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D`aria si campa: eccome!

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D`aria si campa: eccome!
Settimanale d’informazione
ANNO LVI- N. 29
euro 1
www.vocedellavallesina.it Jesi, domenica 6 settembre 2009
Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
Editoriale
Giovani e società
carabinieri
Trent’anni dopo
la città ricorda il
brig. Diaschi
e il suo sacrificio
L
e calde notti d’estate in molte città
italiane hanno ricordato alcuni effetti indesiderati della “movida”: vetrine rotte o risse, aggressioni o incidenti
stradali. Le intemperanze si attribuiscono sovente all’eccesso di alcol. La
responsabilità immediatamente si attribuisce ai giovani, anche se poi ci si
accorge magari che è un quarantenne
a colpire un ragazzo o sono due padri
di famiglia a litigare per un posto auto.
Certamente, però, sono molti i giovani
che popolano le strade illuminate dei
centri storici. E frequentemente ci si
accorge come abbiano facilmente ecceduto con gli alcolici.
Appare, allora, in tutta la sua gravità
un fenomeno che affligge il mondo
giovanile e che ancora non viene affrontato in modo diretto. Sembra che
i giovani siano senza la minima protezione di fronte al fascino delle bevande
e, a volte, alcuni stessi prodotti sembra
siano ideati proprio per nascondere la
loro gradazione.
Bisogna inoltre dire che le misure
adottate si fermano alla sicurezza stradale. Sono sicuramente azioni importanti per ridurre gli incidenti, ma sono
un’illusione se si pensa di promuovere
un comportamento responsabile di
fronte alle conseguenze dell’abuso di
alcol. Risultano, invece, allarmanti i
dati che erano stati diffusi dal ministero del Lavoro, della Salute e delle
Politiche sociali. Parlano chiaro: “Ogni
anno nell’Unione europea l’alcol è responsabile della morte di 195 mila
persone per un’ampia gamma di patologie e cause, che vanno dagli incidenti stradali, altri incidenti, omicidi,
suicidi, cirrosi epatica, patologie neuropsichiatriche e depressione, cancro.
In particolare, nell’Unione europea è
attribuibile all’alcol il 25% della mortalità giovanile tra i maschi e il 10% tra
le femmine”.
In Italia, tra i giovani di età compresa
tra i 14 e i 17 anni, la percentuale di
bevitori fuori pasto risulta raddoppiata dal 1994 al 2006. Oggi osservando
dei giovani appare come lo facciano
non per gustare un sapore, ma per
consumare, per riempire del tempo,
per mettere alla prova continuamente la loro resistenza, per cercare un
modo di “inebriarsi”. I dati sono indicativi e dimostrano come sia necessario correre ai ripari, iniziando da una
parte a chiarire i veri rischi dell’alcol e
dall’altra parte a lavorare con i giovani per recuperare anche qui il gusto di
vivere.
Andrea Casavecchia
diocesi
san paolo di jesi
foto Vincenzoni
5
Le manifestazioni
di settembre su
agricoltura
e tipicità
di M. Chiara
La Rovere
2
mostre
L’ufficio
Catechistico
presenta il
programma
di don Mariano Piccotti
6
Al Palazzo dei
Convegni le opere
di Giusi
Bellagamba
di Paola Cocola
11
IV Giornata per la custodia del creato: “L’aria” (II)
D’aria si campa: eccome!
P
rima della pausa agostana, avevo inviato un articolo sulla giornata del creato
del 1° settembre 2009 in maniera da non
trovarci del tutto impreparati alla ripresa ma
avevo pure promesso qualche altro intervento: e son qua.
Comincio col citare un detto popolare (fortuna che ci penserà Bossi a recuperare tradizioni e dialetti locali!) un tempo di largo
consumo. Quando per dire che ci vogliono
cose concrete per vivere si affermava: “Ma
mica si campa d’aria!” (una variante dichiarava pure “Mica si campa di Spirito santo!”.
Oppure per dire di uno che parla a vanvera
si esclamava: “Parla di aria fritta!”. Dove “aria”
e “spirito” sono sinonimi (ci sarebbe da dire
tanto al riguardo, specie in merito allo spirito
“santo”). Infatti l’aria, invisibile com’è, appare
lì per lì come qualcosa di così immateriale da
venir quasi confusa col nulla, con l’inconsistente. Eppure non ci vuole il cervello di un
Einstein per renderci conto che l’aria per noi
è come l’acqua per i pesci: ci siamo immersi, e guai quando viene a mancare o viene
inquinata. Prova ne sia che possiamo rimanere alcuni giorni senza mangiare e senza
bere, ma neppure un paio di minuti senza
respirare! E come giustamente ci teniamo a
mangiare e bere cibi e bevande buoni e sani,
così ci teniamo (o dovremmo tenerci!) a respirare aria ossigenata e pulita. E scopriamo
pure che il nostro corpo è fornito di corrispondenti “aperture” (la bocca e il naso) per
immagazzinare questi “alimenti” che ci vengono dall’esterno e da cui dipende la nostra
sopravvivenza. Tanto che non a caso la “vita”
si identifica con l’aria, con il respiro: di uno
che muore si dice “è spirato!”. E dove si smentisce anche (almeno in questo senso), che non
è vero che d’aria non si campa: la vox populi
questa volta non si identifica in tutto con la
vox Dei.
Ce ne siamo resi conto, in dimensioni più piccole, per quanto riguarda il cosìddetto fumo
passivo, con la recente, saggia proibizione di
fumare nei luoghi pubblici (cuose ‘a pazz! fino
a poco tempo fa si fumava tranquillamente
pure dentro gli ospedali!). Per cui nelle terrificanti scritte in nero marcato apposte sulle
scatole delle sigarette (che la gente sfaccia-
tamente continua a gettare
per strada) si legge: “Il fumo
uccide”. E in quella che ho
raccolto proprio oggi si aggiunge: “Proteggi i bambini:
non fare loro respirare il tuo
fumo”.
Ma quello che si verifica nel
piccolo con l’inquinamento da tabacco, si verifica in
grande scala nel delicatissimo e sottilissimo velo atmosferico (appena una decina
di chilometri in confronto
ai quasi 13mila del diametro
terrestre) che ricopre il nostro splendido Pianeta Blu e
che ci consente la vita. Della
sua fragilità ci accorgiamo
soprattutto in certi periodi dell’anno. Ad esempio
negli inverni senza pioggia
e senza vento, quando c’è
“alta pressione”: il cosiddetto
“tempo bello”. Allora i telegiornali ci forniscono quegli
autentici bollettini di guerra che sono gli indici delle
“polveri sottili”: una maniera
elegante per indicare i gas
di scarico delle auto, dei riscaldamenti a tutta birra, delle fabbriche con ciminiere a pieno
regime. Dove le prime vittime sono anziani e
bambini, con relativo aumento delle malattie
polmonari. Addirittura qualcuno si vede costretto a girare con le mascherine in bocca;
dicono pure che in Giappone vendono l’aria
“buona” in lattine: c’è da crederci, specie nelle città altamente inquinate e popolose. In
queste occasioni si organizzano circolazioni
a targhe alterne, oppure negli anni ‘70 le domeniche senza auto (che belle che erano!), e
la proibizione di superare certe temperature
e certe date nei riscaldamenti pubblici e privati. Tutte cose utili ed “educative”, ma un po’
folkloristiche, che non hanno cambiato alla
radice i nostri stili di vita.
Proponiamo quindi alla responsabilità di
tutti due cose. La prima – non originale ma
fondamentale - l’ho indicata già nell’artico-
lo precedente: ridurre l’uso delle macchine
private. Magari pensando alla prossima auto
elettrica: Obama ha promesso in America la
metà di auto senza carburanti fossili entro il
2020. L’altro impegno doveroso per privati
ed enti pubblici: non è possibile pretendere
di abitare in case con le stanze tutte ugualmente riscaldate (e non di rado surriscaldate), pretendendo di girare in canottiera: oltretutto è anche intollerabile spreco e offesa
alle povertà, vicine e lontane. Benedetto XVI,
parlando di queste cose l’anno scorso a Bressanone, con quella calma franchezza che gli è
solita, invitava a praticare pure nel campo di
custodia del creato una “disciplina fatta anche
di rinunce”. Noi aggiungiamo che c’è poco da
scherzare. Perché… (prendiamo dal sintetico
dialogo fra don Abbondio e Perpetua) “Ne
va… ne va la vita!” “La vita?!” “La vita!”
Don Vittorio Magnanelli
Uno sguardo alle notizie che più hanno tenuto banco durante le nostre ferie
Un’Italia che conosce i suoi problemi ma stenta a risolverli
Q
uali sono i problemi che più
hanno interessato l’Italia nel
mese classico delle ferie, quello di
Agosto? Un rapido excursus ci aiuta
a conoscere la nostra società.
Naturalmente la fonte da cui attingere sono i quotidiani, i settimanali, radio e Tv. Un limite non indifferente
(siamo alla mercè dei direttori e dei
giornalisti!), ma chi ha mezzi informativi migliori si faccia avanti.
Mi pare che, trascurata la cronaca, i
gossip e le notizie che, pur importanti, non hanno fatto una rilevante
presa sul dibattito estivo, l’attenzione si è concentrata prevalentemente
su questi contenuti:
1 – Il palcoscenico della politica è
dominato da Bossi e dalla Lega con
le tante provocazioni che amici e alleati hanno voluto interpretare come
semplici “battute”, battute estive che
scivolano via senza lasciare segno
perché i loro contenuti non fanno
parte del programma sottoscritto
da Bossi e da Berlusconi. E questo
è vero. Ma è anche vero che considerare battute le proposte quali l’introduzione del dialetto nelle scuole,
la sostituzione dell’inno nazionale e
della bandiera nonché alcune pesanti espressioni contro la Chiesa, vuol
dire non sforzarsi di capire il disegno della Lega. Un disegno che viene portato avanti, passo dopo passo,
con ferrea volontà e assoluta costanza: scissione del Nord o, almeno, una
sua straordinaria autonomia amministrativa e politica se non proprio
costituzionale. Il federalismo fiscale
è il primo rilevante passo. Darà frutti al Nord, caos al Sud.
2 – Pillola Ru486, quella che provoca
l’aborto. Sbloccata dall’apposita au-
torità sanitaria, è in via di definizione
il regolamento applicativo. Profonde
divergenze e profonde convergenze
sia a destra che a sinistra. La Chiesa
fa quanto può per opporsi (la pillola
non può dirsi una medicina perché
non difende la vita ma porta la morte). Tuttavia non c’è da farsi illusione.
Ormai applicata in mezzo mondo,
si imporrà definitivamente anche in
Italia, come è avvenuto per il divorzio, per la legge sull’aborto ecc.
3 – Il testamento di fine vita, già approvato dal Senato, andrà alla Camera con l’opposizione di un’ampia
fetta del centrosinistra e di una parte
del centrodestra. Il punto di divergenza rimane la interpretazione da
dare all’accanimento terapeutico in
determinate circostanze.
4 – L’ora di religione nelle scuole
è tornata alla ribalta in seguito alla
bocciatura da parte del Tar del Lazio
della sua pari dignità e al conseguente decreto del ministro della pubblica
istruzione che riporta l’ora allo stesso
livello di tutti gli altri insegnamenti.
I critici, entro certi limiti, possono
avere ragione quando denunciano
il fatto che all’insegnamento di religione, con tanto di trattamento di
cattedra, si accede non per concorso ma per nomina del vescovo, ma
hanno torto quando vorrebbero accantonare “il merito” che si acquisisce frequentando volontariamente
una materia opzionale e il diritto di
avere la presenza del docente, a tutti
gli effetti, nel consiglio di classe. Perché l’ora di religione non è sinonimo
di catechismo ma di cultura e se un
alunno la sceglie, va premiato come
va premiato se sceglie qualsiasi altra
materia facoltativa promossa dal suo
istituto.
5 – L’andamento della crisi economico-sociale è stato il lait motive
dell’estate. Né poteva essere altrimenti. L’ulteriore precipitare del
pil e i timori per la perdita di molti
altri posti di lavoro non lasciano
tranquilli. Le parole, animate da un
pizzico di speranza, pronunciate dal
governatore Mario Draghi, offrono
un sollievo tenendo presente la preparazione e l’obbiettività della persona, ma in tante famiglie la situazione
è ancora drammatica. Speriamo che
Draghi veda giusto.
6 - In merito alla pesante polemica
esplosa all’ultimo momento tra Boffo e Feltri rinvio, almeno per ora, al
comunicato presente in altra parte
del settimanale.
Vittorio Massaccesi
[email protected]
2
Cultura e società
6 settembre 2009
Del più e del meno
Colpi di flash e colpi di sole
di Giuseppe Luconi
S
i è sparsa la voce – Dal Corriere della Sera del 25 agosto: “Erano arrivati
dalla Germania confidando nel lassismo
delle leggi italiane e si erano messi al lavoro con le bombolette spray sui vagoni fermi nella stazione Cadorna di Milano”. Ora
lo sanno anche all’estero.
Par condicio – Dal Resto del Carlino
del 21 agosto: “Jesi - Rumori ai giardini.
C’è chi protesta e
chi applaude, c’è chi
chiede silenzio e chi
chiede vita, cioè vitalità, energia, proposta. La movida
ai Giardini di viale
Cavallotti è il tema
del giorno, pardon
delle notti in bianco passate da coloro
che abitano da quelle parti. L’assessore
alle Politiche giovanili, Valentina Conti
è propensa a difendere le ragioni dei
ragazzi”. A quando
anche un assessore alle Politiche di una
certa età in su?
Generazione boomerang – Dal Corriere della Sera del 26 agosto: “E’ il fenomeno
del momento. In Inghilterra gli esperti la
chiamano Boomerang-generation, per identificare quella generazione di ragazzi che
va a vivere da sola e dopo qualche tempo
ritorna con mamma e papà. Figli adulti che
ritornano tra le mura domestiche”. Come si
dice in inglese bamboccione?
Big fuori corso – Dal Messaggero del
27 agosto: “Calcio – L’Eccellenza sarà la
Champion delle Marche. Un campionato
pieno di big con Samb, Fermana e Vis Pesaro”. Nell’Eccellenza ci saranno anche Jesina
e Maceratese, altre due nobili decadute che
hanno perduto tutto: anche il titolo di big..
Prevenzione - Dall’agenzia giornalista
Ansa, il 22 agosto: “Stop alla gestione degli
autovelox affidata a società private: le apparecchiature verranno gestite solo dagli
operatori di polizia.
Mai più pattuglie nascoste per la rilevazione della velocità”.
Bene per la gestione
degli autovelox, ma
sulla dislocazione
delle pattuglie, che
significa? che lungo
strade, autostrade e
superstrade verranno posti cartelli ben
visibili più o meno
con questa scritta?
“Attenzione: pattuglia della Stradale a
500 metri! Controllate la velocità, allacciate le cinture, spegnete i telefonini, non
fumate, mantenete la distanza di sicurezza”.
E perché no? Anche un post scriptum: “La
pattuglia successiva tra venti chilometri”.
Privacy – Dai giornali del prossimo
futuro: “Nel pomeriggio di ieri, il sindaco
di Jesi, F.B., accompagnato dall’assessore
al Turismo D.O., ha inaugurato in un’area
cittadina, opportunamente attrezzata fra
via Ancona e via Roma, il monumento alla
mitica setaiola jesina realizzato dall’artista
che, per convenzione, chiameremo Michelangelo. Ha tenuto il discorso ufficiale il
presunto onorevole A.B.C.
Il 5 e 6 settembre - musica e divertimento
Notti fuori dal comune a Pianello Vallesina
aranno due Notti fuori dal comune quelSin occasione
le del 5 e 6 settembre a Pianello Vallesina,
della prima edizione dell’even-
to dedicato alla musica e al divertimento, organizzato dalle Pro Loco di Monte Roberto
e Castelbellino d’intesa con i rispettivi Comuni. “L’iniziativa Notti fuori dal comune
nasce dall’intento di proporre alla comunità
un’occasione di divertimento tutta nuova,
un momento di incontro tra cittadini, uniti
dal collante della musica – spiega il Consigliere comunale Andrea Luconi, che ne
ha seguito la fase organizzativa – L’evento,
inoltre, costituisce un’ulteriore prova dell’efficace collaborazione tra le due Amministrazioni e le rispettive Pro Loco, nell’ottica
di costituire una rete in grado di cooperare
e crescere insieme”. E infatti, Notti fuori dal
comune chiude il “calendario-eventi” della stagione estiva ma, allo stesso tempo, ne
apre uno nuovo suggellato dalla volontà
delle due Amministrazioni di collaborare e
coordinare i rispettivi programmi e manifestazioni futuri secondo una giusta armonia.
“Confronto ed innovazione sono da stimolo
– continua il consigliere Luconi – Sono certo che Notti fuori dal comune rappresenterà per la cittadinanza una ventata di novità”.
Interessante l’iniziativa che consente alle attività commerciali di rimanere aperte fino a
mezzanotte durante le due serate, rendendo
l’evento simile a una notte bianca in piena
Vallesina. Si inizia sabato 5 settembre alle
21,30, in Piazza della Vittoria, con il concerto dei Bandita, che ripercorrerà i brani
San Paolo di Jesi: agricoltura sana, enogastronomia e tipicità
La qualità contro la crisi
Affrontare la crisi attraverso la sfida della qualità:
sembra essere la ricetta
del momento in ampi settori delle nostre economie. Lo è sicuramente per
quel “mondo rurale” che
ha scritto tanta storia della Vallesina. Agricoltura,
tipicità, filiera corta, enogastronomia e salute sono
le parole chiave: è questa
la seconda edizione di
Mondo Rurale, la manifestazione principale di
una serie di iniziative che
il Comune di San Paolo di Jesi dedica alle
eccellenze della campagna e all’approfondimento delle dinamiche agricole del territorio. “L’obiettivo è capire radici e futuro
delle nostre produzioni di qualità, trovando il modo giusto di valorizzarle – afferma l’assessore alle Attività Produttive del
comune di San Paolo di Jesi Angelo Zannotti – una volontà forte dell’amministrazione, in periodi in cui bisogna ragionare
in termini di promozione culturale ed economica, invitando anche ad assaporare le
tradizioni che fanno di San Paolo uno dei
piccoli scrigni del gusto della Vallesina”.
La manifestazione, patrocinata da Ministero delle Politiche Agricole, Regione
Marche, Provincia di Ancona, Distretto
Rurale di Qualità Colli Esini, in collaborazione con il Comune di Senigallia,
quest’anno cambia veste: tre appuntamenti (2, 4 e 9 settembre) con relatori,
visite al centro storico di San Paolo, alle
aziende e alle cantine del territorio, presso le quali sarà possibile assaporare le seduzioni gustative ed olfattive dei prodotti
tipici, accompagnati dalle spiegazioni del
sommelier Sauro Boria. Ogni giornata
partirà dalla Bottega del Vino, nel cuore
di San Paolo, alle ore 15.15, con i saluti
dell’amministrazione sanpaolese.
Tra gli ospiti che interverranno alla manifestazione, Giancarlo Sagramola, assessore all’Agricoltura e Sviluppo Economico della Provincia di Ancona, Riccardo
Maderloni, presidente GAL Colli Esini
San Vicino, Luciano Neri, responsabile
dell’area Agricoltura – Settore Sviluppo
Economico della Provincia di Ancona,
Raffaele Pastore, medico chirurgo fitoterapeuta, Riccardo Ceccarelli, storico
del territorio. Diversi i temi sul tavolo
degli incontri: la valorizzazione dei prodotti tipici della provincia, l’esperienza
del Distretto Rurale di Qualità, i vantaggi della filiera corta, la medicina del
benessere, la storia dell’enogastronomia
sanpaolese.
Ai momenti di riflessione si aggiungono,
dunque, le visite presso le realtà produttive che rappresentano l’agricoltura sana
e strettamente legata al rapporto ancestrale con la terra, i suoi ritmi, le sue
peculiarità da non forzare. Non solo Vallesina, però. I visitatori verranno anche
dalla costa, grazie alla collaborazione
con il comune di Senigallia.
Info e prenotazioni: segreteria organizzativa Comune San Paolo di Jesi,
0731.779088 – 0731.779141.
Maria Chiara La Rovere
Congratulazioni!
Una gioia esplosiva, incontenibile, ha
fatto da protagonista alla cerimonia
di celebrazione del loro matrimonio.
Amélie Thomas, giovane filosofa francese, e Giacomo Colelli, jesino “sangiuseppino” impiegato a Strasburgo, si
sono guardati sorridendosi, complici e
briosi, per tutto il tempo della funzione
officiata in entrambe le lingue, sabato
29 agosto, nella suggestiva cornice della
Cattedrale.
Una scorta di amore, un pieno di energia positiva, una disposizione all’ascolto
reciproco indispensabili, nell’unione di
giovani sposi, per tenersi al riparo dalle
tempeste che la vita, inesorabilmente,
riserva a tutti nel suo cammino.
p.c.
Nozze d’argento
di Rosella e Paolo
Auguri!
più celebri della canzone d’autore italiana e
internazionale. Domenica 6 settembre, ore
21,30, sempre in piazza, l’appuntamento è
invece con il gruppo 900 – Swing Italiano
per una serata all’insegna della buona musica: dalla “canzonetta” dei primi del Novecento fino alla Seconda Guerra Mondiale, dalla
Liberazione allo Swing Americano fino alle
influenze degli anni 70. L’ingresso è libero e
gratuito.
Chiara Cascio
Dopo tanti anni è bello vedervi ancora felicemente uniti… Paolo Bartocci e Rosella Santoni.
Festeggiamo con voi questo
venticinquesimo anniversario di nozze, con l’augurio
che la felicità che state vivendo non abbia mai fine…
Con affetto
I vostri figli e amici
3
Cultura
6 settembre 2009
Invito alla lettura: un libro per celebrare il Museo Interreligioso di Bertinoro
SCUSATE IL BISTICCIO
(ghiribizzi lessicali)
Peter Pun (con la u)
www.peterpun.it
PARLA UN ENIGMISTA GIRAMONDO
Bisticci assortiti
Spesso ho incontrato indigeni indigenti,
debitori insolventi ed insolenti,
dirigenti non troppo diligenti
e dissidenti alquanto diffidenti;
conviventi ovviamente conniventi,
pregiudicati assai spregiudicati
e disparati casi disperati.
