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Intercultura e alunni stranieri
6. Intercultura:il “Protocollo d’accoglienza degli alunni stranieri” e la loro integrazione linguistica Nel corso degli ultimi anni la presenza sul nostro territorio di immigrati europei ed extracomunitari è aumentata considerevolmente ponendo tutta una serie di problematiche relative all’inserimento di bambini di altre culture nella scuola dell’infanzia e nella scuola dell’obbligo. Gli insegnanti sentono la necessità di richiamare l’attenzione su questa nuova realtà, affinché la gestione del confronto delle differenze culturali – linguistiche – religiose, da incidente del quotidiano e dell’emergenza, diventi un progetto educativo per tutti, individuando una serie di strategie che rendano flessibile e facilmente fruibile l’impianto didattico. PRESENZA ALUNNI STRANIERI NELLE SCUOLE DELL’ISTITUTO A.S. 2011/2012 All’inizio dell’anno scolastico sono presenti in totale 134 alunni stranieri provenienti da 24 Paesi diversi. Presenza alunni stranieri nella Scuola dell’Infanzia Presenza alunni stranieri nella Scuola Primaria Presenza alunni stranieri nella scuola Secondaria di Primo Grado IL BAMBINO STRANIERO A SCUOLA La scuola si configura come il “cantiere” dove si sviluppano le relazioni con il più ampio contesto di vita e il luogo formale dell’educazione per la costruzione metacognitiva dei saperi, in grado di fornire criteri di lettura in prospettiva strutturata, rielaborata e riflessiva delle conoscenze. In questo quadro si inserisce l’educazione interculturale, cardine del progetto scuola per l’integrazione e la valorizzazione dell’alunno straniero come risorsa e arricchimento attraverso il confronto e la condivisione. Ciò permette di sviluppare in tutti i bambini un atteggiamento di accettazione “dell’altro” tramite l’interiorizzazione di valori partecipati (il valore dell’amicizia, della cooperazione, dell’aiuto reciproco, del dialogo) capaci di dare sicurezze affettive e di costruire il senso di appartenenza alla comunità accogliente. Fra i vari casi di inserimento di stranieri, due ci sembrano particolarmente interessanti da tenere in considerazione. 1. L’arrivo di un bambino straniero crea uno squilibrio in quanto nel rapporto insegnante – alunno la reciproca rigidità blocca la comunicazione: Importante e auspicabile è il ruolo giocato dai mediatori culturali in quanto l’obiettivo comune del docente e dell’allievo è comunicare che permette di passare dall’ansia e dal disagio alla reciproca fiducia. 2. Nel caso in cui l’inserimento riguardi un alunno nato in Italia da genitori stranieri, la percezione dell’insegnante è quella di sottovalutare il problema: Questo può generare uno squilibrio di apprendimento e una chiusura da parte del bambino in quanto non è ancora in grado di esprimere il suo pensiero in una forma linguistica comprensibile ed efficace. Infatti l’acquisizione dell’italiano avviene principalmente a scuola, mentre la lingua madre si impoverisce perché usata solo nel quotidiano familiare. L’ACCOGLIENZA Per raccogliere i primi elementi di conoscenza utili nella fase iniziale per l’accoglimento e per evitare che l’inserimento si realizzi in maniera riduttiva e imprecisa, valorizzando invece bambini che hanno storie, vissuti e progetti diversi, è utile rilevare notizie relative alla famiglia e al minore. Da tale esigenza nasce il “Protocollo d’Accoglienza” un documento che viene discusso e deliberato dal Collegio dei Docenti. Contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni immigrati;definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici; traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento della Lingua italiana: Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro aperto, che viene integrato e rivisto sulla base delle esperienze realizzate”. (Tratto da D.Demetrio – G.Favaro:”Didattica Interculturale-Nuovi sguardi, competenze, percorsi” cap. ”Dieci attenzioni da sviluppare e azioni da realizzare” pag. 172 edito da Franco Angeli). Questo documento intende presentare una modalità corretta e pianificata, con la quale affrontare e facilitare l’inserimento scolastico degli alunni stranieri. Tale documento può essere considerato un punto di partenza comune da condividere e realizzare all’interno del percorso dei vari team-docenti. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro e come tale può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola. E’ uno strumento di lavoro che: • Contiene criteri e indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri. • Definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici. • Traccia le fasi dell’accoglienza. • Propone modalità di intervento per l’apprendimento della lingua straniera. • Individua le risorse necessarie per tali interventi. Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo d’accoglienza, l’Istituto si propone di: • Facilitare l’ingresso a scuola dei bambini e dei ragazzi stranieri. • Sostenerli nella fase d’adattamento. • Entrare in relazione con la famiglia immigrata. • Favorire un clima d’accoglienza nella scuola. • Promuovere la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale. Accogliere i bambini venuti da lontano L’inserimento di alunni stranieri riguarda tutte le classi dei nostri plessi. La maggior parte dei bambini stranieri viene inserita all’inizio dell’anno scolastico, ma diversi sono i casi di alunni provenienti da altri Paesi arrivati ad anno scolastico già iniziato o inoltrato. Per organizzare l’inserimento dobbiamo tener conto dei diversi aspetti dell’accoglienza. I diversi aspetti dell’accoglienza La fase dell’accoglienza rappresenta il primo contatto del bambino e della famiglia straniera con la scuola italiana, con gli insegnanti e il dirigente scolastico. In questo momento iniziale le strategie d’accoglienza per un inserimento positivo si basano su almeno sei aspetti principali: • Prima accoglienza (Collaboratore scolastico). • • • • • Amministrativo burocratico (Segreteria). Educativo (Dirigente scolastico, insegnante facilitatore e insegnanti di classe). Comunicativo (Segreteria,Direzione, Insegnanti, alunni). Relazionale (Insegnante di classe e insegnante facilitatore, alunni) Sociale (Commissione intercultura , insegnanti di classe, alunni, Enti e Associazioni del territorio per collaborazioni e intese). Protocollo d’accoglienza per gli alunni di nazionalità non italiana All’arrivo della famiglia per l’iscrizione → Collaboratore scolastico • Accoglie • Indirizza alla segreteria →Personale di segreteria individuato per l’accoglienza • Aiuta nella compilazione dei moduli (se non tradotti) • Avvisa il coordinatore per l’intercultura. • Fissa un incontro per il colloquio con i genitori. • Indirizza al comune per la mensa e i trasporti. • Fornisce materiale sul funzionamento della scuola (Possibilmente tradotto). →Coordinatore per l’intercultura • Conduce il colloquio con la famiglia in italiano, se comprendono la lingua, se non la comprendono con i mediatori. • Avvisa il referente di plesso per l’intercultura. • Decide insieme al referente intercultura di plesso l’inserimento più opportuno per il ragazzo. Il colloquio con la famiglia si svolgerà su: • Biografia • Percorso scolastico nel paese d’origine. • Biografia linguistica (quante lingue conosce e a che livello) • Conoscenza della lingua italiana. • Presenza di certificati scolastici sul percorso effettuato e sui risultati ottenuti altrimenti se no presenti richiedere un’autocertificazione. • Titoli di studio dei genitori. • Lavori svolti nel paese d’origine ed in Italia. • Religione. • Prescrizioni religiose e/o mediche. • Progetto migratorio. La scelta della classe, se l’alunno non conosce per nulla la lingua italiana: L’alunno va inserito: • Nella classe corrispondente per età anagrafica, se l’inizio del percorso scolastico è lo stesso. • Nella classe corrispondente per percorso scolastico, se l’inizio del percorso scolastico è ritardato di un anno. • Se arriva in terza media, ad inizio anno, si inserisce nella classe prevedendo un percorso disciplinare fortemente personalizzato ed un intenso supporto linguistico, per permettergli di sostenere l’esame di fine anno. • Se arriva in terza media, durante il II quadrimestre, si inserisce nella classe precedente. • Se non è scolarizzato completamente, si valuta caso per caso con il dirigente scolastico e la commissione intercultura. All’arrivo nella classe Si suggerisce un inserimento graduale (Compatibilmente con le esigenze di tutti) →Referente per l’intercultura del plesso • • • • • • • • Ha avvisato in precedenza la classe dell’arrivo del nuovo compagno. Presenta l’alunno ai compagni,insegnando l’esatta pronuncia del nome e quale è il paese di origine. Presenta i compagni e gli insegnanti. Somministra le prove sulle competenze verbali e non verbali . Segue l’alunno nel primo anno di scuola (ed in seguito se ci sono problemi), individuando bisogni e problemi di apprendimento e di socializzazione. Individua i bisogni linguistici in italiano L2. Organizza il primo intervento di insegnamento in italiano (dalle 20 alle 30 ore). Relaziona alla commissione intercultura dove si pianificano gli interventi. →Coordinatore di classe (Scuola secondaria) o equipe pedagogica (Scuola dell’infanzia e primaria). 