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Carrozze da sogno - Ferrovie dello Stato Italiane
EDIZIONI SOGNO ANNO II - NUMERO 02 - MARZO 2015 1905-2015 UNA STORIA LUNGA 110 ANNI « IL TRENO SCIVOLA SENZA MORMORIO, OGNI CARROZZA È UN SALOTTO IN CUI SI PARLA SOTTOVOCE » Paul Verlaine In copertina: servizio al tavolo nella carrozza ristorante dell’ETR 300 Settebello (1970) A destra: viaggiatori nel belvedere dell’ETR 300 Settebello (1965) SOGNO ANNO II - NUMERO 02 - MARZO 2015 L'Italia del treno EDIZIONI EDITORE Direzione Centrale Comunicazione Esterna e Media Piazza della Croce Rossa, 1 - 00161 Roma www.fsitaliane.it - [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE Orazio Carabini PROGETTO EDITORIALE Claudia Frattini CAPO REDATTORE Claudia Frattini COORDINAMENTO EDITORIALE Francesca Ventre REALIZZAZIONE E PROGETTO GRAFICO Giovanna Di Napoli IN REDAZIONE Gaspare Baglio, Serena Berardi, Luigi Cipriani, Silvia Del Vecchio, Cecilia Morrico PHOTO EDITING Giovanna Di Napoli, Antonio Stanga, Vincenzo Tafuri HANNO COLLABORATO Serena Console, Luca Mattei, Marco Penati, Cataldo Vena STAMPA Via A. Gramsci, 19 - 81031 Aversa (CE) Tel. 081/8906734 - [email protected] 12 UN AMERICANO SUL SETTEBELLO 16 NOTTURNI PER SOGNARE 20 SCOMPARTIMENTI E SALONI 22 grandi Espressi 24 BELVEDERE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ Fondazione FS Italiane Piazza della Croce Rossa, 1 - 00161 Roma www.fondazionefs.it - https://it-it.facebook.com/FondazioneFsItaliane DIRETTORE Luigi Cantamessa ASSISTENTE EDITORIALE Ernesto Petrucci SELEZIONE FOTOGRAFICA Antonio Stanga, Donato Zaccagnino FOTO Archivio Fondazione FS Italiane 10 sui treni del Sud olimpiadi sui binari 08 © Ferrovie dello Stato Italiane SpA Tutti i diritti riservati. Nessuna parte del supplemento può essere riprodotta, rielaborata o diffusa senza il consenso espresso dell'editore. Via Melzi d'Eril, 29 - 20154 Milano Tel. 02/76318838 - [email protected] SI RINGRAZIANO 26 TRANS EUROP EXPRESS 30 CUCINA A BORDO 34 36 nuovi colori ogni sera 5 di Luigi Cantamessa (Direttore Fondazione FS Italiane) I l 21 novembre del 1952 la società Breda di Milano e le FS presentavano il nuovo elettotreno di lusso ETR300 Settebello, che nell’immaginario collettivo divenne il simbolo dell’affermazione e del successo dell’Italia negli anni del boom. Il Paese cresceva, come mai era avvenuto prima, si modernizzava e, soprattutto, si muoveva incontrandosi, conoscendosi, uniformandosi nei gusti e nei costumi. I treni delle FS accompagnarono e favorirono questo vasto processo di evoluzione della società italiana, tanto che sarebbe difficile oggi anche solo figurarsi molte fasi della nostra storia recente senza lo snodarsi dei treni nel paesaggio della Penisola in rapida trasformazione, lo sfrecciare delle moderne locomotive elettriche e diesel sul fitto reticolo dei binari e le stazioni sempre più grandi e affollate. E ancora senza gli sguardi dei connazionali negli scompartimenti dei mille treni che percorrevano lo Stivale da Sud a Nord. Treni Rapidi e lunghi Espressi, carichi di sogni e di speranze, che collegavano tutti i giorni il Belpaese con le regioni più lontane d’Europa. Carrozze letto, cuccette e vagoni ristorante 6 che assecondavano il nuovo modo di viaggiare delle grandi masse: giovani, famiglie, turisti, emigranti e uomini d’affari. Oggi resta il convincimento, non solo personale, che le carrozze italiane costruite dal 1930 al 1980 per stile e design sono tra le migliori concepite dall’industria ferroviaria nazionale. L’Italia e i treni di quegli anni correvano e continuano a viaggiare nel XXI secolo insieme ai desideri e alla voglia di successo di un’intera nazione. 