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Si piange (eccome) sul latte versato
la Gazzetta 39/10 new PDF Adobe ati su Registr t azeco.i www.g verla per rice il a -m e via Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV – ottobre/ novembre –€ , – Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale % Art c. /B L. / – Filiale di Bari Si riaccende la storica contrapposizione tra produttori e trasformatori Si piange (eccome) sul latte versato AGROALIMENTARE Altro che Made in Puglia di DIONISIO CICCARESE P omodoro, olio, latte, mozzarelle: la retorica dei convegni ed alcune stereotipate immagini giornalistiche ne fanno di volta in volta l’oro rosso, quello verde, quello bianco. Ormai è solo una discreta idea per portare il tricolore in tavola e nulla di più. L’agroalimentare pugliese perde quote di mercato, riduce i suoi margini e sempre più spesso colleziona perdite. In Puglia, secondo i dati Cia, ci sono aziende zootecniche con quasi mila addetti. I capi bovini allevati sono mila (di cui la metà sono vacche da latte), mila capi fra ovini e caprini, mila equini, mila suini e mila bufalini). Il fatturato complessivo stimato nel si aggira intorno ai milioni di euro. Non è cosa da poco. Come da copione si riaccende la storica e ciclica contrapposizione tra produttori e trasformatori. Un rituale stiracchiato che va in scena sul medesimo palcoscenico e con gli stessi attori. Solo i risultati cambiano. In peggio. Un tempo la “colpa” dei mancati guadagni dei produttori era dei “mediatori” (una figura spesso odiosa) capace di connettere offerta e domanda imprigionando nella negoziazione soprattutto i produttori. Oggi il nemico è la globalizzazione che riducendo lo spazio e accorciando i tempi ha ampliato in modo smisurato l’offerta. Ma per quanto vero questo non è che un approccio elementare. In realtà gran parte della produzione pugliese e di quella di tutte le altre regioni SEGUE A PAG. 25 BISSANTI ALLE PAGG. 8 E 9 Le Regioni spendono di più e male: prestazioni scadenti D’Ecclesiis La sanità affonda al Sud Si punta sul federalismo Un uomo una banca una terra L I a sostenibilità economica del sistema sanitario del Mezzogiorno, già oggi problematica, nel lungo periodo rischia di saltare. È la conclusione a cui giunge uno studio di Intesa San Paolo presentato a Roma in un convegno sulle prospettive della sanità alla luce della progressiva attuazione del federalismo. “Il Sud deve trovare il coraggio di uno scatto d’orgoglio” dice Francesca Università Public Camp Commercialisti Dati Inail I vecchi media alla prova del Web Il futuro anteriore di scena a Bari Sostenere la piccola e media impresa Infortuni sul lavoro di meno nel 2009 l recente passaggio di mano al vertice della Banca Popolare di Puglia e Basilicata non è un normale avvicendamento alla guida di un istituto finanziario. Per due ragioni: la figura e la storia personale del presidente Raffaele D’Ecclesiis che ha lasciato la “sua” creatura e il ruolo che la stessa Banca ha rivestito e riveste in un’area strategica dell’economia pugliese. In genere il peso di una banca viene valutato dai giornalisti sulla base degli utili, del numero di sportelli, della espansione geografica. Un metodo lineare, sintetico, di facile impatto sui pubblici. Ma sebbene i tre “indici” trasmettano l’idea di una banca in grande crescita, va detto che non rendono giustizia all’identità dell’istituto finanziario. Sobrietà, concretezza, supporto alla microimpresa, valutazioni del merito del credito (ieri più di oggi in assenza di normative rigide) con lo sguardo lungo sui modelli di business, hanno radicato profondamente la Banca. Il grande architetto è stato proprio Raffaele D’Ecclesiis, capace come pochi (supportato da una direzione generale ed operativa di rara competenza e affidabilità) di imprimere cambiamenti organizzativi, favorire lo spirito di gruppo, la condivisione di scelte innovative, sviluppare attività di responsabilità sociale di impresa che la pongono all’avanguardia. Va “in pensione” un vero Uomo del Sud, che ama il Mezzogiorno e ha difeso l’impresa meridionale. Il suo è patrimonio che va custodito e merita ammirazione. Il suo insegnamento valorizza un equilibrio difficile: la capacità di fare banca (e, dunque, profitti) favorendo lo sviluppo del territorio. (d.cic.) SPINELLI A PAG. 27 TRAVERSA A PAG. 15 DI PIERRO A PAG. 11 MOSCARITOLO A PAG. 13 BUONO ALLE PAGG. 4 E 5 Martini, sottosegretario alla Salute. Per il governatore molisano, Michele Iorio, “il federalismo fiscale potrà portare un netto miglioramento della gestione sanitaria”. Dello stesso avviso è Enrico La Loggia, presidente della commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo: “Non va temuto, se applicato correttamente porterà innovazione”. BARLETTA ALLE PAGG. 16 E 17 Indagine – Target trascurato Monti Dauni – Situazione sbloccata Il marketing Elettrodotto non è donna c’è la scossa L I e donne spendono, risparmiano e gestiscono i budget familiari ma sono snobbate da marketing e pubblicità. Una ricerca ha evidenziato come le donne cercano prodotti salva tempo e tecnologie che consentono di vivere meglio. Il pollice nero lo conquistano banche, assicurazioni e finanziarie che confezionano servizi e prodotti poco chiari e poco trasparenti. l nuovo elettrodotto appena inaugurato da Terna sulla linea Foggia-Lucera ( chilometri) permette di mettere in funzione decine di parchi eolici sulle alture dei Monti Dauni rimasti finora bloccati. L’energia (rinnovabile) prodotta, infatti, non poteva essere “trasportata” a causa delle linee vetuste che c’erano prima. Oltre le richieste di nuovi allacci. MUROLO ALLE PAGG. 18 E 19 LEVANTACI ALLE PAGG. 2 E 3 2 30 ottobre 05 novembre 2010 Energia Eolico della Capitanata Quest’area, per potenza installata sull’eolico, rappresenta un quinto della produzione nazionale % FLAVIO CATTANEO Realizzato da Terna: km da Foggia a Lucera Elettrodotto che scossa ai Monti Dauni P ale eoliche a tutto spiano, pannelli solari che gradualmente prendono il posto di interi appezzamenti di terreni. Non è forse lo scenario che molti si attendevano, il panorama che si vorrebbe ammirare in campagna. Ma la tendenza dell’ultimo miglio della nostra epoca sembra in grado di stravolgere persino il quadro del nostro orizzonte. La rivoluzione energetica in Puglia riserva un posto di tutto riguardo alle fonti rinnovabili. E proprio in virtù di questa trasformazione che occorre adeguarsi in fretta. Nascono nuovi investimenti su come veicolare l’energia prodotta, ci si accorge forse solo ora che le reti elettriche sono troppo piccole per supportare una richiesta di energia sempre più massiccia. Sono queste le valutazioni a monte del nuovo eletrodotto da Foggia a Lucera (venti chilometri), che Terna ha appena finito di realizzare in quella che sembra quasi una linea di confine tra l’arretratezza culturale e il progresso. Siamo nei Monti Dauni, una terra falcidiata dall’emarginazione dei giovani e dalla forte spinta anche dei residenti a cambiare aria. Ci sono appena mila abitanti in comuni. Vento di sviluppo Oggi però sembra tutto possa cambiare, lo sviluppo da queste parti soffia con il vento dell’eolico. Le pale sormontano le valli un tempo brulle e distese, l’orizzonte è cambiato forse per sempre. L’elettrodotto di Terna arriva dunque a certificare questa nuova tendenza che va consolidandosi nel Subappennino, terra di produzione di energia da fonti rinnovali. Una tendenza estesa in tutte le regioni del Mezzogiorno: sono in tutto otto le nuove stazioni elettriche realizzate da Terna in Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, tutte destinate principalmente alla raccolta e al trasporto di energia prodotta dalle pale eoliche. Un traffico impetuoso di energia da convogliare nelle reti nazionali in nuove “autostrade” più ampie e più capienti rispetto alle vecchie linee in esercizio da quarant’anni. La Capitanata con il suo % di potenza installata sull’eolico (un quinto della produzione nazionale) è la provincia-cerniera di questo passaggio generazionale. Terna è pronta a sostenere l’operazione-travaso: nel quinquennio Terna la società dell’amministratore delegato Flavio Cattaneo (è stato anche direttore generale della Rai) ha realizzato chilometri di elettrodotti, investendo milioni di euro. “Attualmente – informano all’ufficio stampa – sono in corso di realizzazione investimenti per oltre miliardo di euro per le rinnovabili, pari a circa il % del totale degli investimenti programmati nei prossimi cinque anni”. Segnale di speranza È per questo che il nuovo elettrodotto sulla direttrice Foggia-Lucera rappresenta innanzitutto un segnale di speranza per un territorio che ha necessità di aprirsi al “traffico” di nuovi investimenti. L’area interessata, all’interno del quadrante Lucera-Subapennino, è di quelle a sviluppo lento, ma potenzialmente in grado di recitare un ruolo diverso se solo ci fossero condizioni migliori. Qui le infrastrutture lasciano molto a desiderare – stradali e appunto energetiche – nonostante tutti i parchi eolici che svettano nella zona. La costruzione del nuovo elettrodotto è dunque una buona notizia innanzitutto per i produttori di energia alternativa che da oggi hanno i “collegamenti giusti” per veicolare tutta quell’energia prodotta. Non a caso il primo dato che balza all’attenzione sono le richieste di connessione su scala regionale per impianti da fonti rinnovabili alla rete di trasmissione nazionale (due terzi riguardano impianti eolici), valore complessivo di . megawatt. I “parchi” in rete Così per non disperdere l’energia del vento e del sole sono state realizzate nuove “autostrade” dove prima c’erano vecchie mulattiere per il trasporto dell’energia da un capo all’altro. Molti parchi eolici nel Subappennino, una volta ultimati rimanevano fermi proprio perché non c’erano allacci sufficienti alla rete nazionale. Il nuovo elettrodotto così rimette in circolo nuova energia e decisamente più “verde” sotto la spinta di regioni come Puglia e Capitanata che hanno fatto della scommessa sulle rinnovabili l’impegno fondante della propria azione di governo. La Puglia con i suoi investimenti sull’eolico produce megawatt di energia elettrica a beneficio della rete nazionale e altri investimenti sono in corso per altri megawatt. Il nuovo conduttore ad elevata capacità di trasporto è stato dunque concepito per tener conto dei nuovi bisogni energetici del territorio e della svolta sulle energie alternative che proietta la Puglia tra le regioni più virtuose in Europa. Il nuovo elettrodotto convoglierà tutta l’energia prodotta sulle alture dell’Appennino, lungo la dorsale appulo-campana, in un piano di ottimizzazione che potrebbe portare benefici diretti anche sulla bolletta del consumatore. L’elettrodotto lungo la direttrice Foggia-Lucera nasce dopo sei mesi di lavori e almeno dieci anni di attese. Basti ricordare che i conduttori appena smontati e parametrati sulle esigenze produttive di quarant’anni fa, non erano in grado di supportare più alcuna nuova richiesta. La linea viene riammodernata su una distanza di diciotto chilometri e cento metri per una potenza di kV (kiloVolt), il quadruplo dell’energia offerta finora secondo un calcolo certamente approssimativo, ma che rende l’idea del potenziamento in atto. Gli interventi Per realizzarlo sono stati finanziati , milioni di euro nell’ambito di un piano di un ammodernamento imponente e che punta gran parte dei suoi interventi più significativi sulla provincia di Foggia. Il nuovo elettrodotto sostituisce i vecchi tralicci con nuovi sostegni per un totale complessivo di tralicci dell’alta tensione installati lungo l’asse Foggia-Lucera. Per permettere la costruzione degli imponenti tralicci (i lavori sono durati da marzo a settembre) c’è stata a monte un’altrettanto imponente mole autorizzativa che ha coinvolto Anas, Rete ferroviaria italiana e Ferrovie del Gargano (la linea dell’alta tensione attraversa proprio i binari della Foggia-Lucera). I tralicci sono grigi, colore – fa sapere Terna – che li rende più compatibili con l’ambiente circostante, prevalentemente composto da aree di semina. MASSIMO LEVANTACI 2 Nel secondo la Provincia Capitanata verso l’autosufficienza L a Capitanata sarà probabilmente la prima provincia d’Italia (o una delle prime) a raggiungere la piene autosufficienza da fonti energetiche rinnovabili entro il . La previsione è contenuta nel piano di coordinamento provinciale che fa il punto sugli investimenti sull’eolico e sul fotovoltaico negli ultimi quattro anni. Se l’eolico con il % di potenza installata (un quinto dell’intera produzione di energia dal vento nel paese) ha conquistato un ruolo di primo piano nel sistema energetico locale, ampie falcate in avanti compie il fotovoltaico che “viaggia” alla media di megawatt di energia installata al mese. La previsione della Provincia di Foggia è che a fine anno la Capitanata potrà fornire alla causa dell’energia verde e dunque compatibile con l’ambiente almeno megawatt complessivi prodotti dai pannelli solari, con un balzo di oltre il % rispetto a un anno fa quando la produzione installata era di appena megawatt. Particolarmente attive le imprese installatrici di pannelli solari che beneficiano della nuova semplificazione normativa introdotta dalla Regione Puglia al fine di favorire l’apertura di mini parchi solari da - kilowatt. È il caso della Ener di Roma che si appresta ad aprire a San Marco in Lamis, centro di mila abitanti nel Gargano interno, cento impianti fotovoltaici per piccole utenze. “Costruiamo gazebo in legno – spiega Ernesto De Maio, amministratore di Energesco Puglia – che, oltre a fornire energia pulita a tutta la casa, potranno essere utilizzati anche come una copertura per arredo da giardino o come un parcheggio di ben due automobili. I gazebo fotovoltaici da tre kilowatt potranno essere installati in seguito alla stipulazione di una scrittura privata tra Energesco e il cittadino. Oltre ai gazebo, per gli interessati che non hanno un giardino, gli impianti possono essere installati anche sui tetti”. San Marco in Lamis, dopo Lesina, è il secondo comune in Capitanata che adotta il fotovoltaico e lo promuove tra i cittadini. Il progetto ha già superato ogni aspettativa: “Finora – dice Marcello Trento, presidente di Ener – sono quasi . i Comuni che, da Nord a Sud della penisola, hanno aderito all’iniziativa. I combustibili attualmente utilizzati per la produzione di energia sono in esaurimento – aggiunge Trento – per questo è necessario scegliere le energie prodotte da fonti rinnovabili. In Puglia, con l’eolico e il fotovoltaico, sono stati già raggiunti grossi risultati. m.l. Energia Per le rinnovabili Gli interventi di Terna per le fonti pulite. Per il potenziamento delle linee programmati 300 milioni 30 ottobre 05 novembre 2010 3 mln Foto Paula Gent_Photoxpress Fra potenziamento linee e impianti per rinnovabili In Puglia opere per 500 milioni ma tanti dubbi T Un “parco” nell’aeroporto Via al Gino Lisa col fotovoltaico? D Foto Ricardo Verde Costa_Photoxpress al potenziamento delle reti elettriche potrebbe trarre vantaggio anche il nascente parco fotovoltaico nell’aeroporto Gino Lisa. I lavori sarebbero già dovuti cominciare, ma la società tedesca che si è aggiudicata l’appalto per milioni di euro (in cambio di royalty per venticinque anni) è stata fermata dai tecnici dell’Enel dal momento che il nuovo parco solare, nelle condizioni attuali, non potrebbe assolvere ai suoi compiti in quanto non adeguatamente supportato da linee elettriche più potenti. Quelle attuali sono infatti state realizzate trenta o quarant’anni fa, in un’epoca in cui i consumi erano notevolmente più bassi di quelli attuali e le energie rinnovabili non esistevano. Oggi quelle linee risultano essere troppo deboli e inadeguate già per soddisfare i consumi di energia degli abitanti della zona. Figuriamoci per trasportare l’energia prodotta da un parco destinato ad offrire alla causa del risparmio energetico ben megawatt di energia pulita e incontaminata. La centrale fotovoltaica ricavata nelle anse dell’aeroporto foggiano (“non inficerà in nessun modo l’attività aeroportuale”, chiarisce l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Domenico Di Paola) è stata infatti progettata su un’area di ettari, ben oltre il % di tutta la superficie aeroportuale che misura ettari. Si tratta di un gigantesco investimento energetico i cui benefici diretti ricadranno su Aeroporti di Puglia (gestore dello scalo) e anche sull’aeroporto di viale degli Aviatori, ma questo è soltanto un auspicio dei comitati e delle associazioni sorte in questi anni in difesa dello scalo assediato da mire speculatrici in campo edilizio. Con i proventi del fotovoltaico i comitati chiedono, in particolare, che Adp trovi i soldi per allungare la pista del “Gino Lisa”. Tornando al fotovoltaico, il parco dovrebbe entrare in funzione nei primi mesi del con un ritardo rispetto alla tabella di marcia di circa - mesi. I tecnici dell’Enel nel frattempo dovranno potenziare la rete di “raccolta” dell’energia fotovoltaica prodotta, attraverso l’installazione di nuove centraline e di un sistema che sia in grado di sostenere la forte offerta di energia rinnovabile che dovrà essere immessa nel circuito elettrico nazionale come avviene già oggi per i parchi fotovoltaici ed eolici installati in Capitanata. m.l. erna ha programmato interventi di potenziamento di linee elettriche in Puglia per oltre milioni, più altri milioni per la realizzazione di impianti da fonte rinnovabile. Il grosso degli interventi è concentrato in Capitanata con il potenziamento dell’elettrodotto ad altissima tensione “Foggia-Benevento”, attualmente in fase di autorizzazione presso il ministero dello Sviluppo Economico e destinato a sviluppare una potenza energetica lungo l’asse appenninico del territorio dauno. Gli investimenti in Capitanata non si fermano qui: sarà potenziato anche l’elettrodotto a kV (chilo-volt) “Foggia-Gissi” e il nuovo elettrodotto a kV “Foggia – Accadia”, in autorizzazione dal . Previsti inoltre interventi per la raccolta di energia dagli impianti a fonte rinnovabile, con la costruzione delle nuove stazioni di Troia, Deliceto e Bisaccia (Avellino). Complessivamente Terna ha programmato interventi a livello nazionale per miliardi di euro complessivi. Tuttavia le energie alternative che poi costituiscono la base di partenza per il potenziamento delle reti, continuano a suscitare commenti e preoccupazioni nelle associazioni ambientaliste che giudicano con toni sempre più allarmati quanto sta accadendo. Se il Wwf parla di “situazione fuori controllo in Puglia”, Legambiente punta il dito contro la Provincia di Foggia rea di non aver ancora presentato un piano per l’energia in grado di monitorare gli investimenti. “L’assenza di un Piano Provinciale per l’Energia sempre annunciato, ma mai effettivamente redatto ed approvato – spiega il presidente del circolo Gaia di Foggia, Tonino Soldo – fa sì che il territorio della Capitanata continui ad essere terra di conquista di imprenditori senza scrupoli, che hanno come solo fine quello di realizzare ingenti utili economici a scapito della salute dei cittadini. L’assalto al territorio Legambiente: “Valutare i rischi per la salute, i sindaci informino i cittadini” con la costruzione di centrali per la generazione di energia elettrica oggi è imponente, infatti sono interessate Apricena con l’impianto di Grigolin per la produzione di clinker con la fusione degli scarti di pietra e che dovrà essere alimentato con il petcoke, prodotto spugnoso o solido ottenuto dal processo di condensazione di residui petroliferi ed oleosi. È lo scarto della produzione di benzina serve per fare catrame e da biomassa e non si sa di quale biomassa. Questo impianto che verrà costruito a qualche chilometro dalla città porterà notevoli conseguenze sulla salute dei cittadini”. Legambiente elenca gli investimenti programmati in Capitanata, l’elenco è già abbastanza lungo: la centrale a biomassa di Rignano Garganico; la centrale da megawatt a Caravelle della Caviro alimentata con vinacce e sansa; il termovalorizzatore della Marcegaglia in località Paglia, in agro di Manfredonia ma ai confini con il territorio di Cerignola; l’ampliamento della centrale da Mw della Fenice spa all’interno della Fiat powertrain che brucia rifiuti speciali in particolare oli esausti; il raddoppio di un altro impianto per rifiuti ospedalieri a Cerignola; un impianto di produzione di energia elettrica alimentato da oli vegetali da megawatt a Castelluccio Valmaggiore; a S.Agata di Puglia la centrale da megawatt alimentata a biomassa solida, in particolare paglia. “Di tutte queste centrali – sottolinea Soldo – i cittadini non sono mai stati informati né coinvolti, come prescrive la Convenzione europea di Aarhus, ratificata da una legge dello Stato italiano. Eppure la salute dei cittadini è un bene fondamentale e primario e sancito dalla Costituzione, per cui prima di dare consensi all’installazione di qualsivoglia impianto, bisognerebbe informare, pensare e riflettere su quali conseguenze possano esserci per la salute. E di questo il primo responsabile è il sindaco, in quanto autorità sanitaria locale”, puntualizza ancora il responsabile di Legambiente in Capitanata. “È necessario, pertanto, che i sindaci ed i consigli comunali prima di dare la disponibilità ad installare impianti, che vanno a modificare pesantemente il territorio, abbiano acquisito tutte le informazioni necessarie ed abbiano informato i cittadini in merito alle modifiche che interverranno sul territorio ed ai possibili danni alla salute. Il primo passo che tutte le amministrazioni fanno è quello di deliberare sulla disponibilità ad ospitare sul proprio territorio questi impianti e da quel momento purtroppo per recedere dovranno affrontare contenziosi giudiziari con richieste di ingenti risarcimento danni, che spesso le amministrazioni non possono affrontare. Questo è quello che dice l’esperienza ecco perché prima di deliberare bisogna informare i cittadini e conoscere nei dettagli il progetto, cosa che non accade quasi mai”. m.l. 4 30 ottobre 05 novembre 2010 Banche Banca Popolare di Puglia e Basilicata: il CdA dà il via libera all’avvicendamento BPPB “cambia la guardia” Caso succede a D’Ecclesiis C ambio della guardia al vertice della Banca Popolare di Puglia e Basilicata (BPPB): lascia la carica di presidente l’avvocato Raffaele D’Ecclesiis, che sarà sostituito, nel segno della continuità, dall’avvocato Pasquale Caso, consigliere dal e vice presidente per diversi anni, al cui fianco continuerà ad operare, in qualità di direttore generale, il dottor Errico Ronzo. Lo ha stabilito il Consiglio d’Amministrazione, che ha accettato le dimissioni presentate da D’Ecclesiis, deliberando tuttavia di proporre alla prossima assem- blea la sua nomina a presidente onorario. Durevole e prodiga di successi e soddisfazioni, infatti, è stata l’esperienza di D’Ecclesiis da amministratore dell’istituto creditizio con sede legale a Matera e direzione generale ad Altamura. Consigliere dal lontano , è stato nominato presidente nel (carica ricoperta fino ad oggi, tranne che nel periodo tra il e il , quando è stato vice del presidente Vito Castelli): allora la banca poteva contare su appena nove sportelli in Puglia e Basilicata, oltreché su circa . soci e dipendenti. In seguito alla fusione fra la Popolare della Murgia e la Popolare di Taranto, avvenuta nel dicembre , è nata la Banca Popolare di Puglia e Basilicata, che ha fatto registrare uno sviluppo continuo, fino a giungere agli attuali sportelli, presenti in ben dodici regioni italiane, con costanti incrementi delle masse amministrate, del patrimonio e degli utili netti. La BPPB si vale oggi anche dell’apporto di oltre . soci e di circa . dipendenti. ANDREA BUONO Presenti nel Nord con Unite BP della Murgia e di Taranto sedi Nata da una fusione Rete di 146 sportelli ha 120 anni di storia in 12 regioni italiane N ata nel per effetto della fusione della Banca Popolare della Murgia con la Banca Popolare di Taranto, la Banca Popolare di Puglia e Basilicata ha alle sue spalle oltre anni di storia, affondando le sue radici nell’esperienza di istituti di credito di dimensioni più modeste e a vocazione locale. Al risale la fondazione della Banca Cooperativa Agraria di Gravina, al quella della Banca Mutua Popolare Cooperativa di Altamura. Nel la fusione dei due piccoli istituti diede origine alla Popolare della Murgia. Intanto nel era stata costituita la Banca di Credito Agricolo e Commerciale di Taranto, divenuta Popolare di Taranto nel . Dopo la fusione del , la crescita della Popolare di Puglia e Basilicata è stata esponenziale, estrinsecandosi (tra l’altro) in operazioni di incorporazione (ad esempio della Popolare della Provincia di Foggia) e di acquisizione di rami d’azienda di altri istituti (tra cui a.b. il Gruppo Capitalia e il Gruppo Montepaschi). L a Banca Popolare di Puglia e Basilicata può contare oggi su una rete di sportelli, sparsi sul territorio di ben regioni italiane. Ma la peculiarità certamente più rilevante consiste nella loro diffusione capillare, che li rende presenti anche nel Centro-Nord, nell’ottica del conferimento all’istituto creditizio di una connotazione sempre più interregionale, da imprimere attraverso un’espansione graduale della rete di agenzie secondo la logica dei “presidi territoriali”. Si contano infatti sportelli in Abruzzo, nel Lazio, nelle Marche, in Emilia-Romagna, in Veneto, nel Friuli, in Piemonte e in Lombardia. Le altre filiali del Sud, invece, se escludiamo quelle pugliesi (concentrate soprattutto nel Barese e nel Tarantino) e lucane, operano in Campania e in Molise. a.b. Bilancio – La raccolta globale è a , miliardi Primo semestre 2010 utili per 1,4 mln di euro S Foto Wolfgang Kraus_Photoxpress i è chiuso con un utile netto di , milioni di euro, intanto, il bilancio semestrale al giugno , approvato lo scorso agosto dal Consiglio d’Amministrazione. I mezzi patrimoniali sono cresciuti del , % rispetto a dicembre (da a milioni). La raccolta globale ha raggiunto i , miliardi di euro (- , % sul dicembre ): quella indiretta è stata pari a , miliardi (+ , %), quella onerosa a , miliardi (- , %). Gli impieghi a clientela sono aumentati del % (da , a , miliardi). L’indice delle sofferenze nette su impieghi a clientela si è attestato al , %. Il bilancio è stato accolto po- sitivamente da D’Ecclesiis e Ronzo, i quali hanno tuttavia sottolineato come i risultati “apprezzabili” ma non esaltanti siano da attribuire in parte al “negativo andamento generale dell’economia”, in parte al necessario “incremento patrimoniale in vista delle nuove norme di Basilea ”, che prevedono requisiti patrimoniali più severi per l’operatività delle banche (rapporto più alto tra patrimonio di vigilanza e totale attività), le quali, per essere meno esposte ad eventuali contraccolpi in caso di crisi, saranno forse, nel prossimo futuro, meno a.b. redditizie ma più stabili. 