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Razze, etnie e nazioni - Università Kore di Enna
Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Razze, etnie e nazioni Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 1 Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Lo stereotipo • La percezione seleziona gli stimoli e li riconduce a categorie. Tali categorie possono cristallizzarsi in stereotipi (da stereòs, rigido, e tùpos, impronta = matrice, cliché), schemi fissi e impermeabili, forniti dal contesto sociale, che producono nei discorsi figure identiche; • Lo stereotipo semplifica e ordina l’eccessiva complessità del reale, operando altresì come resistenza al cambiamento; esso funziona come “calco cognitivo” pre-razionale; • Lo stereotipo facilita un’interpretazione agevole della complessità del reale e semplifica le relazioni con l’altro (strutturando attese, rappresentazioni e giudizi dei comportamenti); • Lo stereotipo consente al soggetto di proteggere la propria posizione, proiettandone il sé sull’immagine di un mondo in cui persone e processi si situano e operano in modo prevedibile e funzionale alle sue speranze, capacita e opinioni; Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale In qualità di comportamenti iperritualizzati (Goffmann), gli stereotipi consentono ai termini di un’interazione di situarsi opportunamente, mantenendo fluida la comunicazione; Lo stereotipo: • Opera una semplificazione, attraverso la selezione di alcuni tratti e omissione • Opera una standardizzazone • Opera de-individualizzante, ossia un’astrazione che non coglie le specificità riguarda in primo luogo i gruppi, e solo secondariamente i singoli individui, considerati solo in quanto membri del gruppo; • Lo stereotipo opera • categorizzando altri individui, sulla base di caratteristiche altamente visibili • attribuendo un insieme di caratteristiche all’insieme dei membri della categoria • attribuendo quelle caratteristiche a ciascun individuo membro di quella categoria Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale • Esperienze dirette contraddittorie nei riguardi dello stereotipo vengono percepite come “eccezioni” (subtipizzazione); • “Esagerazione di identità”: lo stereotipo porta ad accentuare le somiglianze intracategoriali e a enfatizzare le differenze e le contrapposizioni tra le categorie. • “Paradigma del gruppo minimo”: lo stereotipo introduce una asimmetria valutativa, favorendo l’ingroup e discriminando l’outgroup; • Lo stereotipo si carica di una valenza valutativa e affettiva; il sé o il gruppo vengono valorizzati dislocandone le caratteristiche negative sull’altro; • Lo stereotipo può essere considerato uno strumento di trasmissione culturale, che concorre a definire il “senso comune” di un gruppo. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale • La necessità dello stereotipo e i suoi effetti sono tendenzialmente indeboliti dalla disponibilità di risorse per l’individualizzazione dell’altro; • Le connessioni fra stereotipi danno origine a reti di rappresentazioni (“schemi mentali”) che diventano parte del sapere sociale diffuso, attivando ipotesi sulla spiegazione degli eventi sociali che influenzano i giudizi del soggetto orientando le aspettative per il futuro e potenzialmente distorcendo la rievocazione del passato; • L’intensità dell’affidamento allo stereotipo da parte del soggetto è legata • alla non consapevolezza della tipizzazione, scambiata per autoevidenza della realtà, • a condizioni psicologiche individuali di insicurezza, contingenze sociali problematiche o condizioni emotive di particolare intensità; • alla necessità del soggetto di gestire un ingente carico cognitivo; Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale • i media svolgono un ruolo centrale nella diffusione, naturalizzazione e condivisione di stereotipi. • Lo stereotipo predispone selettivamente ad accogliere come evidenze quegli elementi che lo confermano, contribuendo a costruire il dato che si ritiene di “registrare”. • Lo stereotipo può venire interiorizzato da chi ne è vittima, che finisce così per modellare la propria condotta sulla rappresentazione stereotipica; • Esaurendo in sé stesso lo stimolo alla conoscenza dell’altro, lo stereotipo può costituire un deterrente alla relazione con il soggetto categorizzato. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Stigma: tratto somatico o culturale, altamente visibile, innato o acquisito, oggetto di valutazioni negative diffuse, tali da marcare severamente l’identità e l’autostima del soggetto; è uno stereotipo radicalizzato, che rimarca i confini del gruppo distanziando ciò che è “estraneo” • Lo stigma è legato al grado di coesione interna al gruppo e funzionale al mantenimento di un rapporto di disparità tra i gruppi; può condurre al razzismo • Lo stigma riduce l’individuo al solo aspetto stigmatizzato, escludendo lo stigmatizzato, il quale è altresì spinto all’autoisolamento da un processo di interiorizzazione • La discriminazione (percezione dell’altro come “non persona”) è un effetto dello stigma Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Pregiudizio: processo, fortemente carico di valenze affettive, identitarie ed emotive, di attribuzione ad alcuni individui di caratteristiche negative sulla base della loro appartenenza a particolari gruppi, rappresentati con immagini stereotipate; • due sono i possibili orientamenti riguardo al fenomeno: • “normalità del pregiudizio”: Il pregiudizio è una forma di categorizzazione, quindi originato nell’ambito operativo di un processo cognitivo non patologico; la pre-comprensione è necessaria e naturale nei processi cognitivi; • “patologia del pregiudizio”: il pregiudizio è considerarsi irrazionale e dannoso sul profilo psicologico e sociale; Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Normalità del pregiudizio • Il pregiudizio è funzionale alla definizione dell’identità sociale del gruppo; è inoltre in grado di orientare i comportamenti e gli atteggiamenti; • Mentre, rispetto ai membri dell’ingroup, si hanno a disposizione gli elementi di conoscenza diretta per formulare giudizi, rispetto ai membri dell’outgroup sono ritenute sufficienti le conoscenze stereotipiche e si tendono ad applicare pregiudizi (protezione del “noi”, distanziazione del “loro”). • L’integrazione categoriale (definizione del “noi”) è un processo influenzato dalla situazione sociale che può dipendere da: • criteri transitori (prossimità fisica…) • criteri stabili (colore della pelle, gender…) Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Patologia del pregiudizio • il pregiudizio è da considerarsi patologico sia dal punto di vista individuale (cfr. Adorno e le connessioni del pregiuzio con l’eccessiva rigidità della prima socializzazione) che sociale; in quest’ultimo caso esso può generarsi da: • meccanismi di frustrazione-aggressività, • confronto sociale e il senso di deprivazione relativa • situazione sociale (appartenenza di classe e situazione sociopolitica); • status: i gruppi di status più elevato tendono a difendersi rimarcando le differenze intergruppi; • relazioni tra i gruppi: la differenziazione con l’outgroup consente il mantenimento di un’identità soddisfacente; la competizione fra i gruppi rafforza il pregiudizio; la condivisione di obiettivi comuni lo indebolisce; Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale • I meccanismi di produzione e riproduzione di stereotipi e pregiudizi possono dipendere da • attività cognitiva individuale; • linguaggio e dinamiche della comunicazione sociale • I pregiudizi, in quanto “immagini collettivamente condivise relative a un’altra collettività”, si collocano nell’ambito delle rappresentazioni sociali; • I media costituiscono un terreno di elaborazione delle ideologie e dei pregiudizi condivisi all’interno del gruppo per difendersi e proteggere i propri interessi, operando in due sensi • Costruendo il “senso comune” • Utilizzando la spettacolarizzazione come criterio di selezione e semplificazione; Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale • Il concetto di pregiudizio è soggetto a mutamento in relazione al contesto socioculturale; nella contemporaneità, pur tendenzialmente condannato, il pregiudizio sopravvive in forme implicite e indirette (comunicazione non verbali, prossemica, pregiudizio simbolico); sconfitto sul piano razionale, il pregiudizio perdura su quello emozionale; • è possibile ipotizzare un disarmo del pregiudizio attraverso un contrasto alla deindividualizzazione tramite relazioni paritetiche, approfondite e durature con individui di altri gruppi, studio delle relative storia e cultura, sanzioni sociali e istituzionali al comportamento pregiudiziale, opportuni processi politici e appropriate configurazioni economiche; Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Etnocentrismo: tendenza, da parte dei membri di un gruppo etnico, a valutare gli altri gruppi o i singoli membri degli altri gruppi, tenendo la propria cultura come criterio di riferimento, e così implicitamente assumendone la superiorità e l’universalità; possibili dimensioni: • epistemologica: mancata consapevolezza del carattere situato