7 « IL TRENO ERA RIPARTITO, RICOMINCIÒ LA SFILATA MONOTONA DEI CAMPI RETTANGOLARI, DELLE STRADE BIANCHE, DEGLI ARGINI ERBOSI » Carlo Cassola A sinistra: sezione diretta per Palermo del Rapido Peloritano, con automotrice elettrica ALe 601, in partenza da Roma Termini (1971) Sotto: sezione diretta per Catania del Rapido Peloritano, con automotrice elettrica ALe 601, in partenza da Roma Termini (1965) sui treni del Sud N egli anni ’60 il Belpaese correva e diminuivano le distanze. I treni Diretti, Direttissimi e Rapidi delle FS contribuirono ad accorciarle, consentendo la mobilità di grandi masse. Nel 1953 si inaugurava il Direttissimo Freccia del Sud, il primo che collegava l’Italia settentrionale e meridionale. Con una percorrenza di oltre 1.500 km univa Milano con Palermo e Siracusa, senza cambi. La sua velocità commerciale, elevatissima per l’epoca, raggiungeva la media di 72 km/h. Tra il 1964 e il 1965 per il servizio tra Roma e la Sicilia nasceva il Peloritano: il Rapido copriva 915 km in 12 ore (tre in meno rispetto ai treni tradizionali), grazie alle moderne automotrici elettriche ALe 601, dotate di aria condizionata e comode poltrone. Nel reportage Come in crociera sul Peloritano di Pietro Marinetti, pubblicato nel 1965, il nuovo bolide era definito “una villa volante sul mare”. Treni del Sud, che appaiono e scompaiono tra viadotti e gallerie, albe e tramonti, mentre la costa scorre tra il mare da un lato e gli aranceti dall’altro. 9 « IL TUO TRAINO DI CARROZZE CHE TI SEGUONO UBBIDIENTI E ALLEGRE, TRAVERSO BURRASCA E BONACCIA, ORA VELOCI ORA LENTE » Walt Whitman 10 uella del 1960 fu una lunga estate per le FS. Un anno memorabile e una stagione irripetibile. L’Italia ospitava le Olimpiadi e il compito si presentava proibitivo. Tra agosto e settembre viaggiavano treni carichi di turisti e appassionati di sport, comitive e famiglie provenienti da tutto il mondo. Il Paese era al centro dell’attenzione internazionale e le FS risposero con un piano eccezionale di potenziamento dei collegamenti. Roma divenne per l’occasione la capitale del trasporto ferroviario europeo. Il 29 maggio scattò l’ora zero: oltre 170 treni straordinari, aggiunta di carrozze ai convogli giornalieri per gestire oltre quattromila comitive estere e, infine, uffici informazioni speciali aperti nelle principali stazioni. L’evento fece da sfondo anche all’inaugurazione, il 23 luglio, dell’ETR 250 Arlecchino. Per poter assistere alle regate fu istituito un servizio navetta tra Roma Termini e Villini di Castel Gandolfo con 44 coppie di treni in viaggio ogni 15 minuti. A destra: ufficio informazioni allestito in occasione della XVII Olimpiade presso la stazione di Roma Termini (1960) Sotto: primi esempi di treno navetta Roma Termini-Villini di Castel Gandolfo (1960) olimpiadi sui binari 1 A 12 nche John Bainbridge, prestigiosa firma del New Yorker, nel 1964 vuole provare l’emozione di un viaggio sul «famoso treno italiano a forma aerodinamica, chiamato Settebello». Niente male l’offerta: 392 miglia da Roma a Milano a soli 23 dollari. Una volta a bordo a folgorarlo è la bellezza del convoglio «formato da sette lucide carrozze in grigio, verde e bianco, unite l’una all’altra in modo così perfetto da sembrare una cosa sola». Sopra: particolare della fiancata dell’ETR 300 Settebello in servizio da Milano Centrale a Roma Termini (1965) Sopra: particolare del belvedere e della cabina di guida dell’ETR 300 Settebello in corsa sulla linea Roma-Firenze (1963) 1. Panoramica dell'ETR 300 Settebello in servizio da Roma Termini a Milano Centrale (1970) A Firenze, poi, si accomoda su una poltrona nell’elegante ristorante e, servito da camerieri in guanti bianchi, gusta un risotto alla milanese accompagnato da un rosso italiano del 1959. Il paesaggio toscano scorre attraverso i finestrini, mentre Bainbridge ammicca a una brunetta elegante, con occhiali e pelliccia bianca, che sorseggia whisky. Il tempo va veloce e la nebbia avvolge la scena: la stazione di Milano, «tutta vetri e ferri», accoglie il treno in perfetto orario. 