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In preghiera con S. ANTONIO E S. ANNIBALE
14.6.2006 12:56 Pagina 1 In preghiera con Sant’Antonio e Sant’Annibale copertina PADRI ROGAZIONISTI – Via S. Cecilia, 121 98123 MESSINA – Tel. 090 60130 – Fax 090 60130213 c.c.p. 5967 BASILICA SANTUARIO S.ANTONIO DEI ROGAZIONISTI - MESSINA In preghiera con Sant’Antonio e Sant’Annibale BASILICA SANTUARIO S. ANTONIO DEI ROGAZIONISTI – MESSINA Imprimatur Messina, 19 giugno 2006 † Giovanni Marra, Arcivescovo Pro-manuscripto a cura di P. Gioacchino Cipollina Basilica Santuario S. Antonio - Padri Rogazionisti Via S. Cecilia, 121 – 98123 Messina Tel. 090.60130 – Fax 090.60130213 – ccp. 5967 E-mail: [email protected] Stampa: Litografia Cristo Re – Via Flaminia, 77 00067 Morlupo RM – Tel. 06.9071440 Carissimi, il presente libro di preghiere viene pubblicato in occasione della elevazione a Basilica Pontificia del nostro Santuario. Nella redazione di questo sussidio, si è cercato di venire incontro alle numerose richieste pervenuteci da molti di Voi, che sentono l’esigenza di avere un nuovo compendio a cui attingere per una più attiva partecipazione alla preghiera personale e comunitaria, e per trovare un valido aiuto affinché le varie devozioni si trasformino in profondo amore verso Dio e verso il prossimo, sull’esempio di Sant’Antonio e Sant’Annibale. Il Signore, nella sua immensa bontà, conceda, a tutti coloro che chiedono con cuore puro e retta intenzione, tutte le grazie desiderate per sé e per i propri cari. I Padri Rogazionisti della Casa Madre Messina, 23 giugno 2006 Solennità del S. Cuore di Gesù 3 PARTE PRIMA LA PREGHIERA PREGHIERE DEL MATTINO È bello e saggio aprire gli occhi al mattino e incrociarli con quelli del Signore per dirgli il nostro amore e la gratitudine per un altro giorno di vita che ci viene concesso. Lo dice anche il Salmo, che può diventare la nostra prima preghiera: «Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole: intendi il mio lamento. Ascolta la voce del mio grido, o mio re e mio Dio, perché ti prego, Signore. Al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t’invoco e sto in attesa. Tu non sei un Dio che si compiace del male; presso di te il malvagio non trova dimora. Ma io per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio» (Sal 5, 2-8). Segno della croce Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Atto di adorazione Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristia7 no e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa’ che siano tutte secondo la tua santa volontà per la tua maggior gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen. Padre nostro Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. Ave, Maria Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. 8 Gloria Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Credo Io credo in Dio Padre onnipotente creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen. Atto di fede Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo fermamente tutto quello che tu hai rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Ed 9 espressamente credo in te, unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. E credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnato e morto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere. Signore, accresci la mia fede. Atto di speranza Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno. Atto di carità Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amore tuo amo il prossimo come me stesso, e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più. 10 Angelo di Dio Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen. Offerta della giornata Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre. 11 “ANGELUS DOMINI” Al mattino, a mezzogiorno e alla sera è bene recitare la preghiera dell’Angelus, nella quale, insieme con il saluto a Maria, si ricordano i misteri della nostra redenzione. Angelus Domini nuntiavit Mariæ. – Et concepit de Spiritu Sancto. L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria. – Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo. Ecce ancilla Domini. – Fiat mihi secundum verbum tuum. Eccomi, sono la serva del Signore. – Si compia in me la tua parola. Ave, Maria. Ave, Maria. Et Verbum caro factum est. – Et habitavit in nobis. Ave, Maria. Ora pro nobis, Sancta Dei Genitrix. – Ut digni efficiamur promissionibus Christi. 12 Ave, Maria. Ave, Maria. E il Verbo si fece carne. – E venne ad abitare in mezzo a noi. Ave, Maria. Prega per noi, santa Madre di Dio. – Perché siamo resi degni delle promesse di Cristo. OREMUS Gratiam tuam, quæsumus, Domine, mentibus nostris infunde; ut qui, Angelo nuntiante, Christi Filii tui incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem, ad resurrectionis gloriam perducamur. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen. PREGHIAMO Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu, che nell’annunzio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen. 13 REGINA CÆLI (nel tempo pasquale) Regina cæli, lætare, alleluia: – Quia quem meruisti portare, alleluia. Resurrexit, sicut dixit, alleluia. – Ora pro nobis Deum, alleluia. Gaude et lætare, Virgo Maria, alleluia. – Quia surrexit Dominus vere, alleluia. Regina dei cieli, rallegrati, alleluia: – Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia. È risorto come aveva promesso, alleluia. – Prega il Signore per noi, alleluia. Rallegrati, Vergine Maria, alleluia. – Il Signore è veramente risorto, alleluia. OREMUS PREGHIAMO Deus, qui per resurrectionem Filii tui Domini nostri Iesu Christi, mundum lætificare dignatus es: præsta, quæsumus, ut per eius Genitricem Virginem Mariam, perpetuæ capiamus gaudia vitæ. Per Christum Dominum nostrum. Amen. 14 O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen. PREGHIERE DURANTE IL GIORNO Prima e dopo i pasti Signore, che ci doni la gioia di stare attorno a questa tavola, radunaci tutti un giorno al banchetto del cielo. Benedici, Signore, questa mensa e tutti coloro che l’hanno preparata e aiutaci a condividere il nostro pane con coloro che non ne hanno. Signore, grazie per i tuoi doni, grazie per questo cibo, che ci permette di meglio servirti in ognuno dei nostri fratelli. Signore, ti ringraziamo per la gioia di essere riuniti attorno a questa tavola; non permettere che in nessuna famiglia manchi il tuo amore. Prima e dopo un lavoro Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen. 15 PREGHIERE DELLA SERA Alla fine della giornata, dopo ore vissute ad occhi aperti e archiviate nella storia, dovrebbe venire spontaneo mettersi alla presenza di Dio per ringraziarlo, esaminare il proprio comportamento e abbandonarci alla sua divina misericordia. Così prega il Salmista: “Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quando ti invoco. Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera. Poni, Signore, una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra. Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male e compia azioni inique con i peccatori. A te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, proteggi la mia vita”. (Sal 140, 1- 4.8) Atto di adorazione Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male oggi commesso, e se qualche bene ho 16 compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen. Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre. Esame di coscienza Coltiva la pia abitudine dell’esame di coscienza, ogni sera, prima di andare a riposo. Mettiti alla presenza di Dio, e ringrazialo dei benefici che ti ha fatto in questo giorno… Domanda a Dio la grazia di conoscere e di odiare sempre il peccato… Pensa a tutte le mancanze commesse in questo giorno con pensieri, parole, opere ed omissioni, badando in particolare al difetto, al quale sei più inclinato… Atto di dolore Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te infinitamente buono e degno di esse17 re amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami. Salve, Regina Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Per i defunti L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen. Visita, o Padre Visita, o Padre, la nostra casa e tieni lontane da noi le insidie del nemico; vengano i 18 tuoi santi angeli a custodirci nella pace. Fa’ che, ristorati dalle nostre fatiche, ci risvegliamo alla luce del nuovo giorno per camminare lieti nel tuo servizio. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen. Invocazioni Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l’anima mia! Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell’ultima mia agonia! Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l’anima mia! 19 PREGARE CON I SALMI I Salmi sono una raccolta di inni religiosi che fanno parte della Bibbia. Essi hanno costituito la grande preghiera dell’antico popolo eletto, dello stesso Gesù e poi della Chiesa in tutti i tempi. Anche oggi i Salmi costituiscono l’elemento essenziale della Liturgia delle Ore. Nelle pagine seguenti sono riportati alcuni brani di salmi, che possono diventare alimento ed espressione della preghiera personale. PER LODARE DIO Preghiera mattutina (dal Salmo 5) Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole: intendi il mio lamento. Ascolta la voce del mio grido, o mio re e mio Dio, Perché ti prego, Signore. Al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t’invoco e sto in attesa. 20 Signore, guidami con giustizia di fronte ai miei nemici; spianami davanti il tuo cammino. Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Tu li proteggi e in te si allieteranno quanti amano il tuo nome. Signore, tu benedici il giusto: come scudo lo copre la tua benevolenza. L’uomo, re del creato (dal Salmo 8) O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi? 21 Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi. O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra. FIDUCIA NEL SIGNORE Desiderio di Dio (dal Salmo 41/42) Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente; quando verrò e vedrò il volto di Dio? Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: Dov’è il tuo Dio? Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzavo tra i primi fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa. 22 Perché ti rattristi, anima mia, Perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. Il Signore è il mio pastore (dal Salmo 22/23) Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. 23 Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. NELLA SOLITUDINE Giunga a te la mia preghiera (dal Salmo 87/88) Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte. Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l’orecchio al mio lamento. Io sono colmo di sventure, la mia vita è vicina alla tomba. Hai allontanato i miei compagni, mi hai reso per loro un orrore. Sono prigioniero senza scampo; si consumano i miei occhi nel patire. Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani. 24 DESIDERIO DI PREGARE Voglio entrare nel tempio del Signore (dal Salmo 23) Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo. Otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. Sete di Dio (dal Salmo 62) O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia, verso di te anela la mia carne, come terra deserta, arida senz’acqua. Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria. Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra proclameranno la tua lode. 25 Così ti benedirò per tutta la mia vita, nel tuo nome alzerò le mie mani. Come a lauto banchetto si sazierà l’anima mia e con voci di gioia ti loderà la mia bocca. Nel mio giaciglio di te mi ricordo, penso a te nelle veglie notturne, a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. A te si stringe l’anima mia e la forza della tua destra mi sostiene. NELLA MALATTIA Sono turbato (dal Salmo 6) Pietà di me, Signore, poiché sono affranto; risanami, Signore: tremano le mie ossa. L’anima mia è tutta sconvolta, ma tu, Signore, fino a quando? Volgiti, Signore, a liberarmi, soccorrimi per la tua misericordia. 26 Sono stremato dai lunghi lamenti, ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, irroro di lacrime il mio letto. I miei occhi si consumano nel dolore, per il patire invecchia il mio cuore. Il Signore ascolta la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera. Signore, ascolta (dal Salmo 38/39) Fammi conoscere, Signore, la mia fine, quale sia l’estensione dei miei giorni; vorrei sapere quanto io sia fragile. Ecco: in pochi palmi hai fissato i miei giorni, e la durata della mia vita è come un nulla davanti a te. Oh sì, come un soffio è ogni essere umano! Oh sì, qual ombra che svanisce è ogni mortale! Oh sì, s’affanna per nulla, accumula ricchezze e non sa chi le avrà in eredità. E ora, cosa potrei attendere, Signore? Solo in te sta la mia speranza. 27 Ascolta la mia preghiera, Signore, porgi l’orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrime. PER CHIEDERE PERDONO Il Signore perdona (dal Salmo 31/32) Beato l’uomo a cui è rimessa la colpa e perdonato il peccato. Ti ho manifestato il mio peccato, Non ho tenuto nascosto il mio errore. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe» e tu hai rimesso la malizia del mio peccato. Pietà di me, o Dio - Miserére (dal Salmo 50/51) Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Làvami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. 28 Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso. Signore, rispondimi (dal Salmo 85/86) Signore, tendi l’orecchio, rispóndimi, perché io sono povero e infelice. Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera. Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno. 29 Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, innalzo l’anima mia. Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce della mia supplica. PER RINGRAZIARE DIO Ringraziamento per il perdono (dal Salmo 33/34) Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino. Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato. Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce. 30 Grazie, Signore (dal Salmo 137/138) Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore, perché hai ascoltato la mia preghiera. A te voglio cantare davanti agli angeli, mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia. Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. Se cammino in mezzo alla sventura, tu mi ridoni la vita; contro l’ira dei miei nemici stendi la mano e mi salvi. Signore, la tua bontà dura per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani. 31 Inno alla misericordia di Dio (dal Salmo 102/103) Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie; salva dalla fossa la tua vita, ti corona di grazia e di misericordia. Buono e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’ amore. Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono; come dista l’oriente dall’occidente, così allontana da noi le nostre colpe. 32 Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono. Canto dei popoli a Dio (Salmo 116/117) Lodate il Signore, popoli tutti, voi tutte, nazioni, dàtegli gloria; perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura in eterno. 33 LA GIOIA DELL’INCONTRO: LA COMUNIONE EUCARISTICA Crea dentro di te l’attesa ✧ L’Eucaristia è la più stupefacente di tutte le meraviglie. San Tommaso D’Aquino ✧ Il Corpo di Cristo... mitiga le tentazioni, eccita il fervore, addolcisce le amarezze, alimenta la devozione. Sant’Antonio di Padova ✧ La Comunione eucaristica ha un carattere tutt’altro che intimistico e sentimentale. Far comunione con il Signore crocifisso e risorto significa donarsi con lui al Padre e ai fratelli. GCEI, CDA, 691 Preparazione Signore mio Gesù Cristo, io credo con tutta l’anima che tu sei realmente presente nel Sacramento dell’altare. Ti adoro e ti riconosco per mio Signore, Redentore e mio Sommo Bene. Spero in te, nella tua misericordia e nella tua grazia per raggiungere l’eterna salvezza nonostante le mie debolezze. Ti amo con tut- 34 to il cuore, sopra ogni cosa e per amor tuo voglio amare i miei fratelli come me stesso. Prima di accostarmi a te, o Gesù, ti chiedo ancora perdono. Tu mi hai voluto bene fino a morire per me. Fammi degno di te; mi prenda per mano e mi accompagni a riceverti la Vergine Maria; ispirino in me il loro ardente fervore Sant’Antonio e Sant’Annibale. Amen. Ringraziamento Signore, grazie di essere con me: trasformami in te, fa’ che non sia più io che vivo, ma sii tu che vivi in me. Grazie per aver dato alla Chiesa i tuoi sacerdoti: alimentano la fede in te, a noi affamati del pane vivo del cielo donano il tuo Corpo santo e il tuo Sangue prezioso. Tu che sei il «Padrone della messe» delle anime, manda gli Operai che la raccolgano per il regno dei cieli, suscita le vocazioni al tuo santuario che si è fatto deserto: dacci sacerdoti numerosi e santi. Con me ti prega S. Annibale, l’apostolo delle vocazioni; con me ti implorano i ministri dell’altare, i bambini antoniani e la famiglia dei Rogazionisti diffusa nel mondo. Manda, Signore, sacerdoti santi alla tua Chiesa. Amen. 35 Ringraziamento della Comunione con il cuore di Sant’Annibale Esulta, o mio cuore, rallegrati, anima mia, nel ripensare alla grazia grande, che hai ricevuto in questo giorno. Oggi tu sei diventata vero tempio del Dio vivente; il Re dell’eterna gloria è venuto a riposare dentro di te. Orsù, anima mia, torna ad esultare e a giubilare, perché grande, assai grande ed eccelsa è stata la grazia che hai ricevuto! Colui che è venuto a visitarti è quello stesso Dio che si è fatto uomo per amore delle sue creature. Egli è il Figlio unigenito del Padre, il Verbo sostanziale dell’eterno Genitore, il Desiderato da tutte le nazioni, 1’Aspettato da tutti i popoli. Lo chiamarono i Patriarchi e i Profeti con ardenti sospiri, ma non lo videro; e tu, anima mia, sei stata degna d’accoglierlo dentro il tuo petto. Fortunata la mia bocca che si aprì per riceverlo! Fortunata la mia lingua che l’accolse! Fortunato il mio seno che l’ha albergato! Sii benedetto, lodato, ringraziato ed esaltato dal cielo e dalla terra, o mio sommo bene, che ti sei degnato di visitare sacramentato la povera anima mia! Vago fiore del campo, vago giglio delle valli, delizia delle anime pure, sospiro dei cuori amanti, io ti amo; ti amo con 36 tutto il cuore, con tutte le mie forze. Che ti posso io rendere per la grazia eccelsa che mi hai accordata di venire dentro di me? Ti ringrazio, o Gesù mio, e torno a ringraziarti, così miserabile come sono, e invito a ringraziarti con me tutti gli Angeli e tutti i Santi. Ti offro tutti i loro ringraziamenti, e molto più ti offro quell’inno che tu dicesti all’Eterno Padre, o soavissimo Gesù, quando terminasti la cena dell’amore nella quale istituisti questo grande Sacramento d’infinita carità. Grazie, grazie, mille volte grazie, o Gesù mio. Io non dimenticherò mai una grazia così ineffabile e sublime, qual’è la santa Comunione che ho ricevuto. Sarei un empio e un ingrato se volontariamente me ne dimenticassi. Io ti prometto, o Gesù mio, che ti amerò sopra ogni cosa. Diletto mio, che vuoi da me? Vuoi ch’io faccia sempre il tuo divino volere? Ed io questo voglio fare perché tu lo vuoi, o Gesù mio. Mai più peccati, mai più dispiaceri al tuo divino Cuore. Per amor tuo voglio soffrire in pace ogni cosa contraria, voglio essere obbediente ai miei superiori, voglio essere umile con tutti e voglio amare tutti come me stesso nella tua carità. Per amor tuo osserverò il santo silenzio, 37 non risponderò adirato se mi ingiuriano, non dirò scusa se mi rimproverano. Per amor tuo non voglio nulla delle cose di questo mondo; a tutto rinunzio, e una cosa sola voglio: te solo, Gesù mio Bambino, Gesù mio Sacramentato, Gesù mio che ti doni in cibo, Gesù mio che te ne stai nascosto nel santo tabernacolo; te solo, Gesù mio crocifisso, Gesù mio agonizzante, Gesù mio amante e glorioso in cielo. Amen. Invocazioni a Gesù Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O Buon Gesù, esaudiscimi. Dentro le tue piaghe nascondimi. Non permettere che io mi separi da te. Dal nemico maligno difendimi. Nell’ora della mia morte chiamami: e comanda che io venga a te, affinché ti lodi con i tuoi santi, nei secoli dei secoli. Amen. 38 Preghiera a Gesù Crocifisso Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima tua presenza prostrato ti prego col fervore più vivo di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza e di carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi; hanno contato tutte le mie ossa». Supplica a Gesù Crocifisso Signor mio Gesù Cristo Crocifisso, io vi prego che mi nascondiate nelle vostre sante piaghe Insegnatemi ad amarvi, o Signore mio e Dio mio; insegnatemi a temervi e a fare sempre la vostra volontà. Io vi supplico, o Signore mio Crocifisso, che le vostre pene e la vostra morte, siano il mio rimedio e la mia vita. Guarite voi, o medico celeste, ogni piaga del mio spirito. 39 40 O Crocifisso mio Bene, degnatevi di gettare uno sguardo pietoso sopra l’ultima delle vostre creature, e fate di me ciò che volete. Amen. (Sant’Annibale) VISITA AL SANTISSIMO SACRAMENTO La visita e l’adorazione al Signore presente nel santo tabernacolo è un atto di amore verso di lui ed è un momento prezioso di grazia per noi. Durante la visita si può pregare spontaneamente, oppure leggere qualche brano della Sacra Scrittura. Signor mio Gesù Cristo, che per l’amore che porti agli uomini te ne stai notte e giorno in questo Sacramento tutto pieno di pietà e di amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarti. Io ti credo presente nel Sacramento dell’Altare, ti adoro dall’abisso del mio niente e ti ringrazio di quante grazie mi hai fatto, specialmente di avermi donato te stesso in questo Sacramento, di avermi dato per avvocata la tua Santissima Madre Maria, e di avermi chiamato a visitarti in questa chiesa. 41 Io saluto oggi il tuo amantissimo Cuore, ed intendo salutarlo per tre fini: primo, in ringraziamento di questo gran dono; secondo, per compensarti di tutte le ingiurie che hai ricevuto dai tuoi nemici in questo Sacramento; terzo, intendo con questa visita adorarti in tutti i luoghi della terra, dove tu sacramentato te ne stai meno riverito e più abbandonato. Gesù mio, io ti amo con tutto il cuore. Mi pento di avere per il passato disgustata la tua bontà infinita. Propongo, con la tua grazia, di non offenderti mai più per l’avvenire, e, al presente, miserabile qual sono, io mi consacro tutto a te; ti dono tutta la mia volontà, gli affetti, i desideri e tutte le cose mie. Da oggi in avanti fa’ di me e delle cose mie tutto quello che ti piace. Solo ti chiedo e voglio il tuo santo amore, la perseveranza finale e l’adempimento perfetto della tua volontà. Ti raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più devote del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima. Ti raccomando anche tutti i poveri peccatori. Unisco, infine, Salvatore mio caro, tutti gli affetti miei con gli affetti del tuo amorosissimo Cuore, e così uniti li offro al tuo eterno Padre e lo prego, nel nome tuo, che per tuo amore li accetti e li esaudisca. Amen. 42 COMUNIONE SPIRITUALE La comunione spirituale è un atto di devozione che differisce sostanzialmente dalla Comunione Eucaristica. Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. (pausa) Come già venuto, io ti abbraccio e mi unisco tutto a te; non permettere che abbia mai a separarmi da te. BENEDIZIONE EUCARISTICA Tantum ergo Tantum ergo Sacraméntum venerémur cérnui, et antíquum documéntum novo cedat rítui; præstet fides suppleméntum sénsuum deféctui. Genitóri, Genitóque laus et iubilátio, salus, honor, virtus quoque 43 sit et benedíctio; procedénti ab Utróque compar sit laudatio. Amen. Panem de cælo præstitisti eis. (T.P. Alleluia) Omne delectamentum in se habentem. (T.P. Alleluia) Oremus Deus, qui nobis sub sacramento mirabili passionis tuæ memoriam reliquisti, tribue, quæsumus, ita nos Corporis et Sanguinis tui sacra mysteria venerari, ut redemptionis tuæ fructum in nobis iugiter sentiamus. Qui vivis et regnas in sæcula sæculorum. Amen. Adoriamo il Sacramento Adoriamo il Sacramento che Dio Padre ci donò. Nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì. Al mistero è fondamento la parola di Gesù. Gloria al Padre Onnipotente, gloria al Figlio Redentor, lode grande, sommo onore all’eterna Carità. Gloria immensa, eterno amore alla Santa Trinità. Amen. 44 Preghiamo Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. ACCLAMAZIONI Dio sia benedetto. Benedetto il suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran madre di Dio Maria Ss.ma. Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Iddio nei suoi angeli e nei suoi santi. 