e culturale delle categorie; • politica: strumento intenzionalmente assunto di rivendicazione culturale; • Come già per il pregiudizio, due sono gli atteggiamenti possibili: accettazione (fenomeno inevitabile, funzionale a difesa e trasmissione di identità e cultura e ad atteggiamenti e comportamenti altruistici all’interno del gruppo) o condanna (fenomeno foriero di miopia culturale; irrazionale e potenzialmente violento; funzionale a radicalizzazione delle differenze e relativismo radicale; legato a processi di assolutizzazione del proprio punto di vista); Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Relativismo: riconoscimento, nato in ambito antropologico, della necessità di interpretazione di realtà aliene nei soli termini delle medesime; • radicale: afferma l’incommensurabilità, intraducibilità e incomunicabilità tra le culture: • moderato: posizione anti-assolutista che contesta l’opportunità da parte dell’Occidente di imporre la propria visione al resto del mondo; • Entrambe le posizioni sono funzionali al modello del “multiculturalismo a mosaico” che problematizza anziché facilitare la convivenza fra culture; • Possibili strategie per il superamento di etnocentrismo e relativismo: • decentramento: accettazione della parzialità del proprio punto di vista e riconoscimento dell’arricchimento portato dal confronto con l’altro; • universalismo dialogico: riconoscimento della valenza plurima, stratificata, non-monolitica, delle culture; consapevolezza di una comune situazione di incertezza e difficoltà a intendersi; sforzo di costruzione di mondi comuni nel tempo e attraverso il dialogo. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Razzismo: operazione di contrassegnazione di un individuo in base ad attributi naturali, associati a caratteristiche intellettuali e morali, rinvenibili in ogni individuo appartenente a quell’insieme e, in ragione di ciò, eventuale messa in opera pratiche di inferiorizzazione e di esclusione; • origine antropologica: il razzismo come inevitabile processo connaturato con l’uomo; • origine modernista: il razzismo come prodotto socioculturale della modernità; Razza: gruppo di individui identificato come unità distinta per la presenza di caratteristiche biologiche secondarie; concetto pseudo-scientifico, di origine ideologica, legato all’etnocentrismo; Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Razzialismo: razzismo-ideologia, di matrice scientista e determinista, basato su cinque assunti; • esistenza delle razze e la necessità della non-mescolanza (mixofobia); • legame causale fra appartenenza razziale e caratteristiche fisiche e culturali; • legame causale fra appartenenza a una razza e comportamento individuale; • esistenza di una gerarchia delle culture; • legittimità di operazioni di sottomissione verso razze percepite come “inferiori” nella gerarchia; Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale • Il razzismo presenta una dimensione cognitiva e una pragmatica. • La dimensione cognitiva si esprime secondo tre modalità prevalenti: • l’ essenzializzazione • l’esclusione simbolica • la barbarizzazione • fra le declinazioni della dimensione pragmatica è possibile osservare: • la messa a distanza spaziale • la persecuzione • lo sterminio Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale • Il razzismo si è evoluto dalla sua declinazione biologica, tradizionale ed esplicita (assolutizzazione delle differenze biologiche) in un razzismo culturale, contemporaneo e implicito (assolutizzazione delle differenze culturali, ossia differenzialismo radicale). • Il nuovo razzismo centrato sulla dimensione culturale, è caratterizzato da una forte dimensione simbolica e declina in forme “politicamente corrette” pulsioni come la mixofobia e la giustificazione degli squilibri sociali; • Se nella modernità il razzismo era funzionale allo sfruttamento della manodopera per la neonata società industriale, nella contemporaneità esso è, nella forma di una rivendicazione identitaria, funzionale a un tentativo di rinsaldare sul piano simbolico confini geograficamente permeabili; Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale • I media tendono a costruire un senso di insicurezza collettiva, attribuibile alla presenza degli stranieri, presentati come nemici sociali; • “doppio controllo” dei media: sulla rappresentazione dei cittadini come membri di gruppo minacciato; sullo straniero, le cui potenzialità di espressione sono disattivate; • I processi di amplificazione e semplificazione producono: • lo scivolamento dell’eterofobia in razzismo • la costruzione di