4 Banche 30 ottobre 05 novembre 2010 5 D’Ecclesiis – “Gli imprenditori puntino più sulle competenze e meno sulle relazioni” L’ultimo “deposito” dell’ex “Meno politica e più fatti” “Eravamo una realtà piccolissima, combattendo i campanilismi siamo cresciuti e abbiamo aiutato tante aziende. Il rammarico? La mancata fusione con la Popolare di Matera” Caso – Il nuovo timoniere RAFFAELE D’ECCLESIIS “Fondamentale “Successione il filo diretto nel segno della continuità” con il cliente” A raccogliere l’eredità di D’Ecclesiis sarà il neo eletto presidente, Pasquale Caso. Avvocato Caso, quale compito l’attende? “La mia sarà una successione nel segno della continuità. Sarà prioritario custodire i valori che ci ha trasmesso il presidente D’Ecclesiis. Orienterò allora la mia attività in primis a far crescere la banca in autonomia e secondo principi di etica professionale. Poi, a continuare a sostenere il territorio: abbiamo da questo punto di vista dei dati incoraggianti, perché sono in aumento impieghi, raccolta e numero dei soci. Non smetteremo inoltre di prestare la massima attenzione ai clienti, aiutando specie la micro impresa, vera ossatura della nostra economia”. PASQUALE CASO Ronzo – Direttore generale Come va fronteggiato un periodo di crisi come questo? “In momenti come quello attuale, di congiuntura economica sfavorevole, alcune banche tendono a volersi mettere insieme. Ma questo sarebbe il momento peggiore per farlo perché nell’immediato ci sarebbero maggiori costi ed una contrazione di crediti al territorio. Inoltre, si finisce spesso per parlare di esuberi. Noi invece siamo fieri del mantenimento del livello occupazionale. Stiamo tagliando su tutti i costi strutturali ma non sul personale. Terremo sempre alta l’attenzione per il capitale umano a nostra disposizione, insistendo anche con gli investimenti sulla formazione. Infine, venendo incontro alle sollecitazioni della Banca d’Italia, abbiamo ritenuto opportuno impegnarci in un progetto di riposizionamento organizzativo, che abbiaa.b. mo chiamato ‘Banca Re Attiva’”. Attivo dal C aso sarà sempre affiancato da Errico Ronzo, da quindici anni direttore generale. Dottor Ronzo, oggi si tende forse a fare del direttore di filiale sempre più un consulente d’azienda e sempre meno un bancario e in più siamo in un’era di profonda digitalizzazione, anche per i servizi bancari. Come vi collocate rispetto a questi trend? “In realtà chi ha agito in questa direzione sta facendo gradualmente marcia indietro, perché non si può prescindere da un filo diretto col cliente. La stessa digitalizzazione è importante ma il rapporto con la banca non può esaurirsi in determinati servizi oggi offerti anche on line. Noi puntiamo molto sul contatto diretto col cliente, che favorisce la vendita di prodotti eticamente possibili, l’indispensabile cura per i risparmi della vita di una persona, lo sforzo di soddisfarne i bisogni, più che i desideri. Al nostro venditore occorrono umiltà, pazienza, etica, disponibilità”. Il presidente della Banca Centrale Europea, Trichet, ha elogiato il sistema finanziario italiano per la capacità di resistenza alla crisi, congratulandosi soprattutto con la Banca d’Italia per la rigidità nella sorveglianza degli istituti di credito. Cosa ne pensa? “Che in realtà il merito non è solo della Banca d’Italia, ma anche e soprattutto della cultura bancaria italiana, molto prudente nel consigliare investimenti e nel concedere mutui supportati da garanzie ipotecarie adeguate. La crisi tuttavia non finirà a mio parere prima di un paio d’anni. In questi frangenti si ricorre più spesso al prestito della banca, che fa quindi meno utili, pagando però le stesse tasse (che non sono baa.b. sate sugli utili)”. Q uarantatré anni da amministratore, ventisei da presidente. L’intensa e prolungata attività di Raffaele D’Ecclesiis al timone della Banca Popolare di Puglia e Basilicata ha portato quasi ad una sorta di identificazione tra l’istituto e la persona del presidente uscente, che ha condiviso con noi alcune riflessioni sulla sua esperienza e sui mutamenti di scenario, interni ed esterni, cui ha assistito dal proprio punto di osservazione privilegiato. Che bilancio traccia di questa lunga avventura nella BPPB? “Siamo partiti che eravamo una realtà piccolissima. Avevamo solo tre sportelli, a Gravina, Irsina e Poggiorsini. Poi abbiamo cominciato a pensare alla fusione con Altamura (due sedi), fondando la Murgia (cinque filiali). All’inizio della mia esperienza c’era un campanilismo molto più acceso di oggi. Ma sono riuscito a non esserne condizionato, rispettando i patti e trattando tutti allo stesso modo. Oggi è più facile trovare consiglieri che invece sono meno legati al territorio in cui operano. Nel ’ c’è stata la fusione tra la Popolare della Murgia ( sportelli) e la Popolare di Taranto ( ). Da allora in poi abbiamo fatto salti notevolissimi, emergendo come una realtà sana e solida, in grado di produrre costantemente reddito, patrimonio ed utili netti”. Come sono cambiate le banche negli ultimi tempi? “Oggi cominciamo a sentire delle campane un po’ stonate. La vigilanza è diventata molto esigente, quasi persecutoria. Non posso condividere questa impostazione, data soprattutto dalla Banca d’Italia. Noi, a differenza di altri istituti, abbiamo comunque sempre risposto bene alle sue sollecitazioni. Da ultimo, ci hanno chiesto di rinnovare il CdA e ho ritenuto di dare il buon esempio dimettendomi da presidente. Da qualche tempo, inoltre, il sistema creditizio dice che la banca è un’impresa. Ebbene, questa è un’idea che ho sempre condiviso. La banca è un’impresa come le altre, che crea ricchezza, come e più di altri settori, e che può incidere sui costi, tuttora troppo elevati”. Puglia vent’anni fa e Puglia oggi: cos’è cambiato? E l’attività di programmazione della politica è riuscita a creare dinamica economica nei nostri territori? “Io credo che in passato assistevamo alla creazione di ricchezza da parte di imprenditori magari con una figura più modesta rispetto ad oggi, ma più attenti, più vicini all’azienda. Oggi ci sono imprenditori che si qualificano tali ma che magari non hanno mai fatto il loro mestiere o che puntano esclusivamente sulla politica. Si punta alle relazioni, più che alle competenze. I figli di quegli imprenditori, che erano abituati a lavorare per produrre, oggi al massimo sono dei laureati, degli studiosi, non abituati ad occuparsi delle faccende concrete della vita dell’impresa. Per quanto riguarda le istituzioni, abbiamo assistito ad esempio di recente alla crisi del fotovoltaico. La Regione ha fatto delle leggi, c’è stata una corsa ai finanziamenti, ma ad un certo punto non c’erano più risorse. E qualcuno si era già portato avanti coi lavori…”. Qual è un progetto di cui va particolarmente orgoglioso e quale invece un suo rammarico? “Ho aiutato tantissime aziende, a tutti i livelli. In particolare penso ad imprese edili e artigiane. Però siamo stati sempre molto chiari. Abbiamo voluto mantenere una certa distanza dalle grandi imprese, anche considerate le nostre ridotte dimensioni. Una mancata realizzazione, invece, è stata la fusione con la Popolare di Matera, che nel ’ sembrava ad un passo ma che saltò per colpa, a.b. guarda caso, del campanilismo di qualcuno”. nella filiale di Gravina in Puglia Il personale formato in un centro ad hoc U ERRICO RONZO no dei fiori all’occhiello della Banca Popolare di Puglia e Basilicata è rappresentato sicuramente dalla grande attenzione riposta nella formazione professionale dei dipendenti, concretizzatasi con la realizzazione di un Centro di formazione del personale, con annessa Sala convegni, inaugurato nel giugno presso la filiale di Gravina in Puglia. La BPPB considera gli investimenti in questione tra quelli in assoluto più strategici e che oltretutto assicurano maggiori ritorni, e ne ha dato ampia dimostrazione facendosi promotrice di altre iniziative. Tra queste si segnalano la Scuola di formazione per promotori finanziari (con la predisposizione di un corso di preparazione all’esame di abilitazione propedeutico all’iscrizione all’Albo Nazionale dei Promotori Finanziari) e l’assegnazione in comodato gratuito di un personal computer a ciascun dipendente, al fine di migliorarne le conoscenze informatiche, favorendone in sostanza l’autoformazione attraverso tecniche di e-learning. a.b. BPPB: Centro di Formazione del Personale e dei Promotori Finanziari, una sala a Gravina 6 Ambiente Raccolta rifiuti – Ad agosto , %, a febbraio era il , %. Nel 30 ottobre 05 novembre 2010 7 cresce la carta Puglia: dov’è la differenza? H a raggiunto il , % la percentuale di raccolta differenziata in Puglia rilevata ad agosto di quest’anno dall’Ato Puglia, con un calo dell’ , % rispetto a gennaio, quando il dato era del , %. Da febbraio a luglio la discesa è stata graduale. A febbraio la percentuale si attestava al . %, a marzo al . %, ad aprile al . %, a maggio al . %, a giugno al . %, a luglio al . %. Quest’anno per la prima volta entra in graduatoria il comune pugliese di Monteparano, nella graduatoria stilata da “Comuni Ricicloni”, l’iniziativa di Legambiente, finalizzata a premiare i comuni d’Italia con le percentuali più alte di raccolta differenziata, ma la regione continua a non brillare nel campo del riciclo e del riutilizzo. Solo Monteparano, tra i comuni pugliesi, infatti, raggiunge e supera l’obiettivo di legge del % entrando nella speciale classifica a livello nazionale. Il piccolo comune del Tarantino di . abitanti, già premiato nella scorsa edizione dell’iniziativa con il premio di seconda categoria, ha avviato dal luglio scorso un efficace sistema di raccolta porta porta, anche della frazione umida, che gli ha permesso di raggiungere percentuali record oltre il %. In questa edizione, invece, ottiene un punteggio per l’indice di gestione di , ** punti con una percentuale di raccolta differenziata media dell’anno del , %, con un risparmio di Co di , kg pro capite. Cresce, invece, la raccolta differenziata nel segmento della carta e del cartone in Puglia. Nel , infatti, sono state raccolte oltre mila tonnellate (+ % rispetto all’anno precedente) con un pro capite di , kg. È quanto emerge dal XV Rapporto sulla Raccolta Differenziata di Carta e Cartone pubblicato da Comico, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica. Tra le province, Bari si conferma il bacino trainante con quasi mila tonnellate raccolte e una media pro capite di , kg (di gran lunga superiore a quella regionale). Al secondo posto si classifica la Provincia di Brindisi con , kg/ ab. Seguono le province di Foggia ( , kg/ab) e Lecce ( , kg/ab). Più distanziata Taranto con un pro capite di kg/ ab. A livello comunale, la città di Bari si conferma in ascesa con , kg di carta e cartone differenziata da ogni abitante, che la pongono su livelli confrontabili con le performance delle migliori città del Nord. Gli ottimi risultati nella raccolta differenziata, la Puglia ha potuto beneficiare di notevoli vantaggi economici. “Solo nel il sistema Comieco ha trasferito ai comuni della Regione circa , mln come corrispettivo per i servizi organizzati” ha spiegato Carlo Montalbetti, direttore generale del Comieco. Fare la raccolta differenziata significa anche risparmio ulteriore in termini di economia (per i mancati costi di discarica, ad esempio), di ambiente (mancata produzione di CO ) ma anche sociale (nuovi posti di lavoro connessi al riciclo). “Negli ultimi anni in Puglia, grazie alla raccolta differenziata i benefici hanno superato i mln di euro” – ha concluso Montalbetti. PIERLUIGI DE SANTIS Presidente Silvano Macculi Ecco Assoato superconsorzio S i chiama ASSOATO l’Associazione dei consorzi ATO titolari della gestione dei rifiuti nella regione, che raggruppano i comuni pugliesi, costituita presso la sede ANCI Puglia di Bari. I presidenti degli ATO hanno approvato il regolamento proposto dall’ANCI e hanno eletto Silvano Macculi (ATO LE/ ), quale coordinatore di un comitato esecutivo composto da altri quattro membri: Cinzia Capano (ATO BA/ ), Matteo Valentino (ATO FG/ ), Martino Tamburrano (ATO TA/ ), Cosimo Ferretti (ATO BR/ ). L’ASSOATO si propone quale unico interlocutore rappresentativo degli ambiti in materia di rifiuti e nei rapporti con gli enti della governance del servizio (Regione e Province). L’associazione, oltre al rafforzamento istituzionale degli ATO, si propone il coordinamento e la condivisione delle azioni per una più efficace politica integrata dei rifiuti in Puglia, dalla redazione dei Piani d’ambito all’incremento delle raccolta differenziata, dalla verifica degli impianti, alle procedure del passaggio a gestore unico. p.d.s Intervista – Nicastro, assessore regionale all’Ambiente “Lontani dal tetto del 50% ma non c’è emergenza” N on c’è nessuna emergenza rifiuti ed occorre sviluppare la sensibilità sociale dei cittadini a realizzare la raccolta differenziata. Sono i due concetti sui quali ha insistito Lorenzo Nicastro, assessore all’Ambiente della Regione Puglia. Come commenta la situazione della raccolta differenziata? “La raccolta differenziata in Puglia è a macchia di leopardo. Ci sono situazioni di eccellenza ed altre con margini di miglioramento. La gestione dei rifiuti spetta alle amministrazioni comunali. La Regione realizza politiche di piano. Di recente, infatti, è stato presentato un progetto che prevede la predisposizione di eco-punti in altrettanti comuni destinati alla raccolta del rifiuto ed al suo successivo riutilizzo. Contiamo che questa iniziativa possa contribuire a far maturare sotto il profilo educativo il senso che la raccolta differenziata sia la maniera migliore per gestire il rifiuto”. La percentuale, però, è superiore Con milioni Ottanta eco-point È “DifferenteMente point” il progetto dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia, al quale saranno destinati mln, e favorirà anche l’occupazione di giovani e categorie difficilmente reimpiegabili, come i cassintegrati in età avanzata. Ognuno degli eco-point, infatti, comporterà la presenza di tre unità di personale. I lavoratori avranno anche la funzione di sensibilizzatori verso i temi della tutela ambientale e del riciclo. p.d.s. al %. Siamo lontani dagli obiettivi? “Siamo lontani dal tetto del %. Stiamo lavorando ma la realizzazione della raccolta differenziata spetta alle amministrazioni comunali”. Secondo i dati dell’Ato, però, ad agosto di quest’anno la percentuale di differenziata è scesa rispetto all’inizio dell’anno mentre i dati del del Comieco registrano risultati positivi per la carta e cartone. Come spiega questo fenomeno? “Bisogna considerare innanzitutto che la raccolta differenziata non può prescindere dalla presenza sul mercato dei consorzi che provvedono al loro recupero. La carta ed il cartone hanno una valenza dal punto di vista economico superiore ad altri tipi di rifiuto e trovano maggiormente possibilità di essere reimpiegate”. Prima parlava di progetti di raccolta differenziata. La Regione cosa ha fatto? “Si, la Regione in questi anni ha sempre contribuito alla realizzazione di progetti di raccolta differenziata che può portarci a diminuire sensibilmente il quantitativo di rifiuti. Ha messo in campo ogni azione possibile per raggiungere gli obiettivi di piano ed ingenti risorse destinate alle province per incentivare le raccolte differenziate. Al Nord l’umido raccolto dalle abitazioni è riutilizzato come concime organico. Significa eliminare già una frazione importantissima del rifiuto. Questo è possibile attraverso sensibilità sociali che non si sono evidentemente sviluppate a sufficienza al Sud”. L’amministrazione provinciale di Bari ha detto che siamo in emergenza rifiuti. Cosa risponde? “Non c’è nessuna emergenza rifiuti in provincia di Bari, né nelle altre della Puglia. Le chiedo se nei comuni pugliesi ci sono semplici sacchetti abbandonati o se è stata sospesa per un solo giorno la raccolta differenziata”. p.d.s. L’ass. provinciale all’Ambiente, Barchetti, denuncia “Discariche e impianti deficitari nel Barese” S ono stati realizzati e funzionanti soltanto due impianti di biostabilizzazione (a Conversano e a Bari), mentre è stato realizzato soltanto un impianto di produzione del CDR (a Conversano), impianto che non è entrato in esercizio per problemi amministrativi e giudiziari. La situazione nel territorio della provincia di Bari è stata messa in evidenza dall’Assessore all’Ambiente, Marco Barchetti, secondo il quale “circa le discariche, è in esercizio soltanto quella di Giovinazzo, per la quale è stato autorizzato un ampliamento in senso orizzontale, in attesa che siano realizzati i programmati impianti di biostabilizzazione e di produzione di CDR con annessa discarica di servizio. È da rilevare, secondo Barchetti, che “i comuni baresi dell’ATO BA risultano privi, sia di discariche, sia d’impianti di trattamento qualsiasi genere, ragion per cui, sono stati costretti a portare i loro rifiuti sino a Trani e, ultimamente, nella discarica (provvisoriamente ampliata) di Giovinazzo, previa biostabilizzazione degli stessi nell’impianto AMIU di Bari (a decorrere dal ° gennaio del corrente anno è legislativamente inibito il versamento nelle discariche di rifiuti “tal quale”). Ciò ha comportato per i detti “sfortunati” comuni costi di smaltimento ulteriori e insopportabili, con continue proteste delle Amministrazioni interessate. In definitiva si versa in una vera e propria situazione emergenziale, che può esplodere da un momento all’altro e coinvolge in particolar modo i comuni dei bacini BA e BA . p.d.s. 8 30 ottobre 05 novembre 2010 Agroalimentare Prezzi imposti al ribasso agli allevatori e più forniture dall’estero Latte, torna la guerra tra ricatto e mercato Coldiretti: “Un litro viene pagato 0,31 euro invece di 0,46”. Confartigianato: “Pronti a trovare un punto di incontro in linea col mercato” “S i è creato un cartello non istituzionalizzato”. Nella partita sul prezzo del latte alla stalla in atto ormai da mesi, il presidente di Coldiretti Puglia Pietro Salcuni ha voluto dirlo chiaro e tondo: le industrie trasformatrici impongono di fatto un prezzo al di sotto dei costi di produzione che rischia di portare al fallimento gli allevatori. “È una situazione insostenibile – ha detto Salcuni -, non viene neanche rispettato l’ultimo accordo del che prevedeva un prezzo pari a , euro al litro”. Al momento il latte viene pagato , euro/litro. E se gli allevatori non ci stanno, le imprese di trasformazione si rivolgono al mercato estero, con il risultato che sulle nostre tavole vengono serviti prodotti che parlano sempre meno italiano e tanto meno pugliese. Il tavolo regionale attorno al quale dovrebbero sedersi allevatori e trasformatori salta puntualmente. L’assessore regionale all’agricoltura Dario Stefano sta tenendo duro, convinto che a breve si troverà una soluzione. “Noi siamo disponibili a trovare un punto d’incontro – ha detto Michele Turturro che segue la vertenza per Confartigianato Puglia -, ma non si può pretendere un prezzo che di fatto non trova giustificazione nell’andamento del mercato”. Secondo Confartigianato il mancato rispetto dell’accordo del è solo un luogo comune. “Dai nostri dati – ha spiegato Turturro – non ci risultano comportamenti anomali da parte dei caseifici. Del resto il nostro obbiettivo è migliorare il rapporto con il mondo degli allevatori”. Anche Confartigianato, insomma, si batte per il rilancio della filiera. “Insieme agli allevatori – ha detto Turturro – dobbiamo produrre manufatti che siano espressione della nostra comune capacità lavorativa”. E insieme bisogna superare la crisi che investe il settore. “Per gli allevatori la situazione non è felice, ma neanche per noi: loro dicono che non vogliono morire. Ma lo stesso vale per le imprese di trasformazione”. Salcuni – “Falso che ci sia eccesso di offerta” “L’industria fa cartello e non rispetta i patti” A llevatori sull’orlo del fallimento. Imprese che acquistano latte all’estero nonostante la presenza sul territorio di una grande quantità di materie prime. Per far luce sul caso del crollo del prezzo del latte abbiamo intervistato il presidente di Coldiretti Puglia Pietro Salcuni. Presidente, perché non si riesce a chiudere la partita sul prezzo del latte? “Il problema del latte e di tutte le materie prime agricole è che i produttori non hanno nessun potere contrattuale. L’ultima vertenza, quella del , ci vide protagonisti di grandi manifestazioni e persino dell’occupazione di alcuni caseifici per diversi giorni. E poi cosa è successo? Dopo mesi dall’accordo, alcune aziende hanno iniziato a non rispettare i patti. A quel punto si instaura una reazione a catena per cui nessuno rispetta il prezzo pattuito e i produttori non possono fare altro che piegarsi”. Nell’immaginario collettivo non esiste molta differenza tra allevatori e trasformatori. “Invece no. Siamo al paradosso per cui l’industria agroalimentare non ci vede come degli alleati, che condividono un percorso comune. Noi produciamo una materia prima ottima. Eppure molti si rivolgono all’estero, salvo poi marchiare i loro prodotti come made in Italy”. Le mozzarelle allora sono sempre meno pugliesi e sempre più global? A che punto siamo con gli accordi di programma e i PIF? “Il problema è che non tutti hanno aderito. Lo fanno soprattutto le imprese in fase di investimento. Adesso c’è stata la graduatoria e i primi finanziamenti. Quando si arriverà all’erogazione si potrà fare una prima verifica. E se il % dell’investimento viene meno, allora salta tutta la filiera. La cosa è fatta bene e noi la condividiamo pienamente”. PIETRO SALCUNI “La maggior parte delle cagliate proviene dall’estero. Vengono importate per fare strane alchimie. Secondo me un buon % lavora una miscela di latte italiano e straniero. Solo un - % usa latte nostrano”. Presidente, riesce a intravedere soluzioni diverse da quelle degli accordi sul prezzo? “Io confido negli accordi di programma e piani integrati di filiera (PIF). Sono strumenti che ci permettono di interloquire con il mondo della trasformazione a prescindere da un eventuale aumento del prezzo: si tratta di distribuire meglio gli utili. Ci si mette intorno al tavolo e si definiscono i costi di produzione e gli eventuali ricavi. I guadagni vengono ridistribuiti nella filiera. La leva per far rispettare l’accordo, sarebbe il diritto o meno a ottenere i finanziamenti da parte delle aziende trasformatrici.” Intanto la vertenza continua. “Alla luce della scorsa esperienza, vogliamo cercare di chiudere un accordo che possa essere rispettato. Chiediamo in fondo che il nostro lavoro venga pagato: il problema, insomma, non è l’accordo in sé ma il suo rispetto. E se qualcuno non lo rispetta non è prevista alcuna sanzione”. Le aziende trasformatrici affermano che esiste un problema di eccesso dell’offerta. “Non è vero. Se si fa proporzione tra latte prodotto da stalle e prodotto trasformato non c’è abbastanza latte”. Presidente, ci dia un’anticipazione. Quale sarà il vostro punto di partenza nel momento in cui vi siederete al prossimo tavolo? “L’assessore Stefàno ha detto che ci si riunirà nel momento in cui i trasformatori vorranno sottoscrivere un accordo a partire dai , euro/litro per i prossimi tre mesi. Che aumenterebbero a per i primi tre mesi del ”. d.b. DARIO BISSANTI Servono più controlli Agropirateria in pericolo l’olio pugliese C entinaia di migliaia di litri di olio rubato in Spagna e pronto a essere importato clandestinamente in Italia. Mentre le autorità iberiche aumentano le inchieste e i controlli, secondo il presidente di Coldiretti Puglia Pietro Salcuni in Italia la guardia è ancora troppo bassa. “Se non si fanno controlli a tappeto – ha detto – questo è il risultato. Del resto, basta vedere il prezzo dell’olio nei supermercati. Secondo noi, visti i costi di produzione, una bottiglia al di sotto dei euro è già sospetta”. Per Salcuni sarebbe necessario utilizzare le nuove tecnologie – come la risonanza magnetica – per migliorare i controlli. “Ma le aziende – ha spiegato – non vogliono certificare. Il controllo è affidato ai NAS e alle eventuali denunce”. Per l’assessore all’agricoltura della Regione Puglia Dario Stefàno, il problema è sovranazionale. “L’Italia – ha detto – deve insistere affinché l’Unione europea affronti una volta per tutte il tema delle agro-piraterie. Entra prioritariamente in gioco il tema della etichettatura. Non può bastare – ha aggiunto – un solo dettaglio a rendere italiano un prodotto proveniente da tutt’altro posto, un po’ come accade per i capi di alta moda”. Il problema – come sempre – è la troppa frammentazione del sistema delle imprese. “La filiera olivicola pugliese – ha detto Stefàno – deve prendere il coraggio a due mani e ispirarsi a quanto fatto dai produttori vitivinicoli. Lo abbiamo visto anche al Salone del Gusto di Torino: le bancarelle pugliesi, costituite in massima parte da produttori di olio extravergine d’oliva, sono state prese d’assalto. È necessario unirsi, consorziarsi, aggregarsi, per condividere strategie di marketing e commercializzazione. In Trentino per le mele si fa così: passano tutte dal consorzio che ne cura promozione e commercializzazione. Da soli – ha concluso l’assessore – non ce la si può fare contro il Titano del mercato globale”. d.b. 8 Agroalimentare Foto amagill_flickr 30 ottobre 05 novembre 2010 9 Una vecchia manifestazione della Coldiretti Intervista – Dario Stefàno, ass. regionale alle Risorse agroalimentari “Ora l’accordo, ma poi i produttori si uniscano” “O ccorre superare la logica ‘individualistica’ che caratterizza le imprese del comparto agricolo, soprattutto al Sud”. Così l’assessore all’agricoltura della Regione Puglia Dario Stefàno, in merito al braccio di ferro in corso per la definizione del prezzo del latte alla stalla. Abbiamo parlato con lui dei problemi del comparto. Foto net_efekt_flickr Assessore a che punto siamo per la definizione del prezzo del latte? “Il settembre scorso abbiamo insediato il ‘Tavolo Latte’, coordinato dal sottoscritto, a cui hanno aderito le associazioni di categoria CNA Puglia, CONFARTIGIANTO Puglia, CONFINDUSTRIA Puglia in rappresentanza delle imprese di trasformazione, delle Organizzazioni Professionali Agricole COLDIRETTI Puglia, CIA Puglia, CONFAGRICOLTURA Puglia, COPAGRI Puglia e dell’ARA Puglia, in rappresentanza degli allevatori titolari di quota latte. Il Tavolo nasce dall’esigenza condivisa di ricercare un equilibrio sostenibile tra domanda e offerta nel settore lattiero caseario e di giungere ad un accordo che tracci le basi per lo sviluppo di rapporti commerciali tra produttori e trasformatori, recuperando competitività al nostro sistema lattiero caseario regionale”. Come giudica il comportamento delle aziende di trasformazione? “Abbiamo registrato la comune volontà di superare i limiti evidenti dei precedenti accordi, spesso non rispettati, basati solo sulla leva del prezzo. Il mio auspicio è che si possa arrivare, in tempi ragionevoli e comunque entro pochi giorni alla condivisione definitiva di un documento che possa essere un punto di partenza in sintonia con le aspettative e le necessità di tutte le parti. Perché la Regione è pronta a fare la sua parte anche successivamente, vigilando sul rispetto dei contenuti e degli obiettivi dell’accordo che verrà sottoscritto. Diversamente non avrebbe alcun senso”. Foto funadium_flickr Si parla tanto di innovazione e internazionalizzazione. Perché le imprese cercano invece di risparmiare sempre e solo sui costi? “Fanno i conti con una congiuntura terribile, aggravata dalla volatilità dei prezzi che questa globalizzazione senza regole ha portato con sé. C’è quasi un istinto reattivo a ricercare soluzioni immediate, come appunto agire sui costi. Questo però non solo non paga, ma rischia di essere controproducente, perché invece l’unica via per resistere è quella di investire sulla qualità di prodotto, di processo e di commercializzazione. Riuscire a fare sistema, aggregarsi, organizzare le filiere, favorire il ricambio generazionale, sono le uniche chance per riposizionare la competitività del nostro sistema agroalimentare”. Cosa c’è alla base del crollo del prezzo del latte? “La cronaca recente ci racconta di manifestazioni anche molto dure in Francia o in Sardegna. Un tema che si incrocia con quanto detto rispetto alla volatilità dei prezzi. In uno scenario sempre più globale abbiamo da una parte la resistenza dei trasformatori che difendono i propri margini di profitto ma anche una scarsa capacità di aggregazione dell’offerta della materia prima da parte dei produttori; dall’altra l’aggressività di una concorrenza spietata – e spesso sleale – proveniente dai Paesi concorrenti, spesso con produzioni di scarsa qualità e sicurezza alimentare, peraltro a costi di produzione non sostenibili rispetto al sistema italiano ed europeo”. Come se ne esce? “Puntando sulla qualità della produzione lattiero-casearia e sulla rintracciabilità dei prodotti, recuperando il valore delle chance che questo settore non ha saputo raccogliere nel recente passato. Anche attraverso la messa a sistema di un marchio che ne garantisca i requisiti di eccellenza e di tracciabilità, restituendo al sistema Puglia la competitività ed il protagonismo che merita”. d.b. DARIO STEFÀNO L’analisi In Puglia Il settore Dall’estero fa poco 86 milioni sistema di quintali “E ccessiva frammentazione delle aziende, insufficiente organizzazione delle filiere ed elevata senilità”. Sono questi secondo l’assessore regionale all’agricoltura Dario Stefàno le principali criticità del comparto agricolo. “Ci stiamo impegnando – ha detto Stefàno – a riportare l’agricoltura al centro dell’agenda del governo regionale, valorizzando le tipicità territoriali attraverso la tracciabilità dei prodotti per identificarne i territori di produzione”. La strada è quella della razionalizzazione delle certificazioni, per arrivare a un unico marchio di Puglia. “La proliferazione dei marchi – ha spiegato l’assessore – non ha prodotto incrementi di capacità commerciale”. Ma i continui tagli renderanno la strada in salita. “Le risorse – ha detto Stefàno – diminuiranno del %”. d.b. Q uasi milioni di quintali di latte, cagliate ed altri derivati importati annualmente giungono direttamente ad oltre aziende lattiero-casearie pugliesi. Ed ecco che ancora una volta il mito del made in Italy crolla. Per rafforzare i controlli contro gli agro-pirati del comparto lattiero-caseario Coldiretti ha fatto finanziare un supporto a disposizione delle forze dell’ordine: si tratta del marcatore biomolecolare. “Adesso – ha detto il Presidente di Coldiretti Puglia Pietro Salcuni – abbiamo il primo sistema di analisi che consente di rilevare se una mozzarella vaccina è stata realmente prodotta con latte fresco o se, invece, è realizzata utilizzando cagliate congelate o cagliate refrigerate vecchie”. Le cagliate congelate da impiegare nella produzione di mozzarelle arrivano principalmente da Lituania, Ungheria, Polonia, Germania, ma la loro presenza non viene indicata in etichetta perché non è ancora obbligatoria l’indicad.b. zione di origine. 