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D`aria si campa: eccome!
Settimanale d’informazione ANNO LVI- N. 29 euro 1 www.vocedellavallesina.it Jesi, domenica 6 settembre 2009 Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Editoriale Giovani e società carabinieri Trent’anni dopo la città ricorda il brig. Diaschi e il suo sacrificio L e calde notti d’estate in molte città italiane hanno ricordato alcuni effetti indesiderati della “movida”: vetrine rotte o risse, aggressioni o incidenti stradali. Le intemperanze si attribuiscono sovente all’eccesso di alcol. La responsabilità immediatamente si attribuisce ai giovani, anche se poi ci si accorge magari che è un quarantenne a colpire un ragazzo o sono due padri di famiglia a litigare per un posto auto. Certamente, però, sono molti i giovani che popolano le strade illuminate dei centri storici. E frequentemente ci si accorge come abbiano facilmente ecceduto con gli alcolici. Appare, allora, in tutta la sua gravità un fenomeno che affligge il mondo giovanile e che ancora non viene affrontato in modo diretto. Sembra che i giovani siano senza la minima protezione di fronte al fascino delle bevande e, a volte, alcuni stessi prodotti sembra siano ideati proprio per nascondere la loro gradazione. Bisogna inoltre dire che le misure adottate si fermano alla sicurezza stradale. Sono sicuramente azioni importanti per ridurre gli incidenti, ma sono un’illusione se si pensa di promuovere un comportamento responsabile di fronte alle conseguenze dell’abuso di alcol. Risultano, invece, allarmanti i dati che erano stati diffusi dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. Parlano chiaro: “Ogni anno nell’Unione europea l’alcol è responsabile della morte di 195 mila persone per un’ampia gamma di patologie e cause, che vanno dagli incidenti stradali, altri incidenti, omicidi, suicidi, cirrosi epatica, patologie neuropsichiatriche e depressione, cancro. In particolare, nell’Unione europea è attribuibile all’alcol il 25% della mortalità giovanile tra i maschi e il 10% tra le femmine”. In Italia, tra i giovani di età compresa tra i 14 e i 17 anni, la percentuale di bevitori fuori pasto risulta raddoppiata dal 1994 al 2006. Oggi osservando dei giovani appare come lo facciano non per gustare un sapore, ma per consumare, per riempire del tempo, per mettere alla prova continuamente la loro resistenza, per cercare un modo di “inebriarsi”. I dati sono indicativi e dimostrano come sia necessario correre ai ripari, iniziando da una parte a chiarire i veri rischi dell’alcol e dall’altra parte a lavorare con i giovani per recuperare anche qui il gusto di vivere. Andrea Casavecchia diocesi san paolo di jesi foto Vincenzoni 5 Le manifestazioni di settembre su agricoltura e tipicità di M. Chiara La Rovere 2 mostre L’ufficio Catechistico presenta il programma di don Mariano Piccotti 6 Al Palazzo dei Convegni le opere di Giusi Bellagamba di Paola Cocola 11 IV Giornata per la custodia del creato: “L’aria” (II) D’aria si campa: eccome! P rima della pausa agostana, avevo inviato un articolo sulla giornata del creato del 1° settembre 2009 in maniera da non trovarci del tutto impreparati alla ripresa ma avevo pure promesso qualche altro intervento: e son qua. Comincio col citare un detto popolare (fortuna che ci penserà Bossi a recuperare tradizioni e dialetti locali!) un tempo di largo consumo. Quando per dire che ci vogliono cose concrete per vivere si affermava: “Ma mica si campa d’aria!” (una variante dichiarava pure “Mica si campa di Spirito santo!”. Oppure per dire di uno che parla a vanvera si esclamava: “Parla di aria fritta!”. Dove “aria” e “spirito” sono sinonimi (ci sarebbe da dire tanto al riguardo, specie in merito allo spirito “santo”). Infatti l’aria, invisibile com’è, appare lì per lì come qualcosa di così immateriale da venir quasi confusa col nulla, con l’inconsistente. Eppure non ci vuole il cervello di un Einstein per renderci conto che l’aria per noi è come l’acqua per i pesci: ci siamo immersi, e guai quando viene a mancare o viene inquinata. Prova ne sia che possiamo rimanere alcuni giorni senza mangiare e senza bere, ma neppure un paio di minuti senza respirare! E come giustamente ci teniamo a mangiare e bere cibi e bevande buoni e sani, così ci teniamo (o dovremmo tenerci!) a respirare aria ossigenata e pulita. E scopriamo pure che il nostro corpo è fornito di corrispondenti “aperture” (la bocca e il naso) per immagazzinare questi “alimenti” che ci vengono dall’esterno e da cui dipende la nostra sopravvivenza. Tanto che non a caso la “vita” si identifica con l’aria, con il respiro: di uno che muore si dice “è spirato!”. E dove si smentisce anche (almeno in questo senso), che non è vero che d’aria non si campa: la vox populi questa volta non si identifica in tutto con la vox Dei. Ce ne siamo resi conto, in dimensioni più piccole, per quanto riguarda il cosìddetto fumo passivo, con la recente, saggia proibizione di fumare nei luoghi pubblici (cuose ‘a pazz! fino a poco tempo fa si fumava tranquillamente pure dentro gli ospedali!). Per cui nelle terrificanti scritte in nero marcato apposte sulle scatole delle sigarette (che la gente sfaccia- tamente continua a gettare per strada) si legge: “Il fumo uccide”. E in quella che ho raccolto proprio oggi si aggiunge: “Proteggi i bambini: non fare loro respirare il tuo fumo”. Ma quello che si verifica nel piccolo con l’inquinamento da tabacco, si verifica in grande scala nel delicatissimo e sottilissimo velo atmosferico (appena una decina di chilometri in confronto ai quasi 13mila del diametro terrestre) che ricopre il nostro splendido Pianeta Blu e che ci consente la vita. Della sua fragilità ci accorgiamo soprattutto in certi periodi dell’anno. Ad esempio negli inverni senza pioggia e senza vento, quando c’è “alta pressione”: il cosiddetto “tempo bello”. Allora i telegiornali ci forniscono quegli autentici bollettini di guerra che sono gli indici delle “polveri sottili”: una maniera elegante per indicare i gas di scarico delle auto, dei riscaldamenti a tutta birra, delle fabbriche con ciminiere a pieno regime. Dove le prime vittime sono anziani e bambini, con relativo aumento delle malattie polmonari. Addirittura qualcuno si vede costretto a girare con le mascherine in bocca; dicono pure che in Giappone vendono l’aria “buona” in lattine: c’è da crederci, specie nelle città altamente inquinate e popolose. In queste occasioni si organizzano circolazioni a targhe alterne, oppure negli anni ‘70 le domeniche senza auto (che belle che erano!), e la proibizione di superare certe temperature e certe date nei riscaldamenti pubblici e privati. Tutte cose utili ed “educative”, ma un po’ folkloristiche, che non hanno cambiato alla radice i nostri stili di vita. Proponiamo quindi alla responsabilità di tutti due cose. La prima – non originale ma fondamentale - l’ho indicata già nell’artico- lo precedente: ridurre l’uso delle macchine private. Magari pensando alla prossima auto elettrica: Obama ha promesso in America la metà di auto senza carburanti fossili entro il 2020. L’altro impegno doveroso per privati ed enti pubblici: non è possibile pretendere di abitare in case con le stanze tutte ugualmente riscaldate (e non di rado surriscaldate), pretendendo di girare in canottiera: oltretutto è anche intollerabile spreco e offesa alle povertà, vicine e lontane. Benedetto XVI, parlando di queste cose l’anno scorso a Bressanone, con quella calma franchezza che gli è solita, invitava a praticare pure nel campo di custodia del creato una “disciplina fatta anche di rinunce”. Noi aggiungiamo che c’è poco da scherzare. Perché… (prendiamo dal sintetico dialogo fra don Abbondio e Perpetua) “Ne va… ne va la vita!” “La vita?!” “La vita!” Don Vittorio Magnanelli Uno sguardo alle notizie che più hanno tenuto banco durante le nostre ferie Un’Italia che conosce i suoi problemi ma stenta a risolverli Q uali sono i problemi che più hanno interessato l’Italia nel mese classico delle ferie, quello di Agosto? Un rapido excursus ci aiuta a conoscere la nostra società. Naturalmente la fonte da cui attingere sono i quotidiani, i settimanali, radio e Tv. Un limite non indifferente (siamo alla mercè dei direttori e dei giornalisti!), ma chi ha mezzi informativi migliori si faccia avanti. Mi pare che, trascurata la cronaca, i gossip e le notizie che, pur importanti, non hanno fatto una rilevante presa sul dibattito estivo, l’attenzione si è concentrata prevalentemente su questi contenuti: 1 – Il palcoscenico della politica è dominato da Bossi e dalla Lega con le tante provocazioni che amici e alleati hanno voluto interpretare come semplici “battute”, battute estive che scivolano via senza lasciare segno perché i loro contenuti non fanno parte del programma sottoscritto da Bossi e da Berlusconi. E questo è vero. Ma è anche vero che considerare battute le proposte quali l’introduzione del dialetto nelle scuole, la sostituzione dell’inno nazionale e della bandiera nonché alcune pesanti espressioni contro la Chiesa, vuol dire non sforzarsi di capire il disegno della Lega. Un disegno che viene portato avanti, passo dopo passo, con ferrea volontà e assoluta costanza: scissione del Nord o, almeno, una sua straordinaria autonomia amministrativa e politica se non proprio costituzionale. Il federalismo fiscale è il primo rilevante passo. Darà frutti al Nord, caos al Sud. 2 – Pillola Ru486, quella che provoca l’aborto. Sbloccata dall’apposita au- torità sanitaria, è in via di definizione il regolamento applicativo. Profonde divergenze e profonde convergenze sia a destra che a sinistra. La Chiesa fa quanto può per opporsi (la pillola non può dirsi una medicina perché non difende la vita ma porta la morte). Tuttavia non c’è da farsi illusione. Ormai applicata in mezzo mondo, si imporrà definitivamente anche in Italia, come è avvenuto per il divorzio, per la legge sull’aborto ecc. 3 – Il testamento di fine vita, già approvato dal Senato, andrà alla Camera con l’opposizione di un’ampia fetta del centrosinistra e di una parte del centrodestra. Il punto di divergenza rimane la interpretazione da dare all’accanimento terapeutico in determinate circostanze. 4 – L’ora di religione nelle scuole è tornata alla ribalta in seguito alla bocciatura da parte del Tar del Lazio della sua pari dignità e al conseguente decreto del ministro della pubblica istruzione che riporta l’ora allo stesso livello di tutti gli altri insegnamenti. I critici, entro certi limiti, possono avere ragione quando denunciano il fatto che all’insegnamento di religione, con tanto di trattamento di cattedra, si accede non per concorso ma per nomina del vescovo, ma hanno torto quando vorrebbero accantonare “il merito” che si acquisisce frequentando volontariamente una materia opzionale e il diritto di avere la presenza del docente, a tutti gli effetti, nel consiglio di classe. Perché l’ora di religione non è sinonimo di catechismo ma di cultura e se un alunno la sceglie, va premiato come va premiato se sceglie qualsiasi altra materia facoltativa promossa dal suo istituto. 5 – L’andamento della crisi economico-sociale è stato il lait motive dell’estate. Né poteva essere altrimenti. L’ulteriore precipitare del pil e i timori per la perdita di molti altri posti di lavoro non lasciano tranquilli. Le parole, animate da un pizzico di speranza, pronunciate dal governatore Mario Draghi, offrono un sollievo tenendo presente la preparazione e l’obbiettività della persona, ma in tante famiglie la situazione è ancora drammatica. Speriamo che Draghi veda giusto. 6 - In merito alla pesante polemica esplosa all’ultimo momento tra Boffo e Feltri rinvio, almeno per ora, al comunicato presente in altra parte del settimanale. Vittorio Massaccesi [email protected] 2 Cultura e società 6 settembre 2009 Del più e del meno Colpi di flash e colpi di sole di Giuseppe Luconi S i è sparsa la voce – Dal Corriere della Sera del 25 agosto: “Erano arrivati dalla Germania confidando nel lassismo delle leggi italiane e si erano messi al lavoro con le bombolette spray sui vagoni fermi nella stazione Cadorna di Milano”. Ora lo sanno anche all’estero. Par condicio – Dal Resto del Carlino del 21 agosto: “Jesi - Rumori ai giardini. C’è chi protesta e chi applaude, c’è chi chiede silenzio e chi chiede vita, cioè vitalità, energia, proposta. La movida ai Giardini di viale Cavallotti è il tema del giorno, pardon delle notti in bianco passate da coloro che abitano da quelle parti. L’assessore alle Politiche giovanili, Valentina Conti è propensa a difendere le ragioni dei ragazzi”. A quando anche un assessore alle Politiche di una certa età in su? Generazione boomerang – Dal Corriere della Sera del 26 agosto: “E’ il fenomeno del momento. In Inghilterra gli esperti la chiamano Boomerang-generation, per identificare quella generazione di ragazzi che va a vivere da sola e dopo qualche tempo ritorna con mamma e papà. Figli adulti che ritornano tra le mura domestiche”. Come si dice in inglese bamboccione? Big fuori corso – Dal Messaggero del 27 agosto: “Calcio – L’Eccellenza sarà la Champion delle Marche. Un campionato pieno di big con Samb, Fermana e Vis Pesaro”. Nell’Eccellenza ci saranno anche Jesina e Maceratese, altre due nobili decadute che hanno perduto tutto: anche il titolo di big.. Prevenzione - Dall’agenzia giornalista Ansa, il 22 agosto: “Stop alla gestione degli autovelox affidata a società private: le apparecchiature verranno gestite solo dagli operatori di polizia. Mai più pattuglie nascoste per la rilevazione della velocità”. Bene per la gestione degli autovelox, ma sulla dislocazione delle pattuglie, che significa? che lungo strade, autostrade e superstrade verranno posti cartelli ben visibili più o meno con questa scritta? “Attenzione: pattuglia della Stradale a 500 metri! Controllate la velocità, allacciate le cinture, spegnete i telefonini, non fumate, mantenete la distanza di sicurezza”. E perché no? Anche un post scriptum: “La pattuglia successiva tra venti chilometri”. Privacy – Dai giornali del prossimo futuro: “Nel pomeriggio di ieri, il sindaco di Jesi, F.B., accompagnato dall’assessore al Turismo D.O., ha inaugurato in un’area cittadina, opportunamente attrezzata fra via Ancona e via Roma, il monumento alla mitica setaiola jesina realizzato dall’artista che, per convenzione, chiameremo Michelangelo. Ha tenuto il discorso ufficiale il presunto onorevole A.B.C. Il 5 e 6 settembre - musica e divertimento Notti fuori dal comune a Pianello Vallesina aranno due Notti fuori dal comune quelSin occasione le del 5 e 6 settembre a Pianello Vallesina, della prima edizione dell’even- to dedicato alla musica e al divertimento, organizzato dalle Pro Loco di Monte Roberto e Castelbellino d’intesa con i rispettivi Comuni. “L’iniziativa Notti fuori dal comune nasce dall’intento di proporre alla comunità un’occasione di divertimento tutta nuova, un momento di incontro tra cittadini, uniti dal collante della musica – spiega il Consigliere comunale Andrea Luconi, che ne ha seguito la fase organizzativa – L’evento, inoltre, costituisce un’ulteriore prova dell’efficace collaborazione tra le due Amministrazioni e le rispettive Pro Loco, nell’ottica di costituire una rete in grado di cooperare e crescere insieme”. E infatti, Notti fuori dal comune chiude il “calendario-eventi” della stagione estiva ma, allo stesso tempo, ne apre uno nuovo suggellato dalla volontà delle due Amministrazioni di collaborare e coordinare i rispettivi programmi e manifestazioni futuri secondo una giusta armonia. “Confronto ed innovazione sono da stimolo – continua il consigliere Luconi – Sono certo che Notti fuori dal comune rappresenterà per la cittadinanza una ventata di novità”. Interessante l’iniziativa che consente alle attività commerciali di rimanere aperte fino a mezzanotte durante le due serate, rendendo l’evento simile a una notte bianca in piena Vallesina. Si inizia sabato 5 settembre alle 21,30, in Piazza della Vittoria, con il concerto dei Bandita, che ripercorrerà i brani San Paolo di Jesi: agricoltura sana, enogastronomia e tipicità La qualità contro la crisi Affrontare la crisi attraverso la sfida della qualità: sembra essere la ricetta del momento in ampi settori delle nostre economie. Lo è sicuramente per quel “mondo rurale” che ha scritto tanta storia della Vallesina. Agricoltura, tipicità, filiera corta, enogastronomia e salute sono le parole chiave: è questa la seconda edizione di Mondo Rurale, la manifestazione principale di una serie di iniziative che il Comune di San Paolo di Jesi dedica alle eccellenze della campagna e all’approfondimento delle dinamiche agricole del territorio. “L’obiettivo è capire radici e futuro delle nostre produzioni di qualità, trovando il modo giusto di valorizzarle – afferma l’assessore alle Attività Produttive del comune di San Paolo di Jesi Angelo Zannotti – una volontà forte dell’amministrazione, in periodi in cui bisogna ragionare in termini di promozione culturale ed economica, invitando anche ad assaporare le tradizioni che fanno di San Paolo uno dei piccoli scrigni del gusto della Vallesina”. La manifestazione, patrocinata da Ministero delle Politiche Agricole, Regione Marche, Provincia di Ancona, Distretto Rurale di Qualità Colli Esini, in collaborazione con il Comune di Senigallia, quest’anno cambia veste: tre appuntamenti (2, 4 e 9 settembre) con relatori, visite al centro storico di San Paolo, alle aziende e alle cantine del territorio, presso le quali sarà possibile assaporare le seduzioni gustative ed olfattive dei prodotti tipici, accompagnati dalle spiegazioni del sommelier Sauro Boria. Ogni giornata partirà dalla Bottega del Vino, nel cuore di San Paolo, alle ore 15.15, con i saluti dell’amministrazione sanpaolese. Tra gli ospiti che interverranno alla manifestazione, Giancarlo Sagramola, assessore all’Agricoltura e Sviluppo Economico della Provincia di Ancona, Riccardo Maderloni, presidente GAL Colli Esini San Vicino, Luciano Neri, responsabile dell’area Agricoltura – Settore Sviluppo Economico della Provincia di Ancona, Raffaele Pastore, medico chirurgo fitoterapeuta, Riccardo Ceccarelli, storico del territorio. Diversi i temi sul tavolo degli incontri: la valorizzazione dei prodotti tipici della provincia, l’esperienza del Distretto Rurale di Qualità, i vantaggi della filiera corta, la medicina del benessere, la storia dell’enogastronomia sanpaolese. Ai momenti di riflessione si aggiungono, dunque, le visite presso le realtà produttive che rappresentano l’agricoltura sana e strettamente legata al rapporto ancestrale con la terra, i suoi ritmi, le sue peculiarità da non forzare. Non solo Vallesina, però. I visitatori verranno anche dalla costa, grazie alla collaborazione con il comune di Senigallia. Info e prenotazioni: segreteria organizzativa Comune San Paolo di Jesi, 0731.779088 – 0731.779141. Maria Chiara La Rovere Congratulazioni! Una gioia esplosiva, incontenibile, ha fatto da protagonista alla cerimonia di celebrazione del loro matrimonio. Amélie Thomas, giovane filosofa francese, e Giacomo Colelli, jesino “sangiuseppino” impiegato a Strasburgo, si sono guardati sorridendosi, complici e briosi, per tutto il tempo della funzione officiata in entrambe le lingue, sabato 29 agosto, nella suggestiva cornice della Cattedrale. Una scorta di amore, un pieno di energia positiva, una disposizione all’ascolto reciproco indispensabili, nell’unione di giovani sposi, per tenersi al riparo dalle tempeste che la vita, inesorabilmente, riserva a tutti nel suo cammino. p.c. Nozze d’argento di Rosella e Paolo Auguri! più celebri della canzone d’autore italiana e internazionale. Domenica 6 settembre, ore 21,30, sempre in piazza, l’appuntamento è invece con il gruppo 900 – Swing Italiano per una serata all’insegna della buona musica: dalla “canzonetta” dei primi del Novecento fino alla Seconda Guerra Mondiale, dalla Liberazione allo Swing Americano fino alle influenze degli anni 70. L’ingresso è libero e gratuito. Chiara Cascio Dopo tanti anni è bello vedervi ancora felicemente uniti… Paolo Bartocci e Rosella Santoni. Festeggiamo