13 UN AMERICANO SUL SETTEBELLO Pagina a fianco: servizio bar nell’elegante belvedere (1970) 1. Viaggiatori pranzano nella carrozza ristorante (1965) 2. Viaggiatori sorseggiano un drink nell'angolo bar (1965) 3. Viaggiatori nel confortevole compartimento salotto (1960) 4. Viaggiatori in partenza con l’ETR 300 Settebello a Firenze Santa Maria Novella (1965) 3 4 14 1 2 « E, D'IMPROVVISO, NEL SILENZIO PROFONDO DELLA NOTTE, AVEVA SENTITO, DA LONTANO, FISCHIARE UN TRENO » Luigi Pirandello B 16 onjour Paris: il 28 settembre 1969 si inaugurava il treno diretto tra Roma e la Ville Lumière. Grande successo di pubblico per il Palatino, un servizio di alta qualità che prevedeva carrozze con cuccette e letti, ristorante e bar a una tariffa globale comprensiva del trasporto, della cena e della prima colazione. Altri notturni partivano dall’Italia per raggiungere mete lontanissime: il Direct Orient, da Milano per Parigi-Calais, aveva in com- Sopra: interno di una carrozza della Compagnie Internationale des Wagons-Lits di prima generazione (1957) Pagina a fianco: servizio colazione a bordo di una cabina letto con disposizione a giorno (1972) 1. Treno internazionale Rome Express in partenza per Parigi. Roma Termini (1965) 1 posizione carrozze letti e cuccette Belgrado-Parigi, Istanbul-Sofia-Parigi e Atene-Belgrado-Parigi. Il Riviera Express, simbolo del boom economico, collegava tutte le sere la Liguria con Amsterdam, Oberhausen e Francoforte. Dai primi anni ’60 partiva da Roma Termini lo Chopin Roma-Varsavia-Mosca, con misteriose carrozze notturne sovietiche, tendine bianche, il samovar sempre acceso e un austero conduttore. 17 NOTTURNI PER SOGNARE 1. Interni di una carrozza della Compagnie Internationale des Wagons-Lits (1977) 2. Servizio colazione in una cabina letto (1986) Sotto: famiglia all’interno di una comoda cabina tripla turistica T3 (1972) 18 1 2 3 4 3. Saluti prima della partenza del Simplon Express alla volta di Parigi. Roma Termini (1963) 4. Treno internazionale Chopin Roma-Mosca in partenza dalla stazione Termini (1968) Sotto: giovani viaggiatrici all'interno di una cabina tripla turistica T3 (1959) 19 4 3 E S A L O N I 5 1 2 20 1. Interni di 1^ classe tipo X (1967) 2. Gruppo di ragazzi sull’Espresso Torino-Lecce (1978) 3. Scompartimenti Grand Comfort di un Rapido Milano-Roma (1973) 4. Operazioni di controlleria (1971) 5. Rosanna Vaudetti a bordo di una vettura Salone Gran Comfort (1976) 6. Viaggiatrice nel corridoio di una vettura Salone Gran Comfort (1976) 7. Cuccette di 2^ classe con disposizione a giorno (1975) 6 7 21 « LE CITTÀ D’EUROPA IN FONDO ALLA NOTTE, E I TRENI, CHE FILANO ILLUMINATI COME TEATRI; I TRENI CARICHI DI NOSTALGIE » Ardengo Soffici A sinistra: treno internazionale Italia Express per Copenaghen in partenza da Roma Termini (1960) Sotto: bagagli di viaggiatori di 1^ classe pronti per essere caricati a bordo. Roma Termini (1963) grandi Espressi I talia anni ’60. Treni lunghissimi attraversano la Penisola da un capo all’altro, composti da carrozze di 1^ e 2^ classe, cuccette e vagoni letto. Folle di viaggiatori, carrelli e bagagli sui marciapiedi delle grandi stazioni alla partenza di vagoni che si susseguono fin oltre gli scambi. Uno scenario vivace: volti stanchi o gioiosi ai finestrini, un incrociarsi di lingue e richiami in una febbrile eccitazione. Sui binari gli Espressi, con appesi sulle fiancate cartelli gialli o bianchi che riportano nomi di città lontanissime, incontrate mille volte solo sugli atlanti scolastici. Il Brenner Express partiva da Roma con carrozze dirette a Monaco; il Simplon Express attraversava un itinerario slavo, Roma-Lubiana-Belgrado; da Milano il Direct Orient per Parigi e Calais raccoglieva il traffico ferroviario proveniente dai Balcani e diretto a Parigi e Londra. Che dire poi dell’Italia Express per Chiasso, diretto in Inghilterra, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia, Germania e Svizzera? Grandi Espressi come ponti tra nord e sud, oriente e occidente. 