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In preghiera con S. ANTONIO E S. ANNIBALE

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In preghiera con S. ANTONIO E S. ANNIBALE
14.6.2006
12:56
Pagina 1
In preghiera con Sant’Antonio e Sant’Annibale
copertina
PADRI ROGAZIONISTI – Via S. Cecilia, 121
98123 MESSINA – Tel. 090 60130 – Fax 090 60130213
c.c.p. 5967
BASILICA SANTUARIO S.ANTONIO
DEI ROGAZIONISTI - MESSINA
In preghiera
con Sant’Antonio
e Sant’Annibale
BASILICA SANTUARIO S. ANTONIO
DEI ROGAZIONISTI – MESSINA
Imprimatur
Messina, 19 giugno 2006
† Giovanni Marra, Arcivescovo
Pro-manuscripto
a cura di P. Gioacchino Cipollina
Basilica Santuario S. Antonio - Padri Rogazionisti
Via S. Cecilia, 121 – 98123 Messina
Tel. 090.60130 – Fax 090.60130213 – ccp. 5967
E-mail: [email protected]
Stampa: Litografia Cristo Re – Via Flaminia, 77
00067 Morlupo RM – Tel. 06.9071440
Carissimi,
il presente libro di preghiere viene pubblicato in occasione della elevazione a Basilica
Pontificia del nostro Santuario.
Nella redazione di questo sussidio, si è
cercato di venire incontro alle numerose richieste pervenuteci da molti di Voi, che sentono l’esigenza di avere un nuovo compendio
a cui attingere per una più attiva partecipazione alla preghiera personale e comunitaria, e per trovare un valido aiuto affinché le
varie devozioni si trasformino in profondo
amore verso Dio e verso il prossimo, sull’esempio di Sant’Antonio e Sant’Annibale.
Il Signore, nella sua immensa bontà, conceda, a tutti coloro che chiedono con cuore
puro e retta intenzione, tutte le grazie desiderate per sé e per i propri cari.
I Padri Rogazionisti
della Casa Madre
Messina, 23 giugno 2006
Solennità del S. Cuore di Gesù
3
PARTE PRIMA
LA PREGHIERA
PREGHIERE DEL MATTINO
È bello e saggio aprire gli occhi al mattino e
incrociarli con quelli del Signore per dirgli il nostro amore e la gratitudine per un altro giorno
di vita che ci viene concesso. Lo dice anche il
Salmo, che può diventare la nostra prima preghiera: «Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole: intendi il mio lamento. Ascolta la voce del
mio grido, o mio re e mio Dio, perché ti prego,
Signore.
Al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t’invoco e sto in attesa. Tu non sei un Dio che
si compiace del male; presso di te il malvagio
non trova dimora. Ma io per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa; mi prostrerò con
timore nel tuo santo tempio» (Sal 5, 2-8).
Segno della croce
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Atto di adorazione
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristia7
no e conservato in questa notte. Ti offro le
azioni della giornata: fa’ che siano tutte secondo la tua santa volontà per la tua maggior
gloria. Preservami dal peccato e da ogni male.
La tua grazia sia sempre con me e con tutti i
miei cari. Amen.
Padre nostro
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo
ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, Maria
Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con
te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto
è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi
peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
8
Gloria
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Credo
Io credo in Dio Padre onnipotente creatore
del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo
unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso,
morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo
giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede
alla destra di Dio Padre onnipotente; di là
verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello
Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne, la vita eterna.
Amen.
Atto di fede
Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo
fermamente tutto quello che tu hai rivelato e
la santa Chiesa ci propone a credere. Ed
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espressamente credo in te, unico vero Dio in
tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e
Spirito Santo. E credo in Gesù Cristo, Figlio
di Dio, incarnato e morto per noi, il quale
darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o
la pena eterna.
Conforme a questa fede voglio sempre vivere. Signore, accresci la mia fede.
Atto di speranza
Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue
promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro
Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie
per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti
in eterno.
Atto di carità
Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra
ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra
eterna felicità; e per amore tuo amo il prossimo come me stesso, e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più.
10
Angelo di Dio
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti
fui affidato dalla pietà celeste. Amen.
Offerta della giornata
Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo
del Cuore immacolato di Maria, Madre della
Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le
preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di
questo giorno, in riparazione dei peccati e per
la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
11
“ANGELUS DOMINI”
Al mattino, a mezzogiorno e alla sera è bene recitare la preghiera dell’Angelus, nella
quale, insieme con il saluto a Maria, si ricordano i misteri della nostra redenzione.
Angelus Domini
nuntiavit Mariæ.
– Et concepit de
Spiritu Sancto.
L'angelo del Signore
portò l'annuncio a Maria.
– Ed ella concepì per
opera dello Spirito Santo.
Ecce ancilla Domini.
– Fiat mihi secundum
verbum tuum.
Eccomi, sono la
serva del Signore.
– Si compia in me
la tua parola.
Ave, Maria.
Ave, Maria.
Et Verbum caro
factum est.
– Et habitavit
in nobis.
Ave, Maria.
Ora pro nobis,
Sancta Dei Genitrix.
– Ut digni efficiamur promissionibus
Christi.
12
Ave, Maria.
Ave, Maria.
E il Verbo si fece carne.
– E venne ad abitare in
mezzo a noi.
Ave, Maria.
Prega per noi,
santa Madre di Dio.
– Perché siamo resi degni
delle promesse di Cristo.
OREMUS
Gratiam tuam,
quæsumus, Domine,
mentibus nostris
infunde; ut qui, Angelo
nuntiante, Christi Filii
tui incarnationem
cognovimus,
per passionem eius
et crucem,
ad resurrectionis gloriam
perducamur.
Per eundem Christum
Dominum nostrum.
Amen.
PREGHIAMO
Infondi nel nostro
spirito la tua grazia,
o Padre; tu, che
nell’annunzio
dell’Angelo
ci hai rivelato
l’incarnazione
del tuo Figlio,
per la sua passione
e la sua croce
guidaci alla gloria
della risurrezione.
Per Cristo
nostro Signore.
Amen.
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REGINA CÆLI (nel tempo pasquale)
Regina cæli,
lætare, alleluia:
– Quia quem meruisti portare, alleluia.
Resurrexit, sicut dixit,
alleluia.
– Ora pro nobis Deum,
alleluia.
Gaude et lætare,
Virgo Maria, alleluia.
– Quia surrexit Dominus
vere, alleluia.
Regina dei cieli,
rallegrati, alleluia:
– Cristo, che hai portato
nel grembo, alleluia.
È risorto come aveva
promesso, alleluia.
– Prega il Signore
per noi, alleluia.
Rallegrati, Vergine
Maria, alleluia.
– Il Signore è veramente
risorto, alleluia.
OREMUS
PREGHIAMO
Deus, qui per
resurrectionem Filii tui
Domini nostri Iesu
Christi, mundum
lætificare dignatus es:
præsta, quæsumus,
ut per eius Genitricem
Virginem Mariam,
perpetuæ capiamus
gaudia vitæ.
Per Christum Dominum
nostrum. Amen.
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O Dio, che nella
gloriosa risurrezione
del tuo Figlio hai ridato
la gioia al mondo intero,
per intercessione
di Maria Vergine concedi
a noi di godere la gioia
della vita senza fine.
Per Cristo nostro
Signore. Amen.
PREGHIERE DURANTE IL GIORNO
Prima e dopo i pasti
Signore, che ci doni la gioia di stare attorno a questa tavola, radunaci tutti un giorno
al banchetto del cielo.
Benedici, Signore, questa mensa e tutti coloro che l’hanno preparata e aiutaci a condividere il nostro pane con coloro che non ne
hanno.
Signore, grazie per i tuoi doni, grazie per
questo cibo, che ci permette di meglio servirti in ognuno dei nostri fratelli.
Signore, ti ringraziamo per la gioia di essere riuniti attorno a questa tavola; non permettere che in nessuna famiglia manchi il tuo
amore.
Prima e dopo un lavoro
Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il
suo compimento.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
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PREGHIERE DELLA SERA
Alla fine della giornata, dopo ore vissute ad
occhi aperti e archiviate nella storia, dovrebbe
venire spontaneo mettersi alla presenza di Dio
per ringraziarlo, esaminare il proprio comportamento e abbandonarci alla sua divina misericordia.
Così prega il Salmista: “Signore, a te grido,
accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quando ti invoco. Come incenso salga a te la mia
preghiera, le mie mani alzate come sacrificio
della sera.
Poni, Signore, una custodia alla mia bocca,
sorveglia la porta delle mie labbra.
Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male e compia azioni inique con i peccatori.
A te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei
occhi; in te mi rifugio, proteggi la mia vita”.
(Sal 140, 1- 4.8)
Atto di adorazione
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami
il male oggi commesso, e se qualche bene ho
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compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo
e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.
Padre nostro.
Ave, Maria.
Gloria al Padre.
Esame di coscienza
Coltiva la pia abitudine dell’esame di coscienza, ogni sera, prima di andare a riposo.
Mettiti alla presenza di Dio, e ringrazialo dei
benefici che ti ha fatto in questo giorno…
Domanda a Dio la grazia di conoscere e di
odiare sempre il peccato…
Pensa a tutte le mancanze commesse in
questo giorno con pensieri, parole, opere ed
omissioni, badando in particolare al difetto, al
quale sei più inclinato…
Atto di dolore
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il
cuore dei miei peccati, perché peccando ho
meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho
offeso te infinitamente buono e degno di esse17
re amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo
santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore,
misericordia, perdonami.
Salve, Regina
Salve, Regina, madre di misericordia, vita,
dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi
gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Per i defunti
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e
splenda ad essi la luce perpetua.
Riposino in pace.
Amen.
Visita, o Padre
Visita, o Padre, la nostra casa e tieni lontane da noi le insidie del nemico; vengano i
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tuoi santi angeli a custodirci nella pace. Fa’
che, ristorati dalle nostre fatiche, ci risvegliamo alla luce del nuovo giorno per camminare
lieti nel tuo servizio. Per Gesù Cristo nostro
Signore. Amen.
Invocazioni
Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e
l’anima mia!
Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell’ultima mia agonia!
Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con
voi l’anima mia!
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PREGARE CON I SALMI
I Salmi sono una raccolta di inni religiosi
che fanno parte della Bibbia. Essi hanno costituito la grande preghiera dell’antico popolo
eletto, dello stesso Gesù e poi della Chiesa in
tutti i tempi. Anche oggi i Salmi costituiscono
l’elemento essenziale della Liturgia delle Ore.
Nelle pagine seguenti sono riportati alcuni
brani di salmi, che possono diventare alimento ed espressione della preghiera personale.
PER LODARE DIO
Preghiera mattutina
(dal Salmo 5)
Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
Ascolta la voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
Perché ti prego, Signore.
Al mattino ascolta la mia voce;
fin dal mattino t’invoco e sto in attesa.
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Signore, guidami con giustizia
di fronte ai miei nemici;
spianami davanti il tuo cammino.
Gioiscano quanti in te si rifugiano,
esultino senza fine.
Tu li proteggi e in te si allieteranno
quanti amano il tuo nome.
Signore, tu benedici il giusto:
come scudo lo copre la tua benevolenza.
L’uomo, re del creato
(dal Salmo 8)
O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome
su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza
la tua magnificenza.
Se guardo il tuo cielo,
opera delle tue dita,
la luna e le stelle
che tu hai fissate,
che cosa è l’uomo perché te ne ricordi,
il figlio dell’uomo perché te ne curi?
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Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.
O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.
FIDUCIA NEL SIGNORE
Desiderio di Dio
(dal Salmo 41/42)
Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente;
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Le lacrime sono mio pane giorno e notte,
mentre mi dicono sempre: Dov’è il tuo Dio?
Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge:
attraverso la folla avanzavo tra i primi
fino alla casa di Dio,
in mezzo ai canti di gioia
di una moltitudine in festa.
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Perché ti rattristi, anima mia,
Perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
Il Signore è il mio pastore
(dal Salmo 22/23)
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca,
mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male,
perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
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Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.
NELLA SOLITUDINE
Giunga a te la mia preghiera
(dal Salmo 87/88)
Signore, Dio della mia salvezza,
davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l’orecchio al mio lamento.
Io sono colmo di sventure,
la mia vita è vicina alla tomba.
Hai allontanato i miei compagni,
mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo;
si consumano i miei occhi nel patire.
Tutto il giorno ti chiamo, Signore,
verso di te protendo le mie mani.
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DESIDERIO DI PREGARE
Voglio entrare nel tempio del Signore
(dal Salmo 23)
Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo.
Otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Sete di Dio
(dal Salmo 62)
O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco,
di te ha sete l’anima mia,
verso di te anela la mia carne,
come terra deserta, arida senz’acqua.
Così nel santuario ti ho cercato,
per contemplare la tua potenza
e la tua gloria.
Poiché la tua grazia vale più della vita,
le mie labbra proclameranno la tua lode.
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Così ti benedirò per tutta la mia vita,
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come a lauto banchetto
si sazierà l’anima mia
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.
Nel mio giaciglio di te mi ricordo,
penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia
e la forza della tua destra mi sostiene.
NELLA MALATTIA
Sono turbato
(dal Salmo 6)
Pietà di me, Signore, poiché sono affranto;
risanami, Signore: tremano le mie ossa.
L’anima mia è tutta sconvolta,
ma tu, Signore, fino a quando?
Volgiti, Signore, a liberarmi,
soccorrimi per la tua misericordia.
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Sono stremato dai lunghi lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
irroro di lacrime il mio letto.
I miei occhi si consumano nel dolore,
per il patire invecchia il mio cuore.
Il Signore ascolta la mia supplica,
il Signore accoglie la mia preghiera.
Signore, ascolta
(dal Salmo 38/39)
Fammi conoscere, Signore, la mia fine,
quale sia l’estensione dei miei giorni;
vorrei sapere quanto io sia fragile.
Ecco: in pochi palmi hai fissato i miei giorni,
e la durata della mia vita
è come un nulla davanti a te.
Oh sì, come un soffio è ogni essere umano!
Oh sì, qual ombra che svanisce
è ogni mortale!
Oh sì, s’affanna per nulla,
accumula ricchezze
e non sa chi le avrà in eredità.
E ora, cosa potrei attendere, Signore?
Solo in te sta la mia speranza.
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Ascolta la mia preghiera, Signore,
porgi l’orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime.
PER CHIEDERE PERDONO
Il Signore perdona
(dal Salmo 31/32)
Beato l’uomo a cui è rimessa la colpa
e perdonato il peccato.
Ti ho manifestato il mio peccato,
Non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto:
«Confesserò al Signore le mie colpe»
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
Pietà di me, o Dio - Miserére
(dal Salmo 50/51)
Pietà di me, o Dio,
secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà
cancella il mio peccato.
Làvami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
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Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Signore, rispondimi
(dal Salmo 85/86)
Signore, tendi l’orecchio, rispóndimi,
perché io sono povero e infelice.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo,
che in te spera.
Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
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Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, innalzo l’anima mia.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce della mia supplica.
PER RINGRAZIARE DIO
Ringraziamento per il perdono
(dal Salmo 33/34)
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
30
Grazie, Signore
(dal Salmo 137/138)
Ti rendo grazie, Signore,
con tutto il cuore,
perché hai ascoltato la mia preghiera.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà
e la tua misericordia.
Nel giorno in cui ti ho invocato,
mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Se cammino in mezzo
alla sventura,
tu mi ridoni la vita;
contro l’ira dei miei nemici
stendi la mano e mi salvi.
Signore,
la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare
l’opera delle tue mani.
31
Inno alla misericordia di Dio
(dal Salmo 102/103)
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore,
anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia.
Buono e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’ amore.
Egli non continua a contestare
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia
su quanti lo temono;
come dista l’oriente dall’occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.
32
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà
di quanti lo temono.
Canto dei popoli a Dio
(Salmo 116/117)
Lodate il Signore,
popoli tutti,
voi tutte, nazioni,
dàtegli gloria;
perché forte
è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore
dura in eterno.
33
LA GIOIA DELL’INCONTRO:
LA COMUNIONE EUCARISTICA
Crea dentro di te l’attesa
✧ L’Eucaristia è la più stupefacente di tutte le
meraviglie.
San Tommaso D’Aquino
✧ Il Corpo di Cristo... mitiga le tentazioni, eccita il fervore, addolcisce le amarezze, alimenta la devozione.
Sant’Antonio di Padova
✧ La Comunione eucaristica ha un carattere
tutt’altro che intimistico e sentimentale. Far
comunione con il Signore crocifisso e risorto
significa donarsi con lui al Padre e ai fratelli.
GCEI, CDA, 691
Preparazione
Signore mio Gesù Cristo, io credo con tutta
l’anima che tu sei realmente presente nel Sacramento dell’altare. Ti adoro e ti riconosco
per mio Signore, Redentore e mio Sommo Bene. Spero in te, nella tua misericordia e nella
tua grazia per raggiungere l’eterna salvezza
nonostante le mie debolezze. Ti amo con tut-
34
to il cuore, sopra ogni cosa e per amor tuo voglio amare i miei fratelli come me stesso. Prima di accostarmi a te, o Gesù, ti chiedo ancora perdono. Tu mi hai voluto bene fino a
morire per me. Fammi degno di te; mi prenda
per mano e mi accompagni a riceverti la Vergine Maria; ispirino in me il loro ardente fervore Sant’Antonio e Sant’Annibale. Amen.
Ringraziamento
Signore, grazie di essere con me: trasformami in te, fa’ che non sia più io che vivo, ma
sii tu che vivi in me. Grazie per aver dato alla Chiesa i tuoi sacerdoti: alimentano la fede
in te, a noi affamati del pane vivo del cielo donano il tuo Corpo santo e il tuo Sangue prezioso. Tu che sei il «Padrone della messe» delle anime, manda gli Operai che la raccolgano
per il regno dei cieli, suscita le vocazioni al
tuo santuario che si è fatto deserto: dacci
sacerdoti numerosi e santi. Con me ti prega
S. Annibale, l’apostolo delle vocazioni; con me
ti implorano i ministri dell’altare, i bambini
antoniani e la famiglia dei Rogazionisti diffusa nel mondo. Manda, Signore, sacerdoti santi alla tua Chiesa. Amen.
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Ringraziamento della Comunione
con il cuore di Sant’Annibale
Esulta, o mio cuore, rallegrati, anima mia,
nel ripensare alla grazia grande, che hai ricevuto in questo giorno. Oggi tu sei diventata
vero tempio del Dio vivente; il Re dell’eterna
gloria è venuto a riposare dentro di te. Orsù,
anima mia, torna ad esultare e a giubilare,
perché grande, assai grande ed eccelsa è stata la grazia che hai ricevuto! Colui che è venuto a visitarti è quello stesso Dio che si è fatto uomo per amore delle sue creature. Egli è
il Figlio unigenito del Padre, il Verbo sostanziale dell’eterno Genitore, il Desiderato
da tutte le nazioni, 1’Aspettato da tutti i popoli. Lo chiamarono i Patriarchi e i Profeti con
ardenti sospiri, ma non lo videro; e tu, anima
mia, sei stata degna d’accoglierlo dentro il tuo
petto. Fortunata la mia bocca che si aprì per
riceverlo! Fortunata la mia lingua che l’accolse! Fortunato il mio seno che l’ha albergato!
Sii benedetto, lodato, ringraziato ed esaltato
dal cielo e dalla terra, o mio sommo bene, che
ti sei degnato di visitare sacramentato la povera anima mia! Vago fiore del campo, vago
giglio delle valli, delizia delle anime pure, sospiro dei cuori amanti, io ti amo; ti amo con
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tutto il cuore, con tutte le mie forze. Che ti
posso io rendere per la grazia eccelsa che mi
hai accordata di venire dentro di me? Ti ringrazio, o Gesù mio, e torno a ringraziarti, così miserabile come sono, e invito a ringraziarti con me tutti gli Angeli e tutti i Santi. Ti offro tutti i loro ringraziamenti, e molto più ti
offro quell’inno che tu dicesti all’Eterno Padre, o soavissimo Gesù, quando terminasti la
cena dell’amore nella quale istituisti questo
grande Sacramento d’infinita carità. Grazie,
grazie, mille volte grazie, o Gesù mio. Io non
dimenticherò mai una grazia così ineffabile e
sublime, qual’è la santa Comunione che ho
ricevuto. Sarei un empio e un ingrato se volontariamente me ne dimenticassi. Io ti
prometto, o Gesù mio, che ti amerò sopra
ogni cosa. Diletto mio, che vuoi da me? Vuoi
ch’io faccia sempre il tuo divino volere? Ed io
questo voglio fare perché tu lo vuoi, o Gesù
mio. Mai più peccati, mai più dispiaceri al tuo
divino Cuore.
Per amor tuo voglio soffrire in pace ogni cosa contraria, voglio essere obbediente ai miei
superiori, voglio essere umile con tutti e voglio amare tutti come me stesso nella tua carità.
Per amor tuo osserverò il santo silenzio,
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non risponderò adirato se mi ingiuriano, non
dirò scusa se mi rimproverano. Per amor tuo
non voglio nulla delle cose di questo mondo;
a tutto rinunzio, e una cosa sola voglio: te solo, Gesù mio Bambino, Gesù mio Sacramentato, Gesù mio che ti doni in cibo, Gesù mio
che te ne stai nascosto nel santo tabernacolo; te solo, Gesù mio crocifisso, Gesù mio
agonizzante, Gesù mio amante e glorioso in
cielo.
Amen.
Invocazioni a Gesù
Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O Buon Gesù, esaudiscimi.
Dentro le tue piaghe nascondimi.
Non permettere che io mi separi da te.
Dal nemico maligno difendimi.
Nell’ora della mia morte chiamami:
e comanda che io venga a te,
affinché ti lodi con i tuoi santi,
nei secoli dei secoli. Amen.
38
Preghiera a Gesù Crocifisso
Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima tua presenza prostrato ti prego
col fervore più vivo di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza e di carità,
di dolore dei miei peccati e di proponimento
di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le tue cinque piaghe, cominciando
da ciò che disse di te, o mio Gesù, il santo
profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i
miei piedi; hanno contato tutte le mie ossa».
Supplica a Gesù Crocifisso
Signor mio Gesù Cristo Crocifisso,
io vi prego che mi nascondiate
nelle vostre sante piaghe
Insegnatemi ad amarvi,
o Signore mio e Dio mio;
insegnatemi a temervi
e a fare sempre la vostra volontà.
Io vi supplico, o Signore mio Crocifisso,
che le vostre pene e la vostra morte,
siano il mio rimedio e la mia vita.
Guarite voi, o medico celeste,
ogni piaga del mio spirito.
39
40
O Crocifisso mio Bene,
degnatevi di gettare uno sguardo pietoso
sopra l’ultima delle vostre creature,
e fate di me ciò che volete.
Amen.
(Sant’Annibale)
VISITA AL SANTISSIMO SACRAMENTO
La visita e l’adorazione al Signore presente
nel santo tabernacolo è un atto di amore verso
di lui ed è un momento prezioso di grazia per
noi. Durante la visita si può pregare spontaneamente, oppure leggere qualche brano della
Sacra Scrittura.
Signor mio Gesù Cristo, che per l’amore
che porti agli uomini te ne stai notte e giorno
in questo Sacramento tutto pieno di pietà e di
amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarti. Io ti
credo presente nel Sacramento dell’Altare, ti
adoro dall’abisso del mio niente e ti ringrazio
di quante grazie mi hai fatto, specialmente di
avermi donato te stesso in questo Sacramento, di avermi dato per avvocata la tua Santissima Madre Maria, e di avermi chiamato a visitarti in questa chiesa.
41
Io saluto oggi il tuo amantissimo Cuore, ed
intendo salutarlo per tre fini: primo, in ringraziamento di questo gran dono; secondo,
per compensarti di tutte le ingiurie che hai ricevuto dai tuoi nemici in questo Sacramento;
terzo, intendo con questa visita adorarti in
tutti i luoghi della terra, dove tu sacramentato te ne stai meno riverito e più abbandonato.
Gesù mio, io ti amo con tutto il cuore. Mi
pento di avere per il passato disgustata la tua
bontà infinita. Propongo, con la tua grazia, di
non offenderti mai più per l’avvenire, e, al
presente, miserabile qual sono, io mi consacro tutto a te; ti dono tutta la mia volontà, gli
affetti, i desideri e tutte le cose mie. Da oggi
in avanti fa’ di me e delle cose mie tutto quello che ti piace.
Solo ti chiedo e voglio il tuo santo amore, la
perseveranza finale e l’adempimento perfetto
della tua volontà. Ti raccomando le anime del
Purgatorio, specialmente le più devote del
Santissimo Sacramento e di Maria Santissima. Ti raccomando anche tutti i poveri peccatori. Unisco, infine, Salvatore mio caro, tutti gli affetti miei con gli affetti del tuo amorosissimo Cuore, e così uniti li offro al tuo eterno Padre e lo prego, nel nome tuo, che per tuo
amore li accetti e li esaudisca. Amen.
42
COMUNIONE SPIRITUALE
La comunione spirituale è un atto di devozione che differisce sostanzialmente dalla Comunione Eucaristica.
Gesù mio, credo che sei realmente presente
nel Santissimo Sacramento. Ti amo sopra ogni
cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora
non posso riceverti sacramentalmente, vieni
almeno spiritualmente nel mio cuore. (pausa)
Come già venuto, io ti abbraccio e mi unisco tutto a te; non permettere che abbia mai
a separarmi da te.
BENEDIZIONE EUCARISTICA
Tantum ergo
Tantum ergo Sacraméntum
venerémur cérnui,
et antíquum documéntum
novo cedat rítui;
præstet fides suppleméntum
sénsuum deféctui.
Genitóri, Genitóque
laus et iubilátio,
salus, honor, virtus quoque
43
sit et benedíctio;
procedénti ab Utróque
compar sit laudatio. Amen.
Panem de cælo præstitisti eis. (T.P. Alleluia)
Omne delectamentum
in se habentem. (T.P. Alleluia)
Oremus
Deus, qui nobis sub sacramento mirabili
passionis tuæ memoriam reliquisti, tribue,
quæsumus, ita nos Corporis et Sanguinis tui
sacra mysteria venerari, ut redemptionis tuæ
fructum in nobis iugiter sentiamus.
Qui vivis et regnas in sæcula sæculorum.
Amen.
Adoriamo il Sacramento
Adoriamo il Sacramento
che Dio Padre ci donò.
Nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì.
Al mistero è fondamento la parola di Gesù.
Gloria al Padre Onnipotente,
gloria al Figlio Redentor,
lode grande, sommo onore all’eterna Carità.
Gloria immensa, eterno amore
alla Santa Trinità.
Amen.
44
Preghiamo
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo
con viva fede il santo mistero del tuo corpo e
del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
ACCLAMAZIONI
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo Santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo Sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran madre di Dio Maria Ss.ma.
Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Iddio nei suoi angeli e nei suoi santi.
45
IL SACRAMENTO
DELLA RICONCILIAZIONE
PREPARAZIONE
Chi si ritiene giusto e pensa che “peccatori” siano solo “gli altri” non può sentirsi toccato dall’annuncio di Gesù e dal suo invito a
convertirsi.