10 30 ottobre 05 novembre 2010 Agroalimentare Evoluzione dei maggiori Paesi produttori di vino ͮͨͨͨͨ ͭͭͨͨͨ ͭͨͨͨͨ ͬͭͨͨͨ ͬͨͨͨͨ ͫͭͨͨͨ ͫͨͨͨͨ ͪͭͨͨͨ ͪΨ ͪΨ ͫΨ ͩΨ ͩΨ Italia ͩͮΨ ͪΨ ͪͨͨͪ ͪͨͨͫ ͪͨͨͬ ITALIA ͪͨͨͭ ͪͨͨͮ FRANCIA ͪͨͨͯ ͪͨͨͰ SPAGNA ͪͨͨͱ USA Spagna ͫͫΨ ͪΨ Altra Europe (senza Romania e oldavia) Francia ͪͩǡͩ ͫΨ ͪΨ ͭΨ ͱΨ ͯΨ ͩͪΨ Germania Regno Unito Paesi Bassi Belgio Altri UE 27 (senza Austria, Finlandia, Grecia) Argentina Uruguay Altre Americhe (senza il Cile) Africa Altri Paesi L’alleanza strategica è stata siglata al Salone internazionale dell’alimentazione (Sial) di Parigi Rosati di Puglia e rosé francesi patto nel segno della tradizione Ottimo il riscontro per i vini regionali nella rassegna d’Oltralpe. L’assessore alle Risorse agroalimentari Stefàno: “Ora dobbiamo essere capaci di portare sui mercati la nostra grande indentità” D all’alcova al brindisi, dalla politica al vino: i destini di due nazioni sempre più uniti. Rosati di Puglia alleati con i rosé francesi e, a suggellare il patto, la partecipazione di François Lebel, sindaco dell’ottavo arrondissement di Parigi, proprio colui che nel ha celebrato le nozze fra Carla Bruni e il presidente della repubblica francese Nicolas Sarkozy. Ad ottobre Lebel con la consigliera Martine Merigot de Treigny, alza i calici con i guru del vino internazionali, in una sala piena di giornalisti francesi che sanciscono un momento decisamente storico. Da concorrenti ad alleati, un passaggio non facile, anzi una vera e propria scommessa che – per questo primo round – è stata vinta. Per comprendere le tappe di questa virata bisogna fare un passo indietro di circa un anno e mezzo, prima di arrivare all’accordo raggiunto – a tavola, ovviamente – fra Francia e Puglia. Fra le DARIO STEFÀNO E FRANÇOIS LEBEL bizzarre prese di posizione dell’Unione Europea si ritrovano anche i vini rosati. La proposta è quella di autorizzarne la produzione mischiando vini rossi e vini bianchi, chiamandoli rosé blending . Mentre i rosati, quelli veri, fatti solo dai vini ottenuti con metodi tradizionali, la dicitura in etichetta doveva essere traditional rosé. La proposta non piace a chi il vino rosato lo fa per bene e da sempre. Nel coro di no contro l’Unione Europea le due voci più forti sono quelle della Francia e della Puglia. Sventato il pericolo, salvati i vini rosati da uno scadimento indegno di cotanta bontà e tradizione, cala il silenzio. Nel frattempo, però, i riflettori puntati sui vini rosé hanno prodotto vendite in aumento, curiosità alle stelle. Questo punto di partenza, che si spera porterà al Rinascimento dei rosati, è stata la base sulla quale ha intensamente lavorato Dario Stefàno, assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, tessendo una fitta rete di relazioni internazionali. Prima tappa, oltre frontiera, è stata l’iniziativa varata in contemporanea con il SIAL, il Salone internazionale dell’alimentazione di Parigi. In un’atmosfera elegante, nelle salette riservate del noto ristorante Maitre Pierre degli Champs Elysée, i rosati pugliesi hanno vinto la scommessa parigina visti i commenti positivi dei giornalisti di settore che hanno apprezzato la selezione di rosati presentati nel simposio pugliese. “Un evento straordinario perché ha reso ancora più evidenti le potenzialità di cui è ricca la Puglia – ha commentato Federico Castellucci, direttore generale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino – regione all’avanguardia in questo settore. È una chance importante perché il futuro si tinge di rosa, anche nel vino. Dobbiamo avere la capacità di dare dignità e caratterizzare bene i vini rosati pugliesi”. A fare da tramite in questa alleanza fortemente voluta dall’assessore Stefàno c’è stato l’impegno del prof. Antonio Calò, pugliese, presidente dell’Accademia Italiana della Vigna e del Vino, con il supporto di Leonardo Palumbo, presidente di Assoenologi Puglia, Basilicata e Calabria, nonché consigliere nazionale e tesoriere dell’Unione Internazionale Enologi, con il tocco al femminile di Estelle Bossè, rappresentante dell’ottavo arrondissement, e che col marito Romano (pugliese) gestisce il Maitre Pierre, ed un intenso lavoro di pr sul versante pugliese. Proprio in terra di Francia oltre ottanta rosati pugliesi, ottenuti da vitigni autoctoni Nero di Troia, Bombino, Primitivo e Negroamaro, hanno vinto un’importante scommessa: proporre il meglio della produzione pugliese in abbinamento ai piatti tipici a stampa specializzata e buyer europei, con un entusiasmante riscontro. Come pure entusiasmo ha registrato la presentazione della recente novità delle “bollicine rosè” pugliesi ottenute dalla vinificazione del Negroamaro e presentata proprio nella patria dello champagne. “Quando si hanno grandi potenzialità bisogna essere ambiziosi – ha dichiarato l’assessore Dario Stefàno – . Siamo venuti in Francia portando il vino rosato, uno dei tratti identitari più significativi della nostra produzione. Dobbiamo essere capaci di portare sui mercati la grande identità della Puglia, facendolo in una logica di rete e di sistema, mettendo in campo strumenti promozionali adeguati, con la prospettiva di sinergie da realizzare con le altre regioni italiane produttrici di vino rosato, ma anche con gli stessi produttori francesi. Abbiamo una tradizione produttiva, su cui iniziare a costruire il futuro”. Ora non resta che leggere, nelle prossime settimane, dei vini rosati pugliesi secondo il punto di vista francese. La Francia è il primo produttore mondiale, seguita da Italia e Spagna ANTONELLA MILLARTE Una storia pugliese Un vino che “conquista” i giovani A Salice Salentino nel lontano 1943 la prima bottiglia A O lla Puglia l’alleanza con la Francia per i vini rosati non potrà che portare risultati positivi poiché, cifre alla mano. Da un lato, i nostri cugini d’Oltralpe, sono fra i principali consumatori di rosé nel mondo e in prospettiva questo accordo apre alla Puglia un nuovo canale di export. Dall’altro, quella minima parte che i francesi esportano è posizionata su un target molto alto, ed anche di ciò la Puglia potrebbe beneficiare. Un’analisi molto precisa della situazione dei rosati nel mondo è stata fatta a Parigi nell’ambito del rendez vous da Maitre Pierre da Serge Dubois, presidente dell’Unione internazionale degli enologi. La produzione mondiale La Francia è il primo produttore mondiale di vino rosé. Con una produzione media di , milioni di ettolitri, che rappresentano il % della produzione mondiale, la Francia rappresenta il primo pro- duttore mondiale di vini rosè davanti all’Italia , milioni e la Spagna , milioni. I consumi In Francia pressoché tutti i rosé prodotti vengono consumati nell’anno seguente la raccolta: l’equilibrio di mercato risulta quindi stretto. Da notare che sia la Francia che la Germania consumano una quantità di rosé maggiore rispetto alla loro produzione. Mentre l’Italia e la Spagna, così come gli Stati Uniti, consumano meno di quel che producono. A ciò si aggiunge che i Paesi dell’Europa del Nord non produttori sono dei consumatori importanti. Di conseguenza, per rispondere alla richiesta, i volumi internazionali di rosé scambiati sono in aumento di volume e di valore. Il mercato La quota di mercato di vini rosé francesi è passata dall’ , al , % nel periodo compreso fra il e il con un forte aumento nell’esportazione. Il consumo di rosé in Francia è passato dal % nel al % delle vendite nel . Oggi il consumo di rosé rappresenta il % del consumo mondiale e questa percentuale è in continua crescita. La quota di mercato vede un netto aumento in numerosi Paesi e la Francia rappresenta il % del consumo mondiale di cui il % di rosé. Se, invece, facciamo un raffronto con gli Stati Uniti, essi rappresentano % di cui il % di rosé. Le ragioni di questo aumento Il vino rosé è in contrasto con il consumo tradizionale di vino. Questa tipologia gode del beneficio dell’immagine “non vino” tra i giovani e le donne in contrasto con il vino rosso di “papà”. È molto forte la reputazione del rosato come un vino facilmente accessibile tanto a livello di prezzo quanto a livello di degustazione, anzi, tra i giovani è il vino più popolare. Non c’è da sorprendersi di ciò dato che il rosé si sposa perfettamente con la cucina veloce e non elaborata che è diventata un modello di consumo molto diffuso. Basta che il rosé sia ben fresco per servirlo con facilità, e per questo cresce senza sosta il suo consumo al di fuori dei pasti. Se a ciò si aggiunge che è un vino facilmente accessibile tanto a livello di prezzo quanto a livello di degustazione, ecco altri motivi che lo rendono popolare fra i giovani. “Il rosé è un vino che sopporta meno degli altri la mediocrità e le approssimazioni. Per adeguarsi alla domanda è necessario un miglioramento costante della qualità – ha concluso il presidente Serge Dubois – tramite selezioni rigorose della vendemmia, una tecnologia e un’igiene irreprensibili. I produttori non devono ignorare queste esigenze e devono essere capaci di adattarsi a tali vincoli”. a.m. gni rosato stappato in Italia è legato alla Puglia. È nel che, a Salice Salentino, viene imbottigliato il primo vino rosato italiano: il Five Roses. Il nome scelto dalla nobile famiglia Leone de Castris fa riferimento ad una contrada nel che si chiama “Cinque Rose”. Nasce per caso, quando sul finire della seconda guerra mondiale il generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forze alleate, chiede una grossa fornitura di vino rosato. Oggi nel museo aziendale è conservata una di quelle bottiglie americane di birra in cui i rosati di Puglia hanno cominciato il loro grande viaggio nel mondo. a.m. 10 Consulenza 30 ottobre 05 novembre 2010 11 Treglia – Il pres. dell’Ordine di Bari sull’intesa con Abi e Unioncamere Commercialisti in campo per il credito alle imprese L’idea presentata a Napoli: costituire in ogni Ordine un gruppo di professionisti accreditati per certificare alle banche la situazione economico-patrimoniale delle piccole aziende GIORGIO TREGLIA C ommercialisti in campo per favorire l’accesso al credito delle piccole imprese. Dal secondo Congresso nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, svolto a Napoli dal al ottobre ( . iscritti presenti), il risultato più importante che ne è uscito è un protocollo d’intesa sottoscritto da Consiglio nazionale dell’Ordine, Abi e Unioncamere. Un aiuto concreto alle piccole realtà produttive del territorio, strette fra la crisi e le difficoltà di ottenere crediti dalle banche. Ne abbiamo discusso con il presidente dell’Ordine di Bari Giorgio Treglia. Presidente, vi siete fatti promotori di una soluzione per un problema grave per le piccole aziende come quello per l’accesso al credito. Quali sono le novità? “Sì, innanzitutto va detto che il congresso si è diviso in forum con delle tematiche particolari: sul fallimento, sulle misure di prevenzione, sulla finanza. Io ho partecipato ad alcuni di questi forum e ho ritenuto di grande valenza quello che ha visto il protocollo d’intesa fra l’Abi, quindi le banche, l’Unioncamere e il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. L’obiettivo è di unire queste tre realtà con il fine di costituire, in ogni Ordine locale, un elenco di dottori commercialisti accreditati che possano redigere un parere su quelle che sono le situazioni economico-patrimoniali delle picco- Terza edizione Congresso del 2012: sarà a Bari le aziende e delle ditte individuali in modo tale che la banca possa avere maggiore contezza e più trasparenza di quello che è il dato della piccola azienda”. Che tipo di analisi verrebbe effettuata? “Mi vengono in mente ad esempio le rimanenze di magazzino. Il collega dovrà andare in azienda, verificare a quanto ammontano queste rimanenze, e certificare. Quindi si tratta di dare maggiore snellezza alla pratica in modo che la banca possa contribuire a elargire il credito”. Alcuni istituiti, tra cui uno pugliese, hanno già dato parere positivo. “Sì, devo dire con grande soddisfazione che a questo confronto sono intervenute la Banca Popolare di Vicenza e la Banca Popolare di Bari, che rappresentava il nostro territorio. Un dirigente dell’istituto pugliese ha detto queste testuali parole: la Banca Popolare di Bari ha avuto uno sviluppo a due cifre proprio perché si è inserita in questo momento storico in un segmento che è stato lasciato dalle grandi banche. Credo che abbia ragione, perché lo sviluppo dell’economia passa dal sostegno alle piccole e piccolissime realtà produttive”. ALESSANDRO DI PIERRO S arà Bari a ospitare la terza edizione del Congresso nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, in programma tra due anni. Le prime due edizioni si sono svolte a Torino, nel , e a Napoli nei giorni scorsi. “Un risultato importantissimo per la categoria – ha detto Treglia – frutto di diversi tasselli che l’hanno reso possibile: innanzitutto i due consiglieri nazionali che hanno operato bene in sinergia col nostro Ordine, poi lo stesso Ordine di Bari che ha operato in sintonia col Consiglio nazionale e il presidente Siciliotti”. Il congresso, oltre che per la categoria, sarà un’occasione per il capoluogo pugliese. “Avevamo in contrapposizione Rimini – ha aggiunto Treglia – che ha delle soluzioni logistiche spettacolari. A Bari fra le possibili sedi dell’evento, che decideremo nei prossimi mesi, ci sono il rinato Petruzzelli e il Centro congressi della Fiera del Levante che, mi dicono, sarà pronto a breve”. a.d.p. su i t a r t s i Reg w PDF in Adobe it . o c e z ww.ga rla e v e c i r per l i a m e via 12 Lavoro Inail – In Puglia nel . 30 ottobre 05 novembre 2010 13 incidenti, l’ % meno del Meno infortuni sul lavoro (ma restano troppi) Foto Stanislav Komogorov_fotolia S ono stati . gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail in Puglia nel . Un calo dell’ % rispetto al che ne aveva registrati quasi mila. La provincia più ‘infortunata’ è quella di Bari con circa mila casi registrati l’anno scorso, contro i quasi mila di quello precedente. Oscillano solo, si fa per dire, tra i . e i circa . , invece, nelle altre province pugliesi. Sono questi i dati diffusi dall’Inail nell’ambito della ma edizione della Giornata Nazionale delle Vittime degli incidenti sul Lavoro, celebrata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e organizzata dall’ANMIL Onlus, associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro attiva da quasi settanta anni. Per la maggior parte di tratta di uomini, di capofamiglia in nuclei monoreddito. Si tratta di casi che balzano agli onori della cronaca per pochi giorni, per poi cadere nel dimenticatoio, lasciando le famiglie nella disperazione e nelle difficoltà economiche. Qui da noi al Sud è quasi sempre il capofamiglia a subire l’infortunio – spiega Giuseppe Cedola presidente dell’ANMIL della provincia di Foggia – l’unico ad avere un reddito più o meno stabile, e questo significa la riduzione drastica del reddito principale della famiglia. L’ANMIL ha lottato in questi anni perché anche gli orfani e le vedove rientrassero tra i soggetti svantaggiati in base alla legge n. del relativa al collocamento al lavoro delle categorie protette, ma a tutt’oggi non ha ancora trovato concreta applicazione . È il settore dell’industria e servizi a far re- gistrare l’incidenza maggiore, seguito da quello dell’agricoltura. In aumento anche i casi di infortunio denunciati dai dipendenti statali: dai . del si è passati ai . del . Da non dimenticare anche che non di rado l’infortunio occorre quando i livelli di contribuzione sono ancora piuttosto bassi, soprattutto quando bassa è l’età dell’infortunato, tra i ei anni. In caso di incidente mortale l’Inail assicura una rendita pari al % dello stipendio percepito dal dipendente deceduto, di cui un % spetta alla vedova/o, mentre il restante % ai figli minori: quando questi ultimi raggiungono la maggior età, perdono ogni diritto, ma soprattutto alla famiglia rimane solo quel % per il sostentamento. Non molto dissimile è la situazione in Basilicata. Le cifre sono inferiori, ma il tenore è lo stesso. Quasi . casi nel , poco meno di mila e nel . Qui il calo più consistente è stato registrato a Matera (quasi nel , circa nel ), mentre a Potenza è rimasta – purtroppo – sostanzialmente invariata, attestandosi in entrambe le annualità intorno ai mila di infortunio. Dal ° giugno è attivo su tutto il territorio nazionale il patronato ANMIL, che si differenzia dall’attività dell’associazione, senza stravolgerne gli obiettivi e le finalità che le sono connaturate: servizi gratuiti di assistenza fiscale, di reinserimento professionale, di previdenza e assistenza sociale. ENZA MOSCARITOLO Bari guida la lista nera Ultimo anno 70 i morti S ono stati i morti sul lavoro in Puglia nel . Soltanto cinque in meno l’anno successivo. La triste contabilità del resoconto dell’Inail abbraccia tutti i settori: agricoltura, industria e servizi. La provincia dove è registrato il numero più alto di incidenti mortali è quella di Bari ( nel , nel ), seguita da Foggia ( nel , nel ), Taranto ( nel , nel ), Brindisi ( nel , nel ), Lecce ( sia nel che nel ). Anche la Basilicata piange le sue morti bianche. Venti le vittime cadute nel ( nel materano e nel potentino), cifra che scende a tredici l’anno successivo (due nella Città dei Sassi, undici nel capoluogo di regione). In Italia oltre mille persone hanno perso la vita nel per incidenti sul lavoro, circa sono morte in seguito ad una malattia professionale: Queste cifre dimostrano – dicono all’ANMIL – che l’impegno comune finora profuso non è assolutamente sufficiente a tutelare la salute dei lavoratori e per questo merita attenzione più costante . e.m. Attivato a febbraio, ammonta a circa 350mila euro Per le famiglie delle vittime istituito un fondo regionale È stato istituito lo scorso febbraio un fondo regionale per le famiglie delle vittime degli incidenti sul lavoro. Il fondo di solidarietà, che ammonta a circa mila euro, è un contributo assistenziale “una tantum” ai congiunti degli uomini e delle donne che perdono la vita nei cantieri, nei campi e, più in generale, nei luoghi in cui svolgono le loro mansioni lavorative. Il contributo è aggiuntivo rispetto ad eventuali emolumenti o indennizzi derivanti da altri obblighi di legge, assicurativi o previdenziali spettanti alle famiglie di lavoratori residenti nel territorio pugliese e vittime di incidenti avvenuti nella stessa area. Il contributo verrà erogato anche alle famiglie di cittadini immigrati deceduti in seguito ad incidenti sul lavoro e in caso di incidenti domestici mortali (la Puglia è la prima regione italiana a muoversi in questo senso). Con questo provvedimen- Con CapaRezza moltissime persone. Una quota non inferiore al % è destinata alla realizzazione di misure di sostegno socio-educativo, scolastico, formativo e del tempo libero in favore dei figli dei lavoratori. I figli legittimi, naturali riconosciuti e adottivi possono accedere a tali risorse se risiedono in un comune pugliese, hanno un’età non superiore ai anni o sono iscritti ad un servizio socioeducativo per la prima infanzia, scolastico di ogni ordine e grado oppure a un corso universitario o di formazione professionale. I contributi sono utilizzabili per coprire le spese riguardanti tasse d’iscrizione; rette di frequenza; acquisto dei libri di testo e di ausili scolastici per studenti diversamente abili; servizio mensa, abbonamento per uso scolastico al servizio di trasporto; attività formative, sportive o ricreative. e.m. Teresa Sassano – Titolare Sicurtec Italia “Imprese poco attente nel campo sicurezza” Musica in campo M D ichele Salvemini, in arte CapaRezza, ha portato in una delle sue ultime canzoni di successo il tema delle morti bianche in Puglia. “Vieni a ballare in Puglia”, interpretata come una lode alla sua terra, è in realtà un triste atto di denuncia: … io conto i defunti di questo Paese, dove quei furbi che fanno le imprese, no, non badano a spese… Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in e.m. fabbrica . to – spiega l’assessore al Welfare, Elena Gentile, che l’ha proposto nella passata legislatura – vogliamo manifestare una vicinanza concreta a chi vive il dramma della perdita di un proprio familiare in seguito a un incidente sul lavoro. Questa legge ha un valore non solo simbolico, e registro con grande soddisfazione la piena concordanza di vedute con l’opposizione . Tutti i benefici sono riconosciuti per gli eventi mortali avvenuti a partire dal primo gennaio . Ci pare una dotazione sufficiente rispetto alle statistiche sulle morti bianche da noi riportate – ha aggiunto l’assessore – e in caso di necessità potrebbe essere implementata. Ci auguriamo naturalmente che non ci sia mai bisogno di utilizzare questi soldi . Il contributo è previsto anche nel caso in cui la vittima risulti priva della copertura assicurativa obbligatoria, una condizione che colpisce ifficoltà, resistenza, diffidenza. Qualche volta indifferenza. Sono queste le parole più comuni quando si parla di sicurezza nei rapporti con la categoria degli imprenditori. È quanto afferma Teresa Sassano, titolare della Sicurtec Italia, società di consulenza per la sicurezza sul lavoro e gli adempimenti obbligatori. Il quadro che emerge è cinico e non fa sconti: Incontriamo ancora molte difficoltà nel far comprendere la cultura della sicurezza agli imprenditori – racconta – è un malcostume generale, non si percepisce ancora l’importanza della tutela. La convinzione più diffusa è quella che si tratti di un mero adempimento cartaceo per evitare sanzioni. Per fortuna, le giovani generazioni di imprenditori non la pensano così. È con loro che lavoriamo nella speranza di far breccia in una sensibilità aziendale . I settori in cui la Sicurtec opera prevalentemente sono quelli presenti nel tessuto economico pugliese e più in generale del Sud Italia, vale a dire quello metalmeccanico, edile e agricolo, ma è soprattutto in questi ultimi due comparti che si registrano le maggiori difficoltà, oltre che inadempienze, anche se negli ultimi anni un po’ di cose sono cambiate, grazie anche ai controlli più stringenti. Si parla di adeguamento documentale e strutturale – prosegue – ma per gli imprenditori, anche perché si trovano in mille difficoltà, si tratta solo di un costo e non di un investimento. Per questo è importante la collaborazione dei consulenti del lavoro, commercialisti e avvocati che affiancano gli imprenditori . e.m. 14 30 ottobre 05 novembre 2010 Lavoro Accordo con tre associazioni: il Ministero del Lavoro ha stanziato dieci milioni di euro Manager senza lavoro incentivi per assumerli S ono stati predisposti una serie d’incentivi, fra i quali un finanziamento di mln del Ministero del Lavoro per sviluppare la competitività delle imprese e favorire il ricollocamento dei dirigenti over disoccupati. Lo stanziamento è stato reso possibile grazie ad un accordo firmato da Manageritalia, Federmanager e Italia Lavoro. Il Ministero del Lavoro ha inizialmente messo a disposizione tale finanziamento, ipotizzando l’assunzione di . dirigenti. Tra pochi giorni, comunque, Italia Lavoro, presente con sue sedi sull’intero territorio nazionale, bandirà un avviso pubblico con un “invito a manifestare interesse” rivolto a tutte le imprese che vogliano cogliere questa importante opportunità. Tale incentivo è cumulabile a quelli già previsti per l’assunzione di dirigenti disoccupati di ogni età nelle imprese fino a dipendenti dall’art. della legge n. / , che abbatte per un anno del % il contributo previdenziale INPS, arrivando così a poter inserire in azienda un dirigente con un iniziale forte abbattimento del costo del lavoro pari a - mila euro a seconda dei casi. Altri incentivi sono poi previsti in alcuni casi a livello provinciale e regionale. Nel periodo gennaio-settembre del sono . , di cui in Puglia. In questo modo i manager italiani hanno la possibilità di essere riconosciuti come indispensabile fattore per aumentare la competitività delle imprese e puntare allo sviluppo. L’opportunità di godere degli incentivi previsti dal finanziamento ministeriale è rivolta alle aziende che assumeranno dirigenti over disoccupati. Si tratta di un contributo di mila euro per ogni dirigente assunto a tempo indeterminato o determinato per mesi o di mila euro nel caso di assunzione a tempo determinato o con contratto di collaborazione di almeno mesi. La novità è emersa durante l’Assemblea di Manageritalia Bari, che ha rappresentato un momento importante L’iniziativa, per favorire il ricollocamento dei dirigenti over 50 disoccupati, è cumulabile con quella già in atto che non prevede limiti di età GIUSEPPE TRISCIUZZI Possibilità di risparmio sui costi aziendali Ma la figura è ancora poco utilizzata Quattro le misure Nel 2010 in Puglia per l’occupazione meno licenziamenti S S ono quattro le misure che prevedono incentivi per la ricollocazione dei dirigenti. L’accordo con Italia Lavoro prevede un investimento statale di mln destinato a finanziare contributi alle aziende che assumono dirigenti disoccupati over . Le misure sono di mila euro per ogni assunto a tempo indeterminato o determinato di almeno mesi; mila euro per assunzioni con contratto a tempo determinato di almeno mesi; mila euro per assunzioni con contratto di collaborazione di almeno mesi. L’estensione delle agevolazioni contributive per i DPN ai dirigenti over , la stessa prevista per i DPN ma riferita ad un solo anno di attività, anziché tre, invece, prevede un minor accantonamento previdenziale al Fondo Negri e la non attivazione della garanzia capitale differito dell’associazione Antonio Pastore. Il risparmio annuo sul costo aziendale è pari a circa , mila euro. Con il minimo di base ridotto per dirigenti over , le aziende possono applicare per i primi tre anni dalla data di assunzione un minimo base inferiore a quello stabilito dal contratto nazionale. Il finanziamento art. della Legge / è una norma che, per incentivare l’assunzione di dirigenti privi di occupazione, prevede l’erogazione di un contributo alle imprese pari al % della contribuzione dovuta agli istituti p.d.s. di previdenza (Inps ed Inail) per una durata non superiore a mesi. per informare e valutare come coinvolgere e portare concreti vantaggi anche alle imprese della città e della regione. Fra i temi sul tavolo vi è la scadenza a fine anno del contratto per i dirigenti del settore terziario, l’ultimo di quelli da rinnovare ed il più importante perché interessa il % di queste figure. Per questo l’organizzazione dei dirigenti sta mettendo in piedi una piattaforma di proposte da presentare a Confcommercio. “In questo modo – spiega Giuseppe Trisciuzzi, presidente di Manageritalia Bari – pensiamo che sia possibile dare una forte spinta alla competitività delle aziende, soprattutto delle piccole e medie imprese, inserendo in azienda Tabella – Italia: Dirigenti e aziende con dirigenti nel settore privato ( Dirigenti Dimensione aziendale Fino a dipendenti Da a dipendenti Da a dipendenti Da a dipendenti Da a dipendenti Da dipendenti poi Area geografica Nordovest Nordest Centro Sud Estero Aziende con dirigenti all’interno Dimensione aziendale fino a da a dipendenti da a dipendenti da a dipendenti da a dipendenti da dipendenti in poi Area geografica Nordovest Nordest Centro Sud Fonte: elaborazioni Manageritalia su dati Inps, Istat, ecc. I MANAGER PRIVATI LICENZIATI IN ITALIA, BARI E PUGLIA : mila dirigenti licenziati in Italia, di cui in Puglia/Bari . , . . . . . , , , , , , . . . . . . , , , , , , ) ono scesi i dirigenti licenziati in Italia ed in Puglia e continuano ad essere figure poco presenti nelle piccole medie imprese del Sud, in particolare della Puglia. Se nel erano mila, di cui in Puglia/Bari e nel erano saliti a mila, di cui in Puglia, nel periodo gennaiosettembre del sono . , di cui in Puglia. Rispetto ai primi mesi del i dirigenti licenziati risultano in Italia in calo del % e in Puglia/ Bari del %. La figura del dirigente al Sud ed in Puglia, comunque, non è molto diffusa. Secondo l’elaborazioni Manageritalia su dati Inps ed Istat (Tab. ), nel , infatti, sono . i dirigenti nelle regioni del Sud ( , %) e . ( , %) le aziende che hanno all’interno tale figura professionale. Secondo l’elaborazioni Manageritalia su dati Inps, dai quali sono esclusi i dirigenti che lavorano all’estero (Tab. ), in Puglia sono . uomini e donne ( . in totale). Il rapporto tra dirigenti e dipendenti è dello , % (il dato nazionale è dello , %). Tra i dirigenti, in particolare, gli uomini sono , % e le donne lo , %. Tra i dipendenti, invece, gli uomini sono il , % e le donne il , %. p.d.s. . . . . , , , , , , , , , , PIERLUIGI DE SANTIS Tabella – Italia: Dirigenti per sesso e regione e rapporto dirigenti dipendenti ( ) uomo donna totale Piemonte . . dir/ dip . uomo donna totale uomo donna totale . Valle d’Aosta Lombardia . Liguria . Trentino Alto Adige . . . . , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . , , , , . , , . . , , . . , , Emilia Romagna . . , , Toscana . . , . . . Umbria Marche Abruzzo . . . , , Veneto Friuli Venezia Lazio . . . . . chiaro, del resto, che l’inserimento di alte professionalità manageriali nelle imprese, anche e soprattutto nelle piccole, sia al primo posto tra i fattori prioritari per permettere alle aziende di uscire al meglio dalla crisi e soprattutto competere”. con contratti dirigenziali a tempo indeterminato o determinato validi manager che sempre più spesso oggi hanno una parte della retribuzione variabile e legata ai risultati. È un modo concreto per migliorare una situazione che nel settore privato vede in Italia solo mila dirigenti operare all’interno di poco più di mila aziende. È ormai Molise , , , , , , , , , , , , , , , Campania . . , Puglia . . , , , Basilicata , , , , , , Calabria , , , , , , , Sicilia , , , , , Sardegna . , , , , , , Totale Italia* . . . Fonte: elaborazioni Manageritalia su dati INPS *Sono esclusi i dirigenti che lavorano all’estero , , , : mila dirigenti licenziati in Italia, di cui in Puglia/Bari : nel periodo gennaio-settembre . dirigenti licenziati in tutt’I- . talia, di cui in Puglia/Bari. Rispetto ai primi mesi del i dirigenti licenziati risultano in Italia in calo del % e in Puglia/Bari del %. 