con voi questo venticinquesimo anniversario di nozze, con l’augurio che la felicità che state vivendo non abbia mai fine… Con affetto I vostri figli e amici 3 Cultura 6 settembre 2009 Invito alla lettura: un libro per celebrare il Museo Interreligioso di Bertinoro SCUSATE IL BISTICCIO (ghiribizzi lessicali) Peter Pun (con la u) www.peterpun.it PARLA UN ENIGMISTA GIRAMONDO Bisticci assortiti Spesso ho incontrato indigeni indigenti, debitori insolventi ed insolenti, dirigenti non troppo diligenti e dissidenti alquanto diffidenti; conviventi ovviamente conniventi, pregiudicati assai spregiudicati e disparati casi disperati. E ho visto maggiorenti maggiorenni abbordar sedicenti sedicenni e i soliti furiosi contendenti colpirsi con dei corpi contundenti. PS – Le espressioni maggiorenti maggiorenni e sedicenti sedicenni non contengono alcuna allusione maliziosa al “ciarpame senza pudore” che fa soffrire donna Veronica. Honni soit qui mal y pense. CHE DIFFERENZA C’è… … tra un birichino e un biricchino? Semplice: il primo combina marachelle. Il secondo, assai meno corretto, marachelle (a loro volta più scorrette). SE LA LOGICA LATITA Anagramma argomentativo Sproloquio senza capo né coda, discorso sconclusionato, totalmente privo di nesso e di senso. VACANZE SU MISURA Zeppa… insulare Tra i (pro-)nipoti di nonna Radegonda figura anche un certo Ciro (la mamma è napoletana). Secondo voi, quale località del Mediterraneo orientale Ciro ha scelto per la sua villeggiatura? *** Soluzione del gioco precedente: Caracalla caracolla La Citazione a cura di Riccardo Ceccarelli Il rischio del nostro tempo Il rischio del nostro tempo è che all’interdipendenza di fatto tra gli uomini e i popoli non corrisponda l’interazione etica delle coscienze e delle intelligenze, dalla quale possa emergere come risultato uno sviluppo veramente umano. Solo con la carità, illuminata dalla luce della ragione e della fede, è possibile conseguire obiettivi di sviluppo dotati di una valenza più umana e umanizzante. Benedetto XVI, “Caritas in Veritate”, 29 giugno 2009, n. 9. La p u l c e Un bilancio dell’estate che sta finendo. Pochi ombelichi al sole, quest’anno. In compenso impazzano i pantaloni supershort. O forse neppure pantaloni, ma solo (scusate) mutande colorate. La crisi colpisce duro. Quando il dialogo si mette in mostra B ertinoro si trova nel cuore della Romagna, presso Cesena, a circa centocinquanta chilometri da Jesi. Un paese ospitale e ben curato, con la sua rocca da poco restaurata e con tanta storia dietro. E soprattutto uno spazio espositivo aperto di recente, il Museo Interreligioso (info 0543.446600). Nato grazie alla collaborazione fra Diocesi, Comune e Università di Bologna e sulla scia di un’iniziativa, negli anni ’90, fra Università e Atenei teologici, tesa al confronto fra religioni dell’area mediterranea, è occasione per una meritevole visita. Di queste realtà ci dà testimonianza un libro, Il dialogo interreligioso come fondamento della civiltà (Marietti, 2009), che raccoglie gli atti degli incontri più importanti svolti presso il Museo, con saggi a firma del Card. Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo Interreligioso, di Sevved Mohammad Khatami, expresidente della Repubblica Islamica dell’Iran, di Rav Luciano Caro, Rabbino Capo delle Romagne. La lettura di questi saggi mi pare utile per diversi motivi. Chiamare in causa il dialogo interreligioso vuol dire mettere in soffitta, archiviare, la nozione di tolleranza, come pure quella di mutua comprensione. Il dialogo, così com’è ribadito nei vari interventi, va oltre. Segna anche la fine di un certo ecumenismo, ingenuo oppure utopistico (l’avvento di una religione universale, dove tutto si fonde in un irenismo che allevia le fatiche della differenza). Il dia- logo inoltre non coincide neanche con i tanti incontri tra rappresentanti della diplomazia religiosa. Il dialogo è una forza, con leggi proprie (così Giovanni Paolo II nella Redemptor Missio), con una tradizione classica (pensiamo subito ai dialoghi di Platone) e contemporanea (la filosofia di Levinas, per intenderci). Chiede di essere applicato, ma per metterci in contatto con la verità, attraverso quello strumento essenziale che è la ragione (Davide Rondoni). Chiede, soprattutto, all’identità d’essere tale, di riscoprirsi, di riannodare i fili della propria tradizione. Senza quest’ultima operazione il dialogo è muto oppure pericolosa sacralizzazione dell’altro. Perché, infatti, in nome del dialogo dovremmo rinunciare come cristiani a rendere ragione della nostra speranza e annunciare Cristo (Tauran)? Nel museo, che comprende pure opere di Manzù e di Messina, possiamo vedere, avendo come filo conduttore la bellezza, la differenza, le differenze. Non ci spaventa. Sappiamo che le stesse religioni qui presenti sono differenti anche al loro interno, non sono blocchi monolitici. Evitando però di fare della differenza un ostacolo insormontabile, possiamo convergere su valori comuni come la salvaguardia della vita e del creato (così il rabbino Caro), o sulle urgenze e le necessità vitali che assicurano la giustizia nel mondo (Khatami), oppure su particolari esperienze religiose (associazioni di monaci cristiani e buddisti). E ancora una volta la strada maestra prende inattesi percorsi: la poesia, il misticismo, l’idealismo giovanile per la pace, la bellezza. Le religioni, che chiedono di essere conosciute nella loro fibra più intima e nella spesso dolorosa avventura storica, dovranno andare incontro ad un loro rovesciamento. Non saranno più come prima. Recuperando la loro essenza più genuina, esse potranno aprirsi, tanto che il nome dell’unico Dio diventi sempre di più, qual è, un nome di pace e un imperativo di pace (Giovanni Paolo II). Gabriele Bevilacqua ANCONA: musica, poesia, arte, cinema, letteratura invadono la città Festival Internazionale Adriatico Mediterraneo I l capoluogo dorico come capitale culturale dell’Adriatico. Nell’anno in cui l’Italia assume la presidenza dell’Iniziativa Adriatico Ionica, Ancona rafforza la sua posizione di vera porta d’Oriente ospitando il Festival Internazionale Adriatico Mediterraneo. Dal 29 agosto e fino al 6 settembre più di 100 artisti provenienti dall’area del bacino Adriatico Mediterraneo sono impegnati in 57 appuntamenti, tutti ad ingresso libero, in 21 tra i luoghi più suggestivi della città: dalla Mole Vanvitelliana all’Arco di Traiano dalla Loggia dei Mercanti, a piazza del Plebiscito al Teatro delle Muse, dalla Sinagoga alla Fontana del Calamo al porto. Tra i protagonisti di questa terza edizione, il regista serbo-bosniaco Emir Kusturica con la sua No Smoking Band, il gruppo croato Afion, quello egiziano Massar Egbari e quello maltese Nafra, gli artisti italiani Moni Ovadia e Santino Spinelli, Javier Girotto e Luciano Biondini, gli scrittori Abdulah Sidran, Tiziano Scarpa, Fabrizio Gatti e ancora i Tenores di Bitti e i Radiodervish, l’Orchestra Filarmonica delle Marche e tanti altri artisti provenienti da ogni parte del mondo per disegnare nuovi scenari di integrazione e coesione. L’apertura del Festival si è svolta alla sede del Segretariato Iniziativa Adriatico Ionico (Rocca della Cittadella) sabato 29 agosto alle ore 18 alla presenza delle autorità, degli enti promotori e del giornalista Fabrizio Gatti cui è stato consegnato il premio Adriatico Mediterraneo 2009 per il suo studio sulle rotte dei migranti in Europa. Domenica 30 agosto alle 18 è stata inaugurata la mostra dal titolo Beirut –Sarajevo. La speranza di vivere, produzione del festival, di disegnatori e fotografi del Libano e della Bosnia-Erzegovina. Allestita presso gli Spazi Espositivi della Mole, con 25 artisti tra cui Edin Numankadic, uno dei più riconosciuti artisti di Sarajevo, la mostra è aperta per tutta la durata del Festival dalle 17 alle 24. Altre mostre da visitare sono Mare Nostrum presso la Bottega d’Arte Librare dalle 17 alle 20.30. Ancona 2009, città di confine mostra fotografica di Corrado Maggi e Luca Pieralisi, Spazi Espositivi – Mole Vanvitelliana 18 / 24, Balkan Blok - blog quotidiano dai Balcani, a cura di Francesco Conte pressolo Spazio Stamura - Mole Vanvitelliana dalle 21 alle 24. Da seguire la rassegna cinematografica al Teatrino delle Mole Yugonostalgia - Emir Kusturica’s Stories,raccolta dei più bei film di Kusturica tra cui Bar Titanic, Ti ricordi di Dolly Bell?, Il tempo dei Gitani, Arizona Dream, Underground, Gatto nero, gatto bianco, Maradona. Appuntamento da non perdere, il 4 settembre al Cortile della Mole alle ore 21, il concerto Serenata Mediterranea con la Filarmonica Marchigiana String Ensemble e il Maestro Giovanni Seneca. Sabato 5 settembre, incontro con Abdulah Sidran e Piero del Giudice, alle 18 allo Spazio Incontri. Sempre per il 5 settembre è prevista la Notte Mediterranea, dalle 19 alle 3 del mattino: esibizione di 10 gruppi, alcuni in esclusiva nazionale e per la prima volta in Italia, provenienti da tutti i paesi del Mediterraneo: dalla Tunisia al Marocco, dall’Egitto a Malta, dalla Bosnia Erzegovina all’Italia. Gli Ex con Pirati di Terra e di Mare (rock pop), i Judo Pluto (jazz), i Massar Egbari (world music Egitto) e il Marzouk Ensemble (folk Tunisia), l’Orchestra di Fiati della Città di Ancona, le band Bambini Latini, Quelli della Frisa e Salento Orchestra, l’ensamble Nafra (musica tradizionale Malta) e Abbes Boufrioua (folk pop Algeria), i Bouhalapercu Djembé, Eneri (giovane promessa del panorama colto della musica Italiana con il suo pop-jazzetnico). L’atteso concerto di Emir Kusturica & No Smoking Band chiude il festival il 6 settembre alle 21.30 a Piazza Cavour. Per ulteriori informazioni: Infoline 3314978870, A.M Adriatico Mediterraneo 071/8046325, Teatro Stabile delle Marche 071/5021611; http://www.adriaticomediterraneo.eu/. Rosa Coscia 4 Attualità 6 settembre 2009 Le frontiere del non senso RIflessioni le idee, le domande, le risposte, le posizioni Dove si vuole arrivare?... di Remo Uncini L’ estate è stata per qualcuno un percorso ad ostacoli, tra arrivi e partenze, mettendo in conto lo stress, la noia e la preoccupazione del ritorno ed evitando i giornali e le televisioni ormai sintonizzate su una “sola frequenza”, per non prendersi carico di ciò che accade. Un’estate in cui il tema dominante era divertirsi, convincersi che “tanto il peggio della crisi è ormai passato” e che tutto dovrà “ricominciare come prima”. La crisi ha messo paura e ancora fa paura. Alcuni ne stanno vedendo la fine, altri temono colpi di coda che faranno soffrire l’economia per la caduta dei consumi e per un ulteriore calo dell’occupazione. Tra un viaggio, una spiaggia e una montagna, sfortuna vuole che sia arrivato un “gommone” in mezzo al Mediterraneo a rovinare le “vacanze del potere”. Proprio adesso questi eritrei dovevano mettersi in viaggio? Proprio dopo lo storico accordo con la Libia, con i cancelli legislativi messi alle porte di entrata dell’Italia? E ci mancava che pure il mondo cattolico con i suoi giornali, cardinali, vescovi, preti si mettessero a protestare per mettere con forza al primo posto la solidarietà e l’accoglienza. Ma come si permettono loro, dal momento che nello Stato del Vaticano c’è una legge che vieta la clandestinità? Si occupino delle vicende della loro chiesa! Allo Stato ci pensiamo noi che abbiamo la forza della legge. E la smettano di alzare la voce, perché dipendono da noi: le scuole cattoliche, gli ospedali, i vari contributi che si sono guadagnati con il Concordato in un attimo si possono mettere in discussione così come le leggi in via di approvazione sui problemi del testamento biologico e del fine vita. Ecco il ricatto del “potere” che si materializza con un atteggiamento da mercante. Torniamo ai fatti. Una volta respinti quei poveri clandestini, che importa se vanno in fondo al mare oppure in un altro lager della Libia. L’importante è che non entrino in Italia. Chi paga poi l’assistenza e l’inserimento nei centri sociali? Il Vaticano o lo Stato? Noi accogliamo chi vogliamo! Il paese è il nostro. Non fa differenza né il colore né la provenienza, anche se il mondo li certifica come rifugiati politici, a noi non interessa, sono soltanto “clandestini”. Vengono lasciati in mezzo al mare come “un vuoto a perdere”perché non possiamo farci carico del “Mondo”. Poi diciamocela tutta… Se in fondo al mare invece di 70 uomini o donne ce ne andavano 80 che cosa cambiava? L’importante è che non li abbiamo fatti arrivare! Il Ministro dell’Interno certifica che negli ultimi mesi il 98% in meno di clandestini è entrato in Italia. Vittoria, abbiamo di Riccardo Ceccarelli Salvo complicazioni nel mese di settembre sarà commercializzata (stanno già trovando la ditta che la distribuirà) ed usata la pillola abortiva Ru486, autorizzata dall’Aifa, l’Agenzia Italiana per il Farmaco, il 30 luglio scorso. Già in uso in altri paesi, la pillola fu creata nel 1980 dal medico fran- dall’agenzia che dovrebbe onnipotenza di noi umani: tutelare, attraverso farmaci pensiamo di raggiungere la approvati e messi in circo- felicità a forza di porcate” lazione, la vita dal suo inizio (Umberto Silva ne “Il Foglio” alla fine. Siamo alla pari di del 13 agosto). Un panorama altri paesi, tanto che la deci- poco confortante. Ma tant’è. sione dell’Aifa “è stata forte- Lo stesso autore si chiede, mente vincolata dall’Europa, avviandosi alla conclusione: vale a dire dall’ampio utiliz- “Quando un paese va alla zo che altri Paesi europei deriva? Quando i suoi go(soprattutto Francia, Gran vernanti – non solo i politici, Bretagna e Svezia, presso- ma i professori, i giornalisti, ché inesistente in Germa- gli artisti, gli imprenditori…nia) stanno già facendo della offrono di sé l’immagine di Ru486”. Una soddisfazione. gente fatua asservita alle Anche da noi finalmente la abitudini, libertari omertosi, gravidanza è ridotta ad una immorali moralisti, femmimalattia, da curare per chi nisti misogini, fanatici della la sente tale, con una pillo- tolleranza, sadici buonisti, la. Come si suol dire, è una docenti di volgarità. Drogati conquista di civiltà. Della di mediocrità ma soprattutmorte, non certo della vita. to cretini, incorreggibili e Questa pillola infatti uccide saccenti cretini, incapaci di e non risana. Qualcuno ha quel pensiero che è slancio, definito l’effetto della Ru486 invenzione: pensare è amaun “figlicidio”. Il concepi- re”. Espressioni dure, pesanto “comunque lo si chiami, ti, che fotografano una realchiunque egli davvero sia tà di fronte alla quale spesso – embrione, bambino, feto, chiudiamo gli occhi o cernonnulla – è pur sempre chiamo ad ogni modo di un figlio quell’essere che giustificare. Siamo figli del il bisturi o la pillola R486 nostro tempo, ma ad esso, a sopprimono. Comunque si quella parte peggiore almechiami il gesto fatale – abor- no che scambia la vita con to, interruzione di gravidan- la morte, un farmaco con un za, assunzione di farmaco – veleno, la felicità con la perdi figlicidio sempre si tratta. dita della coscienza o di un […] Non solo l’aborto è figli- cervello pensante, la libertà cidio, ma anche matricidio, con il libertinaggio o con il parricidio e genocidio. La delirio dell’onnipotenza ordonna che abortisce si ucci- mai diffuso e contagioso ad de in quanto madre; nell’ir- ogni livello, l’aborto come responsabilità il genitore si segno di progresso, il nichiuccide come padre e tanto lismo come ultima spiaggia sfacelo psichico si river- del pensiero, dobbiamo ribera su tutti coloro che gli bellarci ed opporre una forstanno attorno. Un popolo te azione di riflessioni serie che balla attorno al figlici- e non alienanti. Non si può dio – tale anche è mandare perdere altro tempo di froni propri figli al macello nelle te alle frontiere del non sendiscoteche della droga – è so. Siamo già in forte ritardo. un popolo che si vota all’in- Può essere in forse la nostra felicità. È il solito delirio di stessa “umanità”. Il fatto Il 20 agosto sono stati salvati cinque eritrei superstiti alla traversata in mare; 73 sarebbero morti durante il viaggio. Sono stati soccorsi al largo di Lampedusa e in precarie condizioni di salute. La striscia di mare tra Lampedusa e la Libia è vigilata, giorno e notte, anche con le motovedette. Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i Rifugiati, si chiede come sia possibile che un gommone “di 12 metri possa stare lì per tanto tempo senza che nessuno se ne sia reso conto. Vuol dire che è stato abbandonato al suo destino.” Il gommone con le cinque persone è stato segnalato da Malta alle autorità italiane impegnate nella missione Frontex quando si trovava a 19 miglia da Lampedusa, al confine con le acque di competenza italiana per le operazioni di ricerca e soccorso in mare. L’allarme è stato raccolto dalla centrale operativa di Messina del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza. L’Arcivescovo Cesare Nosiglia interviene sulla tragedia del canale di Sicilia: “Tutti dobbiamo sentirci coinvolti, ne va di mezzo la civiltà europea. La chiesa non può e non deve tacere, ma non deve neanche essere strumentalizzata” Sarà presentato il 2 settembre a Bruxelles il piano della commissione europea per dare soluzione al problema dei profughi e rifugiati politici con l’impegno degli Stati Europei di darsi un codice di comportamento. sconfitto lo straniero! Se poi in fondo al mare ci vanno i giovani, i bambini, le donne incinta, non è colpa dell’Italia, ma addirittura di Malta che, poveretta, fa quello che può, essendo alquanto piccolina, ma dato che questa tesi non può bastare, allora diventa l’Europa colei che deve prendersi carico di Un popolo questa emigrazione biblica. Era necessario dare un che balla attorno primo soccorso, accorgersi che in quella barca vi sono al figlicidio uomini e donne moribondi e vietare alle barche di pe- tale anche è scatori di soccorrere, perché incorrerebbero nel reato di mandare i propri figli aiuto alla clandestinità. Già il lavoro di pescatore è duro, ci al macello nelle si mette pure lo Stato a metdiscoteche della droga tere paura ai pescatori, forse loro hanno pensato che sarà - è un popolo che si meglio farsi i “fatti propri”. Al più lanciare a quei povevota all’infelicità retti una busta di plastica con una bottiglia d’acqua e un pezzo di pane da divider- cese Etienne-Emile Baulieu si in 15, oppure 10, o 5 se nel ed introdotta sul mercato francese nel 1988. L’autorizfrattempo sono morti. Bisogna saper aspettare con zazione avuta in Italia, dopo una avvertenza: “non bere qualche sperimentazione in per la sete l’acqua del mare alcuni ospedali, ha suscitaperché si muore” in un mare to un’ampia discussione. La che è un immenso cimitero. pillola, che fu definita un Si arriva solo quando è ne- “pesticida umano” dal grancessario, quando non si può de genetista Jérôme Lejeune fare a meno, quando i riflet- (1926-1994), non è affatto tori si accendono, perché un farmaco. I farmaci sono non possiamo fare figurac- fatti per guarire, la Ru486 ce in Europa, quando non è invece, assunta entro setpossibile nel silenzio ripor- te settimane di gravidanza, provoca l’aborto, uccide fartarli indietro. Solo l’imbarazzo delle no- macologicamente il concetizie ha scosso il potere che pito: la Ru486 è un farmaco subito cerca il colpevole, che uccide, un veleno inma non può colpevolizzarsi, somma, per dirla senza tanti deve cercarlo nell’Europa o giri di parole, autorizzato nel moralismo della chiesa; loro hanno la sicurezza che il popolo sia con loro. Dei 78 RE L’Eucaristia come autostrada verso il cielo uomini e donne che erano FRA nella barca si sono salvati in cinque, con la beffa di esseTTA re vivi per essere indagati RIO Il 3 maggio 1991, a to tempo alla preghiera come clandestini, ma anche Londra, dove i suoi davanti al Tabernacolo rifocillati e medicati. Ecco genitori si trova- e adora Gesù realmente allora che l’aiuto si materializza insieme alla condanna vano per motivi di lavoro, nasce Car- presente nel Santissimo all’Europa e a Malta, sono lo Acutis. Nel settembre dello stesso Sacramento. Vuole farloro i cattivi, noi che li ri- anno, rientrano tutti e tre a Milano, la si santo e non si limita