Il mondo non è diviso tra quelli che peccano e quelli che non peccano, ma tra coloro
che si lasciano perdonare perché credono nell’amore di Dio Padre, e coloro che non si lasciano perdonare perché non credono nell’amore di Dio Padre. Tu credi nell’amore di Dio
Padre? Credi nel suo perdono?
E’ particolarmente importante prepararsi
alla confessione con il pentimento sincero dei
propri peccati e con un buon esame di coscienza: illuminati dalla Parola di Dio, chiediamo allo Spirito Santo che ci indichi i gesti
e gli atteggiamenti non evangelici presenti
nella nostra vita, per chiederne perdono a Dio
Padre, ricevere la sua misericordia e ripartire
fiduciosi nel cammino verso di Lui.
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COME CONFESSARSI
Da soli o insieme, siamo invitati a percorrere le tappe di un cammino di fede per giungere a chiedere perdono a Dio Padre.
• Ascoltare la Parola di Dio.
• Esaminare la propria coscienza alla luce
della Parola di Dio.
• Domandare perdono e manifestare le nostre colpe.
• Ricevere l’assoluzione dai nostri peccati
dal sacerdote confessore.
• Assumere un impegno concreto di penitenza e di conversione.
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48
Preghiera
Signore mi presento ai tuoi piedi, con i
peccati. Ho offeso te in pensieri, parole, opere e omissioni. Mi sono allontanato dalla tua
santa volontà per andare dietro alle creature
e ai miei capricci. Non negarmi ora la tua
grazia per distaccarmi dalle mie colpe, perché è più facile amare il peccato che te, o Signore.
Concedimi la forza per mantenere i miei
propositi. O Maria, madre della misericordia
e rifugio dei peccatori, aiutami ad amare di
più Gesù.
Parola di Dio
Chiunque ascolta queste mie parole e le
mette in pratica, è simile a un uomo saggio
che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa,
ed essa non cadde, perché era fondata sopra
la roccia (Mt 7, 24-25).
Vi dò un comandamento nuovo: che vi
amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri (Gv 13, 34).
49
Non giudicate, per non essere giudicati;
perché col giudizio con cui giudicate sarete
giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati (Mt 7, 1-2).
Se voi infatti perdonerete agli uomini le
loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà
anche a voi; ma se voi non perdonerete agli
uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le
vostre colpe (Mt 6, 14-15).
Il tempo è compiuto e il regno di Dio è
vicino; convertitevi e credete al vangelo
(Mc 1, 14-15).
Esame di Coscienza
“Amerai il Signore Dio tuo
con tutto il cuore”
– La mia vita è orientata a Dio? Lo amo?
– Mi lascio assorbire troppo dalle cose (denaro, lavoro)?
– Credo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito
Santo?
– Cerco di conoscere la dottrina della Chiesa?
– La mia testimonianza è coraggiosa e coerente?
50
– Prego mattina e sera? Parlo sovente con
Dio?
– Ho rispetto e amore per il nome di Dio,
della Vergine?
– Santifico la festa?
“Amatevi gli uni gli altri,
come io ho amato voi”
– Gli altri sono per me fratelli?
– In famiglia (come coniuge, genitore, figlio)
contribuisco al bene degli altri?
– Dò ai poveri, condivido i beni, difendo gli
oppressi ?
– Mi impegno nella comunità umana (città,
mondo del lavoro, pace, moralità)?
– Esercito l’autorità o obbedisco con lealtà e
rispetto?
– La mia sincerità e verità ha ceduto a calunnie, menzogne?
– Ho attentato alla vita, all’onore, all’integrità delle persone? Ne ho difeso l’innocenza?
– Ho rubato o danneggiato gli altri?
– Se ho ricevuto torti, so perdonare?
51
“Siate perfetti come il Padre”
– Qual’è l’orientamento fondamentale della
mia vita?
– Che uso faccio del tempo, delle forze, dei
talenti?
– Accetto le prove e le sofferenze della vita?
– Conservo casto e puro il corpo, i pensieri?
– Dò scandalo? Rispetto la legge morale (nel
matrimonio)?
– Agisco contro coscienza?
– Mi comporto sempre come libero figlio di
Dio?
Richiesta di perdono
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami verso la tua
verità: tu sei il mio maestro.
Ho sempre sperato in te, solo tu mi puoi
salvare (Salmo 24).
Rito del Sacramento
Sacerdote
Penitente
52
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Sacerdote
Penitente
Il Signore, che illumina con
la fede i nostri cuori, ti dia
una vera conoscenza dei tuoi
peccati e della sua misericordia.
Amen.
Confessione dei peccati
Si espongono dunque i propri peccati dei
quali si vuole chiedere perdono a Dio, in particolare quelli gravi; si possono anche esporre
dubbi o difficoltà riguardo alla propria vita interiore, per riceverne un consiglio.
Si ascoltano alcuni testi biblici, le parole di
consiglio del sacerdote; si accoglie la penitenza che il sacerdote suggerisce.
Penitente
Atto di dolore.
Mio Dio, mi pento e mi dolgo
con tutto il cuore dei miei
peccati, perché peccando ho
meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso Te, infinitamente buono e degno di
essere amato sopra ogni cosa.
Propongo con il tuo santo aiu53
to di non offenderti mai più e
di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.
oppure un’altra formula per chiedere perdono.
Assoluzione
“Il sacerdote stende le mani sul capo del
penitente e dice:
Sacerdote
Penitente
Sacerdote
Penitente
54
Dio, Padre di misericordia,
che ha riconciliato a sé il
mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero
della Chiesa, il perdono e la
pace. E io ti assolvo dai tuoi
peccati nel nome del Padre e
del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Il Signore ha perdonato i tuoi
peccati. Va’ in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
Soddisfazione o Penitenza
Oltre alla penitenza proposta dal sacerdote
puoi scegliere altre opere penitenziali quale
segno di rinnovato amore a Dio e al prossimo
e di dolore per un particolare peccato.
Ad esempio puoi:
– fare una visita in chiesa
– leggere una pagina della Bibbia
– pregare per una determinata persona
– prestare un servizio
– sostenere un’opera buona
– visitare un ammalato
– aiutare una persona anziana o sola
– digiunare (per donare ai poveri) rinunciando a: cibo, TV, cosmetici, sigarette...
Ringraziamento
Signore, ho confessato i miei peccati, e tu
mi hai perdonato. Hai riempito di gioia il mio
cuore e la mia anima è nella pace. Un giorno avrò la gioia più grande: di vederti faccia
a faccia. Amen.
Il tuo Spirito, o Dio, mi rende forte e generoso, per vivere come tu vuoi e per amarti
55
sopra ogni cosa. Con Gesù e Maria ti rendo
grazie.
Come è grande il tuo amore per me. Amen.
Sì, il Signore è buono e grande: eterna è
la sua misericordia! Renderò lode al Signore
in ogni tempo e in ogni luogo. Annuncerò il
suo nome e il suo amore a tutti gli uomini.
Amen.
56
Rit.
1.
2.
3.
4.
VIA CRUCIS
Ti saluto, o Croce santa,
che portasti il Redentor:
gloria, lode, onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
Sei vessillo glorioso di Cristo,
sei salvezza del popol fedel
grondi sangue innocente sul tristo
che ti volle martirio crudel.
Tu nascesti fra braccia amorose
d’una Vergine madre o Gesù;
tu moristi fra braccia pietose
d’una croce che data ti fu.
O Agnello divino immolato
sull’altar della croce, pietà.
Tu che togli del mondo il peccato
salva l’uomo che pace non ha.
Del giudizio nel giorno tremendo
sulle nubi del cielo verrai;
piangeranno le genti vedendo
qual trofeo di gloria sarai.
57
PREGHIERA INIZIALE
Cel.: Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello
Spirito Santo.
Ass.: Amen.
Cel.: Fratelli e sorelle,
la vita di Gesù fu cammino;
dal seno del Padre venne nel mondo,
fissò la sua tenda in mezzo agli uomini,
ma essi non l’accolsero;
passò facendo del bene,
ma gli uomini non compresero il suo
Vangelo di pace.
Percorreremo nella fede
la Via Crucis di Gesù:
in lui condannato a morte
riconosceremo il Signore della gloria
e il Giudice universale;
in lui carico della croce, il Salvatore
del mondo;
in lui crocifisso, il Figlio stesso di Dio.
Breve pausa di silenzio.
Cel.: Padre Santo e misericordioso,
donaci di ripercorrere con fede e amore
il cammino della croce,
58
affinché, partecipi
della passione di Cristo,
possiamo giungere con Lui
alla gloria del tuo Regno.
Per Cristo nostro Signore.
Ass.: Amen.
Canto: Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
59
I STAZIONE
Gesù è condannato a morte
Canto:
Se il mio Signor diletto,
A morte hai condannato,
Spiegami almen Pilato,
Qual fosse il suo fallir.
60
Che se poi l’innocenza,
Colpa da te s’appella,
Per colpa così bella,
Potessi anch’io morir.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Giovanni (18,29-30)
Tutti
Ti adoro, o Gesù, che subisti per mio
amore la condanna a morte; per i tuoi
meriti ottienimi di essere liberato dalla
condanna della morte eterna.
Pilato uscì verso di loro e domandò:
«Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se non fosse un
malfattore, non te l’avremmo consegnato».
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Stabat mater dolorósa
iuxta crucem lacrimósa,
dum pendébat Fílius.
Addolorata, in pianto
la Madre sta presso
la Croce
da cui pende il Figlio.
61
II STAZIONE
Gesù riceve la croce sulle spalle
Canto:
Chi porta il suo supplizio
So che ne appar ben degno:
So che la pena è segno
Di già commesso error.
62
Ma, se Gesù si vede
Di croce caricato
Paga l’altrui peccato
Sol per immenso amor.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Marco (15,17.20)
I soldati lo rivestirono di porpora e, dopo
aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo… Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori
per crocifiggerlo.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, che per amor mio ti sottomettesti al peso della Croce; ottienimi
che io porti con rassegnazione la mia, per
amor tuo.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Cuius ánimam
Immersa in
geméntem,
angoscia mortale
contristátamet doléntem geme nell’intimo
del cuore
pertransívit gládius.
trafitto da spada.
63
III STAZIONE
Gesù cade per la prima volta
Canto:
Chi porta in pugno
il mondo
A terra è già caduto,
Nè gli si porge aiuto:
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Oh, ciel, che crudeltà!
Se cade l’uomo ingrato
Tosto Gesù il conforta,
E per Gesù è morta
Al mondo ogni pietà.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal libro di Isaia (53,5)
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dá salvezza si è abbattuto
su di lui; per le sue piaghe noi siamo
stati guariti.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, caduto a terra per il
peso della Croce e per quello maggiore
della mia ingratitudine; per i tuoi meriti fa’ che mi rialzi prontamente da ogni
caduta.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
O quam tristis
et afflícta
fuit illa benedícta
mater Unigéniti!
Quanto grande
è il dolore
della benedetta fra le donne,
Madre dell’Unigenito!
65
IV STAZIONE
Gesù incontra sua Madre
Canto:
Sento l’amaro pianto
Della dolente Madre,
Che gira tra le squadre
In traccia del suo Ben.
66
Sento l’amato Figlio
Che dice: Madre, addio!
Più fier del dolor mio,
Il tuo mi passa il sen.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam
redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Luca (2,34-35.51)
Simeone parlò a Maria, madre di Gesù:
« E anche a te una spada trafiggerà l’anima ». Maria serbava tutte queste cose
nel suo cuore.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, addolorato per le sofferenze della tua santissima Madre e
confortato insieme per la sua presenza; a lei voglio sempre ricorrere fiducioso come un vero figlio.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Quæ mærébat et dolébat Piange la Madre
pietosa
pia mater, cum vidébat
contemplando
le piaghe
Nati pœnas íncliti.
del divino suo Figlio.
67
V STAZIONE
Gesù è aiutato dal Cireneo
Canto:
Se di tue crude pene
Son io, Signore, il reo,
Non deve il Cireneo
La Croce tua portar.
68
Se già potei per tutti
Di Croce io sol gravarti,
Per uno in aiutarti
Non dovrò poi bastar?
Solo:
Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Luca (23,26)
Mentre lo conducevano via, presero un
certo Simone di Cirène che veniva dalla
campagna e gli misero addosso la croce
da portare dietro a Gesù.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam
redemisti mundum.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, mentre accetti l’aiuto
del Cireneo; sii tu il mio sostegno nel calvario della vita e fa’ che anch’io possa essere di aiuto al mio prossimo.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Quis est homo
qui non fleret,
matrem Christi si
vidéret
in tanto supplício?
Chi può trattenersi
dal pianto
davanti alla
Madre di Cristo
in tanto tormento?
69
VI STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù
Canto:
Sì vago è il tuo tormento
Bel Volto del mio Bene,
Che quasi in Te diviene
Amabile il dolor.
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In cielo che farai
Se in rozzo velo impresso
Da tante pene oppresso
Spiri sì dolce amor?
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Giovanni (12,45-46)
«Chi vede me, vede colui che mi ha mandato; Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre».
Tutti: Ti adoro, o Gesù, mentre imprimi il tuo
adorabile volto nel bianco lino di una
tua discepola; degnati di modellare, a
tua immagine, anche la mia anima attraverso la grazia e la sofferenza.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Quis non
posset contristári,
piam matrem contemplári
doléntem cum Fílio?
Chi può non
provare dolore
davanti alla Madre
che porta la morte
del Figlio?
71
VII STAZIONE
Gesù cade per la seconda volta
Canto:
Sotto i pesanti colpi
Della ribalda scorta,
Un nuovo inciampo porta
A terra il mio Signor.
72
Più teneri dei cuori
Siate voi duri sassi,
Nè più ingombrate i passi
Al vostro Creator.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dalla lettera agli Ebrei (4,15)
Non abbiamo un sommo sacerdote che
non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato
in ogni cosa, a somiglianza di noi,
escluso il peccato.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, sofferente nella tua
seconda caduta; fa’ che io non mi lasci
mai prendere dalla sfiducia in Dio e nel
prossimo, o dallo scoraggiamento a
causa del mio dolore.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Pro peccátis suæ gentis
vidit Iesum in torméntis
et flagéllis súbditum.
Per i peccati
del popolo suo
ella vede Gesù
nei tormenti
del duro supplizio.
73
VIII STAZIONE
Gesù incontra le pie donne
Canto:
Figlie, non più su queste
Piaghe che porto
impresse
Ma sopra di voi stesse
74
Vi prego a lagrimar.
Serbate il vostro pianto,
O sconsolate donne,
Quando la rea Sionne
Vedrete rovinar.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Luca (23,27-28)
Lo seguiva una gran folla di popolo e di
donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma
piangete su voi stesse e sui vostri figli».
Tutti: Ti adoro, o Gesù, che consoli le donne
di Gerusalemme e ti prego di concedermi un vero dolore dei miei peccati, sola
causa della tua dolorosa passione.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Tui Nati vulneráti,
tam dignáti pro me pati
pœnas mecum dívide.
Uniscimi al tuo dolore
per il Figlio tuo divino
che per me ha voluto
patire.
75
IX STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
Canto:
L’ispido monte mira
Il Redentor languente,
Cui sa che inutilmente,
Per molti ha da salir.
76
Quest’orrido pensiero
Sì al vivo il cuor
gli tocca,
Che languido trabocca
E sentesi morir.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Marco (14,34-35)
Gesù disse: « La mia anima è triste fino
alla morte… ». Poi, andato più innanzi,
si gettò a terra e pregava che, se fosse
possibile, passasse da lui quell’ora.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, nella tua nuova caduta; voglio che l’umiliazione che mi
deriva da ogni mio peccato sia occasione di un pronto ricorso alla tua bontà
misericordiosa.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Eia, Mater, fons amóris, O Madre, sorgente
di amore,
me sentíre vim dolóris fa’ ch’io viva
il tuo martirio,
fac, ut tecum lúgeam.
fa’ ch’io pianga
le tue lacrime.
77
X STAZIONE
Gesù è spogliato delle vesti
Canto:
L’arca di Dio non mai
Del vel si vede scarca:
E ignudo il Dio
dell’Arca
78
Vedrassi, e senza vel?
Se dell’Uom-Dio le membra
Or ricoprir non sanno,
Dite, mio Dio, che fanno
I Serafini in Ciel?
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Giovanni (19,23)
I soldati, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero
quattro parti, una per ciascun soldato,
e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo
da cima a fondo.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, nella tua umiliazione e nel tuo dolore; concedimi tu un
grande amore alla purezza e la forza
di fare penitenza per il male commesso.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Fac ut árdeat cor meum
in amándo
Christum Deum,
ut sibi compláceam.
Fa’ che arda
il mio cuore
nell’amare
il Cristo-Dio,
per essergli gradito.
79
XI STAZIONE
Gesù è inchiodato sulla croce
Canto:
Vedo sul duro tronco
Disteso il mio Diletto
E il primo colpo aspetto
Dell’empia crudeltà.
80
Quelle divine mani
Che al tornio sembran
fatte
Ahi! che il martel le batte
Senz’ombra di pietà.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Marco (15,25-27)
Erano le nove del mattino quando lo
crocifissero: e l’iscrizione con il motivo
della condanna diceva: « Il re dei Giudei ». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, che per mio amore
hai voluto subire i tormenti della crocifissione; fa’ che io combatta, per
amor tuo, le mie passioni e le configga alla croce.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Sancta Mater,
istud agas,
Crucifixi fige plagas
cordi meo válide.
Ti prego,
Madre santa:
siano impresse
nel mio cuore
le piaghe del tuo Figlio.
81
XII STAZIONE
Gesù muore sulla croce
Canto:
Veder l’orrenda morte
Del suo Signor non vuole,
Onde si copre il sole
In segno di dolor.
82
Trema commosso
il mondo,
Il sacro vel si spezza,
Piangon per tenerezza
I duri marmi ancor.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Matteo (27,4546.50)
Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: « Dio
mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? »… E Gesù, emesso un alto grido,
spirò.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, mentre muori per
me; concedimi di non rendere inutili i
tuoi meriti, ma di poter unire le mie
sofferenze alle tue e ai meriti del tuo
Sangue prezioso.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto
Vidit suum dulcem
Natum
moriéntem, desolátum,
cum emísit spíritum.
Per noi ella
vede morire
il dolce suo Figlio,
solo, nell’ultima ora.
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XIII STAZIONE
Gesù è deposto dalla croce
Canto:
Tolto di croce il Figlio,
L’avide braccia stende
L’afflitta Madre, e prende
In grembo il morto Ben.
84
Versa per gli occhi il core
In lagrime disciolto:
Bacia quel freddo volto
E se lo stringe al sen.
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Matteo (27,58)
Giuseppe di Arimatèa andò da Pilato e
gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato
ordinò che gli fosse consegnato.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, trafitto dalla lancia e
deposto nel grembo di Maria; concedimi di essere sempre figlio della Chiesa,
nata dal tuo Cuore aperto, e di riposare con fiducia tra le braccia della Vergine.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Fac me vere
tecum flere,
Crucifíxo condolére,
donec ego víxero.
Con te lascia
ch’io pianga
il Cristo crocifisso
finché avrò vita.
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XIV STAZIONE
Gesù è deposto nel sepolcro
Canto:
Tomba che chiudi in seno
Il mio Signor già morto,
Fin ch’Ei non sia risorto
Non partirò da te.
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Alla spietata morte
Allor dirò con gloria:
Dov’è la tua vittoria?
Il tuo poter dov’è?
Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Marco (15,45-46)
Pilato concesse la salma a Giuseppe.
Egli allora, comprato un lenzuolo, lo
calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato
nella roccia.
Tutti: Ti adoro, o Gesù, mentre vieni seppellito, e ti supplico di cancellare tutti i
miei peccati affinché sia degno di partecipare alla gloria della tua risurrezione.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
Canto:
Quando corpus
Quando la morte
moriétur,
dissolve il mio corpo
fac ut ánimæ donétur aprimi, Signore,
le porte del cielo,
paradísi glória.
accoglimi nel tuo
Amen.
regno di gloria.
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XV STAZIONE
Gesù risorge da morte
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Solo:
Adoramus te, Christe,
et benedicimus tibi.
Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Lett.:
Dal Vangelo secondo Marco (16,14-16)
Gesù apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo
avevano visto risuscitato. Poi disse loro:
«Andate in tutto il mondo e predicate il
vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e
sarà battezzato sarà salvo, ma chi non
crederà sarà condannato».
Tutti: Signore Gesù, abbiamo contemplato e
meditato il cammino della tua passione che non finisce il Venerdì Santo con
le tenebre del sepolcro, ma si apre allo
splendore della Risurrezione del mattino di Pasqua. Tu ci dici che sei la risurrezione e la vita; chi crede in te, anche se muore vivrà; perché chiunque
crede e vive in te non morrà in eterno.
Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli.
Tutti: Miserere nostri, Domine;
miserere nostri.
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PREGHIERA E BENEDIZIONE
CONCLUSIVA
Cel.: Fratelli carissimi,
poniamo termine alla nostra preghiera
comune rianimando in noi la speranza e
custodendo sempre nella mente e nel
cuore il pensiero della morte e della risurrezione del Signore Gesù.
Secondo le intenzioni del Sommo Pontefice:
Tutti: Padre nostro. Ave, Maria.
Gloria.
Cel.: Preghiamo
Padre, il tuo unico Figlio con la sua morte ha distrutto la nostra morte, con la sua
risurrezione ha rinnovato la nostra vita:
concedi a noi di vivere come figli obbedienti alla tua volontà e come fratelli
che si amano nell’attesa della gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore.
Ass.: Amen.
Cel.: Il Signore sia con voi.
Ass.: E con il tuo spirito.
90
Cel.: Dio, che nella Passione del suo Figlio ci
ha manifestato la grandezza del suo
amore, vi faccia gustare la gioia dello
Spirito nell’umile servizio dei fratelli.
Ass.: Amen.
Cel.: Cristo Signore, che ci ha salvato con la
sua croce dalla morte eterna, vi conceda la vita senza fine.
Ass.: Amen.
Cel.: Voi, che seguite Cristo umiliato e sofferente, possiate aver parte alla sua risurrezione.
Ass.: Amen.
Cel.: E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
Ass.: Amen.
Cel.: Andate in pace.
Ass.: Rendiamo grazie a Dio.
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CANTI
STAVA MARIA DOLENTE
Stava Maria dolente, senza respiro e voce,
mentre pendeva in croce, del mondo il Redentor.
E nel fatale istante, crudo materno affetto,
le lacerava il petto le trafiggeva il cor.
Qual dì quell’alma bella fosse lo strazio indegno,
no, che l’umano ingegno immaginar non può!
Vedere un Figlio, un Dio, che palpita, che muore,
sì barbaro dolore qual madre mai provò?
O FIERI FLAGELLI
O fieri flagelli, che al mio buon Signore, le carni
squarciate con tanto dolore.
Non date più pene al caro mio Bene,
Non più tormentate l’amato Gesù;
Ferite quest’alma, che causa ne fu.
O spine crudeli, che al mio buon Signore,
la testa pungete con tanto dolore.
GESÙ MIO
Gesù mio, con dure funi come Reo chi Ti legò?
Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon,
pietà!
Gesù mio, quel Sacro Corpo chi spietato flagellò?
92
VOLTO SOAVE DI GESÙ
Volto Soave di Gesù,
Volto Soave di Gesù,
Volto Soave di Gesù,
Volto Soave di Gesù!
Volto Santo dell’Agnello,
Cuore aperto mia
trafittura,
Mia sorgente felicità,
Volto Santo dell’Agnello.
Volto Santo dell’Amore,
Cuore infranto mia guarigione,
Carne di Dio Immacolata,
Volto Santo dell’Amore.
ECCO L’UOMO
Nella memoria di questa Passione, noi ti
chiediamo perdono, Signore, per ogni volta
che abbiamo lasciato il tuo fratello morire da
solo.
Noi ti preghiamo, Uomo della croce,
Figlio e fratello, noi speriamo in te!
Nella memoria di questa tua morte, noi ti
chiediamo coraggio, Signore, per ogni volta
93
che il dono d’amore ci chiederà di soffrire da
soli.
O CAPO INSANGUINATO
O capo insanguinato di Cristo mio Signor,
di spine coronato, colpito per amor. Perché sono spietati gli uomini con te? Tu porti i miei
peccati: Gesù, pietà di me.
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PARTE SECONDA
SANT’ANTONIO
DI PADOVA
LA VITA DI SANT’ANTONIO
DI PADOVA
(1195-1231)
Fernando di Buglione nasce a Lisbona da
nobile famiglia portoghese discendente dal
crociato Goffredo di Buglione il 15 agosto
1195. A quindici anni è novizio nel monastero di San Vincenzo a Lisbona, poi si trasferisce nel monastero di Santa Croce di Coimbra,
il maggior centro culturale del Portogallo appartenente all’Ordine dei Canonici regolari di
Sant’Agostino, dove studia scienze e teologia
con ottimi maestri, preparandosi all’ordinazione sacerdotale che riceverà nel 1219, quando
ha ventiquattro anni. Quando sembrava dover
percorrere la carriera del teologo e del filosofo,
decide di lasciare l’ordine agostiniano.
Fernando, infatti, non sopporta i maneggi
politici tra i canonici agostiniani e re Alfonso
II, in cuor suo anela ad una vita religiosamente più severa. Il suo desiderio si realizza
allorché, nel 1220, giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in
Marocco, dove si erano recati a predicare per
ordine di Francesco d’Assisi. Quando i frati
del convento di monte Olivares arrivano per
97
accogliere le spoglie dei martiri, Fernando
confida loro la sua aspirazione di vivere nello
spirito del Vangelo. Ottenuto il permesso dal
provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio
dei Minori e fa subito professione religiosa,
mutando il nome in Antonio in onore dell’abate, eremita egiziano. Anelando al martirio,
subito chiede ed ottiene di partire missionario in Marocco. È verso la fine del 1220 che
s’imbarca su un veliero diretto in Africa, ma
durante il viaggio è colpito da febbre malarica
e costretto a letto. La malattia si protrae e in
primavera i compagni lo convincono a rientrare in patria per curarsi. Secondo altre versioni, Antonio non si fermò mai in Marocco:
ammalatosi appena partito da Lisbona, la nave fu spinta da una tempesta direttamente a
Messina, in Sicilia.
Curato dai francescani della città, in due
mesi guarisce. A Pentecoste è invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha
modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Il ministro provinciale dell’ordine per l’Italia settentrionale gli
propone di trasferirsi a Montepaolo, presso
Forlì, dove serve un sacerdote che celebri la
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messa per i sei frati residenti nell’eremo composto da una chiesolina, qualche cella e un
orto. Per circa un anno e mezzo vive in contemplazione e penitenza, svolgendo per desiderio personale le mansioni più umili, finché
deve scendere con i confratelli in città, per assistere nella chiesa di San Mercuriale all’ordinazione di nuovi sacerdoti dell’ordine e dove
predica alla presenza di una vasta platea
composta anche dai notabili.