1. I presenta/no. 2. Individua/no un alunno dello stesso gruppo linguistico (se presente) che sia mediatore ma solo per il primo periodo. 3. Individua/no un alunno italiano che sia tutor (se non è presente un alunno della stessa lingua) ma solo per un primo periodo. 4. Stimola/no i compagni perché comunichino con il nuovo arrivato. 5. Presenta l’alunno al consiglio di classe e raccoglie le programmazioni semplificate (entro due mesi dall’ingresso) se l’alunno è inserito nella scuola secondaria. 6. Sollecita gli insegnanti affinché seguano le programmazioni semplificate e valutino gli alunni prevalentemente sulle competenze acquisite nella lingua italiana (soprattutto nel primo anno di frequenza della secondaria) →I compagni di classe • Accolgono il nuovo arrivato con una festa di benvenuto (Se è possibile). • Individuano il paese di provenienza sulla carta geografica. • Cercano di interagire, anche se c’è scarsa comprensione, ma senza forzature. →L’alunno Tutor o mediatore linguistico (Dai due ai quattro mesi nello stesso banco) • Segue il compagno traducendo semplici comandi cercando di far capire le situazioni. • E’ di aiuto nel lavoro scolastico, se il nuovo arrivato lo richiede. →L’insegnante di italiano L2 • Segue il percorso individuato relativamente al livello dell’alunno. • Utilizza il materiale predisposto per l’insegnamento dell’italiano L2. • Relaziona alla fine dell’intervento indicando gli obiettivi raggiunti, i contenuti sviluppati e segnala gli eventuali bisogni di ulteriore sostegno linguistico. • Mantiene i contatti con il coordinatore di classe ed il referente per l’intercultura. →I docenti di classe • Adattano ( per quanto possibile ) l’orario prevedendo uno spazio maggiore per le discipline che utilizzano soprattutto i linguaggi non verbali ( scienze motorie, arte e immagine,musica, eventualmente un laboratorio teatrale). • Seguono le programmazioni semplificate, cercando, per quanto possibile, di allineare nel tempo l’alunno alla programmazione media della classe. • Utilizzano testi di storia, geografia, scienze semplificati (vedi testi della casa editrice Erikson) riducendo al minimo le materie orali. • Semplificano al massimo la comunicazione. • Parlano lentamente e scandendo bene i vocaboli. • Sospendono la comunicazione nel primo periodo. • • Valutano l’alunno prevalentemente sulle competenze linguistiche in italiano e nelle discipline espressive. Organizza una cartellina con la documentazione dell’alunno. Continuità →Il referente intercultura di plesso • • Segnala le eventuali problematiche dell’alunno al referente dell’ordine scolastico superiore. Trasmette la cartellina con la documentazione al referente. Orientamento →Il referente intercultura di plesso o il coordinatore • Distribuisce al ragazzo gli opuscoli tradotti. • Sostiene un colloquio con la famiglia con l’aiuto di un mediatore linguistico in caso di scarsa conoscenza della lingua italiana. • Fornisce le informazioni necessarie per la compilazione dei moduli d’iscrizione. Colloquio con i genitori LEGENDA PER LA SUDDIVISIONE DELLE PARTI DEL COLLOQUIO RIFERITE A : - NUOVI INSERIMENTI : (N) - VECCHI INSERIMENTI: (V) - ADOZIONI: (A) - INSERIMENTI CON UN GENITORE STRANIERO (G) Rilevazione della biografia linguistica dell'alunno e della famiglia: (N -V-A-G) Cognome................................................................................................................. Nome.................................................................... Classe.................................................................. Sezione................................................................ Dati personali (N-V-A-G) Nazionalità................................................................. Data di nascita............................................................ Luogo di nascita................................................................ Se immigrato data di arrivo in Italia............................................. Presenza di altri fratelli/sorelle............sì...............no................................. Se si indicare per ciascuno: Età......scuola..... classe.......sez............. Età......scuola..... classe.......sez............. Età......scuola..... classe.......sez............. Storia scolastica del bambino (N-V-A-G) solo per alunni nati in Stati Esteri Scuole e classi frequentate nel Paese d'origine:.............................................................................................................................................................. .............................................................. Caratteristiche del sistema scolastico-educativo del Paese d'origine - Inizio e fine anno scolastico.......................................................................................................... Età d'ingresso nella scuola primaria..................................................................................... Numero medio di alunni per classe................................................................................... Numero dei docenti che operano su ogni gruppo-classe................................................. Tempo scuola giornaliero.....................................................settimanale.................................... discipline scolastiche......................................................................................... Linee generali della programmazione svolta (cosa ha fatto fino ad adesso): (N-A-G) ............................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................... Chiedere se ha portato con sé libri e quaderni ed invitare a consegnarli all'insegnante Sì....................No..................................................................................................... Esiste una scheda di valutazione (se sì il mediatore la traduce e va consegnata agli insegnanti di classe)............................................................................................................................................. Località, scuola e classe eventualmente frequentata in precedenza in Italia (precisare scuola e durata della frequenza).................................................................................................................. Qual è il livello di scolarizzazione dei genitori: Livello di istruzione del padre..................................................................................................... Livello di istruzione della madre..................................................................................................... Qual è il loro progetto migratorio (N-A-G) ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................... - Le aspettative sul proprio progetto di vita in Italia sono soddisfatte? Se no, perchè (V) ............................................................................................................................................................................. ................................................................ Data di immigrazione del padre.................................................................................................. Data di immigrazione della madre................................................................................................ Quali sono le aspettative della famiglia per la scuola (prevedono un corso lungo di studi per il figlio o no?)..................................................................................................................................... Situazione linguistica Pratiche linguistiche quotidiane (N-V-A-G): Lingua usata dal bambino/a per comunicare Con i genitori................................................................. Con i fratelli......................................................... Con gli altri.......................................................................... Lingua d'origine (N-V-A-G) - Lingua usata in famiglia.................................................................................................. - Il bambino la capisce.........sì................no............................................................................... - Il bambino la parla.............sì.................no.................................................................................. E' una lingua anche scritta o solo orale? Se scritta, il bambino sa scriverla?.............sì........................no................................................ La lingua nazionale del Paese di origine (N-V-A-G) .......................................... Sa scrivere nella lingua nazionale del Paese di origine?...............sì..........no............................... Dove ha imparato?....................................................................................................................... Lingua/e parlata/e dal padre.......................................................................................................... Lingua/e parlata/e dalla madre.................................................................................................... Il bambino frequenta corsi di apprendimento della lingua di origine in Italia?........sì........no....... Se sì, da chi sono organizzati, in quale sede, con quali orari?............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. Altre lingue conosciute (N-V-A-G) - Quali?............................................................................................................ Livello di conoscenza ( nessuna/molto scarsa /sufficiente/discreta/buona/ottima)........................................................................................ L'italiano (N-A-G) Livello attuale di competenza della lingua orale e scritta, abilità e problemi: - italiano orale..................................................................................................................................................................... ................. - Italiano scritto................................................................................................................................................................... ............... Conoscenza della lingua italiana dei genitori( nessuna/molto scarsa /sufficiente/discreta/buona/ottima)........................................................................................ - Parlata (padre)............................................................................................................................... - Scritta (padre)........................................................................................................................ - Parlata (madre)................................................................................................................................. - Scritta (madre)................................................................................................................................ Colloquio con i genitori e l'alunno su : (N-V-A-G) (si può richiedere ai servizi sociali di un mediatore linguistico/culturale per facilitare la conoscenza della nuova scuola e per spiegare il suo funzionamento). Gli orari. La mensa e come avere l'esonero. Come usufruire dello scuolabus. Come sono formate le classi. Quante e quali materie si studiano. Come si giustificano le assenze, preavviso per quelle prolungate. Come si svolgono i colloqui con gli insegnanti e le comunicazioni scuola-famiglia. Come si svolge l'intervallo e la merenda. Quali materie portare (in base alle condizioni economiche si stabilirà se la scuola può contribuire). Come contattare e qual è la funzione del/della rappresentante dei genitori. Fondamentale è offrire la possibilità di inserimento graduale la prima settimana di scuola. Porre la massima attenzione all'aspetto emotivo del/della bambino/a e preparazione del gruppo che lo/a accoglie. PIANO DELLA GESITONE DELLE DIVERSITÀ Il nostro Istituto parteciperà al progetto “Uguaglianza , diversità, comunità, percorsi formativi per una scuola antirazzista e dell’inclusione” promosso dalla rete di scuole “Insieme per costruire il Piano della Gestione delle Diversità”. PROGETTUALITA’ EDUCATIVA L’impianto progettuale proposto è trasferibile nei piani di lavoro della scuola dell’infanzia, così come in quella primaria e nella secondaria di I grado in base all’organizzazione interna al plesso e/o alla classe. Obiettivi Formativi: 1. Acquisire consapevolezza della propria identità e delle proprie radici come base essenziale per il confronto. 2. Acquisire consapevolezza del valore positivo dei rapporti tra persone diverse per la costruzione di una società multiculturale. 3. Acquisire un atteggiamento consapevole, condiviso e attivo, di rispetto delle regole e delle leggi per educarsi alla legalità. 