14 Comunicazione 15 30 ottobre 05 novembre 2010 L’evento, dall’ al dicembre, inserito nel Festival dell’Innovazione Public Camp ritorna al... futuro anteriore “ ‘Immaginificazioni sul futuro anteriore’ è il tema del Public Camp ovvero ciò che prende corpo oggi ma che vedremo realizzarsi solo compiutamente nel futuro”: Eugenio Iorio, dirigente della comunicazione istituzionale della Regione Puglia, descrive così il meeting dei comunicatori pubblici di Puglia e di Italia, in programma alla Fiera del Levante dall’ al dicembre. Inserito nell’ambito del Festival dell’Innovazione l’evento, giunto alla terza edizione, si trasformerà in un articolato programma scientifico con una più ampia visione internazionale e mondiale sui temi dell’economia della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione, della società delle reti, della pubblicità e del design, delle mutazioni dei territori e dei saperi. Filosofi, guru della comunicazione e del marketing, pubblicitari di fama mondiale e internazionale, linguisti, giornalisti, politologi, opinionisti, massmediologi, hacker del software, fisici e studiosi della rete, urbanisti ed architetti animeranno il Public Camp . Molteplici e diversificate saranno le modalità attraverso cui si articolerà il dibattito tra i partecipanti: sono previsti, infatti, convegni, master diffusi e workshop, forme tradizionali di confronto, dibattito e insegnamento, ma anche soluzioni più flessibili come laboratori e stage, con il ricorso frequente ai social network. L’ dicembre si parlerà di “società delle reti: quando la comunicazione produce agire pubblico” alla presenza, tra gli altri, di Andrea Genovese, Luigi Crespi, Nando Pagnoncelli e Fausto Colombo. Il e il ci si concentrerà su “isole nella rete: immaginificazioni sul futuro anteriore” con la partecipazione di Carlo Massarini, Paolo Iabichino, Michelangelo Tagliaferri, Carlo Ratti, Francesco Franchi, Will Brown, Marco Tarchi, Salvatore Iaconesi, Oriana Penelope, Alex Giordano, Michel Massefoli, Giovanni Lussu, Viktor Mayer-Schoenberger e Simon Anholt. Non mancheranno lectio magistralis di Albert Lázló Barabási e Aron Betsky e confronti/scontri su “potere e sfera pubblica nell’era delle reti” (Dionisio Ciccarese arbitrerà il “ring”: tra i contendenti Stefano Cristante e Derrick de Kerckhove) e “comunicazione, reti, potere” (Manuel Castells contro Carlo Formenti: a moderare sarà Lino Patruno). Ulteriori notizie sul sito web: http://publiccamp.regione.puglia.it. FABIO TRAVERSA Puglia–Area Politiche per LaloRegione Sviluppo, Lavoro e Innovazione– Avviso della Regione Servizio Comunicazione Istituzionale ed altri soggetti singoli o associati, che intendano promuovere la propria immagine attraverso il partenariato con l’Amministrazione Regionale. Le proposte di sponsorizzazione potranno essere presentate fino al novembre (dalle . alle . dal lunedì al venerdì) e dovranno essere inviate a mezzo servizio postale, o servizi similari, o con consegna a mano al protocollo del Servizio Comunicazione Istituzionale (Lungomare Nazario Sauro , Bari). f.t. ha indetto un avviso pubblico per la realizzazione di servizi di corporate, allestimento, ospitalità, interpretariato, accoglienza durante il Public Camp . Le candidature possono riguardare sponsorizzazione di natura finanziaria e/o tecnica (erogazione diretta di servizi o fornitura di beni). I soggetti ai quali è rivolto l’avviso a manifestare interesse sono enti pubblici o privati, imprese Occasioni per sponsor e servizi EUGENIO IORIO L’uditorio di Public Camp etta la Gazz /10 24w ne Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 06 / 12 febbraio 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 di Dionisio Ciccarese Le chiacchiere non servono Puglia svegliati! V ia via i sospetti stanno prendendo forma: questa campagna elettorale rischia di non dare alcun valore aggiunto alle prospettive della Puglia. La situazione diventa paradossale perché ci fa rimpiangere persino la stagione della comunicazione politica intrisa di promesse. Quella politica dell’annuncio che porta i vari esponenti a spararla sempre più grossa nel tentativo (spesso riuscito) di incantare un elettorato credulone e smarrito. Cambiali mai portate all’incasso. Ma oggi non è più così. I modelli di rappresentazione della TV e l’autoreferenzialità con gli altri media hanno innescato un meccanismo di circolarità dell’informazione che imprigiona le notizie in un paradigma sempre più lontano mana Federico Pirro, docente di Storia dell’industria nell’Università barese, in un editoriale sul nostro giornale ha rotto gli indugi e, con l’eleganza che lo caratterizza, ha rivolto ai candidati una di quelle domande che una volta tra i banchi di scuola si definiva “a piacere”: per favore, diteci qualcosa di economico. Diteci, insomma: quale idea della Puglia avete in testa per i prossimi anni? Quali sono le strategie su cui si deve puntare per lo sviluppo? Come la Puglia intende allinearsi all’Europa? E se non bastasse in un altro articolo il prof. Giovanni Ancona, docente di Economia Politica nella medesima Università, con eguale accuratezza e interpretando i dati della crisi ha “stroncato” facili entusiasmi sottolineando che sarà la ripresa Sì la Gazzetta 13/10 new Carte “revolver” Adobe erla per ricev il via e-ma Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 3 / 9 aprile 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Elezioni regionali – Scelte strategiche e operative fondamentali attendono il Governatore Vendola, una vittoria palese di Dionisio Ciccarese E Comunicazione, potere e governance h sì, è stata una vittoria palese. E anche annunciata. A dispetto dei giochini paracomunicativi che in preda alla disperazione si è tentato di fare per ribaltare un rapporto che non è mai stato in discussione. Vendola ha vinto, ma in realtà non è solo Palese ad aver perso. Piuttosto è stato il centrodestra. Si può dire quel che si vuole e cercare con le parole di camuffare la realtà: Palese non ha mai avuto alcuna chance. Qui accanto pubblichiamo la riproduzione delle tre prime pagine de “La Gazzetta dell’Economia” che riportano i dati cui parte. Piepoli ne aveva sorriso e aveva sottolineato: “Bisogna solo aspettare qualche settimana. Vedremo”. Abbiamo visto. Non è certo questo il fulcro del nostro ragionamento, ma ne esprime perfettamente l’atteggiamento. Una miscela di ignoranza e supponenza con un esito scontato: il disastro elettorale. Ora si discute dei “se” e dei “ma”. Di una diversa possibile configurazione dei candidati. È troppo tardi. Vendola non solo ha vinto, ma ha già disegnato il “framing” nel cui recinto si giocherà la nuova discussione politica: la fine dei partiti. la Gazzetta 08/10 new La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 27 febbraio / 5 marzo 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Vendola al comando braio 7 feb 2 L’esito del nostro sondaggio: il Governatore uscente al 46,5%. A 6 punti di distanza Palese. La Poli Bortone all’11%. Servizi, grafici e tabelle alle pagine 15-16-17 e 18 Foto: Carlo Cofano/Iesseppi A proposito di debito pubblico Turismo – Una regione leader Confindustria – Ecco le “tesi” L’ora di sirtaki e flamenco BIT di Milano: Il Sud ora deve E la tarantella? Puglia sbanca voltare pagina N ell’autunno del in molti dissero “niente sarà più come prima” quando, nell’occhio del ciclone della crisi finanziaria più grave degli ultimi sessanta anni, persino i giganti di Wall Street mostravano piedi d’argilla. I governi di tutto il mondo venivano allora sollecitati al di GIOVANNI FERRI da quel turbinio, le gengive dei salvati addentano ora le mani dei salvatori pubblici. La memoria è breve, le situazioni cambiano rapidamente, occorre stare al passo con i tempi. Oggi, dunque, molti di quei governi che venivano lodati – si pensi all’Irlanda – per la celerità con cui si erano mossi L a Puglia in fatto di turismo è certamente una regione leader. È quanto merso con chiarezza nei giorni scorsi alla BIT di Milano., importante rassegna fieristica di settore. La regione ha fatto grandi passi in avanti sul piano della destagionalizzazione offrendo un ampio ventaglio di offerte che vanno ben oltre il “bel mare” che per troppi anni ha B urocrazia, criminalità e utilizzo fruttuoso dei fondi europei. Questi i temi al centro del confronto al Petruzzelli di Bari nel convegno “Il Sud aiuta il Sud”, organizzato per celebrare i anni della Confindustria. In quattro pagine l’analisi dei dati sull’economia del Mezzogiorno e le strategie di sviluppo pianificate da mondo delle imprese e isti- la Gazzetta 09/10 new Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 6 / 12 marzo 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 Il presidente Nichi Vendola resta saldamente alla guida della Puglia. Gli elettori lo hanno confermato assegnandogli oltre il % delle preferenze. Più di punti rispetto al suo principale antagonista, Rocco Palese. Alla Poli Bortone è andato invece l’ , % dei voti. Un esito in totale sintonia con i risultati dei tre sondaggi che l’Istituto Piepoli aveva realizzato per il nostro giornale (e di cui pubblichiamo la riproduzione delle prime pagine). Ora dopo una breve pausa (che andrà qualche giorno oltre le festività) il presidente Vendola dovrà nominare la Giunta. Il che dovrebbe accadere intorno al aprile. È questa una fase delicata e il suo esito è tanto più atteso per i molti significati che avrà la composizione della nuova Giunta. Una lezione Ventura sale in cattedra Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Sondaggio – Il Governatore sempre in vantaggio anche nel secondo round dell’indagine Vendola tiene il passo Palese insegue (-5,5%) la Gazzetta 10/10 new Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 13 / 19 marzo 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 rzo 13 ma Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] Adobe Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Vendola sempre in testa Resta netto il vantaggio su Palese (4,5%). Cala la Poli Bortone. Il prof. Nicola Piepoli ci spiega i perché di tanti consensi per il Governatore uscente Ȃ° I ( numeri) , ( numeri) Nome_______________________Cognome __________________ Via ___________________________________ Cap _____________ erla per ricev il via e-ma ŶŶŽysʹϮϵŵĂŐŐŝŽͬϰŐŝƵŐŶŽϮϬϭϬʹΦϭ͕ϬϬʹ^Ğƫ ŵĂŶĂůĞĚŝŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶĞĞĐŽŶŽŵŝĐĂʹǁǁǁ͘ŐĂnjĞĐŽ͘ŝƚʹ^ƉĞĚŝnjŝŽŶĞŝŶĂďď͘ƉŽƐƚĂůĞϰϱйƌƚϮĐ͘ϮϬͬ>͘ϲϲϮͬϵϲʹ&ŝůŝĂůĞĚŝĂƌŝ ntervista a “cuore aperto” de La Gazzetta dell’Economia a Giampiero Ventura, allenatore genovese, anni, artefice del miracolo Bari, la squadra-sorpresa che in A è decima davanti ad alcune grandi. Ventura parla della sua capacità di “motivatore” che fa gioco di squadra G. 6 E E PAG ACI ALL LEVANT PDF i su Registrat zeco.it www.ga GIAMPIERO VENTURA La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari desidero sottoscrivere un abbonamento annuale a La Gazzetta dell’ Economia Tariffa per l’ Italia € , Tariffa per l’ Europa € la Gazzetta Inferno usura ana che gr Grano, zeco.it www.ga Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Dati inquietanti dalla ricerca Assofin-Crif-Eurisko sulle “revolving” 21/10 new PDF i su Registrat ricev per e-mail via Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari ŵĂŶĂůĞ ƫ ϭ͕ϬϬʹ^Ğ ϬϭϬʹΦ ŐŝƵŐŶŽϮ ʹϭϵͬϮϱ la Gazzetta e Adob azec w.g erla a Basilicat ͬ>͘ϲϲϮͬϵϲʹ&ŝůŝĂůĞĚŝĂƌŝ Puglia e ƌƚϮĐ͘ϮϬ sociali di ^ƉĞĚŝnjŝŽŶĞŝŶĂďď͘ƉŽƐƚĂůĞϰϱй omici e on njĞĐŽ͘ŝƚʹ ec ǁ͘ŐĂ i ĐĂʹǁǁ ĐŽŶŽŵŝ Sistem ĂnjŝŽŶĞĞ ĚŝŝŶĨŽƌŵ ŶŶŽys 05/10 new PDF ti su stra Regi o.it ww ǯ isi alla cr Calcio 7 ete io in R Territor EBREO 19 . 21 A PAG rtuosa lia è vi risorse g u P a i L orto d ma a c SA TRAVER ǯȂ ALLE 18 E PAGG. ǯ renza Traspa nche ba test e stress ƤǦ ǡ Ǥ Ǥ Ǧ ° ǯ ǡ ° ǯǤ Ǧ Ǥ1 î ǡ Ǥ ǯ Ǥ Ǧ ǡ Ǧ ¿ Ǥ 3 ǡ ǡ G. 2 E PAG E ǡ Ǥ Ǧ NE ALL SCHIRO ǡ ǡ ȋ Ƥ Ǧ ǡ Ǧ Ȍȋ ǡ ƥ ǡ ǯ Ƥǡ ȌǤǡƤ îǤ Ǧ ǡ Ǥ î Ǧ ǡ Ǧ ǯȂ Ǧ ǯ Ȃ Ƭǯ dzǡ Ǥ Dz Ǧ ǡ Ȍ ǯ Le difficoltà di accesso al credito bancario espongono famiglie e imprese al rischio di finire nelle mani di organizzazioni sempre più rno zzogio re a... Me te Ricetta re per compe innova Ȃǣ° e Pescam l coinvo e Pa 12 Ǥ ǡ ǡ Ƥ ǡ ǡ Ǧ ǡ Forme di pagamento: versamento su CCP n° intestato a Sedit Srl - Servizi Editoriali Via delle Orchidee, Z.I. Modugno-Bari assegno non trasferibile Codice Fiscale o Partita IVA Città __________________________________ Provincia ________ (se si richiede fattura) Recapito telefonico ______________________________________ Data________________Firma_____________________________ Invii il coupon al fax I suoi dati nel rispetto della Legge o tramite posta indirizzandolo a Sedit Srl – Servizi Editoriali – Via delle Orchidee, – / Z.I. Modugno-Bari non saranno comunicati o diffusi a terzi e potrà richiederne, in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione. Solo se Lei non desiderasse ricevere nostre comunicazioni lo segnali barrando l’apposita casella 16 30 ottobre 05 novembre 2010 Mezzogiorno % Basilicata: record negativo È l’aumento della spesa sanitaria pro capite in Basilicata fra il 1999 (era la più bassa fra tutte le regioni) e il 2009. Ora la spesa per abitante nella regione (1.750 €) è risalita al quarto posto nel Sud. Spesa pubblica e privata È la spesa sanitaria (pubblica e privata 2009 in Italia, nettamente inferiore alla (3.148 $), e in particolare a Germania Francia (3.696 $) e Gran Bretagna (3.1 Prestazioni scadenti, futuro con costi da brivido Persone con almeno un rico l’intervista molto soddisfatte dei – Rapp Sistema sanità affonda (di più al Sud) U n sistema sanitario la cui sostenibilità economica, già problematica oggi, nel lungo periodo rischia di saltare. Una prospettiva drammatica aggravata dalla conferma di un Paese “spaccato in due” anche per quanto riguarda la sanità, con le regioni del Centro-Nord “attestate su elevati livelli di efficienza e di qualità della spesa”, e quelle del Sud che, pur spendendo di più, offrono prestazioni di qualità inferiore. Queste sono le conclusioni, purtroppo scontate per quanto riguarda il divario Nord-Sud, alle quali giunge uno studio di Intesa San Paolo presentato la settimana scorsa a Roma in occasione di un convegno sulle prospettive del sistema sanitario nazionale alla luce della progressiva attuazione del federalismo. E dunque in un contesto in cui – secondo il pensiero di Giorgio Napolitano, espresso in un messaggio del segretario generale del Quirinale Donato Marra – occorre “garantire le condizioni necessarie per una crescita equilibrata e solidale dell’intero Paese” nell’ambito di una nuova disciplina finanziaria che “impegna le Regioni a migliorare l’efficienza per coniugare qualità e accessibilità alle prestazioni con il puntuale rispetto delle regole”. Le nere prospettive di sostenibilità economica della sanità paventate nello studio di Intesa San Paolo nascono dalla presa d’atto di alcuni fenomeni presenti in tutti i Paesi industrializzati e dalla loro prevedibile evoluzione: l’invecchiamento della popolazione, la sempre maggiore attesa di qualità delle prestazioni da parte dei cittadini, la crisi economica ed economica mondiale. Per quanto riguarda più in particolare l’Italia, il quadro previsionale è appesantito – sottolinea lo studio – dal perdurante divario infrastrutturale fra il Centro-Nord e il Sud anche nel settore sanitario, dalla limitatezza dei fondi pubblici che ha frenato gli investimenti per almeno un paio di decenni (così che il programma per l’edilizia e le tecnologie sanitarie avviato nel “non ha prodotto i risultati attesi”), e un “grave deficit di ‘governance’ del sistema”. Il paradosso – o, a seconda dei punti di vista, la logica conseguenza – è che la spesa complessiva per la sanità (per il % pubblica, per il resto privata) in Italia è più bassa che in altri grandi Paesi europei: il % del prodotto interno lordo, in cifre assolute miliardi di euro, contro l’ % in Germania e in Francia. E però il livello qualitativo del servizio non è uniforme su tutto il territorio nazionale. E soprattutto – come sottolinea lo studio – le prospettive nel medio-lungo periodo sono preoccupanti. Fra cinquant’anni la spesa sanitaria pubblica annua – afferma Mario Ciaccia, amministratore delegato e direttore generale di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo, del gruppo Intesa San Paolo – potrebbe impennarsi fino a miliardi di euro, con un’incidenza del - % sul Pil, quasi doppia rispetto a quella attuale. “Un costo insostenibile per le finanze pubbliche”, aggiunge. “Se non si fa niente – incalza Corrado Passe- FRANCESCA MARTINI ra, amministratore delegato di Intesa San Paolo – la spesa sanitaria nel rischia di diventare la voce numero uno dei conti pubblici, una componente dell’economia non sostenibile proprio nella sfera più importante delle famiglie. E anche una delle aree dove il federalismo si gioca la sua credibilità”. Per evitare il rischio che il sistema esploda non sarà sufficiente eliminare gli sprechi e massimizzarne l’efficienza e l’efficacia, aggiunge il capo di Intesa San Paolo. Che auspica “un sistema multipilastro come nella previdenza” per coprire il crescente fabbisogno di spesa sanitaria. “La contribuzione obbligatoria e la fiscalità generale continueranno a essere importanti – conclude – ma il grande mondo dei fondi integrativi sarà una delle risposte forti”. “Con un coinvolgimento diretto delle banche nella loro gestione”, aggiunge Ciaccia. Quanto al contesto attuale, nello studio si sostiene che il servizio sanitario nazionale “attraversa una fase di grande instabilità”. Determinata dalla “crescente difficoltà da parte delle Regioni a governare la dinamica della spesa pubblica nel settore e da parte dello Stato a garantire livelli di assistenza qualitativamente uniformi in tutto il Paese”. Inoltre, per quanto riguarda le Regioni meridionali, lo studio parla di “carenze nel modello di offerta, non elevata qualità delle risorse umane, incoerenza delle scelte organizzative e gestionali”; oltre che di “fattori esterni importanti, primo fra tutti in alcune aree, la criminalità organizzata”. Lo stesso studio però sottolinea alcuni fattori che hanno concorso a determinare i problemi attuali non solo sul tema del divario fra Nord e Sud ma, più in generale, riguardo alla sanità vista in un’ottica nazionale. A quest’ultimo proposito, nello studio si afferma che da parte dei governi “sembra essere stata seguita una deliberata politica di sottofinanziamento della spesa sanitaria” con lo scopo di “indurre i centri di spesa a una maggiore attenzione alla dinamica di spesa e all’efficienza del sistema”. Ma questa strategia, a giudizio dello studio di Intesa San Paolo, “è fallita”. Innanzi tutto poiché la carenza di liquidità, accompagnata alla prospettiva di puntuali e ripetuti interventi di ripiano finanziario, ha allentato, invece che rafforzare, l’impegno delle Regioni a contenere i costi. E inoltre le ha indotte invece a far ricorso a forme di finanziamento alternative ma inevitabilmente più onerose. L’affievolimento dell’impegno di contenimento della spesa e il conseguente incremento del costo degli interessi sul debito, poi, sono stati favoriti – si sottolinea nello studio – dall’aumento, determinato dalle modifiche del quadro costituzionale, del “potere contrattuale” delle Regioni. Alcune delle quali (il riferimento è a quelle del Sud) più di altre si sono rivelate “incapaci di contenere i costi e di conseguire l’efficienza”. ORESTE BARLETTA Martini – Sottos. alla Salute “Il Mezzogiorno deve cambiare” “I l Mezzogiorno deve trovare la forza per recuperare uno scatto di orgoglio e di dignità. E questo scatto deve partire dal basso, dal cittadino. Se i cittadini, singolarmente, si rifiutano di accettare un sistema di gestione della salute che spesso funziona male e costa più di quanto dovrebbe, tutti insieme possono formare la massa critica necessaria perché siano ristabiliti quei livelli di ‘performance’ e di appropriatezza che essi stessi richiedono”. Francesca Martini, sottosegretario alla Salute con delega fra l’altro per le questioni connesse con il federalismo fiscale e il Fondo sanitario nazionale, in questa intervista a “La Gazzetta dell’Economia” mette l’accento su alcuni temi al centro del convegno della settimana scorsa a Roma. Onorevole, parlando di ‘performance’ e di appropriatezza lei si riferisce soprattutto alla spesa sanitaria? “Non soltanto. La gestione della sanità non può essere valutata esclusivamente in termini contabili. L’obiettivo primario dello Stato – che deve essere perseguito in prima istanza dalle Regioni e, in un quadro di garanzia del diritto ai livelli essenziali di assistenza, dal ministero della Salute – è il soddisfacimento dei bisogni del cittadino. In un contesto di compatibilità finanziaria, certo. Ma, più in generale, di appropriatezza in termini sia di qualità sia di costi”. Lei si riferisce a quelle realtà in cui l’obiettivo non viene raggiunto… “I dati dimostrano che le discrepanze fra le differenti regioni esistono, e a volte sono molto rilevanti. E anche che, senza ombra di dubbio, chi spende di più spende male. Questo è il motivo per cui mi appello ai cittadini perché favoriscano una vera e propria svolta culturale”. In che modo? “Rivendicando senza timidezze il diritto, sancito dalla Costituzione, all’assistenza sanitaria. E respingendo, là dove emergono, le cattive pratiche che rischiano di affossare il sistema sanitario”. A che cosa si riferisce? “Penso, per esempio, alle lunghe attese per una visita specialistica, un esame strumentale, un intervento chirurgico; alla disorganizzazione, agli sprechi. Al fatto che in Calabria fino a poco tempo fa non esisteva una contabilità sanitaria; tanto che il ministero ha dovuto inviare i tecnici per verificare i conti. Allo scandalo denunciato dal Tribunale del malato, secondo il quale esistono ospedali in cui per essere ricoverati sollecitamente è necessario pagare ‘qualcuno’”. Se il quadro è questo, il federalismo potrà migliorarlo? “Certo che sì. Così com’è oggi nel Sud, la sanità non ha speranza. E dunque l’alternativa è fra l’applicazione rigorosa, da parte di tutti, dei costi standard che saranno fissati nell’ambito del federalismo fiscale e il prolungamento dell’agonia del sisteo.b. ma. Un’alternativa che non offre possibilità di scelta”. Assistenza medica A Piemonte , Valle d’Aosta , Lombardia , Trentino-Alto-Adige , P.A. Bolzano , P.A. Trento , Veneto , Friuli-Venezia Giulia , Liguria , Emilia-Romagna , Toscana , Umbria , Marche , Lazio , Abruzzo , Molise , Campania , Puglia , Basilicata , Calabria , Sicilia , Sardegna , Nord-ovest , Nord-est , Centro , , Sud Isole , Italia , Fonte: ISTAT, Servizio “Struttura e dinamic Convergenza della spesa sanit ȌȂ 16 ͩͩͨ ͩͨͭ ͩͨͨ ͱͭ ͱͨ ͩͱͱͱ ͪͨͨͩ ͪͨͨͪ ͪͨͨͫ ͪ Cen Nord Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su da ͪͨͨͨ ȋ ͩͮͨ ͩͬͨ ͩͪͨ ͩͨͨ Ͱͨ ͮͨ ͬͨ ͪͨ ͨ ǣȋȗȌͩηͪͨͨͱǡ ͩͪͨͩǤͨͯǤ ͪͨͨͱǡǡ ͩͪͨͩǤͩͨǤͪͨͨͰͫͨǤͨͱǤͪͨͨͱǤȋȗȗȗȌ ǣ ǣΨ ͮͨ ͭͨ ͬͨ ͫͨ ͪͨ ͩͨ ͨ ǣȋȗȌͩηͪͨͨͱǡ ͩͪͨͩǤͨͯ ͪͨͨͱǡǡ ͩͪͨͩǤͩͨǤͪͨͨͰͫͨǤͨͱǤͪͨͨͱǤȋȗȗȗȌ ǣ Mezzogiorno La Puglia esempio al Sud . a) pro capite a media OCSE (3.737 $), 129 $). È in Puglia la crescita della spesa sanitaria pro capite nel periodo 1999-2009. In cifra assoluta, nel 2009 la spesa è di 1.747 €: meno, nel Sud, di Molise, Sardegna e Abruzzo, e pari (-3 euro) alla Basilicata. taria pubblica pro-capite (in % Ȃίͩͨͨ ͪͨͨͬ ͪͨͨͭ tro ti SIS ͪͨͨͮ ͪͨͨͯ Sud ͪͨͨͰ ͪͨͨͱ Italia ͪͨͨͱ ͩǤͨͨͨȌ ͩͩͰǡͬ ǡ ǡ° ǤͪͨͨͰͫͨǤͨͮǤͪͨͨͱǤȋȗȗȌ ǡ° ǯͪͨͨͱǡͪͨͨͰǤ ͪͨͨͱ ͫͰǡͰͰ ǡ ǡ° ǤͪͨͨͰͫͨǤͨͮǤͪͨͨͱǤȋȗȗȌ ǡ° ǯͪͨͨͱǤ 17 % La Loggia – Parla il presidente della “bicamerale” overo nei mesi precedenti servizi ospedalieri per Regione – porti per Assistenza infermieristica Servizi igienici , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ca sociale” 30 ottobre 05 novembre 2010 “Il Meridione non tema il Federalismo” MICHELE IORIO Iorio – Il presidente del Molise “Sono ottimista ma il Governo...” “S e sarà attuato applicando compiutamente i principi introdotti dalla legge , il federalismo fiscale porterà a un netto miglioramento – in termini di spesa, efficienza e qualità – della gestione della sanità e, più in generale, degli altri servizi pubblici il cui costo deve essere coperto al % dallo Stato”. Michele Iorio, governatore del Molise, come vicepresidente della Conferenza delle Regioni è impegnato in questi giorni nel dibattito sul parere della stessa Conferenza sul decreto legislativo che fisserà i costi standard dei servizi essenziali. E, in questa intervista a “La Gazzetta dell’Economia”, spiega i motivi del suo “ragionato ottimismo”. Presidente, questo suo ottimismo non rischia di scontrarsi nel Sud, in particolare nella sanità, con una prassi purtroppo diffusa di cattiva gestione e di sprechi? “Non intendo negare certe evidenze. Ma ho ben presente che i giudizi negativi, pur motivati da comportamenti discutibili, non possono prescindere dallo storico dualismo Nord-Sud né dal conseguente contesto economico strutturale del Mezzogiorno. Né tanto meno dall’enorme ritardo in tema di investimenti infrastrutturali. E neppure dalla cosiddetta ‘emigrazione ospedaliera’ dei pazienti verso il Centro-Nord (con l’esclusione del Molise, devo dirlo), che tanto pesa sui bilanci delle regioni meridionali”. Intende dire che il federalismo contribuirà a risolvere questi problemi? “Il Mezzogiorno ha davanti a sé una grande sfida. Per vincerla c’è bisogno dell’impegno non solo dei cittadini, delle imprese e dei cittadini del Sud, ma dell’intero Paese; chiamato a ritrovare un equilibrio che non danneggi, ma neppure privilegi, nessuno. Equilibrio che, prima di tutto, va ricercato nel definire i criteri per stabilire i costi standard dei servizi integralmente a carico dello Stato, indicati nella bozza di decreto che stiamo esaminando”. Questi criteri sono sufficienti per raggiungere quell’equilibrio fra i territori che lei auspica? “È su questo ci confrontiamo in Conferenza delle Regioni. E sono fiducioso che alla fine approveremo il parere all’unanimità, come due anni fa”. Ma, da governatore di una Regione del Sud, ritiene che i criteri indicati dal governo meriterebbero qualche integrazione? “Non soltanto nell’interesse del Sud ma in un’ottica di riequilibrio generale, penso che nella valutazione del fabbisogno sarebbe opportuno tener conto anche degli indici di povertà, del tasso di invecchiamento della popolazione, della consistenza demografica (le regioni meno popolose hanno costi unitari più alti dei servizi). Ma tutto questo non basta se il governo, dal quale attendiamo una precisazione sui livelli essenziali di assistenza, non metterà mano a iniziative forti per superare il gap infrastrutturale fra le due Italie”. o.b. “L a rappresentazione del federalismo come un pericolo per l’unità del Paese, dove le aree più ricche si scontrano con quelle meno prospere, è fuorviante. Certo, il divario Nord-Sud è un dato di fatto, nella sanità come in tanti altri campi. E va superato impegnandosi per colmarlo. Ma l’analisi di un Paese complesso come l’Italia non può limitarsi alla storica contrapposizione fra le regioni meridionali e quelle centro-settentrionali”. Enrico La Loggia, presidente della commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo e già ministro per le Regioni, in questa intervista a “La Gazzetta dell’Economia” indica, superando classificazioni preconfezionate, le prospettive concrete del federalismo in tema di sanità e più in generale degli altri servizi che lo Stato deve assicurare a tutti. Non teme, presidente, che si possa interpretare questa sua sottolineatura come un tentativo di distogliere l’attenzione dalle responsabilità degli enti locali meridionali? “Certo che no! Da siciliano, sono ben consapevole del fatto che il Mezzogiorno (fatte le debite eccezioni) non fa una bella figura nella gestione della sanità. Non intendo generalizzare, ma è nel Sud che purtroppo vediamo più spesso situazioni che gridano vendetta: costose apparecchiature acquistate e mai utilizzate, liste d’attesa interminabili, casi di clientelismo, sperpero di risorse…”. Con il federalismo si elimineranno sprechi, cattiva amministrazione e inefficienza? “Il federalismo, applicato correttamente, potrà dare un contributo importante per un profondo rinnovamento di tutto il Paese. Non dimentichiamo che esso si fonda su responsabilità e solidarietà. La responsabilità è il principio al quale devono ispirarsi gli amministratori locali, utilizzando al meglio le risorse finanziarie e umane per offrire ai cittadini servizi all’insegna della qualità, dell’efficienza e dell’economicità”. marginalità montana’. Le amministrazioni di questi Comuni – tutti con pochissimi residenti perlopiù anziani, in maggioranza in zone alpine o appenniniche (quindi soprattutto nel CentroNord), isolati geograficamente, poco dotati di attività produttive – saranno mai in grado di raccogliere tributi sufficienti per finanziare i servizi (presidi sanitari, asili nido, scuole, raccolta rifiuti, erogazione idrica) ai quali i componenti di quelle collettività hanno diritto?”