Ad Antonio è assegnato il ruolo di predicatore e insegnante dallo stesso Francesco, che
gli scrive una lettera raccomandandogli, però,
di non perdere lo spirito della santa orazione
e della devozione. Comincia a predicare nella
Romagna, prosegue nell’Italia settentrionale,
usa la sua parola per combattere l’eresia catara in Italia e albigese in Francia, dove arriverà nel 1225. Tra il 1223 e quest’ultima data pone le basi della scuola teologica francescana, insegnando nel convento bolognese di
Santa Maria della Pugliola. Quando è in
Francia, tra il 1225 e il 1227, assume un incarico di governo come custode di Limoges.
Mentre si trova in visita ad Arles, si racconta
gli sia apparso Francesco che aveva appena
ricevuto le stigmate. Come custode partecipa
nel 1227 al Capitolo generale di Assisi dove il
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nuovo ministro dell’Ordine (Francesco nel
frattempo è morto) è Giovanni Parenti, quel
provinciale di Spagna che lo accolse anni prima fra i Minori e che lo nomina provinciale
dell’Italia settentrionale. Antonio apre nuove
case, visita i conventi per conoscere personalmente tutti i frati, controlla le Clarisse e il
Terz’ordine, va a Firenze, finché fissa la residenza a Padova e in due mesi scrive i Sermoni domenicali.
A Padova ottiene la riforma del Codice statutario repubblicano grazie alla quale un debitore insolvente ma senza colpa, dopo aver
ceduto tutti i beni non può essere anche incarcerato. Non solo, tiene testa ad Ezzelino da
Romano, che era soprannominato il Feroce e
che in un solo giorno fece massacrare undicimila padovani che gli erano ostili, perché liberi i capi guelfi incarcerati. Intanto scrive i
Sermoni per le feste dei Santi; i suoi temi preferiti sono i precetti della fede, della morale e
della virtù, l’amore di Dio e la pietà verso i poveri, la preghiera e l’umiltà, la mortificazione
e si scaglia contro l’orgoglio e la lussuria, l’avarizia e l’usura di cui è acerrimo nemico. È
mariologo, convinto assertore dell’assunzione
della Vergine. Su richiesta di papa Gregorio
IX nel 1228 tiene le prediche della settimana
100
di Quaresima e da questo papa è definito “arca del Testamento”. Si racconta che le prediche furono tenute davanti ad una folla cosmopolita e che ognuno lo sentì parlare nella
propria lingua. Per tre anni viaggia senza risparmio, è stanco, soffre d’asma ed è gonfio
per l’idropisia, torna a Padova e memorabili
sono le sue prediche per la Quaresima del
1231. Per riposarsi si ritira a Camposampiero, vicino Padova, dove il conte Tirso, che aveva regalato un eremo ai frati, gli fa allestire
una stanzetta tra i rami di un grande albero
di noce. Da qui Antonio predica, ma scende
anche a confessare e la sera torna alla sua
cella arborea. Una notte che si era recato a
controllare come stesse Antonio, il conte Tirso è attirato da una grande luce che esce dal
suo rifugio e assiste alla visita che Gesù Bambino fa al Santo.
A mezzogiorno del 13 giugno 1231, era un
venerdì, Antonio si sente mancare e prega i
confratelli di portarlo a Padova, dove vuole
morire.
Caricato su un carro trainato da buoi, alla
periferia della città le sue condizioni si aggravano al punto che si decide di ricoverarlo nel
vicino convento dell’Arcella dove muore in serata. Si racconta che mentre stava per spira101
re ebbe la visione del Signore e che al momento della sua morte, nella città di Padova,
frotte di bambini presero a correre e a gridare che il Santo era morto. Nei giorni seguenti
la sua morte, si scatenano “guerre intestine”
tra il convento dove era morto che voleva conservarne le spoglie e quello di Santa Maria
Mater Domini, il suo convento, dove avrebbe
voluto morire. Durante la disputa si verificano persino disordini popolari, infine il padre
provinciale decide che la salma sia portata a
Mater Domini. Non appena il corpo giunge a
destinazione iniziano i miracoli, alcuni documentati da testimoni. Anche in vita Antonio
aveva operato miracoli quali esorcismi, profezie, guarigioni, compreso il riattaccare una
gamba recisa, fece ritrovare il cuore di un
avaro in uno scrigno, ad una donna riattaccò
i capelli che il marito geloso le aveva strappato, rese innocui cibi avvelenati, predicò ai pesci, costrinse una mula ad inginocchiarsi davanti all’Ostia, fu visto in più luoghi contemporaneamente, da qualcuno anche con Gesù
Bambino in braccio. I suoi miracoli in vita e
dopo la morte hanno ispirato molti artisti fra
cui Tiziano e Donatello.
Antonio fu canonizzato l’anno seguente la
sua morte dal papa Gregorio IX. La grande
102
Basilica a lui dedicata sorge vicino al convento di Santa Maria Mater Domini.
Trentadue anni dopo la sua morte, durante la traslazione delle sue spoglie, San Bonaventura da Bagnoregio trovò la lingua di Antonio incorrotta, ed è conservata nella cappella del Tesoro presso la basilica della città patavina di cui è patrono.
Nel 1946 Pio XII lo ha proclamato Dottore
della Chiesa.
103
13 GIUGNO
S. ANTONIO DI PADOVA
Sacerdote e Dottore della Chiesa
Solennità per i Rogazionisti
ANTIFONA D’INGRESSO
Annunziate tra le genti la gloria del Signore, in mezzo ai popoli narrate la sua gloria:
grande è il Signore e degno di ogni lode
(Sal 95,3-4).
COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, che in sant’Antonio di Padova hai dato al tuo popolo un
insigne predicatore e un patrono dei poveri e
dei sofferenti, fa’ che per sua intercessione
seguiamo gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo nella prova il soccorso della tua
misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità
dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
104
PRIMA LETTURA
Stimai un nulla la ricchezza al confronto della sapienza
Dal libro della Sapienza (7,7-14)
Io pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la
ricchezza al suo confronto; non la paragonai
neppure a una gemma inestimabile, perché
tutto l’oro al suo confronto è un po’ di sabbia e
come fango sarà valutato di fronte ad essa l’argento. L’amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce, perché
non tramonta lo splendore che ne promana.
Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni:
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza
li guida, ma ignoravo che di tutti essa è madre.
Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze. Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se lo
procurano si attirano l’amicizia di Dio, sono a
lui raccomandati per i doni del suo insegnamento.
Parola di Dio.
105
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 36)
Rit. Risplende nei giusti la sapienza
del Signore.
Confida nel Signore e fa’ il bene,
abita la terra e vivi con fede.
Cerca la gioia nel Signore,
esaudirà i desideri del tuo cuore. Rit.
Manifesta al Signore la tua via,
confida in lui: compirà la sua opera;
farà brillare come luce la tua giustizia,
quale meriggio il tuo diritto. Rit.
La bocca del giusto proclama la sapienza,
e la sua lingua esprime la giustizia;
la legge del suo Dio è nel suo cuore,
i suoi passi non vacilleranno. Rit.
SECONDA LETTURA
Guai a me se non predicassi il Vangelo!
Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo
ai Corinzi (9,16-19.22-23)
Fratelli non è per me un vanto predicare il
vangelo; è per me un dovere: guai a me se non
predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non
106
lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che
mi è stato affidato.
Qual è dunque la mia ricompensa? Quella
di predicare gratuitamente il vangelo senza
usare del diritto conferitomi dal vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono
fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.
Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne
partecipe con loro.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
(Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato
ad annunziare ai poveri il lieto messaggio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
VANGELO
La messe è molta, ma gli operai sono pochi
Dal Vangelo secondo Luca (10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avan107
ti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: “La messe è molta, ma gli
operai sono pochi. Pregate dunque il padrone
della messe perché mandi operai per la sua
messe.
Andate: ecco io vi mando come agnelli in
mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia,
né sandali e non salutate nessuno lungo la
strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella
casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i
malati che vi si trovano, e dite loro: È vicino a
voi il regno di Dio”.
Parola del Signore.
PREGHIERA DEI FEDELI
Dio ha suscitato nella Chiesa sant’Antonio
di Padova, difensore dei poveri e aiuto dei peccatori. Fiduciosi, invochiamo l’Altissimo, che lo
ha colmato del suo Spirito, dicendo insieme:
108
Signore, salvaci, speriamo in te.
1. O Dio, anche oggi dona alla tua Chiesa
profeti, teologi e uomini santi che, come
Antonio, sappiano irradiare il tuo vangelo
per le strade del mondo. Ti preghiamo:
2. O Dio, suscita giovani che si consacrino generosamente al tuo servizio e affianca ai
tuoi ministri un popolo di laici che siano
vangelo vivo, come lo fu Antonio. Ti preghiamo:
3. O Dio, donaci un cuore sensibile e mani
operose nel soccorrere i poveri, i sofferenti,
gli abbandonati e coloro per cui nessuno
ha rispetto. Ti preghiamo:
4. O Dio, vieni incontro a noi peccatori con il
dono di confessori illuminati e misericordiosi, che sappiano ridestare nel nostro
cuore la nostalgia di te. Ti preghiamo:
5. O Dio, fa’ brillare sempre dinanzi a noi lo
specchio della tua parola e donaci uno
sguardo puro per scorgere in essa il nostro
vero volto. Ti preghiamo:
O Dio, che per mezzo del tuo servo Antonio
hai fasciato tanti cuori spezzati e hai liberato tanti prigionieri nell’anima e nel corpo,
continua a mostrarci il tuo volto di misericordia. Te lo chiediamo per la sua interces109
sione e nel nome di Cristo benedetto, che
con te vive e regna nei secoli dei secoli.
PREFAZIO
–
–
–
–
–
–
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
È veramente giusto e doveroso, che tutti
elevino il canto di ringraziamento a te, Padre
Santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo
nostro Signore.
Noi ti lodiamo e ti benediciamo per la ricchezza dei doni con i quali hai insignito il tuo
servo Antonio.
Inviandolo in mezzo al tuo popolo predicatore del Vangelo e apostolo di pace, hai voluto che egli fosse sostegno degli umili per attuare il messaggio evangelico di giustizia, di
verità e di amore.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli Angeli e ai Santi cantiamo con gioia
l’inno della tua gloria.
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Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui
che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.
SULLE OFFERTE
Santifica, Signore, con la tua benedizione i
doni che ti offriamo nel ricordo di sant’Antonio,
e trasformali per noi in sacramento di salvezza,
perché accostandoci al tuo altare siamo liberati da ogni colpa, e possiamo partecipare al banchetto della vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Il Signore mandò i suoi discepoli ad annunziare alle città: è vicino a voi il regno di
Dio (cfr Lc 10,1.9).
DOPO LA COMUNIONE
O Dio, nostro Padre, confermaci nella fede
per la potenza misteriosa di questi sacramenti,
perché possiamo sempre testimoniare la verità
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evangelica per la quale sant’Antonio lavorò instancabilmente fino alla morte.
Per Cristo nostro Signore.
BENEDIZIONE SOLENNE
Cel.: Dio onnipotente ed eterno, che ha costituito sant’ Antonio apostolo della sua parola e della sua misericordia, effonda su di
voi la sua benedizione.
Tutti: Amen.
Cel.: Nel cammino di questa vita, Dio vi liberi
da ogni male, vi renda saldi nella fede,
gioiosi nella speranza, ferventi nella Carità.
Tutti: Amen.
Cel.: Dio ascolti ora e sempre, per intercessione
di sant’ Antonio, le vostre preghiere, disponga i vostri giorni nella sua pace e vi
conduca alla felicità eterna.
Tutti: Amen.
Cel.: E su tutti voi, che avete partecipato a questa celebrazione, scenda la benedizione di
Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito
Santo.
Tutti: Amen.
112
TREDICINA A SANT’ANTONIO
(composta da Sant’Annibale)
Questa Tredicina, che si può recitare anche come Novena e Triduo in ogni tempo dell’anno, echeggia nel Santuario di S. Antonio
in Messina.
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.
1. O glorioso S. Antonio di Padova che conoscesti per tempo il nulla delle cose terrene
e, rinunziando ad una vita agiata ed illustre, ti consacrasti al servizio di Dio, aiuta
la mia fragilità per corrispondere con maggior fervore alle tante grazie del Signore e
alle sue divine ispirazioni. E per questi tuoi
meriti, ti prego di ottenermi le grazie che
domando. Gloria.
Oggi il Cielo a Te disserra,
Grande Antonio, i suoi tesori,
Deh, consola noi che in terra
Ricorriamo a Te con fe’!
Sant’Antonio, i tuoi portenti
Tutto il mondo ha conosciuto.
Deh, Tu ascolta i nostri accenti
Che si elevan sino a Te!
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2. La tua eroica umiltà, o gran Santo,
m’infonde coraggio onde ricorrere fiducioso
a te, che non mi negherai il tuo possente
patrocinio al conseguimento delle grazie
che ti domando. E affinché la mia preghiera sia maggiormente accetta al Signore ottienimi umiltà di cuore sincera e profonda
e concedimi le grazie che aspetto. Gloria.
L’umiltà Ti piacque tanto,
Che fu il tuo più grande onore;
Tu per lei, o caro Santo,
Fosti sempre in povertà.
Deh! c’impetra dal Signore
Umiltade esterna, interna,
Finché il nostro afflitto cuore
Il tuo nome invocherà.
3. O ammirabile Santo, che per il fervore delle tue virtù e per l’amore a Dio facesti stupire gli angeli stessi, ottienimi parte dell’accesa tua carità, onde corrispondere fedelmente nel divino servizio. E ti prego, per
amore di Gesù, di consolare il mio afflitto
cuore, col concedermi quanto da te fiduciosamente imploro. Gloria.
114
Su nel Cielo Angeli e Santi
Tutti ammiran tue virtudi,
Tu nei cuori aridi, affranti,
Spira il soffio dell’amor.
Taumaturgo innamorato
Di Gesù Bambino amante,
Se tu preghi, fia ascoltato
Il tuo prego dal Signor.
4. Amabilissimo Santo, la tua carità e il tuo
apostolico zelo furono così grandi ed estesi
che ti fecero consacrare tutto al sollievo
spirituale e temporale del prossimo; intercedi per me e ottienimi da Dio una tenera
carità per i miei simili, ma specialmente
per la salvezza delle anime e il sollievo dei
poveri. Tu dunque che sei il conforto di
chiunque a te fiduciosamente ricorre,
esaudisci le mie suppliche. Gloria.
Carità t’infiamma il seno
Con incendio puro e bello:
Per Gesù, per tutti è pieno
Il tuo cor d’immenso amor:
Deh! per noi che siamo in terra
Vera argilla inaridita,
Divo Antonio, apri, disserra
D’ogni bene il gran Tesor.
115
5. O glorioso Santo, per il tenerissimo amore
che nutristi verso l’augusta Regina del Cielo, di cui con ogni fervore facesti conoscere
gli eccelsi e singolari pregi, ti prego di ottenermi una vera devozione verso di lei, tutte quelle grazie che aspetto e l’aiuto e
conforto nelle mie afflizioni. Gloria.
Grande Antonio, la Regina,
Madre tenera d’amore,
Con la freccia sua divina
Dolcemente ti ferì.
Nostre preci a Lei presenta,
Tu ci attira il suo favore,
Col suo amor tu ci alimenta
Fino al nostro estremo dì.
RESPONSORIO
Si quæris miracula,
Mors, error,
calamitas,
Dæmon lepra fugiunt,
Aegri surgunt sani.
Cædunt mare,
vincula,
116
Se chiedi miracoli
vedrai indietreggiare
la morte, l’error,
le calamità: fuggire
demonio e malattie,
e sorgere sani gli
ammalati.
Il mare viene vinto,
le catene si spezzano,
Membra resque
perditas.
Petunt et accipiunt
Iuvenes et cani.
Pereunt pericula,
Cessat et necessitas,
Narrent hi,
qui sentiunt
Dicant Paduani
Glória Patri
et Fílio
et Spirítui Sancto
i corpi avranno
beneficio, le cose
perdute si ritrovano:
giovani e vecchi
chiedono e ricevono.
I pericoli scompaiono,
svanisce ogni
necessità,
raccontino coloro che
sentono queste cose,
lo dicano, i devoti del
Santo di Padova.
Gloria al Padre
e al Figlio
e allo Spirito Santo.
INVOCAZIONI A SANT’ANTONIO
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici
Padre celeste che sei Dio
Figlio Redentore
del mondo che sei Dio
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici
abbi pietà di noi
”
”
117
Spirito Santo, che sei Dio
abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio
” ”
prega per noi
S. Antonio di Padova
S. Antonio, gloria
dell’Ordine Serafico
” ”
S. Antonio, Arca del Testamento
” ”
S. Antonio, Santuario
di celeste sapienza
” ”
S. Antonio, che calpesti
le vanità del mondo
” ”
S. Antonio, vincitore
della concupiscenza
” ”
S. Antonio, specchio
di ubbidienza
” ”
S. Antonio, gemma di povertà
” ”
S. Antonio, giglio di
celeste purezza
” ”
S. Antonio, esempio di umiltà
” ”
S. Antonio, tenero
amante della Croce
” ”
S. Antonio, martire di desiderio
” ”
S. Antonio, fornace di carità
” ”
S. Antonio, zelatore della giustizia
” ”
S. Antonio, lucerna che
illumina i peccatori
” ”
S. Antonio, terrore degl’infedeli
” ”
S. Antonio, modello dei perfetti
” ”
S. Antonio, consolatore degli afflitti
” ”
118
S. Antonio, speranza
dei peccatori
prega per noi
S. Antonio, difensore degl’innocenti
” ”
S. Antonio, liberatore dei prigionieri
” ”
S. Antonio, guida dei pellegrini
” ”
S. Antonio, risanatore degli ammalati ” ”
S. Antonio, seminatore di miracoli
” ”
S. Antonio, che rendi la parola ai muti
” ”
S. Antonio, che dai l’udito ai sordi
” ”
S. Antonio, che restituisci
la vista ai ciechi
” ”
S. Antonio, che raddrizzi gli storpi
” ”
S. Antonio, che scacci i demoni
” ”
S. Antonio, che risusciti i morti
” ”
S. Antonio, che fai ritrovare
le cose perdute
” ”
S. Antonio, che domi
il furore dei tiranni
” ”
Dalle insidie del demonio,
S. Antonio, liberaci
Dai fulmini e dalle tempeste,
” ”
Dai terremoti, dalla peste,
dalla fame e dalla guerra,
” ”
Da ogni male dell’anima e
del corpo,
” ”
Con la tua intercessione,
S. Antonio, proteggici
Agnello di Dio,
che togli i peccati dei mondo
perdonaci, Signore
119
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo
esaudiscici,
Signore
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi.
PREGHIAMO
Dio onnipotente ed eterno, che in S. Antonio
di Padova, hai dato al tuo popolo un insigne
predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa’ che per sua intercessione seguiamo
gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo
nella prova il soccorso della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
120
PREGHIERE A SANT’ANTONIO
PER LE DIVERSE CIRCOSTANZE
Per una vita santa e cristiana
O S. Antonio, modello di grande santità,
aiutami a vivere da vero cristiano, fedele alla
grazia e alle promesse del mio battesimo.
Tu vedi quante sono le difficoltà e i pericoli che mi circondano: fa’ che io possa vincere
tutte le suggestioni del male e del peccato e
abbia la forza di testimoniare sempre con coraggio la mia fede.
Ottienimi un cuore capace di amare Dio
al di sopra di tutte le cose, un cuore pronto
ad accettare la santa volontà del Signore
anche quando mi chiede il sacrificio e la rinuncia.
Apri la mia anima all’amore generoso e sincero verso i miei fratelli, in modo che io non
mi chiuda mai in me stesso, ma sia disposto
a servire il mio prossimo, a consolare chi soffre, ad aiutare chi è nel bisogno.
Intercedi per me, sostienimi con il tuo
esempio, affinché io possa vivere e morire nella grazia e nell’amicizia di Dio. Amen.
121
Per la conversione di una persona
O grande Santo, tu dedicasti la tua vita e
spendesti tutte le tue forze per la salvezza dei
cristiani e il ritorno a Dio degli increduli; tu
anche ora sei strumento della divina misericordia per la conversione dei peccatori: io ti
supplico di intercedere presso il Signore per
una persona a me tanto cara la cui vita non è
conforme agli insegnamenti evangelici e al
battesimo ricevuto.
Fa’, caro Santo, che essa possa ritrovare la
fede perduta, riprendere la pratica religiosa e
ritornare nella gioia dell’amicizia con Dio.
Non permettere che si perda per la vita
eterna, ma intercedi perché ritorni a vivere da
figlio di Dio e ne sperimenti la misericordia in
questa vita e l’immensa gloria in cielo. Amen.
Preghiera della mamma o del papà
O caro S. Antonio, benedici e proteggi la
mia famiglia: conservala unita nell’amore, assistila nelle necessità temporali e allontana
da essa ogni male.
Benedici me e il mio sposo (la mia sposa):
fa’ che non ci manchi mai il lavoro e ogni cosa necessaria per poter vivere onestamente e
122
per poter educare i figli che il Signore ci ha
dato.
Benedici i nostri figli: conservali sani e volenterosi nel bene, aiutali nello studio e non
permettere che, in mezzo a tante occasioni di
male, perdano la fede e la purezza di vita.
Che essi aspirino sempre agli ideali più
belli e possano attuare nella vita la loro vocazione umana e cristiana. Amen.
Per una persona ammalata
O caro S. Antonio, che hai sempre beneficato quelli che fiduciosi ricorrono a te, ti prego con fervore per una persona ammalata a
me tanto cara. Ti supplico di ottenerle il dono della guarigione, o almeno che le siano
alleviate le sofferenze e abbia la forza di farne l’offerta a Dio in unione alla passione di
Cristo. Tu che nella tua vita terrena fosti
amico dei sofferenti e ti prodigasti per loro
con la carità e col dono dei miracoli, sii vicino a noi con la tua protezione, consola il nostro cuore e fa’ che le nostre sofferenze fisiche e morali siano fonte di merito per la vita
eterna. Amen.
123
Preghiera nella malattia
Ammirabile S. Antonio, io, fedele tuo devoto, afflitto dalla mia malattia, con cuore pieno
di immensa fiducia a te ricorro. È vero che
non merito di essere esaudito per aver tante
volte offeso Dio, e meritato giustamente i suoi
castighi; ma, caro Santo, io pentito delle mie
colpe a te ricorro per ottenere anzitutto il perdono dei peccati e la piena rassegnazione alla Divina Volontà, e poi per ottenere la guarigione dalla mia presente infermità, se la mia
salute può servire per il bene dell’anima e per
la gloria di Dio. Amen.
Per lo studio
O amabile S. Antonio, che glorificasti sempre il Signore e lo facesti glorificare dagli altri per l’innocenza della tua virtù, per la carità a Dio e agli uomini, con la fama dei favori e dei miracoli senza numero, di cui la
Bontà divina ti fece dispensiere, stendi anche su di me l’ala benedetta della tua protezione. Vedi quanti pensieri, desideri, affetti
disordinati, quante seduzioni del mondo e
del demonio tentano potentemente di allontanarmi da Dio. Ma io voglio vivere sempre
124
unito con Dio, mia ricchezza e mia luce. Fa’
ch’io sia puro nei pensieri, nei desideri, negli
affetti, nelle opere, come lo fosti tu, bel giglio
di purezza, affinché io possa proseguire bene
nei miei studi. Per questo t’invoco particolarmente, o dolce Santo dei miracoli: da te spero luce alla mente, rettitudine al cuore, per
camminare per il sentiero che conduce diritto al cielo. Amen.
Per la propria famiglia
O Glorioso S. Antonio, dispensatore dei divini favori, tu che amasti tanto i tuoi, da risuscitare un morto per difendere l’innocenza del
tuo genitore, prendi sotto il tuo patrocinio tutta la mia famiglia. Io la metto oggi nelle tue
mani, accanto a Gesù Bambino. Tu assistila in
tutte le sue necessità, e tieni lontano da essa
ogni affanno. Che se qualche volta il Signore
vorrà provarla, ottienile il merito della pazienza e della rassegnazione cristiana.
Soprattutto salvala dall’errore e dal peccato. Tu sai, o caro Santo, che i tempi che corrono sono pieni di pericoli per le anime. Proteggi la mia famiglia, perché sia sempre fedele alla legge di Gesù Cristo e agli insegnamenti della Chiesa e meriti un giorno di tro125
varsi tutta riunita a godere il premio dei giusti in Paradiso. Amen.
Per impetrare qualsiasi grazia
Ricordati, o caro S. Antonio, che tu hai sempre aiutato e consolato chiunque è ricorso a te
nelle sue necessità.
Animato da grande confidenza e dalla certezza di non pregare invano, anch’io ricorro a
te, che sei così ricco di meriti davanti al Signore. Non rifiutare la mia preghiera, ma fa’ che
essa giunga, con la tua intercessione, al trono
di Dio.
Vieni in mio soccorso nella presente angustia e necessità, e ottienimi la grazia che ardentemente imploro, se è per il bene dell’anima mia. Benedici il mio lavoro e la mia famiglia: tieni lontane da essa le malattie e i pericoli dell’anima e del corpo. Fa’ che nell’ora del
dolore e della prova io possa rimanere forte
nella fede e nell’amore di Dio. Amen.
Ti affido questo bambino
Mio caro Santo, ti affido il mio bambino,
perché lo prenda sotto la tua protezione. A te lo
126
presento, e tu consacralo al Signore e alla Vergine Maria. Possa crescere buono, sano, docile, pieno d’innocenza e di grazia.
Così crescerà e darà lode a Dio. Amen.
Preghiera dell’autista
O mio caro S. Antonio, benedici il viaggio
che sto per fare. Preservami da ogni pericolo,
così che io possa condurre questo mezzo di
trasporto con tranquillità e sicurezza. Ottieni
a me e a quanti si muovono sulle strade della
terra, una costante prudenza e un sincero rispetto per l’incolumità e la vita degli altri.
Accompagnami, o caro Santo, con la tua potente protezione perché possa fare un felice ritorno dai miei cari. Amen.
BENEDIZIONE DEI BAMBINI
Preghiamo
Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che
hai voluto essere bambino, Tu che ami l’innocenza dei piccoli e li abbracciavi e benedicevi
con tenerezza quando ti venivano presentati,
accompagna questo(i) bambino(i) con la tua
127
benedizione; concedi, per intercessione di
S. Antonio, che il male non corrompa il suo(loro) cuore, ma cresca(no) in età, in sapienza e in
grazia, e possa(no) sempre piacere a Te, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
BENEDIZIONE DEL PANE
Preghiamo
Signore Gesù Cristo, dégnati di benedire ✠
questo pane come hai benedetto i cinque pani
nel deserto, e concedi a quanti se ne ciberanno con fede, di ottenere, per intercessione di
S. Antonio, soccorritore dei poveri, di essere
sempre fortificati dal tuo aiuto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PREGHIERE DI RINGRAZIAMENTO
A SANT’ANTONIO
Amabilissimo S. Antonio, vengo ai tuoi piedi per ringraziarti delle grazie che mi hai ottenuto dal Cuore di Gesù.