45 IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE PREPARAZIONE Chi si ritiene giusto e pensa che “peccatori” siano solo “gli altri” non può sentirsi toccato dall’annuncio di Gesù e dal suo invito a convertirsi. Il mondo non è diviso tra quelli che peccano e quelli che non peccano, ma tra coloro che si lasciano perdonare perché credono nell’amore di Dio Padre, e coloro che non si lasciano perdonare perché non credono nell’amore di Dio Padre. Tu credi nell’amore di Dio Padre? Credi nel suo perdono? E’ particolarmente importante prepararsi alla confessione con il pentimento sincero dei propri peccati e con un buon esame di coscienza: illuminati dalla Parola di Dio, chiediamo allo Spirito Santo che ci indichi i gesti e gli atteggiamenti non evangelici presenti nella nostra vita, per chiederne perdono a Dio Padre, ricevere la sua misericordia e ripartire fiduciosi nel cammino verso di Lui. 46 COME CONFESSARSI Da soli o insieme, siamo invitati a percorrere le tappe di un cammino di fede per giungere a chiedere perdono a Dio Padre. • Ascoltare la Parola di Dio. • Esaminare la propria coscienza alla luce della Parola di Dio. • Domandare perdono e manifestare le nostre colpe. • Ricevere l’assoluzione dai nostri peccati dal sacerdote confessore. • Assumere un impegno concreto di penitenza e di conversione. 47 48 Preghiera Signore mi presento ai tuoi piedi, con i peccati. Ho offeso te in pensieri, parole, opere e omissioni. Mi sono allontanato dalla tua santa volontà per andare dietro alle creature e ai miei capricci. Non negarmi ora la tua grazia per distaccarmi dalle mie colpe, perché è più facile amare il peccato che te, o Signore. Concedimi la forza per mantenere i miei propositi. O Maria, madre della misericordia e rifugio dei peccatori, aiutami ad amare di più Gesù. Parola di Dio Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia (Mt 7, 24-25). Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri (Gv 13, 34). 49 Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati (Mt 7, 1-2). Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe (Mt 6, 14-15). Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo (Mc 1, 14-15). Esame di Coscienza “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore” – La mia vita è orientata a Dio? Lo amo? – Mi lascio assorbire troppo dalle cose (denaro, lavoro)? – Credo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo? – Cerco di conoscere la dottrina della Chiesa? – La mia testimonianza è coraggiosa e coerente? 50 – Prego mattina e sera? Parlo sovente con Dio? – Ho rispetto e amore per il nome di Dio, della Vergine? – Santifico la festa? “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi” – Gli altri sono per me fratelli? – In famiglia (come coniuge, genitore, figlio) contribuisco al bene degli altri? – Dò ai poveri, condivido i beni, difendo gli oppressi ? – Mi impegno nella comunità umana (città, mondo del lavoro, pace, moralità)? – Esercito l’autorità o obbedisco con lealtà e rispetto? – La mia sincerità e verità ha ceduto a calunnie, menzogne? – Ho attentato alla vita, all’onore, all’integrità delle persone? Ne ho difeso l’innocenza? – Ho rubato o danneggiato gli altri? – Se ho ricevuto torti, so perdonare? 51 “Siate perfetti come il Padre” – Qual’è l’orientamento fondamentale della mia vita? – Che uso faccio del tempo, delle forze, dei talenti? – Accetto le prove e le sofferenze della vita? – Conservo casto e puro il corpo, i pensieri? – Dò scandalo? Rispetto la legge morale (nel matrimonio)? – Agisco contro coscienza? – Mi comporto sempre come libero figlio di Dio? Richiesta di perdono Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami verso la tua verità: tu sei il mio maestro. Ho sempre sperato in te, solo tu mi puoi salvare (Salmo 24). Rito del Sacramento Sacerdote Penitente 52 Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Sacerdote Penitente Il Signore, che illumina con la fede i nostri cuori, ti dia una vera conoscenza dei tuoi peccati e della sua misericordia. Amen. Confessione dei peccati Si espongono dunque i propri peccati dei quali si vuole chiedere perdono a Dio, in particolare quelli gravi; si possono anche esporre dubbi o difficoltà riguardo alla propria vita interiore, per riceverne un consiglio. Si ascoltano alcuni testi biblici, le parole di consiglio del sacerdote; si accoglie la penitenza che il sacerdote suggerisce. Penitente Atto di dolore. Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso Te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiu53 to di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami. oppure un’altra formula per chiedere perdono. Assoluzione “Il sacerdote stende le mani sul capo del penitente e dice: Sacerdote Penitente Sacerdote Penitente 54 Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Il Signore ha perdonato i tuoi peccati. Va’ in pace. Rendiamo grazie a Dio. Soddisfazione o Penitenza Oltre alla penitenza proposta dal sacerdote puoi scegliere altre opere penitenziali quale segno di rinnovato amore a Dio e al prossimo e di dolore per un particolare peccato. Ad esempio puoi: – fare una visita in chiesa – leggere una pagina della Bibbia – pregare per una determinata persona – prestare un servizio – sostenere un’opera buona – visitare un ammalato – aiutare una persona anziana o sola – digiunare (per donare ai poveri) rinunciando a: cibo, TV, cosmetici, sigarette... Ringraziamento Signore, ho confessato i miei peccati, e tu mi hai perdonato. Hai riempito di gioia il mio cuore e la mia anima è nella pace. Un giorno avrò la gioia più grande: di vederti faccia a faccia. Amen. Il tuo Spirito, o Dio, mi rende forte e generoso, per vivere come tu vuoi e per amarti 55 sopra ogni cosa. Con Gesù e Maria ti rendo grazie. Come è grande il tuo amore per me. Amen. Sì, il Signore è buono e grande: eterna è la sua misericordia! Renderò lode al Signore in ogni tempo e in ogni luogo. Annuncerò il suo nome e il suo amore a tutti gli uomini. Amen. 56 Rit. 1. 2. 3. 4. VIA CRUCIS Ti saluto, o Croce santa, che portasti il Redentor: gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor. Sei vessillo glorioso di Cristo, sei salvezza del popol fedel grondi sangue innocente sul tristo che ti volle martirio crudel. Tu nascesti fra braccia amorose d’una Vergine madre o Gesù; tu moristi fra braccia pietose d’una croce che data ti fu. O Agnello divino immolato sull’altar della croce, pietà. Tu che togli del mondo il peccato salva l’uomo che pace non ha. Del giudizio nel giorno tremendo sulle nubi del cielo verrai; piangeranno le genti vedendo qual trofeo di gloria sarai. 57 PREGHIERA INIZIALE Cel.: Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Ass.: Amen. Cel.: Fratelli e sorelle, la vita di Gesù fu cammino; dal seno del Padre venne nel mondo, fissò la sua tenda in mezzo agli uomini, ma essi non l’accolsero; passò facendo del bene, ma gli uomini non compresero il suo Vangelo di pace. Percorreremo nella fede la Via Crucis di Gesù: in lui condannato a morte riconosceremo il Signore della gloria e il Giudice universale; in lui carico della croce, il Salvatore del mondo; in lui crocifisso, il Figlio stesso di Dio. Breve pausa di silenzio. Cel.: Padre Santo e misericordioso, donaci di ripercorrere con fede e amore il cammino della croce, 58 affinché, partecipi della passione di Cristo, possiamo giungere con Lui alla gloria del tuo Regno. Per Cristo nostro Signore. Ass.: Amen. Canto: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore. 59 I STAZIONE Gesù è condannato a morte Canto: Se il mio Signor diletto, A morte hai condannato, Spiegami almen Pilato, Qual fosse il suo fallir. 60 Che se poi l’innocenza, Colpa da te s’appella, Per colpa così bella, Potessi anch’io morir. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Giovanni (18,29-30) Tutti Ti adoro, o Gesù, che subisti per mio amore la condanna a morte; per i tuoi meriti ottienimi di essere liberato dalla condanna della morte eterna. Pilato uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Stabat mater dolorósa iuxta crucem lacrimósa, dum pendébat Fílius. Addolorata, in pianto la Madre sta presso la Croce da cui pende il Figlio. 61 II STAZIONE Gesù riceve la croce sulle spalle Canto: Chi porta il suo supplizio So che ne appar ben degno: So che la pena è segno Di già commesso error. 62 Ma, se Gesù si vede Di croce caricato Paga l’altrui peccato Sol per immenso amor. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Marco (15,17.20) I soldati lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo… Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. Tutti: Ti adoro, o Gesù, che per amor mio ti sottomettesti al peso della Croce; ottienimi che io porti con rassegnazione la mia, per amor tuo. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Cuius ánimam Immersa in geméntem, angoscia mortale contristátamet doléntem geme nell’intimo del cuore pertransívit gládius. trafitto da spada. 63 III STAZIONE Gesù cade per la prima volta Canto: Chi porta in pugno il mondo A terra è già caduto, Nè gli si porge aiuto: 64 Oh, ciel, che crudeltà! Se cade l’uomo ingrato Tosto Gesù il conforta, E per Gesù è morta Al mondo ogni pietà. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal libro di Isaia (53,5) Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dá salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Tutti: Ti adoro, o Gesù, caduto a terra per il peso della Croce e per quello maggiore della mia ingratitudine; per i tuoi meriti fa’ che mi rialzi prontamente da ogni caduta. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: O quam tristis et afflícta fuit illa benedícta mater Unigéniti! Quanto grande è il dolore della benedetta fra le donne, Madre dell’Unigenito! 65 IV STAZIONE Gesù incontra sua Madre Canto: Sento l’amaro pianto Della dolente Madre, Che gira tra le squadre In traccia del suo Ben. 66 Sento l’amato Figlio Che dice: Madre, addio! Più fier del dolor mio, Il tuo mi passa il sen. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Luca (2,34-35.51) Simeone parlò a Maria, madre di Gesù: « E anche a te una spada trafiggerà l’anima ». Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore. Tutti: Ti adoro, o Gesù, addolorato per le sofferenze della tua santissima Madre e confortato insieme per la sua presenza; a lei voglio sempre ricorrere fiducioso come un vero figlio. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Quæ mærébat et dolébat Piange la Madre pietosa pia mater, cum vidébat contemplando le piaghe Nati pœnas íncliti. del divino suo Figlio. 67 V STAZIONE Gesù è aiutato dal Cireneo Canto: Se di tue crude pene Son io, Signore, il reo, Non deve il Cireneo La Croce tua portar. 68 Se già potei per tutti Di Croce io sol gravarti, Per uno in aiutarti Non dovrò poi bastar? Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Lett.: Dal Vangelo secondo Luca (23,26) Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Tutti: Ti adoro, o Gesù, mentre accetti l’aiuto del Cireneo; sii tu il mio sostegno nel calvario della vita e fa’ che anch’io possa essere di aiuto al mio prossimo. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Quis est homo qui non fleret, matrem Christi si vidéret in tanto supplício? Chi può trattenersi dal pianto davanti alla Madre di Cristo in tanto tormento? 69 VI STAZIONE La Veronica asciuga il volto di Gesù Canto: Sì vago è il tuo tormento Bel Volto del mio Bene, Che quasi in Te diviene Amabile il dolor. 70 In cielo che farai Se in rozzo velo impresso Da tante pene oppresso Spiri sì dolce amor? Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Giovanni (12,45-46) «Chi vede me, vede colui che mi ha mandato; Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre». Tutti: Ti adoro, o Gesù, mentre imprimi il tuo adorabile volto nel bianco lino di una tua discepola; degnati di modellare, a tua immagine, anche la mia anima attraverso la grazia e la sofferenza. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Quis non posset contristári, piam matrem contemplári doléntem cum Fílio? Chi può non provare dolore davanti alla Madre che porta la morte del Figlio? 71 VII STAZIONE Gesù cade per la seconda volta Canto: Sotto i pesanti colpi Della ribalda scorta, Un nuovo inciampo porta A terra il mio Signor. 72 Più teneri dei cuori Siate voi duri sassi, Nè più ingombrate i passi Al vostro Creator. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dalla lettera agli Ebrei (4,15) Non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. Tutti: Ti adoro, o Gesù, sofferente nella tua seconda caduta; fa’ che io non mi lasci mai prendere dalla sfiducia in Dio e nel prossimo, o dallo scoraggiamento a causa del mio dolore. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Pro peccátis suæ gentis vidit Iesum in torméntis et flagéllis súbditum. Per i peccati del popolo suo ella vede Gesù nei tormenti del duro supplizio. 73 VIII STAZIONE Gesù incontra le pie donne Canto: Figlie, non più su queste Piaghe che porto impresse Ma sopra di voi stesse 74 Vi prego a lagrimar. Serbate il vostro pianto, O sconsolate donne, Quando la rea Sionne Vedrete rovinar. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Luca (23,27-28) Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli». Tutti: Ti adoro, o Gesù, che consoli le donne di Gerusalemme e ti prego di concedermi un vero dolore dei miei peccati, sola causa della tua dolorosa passione. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Tui Nati vulneráti, tam dignáti pro me pati pœnas mecum dívide. Uniscimi al tuo dolore per il Figlio tuo divino che per me ha voluto patire. 75 IX STAZIONE Gesù cade per la terza volta Canto: L’ispido monte mira Il Redentor languente, Cui sa che inutilmente, Per molti ha da salir. 76 Quest’orrido pensiero Sì al vivo il cuor gli tocca, Che languido trabocca E sentesi morir. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Marco (14,34-35) Gesù disse: « La mia anima è triste fino alla morte… ». Poi, andato più innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell’ora. Tutti: Ti adoro, o Gesù, nella tua nuova caduta; voglio che l’umiliazione che mi deriva da ogni mio peccato sia occasione di un pronto ricorso alla tua bontà misericordiosa. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Eia, Mater, fons amóris, O Madre, sorgente di amore, me sentíre vim dolóris fa’ ch’io viva il tuo martirio, fac, ut tecum lúgeam. fa’ ch’io pianga le tue lacrime. 77 X STAZIONE Gesù è spogliato delle vesti Canto: L’arca di Dio non mai Del vel si vede scarca: E ignudo il Dio dell’Arca 78 Vedrassi, e senza vel? Se dell’Uom-Dio le membra Or ricoprir non sanno, Dite, mio Dio, che fanno I Serafini in Ciel? Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Giovanni (19,23) I soldati, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Tutti: Ti adoro, o Gesù, nella tua umiliazione e nel tuo dolore; concedimi tu un grande amore alla purezza e la forza di fare penitenza per il male commesso. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Fac ut árdeat cor meum in amándo Christum Deum, ut sibi compláceam. Fa’ che arda il mio cuore nell’amare il Cristo-Dio, per essergli gradito. 79 XI STAZIONE Gesù è inchiodato sulla croce Canto: Vedo sul duro tronco Disteso il mio Diletto E il primo colpo aspetto Dell’empia crudeltà. 80 Quelle divine mani Che al tornio sembran fatte Ahi! che il martel le batte Senz’ombra di pietà. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Marco (15,25-27) Erano le nove del mattino quando lo crocifissero: e l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: « Il re dei Giudei ». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. Tutti: Ti adoro, o Gesù, che per mio amore hai voluto subire i tormenti della crocifissione; fa’ che io combatta, per amor tuo, le mie passioni e le configga alla croce. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Sancta Mater, istud agas, Crucifixi fige plagas cordi meo válide. Ti prego, Madre santa: siano impresse nel mio cuore le piaghe del tuo Figlio. 81 XII STAZIONE Gesù muore sulla croce Canto: Veder l’orrenda morte Del suo Signor non vuole, Onde si copre il sole In segno di dolor. 82 Trema commosso il mondo, Il sacro vel si spezza, Piangon per tenerezza I duri marmi ancor. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Matteo (27,4546.50) Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? »… E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Tutti: Ti adoro, o Gesù, mentre muori per me; concedimi di non rendere inutili i tuoi meriti, ma di poter unire le mie sofferenze alle tue e ai meriti del tuo Sangue prezioso. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto Vidit suum dulcem Natum moriéntem, desolátum, cum emísit spíritum. Per noi ella vede morire il dolce suo Figlio, solo, nell’ultima ora. 83 XIII STAZIONE Gesù è deposto dalla croce Canto: Tolto di croce il Figlio, L’avide braccia stende L’afflitta Madre, e prende In grembo il morto Ben. 84 Versa per gli occhi il core In lagrime disciolto: Bacia quel freddo volto E se lo stringe al sen. Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Matteo (27,58) Giuseppe di Arimatèa andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. Tutti: Ti adoro, o Gesù, trafitto dalla lancia e deposto nel grembo di Maria; concedimi di essere sempre figlio della Chiesa, nata dal tuo Cuore aperto, e di riposare con fiducia tra le braccia della Vergine. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Fac me vere tecum flere, Crucifíxo condolére, donec ego víxero. Con te lascia ch’io pianga il Cristo crocifisso finché avrò vita. 85 XIV STAZIONE Gesù è deposto nel sepolcro Canto: Tomba che chiudi in seno Il mio Signor già morto, Fin ch’Ei non sia risorto Non partirò da te. 86 Alla spietata morte Allor dirò con gloria: Dov’è la tua vittoria? Il tuo poter dov’è? Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Marco (15,45-46) Pilato concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Tutti: Ti adoro, o Gesù, mentre vieni seppellito, e ti supplico di cancellare tutti i miei peccati affinché sia degno di partecipare alla gloria della tua risurrezione. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. Canto: Quando corpus Quando la morte moriétur, dissolve il mio corpo fac ut ánimæ donétur aprimi, Signore, le porte del cielo, paradísi glória. accoglimi nel tuo Amen. regno di gloria. 87 XV STAZIONE Gesù risorge da morte 88 Solo: Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Tutti: Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Lett.: Dal Vangelo secondo Marco (16,14-16) Gesù apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. Poi disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato». Tutti: Signore Gesù, abbiamo contemplato e meditato il cammino della tua passione che non finisce il Venerdì Santo con le tenebre del sepolcro, ma si apre allo splendore della Risurrezione del mattino di Pasqua. Tu ci dici che sei la risurrezione e la vita; chi crede in te, anche se muore vivrà; perché chiunque crede e vive in te non morrà in eterno. Canto: A Te la lode e la gloria nei secoli. Tutti: Miserere nostri, Domine; miserere nostri. 89 PREGHIERA E BENEDIZIONE CONCLUSIVA Cel.: Fratelli carissimi, poniamo termine alla nostra preghiera comune rianimando in noi la speranza e custodendo sempre nella mente e nel cuore il pensiero della morte e della risurrezione del Signore Gesù. Secondo le intenzioni del Sommo Pontefice: Tutti: Padre nostro. Ave, Maria. Gloria. Cel.: Preghiamo Padre, il tuo unico Figlio con la sua morte ha distrutto la nostra morte, con la sua risurrezione ha rinnovato la nostra vita: concedi a noi di vivere come figli obbedienti alla tua volontà e come fratelli che si amano nell’attesa della gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Ass.: Amen. Cel.: Il Signore sia con voi. Ass.: E con il tuo spirito. 90 Cel.: Dio, che nella Passione del suo Figlio ci ha manifestato la grandezza del suo amore, vi faccia gustare la gioia dello Spirito nell’umile servizio dei fratelli. Ass.: Amen. Cel.: Cristo Signore, che ci ha salvato con la sua croce dalla morte eterna, vi conceda la vita senza fine. Ass.: Amen. Cel.: Voi, che seguite Cristo umiliato e sofferente, possiate aver parte alla sua risurrezione. Ass.: Amen. Cel.: E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Ass.: Amen. Cel.: Andate in pace. Ass.: Rendiamo grazie a Dio. 91 CANTI STAVA MARIA DOLENTE Stava Maria dolente, senza respiro e voce, mentre pendeva in croce, del mondo il Redentor. E nel fatale istante, crudo materno affetto, le lacerava il petto le trafiggeva il cor. Qual dì quell’alma bella fosse lo strazio indegno, no, che l’umano ingegno immaginar non può! Vedere un Figlio, un Dio, che palpita, che muore, sì barbaro dolore qual madre mai provò? O FIERI FLAGELLI O fieri flagelli, che al mio buon Signore, le carni squarciate con tanto dolore. Non date più pene al caro mio Bene, Non più tormentate l’amato Gesù; Ferite quest’alma, che causa ne fu. O spine crudeli, che al mio buon Signore, la testa pungete con tanto dolore. GESÙ MIO Gesù mio, con dure funi come Reo chi Ti legò? Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà! Gesù mio, quel Sacro Corpo chi spietato flagellò? 92 VOLTO SOAVE DI GESÙ Volto Soave di Gesù, Volto Soave di Gesù, Volto Soave di Gesù, Volto Soave di Gesù! Volto Santo dell’Agnello, Cuore aperto mia trafittura, Mia sorgente felicità, Volto Santo dell’Agnello. Volto Santo dell’Amore, Cuore infranto mia guarigione, Carne di Dio Immacolata, Volto Santo dell’Amore. ECCO L’UOMO Nella memoria di questa Passione, noi ti chiediamo perdono, Signore, per ogni volta che abbiamo lasciato il tuo fratello morire da solo. Noi ti preghiamo, Uomo della croce, Figlio e fratello, noi speriamo in te! Nella memoria di questa tua morte, noi ti chiediamo coraggio, Signore, per ogni volta 93 che il dono d’amore ci chiederà di soffrire da soli. O CAPO INSANGUINATO O capo insanguinato di Cristo mio Signor, di spine coronato, colpito per amor. Perché sono spietati gli uomini con te? Tu porti i miei peccati: Gesù, pietà di me. 94 PARTE SECONDA SANT’ANTONIO DI PADOVA LA VITA DI SANT’ANTONIO DI PADOVA (1195-1231) Fernando di Buglione nasce a Lisbona da nobile famiglia portoghese discendente dal crociato Goffredo di Buglione il 15 agosto 1195. A quindici anni è novizio nel monastero di San Vincenzo a Lisbona, poi si trasferisce nel monastero di Santa Croce di Coimbra, il maggior centro culturale del Portogallo appartenente all’Ordine dei Canonici regolari di Sant’Agostino, dove studia scienze e teologia con ottimi maestri, preparandosi all’ordinazione sacerdotale che riceverà nel 1219, quando ha ventiquattro anni. Quando sembrava dover percorrere la carriera del teologo e del filosofo, decide di lasciare l’ordine agostiniano. Fernando, infatti, non sopporta i maneggi politici tra i canonici agostiniani e re Alfonso II, in cuor suo anela ad una vita religiosamente più severa. Il suo desiderio si realizza allorché, nel 1220, giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d’Assisi. Quando i frati del convento di monte Olivares arrivano per 97 accogliere le spoglie dei martiri, Fernando confida loro la sua aspirazione di vivere nello spirito del Vangelo. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori e fa subito professione religiosa, mutando il nome in Antonio in onore dell’abate, eremita egiziano. Anelando al martirio, subito chiede ed ottiene di partire missionario in Marocco. È verso la fine del 1220 che s’imbarca su un veliero diretto in Africa, ma durante il viaggio è colpito da febbre malarica e costretto a letto. La malattia si protrae e in primavera i compagni lo convincono a rientrare in patria per curarsi. Secondo altre versioni, Antonio non si fermò mai in Marocco: ammalatosi appena partito da Lisbona, la nave fu spinta da una tempesta direttamente a Messina, in Sicilia. Curato dai francescani della città, in due mesi guarisce. A Pentecoste è invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Il ministro provinciale dell’ordine per l’Italia settentrionale gli propone di trasferirsi a Montepaolo, presso Forlì, dove serve un sacerdote che celebri la 98 messa per i sei frati residenti nell’eremo composto da una chiesolina, qualche cella e un orto. Per circa un anno e mezzo vive in contemplazione e penitenza, svolgendo per desiderio personale le mansioni più umili, finché deve scendere con i confratelli in città, per assistere nella chiesa di San Mercuriale all’ordinazione di nuovi sacerdoti dell’ordine e dove predica alla presenza di una vasta platea composta anche dai notabili. Ad Antonio è assegnato il ruolo di predicatore e insegnante dallo stesso Francesco, che gli scrive una lettera raccomandandogli, però, di non perdere lo spirito della santa orazione e della devozione. Comincia a predicare nella Romagna, prosegue nell’Italia settentrionale, usa la sua parola per combattere l’eresia catara in Italia e albigese in Francia, dove arriverà nel 1225. Tra il 1223 e quest’ultima data pone le basi della scuola teologica francescana, insegnando nel convento bolognese di Santa Maria della Pugliola. Quando è in Francia, tra il 1225 e il 1227, assume un incarico di governo come custode di Limoges. Mentre si trova in visita ad Arles, si racconta gli sia apparso Francesco che aveva appena ricevuto le stigmate. Come custode partecipa nel 1227 al Capitolo generale di Assisi dove il 99 nuovo ministro dell’Ordine (Francesco nel frattempo è morto) è Giovanni Parenti, quel provinciale di Spagna che lo accolse anni prima fra i Minori e che lo nomina provinciale dell’Italia settentrionale. Antonio apre nuove case, visita i conventi per conoscere personalmente tutti i frati, controlla le Clarisse e il Terz’ordine, va a Firenze, finché fissa la residenza a Padova e in due mesi scrive i Sermoni domenicali. A Padova ottiene la riforma del Codice statutario repubblicano grazie alla quale un debitore insolvente ma senza colpa, dopo aver ceduto tutti i beni non può essere anche incarcerato. Non solo, tiene testa ad Ezzelino da Romano, che era soprannominato il Feroce e che in un solo giorno fece massacrare undicimila padovani che gli erano ostili, perché liberi i capi guelfi incarcerati. Intanto scrive i Sermoni per le feste dei Santi; i suoi temi preferiti sono i precetti della fede, della morale e della virtù, l’amore di Dio e la pietà verso i poveri, la preghiera e l’umiltà, la mortificazione e si scaglia contro l’orgoglio e la lussuria, l’avarizia e l’usura di cui è acerrimo nemico. È mariologo, convinto assertore dell’assunzione della Vergine. Su richiesta di papa Gregorio IX nel 1228 tiene le prediche della settimana 100 di Quaresima e da questo papa è definito “arca del Testamento”. Si racconta che le prediche furono tenute davanti ad una folla cosmopolita e che ognuno lo sentì parlare nella propria lingua. Per tre anni viaggia senza risparmio, è stanco, soffre d’asma ed è gonfio per l’idropisia, torna a Padova e memorabili sono le sue prediche per la Quaresima del 1231. Per riposarsi si ritira a Camposampiero, vicino Padova, dove il conte Tirso, che aveva regalato un eremo ai frati, gli fa allestire una stanzetta tra i rami di un grande albero di noce. Da qui Antonio predica, ma scende anche a confessare e la sera torna alla sua cella arborea. Una notte che si era recato a controllare come stesse Antonio, il conte Tirso è attirato da una grande luce che esce dal suo rifugio e assiste alla visita che Gesù Bambino fa al Santo. A mezzogiorno del 13 giugno 1231, era un venerdì, Antonio si sente mancare e prega i confratelli di portarlo a Padova, dove vuole morire. Caricato su un carro trainato da buoi, alla periferia della città le sue condizioni si aggravano al punto che si decide di ricoverarlo nel vicino convento dell’Arcella dove muore in serata. Si racconta che mentre stava per spira101 re ebbe la visione del Signore e che al momento della sua morte, nella città di Padova, frotte di bambini presero a correre e a gridare che il Santo era morto. Nei giorni seguenti la sua morte, si scatenano “guerre intestine” tra il convento dove era morto che voleva conservarne le spoglie e quello di Santa Maria Mater Domini, il suo convento, dove avrebbe voluto morire. Durante la disputa si verificano persino disordini popolari, infine il padre provinciale decide che la salma sia portata a Mater Domini. Non appena il corpo giunge a destinazione iniziano i miracoli, alcuni documentati da testimoni. Anche in vita Antonio aveva operato miracoli quali esorcismi, profezie, guarigioni, compreso il riattaccare una gamba recisa, fece ritrovare il cuore di un avaro in uno scrigno, ad una donna riattaccò i capelli che il marito geloso le aveva strappato, rese innocui cibi avvelenati, predicò ai pesci, costrinse una mula ad inginocchiarsi davanti all’Ostia, fu visto in più luoghi contemporaneamente, da qualcuno anche con Gesù Bambino in braccio. I suoi miracoli in vita e dopo la morte hanno ispirato molti artisti fra cui Tiziano e Donatello. Antonio fu canonizzato l’anno seguente la sua morte dal papa Gregorio IX. La grande 102 Basilica a lui dedicata sorge vicino al convento di Santa Maria Mater Domini. Trentadue anni dopo la sua morte, durante la traslazione delle sue spoglie, San Bonaventura da Bagnoregio trovò la lingua di Antonio incorrotta, ed è conservata nella cappella del Tesoro presso la basilica della città patavina di cui è patrono. Nel 1946 Pio XII lo ha proclamato Dottore della Chiesa. 103 13 GIUGNO S. ANTONIO DI PADOVA Sacerdote e Dottore della Chiesa Solennità per i Rogazionisti ANTIFONA D’INGRESSO Annunziate tra le genti la gloria del Signore, in mezzo ai popoli narrate la sua gloria: grande è il Signore e degno di ogni lode (Sal 95,3-4). COLLETTA Dio onnipotente ed eterno, che in sant’Antonio di Padova hai dato al tuo popolo un insigne predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa’ che per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo nella prova il soccorso della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. 104 PRIMA LETTURA Stimai un nulla la ricchezza al confronto della sapienza Dal libro della Sapienza (7,7-14) Io pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito della sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto; non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte ad essa l’argento. L’amai più della salute e della bellezza, preferii il suo possesso alla stessa luce, perché non tramonta lo splendore che ne promana. Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni: nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida, ma ignoravo che di tutti essa è madre. Senza frode imparai e senza invidia io dono, non nascondo le sue ricchezze. Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se lo procurano si attirano l’amicizia di Dio, sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento. Parola di Dio. 105 SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 36) Rit. Risplende nei giusti la sapienza del Signore. Confida nel Signore e fa’ il bene, abita la terra e vivi con fede. Cerca la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore. Rit. Manifesta al Signore la tua via, confida in lui: compirà la sua opera; farà brillare come luce la tua giustizia, quale meriggio il tuo diritto. Rit. La bocca del giusto proclama la sapienza, e la sua lingua esprime la giustizia; la legge del suo Dio è nel suo cuore, i suoi passi non vacilleranno. Rit. SECONDA LETTURA Guai a me se non predicassi il Vangelo! Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi (9,16-19.22-23) Fratelli non è per me un vanto predicare il vangelo; è per me un dovere: guai a me se non predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non 106 lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo. Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro. Parola di Dio. CANTO AL VANGELO (Lc 4,18) Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato ad annunziare ai poveri il lieto messaggio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia. VANGELO La messe è molta, ma gli operai sono pochi Dal Vangelo secondo Luca (10,1-9) In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avan107 ti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: È vicino a voi il regno di Dio”. Parola del Signore. PREGHIERA DEI FEDELI Dio ha suscitato nella Chiesa sant’Antonio di Padova, difensore dei poveri e aiuto dei peccatori. Fiduciosi, invochiamo l’Altissimo, che lo ha colmato del suo Spirito, dicendo insieme: 108 Signore, salvaci, speriamo in te. 1. O Dio, anche oggi dona alla tua Chiesa profeti, teologi e uomini santi che, come Antonio, sappiano irradiare il tuo vangelo per le strade del mondo. Ti preghiamo: 2. O Dio, suscita giovani che si consacrino generosamente al tuo servizio e affianca ai tuoi ministri un popolo di laici che siano vangelo vivo, come lo fu Antonio. Ti preghiamo: 3. O Dio, donaci un cuore sensibile e mani operose nel soccorrere i poveri, i sofferenti, gli abbandonati e coloro per cui nessuno ha rispetto. Ti preghiamo: 4. O Dio, vieni incontro a noi peccatori con il dono di confessori illuminati e misericordiosi, che sappiano ridestare nel nostro cuore la nostalgia di te. Ti preghiamo: 5. O Dio, fa’ brillare sempre dinanzi a noi lo specchio della tua parola e donaci uno sguardo puro per scorgere in essa il nostro vero volto. Ti preghiamo: O Dio, che per mezzo del tuo servo Antonio hai fasciato tanti cuori spezzati e hai liberato tanti prigionieri nell’anima e nel corpo, continua a mostrarci il tuo volto di misericordia. Te lo chiediamo per la sua interces109 sione e nel nome di Cristo benedetto, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. PREFAZIO – – – – – – Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito. In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. È cosa buona e giusta. È veramente giusto e doveroso, che tutti elevino il canto di ringraziamento a te, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Noi ti lodiamo e ti benediciamo per la ricchezza dei doni con i quali hai insignito il tuo servo Antonio. Inviandolo in mezzo al tuo popolo predicatore del Vangelo e apostolo di pace, hai voluto che egli fosse sostegno degli umili per attuare il messaggio evangelico di giustizia, di verità e di amore. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli Angeli e ai Santi cantiamo con gioia l’inno della tua gloria. 110 Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli. SULLE OFFERTE Santifica, Signore, con la tua benedizione i doni che ti offriamo nel ricordo di sant’Antonio, e trasformali per noi in sacramento di salvezza, perché accostandoci al tuo altare siamo liberati da ogni colpa, e possiamo partecipare al banchetto della vita eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Il Signore mandò i suoi discepoli ad annunziare alle città: è vicino a voi il regno di Dio (cfr Lc 10,1.9). DOPO LA COMUNIONE O Dio, nostro Padre, confermaci nella fede per la potenza misteriosa di questi sacramenti, perché possiamo sempre testimoniare la verità 111 evangelica per la quale sant’Antonio lavorò instancabilmente fino alla morte. Per Cristo nostro Signore. BENEDIZIONE SOLENNE Cel.: Dio onnipotente ed eterno, che ha costituito sant’ Antonio apostolo della sua parola e della sua misericordia, effonda su di voi la sua benedizione. Tutti: Amen. Cel.: Nel cammino di questa vita, Dio vi liberi da ogni male, vi renda saldi nella fede, gioiosi nella speranza, ferventi nella Carità. Tutti: Amen. Cel.: Dio ascolti ora e sempre, per intercessione di sant’ Antonio, le vostre preghiere, disponga i vostri giorni nella sua pace e vi conduca alla felicità eterna. Tutti: Amen. Cel.: E su tutti voi, che avete partecipato a questa celebrazione, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Tutti: Amen. 112 TREDICINA A SANT’ANTONIO (composta da Sant’Annibale) Questa Tredicina, che si può recitare anche come Novena e Triduo in ogni tempo dell’anno, echeggia nel Santuario di S. Antonio in Messina. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 1. O glorioso S. Antonio di Padova che conoscesti per tempo il nulla delle cose terrene e, rinunziando ad una vita agiata ed illustre, ti consacrasti al servizio di Dio, aiuta la mia fragilità per corrispondere con maggior fervore alle tante grazie del Signore e alle sue divine ispirazioni. E per questi tuoi meriti, ti prego di ottenermi le grazie che domando. Gloria. Oggi il Cielo a Te disserra, Grande Antonio, i suoi tesori, Deh, consola noi che in terra Ricorriamo a Te con fe’! Sant’Antonio, i tuoi portenti Tutto il mondo ha conosciuto. Deh, Tu ascolta i nostri accenti Che si elevan sino a Te! 113 2. La tua eroica umiltà, o gran Santo, m’infonde coraggio onde ricorrere fiducioso a te, che non mi negherai il tuo possente patrocinio al conseguimento delle grazie che ti domando. E affinché la mia preghiera sia maggiormente accetta al Signore ottienimi umiltà di cuore sincera e profonda e concedimi le grazie che aspetto. Gloria. L’umiltà Ti piacque tanto, Che fu il tuo più grande onore; Tu per lei, o caro Santo, Fosti sempre in povertà. Deh! c’impetra dal Signore Umiltade esterna, interna, Finché il nostro afflitto cuore Il tuo nome invocherà. 3. O ammirabile Santo, che per il fervore delle tue virtù e per l’amore a Dio facesti stupire gli angeli stessi, ottienimi parte dell’accesa tua carità, onde corrispondere fedelmente nel divino servizio. E ti prego, per amore di Gesù, di consolare il mio afflitto cuore, col concedermi quanto da te fiduciosamente imploro. Gloria. 114 Su nel Cielo Angeli e Santi Tutti ammiran tue virtudi, Tu nei cuori aridi, affranti, Spira il soffio dell’amor. Taumaturgo innamorato Di Gesù Bambino amante, Se tu preghi, fia ascoltato Il tuo prego dal Signor. 4. Amabilissimo Santo, la tua carità e il tuo apostolico zelo furono così grandi ed estesi che ti fecero consacrare tutto al sollievo spirituale e temporale del prossimo; intercedi per me e ottienimi da Dio una tenera carità per i miei simili, ma specialmente per la salvezza delle anime e il sollievo dei poveri. Tu dunque che sei il conforto di chiunque a te fiduciosamente ricorre, esaudisci le mie suppliche. Gloria. Carità t’infiamma il seno Con incendio puro e bello: Per Gesù, per tutti è pieno Il tuo cor d’immenso amor: Deh! per noi che siamo in terra Vera argilla inaridita, Divo Antonio, apri, disserra D’ogni bene il gran Tesor. 115 5. O glorioso Santo, per il tenerissimo amore che nutristi verso l’augusta Regina del Cielo, di cui con ogni fervore facesti conoscere gli eccelsi e singolari pregi, ti prego di ottenermi una vera devozione verso di lei, tutte quelle grazie che aspetto e l’aiuto e conforto nelle mie afflizioni. Gloria. Grande Antonio, la Regina, Madre tenera d’amore, Con la freccia sua divina Dolcemente ti ferì. Nostre preci a Lei presenta, Tu ci attira il suo favore, Col suo amor tu ci alimenta Fino al nostro estremo dì. RESPONSORIO Si quæris miracula, Mors, error, calamitas, Dæmon lepra fugiunt, Aegri surgunt sani. Cædunt mare, vincula, 116 Se chiedi miracoli vedrai indietreggiare la morte, l’error, le calamità: fuggire demonio e malattie, e sorgere sani gli ammalati. Il mare viene vinto, le catene si spezzano, Membra resque perditas. Petunt et accipiunt Iuvenes et cani. Pereunt pericula, Cessat et necessitas, Narrent hi, qui sentiunt Dicant Paduani Glória Patri et Fílio et Spirítui Sancto i corpi avranno beneficio, le cose perdute si ritrovano: giovani e vecchi chiedono e ricevono. I pericoli scompaiono, svanisce ogni necessità, raccontino coloro che sentono queste cose, lo dicano, i devoti del Santo di Padova. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. INVOCAZIONI A SANT’ANTONIO Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Cristo, ascoltaci Cristo, esaudiscici Padre celeste che sei Dio Figlio Redentore del mondo che sei Dio Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Cristo, ascoltaci Cristo, esaudiscici abbi pietà di noi ” ” 117 Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi Santa Trinità, unico Dio ” ” prega per noi S. Antonio di Padova S. Antonio, gloria dell’Ordine Serafico ” ” S. Antonio, Arca del Testamento ” ” S. Antonio, Santuario di celeste sapienza ” ” S. Antonio, che calpesti le vanità del mondo ” ” S. Antonio, vincitore della concupiscenza ” ” S. Antonio, specchio di ubbidienza ” ” S. Antonio, gemma di povertà ” ” S. Antonio, giglio di celeste purezza ” ” S. Antonio, esempio di umiltà ” ” S. Antonio, tenero amante della Croce ” ” S. Antonio, martire di desiderio ” ” S. Antonio, fornace di carità ” ” S. Antonio, zelatore della giustizia ” ” S. Antonio, lucerna che illumina i peccatori ” ” S. Antonio, terrore degl’infedeli ” ” S. Antonio, modello dei perfetti ” ” S. Antonio, consolatore degli afflitti ” ” 118 S. Antonio, speranza dei peccatori prega per noi S. Antonio, difensore degl’innocenti ” ” S. Antonio, liberatore dei prigionieri ” ” S. Antonio, guida dei pellegrini ” ” S. Antonio, risanatore degli ammalati ” ” S. Antonio, seminatore di miracoli ” ” S. Antonio, che rendi la parola ai muti ” ” S. Antonio, che dai l’udito ai sordi ” ” S. Antonio, che restituisci la vista ai ciechi ” ” S. Antonio, che raddrizzi gli storpi ” ” S. Antonio, che scacci i demoni ” ” S. Antonio, che risusciti i morti ” ” S. Antonio, che fai ritrovare le cose perdute ” ” S. Antonio, che domi il furore dei tiranni ” ” Dalle insidie del demonio, S. Antonio, liberaci Dai fulmini e dalle tempeste, ” ” Dai terremoti, dalla peste, dalla fame e dalla guerra, ” ” Da ogni male dell’anima e del corpo, ” ” Con la tua intercessione, S. Antonio, proteggici Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo perdonaci, Signore 119 Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo esaudiscici, Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi. PREGHIAMO Dio onnipotente ed eterno, che in S. Antonio di Padova, hai dato al tuo popolo un insigne predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa’ che per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo nella prova il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen. 120 PREGHIERE A SANT’ANTONIO PER LE DIVERSE CIRCOSTANZE Per una vita santa e cristiana O S. Antonio, modello di grande santità, aiutami a vivere da vero cristiano, fedele alla grazia e alle promesse del mio battesimo. Tu vedi quante sono le difficoltà e i pericoli che mi circondano: fa’ che io possa vincere tutte le suggestioni del male e del peccato e abbia la forza di testimoniare sempre con coraggio la mia fede. Ottienimi un cuore capace di amare Dio al di sopra di tutte le cose, un cuore pronto ad accettare la santa volontà del Signore anche quando mi chiede il sacrificio e la rinuncia. Apri la mia anima all’amore generoso e sincero verso i miei fratelli, in modo che io non mi chiuda mai in me stesso, ma sia disposto a servire il mio prossimo, a consolare chi soffre, ad aiutare chi è nel bisogno. Intercedi per me, sostienimi con il tuo esempio, affinché io possa vivere e morire nella grazia e nell’amicizia di Dio. Amen. 121 Per la conversione di una persona O grande Santo, tu dedicasti la tua vita e spendesti tutte le tue forze per la salvezza dei cristiani e il ritorno a Dio degli increduli; tu anche ora sei strumento della divina misericordia per la conversione dei peccatori: io ti supplico di intercedere presso il Signore per una persona a me tanto cara la cui vita non è conforme agli insegnamenti evangelici e al battesimo ricevuto. Fa’, caro Santo, che essa possa ritrovare la fede perduta, riprendere la pratica religiosa e ritornare nella gioia dell’amicizia con Dio. Non permettere che si perda per la vita eterna, ma intercedi perché ritorni a vivere da figlio di Dio e ne sperimenti la misericordia in questa vita e l’immensa gloria in cielo. Amen. Preghiera della mamma o del papà O caro S. Antonio, benedici e proteggi la mia famiglia: conservala unita nell’amore, assistila nelle necessità temporali e allontana da essa ogni male. Benedici me e il mio sposo (la mia sposa): fa’ che non ci manchi mai il lavoro e ogni cosa necessaria per poter vivere onestamente e 122 per poter educare i figli che il Signore ci ha dato. Benedici i nostri figli: conservali sani e volenterosi nel bene, aiutali nello studio e non permettere che, in mezzo a tante occasioni di male, perdano la fede e la purezza di vita. Che essi aspirino sempre agli ideali più belli e possano attuare nella vita la loro vocazione umana e cristiana. Amen. Per una persona ammalata O caro S. Antonio, che hai sempre beneficato quelli che fiduciosi ricorrono a te, ti prego con fervore per una persona ammalata a me tanto cara. Ti supplico di ottenerle il dono della guarigione, o almeno che le siano alleviate le sofferenze e abbia la forza di farne l’offerta a Dio in unione alla passione di Cristo. Tu che nella tua vita terrena fosti amico dei sofferenti e ti prodigasti per loro con la carità e col dono dei miracoli, sii vicino a noi con la tua protezione, consola il nostro cuore e fa’ che le nostre sofferenze fisiche e morali siano fonte di merito per la vita eterna. Amen. 123 Preghiera nella malattia Ammirabile S. Antonio, io, fedele tuo devoto, afflitto dalla mia malattia, con cuore pieno di immensa fiducia a te ricorro. È vero che non merito di essere esaudito per aver tante volte offeso Dio, e meritato giustamente i suoi castighi; ma, caro Santo, io pentito delle mie colpe a te ricorro per ottenere anzitutto il perdono dei peccati e la piena rassegnazione alla Divina Volontà, e poi per ottenere la guarigione dalla mia presente infermità, se la mia salute può servire per il bene dell’anima e per la gloria di Dio. Amen. Per lo studio O amabile S. Antonio, che glorificasti sempre il Signore e lo facesti glorificare dagli altri per l’innocenza della tua virtù, per la carità a Dio e agli uomini, con la fama dei favori e dei miracoli senza numero, di cui la Bontà divina ti fece dispensiere, stendi anche su di me l’ala benedetta della tua protezione. Vedi quanti pensieri, desideri, affetti disordinati, quante seduzioni del mondo e del demonio tentano potentemente di allontanarmi da Dio. Ma io voglio vivere sempre 124 unito con Dio, mia ricchezza e mia luce. Fa’ ch’io sia puro nei pensieri, nei desideri, negli affetti, nelle opere, come lo fosti tu, bel giglio di purezza, affinché io possa proseguire bene nei miei studi. Per questo t’invoco particolarmente, o dolce Santo dei miracoli: da te spero luce alla mente, rettitudine al cuore, per camminare per il sentiero che conduce diritto al cielo. Amen. Per la propria famiglia O Glorioso S. Antonio, dispensatore dei divini favori, tu che amasti tanto i tuoi, da risuscitare un morto per difendere l’innocenza del tuo genitore, prendi sotto il tuo patrocinio tutta la mia famiglia. Io la metto oggi nelle tue mani, accanto a Gesù Bambino. Tu assistila in tutte le sue necessità, e tieni lontano da essa ogni affanno. Che se qualche volta il Signore vorrà provarla, ottienile il merito della pazienza e della rassegnazione cristiana. Soprattutto salvala dall’errore e dal peccato. Tu sai, o caro Santo, che i tempi che corrono sono pieni di pericoli per le anime. Proteggi la mia famiglia, perché sia sempre fedele alla legge di Gesù Cristo e agli insegnamenti della Chiesa e meriti un giorno di tro125 varsi tutta riunita a godere il premio dei giusti in Paradiso. Amen. Per impetrare qualsiasi grazia Ricordati, o caro S. Antonio, che tu hai sempre aiutato e consolato chiunque è ricorso a te nelle sue necessità. Animato da grande confidenza e dalla certezza di non pregare invano, anch’io ricorro a te, che sei così ricco di meriti davanti al Signore. Non rifiutare la mia preghiera, ma fa’ che essa giunga, con la tua intercessione, al trono di Dio. Vieni in mio soccorso nella presente angustia e necessità, e ottienimi la grazia che ardentemente imploro, se è per il bene dell’anima mia. Benedici il mio lavoro e la mia famiglia: tieni lontane da essa le malattie e i pericoli dell’anima e del corpo. Fa’ che nell’ora del dolore e della prova io possa rimanere forte nella fede e nell’amore di Dio. Amen. Ti affido questo bambino Mio caro Santo, ti affido il mio bambino, perché lo prenda sotto la tua protezione. A te lo 126 presento, e tu consacralo al Signore e alla Vergine Maria. Possa crescere buono, sano, docile, pieno d’innocenza e di grazia. Così crescerà e darà lode a Dio. Amen. Preghiera dell’autista O mio caro S. Antonio, benedici il viaggio che sto per fare. Preservami da ogni pericolo, così che io possa condurre questo mezzo di trasporto con tranquillità e sicurezza. Ottieni a me e a quanti si muovono sulle strade della terra, una costante prudenza e un sincero rispetto per l’incolumità e la vita degli altri. Accompagnami, o caro Santo, con la tua potente protezione perché possa fare un felice ritorno dai miei cari. Amen. BENEDIZIONE DEI BAMBINI Preghiamo Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che hai voluto essere bambino, Tu che ami l’innocenza dei piccoli e li abbracciavi e benedicevi con tenerezza quando ti venivano presentati, accompagna questo(i) bambino(i) con la tua 127 benedizione; concedi, per intercessione di S. Antonio, che il male non corrompa il suo(loro) cuore, ma cresca(no) in età, in sapienza e in grazia, e possa(no) sempre piacere a Te, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. BENEDIZIONE DEL PANE Preghiamo Signore Gesù Cristo, dégnati di benedire ✠ questo pane come hai benedetto i cinque pani nel deserto, e concedi a quanti se ne ciberanno con fede, di ottenere, per intercessione di S. Antonio, soccorritore dei poveri, di essere sempre fortificati dal tuo aiuto. Per Cristo nostro Signore. Amen. PREGHIERE DI RINGRAZIAMENTO A SANT’ANTONIO Amabilissimo S. Antonio, vengo ai tuoi piedi per ringraziarti delle grazie che mi hai ottenuto dal Cuore di Gesù. Io ero in angustia e la tua potente intercessione è stata raggio di speranza, perché hai esaudito la mia preghiera. Sii benedetto, glo- 128 rioso Santo! I tuoi meriti siano un inno di lode al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, alla SS. Vergine Maria per tutti i secoli eterni. Amen. Gloria al Padre. Amabilissimo Protettore S. Antonio, cosa posso offrirti che sia degno di te per la mia gratitudine? Ti presento tutte le lodi del mondo intero, i tuoi stessi meriti perché ti ringrazino per me. E tu, glorioso Santo, ringrazia Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, la SS. Vergine Maria per tutti i secoli. Amen. Gloria al Padre. Amabilissimo mio Protettore S. Antonio, non vorrei mai cessare di benedirti e ringraziarti per le grazie che mi hai concesso. Lodo e benedico Dio che ti ha ricolmato di doni e grazie di santità, e la SS. Vergine Maria che ti fu guida e maestra. E tu, glorioso Santo, ringrazia Dio Padre, il Figlio, lo Spirito Santo e la SS. Vergine Maria per tutti i secoli eterni. Amen. Gloria al Padre. 