a pregare, ma parla spesso mandiamo indietro siamo loro città. buoni pensando che nei Ben presto Carlo si rivela un bimbo di di Gesù, della Madonna, loro paesi devastati devo- straordinaria intelligenza e dotato di dei Novissimi e del rino ritornare per costruire il una grande capacità di usare i com- schio di potersi perdere loro avvenire. Se coloro che puter e i programmi informatici. E’ nella dannazione eterna, oggi ci governano pensano affettuoso e solare, ama i suoi genitori con il peccato (quanti di poter tacitare le coscien- e trascorre del tempo con i nonni. Fre- preti oggi lo fanno con tanto fervore?). Rosario. Insomma, Carlo Acutis diquenta con brillanti risultati le scuole Carlo cerca di convertire i lontani e gli venta nel mondo testimone dell’Eterze si sbagliano. Non importa né il colore né elementari, medie e il Liceo classico indifferenti a Cristo e ripara le offese nità, vivendo puro come un angelo, la tessera a cui apparten- e, pur appartenendo ad una famiglia compiute contro l’amore di Dio. Tra i difendendo la santità della famiglia e gono. Costoro non hanno altolocata, non ha alcuna difficoltà a suoi scritti, l’affermazione più bella è della vita, contro il divorzio, l’aborto il rispetto di chi con la sua parlare con i mendicanti che incontra forse questa: “L’Eucaristia? E’ la mia e l’eutanasia. Non conosce compromessi. E’ umile, ardente, contagioso sensibilità religiosa e laica per la strada. Ama i viaggi, il mare, le autostrada per il Cielo”. si scandalizza di vivere in discussioni e fa amicizia con i domesti- Carlo è apprezzato e stimato dai suoi nella fede e percorre in breve tempo compagni di scuola, anche se talvolta un cammino di ascesa verso la perfeun paese che esclude invece ci di casa. di accogliere. Perché sono C’è però in questo ragazzo qualcosa viene deriso per la sua fede. Ma non è zione. loro che non rispettano i o, meglio, Qualcuno, che lo distingue mai un alieno. E’ solo consapevole di All’inizio dell’ottobre 2006, Carlo è colprincipi della Costituzione. dai suoi coetanei. Carlo trova in Gesù essere nella Verità, quindi non teme pito da leucemia fulminante, gravissiAnticostituzionalisti, xe- l’Amico, il Maestro, il Salvatore, la Ra- le critiche. Addirittura vi sono dei non ma, incurabile. Ricoverato in ospedale, nofobi, paventano la seces- gione stessa della sua esistenza. Senza cristiani che, dopo averlo conosciuto e egli offre tutte le sue sofferenze per il sione, dividono l’Italia tra il Gesù nel suo vivere quotidiano, non parlato con lui, hanno chiesto il Batte- Papa, per la Chiesa e per non fare il Purgatorio e andare diritto in Paradiricco nord e il pezzente sud. si comprende nulla di questo giovane, simo e sono diventati cattolici. La politica dell’esclusione è in tutto simile ai suoi amici, ma che Essendo un piccolo genio del computer, so. Dopo aver ricevuto l’Unzione defuori dai principi Costitu- custodisce in sé questo Segreto invin- Carlo offre spesso il suo aiuto ai suoi gli infermi e Gesù-Ostia come Viatico, zionali che pongono dei va- cibile. Cresciuto in un ambiente pro- compagni in tale campo e, al contem- sorridendo e dimostrando un grande lori di solidarietà inaliena- fondamente cristiano, Carlo sceglie li- po, approfitta di queste occasioni per coraggio, va incontro a Dio alle 6,45 bili, per questo dobbiamo beramente di seguire Gesù con grande evangelizzare. Emana un fascino ed un del 12 ottobre 2006. Un piccolo, grandifendere la “Costituzio- entusiasmo, senza aver paura di pre- ascendente singolari. Offre penitenze e de, meraviglioso, intimo, testimone di ne” e lo “Stato di diritto”. sentarsi agli occhi del mondo come un’ preghiere per il Papa, approfondendo Gesù Cristo, sulla scia dei pastorelli L’accoglienza all’altro che eccezione e di andare controcorrente, il suo Magistero. Prega, fa penitenze di Fatima, di San Domenico Savio, di disperato in quella barca contro la mentalità imperante, basata e si comunica in suffragio delle anime San Luigi Gonzaga, di San Tarcisio, di del Purgatorio. Chi lo avvicina, torna a Sant’Agata e Sant’Agnese. Solo da giodi 8 metri sfida il mare per sull’effimero e sulla volgarità. vani come Carlo Acutis rinascerà la trovare un posto per vivere La vita di Carlo Acutis è interamente casa cambiato. senza guerre e genocidi è eucaristica. Partecipa alla Messa e alla Altro pilastro della sua vita è la Madon- primavera della Chiesa. Comunione tutti i giorni, dedica mol- na, alla quale offre tutti i giorni il Santo Federico Catani fondamentale. IL Carlo Acutis Cultura Jesi: il ricordo grato e commosso al brigadiere Giuseppe Diaschi in Città e Forze dell’Ordine L a città di Jesi ha ricordato il brigadiere dei carabinieri Giuseppe Diaschi nel 30° anniversario della morte. Nel pomeriggio di martedì 1° settem- bre, alle ore 17, nell’area dell’ex cartiera Ripanti in zona Fornace, in via Roma, si è tenuta la cerimonia di intitolazione della strada dedicata al militare dell’Arma ucciso per mano di uno squilibrato nella notte tra il 1° e il 2 settembre del 1979 lungo viale della Vittoria. Presenti le più alte autorità civili, militari e religiose, con tanto di picchetto d’onore. L’iniziativa, come ha avuto modo di ricordare il sindaco Fabiano Belcecchi, è stata voluta per ricordare il coraggio del brigadiere a cui la città di Jesi aveva già conferito una medaglia d’oro alla memoria a cui si è aggiunta, nel 1981, la medaglia di bronzo al valor civile da parte del Ministero degli Interni con la seguente motivazione: “Capo equipaggio di nucleo radiomobile, appreso che un alienato mentale, armato di coltello, si aggirava minaccioso per le vie cittadine, tempestivamente lo rintracciava unitamente ad altro militare. Nel generoso intento di disarmare il folle, che in preda a viva agitazione costituiva serio pericolo per i numerosi passanti, veniva proditoriamente accoltellato e, sebbene mortalmente ferito, reagiva con l’arma in dotazione riuscendo a ferire l’energumeno e a renderlo così inoffensivo”. Una occasione per rinsaldare ulteriormente il legame tra la città e le forze dell’ordine che con la loro quo- tidiana attività di prevenzione e repressione sono un preciso punto di riferimento a garanzia della sicurezza. Nella foto Vincenzoni, un momento della presentazione dell’iniziativa in conferenza stampa: da sinistra Mr.llo Nazzareno Fiori comandante caserma Carabineri di Jesi, capitano Carmelo Grasso, sindaco Fabiano Belcecchi, assessore Daniele Ulivi e tenente Vigili Urbani Liliana Romualdi Solidarietà al direttore di Avvenire ’attacco che è stato fatto al dott. Boffo direttore di Avvenire è un fatto disgustoso e molto grave”. Lo ha detto l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, il 29 agosto, prima di celebrare la messa per la festa del santuario della Madonna della Guardia, in riferimento all’attacco rivolto al direttore di “Avvenire” da “Il Giornale”, diretto da Vittorio Feltri. “Rinnovo al dott. Boffo tutta la stima e la fiducia mia personale e quella di tutti i vescovi italiani e delle comunità cristiane”, ha aggiunto il card. Bagnasco. Il giorno precedente, l’Ufficio per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana aveva diffuso questo comunicato: “In merito alle accuse sollevate oggi da un quotidiano, si intende confermare piena fiducia al dott. Dino Boffo, direttore di Avvenire, giornale da lui guidato con indiscussa capacità professionale, equilibrio e prudenza”. Sulla questione è intervenuto anche mons. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e fino a pochi mesi fa segretario generale della Cei: “Quale sia la mia stima e fiducia nei confronti del dottor Boffo – ha dichiarato – lo mostra la collaborazione con lui instaurata negli anni del mio servizio alla Cei. Quanto ai fogli anonimi che circolano in questi giorni, assurti al rango di informativa, li ho sempre ritenuti – come ogni missiva anonima – L’angolodellapoesia Dal vangelo secondo Luca (10, 25 – 37) Alfine ce passò da quela via, con un somaro pieno a più non posso, un commerciante de la Samaria che vidde l’omo lungo drento al fosso. Siccome se credeva un benpensante, strillò, pe’ non doveje gì vicino ché potea esse pure un dilinguente: “Sete in regola o sete un clandestino?” Celsò, ‘n finìa cuscì, Signore mio, la storia che, quel dì, ciai raccontato; ma te confesso che vorìa esse io a sceje l’omo ch’ha d’esse judato. ‘Nvece Signore, pare che fai apposta, sempre me fai ‘ncontrà ‘l più disgraziato, uno che più nigiuno se l’accosta, uno de ‘nantra razza, un immigrato. Qualcuno dice che pe’ noi è ‘n oltraggio E farà tutto pe’ caccialli via. Ma Tu, pe’ dì de no, damme el coraggio, ché si sto zitto è pure colpa mia! Anonimo borghigiano breve Il Grest a Macine La netta presa di posizione della Cei a proposito della polemica Boffo - Feltri “L 5 6 settembre 2009 degni del cestino della spazzatura, quella spazzatura da cui provengono e devono tornare”. Il 28 agosto, giorno dell’attacco da parte de “Il Giornale”, Dino Boffo ha risposto con un comunicato: “La lettura dei giornali di questa mattina mi ha riservato una sorpresa totale” riguardo “alla mia vita personale. Evidentemente «Il Giornale» di Vittorio Feltri sa anche quello che io non so, e per avallarlo non si fa scrupoli di montare una vicenda inverosimile, capziosa, assurda. Diciamo le cose con il loro nome: è un killeraggio giornalistico allo stato puro, sul quale è inutile scomodare parole che abbiano a che fare anche solo lontanamente con la deontologia”. “Sia chiaro – ha proseguito Boffo – che non mi faccio intimidire, per me parlano la mia vita e il mio lavoro”. Il documento sbandierato da “Il Giornale”, per Boffo, è “una patacca che, con un minimo appiglio, monta una situazione fantasiosa, fantastica, criminale”. “Il plateale e ripugnante attacco a Dino Boffo sulla prima pagina de Il Giornale di oggi – recita un comunicato del Cdr di Avvenire, diffuso il 28 agosto – è una chiara intimidazione al direttore di Avvenire e a tutta la redazione del quotidiano. A cui Vittorio Feltri e il suo editore non perdonano l’indipendenza di giudizio e il richiamo ai valori cristiani espressi in questi mesi. Un attacco personale al direttore di Avvenire ma anche un attacco alla libertà di pensiero e di stampa: esprimendo piena e affettuosa solidarietà a Dino Boffo, la redazione tutta assicura che proseguirà come al solito nel proprio lavoro di informazione puntuale dei lettori esercitando sempre e comunque il diritto di critica oltre a quello di cronaca”. Sempre il 28 agosto, Sir e Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici, che riunisce oltre 190 settimanali diocesani) hanno diffuso un comunicato nel quale “fanno proprie le dichiarazioni dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei e del Comitato di redazione (Cdr) di Avvenire ed esprimono piena solidarietà e immutata fiducia nel direttore del quotidiano d’ispirazione cattolica. Ciò anche alla luce di quanto egli ha oggi scritto denunciando con fermezza il killeraggio giornalistico de Il Giornale”. Sir Le parrocchie di Macine e Castelplanio, in collaborazione con l’oratorio Alegria, gestito dal CSI e presente in entrambe le parrocchie, ha organizzato dalla metà di giugno alla metà di luglio il “Grest”, dando la possibilità a molti ragazzi di partecipare tutti i pomeriggi ad attività molto interessanti. Il grest a Macine ha festeggiato quest’anno i suoi 25 anni di attività e grazie alla presenza di circa una ventina di animatori, tutti ragazzi molto attivi in parrocchia, ha avuto anche quest’anno un bel successo. Vi hanno partecipato circa 60 ragazzi dalla terza elementare alla terza media che, divisi in cinque gruppi, hanno svolto una serie di attività che avevano per tema la vita, i viaggi e le avventure di San Paolo. Ogni giornata del grest inizia e si conclude sempre con la preghiera, poi suddivisi in gruppi i ragazzi si impegnano una mezz’ora con cruciverba, puzzle, cartelloni che riguardano il tema della giornata e poi si inizia con i giochi. Sul prato davanti alla casa del catechismo si possono fare giochi di squadra e sono montate diverse piscine nelle quali fare giochi con l’acqua e questo è il momento che i ragazzi ma anche gli animatori aspettano di più, perché alla fine si finisce per fare il bagno in piscina! Dopo un breve spuntino iniziano i tornei di calcio e pallavolo, a seguire una verifica in gruppo per vedere com’è andata la giornata e poi ci si saluta con la preghiera. Quest’anno non è mancata la visita del vescovo e sono venuti anche i ragazzi dell’Exodus per animare un dopo cena. Non sono mancati i genitori che sono stati contenti di condividere tutti insieme una serata ed una cena e naturalmente non è mancata la voglia di stare insieme dei ragazzi, la loro gioia, l’allegria, ma anche la loro serietà e un po’ di tristezza per aver perso qualche partita. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il contributo prezioso di tutti e soprattutto degli animatori che guidati da don Gianfranco, sono stati attenti a far sì che ogni momento bello o brutto vissuto dai ragazzi diventasse un momento educativo. L’ultimo giorno del grest è stato dedicato alla famosa e tanto attesa caccia al tesoro, che determina il gruppo vincitore del grest e che quest’anno è stata fatta a Montecarotto. Questa attività ha permesso ad ogni gruppo di consolidarsi sempre di più alla ricerca di un tesoro veramente nascosto. A Castelplanio Il grest di Castelplanio ha visto la partecipazione di circa 15 ragazzi, quasi tutti delle elementari. La parrocchia di Castelplanio organizza ormai da qualche anno un grest delle attività, cioè alcuni adulti che sanno fare qualcosa, per esempio ricamare, lavorare con i vimini e con la ceramica, cucinare, dipingere, fare lavoretti con le perline e tanto altro si mettono a disposizione per tramandare ai ragazzi questo loro saper fare e con risultati sempre molto belli! Quest’anno i ragazzi si sono divertiti a lavorare con la ceramica, con i vimini e a realizzare un vero e proprio teatro dei burattini. Alla fine del grest non poteva mancare l’esposizione dei lavori fatti e la commedia con i burattini e anche i visi contenti dei genitori che non hanno potuto fare a meno di dire “almeno mio figlio ha imparato qualcosa!”. Ogni attività anche se impegnativa è per i ragazzi un modo per stare insieme e per sperimentarsi nel fare qualcosa, e anche per sfogare la propria creatività e vivacità in qualcosa di costruttivo. Fondamentale è stata la collaborazione di tutte quelle persone che hanno in mano una vera e propria arte e l’aiuto di alcune giovani aiutanti. Anche in questo caso non è mancato il gioco per sgranchirsi le gambe e la merenda per riempire lo stomaco. S.V. 6 Jesi 6 settembre 2009 Monastero “SS. Annunziata” di Jesi: festa di Santa Chiara Ufficio Catechistico Diocesano L’ Partire col piede giusto 2009 Ufficio Catechistico diocesano di Jesi offre queste possibilità a tutti i parroci e i catechisti con l’intento di servire il Vangelo presso i più giovani e di farlo in maniera semplice, ma non semplificato, aperto a tutti i linguaggi tra i quali quello artistico e con la voglia, tipicamente giovanile, di farlo con entusiasmo. La proposta è offerta a tutti, anche fuori diocesi, anche ad appartenenti a gruppi e associazioni. 1. Presentazione ufficiale del Cammino Emmaus Edizione rinnovata e completa in DVD con don Mariano Piccotti e Paolo Roscini Presentazione ufficiale: lunedì 7 settembre, ore 21 Seminario di Via Lotto, 14 La commissione catechistica diocesana si offre di presentare il DVD in ogni parrocchia e/o zona e unità pastorale (accordarsi 339.6506124) Don Mariano è direttore dell’Ufficio Catechistico di Jesi da 30 anni e, oltre ad essere parroco e vicario per la pastorale, insegna catechetica all’Istituto Teologico di Ancona. Paolo Roscini è catechista e appassionato di grafica multimediale. 2. Seminario su Arte e Catechesi con la dott.ssa Roberta Pizzi Sabato 19 e domenica 20 settembre Seminario di Via Lotto, 14. Il laboratorio inizia alle ore 15,30 del sabato (iscrizioni) e propone fino alle 19 una attività documentativa riguardante la comunicazione della religione nel linguaggio dell’arte. Perché l’arte? Cosa offre di più? La domenica riparte alle ore 8,30 con la celebrazione dell’Eucaristia e quindi fino alle 12,30 vengono proposte attività di laboratorio, attraverso la lettura di una pala d’altare per ragazzi di 9-12 anni, attività teatrale, e narrazione Portare: una chiavetta vuota e il proprio computer con il programma di power point e media player attivo (se lo si possiede) . Quota di iscrizione: 10 euro (anche solo per mezza giornata). Prenotarsi per avvertire della presenza la prof.ssa Anna Paola Cardinali (0731.53209 ) o don Mariano (339.6506124) La Prof.ssa Roberta Pizzi è diplomata all’accademia di belle arti di Urbino. Ha partecipato a mostre, realizzando scenografie e spettacoli. Nell’abito grafico e del cartone animato ha realizzato varie produzioni tra le quali alcune per la trasmissione Rai “Solletico” e per il Giubileo dei ragazzi. Attiva anche in ambito didattico, ha realizzando attività presso scuole materne, elementari e medie, biblioteche e associazioni culturali. 3. “Prendi e offri” incontri per giovani catechisti (scuola superiore) con Sr Anna Maria Vissani Esperienza guidata per vivere il servizio come una bella esperienza utile alla conoscenza di sé attraverso la grafologia e alla disponibilità a seguire il Signore nell’amore. Primo incontro: 28 settembre, ore 18,30 presso il Seminario di via Lotto, 14 Sr Anna Maria Vissani, grafologa e teologa, guida esperienze spirituali presso il Centro di Spiritualità “Sul monte “ di Castelplanio. E’ laureata in teologia morale e insegnante di teologia spirituale. Ha seguito personalmente il cammino umano e spirituale di quanti si sono rivolti alla sua competenza e passione. Ha pubblicato molti saggi e strumenti per la meditazione e la preghiera, anche per i giovani. Jesi: circolazione in piazza Federico II Via delle Terme L’Amministrazione comunale informa che - terminati i lavori della corsia principale di Piazza Federico II e dell’allaccio delle condotte idriche - da giovedì 3 settembre viene ripristinata la normale circolazione in via delle Terme per tutti i residenti ed autorizzati alla Ztl di via Pergolesi. Il cantiere si sposterà nella zona di Piazza Federico II antistante il teatro studio “Moriconi” e la scuola “Mestica”. Ciò comporterà la chiusura di Via Posterma all’intersezione con la stessa Piazza Federico II. Via Posterma sarà così accessibile dalla sola via delle Terme - per i residenti e i mezzi autorizzati - consentendo il doppio senso di circolazione. La sosta in tale strada sarà regolamentata con apposita segnaletica al fine di garantire lo spazio di manovra per l’inversione di marcia. I lavori in questione sono stati concordati con la ditta incaricata di realizzare la riqualificazione di Piazza Federico II con l’obiettivo di non intralciare l’avvio dell’anno scolastico e garantire la fruibilità alla Cattedrale in occasione della festa patronale. L’Amministrazione comunale vigilerà sul rispetto dei tempi. Una lettera con tutte le informazioni è stata recapitata ai residenti, agli autorizzati ed agli operatori del centro storico, ricordando che lo Sportello Unico Servizi di Piazza Spontini (numero verde 800 580084) resterà a disposizione dei cittadini tutte le mattina dal lunedì al sabato (ore 8-13) per ogni informazione. 