Io ero in angustia e la tua potente intercessione è stata raggio di speranza, perché hai
esaudito la mia preghiera. Sii benedetto, glo-
128
rioso Santo! I tuoi meriti siano un inno di lode
al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, alla SS.
Vergine Maria per tutti i secoli eterni. Amen.
Gloria al Padre.
Amabilissimo Protettore S. Antonio, cosa
posso offrirti che sia degno di te per la mia gratitudine? Ti presento tutte le lodi del mondo
intero, i tuoi stessi meriti perché ti ringrazino
per me. E tu, glorioso Santo, ringrazia Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, la SS. Vergine
Maria per tutti i secoli. Amen.
Gloria al Padre.
Amabilissimo mio Protettore S. Antonio,
non vorrei mai cessare di benedirti e ringraziarti per le grazie che mi hai concesso. Lodo e
benedico Dio che ti ha ricolmato di doni e grazie di santità, e la SS. Vergine Maria che ti fu
guida e maestra. E tu, glorioso Santo, ringrazia Dio Padre, il Figlio, lo Spirito Santo e la SS.
Vergine Maria per tutti i secoli eterni. Amen.
Gloria al Padre.
129
CANTI A S. ANTONIO
O DEI MIRACOLI
O dei miracoli - Inclito Santo,
Dell’alma Padova - Tutela e vanto,
Benigno guardami - Prono ai tuoi piè,
O Sant’Antonio - Prega per me!
Col vecchio il giovane - A Te sen viene
E in atto supplice - Chiede ed ottiene:
Di grazie arbitro - Iddio Ti fè.
O Sant’Antonio - Prega per me !
Per te l’oceano si rasserena,
Riprende il naufrago novella lena;
Morte e pericolo fuggon per Te.
O Sant’Antonio prega per me!
AL GRAN SANTO PADOVANO
Al Gran Santo Padovano,
Al novello Serafino
Sciolga un cantico divino
Dei celesti la tribù:
Qual mai lingua, qual favella
Può narrare i suoi portenti:
Taumaturgo delle genti,
Vero amico di Gesù.
130
Dai due poli all’equatore,
Dall’Amazzone al Tamigi,
E’ un intreccio di prodigi
Che il suo braccio riversò.
Il selvaggio e l’infedele
Pur l’invoca col credente:
Fin nel Bosforo ridente
Il suo nome risuonò.
SALVE, O SANTO
Salve, o Santo! Da tutte le terre
A Te accorron le genti, invocando
I tuoi doni celesti, da quando
Tu volasti al trionfo eternal.
Ritornello:
Sant’Antonio, la luce possente
Dei prodigi diffondi quaggiù.
Deh! Tu guidaci il cuore e la mente
Sul sentiero che mena a Gesù.
A Te chiedono i giovani ardenti
Del tuo giglio il perenne candore;
L’innocente purezza del core,
Serba ai bimbi da insidia fatal.
131
Tu che splendi qual Italo Sole
Oltre oceani e monti, sfavilla
Sulle menti, cui l’alma scintilla
Della Fede brillato non ha.
SE PRODIGI VOLETE, O FEDELI
Se prodigi volete, o fedeli,
Ricorrete con piena fiducia
Ad Antonio, che in terra e nei Cieli,
Si circonda di gloria e d’onor.
La ria morte, l’error, la sventura,
Il demonio, la lebbra Egli fuga;
All’afflitto da ria pressura
Egli dona la pace del cor.
Sia che il mare nei gorghi v’accolga,
Sia che oscura prigion vi ritenga,
Ad Antonio fidente si volga
Chiunque vita e salvezza vorrà.
Le ferite Egli sana pietoso,
Ei ritrova le cose perdute.
Tutti chiedon: Egli accoglie amoroso
I piangenti di tutte l’età.
132
NOVENA A SANT’ANTONIO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Signore, ascolta la mia preghiera. Per l’intercessione di S. Antonio, ottienimi la conversione del cuore e ogni altra grazia. Mi unisco
alle preghiere della Comunità di Sant’Annibale e dei Piccoli Antoniani. Signore, ascoltami.
Amen.
1. SIGNORE, INSEGNAMI AD AMARE
S. Antonio scrive: Senza Dio non sai più vivere, se non ami rimani nella morte.
Mio caro Santo, insegnami il vero amore,
quello verso Dio e quello verso il mio prossimo.
Potrei avere tutto dalla vita, e sentirmi povero
senza l’amore di carità, che è un riflesso dell’infinito amore di Dio. Nella presente circostanza ottienimi dal Signore ogni grazia, in
unione di preghiera con i bambini antoniani.
Amen.
Gloria al Padre.
133
2. SIGNORE, ACCRESCI LA MIA FEDE
S. Antonio scrive: La nostra fede ha le radici nel Cristo morto e risorto.
Mio caro Santo, quando la mia fede vacilla,
conducimi per mano davanti al volto divino di
Gesù trafitto sulla Croce e risplendente di
gloria nel trionfo della risurrezione. Fa’ che
mi abbandoni alla sua Parola e su di essa impegni la mia vita. Ti prego, in questo momento, anche per tutte le grazie che aspetto: te le
chiedo in unione di preghiera con i piccoli antoniani. Amen.
Gloria al Padre.
3. SIGNORE, DAMMI LA SPERANZA
CHE SALVA
S. Antonio scrive: La speranza e la fede sono le due ali dell’anima: con esse lo spirito
si eleva sulle cose terrene.
Mio caro Santo, quando l’attrattiva dei beni di quaggiù distoglie la mia mente e allontana il mio cuore dalla ricerca delle cose eterne, soccorrimi, salvami dalla fragilità, risveglia in me la speranza nella misericordia di
134
Dio. Questo ti domando insieme ad ogni altra
grazia materiale e spirituale, in unione con i
bambini antoniani. Amen.
Gloria al Padre.
4. SIGNORE, RICORDAMI I MIEI LIMITI
S. Antonio scrive: O uomo, oggi sei e domani forse non più.
Mio caro Santo, tu insegni che tutte le cose proclamano l’eternità di Dio e il nulla dell’uomo. Aiutami dunque a vivere nel santo timore di Dio e nella fedeltà alle promesse battesimali con sentimenti di vera umiltà. Allora
nulla potrà togliermi la gioia del cuore: sarà
questa la grazia più grande e da essa deriveranno le molte altre che nelle difficoltà quotidiane ti chiedo, in unione con le preghiere dei
piccoli antoniani. Amen.
Gloria al Padre.
5. SIGNORE, NON STARE LONTANO DA ME
S. Antonio scrive: L’anima nostra è grande:
nessuno può riempirla se non Dio.
Mio caro Santo, tu cercasti Dio come il
135
sommo bene della vita e per trovare lui lasciasti il mondo e le sue vanità. Tu che aiuti
quelli che cercano le cose smarrite, prendimi
per mano, aiutami a ritrovare il Signore, dal
quale i peccati e il disordine dello spirito mi
allontanano. Questa grazia ti chiedo insieme
a tutte le altre di ordine materiale nella presente circostanza, in unione con le preghiere
dei piccoli antoniani. Amen.
Gloria al Padre.
6. SIGNORE, FAMMI ACCETTARE
LA SOFFERENZA
S. Antonio scrive: Portiamo la nostra croce
con gioia. O anima cristiana, se sarai fedele nella prova terrena, vedrai quel che occhio umano mai contemplò.
Mio caro Santo, mostrami il valore della
sofferenza, fa’ che nei momenti della prova i
miei occhi si volgano alla Croce, segno di salvezza, dove l’innocentissimo Gesù è sollevato
come ostia santa sulle brutture del mondo.
Così in questa circostanza rendimi docile alla
volontà del Signore e ottienimi ogni altra grazia, in unione di preghiera con i bambini antoniani. Amen.
Gloria al Padre.
136
7. SIGNORE FA’ DI ME
UN’ANIMA EUCARISTICA
S. Antonio scrive: Molti sono chiamati
all’Eucaristia, ma pochi vi si accostano,
perché infinito è il numero degli stolti.
Mio caro Santo, accompagnami spesso a
ricevere l’Eucaristia con i sentimenti d’amore,
le predisposizioni di purezza interiore ed esteriore che furono tue. Così la mia vita splenderà di luce e testimonierà l’amore col quale
il Signore ci ha amati. Concedimi inoltre ogni
altra grazia in questa circostanza, mentre ti
prego in unione di preghiera con i piccoli antoniani. Amen.
Gloria al Padre.
8. SIGNORE, CANTO CON MARIA
LE TUE MERAVIGLIE
S. Antonio scrive: Maria fu piena di grazia,
e della sua grazia fummo fatti partecipi noi
che ne eravamo privi.
Mio caro Santo, canto con te, che fosti innamorato di Maria, le meraviglie del Signore,
che volge lo sguardo agli umili della terra.
Conducimi tu a specchiarmi nella Madre del
137
Signore, la tutta santa e pura, perché mi fortifichi nella fede, nella speranza, nella carità
e interceda per me ogni altra grazia in unione
di preghiera con i bambini antoniani. Amen.
Gloria al Padre.
9. SIGNORE, APRI LE MIE MANI
ALLA SOLIDARIETA’
S. Antonio scrive: O cuore di sasso, che
non ti muovi a compassione del prossimo!
Hai l’aria di dire: chi è questo nostro fratello di cui dobbiamo prenderci cura?
Mio caro Santo, come può accadere che la
sofferenza della gente mi lasci indifferente?
Tu insegni che chi chiude la porta al povero,
un giorno Dio la chiuderà a lui. Ti prego, sciogli il mio cuore alla carità. Non mi staccherò
dai tuoi piedi in questa novena, senza formulare un proposito di solidarietà concreta
verso chi è nel bisogno e nel dolore. Sì, voglio
vincere il mio egoismo, e oggi stesso darò una
svolta nei miei rapporti col prossimo. Infine ti
prego, intercedi per me e per i miei tutte le altre grazie, in unione di preghiera con i bambini antoniani. Amen.
Gloria al Padre.
138
139
SETTIMANA SANTIFICATA
CON SANT’ANTONIO
Lunedì
SAPER VIVERE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen.
Pensiero del Santo
Padre è Dio, di cui noi siamo figli. L’amore di
Dio verso di noi sta in eterno. L’anima nostra è
grande: nessuno può riempirla se non Dio.
Riflessione
Il Santo, che spesso invochi per ottenere le
grazie, ti ottenga quella di capire Dio e il suo
progetto su di te, sull’umanità tutta. Se comprendi Dio, comprendi pienamente te stesso.
Tu, senza Dio, non sei più nulla, perché perdi
le tue radici e smarrisci la via, perché stacchi il
filo dalla corrente e resti materia inerte. Epoca
balorda è la nostra: spesso manda all’aria la
fede, la ragione e il buonsenso, che furono guida ai nostri padri. Non allinearti alla moda.
Molti si fanno maestri di vita sui giornali, sui
rotocalchi, alla televisione, ma, se ci pensi, sono venditori di fumo. Dietro la loro maschera
hanno una faccia di invincibile tristezza. Sen140
za Dio è il crollo di tutto: ricordalo e tira le conseguenze pratiche. Solleva gli occhi di figlio al
tuo Signore, pregalo.
Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre.
Preghiera
Signore, ti prego per l’intercessione di
S. Antonio: insegnami a vivere. Nel frastuono
del mondo, c’è così poco spazio per meditare
sul senso della mia esistenza, sulla grandezza
e sulla miseria della mia condizione umana.
Non so chi sono, mio Dio, e spesso sento il
morso della tristezza e la nostalgia di te. Fammi comprendere che ogni mio respiro si lega al
palpito del tuo amore, dammi la certezza che
tu vegli su di me come un padre. Allora nulla
mi farà male e la luce splenderà sul mio cammino. Mio caro Santo, prega per me. Amen.
Martedì
SAPER CREDERE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen.
Pensiero del Santo
La fede e la speranza sono le due ali dell’anima: con esse il nostro spirito si eleva dalle
141
cose terrene, e perciò dalle cose visibili ascende alle invisibili.
Riflessione
Lo vedi anche tu: la nostra società tende a
scristianizzarsi, hai l’impressione di sentirti in
minoranza rispetto alla massa, specialmente
quando ti accorgi che fa scelte contrarie al Vangelo e alla Parola santa di Gesù. All’inizio della
sua predicazione, Gesù levava alta la voce:
“Convertitevi e credete al Vangelo” (Mt 1, 15).
La prima domanda che ti devi porre è la seguente: “Credo io veramente?”. Non sia accomodante la tua risposta. Ricorda il tuo Santo,
mai contento di sé, sempre teso a mete spirituali più radicali. Ricorda anche S. Annibale,
che, si struggeva di nostalgia per il Signore non
cercato, per la virtù non conquistata ancora.
La tua fede sia totale e passi alla prova concreta delle opere. La seconda domanda che ti devi
rivolgere è appunto in riferimento alle opere.
“Se io credo e opero - dice S. Antonio - ho la fede che salva”. Oggi è anche la fede che convince gli altri. La gente si allontana da Dio, perché
per lo più intuisce che siamo noi per primi persone di poca fede. Leva la mente al Signore,
pregalo che ti dia la vera fede.
Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre.
142
Preghiera
Signore, credo in te e credo in ogni Parola
uscita dal tuo labbro, pensata dall’eternità per
la mia felicità e rivelata nelle Sacre Scritture,
annunziata dagli Apostoli e dalla Chiesa fino
ai nostri giorni. Sostieni la mia fede, Signore:
la insidiano i falsi maestri, oggi più che mai agguerriti e capaci di trarre in inganno anche le
anime più grandi. Fà che la mia fede sia coronata dalle opere, perché sarebbe molto triste
per me essere l’albero ricco di foglie ma privo di
frutti. Questo ti domando per l’intercessione
di S. Antonio. Amen.
Mercoledì
SAPER CHIEDERE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen.
Pensiero del Santo
Quanto più l’uomo s’impicciolisce e si umilia nel suo cuore, e nella sua preghiera, tanto
più Dio cresce in Lui.
Riflessione
Ricorda: quante volte ti sei inginocchiato
davanti a Dio, chiamandolo tra le lacrime e
143
il dolore? Lo invocavi per l’intercessione del
tuo Santo, e non di rado ti è sembrato di
esserti trovato con le mani vuote. Ma allora,
è venuta meno la promessa del Signore o,
forse, la nostra preghiera non ha alcun valore? No, non è così. Non hai ottenuto la piccola grazia che chiedevi, in cambio ti è stato donato molto di più: Dio ha riempito i
tuoi vuoti, è entrato in te. Hai anche continuato a portarti addosso la malattia fisica,
ma la tua anima è diventata tabernacolo del
Dio vivente, specchio d’acqua inondato di
luce. Madre Teresa di Calcutta la pensava
proprio così.
E sorrideva, sorrideva sempre, lei che ogni
giorno si calava in mezzo a tante miserie
umane. Ricorda un suo consiglio, che troviamo anche negli scritti di S. Antonio: quando
preghi non metterti in testa di convertire Dio
a te, sei tu a dover accogliere la sua volontà.
S. Antonio ti illumini, mentre sollevi la preghiera al Padre che è nei cieli.
Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre.
Preghiera
Signore, so che mi ascolti, anche quando
le apparenze sembrano dirmi il contrario.
Dovrei capire che non conosco il mio vero
144
bene, convincermi che la tua misericordia di
Padre non può venir meno. Forse c’è nella
mia preghiera troppo desiderio di piegare la
tua volontà alla mia, forse non riesco a domandarti quelle cose che sono preziose per
la mia salvezza eterna. Se è così, accresci la
mia fede, mi abbandono a te come un figlio
tra le braccia del padre. Mi aiuti S. Antonio,
interceda per me, mentre ora e sempre ripeto: sia fatta la tua volontà, o mio Dio.
Amen.
Giovedì
SAPER SOFFRIRE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Pensiero del Santo
Le tribolazioni sono l’eredità del giusto sulla terra, ma in cielo gli è riservato il frutto dell’eterna vita.
Riflessione
Gioia e dolore nel nostro cuore, sole e nubi
di tempesta nel cielo: né di questi né di quelli ci meravigliamo. Fanno parte delle cose naturali. Eppure, molte volte la sofferenza ci
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trova impreparati. E tu lo sai bene: una vita
intera a ripetere a te stesso che il dolore è elemento costruttivo, purificatore, forza redentiva se unito al dolore di Cristo. Poi, alla prima
contrarietà, eccoti a levare la testa verso Dio.
Perché a me? Perché non al mio vicino? E
questa seconda domanda è doppiamente perversa: offende Dio e colpisce il prossimo innocente. Non sei cristiano. Gesù porta su di sé i
peccati degli altri, tu te ne scarichi! Anima
devota, nessuna parola umana può farti luce.
Capire la sofferenza è dono di Dio, da implorare nella preghiera. Inginocchiati: sta venendo a te la sofferenza, ti segnala che Dio ti è vicino... E ora recita con cuore di figlio la preghiera.
Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre
Preghiera
Signore, se non accolgo con fede e amore la
sofferenza, non ho capito nulla di te, del tuo
disegno di salvezza, della Passione e Morte di
Gesù. Levo dunque gli occhi alla Croce, il libro aperto che mi rivela lo scopo della sofferenza e me la fa amare. Davanti al dolce Gesù, pendente sul legno come ostia santa sul
mondo, non posso farti preghiere meschine,
rivolte solo alle mie piccole difficoltà. Signore,
146
dammi forza, stammi vicino, perché sono
esposto alle mie debolezze. Interceda per me
S. Antonio. Amen.
Venerdì
SAPER PERDONARE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Pensiero del Santo
La superbia allontana l’uomo da Dio, e dal
prossimo, come il vento sradica dal terreno la
pianta.
Riflessione
La tua capacità di perdonare dipende dalla
sincerità della tua fede e del tuo amore a Dio.
Hai anche udito il tuo Santo: se sei superbo,
resti lontano da Dio e dal prossimo. La ragione è nel fatto che il superbo pone se stesso
come centro di rotazione, intorno devono
muoversi gli altri, Dio compreso. I superbi
non sono adatti per il regno dei cieli e non
meritano il perdono di Dio. Ma ora bada a te:
se ascolti i tuoi istinti, le tue passioni, difficilmente hai pace con i tuoi vicini e con i parenti. Al contrario, diventi professionista del147
la critica, hai sempre qualcosa da ridire, non
sai di conseguenza perdonare. Hai una sola
strada per uscire fuori da tale situazione: farti umile davanti a Dio. L’umile sentire di sé,
d’altronde, è la sola verità. Infatti, chi sei tu
da dover alzare tanto la cresta? Solleva invece gli occhi al Crocifisso, a colui che dalla
Croce perdonava e scusava davanti a Dio i
propri nemici.
Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre.
Preghiera
Signore, perdonami, ma insegnami anche a
saper perdonare i torti e le offese ricevuti.
Quanti abbagli nel ritenermi offeso per piccoli
screzi anche involontari. È la mia superbia che
tutto ingrandisce e che, in fin dei conti, mi allontana dagli altri, mi priva della tua presenza
e mi getta nella solitudine. Dammi dunque l’umiltà del cuore, aiutami a smorzare con un
sorriso l’incomprensione. Te lo domando per
l’intercessione di S. Antonio. Amen.
Sabato
SAPER AMARE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
148
Pensiero del Santo
Come Dio è il principio di tutte le cose, così la carità è la virtù principale che bisogna
possedere prima di ogni altra virtù.
Riflessione
Oggetto di questa breve meditazione è l’amore di carità, che è, rispetto alla fede e alla speranza, la più nobile delle tre virtù teologali. L’anelito di carità muove le anime verso Dio, crea sentimenti filiali, un dolce abbandono come di bambini sulle braccia del
padre. “Io sono la bambina di Dio”, diceva di
sé Santa Teresina del Bambin Gesù. Oggetto
di questa riflessione è, ancora, l’amore come
lo intendiamo comunemente. Decisamente,
non sappiamo amare. Siamo troppo materialoni, confondiamo tutto, e tutto riduciamo al
futile piacere dei sensi. Chi non inquadra
nella luce di Dio se stesso e il prossimo, non
può elevarsi all’amore autentico. Non è un
fatto casuale che questa civiltà moderna così lontana da Dio, sia anche così lontana dall’intendere e dal realizzare l’amore. Infine,
parliamo dell’amore che dobbiamo ai poveri,
ai deboli, ai sofferenti, agli affamati: se fingiamo di non vedere queste categorie, non
possiamo pretendere di meritare Dio vicino
149
al nostro cuore. Chiedi il vero amore e prega.
Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre.
Preghiera
Signore, insegnami ad amare. Dammi l’amore di carità, sii per me il Sommo Bene, il
termine unico e solo degli affetti e dei desideri. E fammi ancora capire quale illusorio gioco sarebbe il mio, se pensassi di amare te
senza amare quelli che hai messo vicino a
me: parenti, amici, persone bisognose. Sono
tutte tue creature, riflesso della tua bontà infinita. Questo è l’unico atteggiamento giusto,
perché fiorisca e si diffonda in mezzo alla società la civiltà dell’amore. Interceda per me
S. Antonio, mi dia aiuto la Vergine Maria, la
Madre del Bell’Amore. Amen.
Domenica
SAPER CANTARE AL SIGNORE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Pensiero del Santo
Le pie donne videro rotolata a terra la pietra posta all’ingresso del sepolcro. A te pesa150
va sull’anima la pietra del peccato. Rallegrati,
il Signore l’ha tolta via!
Riflessione
«Secondo la tradizione apostolica, che ha
origine dallo stesso giorno della Risurrezione
di Cristo, la Chiesa celebra il mistero pasquale ogni otto giorni, in quello che si chiama
giustamente “giorno del Signore” o “domenica”. In questo giorno i fedeli devono riunirsi
in assemblea per ascoltare la parola di Dio e
partecipare all’Eucarestia, e così far memoria
della Passione, della Risurrezione e della gloria del Signore Gesù e rendere grazie a Dio
che li "ha rigenerati nella speranza viva per
mezzo della Risurrezione di Gesù dai morti”
(1 Pt 1,3).
Per questo la domenica è la festa miordiale
che deve essere proposta ed inculcata alla
pietà dei fedeli, in modo che risulti anche
giorno di gioia e di riposo dal lavoro. Non le
venga anteposta alcun’altra solennità che
non sia di grandissima importanza, perché la
domenica è il fondamento ed il nucleo di tutto l’anno liturgico» (SC 106).
Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre.
151
Preghiera
Signore, ti prego per l’intercessione di
S. Antonio: apri il mio cuore alla gioia pasquale, in questa domenica. Fammi sentire il
prodigio della risurrezione, che hai compiuto
in Gesù Cristo e che realizzi ancora in me,
quando accolgo la grazia con docilità di cuore. Dammi tanta voglia di cantare la vita, di
trasmettere la speranza, di annunziare che tu
sei buono e ci vuoi bene. Nella gioia, non dimenticherò il povero che mi passa accanto,
quello che dall’angolo della strada tende la
mano con sguardo triste. Se farò sorridere
qualcuno che soffre, sarò anch’io più contento e canterò le tue meraviglie. Amen.
A S. Antonio
A te, Antonio, nostro fratello e santo di Dio,
leviamo fiduciosi la preghiera per la nuova
storia che andiamo a scrivere con le azioni e
con le decisioni di ogni giorno.
Presenta al Signore i nostri progetti, accompagnaci come fratello maggiore fino alle
soglie di Dio, perché la strada è lunga e densa la foschia, facile lo smarrimento. I problemi li abbiamo: tu sostienici. Le lacrime le abbiamo: tu asciugale. Nel dubbio, intercedi per
152
noi la fede dal Signore e dalla Vergine Maria.
Siamo poveri di Dio e gonfi di orgoglio: facci
ricchi dei beni che il tempo non ci rapirà.
Ogni giorno ricordaci che ci sono altri poveri nel mondo: a tutti porgi il pane del corpo
e quello dell’anima, chiedendolo a quel Signore davanti al quale sei potente intercessore. E
ai bambini senza il calore della famiglia regala, per mezzo nostro, una madre e un padre.
Amen.
153
SETTIMANA DEL SUFFRAGIO
CON SANT’ANTONIO
Lunedì
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e
splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in
pace. Amen (tre volte).
È SAGGIO IL PENSIERO
DELLA MORTE
Scrive Sant’Antonio: “Il misero ingresso che
abbiamo fatto nella vita e l’amarezza che ci
accompagnerà nell’uscirne ci siano sempre
presenti. Se ciascuno considerasse bene e il
principio e il termine della sua esistenza,
uscirebbe dal fango del vizio e del peccato e
salverebbe l’anima sua. Facilmente si disprezza ogni cosa mondana quando si pensa
di dover morire. O fratello, o sorella guarda e
saluta da lontano la celeste Gerusalemme il
cui autore è Dio, confessando a te stesso di
essere sulla terra ospite e pellegrino. Non
considerarti superiore a nessuno, considerati
meno degli altri, e allora ti sarà rivolto l’invito: Amico, sali più in alto”.
154
PREGHIERA: O Signore, ti supplico di accordare senza ritardo l’eterna redenzione alle
anime a me care, alle quali mi legarono i santi affetti della vita e del sangue. Ti prego per
le lacrime che spargesti sulla tomba di Lazzaro, per l’agonia del tuo cuore nell’Orto degli
Ulivi e sul patibolo della croce. Per questi
santi misteri del tuo amore e del tuo dolore,
concedi il Paradiso ai miei cari defunti. Te lo
domando per i meriti della Vergine Maria e
per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova.
Amen.
L’eterno riposo (10 volte).
Martedì
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e
splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in
pace. Amen (tre volte).
LA NOSTRA CASA È IL CIELO
Scrive Sant’Antonio: “Coloro che saranno
santamente vissuti, liberati dalla tempesta
del mondo, entreranno nel quieto porto della
vita eterna che non conosce tramonti. Torneranno a Dio come il fanciulletto piangente
torna al seno della madre sua che, carezzan155
dolo, gli asciuga le lacrime. Dal pianto di questo mondo i giusti entreranno nella gloria, dove Dio asciugherà loro ogni lacrima. L’anima
santa lo invoca, lo pensa, e pur vivendo quaggiù come ospite, già fissa il suo soggiorno in
quella casa eterna. Pianto e rammarico saranno invece per gli amatori del mondo, per
chi si affannò dietro l’oro e i piaceri; per i
mercanti disonesti, che tendono ai compratori l’amo dell’imbroglio; per gli usurai e per
tutti i tessitori di iniquità”.
PREGHIERA: O Signore, grande è la nostra
stoltezza, perché, simili ai ciechi nati, disprezziamo la luce del sole, non avendola mai
conosciuta. Ci attacchiamo alle povere cose
della terra, mentre tu apri su di noi le bellezze eterne e ci inviti a goderle per sempre. Accogli intanto nella tua casa eterna le anime di
quelli che mi furono cari e concedi loro, purificati da ogni macchia, di partecipare alla
gioia del Paradiso.
Te lo domando per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova. Amen.
L’eterno riposo (10 volte).
156
Mercoledì
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e
splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in
pace. Amen (tre volte).
GESÙ DISSE LORO: PACE A VOI!