129 CANTI A S. ANTONIO O DEI MIRACOLI O dei miracoli - Inclito Santo, Dell’alma Padova - Tutela e vanto, Benigno guardami - Prono ai tuoi piè, O Sant’Antonio - Prega per me! Col vecchio il giovane - A Te sen viene E in atto supplice - Chiede ed ottiene: Di grazie arbitro - Iddio Ti fè. O Sant’Antonio - Prega per me ! Per te l’oceano si rasserena, Riprende il naufrago novella lena; Morte e pericolo fuggon per Te. O Sant’Antonio prega per me! AL GRAN SANTO PADOVANO Al Gran Santo Padovano, Al novello Serafino Sciolga un cantico divino Dei celesti la tribù: Qual mai lingua, qual favella Può narrare i suoi portenti: Taumaturgo delle genti, Vero amico di Gesù. 130 Dai due poli all’equatore, Dall’Amazzone al Tamigi, E’ un intreccio di prodigi Che il suo braccio riversò. Il selvaggio e l’infedele Pur l’invoca col credente: Fin nel Bosforo ridente Il suo nome risuonò. SALVE, O SANTO Salve, o Santo! Da tutte le terre A Te accorron le genti, invocando I tuoi doni celesti, da quando Tu volasti al trionfo eternal. Ritornello: Sant’Antonio, la luce possente Dei prodigi diffondi quaggiù. Deh! Tu guidaci il cuore e la mente Sul sentiero che mena a Gesù. A Te chiedono i giovani ardenti Del tuo giglio il perenne candore; L’innocente purezza del core, Serba ai bimbi da insidia fatal. 131 Tu che splendi qual Italo Sole Oltre oceani e monti, sfavilla Sulle menti, cui l’alma scintilla Della Fede brillato non ha. SE PRODIGI VOLETE, O FEDELI Se prodigi volete, o fedeli, Ricorrete con piena fiducia Ad Antonio, che in terra e nei Cieli, Si circonda di gloria e d’onor. La ria morte, l’error, la sventura, Il demonio, la lebbra Egli fuga; All’afflitto da ria pressura Egli dona la pace del cor. Sia che il mare nei gorghi v’accolga, Sia che oscura prigion vi ritenga, Ad Antonio fidente si volga Chiunque vita e salvezza vorrà. Le ferite Egli sana pietoso, Ei ritrova le cose perdute. Tutti chiedon: Egli accoglie amoroso I piangenti di tutte l’età. 132 NOVENA A SANT’ANTONIO Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Signore, ascolta la mia preghiera. Per l’intercessione di S. Antonio, ottienimi la conversione del cuore e ogni altra grazia. Mi unisco alle preghiere della Comunità di Sant’Annibale e dei Piccoli Antoniani. Signore, ascoltami. Amen. 1. SIGNORE, INSEGNAMI AD AMARE S. Antonio scrive: Senza Dio non sai più vivere, se non ami rimani nella morte. Mio caro Santo, insegnami il vero amore, quello verso Dio e quello verso il mio prossimo. Potrei avere tutto dalla vita, e sentirmi povero senza l’amore di carità, che è un riflesso dell’infinito amore di Dio. Nella presente circostanza ottienimi dal Signore ogni grazia, in unione di preghiera con i bambini antoniani. Amen. Gloria al Padre. 133 2. SIGNORE, ACCRESCI LA MIA FEDE S. Antonio scrive: La nostra fede ha le radici nel Cristo morto e risorto. Mio caro Santo, quando la mia fede vacilla, conducimi per mano davanti al volto divino di Gesù trafitto sulla Croce e risplendente di gloria nel trionfo della risurrezione. Fa’ che mi abbandoni alla sua Parola e su di essa impegni la mia vita. Ti prego, in questo momento, anche per tutte le grazie che aspetto: te le chiedo in unione di preghiera con i piccoli antoniani. Amen. Gloria al Padre. 3. SIGNORE, DAMMI LA SPERANZA CHE SALVA S. Antonio scrive: La speranza e la fede sono le due ali dell’anima: con esse lo spirito si eleva sulle cose terrene. Mio caro Santo, quando l’attrattiva dei beni di quaggiù distoglie la mia mente e allontana il mio cuore dalla ricerca delle cose eterne, soccorrimi, salvami dalla fragilità, risveglia in me la speranza nella misericordia di 134 Dio. Questo ti domando insieme ad ogni altra grazia materiale e spirituale, in unione con i bambini antoniani. Amen. Gloria al Padre. 4. SIGNORE, RICORDAMI I MIEI LIMITI S. Antonio scrive: O uomo, oggi sei e domani forse non più. Mio caro Santo, tu insegni che tutte le cose proclamano l’eternità di Dio e il nulla dell’uomo. Aiutami dunque a vivere nel santo timore di Dio e nella fedeltà alle promesse battesimali con sentimenti di vera umiltà. Allora nulla potrà togliermi la gioia del cuore: sarà questa la grazia più grande e da essa deriveranno le molte altre che nelle difficoltà quotidiane ti chiedo, in unione con le preghiere dei piccoli antoniani. Amen. Gloria al Padre. 5. SIGNORE, NON STARE LONTANO DA ME S. Antonio scrive: L’anima nostra è grande: nessuno può riempirla se non Dio. Mio caro Santo, tu cercasti Dio come il 135 sommo bene della vita e per trovare lui lasciasti il mondo e le sue vanità. Tu che aiuti quelli che cercano le cose smarrite, prendimi per mano, aiutami a ritrovare il Signore, dal quale i peccati e il disordine dello spirito mi allontanano. Questa grazia ti chiedo insieme a tutte le altre di ordine materiale nella presente circostanza, in unione con le preghiere dei piccoli antoniani. Amen. Gloria al Padre. 6. SIGNORE, FAMMI ACCETTARE LA SOFFERENZA S. Antonio scrive: Portiamo la nostra croce con gioia. O anima cristiana, se sarai fedele nella prova terrena, vedrai quel che occhio umano mai contemplò. Mio caro Santo, mostrami il valore della sofferenza, fa’ che nei momenti della prova i miei occhi si volgano alla Croce, segno di salvezza, dove l’innocentissimo Gesù è sollevato come ostia santa sulle brutture del mondo. Così in questa circostanza rendimi docile alla volontà del Signore e ottienimi ogni altra grazia, in unione di preghiera con i bambini antoniani. Amen. Gloria al Padre. 136 7. SIGNORE FA’ DI ME UN’ANIMA EUCARISTICA S. Antonio scrive: Molti sono chiamati all’Eucaristia, ma pochi vi si accostano, perché infinito è il numero degli stolti. Mio caro Santo, accompagnami spesso a ricevere l’Eucaristia con i sentimenti d’amore, le predisposizioni di purezza interiore ed esteriore che furono tue. Così la mia vita splenderà di luce e testimonierà l’amore col quale il Signore ci ha amati. Concedimi inoltre ogni altra grazia in questa circostanza, mentre ti prego in unione di preghiera con i piccoli antoniani. Amen. Gloria al Padre. 8. SIGNORE, CANTO CON MARIA LE TUE MERAVIGLIE S. Antonio scrive: Maria fu piena di grazia, e della sua grazia fummo fatti partecipi noi che ne eravamo privi. Mio caro Santo, canto con te, che fosti innamorato di Maria, le meraviglie del Signore, che volge lo sguardo agli umili della terra. Conducimi tu a specchiarmi nella Madre del 137 Signore, la tutta santa e pura, perché mi fortifichi nella fede, nella speranza, nella carità e interceda per me ogni altra grazia in unione di preghiera con i bambini antoniani. Amen. Gloria al Padre. 9. SIGNORE, APRI LE MIE MANI ALLA SOLIDARIETA’ S. Antonio scrive: O cuore di sasso, che non ti muovi a compassione del prossimo! Hai l’aria di dire: chi è questo nostro fratello di cui dobbiamo prenderci cura? Mio caro Santo, come può accadere che la sofferenza della gente mi lasci indifferente? Tu insegni che chi chiude la porta al povero, un giorno Dio la chiuderà a lui. Ti prego, sciogli il mio cuore alla carità. Non mi staccherò dai tuoi piedi in questa novena, senza formulare un proposito di solidarietà concreta verso chi è nel bisogno e nel dolore. Sì, voglio vincere il mio egoismo, e oggi stesso darò una svolta nei miei rapporti col prossimo. Infine ti prego, intercedi per me e per i miei tutte le altre grazie, in unione di preghiera con i bambini antoniani. Amen. Gloria al Padre. 138 139 SETTIMANA SANTIFICATA CON SANT’ANTONIO Lunedì SAPER VIVERE Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Pensiero del Santo Padre è Dio, di cui noi siamo figli. L’amore di Dio verso di noi sta in eterno. L’anima nostra è grande: nessuno può riempirla se non Dio. Riflessione Il Santo, che spesso invochi per ottenere le grazie, ti ottenga quella di capire Dio e il suo progetto su di te, sull’umanità tutta. Se comprendi Dio, comprendi pienamente te stesso. Tu, senza Dio, non sei più nulla, perché perdi le tue radici e smarrisci la via, perché stacchi il filo dalla corrente e resti materia inerte. Epoca balorda è la nostra: spesso manda all’aria la fede, la ragione e il buonsenso, che furono guida ai nostri padri. Non allinearti alla moda. Molti si fanno maestri di vita sui giornali, sui rotocalchi, alla televisione, ma, se ci pensi, sono venditori di fumo. Dietro la loro maschera hanno una faccia di invincibile tristezza. Sen140 za Dio è il crollo di tutto: ricordalo e tira le conseguenze pratiche. Solleva gli occhi di figlio al tuo Signore, pregalo. Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre. Preghiera Signore, ti prego per l’intercessione di S. Antonio: insegnami a vivere. Nel frastuono del mondo, c’è così poco spazio per meditare sul senso della mia esistenza, sulla grandezza e sulla miseria della mia condizione umana. Non so chi sono, mio Dio, e spesso sento il morso della tristezza e la nostalgia di te. Fammi comprendere che ogni mio respiro si lega al palpito del tuo amore, dammi la certezza che tu vegli su di me come un padre. Allora nulla mi farà male e la luce splenderà sul mio cammino. Mio caro Santo, prega per me. Amen. Martedì SAPER CREDERE Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Pensiero del Santo La fede e la speranza sono le due ali dell’anima: con esse il nostro spirito si eleva dalle 141 cose terrene, e perciò dalle cose visibili ascende alle invisibili. Riflessione Lo vedi anche tu: la nostra società tende a scristianizzarsi, hai l’impressione di sentirti in minoranza rispetto alla massa, specialmente quando ti accorgi che fa scelte contrarie al Vangelo e alla Parola santa di Gesù. All’inizio della sua predicazione, Gesù levava alta la voce: “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mt 1, 15). La prima domanda che ti devi porre è la seguente: “Credo io veramente?”. Non sia accomodante la tua risposta. Ricorda il tuo Santo, mai contento di sé, sempre teso a mete spirituali più radicali. Ricorda anche S. Annibale, che, si struggeva di nostalgia per il Signore non cercato, per la virtù non conquistata ancora. La tua fede sia totale e passi alla prova concreta delle opere. La seconda domanda che ti devi rivolgere è appunto in riferimento alle opere. “Se io credo e opero - dice S. Antonio - ho la fede che salva”. Oggi è anche la fede che convince gli altri. La gente si allontana da Dio, perché per lo più intuisce che siamo noi per primi persone di poca fede. Leva la mente al Signore, pregalo che ti dia la vera fede. Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre. 142 Preghiera Signore, credo in te e credo in ogni Parola uscita dal tuo labbro, pensata dall’eternità per la mia felicità e rivelata nelle Sacre Scritture, annunziata dagli Apostoli e dalla Chiesa fino ai nostri giorni. Sostieni la mia fede, Signore: la insidiano i falsi maestri, oggi più che mai agguerriti e capaci di trarre in inganno anche le anime più grandi. Fà che la mia fede sia coronata dalle opere, perché sarebbe molto triste per me essere l’albero ricco di foglie ma privo di frutti. Questo ti domando per l’intercessione di S. Antonio. Amen. Mercoledì SAPER CHIEDERE Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Pensiero del Santo Quanto più l’uomo s’impicciolisce e si umilia nel suo cuore, e nella sua preghiera, tanto più Dio cresce in Lui. Riflessione Ricorda: quante volte ti sei inginocchiato davanti a Dio, chiamandolo tra le lacrime e 143 il dolore? Lo invocavi per l’intercessione del tuo Santo, e non di rado ti è sembrato di esserti trovato con le mani vuote. Ma allora, è venuta meno la promessa del Signore o, forse, la nostra preghiera non ha alcun valore? No, non è così. Non hai ottenuto la piccola grazia che chiedevi, in cambio ti è stato donato molto di più: Dio ha riempito i tuoi vuoti, è entrato in te. Hai anche continuato a portarti addosso la malattia fisica, ma la tua anima è diventata tabernacolo del Dio vivente, specchio d’acqua inondato di luce. Madre Teresa di Calcutta la pensava proprio così. E sorrideva, sorrideva sempre, lei che ogni giorno si calava in mezzo a tante miserie umane. Ricorda un suo consiglio, che troviamo anche negli scritti di S. Antonio: quando preghi non metterti in testa di convertire Dio a te, sei tu a dover accogliere la sua volontà. S. Antonio ti illumini, mentre sollevi la preghiera al Padre che è nei cieli. Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre. Preghiera Signore, so che mi ascolti, anche quando le apparenze sembrano dirmi il contrario. Dovrei capire che non conosco il mio vero 144 bene, convincermi che la tua misericordia di Padre non può venir meno. Forse c’è nella mia preghiera troppo desiderio di piegare la tua volontà alla mia, forse non riesco a domandarti quelle cose che sono preziose per la mia salvezza eterna. Se è così, accresci la mia fede, mi abbandono a te come un figlio tra le braccia del padre. Mi aiuti S. Antonio, interceda per me, mentre ora e sempre ripeto: sia fatta la tua volontà, o mio Dio. Amen. Giovedì SAPER SOFFRIRE Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Pensiero del Santo Le tribolazioni sono l’eredità del giusto sulla terra, ma in cielo gli è riservato il frutto dell’eterna vita. Riflessione Gioia e dolore nel nostro cuore, sole e nubi di tempesta nel cielo: né di questi né di quelli ci meravigliamo. Fanno parte delle cose naturali. Eppure, molte volte la sofferenza ci 145 trova impreparati. E tu lo sai bene: una vita intera a ripetere a te stesso che il dolore è elemento costruttivo, purificatore, forza redentiva se unito al dolore di Cristo. Poi, alla prima contrarietà, eccoti a levare la testa verso Dio. Perché a me? Perché non al mio vicino? E questa seconda domanda è doppiamente perversa: offende Dio e colpisce il prossimo innocente. Non sei cristiano. Gesù porta su di sé i peccati degli altri, tu te ne scarichi! Anima devota, nessuna parola umana può farti luce. Capire la sofferenza è dono di Dio, da implorare nella preghiera. Inginocchiati: sta venendo a te la sofferenza, ti segnala che Dio ti è vicino... E ora recita con cuore di figlio la preghiera. Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre Preghiera Signore, se non accolgo con fede e amore la sofferenza, non ho capito nulla di te, del tuo disegno di salvezza, della Passione e Morte di Gesù. Levo dunque gli occhi alla Croce, il libro aperto che mi rivela lo scopo della sofferenza e me la fa amare. Davanti al dolce Gesù, pendente sul legno come ostia santa sul mondo, non posso farti preghiere meschine, rivolte solo alle mie piccole difficoltà. Signore, 146 dammi forza, stammi vicino, perché sono esposto alle mie debolezze. Interceda per me S. Antonio. Amen. Venerdì SAPER PERDONARE Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Pensiero del Santo La superbia allontana l’uomo da Dio, e dal prossimo, come il vento sradica dal terreno la pianta. Riflessione La tua capacità di perdonare dipende dalla sincerità della tua fede e del tuo amore a Dio. Hai anche udito il tuo Santo: se sei superbo, resti lontano da Dio e dal prossimo. La ragione è nel fatto che il superbo pone se stesso come centro di rotazione, intorno devono muoversi gli altri, Dio compreso. I superbi non sono adatti per il regno dei cieli e non meritano il perdono di Dio. Ma ora bada a te: se ascolti i tuoi istinti, le tue passioni, difficilmente hai pace con i tuoi vicini e con i parenti. Al contrario, diventi professionista del147 la critica, hai sempre qualcosa da ridire, non sai di conseguenza perdonare. Hai una sola strada per uscire fuori da tale situazione: farti umile davanti a Dio. L’umile sentire di sé, d’altronde, è la sola verità. Infatti, chi sei tu da dover alzare tanto la cresta? Solleva invece gli occhi al Crocifisso, a colui che dalla Croce perdonava e scusava davanti a Dio i propri nemici. Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre. Preghiera Signore, perdonami, ma insegnami anche a saper perdonare i torti e le offese ricevuti. Quanti abbagli nel ritenermi offeso per piccoli screzi anche involontari. È la mia superbia che tutto ingrandisce e che, in fin dei conti, mi allontana dagli altri, mi priva della tua presenza e mi getta nella solitudine. Dammi dunque l’umiltà del cuore, aiutami a smorzare con un sorriso l’incomprensione. Te lo domando per l’intercessione di S. Antonio. Amen. Sabato SAPER AMARE Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 148 Pensiero del Santo Come Dio è il principio di tutte le cose, così la carità è la virtù principale che bisogna possedere prima di ogni altra virtù. Riflessione Oggetto di questa breve meditazione è l’amore di carità, che è, rispetto alla fede e alla speranza, la più nobile delle tre virtù teologali. L’anelito di carità muove le anime verso Dio, crea sentimenti filiali, un dolce abbandono come di bambini sulle braccia del padre. “Io sono la bambina di Dio”, diceva di sé Santa Teresina del Bambin Gesù. Oggetto di questa riflessione è, ancora, l’amore come lo intendiamo comunemente. Decisamente, non sappiamo amare. Siamo troppo materialoni, confondiamo tutto, e tutto riduciamo al futile piacere dei sensi. Chi non inquadra nella luce di Dio se stesso e il prossimo, non può elevarsi all’amore autentico. Non è un fatto casuale che questa civiltà moderna così lontana da Dio, sia anche così lontana dall’intendere e dal realizzare l’amore. Infine, parliamo dell’amore che dobbiamo ai poveri, ai deboli, ai sofferenti, agli affamati: se fingiamo di non vedere queste categorie, non possiamo pretendere di meritare Dio vicino 149 al nostro cuore. Chiedi il vero amore e prega. Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre. Preghiera Signore, insegnami ad amare. Dammi l’amore di carità, sii per me il Sommo Bene, il termine unico e solo degli affetti e dei desideri. E fammi ancora capire quale illusorio gioco sarebbe il mio, se pensassi di amare te senza amare quelli che hai messo vicino a me: parenti, amici, persone bisognose. Sono tutte tue creature, riflesso della tua bontà infinita. Questo è l’unico atteggiamento giusto, perché fiorisca e si diffonda in mezzo alla società la civiltà dell’amore. Interceda per me S. Antonio, mi dia aiuto la Vergine Maria, la Madre del Bell’Amore. Amen. Domenica SAPER CANTARE AL SIGNORE Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Pensiero del Santo Le pie donne videro rotolata a terra la pietra posta all’ingresso del sepolcro. A te pesa150 va sull’anima la pietra del peccato. Rallegrati, il Signore l’ha tolta via! Riflessione «Secondo la tradizione apostolica, che ha origine dallo stesso giorno della Risurrezione di Cristo, la Chiesa celebra il mistero pasquale ogni otto giorni, in quello che si chiama giustamente “giorno del Signore” o “domenica”. In questo giorno i fedeli devono riunirsi in assemblea per ascoltare la parola di Dio e partecipare all’Eucarestia, e così far memoria della Passione, della Risurrezione e della gloria del Signore Gesù e rendere grazie a Dio che li "ha rigenerati nella speranza viva per mezzo della Risurrezione di Gesù dai morti” (1 Pt 1,3). Per questo la domenica è la festa miordiale che deve essere proposta ed inculcata alla pietà dei fedeli, in modo che risulti anche giorno di gioia e di riposo dal lavoro. Non le venga anteposta alcun’altra solennità che non sia di grandissima importanza, perché la domenica è il fondamento ed il nucleo di tutto l’anno liturgico» (SC 106). Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre. 151 Preghiera Signore, ti prego per l’intercessione di S. Antonio: apri il mio cuore alla gioia pasquale, in questa domenica. Fammi sentire il prodigio della risurrezione, che hai compiuto in Gesù Cristo e che realizzi ancora in me, quando accolgo la grazia con docilità di cuore. Dammi tanta voglia di cantare la vita, di trasmettere la speranza, di annunziare che tu sei buono e ci vuoi bene. Nella gioia, non dimenticherò il povero che mi passa accanto, quello che dall’angolo della strada tende la mano con sguardo triste. Se farò sorridere qualcuno che soffre, sarò anch’io più contento e canterò le tue meraviglie. Amen. A S. Antonio A te, Antonio, nostro fratello e santo di Dio, leviamo fiduciosi la preghiera per la nuova storia che andiamo a scrivere con le azioni e con le decisioni di ogni giorno. Presenta al Signore i nostri progetti, accompagnaci come fratello maggiore fino alle soglie di Dio, perché la strada è lunga e densa la foschia, facile lo smarrimento. I problemi li abbiamo: tu sostienici. Le lacrime le abbiamo: tu asciugale. Nel dubbio, intercedi per 152 noi la fede dal Signore e dalla Vergine Maria. Siamo poveri di Dio e gonfi di orgoglio: facci ricchi dei beni che il tempo non ci rapirà. Ogni giorno ricordaci che ci sono altri poveri nel mondo: a tutti porgi il pane del corpo e quello dell’anima, chiedendolo a quel Signore davanti al quale sei potente intercessore. E ai bambini senza il calore della famiglia regala, per mezzo nostro, una madre e un padre. Amen. 153 SETTIMANA DEL SUFFRAGIO CON SANT’ANTONIO Lunedì L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen (tre volte). È SAGGIO IL PENSIERO DELLA MORTE Scrive Sant’Antonio: “Il misero ingresso che abbiamo fatto nella vita e l’amarezza che ci accompagnerà nell’uscirne ci siano sempre presenti. Se ciascuno considerasse bene e il principio e il termine della sua esistenza, uscirebbe dal fango del vizio e del peccato e salverebbe l’anima sua. Facilmente si disprezza ogni cosa mondana quando si pensa di dover morire. O fratello, o sorella guarda e saluta da lontano la celeste Gerusalemme il cui autore è Dio, confessando a te stesso di essere sulla terra ospite e pellegrino. Non considerarti superiore a nessuno, considerati meno degli altri, e allora ti sarà rivolto l’invito: Amico, sali più in alto”. 154 PREGHIERA: O Signore, ti supplico di accordare senza ritardo l’eterna redenzione alle anime a me care, alle quali mi legarono i santi affetti della vita e del sangue. Ti prego per le lacrime che spargesti sulla tomba di Lazzaro, per l’agonia del tuo cuore nell’Orto degli Ulivi e sul patibolo della croce. Per questi santi misteri del tuo amore e del tuo dolore, concedi il Paradiso ai miei cari defunti. Te lo domando per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova. Amen. L’eterno riposo (10 volte). Martedì L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen (tre volte). LA NOSTRA CASA È IL CIELO Scrive Sant’Antonio: “Coloro che saranno santamente vissuti, liberati dalla tempesta del mondo, entreranno nel quieto porto della vita eterna che non conosce tramonti. Torneranno a Dio come il fanciulletto piangente torna al seno della madre sua che, carezzan155 dolo, gli asciuga le lacrime. Dal pianto di questo mondo i giusti entreranno nella gloria, dove Dio asciugherà loro ogni lacrima. L’anima santa lo invoca, lo pensa, e pur vivendo quaggiù come ospite, già fissa il suo soggiorno in quella casa eterna. Pianto e rammarico saranno invece per gli amatori del mondo, per chi si affannò dietro l’oro e i piaceri; per i mercanti disonesti, che tendono ai compratori l’amo dell’imbroglio; per gli usurai e per tutti i tessitori di iniquità”. PREGHIERA: O Signore, grande è la nostra stoltezza, perché, simili ai ciechi nati, disprezziamo la luce del sole, non avendola mai conosciuta. Ci attacchiamo alle povere cose della terra, mentre tu apri su di noi le bellezze eterne e ci inviti a goderle per sempre. Accogli intanto nella tua casa eterna le anime di quelli che mi furono cari e concedi loro, purificati da ogni macchia, di partecipare alla gioia del Paradiso. Te lo domando per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova. Amen. L’eterno riposo (10 volte). 