poniamo ora la domanda “Che cosa accadrà se una macchina prenderà il posto di A nel gioco? gioco?” L’interrogante darà una risposta errata altrettanto spesso di quando il gioco viene giocato tra un uomo e una donna? Queste domande sostituiscono quella originale: “le macchine possono pensare?” C Capacità ità fi fisiche i h e intellettuali i t ll tt li ` Il nuovo problema ha il vantaggio di tirare una linea di separazione abbastanza netta tra le capacità fisiche e quelle intellettuali di un uomo. uomo U possibile Un ibil dialogo di l ` ` ` ` ` ` ` ` Domanda: D d Mi scriva, i per favore, f un sonetto tt sull ttema d dell ponte t sul Forth. Risposta: Non faccia f affidamento ff su di me per questo. Non ho mai saputo scrivere poesie. D: Sommi 34957 a 70764 R: (p (pausa di circa trenta secondi e ppoi, come risposta): p ) 105621. D: Gioca a scacchi? R: Sì. Sì D: Ho il Re in e1 e nessun altro pezzo. Lei ha solo il Re in c3 e una Torre in h8. h8 Tocca a lei lei. Che mossa fa? R: (dopo una pausa di quindici secondi): Torre in h1, scacco matto Rif Riformulazione l i della d ll domanda d d iniziale i i i l Domanda iniziale: ` Possono pensare le macchine? Riformulazione: ` Che cosa accadrà se una macchina prenderà il posto di A nel gioco? È possibile che una macchina riesca a vincere il gioco dell’imitazione? ` Q Questa domanda è ppiù pprecisa della pprecedente,, pperché l’attività “pensare” è stata rimpiazzata con un’attività ben più chiaramente definita ` Le macchine a cui Turing si riferisce sono, ovviamente, MdT (chiamate anche ‘macchine macchine a stati discreti discreti’)). C Cosa pensa Turing T i all proposito it ` ` Sarà più semplice per il lettore che io spieghi in primo luogo le mie opinioni in materia. materia Credo che entro circa cinquant’anni sarà possibile programmare calcolatori con una capacità di memorizzazione di circa 109, per far giocare loro il gioco d ll’i it i dell’imitazione cosìì bbene che h un esaminatore i t medio di non avrà più del 70 per cento di probabilità di compiere l’id ifi i l’identificazione esatta d dopo cinque i minuti i i di interrogazione. P Parentesi t i storica! t i ! ` Dal 1990, il miliardario statunitense g Loebner organizza g un Hugh concorso: il Loebner Prize in Artificial Intelligence ` Premio di 100.000 dollari al programma che vincerà il Test di Turing ` Premio di 2.000 dollari al programma migliore i li ttra quelli lli presentati t ti all concorso http://www.loebner.net/Prizef/loebner-prize.html Altra parentesi storica: ELIZA (Weizenbaum (W i b 1966) 1. Paziente > gli uomini sono tutti uguali 2. ELIZA > IN CHE SENSO 3. Paziente > ci rompono sempre per una cosa o per un altra 4. ELIZA > PUOI ESSERE PIU SPECIFICA? 5. Paziente > il mio ragazzo mi ha fatta venire qui 6. ELIZA > CONTINUA 7. Paziente > dice che sono depressa per la maggior parte del tempo 8. ELIZA > MI DISPIACE SENTIRTI DIRE CHE SEI TRISTE 9. Paziente > è vero. sono depressa 10. ELIZA > PENSI CHE VENIRE QUI TI POSSA AIUTARE A NON ESSERE TRISTE? 11. Paziente > io ho bisogno di un po’ di aiuto, questo è certo Altra parentesi storica: ELIZA (Weizenbaum (W i b 1966) 12.ELIZA 12 ELIZA > COSA POTREBBE SIGNIFICARE PER TE RICEVERE AIUTO 13.Paziente 13 Paziente > mi aiuterebbe ad andare d accordo con mia madre 14.ELIZA > PARLAMI DI TUA MADRE 15 Paziente > mia madre si prende cura di me 15.Paziente 16.ELIZA > CHI ALTRO SI PRENDE CURA DI TE NELLA TUA FAMIGLIA? 17.Paziente > mio padre 18.ELIZA > TUO PADRE 19.Paziente > tu sei simile a mio padre in qualche modo 20.ELIZA > IN REALTA NON STAI PARLANDO DI ME VERO? 21.Paziente > che dire 22.ELIZA > PRIMA MI AVEVI PARLATO DELLA TUA DEPRESSIONE Altra parentesi storica: ELIZA (Weizenbaum (W i b 1966) ` Il programma ELIZA ha sollevato moltissime discussioni g artificiale e alla reale intorno al “futuro” dell’intelligenza validità del test di Turing ` Il meccanismo con cui ELIZA genera le proprie risposte non aveva nulla a che fare con il “nostro modo” di generare espressioni linguistiche ` Se ELIZA avesse superato il Test di Turing, sarebbe ragionevole concludere che ELIZA era “intelligente”? L obiezioni Le bi i i ` Turing T i dichiara di hi di non avere molti l i argomentii per sostenere le sue personali convinzioni (ovvero, che