E ho visto maggiorenti maggiorenni
abbordar sedicenti sedicenni
e i soliti furiosi contendenti
colpirsi con dei corpi contundenti.
PS – Le espressioni maggiorenti
maggiorenni e sedicenti sedicenni non
contengono alcuna allusione maliziosa
al “ciarpame senza pudore” che fa soffrire
donna Veronica.
Honni soit qui mal y pense.
CHE DIFFERENZA C’è…
… tra un birichino e un biricchino?
Semplice: il primo combina marachelle.
Il secondo, assai meno corretto, marachelle
(a loro volta più scorrette).
SE LA LOGICA LATITA
Anagramma argomentativo
Sproloquio senza capo né coda, discorso
sconclusionato, totalmente privo
di nesso e di senso.
VACANZE SU MISURA
Zeppa… insulare
Tra i (pro-)nipoti di nonna Radegonda
figura anche un certo Ciro (la mamma è
napoletana). Secondo voi, quale località del
Mediterraneo orientale Ciro ha scelto per la
sua villeggiatura?
***
Soluzione del gioco precedente:
Caracalla caracolla
La Citazione
a cura di Riccardo Ceccarelli
Il rischio del nostro tempo
Il rischio del nostro tempo è che all’interdipendenza di
fatto tra gli uomini e i popoli non corrisponda l’interazione etica delle coscienze e delle intelligenze, dalla
quale possa emergere come risultato uno sviluppo veramente umano. Solo con la carità, illuminata dalla luce
della ragione e della fede, è possibile conseguire obiettivi
di sviluppo dotati di una valenza più umana e umanizzante.
Benedetto XVI, “Caritas in Veritate”, 29 giugno 2009, n. 9.
La p u l c e
Un bilancio dell’estate che sta finendo. Pochi ombelichi
al sole, quest’anno.
In compenso impazzano i pantaloni supershort. O forse
neppure pantaloni, ma solo (scusate) mutande colorate.
La crisi colpisce duro.
Quando il dialogo si mette in mostra
B
ertinoro si trova nel cuore della
Romagna, presso Cesena, a circa
centocinquanta chilometri da Jesi. Un
paese ospitale e ben curato, con la sua
rocca da poco restaurata e con tanta
storia dietro. E soprattutto uno spazio
espositivo aperto di recente, il Museo
Interreligioso (info 0543.446600).
Nato grazie alla collaborazione fra Diocesi, Comune e Università di Bologna e
sulla scia di un’iniziativa, negli anni ’90,
fra Università e Atenei teologici, tesa al
confronto fra religioni dell’area mediterranea, è occasione per una meritevole visita. Di queste realtà ci dà testimonianza un libro, Il dialogo interreligioso
come fondamento della civiltà (Marietti, 2009), che raccoglie gli atti degli
incontri più importanti svolti presso il
Museo, con saggi a firma del Card. Jean
Louis Tauran, presidente del Pontificio
Consiglio per il dialogo Interreligioso,
di Sevved Mohammad Khatami, expresidente della Repubblica Islamica
dell’Iran, di Rav Luciano Caro, Rabbino
Capo delle Romagne.
La lettura di questi saggi mi pare utile per
diversi motivi.
Chiamare in causa il dialogo interreligioso vuol dire mettere in soffitta, archiviare, la nozione di tolleranza, come pure
quella di mutua comprensione. Il dialogo, così com’è ribadito nei vari interventi,
va oltre. Segna anche la fine di un certo
ecumenismo, ingenuo oppure utopistico (l’avvento di una religione universale,
dove tutto si fonde in un irenismo che
allevia le fatiche della differenza). Il dia-
logo inoltre non coincide neanche con i
tanti incontri tra rappresentanti della diplomazia religiosa. Il dialogo è una forza,
con leggi proprie (così Giovanni Paolo II
nella Redemptor Missio), con una tradizione classica (pensiamo subito ai dialoghi di Platone) e contemporanea (la filosofia di Levinas, per intenderci). Chiede
di essere applicato, ma per metterci in
contatto con la verità, attraverso quello
strumento essenziale che è la ragione
(Davide Rondoni). Chiede, soprattutto,
all’identità d’essere tale, di riscoprirsi, di
riannodare i fili della propria tradizione.
Senza quest’ultima operazione il dialogo
è muto oppure pericolosa sacralizzazione dell’altro. Perché, infatti, in nome del
dialogo dovremmo rinunciare come cristiani a rendere ragione della nostra speranza e annunciare Cristo (Tauran)?
Nel museo, che comprende pure opere
di Manzù e di Messina, possiamo vedere,
avendo come filo conduttore la bellezza,
la differenza, le differenze. Non ci spaventa. Sappiamo che le stesse religioni
qui presenti sono differenti anche al loro
interno, non sono blocchi monolitici.
Evitando però di fare della differenza un
ostacolo insormontabile, possiamo convergere su valori comuni come la salvaguardia della vita e del creato (così il rabbino Caro), o sulle urgenze e le necessità
vitali che assicurano la giustizia nel mondo (Khatami), oppure su particolari
esperienze religiose (associazioni di
monaci cristiani e buddisti).
E ancora una volta la strada maestra
prende inattesi percorsi: la poesia, il
misticismo, l’idealismo giovanile per
la pace, la bellezza. Le religioni, che
chiedono di essere conosciute nella loro fibra più intima e nella spesso
dolorosa avventura storica, dovranno
andare incontro ad un loro rovesciamento. Non saranno più come prima.
Recuperando la loro essenza più genuina, esse potranno aprirsi, tanto che il
nome dell’unico Dio diventi sempre di
più, qual è, un nome di pace e un imperativo di pace (Giovanni Paolo II).
Gabriele Bevilacqua
ANCONA: musica, poesia, arte, cinema, letteratura invadono la città
Festival Internazionale Adriatico Mediterraneo
I
l capoluogo dorico come
capitale culturale dell’Adriatico. Nell’anno in cui l’Italia
assume la presidenza dell’Iniziativa Adriatico Ionica, Ancona rafforza la sua posizione
di vera porta d’Oriente ospitando il Festival Internazionale Adriatico Mediterraneo.
Dal 29 agosto e fino al 6 settembre più di 100 artisti provenienti dall’area del bacino
Adriatico Mediterraneo sono
impegnati in 57 appuntamenti, tutti ad ingresso libero, in
21 tra i luoghi più suggestivi
della città: dalla Mole Vanvitelliana all’Arco di Traiano
dalla Loggia dei Mercanti, a
piazza del Plebiscito al Teatro
delle Muse, dalla Sinagoga
alla Fontana del Calamo al
porto.
Tra i protagonisti di questa terza edizione, il regista
serbo-bosniaco Emir Kusturica con la sua No Smoking
Band, il gruppo croato Afion,
quello egiziano Massar Egbari e quello maltese Nafra, gli
artisti italiani Moni Ovadia
e Santino Spinelli, Javier Girotto e Luciano Biondini, gli
scrittori Abdulah Sidran, Tiziano Scarpa, Fabrizio Gatti
e ancora i Tenores di Bitti e
i Radiodervish, l’Orchestra
Filarmonica delle Marche e
tanti altri artisti provenienti
da ogni parte del mondo per
disegnare nuovi scenari di integrazione e coesione.
L’apertura del Festival si è
svolta alla sede del Segretariato Iniziativa Adriatico Ionico (Rocca della Cittadella)
sabato 29 agosto alle ore 18
alla presenza delle autorità, degli enti promotori e del
giornalista Fabrizio Gatti cui
è stato consegnato il premio
Adriatico Mediterraneo 2009
per il suo studio sulle rotte
dei migranti in Europa.
Domenica 30 agosto alle 18 è
stata inaugurata la mostra dal
titolo Beirut –Sarajevo. La
speranza di vivere, produzione del festival, di disegnatori
e fotografi del Libano e della
Bosnia-Erzegovina. Allestita presso gli Spazi Espositivi
della Mole, con 25 artisti tra
cui Edin Numankadic, uno
dei più riconosciuti artisti di
Sarajevo, la mostra è aperta
per tutta la durata del Festival
dalle 17 alle 24.
Altre mostre da visitare sono
Mare Nostrum presso la Bottega d’Arte Librare dalle 17
alle 20.30. Ancona 2009, città di confine mostra fotografica di Corrado Maggi e Luca
Pieralisi, Spazi Espositivi
– Mole Vanvitelliana 18 / 24,
Balkan Blok - blog quotidiano
dai Balcani, a cura di Francesco Conte pressolo Spazio
Stamura - Mole Vanvitelliana
dalle 21 alle 24. Da seguire
la rassegna cinematografica
al Teatrino delle Mole Yugonostalgia - Emir Kusturica’s
Stories,raccolta dei più bei
film di Kusturica tra cui Bar
Titanic, Ti ricordi di Dolly
Bell?, Il tempo dei Gitani, Arizona Dream, Underground,
Gatto nero, gatto bianco, Maradona. Appuntamento da non perdere, il 4 settembre al Cortile
della Mole alle ore 21, il concerto Serenata Mediterranea
con la Filarmonica Marchigiana String Ensemble e il
Maestro Giovanni Seneca.
Sabato 5 settembre, incontro
con Abdulah Sidran e Piero
del Giudice, alle 18 allo Spazio Incontri. Sempre per il 5
settembre è prevista la Notte
Mediterranea, dalle 19 alle 3
del mattino: esibizione di 10
gruppi, alcuni in esclusiva
nazionale e per la prima volta
in Italia, provenienti da tutti i
paesi del Mediterraneo: dalla
Tunisia al Marocco, dall’Egitto a Malta, dalla Bosnia Erzegovina all’Italia. Gli Ex con
Pirati di Terra e di Mare (rock
pop), i Judo Pluto (jazz), i
Massar Egbari (world music
Egitto) e il Marzouk Ensemble (folk Tunisia), l’Orchestra
di Fiati della Città di Ancona,
le band Bambini Latini, Quelli della Frisa e Salento Orchestra, l’ensamble Nafra (musica
tradizionale Malta) e Abbes
Boufrioua (folk pop Algeria), i Bouhalapercu Djembé,
Eneri (giovane promessa del
panorama colto della musica
Italiana con il suo pop-jazzetnico).
L’atteso concerto di Emir Kusturica & No Smoking Band
chiude il festival il 6 settembre alle 21.30 a Piazza Cavour.
Per ulteriori informazioni:
Infoline 3314978870, A.M
Adriatico
Mediterraneo
071/8046325, Teatro Stabile
delle Marche 071/5021611;
http://www.adriaticomediterraneo.eu/.
Rosa Coscia
4
Attualità
6 settembre 2009
Le frontiere
del non senso
RIflessioni
le idee, le domande, le risposte, le posizioni
Dove si vuole arrivare?...
di Remo Uncini
L’
estate è stata per qualcuno un percorso ad
ostacoli, tra arrivi e partenze, mettendo in conto
lo stress, la noia e la preoccupazione del ritorno ed
evitando i giornali e le televisioni ormai sintonizzate
su una “sola frequenza”, per
non prendersi carico di ciò
che accade. Un’estate in cui
il tema dominante era divertirsi, convincersi che “tanto
il peggio della crisi è ormai
passato” e che tutto dovrà
“ricominciare come prima”.
La crisi ha messo paura e
ancora fa paura. Alcuni ne
stanno vedendo la fine, altri
temono colpi di coda che faranno soffrire l’economia per
la caduta dei consumi e per
un ulteriore calo dell’occupazione. Tra un viaggio, una
spiaggia e una montagna,
sfortuna vuole che sia arrivato un “gommone” in mezzo
al Mediterraneo a rovinare
le “vacanze del potere”.
Proprio adesso questi eritrei dovevano mettersi in
viaggio? Proprio dopo lo
storico accordo con la Libia, con i cancelli legislativi
messi alle porte di entrata
dell’Italia? E ci mancava che
pure il mondo cattolico con
i suoi giornali, cardinali, vescovi, preti si mettessero a
protestare per mettere con
forza al primo posto la solidarietà e l’accoglienza. Ma
come si permettono loro,
dal momento che nello Stato del Vaticano c’è una legge
che vieta la clandestinità?
Si occupino delle vicende
della loro chiesa! Allo Stato
ci pensiamo noi che abbiamo la forza della legge. E la
smettano di alzare la voce,
perché dipendono da noi: le
scuole cattoliche, gli ospedali, i vari contributi che si
sono guadagnati con il Concordato in un attimo si possono mettere in discussione
così come le leggi in via di
approvazione sui problemi
del testamento biologico e
del fine vita. Ecco il ricatto
del “potere” che si materializza con un atteggiamento
da mercante.
Torniamo ai fatti. Una volta
respinti quei poveri clandestini, che importa se vanno
in fondo al mare oppure in
un altro lager della Libia.
L’importante è che non entrino in Italia. Chi paga poi
l’assistenza e l’inserimento
nei centri sociali? Il Vaticano
o lo Stato? Noi accogliamo
chi vogliamo! Il paese è il
nostro. Non fa differenza né
il colore né la provenienza,
anche se il mondo li certifica
come rifugiati politici, a noi
non interessa, sono soltanto
“clandestini”. Vengono lasciati in mezzo al mare come
“un vuoto a perdere”perché
non possiamo farci carico
del “Mondo”. Poi diciamocela tutta… Se in fondo al
mare invece di 70 uomini
o donne ce ne andavano 80
che cosa cambiava? L’importante è che non li abbiamo
fatti arrivare! Il Ministro
dell’Interno certifica che
negli ultimi mesi il 98% in
meno di clandestini è entrato in Italia. Vittoria, abbiamo
di Riccardo Ceccarelli
Salvo complicazioni nel
mese di settembre sarà
commercializzata (stanno
già trovando la ditta che la
distribuirà) ed usata la pillola abortiva Ru486, autorizzata dall’Aifa, l’Agenzia
Italiana per il Farmaco, il 30
luglio scorso. Già in uso in
altri paesi, la pillola fu creata nel 1980 dal medico fran-
dall’agenzia che dovrebbe onnipotenza di noi umani:
tutelare, attraverso farmaci pensiamo di raggiungere la
approvati e messi in circo- felicità a forza di porcate”
lazione, la vita dal suo inizio (Umberto Silva ne “Il Foglio”
alla fine. Siamo alla pari di del 13 agosto). Un panorama
altri paesi, tanto che la deci- poco confortante. Ma tant’è.
sione dell’Aifa “è stata forte- Lo stesso autore si chiede,
mente vincolata dall’Europa, avviandosi alla conclusione:
vale a dire dall’ampio utiliz- “Quando un paese va alla
zo che altri Paesi europei deriva? Quando i suoi go(soprattutto Francia, Gran vernanti – non solo i politici,
Bretagna e Svezia, presso- ma i professori, i giornalisti,
ché inesistente in Germa- gli artisti, gli imprenditori…nia) stanno già facendo della offrono di sé l’immagine di
Ru486”. Una soddisfazione. gente fatua asservita alle
Anche da noi finalmente la abitudini, libertari omertosi,
gravidanza è ridotta ad una immorali moralisti, femmimalattia, da curare per chi nisti misogini, fanatici della
la sente tale, con una pillo- tolleranza, sadici buonisti,
la. Come si suol dire, è una docenti di volgarità. Drogati
conquista di civiltà. Della di mediocrità ma soprattutmorte, non certo della vita. to cretini, incorreggibili e
Questa pillola infatti uccide saccenti cretini, incapaci di
e non risana. Qualcuno ha quel pensiero che è slancio,
definito l’effetto della Ru486 invenzione: pensare è amaun “figlicidio”. Il concepi- re”. Espressioni dure, pesanto “comunque lo si chiami, ti, che fotografano una realchiunque egli davvero sia tà di fronte alla quale spesso
– embrione, bambino, feto, chiudiamo gli occhi o cernonnulla – è pur sempre chiamo ad ogni modo di
un figlio quell’essere che giustificare. Siamo figli del
il bisturi o la pillola R486 nostro tempo, ma ad esso, a
sopprimono. Comunque si quella parte peggiore almechiami il gesto fatale – abor- no che scambia la vita con
to, interruzione di gravidan- la morte, un farmaco con un
za, assunzione di farmaco – veleno, la felicità con la perdi figlicidio sempre si tratta. dita della coscienza o di un
[…] Non solo l’aborto è figli- cervello pensante, la libertà
cidio, ma anche matricidio, con il libertinaggio o con il
parricidio e genocidio. La delirio dell’onnipotenza ordonna che abortisce si ucci- mai diffuso e contagioso ad
de in quanto madre; nell’ir- ogni livello, l’aborto come
responsabilità il genitore si segno di progresso, il nichiuccide come padre e tanto lismo come ultima spiaggia
sfacelo psichico si river- del pensiero, dobbiamo ribera su tutti coloro che gli bellarci ed opporre una forstanno attorno. Un popolo te azione di riflessioni serie
che balla attorno al figlici- e non alienanti. Non si può
dio – tale anche è mandare perdere altro tempo di froni propri figli al macello nelle te alle frontiere del non sendiscoteche della droga – è so. Siamo già in forte ritardo.
un popolo che si vota all’in- Può essere in forse la nostra
felicità. È il solito delirio di stessa “umanità”.
Il fatto
Il 20 agosto sono stati
salvati cinque eritrei superstiti alla traversata in
mare; 73 sarebbero morti
durante il viaggio. Sono
stati soccorsi al largo di
Lampedusa e in precarie
condizioni di salute. La
striscia di mare tra Lampedusa e la Libia è vigilata, giorno e notte, anche
con le motovedette. Christopher Hein, direttore
del Consiglio italiano per
i Rifugiati, si chiede come
sia possibile che un gommone “di 12 metri possa
stare lì per tanto tempo
senza che nessuno se ne
sia reso conto. Vuol dire
che è stato abbandonato
al suo destino.” Il gommone con le cinque persone
è stato segnalato da Malta alle autorità italiane
impegnate nella missione
Frontex quando si trovava a 19 miglia da Lampedusa, al confine con
le acque di competenza
italiana per le operazioni
di ricerca e soccorso in
mare. L’allarme è stato
raccolto dalla centrale
operativa di Messina del
Gruppo Aeronavale della
Guardia di Finanza.
L’Arcivescovo Cesare Nosiglia interviene sulla
tragedia del canale di
Sicilia: “Tutti dobbiamo
sentirci coinvolti, ne va di
mezzo la civiltà europea.
La chiesa non può e non
deve tacere, ma non deve
neanche essere strumentalizzata”
Sarà presentato il 2 settembre a Bruxelles il
piano della commissione
europea per dare soluzione al problema dei profughi e rifugiati politici con
l’impegno degli Stati Europei di darsi un codice
di comportamento.
sconfitto lo straniero! Se poi
in fondo al mare ci vanno i
giovani, i bambini, le donne
incinta, non è colpa dell’Italia, ma addirittura di Malta
che, poveretta, fa quello che
può, essendo alquanto piccolina, ma dato che questa
tesi non può bastare, allora
diventa l’Europa colei che
deve prendersi carico di
Un popolo
questa emigrazione biblica. Era necessario dare un
che balla attorno
primo soccorso, accorgersi
che in quella barca vi sono
al figlicidio
uomini e donne moribondi
e vietare alle barche di pe- tale anche è
scatori di soccorrere, perché
incorrerebbero nel reato di
mandare i propri figli
aiuto alla clandestinità. Già il
lavoro di pescatore è duro, ci
al macello nelle
si mette pure lo Stato a metdiscoteche della droga
tere paura ai pescatori, forse
loro hanno pensato che sarà
- è un popolo che si
meglio farsi i “fatti propri”.
Al più lanciare a quei povevota all’infelicità
retti una busta di plastica
con una bottiglia d’acqua e
un pezzo di pane da divider- cese Etienne-Emile Baulieu
si in 15, oppure 10, o 5 se nel ed introdotta sul mercato
francese nel 1988. L’autorizfrattempo sono morti.
Bisogna saper aspettare con zazione avuta in Italia, dopo
una avvertenza: “non bere qualche sperimentazione in
per la sete l’acqua del mare alcuni ospedali, ha suscitaperché si muore” in un mare to un’ampia discussione. La
che è un immenso cimitero. pillola, che fu definita un
Si arriva solo quando è ne- “pesticida umano” dal grancessario, quando non si può de genetista Jérôme Lejeune
fare a meno, quando i riflet- (1926-1994), non è affatto
tori si accendono, perché un farmaco. I farmaci sono
non possiamo fare figurac- fatti per guarire, la Ru486
ce in Europa, quando non è invece, assunta entro setpossibile nel silenzio ripor- te settimane di gravidanza,
provoca l’aborto, uccide fartarli indietro.
Solo l’imbarazzo delle no- macologicamente il concetizie ha scosso il potere che pito: la Ru486 è un farmaco
subito cerca il colpevole, che uccide, un veleno inma non può colpevolizzarsi, somma, per dirla senza tanti
deve cercarlo nell’Europa o giri di parole, autorizzato
nel moralismo della chiesa;
loro hanno la sicurezza che
il popolo sia con loro. Dei 78
RE L’Eucaristia come autostrada verso il cielo
uomini e donne che erano
FRA
nella barca si sono salvati in
cinque, con la beffa di esseTTA
re vivi per essere indagati
RIO Il 3 maggio 1991, a to tempo alla preghiera
come clandestini, ma anche
Londra, dove i suoi davanti al Tabernacolo
rifocillati e medicati. Ecco
genitori si trova- e adora Gesù realmente
allora che l’aiuto si materializza insieme alla condanna vano per motivi di lavoro, nasce Car- presente nel Santissimo
all’Europa e a Malta, sono lo Acutis. Nel settembre dello stesso Sacramento. Vuole farloro i cattivi, noi che li ri- anno, rientrano tutti e tre a Milano, la si santo e non si limita a
pregare, ma parla spesso
mandiamo indietro siamo loro città.
buoni pensando che nei Ben presto Carlo si rivela un bimbo di di Gesù, della Madonna,
loro paesi devastati devo- straordinaria intelligenza e dotato di dei Novissimi e del rino ritornare per costruire il una grande capacità di usare i com- schio di potersi perdere
loro avvenire. Se coloro che puter e i programmi informatici. E’ nella dannazione eterna,
oggi ci governano pensano affettuoso e solare, ama i suoi genitori con il peccato (quanti
di poter tacitare le coscien- e trascorre del tempo con i nonni. Fre- preti oggi lo fanno con tanto fervore?). Rosario. Insomma, Carlo Acutis diquenta con brillanti risultati le scuole Carlo cerca di convertire i lontani e gli venta nel mondo testimone dell’Eterze si sbagliano.