156 Mercoledì L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen (tre volte). GESÙ DISSE LORO: PACE A VOI! Scrive Sant’Antonio: “Il Vangelo riferisce che Gesù venne in mezzo agli apostoli e disse: Pace a voi! Detto questo mostrò loro le mani e il costato. I discepoli gioirono al vedere il Signore. Osserva che il Signore ripete tre volte, il suo saluto: Pace a voi! Questo perché egli ha stabilito con la sua risurrezione una triplice pace: in cielo, sulla terra e tra i morti. Con il suo sangue ha ridato vita eterna alle anime nostre. Anche se soggette alle pene del purgatorio, esse appartengono al Cristo, che le attende nella gloria del cielo”. PREGHIERA: Signore Gesù, che con la tua morte e risurrezione hai ristabilito l’amicizia tra l’uomo e Dio, ricordati di quelle anime che ancora penano nel purgatorio. Affretta per loro il giorno della luce, che tanto hanno cercato sulla terra. 157 Te lo chiedo per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova. Amen. L’eterno riposo (10 volte). Giovedì L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen (tre volte). VENNE GESÙ IN MEZZO A LORO Scrive Sant’Antonio: “II Vangelo sottolinea che Gesù venne in mezzo ai suoi discepoli e si fermò con loro. Pure in altri momenti, dopo la risurrezione, il Signore appare tra i suoi ed è subito gioia per tutti. Anche in cielo, leggiamo nell’Apocalisse, l’Agnello sta in mezzo al trono, cioè avrà il posto centrale nella gloria, guiderà le anime alle fonti dell’acqua della vita, vale a dire alla sazietà dei gaudi celesti. Gesù è a sua volta colui al quale tutti i celesti volgono lo sguardo, i beati per goderlo, le anime del purgatorio per bramarlo e sperare da lui la liberazione”. 158 PREGHIERA: Signore Gesù, tu sei l’Agnello di Dio offerto vittima per i peccati del mondo e glorificato in cielo. Per i meriti della tua passione dolorosa, discendi tra le anime che a te anelano mentre purificano i residui delle loro colpe. Raccomando alla tua misericordia specialmente quelle a me care dei parenti e degli amici: fa’ che possano godere della luce perpetua e del tuo eterno amore. Te lo domando per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova. Amen. L’eterno riposo (10 volte). Venerdì L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen (tre volte). VENITE BENEDETTI Scrive Sant’Antonio: “Vi sono alcuni i quali vorrebbero purtroppo godersi qui il mondo e regnare un giorno con Cristo. Costoro non vedranno il Signore nè udranno la sua voce consolante: Venite, benedetti. È difficile, se non impossibile, che uno possa godersi i beni 159 presenti e i futuri. Ma l’uomo che è vissuto e ha lavorato lungamente con la pace di Dio nel cuore, senza dubbio, muore nella pace di Dio. La sua morte è come l’aurora che segna il termine della notte e l’inizio del giorno”. PREGHIERA: Signore Gesù, la mia preghiera è per quelle anime che tu conosci fedeli a te nel credere alla tua parola e nell’osservarla con opere di bene. Esse hanno chiuso la vita terrena con la speranza rivolta al cielo. Perciò ti supplico, liberale dalla pena del purgatorio. Te lo domando per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova. Amen. L’eterno riposo (10 volte). Sabato L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen (tre volte). VEDRANNO DIO Scrive Sant’Antonio: “O anima, tu vedrai nel paradiso ciò che occhio umano mai vide. Perciò Isaia dice: O Signore, nessuno fuori di 160 te vide mai ciò che hai preparato a coloro che seppero cercarti. Allora solamente godrai di una visione perfetta, perché vedrai colui che vede ogni cosa... Oggi, o anima, sei schiava, domani sarai regina ricolma d’ogni delizia e ricchezza. II tuo cuore si dilaterà in una gioia inestimabile, in una allegrezza inenarrabile. Tu vedrai Dio, la sorgente d’ogni bene, d’ogni bellezza, d’ogni perfezione. Vedrai il tuo creatore”. PREGHIERA: Signore Gesù, i1 pensiero delle eterne bellezze metta in nostalgia il mio cuore, ferito dalle tante bruttezze della terra, umiliato dal peccato, fasciato da tanto egoismo. Prendimi per mano, Signore, e conducimi verso il bene. Ti prego intanto per le anime care dei miei defunti e con premurosa insistenza ti supplico di aprire loro la porta del cielo. Te lo domando per i meriti della Vergine Maria e per l’intercessione di Sant’Antonio di Padova. Amen. L’eterno riposo (10 volte). 161 162 BREVE DI S. ANTONIO La devozione del «breve» di S. Antonio consiste nel portare addosso, stampata su carta o tela o medaglietta, un’immagine della S. Croce, con questa «breve» dicitura biblica, (Ap. 5, 5): «ECCO LA CROCE DEL SIGNORE, FUGGITE PARTI AVVERSE. IL LEONE DELLA TRIBÙ DI GIUDA, IL FIGLIO DI DAVIDE, HA VINTO. ALLELUJA!» È un segno prodigioso, molto in uso tra i devoti del Santo, perché assai efficace contro le tentazioni e le insidie diaboliche. 163 PARTE TERZA SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA VITA DI SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA (1851-1927) Annibale Maria Di Francia nacque a Messina il 5 luglio 1851 dalla nobildonna Anna Toscano e dal cavaliere Francesco, marchese di Santa Caterina dello Jonio, Vice Console Pontificio e Capitano Onorario della Marina. Terzo di quattro figli, Annibale divenne orfano a soli quindici mesi per la morte prematura del padre. Questa amara esperienza infuse nel suo animo la particolare tenerezza e lo speciale amore verso gli orfani, che caratterizzò la sua vita ed il suo sistema educativo. Sviluppò un grande amore per l’Eucaristia, tanto da ricevere il permesso, eccezionale per quei tempi, di accostarsi quotidianamente alla Santa Comunione. Giovanissimo, davanti al Santissimo Sacramento solennemente esposto, ebbe quella che si può definire «intelligenza del Rogate»: scoprì cioè la necessità della preghiera per le vocazioni, che, in seguito, trovò espressa nel versetto del Vangelo: «La messe è molta ma gli operai sono pochi. Pregate [Rogate] dunque il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe» (Mt 9, 38; Lc 10, 2). Queste parole del Vangelo costituirono l’in167 tuizione fondamentale alla quale egli dedicò tutta la sua esistenza. Di ingegno vivace e di notevoli capacità letterarie, appena sentì la chiamata del Signore, rispose generosamente, adattando questi talenti al suo ministero. Completati gli studi, il 16 marzo 1878 fu ordinato sacerdote. Qualche mese prima, un incontro «provvidenziale» con un mendicante quasi cieco lo mise a contatto con la triste realtà sociale e morale del quartiere periferico più povero di Messina, le cosiddette Case Avignone, e gli aprì il cammino di quello sconfinato amore verso i poveri e gli orfani, che diverrà una caratteristica fondamentale della sua vita. Con il consenso del suo Vescovo, andò ad abitare in quel «ghetto» ed impegnò tutte le sue forze per la redenzione di quegli infelici, che ai suoi occhi si presentavano, secondo l’immagine evangelica, come «pecore senza pastore». Fu un’esperienza segnata fortemente da incomprensioni, difficoltà e ostilità di ogni tipo, che egli superò con grande fede, vedendo negli umili ed emarginati lo stesso Gesù Cristo e attuando ciò che definiva: «Spirito di doppia carità: l’evangelizzazione e il soccorso dei poveri». 168 Nel 1882 diede inizio ai suoi orfanotrofi, che furono chiamati antoniani perché messi sotto la protezione di Sant’Antonio di Padova. La sua preoccupazione fu non solo quella di dare il pane e il lavoro, ma soprattutto un’educazione completa della persona sotto l’aspetto morale e religioso, offrendo agli assistiti un vero clima di famiglia, che favorisse il processo formativo a far loro scoprire e seguire il progetto di Dio. Con spirito missionario avrebbe voluto abbracciare gli orfani e i poveri di tutto il mondo. Ma come fare? La parola del Rogate gli apriva questa possibilità. Perciò scrisse: «Che cosa sono questi pochi orfani che si salvano e questi pochi poveri che si evangelizzano dinanzi a milioni che si perdono e sono abbandonati come gregge senza pastore? ...Cercavo una via d’uscita e la trovavo ampia, immensa in quelle adorabili parole di nostro Signore Gesù Cristo: Rogate ergo ... Allora mi pareva di aver trovato il segreto di tutte le opere buone e della salvezza di tutte le anime». Annibale aveva intuito che il Rogate non era una semplice raccomandazione del Signore, ma un comando esplicito e un «rimedio infallibile». Motivo per cui il suo carisma è da valu169 tare come il principio animatore di una provvidenziale fondazione nella Chiesa. Altro aspetto importante da rilevare è che egli precede i tempi nel considerare vocazioni anche quelle dei laici impegnati: genitori, insegnanti e persino buoni governanti. Per realizzare nella Chiesa e nel mondo i suoi ideali apostolici, fondò due nuove famiglie religiose: nel 1887 la Congregazione delle Figlie del Divino Zelo e dieci anni dopo la Congregazione dei Rogazionisti. Volle che i membri dei due Istituti, approvati canonicamente il 6 agosto 1926, si impegnassero a vivere il Rogate con un quarto voto. Così il Di Francia scrisse in una supplica del 1909 a San Pio X: «Mi sono dedicato fin dalla mia prima giovinezza a quella santa Parola del Vangelo: Rogate ergo. Nei miei minimi Istituti di beneficenza si leva una preghiera incessante, quotidiana dagli orfani, dai poveri, dai sacerdoti, dalle sacre vergini, con cui si supplicano i Cuori Santissimi di Gesù e Maria, il Patriarca San Giuseppe e i Santi Apostoli perché vogliano provvedere abbondantemente la Santa Chiesa di sacerdoti eletti e santi, di evangelici operai della mistica messe delle anime». Per diffondere la preghiera per le voca- 170 zioni promosse numerose iniziative: ebbe contatti epistolari e personali con i Sommi Pontefici del suo tempo; istituì la Sacra Alleanza per il clero e la Pia Unione della Rogazione Evangelica per tutti i fedeli. Fondò il periodico dal titolo significativo «Dio e il Prossimo» per coinvolgere i fedeli a vivere i medesimi ideali. «È tutta la Chiesa – egli scrisse – che ufficialmente deve pregare a questo scopo, poiché la missione della preghiera per ottenere i buoni operai è tale da dovere interessare vivamente ogni fedele, ogni cristiano, cui sta a cuore il bene di tutte le anime, ma in modo particolare i vescovi, i pastori del mistico gregge, ai quali sono affidate le anime e che sono gli apostoli viventi di Gesù Cristo». L’annuale Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, istituita da Paolo VI nel 1964, può considerarsi la risposta della Chiesa a questa sua intuizione. Grande fu l’amore che ebbe per il sacerdozio, convinto che solo mediante l’opera di sacerdoti numerosi e santi è possibile salvare l’umanità. Fu fortemente impegnato nella formazione spirituale dei seminaristi, che l’arcivescovo di Messina affidò alle sue cure. Ripeteva spesso che senza una solida formazione spirituale, senza preghiera, «tutte le fatiche dei 171 vescovi e dei rettori dei seminari si riducono generalmente a una cultura artificiale di preti...». Fu egli stesso, per primo, buon operaio del Vangelo e sacerdote secondo il Cuore di Dio. La sua carità, definita «senza calcoli e senza limiti», si manifestò con connotazioni particolari anche verso i sacerdoti in difficoltà e le claustrali. Già durante la sua esistenza terrena fu accompagnato da una chiara e genuina fama di santità, diffusa a tutti i livelli, tanto che quando il primo giugno 1927 si spense a Messina, confortato dalla presenza di Maria Santissima, che aveva tanto amato durante la sua terrena esistenza, la gente diceva: «Andiamo a vedere il santo che dorme». I funerali furono una vera e propria apoteosi, che i giornali dell’epoca puntualmente registrarono con articoli e con fotografie. Le Autorità furono sollecite nell’accordare il permesso di tumularlo nel Tempio della Rogazione Evangelica, che lui stesso aveva voluto e che è dedicato appunto al «divino comando»: «Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe». Le Congregazioni religiose dei Rogazionisti e 172 delle Figlie del Divino Zelo, fondate da Padre Annibale sono oggi presenti nei cinque Continenti impegnate, secondo gli ideali del Fondatore, nella diffusione della preghiera per le vocazioni attraverso centri vocazionali ed editoriali e nel gestire istituti educativo-assistenziali a favore di bambini e ragazzi bisognosi e di audiolesi, centri nutrizionali e di sanità; case per anziani e per ragazze-madri; scuole, centri di formazione professionale, ecc. La santità e la missione di Padre Annibale, dichiarato «insigne apostolo della preghiera per le vocazioni», sono sentite oggi profondamente da quanti sono compenetrati delle necessità vocazionali della Chiesa. Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il 7 ottobre 1990 ha proclamato il Di Francia Beato ed il giorno successivo lo ha definito: «Autentico anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale». Lo stesso Sommo Pontefice il 16 maggio 2004 lo ha iscritto nell’Albo dei Santi con il solenne rito della Canonizzazione. 173 1° GIUGNO SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA SACERDOTE E FONDATORE Solennità ANTIFONA D’INGRESSO (Cf. Gv 10, 14-15) Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore ed esse conoscono me, e per le mie pecore offro la vita. (T. P. Alleluia.) COLLETTA O Dio, speranza degli umili, rifugio dei poveri e padre degli orfani, che hai voluto scegliere Sant’Annibale Maria, sacerdote, come insigne apostolo della preghiera per le vocazioni, per sua intercessione, manda nella tua messe degni operai del Vangelo, e fa che, mossi dal suo stesso spirito di carità, cresciamo nell’amore verso te e verso il prossimo. Per il nostro Signore. PRIMA LETTURA Io condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. 174 Dal Libro del profeta Ezechiele (34, 11-16.31) Così dice il Signore Dio: “Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione. Le condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti d’Israele; là riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui monti d’Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il vostro Dio”. Oracolo del Signore Dio. Parola di Dio. 175 SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 22) Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Rit. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Rit. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. Rit. Fedeltà e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. Rit. SECONDA LETTURA Guai a me se non predicassi il Vangelo! Dalla prima Lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi (9,16-19.22-23) Fratelli non è per me un vanto predicare il 176 vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo. Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro. Parola di Dio. CANTO AL VANGELO (Gv 4,35-36) Alleluia, alleluia. Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura; chi miete riceve salario e raccoglie il frutto per la vita eterna. Alleluia. 177 VANGELO La messe è molta, ma gli operai sono pochi Dal Vangelo secondo Matteo (9,35-38) In quel tempo, Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!”. Parola del Signore. PREGHIERA DEI FEDELI Confortati dalla testimonianza di Sant’Annibale Maria, insigne apostolo della preghiera per le vocazioni e vero padre degli orfani e dei poveri, apriamo il cuore alla fiducia filiale verso Dio, datore di ogni dono perfetto. Preghiamo insieme e diciamo: Rit. Donaci, o Padre, il tuo Spirito di santità. 178 1. Per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti e quanti svolgono attività educative nelle comunità cristiane: perché propongano e promuovano la vocazione alla santità nella vita ordinaria come progetto fondamentale dell’esistenza cristiana. Preghiamo. Rit. 2. Per i capi delle Nazioni e per quanti hanno responsabilità di governo nella società civile: perché siano sempre impegnati nella promozione della giustizia, del rispetto dei diritti umani e della libertà, e diventino messaggeri e testimoni di pace tra i popoli. Preghiamo. Rit. 3. Per quanti si adoperano ad alleviare le sofferenze umane: perché, sull’esempio di Sant’Annibale Maria, sappiano riconoscere e servire Gesù Cristo presente nei fratelli. Preghiamo. Rit. 4. Per le vocazioni alla vita consacrata e al ministero sacerdotale: perché il Signore, per i meriti e l’intercessione di Sant’Annibale Maria, susciti numerose e sante vocazioni di speciale consacrazione anche nell’ambito delle famiglie cristiane, per annunciare e testimoniare l’avvento del regno di Dio nella storia. Preghiamo. Rit. 179 O Dio nostro Padre, noi ti ringraziamo e ti lodiamo perché chiami tutti alla santità, e ci offri in Sant’Annibale Maria un modello autentico di perfezione cristiana: concedi a noi, per sua intercessione, di rimanere sempre fedeli al tuo Figlio Gesù, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen. SULLE OFFERTE Accogli, Signore, i doni che ti offriamo e concedi a noi, sull’esempio di Sant’Annibale Maria, che, spinto dallo zelo del tuo amore, nutrì i poveri e i piccoli con il pane della vita, di poter congiungere ai doni dell’altare il sacrificio della perfetta carità. Per Cristo nostro Signore. PREFAZIO – – – – – – Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito. In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. É cosa buona e giusta. 180 È veramente cosa buona e giusta nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Tu hai reso Sant’Annibale Maria mirabile ministro della compassione del tuo Figlio per le folle, conformandolo alla sua immagine di Buon Pastore. Vero annunciatore del Vangelo, seguendo gli insegnamenti del Maestro, implorò incessantemente il dono degli operai per la tua messe. Sentiero sicuro della provvidenza, nel prendersi cura degli orfani, mostrò il tuo volto di consolatore degli afflitti. Fedele amante dei poveri, aprendo le mani all’indigenza, dischiuse con esse le porte della gioia celeste. Per questo mistero il cielo e la terra innalzano a te con venerazione un cantico nuovo, e noi con tutti gli angeli del cielo proclamiamo senza fine la tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli. 181 ANTIFONA ALLA COMUNIONE (Cf. Mt 9, 36) Il Signore vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore senza pastore. (T. P. Alleluia.) DOPO LA COMUNIONE Il sacramento che abbiamo ricevuto, Signore Dio nostro, accresca in noi il desiderio di salvezza degli uomini che infiammò Sant’Annibale Maria, e concedi che vivendo fedelmente la nostra vocazione possiamo meritare con lui il premio promesso ai buoni operai del Vangelo. Per Cristo nostro Signore. 182 183 PREGHIERE E STROFE A SANT’ANNIBALE Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 1) O Sant’Annibale Maria, ora che anche in terra il Signore ha confermato e mostrato la tua santità e la tua gloria mediante la Canonizzazione proclamata dal Papa Giovanni Paolo II, concedi, con la tua potente intercessione, la stessa tenace volontà con cui tu hai perseguito la santità alla quale il Signore chiama tutti noi. «Questa, infatti, – dice l’Apostolo – è volontà di Dio: la vostra santificazione» (cfr. 1 Tes. 4,3) Gloria al Padre. Già «s’aprirono i cieli» e discese sfavillante la luce divina: ai suoi raggi la terra s’accese, di fulgore ogni zolla brillò. Esultanti di gioia e di fede, a Te Santo acclamaron le genti; e lodarono Dio che ti diede Padre e amico che il cuore donò. 184 Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale, sul mondo che ti venera gran SANTO. Prega che Dio moltiplichi i suoi ministri in ogni gente e stato. Il suo ROGATE illumini la chiesa una e santa di Gesù... 2) La solenne autorità apostolica della Santa Chiesa – o Sant’Annibale Maria – ti ha proposto a tutti noi fedeli quale modello di Santità e di zelo apostolico. Intercedi per noi, tuoi figli e devoti, affinchè possiamo prendere sempre più coscienza del S. Battesimo e restare fedeli alle Promesse ed agli Impegni di vita che in esso abbiamo professato. Gloria al Padre. Già la voce del Papa, solenne si diresse oltre monti e colline, ripetendo da tutte le antenne il tuo nome all’azzurro del ciel. Da quel trono dorato, il tuo viso, come avvolto di luce sovrana, diffondeva raggiante un sorriso sui tuoi figli, su tutti fedel. Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale... 185 3) La tua Canonizzazione, o Sant’Annibale Maria, mostra al mondo l’eroismo delle tue virtù, frutto della tua capacità di amare dilatata fino a quella del Cuore di Cristo il cui amore compassionevole per la salvezza dell’uomo e del mondo ha riempito e fatto traboccare il tuo cuore innamorato e zelante. Concedi anche a noi la capacità di aprire il nostro cuore a Cristo, affinché Egli sia «tutto in tutti». Gloria al Padre. Profumarono templi ed altari con i fiori dai cento colori; quelle luci di lampade e fari riscopriron carismi e virtù. Tu tra gli archi di marmo e d’argento, ricoperto di cerule vesti, d’eroismo apparisti un portento, un trionfo del Cuor di Gesù. Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale... 4) O Sant’Annibale Maria che nel tuo desiderio di unirti e di uniformarti a Cristo sei penetrato nelle profondità dell’amore del suo Cuore ed hai fatto tue le vibrazioni più profonde della sua ansia di salvezza, 186 espressa nel suo «Rogate», intercedi presso il Cuore di Cristo perché dal suo Costato aperto continui a scaturire il dono di innumerevoli e sante vocazioni sacerdotali e religiose per la Chiesa, per le tue Congregazioni Religiose, per la tua Diocesi e città di Messina. Concedi anche a noi il tuo spirito di obbedienza al «Rogate» ed il tuo spirito di fede nell’efficacia della preghiera, perché non ci stanchiamo mai di pregare per i Buoni Operai, di propagare questa preghiera, di essere, con la testimonianza della vita, i primi Buoni Operai. Gloria al Padre. Oggi il popolo esalta cantando la preghiera del santo ROGATE; la rivolge all’Eterno, invocando sacerdoti alla messe, quaggiù. Forte un soffio di Spirito muove invitando le giovani età: il ROGATE risveglia le nuove forze pronte a seguire Gesù. Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale... 5) O Sant’Annibale Maria che con l’intelligenza e zelo per il «Rogate» di Cristo hai saputo incarnare mirabilmente e fervorosamen187 te l’amore a Dio e al Prossimo, concedi anche a noi di testimoniare nella vita il «Vangelo della carità», così che non vi sia, in noi, un solo pensiero «che parli di Dio senza coinvolgere l’uomo e dell’uomo senza implicarvi Dio» (cfr. Positio, Vol. 1°, pag. 8). Gloria al Padre. Salve Annibale! Il mondo ti vede protettore del povero afflitto; l’orfanello te cerca e a te chiede la tua salda paterna bontà. Le tue mani dispensano amore smisurato a chi soffre e dispera; «Dio e il Prossimo» avesti nel cuore coi tesori di tua carità. Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale... 6) O Sant’Annibale Maria, docile nella soddisfazione degli interessi del Cuore di Gesù, ti sei dedicato senza risparmio alla salvezza del «Quartiere Avignone», il più povero e abbandonato della Messina del tuo tempo, promuovendo i suoi abitanti - specialmente i piccoli - nella loro dignità di persone e di figli di Dio. Il Cristo del «Rogate» ti condusse in quel quartiere per mezzo di uno 188 dei suoi poveri, tu lo seguisti e lì, nella mente e nel cuore, ti si confermò la verità e la necessità del «Rogate». Quelle genti erano «stanche e sfinite, come pecore senza pastore». Come Cristo ne sentisti «compassione» e ti offristi loro «pastore» per condurli alla Casa del Padre. Per la carità del «Rogate», concedi che anche noi impariamo ad aver compassione per tutti i nostri fratelli più bisognosi, poveri ed emarginati e sappiamo offrirci quali «Buoni Operai» per la loro integrale salvezza. Gloria al Padre. Al Maestro donasti la vita risanando il «Quartiere Avignone». Lá vivesti con cura accanita gli «interessi del Cuor di Gesù». Fisso l’occhio alla «Grande Parola» rifulgente nel santo Vangelo, costruisti l’altare e la stola, sacerdote di zelo e virtù. Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale... 7) Lodiamo e benediciamo il Datore di ogni bene, Dio Onnipotente, per la tua santità – o Sant’Annibale Maria – raggio della santità del Padre. 189 Grati alla Divina Bontà per il dono della tua Canonizzazione, ti supplichiamo di intercedere per noi presso il trono dell’Altissimo, insieme alla dolcissima Madre, Maria ed i Santi Protettori, per i nostri personali bisogni spirituali e materiali, nella piena uniformità alla Divina Volontà. Fà che, convertendoci e crescendo nella santità davanti a Dio e agli uomini, impiantiamo il Regno di Dio e la Civiltà dell’Amore nel mondo. Alla tua intercessione affidiamo la S. Chiesa ed il Papa, la nostra Diocesi ed il Vescovo, le tue Congregazioni Religiose, gli Orfani ed i Poveri, il Popolo santo di Dio: sacerdoti, religiosi, laici. Continua ad essere presente in noi ed in mezzo a noi con l’intelligenza e zelo del tuo essere «Apostolo del Rogate» e «Padre degli Orfani e dei Poveri». Amen. Gloria al Padre. Diamo lode perenne al Datore d’ogni fonte d’amore e di bene. Nel suo immenso, divino splendore contempliamo la tua santità. Mentre i cori di mille campane osannanti ripetono il canto, dalle torri vicine e lontane SANTO, SANTO, t’acclamano già… Rit.: Volgi il tuo sguardo, Annibale... 