11 Nel dono il senso della vita agosto: appuntamento importan- nubio tra perfezione evangelica e scelta te al monastero “SS. Annunziata” di estrema povertà. Tre momenti biblici delle sorelle Clarisse, per celebrare la rivelano l’atteggiamento di preghiera di festa di santa Chiara, fondatrice del se- Maria: la visita ad Elisabetta al cui saluto condo Ordine francescano. La ricorren- risponde con il “Magnificat”; le nozze di za è stata preceduta da un triduo con Cana, quando ottiene il miracolo come meditazioni guidate da padre Valentino mediatrice fra Dio e l’uomo; la presenza Natalini ofm sul tema “Chiara e Maria: nel cenacolo, quando con i discepoli inl’ascolto, la preghiera, l’offerta”. voca il dono dello Spirito Santo. La piccola cappella era adorna di fiori Chiara, in una lettera ad Agnese di Prabianchi e girasoli, semplice ed acco- ga, la invita a fissare lo sguardo nello gliente, e vi si poteva avvertire la pre- “specchio” che è Gesù, dove vedrà rifulsenza della giovane donna, che seguì gere la povertà, l’umiltà, la carità. Francesco abbracciando il Vangelo e vi- Solo in due momenti contempliamo vendo nella contemplazione ed in estre- Maria “che si offre”: nella presentazione ma povertà. di Gesù al Tempio quando la profezia Padre Natalini ha sottolineato che in di Simeone coinvolge il Figlio, segno di Chiara e Maria si riscontra lo stesso at- contraddizione, e la Madre: “a te una teggiamento di vita interiore: entram- spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35); ai be hanno accolto con fede la Parola di piedi della croce, soffrendo profondaDio e l’hanno messa in pratica. Dai testi mente con coraggio e con fede, Maria si evangelici emerge l’abbandono fiducio- associa al sacrificio del Figlio per la salso di Maria. Nell’annunciazione: “Ecco- vezza dell’umanità. mi, sono la serva del Signore, avvenga Chiara visse in una continua offerta di di me quello che hai detto” (Lc 1,38); sé al suo diletto Sposo. La sera del 10 nell’elogio da parte di Elisabetta: “Beata agosto i fedeli con la piccola comunità colei che ha creduto…” (Lc 1,45); dopo delle suore hanno ricordato nella prela visita dei pastori a Betlemme e dopo ghiera il Transito della Santa, il passagil ritrovamento di Gesù nel Tempio: gio dalla vita terrena alla dimora del Re. “Sua madre serbava tutte queste cose nel La celebrazione eucaristica in onore di suo cuore” (Lc 2,51). santa Chiara, l’11 agosto, è stata presieMaria è grande non solo per avere do- duta dal Vescovo di Jesi, Gerardo Rocnato Gesù, ma per la sua fede. Lo stesso coni, che nell’omelia ha commentato il atteggiamento è presente in Chiara che brano di una Lettera di Chiara alla beata ha ascoltato la Parola di Dio e l’ha mes- Agnese di Praga: “Ogni giorno fissa in sa in pratica. Chiara fu la prima donna questo specchio (Gesù) il tuo sguardo, ad aver redatto una “Regola”, ma per considera il tuo volto per rivestirti dei l’ideale austero di vita tracciato, incon- fiori di ogni virtù e di vesti splendentrò difficoltà ad ottenere l’approvazione ti come si addice alla figlia e sposa del dal Papa; il quale però, alla fine, si arrese sommo Re. In questo specchio vedrai e approvò la Regola pochi giorni prima rifulgere povertà beata, umiltà santa e della morte della Santa. Chiara compre- carità ineffabile”. se pienamente il carisma di Francesco: Gesù è nato e vissuto povero - osserva seguire le orme di Gesù e vivere in stret- il Vescovo- per farci capire che il senta unione con Lui. La sua vita fu un con- so della vita non sta nel possedere ric- chezze, ma nel dono del servizio. Egli non ritenne un vanto l’uguaglianza con Dio, ma “spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”(Fil 2,7-8). Gesù con amore abbracciò il legno della croce per la redenzione del genere umano. “Lasciati bruciare dall’ardore di questa carità!” esclama Chiara. Vivere in Dio vuol dire”permettere al Signore di agire attraverso la nostra vita perché si realizzi la sua azione nella storia e Gesù possa continuare a donare se stesso, ad amare, confortare, sostenere”. Chiara ha accolto Gesù nella propria vita, tanto da poter dire con san Paolo: “Non sono io che vivo, ma Cristo vive in me”. L’amore per l’Eucaristia ha sorretto e illuminato il suo cammino spirituale: “era l’ostensorio vivente di Cristo”. “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui” (Gv 6,56). “Fissare lo sguardo in Cristo, contemplare il suo volto e stringersi, umili e poveri, alla sua Persona per essere con Lui e in Lui la forza che salva il mondo: ecco il messaggio di Chiara!” Assunta Tittarelli Festival Pergolesi Spontini P “Prigionieri e fughe” renderà il via la nona edizione del Festival Pergolesi Spontini, dedicata al tema “Prigionieri e fughe”, con importanti appuntamenti musicali ed operistici a Jesi, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Monte San Vito, San Marcello e Genga, dal 5 al 13 settembre con inaugurazione alle Grotte di Frasassi e appuntamento clou al Teatro Pergolesi di Jesi con il nuovo allestimento dell’opera di Pergolesi Il Prigionier Superbo. Tante le iniziative che si terranno a margine dei grandi eventi concertistici e lirici; tra esse, torna per il terzo d’amore” con l’Ensemble voanno la campagna “Tempo cale e strumentale Costanzo di Festival!”, con stendar- Porta. Martedì 8 e mercoledì di dedicati al Festival con 9 settembre ore 21 al Teatro l’immagine di Pergolesi e di “La Fortuna” di Monte San Spontini, allestiti nelle prin- Vito, l’integrale dei “Preludi cipali vie di Jesie di Maiolati e Fughe” per pianoforte di Spontini. Nel cartellone del Šostakovič affidati alla pianifestival, inoltre, sono due sta russa Ilona Timchenko si appuntamenti a Maiolati alterneranno con la lettura Spontini, domenica 6 set- di poesie di Umberto Saba, tembre: alle ore 18 il con- affidata alla voce dell’attrice certo “Alle voci del bronzo jesina Lucia Bendia, con le guerriero” alla Chiesa di video installazioni di CriSanto Stefano (con il sopra- stiano Berti. Giovedì 10 setno Valeria Esposito, Fabrizio tembre alle ore 21 il Teatro Fabrizi alla tromba e Gian- Ferrari di San Marcello ospiluca Libertucci all’organo) e ta l’Accademia Barocca de I alle ore 21 in Piazza Gari- Virtuosi italiani che eseguirà baldi il concerto “Prigionie “L’Arte della Fuga”, il capo- lavoro di Bach, con il violino concertatore di Alberto Martini. La stessa Accademia Barocca de I Virtuosi Italiani diretta da Corrado Rovaris suona sabato 12 settembre alle ore 21 al Teatro Comunale di Montecarotto nel concerto “Adagio e fuga” con musiche di Haydn, Mozart e Spontini. Chiusura il 13 settembre alla Chiesa degli Aroli di Monsano. Per informazioni sul programma, le sedi e le date del Festival Pergolesi Spontini: www.fondazionepergolesispontini.com oppure 0731 202944, e-mail: [email protected] la rubrica tornerà ai lettori il 4 ottobre La mente e l’anima di Federico Cardinali IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Castelplanio - 60032 (An) - Via Roma, 117 Tel. 0731.813444 r.a. - Fax 814149 - www.fazibattaglia.com Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel. 0731 200337 - 335.247108 Vita ecclesiale LA CHIESA LOCALE IL DIARIO DEL VESCOVO GERARDO Sabato 5 settembre ore 19: Montecarotto, S. Messa e saluto della comunità al Parroco al termine del mandato Domenica 6 settembre ore 11: S. Marcello, S. Messa e Amministrazione del Sacramento della Cresima ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento Vocazionale Lunedi 7 settembre ore 17.00: Cupramontana, Incontro con i Ragazzi di Cresima ore 18.30: Cupramontana. Incontro con i Genitori dei i Ragazzi della Cresima ore 21: Seminario, Presentazione del Progetto “Emmaus” a cura dell’Uff. Catechistico Martedì 8 settembre ore 11.30: Moie, S. Messa nella festa della Natività di Maria Santissima ore 15: Montecarotto, incontro con i ragazzi della Cresima ore 18.30: San Pietro Apostolo, Santa Messa nella festa della Madonna della Misericordia Mercoledì 9 settembre ore 21.15: Montecarotto, incontro con i genitori dei ragazzi della Cresima Giovedì 10 settembre ore 21: Riunione con le Aggregazioni Laicali in Seminario Venerdì 11 settembre ore 16: Riunione della Commissione per i Beni Culturali ore 19.15: Parrocchia del Duomo, incontro con la Comunità per annunciare il nuovo Parroco ore 21: Parr. S. Francesco di P. incontro con la comunità per annunciare il nuovo Parroco Sabato 12 settembre ore 18.30: Moie, S. Messa e Amministrazione del Sacramento della Cresima Domenica 13 settembre ore 9: Moie, S. Messa e Amministrazione del Sacramento della Cresima ore 11.30: Cupramontana, S. Messa e Amministrazione del Sacramento della Cresima ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento Vocazionale I seminaristi pellegrini in Israele Studio e condivisione Dal 2 al 13 settembre l’Istituto Teologico Marchigiano vivrà una esperienza di formazione teologica e spirituale legata a questo anno sacerdotale e al centenario del Pontifico Seminario Regionale Pio XI: il viaggio di studio in Egitto (Sinai), Giordania (Petra e Amman) e Israele. Partecipano i seminaristi del Pontificio Seminario Regionale e del Seminario Arcivescovile di Fermo, insieme ai loro formatori, a un nutrito gruppo di docenti e al Preside dell’ITM, guidati dai professori di Sacra Scrittura, mons. Gabriele Miola e mons. Agostino Gasperoni. In tutto 54 partecipanti che, insieme allo studio, vivranno una esperienza unica di pellegrinaggio e di condivisione. Confidiamo nella preghiera delle Diocesi marchigiane e ci affidiamo alla intercessione della Vergine lauretana augurandoci che questa esperienza possa essere proficua per la preparazione dei seminaristi al Sacerdozio e possa essere feconda di buoni frutti per il bene di tutta la nostra terra marchigiana. prof. don Mario Florio Preside ITM Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 Parola di Dio 6 settembre 2009 7 6 settembre 2009 - 23a domenica del tempo ordinario - anno b Signore, liberami da me stesso † Dal Vangelo secondo Marco (Mc 7,31-37) In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». Parola del Signore Commento Ripartiamo a seguire il Signore andando con Lui in una regione pagana. Il testo lo indica come il territorio della Decapoli. Quello che avverrà, lo dobbiamo vedere applicato a tutti, veramente a tutti, oltre l’appartenenza al popolo eletto. Nel piano c’era (vedi gli Atti) che quelle regioni vengono dopo il popolo ebraico. Questo superamento che fa, sembra fatto apposta per esprimere l’amore universale di Dio. Gli portano un sordomuto e lo pregano di toccarlo. Gesù prima guarda il cielo, cioè prega. Si volge al Cielo, al Padre. Tutto è dono dall’alto, da chiedere. Si coinvolge corpo e anima. Lo tocca. Emette un sospiro. Una parola ripresa dall’originale: apriti! E torna a udire e parlare. Eppoi il comando del segreto. Il Messia, per comprenderlo, occorre vederlo sulla Croce. Ma i fatti parlano da soli, e più Gesù vuole che rimangano segreti e più si diffondono. La reazione della folla è di immenso stupore: l’espressione greca parla di una meraviglia tanto intensa che non troviamo in nessuna altra parte del Vangelo. Una meraviglia che non sembra nascere unicamente da questo episodio particolare, ma dall’intera azione di Gesù: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti». E’ questo il giudizio della gente. E’ questa la profezia di Isaia (35,3-6) avverata. E’ questa la nuova creazione. «Iddio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono».(Gn 1,31). Questa liberazione dalla prigionia di se stessi, si può anche intendere come un passaggio che, attraverso la fede, avviene in ciascuno di noi. Non sappiamo parlare delle meraviglie di Dio. Non sappiamo ascoltare la sua parola. E Lui ci rende capaci. L’uomo naturale è sordo anche ai fratelli, non sa ascoltare, non sa parteci- di don Mariano Piccotti [email protected] pare. Non sa accogliere chi è diverso, chi è straniero, chi non è della propria cerchia. E non sa parlare, chiacchiera. Non sa dire messaggi di luce. «Il primo servizio che dobbiamo rendere ai fratelli è quello dell’ascolto. Chi non sa ascoltare il proprio fratello presto non saprà neppure ascoltare Dio, sarà sempre lui a parlare, anche con il Signore» (Bonhoffer), come il fariseo nel tempio. Dialogo tra sordi nelle nostre comunità, nelle nostre famiglie. Se il Signore non mi tocca con la sua saliva vitale, con il suo Spirito, non sarò capace di relazioni autentiche. Signore, liberami da me stesso! ...Ma... Ma, o Signore, mi senti Tu? Figliuolo, Io ti ho sentito. Mi fai compassione. Da tanto tempo spio le tue imposte chiuse, aprile, / la Mia luce ti rischiarerà. Da tanto tempo Io sono davanti al tuo uscio sprangato, aprilo, / mi troverai sulla soglia. Io ti attendo, gli altri ti attendono, ma bisogna aprire, ma bisogna uscire da te. Perché rimanere prigioniero di te stesso? / Sei libero. Non ho chiuso Io la tua porta, non posso riaprirla Io, ...perché sei tu dall’interno a tenerla solidamente sprangata. / (Michel Quoist) Conosciamo i santi: 5 settembre IL PAESE DELL’ANIMA Di conformazione minuta, ma di fede salda quanto la roccia, a Madre Teresa di Calcutta fu affidata la missione di proclamare l’amore assetato di Gesù per l’umanità, specialmente per i più poveri tra i poveri. “Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri”. Era un’anima piena della luce di Cristo, infiammata di amore per lui e con un solo desiderio: “saziare la Sua sete infinita di amore e di anime”. Gesù le chiese di fondare le Missionarie della Carità, dedite al servizio dei più poveri tra i poveri. Il 17 agosto 1948, indossò per la prima volta il sari bianco bordato d’azzurro entrando nel mondo dei poveri. Iniziava ogni giornata con Gesù nell’Eucaristia e usciva con la corona del Rosario tra le mani, per cercare e servire lui in coloro che sono “non voluti, non amati, non curati”. La sua risposta alla richiesta di Gesù: “Vieni, sii la mia luce”, la rese “Madre per i ella penombra dell’an- della Parola di Dio”. Allotica cappella, ravvivata ra di rimando prorompe il dai riflessi dei marmi pre- canto della felicità di Maria: ziosi e dai doni votivi, splen- “L’anima mia magnifica il Side l’immagine della Madre gnore …”. Il grembo di Maria di Dio, Santa Maria delle è un nido di luce che illumiGrazie, che, dalla sua man- na i tempi nuovi annunciati dorla di luce ci dona il gran- dai profeti. Sussulta il piccode unico mistero: Dio che si lo Giovanni nel seno di Elirende visibile, sperimenta- sabetta: sarà l’ultimo profebile, in quanto si è unito ad ta, colui che indicherà Gesù una piccola, umile creatura alle folle penitenti sulle rive umana, si è fatto carne come del Giordano. Il cammino ognuno di noi. Il sentimento della salvezza rivela l’amore religioso di attesa della pro- di Dio nel donarsi; la gioia messa messianica in questa del Figlio divino è incomgiovanissima donna è stato parabile nel farsi uomo nel investito dalla potenza di grembo materno, è tale che Dio, Cui nulla è impossibile. vince il patire ed il morire Il “Fiat” di Maria, “Avvenga dell’umanità corrotta dal di me secondo tua parola”, peccato. Cristo ha acceso rivolto all’Angelo rende ma- una vita nuova in ogni esnifesto il riconoscimento sere umano, una vita che ci della grande Presenza den- parla di felicità incontrata, tro la sua piccolezza. di fuoco che fa ardere l’uniDio l’ha fatta portatrice di verso senza conoscere stanSé e l’ha immersa nel vortice chezze e cedimenti. Così della salvezza. Il grido della l’artista Andrea di Bartolo beatitudine all’indirizzo di raffigurando la Vergine MaLei si alza nella voce di Eli- ria volle esprimere il messabetta sua parente, già in saggio evangelico di fede e attesa di un figlio, che Maria di speranza ai cittadini delsi reca a visitare: “... appe- la “bella città di Jesi” perché na ho sentito il tuo saluto il potesse sbocciare fra di loro bambino si è mosso in me la vera civiltà della pace. per la gioia. Beata te che hai Maria Costanza creduto all’adempimento Santacroce Cestaro Beata Teresa di Calcutta Jesi e il suo Santuario N poveri”, simbolo di compassione per il mondo e testimone vivente dell’amore assetato di Dio. Famosi i suoi interventi a favore della vita e contro l’aborto, anche in occasione del conferimento del Premio Nobel per la pace (10 dicembre 1979). Soleva dire: “Se sentite che qualche donna non vuole tenere il suo bambino e desidera abortire, cercate di convincerla a portarmi quel bimbo. Io lo amerò, vedendo in lui il segno dell’amore di Dio”. Giordano Maria Mascioni Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An Telefono 0731.208145 Fax 0731.208145 [email protected] www.vocedellavallesina.it c/c postale 13334602 Direttore responsabile Beatrice Testadiferro • Proprietà Diocesi di Jesi • Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del 10.1.1953 • Composizione grafica Giampiero Barchiesi • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale • Abbonamento annuo 35 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro • Tutti i diritti riservati • Esce ogni mercoledì • Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) • Comitato di redazione: Vittorio Massaccesi, Giuseppe Quagliani, Antonio Quaranta, Antonio Lombardi Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali e per conformarsi ad obblighi di legge. OGGI SPOSI 5 settembre: Lorenzo Garbuglia e Yana Radtserva a S. Pietro Martire; Samuele Giuliani e Laura Germondari a Porto Potenza Picena/S.Anna; Paolo Rossini e Giovanna Savino a S. Massimiliano Kolbe; Luca Belfiore e Marika Fraboni a Moje; Matteo Fioravanti e Barbara Capone a San Marcello. 6 settembre: Paolo Fiocco e Sara Santini a S. Giovanni Battista, Mirco Flori e Barbara Benedetti a Moje, Gianluca Agostinelli e Silvia Malatesta a Tabano, Leonardo Pistoni e Manola Cotica a S. Lucia, Cristian Margotti e Laura Valichi a Cupramontana/S. Leonardo. 8 In memoria 6 settembre 2009 E’ morta Rita Paoloni, per più di trent’anni impiegata dell’Avis Ricordo Anniversario Nel primo anniversario della scomparsa di Arrivederci, signorina Rita Parrocchia del Divino Amore Grazie Fulvio Magrini! Non amava apparire, la signorina Rita, eppure per più di trent’anni è stata il primo impatto di coloro che, per qualsiasi ragione, bussavano alla porta dell’Avis. Rita Paoloni al lavoro per la registrazione delle donazioni Era il 1969 quando decisi di diventare donatore di sangue; avevo appena raggiunta la piena capacità di decidere con la mia testa (allora si diventava maggiorenni a ventuno anni) e lo facevo contro il volere di mia madre, mossa, come tutte le mamme, da chissà quali paure. Fu così che mi presentati nella sede dell’associazione che si trovava ancora in Via XX Settembre; ricordo che mi colpì il fatto che la sede venisse chiamata “sezione”, parola che in me (sessantottino non molto convinto) evocava reminiscenze politiche ma che, in realtà, voleva solo sottolineare che quella di Jesi altro non era che una parte della grande associazione nazionale. Mi accolse proprio la signorina Rita, la quale, con molto garbo, mi fornì tutte le spiegazioni che richiesi, con dovizia di particolari. 6 gennaio 1972, Befana Avis: Rita Paoloni, insieme a Emilio Chiuchiù e ad un giovane Luigi Pieralisi consegnano il dono della Befana alla figlia di un donatore Per molti anni tutte le incombenze di segreteria della sezione gravarono sulla “signorina Rita”, come era conosciuta fra i donatori, e Rita era sempre a disposizione, anche per le chiamate notturne, in genere urgentissime, che non di rado facevano capo alla sua abitazione: fino a che la struttura non fu perfezionata nell’impianto associativo e con l’entrata in funzione del centro trasfusionale, il servizio di reperimento del sangue e dei donatori fu assicurato proprio grazie all’abnegazione di quella che era divenuta più di una semplice impiegata. 8 novembre 1970: inaugurazione della sala prelievi del Centro Trasfusionale La sua precisione era proverbiale ed era sempre presente a tutte le manifestazioni dell’associazione, fossero esse feste, spettacoli, ricorrenze, premiazioni. Soffrì molto quando dovette essere collocata a riposo per raggiunti limiti di età, tanto che continuò a collaborare gratuitamente con la sezione per molto tempo ancora. Con lei se ne va un altro pezzo di storia dell’Avis e della Città. 