Non importa né il colore né elementari, medie e il Liceo classico indifferenti a Cristo e ripara le offese nità, vivendo puro come un angelo,
la tessera a cui apparten- e, pur appartenendo ad una famiglia compiute contro l’amore di Dio. Tra i difendendo la santità della famiglia e
gono. Costoro non hanno altolocata, non ha alcuna difficoltà a suoi scritti, l’affermazione più bella è della vita, contro il divorzio, l’aborto
il rispetto di chi con la sua parlare con i mendicanti che incontra forse questa: “L’Eucaristia? E’ la mia e l’eutanasia. Non conosce compromessi. E’ umile, ardente, contagioso
sensibilità religiosa e laica per la strada. Ama i viaggi, il mare, le autostrada per il Cielo”.
si scandalizza di vivere in discussioni e fa amicizia con i domesti- Carlo è apprezzato e stimato dai suoi nella fede e percorre in breve tempo
compagni di scuola, anche se talvolta un cammino di ascesa verso la perfeun paese che esclude invece ci di casa.
di accogliere. Perché sono C’è però in questo ragazzo qualcosa viene deriso per la sua fede. Ma non è zione.
loro che non rispettano i o, meglio, Qualcuno, che lo distingue mai un alieno. E’ solo consapevole di All’inizio dell’ottobre 2006, Carlo è colprincipi della Costituzione. dai suoi coetanei. Carlo trova in Gesù essere nella Verità, quindi non teme pito da leucemia fulminante, gravissiAnticostituzionalisti,
xe- l’Amico, il Maestro, il Salvatore, la Ra- le critiche. Addirittura vi sono dei non ma, incurabile. Ricoverato in ospedale,
nofobi, paventano la seces- gione stessa della sua esistenza. Senza cristiani che, dopo averlo conosciuto e egli offre tutte le sue sofferenze per il
sione, dividono l’Italia tra il Gesù nel suo vivere quotidiano, non parlato con lui, hanno chiesto il Batte- Papa, per la Chiesa e per non fare il
Purgatorio e andare diritto in Paradiricco nord e il pezzente sud. si comprende nulla di questo giovane, simo e sono diventati cattolici.
La politica dell’esclusione è in tutto simile ai suoi amici, ma che Essendo un piccolo genio del computer, so. Dopo aver ricevuto l’Unzione defuori dai principi Costitu- custodisce in sé questo Segreto invin- Carlo offre spesso il suo aiuto ai suoi gli infermi e Gesù-Ostia come Viatico,
zionali che pongono dei va- cibile. Cresciuto in un ambiente pro- compagni in tale campo e, al contem- sorridendo e dimostrando un grande
lori di solidarietà inaliena- fondamente cristiano, Carlo sceglie li- po, approfitta di queste occasioni per coraggio, va incontro a Dio alle 6,45
bili, per questo dobbiamo beramente di seguire Gesù con grande evangelizzare. Emana un fascino ed un del 12 ottobre 2006. Un piccolo, grandifendere la “Costituzio- entusiasmo, senza aver paura di pre- ascendente singolari. Offre penitenze e de, meraviglioso, intimo, testimone di
ne” e lo “Stato di diritto”. sentarsi agli occhi del mondo come un’ preghiere per il Papa, approfondendo Gesù Cristo, sulla scia dei pastorelli
L’accoglienza all’altro che eccezione e di andare controcorrente, il suo Magistero. Prega, fa penitenze di Fatima, di San Domenico Savio, di
disperato in quella barca contro la mentalità imperante, basata e si comunica in suffragio delle anime San Luigi Gonzaga, di San Tarcisio, di
del Purgatorio. Chi lo avvicina, torna a Sant’Agata e Sant’Agnese. Solo da giodi 8 metri sfida il mare per sull’effimero e sulla volgarità.
vani come Carlo Acutis rinascerà la
trovare un posto per vivere La vita di Carlo Acutis è interamente casa cambiato.
senza guerre e genocidi è eucaristica. Partecipa alla Messa e alla Altro pilastro della sua vita è la Madon- primavera della Chiesa.
Comunione tutti i giorni, dedica mol- na, alla quale offre tutti i giorni il Santo
Federico Catani
fondamentale.
IL
Carlo Acutis
Cultura
Jesi: il ricordo grato e commosso al brigadiere Giuseppe Diaschi
in
Città e Forze dell’Ordine
L
a città di Jesi ha ricordato
il brigadiere dei carabinieri
Giuseppe Diaschi nel 30° anniversario della morte. Nel pomeriggio di martedì 1° settem-
bre, alle ore 17, nell’area dell’ex
cartiera Ripanti in zona Fornace, in via Roma, si è tenuta la
cerimonia di intitolazione della strada dedicata al militare
dell’Arma ucciso per mano di
uno squilibrato nella notte tra
il 1° e il 2 settembre del 1979
lungo viale della Vittoria. Presenti le più alte autorità civili,
militari e religiose, con tanto
di picchetto d’onore. L’iniziativa, come ha avuto modo di
ricordare il sindaco Fabiano
Belcecchi, è stata voluta per
ricordare il coraggio del brigadiere a cui la città di Jesi aveva già conferito una medaglia
d’oro alla memoria a cui si è
aggiunta, nel 1981, la medaglia
di bronzo al valor civile da parte del Ministero degli Interni
con la seguente motivazione:
“Capo equipaggio di nucleo
radiomobile, appreso che un
alienato mentale, armato di
coltello, si aggirava minaccioso
per le vie cittadine, tempestivamente lo rintracciava unitamente ad altro militare. Nel
generoso intento di disarmare
il folle, che in preda a viva agitazione costituiva serio pericolo per i numerosi passanti,
veniva proditoriamente accoltellato e, sebbene mortalmente ferito, reagiva con l’arma in
dotazione riuscendo a ferire
l’energumeno e a renderlo così
inoffensivo”. Una occasione
per rinsaldare ulteriormente
il legame tra la città e le forze
dell’ordine che con la loro quo-
tidiana attività di prevenzione
e repressione sono un preciso
punto di riferimento a garanzia della sicurezza.
Nella foto Vincenzoni, un
momento della presentazione
dell’iniziativa in conferenza
stampa: da sinistra Mr.llo
Nazzareno Fiori comandante
caserma Carabineri di Jesi,
capitano Carmelo Grasso,
sindaco Fabiano Belcecchi,
assessore Daniele Ulivi
e tenente Vigili Urbani
Liliana Romualdi
Solidarietà al direttore di Avvenire
’attacco che è stato fatto al dott.
Boffo direttore di Avvenire è un fatto
disgustoso e molto grave”. Lo ha detto
l’arcivescovo di Genova e presidente
della Cei, card. Angelo Bagnasco, il 29
agosto, prima di celebrare la messa per la
festa del santuario della Madonna della
Guardia, in riferimento all’attacco rivolto
al direttore di “Avvenire” da “Il Giornale”,
diretto da Vittorio Feltri. “Rinnovo al
dott. Boffo tutta la stima e la fiducia mia
personale e quella di tutti i vescovi italiani
e delle comunità cristiane”, ha aggiunto
il card. Bagnasco. Il giorno precedente,
l’Ufficio per le comunicazioni sociali
della Conferenza episcopale italiana
aveva diffuso questo comunicato: “In
merito alle accuse sollevate oggi da un
quotidiano, si intende confermare piena
fiducia al dott. Dino Boffo, direttore
di Avvenire, giornale da lui guidato
con indiscussa capacità professionale,
equilibrio e prudenza”.
Sulla questione è intervenuto anche mons.
Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze
e fino a pochi mesi fa segretario generale
della Cei: “Quale sia la mia stima e fiducia
nei confronti del dottor Boffo – ha
dichiarato – lo mostra la collaborazione
con lui instaurata negli anni del mio
servizio alla Cei. Quanto ai fogli anonimi
che circolano in questi giorni, assurti
al rango di informativa, li ho sempre
ritenuti – come ogni missiva anonima –
L’angolodellapoesia
Dal vangelo secondo Luca
(10, 25 – 37)
Alfine ce passò da quela via,
con un somaro pieno a più non
posso,
un commerciante de la Samaria
che vidde l’omo lungo drento al
fosso.
Siccome se credeva un
benpensante,
strillò, pe’ non doveje gì vicino
ché potea esse pure un dilinguente:
“Sete in regola o sete un
clandestino?”
Celsò, ‘n finìa cuscì, Signore mio,
la storia che, quel dì, ciai
raccontato;
ma te confesso che vorìa esse io
a sceje l’omo ch’ha d’esse judato.
‘Nvece Signore, pare che fai
apposta,
sempre me fai ‘ncontrà ‘l più
disgraziato,
uno che più nigiuno se l’accosta,
uno de ‘nantra razza, un
immigrato.
Qualcuno dice che pe’ noi è ‘n
oltraggio
E farà tutto pe’ caccialli via.
Ma Tu, pe’ dì de no, damme el
coraggio,
ché si sto zitto è pure colpa mia!
Anonimo borghigiano
breve
Il Grest a Macine
La netta presa di posizione della Cei a proposito della polemica Boffo - Feltri
“L
5
6 settembre 2009
degni del cestino della spazzatura, quella
spazzatura da cui provengono e devono
tornare”.
Il 28 agosto, giorno dell’attacco da
parte de “Il Giornale”, Dino Boffo ha
risposto con un comunicato: “La lettura
dei giornali di questa mattina mi ha
riservato una sorpresa totale” riguardo
“alla mia vita personale. Evidentemente
«Il Giornale» di Vittorio Feltri sa anche
quello che io non so, e per avallarlo non
si fa scrupoli di montare una vicenda
inverosimile, capziosa, assurda. Diciamo
le cose con il loro nome: è un killeraggio
giornalistico allo stato puro, sul quale è
inutile scomodare parole che abbiano a
che fare anche solo lontanamente con la
deontologia”.
“Sia chiaro – ha proseguito Boffo – che
non mi faccio intimidire, per me parlano
la mia vita e il mio lavoro”. Il documento
sbandierato da “Il Giornale”, per Boffo,
è “una patacca che, con un minimo
appiglio, monta una situazione fantasiosa,
fantastica, criminale”.
“Il plateale e ripugnante attacco a Dino
Boffo sulla prima pagina de Il Giornale
di oggi – recita un comunicato del Cdr
di Avvenire, diffuso il 28 agosto – è
una chiara intimidazione al direttore
di Avvenire e a tutta la redazione del
quotidiano. A cui Vittorio Feltri e il suo
editore non perdonano l’indipendenza di
giudizio e il richiamo ai valori cristiani
espressi in questi mesi. Un attacco
personale al direttore di Avvenire ma
anche un attacco alla libertà di pensiero e
di stampa: esprimendo piena e affettuosa
solidarietà a Dino Boffo, la redazione tutta
assicura che proseguirà come al solito nel
proprio lavoro di informazione puntuale
dei lettori esercitando sempre e comunque
il diritto di critica oltre a quello di cronaca”.
Sempre il 28 agosto, Sir e Fisc
(Federazione italiana settimanali cattolici,
che riunisce oltre 190 settimanali
diocesani) hanno diffuso un comunicato
nel quale “fanno proprie le dichiarazioni
dell’Ufficio comunicazioni sociali della
Cei e del Comitato di redazione (Cdr) di
Avvenire ed esprimono piena solidarietà
e immutata fiducia nel direttore del
quotidiano d’ispirazione cattolica. Ciò
anche alla luce di quanto egli ha oggi
scritto denunciando con fermezza il
killeraggio giornalistico de Il Giornale”.
Sir
Le parrocchie di Macine e Castelplanio, in collaborazione con l’oratorio
Alegria, gestito dal CSI e presente in
entrambe le parrocchie, ha organizzato dalla metà di giugno alla metà di
luglio il “Grest”, dando la possibilità
a molti ragazzi di partecipare tutti i
pomeriggi ad attività molto interessanti. Il grest a Macine ha festeggiato
quest’anno i suoi 25 anni di attività e
grazie alla presenza di circa una ventina di animatori, tutti ragazzi molto
attivi in parrocchia, ha avuto anche
quest’anno un bel successo. Vi hanno partecipato circa 60 ragazzi dalla
terza elementare alla terza media che,
divisi in cinque gruppi, hanno svolto una serie di attività che avevano
per tema la vita, i viaggi e le avventure di San Paolo. Ogni giornata del
grest inizia e si conclude sempre con
la preghiera, poi suddivisi in gruppi
i ragazzi si impegnano una mezz’ora
con cruciverba, puzzle, cartelloni
che riguardano il tema della giornata
e poi si inizia con i giochi. Sul prato davanti alla casa del catechismo
si possono fare giochi di squadra e
sono montate diverse piscine nelle
quali fare giochi con l’acqua e questo
è il momento che i ragazzi ma anche
gli animatori aspettano di più, perché
alla fine si finisce per fare il bagno in
piscina! Dopo un breve spuntino iniziano i tornei di calcio e pallavolo, a
seguire una verifica in gruppo per vedere com’è andata la giornata e poi ci
si saluta con la preghiera. Quest’anno
non è mancata la visita del vescovo e
sono venuti anche i ragazzi dell’Exodus per animare un dopo cena. Non
sono mancati i genitori che sono stati
contenti di condividere tutti insieme
una serata ed una cena e naturalmente non è mancata la voglia di stare
insieme dei ragazzi, la loro gioia, l’allegria, ma anche la loro serietà e un
po’ di tristezza per aver perso qualche partita. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il contributo
prezioso di tutti e soprattutto degli
animatori che guidati da don Gianfranco, sono stati attenti a far sì che
ogni momento bello o brutto vissuto
dai ragazzi diventasse un momento
educativo. L’ultimo giorno del grest
è stato dedicato alla famosa e tanto
attesa caccia al tesoro, che determina il gruppo vincitore del grest e che
quest’anno è stata fatta a Montecarotto. Questa attività ha permesso ad
ogni gruppo di consolidarsi sempre
di più alla ricerca di un tesoro veramente nascosto.
A Castelplanio
Il grest di Castelplanio ha visto la
partecipazione di circa 15 ragazzi,
quasi tutti delle elementari. La parrocchia di Castelplanio organizza
ormai da qualche anno un grest delle
attività, cioè alcuni adulti che sanno
fare qualcosa, per esempio ricamare,
lavorare con i vimini e con la ceramica, cucinare, dipingere, fare lavoretti
con le perline e tanto altro si mettono a disposizione per tramandare ai ragazzi questo loro saper fare
e con risultati sempre molto belli!
Quest’anno i ragazzi si sono divertiti
a lavorare con la ceramica, con i vimini e a realizzare un vero e proprio
teatro dei burattini. Alla fine del grest
non poteva mancare l’esposizione dei
lavori fatti e la commedia con i burattini e anche i visi contenti dei genitori
che non hanno potuto fare a meno di
dire “almeno mio figlio ha imparato
qualcosa!”. Ogni attività anche se impegnativa è per i ragazzi un modo per
stare insieme e per sperimentarsi nel
fare qualcosa, e anche per sfogare la
propria creatività e vivacità in qualcosa di costruttivo. Fondamentale è
stata la collaborazione di tutte quelle
persone che hanno in mano una vera
e propria arte e l’aiuto di alcune giovani aiutanti. Anche in questo caso
non è mancato il gioco per sgranchirsi le gambe e la merenda per riempire
lo stomaco.
S.V.
6
Jesi
6 settembre 2009
Monastero “SS. Annunziata” di Jesi: festa di Santa Chiara
Ufficio Catechistico Diocesano
L’
Partire col piede
giusto 2009
Ufficio Catechistico diocesano di Jesi offre queste possibilità a tutti i parroci e i catechisti con l’intento di
servire il Vangelo presso i più giovani e di farlo in maniera
semplice, ma non semplificato, aperto a tutti i linguaggi tra
i quali quello artistico e con la voglia, tipicamente giovanile,
di farlo con entusiasmo.
La proposta è offerta a tutti, anche fuori diocesi, anche ad
appartenenti a gruppi e associazioni.
1. Presentazione ufficiale del Cammino Emmaus
Edizione rinnovata e completa in DVD
con don Mariano Piccotti e Paolo Roscini
Presentazione ufficiale: lunedì 7 settembre, ore 21
Seminario di Via Lotto, 14
La commissione catechistica diocesana si offre di presentare
il DVD in ogni parrocchia e/o zona e unità pastorale (accordarsi 339.6506124)
Don Mariano è direttore dell’Ufficio Catechistico di Jesi da 30
anni e, oltre ad essere parroco e vicario per la pastorale, insegna catechetica all’Istituto Teologico di Ancona. Paolo Roscini
è catechista e appassionato di grafica multimediale.
2. Seminario su Arte e Catechesi
con la dott.ssa Roberta Pizzi
Sabato 19 e domenica 20 settembre
Seminario di Via Lotto, 14.
Il laboratorio inizia alle ore 15,30 del sabato (iscrizioni) e
propone fino alle 19 una attività documentativa riguardante
la comunicazione della religione nel linguaggio dell’arte. Perché l’arte? Cosa offre di più?
La domenica riparte alle ore 8,30 con la celebrazione dell’Eucaristia e quindi fino alle 12,30 vengono proposte attività di
laboratorio, attraverso la lettura di una pala d’altare per ragazzi di 9-12 anni, attività teatrale, e narrazione
Portare: una chiavetta vuota e il proprio computer con il
programma di power point e media player attivo (se lo si
possiede) .
Quota di iscrizione: 10 euro (anche solo per mezza giornata).
Prenotarsi per avvertire della presenza la prof.ssa Anna Paola Cardinali (0731.53209 ) o don Mariano (339.6506124)
La Prof.ssa Roberta Pizzi è diplomata all’accademia di belle
arti di Urbino. Ha partecipato a mostre, realizzando scenografie e spettacoli. Nell’abito grafico e del cartone animato
ha realizzato varie produzioni tra le quali alcune per la trasmissione Rai “Solletico” e per il Giubileo dei ragazzi. Attiva anche in ambito didattico, ha realizzando attività presso
scuole materne, elementari e medie, biblioteche e associazioni culturali.
3. “Prendi e offri” incontri per giovani catechisti (scuola
superiore)
con Sr Anna Maria Vissani
Esperienza guidata per vivere il servizio come una bella
esperienza utile alla conoscenza di sé attraverso la grafologia
e alla disponibilità a seguire il Signore nell’amore.
Primo incontro: 28 settembre, ore 18,30 presso il Seminario
di via Lotto, 14
Sr Anna Maria Vissani, grafologa e teologa, guida esperienze spirituali presso il Centro di Spiritualità “Sul monte “ di
Castelplanio. E’ laureata in teologia morale e insegnante di
teologia spirituale. Ha seguito personalmente il cammino
umano e spirituale di quanti si sono rivolti alla sua competenza e passione. Ha pubblicato molti saggi e strumenti per
la meditazione e la preghiera, anche per i giovani.
Jesi: circolazione in piazza Federico II
Via delle Terme
L’Amministrazione comunale informa che - terminati i lavori della corsia principale di Piazza Federico II
e dell’allaccio delle condotte
idriche - da giovedì 3 settembre viene ripristinata
la normale circolazione
in via delle Terme per tutti i residenti ed autorizzati
alla Ztl di via Pergolesi. Il
cantiere si sposterà nella zona di Piazza Federico
II antistante il teatro studio “Moriconi” e la scuola
“Mestica”. Ciò comporterà
la chiusura di Via Posterma all’intersezione con la
stessa Piazza Federico II.
Via Posterma sarà così accessibile dalla sola via delle
Terme - per i residenti e i
mezzi autorizzati - consentendo il doppio senso di circolazione. La sosta in tale
strada sarà regolamentata
con apposita segnaletica al
fine di garantire lo spazio di
manovra per l’inversione di
marcia.
I lavori in questione sono
stati concordati con la ditta incaricata di realizzare
la riqualificazione di Piazza
Federico II con l’obiettivo
di non intralciare l’avvio
dell’anno scolastico e garantire la fruibilità alla Cattedrale in occasione della
festa patronale. L’Amministrazione comunale vigilerà
sul rispetto dei tempi.
Una lettera con tutte le informazioni è stata recapitata ai residenti, agli autorizzati ed agli operatori del
centro storico, ricordando che lo Sportello Unico
Servizi di Piazza Spontini
(numero verde 800 580084)
resterà a disposizione dei
cittadini tutte le mattina dal
lunedì al sabato (ore 8-13)
per ogni informazione.
11
Nel dono il senso della vita
agosto: appuntamento importan- nubio tra perfezione evangelica e scelta
te al monastero “SS. Annunziata” di estrema povertà. Tre momenti biblici
delle sorelle Clarisse, per celebrare la rivelano l’atteggiamento di preghiera di
festa di santa Chiara, fondatrice del se- Maria: la visita ad Elisabetta al cui saluto
condo Ordine francescano. La ricorren- risponde con il “Magnificat”; le nozze di
za è stata preceduta da un triduo con Cana, quando ottiene il miracolo come
meditazioni guidate da padre Valentino mediatrice fra Dio e l’uomo; la presenza
Natalini ofm sul tema “Chiara e Maria: nel cenacolo, quando con i discepoli inl’ascolto, la preghiera, l’offerta”.
voca il dono dello Spirito Santo.
La piccola cappella era adorna di fiori Chiara, in una lettera ad Agnese di Prabianchi e girasoli, semplice ed acco- ga, la invita a fissare lo sguardo nello
gliente, e vi si poteva avvertire la pre- “specchio” che è Gesù, dove vedrà rifulsenza della giovane donna, che seguì gere la povertà, l’umiltà, la carità.