entro 50 anni sarebbe bb stato creato un computer in grado d di d vincere il Test di Turing) ` Quindi, l’unica cosa che gli sembra ragionevole fare è esaminare alcune obiezioni comuni alla possibilità di un’intelligenza artificiale, formulando alcune controobiezioni L’ bi i L’obiezione tteologica l i ` “Il pensare è una funzione f i dell’anima d ll’ i immortale i l dell’uomo. Dio ha dato un’anima immortale ad ogni uomo e donna, d ma non aglil altri l animalil o alle ll macchine. h Perciò P ò nessun animale o macchina può pensare.” ` “Mi sembra che l’argomento sopra indicato implichi una seria restrizione dell dell’onnipotenza onnipotenza di Dio. Dio ” ` Ammesso che vi siano certe cose che Egli g non può p fare,, come ad esempio rendere uno uguale a due, non ci è lecito credere che Egli abbia la libertà di concedere l’anima a una macchina se lo considera opportuno? L’ bi i L’obiezione d dell’autocoscienza ll’ t i ` “Fino a quando “Fi d una macchina hi non potrà t à scrivere i un sonetto tt o comporre un concerto in base a pensieri ed emozioni provate, e non per la giustapposizione casuale di simboli, simboli non potremo essere d’accordo sul fatto che una macchina uguagli il cervello: cioè, che non solo scriva, ma sappia pp di aver scritto” ` Secondo la forma più estrema di questa opinione il solo modo per cui si potrebbe essere sicuri che una macchina pensa è quella di essere la macchina e di sentire se stessi pensare. ` Allo stesso modo, secondo questa opinione la sola via per sapere che un uomo pensa è quella di essere quell’uomo in particolare ` Quindi, argomenti di questo tipo potrebbero portare a dubitare che ggli uomini pensano! p L’ bi i L’obiezione matematica t ti ` Esiste E i una serie i di risultati i l id della ll llogica i matematica i che h possono essere usati per dimostrare che esistono delle l limitazioni ai poteri delle d ll macchine h a stati discreti: d vi sono alcune cose che una macchina non può fare. ` SSe è costretta a dare d risposte i a domande d d come nell gioco i dell’imitazione, ci saranno alcune domande alle quali o d à una risposta errata, o non darà darà d à affatto ff risposta, i quale che sia il tempo concesso per rispondere. L’ bi i L’obiezione matematica t ti ` LLe d domande d alle ll qualili le l macchine hi non riusciranno i i a rispondere sono di questo tipo: “Si prenda in esame la macchina h caratterizzata nella ll seguente maniera … questa macchina risponderà ‘sì’ a qualche domanda?” ` I puntini devono essere sostituiti dalla descrizione di qualche macchina in una forma standard. standard ` Si ppuò dimostrare che la risposta p sarà errata o non sarà data affatto. Questo è il risultato matematico: si sostiene che esso dimostra un un’incapacità incapacità della macchina alla quale l’intelletto umano non è soggetto. soggetto L’ bi i L’obiezione matematica t ti ` La risposta più breve a questa argomentazione è che sebbene sia stato chiarito che esistono delle limitazioni ai poteri di una qualsiasi macchina specifica, è stato poi soltanto enunciato,, senza alcuna sorta di dimostrazione, che nessuna limitazione del tipo è pp all’intelletto umano. applicabile A Ancora sull’obiezione ll’ bi i matematica t ti ` Inoltre, ogni volta che viene posta a una di queste macchine un’opportuna domanda critica, ed essa dà una risposta definita, noi sappiamo che questa risposta deve essere errata, e questo ci dà un certo senso di superiorità. ` Questo senso di superiorità è illusorio? Certamente esso è genuino, i ma non credo d vii sii possa attribuire tt ib i troppa t importanza. ` Diamo troppo spesso risposte errate anche noi, per sentirci giustificati nel provar piacere dinanzi a tali prove della possibilità di errore da parte della macchina. “L macchine “Le hi non possono sbagliare” b li ” ` LLa pretesa t che h “le “l macchine hi non possono sbagliare” b li ” sembra b strana. ` Si è tentati di ribattere: “È una cosa tanto negativa?” ` Si afferma che colui che interroga potrebbe distinguere la macchina dall’uomo semplicemente ponendo a entrambi un certo numero di problemi aritmetici. La macchina verrebbe smascherata per la sua tremenda precisione. ` La risposta a questo è semplice semplice. La macchina macchina, programmata per giocare il