190 Responsorio Messis quidem multa, operàrii autem pauci. Rogàte ergo Dòminum messis, ut mittat operàrios in messem suam. (Mt 9,38; Lc 10,2) Domine messis mitte operarios in messem tuam etiam ergo in istam. (2 v.) Amen. La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe! Padrone della messe manda operai nella tua messe, dunque anche in questa. Amen. COLLETTA O Dio, speranza degli umili, rifugio dei poveri e padre degli orfani, che hai voluto scegliere Sant’Annibale Maria, sacerdote, come insigne apostolo della preghiera per le vocazioni, per sua intercessione, manda nella tua messe degni operai del Vangelo, e fa che, mossi dal suo stesso spirito di carità, cresciamo nell’amore verso te e verso il prossimo. Per il nostro Signore. 191 PREGHIERE A SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA Nelle preghiere è il Signore il centro delle invocazioni, a lui chiediamo le grazie per l’intercessione di Sant’Annibale. Di lui intendiamo imitare l’amore filiale a Dio, il distacco dai beni terreni, l’affezione ai poveri e agli orfani, lo zelo per le vocazioni sacerdotali e laicali, il coinvolgimento nella missione della Chiesa. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 1) Signore Dio, ti ringraziamo per aver suscitato nel nostro tempo Sant’Annibale Maria quale insigne testimone delle beatitudini evangeliche. Egli, illuminato dalla grazia, ebbe fin dalla gioventù il giusto distacco dalle ricchezze, e di tutto si liberò per essere senza limiti accanto ai piccoli e ai poveri. Per la sua intercessione, aiutaci a fare buon uso delle cose che abbiamo e ad aprirci alla solidarietà verso quelli che hanno meno di noi. Nelle presenti necessità, concedici le grazie che ti chiediamo per noi e per i nostri cari. Amen. Padre nostro. 192 2) Signore Dio, ti ringraziamo per averci dato in Sant’Annibale un testimone dell’amore che a te si deve sopra ogni creatura della terra. In lui tu ci indichi una nuova via di santità, che è preghiera, zelo, compassione per le folle abbandonate come gregge senza pastore. Fa’ che sia sempre vivo in noi il desiderio e l’impegno concreto per la salvezza delle anime. Per intercessione del Santo, ottienici le grazie che ti domandiamo in queste circostanze per noi e per le persone a noi care. Amen. Padre nostro. 3) Signore Dio, ti ringraziamo per la glorificazione di Sant’Annibale, padre dei poveri e degli orfani. Egli indica un impegno generoso per i poveri di pane e per i poveri di fede, privi di valore in cui credere. Per l’intercessione del Santo, ravviva in noi la doppia carità, che ci fa soccorrere i bisogni materiali e spirituali dei nostri fratelli. In queste circostanze, esaudiscici con l’abbondanza delle benedizioni e delle grazie che ti chiediamo. Amen. Padre nostro. 193 4) Signore Dio, tu rivelasti a Sant’Annibale la divina parola di Gesù, quando, vedendo le folle nella sofferenza e nell’abbandono, indicò la preghiera del “Rogate” per le vocazioni e gli evangelizzatori dei tempi nuovi. Noi ti invochiamo, Signore, suscita in noi quello spirito di preghiera che fu del Santo, accendi il nostro cuore, perché non rimaniamo indifferenti alla promozione di nessuna persona, alla salvezza di nessun’anima. Nelle presenti necessità concedici, per l’intercessione di Sant’Annibale, le grazie che ti chiediamo. Amen. Padre nostro. 5) Signore Dio, ti ringraziamo per averci mostrato in Sant’Annibale un vero figlio della Chiesa, tutto compreso della missione da compiere, interamente impegnato per portare la luce di Cristo fino ai confini del mondo. Fa’, o Signore, che anche noi sentiamo fortemente la nostra appartenenza alla Chiesa, ne seguiamo gli insegnamenti, ne condividiamo la missione, collaboriamo fattivamente con essa nelle situazioni concrete. Per intercessione del Santo, concedici anche le grazie che ti chiediamo per noi e per i nostri cari. Amen. Padre nostro, Ave, Maria, Gloria al Padre. 194 PREGHIERE A SANT’ANNIBALE PER LE DIVERSE CIRCOSTANZE GRAZIE Grazie, Signore, per averci donato Sant’Annibale, fratello di strada in questo tempo di profondi smarrimenti. Egli ci ha ricordato che la vita va vissuta come risposta al buon Dio che ci ha chiamati all’esistenza e vuole realizzare con noi un grande progetto di amore. Fa’ che, per i meriti e l’intercessione del Santo rispondiamo a così bella vocazione per il nostro bene e per la salvezza di molti. Amen. SENZA VOCAZIONE È crisi per me, Signore! Chi sono io, e dove vado, a che vivo? Da bambino sapevo rispondere, ora non più. Una fitta nebbia mi è entrata dentro, ha cancellato certezze e valori, e ora sono un legno alla deriva, docile al vento delle passioni e della mondanità. Ti prego, per l’intercessione di Sant’Annibale, dammi luce, riportami alla grazia. Fa’ ch’io trovi la strada: senza vocazione non sono nessuno, mi mancano le frecce direzionali. Mostrami le tue vie, Signore. Amen. 195 STRADA Tanta gente per la strada, ciascuno col suo affanno, io un rimpianto per gioie mai avute, un rammarico per sogni svaniti e spesso la solitudine del cuore, la scarsezza dei mezzi per sostenere la famiglia. Per questa folla di gente ti prego, Sant’Annibale, e ti prego anche per me, che non mi manchi mai nel cuore la compassione per le sofferenze del prossimo. Fa’ che torni a casa, ogni sera, con la buona azione compiuta, come facevi tu, quando prendevi su di te il dolore del mondo. Amen. PECCATO Il cuore m’ha ingannato, Signore, e ho detto sì, ho svenduto l’amore e la grazia al capriccio di un momento, subito affogato nel rimorso. Ti prego, mio Dio, per l’intercessione di Sant’Annibale, ridonami la perduta eredità, rigenera la mia anima, risveglia la coscienza perché guidi i miei passi nelle vie della luce e della speranza. Amen. INFERMITÀ Eccomi abbattuto, improvvisamente gettato in un letto, privo di forze e di volontà. 196 Mio Signore, dovè l’usato orgoglio, la superbia, la vanità del vivere? Ti prego, per i meriti di Sant’Annibale e la sua intercessione: fa’ che questo malessere fisico e l’esperienza della mia fragilità mi riporti a te con maggiore abbandono. Guariscimi, Signore! Prega per me. Sant’Annibale: ho una famiglia da sostenere, i figli da guidare e tanta gente che da me aspetta una rinnovata testimonianza cristiana. Amen. AUTO Sono incolonnato, sono un anello insignificante dell’interminabile serpentone delle altre auto, dei tir, degli autobus. Si va al lavoro, agli uffici, agli ospedali dove c’è chi soffre e chi muore. Signore, dammi luce e grazia, a casa ci sono i miei, il gruppo di famiglia sul cruscotto mi riporta agli affetti più sani: non voglio tradirli, sono la vera ricchezza della mia vita. Questa grazia ti chiedo per l’intercessione di Sant’Annibale, apostolo delle nostre famiglie. Amen. 197 CASALINGA Sono la casalinga, custode della casa, gelosa della famiglia, attenta alle piccole faccende spesso poco apprezzate, ma che conferiscono pulitezza e dignità. Signore, per l’intercessione di Sant’Annibale, metti ogni giorno nel mio cuore il canto della lode e della riconoscenza. Che io viva con stupore l’amore sponsale e guardi con intatta meraviglia i figli che crescono vigorosi e forti. Sia la mia famiglia un’immagine della famiglia di Nazaret, senza timori riverenziali per altri modelli di vita, oggi così pubblicizzati ma spesso drammaticamente poveri di certezze e di valori. Amen. PREGHIERA PER OTTENERE GRAZIE Dio, onnipotente ed eterno, che hai scelto Sant’Annibale Maria, sacerdote, per farne un insigne apostolo della preghiera per le vocazioni e un vero padre degli orfani e dei poveri, per sua intercessione dònami la forza di imitare il suo esempio e le sue virtù e concedimi la grazia… che desidero. A lode e gloria del tuo nome. Amen. 198 PREGHIERA PER OTTENERE VOCAZIONI Signore Gesù, che hai scelto Sant’Annibale, sacerdote, per farne un insigne apostolo della preghiera per le vocazioni e un vero padre degli orfani e dei poveri, per i suoi meriti e la sua intercessione manda molti e santi apostoli alla tua Chiesa. A lode e gloria del tuo nome. Amen. 199 INNO A SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA La grazia che si scrive col tuo nome è dono del Signore alla sua Chiesa, Annibale, amante del Vangelo, pastore, tu, di Cristo tra le genti. Rit. Risuoni come canto il tuo “Rogate”, e sia l’emblema della nostra vita, maestro di sapienza, Padre Annibale, parla con Lui, prega per noi! Andasti a lavorare nella vigna; col monito benevolo di Cristo spronasti altri a chiedere al Signore: “pregate il padrone della messe!” Rit. I poveri che furono tuoi amici t’ aprirono le porte del suo Regno, e tu li salutasti con la pace donata dal Risorto ai suoi fedeli. Rit. Spuntò la luce chiara dell’aurora e Dio rispose alla tua invocazione; chiedesti e ti fu data la sapienza: credesti in Lui Signore del tuo cuore. Rit. 200 Dall’alto la sua forza t’ha inondato, curasti, servo buono, corpi e menti; per l’Alito che piega ogni durezza traesti da ogni vita il vero bene. Rit. Ai deboli donasti la sua forza, agli orfani la casa ed il vestito; saziasti d’ogni anima la sete tergendola col bagno dell’Amore. Rit. Fondasti nella Croce il tuo sapere, leggesti questo libro più d’ogni altro; tenace difensore degli afflitti, Annibale, ricordaci al Signore. Rit. O Padre che nei Santi ti compiaci, noi ti rendiamo lode per il tuo Figlio su cui ti compiacesti con l’Unzione; onore, gloria e giubilo per sempre. Amen! 201 SETTIMANA DEL MALATO CON SANT’ANNIBALE Lunedì VALORE DELLA SOFFERENZA La Sacra Scrittura Io ritengo che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi (Rm 8, 18). L’insegnamento della Chiesa Il dolore e la malattia fanno parte del mistero dell’uomo sulla terra. Certo, è giusto lottare contro la malattia, perché la salute è un dono di Dio. Ma è importante anche saper leggere il disegno di Dio quando la sofferenza bussa alla nostra porta. La «chiave» di tale lettura è costituita dalla Croce di Cristo. Il Verbo incarnato si è fatto incontro alla nostra debolezza assumendola su di sé nel mistero della Croce. Da allora ogni sofferenza ha acquistato una possibilità di senso, che la rende singolarmente preziosa. Da duemila anni, dal giorno della Passione, la Croce brilla come somma manifestazione dell’amore 202 che Iddio ha per noi. Chi sa accoglierla nella sua vita sperimenta come il dolore, illuminato dalla fede, diventi fonte di speranza e di salvezza. (Giovanni Paolo II) Riflessione Tutto deve cominciare dall’amore. È l’amore verso Dio, Sommo Bene, che dà un valore inestimabile ad ogni nostra azione. L’amore è il maestro di ogni perfezione. È tutto perduto ciò che non si fa per amore. L’amore forma la rettitudine di intenzione, facendoci operare tutto per Dio, per la sua gloria, per il suo onore, per gratitudine verso l’Altissimo, per i suoi benefici nell’ordine naturale, e verso Gesù Cristo per i divini benefici della redenzione. (Sant’Annibale) Preghiera O Padre, il tuo unico Figlio ha preso su di sé la povertà e la debolezza di tutti gli uomini, rivelando il valore misterioso della sofferenza. Benedici questo nostro fratello infermo, perché tra le angustie e i dolori non si senta solo, ma unito a Cristo, medico dei corpi e delle anime, per la preghiera unanime 203 della Chiesa, goda la consolazione promessa agli afflitti. Per Cristo nostro Signore. Amen. (dal Messale Romano) Offerta e intenzione O Gesù, che sei passato in mezzo agli uomini beneficando tutti, ed ora dimori in mezzo a noi nel Divin Sacramento pure per beneficiarci e consolarci, ecco io ripeto ciò che un tempo ti fu detto: «Signore, la persona che ami è inferma» (Gv 11, 3). Ora oso invocare, a favore della persona che ti raccomando, la misericordia del tuo Cuore dolcissimo e di chiederti che la sua malattia non sia già a morte, ma valga alla tua gloria ed alla sua santificazione. Ti prego di prolungarle anche i giorni sulla terra, e confido che, per tua grazia, riacquisterà presto la salute. (Sant’Annibale) Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, abbi píetà di noi. Maria, consolatrice degli afflitti, prega per noí. 204 Martedì AMORE INFINITO DI DIO La Sacra Scrittura Dice il Signore: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio del suo grembo? Anche se si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai” (Is 49, 15). L’insegnamento della Chiesa La Chiesa è entrata nel nuovo millennio stringendo al suo cuore il Vangelo della sofferenza, che é annuncio di redenzione e di salvezza. Fratelli e sorelle ammalati, voi siete testimoni singolari di questo Vangelo. Il terzo millennio attende dai cristiani sofferenti questa testimonianza. La vostra testimonianza e la vostra preghiera sono un tesoro prezioso e costituiscono una missione fondamentale per la Chiesa e per il mondo. In effetti, ogni preghiera, anche la più nascosta, contribuisce ad elevare il mondo a Dio. Desidero assicurarvi che ogni giorno affido a Dio e Padre di ogni consolazione il vostro calvario, affinché la vostra fede e la vostra speranza nel divino Crocifisso non vengano 205 meno. Egli può mutare in giubilo la vostra afflizione e il vostro dolore in rimedio di salvezza per coloro che amate. (Giovanni Paolo II) Riflessione L’animo si commuove e il cuore si intenerisce, quando si pensa che Dio ci amò con amore eterno. Non eravamo ancora nati al mondo, non erano nati i nostri genitori, non erano nati i padri dei nostri padri, e Dio ci amava. Anzi ancora non era formato il mondo, non erano formati i cieli, non erano create le stelle, e Dio ci amava. Fu tanto l’amore che Dio portò alle anime nostre, che non solo ci creò, ma pure ci ha redento. Ci creò a sua immagine e somiglianza, e quando noi avevamo perduto l’immagine e somiglianza di Dio con il peccato, mandò sulla terra il suo Unigenito per redimerci. E che cosa pretende da noi questo benignissimo Signore per il bene che ci ha portato? Non altro pretende che il nostro amore! (Sant’Annibale) Preghiera Dio Padre misericordioso, che ci hai amati con immenso amore, fino a dare per noi il tuo 206 unico Figlio, fa’ che nella perfetta unione con lui possiamo presentarti un’oblazione degna della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen. (dal Messale Romano) Offerta e intenzione Cuore misericordioso di Gesù, durante la tua vita terrena hai guarito tanti infermi che si sono rivolti a te con fede. Ciò accresce la mia fiducia. É vero che non merito certamente di presentarmi a te, e non sono degno di vedere ascoltate le mie domande. Tuttavia, o Cuore dolcissimo, se tu vuoi, puoi guarire la persona che ti raccomando. Di una parola, e senza dubbio sarà guarita. (Sant’Annibale) Cuore di Gesù, pieno di bontà e amore, abbi pietà di noi. Maria, salute degli infermi, prega per noi. 207 Mercoledì LA VOLONTÀ DEL PADRE La Sacra Scrittura Non chiunque dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mt 7,21). L’insegnamento della Chiesa Con sincera benevolenza di padre e di pastore vi invito a rinnovare la vostra adesione a Gesù crocifisso, dalle cui sofferenze tutti noi in quanto cristiani traiamo la realtà della nostra salvezza. La Chiesa perciò conta anche su di voi. Che il Signore vi aiuti a tener ferma la vostra fede e la vostra speranza, perché si compia la sua volontà sia nel dolore che nella guarigione. (Giovanni Paolo II) Riflessione Quando diciamo che si compia in noi e in altri la divina volontà, dobbiamo dire ciò più con spirito di supplica, che con spirito di rassegnazione. Veramente il fare la volontà di Dio è la migliore cosa, ed è la più grande opera che tutti 208 possiamo fare. Sono imperscrutabili le vie del Signore, ma sono tutte belle ed amabili: chi può penetrarle? Ci basta sapere quanto ci ama Gesù. Preghiamo, operiamo ed aspettiamo. (Sant’Annibale) Preghiera Ispiraci, o Padre, pensieri e propositi santi, e donaci il coraggio di attuarli, e poiché non possiamo esistere senza di te, fa’ che viviamo secondo la tua volontà. Per Cristo nostro Signore. Amen. (dal Messale Romano) Offerta e intenzione Cuore tenerissimo di Gesù, vedi la pena che mi affligge, per la vita della persona a me tanto cara. Abbi pietà del mio dolore! Allontana da lei il male crudele dal quale è afflitta, e conservala al mio affetto. Tu stesso hai impresso nel mio animo i sentimenti che mi rendono sollecito della sua guarigione. Asseconda dunque tali sentimenti, poiché solo tu lo puoi. (Sant’Annibale) Cuore di Gesù, paziente e misericordioso, abbi pietà di noi. Maria, vergine fedele, prega per noi. 209 Giovedì ABBANDONO FILIALE La Sacra Scrittura Dice Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11,28-30). L’insegnamento della Chiesa Voi, ammalati ed infermi portate nel vostro corpo ferito e dolorante i segni della Passione del Signore. Sappiate sopportare la sofferenza con fortezza cristiana, senza mai perderVi d’animo. Il Signore è vicino a voi: date un valore superiore al vostro dolore, santificatelo con le vostre sofferenze, abbandonandovi con fiducia a Colui che misteriosamente vi prova, perché sappiate «soffrire insieme con Lui, per essere con Lui glorificati» (cfr. Rm 8, 17). (Giovanni Paolo II) Riflessione Benediciamo e lodiamo in tutto l’amorosissima volontà di Gesù... Non ci preoccupiamo 210 dell’avvenire, ma stiamo tranquilli e fiduciosi nei Cuori Santissimi di Gesù, di Maria e nella protezione dei nostri cari Angeli e Santi. Poniamo tra le divine grazie e misericordie le croci, le afflizioni, le malattie ed ogni cosa contraria, e di tutto ringraziamo la divina bontà. Rendiamo grazie pure per la pazienza e la rassegnazione dataci e per aver rivolto tutto a nostro maggior bene. Abbandoniamoci fiduciosi nel Cuore adorabile di Gesù e offriamoci vittime della sua adorabile volontà. (Sant’Annibale) Preghiera O Padre, conforto dei poveri e dei sofferenti, non abbandonarci nella nostra miseria: il tuo Spirito Santo ci aiuti a credere con il cuore, e a confessare che Gesù è il Cristo, per vivere secondo la sua parola e il suo esempio, certi di salvare la nostra vita solo quando avremo il coraggio di perderla. Per Cristo nostro Signore. Amen. (dal Messale Romano) Offerta e intenzione O Cuore di Gesù, la speranza di questa persona inferma che ti raccomando è solo nel 211 tuo aiuto. Tu fai morire e tu fai rivivere, solo tu puoi salvare. Perciò esaudiscimi nel giorno dell’afflizione, salva chi in te confida, e donami la gioia di poterti lodare ancora quaggiù nel tuo santo tempio, per benedirti in eterno nel cielo. Amen. (Sant’Annibale) Cuore di Gesù, re e centro di tutti i cuori, abbi pietà di noi. Maria, Madre del Salvatore, prega per noi. Venerdì LE PENE INTIME DI CRISTO La Sacra Scrittura Se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poiché Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio (1 Pt 2,20-21). L’insegnamento della Chiesa A tutti coloro che soffrono nel corpo o nello spirito, rivolgo il mio riconoscente pensie- 212 ro insieme ad un affettuoso saluto. Come ben sapete, Gesù Cristo ha guardato con occhio di predilezione gli infermi, gli afflitti, i poveri, gli handicappati, i sofferenti, riservando ad essi i palpiti più teneri del suo Cuore, i miracoli più grandi della sua potenza e l’assicurazione di un posto speciale nel suo regno: «Beati gli afflitti, perché saranno consolati». (Giovanni Paolo II) Riflessione Nostro Signore soffrì nel suo Cuore divino, per tutti gli istanti della sua vita. Un abisso di pene interiori così intense, così profonde, prodotte da motivi di cui noi non possiamo valutare l’immenso peso, valutabile da Lui solo nelle proporzioni della sua sapienza infinita. Le principali sarebbero: la vista di tutti i peccati che prese sopra di sé; l’umana ingratitudine dinanzi al suo amore e ai suoi patimenti; la vista della perdita delle anime; il quadro spaventoso della sua passione futura e della morte; e tanti altri innumerevoli motivi delle agonie del Cuore di Gesù. (Sant’Annibale) 213 Preghiera O Dio, che vegli con amore di Padre sulle vicende della nostra vita, accogli le preghiere che ti offriamo perché possiamo sentire la continua presenza del Signore che porta su di sé il dolore del mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen. (dal Messale Romano) Offerta e intenzione O Cuore amorosissimo e pietosissimo di Gesù alla tua infinita carità io mi rivolgo per ottenere questa grazia. Tu, o Cuore divino, sei tutto clemenza, bontà e misericordia in tutte le necessità. Ora ecco che pieno di fiducia ti presento questa circostanza e la grazia che desidero, non per il mio vantaggio, ma per la tua pura gloria. O Cuore amorosissimo di Gesù, accogli la supplica che ti presento, e concedimi questa grazia per la tua gloria e per il bene dell’anima mia. Amen. (Sant’Annibale) Cuore di Gesù, annientato per le nostre colpe, abbi píetà dí noi. Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi. 214 Sabato CON MARIA ADDOLORATA La Sacra Scrittura Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco il tuo figlio! Poi disse al discepolo: ecco la tua madre! (Gv 19,25-27). L’insegnamento della Chiesa Dedico una speciale parola di saluto e di conforto a tutti gli ammalati, alla cui considerazione vorrei offrire l’immagine della Vergine ai piedi della Croce. «Presso la croce di Gesù stava sua Madre». La Vergine, col suo dolore di madre, ha partecipato in maniera tutta particolare alla passione di Gesù, cooperando intimamente alla salvezza del genere umano. Come Maria, ciascuno di noi si può e si deve associare a Gesù sofferente per farsi, col proprio dolore, parte attiva nella redenzione del mondo, da Lui operata nel mistero pasquale. (Giovanni Paolo II) 215 Riflessione Quando saremo in cielo godremo della gloria di Gesù e di Maria; ma mentre siamo in questa valle di lacrime, dobbiamo contemplare le pene di Gesù e di Maria. La nostra devozione a Maria Santissima si deve sempre riferire al titolo di Addolorata. Maria soffrì in compagnia del suo Gesù, ne condivise le pene, ne bevve il calice amaro... Quando sulla croce chinò il capo e spirò, allora la misura del suo dolore giunse alla pienezza e traboccò. (Sant’Annibale) Preghiera O Padre, che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto presente la sua Madre Addolorata: fa’ che la santa Chiesa, associata con lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen (dal Messale Romano) Offerta e intenzione O Santissimo Cuore di Gesù, non mi negare la grazia che ti domando. Io non mi allontanerò finché non mi avrai fatto sentire quel216 le dolci parole: Io sono la tua salute; lo voglio, sii guarito! E come potresti venirmi meno tu che a tutti fai grazie? Come rigetterai le mie suppliche tu che così facilmente ti lasci muovere ad esaudirle? O Maria, la più dolce di tutte le madri, per il tuo Cuore così affettuoso e compassionevole, parla a Gesù per me, ed ottienimi la grazia che ti domando con tanta fiducia. Cuore di Maria, aiutami! Cuore di Gesù, esaudiscimi! Amen. (Sant’Annibale) Cuore di Gesù, vita e risurrezione nostra, abbi pietà di noi. Regina dei martiri, prega per noi. Domenica LA GIOIA La Sacra Scrittura “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena: voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia” (Gv 15,11; 16,20). 217 L’insegnamento della Chiesa Cari ammalati, chiamati in questo momento a sostenere una croce più pesante, attraverso la vostra sofferenza. Siete in modo particolare vicini a Cristo. Che Cristo sia sempre la vostra forza nel dolore, Egli che per la sua passione e la sua morte sulla croce ha redento il mondo. Fratelli e sorelle sofferenti, noi siamo i vostri debitori. La Chiesa è vostra debitrice e il Papa pure. Pregate per noi. Eleviamo anche noi al Signore il «Magnificat», che è il canto della speranza di tutti i poveri, i malati, i sofferenti del mondo, i quali esultano di gioia, perché sanno che Dio è accanto a loro come Salvatore. Allora insieme alla Vergine Santissima vogliamo proclamare: “L’anima mia magnifica il Signore” e volgere i nostri passi verso Gesù Cristo, che è lo stesso ieri, oggi e per sempre! (Giovanni Paolo II) Riflessione La croce ha delle gioie segrete… Siate certi che le gioie che scaturiscono dalla croce superano qualunque falsa gioia del mondo; i sacrifici fatti per piacere al Sommo Bene, per santificarsi e per guadagnargli anime, con- 218 tengono una gioia, una consolazione che supera ogni intendimento. Assai fedele è Dio che vi ha scelti. Egli vi invita a portare la sua croce, ve la pone egli stesso sulle spalle, qualche volta ve la rende più pesante per farvela meglio sentire: ma se gli siete fedeli, egli saprà comunicarvi quelle consolazioni, quel gaudio, quella pace, che sono l’anticipazione del premio eterno. (Sant’Annibale) Preghiera Dio onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti, sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell’umanità sofferente, perché tutti si rallegrino di avere ricevuto nelle loro necessità il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen. (dal Messale Romano) Offerta e intenzione O Gesù, consolatore dolcissimo dei bisognosi e dei sofferenti, solo in te ho posto la mia fiducia, sicuro di non restare ingannato. Benefattore supremo, tu tutto puoi. Per noi sei l’amico più tenero e fedele, il solo vero amico. 