Francesco abbracciando il Vangelo e vi- Solo in due momenti contempliamo
vendo nella contemplazione ed in estre- Maria “che si offre”: nella presentazione
ma povertà.
di Gesù al Tempio quando la profezia
Padre Natalini ha sottolineato che in di Simeone coinvolge il Figlio, segno di
Chiara e Maria si riscontra lo stesso at- contraddizione, e la Madre: “a te una
teggiamento di vita interiore: entram- spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35); ai
be hanno accolto con fede la Parola di piedi della croce, soffrendo profondaDio e l’hanno messa in pratica. Dai testi mente con coraggio e con fede, Maria si
evangelici emerge l’abbandono fiducio- associa al sacrificio del Figlio per la salso di Maria. Nell’annunciazione: “Ecco- vezza dell’umanità.
mi, sono la serva del Signore, avvenga Chiara visse in una continua offerta di
di me quello che hai detto” (Lc 1,38); sé al suo diletto Sposo. La sera del 10
nell’elogio da parte di Elisabetta: “Beata agosto i fedeli con la piccola comunità
colei che ha creduto…” (Lc 1,45); dopo delle suore hanno ricordato nella prela visita dei pastori a Betlemme e dopo ghiera il Transito della Santa, il passagil ritrovamento di Gesù nel Tempio: gio dalla vita terrena alla dimora del Re.
“Sua madre serbava tutte queste cose nel La celebrazione eucaristica in onore di
suo cuore” (Lc 2,51).
santa Chiara, l’11 agosto, è stata presieMaria è grande non solo per avere do- duta dal Vescovo di Jesi, Gerardo Rocnato Gesù, ma per la sua fede. Lo stesso coni, che nell’omelia ha commentato il
atteggiamento è presente in Chiara che brano di una Lettera di Chiara alla beata
ha ascoltato la Parola di Dio e l’ha mes- Agnese di Praga: “Ogni giorno fissa in
sa in pratica. Chiara fu la prima donna questo specchio (Gesù) il tuo sguardo,
ad aver redatto una “Regola”, ma per considera il tuo volto per rivestirti dei
l’ideale austero di vita tracciato, incon- fiori di ogni virtù e di vesti splendentrò difficoltà ad ottenere l’approvazione ti come si addice alla figlia e sposa del
dal Papa; il quale però, alla fine, si arrese sommo Re. In questo specchio vedrai
e approvò la Regola pochi giorni prima rifulgere povertà beata, umiltà santa e
della morte della Santa. Chiara compre- carità ineffabile”.
se pienamente il carisma di Francesco: Gesù è nato e vissuto povero - osserva
seguire le orme di Gesù e vivere in stret- il Vescovo- per farci capire che il senta unione con Lui. La sua vita fu un con- so della vita non sta nel possedere ric-
chezze, ma nel dono del servizio. Egli
non ritenne un vanto l’uguaglianza con
Dio, ma “spogliò se stesso, assumendo
la condizione di servo, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di
croce”(Fil 2,7-8).
Gesù con amore abbracciò il legno
della croce per la redenzione del genere umano. “Lasciati bruciare dall’ardore di questa carità!” esclama Chiara.
Vivere in Dio vuol dire”permettere al
Signore di agire attraverso la nostra
vita perché si realizzi la sua azione
nella storia e Gesù possa continuare a
donare se stesso, ad amare, confortare,
sostenere”.
Chiara ha accolto Gesù nella propria
vita, tanto da poter dire con san Paolo: “Non sono io che vivo, ma Cristo
vive in me”. L’amore per l’Eucaristia ha
sorretto e illuminato il suo cammino
spirituale: “era l’ostensorio vivente
di Cristo”. “Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue dimora in me e
io in lui” (Gv 6,56). “Fissare lo sguardo in Cristo, contemplare il suo volto
e stringersi, umili e poveri, alla sua
Persona per essere con Lui e in Lui la
forza che salva il mondo: ecco il messaggio di Chiara!”
Assunta Tittarelli
Festival Pergolesi Spontini
P
“Prigionieri e fughe”
renderà il via la nona
edizione del Festival Pergolesi Spontini, dedicata al
tema “Prigionieri e fughe”,
con importanti appuntamenti musicali ed operistici a Jesi, Maiolati Spontini,
Monsano,
Montecarotto,
Monte San Vito, San Marcello e Genga, dal 5 al 13
settembre con inaugurazione alle Grotte di Frasassi e
appuntamento clou al Teatro Pergolesi di Jesi con il
nuovo allestimento dell’opera di Pergolesi Il Prigionier
Superbo.
Tante le iniziative che si terranno a margine dei grandi
eventi concertistici e lirici;
tra esse, torna per il terzo d’amore” con l’Ensemble voanno la campagna “Tempo cale e strumentale Costanzo
di Festival!”, con stendar- Porta. Martedì 8 e mercoledì
di dedicati al Festival con 9 settembre ore 21 al Teatro
l’immagine di Pergolesi e di “La Fortuna” di Monte San
Spontini, allestiti nelle prin- Vito, l’integrale dei “Preludi
cipali vie di Jesie di Maiolati e Fughe” per pianoforte di
Spontini. Nel cartellone del Šostakovič affidati alla pianifestival, inoltre, sono due sta russa Ilona Timchenko si
appuntamenti a Maiolati alterneranno con la lettura
Spontini, domenica 6 set- di poesie di Umberto Saba,
tembre: alle ore 18 il con- affidata alla voce dell’attrice
certo “Alle voci del bronzo jesina Lucia Bendia, con le
guerriero” alla Chiesa di video installazioni di CriSanto Stefano (con il sopra- stiano Berti. Giovedì 10 setno Valeria Esposito, Fabrizio tembre alle ore 21 il Teatro
Fabrizi alla tromba e Gian- Ferrari di San Marcello ospiluca Libertucci all’organo) e ta l’Accademia Barocca de I
alle ore 21 in Piazza Gari- Virtuosi italiani che eseguirà
baldi il concerto “Prigionie “L’Arte della Fuga”, il capo-
lavoro di Bach, con il violino concertatore di Alberto
Martini. La stessa Accademia Barocca de I Virtuosi
Italiani diretta da Corrado
Rovaris suona sabato 12 settembre alle ore 21 al Teatro
Comunale di Montecarotto
nel concerto “Adagio e fuga”
con musiche di Haydn, Mozart e Spontini. Chiusura
il 13 settembre alla Chiesa degli Aroli di Monsano.
Per informazioni sul programma, le sedi e le date
del Festival Pergolesi Spontini:
www.fondazionepergolesispontini.com oppure
0731 202944, e-mail: [email protected]
la rubrica tornerà ai lettori il 4 ottobre
La mente e l’anima di Federico Cardinali
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Vita ecclesiale
LA CHIESA LOCALE
IL DIARIO
DEL VESCOVO
GERARDO
Sabato 5 settembre
ore 19: Montecarotto, S. Messa
e saluto della comunità al Parroco al termine del
mandato
Domenica 6 settembre
ore 11: S. Marcello, S. Messa e Amministrazione del
Sacramento della Cresima
ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento
Vocazionale
Lunedi 7 settembre
ore 17.00: Cupramontana, Incontro con i Ragazzi di
Cresima
ore 18.30: Cupramontana. Incontro con i Genitori
dei i Ragazzi della Cresima
ore 21: Seminario, Presentazione del Progetto
“Emmaus” a cura dell’Uff. Catechistico
Martedì 8 settembre
ore 11.30: Moie, S. Messa nella festa della Natività di
Maria Santissima
ore 15: Montecarotto, incontro con i ragazzi della
Cresima
ore 18.30: San Pietro Apostolo, Santa Messa nella
festa della Madonna della Misericordia
Mercoledì 9 settembre
ore 21.15: Montecarotto, incontro con i genitori dei
ragazzi della Cresima
Giovedì 10 settembre
ore 21: Riunione con le Aggregazioni Laicali in
Seminario
Venerdì 11 settembre
ore 16: Riunione della Commissione per i Beni
Culturali
ore 19.15: Parrocchia del Duomo, incontro con la
Comunità per annunciare il nuovo Parroco
ore 21: Parr. S. Francesco di P. incontro con la
comunità per annunciare il nuovo Parroco
Sabato 12 settembre
ore 18.30: Moie, S. Messa e Amministrazione del
Sacramento della Cresima
Domenica 13 settembre
ore 9: Moie, S. Messa e Amministrazione del
Sacramento della Cresima
ore 11.30: Cupramontana, S. Messa e
Amministrazione del Sacramento della Cresima
ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento
Vocazionale
I seminaristi pellegrini in Israele
Studio e condivisione
Dal 2 al 13 settembre l’Istituto
Teologico Marchigiano vivrà
una esperienza di formazione
teologica e spirituale legata a
questo anno sacerdotale e al
centenario del Pontifico Seminario Regionale Pio XI: il
viaggio di studio in Egitto (Sinai), Giordania (Petra e Amman) e Israele. Partecipano i
seminaristi del Pontificio Seminario Regionale e del Seminario Arcivescovile di Fermo,
insieme ai loro formatori, a
un nutrito gruppo di docenti
e al Preside dell’ITM, guidati
dai professori di Sacra Scrittura, mons. Gabriele Miola
e mons. Agostino Gasperoni.
In tutto 54 partecipanti che,
insieme allo studio, vivranno una esperienza unica di
pellegrinaggio e di condivisione. Confidiamo nella preghiera delle Diocesi marchigiane
e ci affidiamo alla intercessione della Vergine lauretana
augurandoci che questa esperienza possa essere proficua
per la preparazione dei seminaristi al Sacerdozio e possa
essere feconda di buoni frutti
per il bene di tutta la nostra
terra marchigiana.
prof. don Mario Florio
Preside ITM
Settimanale di ispirazione cattolica
fondato nel 1953
Parola
di Dio
6 settembre 2009
7
6 settembre 2009 - 23a domenica del tempo ordinario - anno b
Signore, liberami da me stesso
† Dal Vangelo secondo Marco (Mc 7,31-37)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano.
Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e
parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma
più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Parola del Signore
Commento
Ripartiamo a seguire il Signore andando con Lui in una regione pagana. Il
testo lo indica come il territorio della
Decapoli. Quello che avverrà, lo dobbiamo vedere applicato a tutti, veramente a tutti, oltre l’appartenenza al
popolo eletto. Nel piano c’era (vedi gli
Atti) che quelle regioni vengono dopo
il popolo ebraico. Questo superamento
che fa, sembra fatto apposta per esprimere l’amore universale di Dio.
Gli portano un sordomuto e lo pregano
di toccarlo. Gesù prima guarda il cielo, cioè prega. Si volge al Cielo, al Padre. Tutto è dono dall’alto, da chiedere.
Si coinvolge corpo e anima. Lo tocca.
Emette un sospiro. Una parola ripresa
dall’originale: apriti! E torna a udire e
parlare. Eppoi il comando del segreto.
Il Messia, per comprenderlo, occorre
vederlo sulla Croce.
Ma i fatti parlano da soli, e più Gesù
vuole che rimangano segreti e più si
diffondono. La reazione della folla è di
immenso stupore: l’espressione greca
parla di una meraviglia tanto intensa che non troviamo in nessuna altra
parte del Vangelo. Una meraviglia che
non sembra nascere unicamente da
questo episodio particolare, ma dall’intera azione di Gesù: «Ha fatto bene
ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare
i muti».
E’ questo il giudizio della gente. E’ questa la profezia di Isaia (35,3-6) avverata. E’ questa la nuova creazione. «Iddio
vide tutto quello che aveva fatto, ed
ecco, era molto buono».(Gn 1,31).
Questa liberazione dalla prigionia di se
stessi, si può anche intendere come un
passaggio che, attraverso la fede, avviene in ciascuno di noi. Non sappiamo
parlare delle meraviglie di Dio. Non
sappiamo ascoltare la sua parola. E Lui
ci rende capaci.
L’uomo naturale è sordo anche ai fratelli, non sa ascoltare, non sa parteci-
di don Mariano Piccotti
[email protected]
pare. Non sa accogliere chi è diverso,
chi è straniero, chi non è della propria
cerchia. E non sa parlare, chiacchiera.
Non sa dire messaggi di luce. «Il primo servizio che dobbiamo rendere ai
fratelli è quello dell’ascolto. Chi non sa
ascoltare il proprio fratello presto non
saprà neppure ascoltare Dio, sarà sempre lui a parlare, anche con il Signore»
(Bonhoffer), come il fariseo nel tempio.
Dialogo tra sordi nelle nostre comunità,
nelle nostre famiglie. Se il Signore non
mi tocca con la sua saliva vitale, con il
suo Spirito, non sarò capace di relazioni autentiche.
Signore, liberami da me stesso!
...Ma...
Ma, o Signore, mi senti Tu?
Figliuolo, Io ti ho sentito.
Mi fai compassione.
Da tanto tempo spio le tue imposte
chiuse, aprile, /
la Mia luce ti rischiarerà.
Da tanto tempo Io sono davanti al
tuo uscio sprangato, aprilo, /
mi troverai sulla soglia.
Io ti attendo, gli altri ti attendono,
ma bisogna aprire,
ma bisogna uscire da te.
Perché rimanere prigioniero di te
stesso? /
Sei libero.
Non ho chiuso Io la tua porta,
non posso riaprirla Io,
...perché sei tu dall’interno a tenerla
solidamente sprangata. /
(Michel Quoist)
Conosciamo i santi: 5 settembre
IL PAESE DELL’ANIMA
Di conformazione minuta,
ma di fede salda quanto la
roccia, a Madre Teresa di
Calcutta fu affidata la missione di proclamare l’amore
assetato di Gesù per l’umanità, specialmente per i più
poveri tra i poveri. “Dio ama
ancora il mondo e manda
me e te affinché siamo il suo
amore e la sua compassione
verso i poveri”. Era un’anima
piena della luce di Cristo,
infiammata di amore per lui
e con un solo desiderio: “saziare la Sua sete infinita di
amore e di anime”.
Gesù le chiese di fondare le
Missionarie della Carità, dedite al servizio dei più poveri
tra i poveri. Il 17 agosto 1948,
indossò per la prima volta il
sari bianco bordato d’azzurro entrando nel mondo dei
poveri. Iniziava ogni giornata con Gesù nell’Eucaristia e
usciva con la corona del Rosario tra le mani, per cercare e servire lui in coloro che
sono “non voluti, non amati,
non curati”.
La sua risposta alla richiesta
di Gesù: “Vieni, sii la mia
luce”, la rese “Madre per i
ella penombra dell’an- della Parola di Dio”. Allotica cappella, ravvivata ra di rimando prorompe il
dai riflessi dei marmi pre- canto della felicità di Maria:
ziosi e dai doni votivi, splen- “L’anima mia magnifica il Side l’immagine della Madre gnore …”. Il grembo di Maria
di Dio, Santa Maria delle è un nido di luce che illumiGrazie, che, dalla sua man- na i tempi nuovi annunciati
dorla di luce ci dona il gran- dai profeti. Sussulta il piccode unico mistero: Dio che si lo Giovanni nel seno di Elirende visibile, sperimenta- sabetta: sarà l’ultimo profebile, in quanto si è unito ad ta, colui che indicherà Gesù
una piccola, umile creatura alle folle penitenti sulle rive
umana, si è fatto carne come del Giordano. Il cammino
ognuno di noi. Il sentimento della salvezza rivela l’amore
religioso di attesa della pro- di Dio nel donarsi; la gioia
messa messianica in questa del Figlio divino è incomgiovanissima donna è stato parabile nel farsi uomo nel
investito dalla potenza di grembo materno, è tale che
Dio, Cui nulla è impossibile. vince il patire ed il morire
Il “Fiat” di Maria, “Avvenga dell’umanità corrotta dal
di me secondo tua parola”, peccato. Cristo ha acceso
rivolto all’Angelo rende ma- una vita nuova in ogni esnifesto il riconoscimento sere umano, una vita che ci
della grande Presenza den- parla di felicità incontrata,
tro la sua piccolezza.
di fuoco che fa ardere l’uniDio l’ha fatta portatrice di verso senza conoscere stanSé e l’ha immersa nel vortice chezze e cedimenti. Così
della salvezza. Il grido della l’artista Andrea di Bartolo
beatitudine all’indirizzo di raffigurando la Vergine MaLei si alza nella voce di Eli- ria volle esprimere il messabetta sua parente, già in saggio evangelico di fede e
attesa di un figlio, che Maria di speranza ai cittadini delsi reca a visitare: “... appe- la “bella città di Jesi” perché
na ho sentito il tuo saluto il potesse sbocciare fra di loro
bambino si è mosso in me la vera civiltà della pace.
per la gioia. Beata te che hai
Maria Costanza
creduto
all’adempimento
Santacroce Cestaro
Beata Teresa di Calcutta Jesi e il suo Santuario
N
poveri”, simbolo di compassione per il mondo e testimone vivente dell’amore assetato di Dio. Famosi i suoi
interventi a favore della vita
e contro l’aborto, anche in
occasione del conferimento del Premio Nobel per la
pace (10 dicembre 1979).
Soleva dire: “Se sentite che
qualche donna non vuole
tenere il suo bambino e desidera abortire, cercate di
convincerla a portarmi quel
bimbo. Io lo amerò, vedendo in lui il segno dell’amore
di Dio”.
Giordano Maria Mascioni
Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An
Telefono 0731.208145
Fax 0731.208145
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OGGI SPOSI
5 settembre: Lorenzo Garbuglia e Yana Radtserva a S. Pietro
Martire; Samuele Giuliani e Laura Germondari a Porto
Potenza Picena/S.Anna; Paolo Rossini e Giovanna Savino
a S. Massimiliano Kolbe; Luca Belfiore e Marika Fraboni a
Moje; Matteo Fioravanti e Barbara Capone a San Marcello. 6
settembre: Paolo Fiocco e Sara Santini a S. Giovanni Battista,
Mirco Flori e Barbara Benedetti a Moje, Gianluca Agostinelli e
Silvia Malatesta a Tabano, Leonardo Pistoni
e Manola Cotica a S. Lucia, Cristian Margotti
e Laura Valichi a Cupramontana/S. Leonardo.
8
In memoria
6 settembre 2009
E’ morta Rita Paoloni, per più di
trent’anni impiegata dell’Avis
Ricordo
Anniversario
Nel primo anniversario
della scomparsa di
Arrivederci, signorina Rita
Parrocchia del Divino Amore
Grazie Fulvio Magrini!
Non amava apparire, la signorina Rita, eppure per più di
trent’anni è stata il primo impatto di coloro che, per qualsiasi ragione, bussavano alla porta dell’Avis.
Rita Paoloni
al lavoro
per la registrazione delle donazioni
Era il 1969 quando
decisi di diventare
donatore di sangue; avevo appena
raggiunta la piena
capacità di decidere con la mia testa
(allora si diventava maggiorenni a ventuno anni) e lo facevo
contro il volere di mia madre, mossa, come tutte le mamme,
da chissà quali paure. Fu così che mi presentati nella sede
dell’associazione che si trovava ancora in Via XX Settembre;
ricordo che mi colpì il fatto che la sede venisse chiamata “sezione”, parola che in me (sessantottino non molto convinto)
evocava reminiscenze politiche ma che, in realtà, voleva solo
sottolineare che quella di Jesi altro non era che una parte
della grande associazione nazionale. Mi accolse proprio la
signorina Rita, la quale, con molto garbo, mi fornì tutte le
spiegazioni che richiesi, con dovizia di particolari.
6 gennaio 1972,
Befana Avis: Rita
Paoloni, insieme a
Emilio Chiuchiù e
ad un giovane Luigi Pieralisi consegnano il dono della
Befana alla figlia
di un donatore
Per molti anni tutte le incombenze
di segreteria della sezione gravarono sulla “signorina Rita”,
come era conosciuta fra i donatori, e Rita era sempre a disposizione, anche per le chiamate notturne, in genere urgentissime, che non di rado facevano capo alla sua abitazione:
fino a che la struttura non fu perfezionata nell’impianto associativo e con l’entrata in funzione del centro trasfusionale,
il servizio di reperimento del sangue e dei donatori fu assicurato proprio grazie all’abnegazione di quella che era divenuta più di una semplice impiegata.
8 novembre 1970:
inaugurazione della sala prelievi del
Centro Trasfusionale
La sua precisione era proverbiale ed era sempre
presente a tutte
le manifestazioni
dell’associazione,
fossero esse feste, spettacoli, ricorrenze, premiazioni. Soffrì
molto quando dovette essere collocata a riposo per raggiunti
limiti di età, tanto che continuò a collaborare gratuitamente
con la sezione per molto tempo ancora.
Con lei se ne va un altro pezzo di storia dell’Avis e della Città.
6 giugno 1982,
Giornata del Donatore: Rita Paoloni con un gruppo
storico di donatori,
Lamberto Magini, Luigi Pieralisi, Marco Bordini,
Giuseppe Serrani,
Mario
Giacani,
Emilio Chiuchiù e
Romolo Cesaroni
Nanni Mancini
Improvvisamente, mentre
stava lavorando alle selezioni dei cantanti per il prossimo “Vallesina-Montalto
Uffugo pop-rock festival”
organizzato dalla Astralmusic, nello studio di registrazione a Castelplanio, ha
concluso la sua vita terrena
a 54 anni la sera di domenica 30 agosto. Pietruccio
Mancini, conosciuto come
Nanni, era un grande interprete di musica leggera che
portava nelle piazze di tutte
Italia. Giordano Tittarelli,
amico e collega nelle serate
di “Romanze e Canzoni” nel
duo Nanni Mancini & Geordie lo ricorda con stima
e affetto. Nanni ha inciso
tre dischi, tra cui “Passione”
dedicato a tutte le mamme,
con le più belle romanze e
canzoni di inizio Novecento
e l’ultimo, “Diario” edito il
giugno scorso dall’etichetta
Astralmusic che raccoglie
20 anni di melodie.