. ENRICO LA LOGGIA “Applicato correttamente potrà dare un contributo importante al rinnovamento del Paese” Responsabilità significa anche che chi ha amministrato male sarà colpito da sanzioni aggiuntive rispetto a quelle oggi in vigore? “Il decreto attuativo che rafforzerà il sistema sanzionatorio dovrà prevedere norme che andranno dallo scioglimento del consiglio di un ente locale all’ineleggibilità dei suoi amministratori. E l’operato di questi ultimi, con le nuove responsabilità attribuite alle amministrazioni locali, sarà comunque, anche quando non suscettibile di sanzioni amministrative, ancor più fortemente sottoposto al giudizio dell’elettorato”. E in che misura entra in gioco la solidarietà, un principio che gli italiani del Sud temono possa essere accantonato? “Torno alle altre contrapposizioni alle quali ho fatto riferimento. Ben . Comuni degli oltre . che ne conta l’Italia, sono stati classificati ‘ad alta La risposta è ovvia: no. Ma quali conseguenze ne derivano? “Che, proprio per ragioni di solidarietà, non è possibile abbandonare quei . Comuni né gli altri duemila circa, distribuiti in tutto il Paese, appena un po’ più popolati e con caratteristiche e problemi analoghi. Si tratta di quasi metà dei Comuni italiani, i cui cittadini sono titolari degli stessi diritti di coloro che vivono nel resto del Paese. E lo Stato non può permettere che questi Comuni e i loro abitanti siano relegati in serie B, con tutti gli altri in serie A, sancendo così l’esistenza di un dualismo inaccettabile quanto quello fra Nord e Sud”. Come si superano allora queste contrapposizioni? “Attraverso alcuni passaggi legislativi: il codice delle autonomie che, fissando un limite minimo di popolazione, obbligherà i Comuni più piccoli ad accorparsi; la riforma fiscale generale che completerà il ribaltamento dell’ordine degli enti percettori del prelievo portando i Comuni al primo posto e lo Stato all’ultimo (altrimenti il sistema non reggerà); una nuova riforma dell’articolo della Costituzione per ridisegnare le competenze dello Stato e delle Regioni, stravolte nel da norme rivelatesi in concreto impraticabili; e naturalmente l’attuazione, per gradi e nel tempo, del federalismo fiscale. Oltre a questi passaggi sono indispensabili infine una radicale razionalizzazione del sistema dei servizi e un deciso riequilibrio della dotazione infrastrutturale fra il Sud e il Nord”. o.b. 18 30 ottobre 05 novembre 2010 Marketing Abili a risparmiare L e donne italiane sebbene siano le persone che spendono di più per l’acquisto di beni di consumo, nell’economia italiana sono quelle che risparmiano maggiormente. Nel prendersi cura della famiglia pretendono indipendenza e autorealizzazione per cui nel mercato cercano prodotti che soddisfano i bisogni della g.m. famiglia ma che diano stimoli e un pizzico di piacere. Sempre informate Q ualità del tempo libero, rapporti con i figli, benessere fisico e mentale sono diventati per le donne italiane priorità nei consumi quotidiani. Cercano le buone occasioni d’acquisto, scelgono le offerte solo se sono di qualità, sicure e innovative. Salute, forma fisica e alimentazione contano molto; la donna d’oggi g.m. sceglie con più facilità se i prodotti riportano più informazioni. Ricerca – Il risultato di un’indagine globale della Boston Consulting Group Le donne regine della spesa ma il marketing le snobba M ogli, madri, badanti e casalinghe sono le donne e consumatrici moderne italiane. Amministratrici delegate del budget domestico decidono, volte su , degli acquisti per la casa, per il compagno e per i figli. Spendono miliardi di euro all’anno e ne guadagnano ma le aziende non capiscono i loro bisogni e il marketing le snobba. È il risultato dello studio della Boston Consulting Group, sulla base di una ricerca globale realizzata a più di mila donne di paesi e di diversi livelli sociali, che in Italia ha coinvolto donne. Dallo studio è emerso un ritratto delle “Cape Famiglia” molto curioso: , milioni sono donne lavoratrici, dato statistico che ha subito un incremento del % rispetto al , il % di loro è laureata e in Italia controlla il % del totale degli acquisti. Il % prepara e consuma a casa più di pasti a settimana, nel % dei casi vive la cena o il pranzo come un momento di unione familiare. Le single Quasi , sono le ore a settimana che le donne dedicano agli acquisti alimentari e il % di loro fa la spesa più di una volta a settimana. Gratificate nel mondo degli affetti, le “ad” italiche hanno un alto senso di felicità e soddisfazione, per cui il % di loro si vede riconosciuta e il % si sente amata, il % invece si sente realizzata contro il % della media mondiale. La casa e le pulizie non rientrano nelle priorità, anche se per il % di loro si occupa personalmente delle faccende domestiche e il % ha un ruolo attivo nella cura dei bambini. Il dato negativo viene dal mondo della bellezza, per cui le italiane hanno una percezione estetica di sé tra le più basse; solo il % si sente attraente, il % che ha un peso al di sotto della norma si percepisce in sovrappeso e il % che in realtà è in sottopeso si percepisce come obesa. Le mogli italiane mostrano grande attenzione per la forma fisica infatti investono i loro redditi in prodotti di bellezza, cosmetici e del fitness. Il % Sono il % di loro è moto attenta alla cura di sé presupposto fondamentale per invecchiare bene. La maglia nera viene dal reddito per cui le signore percepiscono stipendi pari solo al % dei loro colleghi maschi, nonostante l’incremento del tasso di occupazione, infatti tra il e il quasi milioni sono stati i posti di lavoro ottenuti dalle donne fra cui , mln ha scelto la modalità part time. Affaticate e stressate da famiglia e lavoro, le donne che vivono in Italia cercano sul mercato prodotti e servizi che le aiutino a risparmiare tempo soprattutto quando devono spogliarsi del ruolo di lavoratrici per indossare quello di mogli, mamme, casalinghe e compagne. Nonostante il loro potere d’acquisto sia notevole e in progressiva crescita, in realtà sono scarsamente considerate dal punto di vista professionale e poco apprezzate da mariti e compagni per il loro impegno domestico quotidiano. Le donne moderne insoddisfatte La più diffusa chiedono al mercato una formazione continua, modi migliori per prendersi cura di se stesse, della famiglia e della casa; ma soprattutto di essere nelle condizioni di poter diventare manager e imprenditrici di successo. Alimenti, abbigliamento, cura del corpo, articoli per la casa, viaggi, salute, servizi finanziari ed educativi sono le categorie di consumo controllate dalle donne italiane. Al contrario le aziende offrono servizi e prodotti che richiedono loro scelte troppo lunghe e complicate, ma soprattutto si propongono con messaggi pubblicitari arcaici che le ritraggono in modo stereotipato. Le aziende che invece hanno ben compreso le esigenze delle donne sono Banana Republic, Haier, Harpo e Gerber. Cosa vogliono le donne italiane? Le responsabili degli acquisiti di casa pretendono dal mercato qualità ed efficacia, attenzione al design e messaggi pubblicitari coerenti. Spende per sé GIULIA MUROLO Poche e appetite Senza figli “Self-made” L’autonoma La 40enne Over 60 si dedica sposata risparmia vince la investe ai viaggi e “pressata” parsimonia di meno su qualità A utonoma, separata o divoziata, con figli è la donna “in lotta per far quadrare i conti”. Costituisce il % della popolazione italiana, controlla il % delle entrare familiari ed ha una bassa capacità di risparmio. Dedica molto tempo a se stessa, spende nell’acquisto di prodotti e servizi per la bellezza, per il benessere e il fitness, passa il suo tempo libero a teatro, ai concerti e fa viaggi all’estero. Le spese di routine le decide in autonomia, e quelle di arredamento, auto e tecnologia le condivide con i figli. Spende molto nell’acquisto di cibi e nei prodotti per la cura della persona. Diversa è la donna “di successo” sposata con figli, produce il % del reddito italiano e controlla il % del budget familiare. Spende molto per se stessa acquistando in salute, viaggi, casa e gioielli. Di solito propone e condivide con il marito le scelte per l’auto, per i weekend e l’abbigliamento degli figli. Potendoselo permettere non risparmia mai se il tutto va a discapito di qualità e affidabilità. g.m. I mpiegata, sposata, con almeno due figli con un’età media di anni. La donna “sotto pressione” controlla il % del reddito familiare con capacità di risparmio del , %. Si coccola acquistando per se stessa viaggi in Italia e all’Estero, abbigliamento e invitando le amiche a cena in ristoranti etnici. Le informazioni per la scelte d’acquisto le prende facendo ricerche su internet, condividendo con il marito la quasi totalità degli acquisti familiari anche quelli importanti e improvvisi. La filosofia della “donna sotto pressione” è quella di spendere di più per avere di più; specialmente se si tratta di automobili, cibi biologici di e prodotti legati alla sicurezza; preferiscono il commercio equo e solidale. In Italia e America le donne sotto pressione sono il % della popolazione femminile. g.m. E tà media over , in fine carriera, quindi “realizzata e con figli indipendenti”. Questa tipologia di donna controlla il % del budget familiare, ed ha una capacità di risparmio pari al . per cento. In questa categoria di donne consumatrici rientra la maggior parte della popolazione femminile italiana, coltiva soprattutto i suoi interessi, acquista libri e riviste specializzate, investe il suo tempo e i suoi risparmi in corsi di formazione; ogni tanto si regala gioielli. All’interno della famiglia si dedica alla spese quotidiane, mentre per gli acquisiti più importanti è lei cha ha il compito di raccogliere opuscoli, brochure e informazioni; confronta marche e modelli per poi condividere solo in ultima battuta la decisione con il compagno o con il marito. Nello shopping dedicato ad alimentazione, salute, benessere e cultura privilegia – per sé e per la famiglia – i prodotti e i servizi di qualità. Le realizzate in Italia sono il % della popolazione contro il % degli Usa. g.m. S posata e senza figli è la donna “orientata alle relazioni”. In Italia rappresenta l’ % della popolazione femminile, ha capacità di risparmio pari al , % e controlla il % del reddito familiare. Per la donna orientata alle relazioni viaggiare, corsi di lingua, palestra e massaggi sono i settori di spesa prioritari, in coda tra le scelte ritroviamo l’abbigliamento. Per la famiglia preferisce acquistare prodotti biologici, mentre le spese quotidiane le amministra in piena autonomia e per la gestione straordinaria della casa si avvale dell’aiuto dei familiari. Spende di più per acquistare prodotti tecnologici come cellulari, tv, computer e connessioni wifi, a seguire investe molto anche per l’acquisto di materiali ortopedici, alimentari e nella scelta di centri medici e fisioterapici. g.m. L avora più di ore settimanali, è sposata o divorziata, è la donna che “vive sulle proprie spalle”. In Italia sono il % della popolazione femminile rispetto al % degli Usa. Ha una buona capacità di risparmio pari al , % del reddito, acquista per se stessa viaggi, abbigliamento, ma anche tecnologia. Preferisce investire il tempo libero in riviste e libri. Nelle scelte e spese familiari degli acquisti importanti e di carattere straordinario chiede consigli a parenti e amici. Confronta i prezzi su internet e chiede informazioni procedura che su intensifica se deve investire i suoi risparmi in beni immobiliari. È consapevole che vale la pena spendere di più negli acquisiti per arredamento proprio perché è convinta che possedere una bella casa migliora la qualità della vita quotidiana. È disposta a spendere di più per servizi e beni affidabili nel settore della tecnologia purché abbia anche un supporto post vendita adeguato. Non risparmia su abbigliamento e accessori, per i quali sceglie in base alle qualità e non pensa al prezg.m. zo del cartellino. 18 Marketing Umorali? No, lucide L a donna storicamente è stata descritta come un soggetto umorale, ma in realtà è molto lucida. Abile nel valutare le differenze, promuove tutte quelle aziende che offrono serietà, trasparenza e responsabilità sociale. Per la consumatrice l’acquisto diventa un’esperienza olistica della propria vita se sa unire valori g.m. e funzionalità operative. 30 ottobre 05 novembre 2010 19 Via gli stereotipi L actacyd e la sua campagna “Prima di tutto donna” è stata l’azienda che ha rispettato a pieno il consumatore donna. Caratterizzata da una profonda conoscenza dell’ universo femminile ha dimostrato la capacità di amarle mostrando le loro debolezze. Per la prima volta le signore in uno spot non sono state interg.m. pretate in modo stereotipato. Intervista – Elisa Capozzi, consulente aziendale ed esperta di marketing “L’impresa non conosce i nuovi stili di consumo” A Foto jeancliclac_Photoxpress bbiamo chiesto a Elisa Capozzi consulente aziendale ed esperta di marketing un parere sulle donne consumatrici e sulla ricerca realizzata dalla Boston Consulting Group. Nel sistema dell’offerta ci si deve chiedere se il prodotto esiste, se è originale e unico; ed è sempre un bene chiedersi se è il caso di aggiungere dei servizi che possono incrementare l’attenzione”. Cosa pensa delle donne che gestiscono i budget e sono snobbate dal marketing? “È necessario partire dal presupposto che tutti noi consumatori ci sentiamo poco ascoltati e rispettati nelle nostre aspettative. Per le aziende orientate al mercato e che vogliono spingere i loro prodotti avere attenzione per il consumatore è una “regola”. Oggi non ci sono aziende che lanciano prodotti in mercati pericolosi proprio perché l’attenzione al consumatore è un approccio diffuso”. Qual è la prima decisione da prendere? “La prima decisione da prendere è quella di identificare un prodotto e il contenuto del servizio affinché sia in sintonia con la donna di riferimento, in aggiunta bisogna considerare le variabile del prezzo, il sistema della distribuzione e la comunicazione”. Perché si parla ancora di consumatori inascoltati? “Il problema è che i produttori e i distributori non conoscono il nuovo consumatore; che è diventato veloce, abile ad usare più mezzi per informarsi e che soprattutto ha imparato da esperienze di utilizzo di prodotti e servizi”. Qual è l’approccio che le aziende devono avere nei confronti del mercato? “Il nuovo consumatore costringe le aziende ad un approccio micro e non più macro, con grande attenzione all’identità esclusiva. Lo slogan ‘il consumatore è re’ è uno motto privo di contenuti che in ELISA CAPOZZI realtà non si è mai trasformato in azioni concrete. Il consumatore moderno lo definirei esplorativo, in realtà non lo si può pensare come un birillo da colpire bensì è una persona da interpretare e di cui soddisfare i bisogni. In sostanza pochi si sono accorti che il mercato è cresciuto, infatti chi doveva guardare il mercato con regole diverse non lo ha ancora fatto; questo è il motivo per cui assistiamo a pubblicità stereotipate che snobbano i bisogni e le esigenze delle donne”. Che interpretazione dà delle donne consumatrici moderne? “Le donne sono sempre state il decisore d’acquisto, soprattutto per le aziende produttrici di beni di largo consumo. Molto spesso sono state vissute con lo stereotipo della “massaia”; e quindi destinatarie di messaggi accattivanti. La donna oggi viaggia e lavora di più, numericamente è meglio rappresentata nelle istituzioni e Secondo lo studio di BCG nella società; insomma ha un protagonismo diverso. Lavorare di luoghi comuni e con immagini che devono utilizzare la donna per provare delle sensazioni di piacere nell’uomo è una scelta perdente. Le aziende devono imparare a capire cosa vogliono le donne”. Cosa vogliono oggi le donne? “Le donne vogliono acquisti più comodi, esperienze coinvolgenti, prodotti e servizi che le aiutino a risparmiare tempo, denaro ed energie”. Quale responsabilità ha la comunicazione per un’azienda? “La comunicazione sta a valle e permette alle imprese di trasferire il valore precedentemente costruito. Non bisogna attribuire troppa responsabilità alla comunicazione. Tutto deve essere pensato e costruito in modo tale che il destinatario possa accorgersi di questo valore, in quel caso si può anche fare a meno della comunicazione”. Come si coinvolgono le donne sul mercato? “Di sicuro una priorità dovrà essere quella di mostrare molta attenzione a caratterizzare in maniera compatibile rispetto al modo di essere della donna tutti gli elementi dell’offerta; a partire dal prodotto elaborando tutte le considerazioni possibili relative ai servizi aggiuntivi. Un prodotto molto pubblicizzato è convincente per le donne? “Proprio perché la donna deve scegliere i prodotti in base ad un budget familiare solitamente scarso, a volte troppi investimenti in comunicazione portano le donne a scegliere prodotti poco pubblicizzati”. g.m. Cercano affidabilità, chiarezza e sicurezza Redditi familiari “Insoddisfatte” dalle banche il 63% gestito da lei restano sempre più prudenti I Foto Mitarart_Photoxpress l potere d’acquisto è rosa. Nel le donne italiane hanno fatto miliardi di acquisti controllando il % dei totale dei redditi familiari. Dallo studio fatto dalla BCG le italiane sono disposte a spendere di più se in cambio sanno di ricevere valore aggiunto dai prodotti; fenomeno “Trading up” che consiste nel pagare di più a fronte di qualità elevata. I settori nei quali le amministratrici italiche investono le loro risorse sono i prodotti alimentari destinati alla famiglia ( donna su in Italia), mentre donna su è disposta ad acquistare cibo pregiato. In coda alle urgenze alimentari si consuma di più per: scarpe, cosmetici, prodotti per capelli e per la cura personale, medicine e vestiti. Sono oggetto di trading up femminile anche le spese mediche per la famiglia, moda, bellezza, piccoli elettrodomestici per la cucina a cui seguono lavatrici e asciugatrici, arredamento e mobili in generale. Al contrario le donne preferiscono risparmiare in telefonia mobile, detersivi e prodotti per la casa per cui snobbano i prodotti pubblicizzati in tv e scelgono quelli con il miglior prezzo e in offerta. Al contrario danno vita al “trading down” per cui sono disposte a spendere poco per: fastfood, internet, servizi multimediali, cellulari e per i servizi di trasporto specie se si tratta di viaggi in aereo; le donne cercano soluzioni che offrono prezzi chiari e modalità d’acquisto semplici. Insomma le signore eliminano dalle scelte d’ acquisto tutti quei prodotti che percepiscono come superflui rispetto ai bisogni quotidiani. g.m. Foto Pavel Losevsky_fotolia B anche, assicurazioni e finanziarie hanno il primato di insoddisfazione per le donne italiane. Il profilo d’investimento femminile è mediamente poco complesso; scelgono prodotti finanziari semplici come depositi bancari e contanti. il % di loro acquista abitazioni di proprietà, mentre vanno in secondo piano obbligazioni, fondi comuni e fondi azionari. Le donne sono molto prudenti, mantengono sotto controllo anche il debito, hanno carta di credito a testa e si allontanano da mezzi di pagamento rischiosi. Sebbene gestiscono i budget familiari, sono molto pessimiste, hanno sfiducia nel mondo bancario, approccio dettato da prezzi eccessivi, poca trasparenza, a cui va aggiunto il troppo tempo perso in filiale e la mancanza di un impiegato di fiducia. Cercano affidabilità, chiarezza, sicurezza, competenza, serietà e capacità d’ascolto ma soprattutto tempo a disposizione con orari delle filiali più flessibili. Ing Direct e Che Banca! sono riuscite ad attirare molte clienti facendo leva su semplicità e trasparenza. g.m. 20 30 ottobre 05 novembre 2010 Interventi Le ragioni dei fallimenti della grande distribuzione organizzata La GDO perde al Sud ma non c’è solo la crisi L e avvisaglie della crisi si erano avute già alla fine del , ma il biennio ha reso evidente la crisi della GDO nel Sud d’Italia, bisognerebbe dire non solo al Sud, ma le crisi ed i fallimenti ad oggi si sono concentrati nella parte meridionale del Paese. A mio avviso è possibile individuare tre ragioni comuni alla crisi: • Incapacità di conoscere ed adeguarsi al territorio; • Utilizzo della finanza non come strumento, ma come fine; • Il perseguire modelli di sviluppo non coerenti con il contesto in cui si opera. Entriamo nel dettaglio dei punti: Al primo posto c’è l’incapacità a conoscere ed adeguarsi al territorio; l’Italia è un Paese in cui il localismo è molto radicato: non voglio darne un significato di valore o disvalore, ma non considerare questo aspetto significa perdere il contatto con i bisogni e le abitudini dei consumatori locali. Un esempio: che senso ha un assortimento che dedica qualche metro di lineare a vini di altre regioni, magari del Nord, quando il consumo è ancora fortemente locale? La corretta gestione degli spazi e degli assortimenti è la conditio sine qua non per gestire con profitto un’impresa distributiva. Ed eccoci all’utilizzo della finanza non come strumento ma come fine. Questo è a mio avviso un tratto generale della crisi che ci ha colpito, ma nella GDO ha assunto effetti patologi- I fattori negativi: incapacità di conoscere il territorio, troppo ricorso alla finanza, modelli di sviluppo non coerenti ci. Proviamo a vedere quali. La GDO per sua natura ha da un lato bisogno di capitali per aprire, gestire e promozionare punti vendita, dall’altra sfruttando il fatto che incassano quotidianamente ma pagano dopo qualche mese possono investire una parte della liquidità rimanente in investimenti finanziari. Inoltre la media della GDO ha una reddittività intorno al - %, ed anzi alcune hanno margini negativi sull’attività distributiva, per cui per coprire queste performance negative o per incrementare le performance, negli anni si è fatto sempre più ricorso alla finanza. Fino a che le borse sono cresciute, tutto è andato bene, ma quando queste hanno corretto le perdite hanno ampliato le perdite della gestione caratteristica o hanno mandato in perdita anche quelle gestioni che erano di poco attive. Così imprese poco patrimonializzate e/o che avevano fatto il passo più lungo della gamba sono andate in crisi finanziaria che ha trascinato anche la gestione ordinaria conducendole alla chiusura. Arriviamo così al terzo punto: perseguire modelli di sviluppo non coerenti con il contesto in cui si opera; mi riferisco da un lato all’apertura di ipermercati, in un contesto in cui il reddito medio, la mobilità e la concentrazione della popolazione è inferiore rispetto ad altre aree del Paese. Peraltro il modello ipermercato è un modello in crisi da almeno un lustro. Dall’altro lato perseguire lo sviluppo senza pianificare l’entrata in aree differenti da quelle in cui ci si era sviluppati genera problematiche legate a costi di trasporto e anche all’affiliazione. A pagare lo scotto per questa crisi oltre ai dipendenti delle società fallite o in crisi, sono i consumatori, che ancora oggi mediamente pagano la spesa molto più cara che in altre aree del Paese, ma soprattutto le PMI locali, che hanno perso un potenziale canale di sviluppo, sia in termini di fatturato, ma anche di modello di sviluppo attraverso il quale perseguire la propria crescita. 