Scrive Sant’Antonio: “Il Vangelo riferisce
che Gesù venne in mezzo agli apostoli e disse: Pace a voi! Detto questo mostrò loro le
mani e il costato. I discepoli gioirono al vedere il Signore. Osserva che il Signore ripete tre
volte, il suo saluto: Pace a voi! Questo perché
egli ha stabilito con la sua risurrezione una
triplice pace: in cielo, sulla terra e tra i morti.
Con il suo sangue ha ridato vita eterna alle
anime nostre. Anche se soggette alle pene del
purgatorio, esse appartengono al Cristo, che
le attende nella gloria del cielo”.
PREGHIERA: Signore Gesù, che con la tua
morte e risurrezione hai ristabilito l’amicizia
tra l’uomo e Dio, ricordati di quelle anime che
ancora penano nel purgatorio. Affretta per loro il giorno della luce, che tanto hanno cercato sulla terra.
157
Te lo chiedo per i meriti della Vergine Maria e
per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova.
Amen.
L’eterno riposo (10 volte).
Giovedì
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e
splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in
pace. Amen (tre volte).
VENNE GESÙ IN MEZZO A LORO
Scrive Sant’Antonio: “II Vangelo sottolinea
che Gesù venne in mezzo ai suoi discepoli e si
fermò con loro. Pure in altri momenti, dopo la
risurrezione, il Signore appare tra i suoi ed è
subito gioia per tutti. Anche in cielo, leggiamo
nell’Apocalisse, l’Agnello sta in mezzo al trono, cioè avrà il posto centrale nella gloria,
guiderà le anime alle fonti dell’acqua della vita, vale a dire alla sazietà dei gaudi celesti.
Gesù è a sua volta colui al quale tutti i celesti volgono lo sguardo, i beati per goderlo, le
anime del purgatorio per bramarlo e sperare
da lui la liberazione”.
158
PREGHIERA: Signore Gesù, tu sei l’Agnello
di Dio offerto vittima per i peccati del mondo
e glorificato in cielo. Per i meriti della tua passione dolorosa, discendi tra le anime che a te
anelano mentre purificano i residui delle loro
colpe. Raccomando alla tua misericordia specialmente quelle a me care dei parenti e degli
amici: fa’ che possano godere della luce perpetua e del tuo eterno amore. Te lo domando
per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova. Amen.
L’eterno riposo (10 volte).
Venerdì
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e
splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in
pace. Amen (tre volte).
VENITE BENEDETTI
Scrive Sant’Antonio: “Vi sono alcuni i quali
vorrebbero purtroppo godersi qui il mondo e
regnare un giorno con Cristo. Costoro non vedranno il Signore nè udranno la sua voce
consolante: Venite, benedetti. È difficile, se
non impossibile, che uno possa godersi i beni
159
presenti e i futuri. Ma l’uomo che è vissuto e
ha lavorato lungamente con la pace di Dio nel
cuore, senza dubbio, muore nella pace di Dio.
La sua morte è come l’aurora che segna il termine della notte e l’inizio del giorno”.
PREGHIERA: Signore Gesù, la mia preghiera
è per quelle anime che tu conosci fedeli a te
nel credere alla tua parola e nell’osservarla
con opere di bene. Esse hanno chiuso la vita
terrena con la speranza rivolta al cielo. Perciò
ti supplico, liberale dalla pena del purgatorio.
Te lo domando per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova. Amen.
L’eterno riposo (10 volte).
Sabato
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e
splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in
pace. Amen (tre volte).
VEDRANNO DIO
Scrive Sant’Antonio: “O anima, tu vedrai
nel paradiso ciò che occhio umano mai vide.
Perciò Isaia dice: O Signore, nessuno fuori di
160
te vide mai ciò che hai preparato a coloro che
seppero cercarti. Allora solamente godrai di
una visione perfetta, perché vedrai colui che
vede ogni cosa... Oggi, o anima, sei schiava,
domani sarai regina ricolma d’ogni delizia e
ricchezza. II tuo cuore si dilaterà in una gioia
inestimabile, in una allegrezza inenarrabile.
Tu vedrai Dio, la sorgente d’ogni bene, d’ogni
bellezza, d’ogni perfezione. Vedrai il tuo creatore”.
PREGHIERA: Signore Gesù, i1 pensiero delle
eterne bellezze metta in nostalgia il mio cuore, ferito dalle tante bruttezze della terra,
umiliato dal peccato, fasciato da tanto egoismo. Prendimi per mano, Signore, e conducimi verso il bene. Ti prego intanto per le anime care dei miei defunti e con premurosa insistenza ti supplico di aprire loro la porta del
cielo. Te lo domando per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio
di Padova. Amen.
L’eterno riposo (10 volte).
161
162
BREVE
DI
S. ANTONIO
La devozione del «breve» di S. Antonio consiste nel portare addosso, stampata su carta o
tela o medaglietta, un’immagine della S. Croce,
con questa «breve» dicitura biblica, (Ap. 5, 5):
«ECCO LA CROCE DEL SIGNORE,
FUGGITE PARTI AVVERSE.
IL LEONE DELLA TRIBÙ DI GIUDA,
IL FIGLIO DI DAVIDE, HA VINTO.
ALLELUJA!»
È un segno prodigioso, molto in uso tra i
devoti del Santo, perché assai efficace contro
le tentazioni e le insidie diaboliche.
163
PARTE TERZA
SANT’ANNIBALE MARIA
DI FRANCIA
VITA DI SANT’ANNIBALE
MARIA DI FRANCIA
(1851-1927)
Annibale Maria Di Francia nacque a Messina il 5 luglio 1851 dalla nobildonna Anna Toscano e dal cavaliere Francesco, marchese di
Santa Caterina dello Jonio, Vice Console Pontificio e Capitano Onorario della Marina. Terzo
di quattro figli, Annibale divenne orfano a soli
quindici mesi per la morte prematura del padre. Questa amara esperienza infuse nel suo
animo la particolare tenerezza e lo speciale
amore verso gli orfani, che caratterizzò la sua
vita ed il suo sistema educativo. Sviluppò un
grande amore per l’Eucaristia, tanto da ricevere il permesso, eccezionale per quei tempi, di
accostarsi quotidianamente alla Santa Comunione. Giovanissimo, davanti al Santissimo
Sacramento solennemente esposto, ebbe
quella che si può definire «intelligenza del Rogate»: scoprì cioè la necessità della preghiera
per le vocazioni, che, in seguito, trovò espressa nel versetto del Vangelo: «La messe è molta
ma gli operai sono pochi. Pregate [Rogate] dunque il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe» (Mt 9, 38; Lc 10, 2).
Queste parole del Vangelo costituirono l’in167
tuizione fondamentale alla quale egli dedicò
tutta la sua esistenza.
Di ingegno vivace e di notevoli capacità letterarie, appena sentì la chiamata del Signore,
rispose generosamente, adattando questi talenti al suo ministero. Completati gli studi, il
16 marzo 1878 fu ordinato sacerdote. Qualche
mese prima, un incontro «provvidenziale» con
un mendicante quasi cieco lo mise a contatto
con la triste realtà sociale e morale del quartiere periferico più povero di Messina, le cosiddette Case Avignone, e gli aprì il cammino di
quello sconfinato amore verso i poveri e gli orfani, che diverrà una caratteristica fondamentale della sua vita.
Con il consenso del suo Vescovo, andò ad
abitare in quel «ghetto» ed impegnò tutte le sue
forze per la redenzione di quegli infelici, che ai
suoi occhi si presentavano, secondo l’immagine
evangelica, come «pecore senza pastore». Fu
un’esperienza segnata fortemente da incomprensioni, difficoltà e ostilità di ogni tipo, che
egli superò con grande fede, vedendo negli umili ed emarginati lo stesso Gesù Cristo e attuando ciò che definiva: «Spirito di doppia carità: l’evangelizzazione e il soccorso dei poveri».
168
Nel 1882 diede inizio ai suoi orfanotrofi, che
furono chiamati antoniani perché messi sotto
la protezione di Sant’Antonio di Padova. La
sua preoccupazione fu non solo quella di dare
il pane e il lavoro, ma soprattutto un’educazione completa della persona sotto l’aspetto morale e religioso, offrendo agli assistiti un vero
clima di famiglia, che favorisse il processo formativo a far loro scoprire e seguire il progetto
di Dio.
Con spirito missionario avrebbe voluto abbracciare gli orfani e i poveri di tutto il mondo.
Ma come fare? La parola del Rogate gli apriva
questa possibilità. Perciò scrisse: «Che cosa sono questi pochi orfani che si salvano e questi
pochi poveri che si evangelizzano dinanzi a milioni che si perdono e sono abbandonati come
gregge senza pastore? ...Cercavo una via d’uscita e la trovavo ampia, immensa in quelle
adorabili parole di nostro Signore Gesù Cristo:
Rogate ergo ... Allora mi pareva di aver trovato
il segreto di tutte le opere buone e della salvezza di tutte le anime».
Annibale aveva intuito che il Rogate non era
una semplice raccomandazione del Signore,
ma un comando esplicito e un «rimedio infallibile». Motivo per cui il suo carisma è da valu169
tare come il principio animatore di una provvidenziale fondazione nella Chiesa. Altro aspetto importante da rilevare è che egli precede i
tempi nel considerare vocazioni anche quelle
dei laici impegnati: genitori, insegnanti e persino buoni governanti.
Per realizzare nella Chiesa e nel mondo i
suoi ideali apostolici, fondò due nuove famiglie
religiose: nel 1887 la Congregazione delle Figlie del Divino Zelo e dieci anni dopo la Congregazione dei Rogazionisti. Volle che i membri dei due Istituti, approvati canonicamente il
6 agosto 1926, si impegnassero a vivere il Rogate con un quarto voto.
Così il Di Francia scrisse in una supplica
del 1909 a San Pio X: «Mi sono dedicato fin dalla mia prima giovinezza a quella santa Parola
del Vangelo: Rogate ergo. Nei miei minimi Istituti di beneficenza si leva una preghiera incessante, quotidiana dagli orfani, dai poveri, dai
sacerdoti, dalle sacre vergini, con cui si supplicano i Cuori Santissimi di Gesù e Maria, il
Patriarca San Giuseppe e i Santi Apostoli perché vogliano provvedere abbondantemente la
Santa Chiesa di sacerdoti eletti e santi, di
evangelici operai della mistica messe delle anime». Per diffondere la preghiera per le voca-
170
zioni promosse numerose iniziative: ebbe contatti epistolari e personali con i Sommi Pontefici del suo tempo; istituì la Sacra Alleanza per
il clero e la Pia Unione della Rogazione Evangelica per tutti i fedeli. Fondò il periodico dal titolo significativo «Dio e il Prossimo» per coinvolgere i fedeli a vivere i medesimi ideali.
«È tutta la Chiesa – egli scrisse – che ufficialmente deve pregare a questo scopo, poiché
la missione della preghiera per ottenere i buoni operai è tale da dovere interessare vivamente ogni fedele, ogni cristiano, cui sta a cuore il
bene di tutte le anime, ma in modo particolare
i vescovi, i pastori del mistico gregge, ai quali
sono affidate le anime e che sono gli apostoli
viventi di Gesù Cristo». L’annuale Giornata
mondiale di preghiera per le vocazioni, istituita
da Paolo VI nel 1964, può considerarsi la risposta della Chiesa a questa sua intuizione.
Grande fu l’amore che ebbe per il sacerdozio, convinto che solo mediante l’opera di sacerdoti numerosi e santi è possibile salvare
l’umanità. Fu fortemente impegnato nella formazione spirituale dei seminaristi, che l’arcivescovo di Messina affidò alle sue cure. Ripeteva spesso che senza una solida formazione
spirituale, senza preghiera, «tutte le fatiche dei
171
vescovi e dei rettori dei seminari si riducono
generalmente a una cultura artificiale di preti...». Fu egli stesso, per primo, buon operaio
del Vangelo e sacerdote secondo il Cuore di
Dio. La sua carità, definita «senza calcoli e
senza limiti», si manifestò con connotazioni
particolari anche verso i sacerdoti in difficoltà
e le claustrali.
Già durante la sua esistenza terrena fu accompagnato da una chiara e genuina fama di
santità, diffusa a tutti i livelli, tanto che quando il primo giugno 1927 si spense a Messina,
confortato dalla presenza di Maria Santissima, che aveva tanto amato durante la sua terrena esistenza, la gente diceva: «Andiamo a vedere il santo che dorme».
I funerali furono una vera e propria apoteosi, che i giornali dell’epoca puntualmente registrarono con articoli e con fotografie. Le Autorità furono sollecite nell’accordare il permesso
di tumularlo nel Tempio della Rogazione Evangelica, che lui stesso aveva voluto e che è dedicato appunto al «divino comando»: «Pregate il
Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe».
Le Congregazioni religiose dei Rogazionisti e
172
delle Figlie del Divino Zelo, fondate da Padre
Annibale sono oggi presenti nei cinque Continenti impegnate, secondo gli ideali del Fondatore, nella diffusione della preghiera per le vocazioni attraverso centri vocazionali ed editoriali e nel gestire istituti educativo-assistenziali a favore di bambini e ragazzi bisognosi e
di audiolesi, centri nutrizionali e di sanità; case per anziani e per ragazze-madri; scuole,
centri di formazione professionale, ecc.
La santità e la missione di Padre Annibale,
dichiarato «insigne apostolo della preghiera
per le vocazioni», sono sentite oggi profondamente da quanti sono compenetrati delle necessità vocazionali della Chiesa.
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il 7 ottobre 1990 ha proclamato il Di Francia Beato
ed il giorno successivo lo ha definito: «Autentico anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale».
Lo stesso Sommo Pontefice il 16 maggio
2004 lo ha iscritto nell’Albo dei Santi con il solenne rito della Canonizzazione.
173
1° GIUGNO
SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA
SACERDOTE E FONDATORE
Solennità
ANTIFONA D’INGRESSO (Cf. Gv 10, 14-15)
Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore ed esse conoscono me, e
per le mie pecore offro la vita. (T. P. Alleluia.)
COLLETTA
O Dio, speranza degli umili, rifugio dei poveri e padre degli orfani, che hai voluto scegliere Sant’Annibale Maria, sacerdote, come
insigne apostolo della preghiera per le vocazioni, per sua intercessione, manda nella tua
messe degni operai del Vangelo, e fa che,
mossi dal suo stesso spirito di carità, cresciamo nell’amore verso te e verso il prossimo.
Per il nostro Signore.
PRIMA LETTURA
Io condurrò le mie pecore al pascolo e io le
farò riposare.
174
Dal Libro del profeta Ezechiele
(34, 11-16.31)
Così dice il Signore Dio: “Ecco, io stesso
cercherò le mie pecore e ne avrò cura. Come
un pastore passa in rassegna il suo gregge
quando si trova in mezzo alle sue pecore che
erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e
di caligine. Le ritirerò dai popoli e le radunerò
da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro
terra e le farò pascolare sui monti d’Israele,
nelle valli e in tutte le praterie della regione.
Le condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti d’Israele; là riposeranno
in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli
sui monti d’Israele.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore
Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita; fascerò
quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con
giustizia. Voi, mie pecore, siete il gregge del
mio pascolo e io sono il vostro Dio”. Oracolo
del Signore Dio.
Parola di Dio.
175
SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 22)
Rit. Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque
tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida
per il giusto cammino, per amore del suo nome. Rit.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con
me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno
sicurezza. Rit.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli
occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio
capo. Il mio calice trabocca. Rit.
Fedeltà e grazia mi saranno compagne tutti i
giorni della mia vita, e abiterò nella casa del
Signore per lunghissimi anni. Rit.
SECONDA LETTURA
Guai a me se non predicassi il Vangelo!
Dalla prima Lettera di S. Paolo
apostolo ai Corinzi (9,16-19.22-23)
Fratelli non è per me un vanto predicare il
176
vangelo; è un dovere per me: guai a me se non
predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non
lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che
mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente
il vangelo senza usare del diritto conferitomi
dal vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono
fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.
Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Gv 4,35-36)
Alleluia, alleluia.
Levate i vostri occhi e guardate i campi che
già biondeggiano per la mietitura; chi miete
riceve salario e raccoglie il frutto per la vita
eterna.
Alleluia.
177
VANGELO
La messe è molta, ma gli operai sono pochi
Dal Vangelo secondo Matteo (9,35-38)
In quel tempo, Gesù andava attorno per
tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro
sinagoghe, predicando il vangelo del regno e
curando ogni malattia e infermità. Vedendo le
folle ne sentì compassione, perché erano
stanche e sfinite, come pecore senza pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è
molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai
nella sua messe!”.
Parola del Signore.
PREGHIERA DEI FEDELI
Confortati dalla testimonianza di Sant’Annibale Maria, insigne apostolo della preghiera
per le vocazioni e vero padre degli orfani e dei
poveri, apriamo il cuore alla fiducia filiale verso Dio, datore di ogni dono perfetto.
Preghiamo insieme e diciamo:
Rit. Donaci, o Padre,
il tuo Spirito di santità.
178
1. Per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti e quanti
svolgono attività educative nelle comunità
cristiane: perché propongano e promuovano la vocazione alla santità nella vita ordinaria come progetto fondamentale dell’esistenza cristiana. Preghiamo. Rit.
2. Per i capi delle Nazioni e per quanti hanno responsabilità di governo nella società
civile: perché siano sempre impegnati nella promozione della giustizia, del rispetto
dei diritti umani e della libertà, e diventino
messaggeri e testimoni di pace tra i popoli.
Preghiamo. Rit.
3. Per quanti si adoperano ad alleviare le sofferenze umane: perché, sull’esempio di
Sant’Annibale Maria, sappiano riconoscere
e servire Gesù Cristo presente nei fratelli.
Preghiamo. Rit.
4. Per le vocazioni alla vita consacrata e al
ministero sacerdotale: perché il Signore,
per i meriti e l’intercessione di Sant’Annibale Maria, susciti numerose e sante vocazioni di speciale consacrazione anche nell’ambito delle famiglie cristiane, per annunciare e testimoniare l’avvento del regno
di Dio nella storia. Preghiamo. Rit.
179
O Dio nostro Padre, noi ti ringraziamo e ti
lodiamo perché chiami tutti alla santità, e ci
offri in Sant’Annibale Maria un modello autentico di perfezione cristiana: concedi a noi,
per sua intercessione, di rimanere sempre fedeli al tuo Figlio Gesù, che vive e regna con te
nei secoli dei secoli.
Amen.
SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, i doni che ti offriamo e
concedi a noi, sull’esempio di Sant’Annibale
Maria, che, spinto dallo zelo del tuo amore,
nutrì i poveri e i piccoli con il pane della vita,
di poter congiungere ai doni dell’altare il sacrificio della perfetta carità.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
–
–
–
–
–
–
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.
É cosa buona e giusta.
180
È veramente cosa buona e giusta nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e
in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.
Tu hai reso Sant’Annibale Maria mirabile
ministro della compassione del tuo Figlio per
le folle, conformandolo alla sua immagine di
Buon Pastore. Vero annunciatore del Vangelo,
seguendo gli insegnamenti del Maestro, implorò incessantemente il dono degli operai per
la tua messe.
Sentiero sicuro della provvidenza, nel prendersi cura degli orfani, mostrò il tuo volto di
consolatore degli afflitti.
Fedele amante dei poveri, aprendo le mani
all’indigenza, dischiuse con esse le porte della
gioia celeste.
Per questo mistero il cielo e la terra innalzano a te con venerazione un cantico nuovo, e
noi con tutti gli angeli del cielo proclamiamo
senza fine la tua gloria:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui
che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.
181
ANTIFONA ALLA COMUNIONE (Cf. Mt 9, 36)
Il Signore vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come
pecore senza pastore. (T. P. Alleluia.)
DOPO LA COMUNIONE
Il sacramento che abbiamo ricevuto, Signore Dio nostro, accresca in noi il desiderio di salvezza degli uomini che infiammò
Sant’Annibale Maria, e concedi che vivendo
fedelmente la nostra vocazione possiamo meritare con lui il premio promesso ai buoni
operai del Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.
182
183
PREGHIERE E STROFE
A SANT’ANNIBALE
Nel Nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.
Amen.
1) O Sant’Annibale Maria, ora che anche in
terra il Signore ha confermato e mostrato
la tua santità e la tua gloria mediante la
Canonizzazione proclamata dal Papa Giovanni Paolo II, concedi, con la tua potente
intercessione, la stessa tenace volontà con
cui tu hai perseguito la santità alla quale
il Signore chiama tutti noi. «Questa, infatti, – dice l’Apostolo – è volontà di Dio: la
vostra santificazione»
(cfr. 1 Tes. 4,3)
Gloria al Padre.
Già «s’aprirono i cieli» e discese
sfavillante la luce divina:
ai suoi raggi la terra s’accese,
di fulgore ogni zolla brillò.
Esultanti di gioia e di fede,
a Te Santo acclamaron le genti;
e lodarono Dio che ti diede
Padre e amico che il cuore donò.
184
Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale,
sul mondo che ti venera gran SANTO.
Prega che Dio moltiplichi
i suoi ministri in ogni gente e stato.
Il suo ROGATE illumini
la chiesa una e santa di Gesù...
2) La solenne autorità apostolica della Santa
Chiesa – o Sant’Annibale Maria – ti ha
proposto a tutti noi fedeli quale modello di
Santità e di zelo apostolico.
Intercedi per noi, tuoi figli e devoti, affinchè
possiamo prendere sempre più coscienza
del S. Battesimo e restare fedeli alle Promesse ed agli Impegni di vita che in esso
abbiamo professato.
Gloria al Padre.
Già la voce del Papa, solenne
si diresse oltre monti e colline,
ripetendo da tutte le antenne
il tuo nome all’azzurro del ciel.
Da quel trono dorato, il tuo viso,
come avvolto di luce sovrana,
diffondeva raggiante un sorriso
sui tuoi figli, su tutti fedel.
Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale...
185
3) La tua Canonizzazione, o Sant’Annibale
Maria, mostra al mondo l’eroismo delle tue
virtù, frutto della tua capacità di amare dilatata fino a quella del Cuore di Cristo il
cui amore compassionevole per la salvezza
dell’uomo e del mondo ha riempito e fatto
traboccare il tuo cuore innamorato e zelante. Concedi anche a noi la capacità di
aprire il nostro cuore a Cristo, affinché
Egli sia «tutto in tutti».
Gloria al Padre.
Profumarono templi ed altari
con i fiori dai cento colori;
quelle luci di lampade e fari
riscopriron carismi e virtù.
Tu tra gli archi di marmo e d’argento,
ricoperto di cerule vesti,
d’eroismo apparisti un portento,
un trionfo del Cuor di Gesù.
Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale...
4) O Sant’Annibale Maria che nel tuo desiderio di unirti e di uniformarti a Cristo sei penetrato nelle profondità dell’amore del suo
Cuore ed hai fatto tue le vibrazioni più
profonde della sua ansia di salvezza,
186
espressa nel suo «Rogate», intercedi presso
il Cuore di Cristo perché dal suo Costato
aperto continui a scaturire il dono di innumerevoli e sante vocazioni sacerdotali e religiose per la Chiesa, per le tue Congregazioni Religiose, per la tua Diocesi e città di
Messina. Concedi anche a noi il tuo spirito
di obbedienza al «Rogate» ed il tuo spirito di
fede nell’efficacia della preghiera, perché
non ci stanchiamo mai di pregare per i
Buoni Operai, di propagare questa preghiera, di essere, con la testimonianza della vita, i primi Buoni Operai.
Gloria al Padre.
Oggi il popolo esalta cantando
la preghiera del santo ROGATE;
la rivolge all’Eterno, invocando
sacerdoti alla messe, quaggiù.
Forte un soffio di Spirito muove
invitando le giovani età:
il ROGATE risveglia le nuove
forze pronte a seguire Gesù.
Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale...
5) O Sant’Annibale Maria che con l’intelligenza e zelo per il «Rogate» di Cristo hai saputo incarnare mirabilmente e fervorosamen187
te l’amore a Dio e al Prossimo, concedi anche a noi di testimoniare nella vita il «Vangelo della carità», così che non vi sia, in
noi, un solo pensiero «che parli di Dio senza coinvolgere l’uomo e dell’uomo senza
implicarvi Dio»
(cfr. Positio, Vol. 1°, pag. 8).
Gloria al Padre.
Salve Annibale! Il mondo ti vede
protettore del povero afflitto;
l’orfanello te cerca e a te chiede
la tua salda paterna bontà.
Le tue mani dispensano amore
smisurato a chi soffre e dispera;
«Dio e il Prossimo» avesti nel cuore
coi tesori di tua carità.
Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale...
6) O Sant’Annibale Maria, docile nella soddisfazione degli interessi del Cuore di Gesù,
ti sei dedicato senza risparmio alla salvezza del «Quartiere Avignone», il più povero e
abbandonato della Messina del tuo tempo,
promuovendo i suoi abitanti - specialmente i piccoli - nella loro dignità di persone e
di figli di Dio. Il Cristo del «Rogate» ti condusse in quel quartiere per mezzo di uno
188
dei suoi poveri, tu lo seguisti e lì, nella
mente e nel cuore, ti si confermò la verità
e la necessità del «Rogate». Quelle genti
erano «stanche e sfinite, come pecore senza pastore». Come Cristo ne sentisti «compassione» e ti offristi loro «pastore» per condurli alla Casa del Padre.
Per la carità del «Rogate», concedi che anche
noi impariamo ad aver compassione per tutti i nostri fratelli più bisognosi, poveri ed
emarginati e sappiamo offrirci quali «Buoni
Operai» per la loro integrale salvezza.
Gloria al Padre.
Al Maestro donasti la vita
risanando il «Quartiere Avignone».
Lá vivesti con cura accanita
gli «interessi del Cuor di Gesù».
Fisso l’occhio alla «Grande Parola»
rifulgente nel santo Vangelo,
costruisti l’altare e la stola,
sacerdote di zelo e virtù.
Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale...
7) Lodiamo e benediciamo il Datore di ogni
bene, Dio Onnipotente, per la tua santità
– o Sant’Annibale Maria – raggio della
santità del Padre.
189
Grati alla Divina Bontà per il dono della
tua Canonizzazione, ti supplichiamo di intercedere per noi presso il trono dell’Altissimo, insieme alla dolcissima Madre, Maria
ed i Santi Protettori, per i nostri personali
bisogni spirituali e materiali, nella piena
uniformità alla Divina Volontà.
Fà che, convertendoci e crescendo nella
santità davanti a Dio e agli uomini, impiantiamo il Regno di Dio e la Civiltà dell’Amore nel mondo.
Alla tua intercessione affidiamo la S. Chiesa ed il Papa, la nostra Diocesi ed il Vescovo, le tue Congregazioni Religiose, gli Orfani ed i Poveri, il Popolo santo di Dio: sacerdoti, religiosi, laici.
Continua ad essere presente in noi ed in
mezzo a noi con l’intelligenza e zelo del tuo
essere «Apostolo del Rogate» e «Padre degli
Orfani e dei Poveri». Amen.
Gloria al Padre.
Diamo lode perenne al Datore d’ogni fonte
d’amore e di bene. Nel suo immenso, divino
splendore contempliamo la tua santità.
Mentre i cori di mille campane osannanti ripetono il canto, dalle torri vicine e lontane
SANTO, SANTO, t’acclamano già…
Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale...