6 giugno 1982, Giornata del Donatore: Rita Paoloni con un gruppo storico di donatori, Lamberto Magini, Luigi Pieralisi, Marco Bordini, Giuseppe Serrani, Mario Giacani, Emilio Chiuchiù e Romolo Cesaroni Nanni Mancini Improvvisamente, mentre stava lavorando alle selezioni dei cantanti per il prossimo “Vallesina-Montalto Uffugo pop-rock festival” organizzato dalla Astralmusic, nello studio di registrazione a Castelplanio, ha concluso la sua vita terrena a 54 anni la sera di domenica 30 agosto. Pietruccio Mancini, conosciuto come Nanni, era un grande interprete di musica leggera che portava nelle piazze di tutte Italia. Giordano Tittarelli, amico e collega nelle serate di “Romanze e Canzoni” nel duo Nanni Mancini & Geordie lo ricorda con stima e affetto. Nanni ha inciso tre dischi, tra cui “Passione” dedicato a tutte le mamme, con le più belle romanze e canzoni di inizio Novecento e l’ultimo, “Diario” edito il giugno scorso dall’etichetta Astralmusic che raccoglie 20 anni di melodie. Anche la presidente della provincia, Patrizia Casagrande ha espresso il cordoglio per la prematura e improvvisa scomparsa di Pietruccio Mancini, un dipendente dello IAT di Senigallia, ovvero uno di quei centri di informazione e accoglienza turistica passati nello scorso maggio dalla Regione Marche alla Provincia di Ancona. Ferruccio Pierantoni la famiglia lo ricorda a quanti lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. Veglia su di noi con l’amore di sempre Sarà celebrata una messa di suffragio presso la chiesa di San Giuseppe in Jesi domenica 13 settembre alle ore 11,15. In memoria 12-7-1939 23-8-2007 Meri Bomprezzi Gherardi E’ stata e sarà sempre nel cuore del marito cav. Guerrino Gherardi, del figlio, della nuora, dei nipoti e di quanti l’hanno conosciuta in vita. Una donna esemplare, sposa e madre intelligente e sapiente, buona, amabile, cordiale e riservata. In ricordo 6-8-1944 30-8-2009 Oggi, 6 agosto 2009, festa della Trasfigurazione, il Signore ti ha chiamato per la gioia della Risurrezione, dopo averti unito a Lui nella sofferta passione. La Trasfigurazione è per Te, come per Cristo, Esodo verso il Padre, Pasqua definitiva, Liturgia di novità, Chiesa di comunione, Parola efficace di gaudio che ti conforma al fratello a Cristo Gesù. A Dio, che ti ha chiamato a servire questa nostra Comunità, hai sempre risposto “eccomi!”, fino all’estremo delle forze! Per tantissimi anni hai svolto il servizio di Amministratore parrocchiale, compito delicato, impegnativo e prezioso, a cui ti sei dedicato con fedeltà e discrezione scrupolosa e generosa. Grazie Fulvio! Grazie Fulvio! Con la tua discreta ma attenta e sensibile umanità raggiungevi il cuore di tutti. La tua ricchezza di interessi culturali ti faceva desiderato amico di tutti. La tua personalità generosa, serena ma senza compromessi, manifestava il tuo cuore grande e accogliente, capace di avere sempre ottimi rapporti con tutti e circondato da amici. Sei, per tutti noi, grande esempio di affetto verso la famiglia, che ti ha assistito con premurosa e amorevole presenza: “chi si dona solo per amore, non può che ricevere, centuplicato, l’amore che dona!” La tua fede concreta e schietta, anche nei momenti di buio, ti ha fatto scommettere tutto su Dio: “crollate le sicurezze umane non resta che Cristo, unica Speranza nella sofferenza indicibile! Provato a lungo e purificato, come l’oro dal crogiolo. Mentre il tuo corpo si consumava, cresceva la tua sensibilità spirituale, e, nel tuo cuore, sempre più luminosa, la luce della presenza di Dio. Grazie Fulvio! Noi accogliamo la tua preziosa e sofferta testimonianza per continuare e contagiare di amorevole dedizione questa nostra cara Comunità, che Tu hai amato e servito con generosa e metodica precisione! Continua a benedirci dal cielo! Noi ti ricordiamo con affetto presso l’altare di Dio, dove possiamo incontrarti nel Signore! Grazie Fulvio! Vivi per sempre nella Pace del Signore che ti ama! Don Mario Massaccio, parroco 1° Anniversario 30-10-1940 20-8-2008 Giancarlo Bini a cura di Paolo Marcozzi CHIESA dell’ADORAZIONE luogo di adorazione e di ascolto Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione, in Piazza della Repubblica 2 a Jesi, per le Confessioni e il colloquio spirituale. Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani. Tutti i venerdì dalle 19 alle 20 un piccolo gruppo di giovani si riunisce nella Chiesa dell’Adorazione per un’ora di preghiera davanti alla SS Eucaristia. Sono invitati altri giovani che cercano un momento di silenzio, di meditazione sulla Parola di Dio e di preghiera di adorazione. Te ne sei andato in silenzio, in punta di piedi, senza che potessimo nemmeno accorgerci della tua malattia. Quando si è diffusa la notizia ci siamo domandati se eri proprio tu, non ci sembrava possibile. Non ci rendiamo ancora conto che non ti incontreremo più per Moie, che non potremo scambiare due parole con te, che non ci sarai più a darci una mano per le diverse iniziative, da buon tecnico: ci sembra impossibile che così velocemente te ne sei andato. Ci lasci però il ricordo del tuo impegno, della tua dedizione e apprezzata competenza nel lavoro, del tuo servizio in famiglia, della tua voglia di vivere e di aiutare a vivere, della tua disponibilità a collaborare con le attività della parrocchia e del gruppo del Carmelo nel Mondo, in particolare alla pesca di beneficienza. Ti ricordiamo mentre ci salutavi dal balcone della tua casa, dalla macchina o passando in bicicletta per le vie di Moie o quando scattavi fotografie per immortalare alcuni momenti della vita del paese. Eri sempre sereno, mai di corsa o affannato, avevi compreso cosa conta nella vita e sapevi dare il giusto peso a ogni situazione. Siamo certi che ora ci sarai ancora vicino, il tuo ricordo ci inviterà a continuare nel nostro impegno per il bene della comunità. Preghiamo perché il Signore ti accolga nel suo Regno e nella sua grande misericordia ti apra le porte del Paradiso. Serenella “Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto il nome di Dio” (Giobbe 1,21) Sei stata una grande madre, nonna e suocera. Averti avuto è stato un dono prezioso per il tuo sposo Gianfranco Brutti, per i figli Lorenzo e Maddalena, per la nuora Daphne e per i nipoti Vincent e Adelie. Sarai sempre nei nostri cuori, con i valori umani e cristiani che ci hai trasmesso. I tuoi cari In diocesi 6 settembre 2009 9 Don Luigi Masè è tornato nella Casa del Padre: sacerdote per 61 anni Grati per il suo amore alla diocesi L a comunità diocesana e, in particolare, quella della parrocchia di S. Antonio Abate, piangono la scomparsa di Don Luigi Masé. Il sacerdote è deceduto domenica 2 agosto all’età di 84 anni, all’ospedale Murri, dove era ricoverato da una decina di giorni. Accanto a lui, fino all’ultimo, la sorella, Maddalena. Nato a Cupramontana nel 1925, consacrato sacerdote nel settembre del ’48, è stato cappellano a Santa Maria del Piano e insegnante di religione fino al 1951, fu cappellano a Montecarotto fino al 1953 quando approdò a San Marcello, dove ha lasciato un segno tangibile del suo servizio per 18 anni. Dal 1971 è stato parroco a Sant’Antonio Abate, contribuendo alla costruzione della chiesa e alla costituzione di alcuni gruppi parrocchiali particolarmente attivi. E’ stato considerato da tutti l’anima della comunità di Minonna per la sua disponibilità verso ogni situazione e per la cordialità del suo modo di fare. I funerali del sacerdote sono stati celebrati lunedì pomeriggio 3 agosto a Borgo Minonna. Il rito è stato presieduto dal vescovo e dall’attuale parroco, mons. Giuseppe Quagliani. Don Luigi è stato uno dei collaboratori del vescovo padre Oscar Serfilippi. “E’ una grande perdita per la diocesi – ha detto il vescovo Rocconi - e non solo per i tanti impegni ricoperti in passato che don Luigi ha voluto lasciare quando si è reso conto che lo stato della sua salute non gli permetteva di seguirli con il solito scrupolo, ma fino alla fine ha sempre dimostrato attaccamento e interesse per la vita diocesana e di questo gliene saremo sempre grati. Mi piace ricordare don Luigi come un fratello che dimostrava affetto e cordialità ogni volta che mi vedeva. Don Luigi è stata una persona buona, dolcissima, sensibile, con la quale era semplice collaborare”. Domenica scorsa, 30 agosto, nella chiesa parrocchiale il parroco ha celebrato la Santa Messa nel ricordo del trigesimo di don Luigi nel corso della quale è stato amministrato il Battesimo a due bambini. E’ stata poi anche inaugurata una scala a chiocciola per la cantoria donata dalla sorella di don Luigi in ricordo dell’ex parroco che desiderava da tempo questa realizzazione per completare la struttura. «Sei stato un servo fedele, entra nel mio Regno». Con queste parole, tratte dalle sacre scritture, il vescovo, Gerardo Rocconi, ha iniziato l’omelia nel corso della messa di commiato terreno alla salma di don Luigi Masé, parroco per 35 anni, dal giugno 1971 all’ottobre 2007, nella parrocchia di S. Antonio Abate e complessivamente nella chiesa jesina per oltre 61 anni. La funzione, alla quale ha preso parte quasi la totalità dei sacerdoti diocesani, oltre a tantissimi fedeli, è stata celebrata nella chiesa di S. Antonio Aba- te, quello stesso tempio che vide la luce e fu completato proprio durante il suo mandato parrocchiale. Al termine del rito il Vescovo e molte altre persone, tra religiosi e laici, hanno voluto rendere omaggio alla sorella dello scomparso, Maddalena, che lo ha amorevolmente assistito sia nei momenti della lunga malattia, così come negli anni della giovinezza. Al termine del rito la salma è stata trasferita nel cimitero di San Marcello e tumulata nella tomba di famiglia. sivo della nostra esistenza terrena, quelle di Paolo: Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno. Dietro questo modo di ragionare c’è un atto di fede. E’ la fede di chi sa che la vita di un sacerdote è modellata su quella di Gesù. Il Sacerdote celebra l’Eucaristia e in modo tutto particolare offre Gesù e con Gesù offre se stesso. E il Papa nella lettera di indiDall’omelia del Vescovo zione dell’anno sacerdotale, Il Signore, pastore e guida riportava una espressione del suo popolo, il Risor- del santo Curato d’Ars: Le to, non è uno sconfitto. E’ anime costano il sangue di solo umile, nascosto, ma è Gesù e il sacerdote non può il vero vincitore. Per questo dedicarsi alla loro salvezza non tiriamoci mai indietro, se rifiuta di partecipare al non spaventi l’indifferenza, “caro prezzo” della redenziola persecuzione, la durezza ne. Donare la vita al Signore del momento. Che ciascuno in realtà significa trovarla: di noi, senza paura, possa Chi ama la sua vita la perde vedere la propria vita nelle - chi la tiene stretta per i suoi mani del Signore. Che pos- progetti o chi la vive seconsano essere le nostre parole, do la mentalità del mondo in giunti al momento conclu- realtà la perde - ma chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna - chi ha il coraggio di donarla in realtà la conserva, la salva, perché unito a Gesù nella sua offerta, è unito a Gesù nella sua resurrezione e glorificazione. Affidiamo don Luigi alla misericordia di Dio nella certezza che da questa misericordia si sente dire: Servo buono, entra nella gioia del tuo Signore. E noi ripartiamo incoraggiati nella certezza che lavorare con intenso zelo per il Signore è la sorte più bella che ci poteva capitare. Tra Montecarotto e Serra dè Conti: la festa in campagna a San Fortunato “Un luogo che ancora oggi chiama” S an Fortunato, importante per l’economia del passato ora torna ad essere significativa non solo per l’agricoltura ma anche per le energie rinnovabili: a breve sarà inaugurato un grande impianto di produzione di energia dai raggi del sole. San Fortunato, frazione del comune di Serra dè Conti, a confine con Montecarotto, affonda le sue origini nel Mille quando era abitata da numerose famiglie. Ogni anno, la domenica dopo la festa dell’Assunta, torna ad essere un centro di aggregazione per le famiglie che lì hanno vissuto e lavorato e che poi hanno lasciato la campagna. Tanti ricordi si accavallano nella mente, ricordi di tempi tanto diversi da oggi, di quando la sera si pregava in famiglia e il giorno si sudava nei campi, di quando si sperimentava la povertà e l’essenzialità, di quando si chiedeva la protezione dei santi sul lavoro della terra e nelle case si viveva in tanti. Gherardo Basili ed Elio Crognaletti di Montecarotto sono cresciuti a San Fortunato, Elio è poi stato 25 anni in America ma non ha mai dimenticato la sua San Fortunato, le sere del mese di maggio a pregare e vegliare, le missioni, la vita della campagna, faticosa ma serena e gli incontri con le persone che non avevano mai fretta di andare e di fare, come avviene oggi; ora è tornato e partecipa ogni anno alla festa in questa piccola chiesetta e, con la giovinezza del cuore dei suoi 90 anni, infonde coraggio ed invita a non abbandonare le tradizioni di un tempo perché hanno ancora tanto da dire. Gherardo è il custode premuroso della chiesetta: a sei anni ha iniziato “a servire Messa” e poi partecipava agli Ottavari, al mese mariano, alle messe della domenica che venivano celebrate ogni settimana fino agli anni Settanta, alle missioni al popolo di cui ricorda bene quella del 1948 predicata dall’allora parroco di Montecarotto. Gherardo conserva nel cuore tanti momenti belli a San Fortunato e le grandi feste alle quali arrivavano a piedi dalle campagne vicine, da Montecarotto e da Serra dè Conti ma con amarezza racconta anche dei furti che si sono susseguiti negli ultimi anni. La chiesa custodiva infatti candelabri, immagini sacre, il grande quadro della Madonna con una preziosa cornice, il tabernacolo: tutti oggetti che sono stati trafugati e che hanno lasciato tanta tristezza nei fedeli affezionati a questo luogo. “San Fortunato, il luogo scelto, forse dai monaci, per essere l’immagine della bontà e della misericordia di Dio e per essere un segno di speranza ci chiama ancora oggi”: don Severino Sebastianelli si è rivolto così alle tante persone che domenica 16 agosto si sono ritrovate nel pomeriggio per partecipare alla celebrazione della Messa e per la processione per le campagne di San Fortunato e per “venerare Maria che splende nel cielo vestita di sole, canta il Magnificat e grida per generare ancora l’umanità a una vita nuova”. Il giovane Damiano Montanari, neodiplomato geometra e studente di organo e pianoforte al conservatorio di Pesaro e sua madre, la cantante Morena Torreggiani, di Serra dè Conti, hanno animato la Messa facendo sentire ancora più viva la piccola comunità. In processione, aperta dalle donne, un tempo le fanciulle di San Fortunato, con lo stendardo della zona, il baldacchino con la riproduzione dell’antica immagine della Madonna portato a turno dagli uomini mentre nell’aria si diffondeva la preghiera del Rosario. Davanti la chiesetta poi la benedizione eucaristica ed il canto del Tantum Ergo. Quest’anno si è aggiunta una cerimonia civile: la firma di una convenzione per la gestione della chiesetta e dello spazio circostante. Il Radio Duomo Senigallia in Blu (106,7 o 95,2 Mhz) sindaco Arduino Tassi, il parroco e il presidente della cooperativa Stalla Sociale hanno stipulato una convenzione decennale per stabilire i compiti di ciascuno. Il comune di Serra dè Conti, proprietario dell’immobile, provvederà alla manutenzione straordinaria, all’assicurazione e alle utenze; la parrocchia garantirà le funzioni religiose e terrà in ordine l’arredo sacro mentre la cooperativa, rappresentata dal presidente Bruno Chiappa, garantirà la manutenzione ordinaria, la pulizia del locale e dell’esterno, l’apertura per i visitatori. “Nel 1975 la chiesa, che aveva parte del tetto sfondato – ha ricordato l’assessore ed ex sindaco Bruno Massi – è stata comprata dal comune al prezzo simbolico di 10 lire e da allora sono stati diversi gli interventi di manutenzione e di restauro, anche se c’è ancora da fare”. Massi ha interessato tutti raccontando la storia della chiesetta che custodisce l’immagine più antica del comune del beato Gherardo, patrono di Serra dè Conti e di San Sebastiano che ricorda la presenza dei Longobardi nella zona; gli affreschi quattrocenteschi di Andrea il Vecchio da Jesi sono un’altra testimonianza dell’importanza della chiesa e della centralità della zona di San Fortunato nella vita sociale, religiosa ed economica del comune. “Una bella giornata – ha detto il sindaco Tassi - che ha dimostrato come si può stare bene in campagna, immersi nella natura e ascoltando il canto delle cicale o il cinguettio di tanti altri uccelli per riscoprire sentimenti e sensazioni purtroppo dimenticati”. Nella prima foto, un momento della celebrazione all’interno della chiesetta; nella seconda la processione; nella terza la firma della convenzione, da sinistra il presidente della cooperativa Stalla Sociale, il sindaco e il parroco. Tutte le mattine alle ore 7,20 il pensiero del giorno del vescovo Gerardo Rocconi Giornale radio alle ore 12,30 e alle 19,03 con notizie da Jesi Il Palazzo e dintorni giovedì alle ore 12,45 e alle 19,30 10 6 settembre 2009 Vallesina Unitalsi: i tre giorni a Loreto con il pellegrinaggio annuale nella Santa Casa I “Anche se siamo deboli o malati, il cuore cammina” l pellegrinaggio a Loreto, il tradi- vicino e non ci abbandona. Padre Ga- ni, ha proposto una riflessione proprio zionale Treno Bianco, è stato anche briele Sacchin, frate cappuccino della sulla solidarietà di Maria nei confronti quest’anno una occasione di incon- Lombardia e presente a Loreto per as- della parente Elisabetta e sul suo fidarsi tro, di conoscenza, di condivisione, di sistere i pellegrini unitalsiani, ha segui- ed essere disponibile a fare la volontà preghiera e di arricchimento spirituale. to e coordinato tutte le celebrazioni del del Signore, nonostante la consapevoQuattrocento i pellegrini delle dioce- pellegrinaggio preparate dai sacerdoti lezza della sua piccolezza e povertà. si di Jesi e Senigallia che hanno preso e dal gruppo Liturgico. Nella serata “Ora dobbiamo fare il bagaglio anche parte al pellegrinaggio organizzato dal- del sabato in piazza della Madonna lo delle cose spirituali che portiamo a le due sottosezioni dell’Unitalsi e tanti spettacolo dell’associazione “Fiori del casa: quale impegno e ricordo portiaaltri hanno partecipato alla suggestiva deserto” di Vibo Valentia: 60 minuti mo con noi? – ha chiesto mons. Giofiaccolata della domenica sera. “Il pel- con “La creazione”, uno spettacolo nel- vanni Tonucci, arcivescovo di Loreto, legrinaggio: in cammino con Maria lo spettacolo che ha narrato la nascita durante la celebrazione conclusiva in verso Gesù Eucarestia”: il tema attor- del mondo per mano di Dio: la luce, il basilica. “Finiti questi giorni, Maria ci no al quale sono state organizzate le sole e le stelle con un mix di narrazioni accompagna per ricordarci una missiocelebrazioni. Tanti segni preparati per bibliche, canto, musiche, ballo, ener- ne che abbiamo, essere annunciatori e aiutare a comprendere meglio il valore gia e passione. A raccontare il tutto apostoli del Vangelo - mons. Tonucci di questa esperienza “alla quale si ar- 36 ragazzi, 20 dei quali diversamente ha invitato a preparare la valigia con riva non da turisti, ma da pellegrini in abili: sono loro i protagonisti, gli attori un impegno di carità, di apostolato e cerca di perdono – ha detto mons. De- di un copione esaltante che nasce con di preghiera - anche se abbiamo dei licio Cipolloni, per tanti anni assistente l’obiettivo dell’integrazione sociale e miti, siamo malati o il corpo è in una dell’Unitalsi ed ora vicario a Loreto, che ha riscosso l’applauso commosso carrozzella, il cuore cammina lo stesso, introducendo la celebrazione della del numeroso pubblico di unitalsiani e possiamo compiere tanti gesti di amore confessione – il bene ci affascina ma il di cittadini di Loreto. La scelta di que- e dedicare tanta energia alla preghiemale ci convince ed ecco che la confes- sto spettacolo è stata per il desiderio di ra. Il Vangelo si annuncia dove siamo, sione è una pedagogia per non perdere offrire una serata adatta ai grandi e ai alle persone che ci sono vicine, con la il senso di Dio e la gioia del perdono”. piccoli del Treno della Gioia, i bambini nostra gentilezza, pazienza e carità.” Al centro della piazza una strada az- che con le loro famiglie hanno parteci- L’arcivescovo ha concluso chiedendo zurra, decorata con fiori di girasole e pato ad una parte del pellegrinaggio e di pregare per la santità dei sacerdoti piena di orme, ha rappresentato la fa- che hanno seguito un programma pre- e perché il Signore