20 ALDO MARIO GAY Consulente di Strategia Aziendale Azioni D al Ministero dello Sviluppo Economico arrivano Milioni di Euro con tre nuovi Bandi per le Micro, Piccole, Medie e Grandi Imprese delle quattro Regioni dell’Area Convergenza: Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. I tre Bandi hanno differenti finalità: ) un primo Bando intende finanziare programmi di investimento finalizzati all’industrializzazione dei programmi qualificati di ricerca e sviluppo sperimentale, per un importo stanziato di milioni di euro a valere su fondi PON Ricerca e Competitività ; ) un secondo Bando ha l’obiettivo di sostenere programmi di investimento finalizzati al perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale (attività del settore alimentare, attività di fabbricazione di apparecchiature elettriche, attività di produzione di biotecnologie) per un importo stanziato di milioni di euro a valere su fondi PON Ricerca e Competitività ; ) infine, l’ultimo Bando è stato varato a sostegno di programmi di investimento riguardanti la produzione di beni strumentali funzionali allo sviluppo di fonti di energia rinnovabili e al risparmio energetico nell’edilizia, per un importo stanziato di milioni di euro su fondi POI Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico . Sono ammessi alle agevolazioni i programmi il cui importo complessivo delle spese ammissibili non sia inferiore a € . . , e non sia superiore a € . . , . Sono ammesse le seguenti tipologie di investimento: a) la realizzazione di nuove unità produttive; b) l’ampliamento di unità produttive esistenti; c) la diversificazione della produzione di un’unità produttiva in nuovi prodotti/servizi aggiuntivi; d) il cambiamento fondamentale del proces- a cura di Iniziativa advisors Per aziende micro, piccole, medie e grandi della Puglia Imprese: 3 bandi da 500 mln Foto Tom Delme_Photoxpress so di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente. Le spese ammissibili sono: a) il suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del % dell’investimento complessivo ammissibile del programma; b) opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali, nella misura massima del % dell’importo complessivo degli investimenti ammissibili per ciascun programma d’investimento c) macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica; d) programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. Per le sole PMI, sono ammesse le spese relative a consulenze connesse al programma d’investimento. Tali spese sono ammissibili fino al % dell’importo complessivo ammissibile per ciascun programma d’investimento. Le agevolazioni sono concesse nella forma di finanziamento agevolato e di contributo in conto impianti. Per le Micro e Piccole Imprese la percentuale del finanziamento agevolato è pari al % del programma di investimenti agevolato; è del % per le Medie Imprese e del % per le Grandi. Il contributo in conto impianti è calcolato in aggiunta al contributo in conto interessi attribuito nell’ambito del finanziamento agevolato, sino a concorrenza del % calcolato in Equivalente Sovvenzione Netta per le Piccole Imprese, del % per le Medie Imprese e del % per le Grandi. La domanda di agevolazione può essere inviata per via telematica, mediante l’apposito applicativo predisposto dal Mise, e successivamente in forma cartacea, a partire dal novantesimo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei singoli Decreti. La valutazione della domanda è effettuata da Invitalia spa. Invitalia procede all’istruttoria delle domande secondo l’ordine cronologico di presentazione. In caso di concessione delle agevolazioni, le erogazioni delle agevolazioni avvengono sulla base di fatturazioni di spesa quietanzate relativamente a lotti funzionali di investimenti ciascuno non inferiore al % delle spese ammissibili complessive. La prima quota delle agevolazioni, nella misura massima del % dell’ammontare del contributo concesso, può, su richiesta dell’impresa beneficiaria, essere erogata a titolo di anticipazione, previa presentazione di fideiussione bancaria, rilasciata da primario istituto bancario. Dal sabato in edicola a1€ “Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile” Joseph Pulitzer www.gazeco.it 22 30 ottobre 05 novembre 2010 Opinioni La strana preoccupazione del reo confesso dell’omicidio di Avetrana di Vito RAIMONDO Misseri pensa alle... olive diciamolatutta ma sa dei prezzi crollati? Il “giallo” di Avetrana e il prezzo delle olive “Senza l’Italia, Fiat farebbe meglio, ma il Lingotto nel Belpaese ci vuole stare ed è disposto a monetizzare con aumenti salariali l’incremento di efficienza nelle fabbriche, ritenuto come l’anello debole del sistema”. Così l’A. D. del Gruppo torinese, Sergio Marchionne, intervistato (che scoop!) da quel sinistrorso (secondo il patetico premier) di Fabio Fazio sulla rete televisiva tanto odiata dal Centrodestra: la Tre. Si è scatenata la canea, da destra e da sinistra. Tutti patetici. Pare che il presunto assassino di Avetrana, in carcere, si sia lamentato di non poter raccogliere le olive dalle sue piante. È incredibile che un uomo che rischia l’ergastolo stia pensando al raccolto delle olive. Non è che sta puntando alla infermità mentale? Ma qualcuno gli ha riferito che, quest’anno, il prezzo di quel mitico prodotto della nostra terra è crollato sino a euro al quintale e che molti suoi colleghi contadini hanno dichiarato di dover rinunciare al raccolto? Fini come Bertinotti. Chiede di tassare le rendite finanziarie GIANFRANCO FINI Clamoroso, ma pochi se ne sono accorti. Il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, parlando nel Trevigiano, oltre all’immancabile stilettata al suo ex amico Silvio Berlusconi (“Un nuovo Governo non sarebbe un golpe” Roba da procurargli un infarto!) ha dichiarato: “La tassazione delle rendite finanziarie deve salire al %”. No! Non ci crediamo! Non è possibile che da un esponente della Destra (ex pura…) esca un vaticinio del genere. Fini si mette in sintonia con i proclami della sinistra estrema; per esempio con Bertinotti che è da una vita che reclama una soluzione del genere per incrementare le entrate dello Stato e pervenire ad una più equa distribuzione dei redditi. Hanno proprio ragione i nemici del presidente della Camera che lo hanno indicato come il “compagno Fini”. SILVIO BERLUSCONI ta la lettera del Presidente della Repubblica con le perplessità sul lodo Alfano, si è comportato da vero galantuomo, affermando: “Colgo la questione che ha posto e che noi non abbiamo valutato prima nella più assoluta buona fede, giacchè il pensiero di sottoporre ad un voto la decisione sulla sospensione dei procedimenti era quello di dare maggiori garanzie, ritenendolo una questione procedurale. Prendo atto che il Capo dello Stato pone l’argomento di una maggioranza semplice che potrebbe decidere su di lui”. Quello che non va giù a molti è che i legulei (pasticcioni?) che attorniano il premier continuano ad inanellare una serie di insuccessi così eclatanti sul piano delle proposizioni giuridiche per salvaguardare il loro cliente o sodale di partito (scelgano loro…). Ma Berlusconi cosa aspetta a sostituirli per evitare altre figuracce che non s’addicono ad un capo di Governo? Le chiarezze di Marchionne e la canea delle proteste politiche Cosa sono il bloccaprocessi e la sua reiterabilità Nel testo del lodo Alfano è prevista la sospensione dei processi per il Premier e per il presidente della Repubblica. L’effetto dello scudo è retroattivo: si estende ai fati commessi prima dell’assunzione della carica. Poi, c’è la reiterabilità: la sospensione è ripetibile e, perciò, potrebbe essere applicata se il premier fosse eletto al Quirinale o fosse designato ancora a Palazzo Chigi. Dite voi se questo non è un “non senso”. Insomma una menata da Stato sudamericano. Naturalmente, da un Governo ormai nella palude, spunta il solito Pierino che proclama: “Illegittimo un Esecutivo non guidato da Berlusconi”, riferendosi alla possibilità di formazione di un’altra maggioranza. Dove l’hanno letto ciò? Nell’atto costitutivo dei condomini di tanti voltagabbana che popolano il Pdl? Piero Ostellino compreso che disinvoltamente scrive: “Politicamente illegittimo, ancorchè costituzionalmente legale”. E questo signore – che ha diretto “Il Corriere della Sera” (ora fa il vignaiolo) è sedicente liberale. Almeno così si spaccia. Quei “doni” del Comune davvero servono alla Fondazione Petruzzelli? Il lodo Alfano e i legulei pasticcioni del premier Il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Carlo Vizzini, ricevu- SERGIO MARCHIONNE quattrini da destinare allo scopo. La vicenda di basso profilo etico. Un ente di quella fatta non può pensare di guardare al suo futuro luminoso con regalie del genere. Per il Petruzzelli servono investimenti, gestioni illuminate e professionalità di altissimo livello. Uno strano progetto starebbe partendo dal Comune di Bari: cedere alla Fondazione Petruzzelli tre edifici: Palazzo San Giacomo, Palazzo Milella e Sala Murat. Lo scopo? Consentire la patrimonializzazione dell’ente, così da consentirgli di ottenere linee di credito da parte delle banche e dare così slancio alle attività culturali. Il problema, però, è che i tre lasciti dovrebbero essere ristrutturati per essere godibili dal pubblico in occasione delle manifestazioni chi ivi si svolgerebbero. E la Fondazione non ha i “Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto” Il Teatro Petruzzelli Berlusconi: dal teatrino della politica al ristorantino della politica Il premier Berlusconi forza i tempi delle riforme poiché sente ancora sul collo il fiato di chi vorrebbe mandare il Pdl all’aria. Sistemata – si fa per dire – la vicenda del gruppo Fini avanzano le diatribe tra gli ex di Forza Italia e gli ex di An. Molti si guardano in cagnesco nel partito e soprattutto i secondi sgomitano per ottenere riconoscimenti concreti. La settimana scorsa si è assistito ad una vera e propria pantomima: due contemporanee riunioni. Da una parte, quelli del gruppo “Liberamente” e del “Club della Libertà” ; dall’altra, Larussa, Gasparri, Matteoli, Alemanno, Meloni. Insomma, gatta ci cova per il povero (malgrado Antigua) Berlusconi il quale ha chiesto di correre ai ripari, facendo passare la voce che è meglio evitare cene e pranzi tra piccoli gruppi di parlamentari. Inverosimile! Negli ultimi giorni di cene e pranzi se ne sono contati a decine. A tavolo – si sa – si possono creare solide intese. Osserva giustamente P.G. Battista sul “Corriere della Sera”: “Il teatrino della politica, tanto aborrito dal premier, potrebbe diventare il ristorantino della politica”. Indro Montanelli Vito Raimondo In libreria Un giornalista racconta e le loro malizie... VIP i Vito Raimondo TTA DICIAMOLA TU DICIAMOLA TUTTA LA DICIAMTO TUT A racconta Un giornalista e le loro malizie... i VIP 22 Itinerari S alszett da Terz, gnumm’redd lattarol o gnumm’redd da Terz. Queste parole dal suono contorto emanano, in effetti, i profumi di due preparazioni che firmano squisitezze gastronomiche d’area tarantina. Si tratta, per i “curiosi viaggiatori” e no, del salsicciotto e del fegatino di Laterza tanto più appetibili se consumati con il famoso pane (noto come panella) che in quella contrada preparano. È tanto apprezzato da essere esportano in molte parti d’Italia. I prodotti in argomento, per la cronaca, sono riconosciuti dalla Regione Puglia tra i “tipici e tradizionali”. Salsicciotto e fegatini si preparano artigianalmente nelle macellerie di Laterza, alcune delle quali hanno retrobottega dove gli affezionati del “fornello”, seduti davanti a tavoli senza fronzoli, quali tovagliati, calici e quant’altro, consumano le carni scelte e cucinate (con molta sapienza) alla brace o allo spiedo. Il rustico pranzo è preceduto da un “apristomaco” di olive, provolone, una qualche fetta di salume e vino rosso tosto, nel senso che tinge il bicchiere. E panella rigorosamente garantita dal marchio di qualità “Pane di Laterza”, per un’adeguata risposta alle attese dei consumatori che apprezzano questo prodotto da forno dalla crosta robusta e dalla mollica morbida, profumata, color avorio vecchio a forme da uno, due e quattro chili secondo i gusti dei consumatori. La ricetta, tramandata di padre in figlio oggi è tutelata dal “Marchio Collettivo di Qualità”, utilizza grano di semola rimacinata, lievito madre (naturale e non chimico) cottura lenta sulle chianche (lastre di pietra) di forni alimentati a legna aromatica (o gusci di mandorle) alla temperatura di gradi. Altre leccornie tipiche di Laterza sono le focacce (con la caratteristica d’essere molto alta), le friselle i biscotti. Laterza, grazie per la bontà del suo pane, fa Piatti “Tipici e tradizionali” dalla Regione Puglia Fegatini e salsiccia i sapori di Laterza Specialità a base di agnello da latte, capretto e manzo Le ricette e i punti vendita * I Gnumm’redd lattarol e Gnumm’redd da Terz si fanno con budella e interiora di agnello da latte, e capretto: cuore, fegato, polmoni, milza, reni e timo. Il tutto intriso di latte avvolti con prezzemolo e cotte lentamente allo spiedo nel forno a legna per circa venti minuti. Lavorazione a mano con coltelli e taglieri in marmo o acciaio, cottura in forno a legna in locali igienicamente garantiti, secondo le regole HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), sistema di autocontrollo cui ogni operatore nel settore della produzione di alimenti deve ricorrere. * La Salszett da Terz si fa con ritagli di manzo, tritati finemente, conditi con sale, pepe, prezzemolo e impasti con acqua. La carne è insaccata in budella di pecora e legata ogni cm. Circa. Cottura lenta allo spiedo nel forno a legna per circa quindici minuti. Preparazione e cottura avvengono in locali igienicamente garantiti seguendo le regole HACCP. Le macellerie rosticcerie dove gustare i fegatini e i salsicciotti • Bruno Pietro Di Colacicco – Piazza V. Emanuele, – tel. . . . • Giuliano Catapano – Via E. Filiberto, – tel. . . . • Michele Cellaro – Via Virgilio, – tel. . . . • Tamborrino – Via Roma, – tel. . . . • Barbetta – Tel. . . . I panifici • Costantino – Via Della Conciliazione, – Laterza (TA) – tel. . . . • Di Fonzo – Via Col di Lana, – tel. . . . • Laerte – Via Cadorna, – tel. . . . • Moderno – Via Appia – S.S. km – tel. . . . • Il Fornaio – Piazza Vittorio Emanuele, – tel. . . . • Dolce & Pane – Via Della Conciliazione, • S. Antonio – Piazza Vitt. Emanuele, – S. Maria – Via Montecamplo 30 ottobre 05 novembre 2010 23 parte dell’”Associazione Città del Pane” che opera per il riconoscimento e la valorizzazione di tipologie specifiche di pane legate a determinati territori. Il che significa visibilità in tutte le più grandi manifestazioni nazionali e internazionali: le BIT di Milano, Ferrara ( Città d’Arte) e Francoforte, il Salone del gusto di Torino, le feste del pane di Mantova e Savigliano, le città d’identità a cura dell’ANCI a Roma e avanti così. Insomma sempre maggiori riconoscimenti per raggiungere almeno l’IGP (Indicazione geografica protetta) se non la Dop (Denominazione d’origine protetta) come hanno meritato prima il pane di Genzano e poi di Altamura. Nel d’intesa tra Comune e i più antichi panettieri di Laterza è stato fondato il “Consorzio Pane di Laterza”, (Via Taranto, tel. . . . ) per tutelare, valorizzare e promuovere il prodotto laertino. Ne fanno parte i panifici: “Costantino”, “Di Fonzo”, “Il Fornaio”, “Laerte”, “Moderno”. Quanto costa? , il chilo. Li merita tutti. Dire Laterza è anche dire ceramiche. La tradizione di quest’ aspetto artigianale è tale che i collezionisti di maioliche prodotte a Laterza nei secoli scorsi, hanno di che essere invidiati, e molto. Girando per Laterza ancora tanti gli esemplari di maioliche classiche: sono nel Santuario della Mater Domini, nelle targhe stradali istoriate e ancora nella fontana in Piazza Vittorio Emanuele, unica in Puglia, la cui vasca e la stele con l’Immacolata, sono rivestite di mattonelle decorate a motivi orientaleggianti. Tra i cultori e collezionisti più noti sono i fratelli laertini Antonio e Carlo dell’Aquila. In particolare il primo da anni ricerca e ricostruisce l’evoluzione storica delle antiche produzioni della maiolica pugliese e specificamente di Laterza. La città da scoprire tra palazzi storici e gravina Uno spettacolo di arte e natura fraBoschi,SentierieTorrenti Dalla Murgia al Salento * La Pro loco “Torre e Pino” di Spinazzola organizza, con il patrocinio del Comune, la ma edizione della Sagra del fungo Cardoncello. Appuntamento il novembre per visite guidate nei quartieri “Borgo Antico” e “Saraceno”, pettolata ai funghi cardoncelli, pranzo nei ristoranti e agriturismi a base di funghi e in serata sagra in piazza Plebiscito con degustazioni di funghi trifolati e orecchiette e funghi, vino rosso locale, pane di grano duro, tanta musica e animazione. I ristoranti: Al Grottino . , L’arcata . , Mikado . , Dirolla . . Gli agriturismi: Masseria Pulcinella . – , San Vincenzo . . Info: Pro-Loco . *Domani con il Gruppo Speleologico Ruvese e l’Associazione Go Murgia, si va a Minervino Murge per la visita guidata alla Grotta di San Michele e passeggiata nel centro storico di Minervino. In serata partecipazione alla “XVI edizione della Sagra del Fungo Cardoncello e dei sapori murgiani”. Info: . *Avanguardie di Lecce propone per il novembre una passeggiata nel Parco Naturale Regionale “Isola di Sant’Andrea e litorale di Punta Rizzo” nelle contrade di Gallipoli. Info: . . I l centro storico, il Palazzo Marchesale, con i dipinti murali appena restaurati, la Chiesa Madre di S.Lorenzo della fine del ‘ , la Fontana Medioevale del e con teste in bronzo, la Cantina Spagnola affrescata, unica nel suo genere, il Santuario della Mater Domini nella cui sacrestia si conservano un lavabo maiolicato del ‘ ed affreschi bizantini. Nel giro anche la visita alle botteghe dei figuli e ai forni dove si produce il famoso pane di Laterza. Consigliata, soprattutto ai “curiosi viaggiatori” più arditi, la visita alla gravina di Laterza, una sorta di canyon scavato in millenni dal fiume Lato, lungo una decina di chilometri e con strapiombi fino a metri e larga . La gravina si apre in località “Le Sterpine”, groviglio di macchia mediterranea, caratterizzata soprattutto da quercioli, mirto e cespugli di lentisco che talvolta assurgono a dignità di vetusti arbusti. Negli strati rocciosi il geologo studia tutta la storia della formazione del burrone. Al visitatore impegnato solo a gustare, a fiutare, a intenerirsi per le bellezze ambientali, la gravina offre colori che variano a seconda della stagione, cenge e picchi scolpiti dal vento e dall’acqua. Sul fondo dove si trovano anche gigantesche “pentime”, macigni crollati per capricci tellurici o meteorici, dalle pareti. E poi gli uccelli che secondo la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) sono abbastanza numerosi. Nibbi, poiane, ci- vette, barbagianni trovano nido e nutrimento sulle cenge, tra gli arbusti e nelle fenditure delle gravina. Il volatile più singolare è il “capovaccaio” o “avvoltoio degli agnelli”: un uccellaccio bianco e nero, la testa arancione e spennacchiata, un’apertura d’ali di circa un metro e mezzo. Un selvaggio e solitario condor nostrano che si libra nel cielo della gravina, nidifica in alcune cavità nei punti più impervi della forra. Per ammirare i capovaccai non c’è che appostarsi tra i cespugli della gravina e aspettare che vadano a caccia di donnole, di faine o delle carogne di pecora, volpe o di una serpe. Può darsi che l’uccellaccio si faccia vedere, oppure no: in ogni caso lo spettacolo della gravina è assicurato. I locali consigliati a Laterza e dove a volte è possibile gustare la “callaredd”, brodo di pecora con erbe selvatiche, innanzi tutto il finocchietto, sono: Da Dino, Verdano, Il Ragno, La Selva. Per dormire Agriturismo Tenuta dell’Aquila / , B&B . . Informazioni e prenotazioni: Pro Loco Laterza – – , Associazione Chiese Rupestri . Per la visita alla gravina Lipu (Lega italiana protezione uccelli) tel. . Pagina a cura di Vittorio Stagnani 24 30 ottobre 05 novembre 2010 Imprese&Mercati SPORA – L’iniziativa della Camera di Commercio di Bari Risanamento aziendale? Bussate allo sportello… S alvare le imprese l’obiettivo che si è posto la Camera di Commercio di Bari istituendo un apposito sportello per la prevenzione e cura delle crisi aziendali. Sono . , infatti, le imprese pugliesi sottoposte a procedure concorsuali (il , % delle . iscritte al registro delle imprese) e . quelle sottoposte a scioglimento o liquidazione (il , % del totale). Analizzando i dati a livello territoriale sono . le imprese della provincia di Bari sottoposte a procedure concorsuali (il , % delle . iscritte) e . quelle sottoposte a scioglimento o liquidazione che rappresentano il , % (la provincia di Lecce segue con il , %). È invece la provincia di Taranto a registrare la peggiore situazione sul fronte delle aziende sottoposte a procedure concorsuali con il , % delle imprese registrate seguita da Bari con il , %. (Fonte dati Movimprese – Infocamere. Elaborazione Promem Sud Est su dati aggiornati al / / ). Sono questi i primi dati del “Rapporto sulle crisi aziendali in Puglia” illustrati durante la presentazione di “Sportello Risanamenti Aziendali” (Spora), il nuovo servizio gratuito per le imprese offerto dalla Camera di Commercio di Bari per la prevenzione e la cura delle crisi aziendali. Gestito da Promem Sud Est – società costituita da banche, camere di commercio e Confindustria Bari per prestare consulenza economico/finanziaria a operatori del settore pubblico e privato – e supportato da CISL, UIL, CNA, Confartigianato, Provincia di Bari, Università degli Studi Aldo Moro e LUM “Jean Monnet”, lo sportello nasce per aiutare le imprese ad individuare la via da percorrere verso il risanamento. Movimprese Lo “stato” delle imprese Il servizio promuove la cultura della prevenzione della crisi d’impresa e offre un’analisi preliminare e una diagnosi dello stato di crisi diffondendo la conoscenza degli strumenti per rilevare tempestivamente il deterioramento della posizione competitiva dell’azienda. Lo Sportello Risanamenti Aziendali – con sede nel salone dei Servizi della Camera di Commercio di Bari e aperto al pubblico il martedì e il giovedì dalle alle – rappresenta un primo importante passo di un percorso che le aziende dovranno percorrere con l’aiuto dei consulenti abituali ovvero commercialisti, avvocati ed esperti di tematiche economico/finanziarie. Lo sportello individua ipotesi di lavoro che ogni impresa dovrà sviluppare con altre figure professionali. SPORA – che sviluppa anche attività di formazione e informazione attraverso corsi, seminari, strumenti informativi e newsletter – intende diffondere la cultura del risanamento e degli strumenti che si possono utilizzare in tale direzione, creando sinergie strategiche e operative con commercialisti e avvocati. “È compito della Camera di Commercio – ha dichiarato Antonio Laforgia, vice presidente della Camera di Commercio di Bari – sostenere le imprese, incoraggiarle, assisterle affinché acquisiscano una maggiore pratica della finanza d’impresa. Alle imprese in difficoltà si chiede di correggere la rotta per salvaguardare quel complesso di valori umani ed economici che nelle stesse trovano espressione e per questo occorre realizzare azioni concrete per farne emergere i punti critici. Con questo spirito di servizio – ha concluso Laforgia – è istituito, attraver- S econdo Movimprese, si definisce registrata un’impresa presente in archivio e non cessata, indipendentemente dallo stato di attività assunto (attiva, inattiva, sospesa, in liquidazione, fallita). L’impresa con procedure concorsuali è iscritta al Registro delle imprese avente in atto una procedura fallimentare non revocata, ovvero avente in atto uno dei seguenti procedimenti: amministrazione giudiziaria, bancarotta semplice, bancarotta fraudolenta, concordato so la Promem Sud Est, società partecipata dall’Ente camerale barese, un apposito sportello affinché le imprese della terra di Bari possano acquisire una maggiore cultura finanziaria ed essere agevolate nel ricorrere ai nuovi strumenti di risanamento e rilancio aziendale . In Puglia i settori merceologici che stanno registrando le dinamiche peggiori – ha spiegato Massimo Leone, amministratore delegato di Promem Sud Est – sono quello estrattivo con il , % delle imprese sottoposte a procedure concorsuali ( su un totale di ), del manifatturiero con il , % ( . su . ) e del commercio con il , % ( . su . ); . sono le imprese sottoposte a procedure concorsuali appartenenti al settore delle costruzioni (il , % del totale delle imprese pari a . ) e a quello agricolo (lo , % delle . totali)”. Le prospettive, quindi, sono buone. “Le probabilità di risolvere una crisi aziendale – ha spiegato Leone – sono tanto più elevate quanto prima essa viene rilevata e misurata allo scopo di intervenire tempestivamente per attivare interventi strategici finalizzati a superarla. Pur evidenziando negli ultimi due anni in Puglia una leggera riduzione delle imprese che ricorrono a procedure concorsuali e scioglimento o liquidazione riteniamo Spora un servizio davvero utile in questo momento particolarmente sfavorevole per il sistema economico locale, nazionale e mondiale”. È anche possibile fissare un appuntamento allo sportello SPORA di Promem Sud Est (Palazzo dei Servizi della Camera di commercio di Bari, Via Emanuele Mola, tel. / ). preventivo, concordato fallimentare, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione controllata, amministrazione straordinaria, accordi di ristrutturazione dei debiti, stato di insolvenza. L’impresa in scioglimento o liquidazione è iscritta al Registro delle Imprese avente in atto una procedura non revocata non di tipo fallimentare. A partire dal ° trimestre sono escluse da questo status, oltre alle procedure non revocate, anche le procedure chiuse o eseguite o revocate con effetto non esecutivo. E sono considerati esclusivamente i seguenti procedimenti: liquidazione giudiziaria, liquidazione, liquidazione volontaria, scioglimento per atto dell’autorità, scioglimento, scioglimento e liquidazione, scioglimento senza messa in liquidazione, scioglimento anticipato senza liquidazione. ilPianetaCdcBari La Camera di Commercio di Bari, allo scopo di fornire all’utente la migliore assistenza nell’esercizio del diritto a ottenere informazioni sullo stato di avanzamento dei procedimenti e delle pratiche, ha istituito un Ufficio per le Relazioni con il Pubblico. UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO Presidente: Luigi Farace Primo piano Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A. Tel. . / (Capo Servizio/Responsabile) Fax . / e-mail: [email protected] *** A.I.C.A.I. Presidente: Carlo Maria Martino Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane e Industriali Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Quinto piano Tel. . / Fax . e-mail: [email protected] *** I.F.O.C. Presidente: Pietro Di Cillo Secondo piano – Terzo piano Agenzia di Formazione – Istituto di Formazione CCIAA Bari Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. – BARI Tel. . / . Fax . e-mail: [email protected] *** S.A.M.E.R. Presidente: Michele Di Benedetto Piano terra – Primo piano Servizio Analisi Chimico-Merceologiche Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Tel. . Fax . e-mail: [email protected] – ORARI DI APERTURA SPORTELLI MATTINA – tutti gli uffici dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO – Registro Imprese – Diritto Annuale dal lunedì al giovedì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO – altri uffici lunedì e giovedì dalle ore . alle ore . 