gioco, non cercherebbe di dare la risposta esatta a problemi aritmetici. aritmetici Introdurrebbe deliberatamente degli errori, in modo studiato apposta per confondere chi interroga. L’ bi i L’obiezione di Lady L d Lovelace L l ` “La macchina “L hi … non ha h la l pretesa di creare alcunchè. l hè P Può ò fare qualsiasi cosa sappiamo come ordinarle di fare.” ` Le macchine mi prendono alla sprovvista molto f frequentemente. t t Q Questo t di solito lit di dipende d in i gra parte t dal d l fatto che non faccio calcoli sufficienti a decidere che cosa aspettarmii da d loro, l o piuttosto i perché, hé quantunque ffaccia i dei calcoli, li faccio in modo affrettato, disordinato, rischiando h d di d sbagliare. b l Altra parentesi storica 1962 Il L 1962: Logic i Th Theorist i t ` Nell 1962 un programma per calcolatore, N l l realizzato li dai d i pionieri dell’IA Newell e Simon, ha dimostrato alcuni teoremii matematici. i i ` In un caso, caso ha trovato una dimostrazione più elegante di quella precedentemente fornita da logici “umani”! ` Il Logic Theorist fu tra gli autori di un articolo p rivista di logica g (anche ( se il sottomesso a una importante nome non venne mai incluso tra gli autori, perché nel frattempo era stata trovata una dimostrazione ancor più elegante!) L macchine Le hi che h apprendono d ` ` ` “L’idea di una macchina “L’id hi che h iimpara può ò apparire i paradossale ad alcuni lettori. Come possono cambiare le regole l d di ffunzionamento d della ll macchina? h ? Esse dovrebbero descrivere completamente p come reagirà g la macchina qualsiasi possa essere la sua storia, a qualsiasi possa essere soggetta. gg Le regole g sono cambiamento p quindi assolutamente invarianti rispetto al tempo. Questo è verissimo. verissimo La spiegazione del paradosso è che le regole che vengono cambiate nel processo di apprendimento sono di un tipo meno pretenzioso e intendono avere solo una validità temporanea” L macchine Le hi che h apprendono d meccanismo che varia alcuni elementi delle istruzioni di m meccanismo (insieme ( di regole o istruzioni) della macchina m MdT che h apprendono d ` Una MdT universale, universale semplicemente agendo sul proprio nastro, può modificare le istruzioni della MdT m rappresentata! ra resentata! istruzioni che modificano nel tempo le istruzioni della macchina hi m 1Æ1,R 1Æ1,R q1 0Æ1,R q2 0Æ0,R 9Æ9,L q3 1Æ9,L qaccetta insieme di istruzioni di M ingresso di M C Computer t che h apprendono d ` Posso scrivere P i un programma PHP che h modifichi, difi hi nell tempo, le istruzioni di un altro programma PHP (entrambi i programmi, quello ll ““modificato” df ” e quello ll “modificante”, “ df ” sono memorizzati nella memoria del calcolatore!) Programma PHP: modifica la riga $cateto1 = 3 in $cateto1 = 4 $ 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. $cateto1 = 3; $cateto2 = 4; $quadratocateto1 = pow($cateto1,2); $quadratocateto2 = pow($cateto2,2); $sommaquadrati = $quadratocateto1 + $quadratocateto2; $ipotenusa = sqrt($sommaquadrati); echo "L'ipotenusa è ".$ipotenusa; C Computer t che h apprendono d ` IIn tuttii questii casi,i abbiamo bbi iistruzioni i i “di alto l livello” li ll ” che h modificano “istruzione di basso livello” ` Entrambi i tipi di istruzione sono meccanici, ma ciò nonostante permettono una straordinaria flessibilità nel comportamento della macchina! C Conclusione l i ` Possiamo P ssiam sperare s erare che le macchine sarann saranno alla fine in grado rad di competere c m etere con gli uomini in tutti i campi puramente intellettuali. Ma quali sono i migliori g per p cominciare? Anche qquesta è una decisione difficile. ` Molta gente pensa che un’attività molto astratta, come giocare a scacchi sarebbe la migliore scacchi, migliore. ` Si può anche sostenere che è meglio fornire alla macchina i migliori organi di senso che h sii possano comprare e poii insegnarle i l a capire i e parlare l una lingua umana. Questo processo potrebbe seguire il metodo d’insegnamento normale pper un bambino. ` Ancora una volta ignoro quale sia la risposta esatta, ma penso che bisognerebbe tentare ambedue le strade strade. Possiamo vedere nel futuro solo per un piccolo tratto, ma possiamo pure vedere che in questo piccolo tratto c’è molto da fare.