possa avere rispotica e la bellezza del viaggio della vita parato dal Gruppo Giovani sul tema ste positive alle sue chiamate. E così il di ciascuno di noi, un viaggio che vuole “Con Maria abbiamo incontrato Gesù e pellegrinaggio continua nelle proprie avere Maria vicina per aiutarci ad ama- con Lui ripartiamo come i tralci uniti case e nella vita di tutti i giorni: la Casa re e ad ascoltare suo Figlio. Così, tre alla vite”. Un grande grappolo di pal- della Madre accoglie tutti, pellegrini a volte, nei pomeriggi del 31 luglio, dell’1 loncini colorati è stato lasciato volare volte stanchi e sfiduciati, delusi o smare del 2 agosto la processione eucaristi- in cielo dai bambini nel pomeriggio riti per aiutare a ripartire mettendo la ca in piazza è stata aperta dai giovani della domenica 2 agosto, dopo la pro- propria vita nelle mani del Signore, il barellieri che posizionavano la simbo- cessione eucaristica, quando anche il solo che sa offrire segni della sua prelica strada: dietro di loro tutto il resto segno della strada era stato completato senza rassicurante. “Guardando Maria del personale, degli anziani, dei malati e quando tutti i partecipanti avevano la possiamo capire quale è la strada per in carrozzina. Commovente per tan- gioia nel cuore per questa esperienza. arrivare a Gesù e mettere sull’altare il ti la benedizione con Gesù Eucarestia “Lo spettacolo “Fiori nel deserto” – ri- peso della nostra vita, sapendo che chi che i vescovi di Loreto, Senigallia e Jesi corda il presidente dell’Unitalsi di Jesi si lascia attrarre da Dio vive nella sehanno portato davanti a ciascuno. La Giancarlo Rossetti - mi piace definirlo renità, nella fiducia, nella speranza e grande piazza del santuario diventa “la carta di identità” della nostra asso- nella pace”: è questo il messaggio che così per i tre giorni del pellegrinaggio e ciazione perché ho visto come il volon- il vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocper tanti altri giorni nei quali, da mag- tario riesce a ottenere risultati così alti coni ha lasciato ai partecipanti. Mons. gio a ottobre, si alternano undici mila lavorando tutto l’anno con i diversa- Rocconi ha preso parte allo spettacolo pellegrini unitalsiani, un luogo privile- mente abili; cosa che anche l’Unitalsi fa “Fiori nel deserto” e a tutte le celebragiato per sperimentare questa miste- e deve fare, lavorare tutto l’anno insie- zioni e agli incontri della domenica, ha riosa quanto coinvolgente esperienza me ai malati, anziani, diversamente abi- concluso la suggestiva fiaccolata della di fede. Le processioni eucaristiche, le li per poi concludere questa esperienza sera vissuta da tante persone con inconfessioni, le Sante Messe, il musical annuale con i pellegrinaggi, punto di tensità e fiducia ed ha augurato che il dei giovani attori down, le altre cele- arrivo e di ripartenza dove tutti insie- ritorno a casa sia confortato da quebrazioni, gli incontri ed anche i sem- me portiamo alla Madonna le nostre sta esperienza e dalla consapevolezza plici momenti dei pasti o del tempo invocazioni, suppliche, preghiere, in- di una missione grande che il Signore libero sono stati vissuti da ciascuno tercessioni. Maria le raccoglie tutte e affida a ciascuno: sostenere i sacerdoti come una opportunità per ritemprarsi le porta a Gesù Cristo il Risorto, unico con la preghiera affinchè si affidino a dalla fatica di ogni giorno e tornare a mediatore tra noi e Dio.” Il vescovo di Maria e la loro vita sia sempre coerente casa con la certezza che il Signore ci è Senigallia, mons. Giuseppe Orlando- e fedele. Moie: la preparazione alla festa patronale dell’8 settembre “Ripartire verso il futuro” “S iamo tutti un po’ a corto di vita: giovani, an- Gesù che ci ama così tanto da liberarci di ziani, sani o malati abbiamo bisogno di torna- tutto ciò che non ci fa essere contenti. re a una sorgente che ci doni la vita e la speranza”. Durante il momento conviviale tutti i voCosì sr Lorella Mattioli ha invitato a tornare alla lontari si sono dati da fare nel servire i Parola di Dio le tante persone che hanno parteci- piatti preparati dalle cuoche ed i giovani pato alla celebrazione di inizio delle feste patro- del gruppo hanno proposto anche alcuni nali a Moie, domenica 30 agosto. Da oltre trenta giochi con i palloncini colorati. Sono stati anni, quando era parroco don Aldo Anderlucci e ricordati i tre giorni del recente pellegriil maestro Alfio Borgiani era presidente dell’Uni- naggio di Loreto e gli altri momenti più talsi, si ripete la Giornata dell’Anziano e del Mala- lontani nel tempo con la testimonianza di to in occasione dell’apertura della festa: gli anzia- Antonio Ludovico, uno degli organizzatori ni e i malati si ritrovano per la Messa e possono della giornata fin dagli inizi. Il sindaco di Maiola- con gli incontri di preghiera nelle piazze, incontri ricevere il Sacramento dell’Unzione degli Infermi ti, Giancarlo Carbini, ha portato il suo saluto ed per i catechisti ed i giovani, con la fiaccolata dele continuare poi con il pranzo preparato dai vo- incoraggiamento al gruppo ed ha evidenziato la le associazioni la sera di giovedì 3 settembre, la lontari unitalsiani. presenza significativa ed entusiasta di giovani e presentazione del libro di poesie “Ve ‘rconto ‘na La celebrazione è stata presieduta dal parroco giovanissimi. Padre Francesco Carloni ha ringra- storia de paese” di Roberto Dellabella venerdì 4 don Fabio Belelli, hanno concelebrato don Aldo ziato la comunità di Moie per la sua grande ge- settembre alle ore 19 in chiesa Santa Maria. SabaAnderlucci, parroco di Moie dal 1978 al 1998, don nerosità ed il sostegno alle opere missionarie, in to 5 settembre la benedizione dei bambini alle ore Luca Giuliani e padre Francesco Carloni, missio- particolare alla riforma agraria che lui stesso ha 16 e la commedia dialettale “Io stò con Cesiretta nario cappuccino in Brasile e tornato a Moie per guidato in Brasile e che ora sta dando i suoi frutti, mia” alle ore 21. Domenica 6 settembre, nel poun periodo di riposo in famiglia. Sr Lorella, bi- “una riforma che ha dato la terra a tante famiglie meriggio all’interno del Mercato Vecchio, l’espoblista francescana di Cingoli e predicatrice della ed ha dato anche la fede perché è stata misterio- sizione dei lavori di artigianato artistico realizzati festa, ha proposto una riflessione sul valore del samente voluta dal Signore”. dai bambini al corso estivo del gruppo “Carmelo sacramento dell’Unzione dei Malati che dona nel Mondo”. Lunedì 7 settembre alle ore 19 la bepace e gioia e che unisce il malato alla Passione di Il programma della festa nedizione degli automobilisti lungo via Giovanni Cristo: “ci prepara al passaggio alla Casa del Pa- “La festa è l’occasione per rinsaldare i legami del- XXIII. La giornata della festa, martedì 8 settembre, dre, ci fa venire il desiderio del Paradiso e ci aiuta la comunità, per lodare Dio per i benefici ricevuti, saranno celebrate Sante Messe nell’Abbazia Santa a non vedere le cose di questo mondo come eter- per ricordare i nostri defunti, per domandare aiu- Maria alle ore 8,30; 10; 11,30 e alla fine della prone e assolute”. Sr Lorella ha poi spiegato, ripren- to e protezione dall’Alto, per ripartire con più gio- cessione delle ore 17. In serata, in piazza Kennedy, dendo Sant’Agostino, il significato della parola ia verso il futuro” ha scritto il parroco don Fabio la compagnia La Macina presenterà lo spettacolo misericordia. Per togliere la miseria c’è bisogno di Belelli nell’invito rivolto ai parrocchiani. “Nel canto la memoria”. Nei locali della scuola maun cuore che ami tanto da bruciarla: è Maria, Ma- La preparazione alla festa patronale in onore della terna parrocchiale è stata allestita una pesca di bedre di Misericordia, che ci ha mostrato il cuore di Natività di Maria, Madre di Misericordia continua neficienza a sostegno delle attività della scuola. Corsi prematrimoniali Le diverse parrocchie della Diocesi organizzano ogni anno corsi di preparazione al matrimonio cristiano. A San Giuseppe Nel mese di settembre, con inizio martedì 8, prenderà il via il corso presso la parrocchia di San Giuseppe a Jesi. Gli incontri si svolgeranno nei giorni di martedì e giovedì alle ore 21. Per informazioni si può chiamare il numero 335.7197890 A Castelbellino Nella sala parrocchiale di Castelbellino Stazione, con inizio il 9 ottobre, nei venerdì dalle ore 21 si svolgerà il corso di preparazione al matrimonio. Per ricevere ulteriori informazioni, si può telefonare al numero 0731.702687 Vallesina 6 settembre 2009 11 Intervista a Cristiana Simoncini, assessore alla cultura ad Apiro Politica, cultura e comunicazione C ristiana Simoncini, 33 anni, laurea in Lettere, giornalista pubblicista, residente a Cupramontana, collaboratrice di Voce della Vallesina è consigliere comunale di Apiro dove il sindaco Settimio Novelli l’ha nominata assessore con deleghe a Turismo, Cultura, Spettacolo. L’impegno in politica arriva dopo un impegno rivolto a conoscere e valorizzare il nostro territorio: le pubblicazioni che hai curato, le lezioni con l’Università degli Adulti della Media Vallesina e le uscite, i percorsi seguiti con il Cis e tante piccole altre iniziative che hai seguito. Ora grazie a questo nuovo e prestigioso incarico hai modo di vedere da un’altra angolatura e partecipare alle scelte di valorizzazione del territorio. Quali sono gli obiettivi ai quali lavorerai? Mi sono sempre occupata un po’ per studi e molto per passione alla conoscenza ed alla valorizzazione storico – culturale del nostro territorio, in particolare di quello solcato dall’Esino e dominato dal San Vicino. Da giugno questo nuovo incarico come assessore ad Apiro per la cultura, il turismo e lo spettacolo, che ho accettato con grande entusiasmo. Gli obiettivi che mi sono posta sono molti, perché Apiro è un piccolo comune dalle grandi potenzialità culturali e turistiche, ancora tutte da scoprire. L’unica cosa che mi spaventa è il tempo: cinque anni sono lunghi, ma non lunghissimi e sicuramente non riuscirò a portare a termine nemmeno la metà delle cose che ho in mente. Tanto per iniziare mi preme poter far funzionare con continuità, offrendo diverse forme di spettacolo, il teatro Giovanni Mestica, da poco restaurato e vera eccellenza per il territorio maceratese. Poi c’è il discorso polo museale, già iniziato in precedenza dalla precedente amministrazione, ma rimasto fermo: l’idea è quello di poter creare un circuito museale che colleghi la chiesa di San Sebastiano, dove verrà sistemato l’archivio storico, alla pieve di Santa Felicita, alla chiesa di San Francesco, nel centro del castello, dove si creerà una sala conferenze ed una pinacoteca civica, per concludere con la sagrestia della collegiata di Sant’Urbano che andrà ad esporre in modo consono le bellezze ivi contenute (il famoso “tesoro di Sant’Urbano”: una ricca collezione di ori ed argenti, reliquie e quadri di autori importanti, come lo “Spagnoletto”). Questo in linea di massima per quanto riguarda la cultura ed il teatro. Mentre per il turismo l’obiettivo principale è quello di valorizzare la zona Pian dell’Elmo di San Vicino e di creare dei percorsi vita lungo il circuito del lago di Cingoli. Tutto va collegato, cultura e turismo, con uno sviluppo della comunicazione (che in Apiro, come in altri piccoli centri, risulta scarsa o inesistente). Sono convinta che non si possa fare turismo e cultura senza la comunicazione. Donna e giovane: quale è il rapporto con il sindaco e con i colleghi della giunta? Il rapporto con i miei colleghi assessori e con il sindaco sono buoni, si è creato da subito un ottimo feeling. Il sindaco fin dall’inizio ha cercato di unire il gruppo di lavoro, facendo risaltare le capaci- A palazzo dei Convegni, fino al 6 settembre tà e le propensioni di ogni singolo individuo, offrendo così la possibilità ad ognuno di esprimersi al meglio e lavorare per il gruppo e per l’intera comunità di Apiro. Certo non mi sarebbe dispiaciuto avere insieme a me, all’interno della giunta, altre giovani donne. Si parla tanto dell’allontanamento dei giovani dalla politica anche se nella Vallesina sono tanti gli amministratori giovani dei Comuni. Come hai deciso di entrare in politica? E’ da diverso tempo che avevo la voglia di poter fare un’esperienza politica, ma fino ad ora non mi era stata data la possibilità. La curiosità di conoscere più da vicino il mondo politico mi è venuta qualche anno fa dopo aver frequentato, con esito positivo, il primo corso, indetto dal Ministero delle Pari Opportunità dal titolo: “Donne, politica ed istituzione”. Un corso di sei mesi, rivolto a 150 donne diplomate, svolto dall’Università di Scienze Politiche di Macerata, dove si sono affrontate diverse tematiche: nozioni di base di giurisprudenza, storia politica, storia dell’evoluzione del mondo femminile nel mondo politico italiano ed internazionale, la Costituzione … Alla fine, esame di verifica, attestato e tanta voglia di poter essere, come donna, in questo mondo politico, che ancora parla quasi esclusivamente al maschile. L’altra cosa che mi ha spinto ad accettare la proposta del sindaco a candidarmi è stato l’amore per la cultura: credo che come amministratore si possa avere qualche chance in più per realizzare progetti culturali e per valorizzare e tutelare le bellezze che il nostro territorio contiene. Hai dei progetti rivolti ai giovani, magari per far sentir loro la vicinanza delle istituzioni? Lavorare per i giovani non è semplice, perché penso sentano l’istituzione come qualcosa di lontano ed effimero. Però un progetto in mente mi frulla, ma è ancora tutto da elaborare: mi piacerebbe poter attivare una radio locale, magari anche utilizzando il web, tutta gestita da ragazzi del posto che raccontino gli avvenimenti di Apiro visti dai loro occhi. Apiro si colloca geograficamente ai margini della Vallesina: per alcuni progetti fa riferimento alla Vallesina per altri a Macerata. Quali sono gli aspetti che la avvi- cinano alla Vallesina? Sono molti gli aspetti che legano Apiro alla Vallesina, innanzitutto abbiamo lo stesso ambito sanitario e poi diversi servizi attivi in collaborazione con i due comuni limitrofi (ma già in Vallesina ed in Provincia di Ancona) di Staffolo e Cupramontana, distanti entrambi da Apiro circa 9 chilometri. Non nego che, come altri comuni a confine tra due province, soffriamo un po’ di crisi d’identità. Mi spiego meglio: Apiro è in provincia di Macerata, ma molti apirani gravitano, per lavoro o per esigenze personali, verso la vallata dell’Esino e non verso Cingoli, San Severino o Macerata. Anche i ragazzi, terminate le scuole medie, per la maggior parte frequentano le scuole superiori a Jesi. Sono passati appena due mesi dall’inizio di questa esperienza: un primo bilancio? E’ ancora un po’ troppo presto per fare bilanci. Magari ne riparliamo l’anno prossimo. La cosa importante per poter andare avanti credo sia non perdere mai l’entusiasmo di fare. Quando ciò avverrà, significherà che è ora di smettere e che forse in qualcosa si è fallito. Regione: a Caldarola una mostra fino al 12 novembre “In diretta” le maschere di Giusi “Le Stanze del Cardinale” piccoli gesti della sua abilità. siasmo dal dirigente Nicola Le maschere di Giusi esposte Brunetti - realizzato da Giusi alla mostra anche in diversi con i ragazzi della scuola sescatti di Ubaldo Ubaldi e di condaria di 1^ grado dell’I.C. Silena Morresi, e in begli al- “Carlo Urbani” di Moie. Sotto bum sempre artigianali, che la sua guida, le classi seconde, ricostruiscono, in ordinate a piccoli gruppi, hanno ideato sequenze, le varie fasi di crea- e confezionato sei copricapo zione di ciascun soggetto. che sono state esposti, ai priE, novità: accanto alle ma- mi di giugno, al teatro di Maschere, un cartellone che iolati in occasione della recita riporta le immagini del labo- di fine anno. La mostra resteratorio artistico - proposto rà aperta fino a domenica 6 dalla professoressa Graziel- settembre. la Fossi e accolto con entuFotoservizio Paola Cocola Grande affluenza di gente in questi giorni, a Palazzo dei Convegni, per la mostra di Giusi Bellagamba, l’insegnante jesina che dal 1994 realizza, nel suo piccolo laboratorio domestico, con materiali di recupero, bellissime maschere. Esposti 63 soggetti dei 144 confezionati in sedici anni. Delle sue creazioni abbiamo parlato diverse volte in queste pagine, soprattutto in occasione della loro presentazione al Carnevale di Venezia e dell’esposizione a Monaco di Baviera, ma vederle in diretta, per moltissimi jesini, è stata un’esperienza sorprendente, quasi emozionante. Numerosi anche i turisti che hanno apprezzato l’originalità delle spettacolari opere confezionate a mano, senza l’ausilio di alcun macchinario. Sono stati soprattutto i bambini a volerne sapere di più sulle modalità di realizzazione. Una bambina, in particolare, ha chiesto a Giusi di insegnarle a fare i fiori di carta e così l’insegnante si è organizzata con carta crespa e forbici per svelare, a chi ne avesse voglia, C aldarola, piccolo comune che sorge in alto come un borgo, è un concentrato d’arte e storia; prima aveva vita dentro il suo castello dal quale ora partono gli eventi per la conservazione dei capolavori pittorici e dello stesso castello, abitato fino a pochi decenni fa, ed ora gestito da una società che ne guida le visite e permette cene su ordinazione. Arrivo in piazza Vittorio Veneto e mi accorgo che lo scenario comprende anche alcune importanti chiese, nelle quali devo entrare per vedere esposte le opere di De Magistris; la chiesa della Madonna del Monte, la Collegiata del S. Sacramento e la chiesa della Vergine. La città ha voluto onorare ancora una volta questo genio, abbinando i suoi lavori ad un progetto culturale che ha posto luce alla storica archiviazione del Cardinale Giovan Battista Pallotta (morì a Roma il 23 gennaio 1668) attraverso la Commissione per gli eventi di prestigio, presieduta dall’onorevole Vittorio Sgarbi. Nel casato dei conti Pallotta, antichi proprietari del castello, ci furono sempre figure appassionate alla conservazione dei beni culturali di famiglia, o da parte dei cardinali che si sono succeduti, o di alcuni familiari, sicché l’organizzazione ha seguito l’ordine dato al lavoro di conservazione. 