23 2 1 24 1. Automotrice turistica ALnt 444 Freccia Aurelia in servizio tra Milano e Sanremo (1950) 2. Particolare dell’elegante angolo bar 3. Compartimento panoramico con arredi di design 3 25 A destra: TEE Mediolanum MilanoMonaco di Baviera sulla linea Verona-Brennero (1968) Sotto: TEE Lemano con automotrice ALn 442/448 costeggia il Lago Maggiore sulla relazione internazionale Ginevra-Milano (1968) 26 TRANS EUROP EXPRESS 1. Eleganti interni in velluto del TEE Gottardo (1967) 2. Panoramica dal mare del TEE Ligure in servizio tra Milano e Marsiglia (1977) 3. TEE Mediolanum, sulla relazione internazionale Milano-Monaco di Baviera, in sosta a Bolzano (1965) 4. TEE Adriatico, sulla linea Bari-Milano, in sosta nella stazione di Ancona (1975) P 28 1 ensato nel 1954 come servizio ferroviario rapido e dal comfort elevato, il Trans Europ Express coinvolgeva le maggiori reti europee. Nel giugno 1956 prese il via il primo TEE italiano, Moncenisio, che collegava Milano con Lione in sole sei ore. Automotrici dall’elegante design con motorizzazione a cilindri orizzontali, arredamento di gran classe con sedute accoppiate a divano e regolabili su tre posizioni. La ristorazione a bordo era di 2 3 Sopra: TEE Ligure e Moncenisio sotto le arcate della stazione Centrale di Milano (1969) 4 ottima qualità, grazie a cuochi e camerieri della Compagnie Internationale des Wagons-Lits. Pranzo e cena venivano serviti ai tavoli, allestiti con tovaglie e tovaglioli in stoffa cifrata, bicchieri in vetro e stoviglie pregiate. Il servizio fu replicato su altre relazioni e nacquero altri TEE tricolori: Ligure, Lemano, Gottardo e Mediolanum. Negli anni ’70 si aggiunsero treni composti da carrozze Gran Comfort in color avorio antico e con due bande rosse. 29 Carrozza ristorante con tavola apparecchiata sul prestigioso elettrotreno ETR 300 Settebello Milano-Roma (1962) 1. Vista esterna di una vettura ristorante Gran Comfort in sosta a Milano Centrale (1982) 2. Interno della carrozza ristorante dell'ETR 300 Settebello (1970) 1 2 31 CUCINA A BORDO I 32 l critico enogastronomico Vincenzo Buonassisi scriveva così a proposito di un suo pranzo in treno: «l’ambiente è incomparabile, il relax assicurato, il servizio è buono, il cibo è di prima qualità» (Voci della rotaia, 1987). Una storia che veniva da lontano: nei primi anni ’60 sui 72 treni giornalieri con carrozza-ristorante si consumavano, ogni anno, oltre un milione di pasti. Alcuni convogli erano celebri per la qualità e l’assortimento delle portate. Sopra: viaggiatori seduti al tavolo di una vettura ristorante Gran Comfort (1974) Pagina a fianco: tavolo imbandito nella carrozza ristorante del TEE Gottardo (1967) 1. Chef al lavoro nella cucina della carrozza ristorante dell’ETR 250 Arlecchino (1960) 1 Sul Rapido Freccia della Laguna era molto richiesto il menu a base di bistecca ai ferri, due contorni, frutta e dolce. Il tutto accompagnato da ottime confezioni da viaggio dei migliori vini italiani, Chianti, Barbera, Pinot. Su altri convogli le carte delle voiture-restaurant osavano di più: julienne di sedani con maionese, linguine al salmone, suprème di pollo con patate boulangères, formaggi assortiti, frutta di stagione. 