Anche la presidente della
provincia, Patrizia Casagrande ha espresso il cordoglio per la prematura e
improvvisa scomparsa di
Pietruccio Mancini, un dipendente dello IAT di Senigallia, ovvero uno di quei
centri di informazione e
accoglienza turistica passati nello scorso maggio dalla
Regione Marche alla Provincia di Ancona.
Ferruccio Pierantoni
la famiglia lo ricorda a quanti lo hanno conosciuto e gli
hanno voluto bene.
Veglia su di noi con l’amore
di sempre
Sarà celebrata una messa di
suffragio presso la chiesa di
San Giuseppe in Jesi domenica 13 settembre alle ore
11,15.
In memoria
12-7-1939 23-8-2007
Meri Bomprezzi
Gherardi
E’ stata e sarà sempre nel
cuore del marito cav. Guerrino Gherardi, del figlio,
della nuora, dei nipoti e di
quanti l’hanno conosciuta in
vita. Una donna esemplare,
sposa e madre intelligente
e sapiente, buona, amabile,
cordiale e riservata.
In ricordo
6-8-1944 30-8-2009
Oggi, 6 agosto 2009, festa della Trasfigurazione, il Signore ti ha chiamato per
la gioia della Risurrezione, dopo averti
unito a Lui nella sofferta passione.
La Trasfigurazione è per Te, come per
Cristo, Esodo verso il Padre, Pasqua definitiva, Liturgia di novità, Chiesa di comunione, Parola efficace di gaudio che
ti conforma al fratello a Cristo Gesù.
A Dio, che ti ha chiamato a servire questa nostra Comunità, hai sempre risposto “eccomi!”, fino all’estremo delle forze!
Per tantissimi anni hai svolto il servizio
di Amministratore parrocchiale, compito delicato, impegnativo e prezioso, a cui
ti sei dedicato con fedeltà e discrezione
scrupolosa e generosa. Grazie Fulvio!
Grazie Fulvio! Con la tua discreta ma attenta e sensibile umanità raggiungevi il
cuore di tutti. La tua ricchezza di interessi culturali ti faceva desiderato amico
di tutti.
La tua personalità generosa, serena ma
senza compromessi, manifestava il tuo
cuore grande e accogliente, capace di
avere sempre ottimi rapporti con tutti e
circondato da amici.
Sei, per tutti noi, grande esempio di affetto verso la famiglia, che ti ha assistito con premurosa e amorevole presenza:
“chi si dona solo per amore, non può che
ricevere, centuplicato, l’amore che dona!”
La tua fede concreta e schietta, anche nei
momenti di buio, ti ha fatto scommettere
tutto su Dio: “crollate le sicurezze umane
non resta che Cristo, unica Speranza nella sofferenza indicibile! Provato a lungo e
purificato, come l’oro dal crogiolo.
Mentre il tuo corpo si consumava, cresceva la tua sensibilità spirituale, e, nel
tuo cuore, sempre più luminosa, la luce
della presenza di Dio.
Grazie Fulvio! Noi accogliamo la tua preziosa e sofferta testimonianza per continuare e contagiare di amorevole dedizione questa nostra cara Comunità, che Tu
hai amato e servito con generosa e metodica precisione!
Continua a benedirci dal cielo! Noi ti ricordiamo con affetto presso l’altare di Dio,
dove possiamo incontrarti nel Signore!
Grazie Fulvio! Vivi per sempre nella
Pace del Signore che ti ama!
Don Mario Massaccio,
parroco
1° Anniversario
30-10-1940 20-8-2008
Giancarlo Bini
a cura di Paolo Marcozzi
CHIESA dell’ADORAZIONE
luogo di adorazione e di ascolto
Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione, in Piazza della Repubblica 2 a Jesi, per le Confessioni e il colloquio
spirituale. Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere
in modo particolare una opportunità data ai giovani.
Tutti i venerdì dalle 19 alle 20 un piccolo gruppo di
giovani si riunisce nella Chiesa dell’Adorazione per
un’ora di preghiera davanti alla SS Eucaristia. Sono
invitati altri giovani che cercano un momento di silenzio, di meditazione sulla Parola di Dio e di preghiera di adorazione.
Te ne sei andato in silenzio, in punta di piedi, senza che potessimo nemmeno accorgerci della tua malattia. Quando si è
diffusa la notizia ci siamo domandati se eri proprio tu, non ci
sembrava possibile. Non ci rendiamo ancora conto che non ti
incontreremo più per Moie, che non potremo scambiare due
parole con te, che non ci sarai più a darci una mano per le
diverse iniziative, da buon tecnico: ci sembra impossibile che
così velocemente te ne sei andato.
Ci lasci però il ricordo del tuo impegno, della tua dedizione
e apprezzata competenza nel lavoro, del tuo servizio in famiglia, della tua voglia di vivere e di aiutare a vivere, della tua
disponibilità a collaborare con le attività della parrocchia e del
gruppo del Carmelo nel Mondo, in particolare alla pesca di
beneficienza.
Ti ricordiamo mentre ci salutavi dal balcone della tua casa,
dalla macchina o passando in bicicletta per le vie di Moie o
quando scattavi fotografie per immortalare alcuni momenti
della vita del paese. Eri sempre sereno, mai di corsa o affannato, avevi compreso cosa conta nella vita e sapevi dare il giusto
peso a ogni situazione.
Siamo certi che ora ci sarai ancora vicino, il tuo ricordo ci
inviterà a continuare nel nostro impegno per il bene della comunità. Preghiamo perché il Signore ti accolga nel suo Regno
e nella sua grande misericordia ti apra le porte del Paradiso.
Serenella
“Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto
il nome di Dio”
(Giobbe 1,21)
Sei stata una grande madre, nonna e
suocera. Averti avuto è stato un dono
prezioso per il tuo sposo Gianfranco
Brutti, per i figli Lorenzo e Maddalena,
per la nuora Daphne e per i nipoti Vincent e Adelie. Sarai sempre nei nostri
cuori, con i valori umani e cristiani che
ci hai trasmesso.
I tuoi cari
In diocesi
6 settembre 2009
9
Don Luigi Masè è tornato nella Casa del Padre: sacerdote per 61 anni
Grati per il suo amore alla diocesi
L
a comunità diocesana e,
in particolare, quella della parrocchia di S. Antonio
Abate, piangono la scomparsa di Don Luigi Masé. Il sacerdote è deceduto domenica 2 agosto all’età di 84 anni,
all’ospedale Murri, dove era
ricoverato da una decina di
giorni. Accanto a lui, fino
all’ultimo, la sorella, Maddalena. Nato a Cupramontana nel 1925, consacrato
sacerdote nel settembre
del ’48, è stato cappellano a
Santa Maria del Piano e insegnante di religione fino al
1951, fu cappellano a Montecarotto fino al 1953 quando approdò a San Marcello,
dove ha lasciato un segno
tangibile del suo servizio
per 18 anni. Dal 1971 è stato parroco a Sant’Antonio
Abate, contribuendo alla costruzione della chiesa e alla
costituzione di alcuni gruppi parrocchiali particolarmente attivi. E’ stato considerato da tutti l’anima della
comunità di Minonna per la
sua disponibilità verso ogni
situazione e per la cordialità
del suo modo di fare. I funerali del sacerdote sono stati
celebrati lunedì pomeriggio
3 agosto a Borgo Minonna.
Il rito è stato presieduto dal
vescovo e dall’attuale parroco, mons. Giuseppe Quagliani.
Don Luigi è stato uno dei
collaboratori del vescovo
padre Oscar Serfilippi. “E’
una grande perdita per la
diocesi – ha detto il vescovo Rocconi - e non solo per
i tanti impegni ricoperti in
passato che don Luigi ha
voluto lasciare quando si è
reso conto che lo stato della
sua salute non gli permetteva di seguirli con il solito
scrupolo, ma fino alla fine
ha sempre dimostrato attaccamento e interesse per
la vita diocesana e di questo
gliene saremo sempre grati.
Mi piace ricordare don Luigi come un fratello che dimostrava affetto e cordialità
ogni volta che mi vedeva.
Don Luigi è stata una persona buona, dolcissima, sensibile, con la quale era semplice collaborare”. Domenica
scorsa, 30 agosto, nella chiesa parrocchiale il parroco ha
celebrato la Santa Messa nel
ricordo del trigesimo di don
Luigi nel corso della quale è
stato amministrato il Battesimo a due bambini. E’ stata
poi anche inaugurata una
scala a chiocciola per la cantoria donata dalla sorella di
don Luigi in ricordo dell’ex
parroco che desiderava da
tempo questa realizzazione
per completare la struttura.
«Sei stato un servo fedele,
entra nel mio Regno». Con
queste parole, tratte dalle
sacre scritture, il vescovo,
Gerardo Rocconi, ha iniziato l’omelia nel corso della
messa di commiato terreno alla salma di don Luigi
Masé, parroco per 35 anni,
dal giugno 1971 all’ottobre
2007, nella parrocchia di S.
Antonio Abate e complessivamente nella chiesa jesina
per oltre 61 anni. La funzione, alla quale ha preso parte
quasi la totalità dei sacerdoti
diocesani, oltre a tantissimi
fedeli, è stata celebrata nella
chiesa di S. Antonio Aba-
te, quello stesso tempio che
vide la luce e fu completato
proprio durante il suo mandato parrocchiale. Al termine del rito il Vescovo e molte altre persone, tra religiosi
e laici, hanno voluto rendere omaggio alla sorella dello
scomparso, Maddalena, che
lo ha amorevolmente assistito sia nei momenti della
lunga malattia, così come
negli anni della giovinezza.
Al termine del rito la salma
è stata trasferita nel cimitero di San Marcello e tumulata nella tomba di famiglia.
sivo della nostra esistenza
terrena, quelle di Paolo: Ho
combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa,
ho conservato la fede. Ora
mi resta soltanto la corona
di giustizia che il Signore,
il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno. Dietro
questo modo di ragionare
c’è un atto di fede. E’ la fede
di chi sa che la vita di un sacerdote è modellata su quella di Gesù. Il Sacerdote celebra l’Eucaristia e in modo
tutto particolare offre Gesù
e con Gesù offre se stesso. E
il Papa nella lettera di indiDall’omelia del Vescovo
zione dell’anno sacerdotale,
Il Signore, pastore e guida riportava una espressione
del suo popolo, il Risor- del santo Curato d’Ars: Le
to, non è uno sconfitto. E’ anime costano il sangue di
solo umile, nascosto, ma è Gesù e il sacerdote non può
il vero vincitore. Per questo dedicarsi alla loro salvezza
non tiriamoci mai indietro, se rifiuta di partecipare al
non spaventi l’indifferenza, “caro prezzo” della redenziola persecuzione, la durezza ne. Donare la vita al Signore
del momento. Che ciascuno in realtà significa trovarla:
di noi, senza paura, possa Chi ama la sua vita la perde
vedere la propria vita nelle - chi la tiene stretta per i suoi
mani del Signore. Che pos- progetti o chi la vive seconsano essere le nostre parole, do la mentalità del mondo in
giunti al momento conclu- realtà la perde - ma chi odia
la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita
eterna - chi ha il coraggio di
donarla in realtà la conserva,
la salva, perché unito a Gesù
nella sua offerta, è unito a
Gesù nella sua resurrezione
e glorificazione.
Affidiamo don Luigi alla misericordia di Dio nella certezza che da questa misericordia si sente dire: Servo
buono, entra nella gioia del
tuo Signore. E noi ripartiamo incoraggiati nella certezza che lavorare con intenso zelo per il Signore è la
sorte più bella che ci poteva
capitare.
Tra Montecarotto e Serra dè Conti: la festa in campagna a San Fortunato
“Un luogo che ancora oggi chiama”
S
an Fortunato, importante per
l’economia del passato ora torna
ad essere significativa non solo per
l’agricoltura ma anche per le energie
rinnovabili: a breve sarà inaugurato
un grande impianto di produzione di
energia dai raggi del sole. San Fortunato, frazione del comune di Serra dè
Conti, a confine con Montecarotto,
affonda le sue origini nel Mille quando
era abitata da numerose famiglie.
Ogni anno, la domenica dopo la festa
dell’Assunta, torna ad essere un centro
di aggregazione per le famiglie che lì
hanno vissuto e lavorato e che poi hanno lasciato la campagna. Tanti ricordi
si accavallano nella mente, ricordi di
tempi tanto diversi da oggi, di quando
la sera si pregava in famiglia e il giorno
si sudava nei campi, di quando si
sperimentava la povertà e l’essenzialità,
di quando si chiedeva la protezione
dei santi sul lavoro della terra e nelle
case si viveva in tanti. Gherardo Basili
ed Elio Crognaletti di Montecarotto
sono cresciuti a San Fortunato, Elio è
poi stato 25 anni in America ma non
ha mai dimenticato la sua San Fortunato, le sere del mese di maggio a
pregare e vegliare, le missioni, la vita
della campagna, faticosa ma serena
e gli incontri con le persone che non
avevano mai fretta di andare e di fare,
come avviene oggi; ora è tornato e
partecipa ogni anno alla festa in questa
piccola chiesetta e, con la giovinezza
del cuore dei suoi 90 anni, infonde
coraggio ed invita a non abbandonare le tradizioni di un tempo perché
hanno ancora tanto da dire. Gherardo
è il custode premuroso della chiesetta:
a sei anni ha iniziato “a servire Messa”
e poi partecipava agli Ottavari, al mese
mariano, alle messe della domenica
che venivano celebrate ogni settimana
fino agli anni Settanta, alle missioni al
popolo di cui ricorda bene quella del
1948 predicata dall’allora parroco di
Montecarotto. Gherardo conserva nel
cuore tanti momenti belli a San Fortunato e le grandi feste alle quali arrivavano a piedi dalle campagne vicine, da
Montecarotto e da Serra dè Conti ma
con amarezza racconta anche dei furti
che si sono susseguiti negli ultimi anni.
La chiesa custodiva infatti candelabri,
immagini sacre, il grande quadro della
Madonna con una preziosa cornice, il
tabernacolo: tutti oggetti che sono stati
trafugati e che hanno lasciato tanta
tristezza nei fedeli affezionati a questo
luogo.
“San Fortunato, il luogo scelto, forse
dai monaci, per essere l’immagine
della bontà e della misericordia di Dio
e per essere un segno di speranza ci
chiama ancora oggi”: don Severino
Sebastianelli si è rivolto così alle tante
persone che domenica 16 agosto si
sono ritrovate nel pomeriggio per partecipare alla celebrazione della Messa
e per la processione per le campagne
di San Fortunato e per “venerare
Maria che splende nel cielo vestita di
sole, canta il Magnificat e grida per
generare ancora l’umanità a una vita
nuova”. Il giovane Damiano Montanari,
neodiplomato geometra e studente di
organo e pianoforte al conservatorio
di Pesaro e sua madre, la cantante
Morena Torreggiani, di Serra dè Conti,
hanno animato la Messa facendo
sentire ancora più viva la piccola
comunità. In processione, aperta dalle
donne, un tempo le fanciulle di San
Fortunato, con lo stendardo della zona,
il baldacchino con la riproduzione
dell’antica immagine della Madonna
portato a turno dagli uomini mentre
nell’aria si diffondeva la preghiera del
Rosario. Davanti la chiesetta poi la
benedizione eucaristica ed il canto del
Tantum Ergo. Quest’anno si è aggiunta
una cerimonia civile: la firma di una
convenzione per la gestione della
chiesetta e dello spazio circostante. Il
Radio Duomo
Senigallia in Blu
(106,7 o 95,2 Mhz)
sindaco Arduino Tassi, il parroco e il
presidente della cooperativa Stalla Sociale hanno stipulato una convenzione
decennale per stabilire i compiti di
ciascuno. Il comune di Serra dè Conti,
proprietario dell’immobile, provvederà
alla manutenzione straordinaria, all’assicurazione e alle utenze; la parrocchia
garantirà le funzioni religiose e terrà
in ordine l’arredo sacro mentre la cooperativa, rappresentata dal presidente
Bruno Chiappa, garantirà la manutenzione ordinaria, la pulizia del locale e
dell’esterno, l’apertura per i visitatori.
“Nel 1975 la chiesa, che aveva parte del
tetto sfondato – ha ricordato l’assessore ed ex sindaco Bruno Massi – è stata
comprata dal comune al prezzo simbolico di 10 lire e da allora sono stati diversi gli interventi di manutenzione e
di restauro, anche se c’è ancora da fare”.
Massi ha interessato tutti raccontando
la storia della chiesetta che custodisce
l’immagine più antica del comune del
beato Gherardo, patrono di Serra dè
Conti e di San Sebastiano che ricorda la presenza dei Longobardi nella
zona; gli affreschi quattrocenteschi di
Andrea il Vecchio da Jesi sono un’altra
testimonianza dell’importanza della
chiesa e della centralità della zona di
San Fortunato nella vita sociale, religiosa ed economica del comune.
“Una bella giornata – ha detto il sindaco Tassi - che ha dimostrato come si
può stare bene in campagna, immersi
nella natura e ascoltando il canto delle
cicale o il cinguettio di tanti altri uccelli per riscoprire sentimenti e sensazioni purtroppo dimenticati”.
Nella prima foto, un momento
della celebrazione all’interno
della chiesetta; nella seconda la
processione; nella terza la firma della
convenzione, da sinistra il presidente
della cooperativa Stalla Sociale, il
sindaco e il parroco.
Tutte le mattine alle ore 7,20
il pensiero del giorno del vescovo Gerardo Rocconi
Giornale radio alle ore 12,30 e alle 19,03 con notizie da Jesi
Il Palazzo e dintorni giovedì alle ore 12,45 e alle 19,30
10
6 settembre 2009
Vallesina
Unitalsi: i tre giorni a Loreto con il pellegrinaggio annuale nella Santa Casa
I
“Anche se siamo deboli
o malati, il cuore cammina”
l pellegrinaggio a Loreto, il tradi- vicino e non ci abbandona. Padre Ga- ni, ha proposto una riflessione proprio
zionale Treno Bianco, è stato anche briele Sacchin, frate cappuccino della sulla solidarietà di Maria nei confronti
quest’anno una occasione di incon- Lombardia e presente a Loreto per as- della parente Elisabetta e sul suo fidarsi
tro, di conoscenza, di condivisione, di sistere i pellegrini unitalsiani, ha segui- ed essere disponibile a fare la volontà
preghiera e di arricchimento spirituale. to e coordinato tutte le celebrazioni del del Signore, nonostante la consapevoQuattrocento i pellegrini delle dioce- pellegrinaggio preparate dai sacerdoti lezza della sua piccolezza e povertà.
si di Jesi e Senigallia che hanno preso e dal gruppo Liturgico. Nella serata “Ora dobbiamo fare il bagaglio anche
parte al pellegrinaggio organizzato dal- del sabato in piazza della Madonna lo delle cose spirituali che portiamo a
le due sottosezioni dell’Unitalsi e tanti spettacolo dell’associazione “Fiori del casa: quale impegno e ricordo portiaaltri hanno partecipato alla suggestiva deserto” di Vibo Valentia: 60 minuti mo con noi? – ha chiesto mons. Giofiaccolata della domenica sera. “Il pel- con “La creazione”, uno spettacolo nel- vanni Tonucci, arcivescovo di Loreto,
legrinaggio: in cammino con Maria lo spettacolo che ha narrato la nascita durante la celebrazione conclusiva in
verso Gesù Eucarestia”: il tema attor- del mondo per mano di Dio: la luce, il basilica. “Finiti questi giorni, Maria ci
no al quale sono state organizzate le sole e le stelle con un mix di narrazioni accompagna per ricordarci una missiocelebrazioni. Tanti segni preparati per bibliche, canto, musiche, ballo, ener- ne che abbiamo, essere annunciatori e
aiutare a comprendere meglio il valore gia e passione. A raccontare il tutto apostoli del Vangelo - mons. Tonucci
di questa esperienza “alla quale si ar- 36 ragazzi, 20 dei quali diversamente ha invitato a preparare la valigia con
riva non da turisti, ma da pellegrini in abili: sono loro i protagonisti, gli attori un impegno di carità, di apostolato e
cerca di perdono – ha detto mons. De- di un copione esaltante che nasce con di preghiera - anche se abbiamo dei licio Cipolloni, per tanti anni assistente l’obiettivo dell’integrazione sociale e miti, siamo malati o il corpo è in una
dell’Unitalsi ed ora vicario a Loreto, che ha riscosso l’applauso commosso carrozzella, il cuore cammina lo stesso,
introducendo la celebrazione della del numeroso pubblico di unitalsiani e possiamo compiere tanti gesti di amore
confessione – il bene ci affascina ma il di cittadini di Loreto. La scelta di que- e dedicare tanta energia alla preghiemale ci convince ed ecco che la confes- sto spettacolo è stata per il desiderio di ra. Il Vangelo si annuncia dove siamo,
sione è una pedagogia per non perdere offrire una serata adatta ai grandi e ai alle persone che ci sono vicine, con la
il senso di Dio e la gioia del perdono”.
piccoli del Treno della Gioia, i bambini nostra gentilezza, pazienza e carità.”