24 Rubriche 30 ottobre 05 novembre 2010 25 segue dalla prima Altro che Made in Puglia del Sud vive nell’incapacità di: ) attribuire giusto valore alla qualità del suo prodotto; ) intercettare interlocutori esterni ai mercati tradizionali; ) unire le forze in modo da ridurre costi, individuare economie di scala, condividere strategie e azioni di promozione dei prodotti. Con una visione così limitata la produzione resta imprigionata nei tatticismi dell’industria di trasformazione che esibisce i prezzi della concorrenza per vincere e piegare la rabbia di chi alla fine soggiace alla vendita sotto costo. Ma è bene sapere che è inutile decantare le qualità dei nostri prodotti se alla fine “valgono” il prezzo del latte tedesco. Non ci vorrà molto perché risulti chiaro a tutti che una buona parte della produzione dei nostri derivati del latte in realtà è l’esito di lavorazioni effettuate con latte tedesco, ungherese, ceco e così via. Al momento non se ne sa abbastanza sull’argomento avvolto com’è nei fumi di una retorica che inneggia ad una qualità impalpabile e quasi mai certificata e a normative europee che solo apparentemente sostengono la qualità dei prodotti. Parlare di mozzarella pugliese, diciamolo chiaramente, è troppo spesso una truffa nei confronti dei consumatori. A meno che per pugliese non si intenda il fatto che sia realizzata in un sito collocato in qualche parte della nostra regione con il latte proveniente da ogni angolo di Europa. In questo senso molto potrebbe fare (e non fa) la miriade di associazioni di consumatori: pretendere e diffondere chiarezza sull’origine delle materie prime sarebbe un’opera tanto semplice quanto meritoria. La concorrenza di prezzo di una materia prima in campo alimentare stride fortemente con il posizionamento di un prodotto che a furor di popolo intende distinguersi come un “articolo” di alta gamma degno di un “premium price” (prezzo più alto). E sia il mondo della produzione sia quello della trasformazione, per non competere in mercati affollati da prodotti tutti uguali e di bassa qualità, hanno la scelta obbligata della differenziazione. Il “Made in Puglia” di cui si parla da decenni senza combinare mai nulla di concreto. Come è frequente in queste situazioni spunta la parola “sistema”. Ma sistema è esattamente il contrario di parcellizzazione. È esattamente il contrario di quel che accade. Produttori e trasformatori per posizionarsi sui mercati (nazionali e ancor più internazionali) hanno la necessità di integrare le politiche di marketing e le azioni di comunicazione per distinguersi e far sentire la propria voce in un’arena competitiva in cui arrivano inaspettati e sottovalutati “regali” come le mozzarelle blu e il latte cinese. La storica mancanza di management in un settore rigidamente orientato al prodotto non consente di mettere a fuoco opportunità di business costante abbandono dell’attività. Prima o poi tutti sapranno che di pugliese nei prodotti ci sarà solo il nome. Un bell’affare davvero. Ma questo è forse il vero limite del nostro territorio: l’incapacità di “creare valore” anche quando sarebbe piuttosto facile. Anzi, con una specie di mortale attitudine all’abbattimento di valore nel disperato e miope tentativo di salvare gli interessi di una parte. In realtà non si salva nessuno in questo modo e il mondo della politica (Regione e assessore Stefano in testa) deve imparare in fretta che la soluzione non è in un accordo transitorio (e quasi sempre calpestato) che limiti i danni, ma in una scelta di programmazione che determini sviluppo. Occorre meno ricerca del consenso, meno... istinto di sopravvivenza e il giusto senso di responsabilità verso le generazioni presenti e future. È di questo che si parla, in realtà, quando si parla di prodotto Puglia. Magari aggiungendo l’occhio all’innovazione. Così la finiamo di far finta di scandalizzarci se Mario Moretti Polegato (il signor Geox, per intenderci) ci ricorda che siamo i più grandi produttori di olio e di olive, ma a fare le snocciolate (giusto per fare un esempio) e a venderle in tutto il mondo ci hanno pensato i fratelli Saclà di Asti. Olivolì, olivolà: ricordate? offerte dal mercato e dagli stessi presunti competitor. E così i produttori vengono strangolati dai trasformatori e questi dai prezzi imposti dalla Grande distribuzione organizzata. Una catena che distrugge valore invece di crearlo. Barcamenarsi credendo di poter tutelare gli interessi di categoria è un’operazione semplicemente stupida perché oggi penalizza i produttori confinati nel perimetro di un mercato dal quale non riescono a svincolarsi e domani potrebbe massacrare i trasformatori se solo qualcuno riuscirà a industriarsi con cicli di produzione a più basso costo consentendosi l’acquisto di materie prime di qualità a prezzi più alti. Il “sistema” non è un processo interno ai produttori o ai trasformatori. È un processo di integrazione tra produttori e trasformatori (e anche altri attori) che permetta relazioni durature e vantaggiose lungo la filiera, che favorisca riconoscibilità e identità di prodotto, che realizzi un posizionamento di più alto livello con una strategia di pricing conseguente. E se il mondo della produzione non ha ancora la cultura per sviluppare piani di marketing che consentano il collocamento del prodotto in nuovi mercati, certo non si può dire che quello della trasformazione brilli per analisi strategica. Dissanguare e tenere sotto scacco il mondo della produzione è una scelta suicida che sottraendo risorse genererà più bassa qualità di prodotto e DIONISIO CICCARESE leNewsdaTerritorioeImprese inviate le vostre notizie a [email protected] PUGLIA Il Piano industriale di Exprivia: investimenti e acquisizioni Il Consiglio di amministrazione di Exprivia S.p.A. - società di consulenza e sviluppo di soluzioni IT quotata al segmento STAR di Borsa Italiana – ha approvato il piano Industriale . Il Piano prevede costi operativi fissi in calo, in termini percentuali rispetto ai ricavi crescenti, l’aumento del valore aggiunto pro capite in misura del %, la razionalizzazione di alcune sedi e della struttura operativa. Oltre a investimenti ricorrenti, sono pianificati quelli previsti dal contratto di programma recentemente approvato dalla Regione Puglia; tale progetto prevede un investimento di complessivo milioni di euro nel triennio di cui , per edifici operativi e infrastrutture. Inoltre Exprivia SpA ha perfezionato l’acquisizione del , % di ProSAP s.l., capofila di un gruppo multinazionale di imprese di consulenza e system integration su sistemi SAP. “Provincia Eternit Free” Protocollo con Legambiente Anche la Provincia di Bari, dopo quella di Lecce e la Bat, aderisce al progetto “Provincia Eternit Free”, firmando un protocollo di intesa con Legambiente e AzzeroCO , promotori dell’iniziativa, che mira alla sostituzione dei tetti in amianto di capannoni agricoli ed industriali con pannelli solari, beneficiando degli incentivi statali e locali. Legambiente segnala che in Puglia i siti contaminati sono . (ad oggi bonificate solo strutture), per . . m , che mancano impianti di smaltimento e che non è stato ancora approvato il Piano Regionale Amianto previsto dalla legge / . www.gazeco.it Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese Direttore editoriale: Vito Raimondo Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari – Tel. 0805857444 Fax 0805857428 - [email protected] Responsabile trattamento dati personali: Dionisio Ciccarese Teca del Meditteraneo scrigno d’oro della cultura Teca del Mediterraneo – Biblioteca Multimediale del Consiglio Regionale della Puglia dona alla cultura importanti pubblicazioni. Le opere edite da Teca, sono uno scrigno d’oro per la conoscenza dell’ identità regionale:“Non c’era nessuna signora a quel tavolo. Il cinema di Cecilia Mangini”, “Con ostinata passione. Il cinema documentario di Cecilia Mangini”, “Raffaele Gervasio. Catalogo delle opere”, “Idillio Infranto”, “Io e la mia sedia” su Enzo Del Re; “Biblioteche che educano. L’educazione informale nello scacchiere euro mediterraneo”. Miami International Wine Fair Successo per le cantine pugliesi Positivo il rientro delle cantine Pugliesi appartenenti al progetto “Puglia Destination” presenti al Miami International Wine Fair , la più qualificata vetrina nel settore vitivinicolo nel mercato statunitense che, negli ultimi anni, ha registrato un forte incremento sia dei visitatori sia degli espositori (questi ultimi nel sono stati . provenienti da nazioni). Durante la due giorni di fiera, avvenuta il e Ottobre, i rappresentanti delle cantine pugliesi erano presenti nello stand denominato proprio “Puglia Destination”. CheBanca! amplia la sua offerta e lancia Conto Deposito Business CheBanca! lancia Conto Deposito Business, un prodotto dedicato esclusivamente alle aziende, che può essere sottoscritto da tutti i titolari di Partita IVA, dai professionisti, dai commercianti e dalle imprese, che riconosce al cliente gli interessi in anticipo sulle somme vincolate ed è completamente gratuito ( nientecosti di apertura, di gestione e di chiusura e l’imposta di bollo è a carico di CheBanca!). Le somme depositate sul Conto Deposito Business possono essere vincolate in qualsiasi momento a , e mesi, effettuando anche più vincoli nella stessa giornata. BASILICATA Provincia Matera bandi strutture ricettive La Provincia di Matera pubblicherà nei prossimi giorni i bandi per la concessione in gestione delle strutture turistico ricettive delle riserve naturali di San Giuliano e di Bosco Pantano. Previsti, quali contributi di gestione, mila e euro per San Giuliano e mila euro per Bosco Pantano. Le proposte saranno valutate sotto il profilo economico e sulla base della qualità del progetto di gestione e saranno prese in considerazione anche la natura giuridica del soggetto offerente, le pregresse esperienze e l’ambito di intervento delle stesse. Alla gara potranno partecipare: associazioni riconosciute, fondazioni, società cooperative ed enti pubblici. Il territorio lucano Nell’aeroporto milanese Un grosso schermo, collocato nell’Aeroporto Orio al Serio di Milano, mostrerà le opportunità del territorio della Basilicata a partire dal periodo natalizio. Per iniziativa dell’assessorato alle Attività Produttive e d’intesa con gli Enti Parco “Appennino Lucano” e “Gallipoli Cognato - Piccole Dolomite Lucane”, la Basilicata mostrerà le sue opportunità turistiche attraverso uno schermo interattivo installato in un punto ad alta visibilità dell’Aeroporto turistico “Orio al Serio” di Milano. I filmati e i contenuti multimediali riguarderanno anche le ricchezze enogastronomiche, culturali e turistiche del territorio. Il progetto avrà la direzione dell’Ente Parco nazionale dell’Appennino Lucano. Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge – Chiuso in tipografia il 28 ottobre 2010 Società editrice: Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Tel. 0805857439 - Fax 0805857427 [email protected] Registrazione Trib. Bari n. 1276 del 19/4/1996 Certificato ADS n. 6793 del 1/12/2009 Pubblicità: Area 4 S.r.l., Impaginazione grafica e prestampa: Fotolito38 Via delle Margherite n. 20/22 70026 Modugno (BA) tel. 080.5857450 fax 080.5857426 e-mail: [email protected] Unione Stampa Periodica Italiana Abbonamenti: Tariffa per l’Italia € 48,00 Tariffa per l’Europa € 144,00 (48 numeri) da versare sul ccp n. 11019700 intestato a: SEDIT srl - Servizi Editoriali Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Numero arretrato € 2,77 26 30 ottobre 05 novembre 2010 Sanità l’Istituto Scientifico San Raffaele D ai successi della ricerca scientifica italiana nasce un’alleanza internazionale che punta, nel giro di pochi anni, a sconfiggere in maniera definitiva sette gravi malattie genetiche e a rendere le nuove terapie disponibili per tutti i pazienti nel mondo. L’accordo (“triplice alleanza”) tra la Fondazione Telethon, l’Istituto Scientifico San Raffaele e la multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK), innova nella sfida alle malattie genetiche, in gran parte patologie rare che fino ad oggi avevano ricevuto limitato interesse dalle multinazionali del farmaco, e conferma la leadership italiana nel settore della terapia genica. Nell’Istituto San Raffaele-Telethon di Milano è stata messa a punto un’originale tecnica che riesce a sostituire, senza rischi per il paziente, il gene malato, all’origine dell’alterazione, con uno sano. L’accordo prevede: il San Raffaele riceve un primo investimento di milioni € da GSK che ottiene una licenza esclusiva per sviluppo e commercializzazione dei protocolli di terapia genica. La prima terapia, che ha già avuto successo in casi su bambini affetti da ADA-SCID (cosiddetti “bambini bolla”, costretti a vivere segregati Ricerca scientifica – Storia di un successo Triplice alleanza contro 7 malattie poiché qualunque contatto è, per loro, a rischio gravissimo; ne nascono, nel mondo, ogni anno, ) sarà industrializzata, immessa sul mercato e resa fruibile da tutti, nel mondo, in permanenza. È in fase sperimentale una tecnica analoga per sviluppare una cura per altre malattie genetiche, tra le quali, la beta talassemia (in Italia persone affette; nel mondo, mila nuovi casi l’anno). “Questa alleanza ha portata storica – ha detto il presidente di Telethon, Luca di Montezemolo – perché dimostra che è possibile sconfiggere le malattie rare, patologie fino a pochi anni fa considerate incurabili e che in Italia la ricerca è di primo piano”. “Con questa alleanza – ha detto Francesca Pasinelli, direttore generale della Fondazione Telethon –dimostriamo come l’eccellente ricerca scientifica che abbiamo finanziato può portare a terapie efficaci e disponibili per tutti i pazienti. Negli ultimi anni, dal , finanziati . progetti e distribuiti milioni € per ricercatori; sono state studiate malattie e pubblicati . articoli scientifici di valore”. Per Luigi Naldini, direttore del San Raffaele Telethon, “senza la collaborazione di una grande casa farmaceutica non saremmo stati in grado di rendere le nostre terapie disponibili per i pazienti”. “Grazie al nostro premio Nobel, Gertrude Elion, abbiamo una cura contro forme rare di leucemia e – dice Marc Dunoyer (direttivo mondiale GSK) – dal , “farmaci orfani” (quelli che, perché fruibili da qualche decina di malati nel mondo, non sono remunerative e convenienti per le aziende), più di ogni altra azienda al mondo. I nuovi protocolli di terapia genica si basano su cellule staminali autologhe (prelevate dal paziente stesso) del midollo osseo. La procedura consiste nel prelievo di queste cellule dai pazienti, la correzione in laboratorio grazie a dei “virus navicella” contenenti una versione funzionante dei geni difettosi nei malati e infine la reintroduzione delle cellule staminali corrette nell’organismo. Per altre malattie si tratta invece si tratta di utilizzare tecnica che utilizza vettori derivati dal virus HIV in grado di reintrodurre nell’organismo il gene curato all’esterno. Puntare solo alle cellule malate La diffusione della malattia un problema mondiale Con “anticorpi armati” il cancro è circoscritto Il conto dell’osteoporosi 70 mld di euro nel 2050 “A nticorpi armati” che raggiungono la cellula del cancro e vi portano la chiave che chiude ogni possibilità di sopravvivenza ed il veleno che annulla le mire espansionistiche (metastasi). È la formulazione T-DM (farmaco biologico trastuzumab più un potente citotossico che si indirizzano direttamente e solo contro le cellule tumorali) molto meno carica di effetti collaterali e rivelatasi determinate per sconfiggere una parte dei tumori della mammella detti HER positivi. Cancro della mammella e dello stomaco sono legati da questa proteina (HER ) che è presente in quantità elevata sulla superficie delle cellule maligne (nel - % dei casi) e che rende questi tumori trattabili con T-DM , definitivamente vincente. Se – dice il prof. Giuseppe Viale (università, Milano) – noi anatomopatologi, sbagliamo nel qualificare l’espressione dei marcatori tumorali (il rischio di errore, in Italia e nel mondo, è - %), indirizziamo l’oncologo verso cure inadeguate per quel caso. Per esempio, per i tumori mammari con recettore per estrogeni sono indicati farmaci ad attività antiestrogenica; per le neoplasie HER , invece, si deve ricorrere alla T-DM . La collaborazione patologi-oncologi, una specie di partnership, sarà capace di ridurre gli errori che, oltre che perdita di vita e di qualità di vita, comportano anche danni economici valutabili, solo per farmaci sprecati, intorno a . euro per caso, per anno. Da considerare che – dice il prof. Marco Venturini, presidente eletto degli oncologi italiani – in Italia si hanno . casi l’anno per cancro dello stomaco e . della mammella ma i decessi sono in numero uguale ( . ). La differenza è da attribuire specie alla diagnosi ritardata. Il congresso della Sifop Patologie croniche: risposta globale V Foto painless_Photoxpress R iduzione dell’altezza, mal di schiena, incurvamento, insicurezza nel camminare: possono essere i sintomi della malattia – osteoporosi – che rende fragili le ossa, una emergenza sanitaria in tutto il mondo che ha motivato la celebrazione di una giornata mondiale per richiamare attenzione e promuovere la prevenzione. L’invito è per tutti, sin dalla giovane età: introduzione o aumento di calcio nella dieta con latte, latticini e verdure, esposizione corretta al sole, esercizio fisico costante, limitare i fattori di rischio (vita sedentaria, fumo, abuso di alcol). In Italia milioni di persone (specie donne dopo la menopausa) soffrono di osteoporosi, un vero flagello. La malattia è caratterizzata da squilibrio del naturale ricambio dell’osso per cui la su- enticinque milioni di italiani (di cui milioni di età - anni) portatori di patologie croniche, presenti, spesso contemporaneamente, nello stesso soggetto, alla ricerca dell’assistenza globale. Essi sono visitati, nello stesso poliambulatorio, per ognuna delle - patologie presentate (le spese sanitarie sono volte superiori), da diversi specialisti i quali, però, non si confrontano tra loro su quel caso realizzando incongrua “medicina specialistica prestazionale”. Le urgenze intasano pronti soccorso ( - % dei casi sono di codice bianco) e corsie con ricoveri impropri e richiedono frequenti riospedalizzazioni (in Usa, solo queste ultime costano oltre , miliardi dollari l’anno). “Il malato cronico – ha detto il presidente della Sifop (società italiana per la formazione a “ricostruzione” (formazione) diminuisce a favore della “demolizione” (riassorbimento), con conseguente perdita di massa ossea ed aumento della fragilità. L’aspetto più devastante è nelle fratture che colpiscono gli over- . Più temute quelle di femore ( . l’anno), vertebre ( ), altre ossa lunghe, che colpiscono, dopo i anni, una donna su e un uomo su . Una paziente su muore entro un anno dalla frattura femorale e su restano disabili con grave compromissione di autonomia e qualità di vita. Secondo stime OMS, nel , l’aspettativa di vita raggiungerà gli , anni ( , % over anni). Le previsioni dei costi per le fratture di origine osteoporotica saliranno dai miliardi di Euro del ai miliardi nel . permanente per la medicina specialistica) dr. Francesco Losurdo, aprendo il congresso nazionale tenuto a Lecce, con la partecipazione di medici di diverse specialità e di biologi e psicologi – sia seguito nella sua interezza per cui, nell’ambito di un contributo alla riorganizzazione del sistema sanitario territoriale ed alla programmazione da parte dei professionisti della salute, proponiamo “l’aggregazione funzionale specialistica ” (tema del congresso). “Vogliamo contribuire alla soluzione di vari problemi di salute della cronicità tenendo conto delle linee guida più aggiornate e fornendo proposte operative per le Aggregazioni funzionali specialistiche sulle diverse patologie (diabete, ipertensione, neuropsicopatie, disturbi rachidei, patologia dell’immigrato, prevenzione dei tumori, cure palliative, ecc), guidati dai Di- rettori nazionali di Settore per le varie specialità e dal Comitato scientifico Sifop”. Vi è necessità di una figura specialistica che, in sintonia e sinergia con tutto il sistema, segua e accompagni nel tempo il malato cronico. La proposta aggregazione funzionale specialistica non è quindi un poliambulatorio ma un centro funzionale (aperto ogni giorno dalle alle per il tempo necessario) dedicato a problemi di salute, con presenza di specialisti, infermieri coordinati da caposala esperto. Il paziente affetto da una patologia cronica deve poter avere un luogo fisico a cui rivolgersi per affrontare il proprio problema di salute che può riguardare diversi organi e sistemi contemporaneamente ma che deve avere risposte mediche globali. Pagina a cura di Nicola Simonetti 26 Università uni latesisulgiornale In questa pagina, dedicata ai laureati di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi su temi di economia, marketing e comunicazione che vengono discusse nelle Università di tutto il mondo allo scopo di far conoscere all’imprenditoria le energie più vivaci dei giovani che affrontano il delicato periodo post-universitario. Studenti e docenti che volessero segnalare tesi attinenti ai temi dell’economia, del marketing, della comunicazione, della gestione e della strategia d’impresa possono inviare il materiale direttamente all’indirizzo [email protected]. Il materiale deve essere costituito da un articolo che vada da . a . battute (spazi bianchi compresi), una fotografia in buona risoluzione ( dpi) e una breve scheda biografica ( battute). 30 ottobre 05 novembre 2010 27 curriculum G iandomenico Spinelli ha anni e vive a Sammichele di Bari. Giornalista pubblicista, si è laureato con lode in Informazione e Sistemi Editoriali presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, discutendo una tesi in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi intitolata “Informazione . ”. A Bari, nel , ha conseguito anche la Laurea in Lettere e Filosofia – Editoria e Giornalismo. Collabora con La Gazzetta dell’Economia e con Sportal.fm. Spinelli – Internet e l’interattività hanno modificato la relazione tra domanda e offerta Cambia il mondo dei media informazione alla prova Web I ARTHUR SULZBERGER n un’intervista pubblicata dal quotidiano israeliano Haaretz nel febbraio del , l’editore del New York Times, Arthur Sulzberger, ha dichiarato: “Non so se stamperemo ancora il giornale tra cinque anni. Internet è un posto meraviglioso e noi lì siamo leader”. La dichiarazione, provocatoria, non troverà riscontro. Ma un fatto è ineludibile: Internet cambia il modo di produrre e fruire contenuti. Il lavoro di tesi analizza la rivoluzione in atto nel mondo dell’informazione, con particolare riferimento all’interattività e alle novità introdotte dal Web . . La Rete costringe i vecchi media a profonde riflessioni sul proprio ruolo, fino a minacciarne la sopravvivenza. Lo studio della Federazione Italiana Editori Giornali La Stampa in Italia , certifica “una fase di crisi tra le più acute della storia” per il settore. L’andamento negativo di raccolta pubblicitaria e vendite si ripercuote sull’evoluzione del fatturato editoriale. Il margine operativo lordo (differenza tra costi e ricavi) cala dell’ , %. Il Rapporto Annuale dell’Osservatorio New Tv e Media del Politecnico di Milano fotografa l’andamento del mercato italiano dei media. Nel , questo subisce una contrazione compresa tra l’ e il %. La dinamica generale è il frutto di due andamenti di segno opposto: il - % dei media tradizionali e, attenzione, il + % dei new media. L’inversione di tendenza risulta ancora più evidente se, prendendo in considerazione la stessa testata, si confrontano il numero di visitatori unici del sito e i dati relativi alla diffusione del quotidiano cartaceo. Nel caso de la Repubblica: . copie vendute e . . visitatori, più del doppio. Ulteriori conferme della forza acquisita dal Web arrivano da due episodi recenti. Alle : del aprile , un devastante terremoto ha colpito l’Abruzzo: trecento morti, migliaia di edifici rasi al suolo. Vista l’ora, a dare le notizia al mondo non sono stati i giornali, ormai stampati e pronti per l’edicola, ma il sito de la Repubblica. La carta stampata, che per secoli ha portato le notizie in casa della gente, racconterà tutto nel dettaglio, ma con un giorno di ritardo. , un sito Un anno dopo il sisma, il aprile Web si è aggiudicato per la prima volta il premio Pulitzer, prestigioso riconoscimento di giornalismo americano, nato nel . La giuria ha gratificato Propublica.org e il New York Times Magazine MANUEL CASTELLS per un’inchiesta sull’operato degli ospedali della Louisiana nei giorni dell’uragano Katrina ( ). Secondo Manuel Castells, Internet rovescia l’assioma fordista per cui solo la massa è in grado di creare ricchezza. Il Novecento è stato il secolo di massa per eccellenza, ma oggi abbiamo davanti uno scenario diverso: produzioni specifiche, consumi personalizzati, appartenenze di nicchia, media individuali. Il Web . , quello interattivo, ha aperto il canale di ritorno per i tanti che erano in ascolto passivo, innescando complicità produttiva: ognuno è attore e non soltanto fruitore. Si definisce “interattivo” un sistema il cui comportamento non è fisso, ma varia a seconda dell’input dell’utente. L’aspetto peculiare di Internet è proprio questo: la modalità pull, il ruolo determinante giocato dalla domanda. In un testo scritto e pubblicato online, come nel caso di una notizia, la componente interattiva è data dalla possibilità, concessa al lettore, di intervenire attivamente e materialmente sull’oggetto della fruizione, percorrendolo tramite i link e aggiungendo contributi propri. A ben guardare, l’interattività non è un fatto nuovo. Nella Poetica, Aristotele indicava il teatro come forma interattiva per eccellenza, come dialogo tra la scena e lo spettatore. La comunicazione si allontana dal modello matematico mittentemessaggio-ricevente per avvicinarsi alla forma del dialogo domanda-risposta. I concetti di ipertestualità e interfaccia sono complementari rispetto al tema dell’interattività. La prima nozione risale agli anni Sessanta, quando Theodor Nelson concepì una nuova testualità THEODOR NELSON NICHOLAS NEGROPONTE in cui, all’ordine sequenziale, subentra una fruizione per scelte successive. L’ipertesto implica un paradigma conoscitivo caratterizzato dall’abbandono delle idee di centro, margine, gerarchia, linearità, cui succedono i concetti di nodo, collegamento, rete, multilinearità. E internet non è altro che un immenso ipertesto. L’interfaccia (tutto ciò che, visibile e tangibile, permette l’interazione col sistema) consente il trasferimento di informazioni dall’utente al sistema. E viceversa. I concetti di ipertesto e interfaccia dimostrano come l’interattività sia connaturata alla Rete, ma il Web non è sempre stato interattivo allo stesso livello. I primi siti, detti “statici”, mantenevano la stabilità del testo cartaceo. Un sito dinamico (un motore di ricerca, un forum, una chat) permette, invece, quel dialogo che alla base dell’interattività nel senso più pieno. La differenza tra statico e dinamico sta alla base della distinzione tra Web . e Web . , termine coniato nel per designare i servizi Internet di seconda generazione, come siti di social networking e wiki, strumenti che enfatizzano la collaborazione e la condivisione tra utenti. L’ . si basa sul paradigma del broadcasting, con il fornitore di contenuti e il fruitore in relazione gerarchica. La logica del . è quella del peer to peer, una relazione tra pari (“peer” appunto), in cui i ruoli sono interscambiabili. Nell’ambito dell’informazione, il passaggio dall’ . al . coincide con la transizione da mass medium a “my medium”. , Nicholas Negroponte ha preconizzaNel DERRICK DE KERCKHOVE to l’avvento di un quotidiano virtuale totalmente personalizzato, un notiziario confezionato a nostra immagine e somiglianza . Ora la profezia si è realizzata. Giornali e televisione sono media verticali. Il flusso dell’informazione è a senso unico: dal giornalista al lettore/telespettatore che “subisce” la notizia. Internet, diversamente, introduce bidirezionalità. Il fenomeno dei blog e del giornalismo partecipativo è eloquente. Narrare gli eventi non è più appannaggio degli addetti ai lavori, a dimostrazione di come la passività dell’utente nei confronti del medium tradizionale abbia lasciato il posto, online, a una dinamica tale da consentire lo scambio dei ruoli. Favorendo il contatto diretto fra la fonte della notizia e i cittadini-lettori, Internet ha rilanciato il giornalismo d’inchiesta, “sociale” o “di servizio”. Proliferano Web magazine, siti di associazioni noprofit, blog civici e pagine personali che hanno lo scopo di svelare le magagne e gli abusi quotidiani in tema di politica, società, ambientalismo. L’esercizio della professione giornalistica è, o meglio sarebbe, per sua essenza, un servizio di tipo sociale reso alla comunità. Ma la pratica testimonia quanto l’informazione, in nome dei criteri di notiziabilità, non sempre riesca a preservare il suo connotato sociale, né a garantire a tutte le parti in causa di una notizia l’espressone della propria voce. Il quarto e ultimo capitolo della tesi è dedicato alla mobilità, all’informazione fruita su dispositivi come iPhone e iPad. Device che rappresentano, per citare Derrick de Kerckhove, vere e proprie protesi dell’agire umano. Tanto più che, secondo Forrester Research, nel le vendite di dispositivi mobili supereranno quelle di Pc e, più o meno con la stessa tempistica, le connessioni Internet in mobilità sorpasseranno quelle effettuate da postazioni fisse. La trasformazione del cellulare in mobile medium ha preso il via nel , con i primi servizi sms news, messi a punto dall’agenzia Ansa e dal gruppo Riffeser-Monti. Con la telefonia di seconda (Gprs) e terza (Umts) generazione, il miglioramento delle connessioni mobili ha consentito di veicolare immagini, audio e video. Gli editori hanno investito e, ora, l’utente può informarsi ovunque e in qualsiasi momento, avendo a disposizione un’ampia offerta di applicazioni e siti Web ottimizzati. GIANDOMENICO SPINELLI 28 Libri&Riviste Globalizzazione, interattività e creatività Marketing 3.0 la nuova “era” Q uello che abbiamo alle spalle è stato il secolo della produzione di massa, del fordismo. Il marketing . , sviluppatosi nella prima fase dell’era industriale, doveva facilitare l’assorbimento da parte del mercato di volumi crescenti di prodotti standardizzati, messi in vendita a prezzi competitivi per consentire l’acquisto da parte della moltitudine di consumatori. In una seconda fase, l’attuale, caratterizzata dallo sviluppo della società dell’informazione e dal Web interattivo, si afferma un concetto di marketing più complesso. Produzioni specifiche, consumi personalizzati, appartenenze di nicchia, media