219 Non permettere che io perda una persona così cara! Concedi la grazia alla mia fede e presto mi sia dato di vedere rifiorire in salute chi, per mio mezzo, si rivolge alla tua infinita clemenza. Amen. (Sant’Annibale) Cuore di Gesù, sorgente di ogni consolazione abbi pietà di noi. Maria, causa della nostra gioia, prega per noi. 220 PARTE QUARTA LE VARIE DEVOZIONI INNO DI RINGRAZIAMENTO “Te Deum” Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore. O eterno Padre, tutta la terra ti adora. A te cantano gli angeli e tutte le potenze dei cieli: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli apostoli e la candida schiera dei martiri; le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; la santa Chiesa proclama la tua gloria, adora il tuo unico Figlio, e lo Spirito Santo Paraclito. O Cristo, re della gloria, eterno Figlio del Padre, tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza dell’uomo. 223 Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso. Accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi. Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli. Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre. Degnati oggi, Signore, di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la tua misericordia: in te abbiamo sperato. Pietà di noi, Signore, pietà di noi. Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno. 224 TE DEUM Te Deum laudámus: te Dóminum confitémur. Te ætérnum Patrem, omnis terra venerátur. Tibi omnes ángeli, tibi cæli et univérsæ potestátes: tibi chérubim et séraphim incessábili voce proclámant: Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dòminus Deus Sábaoth. Pleni sunt cæli et terra maiestátis glóriæ tuæ. Te gloriòsus Apostolòrum chorus, te prophetárum laudábilis númerus, te mártyrum candidátus laudat exércitus. Te per orbem terrarum sancta confitétur Ecclésia, Patrem imménsæ maiestátis; venerándum tuum verum et únicum Filium; 225 Sanctum quoque Paráclitum Spíritum. Tu rex glòriæ, Christe. Tu Patris sempitérnus es Filius. Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, non horrúisti Virginis úterum. Tu, devícto mortis acúleo, aperuísti credéntibus regna cælórum. Tu ad déxteram Dei sedes, in glória Patris. Iudex créderis esse ventúrus. Te ergo quæsumus, tuis famulis súbveni, quos pretiòso sanguine redemísti. Ætérna fac cum sanctis tuis in glória numerári. Salvum fac pópulum tuum, Dómine, et bénedic hereditáti tuæ. Et rege eos, et extólle illos usque in ætérnum. Per síngulos dies benedícimus te; et laudámus nomen tuum in sæculum, et in sæculum sæculi. Dignáre, Dòmine, die isto sine peccáto nos custodíre. 226 Miserére nostri, Dómine, miserére nostri. Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, quemádmodum sperávimus in te. In te, Dómine, sperávi: non confúndar in ætérnum. CANTICO DI ZACCARIA (Benedictus) Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, 227 del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace. 228 Benedictus Benedíctus Dóminus, Deus Ísrael, quia visitávit et fecit redemptiónem plebi suæ, et eréxit cornu salútis nobis in domo David púeri sui, sicut locútus est per os sanctórum, qui a sæculo sunt, prophetárum eius, salútem ex inimícis nostris et de manu ómnium, qui odérunt nos; ad faciéndam misericórdiam cum pátribus nostris et memorári testaménti sui sancti, iusiurándum, quod iurávit ad Ábraham patrem nostrum, datúrum se nobis, ut sine timóre, de manu inimicórum liberáti, serviámus illi in sanctitáte et iustítia coram ipso omnibus diébus nostris. Et tu, puer, prophéta Altíssimi vocáberis: præíbis enim ante fáciem Dómini paráre vias eius, 229 ad dandam sciéntiam salútis plebi eius in remissiònem peccatòrum eòrum, per víscera misericòrdiæ Dei nostri, in quibus visitábit nos óriens ex alto, illumináre his, qui in ténebris et in umbra mortis sedent, ad dirigéndos pedes nostros in viam pacis. 230 AL CUORE DI GESÙ 231 Novena al Cuore di Gesù 1. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come sorgente di quel Sangue preziosissimo, nel quale sono purificati e santificati tutti i peccatori, purché contriti ed umiliati si accostino al sacramento della penitenza. Gloria al Padre. 2. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come tesoro di tutte le grazie, per il quale è arricchita la Chiesa militante e sollevata la Chiesa purgante. Gloria al Padre. 3. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come fonte di misericordia, al quale attingono la forza i deboli, e i peccatori il coraggio per ricorrere alla penitenza. Gloria al Padre. 4. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come giardino di tutte le delizie, dove sono ristorate le anime languenti, trovano rifugio i perseguitati e sollievo gli afflitti. Gloria al Padre. 5. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come oceano di luce divina, per la quale è illuminata 232 la nostra cecità e sono rischiarate le tenebre del nostro intelletto. Gloria al Padre. 6. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come fornace d’amore, per la quale resta spezzata la durezza del cuore dell’uomo, e riscaldata la freddezza della sua volontà, onde adempire il precetto di amare Dio in tutte le cose. Gloria al Padre. 7. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come trono di clemenza, in cui sono depositati i meriti della compiuta redenzione, e per mezzo tuo sono esaudite le nostre preghiere. Gloria al Padre. 8. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come cattedra di celeste sapienza, in cui resta istruita la nostra ignoranza a battere il sentiero della divina legge. Gloria al Padre. 9. Cuore di Gesù, noi ti adoriamo come trionfo della divina potenza per mezzo della quale si è stabilita la pace fra Dio e gli uomini. L’umiltà del tuo Cuore, Signore, ha distrutto l’orgoglio infernale e ci ha fatti coeredi del regno di Dio. Gloria al Padre. 233 234 LITANIE DEL CUORE DI GESÙ Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Cristo, ascoltaci Cristo, esaudiscici Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Cristo, ascoltaci Cristo, esaudiscici Dio Padre, nostro creatore abbi pietà di noi Dio Figlio, nostro Redentore ” ”” ” Dio Spirito, nostro santificatore ” ”” ” Santa Trinità, unico Dio ” ”” ” Cuore di Gesù, Figlio dell’Eterno Padre Cuore di Gesù, formato dallo Spirito Santo nel grembo della Vergine Maria Cuore di Gesù, sostanzialmente unito al Verbo di Dio Cuore di Gesù, infinitamente maestoso Cuore di Gesù, tempio santo di Dio Cuore di Gesù, tabernacolo dell’Altissimo Cuore di Gesù, abitazione di Dio e porta del cielo Cuore di Gesù, fornace ardente di carità ” ”” ” ” ”” ” ” ” ”” ”” ” ” ” ”” ” ” ” ”” ”” ”” ” ” ” ” 235 Cuore di Gesù, santuario di giustizia e di carità abbi pietà di noi Cuore di Gesù, traboccante di bontà e di amore ” ”” ” Cuore di Gesù, abisso di tutte le virtù ” ”” ” Cuore di Gesù, degnissimo di ogni lode ” ”” ” Cuore di Gesù, sovrano e centro di tutti i cuori ” ”” ” Cuore di Gesù, nel quale sono tutti i tesori della sapienza e della scienza ” ”” ” Cuore di Gesù, nel quale abita ”tutta la pienezza della divinità ” ”” ” Cuore di Gesù, nel quale il Padre si è compiaciuto ” ”” ” Cuore di Gesù, dalla cui pienezza noi tutti abbiamo attinto ” ”” ” Cuore di Gesù, desiderio dei colli eterni ” ”” ” Cuore di Gesù, paziente e immensamente misericordioso ” ”” ” Cuore di Gesù, generoso verso coloro che ti invocano ” ”” ” Cuore di Gesù, propiziazione per i nostri peccati ” ”” ” 236 Cuore di Gesù, abbi pietà di noi ricoperto di obbrobri Cuore di Gesù, spezzato per causa dei nostri peccati ” ”” ” Cuore di Gesù, obbediente fino alla morte ” ”” ” Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia ” ”” ” Cuore di Gesù, sorgente di ogni consolazione ” ”” ” Cuore di Gesù, nostra vita e risurrezione ” ”” ” Cuore di Gesù, nostra pace e riconciliazione ” ”” ” Cuore di Gesù, vittima dei peccatori ” ”” ” Cuore di Gesù, salvezza di quanti sperano in te ” ”” ” Cuore di Gesù, speranza di quanti muoiono in te ” ”” ” Cuore di Gesù, felicità di tutti i santi ” ”” ” Agnello di Dio, che togli perdonaci, Signore i peccati del mondo, Agnello di Dio, che togli ascoltaci, Signore peccati del mondo, Agnello di Dio, che togli abbi pietà di noi i peccati del mondo, – Gesù, mite ed umile di cuore, – rendi il nostro cuore a misura del tuo Cuore. 237 ORAZIONE O Dio, fonte di ogni bene, che nel Cuore del tuo figlio ci hai aperto i tesori infiniti del tuo amore, fa’ che rendendogli l’omaggio della nostra fede adempiamo anche al dovere di una giusta riparazione. Per Cristo nostro Signore. Amen. ATTO DI CONSACRAZIONE DEL GENERE UMANO AL SACRO CUORE DI GESÙ O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, guarda a noi umilmente prostrati dinanzi al tuo altare. Noi siamo tuoi e tuoi vogliamo essere: e per poter vivere a te più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi oggi spontaneamente si consacra al tuo sacratissimo Cuore. Molti purtroppo non ti conobbero mai; molti, disprezzando i tuoi comandamenti, ti ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbi misericordia degli uni e degli altri, e attira tutti al tuo Cuore santissimo. O Signore, sii il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da te, ma anche dei figli prodighi che ti abbandonarono; fa’ che questi quanto prima ritornino alla casa paterna. 238 Sii il Re di coloro che vivono nell’inganno dell’errore o per discordia da te separati; richiamali al porto della verità e all’unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore. Largisci, o Signore, incolumità e libertà sicura alla tua Chiesa, largisci a tutti i popoli la tranquillità dell’ordine; fa’ che da un capo all’altro della terra risuoni quest’unica voce: Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salvezza; a lui si canti gloria e onore nei secoli. Amen. ATTO DI RIPARAZIONE AL CUORE DI GESU’ Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi, prostràti innanzi a te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore. Mèmori però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per 239 noi la tua misericordia, pronti a riparare, con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salute, ricusano di seguire te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o, calpestando le promesse del Battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge. E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro te e i tuoi santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da te fondata. Potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti ! Intanto come riparazione dell’onore divino conculcato, noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni della Vergine tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie, quella soddisfazione che tu stesso un giorno offri240 sti sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore, con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di te, e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela. Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l’intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla morte con il gran dono della perseveranza, mediante il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni per tutti i secoli dei secoli. Amen. 241 ALLO SPIRITO SANTO INNO DI PENTECOSTE Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell’anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. Sii luce all’intelletto fiamma ardente nel cuore, sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d’eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen. 242 VENI, CREATOR SPIRITUS Veni, creátór Spíritus, mentes tuórum vísita, imple supérna grátia, quæ tu creásti péctora. Qui díceris Paráclitus, altíssimi donum Dei, fons vivus, ignis, cáritas, et spiritális únctio. Tu septifòrmis múnere, dígitus patérnæ déxteræ, tu rite promíssum Patris, sermóne ditans gúttura. Accénde lumen sénsibus, infúnde amórem córdibus, infírma nostri córporis virtúte firmans pérpeti. Hostem repéllas lóngius pacémque dones prótinus; ductóre sic te prævio vitémus omne nóxium. Per Te sciámus da Patrem noscámus atque Fílium, teque utriúsque Spíritum credámus omni témpore. Amen. 243 SEQUENZA DI PENTECOSTE Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch’è sviato. 244 Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen. VENI, SANCTE SPIRITUS Veni, Sancte Spíritus, et emítte celitus lucis tuæ rádium. Veni, pater páuperum, veni, dator múnerum, veni, lumen córdium. Consolátor óptime, dulcis hospes ánimæ, dulce refrigérium. In labóre réquies, in æstu tempéries, in fletu solácium. O lux beatíssima, reple cordis íntima tuórum fidélium. 245 Sine tuo númine, nihil est in hómine nihil est innóxium. Lava quod est sórdidum, riga quod est áridum, sana quod est sáucium. Flecte quod est rígidum, fove quod est frígidum, rege quod est dévium. Da tuis fidélibus, in te confidéntibus, sacrum septenárium. Da virtútis méritum, da salútis éxitum, da perénne gáudium. Amen. 246 A MARIA SANTISSIMA 247 SANTO ROSARIO O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre. O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia. Manda, Signore, Apostoli santi nella tua Chiesa oppure O Maria, Madre della Chiesa, prega per noi e ottienici numerose e sante vocazioni. Prima di ogni mistero, recitare: Padre nostro, dieci Ave Maria, Gloria al Padre Gesù mio, perdona le nostre colpe... Manda, Signore... Misteri gaudiosi (lunedì - sabato) I. Nel primo mistero gaudioso si contempla l’Annunciazione dell’Angelo a Maria. II. Nel secondo mistero gaudioso si contempla la visita di Maria a Santa Elisabetta. 248 III. Nel terzo mistero gaudioso si contempla la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme. IV. Nel quarto mistero gaudioso si contempla la presentazione di Gesù al Tempio. V. Nel quinto mistero gaudioso si contempla il ritrovamento di Gesù nel Tempio. Misteri luminosi (giovedì) I. Nel primo mistero luminoso si contempla il battesimo di Gesù al Giordano. II. Nel secondo mistero luminoso si contempla l’auto-rivelazione di Gesù alle nozze di Cana. III. Nel terzo mistero luminoso si contempla l’annuncio del Regno di Dio con l’invito alla conversione. IV. Nel quarto mistero luminoso si contempla la trasfigurazione di Gesù sul Tabor. V. Nel quinto mistero luminoso si contempla l’istituzione dell’Eucaristia. Misteri dolorosi (martedì - venerdì) I. Nel primo mistero doloroso si contempla l’agonia di Gesù nell’orto. 249 II. Nel secondo mistero doloroso si contempla la flagellazione di Gesù. III. Nel terzo mistero doloroso si contempla l’incoronazione di spine di Gesù. IV. Nel quarto mistero doloroso si contempla il cammino di Gesù al Calvario, carico della Croce. V. Nel quinto mistero doloroso si contempla la crocifissione e morte di Gesù. Misteri gloriosi (mercoledì - domenica) I. Nel primo mistero glorioso si contempla la risurrezione di Gesù. II. Nel secondo mistero glorioso si contempla l’ascensione di Gesù al cielo. III. Nel terzo mistero glorioso si contempla la discesa dello Spirito Santo sopra Maria Vergine e gli Apostoli nel Cenacolo. IV. Nel quarto mistero glorioso si contempla l’assunzione di Maria Vergine al cielo. V. Nel quinto mistero glorioso si contempla l’incoronazione di Maria Vergine e la gloria degli Angeli e dei Santi. 250 LITANIE DELLA MADONNA Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Cristo, ascoltaci Cristo, esaudiscici Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Cristo, ascoltaci Cristo, esaudiscici Padre celeste, che sei Dio abbi pietà di noi Figlio redentore del mondo che sei Dio ” Spirito Santo, che sei Dio ” Santa Trinità, unico Dio ” prega per noi Santa Maria Santa Madre di Dio ” Santa Vergine delle vergini ” Madre di Cristo ” Madre della Chiesa ” Madre della divina grazia ” Madre purissima ” Madre castissima ” Madre sempre vergine ” Madre immacolata ” Madre degna d’amore ” Madre ammirabile ” 251 Madre del buon consiglio prega Madre del Creatore Madre del Salvatore Vergine prudente Vergine degna di onore Vergine degna di lode Vergine potente Vergine clemente Vergine fedele Specchio di perfezione Sede della Sapienza Fonte della nostra gioia Tempio dello Spirito Santo Tabernacolo dell’eterna gloria Dimora consacrata a Dio Rosa mistica Torre della santa città di Davide Fortezza inespugnabile Santuario della divina presenza Arca dell’alleanza Porta del cielo Stella del mattino Salute degli infermi Rifugio dei peccatori Consolatrice degli afflitti 252 per noi ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” ” Aiuto dei cristiani prega per noi Regina degli Angeli ” Regina dei Patriarchi ” Regina dei Profeti ” Regina degli Apostoli ” Regina dei Martiri ” Regina dei Confessori della fede ” Regina delle Vergini ” Regina di tutti i Santi ” Regina concepita senza peccato” Regina assunta in cielo ” Regina del rosario ” Regina della famiglia ” Regina della pace ” Regina e Madre della Rogazione Evangelica ” Agnello di Dio, perdonaci, che togli i peccati del mondo, Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. 253 Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta. Prega per noi, Regina del Santo Rosario, Rendici degni delle promesse di Cristo. PREGHIAMO O Dio, il tuo unico Figlio ci ha acquistato, con la sua vita, morte e risurrezione, i beni della salvezza eterna: concedi a noi che, venerando questi misteri, nel santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono. Per Cristo nostro Signore. Amen. Secondo le intenzioni del Sommo Pontefice Padre nostro. Ave, Maria. Gloria al Padre. 254 PREGHIERE ALLA MADONNA VISITA A MARIA SANTISSIMA Santissima Vergine Immacolata e Madre mia Maria, a te che sei la Madre del mio Signore, la Regina del mondo, l’avvocata, la speranza, il rifugio dei peccatori, ricorro oggi io che sono il più miserabile di tutti. Ti amo, o gran Regina, e ti ringrazio di quante grazie mi hai fatto finora: specialmente di avermi liberato dall’inferno, tante volte da me meritato. Ti amo, Signora amabilissima e, per l’amore che ti porto, ti prometto di volerti sempre servire e di fare quanto posso perché sii amata anche dagli altri. Io ripongo in te tutte le mie speranze, tutta la mia salute; accettami per tuo servo, ed accoglimi sotto il tuo manto, o Madre di misericordia. E poiché sei così potente con Dio, liberami da tutte le tentazioni, oppure dònami la forza di vincerle fino alla morte. A te domando il vero amore a Gesù Cristo. Da te spero di fare una buona morte. Madre mia, per l’amore che porti a Dio, aiutami sempre, ma specialmente nell’ultimo istante della mia vita. Non lasciarmi finché non mi vedrai già salvo in Cielo a benedire e a cantare le tue misericordie per tutta l’eternità. Così spero. Amen. 255 ANTIFONE DELLA BEATA VERGINE MARIA O santa Madre del Redentore, porta dei cieli, stella del mare, soccorri il tuo popolo che anela a risorgere. Tu che accogliendo il saluto dell’angelo, nello stupore di tutto il creato, hai generato il tuo Creatore, madre sempre vergine, pietà di noi peccatori. Alma Redemptoris Mater, quæ pervia cæli porta manes, et stella maris, succurre cadénti, surgere qui curat, populo: tu quæ genuisti, natura mirante, tuum sanctum Genitorem, Virgo prius ac postérius, Gabrielis ab ore Sumens illud Ave, peccatorum miserére. Ave, Regina dei cieli, ave, signora degli angeli; porta e radice di salvezza, rechi nel mondo la luce. Godi, Vergine gloriosa, bella fra tutte le donne; salve, o tutta santa, prega per noi Cristo Signore. Ave, Regina cælorum, ave, Domina Angelorum, salve, radix, salve, porta, ex qua mundo lux est orta. Gaude, Virgo gloriosa, super omnes speciosa; vale, o valde decora, et pro nobis Christum exora. 256 Salve, Regina Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Salve, Regina, mater misericordiæ; vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exules filii Evæ. Ad te suspiramus, geméntes et flentes in hac lacrimarum valle. Eia ergo, advocáta nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exilium, osténde. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria. Ave, Maria Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. 257 Ave Maria, grátia plena, Dominus tecum. Benedicta tu in muliéribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostræ. Amen. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta. Sub tuum praesidium confúgimus, sancta Dei Genetrix; nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus; sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta. Sei inviolata, integra e pura, O Maria: tu divenuta fulgida porta del cielo. O nobile Madre di Cristo, carissima: accogli il pio canto delle lodi. I cuori e le labbra devoti invocano te: rendi puri i nostri cuori e i nostri corpi. Per le tue dolcissime preci, ottienici il perdono per sempre. O benigna! O Regina! O Maria! Tu, che sola, rimanesti inviolata. Invioláta, integra et casta es Maria: quæ es effécta fulgida cæli porta. O Mater alma Ch- 258 risti carissima: suscipe pia laudum præconia. Te nunc flágitant devota corda et ora: nostra ut pura sint péctora et corpora. Tua per precata dulcisona, nobis concédas véniam per sæcula. O benigna! O Regina! O Maria! Quæ sola inviolata permansisti. Preghiera di San Bernardo Ricordati, o vergine Maria, che non si è mai udito al mondo che alcuno, ricorrendo al tuo patrocinio, implorando il tuo aiuto e invocando la tua protezione, sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o madre, vergine delle vergini, a te mi presento, pentito e consapevole dei tanti peccati. Accogli, o Madre, le mie preghiere e propizia esaudiscimi. Memorare Memoráre, o piíssima Virgo María, a sæculo non esse audítum, quemquam ad tua curréntem præsidia, tua implorantem auxília, tua peténtem suffrágia esse derelíctum. Ego, tali animátus confidéntia, ad te, Virgo Vírginum, Mater, curro; ad te vénio; coram te gemens peccátor adsisto. Noli, Mater Verbi, verba mea despícere, sed áudi propítia et exáudi. Amen. 259 CANTICO DELLA BEATA VERGINE L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Magníficat Magníficat ánima mea Dóminum, et exsultávit spíritus meus in Deo salvatóre meo, quia respéxit humilitátem ancíllæ suæ. Ecce enim ex hoc beátam me dicent omnes generatiónes, quia fecit mihi magna, qui potens est, et sanctum nomen eius, et misericórdia eius in progénies et progénies timéntibus eum. Fecit potén260 tiam in bráchio suo, dispérsit supérbos mente cordis sui; depósuit poténtes de sede et exaltávit húmiles. Esuriéntes implévit bonis et divites dimisit inanes. Suscépit Ísrael púerum suum, recordátus misericórdiæ, sicut locútus est ad patres nostros, Àbraham et sémini eius in sœcula. 261 A MARIA IMMACOLATA TUTTA BELLA SEI, MARIA Tutta bella sei, o Maria, e colpa originale non c’è in te. Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu la gioia di Israele, tu l’onore del nostro popolo, tu l’avvocata dei peccatori. O Maria, o Maria. Vergine prudentissima, Madre clementissima, prega per noi, intercedi per noi presso il Signore Gesù Cristo. TOTA PULCHRA Tota pulchra es, Maria. Et macula originalis non est in te. Tu gloria Ierusalem, tu lætitia Israël, tu honoreficentia populi nostri, tu advocata peccatorum. O Maria, o Maria. Virgo Prudentissima, Mater Clementissima, ora pro nobis; intercede pro nobis ad Dominum Iesum Christum. 263 A MARIA ADDOLORATA Madre dei Dolori, Regina dei martiri, abbiate pietà di me miserabile. A nulla io sono buono, e ho assai bisogno della vostra materna misericordia. Voi siete la madre mia; deh, voi salvatemi! Togliete dal mio cuore ogni amor proprio, ogni leggerezza, ogni vanità, e stampatevi la compassione per le pene di Gesù e per i vostri dolori. Madre Santa, rendetemi voi umile, semplice, devoto, riconcentrato e diligente. Amen. (Sant’Annibale) 265 ALLA SANTISSIMA VERGINE DELLA LETTERA O Vergine Santissima della Lettera, che ai vostri cari Messinesi mandasti “salute e benedizione di Dio Padre Onnipotente”; fate, o dolcissima nostra Madre che quella benedizione ci sia compagna in tutti i giorni della nostra vita, per amare e servire Dio con perseveranza e poi goderlo con voi nel paradiso. Amen. (Sant’Annibale) 267 SUPPLICA ALLA REGINA DEL SS. ROSARIO DI POMPEI Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del cielo e della terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti, (in questo giorno solenne), effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie. Dal trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, su le nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono. O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono. Ave, Maria. 