Al centro della piazza una strada az- che con le loro famiglie hanno parteci- L’arcivescovo ha concluso chiedendo
zurra, decorata con fiori di girasole e pato ad una parte del pellegrinaggio e di pregare per la santità dei sacerdoti
piena di orme, ha rappresentato la fa- che hanno seguito un programma pre- e perché il Signore possa avere rispotica e la bellezza del viaggio della vita parato dal Gruppo Giovani sul tema ste positive alle sue chiamate. E così il
di ciascuno di noi, un viaggio che vuole “Con Maria abbiamo incontrato Gesù e pellegrinaggio continua nelle proprie
avere Maria vicina per aiutarci ad ama- con Lui ripartiamo come i tralci uniti case e nella vita di tutti i giorni: la Casa
re e ad ascoltare suo Figlio. Così, tre alla vite”. Un grande grappolo di pal- della Madre accoglie tutti, pellegrini a
volte, nei pomeriggi del 31 luglio, dell’1 loncini colorati è stato lasciato volare volte stanchi e sfiduciati, delusi o smare del 2 agosto la processione eucaristi- in cielo dai bambini nel pomeriggio riti per aiutare a ripartire mettendo la
ca in piazza è stata aperta dai giovani della domenica 2 agosto, dopo la pro- propria vita nelle mani del Signore, il
barellieri che posizionavano la simbo- cessione eucaristica, quando anche il solo che sa offrire segni della sua prelica strada: dietro di loro tutto il resto segno della strada era stato completato senza rassicurante. “Guardando Maria
del personale, degli anziani, dei malati e quando tutti i partecipanti avevano la possiamo capire quale è la strada per
in carrozzina. Commovente per tan- gioia nel cuore per questa esperienza. arrivare a Gesù e mettere sull’altare il
ti la benedizione con Gesù Eucarestia “Lo spettacolo “Fiori nel deserto” – ri- peso della nostra vita, sapendo che chi
che i vescovi di Loreto, Senigallia e Jesi corda il presidente dell’Unitalsi di Jesi si lascia attrarre da Dio vive nella sehanno portato davanti a ciascuno. La Giancarlo Rossetti - mi piace definirlo renità, nella fiducia, nella speranza e
grande piazza del santuario diventa “la carta di identità” della nostra asso- nella pace”: è questo il messaggio che
così per i tre giorni del pellegrinaggio e ciazione perché ho visto come il volon- il vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocper tanti altri giorni nei quali, da mag- tario riesce a ottenere risultati così alti coni ha lasciato ai partecipanti. Mons.
gio a ottobre, si alternano undici mila lavorando tutto l’anno con i diversa- Rocconi ha preso parte allo spettacolo
pellegrini unitalsiani, un luogo privile- mente abili; cosa che anche l’Unitalsi fa “Fiori nel deserto” e a tutte le celebragiato per sperimentare questa miste- e deve fare, lavorare tutto l’anno insie- zioni e agli incontri della domenica, ha
riosa quanto coinvolgente esperienza me ai malati, anziani, diversamente abi- concluso la suggestiva fiaccolata della
di fede. Le processioni eucaristiche, le li per poi concludere questa esperienza sera vissuta da tante persone con inconfessioni, le Sante Messe, il musical annuale con i pellegrinaggi, punto di tensità e fiducia ed ha augurato che il
dei giovani attori down, le altre cele- arrivo e di ripartenza dove tutti insie- ritorno a casa sia confortato da quebrazioni, gli incontri ed anche i sem- me portiamo alla Madonna le nostre sta esperienza e dalla consapevolezza
plici momenti dei pasti o del tempo invocazioni, suppliche, preghiere, in- di una missione grande che il Signore
libero sono stati vissuti da ciascuno tercessioni. Maria le raccoglie tutte e affida a ciascuno: sostenere i sacerdoti
come una opportunità per ritemprarsi le porta a Gesù Cristo il Risorto, unico con la preghiera affinchè si affidino a
dalla fatica di ogni giorno e tornare a mediatore tra noi e Dio.” Il vescovo di Maria e la loro vita sia sempre coerente
casa con la certezza che il Signore ci è Senigallia, mons. Giuseppe Orlando- e fedele.
Moie: la preparazione alla festa patronale dell’8 settembre
“Ripartire verso il futuro”
“S
iamo tutti un po’ a corto di vita: giovani, an- Gesù che ci ama così tanto da liberarci di
ziani, sani o malati abbiamo bisogno di torna- tutto ciò che non ci fa essere contenti.
re a una sorgente che ci doni la vita e la speranza”. Durante il momento conviviale tutti i voCosì sr Lorella Mattioli ha invitato a tornare alla lontari si sono dati da fare nel servire i
Parola di Dio le tante persone che hanno parteci- piatti preparati dalle cuoche ed i giovani
pato alla celebrazione di inizio delle feste patro- del gruppo hanno proposto anche alcuni
nali a Moie, domenica 30 agosto. Da oltre trenta giochi con i palloncini colorati. Sono stati
anni, quando era parroco don Aldo Anderlucci e ricordati i tre giorni del recente pellegriil maestro Alfio Borgiani era presidente dell’Uni- naggio di Loreto e gli altri momenti più
talsi, si ripete la Giornata dell’Anziano e del Mala- lontani nel tempo con la testimonianza di
to in occasione dell’apertura della festa: gli anzia- Antonio Ludovico, uno degli organizzatori
ni e i malati si ritrovano per la Messa e possono della giornata fin dagli inizi. Il sindaco di Maiola- con gli incontri di preghiera nelle piazze, incontri
ricevere il Sacramento dell’Unzione degli Infermi ti, Giancarlo Carbini, ha portato il suo saluto ed per i catechisti ed i giovani, con la fiaccolata dele continuare poi con il pranzo preparato dai vo- incoraggiamento al gruppo ed ha evidenziato la le associazioni la sera di giovedì 3 settembre, la
lontari unitalsiani.
presenza significativa ed entusiasta di giovani e presentazione del libro di poesie “Ve ‘rconto ‘na
La celebrazione è stata presieduta dal parroco giovanissimi. Padre Francesco Carloni ha ringra- storia de paese” di Roberto Dellabella venerdì 4
don Fabio Belelli, hanno concelebrato don Aldo ziato la comunità di Moie per la sua grande ge- settembre alle ore 19 in chiesa Santa Maria. SabaAnderlucci, parroco di Moie dal 1978 al 1998, don nerosità ed il sostegno alle opere missionarie, in to 5 settembre la benedizione dei bambini alle ore
Luca Giuliani e padre Francesco Carloni, missio- particolare alla riforma agraria che lui stesso ha 16 e la commedia dialettale “Io stò con Cesiretta
nario cappuccino in Brasile e tornato a Moie per guidato in Brasile e che ora sta dando i suoi frutti, mia” alle ore 21. Domenica 6 settembre, nel poun periodo di riposo in famiglia. Sr Lorella, bi- “una riforma che ha dato la terra a tante famiglie meriggio all’interno del Mercato Vecchio, l’espoblista francescana di Cingoli e predicatrice della ed ha dato anche la fede perché è stata misterio- sizione dei lavori di artigianato artistico realizzati
festa, ha proposto una riflessione sul valore del samente voluta dal Signore”.
dai bambini al corso estivo del gruppo “Carmelo
sacramento dell’Unzione dei Malati che dona
nel Mondo”. Lunedì 7 settembre alle ore 19 la bepace e gioia e che unisce il malato alla Passione di Il programma della festa
nedizione degli automobilisti lungo via Giovanni
Cristo: “ci prepara al passaggio alla Casa del Pa- “La festa è l’occasione per rinsaldare i legami del- XXIII. La giornata della festa, martedì 8 settembre,
dre, ci fa venire il desiderio del Paradiso e ci aiuta la comunità, per lodare Dio per i benefici ricevuti, saranno celebrate Sante Messe nell’Abbazia Santa
a non vedere le cose di questo mondo come eter- per ricordare i nostri defunti, per domandare aiu- Maria alle ore 8,30; 10; 11,30 e alla fine della prone e assolute”. Sr Lorella ha poi spiegato, ripren- to e protezione dall’Alto, per ripartire con più gio- cessione delle ore 17. In serata, in piazza Kennedy,
dendo Sant’Agostino, il significato della parola ia verso il futuro” ha scritto il parroco don Fabio la compagnia La Macina presenterà lo spettacolo
misericordia. Per togliere la miseria c’è bisogno di Belelli nell’invito rivolto ai parrocchiani.
“Nel canto la memoria”. Nei locali della scuola maun cuore che ami tanto da bruciarla: è Maria, Ma- La preparazione alla festa patronale in onore della terna parrocchiale è stata allestita una pesca di bedre di Misericordia, che ci ha mostrato il cuore di Natività di Maria, Madre di Misericordia continua neficienza a sostegno delle attività della scuola.
Corsi
prematrimoniali
Le diverse parrocchie della Diocesi organizzano ogni anno
corsi di preparazione
al matrimonio cristiano.
A San Giuseppe
Nel mese di settembre, con inizio martedì 8, prenderà il
via il corso presso
la parrocchia di San
Giuseppe a Jesi. Gli
incontri si svolgeranno nei giorni di martedì e giovedì alle ore
21. Per informazioni
si può chiamare il
numero 335.7197890
A Castelbellino
Nella sala parrocchiale di Castelbellino Stazione, con
inizio il 9 ottobre,
nei venerdì dalle ore
21 si svolgerà il corso di preparazione
al matrimonio. Per
ricevere ulteriori informazioni, si può
telefonare al numero
0731.702687
Vallesina
6 settembre 2009
11
Intervista a Cristiana Simoncini, assessore alla cultura ad Apiro
Politica, cultura e comunicazione
C
ristiana Simoncini, 33
anni, laurea in Lettere, giornalista pubblicista,
residente a Cupramontana, collaboratrice di Voce
della Vallesina è consigliere
comunale di Apiro dove il
sindaco Settimio Novelli
l’ha nominata assessore con
deleghe a Turismo, Cultura,
Spettacolo.
L’impegno in politica arriva
dopo un impegno rivolto a
conoscere e valorizzare il
nostro territorio: le pubblicazioni che hai curato, le
lezioni con l’Università degli Adulti della Media Vallesina e le uscite, i percorsi
seguiti con il Cis e tante
piccole altre iniziative che
hai seguito. Ora grazie a
questo nuovo e prestigioso
incarico hai modo di vedere da un’altra angolatura
e partecipare alle scelte di
valorizzazione del territorio. Quali sono gli obiettivi
ai quali lavorerai?
Mi sono sempre occupata
un po’ per studi e molto per
passione alla conoscenza ed
alla valorizzazione storico –
culturale del nostro territorio, in particolare di quello
solcato dall’Esino e dominato dal San Vicino. Da giugno questo nuovo incarico
come assessore ad Apiro
per la cultura, il turismo e lo
spettacolo, che ho accettato
con grande entusiasmo. Gli
obiettivi che mi sono posta
sono molti, perché Apiro
è un piccolo comune dalle
grandi potenzialità culturali
e turistiche, ancora tutte da
scoprire. L’unica cosa che mi
spaventa è il tempo: cinque
anni sono lunghi, ma non
lunghissimi e sicuramente non riuscirò a portare a
termine nemmeno la metà
delle cose che ho in mente.
Tanto per iniziare mi preme poter far funzionare con
continuità, offrendo diverse
forme di spettacolo, il teatro
Giovanni Mestica, da poco
restaurato e vera eccellenza
per il territorio maceratese.
Poi c’è il discorso polo museale, già iniziato in precedenza dalla precedente amministrazione, ma rimasto
fermo: l’idea è quello di poter creare un circuito museale che colleghi la chiesa di
San Sebastiano, dove verrà
sistemato l’archivio storico,
alla pieve di Santa Felicita,
alla chiesa di San Francesco,
nel centro del castello, dove
si creerà una sala conferenze
ed una pinacoteca civica, per
concludere con la sagrestia
della collegiata di Sant’Urbano che andrà ad esporre
in modo consono le bellezze ivi contenute (il famoso “tesoro di Sant’Urbano”:
una ricca collezione di ori
ed argenti, reliquie e quadri
di autori importanti, come
lo “Spagnoletto”). Questo in
linea di massima per quanto
riguarda la cultura ed il teatro. Mentre per il turismo
l’obiettivo principale è quello
di valorizzare la zona Pian
dell’Elmo di San Vicino e di
creare dei percorsi vita lungo
il circuito del lago di Cingoli. Tutto va collegato, cultura
e turismo, con uno sviluppo
della comunicazione (che in
Apiro, come in altri piccoli
centri, risulta scarsa o inesistente). Sono convinta che
non si possa fare turismo e
cultura senza la comunicazione.
Donna e giovane: quale è
il rapporto con il sindaco e
con i colleghi della giunta?
Il rapporto con i miei colleghi assessori e con il sindaco
sono buoni, si è creato da subito un ottimo feeling. Il sindaco fin dall’inizio ha cercato
di unire il gruppo di lavoro,
facendo risaltare le capaci-
A palazzo dei Convegni, fino al 6 settembre
tà e le propensioni di ogni
singolo individuo, offrendo
così la possibilità ad ognuno di esprimersi al meglio e
lavorare per il gruppo e per
l’intera comunità di Apiro.
Certo non mi sarebbe dispiaciuto avere insieme a me,
all’interno della giunta, altre
giovani donne.
Si parla tanto dell’allontanamento dei giovani dalla
politica anche se nella Vallesina sono tanti gli amministratori giovani dei Comuni. Come hai deciso di
entrare in politica?
E’ da diverso tempo che
avevo la voglia di poter fare
un’esperienza politica, ma
fino ad ora non mi era stata
data la possibilità. La curiosità di conoscere più da vicino
il mondo politico mi è venuta qualche anno fa dopo aver
frequentato, con esito positivo, il primo corso, indetto
dal Ministero delle Pari Opportunità dal titolo: “Donne,
politica ed istituzione”. Un
corso di sei mesi, rivolto a
150 donne diplomate, svolto dall’Università di Scienze
Politiche di Macerata, dove
si sono affrontate diverse tematiche: nozioni di base di
giurisprudenza, storia politica, storia dell’evoluzione del
mondo femminile nel mondo politico italiano ed internazionale, la Costituzione …
Alla fine, esame di verifica,
attestato e tanta voglia di
poter essere, come donna, in
questo mondo politico, che
ancora parla quasi esclusivamente al maschile.
L’altra cosa che mi ha spinto
ad accettare la proposta del
sindaco a candidarmi è stato
l’amore per la cultura: credo
che come amministratore si
possa avere qualche chance
in più per realizzare progetti
culturali e per valorizzare e
tutelare le bellezze che il nostro territorio contiene.
Hai dei progetti rivolti ai
giovani, magari per far sentir loro la vicinanza delle
istituzioni?
Lavorare per i giovani non è
semplice, perché penso sentano l’istituzione come qualcosa di lontano ed effimero.
Però un progetto in mente
mi frulla, ma è ancora tutto
da elaborare: mi piacerebbe poter attivare una radio
locale, magari anche utilizzando il web, tutta gestita
da ragazzi del posto che raccontino gli avvenimenti di
Apiro visti dai loro occhi.
Apiro si colloca geograficamente ai margini della Vallesina: per alcuni
progetti fa riferimento
alla Vallesina per altri
a Macerata. Quali sono
gli aspetti che la avvi-
cinano alla Vallesina?
Sono molti gli aspetti che
legano Apiro alla Vallesina, innanzitutto abbiamo
lo stesso ambito sanitario
e poi diversi servizi attivi
in collaborazione con i due
comuni limitrofi (ma già in
Vallesina ed in Provincia di
Ancona) di Staffolo e Cupramontana, distanti entrambi
da Apiro circa 9 chilometri.
Non nego che, come altri
comuni a confine tra due
province, soffriamo un po’
di crisi d’identità. Mi spiego
meglio: Apiro è in provincia di Macerata, ma molti
apirani gravitano, per lavoro o per esigenze personali,
verso la vallata dell’Esino e
non verso Cingoli, San Severino o Macerata. Anche i
ragazzi, terminate le scuole
medie, per la maggior parte
frequentano le scuole superiori a Jesi.
Sono passati appena due
mesi dall’inizio di questa
esperienza: un primo bilancio?
E’ ancora un po’ troppo presto per fare bilanci. Magari
ne riparliamo l’anno prossimo. La cosa importante per
poter andare avanti credo
sia non perdere mai l’entusiasmo di fare. Quando ciò
avverrà, significherà che è
ora di smettere e che forse
in qualcosa si è fallito.
Regione: a Caldarola una mostra fino al 12 novembre
“In diretta” le maschere di Giusi “Le Stanze del Cardinale”
piccoli gesti della sua abilità.
siasmo dal dirigente Nicola
Le maschere di Giusi esposte Brunetti - realizzato da Giusi
alla mostra anche in diversi con i ragazzi della scuola sescatti di Ubaldo Ubaldi e di condaria di 1^ grado dell’I.C.
Silena Morresi, e in begli al- “Carlo Urbani” di Moie. Sotto
bum sempre artigianali, che la sua guida, le classi seconde,
ricostruiscono, in ordinate a piccoli gruppi, hanno ideato
sequenze, le varie fasi di crea- e confezionato sei copricapo
zione di ciascun soggetto.
che sono state esposti, ai priE, novità: accanto alle ma- mi di giugno, al teatro di Maschere, un cartellone che iolati in occasione della recita
riporta le immagini del labo- di fine anno. La mostra resteratorio artistico - proposto rà aperta fino a domenica 6
dalla professoressa Graziel- settembre.
la Fossi e accolto con entuFotoservizio Paola Cocola
Grande affluenza di gente in
questi giorni, a Palazzo dei
Convegni, per la mostra di
Giusi Bellagamba, l’insegnante jesina che dal 1994 realizza,
nel suo piccolo laboratorio
domestico, con materiali di
recupero, bellissime maschere. Esposti 63 soggetti dei 144
confezionati in sedici anni.
Delle sue creazioni abbiamo
parlato diverse volte in queste
pagine, soprattutto in occasione della loro presentazione al Carnevale di Venezia e
dell’esposizione a Monaco di
Baviera, ma vederle in diretta,
per moltissimi jesini, è stata
un’esperienza sorprendente,
quasi emozionante. Numerosi anche i turisti che hanno
apprezzato l’originalità delle
spettacolari opere confezionate a mano, senza l’ausilio di
alcun macchinario. Sono stati
soprattutto i bambini a volerne sapere di più sulle modalità di realizzazione. Una
bambina, in particolare, ha
chiesto a Giusi di insegnarle a fare i fiori di carta e così
l’insegnante si è organizzata
con carta crespa e forbici per
svelare, a chi ne avesse voglia,
C
aldarola, piccolo comune
che sorge in alto come un
borgo, è un concentrato d’arte e storia; prima aveva vita
dentro il suo castello dal quale ora partono gli eventi per la
conservazione dei capolavori
pittorici e dello stesso castello,
abitato fino a pochi decenni
fa, ed ora gestito da una società che ne guida le visite e
permette cene su ordinazione. Arrivo in piazza Vittorio
Veneto e mi accorgo che lo
scenario comprende anche
alcune importanti chiese,
nelle quali devo entrare per
vedere esposte le opere di
De Magistris; la chiesa della
Madonna del Monte, la Collegiata del S. Sacramento e la
chiesa della Vergine. La città
ha voluto onorare ancora una
volta questo genio, abbinando
i suoi lavori ad un progetto
culturale che ha posto luce
alla storica archiviazione del
Cardinale Giovan Battista
Pallotta (morì a Roma il 23
gennaio 1668) attraverso la
Commissione per gli eventi di
prestigio, presieduta dall’onorevole Vittorio Sgarbi.
Nel casato dei conti Pallotta,
antichi proprietari del castello,
ci furono sempre figure appassionate alla conservazione
dei beni culturali di famiglia,
o da parte dei cardinali che
si sono succeduti, o di alcuni
familiari, sicché l’organizzazione ha seguito l’ordine dato
al lavoro di conservazione. 11
capolavori che il cardinale
Giovan Battista disciplina e
fa conoscere già all’epoca del
suo incarico (a soli 35 anni!),
sono la successione visiva
di questa mostra che comprende quattro grandi come
Caravaggio, Reni, Guercino e
Mattia Preti. Li fa conoscere,
accogliendo quanti vengono
da fuori, principi e re , sulla
strada per Loreto. E’un interesse che ebbe inizio sotto il
pontificato di Urbano VI portato avanti in tempi diversi
ed esteso su di un territorio
che va da Ferrara al territorio marchigiano. Aggiorna il
compito dello zio, Evangelista
Pallotta, allacciando nell’opera di codificazione, rapporti
con Cosenza, dove l’Evangelista era stato vescovo. I lavori
commissionati presentano dei
pagamenti, attraverso i quali
coincide passione e necessità
di coprire alcune insolvenze
debitorie di famiglia. Tutto è
documentato attraverso lettere ed attestati, attraverso i
quali si intravede anche una
ricerca spirituale del Giovan
Battista.Tra i principali protagonisti di questo scenario del
‘600, vengono introdotte alcune opere di minori, quali il
Domenichino (autore dell’angelo custode), ed Elisabetta
Sirani: uno spazio di riguardo
a questa giovane artista,che
ebbe fisicamente vita breve e
che ha lasciato opere significative tra cui due importanti
allegorie; una è l’inno alla libertà, l’altra all’onore. Già a
vent’anni lavorava nella bottega di suo padre Giovanni,
affinando uno stile personale
di carattere renano -fiammingo. Come se in breve tempo
avesse già tracciato l’essenziale della sua esistenza, lasciò
precocemente lo stato terreno nel 1667.
Tra
i
capolavori
prescelti,troviamo
ritratti, scene paesaggistiche e di
vita. L’opera con cui Sgarbi
sceglie di aprire l’evento, è
rappresentata dal martirio di
due amanti salvati dalla Pie-
tà, e termina con un’estasi
di Santa Caterina come un
incoraggiamento a non avere
paura; ed è ciò che si nota in
ogni tela, volta verso il gaudio e la pace. Come l’angelo
dietro ad ogni bambino che
è in noi, per aprirci gli occhi.
A termine di questo assaggio
artistico, che vorrebbe farci
soffermare per altro tempo
ancora, si scende nell’ultima stanza, che è un piccolo
vano sotterraneo e prende il
nome di stanza del “Paradiso”,
un’anteprima in questa terra di un elegiaco da cogliere
nel quotidiano attraverso gli
apparati decorativi di Antonio Tempesta e di un pittore
incisore nelle scene di caccia,
d’accoglienza al castello, nelle varie allegorie di vita delle
diverse epoche che traggono tutta l’ascesi spirituale di
questo Cardinale.