4. Contribuire al diffondersi di una cultura della solidarietà e della convivenza pacifica tra i popoli. PERCORSO METODOLOGICO In considerazione degli obiettivi del progetto, caratterizzati da interdisciplinarità e trasversalità, si organizzeranno lavori di gruppo, di ricerca e di interscambio, con l'utilizzo di diverse modalità di comunicazione (drammatizzazione, giochi, video, immagini…), per stimolare l'impegno, la partecipazione operativa ed affettiva dei bambini e le loro capacità di organizzazione e collaborazione PROGETTUALITA’ LINGUISTICA L’INSEGNAMENTO DELL’ITALIANO COME L2 La lingua italiana è, per l’alunno straniero, al tempo stesso, lingua di comunicazione quotidiana, utilizzata per parlare con i compagni, con gli adulti, per esprimere bisogni, desideri, richieste, e veicolo per l’apprendimento e lo studio delle materie scolastiche. La padronanza approfondita del nuovo codice rappresenta, quindi, la condizione necessaria per la riuscita scolastica in una scuola che pone al centro la comunicazione/espressione linguistica, orale e scritta. Organizzare un laboratorio “di pronto soccorso linguistico” permette all’alunno straniero di acquisire una strumentalità di base che gli consente di raggiungere una autonomia espressiva sia orale, sia scritta. Di seguito sono riportati i principali metodi per l’acquisizione della lingua italiana come L2: METODO GRAMMATICALE/TRADUZIONE: E’ l’approccio più tradizionale nell’insegnamento delle lingue straniere e si basa su un percorso di apprendimento scolastico e graduale. Questo metodo si sviluppa attraverso le seguenti attività: Spiegazione di una regola grammaticale, attraverso frasi esemplificative Vocabolario presentato in liste bilingui Alcune letture che”enfatizzano” la regola e impiegano il vocabolario Esercitazioni tendenti a rinforzare l’uso della regola grammaticale e del vocabolario. Questi esercizi possono comprendere anche traduzioni nelle due lingue e nei due sensi, dalla L1 alla L2 e viceversa In molti casi l’insegnante utilizza la L1 degli studenti per insegnare la L2. AUDIO – LINGUISTICO: L’attività inizia, in genere, con un dialogo che contiene le strutture e il lessico della lezione. Lo studente deve memorizzarlo, anche attraverso la ripetizione/ riproposizione in classe o in piccolo gruppo. Seguono poi degli esercizi sulle strutture presenti nel dialogo. Lo scopo delle esercitazioni è quello di rendere automatico l’uso delle strutture. Vi sono quattro tipo di esercizi /base: La semplice ripetizione, con attenzione alla pronuncia La sostituzione (ad es. questo è un ………….. cucchiaio coltello tovagliolo bicchiere, ecc.) La trasformazione (ad es. cambiando una frase affermativa in negativa) La traduzione In alcuni casi, alla fine degli esercizi vi può essere la presentazione esplicita della regola, intesa, però come descrizione riassuntiva della pratica comunicativa e non come prescrizione di ciò che si deve dire. I materiali didattici che si basano su questo metodo comprendono, in genere, oltre ai testi, anche cassette e documenti video. COGNITIVE – CODE (codice cognitivo): Questo metodo ha alcune somiglianze con quello grammaticale /traduzione. Si pone, però, come obiettivo, lo sviluppo delle quattro abilità (ascoltare – parlare- leggere – scrivere) mentre il metodo grammaticale insiste, in particolare, sull’abilità della lettura.Parte dal presupposto secondo il quale la competenza (cioè la conoscenza consapevole) precede la pratica della lingua. Una volta che lo studente avrà raggiunto un grado adeguato di “controllo cognitivo” sulle strutture della nuova lingua egli potrà automaticamente sviluppare la capacità di usare la L2 nelle situazioni reali. Come nel metodo grammaticale, anche qui la lezione inizia con la spiegazione di una regola e questo viene fatto spesso usando la lingua degli allievi. Seguono gli esercizi, che hanno lo scopo di aiutare gli studenti a impiegare /praticare la regola e a diventare “fluenti” nell’uso della lingua orale. METODO DIRETTO: In classe, usa sempre e solo la seconda lingua anche per dare indicazioni e spiegazioni e per gestire il gruppo. La grammatica viene presentata in maniera induttiva e l’insegnante propone stimoli (domande) agli studenti per spingerli ad usare e a “scoprire” le regole e le strutture. Il metodo diretto insiste inoltre sull’accuratezza della forma e sulla correzione sistematica degli errori. Dopo aver proposto vari esempi, la regola viene infine presentata e discussa usando sempre la seconda lingua. APPROCCIO NATURALE: Il metodo si basa sull’acquisizione spontanea della seconda lingua e su alcuni principi: La classe deve diventare un ambito di acquisizione spontanea e fornire agli studenti stimoli e situazioni di comunicazione reali. L’insegnante usa solo la seconda lingua Gli errori non vengono corretti, a meno che non impediscano la comunicazione Gli studenti svolgono, individualmente, a casa, un lavoro di riflessione grammaticale che verrà, poi, corretto dall’insegnante, in alcuni