268 È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore. Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che, sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia! O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figlio. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia! Ave, Maria. 269 Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie. Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti. Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie. Ave, Maria. Chiediamo la benedizione a Maria Un’ultima grazia noi ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci (in questo giorno solennissimo). Concedi a tutti noi l’amore tuo costante e in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai bene270 detti. Benedici, o Maria, in questo momento il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla umana Società. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario. O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen. Salve, Regina. 271 PREGHIERA A SAN GIUSEPPE A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme a quello della tua santissima sposa Maria. Deh, per quel sacro vincolo di carità che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del Bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità, e copri ciascuno di noi con il tuo continuo patrocinio, affinché con il tuo esempio e con il tuo soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Amen. 273 PREGHIERE PER I BUONI OPERAI A GESÙ SACRAMENTATO O adorabilissimo Signore Gesù, a te nascosto nel più ineffabile mistero del tuo infinito amore, noi leviamo i nostri ardenti gemiti. O Redentore dell’umana famiglia, degnati di mandare i buoni evangelici operai a salvezza di tutti i popoli. Se tu taci nascosto sotto le specie eucaristiche, non tace il tuo divino Cuore, non tace la tua onnipotente parola: vibra i dardi amorosi e chiama al tuo sacerdozio gli adolescenti; fa’ sentire la tua dolcissima voce dal fondo dei sacri tabernacoli in tutte le città cattoliche, a tanti giovani, a tanti fanciulli ben disposti, e chiamali efficacemente al tuo Santuario. O Gesù Sacramentato, che passi in mezzo alle nostre strade come passasti in mezzo alle vie di Gerusalemme, rinnova i miracoli delle vocazioni che operasti in persona degli apostoli. Gesù provvido ed amoroso, in questo mistero di amore e di fede ti preghiamo che, per questo mistero di amore e di fede, non rigetti la nostra preghiera! Ricordati che da un par274 to gemello d’infinito amore nacquero dal tuo Cuore questi due sacramenti: l’Eucaristia e il Sacerdozio. Ricordati che appena terminasti il grande miracolo della cena formasti i sacerdoti, ai quali hai dato potestà di consacrare il tuo corpo e il tuo sangue per quella carità che ti fece rimanere sempre con noi sacramentato, degnati di mandare numerosi e santi ministri che ti conoscano e ti amino, ti consacrino e ti offrano nella S. Messa all’Eterno Padre, ti glorifichino con le buone opere, ti facciano conoscere dai popoli con la divina paro275 la, ti preparino una plebe perfetta, ti facciano amare dai poveri e dai bambini, ti dispensino in cibo ai fedeli, zelino l’onore e il decoro del tuo Santuario! O amantissimo Cuore del Sommo Bene Sacramentato, guarda la tua Chiesa che geme e sospira, guarda le povere anime che periscono per mancanza di buoni operai, degnati di esaudire le ferventi suppliche che noi tue meschine creature al tuo divino cospetto innalziamo. Esaudiscici, o Signore benigno, esaudiscici, o Signore misericordioso, esaudiscici presto, per l’infinita tua carità, per la maggiore consolazione del tuo divino Cuore. Amen. (Sant’Annibale) «PATER NOSTER» PER OTTENERE I BUONI OPERAI Padre nostro che sei nei cieli, ricordati che tu ci hai promesso che non ci lascerai orfani; mandaci a nostra salute e santificazione i tuoi santi ministri che quali padri delle anime, ci diano la vita dello spirito, e ci crescano col nutrimento della fede e della carità. Sia santificato il tuo Nome, Gesù, per il ministero santissimo dei tuoi eletti, che investiti del tuo eterno sacerdozio e pieni del tuo 276 Santo Spirito, ti facciano conoscere ed amare da tutti i popoli della terra, senza eccettuare un’anima sola. Venga il tuo regno, Signore, e sia edificato sulle rovine del regno del peccato, dai tuoi fedeli ministri, che con la santità della vita, divorati dallo zelo della tua gloria e della salute delle anime, e col sacro fuoco della divina parola, distruggano gli errori, abbattano l’Inferno, convertano i peccatori ed edifichino tutte le anime, conducendole alla cristiana perfezione, per modo che tutta la tua Chiesa non sia che un solo ovile e un solo pastore. Si faccia, Signore, la tua volontà, come in cielo così in terra, e giacché ci hai lasciato il Sommo Pontefice e i sacerdoti come rappresentanti della tua divina volontà, ti supplichiamo che tu, Pastore eterno, non cessi di provvedere la tua Chiesa di ministri perfetti e santi, in tutta l’ecclesiastica Gerarchia, perché tutti i popoli siano condotti alla perfetta ubbidienza della tua santissima legge. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, il pane della tua grazia, che nutre le anime; dallo a noi per mezzo dei tuoi santi sacramenti, e perché questi santi sacramenti che tu hai formato col tuo preziosissimo Sangue, siano degnamente amministrati, noi ti supplichiamo 277 di arricchire la tua Chiesa di ministri eletti, i quali comunichino a tutte le anime la tua grazia santificante. Perdona a noi i nostri peccati, come noi perdoniamo i nostri nemici, dolcissimo Gesù: e siccome per un eccesso di tua carità conferisti ai sacerdoti la facoltà di assolvere le anime dai peccati, suscita, invia in mezzo ai popoli i compartecipi del tuo sacerdozio, i ministri eletti e fedeli, che trattino indefessamente e santamente il ministero della riconciliazione, e che per questo gran mezzo conducano innumerevoli anime al tuo Cuore. Non ci fare cadere in tentazione, ma liberaci dal male. O Gesù pietosissimo, qual altro mezzo più efficace del tuo sacerdozio ci hai lasciato, perché da ogni male siamo noi preservati? Se i peccati nostri ci hanno privato di tanto grande misericordia, noi ti supplichiamo che la tua grazia abbondi dov’è sovrabbondata l’umana malizia, e ti degni suscitare ben presto un gran numero di tuoi servi e ministri, che siano tutti secondo il tuo Cuore, e con grande zelo, e col sacrificio di tutto se stessi, attendano a preservare le anime dal peccato e crescerle a perfetta santificazione e salute. Amen. (Sant’Annibale) 278 AL CUORE SS. DI GESÙ Cuore compassionevole di Gesù, giungano al Tuo cospetto i gemiti e i sospiri che a Te innalziamo. Una grande ed immensa misericordia siamo venuti a domandarTi, a vantaggio della tua Chiesa e a salvezza delle anime: degnati di mandare Sacerdoti santi, in mezzo ai popoli. Pietosissimo Gesù, Tu passasti sospirando per le città della Giudea, e vedendo quelle turbe abbandonate come gregge senza pastore, dicesti: La Messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Padrone della Messe perché mandi Operai nella sua Messe. Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam. Sei Tu il Padrone della Messe, sei Tu il mistico ortolano che hai piantata la vigna delle anime, e l’hai innaffiata col tuo preziosissimo Sangue. Tu formasti la tua Chiesa come un campo fiorito, come un orto chiuso, in cui Ti piace raccogliere i fiori delle sante virtù e i frutti delle buone opere; e questi frutti sono dolci al Tuo palato. Tu hai fame e sete di anime, o dolcissimo Gesù, e il tuo Cuore amante si consuma d’amore. È divenuto scarso il numero degli agricoltori della tua Vigna. Sono venuti meno i buoni Operai nella tua Chiesa. La luce del mondo si eclissa, e perciò i popoli restano 280 nelle tenebre dell’ignoranza e del peccato, perciò le povere anime periscono, perciò Satana divora la preda, perciò i fanciulli domandano il pane della vita, e non v’è chi loro lo spezzi. *** O Signore Iddio, muoviti a compassione di uno stato così miserevole in cui sono ridotte tante città, e specialmente tanti paesetti delle campagne, per mancanza di buoni evangelici Operai. O Padrone della Messe, manda santi Operai alla tua Messe. O buon Pastore delle anime, manda i tuoi rappresentanti a salvare il mistico gregge dalle insidie del lupo infernale. Noi ti supplichiamo ardentemente con le parole del profeta Daniele: Ostende faciem tuam super sanctuarium tuum, quod desertum est, propter Temetipsum. Per amor tuo, o Signore, fa’ splendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è desolato. È vero, Signore Gesù, che noi non meritiamo di essere esauditi, e che Tu non hai bisogno di noi creature per essere infinitamente glorioso e felice; ma è pur vero che il tuo Cuore amantissimo geme e si affanna per la perdita delle anime, e giubila ed esulta quando le anime sono edificate, santificate e condotte a vita eterna, 281 per mezzo dei buoni Operai. Fallo dunque per amore di te stesso, cioè per la consolazione del tuo amorosissimo Cuore: manda Operai santi alla tua messe. Ti supplichiamo con quegli ardenti sospiri con cui i Profeti e i Patriarchi sospiravano la tua venuta sulla terra. Piovano il Giusto le nubi del cielo – essi dicevano – e la Terra germogli il Salvatore; e noi esclamiamo – con gemiti ancora più ardenti: Si apra, o Gesù, il tuo Divino Cuore, e da quello vengano alla tua Chiesa i buoni e santi operai. Sì, traili dall’intimo del tuo Sacro Cuore, tu che sei Onnipotente a trarre i figli di Abramo perfino dalle pietre. Traili da quella fornace ardente di carità, arricchisci la tua Chiesa di questo grande e inestimabile tesoro dei buoni Operai. *** O Signore Gesù, degnati di mandare il soffio onnipotente della santa vocazione nel cuore di tanti giovani, il cui spirito è disposto agli influssi della tua Grazia, Tu che chiamasti Matteo dal telonio, Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni dalle reti. O Signore Gesù, che sei infinitamente provvido e amoroso, degnati di concedere i mezzi opportuni della buona riuscita a tutti quelli che ti piace di chiamare, affinché corrispondano alla santa vocazione, e diventino vero sale della terra e luce del mondo. Sa- 282 cerdoti per tutta la Chiesa noi ti domandiamo, per tutte le città, per tutti i paesi delle campagne, per tutte le terre degl’infedeli, e te li domandiamo che siano secondo il tuo Cuore. Tu hai detto: Farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore, e noi ti supplichiamo: Fa’ sorgere i sacerdoti fedeli che agiscano secondo il tuo cuore. Formali pieni del tuo Santo Spirito e dell’intelligenza dei Divini Misteri, segregati da tutte le cose della terra, alieni da ogni secolare interesse, eruditi nella scienza dei Santi e nella cristiana perfezione, esperti nella ecclesiastica disciplina, e che siano divorati dallo zelo purissimo della tua gloria e della salvezza delle anime. Crèati, o Signore onnipotente, una generazione di Leviti santi, un esercito eletto di Ministri degni del tuo Santuario. Ah, se grande assai è questa grazia che noi ti domandiamo, e se grandi sono i peccati delle nazioni, ricordati o pietosissimo Gesù, che più grande della nostra malizia è la tua misericordia. Fa’ sovrabbondare la tua grazia dov’è abbondato il peccato. Padrone supremo del mistico campo, esaudiscici: manda operai santi alla tua messe per amore di Maria Santissima, Madre tua e Madre della Chiesa. Ricordati che i suoi lamenti ferirono il tuo Cuore, 283 quando coi suoi sospiri, a guisa di tortorella, pregò pel genere umano e affrettò la tua venuta sulla terra. I gemiti di Maria, dunque, ti presentiamo, i suoi voti, le sue lacrime, le sue ferventi suppliche e i suoi meriti che sono meriti tuoi. Per amore di Maria Santissima, per amore di te stesso, per la consolazione del tuo Cuore amante, ascoltaci, esaudiscici, affrèttati: Ne moréris, Domine, ne moréris; ostende faciem tuam super sanctuarium tuum quod desertum est, propter temetipsum: Affrèttati, non tardare; per amor tuo, o Signore, fa’ splendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è desolato. Amen. (Sant’Annibale) 284 BREVI PREGHIERE AL CUORE SS. DI GESÙ O Cuore dolcissimo di Gesù, che avendo detto: «Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe», ci hai dato fiducia di esaudirci quando questa grande grazia ti domandiamo, noi, per ubbidire al comando del tuo divino zelo, ti supplichiamo perché ti degni di mandare buoni operai alla santa Chiesa e ti indirizziamo, a tale scopo, la più efficace di tutte le preghiere, che tu ci hai insegnato. Padre nostro. O Cuore dolcissimo di Gesù, che in tutta la tua vita mortale hai cercato sempre la gloria del Padre, dégnati di mandare alla santa Chiesa i buoni evangelici operai, che con la santità della vita e con le apostoliche fatiche, glorifichino incessantemente il Padre tuo che è nei cieli. Padre nostro. O Cuore dolcissimo di Gesù, che fosti e sei assetato di anime, per cui non ti contentasti di darti tutto per noi, ma lasciasti sulla terra il tuo eterno Sacerdozio per la salvezza di tutti, trài dal tuo aperto costato ministri santi che, pieni di vero zelo, guadagnino a te innumerevoli anime. Padre nostro. (Sant’Annibale) 285 ALLA SANTISSIMA VERGINE O Vergine Santissima che sei l’Erario sempre aperto di tutte le divine grazie, ti domandiamo la grazia, il beneficio che tutti gli altri racchiude, la misericordia di tutte le misericordie: manda i buoni operai evangelici alla santa Chiesa. Questo dono è degno del tuo zelo e della tua materna liberalità. Ricordati della Parola del Figlio tuo adorabile quando disse: Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam. Tu che conservasti nel tuo Cuore tutte le parole del tuo divino Figlio, e cominciasti fin d’allora a pregare perché il padrone della messe mandasse i buoni operai alla sua messe, tu ottenesti la grazia del loro ministero agli Apostoli e ai Confessori della fede. Tu, Madre Santissima, hai provveduto in ogni tempo la Chiesa di Gesù Cristo di uomini apostolici e santi, di anime operose e ferventi di zelo e di carità; guarda il misero stato in cui si trovano oggi tanti popoli e tante nazioni per mancanza di buoni evangelici operai! O Madre potente, noi ti supplichiamo con le parole del tuo divin Figlio: Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam. Prega, prega il padrone della mistica 287 messe, Gesù, che mandi operai alla sua messe. O Madre di Dio e Madre degli uomini, che meritasti di essere la Corredentrice del genere umano, offrendo al Padre sulla Croce, quale invitta sacerdotessa, la Vittima d’infinito valore, continua in mezzo alla santa Chiesa, il sublime ufficio di Corredentrice, inviando a tutti i popoli, a tutte le città, a tutte le regioni, i sacerdoti eletti che, con tutti gli efficaci mezzi della grazia, della dottrina, del sacrificio e della parola, guadagnino tutte le anime alla Verità e le conducano tutte all’eterna Vita. Amen. (Sant’Annibale) A SAN GIUSEPPE O Glorioso Patriarca San Giuseppe, fiduciosi nella tua immensa potenza e bontà, noi veniamo ai tuoi piedi. A te, che sei il Patrono Universale della santa Chiesa, noi domandiamo l’inestimabile grazia dei buoni operai evangelici. Ecco la mistica sposa del Figlio tuo putativo Gesù, che piange e sospira, quasi novella Rachele, perché le anime periscono, perché i suoi figli vengono condotti all’eterna rovina. O Patriarca santo, interponi la tua potente intercessione al divino cospetto, perché la gra- 288 zia trionfatrice del Cuore di Gesù moltiplichi sulla terra le vocazioni sante, perché sia arricchito il Santuario di un gran numero di ministri eletti, di sacerdoti fedeli, che operino secondo il Cuore di Dio. Se i popoli non meritano questa grazia, presenta tu al divino cospetto i tuoi meriti, e fa’ che gridino misericordia per tutta la Chiesa e per tutte le nazioni. Presenta a Gesù Signor nostro la fedeltà con cui lo servisti, l’amore con cui lo amasti, le fatiche, i timori e le pene che per Lui tollerasti. Presentagli le singolari tue virtù, e specialmente quelle della tua Immacolata sposa Maria. Prega, prega, non cessare di pregare fino a tanto che la terra sia tutta piena di ministri eletti del Sommo ed Eterno Sacerdote. Nulla si nega in cielo alle tue preghiere; noi dunque confidiamo che ci otterrai questa grande misericordia. Se in ogni tempo la divina Provvidenza ha suscitato uomini apostolici per la divina gloria e per la salvezza delle anime, come non si rinnoverà sulla terra questa divina misericordia quando tu, che sei il Patrono Universale della santa Chiesa, pregherai il padrone della mistica messe? Vedi come periscono le anime: affretta, o santo Patriarca, questa ineffabile grazia, affinché il Cuore Santissimo di Gesù sia infinitamente consolato 289 per la salvezza di tutte le anime, per la distruzione del regno del peccato, per la fioritura di tutti gli eletti in ogni virtù. Amen. (Sant’Annibale) A SANT’ANTONIO DI PADOVA O glorioso Sant’Antonio di Padova, implora dai Cuori Santissimi di Gesù e di Maria numerose vocazioni al Sacerdozio, alla vita religiosa e missionaria per tutta la Chiesa. O eccelso Santo, prega perché la comunità ecclesiale e la comunità domestica, come luoghi di educazione e crescita nella .fede, sappiano coltivare i germi di vocazione al ministero pastorale, affinché quanti hanno udìto o udranno la voce del Signore che li chiama a seguirlo, corrispondano docilmente al dono dello Spirito. O Santo dei miracoli, intercedi perché lo Spirito del Signore continui a suscitare nella Chiesa uomini e donne interamente consacrati al regno di Dio e al servizio dei fratelli. Amen. 290 Salmo 129 PER I DEFUNTI Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera. Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore. Io spero nel Signore, l’anima mia spera nella sua parola. L’anima mia attende il Signore più che le sentinelle l’aurora. Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione. Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. L’Eterno riposo L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen. Per i genitori defunti O Dio, che ci comandi di onorare il padre e la madre, apri le braccia della tua miseri291 cordia ai miei genitori defunti: perdona i loro peccati, e fa’ che un giorno possiamo rivederli con gioia nella luce della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen. Per i parenti e benefattori defunti O Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli, parenti e benefattori, che sono passati da questo mondo a te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen. Per tutti i defunti O Dio onnipotente ed eterno, Signore dei vivi e dei morti, pieno di misericordia verso tutte le tue creature, concedi il perdono e la pace a tutti i nostri fratelli defunti, perché immersi nella tua beatitudine ti lodino senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen. INDICE Parte prima LA PREGHIERA PREGHIERE DEL MATTINO Segno della croce Atto di adorazione Padre nostro Ave, Maria Gloria Credo Atto di fede Atto di speranza Atto di carità Angelo di Dio Offerta della giornata Angelus Domini Regina Cæli PREGHIERE DURANTE IL GIORNO Prima e dopo i pasti Prima e dopo un lavoro PREGHIERE DELLA SERA Atto di adorazione Esame di coscienza Atto di dolore pag 7 7 8 8 9 9 9 10 10 11 11 12 14 15 15 16 17 17 Salve, Regina Per i defunti Visita, o Padre Invocazioni 18 18 18 19 PREGARE CON I SALMI PER LODARE DIO Preghiera mattutina L’uomo, re del creato FIDUCIA NEL SIGNORE Desiderio di Dio Il Signore è il mio pastore NELLA SOLITUDINE Giunga a te la mia preghiera DESIDERIO DI PREGARE Voglio entrare nel tempio del Signore Sete di Dio NELLA MALATTIA Sono turbato Signore, ascolta PER CHIEDERE PERDONO Il Signore perdona Pietà di me, o Dio - Miserére Signore, rispondimi PER RINGRAZIARE DIO Ringraziamento per il perdono Grazie, Signore 20 21 22 23 24 25 25 26 27 28 28 29 30 31 Inno alla misericordia di Dio Canto dei popoli a Dio 32 33 Crea dentro di te l’attesa Preparazione Ringraziamento Ringraziamento della Comunione con il cuore di Sant’Annibale Invocazioni a Gesù Preghiera a Gesù Crocifisso Supplica a Gesù Crocifisso Visita al SS. Sacramento Comunione spirituale Benedizione eucaristica Adoriamo il Sacramento Acclamazioni 34 34 35 LA GIOIA DELL’INCONTRO: LA COMUNIONE EUCARISTICA IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE Preparazione Come confessarsi Preghiera Parola di Dio Esame di coscienza Richiesta di perdono Rito del Sacramento Confessione dei peccati Assoluzione 36 38 39 39 41 43 43 44 45 46 47 49 49 50 52 52 53 54 Soddisfazione o Penitenza Ringraziamento 55 55 VIA CRUCIS 57 Canti della Via Crucis Stava Maria dolente O fieri flagelli Gesù mio Volto soave di Gesù Ecco l’uomo O capo insanguinato 92 92 92 93 93 94 Parte seconda SANT’ANTONIO DI PADOVA La vita di Sant’Antonio di Padova (1195-1231) 13 Giugno: Sant’Antonio di Padova Sacerdote e Dottore della Chiesa Tredicina a Sant’Antonio composta da Sant’Annibale Responsorio Invocazioni a Sant’Antonio PREGHIERE A SANT’ANTONIO PER LE DIVERSE CIRCOSTANZE Per una vita santa e cristiana Per la conversione di una persona Preghiera della mamma o del papà 97 104 113 116 117 121 122 122 Per una persona ammalata Preghiera nella malattia Per lo studio Per la propria famiglia Per impetrare qualsiasi grazia Ti affido questo bambino Preghiera dell’autista Benedizione dei bambini Benedizione del pane Preghiere di ringraziamento a S.Antonio 123 124 124 125 126 126 127 127 128 128 O dei miracoli Al Gran Santo Padovano Salve, o Santo Se prodigi volete, o fedeli 130 130 131 132 CANTI A SANT’ANTONIO NOVENA A SANT’ANTONIO SETTIMANA SANTIFICATA CON SANT’ANTONIO Lunedì : Saper vivere Martedì: Saper credere Mercoledì: Saper chiedere Giovedì: Saper soffrire Venerdì: Saper perdonare Sabato: Saper amare Domenica: Saper cantare al Signore A S.Antonio 133 140 141 143 145 146 148 150 152 SETTIMANA DEL SUFFRAGIO CON SANT’ANTONIO Lunedì: È saggio il pensiero della morte Martedì: La nostra casa è il cielo Mercoledì: Gesù disse loro: pace a voi! Giovedì: Venne Gesù in mezzo a loro Venerdì: Venite benedetti Sabato: Vedranno Dio Breve di S. Antonio 154 155 157 158 159 160 163 Parte terza SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA Vita di Sant’Annibale Maria Di Francia (1851-1927) 1° Giugno: Sant’Annibale Maria Di Francia Sacerdote e Fondatore Preghiere e strofe a Sant’Annibale Preghiere a Sant’Annibale PREGHIERE A SANT’ANNIBALE PER LE DIVERSE CIRCOSTANZE Grazie Senza vocazione Strada Peccato Infermità Auto Casalinga 167 174 184 192 195 195 196 196 196 197 198 Preghiera per ottenere grazie Preghiera per ottenere vocazioni 198 199 INNO A SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA 200 Lunedì: Valore della sofferenza Martedì: Amore infinito di Dio Mercoledì: La volontà del Padre Giovedì: Abbandono filiale Venerdì: Le pene intime di Cristo Sabato: Con Maria Addolorata Domenica: La gioia 202 205 208 210 212 215 217 SETTIMANA DEL MALATO CON SANT’ANNIBALE Parte quarta LE VARIE DEVOZIONI Inno di ringraziamento “Te Deum” Te Deum Cantico di Zaccaria (Benedictus) Benedictus 223 225 227 229 Novena al Cuore di Gesù Litanie del Cuore di Gesù Atto di consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù Atto di riparazione al Cuore di Gesù 232 235 AL CUORE DI GESÙ 238 239 ALLO SPIRITO SANTO Inno di Pentecoste Veni, creator Spiritus Sequenza di Pentecoste Veni, Sancte Spiritus A MARIA SANTISSIMA Santo Rosario Litanie della Madonna PREGHIERE ALLA MADONNA Visita a Maria Santissima Antifone della Beata Vergine Maria O santa Madre del Redentore, Alma Redemptoris Mater Ave, regina dei cieli, Ave, Regina caelorum Salve, Regina, Salve, Regina Ave, Maria, Ave Maria Sotto la tua protezione, Sub tuum praesidium Sei inviolata, Invioláta Preghiera di San Bernardo, Memorare Cantico della Beata Vergine, Magnificat 242 243 244 245 248 251 255 256 256 257 257 258 258 259 260 A Maria Immacolata Tutta bella sei, Maria Tota pulchra 263 Alla Santissima Vergine della Lettera 267 A Maria Addolorata Supplica alla Regina del SS. Rosario di Pompei Preghiera a San Giuseppe PREGHIERE PER I BUONI OPERAI A Gesù Sacramentato «Pater noster» per ottenere i buoni Operai Al Cuore SS. di Gesù Brevi preghiere al Cuore SS. di Gesù Alla Santissima Vergine A San Giuseppe A Sant’Antonio di Padova PER I DEFUNTI Salmo 129 L’Eterno riposo Per i genitori defunti Per i parenti e benefattori defunti Per tutti i defunti 265 268 273 274 276 279 285 287 288 290 291 291 291 292 292 Finito di stampare nel mese di Settembre 2006 Litografia Cristo Re - Via Flaminia 77 - 00067 Morlupo (Roma) 304