Elisabetta Rocchetti
Nell’immagine, l’Angelo
Custode del Domenichino,
conservata al Museo
Capodimonte di Napoli
1923
12
Teatro
6 settembre 2009
Claudio Baglioni all’arena Sferisterio di Macerata
Il passato dà sapore al futuro”
I
l cantautore romano si è esibito il 19 agosto all’arena Sferisterio di Macerata, unica
tappa marchigiana del Gran Concerto Tour
Q.P.G.A. -abbreviazione di ‘Questo piccolo grande amore’- cominciato nel giugno
scorso a Roma, che toccherà 31 città italiane e si chiuderà il 14 settembre all’arena di
Verona. Un originale dialogo fra musica e
immagini, armonizzato da nuove tecnologie digitali, ha dato vita a una vera e propria
opera moderna, il racconto in musica di un
grande amore, cui è seguito un percorso tra
i pezzi storici del repertorio dell’artista. Un
passaggio nella storia, il concerto di Claudio Baglioni, attraverso una serie suggestiva
e incalzante di salti temporali, di interazioni poetiche e fantastiche tra passato e presente, fra realtà e sogno. Un dialogo con il
tempo che passa, con il ricordo che scivola
dalla memoria e si materializza in immagini limpide e reali. Tutti i luoghi scelti per il
tour sono in sintonia con questa atmosfera:
rievocano la storia, la bellezza del passato e
della vita, la volontà umana di costruirsi e
di costruire spazi di condivisione: dall’anfiteatro romano di Cagliari, al teatro dei
templi di Agrigento, dal palazzo Te di Mantova alla reggia vanvitelliana di Caserta, al
teatro pucciniano di Torre del Lago... Ma la
memoria è anche legata alla percezione del
futuro e al desiderio di percorrere, domani, il viaggio della vita. E mentre tristezza
e smarrimento inseguono le stagioni più
intense del passato, la speranza si traduce nel senso dell’attesa del domani. È un
unico orizzonte senza confini, uno spazio
in cui note e parole si rincorrono sul rigo
musicale della coscienza, al ritmo del passo,
spesso incerto, con cui
ciascuno, “strada facendo”, attraversa il tempo
e i luoghi dell’esistenza,
i colori dei sentimenti e
degli affetti, i legami con
la realtà. “La vita è adesso” ha cantato Baglioni, a
chiusura del concerto, al
folto pubblico dello Sferisterio. E mentre le luci
si sono spente sul mondo delle immagini colorate dello spettacolo, un uomo stanco e felice si è allontanato dal palco con un sorriso
limpido. “Il passato è sale che si scioglie per
dare sapore al futuro e ad ogni giorno di
questa vita che è adesso”. E’ il suo augurio
a tutti coloro che hanno condiviso questo
momento di musica, di poesia, di bellezza:
che la vita di ciascuno possa ospitare colori,
emozioni, esperienze e mille altre domande,
oltre le tracce e i suoni che, per una serata,
hanno attraversato il cuore.
Tiziana Tobaldi
XXXIX Edizione: Festival del Folclore di Apiro
Quando la parola spesso divide
D
al 7 al 15 agosto, Apiro è stata animata da musiche e danze dei popoli del mondo durante la 39a edizione
del Festival Internazionale del Folklore Terranostra. Quest’anno i gruppi
internazionali sono giunti da Russia,
Slovacchia, Armenia, Turchia, Cile,
Brasile e Honduras. Hanno partecipato
inoltre gli Sbandieratori della Città di
Cori e, naturalmente, il gruppo Urbanitas di Apiro. Dopo la presentazione
che si è svolta durante il primo giorno
del festival, i gruppi si sono esibiti alternativamente per tutta la settimana.
Il 15 agosto, a conclusione dell’evento,
gli ospiti hanno partecipato alla Messa
nella chiesa di S. Urbano, valorizzando la celebrazione con i propri canti
religiosi, segno di unità fra i popoli e
della comune aspirazione alla pace. E’
seguita la tradizionale sfilata per le vie
del paese, lo scambio di doni ed infine
la grande serata conclusiva, durante la
quale tutti i gruppi hanno proposto il
meglio del loro repertorio. All’interno
della manifesta- e la festa, indicando come danzare sia
zione, si è tenuta sperimentare ed esprimere con intenla mostra mercato sità il rapporto dell’uomo con la terra,
di enogastrono- con gli altri, con il futuro e con la tramia, artigianato scendenza. La danza ha suggerito di
artistico ed etnico, avere qualche chance in più rispetto
“Art&terra”, con alla parola che spesso, purtroppo, dil’organizzazione vide persone, popoli, culture. Essa ha
di laboratori di mostrato la capacità di legare tante
artigianato arti- voci, di unire l’uomo al suo prossimo
stico per adulti e e alla realtà cosmica, di essere un moragazzi: dalla la- mento importante all’interno di una
vorazione della carta, all’impagliatura e società che cerca se stessa. Attraverso
creazione di cesti in vimini, dalla tessi- giochi di forme e di movimenti ha intura alla lavorazione della creta, fino al dicato come esprimere l’indicibile, colaboratorio di giocoleria, occasioni per noscere l’ignoto, comunicare in modo
grandi e piccini di imparare diverten- autentico - per un arricchimento
dosi. L’evento ha avuto il patrocinio del umano e culturale - varie concezioni
comune di Apiro, la provincia di Mace- della vita e del mondo, perché il movirata, la Regione Marche, l’associazione mento non può mentire: accenti, passi,
culturale Urbanitas, la comunità mon- slanci e dissonanze aiutano a leggere
tana San Vicino e il CIOFF (Conseil In- l’interezza dell’essere, e dell’essere in
ternational des Organisation de Festi- rapporto con gli altri. Questa espresval de Folklore et d’Arts Traditionnel), sione viva di condivisione e di uniooltre al sostegno di numerosi sponsor. ne può permettere di vedere la danza
Una settimana di festa e di amicizia fra “come forma di cultura e di vita, pari popoli, vivacizzata ogni sera da bal- te di un progetto più grande per un
lerini e musicisti che rappresentano le modo nuovo di vivere, per scegliere
tradizioni del folklore e della storia dei fra la civiltà dello scontro o la civiltà
loro paesi. Tanti momenti di incontro della coralità. La danza non è un giohanno lasciato spunti di riflessione che co, ma rivelazione dell’uomo all’uomo
vale la pena conservare. Musica e danza attraverso il suggerimento di ciò che
non sono l’immagine del mondo delle è e di ciò che potrebbe essere.” (Roger
apparenze, ma rappresentano la cele- Garaudy)
brazione della vita dei popoli, mostraFotoservizio Tiziana Tobaldi
no i volti variegati dell’umanità, i riti
Nelle foto momenti della serata
magici e le religioni, il lavoro, l’amore
conclusiva del festival
Assivip ed Enoteca: Vino e informazione
Comunicazione e cultura
“L
e Marche che comuni- e a Guerrino Giampaoletti
cano”: una iniziativa per di TV Centro Marche. “Mi è
valorizzare le realtà regionali doveroso un sentito ringrache si dedicano all’informa- ziamento per le parole spese
zione, l’Assivip premia “La nei miei confronti per quancomunicazione e l’informa- to fatto in questi 18 anni
zione come strumento di – ha detto Giancarlo Rossi
cultura, conoscenza e de- - ma devo per tutto questo
mocrazia”. Una serata nella dire un enorme grazie a voi
suggestiva cornice della Ro- che avete pubblicizzato le
tonda a Mare di Senigallia nostre iniziative altrimenti
organizzata dall’Assivip - So- non avrebbero avuto la parcietà Cooperativa Agricola tecipazione ed il successo
di Moie di Maiolati di cui è riscosso.” Gli intervenuti, tra
presidente Dino Porfiri e da i quali i produttori vinicoli
Giancarlo Rossi dell’Enote- che fanno parte del gruppo
ca Regionale di Jesi, con il “Yes, we Conero”, l’assessore
patrocinio dell’Ordine dei al turismo del comune di SeGiornalisti e di Banca Mar- nigallia Gennaro Campanile,
che per premiare chi fa in- l’assessore provinformazione e comunicazione ciale Carla Virili, alnella Regione Marche. Il 3 tre personalità delagosto dalle 21,30 sono state la Regione Marche,
premiate con una magnum hanno poi brindato
di vino pregiato le testate a fine serata con il
giornalistiche, televisive e ra- buon vino marchidiofoniche delle Marche. Per giano. I produttori
la zona di Jesi questo ricono- che hanno partescimento è stato consegnato cipato alla serata
a Sara Ferreri per il Resto del con i loro vini preCarlino, ad Anna V. Vincen- stigiosi sono stati:
zoni per Voce della Vallesina Le Terrazze, Elio
Polenta, Marchetti, Moroder, Leopardi Dittajuti, Pieri,
Lanari Luca, Serenelli, Piantane Lunghe, Silvano Strologo. Durante il mese di agosto
l’Assivip oltre a questa hanno
realizzato le serate “Senigallia - I Lunedì della Rotonda”
dove si sono potuti apprezzare i vini e i prodotti tipici
di dieci differenti produttori
di vini delle Marche per ogni
serata.
Mattia Zannini
Nella foto di Michele Pinto,
da sinistra Dino Porfiri
presidente Assivip,
Giancarlo Rossi
e Anna V. Vincenzoni
Invia a Banca Marche le foto delle…Marche!
Calendari 2010 Banca Marche
B
anca Marche
anche per il 2010
pubblicherà i calendari
fotografici che, ormai da
un decennio, riscuotono
apprezzamento anche
fuori regione e, in alcuni
casi, perfino all’estero. I
calendari Banca Marche,
nelle versioni da parete e
da tavolo, costituiscono
un accattivante
veicolo promozionale
delle bellezze e delle
peculiarità di una terra
che merita di essere
conosciuta e frequentata,
ma anche ammirata
attraverso le immagini
DAL 1923
che scandiranno il
trascorrere dei mesi del
prossimo anno. Il tema
dei calendari del 2010
sarà dedicato, come
nel 2009, ad eventi,
feste, rievocazioni,
ricorrenze, mercati
e a quant’altro possa
testimoniare la vivacità
socio-culturale delle
Marche nelle sue più
diverse accezioni.
Si invitano pertanto
fotoamatori, fotoclub,
enti o associazioni a
inviare possibilmente
entro il 15 settembre,
a Banca Marche -
Segreteria Generale
(“Foto calendari”) - Via
Ghislieri n. 6 - 60035
Jesi (anche tramite una
filiale della Banca) il
materiale fotografico
che vorrebbero
sottoporre alla
selezione, purché sia
di buona qualità e con
soggetti/inquadrature
esteticamente validi o
originali.
Banca Marche precisa
infine che l’eventuale
utilizzo delle immagini
che perverranno è a sua
completa discrezionalità
e a titolo gratuito.
Tel. 0731-21.33.70 - www.mattoli.it
13
In dialogo
Va’ dolce vita
che te ne vai
M
entre mi avvio nelle vie della
mia città, ritornata dopo tanto tempo trascorso lontano da lei, i
miei occhi cercano ciò che ora non è
più: una strada, un fiume, un viottolo; ma cosa succede? Confusa e
stordita mi siedo per comprendere
se sono stata vittima di un miraggio, se il mio passato è stato un miraggio. Voi sentinelle attente del mio
passato dove siete? Voi che facevate
corona al mio andare, voi, che avete
assistito, partecipato a tutto quello
che raccoglievo in quei momenti: un
abbraccio, una carezza, una stretta di mano, il mio correre verso una
meta senza sapere dove fosse; la mia
mente è frastornata e si perde ma il
mio passato non può essere stato un
miraggio, e in questo smarrimento
una voce fievole, carezzevole, amorosa mi viene incontro a svelare il mio
enigma: “Figlia mia adorata, ferma i
tuoi pensieri e alza gli occhi su quella
luce, su quella luce immensa che, con
tanta forza, ti sta attirando a sé da
quando sei nata, non fare più resistenza, vai, sei tentennante, perché?
Perché ogni tanto ti fermi per sederti come stai facendo ora, ma quanto
male ti infliggono queste pietre appuntite sulle quali sei seduta e con
te, purtroppo, la maggior parte del
genere umano che non se ne accorge
neanche, tanto è occupata dal suo fisico puramente materiale che molto
spesso usa come merce di scambio; e
la voce continua… Alzati da questo
orrore e ti renderai conto che il tuo
passato è una pura realtà che hai vissuto ma purtroppo lo metti in dubbio
perché non hai compreso il senso del
vivere. La voce smette di parlare ed
io, sopraffatta dall’emozione, alzo il
capo verso la Luce e una grande pace
invade all’improvviso tutto il mio essere, in fretta mi alzo da quelle finte
scommesse e tutta la verità si svela
con la consapevolezza che il mio passato non è più un miraggio ma una
realtà; perché allora ero incorsa in
questa confusione? Perché non avevo compreso il significato del vivere e
Colui che è l’autore della Vita ha permesso che io incorressi in questo attimo di smarrimento per fermarmi ad
ascoltare e guardare e saper leggere
in quelle meravigliose pagine della
mia Vita con Lui il Creatore accanto
che ogni giorno ce ne regala a piene
mani. “Ciao dolce vita che te ne vai”
Rosanna Ponzelli
6 settembre 2009
Monte San Vito
Montecarotto: nuovo comitato di gestione dell’asilo nido comunale
Un servizio apprezzato
L
a fantasia, i sogni e i desideri spaziano
nelle mente dei bambini, si moltiplicano e volano, volano proprio come un
aquilone, gioco tramandato da generazioni e sempre amato dai bambini. Dunque
“L’Aquilone” da vecchia attrazione per i
bambini diventa il nome dell’asilo nido
comunale di Montecarotto. Un servizio al
top tra i servizi pubblici offerti dal comune
di Montecarotto. E lo dicono i fatti, anzi
gli stessi cittadini di Montecarotto ma anche di Serra de’ Conti, con cui la struttura
per bambini è convenzionata offrendo il
servizio alla stessa tariffa agevolata applicata ai residenti. Giudizi positivi sul nido
sono stati dati nel corso di una recente
riunione per la nomina del nuovo comitato di gestione, da alcuni genitori presenti,
dall’assessore di Serra de Conti Pieramelio
Baldelli e dalle educatrici che vi lavorano.
Ma il dato di fatto più eloquente è rappresentato dall’elevato numero di richieste di
inserimento, principalmente da parte delle famiglie residenti nel paese ma anche
da famiglie di paesi limitrofi. L’asilo nido
comunale di Montecarotto nasce nel 1980,
per andare incontro alle esigenze lavorative di molte famiglie che si vedono dunque
costrette a trovare un’allocazione adeguata per i loro bambini durante l’orario di
lavoro. Inizialmente il nido nasce con una
capienza di 20 bambini ma nel corso degli anni viene predisposto per ospitare 25
La foto
ritrovata
Esploratori jesini ante-litteram nell’immediato dopoguerra (anni ’45 – ‘50)
fotografati dopo l’esplorazione della Grotta dell’Infinito al San Vittore di
Genga. Sono identificabili
nell’ordine:
don Ezio Balestra, Gigio
Annibaldi, futuro sindaco
di Cupramontana, Marcello Magnanelli, Giorgio
Bezzeccheri, don Anselmo Rossetti, Aurelio Boria e Antonio Lombardi.
Il giro turistico dei gitanti
era stato preceduto dal
bagno nelle fresche acque del Sentino, affluente
dell’Esino, e dall’esibizione in special clergyman
dell’amabile don Ezio.
bambini, da 0 a 3 anni divisi per gruppi di
età. Il locale ricettivo, dislocato a piano
terra, è composto da spazi polifunzionali adibiti alle varie attività: mensa, stanza
per dormire e locale per attività ricreative.
All’esterno dell’edificio inoltre si estendono due ampi spazi verdi dove le educatrici
portano i piccoli durante il periodo estivo.
Nel 2006 la gestione dell’asilo nido passa nelle mani della cooperativa AssCoop
di Ancona. Questo cambiamento porterà
ad una maggior efficienza per quanto riguarda la gestione del personale, tutto dipendente della cooperativa, e per quanto
riguarda il servizio fornito dalla struttura.
Infatti si allargano le fasce d’orario ed i periodi dell’anno in cui le famiglie possono
lasciare i bambini. Ecco i componenti del
nuovo comitato di gestione costituitosi
nel corso della riunione: Patrizia Bramati
assessore ai servizi sociali, Cristina Marri
membro di maggioranza, Paola Soverchia
rappresentante di minoranza, Fabrizio Filippetti rappresentante dei cittadini eletto
dal consiglio comunale, Pieramelio Baldelli rappresentante del comune di Serra
de’ Conti, n° 3 educatrici del nido: Cinzia
Cardinali, Simonetta Angeletti e Sonia
Bigi, n° 2 rappresentanti dei genitori: Marta Petrozzi e Caterina Carbini. In seguito
il comitato ha proceduto alla nomina del
nuovo presidente che, all’unanimità dei
voti, è risultato essere Fabrizio Filippetti.
N
Salvaguardia
del territorio
el Consiglio Comunale tenutosi il giorno 5 agosto scorso il gruppo consiliare di
maggioranza “Insieme per Monte San Vito” ha
presentato un ordine del giorno che prevedeva
il dibattito sul progetto di realizzazione di due
nuove centrali di produzione elettrica nell’area
della raffineria API di Falconara Marittima e
sulla proposta di riconversione dello zuccherificio SADAM.
La maggioranza consiliare del gruppo “Insieme
per Monte San Vito” ha approvato tale ordine
del giorno, che esprime contrarietà nei confronti
di entrambi i progetti.
Le motivazioni sottese a questa posizione riguardano le inevitabili preoccupazioni circa la
forza impattante di quanto contenuto nelle due
proposte di cui sopra: ricordando come il territorio monsanvitese verrebbe certamente aggredito dagli elementi di rischio ambientale che si
creerebbero nel caso della realizzazione dei due
progetti, si ribadisce ferma contrarietà sia all’aggiunta di un ulteriore carico in un’area già segnata dalla presenza di più centrali (è il caso del
progetto API), sia alla dismissione di un processo agroalimentare da realizzare in favore di un
nuovo processo agroenergetico, le cui ricadute
sul piano della qualità della vita di certo non
possono essere trascurate (progetto di riconversione della SADAM).
Il Sindaco di Monte San Vito, la Giunta
Comunale e il gruppo consiliare
“Insieme per Monte San Vito”
14
6 settembre 2009
Pagina Aperta
Jesi – Il Palazzo e dintorni
AGENDA
Il santo del giorno
Giovedì 3 settembre san Gregorio Magno e San Marino, venerdì 4 santa Rosalia, sabato 5 san Vittorino vescovo, domenica 6
san Petronio e San Umberto, lunedì 7 santa Regina, martedì 8
Natività della Beata Vergine Maria, mercoledì 9 san Sergio Papa,
giovedì 10 san Nicola da Tolentino e santa Pulcheria, venerdì 11
san Diomede Martire, sabato12 santissimo nome di Maria e San
Guido, domenica 13 san Maurilio e san Giovanni Crisostomo
Farmacie di turno
Farmacie di turno la notte, a Jesi
Giovedì 3 settembre Cerni, venerdì 4 Comunale 2, sabato 5 Granmercato, domenica 6 Fausto Coppi, lunedì 7 Moretti, martedì 8
Fausto Coppi, mercoledì 9 Fausto Coppi, giovedì 10 Calcatelli,
venerdì 11 Calcatelli, sabato 12 Comunale 1, domenica 13 Castellani Dr. Cerni
Farmacie di turno, la notte, in Vallesina
Giovedì 3 settembre Castelbellino, venerdì 4 Pianello Vallesina,
sabato 5 Mergo – Monteacrotto, domenica 6 Angelico Moie, lunedì 7 Macine Castelplanio, martedì 8 Lucarelli Moie, mercoledì
9 Angeli, giovedì 10 Serra S. Quirico – Poggio S. Marcello, venerdì
11 Castelbellino, sabato12 Pianello Vallesina, domenica 13 Mergo – Montecarotto.
Anagrafe
Nati a Jesi, salvo diversa indicazione, dal 14 luglio al 15 agosto
Azzurra Luzi e Giada Belardinelli in Ancona, Giulia Urbani, Alin
Ionel Marco Gaftonie, Maria Guerri, Daniele Calvisi in Osimo,
Riccardo Bugatti, Matteo Petrucci, Paolo Montesi in Ancona, Leonardo Grifoni, Alberto Verdolini, Massimo Di Gaspare, Abdullah Akkari, Isabella Taddei in Ancona, Melissa Ciccarelli, Arianna
Zingaretti, Lina Amri, Gift Bala, Gaia Di Fiore, Samuele Valeri,
Mattia Pennacchioni, Riccardo Loreti, Stella Moretti, Nicolò Peloni in Ancona, Elias Pierantognetti, Giulia Staffolani, Federica
Ciattaglia e Margherita Saracini in Ancona, Matteo Giustozzi, Yi
Yi Cheng, Ambra Micheli, Michele Cingolani, Giovanni Rotella in
Senigallia, David Anselmo, Matilda Rondine, Leonardo Manzotti,
Mattia Priori, Sofia Bordi in Ancona, Aayan Ben Hasan.