11 capolavori che il cardinale Giovan Battista disciplina e fa conoscere già all’epoca del suo incarico (a soli 35 anni!), sono la successione visiva di questa mostra che comprende quattro grandi come Caravaggio, Reni, Guercino e Mattia Preti. Li fa conoscere, accogliendo quanti vengono da fuori, principi e re , sulla strada per Loreto. E’un interesse che ebbe inizio sotto il pontificato di Urbano VI portato avanti in tempi diversi ed esteso su di un territorio che va da Ferrara al territorio marchigiano. Aggiorna il compito dello zio, Evangelista Pallotta, allacciando nell’opera di codificazione, rapporti con Cosenza, dove l’Evangelista era stato vescovo. I lavori commissionati presentano dei pagamenti, attraverso i quali coincide passione e necessità di coprire alcune insolvenze debitorie di famiglia. Tutto è documentato attraverso lettere ed attestati, attraverso i quali si intravede anche una ricerca spirituale del Giovan Battista.Tra i principali protagonisti di questo scenario del ‘600, vengono introdotte alcune opere di minori, quali il Domenichino (autore dell’angelo custode), ed Elisabetta Sirani: uno spazio di riguardo a questa giovane artista,che ebbe fisicamente vita breve e che ha lasciato opere significative tra cui due importanti allegorie; una è l’inno alla libertà, l’altra all’onore. Già a vent’anni lavorava nella bottega di suo padre Giovanni, affinando uno stile personale di carattere renano -fiammingo. Come se in breve tempo avesse già tracciato l’essenziale della sua esistenza, lasciò precocemente lo stato terreno nel 1667. Tra i capolavori prescelti,troviamo ritratti, scene paesaggistiche e di vita. L’opera con cui Sgarbi sceglie di aprire l’evento, è rappresentata dal martirio di due amanti salvati dalla Pie- tà, e termina con un’estasi di Santa Caterina come un incoraggiamento a non avere paura; ed è ciò che si nota in ogni tela, volta verso il gaudio e la pace. Come l’angelo dietro ad ogni bambino che è in noi, per aprirci gli occhi. A termine di questo assaggio artistico, che vorrebbe farci soffermare per altro tempo ancora, si scende nell’ultima stanza, che è un piccolo vano sotterraneo e prende il nome di stanza del “Paradiso”, un’anteprima in questa terra di un elegiaco da cogliere nel quotidiano attraverso gli apparati decorativi di Antonio Tempesta e di un pittore incisore nelle scene di caccia, d’accoglienza al castello, nelle varie allegorie di vita delle diverse epoche che traggono tutta l’ascesi spirituale di questo Cardinale. Elisabetta Rocchetti Nell’immagine, l’Angelo Custode del Domenichino, conservata al Museo Capodimonte di Napoli 1923 12 Teatro 6 settembre 2009 Claudio Baglioni all’arena Sferisterio di Macerata Il passato dà sapore al futuro” I l cantautore romano si è esibito il 19 agosto all’arena Sferisterio di Macerata, unica tappa marchigiana del Gran Concerto Tour Q.P.G.A. -abbreviazione di ‘Questo piccolo grande amore’- cominciato nel giugno scorso a Roma, che toccherà 31 città italiane e si chiuderà il 14 settembre all’arena di Verona. Un originale dialogo fra musica e immagini, armonizzato da nuove tecnologie digitali, ha dato vita a una vera e propria opera moderna, il racconto in musica di un grande amore, cui è seguito un percorso tra i pezzi storici del repertorio dell’artista. Un passaggio nella storia, il concerto di Claudio Baglioni, attraverso una serie suggestiva e incalzante di salti temporali, di interazioni poetiche e fantastiche tra passato e presente, fra realtà e sogno. Un dialogo con il tempo che passa, con il ricordo che scivola dalla memoria e si materializza in immagini limpide e reali. Tutti i luoghi scelti per il tour sono in sintonia con questa atmosfera: rievocano la storia, la bellezza del passato e della vita, la volontà umana di costruirsi e di costruire spazi di condivisione: dall’anfiteatro romano di Cagliari, al teatro dei templi di Agrigento, dal palazzo Te di Mantova alla reggia vanvitelliana di Caserta, al teatro pucciniano di Torre del Lago... Ma la memoria è anche legata alla percezione del futuro e al desiderio di percorrere, domani, il viaggio della vita. E mentre tristezza e smarrimento inseguono le stagioni più intense del passato, la speranza si traduce nel senso dell’attesa del domani. È un unico orizzonte senza confini, uno spazio in cui note e parole si rincorrono sul rigo musicale della coscienza, al ritmo del passo, spesso incerto, con cui ciascuno, “strada facendo”, attraversa il tempo e i luoghi dell’esistenza, i colori dei sentimenti e degli affetti, i legami con la realtà. “La vita è adesso” ha cantato Baglioni, a chiusura del concerto, al folto pubblico dello Sferisterio. E mentre le luci si sono spente sul mondo delle immagini colorate dello spettacolo, un uomo stanco e felice si è allontanato dal palco con un sorriso limpido. “Il passato è sale che si scioglie per dare sapore al futuro e ad ogni giorno di questa vita che è adesso”. E’ il suo augurio a tutti coloro che hanno condiviso questo momento di musica, di poesia, di bellezza: che la vita di ciascuno possa ospitare colori, emozioni, esperienze e mille altre domande, oltre le tracce e i suoni che, per una serata, hanno attraversato il cuore. Tiziana Tobaldi XXXIX Edizione: Festival del Folclore di Apiro Quando la parola spesso divide D al 7 al 15 agosto, Apiro è stata animata da musiche e danze dei popoli del mondo durante la 39a edizione del Festival Internazionale del Folklore Terranostra. Quest’anno i gruppi internazionali sono giunti da Russia, Slovacchia, Armenia, Turchia, Cile, Brasile e Honduras. Hanno partecipato inoltre gli Sbandieratori della Città di Cori e, naturalmente, il gruppo Urbanitas di Apiro. Dopo la presentazione che si è svolta durante il primo giorno del festival, i gruppi si sono esibiti alternativamente per tutta la settimana. Il 15 agosto, a conclusione dell’evento, gli ospiti hanno partecipato alla Messa nella chiesa di S. Urbano, valorizzando la celebrazione con i propri canti religiosi, segno di unità fra i popoli e della comune aspirazione alla pace. E’ seguita la tradizionale sfilata per le vie del paese, lo scambio di doni ed infine la grande serata conclusiva, durante la quale tutti i gruppi hanno proposto il meglio del loro repertorio. All’interno della manifesta- e la festa, indicando come danzare sia zione, si è tenuta sperimentare ed esprimere con intenla mostra mercato sità il rapporto dell’uomo con la terra, di enogastrono- con gli altri, con il futuro e con la tramia, artigianato scendenza. La danza ha suggerito di artistico ed etnico, avere qualche chance in più rispetto “Art&terra”, con alla parola che spesso, purtroppo, dil’organizzazione vide persone, popoli, culture. Essa ha di laboratori di mostrato la capacità di legare tante artigianato arti- voci, di unire l’uomo al suo prossimo stico per adulti e e alla realtà cosmica, di essere un moragazzi: dalla la- mento importante all’interno di una vorazione della carta, all’impagliatura e società che cerca se stessa. Attraverso creazione di cesti in vimini, dalla tessi- giochi di forme e di movimenti ha intura alla lavorazione della creta, fino al dicato come esprimere l’indicibile, colaboratorio di giocoleria, occasioni per noscere l’ignoto, comunicare in modo grandi e piccini di imparare diverten- autentico - per un arricchimento dosi. L’evento ha avuto il patrocinio del umano e culturale - varie concezioni comune di Apiro, la provincia di Mace- della vita e del mondo, perché il movirata, la Regione Marche, l’associazione mento non può mentire: accenti, passi, culturale Urbanitas, la comunità mon- slanci e dissonanze aiutano a leggere tana San Vicino e il CIOFF (Conseil In- l’interezza dell’essere, e dell’essere in ternational des Organisation de Festi- rapporto con gli altri. Questa espresval de Folklore et d’Arts Traditionnel), sione viva di condivisione e di uniooltre al sostegno di numerosi sponsor. ne può permettere di vedere la danza Una settimana di festa e di amicizia fra “come forma di cultura e di vita, pari popoli, vivacizzata ogni sera da bal- te di un progetto più grande per un lerini e musicisti che rappresentano le modo nuovo di vivere, per scegliere tradizioni del folklore e della storia dei fra la civiltà dello scontro o la civiltà loro paesi. Tanti momenti di incontro della coralità. La danza non è un giohanno lasciato spunti di riflessione che co, ma rivelazione dell’uomo all’uomo vale la pena conservare. Musica e danza attraverso il suggerimento di ciò che non sono l’immagine del mondo delle è e di ciò che potrebbe essere.” (Roger apparenze, ma rappresentano la cele- Garaudy) brazione della vita dei popoli, mostraFotoservizio Tiziana Tobaldi no i volti variegati dell’umanità, i riti Nelle foto momenti della serata magici e le religioni, il lavoro, l’amore conclusiva del festival Assivip ed Enoteca: Vino e informazione Comunicazione e cultura “L e Marche che comuni- e a Guerrino Giampaoletti cano”: una iniziativa per di TV Centro Marche. “Mi è valorizzare le realtà regionali doveroso un sentito ringrache si dedicano all’informa- ziamento per le parole spese zione, l’Assivip premia “La nei miei confronti per quancomunicazione e l’informa- to fatto in questi 18 anni zione come strumento di – ha detto Giancarlo Rossi cultura, conoscenza e de- - ma devo per tutto questo mocrazia”. Una serata nella dire un enorme grazie a voi suggestiva cornice della Ro- che avete pubblicizzato le tonda a Mare di Senigallia nostre iniziative altrimenti organizzata dall’Assivip - So- non avrebbero avuto la parcietà Cooperativa Agricola tecipazione ed il successo di Moie di Maiolati di cui è riscosso.” Gli intervenuti, tra presidente Dino Porfiri e da i quali i produttori vinicoli Giancarlo Rossi dell’Enote- che fanno parte del gruppo ca Regionale di Jesi, con il “Yes, we Conero”, l’assessore patrocinio dell’Ordine dei al turismo del comune di SeGiornalisti e di Banca Mar- nigallia Gennaro Campanile, che per premiare chi fa in- l’assessore provinformazione e comunicazione ciale Carla Virili, alnella Regione Marche. Il 3 tre personalità delagosto dalle 21,30 sono state la Regione Marche, premiate con una magnum hanno poi brindato di vino pregiato le testate a fine serata con il giornalistiche, televisive e ra- buon vino marchidiofoniche delle Marche. Per giano. I produttori la zona di Jesi questo ricono- che hanno partescimento è stato consegnato cipato alla serata a Sara Ferreri per il Resto del con i loro vini preCarlino, ad Anna V. Vincen- stigiosi sono stati: zoni per Voce della Vallesina Le Terrazze, Elio Polenta, Marchetti, Moroder, Leopardi Dittajuti, Pieri, Lanari Luca, Serenelli, Piantane Lunghe, Silvano Strologo. Durante il mese di agosto l’Assivip oltre a questa hanno realizzato le serate “Senigallia - I Lunedì della Rotonda” dove si sono potuti apprezzare i vini e i prodotti tipici di dieci differenti produttori di vini delle Marche per ogni serata. Mattia Zannini Nella foto di Michele Pinto, da sinistra Dino Porfiri presidente Assivip, Giancarlo Rossi e Anna V. Vincenzoni Invia a Banca Marche le foto delle…Marche! Calendari 2010 Banca Marche B anca Marche anche per il 2010 pubblicherà i calendari fotografici che, ormai da un decennio, riscuotono apprezzamento anche fuori regione e, in alcuni casi, perfino all’estero. I calendari Banca Marche, nelle versioni da parete e da tavolo, costituiscono un accattivante veicolo promozionale delle bellezze e delle peculiarità di una terra che merita di essere conosciuta e frequentata, ma anche ammirata attraverso le immagini DAL 1923 che scandiranno il trascorrere dei mesi del prossimo anno. Il tema dei calendari del 2010 sarà dedicato, come nel 2009, ad eventi, feste, rievocazioni, ricorrenze, mercati e a quant’altro possa testimoniare la vivacità socio-culturale delle Marche nelle sue più diverse accezioni. Si invitano pertanto fotoamatori, fotoclub, enti o associazioni a inviare possibilmente entro il 15 settembre, a Banca Marche - Segreteria Generale (“Foto calendari”) - Via Ghislieri n. 6 - 60035 Jesi (anche tramite una filiale della Banca) il materiale fotografico che vorrebbero sottoporre alla selezione, purché sia di buona qualità e con soggetti/inquadrature esteticamente validi o originali. Banca Marche precisa infine che l’eventuale utilizzo delle immagini che perverranno è a sua completa discrezionalità e a titolo gratuito. Tel. 0731-21.33.70 - www.mattoli.it 13 In dialogo Va’ dolce vita che te ne vai M entre mi avvio nelle vie della mia città, ritornata dopo tanto tempo trascorso lontano da lei, i miei occhi cercano ciò che ora non è più: una strada, un fiume, un viottolo; ma cosa succede? Confusa e stordita mi siedo per comprendere se sono stata vittima di un miraggio, se il mio passato è stato un miraggio. Voi sentinelle attente del mio passato dove siete? Voi che facevate corona al mio andare, voi, che avete assistito, partecipato a tutto quello che raccoglievo in quei momenti: un abbraccio, una carezza, una stretta di mano, il mio correre verso una meta senza sapere dove fosse; la mia mente è frastornata e si perde ma il mio passato non può essere stato un miraggio, e in questo smarrimento una voce fievole, carezzevole, amorosa mi viene incontro a svelare il mio enigma: “Figlia mia adorata, ferma i tuoi pensieri e alza gli occhi su quella luce, su quella luce immensa che, con tanta forza, ti sta attirando a sé da quando sei nata, non fare più resistenza, vai, sei tentennante, perché? Perché ogni tanto ti fermi per sederti come stai facendo ora, ma quanto male ti infliggono queste pietre appuntite sulle quali sei seduta e con te, purtroppo, la maggior parte del genere umano che non se ne accorge neanche, tanto è occupata dal suo fisico puramente materiale che molto spesso usa come merce di scambio; e la voce continua… Alzati da questo orrore e ti renderai conto che il tuo passato è una pura realtà che hai vissuto ma purtroppo lo metti in dubbio perché non hai compreso il senso del vivere. La voce smette di parlare ed io, sopraffatta dall’emozione, alzo il capo verso la Luce e una grande pace invade all’improvviso tutto il mio essere, in fretta mi alzo da quelle finte scommesse e tutta la verità si svela con la consapevolezza che il mio passato non è più un miraggio ma una realtà; perché allora ero incorsa in questa confusione? Perché non avevo compreso il significato del vivere e Colui che è l’autore della Vita ha permesso che io incorressi in questo attimo di smarrimento per fermarmi ad ascoltare e guardare e saper leggere in quelle meravigliose pagine della mia Vita con Lui il Creatore accanto che ogni giorno ce ne regala a piene mani. “Ciao dolce vita che te ne vai” Rosanna Ponzelli 6 settembre 2009 Monte San Vito Montecarotto: nuovo comitato di gestione dell’asilo nido comunale Un servizio apprezzato L a fantasia, i sogni e i desideri spaziano nelle mente dei bambini, si moltiplicano e volano, volano proprio come un aquilone, gioco tramandato da generazioni e sempre amato dai bambini. Dunque “L’Aquilone” da vecchia attrazione per i bambini diventa il nome dell’asilo nido comunale di Montecarotto. Un servizio al top tra i servizi pubblici offerti dal comune di Montecarotto. E lo dicono i fatti, anzi gli stessi cittadini di Montecarotto ma anche di Serra de’ Conti, con cui la struttura per bambini è convenzionata offrendo il servizio alla stessa tariffa agevolata applicata ai residenti. Giudizi positivi sul nido sono stati dati nel corso di una recente riunione per la nomina del nuovo comitato di gestione, da alcuni genitori presenti, dall’assessore di Serra de Conti Pieramelio Baldelli e dalle educatrici che vi lavorano. Ma il dato di fatto più eloquente è rappresentato dall’elevato numero di richieste di inserimento, principalmente da parte delle famiglie residenti nel paese ma anche da famiglie di paesi limitrofi. L’asilo nido comunale di Montecarotto nasce nel 1980, per andare incontro alle esigenze lavorative di molte famiglie che si vedono dunque costrette a trovare un’allocazione adeguata per i loro bambini durante l’orario di lavoro. Inizialmente il nido nasce con una capienza di 20 bambini ma nel corso degli anni viene predisposto per ospitare 25 La foto ritrovata Esploratori jesini ante-litteram nell’immediato dopoguerra (anni ’45 – ‘50) fotografati dopo l’esplorazione della Grotta dell’Infinito al San Vittore di Genga. Sono identificabili nell’ordine: don Ezio Balestra, Gigio Annibaldi, futuro sindaco di Cupramontana, Marcello Magnanelli, Giorgio Bezzeccheri, don Anselmo Rossetti, Aurelio Boria e Antonio Lombardi. Il giro turistico dei gitanti era stato preceduto dal bagno nelle fresche acque del Sentino, affluente dell’Esino, e dall’esibizione in special clergyman dell’amabile don Ezio. bambini, da 0 a 3 anni divisi per gruppi di età. Il locale ricettivo, dislocato a piano terra, è composto da spazi polifunzionali adibiti alle varie attività: mensa, stanza per dormire e locale per attività ricreative. All’esterno dell’edificio inoltre si estendono due ampi spazi verdi dove le educatrici portano i piccoli durante il periodo estivo. Nel 2006 la gestione dell’asilo nido passa nelle mani della cooperativa AssCoop di Ancona. Questo cambiamento porterà ad una maggior efficienza per quanto riguarda la gestione del personale, tutto dipendente della cooperativa, e per quanto riguarda il servizio fornito dalla struttura. Infatti si allargano le fasce d’orario ed i periodi dell’anno in cui le famiglie possono lasciare i bambini. Ecco i componenti del nuovo comitato di gestione costituitosi nel corso della riunione: Patrizia Bramati assessore ai servizi sociali, Cristina Marri membro di maggioranza, Paola Soverchia rappresentante di minoranza, Fabrizio Filippetti rappresentante dei cittadini eletto dal consiglio comunale, Pieramelio Baldelli rappresentante del comune di Serra de’ Conti, n° 3 educatrici del nido: Cinzia Cardinali, Simonetta Angeletti e Sonia Bigi, n° 2 rappresentanti dei genitori: Marta Petrozzi e Caterina Carbini. In seguito il comitato ha proceduto alla nomina del nuovo presidente che, all’unanimità dei voti, è risultato essere Fabrizio Filippetti. N Salvaguardia del territorio el Consiglio Comunale tenutosi il giorno 5 agosto scorso il gruppo consiliare di maggioranza “Insieme per Monte San Vito” ha presentato un ordine del giorno che prevedeva il dibattito sul progetto di realizzazione di due nuove centrali di produzione elettrica nell’area della raffineria API di Falconara Marittima e sulla proposta di riconversione dello zuccherificio SADAM. La maggioranza consiliare del gruppo “Insieme per Monte San Vito” ha approvato tale ordine del giorno, che esprime contrarietà nei confronti di entrambi i progetti. Le motivazioni sottese a questa posizione riguardano le inevitabili preoccupazioni circa la forza impattante di quanto contenuto nelle due proposte di cui sopra: ricordando come il territorio monsanvitese verrebbe certamente aggredito dagli elementi di rischio ambientale che si creerebbero nel caso della realizzazione dei due progetti, si ribadisce ferma contrarietà sia all’aggiunta di un ulteriore carico in un’area già segnata dalla presenza di più centrali (è il caso del progetto API), sia alla dismissione di un processo agroalimentare da realizzare in favore di un nuovo processo agroenergetico, le cui ricadute sul piano della qualità della vita di certo non possono essere trascurate (progetto di riconversione della SADAM). Il Sindaco di Monte San Vito, la Giunta Comunale e il gruppo consiliare “Insieme per Monte San Vito” 14 6 settembre 2009 Pagina Aperta Jesi – Il Palazzo e dintorni AGENDA Il santo del giorno Giovedì 3 settembre san Gregorio Magno e San Marino, venerdì 4 santa Rosalia, sabato 5 san Vittorino vescovo, domenica 6 san Petronio e San Umberto, lunedì 7 santa Regina, martedì 8 Natività della Beata Vergine Maria, mercoledì 9 san Sergio Papa, giovedì 10 san Nicola da Tolentino e santa Pulcheria, venerdì 11 san Diomede Martire, sabato12 santissimo nome di Maria e San Guido, domenica 13 san Maurilio e san Giovanni Crisostomo Farmacie di turno Farmacie di turno la notte, a Jesi Giovedì 3 settembre Cerni, venerdì 4 Comunale 2, sabato 5 Granmercato, domenica 6 Fausto Coppi, lunedì 7 Moretti, martedì 8 Fausto Coppi, mercoledì 9 Fausto Coppi, giovedì 10 Calcatelli, venerdì 11 Calcatelli, sabato 12 Comunale 1, domenica 13 Castellani Dr. Cerni Farmacie di turno, la notte, in Vallesina Giovedì 3 settembre Castelbellino, venerdì 4 Pianello Vallesina, sabato 5 Mergo – Monteacrotto, domenica 6 Angelico Moie, lunedì 7 Macine Castelplanio, martedì 8 Lucarelli Moie, mercoledì 9 Angeli, giovedì 10 Serra S. Quirico – Poggio S. Marcello, venerdì 11 Castelbellino, sabato12 Pianello Vallesina, domenica 13 Mergo – Montecarotto. Anagrafe Nati a Jesi, salvo diversa indicazione, dal 14 luglio al 15 agosto Azzurra Luzi e Giada Belardinelli in Ancona, Giulia Urbani, Alin Ionel Marco Gaftonie, Maria Guerri, Daniele Calvisi in Osimo, Riccardo Bugatti, Matteo Petrucci, Paolo Montesi in Ancona, Leonardo Grifoni, Alberto Verdolini, Massimo Di Gaspare, Abdullah Akkari, Isabella Taddei in Ancona, Melissa Ciccarelli, Arianna Zingaretti, Lina Amri, Gift Bala, Gaia Di Fiore, Samuele Valeri, Mattia Pennacchioni, Riccardo Loreti, Stella Moretti, Nicolò Peloni in Ancona, Elias Pierantognetti, Giulia Staffolani, Federica Ciattaglia e Margherita Saracini in Ancona, Matteo Giustozzi, Yi Yi Cheng, Ambra Micheli, Michele Cingolani, Giovanni Rotella in Senigallia, David Anselmo, Matilda Rondine, Leonardo Manzotti, Mattia Priori, Sofia Bordi in Ancona, Aayan Ben Hasan. Deceduti a Jesi, salvo diversa indicazione, dal 14 Luglio al 15 Agosto Gina Plebani (86) di Cupramontana, Lina Pirani (75) di Chiaravalle, Vincenza Capitanelli (89) di Maiolati Spontini, Giannetto Bambini (61) di Castelbellino, Mario Sabbatinelli (68) di Filottrano, Gina Ronconi (95), Giovanni Quatrini (81) di Poggio San Marcello, Luigi Bugatti (74), Santina