190
Responsorio
Messis quidem multa, operàrii autem pauci.
Rogàte ergo Dòminum messis,
ut mittat operàrios in messem suam.
(Mt 9,38; Lc 10,2)
Domine messis mitte operarios
in messem tuam etiam ergo in istam. (2 v.)
Amen.
La messe è molta, ma gli operai sono pochi!
Pregate dunque il Padrone della messe,
perché mandi operai nella sua messe!
Padrone della messe manda operai
nella tua messe, dunque anche in questa.
Amen.
COLLETTA
O Dio, speranza degli umili, rifugio dei poveri e padre degli orfani, che hai voluto scegliere Sant’Annibale Maria, sacerdote, come
insigne apostolo della preghiera per le vocazioni, per sua intercessione, manda nella tua
messe degni operai del Vangelo, e fa che,
mossi dal suo stesso spirito di carità, cresciamo nell’amore verso te e verso il prossimo.
Per il nostro Signore.
191
PREGHIERE A
SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA
Nelle preghiere è il Signore il centro delle
invocazioni, a lui chiediamo le grazie per l’intercessione di Sant’Annibale. Di lui intendiamo imitare l’amore filiale a Dio, il distacco dai
beni terreni, l’affezione ai poveri e agli orfani,
lo zelo per le vocazioni sacerdotali e laicali, il
coinvolgimento nella missione della Chiesa.
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.
1) Signore Dio, ti ringraziamo per aver suscitato nel nostro tempo Sant’Annibale Maria
quale insigne testimone delle beatitudini
evangeliche. Egli, illuminato dalla grazia,
ebbe fin dalla gioventù il giusto distacco
dalle ricchezze, e di tutto si liberò per essere senza limiti accanto ai piccoli e ai poveri. Per la sua intercessione, aiutaci a fare buon uso delle cose che abbiamo e ad
aprirci alla solidarietà verso quelli che
hanno meno di noi. Nelle presenti necessità, concedici le grazie che ti chiediamo
per noi e per i nostri cari. Amen.
Padre nostro.
192
2) Signore Dio, ti ringraziamo per averci dato
in Sant’Annibale un testimone dell’amore
che a te si deve sopra ogni creatura della
terra. In lui tu ci indichi una nuova via di
santità, che è preghiera, zelo, compassione
per le folle abbandonate come gregge senza pastore. Fa’ che sia sempre vivo in noi il
desiderio e l’impegno concreto per la salvezza delle anime. Per intercessione del
Santo, ottienici le grazie che ti domandiamo in queste circostanze per noi e per le
persone a noi care. Amen.
Padre nostro.
3) Signore Dio, ti ringraziamo per la glorificazione di Sant’Annibale, padre dei poveri e
degli orfani. Egli indica un impegno generoso per i poveri di pane e per i poveri di fede, privi di valore in cui credere. Per l’intercessione del Santo, ravviva in noi la
doppia carità, che ci fa soccorrere i bisogni
materiali e spirituali dei nostri fratelli. In
queste circostanze, esaudiscici con l’abbondanza delle benedizioni e delle grazie
che ti chiediamo. Amen.
Padre nostro.
193
4) Signore Dio, tu rivelasti a Sant’Annibale la
divina parola di Gesù, quando, vedendo le
folle nella sofferenza e nell’abbandono, indicò la preghiera del “Rogate” per le vocazioni e gli evangelizzatori dei tempi nuovi.
Noi ti invochiamo, Signore, suscita in noi
quello spirito di preghiera che fu del Santo,
accendi il nostro cuore, perché non rimaniamo indifferenti alla promozione di nessuna persona, alla salvezza di nessun’anima. Nelle presenti necessità concedici, per
l’intercessione di Sant’Annibale, le grazie
che ti chiediamo. Amen.
Padre nostro.
5) Signore Dio, ti ringraziamo per averci mostrato in Sant’Annibale un vero figlio della
Chiesa, tutto compreso della missione da
compiere, interamente impegnato per portare la luce di Cristo fino ai confini del
mondo. Fa’, o Signore, che anche noi sentiamo fortemente la nostra appartenenza
alla Chiesa, ne seguiamo gli insegnamenti,
ne condividiamo la missione, collaboriamo
fattivamente con essa nelle situazioni concrete. Per intercessione del Santo, concedici anche le grazie che ti chiediamo per noi
e per i nostri cari. Amen.
Padre nostro, Ave, Maria, Gloria al Padre.
194
PREGHIERE A SANT’ANNIBALE
PER LE DIVERSE CIRCOSTANZE
GRAZIE
Grazie, Signore, per averci donato Sant’Annibale, fratello di strada in questo tempo di
profondi smarrimenti. Egli ci ha ricordato che
la vita va vissuta come risposta al buon Dio
che ci ha chiamati all’esistenza e vuole realizzare con noi un grande progetto di amore. Fa’
che, per i meriti e l’intercessione del Santo rispondiamo a così bella vocazione per il nostro
bene e per la salvezza di molti. Amen.
SENZA VOCAZIONE
È crisi per me, Signore!
Chi sono io, e dove vado, a che vivo?
Da bambino sapevo rispondere, ora non più.
Una fitta nebbia mi è entrata dentro, ha cancellato certezze e valori, e ora sono un legno alla deriva, docile al vento delle passioni e della
mondanità. Ti prego, per l’intercessione di
Sant’Annibale, dammi luce, riportami alla grazia. Fa’ ch’io trovi la strada: senza vocazione
non sono nessuno, mi mancano le frecce direzionali. Mostrami le tue vie, Signore. Amen.
195
STRADA
Tanta gente per la strada, ciascuno col suo
affanno, io un rimpianto per gioie mai avute,
un rammarico per sogni svaniti e spesso la
solitudine del cuore, la scarsezza dei mezzi
per sostenere la famiglia. Per questa folla di
gente ti prego, Sant’Annibale, e ti prego anche
per me, che non mi manchi mai nel cuore la
compassione per le sofferenze del prossimo.
Fa’ che torni a casa, ogni sera, con la buona
azione compiuta, come facevi tu, quando
prendevi su di te il dolore del mondo. Amen.
PECCATO
Il cuore m’ha ingannato, Signore, e ho detto
sì, ho svenduto l’amore e la grazia al capriccio
di un momento, subito affogato nel rimorso.
Ti prego, mio Dio, per l’intercessione di
Sant’Annibale, ridonami la perduta eredità, rigenera la mia anima, risveglia la coscienza
perché guidi i miei passi nelle vie della luce e
della speranza. Amen.
INFERMITÀ
Eccomi abbattuto, improvvisamente gettato in un letto, privo di forze e di volontà.
196
Mio Signore, dovè l’usato orgoglio, la superbia, la vanità del vivere? Ti prego, per i
meriti di Sant’Annibale e la sua intercessione: fa’ che questo malessere fisico e l’esperienza della mia fragilità mi riporti a te con
maggiore abbandono. Guariscimi, Signore!
Prega per me. Sant’Annibale: ho una famiglia da sostenere, i figli da guidare e tanta gente che da me aspetta una rinnovata
testimonianza cristiana. Amen.
AUTO
Sono incolonnato, sono un anello insignificante dell’interminabile serpentone delle altre auto, dei tir, degli autobus.
Si va al lavoro, agli uffici, agli ospedali
dove c’è chi soffre e chi muore. Signore,
dammi luce e grazia, a casa ci sono i miei,
il gruppo di famiglia sul cruscotto mi riporta agli affetti più sani: non voglio tradirli,
sono la vera ricchezza della mia vita. Questa grazia ti chiedo per l’intercessione di
Sant’Annibale, apostolo delle nostre famiglie. Amen.
197
CASALINGA
Sono la casalinga, custode della casa, gelosa della famiglia, attenta alle piccole faccende
spesso poco apprezzate, ma che conferiscono
pulitezza e dignità.
Signore, per l’intercessione di Sant’Annibale, metti ogni giorno nel mio cuore il canto
della lode e della riconoscenza. Che io viva
con stupore l’amore sponsale e guardi con intatta meraviglia i figli che crescono vigorosi e
forti.
Sia la mia famiglia un’immagine della famiglia di Nazaret, senza timori riverenziali per
altri modelli di vita, oggi così pubblicizzati ma
spesso drammaticamente poveri di certezze e
di valori. Amen.
PREGHIERA PER OTTENERE GRAZIE
Dio, onnipotente ed eterno, che hai scelto
Sant’Annibale Maria, sacerdote, per farne un
insigne apostolo della preghiera per le vocazioni e un vero padre degli orfani e dei poveri, per sua intercessione dònami la forza di
imitare il suo esempio e le sue virtù e concedimi la grazia… che desidero.
A lode e gloria del tuo nome. Amen.
198
PREGHIERA PER OTTENERE VOCAZIONI
Signore Gesù, che hai scelto Sant’Annibale, sacerdote, per farne un insigne apostolo
della preghiera per le vocazioni e un vero padre degli orfani e dei poveri, per i suoi meriti
e la sua intercessione manda molti e santi
apostoli alla tua Chiesa.
A lode e gloria del tuo nome. Amen.
199
INNO A SANT’ANNIBALE MARIA
DI FRANCIA
La grazia che si scrive col tuo nome
è dono del Signore alla sua Chiesa,
Annibale, amante del Vangelo,
pastore, tu, di Cristo tra le genti.
Rit. Risuoni come canto il tuo “Rogate”,
e sia l’emblema della nostra vita,
maestro di sapienza, Padre Annibale,
parla con Lui, prega per noi!
Andasti a lavorare nella vigna;
col monito benevolo di Cristo
spronasti altri a chiedere al Signore:
“pregate il padrone della messe!” Rit.
I poveri che furono tuoi amici
t’ aprirono le porte del suo Regno,
e tu li salutasti con la pace
donata dal Risorto ai suoi fedeli. Rit.
Spuntò la luce chiara dell’aurora
e Dio rispose alla tua invocazione;
chiedesti e ti fu data la sapienza:
credesti in Lui Signore del tuo cuore. Rit.
200
Dall’alto la sua forza t’ha inondato,
curasti, servo buono, corpi e menti;
per l’Alito che piega ogni durezza
traesti da ogni vita il vero bene. Rit.
Ai deboli donasti la sua forza,
agli orfani la casa ed il vestito;
saziasti d’ogni anima la sete
tergendola col bagno dell’Amore. Rit.
Fondasti nella Croce il tuo sapere,
leggesti questo libro più d’ogni altro;
tenace difensore degli afflitti,
Annibale, ricordaci al Signore. Rit.
O Padre che nei Santi ti compiaci,
noi ti rendiamo lode per il tuo Figlio
su cui ti compiacesti con l’Unzione;
onore, gloria e giubilo per sempre. Amen!
201
SETTIMANA DEL MALATO
CON SANT’ANNIBALE
Lunedì
VALORE DELLA SOFFERENZA
La Sacra Scrittura
Io ritengo che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura
che dovrà essere rivelata in noi (Rm 8, 18).
L’insegnamento della Chiesa
Il dolore e la malattia fanno parte del mistero dell’uomo sulla terra. Certo, è giusto
lottare contro la malattia, perché la salute è
un dono di Dio. Ma è importante anche saper leggere il disegno di Dio quando la sofferenza bussa alla nostra porta. La «chiave» di
tale lettura è costituita dalla Croce di Cristo.
Il Verbo incarnato si è fatto incontro alla nostra debolezza assumendola su di sé nel mistero della Croce. Da allora ogni sofferenza
ha acquistato una possibilità di senso, che
la rende singolarmente preziosa. Da duemila
anni, dal giorno della Passione, la Croce brilla come somma manifestazione dell’amore
202
che Iddio ha per noi. Chi sa accoglierla nella sua vita sperimenta come il dolore, illuminato dalla fede, diventi fonte di speranza e
di salvezza.
(Giovanni Paolo II)
Riflessione
Tutto deve cominciare dall’amore. È l’amore verso Dio, Sommo Bene, che dà un valore
inestimabile ad ogni nostra azione. L’amore è
il maestro di ogni perfezione. È tutto perduto
ciò che non si fa per amore. L’amore forma la
rettitudine di intenzione, facendoci operare
tutto per Dio, per la sua gloria, per il suo onore, per gratitudine verso l’Altissimo, per i suoi
benefici nell’ordine naturale, e verso Gesù
Cristo per i divini benefici della redenzione.
(Sant’Annibale)
Preghiera
O Padre, il tuo unico Figlio ha preso su di
sé la povertà e la debolezza di tutti gli uomini, rivelando il valore misterioso della sofferenza. Benedici questo nostro fratello infermo, perché tra le angustie e i dolori non si
senta solo, ma unito a Cristo, medico dei corpi e delle anime, per la preghiera unanime
203
della Chiesa, goda la consolazione promessa
agli afflitti.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
(dal Messale Romano)
Offerta e intenzione
O Gesù, che sei passato in mezzo agli uomini beneficando tutti, ed ora dimori in mezzo a noi nel Divin Sacramento pure per beneficiarci e consolarci, ecco io ripeto ciò che
un tempo ti fu detto: «Signore, la persona che
ami è inferma» (Gv 11, 3). Ora oso invocare, a
favore della persona che ti raccomando, la
misericordia del tuo Cuore dolcissimo e di
chiederti che la sua malattia non sia già a
morte, ma valga alla tua gloria ed alla sua
santificazione. Ti prego di prolungarle anche i
giorni sulla terra, e confido che, per tua grazia, riacquisterà presto la salute.
(Sant’Annibale)
Cuore di Gesù,
fornace ardente di carità,
abbi píetà di noi.
Maria,
consolatrice degli afflitti,
prega per noí.
204
Martedì
AMORE INFINITO DI DIO
La Sacra Scrittura
Dice il Signore: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi
per il figlio del suo grembo? Anche se si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai”
(Is 49, 15).
L’insegnamento della Chiesa
La Chiesa è entrata nel nuovo millennio
stringendo al suo cuore il Vangelo della sofferenza, che é annuncio di redenzione e di salvezza. Fratelli e sorelle ammalati, voi siete testimoni singolari di questo Vangelo. Il terzo
millennio attende dai cristiani sofferenti questa testimonianza. La vostra testimonianza e
la vostra preghiera sono un tesoro prezioso e
costituiscono una missione fondamentale per
la Chiesa e per il mondo. In effetti, ogni preghiera, anche la più nascosta, contribuisce
ad elevare il mondo a Dio.
Desidero assicurarvi che ogni giorno affido
a Dio e Padre di ogni consolazione il vostro
calvario, affinché la vostra fede e la vostra
speranza nel divino Crocifisso non vengano
205
meno. Egli può mutare in giubilo la vostra afflizione e il vostro dolore in rimedio di salvezza per coloro che amate.
(Giovanni Paolo II)
Riflessione
L’animo si commuove e il cuore si intenerisce, quando si pensa che Dio ci amò con
amore eterno. Non eravamo ancora nati al
mondo, non erano nati i nostri genitori, non
erano nati i padri dei nostri padri, e Dio ci
amava. Anzi ancora non era formato il mondo, non erano formati i cieli, non erano create le stelle, e Dio ci amava.
Fu tanto l’amore che Dio portò alle anime
nostre, che non solo ci creò, ma pure ci ha redento. Ci creò a sua immagine e somiglianza,
e quando noi avevamo perduto l’immagine e
somiglianza di Dio con il peccato, mandò sulla terra il suo Unigenito per redimerci.
E che cosa pretende da noi questo benignissimo Signore per il bene che ci ha portato?
Non altro pretende che il nostro amore!
(Sant’Annibale)
Preghiera
Dio Padre misericordioso, che ci hai amati
con immenso amore, fino a dare per noi il tuo
206
unico Figlio, fa’ che nella perfetta unione con
lui possiamo presentarti un’oblazione degna
della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
(dal Messale Romano)
Offerta e intenzione
Cuore misericordioso di Gesù, durante la
tua vita terrena hai guarito tanti infermi che
si sono rivolti a te con fede. Ciò accresce la
mia fiducia. É vero che non merito certamente di presentarmi a te, e non sono degno di
vedere ascoltate le mie domande. Tuttavia, o
Cuore dolcissimo, se tu vuoi, puoi guarire la
persona che ti raccomando. Di una parola, e
senza dubbio sarà guarita.
(Sant’Annibale)
Cuore di Gesù,
pieno di bontà e amore,
abbi pietà di noi.
Maria, salute degli infermi,
prega per noi.
207
Mercoledì
LA VOLONTÀ DEL PADRE
La Sacra Scrittura
Non chiunque dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mt 7,21).
L’insegnamento della Chiesa
Con sincera benevolenza di padre e di pastore vi invito a rinnovare la vostra adesione a
Gesù crocifisso, dalle cui sofferenze tutti noi in
quanto cristiani traiamo la realtà della nostra
salvezza. La Chiesa perciò conta anche su di
voi. Che il Signore vi aiuti a tener ferma la vostra fede e la vostra speranza, perché si compia la sua volontà sia nel dolore che nella guarigione.
(Giovanni Paolo II)
Riflessione
Quando diciamo che si compia in noi e in
altri la divina volontà, dobbiamo dire ciò più
con spirito di supplica, che con spirito di rassegnazione.
Veramente il fare la volontà di Dio è la migliore cosa, ed è la più grande opera che tutti
208
possiamo fare. Sono imperscrutabili le vie del
Signore, ma sono tutte belle ed amabili: chi
può penetrarle? Ci basta sapere quanto ci ama
Gesù. Preghiamo, operiamo ed aspettiamo.
(Sant’Annibale)
Preghiera
Ispiraci, o Padre, pensieri e propositi santi,
e donaci il coraggio di attuarli, e poiché non
possiamo esistere senza di te, fa’ che viviamo
secondo la tua volontà.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
(dal Messale Romano)
Offerta e intenzione
Cuore tenerissimo di Gesù, vedi la pena
che mi affligge, per la vita della persona a me
tanto cara. Abbi pietà del mio dolore! Allontana da lei il male crudele dal quale è afflitta, e
conservala al mio affetto.
Tu stesso hai impresso nel mio animo i sentimenti che mi rendono sollecito della sua guarigione. Asseconda dunque tali sentimenti,
poiché solo tu lo puoi.
(Sant’Annibale)
Cuore di Gesù, paziente e misericordioso,
abbi pietà di noi.
Maria, vergine fedele, prega per noi.
209
Giovedì
ABBANDONO FILIALE
La Sacra Scrittura
Dice Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete
affaticati ed oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me,
che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è
dolce e il mio carico leggero” (Mt 11,28-30).
L’insegnamento della Chiesa
Voi, ammalati ed infermi portate nel vostro
corpo ferito e dolorante i segni della Passione
del Signore. Sappiate sopportare la sofferenza
con fortezza cristiana, senza mai perderVi
d’animo. Il Signore è vicino a voi: date un valore superiore al vostro dolore, santificatelo
con le vostre sofferenze, abbandonandovi con
fiducia a Colui che misteriosamente vi prova,
perché sappiate «soffrire insieme con Lui, per
essere con Lui glorificati» (cfr. Rm 8, 17).
(Giovanni Paolo II)
Riflessione
Benediciamo e lodiamo in tutto l’amorosissima volontà di Gesù... Non ci preoccupiamo
210
dell’avvenire, ma stiamo tranquilli e fiduciosi
nei Cuori Santissimi di Gesù, di Maria e nella protezione dei nostri cari Angeli e Santi.
Poniamo tra le divine grazie e misericordie le
croci, le afflizioni, le malattie ed ogni cosa
contraria, e di tutto ringraziamo la divina
bontà. Rendiamo grazie pure per la pazienza
e la rassegnazione dataci e per aver rivolto
tutto a nostro maggior bene. Abbandoniamoci fiduciosi nel Cuore adorabile di Gesù e offriamoci vittime della sua adorabile volontà.
(Sant’Annibale)
Preghiera
O Padre, conforto dei poveri e dei sofferenti, non abbandonarci nella nostra miseria: il
tuo Spirito Santo ci aiuti a credere con il cuore, e a confessare che Gesù è il Cristo, per vivere secondo la sua parola e il suo esempio,
certi di salvare la nostra vita solo quando
avremo il coraggio di perderla.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
(dal Messale Romano)
Offerta e intenzione
O Cuore di Gesù, la speranza di questa
persona inferma che ti raccomando è solo nel
211
tuo aiuto. Tu fai morire e tu fai rivivere, solo
tu puoi salvare.
Perciò esaudiscimi nel giorno dell’afflizione,
salva chi in te confida, e donami la gioia di
poterti lodare ancora quaggiù nel tuo santo
tempio, per benedirti in eterno nel cielo.
Amen.
(Sant’Annibale)
Cuore di Gesù, re e centro di tutti i cuori, abbi pietà di noi.
Maria, Madre del Salvatore,
prega per noi.
Venerdì
LE PENE INTIME DI CRISTO
La Sacra Scrittura
Se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a
Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poiché
Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio
(1 Pt 2,20-21).
L’insegnamento della Chiesa
A tutti coloro che soffrono nel corpo o nello spirito, rivolgo il mio riconoscente pensie-
212
ro insieme ad un affettuoso saluto. Come
ben sapete, Gesù Cristo ha guardato con occhio di predilezione gli infermi, gli afflitti, i
poveri, gli handicappati, i sofferenti, riservando ad essi i palpiti più teneri del suo
Cuore, i miracoli più grandi della sua potenza e l’assicurazione di un posto speciale nel
suo regno: «Beati gli afflitti, perché saranno
consolati».
(Giovanni Paolo II)
Riflessione
Nostro Signore soffrì nel suo Cuore divino, per tutti gli istanti della sua vita. Un
abisso di pene interiori così intense, così
profonde, prodotte da motivi di cui noi non
possiamo valutare l’immenso peso, valutabile da Lui solo nelle proporzioni della sua sapienza infinita. Le principali sarebbero: la
vista di tutti i peccati che prese sopra di sé;
l’umana ingratitudine dinanzi al suo amore
e ai suoi patimenti; la vista della perdita delle anime; il quadro spaventoso della sua
passione futura e della morte; e tanti altri
innumerevoli motivi delle agonie del Cuore
di Gesù.
(Sant’Annibale)
213
Preghiera
O Dio, che vegli con amore di Padre sulle vicende della nostra vita, accogli le preghiere
che ti offriamo perché possiamo sentire la
continua presenza del Signore che porta su di
sé il dolore del mondo.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
(dal Messale Romano)
Offerta e intenzione
O Cuore amorosissimo e pietosissimo di
Gesù alla tua infinita carità io mi rivolgo per
ottenere questa grazia. Tu, o Cuore divino, sei
tutto clemenza, bontà e misericordia in tutte
le necessità. Ora ecco che pieno di fiducia ti
presento questa circostanza e la grazia che
desidero, non per il mio vantaggio, ma per la
tua pura gloria. O Cuore amorosissimo di Gesù, accogli la supplica che ti presento, e concedimi questa grazia per la tua gloria e per il
bene dell’anima mia. Amen.
(Sant’Annibale)
Cuore di Gesù,
annientato per le nostre colpe,
abbi píetà dí noi.
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
214
Sabato
CON MARIA ADDOLORATA
La Sacra Scrittura
Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre
e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco il tuo figlio!
Poi disse al discepolo: ecco la tua madre!
(Gv 19,25-27).
L’insegnamento della Chiesa
Dedico una speciale parola di saluto e di
conforto a tutti gli ammalati, alla cui considerazione vorrei offrire l’immagine della Vergine ai piedi della Croce. «Presso la croce di
Gesù stava sua Madre». La Vergine, col suo
dolore di madre, ha partecipato in maniera
tutta particolare alla passione di Gesù, cooperando intimamente alla salvezza del genere umano. Come Maria, ciascuno di noi si
può e si deve associare a Gesù sofferente per
farsi, col proprio dolore, parte attiva nella redenzione del mondo, da Lui operata nel mistero pasquale.
(Giovanni Paolo II)
215
Riflessione
Quando saremo in cielo godremo della gloria di Gesù e di Maria; ma mentre siamo in
questa valle di lacrime, dobbiamo contemplare le pene di Gesù e di Maria. La nostra devozione a Maria Santissima si deve sempre riferire al titolo di Addolorata. Maria soffrì in
compagnia del suo Gesù, ne condivise le pene, ne bevve il calice amaro... Quando sulla
croce chinò il capo e spirò, allora la misura
del suo dolore giunse alla pienezza e traboccò.
(Sant’Annibale)
Preghiera
O Padre, che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto presente la sua Madre Addolorata: fa’ che la santa Chiesa, associata con lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore. Amen
(dal Messale Romano)
Offerta e intenzione
O Santissimo Cuore di Gesù, non mi negare la grazia che ti domando. Io non mi allontanerò finché non mi avrai fatto sentire quel216
le dolci parole: Io sono la tua salute; lo voglio,
sii guarito! E come potresti venirmi meno tu
che a tutti fai grazie? Come rigetterai le mie
suppliche tu che così facilmente ti lasci muovere ad esaudirle?
O Maria, la più dolce di tutte le madri, per
il tuo Cuore così affettuoso e compassionevole, parla a Gesù per me, ed ottienimi la grazia
che ti domando con tanta fiducia. Cuore di
Maria, aiutami! Cuore di Gesù, esaudiscimi!
Amen.
(Sant’Annibale)
Cuore di Gesù,
vita e risurrezione nostra,
abbi pietà di noi.
Regina dei martiri, prega per noi.
Domenica
LA GIOIA
La Sacra Scrittura
“Vi ho detto queste cose perché la mia gioia
sia in voi e la vostra gioia sia piena: voi sarete
afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in
gioia” (Gv 15,11; 16,20).
217
L’insegnamento della Chiesa
Cari ammalati, chiamati in questo momento a sostenere una croce più pesante, attraverso la vostra sofferenza. Siete in modo particolare vicini a Cristo. Che Cristo sia sempre
la vostra forza nel dolore, Egli che per la sua
passione e la sua morte sulla croce ha redento il mondo. Fratelli e sorelle sofferenti, noi
siamo i vostri debitori. La Chiesa è vostra debitrice e il Papa pure. Pregate per noi. Eleviamo anche noi al Signore il «Magnificat», che è
il canto della speranza di tutti i poveri, i malati, i sofferenti del mondo, i quali esultano di
gioia, perché sanno che Dio è accanto a loro
come Salvatore. Allora insieme alla Vergine
Santissima vogliamo proclamare: “L’anima
mia magnifica il Signore” e volgere i nostri
passi verso Gesù Cristo, che è lo stesso ieri,
oggi e per sempre!
(Giovanni Paolo II)
Riflessione
La croce ha delle gioie segrete… Siate certi
che le gioie che scaturiscono dalla croce superano qualunque falsa gioia del mondo; i sacrifici fatti per piacere al Sommo Bene, per
santificarsi e per guadagnargli anime, con-
218
tengono una gioia, una consolazione che supera ogni intendimento. Assai fedele è Dio
che vi ha scelti. Egli vi invita a portare la sua
croce, ve la pone egli stesso sulle spalle, qualche volta ve la rende più pesante per farvela
meglio sentire: ma se gli siete fedeli, egli saprà comunicarvi quelle consolazioni, quel
gaudio, quella pace, che sono l’anticipazione
del premio eterno.