Deceduti a Jesi, salvo diversa indicazione, dal 14 Luglio al
15 Agosto
Gina Plebani (86) di Cupramontana, Lina Pirani (75) di Chiaravalle, Vincenza Capitanelli (89) di Maiolati Spontini, Giannetto
Bambini (61) di Castelbellino, Mario Sabbatinelli (68) di Filottrano, Gina Ronconi (95), Giovanni Quatrini (81) di Poggio San
Marcello, Luigi Bugatti (74), Santina Sartarelli (98) di Maiolati
Spontini, Gina Cecconi (81) di Morro D’Alba, Emilia Cerioni (90),
Alda Galtelli (81) di Castelplanio, Marcello Venanzoni (61), Otelia
Marzioni (81) di Filottrano, Celestina Diotallevi (87), Bruno Marchegiani (71) di Castelplanio, Pierino Sbaffi (53), Telmo Giannoni
(97), Paolo Matteucci (52), Getulio Fabrizi (97), Ofelia Sabbatini
(93) di Castelbellino, Mirella Mazzarini (71), Giulia Montecchiarini (86) di Filottrano, Alfierina Lanari (80) di Belvedere Ostrense, Dario Rossi (74) di Filottrano, Ida Ascani (97), Rosa Profili (87)
di Castelplanio, Costantino Pietroni (89) di Cingoli, Maggiorina
Venturi (75) di San Paolo di Jesi, Ivo Angelelli (83) di Castelplanio, Franco Ciarmatori (74), Maria Grazia Bugatti (79), Anna
Schiavoni (90) di Maiolati Spontini, Maria Iva Meloni (75), Cecilia Corinaldesi (90), Telemaca Pistoli (83), Otello Coppari (76) di
Staffolo, Natalina Bartolucci (77), Maria Violini (89), Paola Bacio
Terracina Coscia (75) di Castelplanio, Aristea Pastori (91) di Mergo, Cesarina Magnini (75) di Chiaravalle, Aleano Brandoni (88)
di Monte San Vito, Clotilde Summa (100), Ondino Collamati (88),
Dora Zannini (93), Livia Lucarelli (88), Attilio Sagripanti (80) di
Morrovalle, Giovanni Piersimoni (57) di Rosora, Rosa Garbini (83)
di Cupramontana, Erminio Simonetti (74) di Santa Maria Nuova, Maria Compagnucci (87) di Filottrano, Elio Stefanini (89) di
Mergo, Nazzareno Cappelletti (80) di Castelbellino, Mario Martinelli (87) di Castelplanio, Piergiorgio Carbonari (61) di Filottrano,
Adriano Bini (86) di Poggio San Marcello, Luigi Masè (84), Amelia
Santinelli (97), Luigi Pieretti (78) di Monte Roberto, Elvio Mancini (78), Umberto Santinelli (83), Volfango Togni (61), Maria Luisa
Sergiacomo (87), Rosa Flamini (88) di Filottrano, Fulvio Magrini
(76), Villelma Chiappetti (84), Anna Soverchia (66) di Santa Maria
Nuova, Umberto Corinaldesi (79) di Staffolo, Enrica Barbarossa
(93), Gino Mazzuferi (91), Riccardo Benedetti (76), Elvira Pierantoni (98), Andrea Serdonio (83), Amorvea Battistelli (86), Dino
Angelelli (83) di Monte Roberto, Gregorio Cotichelli (98), Leandrina Casagrande (86).
volontariato con l’Auser e l’Anteas
L’Amministrazione comunale, in collaborazione con
le associazioni di volontariato Auser e Anteas di Jesi,
intende proseguire, per le
prossime due annualità, il
servizio di volontariato civico, avviato in forma sperimentale nell’anno trascorso.
Gli interessati ad effettuare
servizio di volontariato dovranno rivolgersi alle as-
sociazioni Auser e Anteas
entro il prossimo 10 settembre. Gli aspiranti volontari
dovranno avere una età non
superiore ad anni 75. Per
informazioni è necessario
rivolgersi alle associazioni:
Auser (presso la sede della
Cgil), via Colocci - tel. 0731
57810, Anteas (presso la
sede della Cisl), via Pastrengo, 2 -tel. 0731 209404).
Sadam patata bollente
P
are che da Roma c’è
chi dice che il problema Sadam deve essere risolto dal sindaco Belcecchi; sia cioè il suo parere
a determinare la scelta
rispetto al programma di
ristrutturazione presentato dalla proprietà. Per
cui si ha l’impressione
che veramente la Sadam
sta diventando la classica patata bollente: chi è
chiamato in causa tenta
di passare la responsabilità ad altri.
Niente di male se veramente Roma, d’intesa
con la Regione, lascia al
sindaco la responsabilità
finale. Questo avvenne
per la turbogas con il
sindaco Polita, questo è
opportuno che avvenga
anche con l’attuale difficile scelta.
Del resto, quando qualche settimana fa, l’opposizione consiliare accusava Belcecchi di aver
dimenticato il problema,
la risposta fu piuttosto
chiara e confortata da un
elenco di iniziative che
costantemente sono presenti sul tavolo del sindaco. A cominciare dai
contatti con la Regione
per finire con quelli di
Roma.
Il problema, detto in soldoni, rimane sostanzialmente sempre lo stesso:
da una parte lo schiera-
mento di chi, comunque,
vuole che il tipo di ristrutturazione proposto
dalla Sadam sia respinto
(vedi anche i sindaci di
Monsano e Monsanvito
oltre che gli ecologisti
di vario genere) in nome
della salute degli abitanti
della Vallesina; dall’altra
(vedi i sindacati) chi, pur
con tutte le prudenze di
questo mondo, spinge
perché il piano non fallisca e i posti di lavoro
siano in qualche modo
salvaguardati.
Ora, poiché di tempo
ne è passato molto dalla
inaspettata e scioccante
chiusura della lavorazione della bietola, c’è da
chiedersi se non si rischia
che, tra i due litiganti, il
terzo goda. E cioè che
Maccaferri possa indirizzare altrove “il premio”
venuto dall’Europa (ammesso che sia stato riconosciuto e riscosso: chi lo
sa?).
Il compromesso (ridimensionamento
della
prevista centrale per ridurre al minimo il rischio
di inquinamento) appare
sempre più difficile, perché la proprietà vuole
uscircene con un investimento che dia anche
creazione di energia elettrica in rilevante quantità,
oltre tutto il resto.
v.m.
Radio Duomo In Blu
Ogni giovedì alle ore 12,45 andrà in onda, in versione
radiofonica, su radio Duomo Senigallia in Blu (106,7 o
95,2 Mhz) la rubrica che Vittorio Massaccesi tiene su Voce
della Vallesina, “Il palazzo e dintorni”.
FORME E MUSICA
Lento disteso e sinuoso
scorre il fiume,
come lenzuolo mosso dal
vento
ha le sue forme,
lambisce sponde,
sporge, accarezzando con
le dita…
E l’acqua frusciando
fra il ramo secco conficcato
suona la lira
poi se ne va via
a suonar altrove, lo scorrer
lento
e sempre uguale della vita!
Grizi Maria Giannetta
Si può votare questa poesia
che partecipa alla prima edizione del concorso Myricae,
fino al 30 settembre. E’ la
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DOLCE NATURA, ALMENO TU NON MENTI
Myricae. Collana di poesia
contemporanea ispirata ai
temi della poetica pascoliana, a cura di Michele Delpiano - Volume I. La natura,
prezzo euro 14.
Jesi: Comune e scuola Italcook
Le cuoche si aggiornano
Lezioni teoriche e pratiche per le cuoche delle mense scolastiche di Jesi: anche quest’anno si è ripetuto il corso di formazione
e di aggiornamento organizzato da Italcook – Istituto Superiore di Gastronomia di Jesi – su proposta del Comune. L’iniziativa è stata presentata dall’assessore ai servizi educativi Bruna
Aguzzi, dal presidente di Jesi Servizi, Giampiero Ganzetti e da
Sandro Sbarbati, presidente di Italcook. Tredici cuoche tra cui
una di Montecarotto e una di Castelplanio hanno partecipato,
dal 24 agosto al 3 settembre, alle sette lezioni teoriche sulle tecniche di cottura, su frutta, verdura e formaggi, sulla sicurezza
e sull’igiene ed hanno poi seguito le lezioni pratiche in cucina
dello chef docente Paolo Piaggesi. Le otto mense scolastiche
comunali gestite dalla società Jesi Servizi producono 1750 pasti
giornalieri mentre 450 sono acquistati dalla Camst, cooperativa
per la ristorazione che segue lo stesso disciplinare delle cuoche
comunali. La buona qualità dei prodotti utilizzati dalle mense,
tra cui le carni biologiche dell’azienda comunale “Arca Felice” e
la varietà del menù che ruota su otto settimane, sono stati molto apprezzati dalle famiglie e dai comitati mensa che hanno potuto verificare spesso il servizio offerto.
Latte Fresco
Alta Qualità
15
Non solo sport
Juniores Jesina: tanti “baby” prodigio
Fileni Jesi: il mordente di coach Vanoncini
Talento e fantasia
N
ella stagione 2008-2009
la Juniores della Jesina
si è classificata al sesto posto
del campionato regionale
girone B, dopo un percorso
con molti alti e bassi, iniziato benissimo ma non terminato altrettanto. Parecchi
sono i giovani che sono stati
“sfornati” da mister Stefano
Belardinelli e dal suo staff
tecnico e che potranno ricoprire, perché no, un ruolo
importante nella nuova Jesina d’Eccellenza. Scopriamo
meglio i migliori “baby” talenti. Bomber Alessio Catani,
9 reti con la Juniores e 4 al
torneo estivo “Brugiamolini”,
sarà con molta probabilità
un elemento interessante per
il nuovo mister Gianluca Fenucci, così come Michele Cecati, 10 sigilli in campionato,
frutto di talento e fantasia in
mezzo al rettangolo di gioco.
Il primo è una prima punta
con piedi caldi e molta intelligenza, che all’occorrenza potrebbe giocare anche
come centrocampista avanzato. Il secondo è un “jolly” to tempo fa il responsabile
puro del baricentro, bravo Marketing e Comunicazione
sia come esterno che come Michele Mancini (sulla foto)
regista. Non va poi dimen- – “Credo che “Leo”, come Caticato Leonardo Sassaroli, tani e Cecati, possano essere
7 gol con i “baby” leoncelli, i futuri “leader” della prima
atleta dotato di geometria e squadra. Insomma, non si
qualità cristallina. “Mi pia- può dire che il vivaio biancoce davvero! Gioca bene, si rosso non produca ragazzi
muove molto e si fa sentire a “prodigio”…
metà campo” – ha affermaDaniele Bartocci
SAN MARCELLO: il Palio a 775 anni dalla fondazione della comunità
Gare e sfilate nella storia
N
elle precedenti edizioni
non era mai successo un
caso del genere, si è dovuto
attendere la XIX disputa del
“Palio” per vedere due contrade appaiate a pari punti al termine delle sette prove in cui
si articola la manifestazione. I
rappresentanti delle contrade
degli Azzurri (vincitori della
precedente edizione) e quelli
della contrada dei Gialli (mai
vittoriosi nel torneo), sono saliti insieme sul palco per ricevere dalle mani del presidente
della Pro-Loco, Mauro Atzori,
il simbolo della vittoria.
E’ stata un’edizione quanto
mai interessante quella conclusasi il 23 agosto scorso, un
meraviglioso evento che ha
scritto un nuovo capitolo di
quella che giustamente viene
considerata la manifestazione più coinvolgente dell’antico castello. Un “Palio” che
quest’anno intendeva ricordare il 775° anniversario della
fondazione della comunità
sammarcellese (6 agosto del
1234) e l’assegnazione, avvenuta nel 1511, dello stemma
del Leone rampante da parte
delle autorità jesine; leone che
appare nell’attuale vessillo del
Comune.
Quella appena archiviata sarà
una edizione ricordata anche
per le novità proposte dalla
Pro-Loco, dall’allestimento di
efficienti punti di ristoro per
gli spettatori alle ambientazioni d’epoca ricreate all’interno
della cinta muraria, fino allo
spettacolo pirotecnico, fortemente gradito ed applaudito,
da un pubblico mai così numeroso. Spettatori locali, ma,
soprattutto, tantissima gente
accorsa anche da paesi e città
vicine, attratta dalle corse dei
somari e dalle altre gare in
programma, così dalla ormai
collaudata e sempre più spet-
tacolare sfilata in costumi storici. Tra questi ospiti forestieri
anche l’assessore provinciale,
Sagramola, il prof. Grandi, appassionato di storie locali, il
Conte Marcelli Flori.
Tantissimi gli spettatori che
non hanno voluto perdersi lo
spettacolo offerto dalla lunga
sfilata in costume; una passerella lungo le vie che circondano il centro storico che ha
impegnato quasi duecento
persone, molte in abiti sontuosi realizzati su modelli desunti
da opere pittoriche dei secoli
passati, altri nelle umili vesti
dei contadini. Tra lo stuolo
di figuranti anche prestanti
armigeri, falconieri, giullari,
tamburini locali e quelli del
gruppo di Montecassiano;
c’erano poi gli “Arcieri del Leone” con il gruppo belligeranti
“Artiglio del Leone”, entrambi
espressione di una Associazio-
6 settembre 2009
ne locale nata da poco più di 3
anni e già nota a livello nazionale per aver conquistato con
l’arciere Francesco Mascaro il
titolo nazionale arcieri nella
categoria arco tradizionale.
Impeccabile, come sempre,
il lavoro del gruppo di arbitri
esterni chiamati a regolamentare i numerosi concorrenti;
giovani coordinati dallo jesino
Giuliano Paolorossi che con
la loro opera hanno evitato
l’insorgere di qualsiasi controversia. Entusiasta per come il
tutto si è svolto nella più completa normalità il neo sindaco
di San Marcello, Pietro Rotoloni, già in passato sostenitore dell’iniziativa organizzata,
diretta e partecipata da tutta
la popolazione e dai giovani in
particolare.
Sedulio Brazzini
Foto di Fotogenia
di Rotoloni C.
Memorial Novelli
G
rinta ed entusiasmo, aggressività, determinazione e cinismo. E’ questo il prelibato cocktail del nuovo coach della Fileni Bpa
Jesi Stefano Vanoncini, pronto a fare tutto il
possibile per riportare il team marchigiano
sui gradini più elevati. Sono le sue testuali
parole: “O si punta a non retrocedere o meglio ancora si punta a vincere”. Il primo match
di campionato per l’Aurora è in programma
domenica 4 ottobre, in trasferta contro la
neo-promossa Vigevano. Debutto interno la
domenica successiva contro Reggio Emilia, Waleskowsi, rispettivamente dal campionato
poi Sassari tra le mura “nemiche” e Latina polacco e spagnolo. Insomma, sarà una Fileal PalaTriccoli. Un avvio di campionato non ni tutta da scoprire come testimonia capitan
semplicissimo, ma che non spaventa affat- “Lupo” Rossini che promette: “Faremo innato una formazione esperta della categoria morare i nostri supporters…”. A buon intencome quella arancio-blu. Un collettivo che si ditor poche parole… Intanto l’appuntamento
presenta quasi completamente rinnovato ri- è fissato per sabato 5 settembre al palas di via
spetto alla passata stagione. L’asse play-pivot Tabano: a contendersi il “4° Memorial Primo
Maestranzi-Maggioli è solo un ricordo, sono Novelli” ci saranno i padroni di casa contro
rimasti Boykin, Rossini, Paulinho e Raminel- i Crabs Rimini del campionissimo Carlton
li. A completare il roster sono arrivati Ndoja, Myers… In altre parole, il grande basket sta
Basei e Giuri, “vecchie” conoscenze della Le- già iniziando…
gadue, la guardia mortifera Adams e il pivot
Daniele Bartocci
Minonna: memorial Andrea Pesaresi
Correttezza e lealtà
I
l campo sportivo «Petraccini» ha ospitato,
sabato scorso, quello che
è ormai diventato un appuntamento classico per
il calcio giovanile: il «Memorial Andrea Pesaresi».
Tre le formazioni in lizza
per l’aggiudicazione del
trofeo che i genitori del
giovane al quale è dedicata la manifestazione, il
babbo Terzilio e la mamma Rita, hanno messo
in palio per ricordare il
loro amato figlio. I contendenti di questa ottava
edizione sono stati: l’Asd
Jesina Calcio, l’Asd Borgo
Minonna, sul cui terreno di gioco si è svolto il torneo, e la Ssd San Marcello. E’ stata
proprio quest’ultima formazione ad aggiudicarsi il trofeo, battendo, ai calci di rigore, i
«padroni» di casa per 4 a 3 (1-1 al termine
dei regolamentari); in precedenza il Borgo
Minonna aveva battuto di misura (1 a 0) una
Jesina Calcio che per impegni sportivi del
giorno seguente si era presentata con una
formazione composta da seconde linee. La
stessa Jesina Calcio è stata poi sconfitta per
1 a 0 anche dal Minonna.
Al termine delle tre gare, tutte caratterizzate
da correttezza e lealtà sportiva, l’assessore
Simona Romagnoli ha consegnato il trofeo
ai vincitori; l’avvocato Marco Polita, presidente dalla Jesina Calcio nonché ex sindaco,
ha premiato la seconda classificata mentre
i coniugi Pesaresi hanno premiato la terza
squadra ed il miglior giocatore.
Presentata a Monsano la E.D.P. della nuova stagione
Più intesa, organizzazione ed entusiasmo
A
l Country House Piccolo Eden di via Marche 50 a Monsano, nella calda serata di lunedì 31 agosto, le calciatrici e la dirigenza della
società E.D.P. Jesina Calcio Femminile hanno
presentato i loro progetti e il nuovo sito Internet www.jesinacalciofemminile.it. Le
squadre, che la nuova stagione sportiva vedrà
impegnate nei Campionati di serie A2, Primavera, serie C e Giovani Calciatrici, la stessa dirigenza e gli sponsor sembrano carichi di nuovo entusiasmo, al contrario di quanto la crisi
abbia determinato nelle squadre di altre Società. Anche il pubblico pare stia aumentando: un
segnale importante di crescita di questo Sport
al femminile. Il servizio al prossimo numero.
p.c.
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LA DIOCESI DI JESI
con i
Giovani in
Terra Santa
27 Dicembre – 3 gennaio 2010
Presiede S.E.Mons Gerardo Rocconi
Vescovo di Jesi
1 giorno
Partenza in aereo da ROMA per TEL AVIV. Arrivo e trasferimento in Galilea, la regione più bella e fertile della Terra Santa. Sosta al Santuario Stella Maris
sul Monte Carmelo, considerato sacro fin dall’antichità e legato soprattutto alla storia del profeta Elia, che vi istituì la “Scuola dei Profeti”. Arrivo in serata
a NAZARETH, “il fiore della Galilea”.
2° giorno
NAZARETH. Mattino, visita del Santuario dell’Annunciazione e la Nuova Basilica, la Chiesa di S. Giuseppe, sorta sul luogo dove visse la Sacra Famiglia.
Nel pomeriggio, salita sul Monte Tabor , e visita del Santuario della Trasfigurazione; visita e Cana (luogo del primo miracolo di Gesù) e
3° giorno
NAZARETH. Partenza per la regione del Lago di Tiberiade: traversata in battello del lago, visite di Tabga (luogo del primato di Pietro e della
moltiplicazione dei pani) e Cafarnao (sinagoga e casa di Pietro), salita al Monte delle Beatitudini (il luogo dove Gesù pronunziò il Discorso della montagna).
Rinnovo delle promesse battesimali.
4° giorno
NAZARETH. Partenza per il Mar Morto, la depressione geologica più profonda della terra, a circa 400 m. sotto il livello del mare. Sosta a Qumran, dove
nel 1947 furono ritrovati i celebri manoscritti della comunità degli Esseni. Arrivo in serata a BETLEMME, la città della nascita di Gesù e, precedentemente,
del re David.
5° giorno (domenica)
BETLEMME. Partenza l’incontro con la comunità cristiana di Taibè, unico villaggio cristiano della Cisgiordania. S. Messa nella parrocchia del villaggio
e pranzo presso alcune famiglie locali. Nel pomeriggio partenza per GERUSALEMME, la “città di Dio”. Visita della città, sacra alle tre religioni
monoteistiche: ebraismo, cristianesimo e islam. Il Monte degli Ulivi: l’orto degli olivi al Getsemani, la Basilica dell’Agonia, la Cappella del Pater Noster, la
Cappella del Dominus Flevit.
6° giorno
BETLEMME. Mattino, visita della Basilica della Natività e della grotta dove nacque Gesù, della Grotta di S. Girolamo e del Campo dei Pastori, il luogo
dove gli angeli annunciarono la nascita di Cristo. Nel pomeriggio, Via Crucis per le vie della città vecchia e ingresso alla Basilica del Santo Sepolcro, sul
Monte Calvario, sorta sul luogo dove Gesù venne crocifisso e, poco distante, sepolto.
7° giorno
BETLEMME. Mattino partenza per Gerusalemme e visita al Monte Sion: il Cenacolo, dove ebbe luogo l’Ultima Cena, e la Chiesa della Dormizione, che
ricorda il transito della Madonna dalla vita terrena alla vita eterna la Chiesa di S. Pietro in Gallicantu, che ricorda il pianto di Pietro dopo aver rinnegato
Gesù. Pomeriggio, sosta al Muro del Pianto, il più grandioso rudere del Tempio di Erode. Visita della Chiesa di S. Anna, sorta sul luogo dove si venera la
nascita della Madonna, della Piscina Probatica (guarigione del paralitico), Cardo Maximo.
8° giorno
BETLEMME. Conclusione del pellegrinaggio a Gerusalemme. Trasferimento all’aeroporto di Tel Aviv e partenza in aereo per ROMA.
Quota da Roma € 860,00 + Tasse e assicurazioni € 130,00
(sistemazione 2° categoria)
€ 30,00 di quota d’iscrizione + € 80 Alta Stagione
Supplementi: Camera singola € 260,00
(*) Suppl. Alta Stagione € 80,00
Partenza da altri aeroporti: min. 50 persone € 120,00 – min. 100 persone € 80,00
La quota comprende: viaggio aereo Roma-Tel Aviv-Roma; tasse d’imbarco; trasporti in pullman; visite ed escursioni come da programma; ingressi; sistemazione
in alberghi di 2° categoria o istituti religiosi (camere a due letti con servizi privati); pensione completa dalla cena del 1° giorno alla prima colazione dell’ 8° giorno
(bevande escluse); mance; borsa da viaggio; assistenza tecnico–religiosa; assicurazione.
Documenti: per i cittadini italiani è richiesto il passaporto firmato valido per almeno 6 mesi dopo la data di inizio del viaggio
ATTENZIONE
ISCRIZIONI ENTRO: 10 OTTOBRE 2009
SALDO ENTRO: 27 NOVEMBRE 2009
Quota totale pellegrinaggio Euro 1.100,00
Il costo del pullman per il trasferimento da/per l’aeroporto di partenza verrà comunicato in sede di riunione perché suddiviso in base ai partecipanti.
PER INFORMAZIONI E PROGRAMMI:
Rev.mo Don Giovanni Rossi – cell. 333 5717211
e-mail : [email protected]
Sig.ra Marina Venturini cell. 331 5702271, e-mail: [email protected] - fax 0721 390599
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