Sartarelli (98) di Maiolati Spontini, Gina Cecconi (81) di Morro D’Alba, Emilia Cerioni (90), Alda Galtelli (81) di Castelplanio, Marcello Venanzoni (61), Otelia Marzioni (81) di Filottrano, Celestina Diotallevi (87), Bruno Marchegiani (71) di Castelplanio, Pierino Sbaffi (53), Telmo Giannoni (97), Paolo Matteucci (52), Getulio Fabrizi (97), Ofelia Sabbatini (93) di Castelbellino, Mirella Mazzarini (71), Giulia Montecchiarini (86) di Filottrano, Alfierina Lanari (80) di Belvedere Ostrense, Dario Rossi (74) di Filottrano, Ida Ascani (97), Rosa Profili (87) di Castelplanio, Costantino Pietroni (89) di Cingoli, Maggiorina Venturi (75) di San Paolo di Jesi, Ivo Angelelli (83) di Castelplanio, Franco Ciarmatori (74), Maria Grazia Bugatti (79), Anna Schiavoni (90) di Maiolati Spontini, Maria Iva Meloni (75), Cecilia Corinaldesi (90), Telemaca Pistoli (83), Otello Coppari (76) di Staffolo, Natalina Bartolucci (77), Maria Violini (89), Paola Bacio Terracina Coscia (75) di Castelplanio, Aristea Pastori (91) di Mergo, Cesarina Magnini (75) di Chiaravalle, Aleano Brandoni (88) di Monte San Vito, Clotilde Summa (100), Ondino Collamati (88), Dora Zannini (93), Livia Lucarelli (88), Attilio Sagripanti (80) di Morrovalle, Giovanni Piersimoni (57) di Rosora, Rosa Garbini (83) di Cupramontana, Erminio Simonetti (74) di Santa Maria Nuova, Maria Compagnucci (87) di Filottrano, Elio Stefanini (89) di Mergo, Nazzareno Cappelletti (80) di Castelbellino, Mario Martinelli (87) di Castelplanio, Piergiorgio Carbonari (61) di Filottrano, Adriano Bini (86) di Poggio San Marcello, Luigi Masè (84), Amelia Santinelli (97), Luigi Pieretti (78) di Monte Roberto, Elvio Mancini (78), Umberto Santinelli (83), Volfango Togni (61), Maria Luisa Sergiacomo (87), Rosa Flamini (88) di Filottrano, Fulvio Magrini (76), Villelma Chiappetti (84), Anna Soverchia (66) di Santa Maria Nuova, Umberto Corinaldesi (79) di Staffolo, Enrica Barbarossa (93), Gino Mazzuferi (91), Riccardo Benedetti (76), Elvira Pierantoni (98), Andrea Serdonio (83), Amorvea Battistelli (86), Dino Angelelli (83) di Monte Roberto, Gregorio Cotichelli (98), Leandrina Casagrande (86). volontariato con l’Auser e l’Anteas L’Amministrazione comunale, in collaborazione con le associazioni di volontariato Auser e Anteas di Jesi, intende proseguire, per le prossime due annualità, il servizio di volontariato civico, avviato in forma sperimentale nell’anno trascorso. Gli interessati ad effettuare servizio di volontariato dovranno rivolgersi alle as- sociazioni Auser e Anteas entro il prossimo 10 settembre. Gli aspiranti volontari dovranno avere una età non superiore ad anni 75. Per informazioni è necessario rivolgersi alle associazioni: Auser (presso la sede della Cgil), via Colocci - tel. 0731 57810, Anteas (presso la sede della Cisl), via Pastrengo, 2 -tel. 0731 209404). Sadam patata bollente P are che da Roma c’è chi dice che il problema Sadam deve essere risolto dal sindaco Belcecchi; sia cioè il suo parere a determinare la scelta rispetto al programma di ristrutturazione presentato dalla proprietà. Per cui si ha l’impressione che veramente la Sadam sta diventando la classica patata bollente: chi è chiamato in causa tenta di passare la responsabilità ad altri. Niente di male se veramente Roma, d’intesa con la Regione, lascia al sindaco la responsabilità finale. Questo avvenne per la turbogas con il sindaco Polita, questo è opportuno che avvenga anche con l’attuale difficile scelta. Del resto, quando qualche settimana fa, l’opposizione consiliare accusava Belcecchi di aver dimenticato il problema, la risposta fu piuttosto chiara e confortata da un elenco di iniziative che costantemente sono presenti sul tavolo del sindaco. A cominciare dai contatti con la Regione per finire con quelli di Roma. Il problema, detto in soldoni, rimane sostanzialmente sempre lo stesso: da una parte lo schiera- mento di chi, comunque, vuole che il tipo di ristrutturazione proposto dalla Sadam sia respinto (vedi anche i sindaci di Monsano e Monsanvito oltre che gli ecologisti di vario genere) in nome della salute degli abitanti della Vallesina; dall’altra (vedi i sindacati) chi, pur con tutte le prudenze di questo mondo, spinge perché il piano non fallisca e i posti di lavoro siano in qualche modo salvaguardati. Ora, poiché di tempo ne è passato molto dalla inaspettata e scioccante chiusura della lavorazione della bietola, c’è da chiedersi se non si rischia che, tra i due litiganti, il terzo goda. E cioè che Maccaferri possa indirizzare altrove “il premio” venuto dall’Europa (ammesso che sia stato riconosciuto e riscosso: chi lo sa?). Il compromesso (ridimensionamento della prevista centrale per ridurre al minimo il rischio di inquinamento) appare sempre più difficile, perché la proprietà vuole uscircene con un investimento che dia anche creazione di energia elettrica in rilevante quantità, oltre tutto il resto. v.m. Radio Duomo In Blu Ogni giovedì alle ore 12,45 andrà in onda, in versione radiofonica, su radio Duomo Senigallia in Blu (106,7 o 95,2 Mhz) la rubrica che Vittorio Massaccesi tiene su Voce della Vallesina, “Il palazzo e dintorni”. FORME E MUSICA Lento disteso e sinuoso scorre il fiume, come lenzuolo mosso dal vento ha le sue forme, lambisce sponde, sporge, accarezzando con le dita… E l’acqua frusciando fra il ramo secco conficcato suona la lira poi se ne va via a suonar altrove, lo scorrer lento e sempre uguale della vita! Grizi Maria Giannetta Si può votare questa poesia che partecipa alla prima edizione del concorso Myricae, fino al 30 settembre. E’ la n.41su www.editricezona.it DOLCE NATURA, ALMENO TU NON MENTI Myricae. Collana di poesia contemporanea ispirata ai temi della poetica pascoliana, a cura di Michele Delpiano - Volume I. La natura, prezzo euro 14. Jesi: Comune e scuola Italcook Le cuoche si aggiornano Lezioni teoriche e pratiche per le cuoche delle mense scolastiche di Jesi: anche quest’anno si è ripetuto il corso di formazione e di aggiornamento organizzato da Italcook – Istituto Superiore di Gastronomia di Jesi – su proposta del Comune. L’iniziativa è stata presentata dall’assessore ai servizi educativi Bruna Aguzzi, dal presidente di Jesi Servizi, Giampiero Ganzetti e da Sandro Sbarbati, presidente di Italcook. Tredici cuoche tra cui una di Montecarotto e una di Castelplanio hanno partecipato, dal 24 agosto al 3 settembre, alle sette lezioni teoriche sulle tecniche di cottura, su frutta, verdura e formaggi, sulla sicurezza e sull’igiene ed hanno poi seguito le lezioni pratiche in cucina dello chef docente Paolo Piaggesi. Le otto mense scolastiche comunali gestite dalla società Jesi Servizi producono 1750 pasti giornalieri mentre 450 sono acquistati dalla Camst, cooperativa per la ristorazione che segue lo stesso disciplinare delle cuoche comunali. La buona qualità dei prodotti utilizzati dalle mense, tra cui le carni biologiche dell’azienda comunale “Arca Felice” e la varietà del menù che ruota su otto settimane, sono stati molto apprezzati dalle famiglie e dai comitati mensa che hanno potuto verificare spesso il servizio offerto. Latte Fresco Alta Qualità 15 Non solo sport Juniores Jesina: tanti “baby” prodigio Fileni Jesi: il mordente di coach Vanoncini Talento e fantasia N ella stagione 2008-2009 la Juniores della Jesina si è classificata al sesto posto del campionato regionale girone B, dopo un percorso con molti alti e bassi, iniziato benissimo ma non terminato altrettanto. Parecchi sono i giovani che sono stati “sfornati” da mister Stefano Belardinelli e dal suo staff tecnico e che potranno ricoprire, perché no, un ruolo importante nella nuova Jesina d’Eccellenza. Scopriamo meglio i migliori “baby” talenti. Bomber Alessio Catani, 9 reti con la Juniores e 4 al torneo estivo “Brugiamolini”, sarà con molta probabilità un elemento interessante per il nuovo mister Gianluca Fenucci, così come Michele Cecati, 10 sigilli in campionato, frutto di talento e fantasia in mezzo al rettangolo di gioco. Il primo è una prima punta con piedi caldi e molta intelligenza, che all’occorrenza potrebbe giocare anche come centrocampista avanzato. Il secondo è un “jolly” to tempo fa il responsabile puro del baricentro, bravo Marketing e Comunicazione sia come esterno che come Michele Mancini (sulla foto) regista. Non va poi dimen- – “Credo che “Leo”, come Caticato Leonardo Sassaroli, tani e Cecati, possano essere 7 gol con i “baby” leoncelli, i futuri “leader” della prima atleta dotato di geometria e squadra. Insomma, non si qualità cristallina. “Mi pia- può dire che il vivaio biancoce davvero! Gioca bene, si rosso non produca ragazzi muove molto e si fa sentire a “prodigio”… metà campo” – ha affermaDaniele Bartocci SAN MARCELLO: il Palio a 775 anni dalla fondazione della comunità Gare e sfilate nella storia N elle precedenti edizioni non era mai successo un caso del genere, si è dovuto attendere la XIX disputa del “Palio” per vedere due contrade appaiate a pari punti al termine delle sette prove in cui si articola la manifestazione. I rappresentanti delle contrade degli Azzurri (vincitori della precedente edizione) e quelli della contrada dei Gialli (mai vittoriosi nel torneo), sono saliti insieme sul palco per ricevere dalle mani del presidente della Pro-Loco, Mauro Atzori, il simbolo della vittoria. E’ stata un’edizione quanto mai interessante quella conclusasi il 23 agosto scorso, un meraviglioso evento che ha scritto un nuovo capitolo di quella che giustamente viene considerata la manifestazione più coinvolgente dell’antico castello. Un “Palio” che quest’anno intendeva ricordare il 775° anniversario della fondazione della comunità sammarcellese (6 agosto del 1234) e l’assegnazione, avvenuta nel 1511, dello stemma del Leone rampante da parte delle autorità jesine; leone che appare nell’attuale vessillo del Comune. Quella appena archiviata sarà una edizione ricordata anche per le novità proposte dalla Pro-Loco, dall’allestimento di efficienti punti di ristoro per gli spettatori alle ambientazioni d’epoca ricreate all’interno della cinta muraria, fino allo spettacolo pirotecnico, fortemente gradito ed applaudito, da un pubblico mai così numeroso. Spettatori locali, ma, soprattutto, tantissima gente accorsa anche da paesi e città vicine, attratta dalle corse dei somari e dalle altre gare in programma, così dalla ormai collaudata e sempre più spet- tacolare sfilata in costumi storici. Tra questi ospiti forestieri anche l’assessore provinciale, Sagramola, il prof. Grandi, appassionato di storie locali, il Conte Marcelli Flori. Tantissimi gli spettatori che non hanno voluto perdersi lo spettacolo offerto dalla lunga sfilata in costume; una passerella lungo le vie che circondano il centro storico che ha impegnato quasi duecento persone, molte in abiti sontuosi realizzati su modelli desunti da opere pittoriche dei secoli passati, altri nelle umili vesti dei contadini. Tra lo stuolo di figuranti anche prestanti armigeri, falconieri, giullari, tamburini locali e quelli del gruppo di Montecassiano; c’erano poi gli “Arcieri del Leone” con il gruppo belligeranti “Artiglio del Leone”, entrambi espressione di una Associazio- 6 settembre 2009 ne locale nata da poco più di 3 anni e già nota a livello nazionale per aver conquistato con l’arciere Francesco Mascaro il titolo nazionale arcieri nella categoria arco tradizionale. Impeccabile, come sempre, il lavoro del gruppo di arbitri esterni chiamati a regolamentare i numerosi concorrenti; giovani coordinati dallo jesino Giuliano Paolorossi che con la loro opera hanno evitato l’insorgere di qualsiasi controversia. Entusiasta per come il tutto si è svolto nella più completa normalità il neo sindaco di San Marcello, Pietro Rotoloni, già in passato sostenitore dell’iniziativa organizzata, diretta e partecipata da tutta la popolazione e dai giovani in particolare. Sedulio Brazzini Foto di Fotogenia di Rotoloni C. Memorial Novelli G rinta ed entusiasmo, aggressività, determinazione e cinismo. E’ questo il prelibato cocktail del nuovo coach della Fileni Bpa Jesi Stefano Vanoncini, pronto a fare tutto il possibile per riportare il team marchigiano sui gradini più elevati. Sono le sue testuali parole: “O si punta a non retrocedere o meglio ancora si punta a vincere”. Il primo match di campionato per l’Aurora è in programma domenica 4 ottobre, in trasferta contro la neo-promossa Vigevano. Debutto interno la domenica successiva contro Reggio Emilia, Waleskowsi, rispettivamente dal campionato poi Sassari tra le mura “nemiche” e Latina polacco e spagnolo. Insomma, sarà una Fileal PalaTriccoli. Un avvio di campionato non ni tutta da scoprire come testimonia capitan semplicissimo, ma che non spaventa affat- “Lupo” Rossini che promette: “Faremo innato una formazione esperta della categoria morare i nostri supporters…”. A buon intencome quella arancio-blu. Un collettivo che si ditor poche parole… Intanto l’appuntamento presenta quasi completamente rinnovato ri- è fissato per sabato 5 settembre al palas di via spetto alla passata stagione. L’asse play-pivot Tabano: a contendersi il “4° Memorial Primo Maestranzi-Maggioli è solo un ricordo, sono Novelli” ci saranno i padroni di casa contro rimasti Boykin, Rossini, Paulinho e Raminel- i Crabs Rimini del campionissimo Carlton li. A completare il roster sono arrivati Ndoja, Myers… In altre parole, il grande basket sta Basei e Giuri, “vecchie” conoscenze della Le- già iniziando… gadue, la guardia mortifera Adams e il pivot Daniele Bartocci Minonna: memorial Andrea Pesaresi Correttezza e lealtà I l campo sportivo «Petraccini» ha ospitato, sabato scorso, quello che è ormai diventato un appuntamento classico per il calcio giovanile: il «Memorial Andrea Pesaresi». Tre le formazioni in lizza per l’aggiudicazione del trofeo che i genitori del giovane al quale è dedicata la manifestazione, il babbo Terzilio e la mamma Rita, hanno messo in palio per ricordare il loro amato figlio. I contendenti di questa ottava edizione sono stati: l’Asd Jesina Calcio, l’Asd Borgo Minonna, sul cui terreno di gioco si è svolto il torneo, e la Ssd San Marcello. E’ stata proprio quest’ultima formazione ad aggiudicarsi il trofeo, battendo, ai calci di rigore, i «padroni» di casa per 4 a 3 (1-1 al termine dei regolamentari); in precedenza il Borgo Minonna aveva battuto di misura (1 a 0) una Jesina Calcio che per impegni sportivi del giorno seguente si era presentata con una formazione composta da seconde linee. La stessa Jesina Calcio è stata poi sconfitta per 1 a 0 anche dal Minonna. Al termine delle tre gare, tutte caratterizzate da correttezza e lealtà sportiva, l’assessore Simona Romagnoli ha consegnato il trofeo ai vincitori; l’avvocato Marco Polita, presidente dalla Jesina Calcio nonché ex sindaco, ha premiato la seconda classificata mentre i coniugi Pesaresi hanno premiato la terza squadra ed il miglior giocatore. Presentata a Monsano la E.D.P. della nuova stagione Più intesa, organizzazione ed entusiasmo A l Country House Piccolo Eden di via Marche 50 a Monsano, nella calda serata di lunedì 31 agosto, le calciatrici e la dirigenza della società E.D.P. Jesina Calcio Femminile hanno presentato i loro progetti e il nuovo sito Internet www.jesinacalciofemminile.it. Le squadre, che la nuova stagione sportiva vedrà impegnate nei Campionati di serie A2, Primavera, serie C e Giovani Calciatrici, la stessa dirigenza e gli sponsor sembrano carichi di nuovo entusiasmo, al contrario di quanto la crisi abbia determinato nelle squadre di altre Società. Anche il pubblico pare stia aumentando: un segnale importante di crescita di questo Sport al femminile. Il servizio al prossimo numero. p.c. Opera Romana Pellegrinaggi Via della Pigna, 13/a – 00186 Roma - Tel. 06. 698961 - Fax 06. 69880513 LA DIOCESI DI JESI con i Giovani in Terra Santa 27 Dicembre – 3 gennaio 2010 Presiede S.E.Mons Gerardo Rocconi Vescovo di Jesi 1 giorno Partenza in aereo da ROMA per TEL AVIV. Arrivo e trasferimento in Galilea, la regione più bella e fertile della Terra Santa. Sosta al Santuario Stella Maris sul Monte Carmelo, considerato sacro fin dall’antichità e legato soprattutto alla storia del profeta Elia, che vi istituì la “Scuola dei Profeti”. Arrivo in serata a NAZARETH, “il fiore della Galilea”. 2° giorno NAZARETH. Mattino, visita del Santuario dell’Annunciazione e la Nuova Basilica, la Chiesa di S. Giuseppe, sorta sul luogo dove visse la Sacra Famiglia. Nel pomeriggio, salita sul Monte Tabor , e visita del Santuario della Trasfigurazione; visita e Cana (luogo del primo miracolo di Gesù) e 3° giorno NAZARETH. Partenza per la regione del Lago di Tiberiade: traversata in battello del lago, visite di Tabga (luogo del primato di Pietro e della moltiplicazione dei pani) e Cafarnao (sinagoga e casa di Pietro), salita al Monte delle Beatitudini (il luogo dove Gesù pronunziò il Discorso della montagna). Rinnovo delle promesse battesimali. 4° giorno NAZARETH. Partenza per il Mar Morto, la depressione geologica più profonda della terra, a circa 400 m. sotto il livello del mare. Sosta a Qumran, dove nel 1947 furono ritrovati i celebri manoscritti della comunità degli Esseni. Arrivo in serata a BETLEMME, la città della nascita di Gesù e, precedentemente, del re David. 5° giorno (domenica) BETLEMME. Partenza l’incontro con la comunità cristiana di Taibè, unico villaggio cristiano della Cisgiordania. S. Messa nella parrocchia del villaggio e pranzo presso alcune famiglie locali. Nel pomeriggio partenza per GERUSALEMME, la “città di Dio”. Visita della città, sacra alle tre religioni monoteistiche: ebraismo, cristianesimo e islam. Il Monte degli Ulivi: l’orto degli olivi al Getsemani, la Basilica dell’Agonia, la Cappella del Pater Noster, la Cappella del Dominus Flevit. 6° giorno BETLEMME. Mattino, visita della Basilica della Natività e della grotta dove nacque Gesù, della Grotta di S. Girolamo e del Campo dei Pastori, il luogo dove gli angeli annunciarono la nascita di Cristo. Nel pomeriggio, Via Crucis per le vie della città vecchia e ingresso alla Basilica del Santo Sepolcro, sul Monte Calvario, sorta sul luogo dove Gesù venne crocifisso e, poco distante, sepolto. 7° giorno BETLEMME. Mattino partenza per Gerusalemme e visita al Monte Sion: il Cenacolo, dove ebbe luogo l’Ultima Cena, e la Chiesa della Dormizione, che ricorda il transito della Madonna dalla vita terrena alla vita eterna la Chiesa di S. Pietro in Gallicantu, che ricorda il pianto di Pietro dopo aver rinnegato Gesù. Pomeriggio, sosta al Muro del Pianto, il più grandioso rudere del Tempio di Erode. Visita della Chiesa di S. Anna, sorta sul luogo dove si venera la nascita della Madonna, della Piscina Probatica (guarigione del paralitico), Cardo Maximo. 8° giorno BETLEMME. Conclusione del pellegrinaggio a Gerusalemme. Trasferimento all’aeroporto di Tel Aviv e partenza in aereo per ROMA. Quota da Roma € 860,00 + Tasse e assicurazioni € 130,00 (sistemazione 2° categoria) € 30,00 di quota d’iscrizione + € 80 Alta Stagione Supplementi: Camera singola € 260,00 (*) Suppl. Alta Stagione € 80,00 Partenza da altri aeroporti: min. 50 persone € 120,00 – min. 100 persone € 80,00 La quota comprende: viaggio aereo Roma-Tel Aviv-Roma; tasse d’imbarco; trasporti in pullman; visite ed escursioni come da programma; ingressi; sistemazione in alberghi di 2° categoria o istituti religiosi (camere a due letti con servizi privati); pensione completa dalla cena del 1° giorno alla prima colazione dell’ 8° giorno (bevande escluse); mance; borsa da viaggio; assistenza tecnico–religiosa; assicurazione. Documenti: per i cittadini italiani è richiesto il passaporto firmato valido per almeno 6 mesi dopo la data di inizio del viaggio ATTENZIONE ISCRIZIONI ENTRO: 10 OTTOBRE 2009 SALDO ENTRO: 27 NOVEMBRE 2009 Quota totale pellegrinaggio Euro 1.100,00 Il costo del pullman per il trasferimento da/per l’aeroporto di partenza verrà comunicato in sede di riunione perché suddiviso in base ai partecipanti. PER INFORMAZIONI E PROGRAMMI: Rev.mo Don Giovanni Rossi – cell. 333 5717211 e-mail : [email protected] Sig.ra Marina Venturini cell. 331 5702271, e-mail: [email protected] - fax 0721 390599