(Sant’Annibale)
Preghiera
Dio onnipotente ed eterno, conforto degli
afflitti, sostegno dei tribolati, ascolta il grido
dell’umanità sofferente, perché tutti si rallegrino di avere ricevuto nelle loro necessità il
soccorso della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
(dal Messale Romano)
Offerta e intenzione
O Gesù, consolatore dolcissimo dei bisognosi e dei sofferenti, solo in te ho posto la
mia fiducia, sicuro di non restare ingannato.
Benefattore supremo, tu tutto puoi. Per noi
sei l’amico più tenero e fedele, il solo vero
amico.
219
Non permettere che io perda una persona così cara! Concedi la grazia alla mia fede e presto mi sia dato di vedere rifiorire in salute chi,
per mio mezzo, si rivolge alla tua infinita clemenza. Amen.
(Sant’Annibale)
Cuore di Gesù,
sorgente di ogni consolazione
abbi pietà di noi.
Maria, causa della nostra gioia,
prega per noi.
220
PARTE QUARTA
LE VARIE DEVOZIONI
INNO DI RINGRAZIAMENTO
“Te Deum”
Noi ti lodiamo, Dio,
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre,
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo
il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode;
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio,
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria,
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre
per la salvezza dell’uomo.
223
Vincitore della morte,
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore,
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria
nell’assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore,
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo,
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore,
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia:
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza,
non saremo confusi in eterno.
224
TE DEUM
Te Deum laudámus:
te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem,
omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli,
tibi cæli
et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim
incessábili voce proclámant:
Sanctus, Sanctus, Sanctus,
Dòminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra
maiestátis glóriæ tuæ.
Te gloriòsus
Apostolòrum chorus,
te prophetárum
laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus
laudat exércitus.
Te per orbem terrarum
sancta confitétur Ecclésia,
Patrem imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum
et únicum Filium;
225
Sanctum quoque
Paráclitum Spíritum.
Tu rex glòriæ, Christe.
Tu Patris sempitérnus es Filius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem,
non horrúisti Virginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo,
aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes,
in glória Patris.
Iudex créderis esse ventúrus.
Te ergo quæsumus,
tuis famulis súbveni,
quos pretiòso sanguine redemísti.
Ætérna fac cum sanctis tuis
in glória numerári.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine,
et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, et extólle illos
usque in ætérnum.
Per síngulos dies benedícimus te;
et laudámus nomen tuum
in sæculum, et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dòmine,
die isto sine peccáto nos custodíre.
226
Miserére nostri, Dómine, miserére nostri.
Fiat misericórdia tua,
Dómine, super nos,
quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi:
non confúndar in ætérnum.
CANTICO DI ZACCARIA (Benedictus)
Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato
e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi
una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti
d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia
ai nostri padri e si è ricordato
della sua santa alleanza,
227
del giuramento fatto ad Abramo,
nostro padre, di concederci,
liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore,
in santità e giustizia al suo cospetto,
per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato
profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore
a preparargli le strade,
per dare al suo popolo
la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa
del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall’alto
un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno
nelle tenebre e nell’ombra
della morte e dirigere i nostri passi
sulla via della pace.
228
Benedictus
Benedíctus Dóminus, Deus Ísrael,
quia visitávit
et fecit redemptiónem plebi suæ,
et eréxit cornu salútis nobis
in domo David púeri sui,
sicut locútus est per os sanctórum,
qui a sæculo sunt, prophetárum eius,
salútem ex inimícis nostris
et de manu ómnium,
qui odérunt nos;
ad faciéndam misericórdiam
cum pátribus nostris
et memorári testaménti sui sancti,
iusiurándum, quod iurávit
ad Ábraham patrem nostrum,
datúrum se nobis,
ut sine timóre,
de manu inimicórum liberáti,
serviámus illi
in sanctitáte et iustítia coram ipso
omnibus diébus nostris.
Et tu, puer,
prophéta Altíssimi vocáberis:
præíbis enim ante fáciem Dómini
paráre vias eius,
229
ad dandam sciéntiam salútis
plebi eius
in remissiònem peccatòrum eòrum,
per víscera misericòrdiæ Dei nostri,
in quibus visitábit nos óriens ex alto,
illumináre his, qui in ténebris
et in umbra mortis sedent,
ad dirigéndos pedes nostros
in viam pacis.
230
AL CUORE DI GESÙ
231
Novena al Cuore di Gesù
1. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come sorgente di quel Sangue preziosissimo, nel
quale sono purificati e santificati tutti i
peccatori, purché contriti ed umiliati si accostino al sacramento della penitenza.
Gloria al Padre.
2. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come tesoro di tutte le grazie, per il quale è arricchita la Chiesa militante e sollevata la Chiesa
purgante.
Gloria al Padre.
3. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come fonte di misericordia, al quale attingono la
forza i deboli, e i peccatori il coraggio per
ricorrere alla penitenza.
Gloria al Padre.
4. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come giardino di tutte le delizie, dove sono ristorate
le anime languenti, trovano rifugio i perseguitati e sollievo gli afflitti.
Gloria al Padre.
5. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come oceano di luce divina, per la quale è illuminata
232
la nostra cecità e sono rischiarate le tenebre del nostro intelletto.
Gloria al Padre.
6. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come fornace d’amore, per la quale resta spezzata la
durezza del cuore dell’uomo, e riscaldata la
freddezza della sua volontà, onde adempire
il precetto di amare Dio in tutte le cose.
Gloria al Padre.
7. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come trono
di clemenza, in cui sono depositati i meriti
della compiuta redenzione, e per mezzo tuo
sono esaudite le nostre preghiere.
Gloria al Padre.
8. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come cattedra di celeste sapienza, in cui resta istruita la nostra ignoranza a battere il sentiero
della divina legge.
Gloria al Padre.
9. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come
trionfo della divina potenza per mezzo della quale si è stabilita la pace fra Dio e gli
uomini. L’umiltà del tuo Cuore, Signore,
ha distrutto l’orgoglio infernale e ci ha fatti coeredi del regno di Dio.
Gloria al Padre.
233
234
LITANIE DEL CUORE DI GESÙ
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici
Dio Padre, nostro creatore
abbi pietà di noi
Dio Figlio, nostro Redentore
” ”” ”
Dio Spirito, nostro santificatore
” ”” ”
Santa Trinità, unico Dio
” ”” ”
Cuore di Gesù,
Figlio dell’Eterno Padre
Cuore di Gesù,
formato dallo Spirito Santo
nel grembo della Vergine Maria
Cuore di Gesù, sostanzialmente
unito al Verbo di Dio
Cuore di Gesù,
infinitamente maestoso
Cuore di Gesù, tempio santo di Dio
Cuore di Gesù, tabernacolo
dell’Altissimo
Cuore di Gesù,
abitazione di Dio e porta del cielo
Cuore di Gesù,
fornace ardente di carità
”
””
”
”
””
”
”
”
””
””
”
”
”
””
”
”
”
””
””
””
”
”
”
”
235
Cuore di Gesù, santuario
di giustizia e di carità
abbi pietà di noi
Cuore di Gesù,
traboccante di bontà e di amore
” ”” ”
Cuore di Gesù,
abisso di tutte le virtù
” ”” ”
Cuore di Gesù,
degnissimo di ogni lode
” ”” ”
Cuore di Gesù,
sovrano e centro di tutti i cuori
” ”” ”
Cuore di Gesù, nel quale sono
tutti i tesori della sapienza
e della scienza
” ”” ”
Cuore di Gesù, nel quale abita
”tutta la pienezza della divinità
” ”” ”
Cuore di Gesù,
nel quale il Padre si è compiaciuto ” ”” ”
Cuore di Gesù,
dalla cui pienezza noi tutti
abbiamo attinto
” ”” ”
Cuore di Gesù,
desiderio dei colli eterni
” ”” ”
Cuore di Gesù, paziente
e immensamente misericordioso
” ”” ”
Cuore di Gesù, generoso verso
coloro che ti invocano
” ”” ”
Cuore di Gesù, propiziazione
per i nostri peccati
” ”” ”
236
Cuore di Gesù,
abbi pietà di noi
ricoperto di obbrobri
Cuore di Gesù, spezzato
per causa dei nostri peccati
” ”” ”
Cuore di Gesù,
obbediente fino alla morte
” ”” ”
Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia
” ”” ”
Cuore di Gesù,
sorgente di ogni consolazione
” ”” ”
Cuore di Gesù,
nostra vita e risurrezione
” ”” ”
Cuore di Gesù,
nostra pace e riconciliazione
” ”” ”
Cuore di Gesù, vittima dei peccatori
” ”” ”
Cuore di Gesù,
salvezza di quanti sperano in te
” ”” ”
Cuore di Gesù,
speranza di quanti muoiono in te
” ”” ”
Cuore di Gesù, felicità di tutti i santi ” ”” ”
Agnello di Dio, che togli
perdonaci, Signore
i peccati del mondo,
Agnello di Dio, che togli
ascoltaci, Signore
peccati del mondo,
Agnello di Dio, che togli
abbi pietà di noi
i peccati del mondo,
– Gesù, mite ed umile di cuore,
– rendi il nostro cuore a misura
del tuo Cuore.
237
ORAZIONE
O Dio, fonte di ogni bene, che nel Cuore del
tuo figlio ci hai aperto i tesori infiniti del tuo
amore, fa’ che rendendogli l’omaggio della nostra fede adempiamo anche al dovere di una
giusta riparazione. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
ATTO DI CONSACRAZIONE DEL GENERE
UMANO AL SACRO CUORE DI GESÙ
O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere
umano, guarda a noi umilmente prostrati dinanzi al tuo altare. Noi siamo tuoi e tuoi vogliamo essere: e per poter vivere a te più
strettamente congiunti, ecco che ognuno di
noi oggi spontaneamente si consacra al tuo
sacratissimo Cuore.
Molti purtroppo non ti conobbero mai;
molti, disprezzando i tuoi comandamenti, ti
ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbi misericordia degli uni e degli altri, e attira tutti
al tuo Cuore santissimo.
O Signore, sii il Re non solo dei fedeli che
non si allontanarono mai da te, ma anche dei
figli prodighi che ti abbandonarono; fa’ che
questi quanto prima ritornino alla casa paterna.
238
Sii il Re di coloro che vivono nell’inganno
dell’errore o per discordia da te separati; richiamali al porto della verità e all’unità della
fede, affinché in breve si faccia un solo ovile
sotto un solo pastore.
Largisci, o Signore, incolumità e libertà sicura alla tua Chiesa, largisci a tutti i popoli la
tranquillità dell’ordine; fa’ che da un capo all’altro della terra risuoni quest’unica voce: Sia
lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salvezza; a lui si canti gloria e onore nei
secoli. Amen.
ATTO DI RIPARAZIONE
AL CUORE DI GESU’
Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per
gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo,
ecco che noi, prostràti innanzi a te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di
onore una così indegna freddezza e le ingiurie
con le quali da ogni parte viene ferito dagli
uomini l’amantissimo tuo Cuore.
Mèmori però che noi pure altre volte ci
macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per
239
noi la tua misericordia, pronti a riparare, con
volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che,
errando lontano dalla via della salute, ricusano di seguire te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o, calpestando le
promesse del Battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di
ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia
e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le
tante insidie tese dalla corruttela alle anime
innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le
ingiurie esecrande scagliate contro te e i tuoi
santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario
e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il
magistero della Chiesa da te fondata.
Potessimo noi lavare col nostro sangue
questi affronti !
Intanto come riparazione dell’onore divino
conculcato, noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni della Vergine tua
Madre, di tutti i Santi e delle anime pie, quella soddisfazione che tu stesso un giorno offri240
sti sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il
cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi
e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso
sì grande amore, con la fermezza della fede,
l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta
della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre
forze le ingiurie contro di te, e di attrarre
quanti più potremo alla tua sequela.
Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo
Gesù, per l’intercessione della Beata Vergine
Maria Riparatrice, questo volontario ossequio
di riparazione, e conservaci fedelissimi nella
tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla
morte con il gran dono della perseveranza,
mediante il quale possiamo tutti un giorno
pervenire a quella patria, dove tu col Padre e
con lo Spirito Santo vivi e regni per tutti i secoli dei secoli. Amen.
241
ALLO SPIRITO SANTO
INNO DI PENTECOSTE
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto
fiamma ardente nel cuore,
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen.
242
VENI, CREATOR SPIRITUS
Veni, creátór Spíritus,
mentes tuórum vísita,
imple supérna grátia,
quæ tu creásti péctora.
Qui díceris Paráclitus,
altíssimi donum Dei,
fons vivus, ignis, cáritas,
et spiritális únctio.
Tu septifòrmis múnere,
dígitus patérnæ déxteræ,
tu rite promíssum Patris,
sermóne ditans gúttura.
Accénde lumen sénsibus,
infúnde amórem córdibus,
infírma nostri córporis
virtúte firmans pérpeti.
Hostem repéllas lóngius
pacémque dones prótinus;
ductóre sic te prævio
vitémus omne nóxium.
Per Te sciámus da Patrem
noscámus atque Fílium,
teque utriúsque Spíritum
credámus omni témpore. Amen.
243
SEQUENZA DI PENTECOSTE
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch’è sviato.
244
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.
VENI, SANCTE SPIRITUS
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte celitus
lucis tuæ rádium.
Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.
Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimæ,
dulce refrigérium.
In labóre réquies,
in æstu tempéries,
in fletu solácium.
O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium.
245
Sine tuo númine,
nihil est in hómine
nihil est innóxium.
Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.
Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.
Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.
Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium.
Amen.
246
A MARIA SANTISSIMA
247
SANTO ROSARIO
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre.
O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte
le anime, specialmente le più bisognose della
tua misericordia.
Manda, Signore, Apostoli santi nella tua
Chiesa
oppure
O Maria, Madre della Chiesa, prega per noi e
ottienici numerose e sante vocazioni.
Prima di ogni mistero, recitare:
Padre nostro, dieci Ave Maria, Gloria al Padre
Gesù mio, perdona le nostre colpe...
Manda, Signore...
Misteri gaudiosi (lunedì - sabato)
I. Nel primo mistero gaudioso si contempla
l’Annunciazione dell’Angelo a Maria.
II. Nel secondo mistero gaudioso si contempla la visita di Maria a Santa Elisabetta.
248
III. Nel terzo mistero gaudioso si contempla la
nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
IV. Nel quarto mistero gaudioso si contempla
la presentazione di Gesù al Tempio.
V. Nel quinto mistero gaudioso si contempla
il ritrovamento di Gesù nel Tempio.
Misteri luminosi (giovedì)
I. Nel primo mistero luminoso si contempla
il battesimo di Gesù al Giordano.
II. Nel secondo mistero luminoso si contempla l’auto-rivelazione di Gesù alle nozze di
Cana.
III. Nel terzo mistero luminoso si contempla
l’annuncio del Regno di Dio con l’invito alla conversione.
IV. Nel quarto mistero luminoso si contempla
la trasfigurazione di Gesù sul Tabor.
V. Nel quinto mistero luminoso si contempla
l’istituzione dell’Eucaristia.
Misteri dolorosi (martedì - venerdì)
I. Nel primo mistero doloroso si contempla
l’agonia di Gesù nell’orto.
249
II. Nel secondo mistero doloroso si contempla la flagellazione di Gesù.
III. Nel terzo mistero doloroso si contempla
l’incoronazione di spine di Gesù.
IV. Nel quarto mistero doloroso si contempla
il cammino di Gesù al Calvario, carico della Croce.
V. Nel quinto mistero doloroso si contempla
la crocifissione e morte di Gesù.
Misteri gloriosi (mercoledì - domenica)
I. Nel primo mistero glorioso si contempla la
risurrezione di Gesù.
II. Nel secondo mistero glorioso si contempla
l’ascensione di Gesù al cielo.
III. Nel terzo mistero glorioso si contempla la
discesa dello Spirito Santo sopra Maria
Vergine e gli Apostoli nel Cenacolo.
IV. Nel quarto mistero glorioso si contempla
l’assunzione di Maria Vergine al cielo.
V. Nel quinto mistero glorioso si contempla
l’incoronazione di Maria Vergine e la gloria degli Angeli e dei Santi.
250
LITANIE DELLA MADONNA
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici
Padre celeste, che sei Dio abbi pietà di noi
Figlio redentore del mondo
che sei Dio
”
Spirito Santo, che sei Dio
”
Santa Trinità, unico Dio
”
prega per noi
Santa Maria
Santa Madre di Dio
”
Santa Vergine delle vergini
”
Madre di Cristo
”
Madre della Chiesa
”
Madre della divina grazia
”
Madre purissima
”
Madre castissima
”
Madre sempre vergine
”
Madre immacolata
”
Madre degna d’amore
”
Madre ammirabile
”
251
Madre del buon consiglio
prega
Madre del Creatore
Madre del Salvatore
Vergine prudente
Vergine degna di onore
Vergine degna di lode
Vergine potente
Vergine clemente
Vergine fedele
Specchio di perfezione
Sede della Sapienza
Fonte della nostra gioia
Tempio dello Spirito Santo
Tabernacolo dell’eterna gloria
Dimora consacrata a Dio
Rosa mistica
Torre della santa città
di Davide
Fortezza inespugnabile
Santuario della divina presenza
Arca dell’alleanza
Porta del cielo
Stella del mattino
Salute degli infermi
Rifugio dei peccatori
Consolatrice degli afflitti
252
per noi
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
”
Aiuto dei cristiani
prega per noi
Regina degli Angeli
”
Regina dei Patriarchi
”
Regina dei Profeti
”
Regina degli Apostoli
”
Regina dei Martiri
”
Regina dei Confessori della fede
”
Regina delle Vergini
”
Regina di tutti i Santi
”
Regina concepita senza peccato”
Regina assunta in cielo
”
Regina del rosario
”
Regina della famiglia
”
Regina della pace
”
Regina e Madre
della Rogazione Evangelica
”
Agnello di Dio,
perdonaci,
che togli i peccati del mondo,
Signore
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,
esaudiscici,
Signore
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,
abbi pietà
di noi.
253
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio
santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci
da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Prega per noi, Regina del Santo Rosario,
Rendici degni delle promesse di Cristo.
PREGHIAMO
O Dio, il tuo unico Figlio ci ha acquistato,
con la sua vita, morte e risurrezione, i beni
della salvezza eterna: concedi a noi che, venerando questi misteri, nel santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Secondo le intenzioni
del Sommo Pontefice
Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre.
254
PREGHIERE ALLA MADONNA
VISITA A MARIA SANTISSIMA
Santissima Vergine Immacolata e Madre
mia Maria, a te che sei la Madre del mio Signore, la Regina del mondo, l’avvocata, la speranza, il rifugio dei peccatori, ricorro oggi io che
sono il più miserabile di tutti.
Ti amo, o gran Regina, e ti ringrazio di quante grazie mi hai fatto finora: specialmente di
avermi liberato dall’inferno, tante volte da me
meritato. Ti amo, Signora amabilissima e, per
l’amore che ti porto, ti prometto di volerti sempre servire e di fare quanto posso perché sii
amata anche dagli altri. Io ripongo in te tutte le
mie speranze, tutta la mia salute; accettami
per tuo servo, ed accoglimi sotto il tuo manto,
o Madre di misericordia.
E poiché sei così potente con Dio, liberami
da tutte le tentazioni, oppure dònami la forza
di vincerle fino alla morte. A te domando il vero amore a Gesù Cristo. Da te spero di fare una
buona morte. Madre mia, per l’amore che porti a Dio, aiutami sempre, ma specialmente nell’ultimo istante della mia vita. Non lasciarmi
finché non mi vedrai già salvo in Cielo a benedire e a cantare le tue misericordie per tutta
l’eternità. Così spero. Amen.
255
ANTIFONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
O santa Madre del Redentore, porta dei
cieli, stella del mare, soccorri il tuo popolo
che anela a risorgere. Tu che accogliendo il
saluto dell’angelo, nello stupore di tutto il
creato, hai generato il tuo Creatore, madre
sempre vergine, pietà di noi peccatori.
Alma Redemptoris Mater, quæ pervia
cæli porta manes, et stella maris, succurre
cadénti, surgere qui curat, populo: tu quæ genuisti, natura mirante, tuum sanctum Genitorem, Virgo prius ac postérius, Gabrielis ab
ore Sumens illud Ave, peccatorum miserére.
Ave, Regina dei cieli, ave, signora degli
angeli; porta e radice di salvezza, rechi nel
mondo la luce. Godi, Vergine gloriosa, bella
fra tutte le donne; salve, o tutta santa, prega per noi Cristo Signore.
Ave, Regina cælorum, ave, Domina Angelorum, salve, radix, salve, porta, ex qua mundo lux est orta. Gaude, Virgo gloriosa, super
omnes speciosa; vale, o valde decora, et pro
nobis Christum exora.
256
Salve, Regina
Salve, Regina, madre di misericordia, vita,
dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi
gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo
questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo
seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Salve, Regina, mater misericordiæ; vita,
dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exules filii Evæ. Ad te suspiramus,
geméntes et flentes in hac lacrimarum valle.
Eia ergo, advocáta nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exilium, osténde. O clemens, o pia, o dulcis Virgo
Maria.
Ave, Maria
Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con
te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto
è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria,
Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso
e nell’ora della nostra morte. Amen.
257
Ave Maria, grátia plena, Dominus tecum.
Benedicta tu in muliéribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei,
ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora
mortis nostræ. Amen.
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci
da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Sub tuum praesidium confúgimus, sancta Dei Genetrix; nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus; sed a periculis
cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta.
Sei inviolata, integra e pura, O Maria: tu
divenuta fulgida porta del cielo. O nobile Madre di Cristo, carissima: accogli il pio canto
delle lodi. I cuori e le labbra devoti invocano
te: rendi puri i nostri cuori e i nostri corpi.
Per le tue dolcissime preci, ottienici il perdono per sempre. O benigna! O Regina! O Maria! Tu, che sola, rimanesti inviolata.
Invioláta, integra et casta es Maria: quæ
es effécta fulgida cæli porta. O Mater alma Ch-
258
risti carissima: suscipe pia laudum præconia.
Te nunc flágitant devota corda et ora: nostra ut
pura sint péctora et corpora. Tua per precata
dulcisona, nobis concédas véniam per sæcula.
O benigna! O Regina! O Maria! Quæ sola inviolata permansisti.
Preghiera di San Bernardo
Ricordati, o vergine Maria, che non si è mai
udito al mondo che alcuno, ricorrendo al tuo
patrocinio, implorando il tuo aiuto e invocando la tua protezione, sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro,
o madre, vergine delle vergini, a te mi presento, pentito e consapevole dei tanti peccati. Accogli, o Madre, le mie preghiere e propizia
esaudiscimi.
Memorare
Memoráre, o piíssima Virgo María, a sæculo
non esse audítum, quemquam ad tua curréntem præsidia, tua implorantem auxília, tua
peténtem suffrágia esse derelíctum. Ego, tali
animátus confidéntia, ad te, Virgo Vírginum,
Mater, curro; ad te vénio; coram te gemens
peccátor adsisto. Noli, Mater Verbi, verba mea
despícere, sed áudi propítia et exáudi. Amen.
259
CANTICO DELLA BEATA VERGINE
L’anima mia magnifica il Signore e il mio
spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha
guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi
tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e
Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha
disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato
gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha
rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua
discendenza, per sempre.
Magníficat
Magníficat ánima mea Dóminum, et exsultávit spíritus meus in Deo salvatóre meo, quia respéxit humilitátem ancíllæ suæ. Ecce enim ex
hoc beátam me dicent omnes generatiónes,
quia fecit mihi magna, qui potens est, et sanctum nomen eius, et misericórdia eius in progénies et progénies timéntibus eum. Fecit potén260
tiam in bráchio suo, dispérsit supérbos mente
cordis sui; depósuit poténtes de sede et exaltávit húmiles. Esuriéntes implévit bonis et divites dimisit inanes. Suscépit Ísrael púerum
suum, recordátus misericórdiæ, sicut locútus
est ad patres nostros, Àbraham et sémini eius
in sœcula.
261
A MARIA IMMACOLATA
TUTTA BELLA SEI, MARIA
Tutta bella sei, o Maria, e colpa originale
non c’è in te. Tu sei la gloria di Gerusalemme,
tu la gioia di Israele, tu l’onore del nostro popolo, tu l’avvocata dei peccatori.
O Maria, o Maria. Vergine prudentissima,
Madre clementissima, prega per noi, intercedi per noi presso il Signore Gesù Cristo.
TOTA PULCHRA
Tota pulchra es, Maria.
Et macula originalis non est in te.
Tu gloria Ierusalem, tu lætitia Israël,
tu honoreficentia populi nostri,
tu advocata peccatorum.
O Maria, o Maria. Virgo Prudentissima,
Mater Clementissima, ora pro nobis;
intercede pro nobis ad Dominum Iesum
Christum.
263
A MARIA ADDOLORATA
Madre dei Dolori, Regina dei martiri,
abbiate pietà di me miserabile.
A nulla io sono buono,
e ho assai bisogno
della vostra materna misericordia.
Voi siete la madre mia;
deh, voi salvatemi!
Togliete dal mio cuore
ogni amor proprio,
ogni leggerezza, ogni vanità,
e stampatevi la compassione
per le pene di Gesù
e per i vostri dolori.
Madre Santa,
rendetemi voi umile,
semplice, devoto,
riconcentrato e diligente.
Amen.
(Sant’Annibale)
265
ALLA SANTISSIMA
VERGINE DELLA LETTERA
O Vergine Santissima della Lettera,
che ai vostri cari Messinesi
mandasti “salute e benedizione di Dio
Padre Onnipotente”;
fate, o dolcissima nostra Madre
che quella benedizione
ci sia compagna in tutti i giorni
della nostra vita,
per amare e servire Dio con perseveranza
e poi goderlo con voi
nel paradiso.
Amen.
(Sant’Annibale)
267
SUPPLICA ALLA REGINA
DEL SS. ROSARIO DI POMPEI
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.
O augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana
del cielo e della terra, al cui nome si rallegrano
i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del
Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti, (in questo
giorno solenne), effondiamo gli affetti del nostro
cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le
nostre miserie.
Dal trono di clemenza, dove siedi Regina,
volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi,
su le nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul
mondo. Ti prenda compassione degli affanni e
dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.
O Madre, implora per noi misericordia dal
Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi
che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti
quale sei, Regina di pace e di perdono.
Ave, Maria.
268
È vero che noi, per primi, benché tuoi figli,
con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor
nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo
cuore.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più
aspri castighi, ma tu ricordati che, sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti
dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.
Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli,
gridando: Misericordia!
O Madre buona, abbi pietà di noi, delle
anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri
parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti,
soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si
dicono cristiani, eppur offendono il Cuore
amabile del tuo Figlio. Pietà oggi imploriamo
per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per
tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo
Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!
Ave, Maria.
269
Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci!
Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo
Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i
Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per
quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le
creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo
cuore di Madre non permetterà di vedere noi,
tuoi figli, perduti. Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in
te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le
braccia della più tenera fra le madri, e, oggi
stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.
Ave, Maria.