33 « ...LE BELLE SIGNORE CHE AFFACCIAVANO ALLO SPORTELLO IL CAPO AVVOLTO NEL VELO; L’ARGENTO E L’ACCIAIO BRUNITO...DELLE BORSE » Giovanni Verga N 34 egli anni ’30 le FS cambiarono decisamente l’estetica dei convogli ferroviari, introducendo nuove nuance che rompevano con la vecchia tradizione déco. Si sperimentò per la prima volta il colore castano, molto popolare e apprezzato. Dal 1936 fu applicato alla parte inferiore della cassa e ai carrelli, mentre nella fascia dei finestrini fu utilizzato il marrone Isabella, più chiaro, con l’imperiale in alluminio. Questo brand durò sino ai primi anni ’60, quando si affermò il grigio ardesia. Di grande impatto visivo, invece, il verde magnolia e il grigio nebbia che a metà del ’900 caratterizzarono i mezzi di trazione veloci, le locomotive elettriche E.646 e gli elettrotreni, come il Settebello, l’Arlecchino e l’ETR 220. Nel 1967 si aggiunsero il blu orientale e il grigio perla dei locomotori elettrici E.444. Dal 1970 per i servizi TEE nazionali fu adottata una nuova, elegante, colorazione: sottocassa e tetto grigio ardesia, fascia dei finestrini color avorio antico con due bande rosse, una sopra e una sotto. A destra: ETR 220 in corsa tra Firenze e Roma (1983) Sotto: treno locale in servizio tra Lecco e Sondrio con automotrice elettrica ALe 883 (1965) nuovi colori « VIAGGIAMO TUTTI NELLO STESSO TRENO. E NESSUNO SA FINO A DOVE. UN VICINO DORME, UN ALTRO SI LAMENTA, UN TERZO PARLA E PARLA » Erich Kästner A sinistra: viaggiatori affacciati al finestrino della carrozza diretta di tipo X Modica-Roma Termini (1986) Sotto: locomotiva diesel D.445 traina il treno Espresso Vittoria-Roma Termini (1984) ogni sera E state 1972: nel torrido e abbagliante mezzogiorno della campagna siciliana attorno a Ragusa il treno locale 2984 arranca lentamente lungo le curve della linea Siracusa-Ragusa-Caltanissetta, fermandosi in ogni stazioncina. Scendono viaggiatori stanchi, carichi di valigie, ma con i volti felici e commossi. Sono partiti, nel caldo afoso di una serata romana, con l’Espresso Roma-Palermo, in partenza da Termini. Rientrano a casa per le vacanze, la maggior parte sono italiani che lavorano in Francia, Germania, Milano o Torino. Comodi treni li hanno portati fino a Ragusa, Modica o Vittoria. Le chiamavano “carrozze dirette” e venivano agganciate e sganciate senza far scendere i passeggeri, che così non dovevano sottoporsi a faticosi trasbordi. Ogni sera dalla Capitale era possibile salire su uno di questi vagoni e pranzare, l’indomani, con i propri cari, a Lecce, Crotone, Roccella Jonica, Sibari, Potenza, fino ai luoghi più lontani della Sicilia. 37 Bibliografia John Bainbridge, Un americano sul Settebello, in Voci della Rotaia, Anno VII, n. 6, giugno 1964 Remo Ceserani, Treni di carta. L’immaginario in ferrovia: l’irruzione del treno nella letteratura moderna, Torino, Bollati Boringhieri, 2002 G. Crepaldi, In treno tra arte e letteratura, Milano, Mondadori, 2003 Livio Jannattoni, Sui binari alla ricerca del tempo perduto, in Voci della Rotaia, Anno VI, n.7, luglio 1963 Pietro Marinetti, Come in crociera sul Peloritano. Impressioni di un giornalista sul nuovo servizio, in Voci della Rotaia, Anno VIII, n. 6, giugno 1965 Luigi Pirandello, Novelle per un anno, Milano, Newton Compton, 2011 W.W. Rossi, Des trains pour l’Europe. TEE et autres trains européens, Francoforte, Redactor Verlag, 1968 Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino, Milano, Adelphi, 2011 Giovanni Verga, Tutte le novelle, Milano, Mondadori, 2001 Paul Verlaine, Romanze senza parole, Milano, Feltrinelli, 2007 Walt Withman, Foglie d’erba, Torino, Einaudi, 1973 ERRATA CORRIGE N. 2/2014 a COLORI Pagina 19: nella didascalia in alto il luogo corretto è Torino Smistamento Pagina 20: nella didascalia in alto il banco di manovra rappresentato appartiene a una locomotiva E.633 del 1982 Pagina 21: nella didascalia in alto il banco di manovra rappresentato appartiene a un ETR 600 ERRATA CORRIGE N. 1/2015 non solo BINARI © Cataldo Vena Pagina 22: nella didascalia n. 2 l'anno corretto è 1982 38 Servizio al tavolo nella carrozza ristorante dell’ETR 220 (1971)