una percezione sociale selettiva • l’avvallamento del pregiudizio (clandestini=cattivi, regolari=buoni) • la costruzione del binomio musulmano/integralista funzionale a una “islamofobia” Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Giaccardi, comunicazione interculturale, 2005 Bagnasco,La Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia,IlIl Mulino, Mulino, 2007 Capitolo 4. I concetti della comunicazione Capitolo XV. Razze, etnie e nazioniinterculturale Orientalismo: metodologia di approccio sistematico all'Oriente, costituita dall’Occidente a partire dall'insieme di immagini e risorse lessicali disponibili per l'enunciazione di discorsi sui mondi lontani e sconosciuti; può essere latente (impronta teorica costante che anima i discorsi sull'oriente) oppure manifesto (insieme mutevole di ipotesi e cognizioni esplicitamente comunicate) • L’orientalista, considerando etnocentricamente l’Oriente come oggetto ignoto da studiare e dominare, si tipizza come modello corretto e legittimo, oggettivo nelle categorizzazioni valutative • La fissità dello stereotipo lo impermeabilizza all’esperienza; la realtà viene negata, rendendo la rappresentazione l’unica immagine legittima • Le soggettività vengono astratte e disumanizzate, con preminenza dell’appartenenza etnica sull’umanità condivisa con l’osservatore; si articolano così strategie di allocronismo Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni • Per razza si intende un insieme di esseri umani che condividono alcune caratteristiche somatiche • Le differenze somatiche sono il prodotto dell adattamento dei gruppi umani all ambiente in cui vivono Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 21 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Le differenze tra singoli individui sono più importanti di quelle che si vedono tra gruppi razziali. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 22 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni In tal senso il concetto di razza è: • dal punto di vista biologico, un concetto irrilevante • dal punto di vista sociologico, uno strumento per significare altre differenze di ordine morale, intellettuale e comportamentale, quindi per giustificare forme di disuguaglianze e di dominio Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 23 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Le credenze razziste cominciano a circolare verso l inizio del XIX secolo in concomitanza con l espansione coloniale Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 24 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Queste dottrine si fondano su una serie di credenze: - che vi sia corrispondenza tra caratteristiche somatiche e tratti mentali e morali, che quindi questi ultimi siano trasmessi per via ereditaria e siano sostanzialmente immodificabili - che l organizzazione sociale rifletta la divisione dell umanità in razze - che vi sia una gerarchia naturale tra le razze - che sia lecito il dominio e lo sfruttamento da parte delle razze che si autodefiniscono superiori sulle razze definite come inferiori Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 25 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Le dottrine della razza si fondano su un forte determinismo biologico in base al quale il comportamento di individui, gruppi e intere civiltà risulta determinato dall appartenenza razziale. In realtà i fattori ambientali sono decisivi per determinare l esito di qualsiasi processo biologico. Se prendiamo due fratelli gemelli monozigotici e li alleviamo in circostanze e in culture molto diverse, potremmo scommettere che cresceranno due persone molto diverse. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 26 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Barriere di ordine fisico o sociale possono determinare due processi distinti: - deriva genetica - selezione sessuale Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 27 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Deriva genetica Popolazioni che vivono geograficamente isolate e i cui membri si accoppiano esclusivamente tra di loro tendono a diventare anche geneticamente omogenee. Selezione sessuale Fattori di ordine socio-culturale, influenzando la scelta del partner, influenzano anche la distribuzione dei caratteri genetici. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 28 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Definiamo razziste quella dottrine, atteggiamenti e pratiche che discriminano, sulla base dell appartenenza razziale, l accesso all esercizio di diritti e a determinate opportunità e posizioni sociali. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 29 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Parliamo di discriminazione razziale quando in una società ai membri di una popolazione identificata per le sue caratteristiche, reali o presunte, di razza, viene negato l accesso all esercizio di una serie di diritti. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 30 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Taguieff distingue tra: - auto-razzizzazione - etero-razzizzazione 31 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Auto-razzizzazione - il concetto di razza è applicato al proprio gruppo, per affermarne la superiorità e garantirne la purezza - coloro che non appartengono alla razza vengono percepiti come un pericolo alla sicurezza, integrità e purezza del gruppo stesso - nei loro confronti viene scatenata una reazione di rigetto che, nei casi limite, arriva fino al genocidio Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 32 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Etero-razzizzazione - la razza è intesa come sinonimo di civiltà inferiore e arretrata - le razze considerate inferiori diventano oggetto di sfruttamento e di segregazione e, in alcuni casi, di tentativi di assimilazione alla cultura dominante Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 33 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Il concetto di etnia rimanda a differenze di ordine culturale, che si trasmettono di generazione in generazione, attraverso i meccanismi della trasmissione culturale. Gli elementi che contraddistinguono un gruppo etnico sono: - nome - mito - tradizioni - cultura - territorio - solidarietà Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 34 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Si parla di etnia o gruppo etnico quando: 1) 2) 3) 4) 5) 6) i membri di un gruppo designano se stessi, e sono designati da altri, mediante un nome si è prodotto il mito di una comune origine o discendenza; si è creata una comunità che condivide certe memorie comuni (tradizioni) e vi è chi si preoccupa di trasmetterle alle generazioni future vi è una cultura condivisa (fatta di linguaggio, credenze religiose, costumi, forme di alimentazione, espressioni artistiche e letterarie, ecc.) che presenta caratteri distintivi rispetto alle popolazioni geograficamente vicine vi è un territorio (o, in certi casi, soltanto un luogo simbolico) che i membri del gruppo considerano proprio per diritto storico anche quando vivono dispersi o separati si sviluppa un sentimento di solidarietà particolaristico tra i membri del gruppo, che non si estende ai membri di altri gruppi Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 35 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Gli elementi che costituiscono un etnia si modificano nel tempo per effetto di fattori sia endogeni sia esogeni, che possono rafforzarne o indebolirne la coesione. Fattori endogeni riguardano la presenza/assenza di: - un élite letterata, atta alla conservazione e trasmissione delle tradizioni - di conflitti interni di natura religiosa, politica o sociale, che minano la solidarietà Fattori esogeni sono, ad esempio: - il contatto con culture etniche - lo stato di guerra con etnie vicine Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 36 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni I concetti di etnia, nazionalità e nazione sono spesso oggetto di confusione. Le ragioni di questa confusione dipendono dal fatto che gli stessi termini vengono usati con significati diversi. Si possono distinguere due significati sostanzialmente diversi, a seconda del rapporto che si instaura tra etnia, nazione e comunità politica (stato nazione). Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 37 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni 1) Il concetto di nazione designa una collettività (un popolo) che si richiama a una discendenza comune, ai vincoli creati dalla lingua, dai costumi e dalle tradizioni comuni e che, in virtù di tale comunanza, rivendica a sé il diritto di organizzarsi, su un dato territorio, in forma di stato sovrano. In questo caso, la nazione si fonda sull etnia ed entrambe, etnia e nazione, precedono la formazione dello stato nazione . Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 38 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni 2) Il concetto di nazione designa una collettività di cittadini che hanno comuni diritti e doveri nell ambito di uno stato territoriale. In questo caso, lo stato precede la formazione della nazione e questa può essere composta anche da etnie differenti. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 39 Bagnasco, Barbagli, Corso di sociologia, Il Mulino,di 2007 U.K.E.Cavalli, - Università degli Studi Enna Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni - KORE Prof. Sergio Severino, docente di Sociologia generale [email protected] Pluralismo, multiculturalismo e stranieri seminario sulla società multietnica "Nulla in questo Paese è impossibile! Barack Hussein Obama II, 2009 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 41 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni • Società aperte • Società chiuse 42 Razza Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Il conte Joseph Arthur de Gobineau (1816-1882), considerato il padre del razzismo moderno, sostenne l esistenza di 3 razze: 1. caucasica; 2. negroide; 3. mongoloide. Joseph Arthur de Gobineau! (1816-1882)" 43 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 44 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni multiculturalismo (melting pot): si cerca di mescolare le diverse tradizioni in nuove forme capaci di rielaborare i modelli culturali esistenti; - pluralismo culturale (salad bowl): promuove lo sviluppo di una società genuinamente pluralistica, nella quale è riconosciuta uguale dignità alle diverse subculture; - interculturalismo - assimiliazione (graft): prevede l abbandono di usi e tradizioni da parte degli immigrati e la loro adesione ai valori e alle norme della maggioranza - 45 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Resistenza al cambiamento Le differenze possono crearci qualche difficoltà, suscitare in noi un vago senso di fastidio. E' sempre molto più riposante avere a che fare con ciò che già conosciamo, con persone simili a noi che incontriamo in situazioni già collaudate . Le differenze tra le persone, le diversità, le peculiarità di ognuno sono la ricchezza stessa di ogni situazione sociale, allo stesso tempo si è abituati in maniera più o meno conscia a considerarla un pericolo, un rischio . Tratto da: M. Antonello in Le voci dell’altro, Loescher, Torino - 1995 Ogni società, o gruppo sociale, sviluppa una propria cultura. Lo shock culturale è il disorientamento che si prova quando si entra in contatto con una cultura diversa dalla propria a causa della perdita dei punti di riferimento familiari che ci aiutano a comprendere il mondo circostante. 46 Pregiudizio Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Effetto di primacy - Effetto di recency Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 47 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Discriminazione La discriminazione riguarda comportamenti effettivi verso i membri di un determinato gruppo, che li escludono da opportunità riservate ad altri. Il pregiudizio è spesso il presupposto della discriminazione, ma i due fenomeni possono anche verificarsi separatamente: difficilmente ci può essere pregiudizio senza discriminazione (raramente), ma ci può essere discriminazione senza pregiudizio Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 48 Razzismo Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Il razzismo è la credenza che certi individui siano superiori ad altri sulla base di differenze razzializzate. Il razzismo può essere incorporato nella struttura e nel modo di funzionare di una società (cd. razzismo istituzionale). Il razzismo può essere di tipo: biologico basato sulle differenze fisiche ⇒ ormai raro nella società odierna culturale sfrutta il concetto di diversità culturale per discriminare certi gruppi Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Disegno tratto da: Josiah Clark Nott, George Robert Gliddon, Indigenous races of the earth (1857), ritenuto scientifico, che sosteneva la teoria che i neri fossero razzialmente diversi dai caucasici 49 quanto lo è lo scimpanzè" Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Le interpretazioni del razzismo Interpretazioni psicologiche del razzismo e della discriminazione etnica Individui e gruppi, ricorrendo a stereotipi, scaricano la loro conflittualità su un capro espiatorio, cui viene attribuita la colpa di ogni problema Entropia Azione catartica Dislocazione Alcune esperienze di socializzazione sollecitano gli individui a usare il meccanismo della proiezione: inconscia attribuzione ad altri di propri desideri o caratteristiche Studio sulla personalità autoritaria di T.W. Adorno Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 50 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Le interpretazioni del razzismo Interpretazioni sociologiche