Chiediamo la benedizione a Maria
Un’ultima grazia noi ti chiediamo, o Regina,
che non puoi negarci (in questo giorno solennissimo). Concedi a tutti noi l’amore tuo costante
e in modo speciale la materna benedizione. Non
ci staccheremo da te finché non ci avrai bene270
detti. Benedici, o Maria, in questo momento il
Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della
tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei
chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor
questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla umana Società. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti
coloro che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di
Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria, catena dolce
che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci
unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti
dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio,
noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai
conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio
della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara,
o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice
dei mesti.
Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.
Salve, Regina.
271
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il
tuo patrocinio, insieme a quello della tua santissima sposa Maria. Deh, per quel sacro vincolo di carità che ti strinse all’Immacolata
Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno
che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue,
e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina
Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o padre amantissimo, la peste di
errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la
minacciata vita del Bambino Gesù, così ora
difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità, e copri ciascuno di noi
con il tuo continuo patrocinio, affinché con il
tuo esempio e con il tuo soccorso possiamo
virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Amen.
273
PREGHIERE PER I BUONI OPERAI
A GESÙ SACRAMENTATO
O adorabilissimo Signore Gesù, a te nascosto nel più ineffabile mistero del tuo infinito
amore, noi leviamo i nostri ardenti gemiti.
O Redentore dell’umana famiglia, degnati
di mandare i buoni evangelici operai a salvezza di tutti i popoli. Se tu taci nascosto sotto le
specie eucaristiche, non tace il tuo divino
Cuore, non tace la tua onnipotente parola: vibra i dardi amorosi e chiama al tuo sacerdozio gli adolescenti; fa’ sentire la tua dolcissima voce dal fondo dei sacri tabernacoli in tutte le città cattoliche, a tanti giovani, a tanti
fanciulli ben disposti, e chiamali efficacemente al tuo Santuario.
O Gesù Sacramentato, che passi in mezzo
alle nostre strade come passasti in mezzo alle vie di Gerusalemme, rinnova i miracoli delle vocazioni che operasti in persona degli apostoli.
Gesù provvido ed amoroso, in questo mistero di amore e di fede ti preghiamo che, per
questo mistero di amore e di fede, non rigetti
la nostra preghiera! Ricordati che da un par274
to gemello d’infinito amore nacquero dal tuo
Cuore questi due sacramenti: l’Eucaristia e il
Sacerdozio. Ricordati che appena terminasti
il grande miracolo della cena formasti i sacerdoti, ai quali hai dato potestà di consacrare il
tuo corpo e il tuo sangue per quella carità che
ti fece rimanere sempre con noi sacramentato, degnati di mandare numerosi e santi ministri che ti conoscano e ti amino, ti consacrino e ti offrano nella S. Messa all’Eterno Padre, ti glorifichino con le buone opere, ti facciano conoscere dai popoli con la divina paro275
la, ti preparino una plebe perfetta, ti facciano
amare dai poveri e dai bambini, ti dispensino
in cibo ai fedeli, zelino l’onore e il decoro del
tuo Santuario!
O amantissimo Cuore del Sommo Bene Sacramentato, guarda la tua Chiesa che geme e
sospira, guarda le povere anime che periscono per mancanza di buoni operai, degnati di
esaudire le ferventi suppliche che noi tue meschine creature al tuo divino cospetto innalziamo. Esaudiscici, o Signore benigno, esaudiscici, o Signore misericordioso, esaudiscici
presto, per l’infinita tua carità, per la maggiore consolazione del tuo divino Cuore. Amen.
(Sant’Annibale)
«PATER NOSTER»
PER OTTENERE I BUONI OPERAI
Padre nostro che sei nei cieli, ricordati che
tu ci hai promesso che non ci lascerai orfani;
mandaci a nostra salute e santificazione i
tuoi santi ministri che quali padri delle anime, ci diano la vita dello spirito, e ci crescano
col nutrimento della fede e della carità.
Sia santificato il tuo Nome, Gesù, per il ministero santissimo dei tuoi eletti, che investiti del tuo eterno sacerdozio e pieni del tuo
276
Santo Spirito, ti facciano conoscere ed amare
da tutti i popoli della terra, senza eccettuare
un’anima sola.
Venga il tuo regno, Signore, e sia edificato
sulle rovine del regno del peccato, dai tuoi fedeli ministri, che con la santità della vita, divorati dallo zelo della tua gloria e della salute
delle anime, e col sacro fuoco della divina parola, distruggano gli errori, abbattano l’Inferno, convertano i peccatori ed edifichino tutte
le anime, conducendole alla cristiana perfezione, per modo che tutta la tua Chiesa non
sia che un solo ovile e un solo pastore.
Si faccia, Signore, la tua volontà, come in
cielo così in terra, e giacché ci hai lasciato il
Sommo Pontefice e i sacerdoti come rappresentanti della tua divina volontà, ti supplichiamo che tu, Pastore eterno, non cessi di
provvedere la tua Chiesa di ministri perfetti e
santi, in tutta l’ecclesiastica Gerarchia, perché tutti i popoli siano condotti alla perfetta
ubbidienza della tua santissima legge.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, il pane
della tua grazia, che nutre le anime; dallo a
noi per mezzo dei tuoi santi sacramenti, e
perché questi santi sacramenti che tu hai formato col tuo preziosissimo Sangue, siano degnamente amministrati, noi ti supplichiamo
277
di arricchire la tua Chiesa di ministri eletti, i
quali comunichino a tutte le anime la tua
grazia santificante.
Perdona a noi i nostri peccati, come noi perdoniamo i nostri nemici, dolcissimo Gesù: e
siccome per un eccesso di tua carità conferisti ai sacerdoti la facoltà di assolvere le anime
dai peccati, suscita, invia in mezzo ai popoli i
compartecipi del tuo sacerdozio, i ministri
eletti e fedeli, che trattino indefessamente e
santamente il ministero della riconciliazione,
e che per questo gran mezzo conducano innumerevoli anime al tuo Cuore.
Non ci fare cadere in tentazione, ma liberaci dal male. O Gesù pietosissimo, qual altro
mezzo più efficace del tuo sacerdozio ci hai lasciato, perché da ogni male siamo noi preservati? Se i peccati nostri ci hanno privato di
tanto grande misericordia, noi ti supplichiamo che la tua grazia abbondi dov’è sovrabbondata l’umana malizia, e ti degni suscitare
ben presto un gran numero di tuoi servi e ministri, che siano tutti secondo il tuo Cuore, e
con grande zelo, e col sacrificio di tutto se
stessi, attendano a preservare le anime dal
peccato e crescerle a perfetta santificazione e
salute. Amen.
(Sant’Annibale)
278
AL CUORE SS. DI GESÙ
Cuore compassionevole di Gesù, giungano
al Tuo cospetto i gemiti e i sospiri che a Te innalziamo. Una grande ed immensa misericordia siamo venuti a domandarTi, a vantaggio
della tua Chiesa e a salvezza delle anime: degnati di mandare Sacerdoti santi, in mezzo ai
popoli. Pietosissimo Gesù, Tu passasti sospirando per le città della Giudea, e vedendo
quelle turbe abbandonate come gregge senza
pastore, dicesti: La Messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Padrone della Messe perché mandi Operai nella sua Messe. Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam.
Sei Tu il Padrone della Messe, sei Tu il mistico ortolano che hai piantata la vigna delle
anime, e l’hai innaffiata col tuo preziosissimo
Sangue. Tu formasti la tua Chiesa come un
campo fiorito, come un orto chiuso, in cui Ti
piace raccogliere i fiori delle sante virtù e i frutti delle buone opere; e questi frutti sono dolci
al Tuo palato. Tu hai fame e sete di anime, o
dolcissimo Gesù, e il tuo Cuore amante si consuma d’amore. È divenuto scarso il numero
degli agricoltori della tua Vigna. Sono venuti
meno i buoni Operai nella tua Chiesa. La luce
del mondo si eclissa, e perciò i popoli restano
280
nelle tenebre dell’ignoranza e del peccato, perciò le povere anime periscono, perciò Satana
divora la preda, perciò i fanciulli domandano il
pane della vita, e non v’è chi loro lo spezzi.
***
O Signore Iddio, muoviti a compassione di
uno stato così miserevole in cui sono ridotte
tante città, e specialmente tanti paesetti delle
campagne, per mancanza di buoni evangelici
Operai.
O Padrone della Messe, manda santi Operai
alla tua Messe.
O buon Pastore delle anime, manda i tuoi
rappresentanti a salvare il mistico gregge dalle insidie del lupo infernale. Noi ti supplichiamo ardentemente con le parole del profeta Daniele: Ostende faciem tuam super sanctuarium
tuum, quod desertum est, propter Temetipsum.
Per amor tuo, o Signore, fa’ splendere il tuo
volto sopra il tuo santuario, che è desolato.
È vero, Signore Gesù, che noi non meritiamo
di essere esauditi, e che Tu non hai bisogno di
noi creature per essere infinitamente glorioso e
felice; ma è pur vero che il tuo Cuore amantissimo geme e si affanna per la perdita delle anime, e giubila ed esulta quando le anime sono
edificate, santificate e condotte a vita eterna,
281
per mezzo dei buoni Operai. Fallo dunque per
amore di te stesso, cioè per la consolazione del
tuo amorosissimo Cuore: manda Operai santi
alla tua messe. Ti supplichiamo con quegli ardenti sospiri con cui i Profeti e i Patriarchi sospiravano la tua venuta sulla terra. Piovano il
Giusto le nubi del cielo – essi dicevano – e la
Terra germogli il Salvatore; e noi esclamiamo –
con gemiti ancora più ardenti: Si apra, o Gesù,
il tuo Divino Cuore, e da quello vengano alla
tua Chiesa i buoni e santi operai. Sì, traili dall’intimo del tuo Sacro Cuore, tu che sei Onnipotente a trarre i figli di Abramo perfino dalle
pietre. Traili da quella fornace ardente di carità, arricchisci la tua Chiesa di questo grande
e inestimabile tesoro dei buoni Operai.
***
O Signore Gesù, degnati di mandare il soffio
onnipotente della santa vocazione nel cuore di
tanti giovani, il cui spirito è disposto agli influssi della tua Grazia, Tu che chiamasti Matteo dal telonio, Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni dalle reti. O Signore Gesù, che sei infinitamente provvido e amoroso, degnati di concedere i mezzi opportuni della buona riuscita a
tutti quelli che ti piace di chiamare, affinché
corrispondano alla santa vocazione, e diventino vero sale della terra e luce del mondo. Sa-
282
cerdoti per tutta la Chiesa noi ti domandiamo,
per tutte le città, per tutti i paesi delle campagne, per tutte le terre degl’infedeli, e te li domandiamo che siano secondo il tuo Cuore.
Tu hai detto: Farò sorgere al mio servizio un
sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore,
e noi ti supplichiamo: Fa’ sorgere i sacerdoti
fedeli che agiscano secondo il tuo cuore. Formali pieni del tuo Santo Spirito e dell’intelligenza dei Divini Misteri, segregati da tutte le
cose della terra, alieni da ogni secolare interesse, eruditi nella scienza dei Santi e nella
cristiana perfezione, esperti nella ecclesiastica
disciplina, e che siano divorati dallo zelo purissimo della tua gloria e della salvezza delle
anime. Crèati, o Signore onnipotente, una generazione di Leviti santi, un esercito eletto di
Ministri degni del tuo Santuario.
Ah, se grande assai è questa grazia che noi
ti domandiamo, e se grandi sono i peccati delle nazioni, ricordati o pietosissimo Gesù, che
più grande della nostra malizia è la tua misericordia. Fa’ sovrabbondare la tua grazia dov’è
abbondato il peccato. Padrone supremo del
mistico campo, esaudiscici: manda operai
santi alla tua messe per amore di Maria Santissima, Madre tua e Madre della Chiesa. Ricordati che i suoi lamenti ferirono il tuo Cuore,
283
quando coi suoi sospiri, a guisa di tortorella,
pregò pel genere umano e affrettò la tua venuta sulla terra.
I gemiti di Maria, dunque, ti presentiamo, i
suoi voti, le sue lacrime, le sue ferventi suppliche e i suoi meriti che sono meriti tuoi. Per
amore di Maria Santissima, per amore di te
stesso, per la consolazione del tuo Cuore
amante, ascoltaci, esaudiscici, affrèttati: Ne
moréris, Domine, ne moréris; ostende faciem
tuam super sanctuarium tuum quod desertum
est, propter temetipsum: Affrèttati, non tardare;
per amor tuo, o Signore, fa’ splendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è desolato. Amen.
(Sant’Annibale)
284
BREVI PREGHIERE AL CUORE SS. DI GESÙ
O Cuore dolcissimo di Gesù, che avendo
detto: «Pregate il Padrone della messe perché
mandi operai nella sua messe», ci hai dato fiducia di esaudirci quando questa grande grazia ti
domandiamo, noi, per ubbidire al comando del
tuo divino zelo, ti supplichiamo perché ti degni
di mandare buoni operai alla santa Chiesa e ti
indirizziamo, a tale scopo, la più efficace di tutte
le preghiere, che tu ci hai insegnato.
Padre nostro.
O Cuore dolcissimo di Gesù, che in tutta la
tua vita mortale hai cercato sempre la gloria del
Padre, dégnati di mandare alla santa Chiesa i
buoni evangelici operai, che con la santità della
vita e con le apostoliche fatiche, glorifichino incessantemente il Padre tuo che è nei cieli.
Padre nostro.
O Cuore dolcissimo di Gesù, che fosti e sei
assetato di anime, per cui non ti contentasti di
darti tutto per noi, ma lasciasti sulla terra il tuo
eterno Sacerdozio per la salvezza di tutti, trài dal
tuo aperto costato ministri santi che, pieni di vero zelo, guadagnino a te innumerevoli anime.
Padre nostro.
(Sant’Annibale)
285
ALLA SANTISSIMA VERGINE
O Vergine Santissima che sei l’Erario sempre aperto di tutte le divine grazie, ti domandiamo la grazia, il beneficio che tutti gli altri
racchiude, la misericordia di tutte le misericordie: manda i buoni operai evangelici alla
santa Chiesa. Questo dono è degno del tuo zelo e della tua materna liberalità.
Ricordati della Parola del Figlio tuo adorabile quando disse: Rogate ergo Dominum messis,
ut mittat operarios in messem suam. Tu che
conservasti nel tuo Cuore tutte le parole del
tuo divino Figlio, e cominciasti fin d’allora a
pregare perché il padrone della messe mandasse i buoni operai alla sua messe, tu ottenesti la grazia del loro ministero agli Apostoli e ai
Confessori della fede.
Tu, Madre Santissima, hai provveduto in
ogni tempo la Chiesa di Gesù Cristo di uomini
apostolici e santi, di anime operose e ferventi
di zelo e di carità; guarda il misero stato in cui
si trovano oggi tanti popoli e tante nazioni per
mancanza di buoni evangelici operai!
O Madre potente, noi ti supplichiamo con
le parole del tuo divin Figlio: Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem
suam. Prega, prega il padrone della mistica
287
messe, Gesù, che mandi operai alla sua messe.
O Madre di Dio e Madre degli uomini, che
meritasti di essere la Corredentrice del genere
umano, offrendo al Padre sulla Croce, quale
invitta sacerdotessa, la Vittima d’infinito valore, continua in mezzo alla santa Chiesa, il sublime ufficio di Corredentrice, inviando a tutti
i popoli, a tutte le città, a tutte le regioni, i sacerdoti eletti che, con tutti gli efficaci mezzi
della grazia, della dottrina, del sacrificio e della parola, guadagnino tutte le anime alla Verità e le conducano tutte all’eterna Vita. Amen.
(Sant’Annibale)
A SAN GIUSEPPE
O Glorioso Patriarca San Giuseppe, fiduciosi nella tua immensa potenza e bontà, noi veniamo ai tuoi piedi. A te, che sei il Patrono Universale della santa Chiesa, noi domandiamo
l’inestimabile grazia dei buoni operai evangelici. Ecco la mistica sposa del Figlio tuo putativo Gesù, che piange e sospira, quasi novella
Rachele, perché le anime periscono, perché i
suoi figli vengono condotti all’eterna rovina.
O Patriarca santo, interponi la tua potente
intercessione al divino cospetto, perché la gra-
288
zia trionfatrice del Cuore di Gesù moltiplichi
sulla terra le vocazioni sante, perché sia arricchito il Santuario di un gran numero di ministri eletti, di sacerdoti fedeli, che operino secondo il Cuore di Dio. Se i popoli non meritano
questa grazia, presenta tu al divino cospetto i
tuoi meriti, e fa’ che gridino misericordia per
tutta la Chiesa e per tutte le nazioni. Presenta
a Gesù Signor nostro la fedeltà con cui lo servisti, l’amore con cui lo amasti, le fatiche, i timori e le pene che per Lui tollerasti.
Presentagli le singolari tue virtù, e specialmente quelle della tua Immacolata sposa Maria. Prega, prega, non cessare di pregare fino a
tanto che la terra sia tutta piena di ministri
eletti del Sommo ed Eterno Sacerdote.
Nulla si nega in cielo alle tue preghiere; noi
dunque confidiamo che ci otterrai questa
grande misericordia. Se in ogni tempo la divina Provvidenza ha suscitato uomini apostolici
per la divina gloria e per la salvezza delle anime, come non si rinnoverà sulla terra questa
divina misericordia quando tu, che sei il Patrono Universale della santa Chiesa, pregherai
il padrone della mistica messe? Vedi come periscono le anime: affretta, o santo Patriarca,
questa ineffabile grazia, affinché il Cuore Santissimo di Gesù sia infinitamente consolato
289
per la salvezza di tutte le anime, per la distruzione del regno del peccato, per la fioritura di
tutti gli eletti in ogni virtù. Amen.
(Sant’Annibale)
A SANT’ANTONIO DI PADOVA
O glorioso Sant’Antonio di Padova, implora
dai Cuori Santissimi di Gesù e di Maria numerose vocazioni al Sacerdozio, alla vita religiosa e missionaria per tutta la Chiesa.
O eccelso Santo, prega perché la comunità
ecclesiale e la comunità domestica, come luoghi di educazione e crescita nella .fede, sappiano coltivare i germi di vocazione al ministero pastorale, affinché quanti hanno udìto o
udranno la voce del Signore che li chiama a seguirlo, corrispondano docilmente al dono dello Spirito.
O Santo dei miracoli, intercedi perché lo
Spirito del Signore continui a suscitare nella
Chiesa uomini e donne interamente consacrati al regno di Dio e al servizio dei fratelli.
Amen.
290
Salmo 129
PER I DEFUNTI
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore,
ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi
potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l’anima mia spera nella sua parola. L’anima mia attende il Signore
più che le sentinelle l’aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il
Signore è la misericordia e grande presso di
lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
L’Eterno riposo
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e
splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in
pace. Amen.
Per i genitori defunti
O Dio, che ci comandi di onorare il padre e
la madre, apri le braccia della tua miseri291
cordia ai miei genitori defunti: perdona i loro
peccati, e fa’ che un giorno possiamo rivederli con gioia nella luce della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Per i parenti e benefattori defunti
O Dio, fonte di perdono e di salvezza, per
l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i
Santi, concedi ai nostri fratelli, parenti e benefattori, che sono passati da questo mondo
a te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Per tutti i defunti
O Dio onnipotente ed eterno, Signore dei
vivi e dei morti, pieno di misericordia verso
tutte le tue creature, concedi il perdono e la
pace a tutti i nostri fratelli defunti, perché
immersi nella tua beatitudine ti lodino senza
fine.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
INDICE
Parte prima
LA PREGHIERA
PREGHIERE DEL MATTINO
Segno della croce
Atto di adorazione
Padre nostro
Ave, Maria
Gloria
Credo
Atto di fede
Atto di speranza
Atto di carità
Angelo di Dio
Offerta della giornata
Angelus Domini
Regina Cæli
PREGHIERE DURANTE IL GIORNO
Prima e dopo i pasti
Prima e dopo un lavoro
PREGHIERE DELLA SERA
Atto di adorazione
Esame di coscienza
Atto di dolore
pag
7
7
8
8
9
9
9
10
10
11
11
12
14
15
15
16
17
17
Salve, Regina
Per i defunti
Visita, o Padre
Invocazioni
18
18
18
19
PREGARE CON I SALMI
PER LODARE DIO
Preghiera mattutina
L’uomo, re del creato
FIDUCIA NEL SIGNORE
Desiderio di Dio
Il Signore è il mio pastore
NELLA SOLITUDINE
Giunga a te la mia preghiera
DESIDERIO DI PREGARE
Voglio entrare nel tempio del Signore
Sete di Dio
NELLA MALATTIA
Sono turbato
Signore, ascolta
PER CHIEDERE PERDONO
Il Signore perdona
Pietà di me, o Dio - Miserére
Signore, rispondimi
PER RINGRAZIARE DIO
Ringraziamento per il perdono
Grazie, Signore
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21
22
23
24
25
25
26
27
28
28
29
30
31
Inno alla misericordia di Dio
Canto dei popoli a Dio
32
33
Crea dentro di te l’attesa
Preparazione
Ringraziamento
Ringraziamento della Comunione
con il cuore di Sant’Annibale
Invocazioni a Gesù
Preghiera a Gesù Crocifisso
Supplica a Gesù Crocifisso
Visita al SS. Sacramento
Comunione spirituale
Benedizione eucaristica
Adoriamo il Sacramento
Acclamazioni
34
34
35
LA GIOIA DELL’INCONTRO:
LA COMUNIONE EUCARISTICA
IL SACRAMENTO
DELLA RICONCILIAZIONE
Preparazione
Come confessarsi
Preghiera
Parola di Dio
Esame di coscienza
Richiesta di perdono
Rito del Sacramento
Confessione dei peccati
Assoluzione
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38
39
39
41
43
43
44
45
46
47
49
49
50
52
52
53
54
Soddisfazione o Penitenza
Ringraziamento
55
55
VIA CRUCIS
57
Canti della Via Crucis
Stava Maria dolente
O fieri flagelli
Gesù mio
Volto soave di Gesù
Ecco l’uomo
O capo insanguinato
92
92
92
93
93
94
Parte seconda
SANT’ANTONIO DI PADOVA
La vita di Sant’Antonio di Padova (1195-1231)
13 Giugno: Sant’Antonio di Padova
Sacerdote e Dottore della Chiesa
Tredicina a Sant’Antonio
composta da Sant’Annibale
Responsorio
Invocazioni a Sant’Antonio
PREGHIERE A SANT’ANTONIO
PER LE DIVERSE CIRCOSTANZE
Per una vita santa e cristiana
Per la conversione di una persona
Preghiera della mamma o del papà
97
104
113
116
117
121
122
122
Per una persona ammalata
Preghiera nella malattia
Per lo studio
Per la propria famiglia
Per impetrare qualsiasi grazia
Ti affido questo bambino
Preghiera dell’autista
Benedizione dei bambini
Benedizione del pane
Preghiere di ringraziamento a S.Antonio
123
124
124
125
126
126
127
127
128
128
O dei miracoli
Al Gran Santo Padovano
Salve, o Santo
Se prodigi volete, o fedeli
130
130
131
132
CANTI A SANT’ANTONIO
NOVENA A SANT’ANTONIO
SETTIMANA SANTIFICATA
CON SANT’ANTONIO
Lunedì : Saper vivere
Martedì: Saper credere
Mercoledì: Saper chiedere
Giovedì: Saper soffrire
Venerdì: Saper perdonare
Sabato: Saper amare
Domenica: Saper cantare al Signore
A S.Antonio
133
140
141
143
145
146
148
150
152
SETTIMANA DEL SUFFRAGIO
CON SANT’ANTONIO
Lunedì: È saggio il pensiero della morte
Martedì: La nostra casa è il cielo
Mercoledì: Gesù disse loro: pace a voi!
Giovedì: Venne Gesù in mezzo a loro
Venerdì: Venite benedetti
Sabato: Vedranno Dio
Breve di S. Antonio
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158
159
160
163
Parte terza
SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA
Vita di Sant’Annibale Maria Di Francia
(1851-1927)
1° Giugno: Sant’Annibale Maria Di Francia
Sacerdote e Fondatore
Preghiere e strofe a Sant’Annibale
Preghiere a Sant’Annibale
PREGHIERE A SANT’ANNIBALE
PER LE DIVERSE CIRCOSTANZE
Grazie
Senza vocazione
Strada
Peccato
Infermità
Auto
Casalinga
167
174
184
192
195
195
196
196
196
197
198
Preghiera per ottenere grazie
Preghiera per ottenere vocazioni
198
199
INNO A SANT’ANNIBALE MARIA
DI FRANCIA
200
Lunedì: Valore della sofferenza
Martedì: Amore infinito di Dio
Mercoledì: La volontà del Padre
Giovedì: Abbandono filiale
Venerdì: Le pene intime di Cristo
Sabato: Con Maria Addolorata
Domenica: La gioia
202
205
208
210
212
215
217
SETTIMANA DEL MALATO
CON SANT’ANNIBALE
Parte quarta
LE VARIE DEVOZIONI
Inno di ringraziamento “Te Deum”
Te Deum
Cantico di Zaccaria (Benedictus)
Benedictus
223
225
227
229
Novena al Cuore di Gesù
Litanie del Cuore di Gesù
Atto di consacrazione del genere umano
al Sacro Cuore di Gesù
Atto di riparazione al Cuore di Gesù
232
235
AL CUORE DI GESÙ
238
239
ALLO SPIRITO SANTO
Inno di Pentecoste
Veni, creator Spiritus
Sequenza di Pentecoste
Veni, Sancte Spiritus
A MARIA SANTISSIMA
Santo Rosario
Litanie della Madonna
PREGHIERE ALLA MADONNA
Visita a Maria Santissima
Antifone della Beata Vergine Maria
O santa Madre del Redentore,
Alma Redemptoris Mater
Ave, regina dei cieli,
Ave, Regina caelorum
Salve, Regina,
Salve, Regina
Ave, Maria,
Ave Maria
Sotto la tua protezione,
Sub tuum praesidium
Sei inviolata,
Invioláta
Preghiera di San Bernardo,
Memorare
Cantico della Beata Vergine, Magnificat
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243
244
245
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256
256
257
257
258
258
259
260
A Maria Immacolata
Tutta bella sei, Maria
Tota pulchra
263
Alla Santissima Vergine della Lettera
267
A Maria Addolorata
Supplica alla Regina
del SS. Rosario di Pompei
Preghiera a San Giuseppe
PREGHIERE PER I BUONI OPERAI
A Gesù Sacramentato
«Pater noster» per ottenere i buoni Operai
Al Cuore SS. di Gesù
Brevi preghiere al Cuore SS. di Gesù
Alla Santissima Vergine
A San Giuseppe
A Sant’Antonio di Padova
PER I DEFUNTI
Salmo 129
L’Eterno riposo
Per i genitori defunti
Per i parenti e benefattori defunti
Per tutti i defunti
265
268
273
274
276
279
285
287
288
290
291
291
291
292
292
Finito di stampare nel mese di Settembre 2006
Litografia Cristo Re - Via Flaminia 77 - 00067 Morlupo (Roma)
304
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