momenti stabiliti Gli obiettivi dell’insegnamento sono di tipo semantico. Alcune attività ed esercitazioni potranno riguardare anche la forma e le strutture della seconda lingua, ma l’obiettivo principale è quello di mettere in grado gli allievi di esprimere idee, di risolvere problemi, di eseguire compiti, ecc.., utilizzando il nuovo codice. L’approccio naturale non segue una progressione grammaticale prestabilita. All’inizio, gli studenti forniscono le informazioni personali di base. Da queste si passa alle storie personali e poi all’espressione di gusti, preferenze, idee, progetti, sentimenti, ecc. TOTAL PHISICAL RESPONSE (TPR): Questo metodo consiste nell’apprendimento di una seconda lingua attraverso l’esecuzione di comandi, che richiedono una risposta “fisica”. Si impara, quindi, facendo. I comandi, impartiti all’inizio solo dall’insegnante, diventano via via più complessi. Gli allievi parlano solo quando sono pronti a farlo e prendono, a turno, il posto dell’insegnante, proponendo, quindi, a loro volta ai compagni, ordini da eseguire e situazioni da risolvere, usando la nuova lingua. Il metodo si basa su tre principi: Rispetta la fase di silenzio degli allievi e chiede loro di prendere la parola soltanto nel momento in cui si sentiranno pronti a farlo; Stimola e rinforza la comprensione della lingua orale attraverso i comandi e la loro esecuzione concreta. Prevede un cambiamento dei ruoli nella classe, poiché tutti gli allievi, ad un certo punto, prenderanno il posto dell’insegnante. SUGGESTOPEDIA: Questo metodo si basa sull’insegnamento intensivo. Ogni lezione viene divisa in tre parti: Nella prima parte viene fatta una revisione di ciò che è stato appreso, attraverso conversazioni, esercizi, giochi e simulazioni Viene poi presentato il nuovo materiale, sotto forma di dialogo riferito a situazioni conosciute dagli allievi, accompagnato dalla traduzione nella lingua degli studenti Il dialogo viene letto dall’insegnante secondo questo ritmo: una frase nella lingua1, una frase nella seconda lingua, una pausa. Mentre l’insegnante legge il testo nella seconda lingua (una frase per volta), gli studenti seguono sul loro testo scritto e ripetono mentalmente. INDICAZIONI GENERALI PER L’ACCOGLIMENTO E IL PERCORSO DIDATTICO: Nel primo periodo dell’accoglimento l’insegnamento della seconda lingua deve tendere soprattutto a: Fornire al bambino straniero gli strumenti linguistici che gli possano permettere di partecipare ad alcune attività comuni della classe Sviluppare l’italiano utile sia alla scolarizzazione, sia alla socializzazione in generale In questo periodo, quindi, il bambino impara il lessico e le strutture che gli servono per richiamare l’attenzione, chiedere, denominare oggetti e azioni, rispondere a richieste e a comandi. L’impostazione di lavoro potrebbe essere la seguente: Presentazione del lessico di base relativo all’argomento facendo uso di foto, disegni, situazioni utili alla contestualizzazione Memorizzazione del lessico e riutilizzo Esercizi di riconoscimento, discriminazione Esercizi strutturali Espressione orale e scritta con riutilizzo del lessico e delle strutture presentate Gli argomenti iniziali riguarderanno il bambino, le caratteristiche principali dell’identità ed il suo ambiente di vita quotidiana ( la scuola, la casa, gli oggetti della scuola e gli oggetti personali..) Alcuni argomenti da trattare: Il bambino (nome, età, classe) L’aula Gli oggetti della scuola Le azioni della scuola La famiglia La casa I vestiti I giocattoli I colori Il corpo e la faccia Il tempo (giorni, mesi, data) I cibi Per strada I negozi I prezzi e i soldi I mezzi di trasporto Gli animali I divertimenti CONDIZIONI ORGANIZZATIVE Ore aggiuntive di insegnamento (da definire in base alle richieste e alle risorse economiche a disposizione) Impiego effettivo dei mediatori linguistici Possibile progetto in collaborazione con il Comune di Monteriggioni per le Scuole afferenti a tale Comune Costruzione di uno “scaffale multiculturale” all’interno della biblioteca di ogni plesso Materiale di facile consumo Materiale audiovisivo Software didattico QUADRO COMUNE EUROPEO PER LE LINGUE La Commissione Intercultura ha elaborato un test formulato seguendo le inidicazioni del Quadro Comune Europeo di riferimento per lingue,livello A1, ad oggi in fase di sperimentazione. Tale test è volto a valutare le conoscenze linguistiche, relative alla lingua italiana dei bambini stranieri che già hanno acquisito elementari nozioni della nostra lingua.