del razzismo e della discriminazione etnica Evidenziano i processi sociali che danno vita alle concrete forme di discriminazione e utilizzano i concetti di: etnocentrismo: diffidenza verso i membri di altre culture, giudicate nei termini della propria e della sua presunta superiorità ; - chiusura di gruppo: processi attraverso i quali un gruppo preserva i confini che lo separano da altri gruppi: meccanismi di esclusione; - allocazione differenziale delle risorse: distribuzione diseguale dei beni materiali: l intensità del conflitto etnico è massima. - Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 51 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni modelli di influenza sociale "le modalità con cui i processi mentali, le emozioni e i comportamenti degli individui (o dei gruppi) sono modificati dalla presenza (effettiva o simbolica) di altri individui (o gruppi) . Gergen & Gergen (1990). - uniformità - conformità - obbedienza - innovazione/influenza della minoranza Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 52 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni L eterogeneità etnica può costituire: una grande ricchezza sociale una grande fragilità sociale Oggi, molti dei conflitti che infestano il globo sono basati su divisioni etniche e nel corso di questi conflitti si verificano tentativi di: - pulizia etnica: creazione di aree etnicamente omogenee attraverso l espulsione forzata delle altre etnie; (Croazia, Bosnia, Kosovo, ecc.) ENCLAVE - genocidio: eliminazione sistematica di un gruppo etnico da parte di un altro. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 54 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni 55 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni quattro modelli migratori: - modello classico: l immigrazione è largamente incoraggiata e la promessa della cittadinanza è estesa a tutti i nuovi venuti (es. Canada, Usa e Australia); - modello coloniale: favorisce l immigrazione dalle ex colonie (es. Francia e Gran Bretagna); - modello dei lavoratori ospiti : prevede l immigrazione su base temporanea, per rispondere a richieste del mercato del lavoro, ma non la concessione dei diritti di cittadinanza (es. Germania, Svizzera e Belgio); - modelli illegali: ingresso illegale di immigrati in un paese. 56 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Quali forze stanno dietro ai movimenti migratori globali ? Le prime teorie delle migrazioni si sono concentrate su: - fattori di push (spinta): problemi interni al paese d origine (es. guerre, carestie, oppressione politica) che spingono le persone all emigrazione; - fattori di pull (attrazione): caratteristiche dei paesi di destinazione (es. lavoro, libertà) che attirano gli immigrati. 57 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Diaspora processo per cui un’etnia abbandona il luogo di insediamento originario per disperdersi in altri paesi, spesso sotto costrizione o a causa di circostanze traumatiche. A seconda delle forze propulsive che determinano la dispersione, Cohen distingue cinque categorie di diaspore: diaspora di vittime (africani, ebrei e armeni); - diaspora imperiale (britannici); - diaspora di lavoratori (indiani); - diaspora di commercianti (cinesi); - diaspora culturale (caraibici). - Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 58 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni Qualsiasi tipo di diaspora deve soddisfare i seguenti criteri: 1. 2. 3. 4. 5. 6. trasferimento, forzato o volontario, da una patria di origine a uno o più nuovi paesi; ricordo comune della patria di origine, impegno per la sua preservazione e speranza di tornarvi; senso di identità etnica più forte del tempo e delle distanze; senso di solidarietà verso i membri dello stesso gruppo etnico che vivono nell’area della diaspora; tensione nei confronti delle società ospiti; capacità di apportare un contributo creativo al pluralismo delle società ospiti. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 59 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni L’immigrazione da paesi extra-Ue è oggi una delle questioni più pressanti dell’agenda politica di molti Stati dell’Unione europea. I paesi che hanno aderito agli accordi di Schengen consentono il libero ingresso dagli altri paesi firmatari delle persone. Oggi la maggior parte dei paesi dell’Ue limita fortemente l’immigrazione legale ⇒ gli episodi di immigrazione irregolare tendono a moltiplicarsi. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 60 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XV. Razze, etnie e nazioni 61