individuali: la “lunga coda” di Chris Anderson. La funzione del Marketing . è quella di consentire all’impresa di comprendere e soddisfare un consumatore più informato ed esigente, dotato di un potere crescente e, pertanto, protagonista fondamentale dell’economia di mercato. Con “Marketing . ”, Kotler, Kartajaya e Setiawan salutano l’inizio una nuova era, naturale evoluzione della precedente. Il concetto di consumatore – scrive Walter Giorgio Scott nella prefazione all’edizione italiana – evolve verso un livello superiore. Soggetto non solo di bisogni, ma anche e soprattutto di sentimenti, valori ed emozioni. In tempi come quelli attuali, non è più possibile considerare i comportamenti dei consumatori come indipendenti da tutto ciò che si manifesta nel mondo in cui essi vivono . Come già teorizzato dal guru Philip Kotler, le “quattro P” (Product, prodotto; Price, prezzo; 30 ottobre 05 novembre 2010 29 Marketing . Dal prodotto al cliente all’anima Autore: Philip Kotler, Hermawan Kartajaya, Iwan Setiawan Editore: Il Sole Ore Collana: Mondo economico Pubblicazione: Numero di pagine: Prezzo: € Place, distribuzione; Promotion, promozione) non riescono più a rappresentare la complessità dell’ambiente e non permettono alle aziende di cogliere tutte le opportunità. Il nuovo paradigma è pensato e formulato in base a tre grandi forze della contemporaneità: l’evoluzione delle tecnologie della connettività e dell’interattività, la globalizzazione, lo sviluppo della società creativa. GIANDOMENICO SPINELLI Jonh McDonald – Un libro del giornalista economico della rivista “Fortune” Giochi di strategia Il poker. La guerra. Gli affari Autore: John Mcdonald Editore: Etas Libri Collana: Management Pubblicazione: Numero di pagine: Prezzo: € Con i Giochi di strategia il business diventa serio S parare per primo o attendere che lo faccia l’avversario, per poi aver l’opportunità di un tiro più sicuro. Nel duello tra galantuomini come nella giungla del mercato, la scelta del momento più propizio è un problema di strategia che John McDonald, giornalista economico di Fortune, affronta non soltanto nella classica accezione militare nel suo saggio Giochi di strategia, dedicato all’applicazione della teoria dei giochi in tutte le relazioni interpersonali. Dal tavolo da poker alle politiche economiche, dalla tattica di guerra al controllo monetario, questo libro parte con una descrizione delle motivazioni del giocatore di poker, per poi passare alle applicazioni più economicamente rilevanti della teoria dei giochi, fino a sviluppare modelli di gioco applicabili al business e concludere con le applicazioni della tecnica militare con la strategia politica. Giochi di strategia ( pagine, edito da Etas) è la prima traduzione in italiano di un libro pubblicato per la prima volta nel , con il titolo originale di Strategy in poker, business and war. Ricco di aneddoti divertenti tratti dalla letteratura internazionale ed esempi storici di grandi strategie, da Sherlock Holmes ad Adolf Hitler. LUCA BARILE Romita – Salvaguardare la relazione con l’ambiente Turismo e seconde case una grande opportunità U n libro dedicato al turismo delle “seconde case”, un fenomeno che ancora oggi è tutto da esplorare. Spostando la lente d’ingrandimento sulle esperienze di altri Paesi europei come Spagna, Grecia, Portogallo e Croazia, è più semplice tracciare un parallelismo con la situazione italiana. Qui, infatti, il turismo residenziale è molto diffuso e produce una varietà di impatti sociali, economici e territoriali. Il turismo residenziale, nel testo di Tullio Romita, diventa un fenomeno sociale a se stante, che con quello di massa ha in comune solo le radici. Il turismo delle abitazioni private rappresenta una chiara opportunità di sviluppo economico e sociale, ma al Storia della pubblicità Gli uomini e le idee che hanno cambiato il mondo Autore: Mark Tungate Editore: FrancoAngeli Collana: La cultura della comunicazione Pubblicazione: Numero di pagine: Prezzo: € contempo un rischio tanto per l’ambiente quanto per i sistemi turistici locali. L’attività turistica delle “seconde case” deve essere vista soprattutto come una risorsa per lo sviluppo delle comunità che ne sono coinvolte, governando il fenomeno a livello locale, una condizione essenziale per preservarne spirito ed essenza. Il libro edito da Franco Angeli – inserito nella collana Turismo, consumi e tempo libero – è una guida ai nuovi stili di vita e residenzialità utile a comprendere governance del territorio e sviluppo sostenibile del turismo in Europa. ALESSANDRO SCHIRONE Tungate – Il passato e il futuro di un settore ormai vitale La storia della pubblicità un’avventura affascinante L a spesa globale per la pubblicità supera ormai i milioni di dollari l’anno e gli spot hanno un impatto immenso sulle nostre vite. Ma dove ha avuto inizio tutto ciò? Quali sono oggi i protagonisti del settore? La storia della pubblicità, scritto da Mark Tungate (un giornalista inglese specializzato in media, marketing e comunicazione) per FrancoAngeli, è il primo libro che analizza il passato e il futuro del settore pubblicitario con una prospettiva internazionale. Non mancano i riferimenti all’Italia: basti pensare all’agenzia Armando Testa (che ha creato personaggi come Pippo, l’amichevole ippopotamo blu, e gli immortali Caballero e Carmencita, due personaggi di animazione a forma di cono ide- ati per la Caffè Paulista nel ), a Emanuele Pirella (il padre del copywriting italiano, a Oliviero Toscani (“Non sono un pubblicitario, sono un fotografo”). Ma si viaggia attraverso le più importanti capitali della pubblicità mondiale: da Londra a New York fino a Parigi e ai mercati emergenti dell’Europa Centrale, del Sud America e dell’Asia. Infine, poiché l’esplosione dei media digitali e il cambiamento nel modo di guardare la tv minacciano di cambiare la natura stessa della pubblicità, Tungate esamina il settore in prospettiva futura per concludere che “l’advertising non scomparirà”. FABIO TRAVERSA Il turismo residenziale Nuovi stili di vita e di residenzialità, governance del territorio e sviluppo sostenibile del turismo in Europa Autore: Tullio Romita Editore: Franco Angeli Collana: Turismo, consumi, tempo libero Pubblicazione: Numero di pagine: Prezzo: € 30 30 ottobre 05 novembre 2010 Fiscalmente I “preziosi” chiarimenti della circolare /E/ Paesi “black list” cosa comunicare I contribuenti minimi e le nuove iniziative produttive rimangono fuori dall’obbligo di comunicazione delle operazioni con soggetti economici ubicati nei paradisi fiscali. Questi ultimi, come noto, sono individuabili all’interno della lista dei Paesi con regime fiscale privilegiato ai fini della presunzione di residenza delle persone fisiche e in quella delle imprese estere controllate o collegate (rispettivamente D.M. maggio e D.M. novembre ). Occorre tener conto delle liste a prescindere dalla natura giuridica e dall’attività svolta dall’operatore. Ciò vuol dire che per il titolare di partita Iva l’obbligo di comunicazione scatta se la controparte è situata in un Paese presente in almeno una delle due liste. Sono questi alcuni dei chiarimenti contenuti nella circolare /E/ che affronta il tema delle comunicazioni che gli operatori economici devono effettuare per le operazioni con Paesi black list, come previsto dal dl del , al fine di contrastare le frodi fiscali e finanziarie internazionali e nazionali, soprattutto le cosiddette frodi “carosello” e le “cartiere”. Soggetti obbligati e non alla comunicazione La circolare chiarisce, poi, che sono obbligati, in via di principio, alla comunicazione delle operazioni con Paesi black list tutti i soggetti Iva. Si considera soggetto passivo, ai fini IVA, chiunque agisca nell’esercizio di impresa – ai sensi dell’art. del D.P.R. n. del – ovvero nell’esercizio di arti o professioni – ai sensi del successivo articolo . Gli enti non commerciali, lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni sono tenuti unicamente per le operazioni realizzate al di fuori dell’attività istituzionale. Mentre, come precisato, sono esonerati dall’obbligo di comunicazione i contribuenti minimi e i soggetti che hanno optato per il regime fiscale agevolato per le nuove iniziative produttive. Un’importante precisazione riguarda i non residenti: sono, infatti, tenuti alla comunicazione anche i soggetti comunitari ed extracomunitari che svolgono operazioni, territorialmente rilevanti in Italia, con i Paesi black list. Le operazioni da comunicare Vanno comunicate in via telematica all’Agenzia delle Entrate le cessioni di beni, gli acquisti, le prestazioni di servizi ricevute da soggetti Ue e quelle rese a soggetti extra-Ue, le importazioni e le esportazioni di beni, sia che esse rappresentino, ai fini Iva, operazioni imponibili, non imponibili o esenti. Sono interessate dall’obbligo di comunicazione anche alcune prestazioni di servizi effettuate con Paesi black list territorialmente non rilevanti nello Stato ai fini Iva, ma il cui monitoraggio è particolarmente importante per la prevenzione e il contrasto delle frodi Iva negli scambi con l’estero. Quali sono i Paesi black list L’obbligo scatta quando il soggetto Iva intrattiene rapporti economici con un operatore che ha sede, residenza o domicilio in uno dei Paesi black Foto dinostock_Photoxpress list, identificati dal Decreto ministeriale maggio (lista dei Paesi con regime fiscale privilegiato ai fini della presunzione di residenza delle persone fisiche) e dal Decreto ministeriale del novembre (lista degli Stati o territori a regime fiscale privilegiato per imprese estere controllate o collegate). In merito alle liste, la circolare precisa che vanno applicate congiuntamente a prescindere dalla natura giuridica e dall’attività svolta dall’operatore. Ciò vuol dire che l’obbligo di comunicazione scatta se la controparte è situata in un Paese presente almeno in una delle due liste. La circolare ricorda, inoltre, che Cipro, Malta e Corea del Sud non sono più Paesi a regime fiscale privilegiato (decreto del ministro dell’economia e delle finanze del luglio ) e che quindi non sussiste, anche per il periodo che va dal ° luglio al agosto , alcun obbligo di comunicazione. n caso di compravendita a titolo oneroso di un immobile o di terreno, la valutazione del bene valida per l’applicazione dell’imposta di registro non può essere utilizzata per l’applicazione delle imposte sul reddito. Infatti, nel primo caso oggetto dell’imposizione è il “valore venale” del cespite, nel secondo il “compenso effettivamente corrisposto ed incassato”. Il valore di un bene intanto può essere considerato “plusvalenza patrimoniale tassabile” in quanto sia stato realmente percepito. La specifica disciplina IRPEF, infatti, è finalizzata a colpire non un reddito che rimanga nell’alveo delle presunzioni, ma un reddito che sia entrato effettivamente ad accrescere il patrimonio di cede il bene. E tale ultimo accertamento incombe sull’Amministrazione finanziaria, tenuta a verificare la sussistenza dell’incasso di un corrispettivo non dichiarato. A tale condivisibile e coerente conclusione è giunta la Commissione Tributaria Regionale del Sanzioni e ravvedimento Per chi non presenta la comunicazione oppure la trasmette incompleta o inesatta è prevista una sanzione da a euro, elevabile al doppio. La circolare chiarisce che in relazione a questo adempimento, in caso di ripetute violazioni, viene applicato ai fini sanzionatori il cumulo materiale e non quello giuridico. L’operatore tenuto alla comunicazione può rimediare all’errore commesso avvalendosi del ravvedimento operoso secondo le regole generali. Quando effettuare la comunicazione EMILIA CIMINIELLO CHIARA DAMMACCO La prima scadenza per presentare le comu- a cura di Giuseppe Ciminiello FiscoinAula I nicazioni relative alle operazioni effettuate nei mesi di luglio e agosto scatta il novembre. Successivamente, il modello andrà presentato, sempre in via telematica all’Agenzia delle Entrate, entro l’ultimo giorno del mese successivo al periodo di riferimento (trimestrale o mensile). 30 Vendita di immobili, l’IRPEF non vale Lazio (Pres. Liotta, Rel. Lunerti) con una recente sentenza che ha il pregio di far chiarezza su di un tema ancora particolarmente dibattuto. Il fatto Un contribuente riceveva un Avviso di accertamento IRPEF con cui veniva recuperata a tassazione plusvalenza relativa alla vendita di un terreno in Mozzecane (VR), sulla scorta del valore accertato ai fini dell’imposta di registro dall’Ufficio delle Entrate di Verona. La Commissione Tributaria Provinciale di Roma, cui il contribuente si era rivolto in prima istanza, aveva parzialmente accolto il ricorso ritenendo congrua la plusvalenza accertata in rapporto al valore accertato ai fini dell’imposta di registro, in quanto idoneo presupposto per la ricostruzione reddituale. Annullava peraltro le sanzioni irrogate. Il ricorrente proponeva appello dinanzi la C.T.R. del Lazio, sostenendo la congruità del prezzo dichiarato in sede di vendita e la non trasportabilità acritica, quale maggior reddito, dell’eventuale maggior valore accertato ai fini dell’imposta di registro. Evidenziava, inoltre, la definitività del valore accertato a seguito della sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Verona, che aveva annullato la valutazione originaria formulata dall’Amministrazione Finanziaria, nonché la formazione di giudicato sulla stessa materia delle imposte dirette nei confronti di altri soggetti compartecipi all’atto di vendita. La decisione del Collegio I giudici di seconde cure hanno preliminarmente rilevato che l’accertamento dell’Ufficio si basava pedissequamente sulle risultanze di valutazione emesse dall’Ufficio delle Entrate di Verona relativamente alla cessione di un terreno, “mentre non esiste omogeneità tra i presupposti dell’imposta di registro e quelle delle imposte sul reddito, in quanto nel primo caso oggetto dell’imposizione è il valore venale del cespite, nel secondo il compenso effettivamente corrisposto ed incassato”. Infatti, ha soggiunto il Collegio, secondo l’insegnamento della Corte di Cassazione “il valore di (un cespite) in tanto rientra tra le plusvalenze patrimoniali tassabili in quanto sia stato percepito poiché la norma impositiva mira a colpire non un reddito presunto ma un reddito entrato effettivamente ad accrescere il patrimonio del cedente”. Peraltro, è stato anche acutamente rilevato che, sulla base del suddetto accertamento, l’Ufficio delle Entrate aveva provveduto ad emettere accer- tamenti ai fini delle imposte dirette anche nei confronti di tutti i comproprietari cedenti del terreno e che, nel corso del giudizio promosso dal contribuente laziale, si era reso definitivo l’annullamento degli stessi disposto con sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Roma, passata in giudicato per mancata impugnazione nei termini. Quest’ultima, motivata con considerazioni di carattere oggettivo, è stata ritenuta estensibile anche al caso affrontato dai giudici della regionale, in quanto non risultava “possibile riconoscere all’originario accertamento di valore (...) il carattere di prova legale in grado di invertire l’onere della prova contraria”, né l’Ufficio aveva reperito o indicato ulteriori elementi probatori della percezione di un corrispettivo superiore da parte dei venditori, mentre i ricorrenti avevano prodotto ar- gomentata perizia di stima sul valore dell’area ceduta. Le conclusioni Il “giudicato” formatosi in favore degli altri contribuenti è stato condiviso dal Collegio di secondo grado e ritenuto efficace anche per il contribuente costretto a ricorrere in appello. Tanto in base ad una lettura dell’art. codice civile alla luce dei principi costituzionali degli artt. e della nostra Carta fondamentale. Diversamente opinando, infatti, si sarebbe irrazionalmente giunti ad utilizzare un diverso trattamento per manifestazioni equivalenti della capacità contributiva e la violazione del principio della correttezza e imparzialità dell’azione amministrativa. Sulla base di tali condivisibili presupposti la Commissione Tributaria regionale ha accolto l’appello del contribuente, annullato l’accertamento impugnato e condannato l’Ufficio al rimborso delle spese di lite in favore dell’appellante. LE SCADENZE FISCALI SABATO OTTOBRE (rinviata a martedì novembre) Pagamento dell’imposta di registro e registrazione dei contratti di locazione dei beni immobili stipulati o rinnovati con decorrenza ° ottobre. Il versamento va effettuato a mezzo mod. F utilizzando i seguenti codici tributo e causale contributo: T – imposta di registro per prima annualità contratti di locazione fabbricati; T – imposta di registro per annualità successive contratti di locazione fabbricati; T – imposta di registro per intero periodo contratti di locazione fabbricati; T – imposta di registro per proroghe contratti di locazione e affitti; T – imposta di registro per affitto fondi rustici. Per la registrazione dei nuovi contratti, per le proroghe e per le cessazioni anticipate, anche a seguito di cessione dell’immobile, è obbligatorio comunicare all’Agenzia delle Entrate gli estremi catastali: la novità è prescritta dall’art. , comma , del D.L. maggio , n. . DOMENICA OTTOBRE (rinviata a martedì novembre) Termine per l’invio delle comunicazioni, in via telematica all’Agenzia delle Entrate, relativamente alle operazioni effettuate nei mesi di luglio, agosto e settembre e nel terzo trimestre nei confronti di operatori economici aventi sede nei Paesi inseriti nella black list. Le scadenze originarie erano rispettivamente agosto (operazioni di luglio) e settembre (operazioni di agosto). Termine per procedere, da parte dei contribuenti esercenti attività d’impresa, alla rilevazione, sulla scheda carburanti mensile degli autoveicoli, del numero dei chilometri percorsi. MERCOLEDÌ NOVEMBRE Annotazione, sul registro IVA degli acquisti, del documento riepilogativo relativo alle fatture di ammontare unitario inferiore a € , ricevute nel mese di ottobre. Emissione e registrazione delle fatture differite relative ai beni consegnati o spediti nel corso del mese di ottobre e risultanti da Ddt (documenti di trasporto) o altro documento equivalente. Le fatture differite devono recare la specificazione della data e del numero dei documenti cui si riferiscono e possono essere riepilogative di tutte le cessioni poste in essere fra due soggetti. Chi va&Chi viene Partenze da BARI Destinazione Compagnia Berlino Txl Airberlin AB : : Ryanair FR : : L MM G Bologna Bratislava Brussels Charleroi Bucarest Volo Partenza Arrivo Frequenza M / a / S D da / a / L M M G V S D da / a / / a / Air One AP : : Ryanair FR : : M G Ryanair FR : : M G Ryanair FR : : Tarom RO : : Carpatair V : : L W!ZZ W : : L FR : : L Londra Gatwick Londra Stansted Malta Milano Lin Airberlin AB : : AB : : Ryanair FR : : M G Ryanair FR : : M G Ryanair FR : : Ryanair FR : : British Airways BA : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Air One AP : Alitalia XM : : Alitalia VE : : Alitalia VE : Air One AP Alitalia AZ Monaco Parigi Beauvais Pisa Praga Roma Fiumicino Stoccarda Timisoara Tirana Torino Trapani Treviso Valencia Venezia Ryanair FR : : L MM G Bologna Frequenza M / a / S D da / a / L M M G V S D da / a / / a / Air One AP : : Ryanair FR : : M G Ryanair FR : : M G Ryanair FR : : Tarom RO : : Carpatair V : : / da / a / D da / a / V da / a / Budapest W!ZZ W : : L V D da / a / Cagliari Ryanair FR : : L / da / a D da / a / S da / a / S da / a / da / a / da a / V G S V S da / a / da / a / Bucarest Colonia Dusseldorf Weeze Francoforte Hahn Genova Londra Gatwick Londra Stansted Malta S M M Airberlin AB : : AB : : Ryanair FR : : M G Ryanair FR : : M G M G Ryanair FR : : BA : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : D da / a / : S da / a / / : L MM G V S da / a / Air One AP : : L M M G V S D da Alitalia XM : : / a / / a / L M M G V S D da / a : L D da / : : L M M G V S D da : : L MM G V : : L D da / a / : : L M M G V S D da G V / a / / Alitalia AZ : : L MM G V da / a / a / Alitalia AZ : : a / / a / Air One AP : : L MM G V / a / Easyjet U : : L MM G V S : L M M G V S D da / a / da / a / Lufthansa LH : : L M M G V S D da a / AP : : / a / Easyjet U : : L MM G V AP : : L MM G V D da / a / Easyjet U : : : : L MM G V da a / Ryanair FR : : : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Lufthansa LH : : Airberlin AB : : MM G V S S L M G V M : : M S da / a / : MM G V S da / a / da / a / Ryanair FR : : S da / a / da / da / a D da / a a Ryanair FR : / Ryanair FR : / Lufthansa LH : Airberlin AB : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : W!ZZ W : : a / D da : : Ryanair FR : : W!ZZ W : : W!ZZ W : : D da / / a / / a / Alitalia AZ : : L M M G V S D da Alitalia AZ : : L MM G V Alitalia AZ : : L M M G V S D da Belleair LZ : : Belleair LZ : : Air One AP : : L L S L M AZ : : L M M G V S D da / a / da / a / da / a / a / / da / a / da / a / a / / a / L da / a / L da / a / : : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Air One AP : : Air One AP : : Meridiana IG : : L Alitalia AZ : : L MM G V ORARI IN VIGORE dal / / AL / / note: ) Il volo IG è cancellato i giorni - - - - Alitalia / : G V S V M G S V M G S L MM G V S M : : / da FR FR : a D da Ryanair : / D da Ryanair : / a / L MM G V : a / a : V V S Tirana Torino Trapani AB : : Carpatair V : : Belleair LZ : : Belleair LZ : : Air One AP : : M G V L M L M V S AP : : Air One AP : : L MM G V L M Ryanair FR : : FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : S G V S Air One AP : : Air One AP : : / a D da nota / Meridiana IG : : L D da / Alitalia AZ : : L MM G V L MM G V da / a / L M M G V S D da / a / Air Italy I Zurigo helvetic L / / / : / / / : / a a a I a / / a Air Italy / da da / Verona da L / / / / da : a / / da I / a / Air Italy / a / a / a da / da / a da / L da / M G S V M G S L MM G V S M V : S da / a D da / a / da / a / da / a / da / a / / a D da nota / D da / / da / a L MM G V da a / : : L da / a / : : L M M G V S D da - - Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica. Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio. a / / a / L M M G V S D da / a / blu-express.com BV : : L MM G V / a da AZ : : L M M G V S D da / a / AP : : L MM G V L M M G V S D da Alitalia AZ : : Airberlin AB : : Ryanair FR : : Treviso Ryanair FR : : Venezia Alitalia AZ : : Zurigo helvetic L : : / / AL M G M G L D da / a / da / a / da / a / da / a / S da / a / da / a / Arrivi a BRINDISI Ryanair FR : : M Ryanair FR : : M Ryanair FR : : Volo Partenza Arrivo Ryanair FR : : Brussels Charleroi Colonia Ryanair FR : : Airberlin AB : : Eindhoven Ryanair FR : : ottobre. / a Easyjet / U Air One Easyjet U Air One Frequenza S G S L V AP / / a / da / / a / da / a / a / V da / V da / a / V da / a / G da S G M S / a / da / a / da / a / da / a / D da / a / da / a L M M G V S D da G / / a / da / a / da / a / da / L M M G V S D da S L MM G V S a / / a / D da / a / M G V da / a M da / a / da / a / da / a / / a / Ryanair FR FR : : FR : : Ryanair FR : : Monaco Airberlin AB : : G Norimberga Airberlin AB : : G Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Roma Ciampino a da L Ryanair Pisa : Note da L Ryanair Milano Orio al Serio / S G Compagnia Milano MXP a / / Billund Milano Lin / S V Destinazione Ginevra / Alitalia Air One Torino V G L da V G M S da / a / da / a / da / a / da / a / D da / Ryanair FR : : a / FR : : da / a / Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a blu-express.com BV : : L MM G V da / a / Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a / AP Air One G / Ryanair Roma Fiumicino M V : : L MM G V / a / Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a / AP : : L M M G V S D da / a / Stoccarda Airberlin AB : : / Torino Ryanair FR : : Treviso Ryanair FR : : Venezia Alitalia AZ : : Zurigo helvetic L : : ORARI IN VIGORE dal Destinazione Milano Mxp Palermo Torino Milano Mxp Palermo Torino / AL / / Volo OD OD OD OD OD OD OD OD OD AL Compagnia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia ORARI IN VIGORE dal / / /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az M G L S da / a S da / a / da / a / S da / a / da / a / V G Partenze da FOGGIA Part. Arrivo Frequenza : : : : : : : : : : : : : : : : : : L MM G V da da M G V D da LM da M V da D da LM da LM G da S da S Note / / / / / / / / / a a a a a a a a a / / / / / / / / / / / Volo OD OD OD OD OD OD OD OD OD AL G / / Compagnia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia ORARI IN VIGORE dal Destinazione / M D da / Air One / : V / a : ORARI IN VIGORE dal / / AL / / note: ) Il volo IG è cancellato i giorni - - - - / L M M G V S D da / a / da a a / a / / a / da / a Venezia a / da / Valencia / da : Stoccarda / D da V / Treviso a D da D da Air One Ryanair da / V da da / a ottobre. Timisoara Airberlin L D da L - - / / / : a D da da : / L M M G V S D da L V : / / L M M G V S D da M AP a a : / AP / D da / : a Air One M G V : / Air One L M M G V S D da : da V S / AZ V M a / : L / a : : L M M G V S D da / : L MM G V : D da AZ : / / FR : / / a AP Bologna V / a / Alitalia ORARI IN VIGORE dal M a / da Air One : AZ M : / da Ryanair : / / a : G : a a Alitalia : S : / da / Alitalia AB : da V AP da S G / Airberlin : G M : / / Stoccarda : / : a a / FR / a XM / a a Ryanair a / Alitalia da V / da / : / da : D da / / : : da : a : : FR / G G : / : : FR FR a : / AZ : Ryanair Ryanair Ryanair / AP / da Alitalia : : da V XM a : L M M G V S D da : : / M Alitalia / AZ : FR AB / a Air One D da G Alitalia : Ryanair a / L MM G V S / AZ : / da : a Alitalia : S : D da : FR da M G V : L MM G V S : Ryanair M L : : : / : : : : a : : : : AZ D da / : FR VE : AZ L MM G V FR Ryanair FR W Alitalia : : Ryanair FR / AZ Alitalia / Alitalia / a W!ZZ Roma Fiumicino / a Ryanair a / Alitalia / / a / Ryanair / / / a / Londra Stansted da / a / S : da da da L MM G V : V / L M M G V S D da : V / a : : M a / : : M / da : : L / : U a a S FR a / G M Easyjet / / / Ryanair da / da a Girona Barcellona da L MM G V S / da / G / / L M M G V S D da a : Airberlin Roma Fiumicino / : Monaco Roma Ciampino / da S : Milano Orio al Serio Pisa / a / / : AP a a / a a : Air One / da a a : / AP U da da / / / : a XM Easyjet V V G / / Praga / Alitalia Air One Milano MXP L da M da AZ : Pisa D da Milano Lin : L M M G V S D da : : M G V da AZ : Parigi Beauvais L V Alitalia V Monaco : G V Alitalia Carpatair Milano Orio al Serio / / da : : / : : : a FR FR AB D da / FR FR Airberlin / Ryanair / G / a Ryanair / L a / / : : / / : : da D da a a S / / a a G a a / / M da / / L V / D da / D da da V S / D da L M M G V S D da M / : Air One FR / a AP Air One Ryanair a / Air One L MM G V S / da / : G D da a : M / / : : S D da D da : L da da VE AP I / AP AP Air Italy / a Alitalia Air One helvetic a / Air One Air One Zurigo / da / / I da S / / Air Italy / a a Verona / a a a I a / / L M M G V S D da Air Italy / da / L M M G V S D da / AB da S da : Airberlin S L M M G V S D da : Ryanair a / / : Ryanair a / S : AB / a M AP Airberlin da D da / : : : L M M G V S D da FR : : : Ryanair FR : : V : VE VE M : FR Alitalia L U FR / : Easyjet Alitalia a : : Ryanair / : : : Ryanair da : : U Londra Stansted / U : FR Easyjet / / FR AB Ryanair / a Easyjet Airberlin a a Ryanair / a V S M / a / G L a / / / / / da da LH U da V D da / da V L V da S / L : V da Milano MXP a : : Ryanair L MM G V / / : FR Girona Barcellona : L MM G V S : FR Ryanair / : : da FR Ryanair a : : / / : U / a D da FR Easyjet / a / Ginevra XM : S a / da Eindhoven Alitalia : : / D da / Ryanair da G a / G V Ryanair M / / Milano Lin : da a L MM G V : : Note da / a S : FR S / / M FR Ryanair M a da / G Ryanair Frequenza : a V L M : Bologna Volo Partenza Arrivo / S L FR / M British Airways Ryanair da G Airberlin Compagnia Billund da V M Partenze da BRINDISI Destinazione Brussels Charleroi Colonia S L da da : M / Brussels Charleroi S Note da / AZ Easyjet Milano Orio al Serio : a Alitalia Air One : Bratislava Volo Partenza Arrivo a M M AB / S L Airberlin / M L Compagnia Berlino Txl da G M da Arrivi a BARI Destinazione da V Airberlin Lufthansa Milano MXP M M Ryanair Genova S S Cagliari Dusseldorf Weeze Francoforte Hahn Note da Budapest Colonia S 31 30 ottobre 05 novembre 2010 /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az / / Arrivi a FOGGIA Part. Arrivo Frequenza : : : : : : : : : : : : : : : : : : LM L MM G V da da S da M G V D da M V da D da LM da LM G da S da Note / / / / / / / / / a a a a a a a a a / / / / / / / / /