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Carrozze TEE Roco

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Carrozze TEE Roco
Carrozze TEE Roco
www.trenoincasa.it
elaborazione di Gabriele Moschetto (Gabriele81)
Questa serie di carrozze Roco in realtà non necessita di grandi ritocchi, essendo (a mio
giudizio) forse il più bel modello di carrozza FS mai riprodotto in scala H0 a livello industriale,
però per chi non si accontenta di avere delle splendide carrozze e volesse farle diventare
veramente spettacolari ecco alcuni piccoli interventi alla portata di tutti ma che alla fine daranno
quasi l’impressione di trovarsi davanti alle carrozze reali.
Prima di applicare gli aggiuntivi in dotazione è meglio effettuare queste operazioni: su tutte le
carrozze i predellini agli angoli delle testate vanno colorati in rosso, eccetto che sul furgone
dove vanno lasciati neri (ma prima di montarli su quest’ultimo aspettate a leggere poco più
avanti...), e le estremità degli accoppiatori in alluminio o rosso come visibile dalle foto. La
ristorante era erroneamente priva dei predellini, quindi in attesa di rimediarli come ricambi ci ho
montato quelli del furgone, dove si nota meno la mancanza. Sempre sulla ristorante vanno
colorati in rosso i predellini della scaletta in
corrispondenza della porta a soffietto.
Ho attrezzato una testata di una carrozza a
scompartimenti come fine treno, sulla quale ho
applicato i soliti aggiuntivi quali gancio, accoppiatori e
REC femmina recuperati da altri modelli, praticando i
fori sul pancone ed eliminando il portagancio NEM,
ormai inutile ed antiestetico.
Consiglio vivamente di applicare i cartelli di
percorrenza e le veneziane ai vetri, particolari a volte
trascurati ma che danno un senso di completezza e
realismo notevole. Per l’applicazione delle veneziane il
lavoro diventa molto più agevole smontando la
carrozza,
operazione
non
proprio
semplicissima...operate così: smontate soffietti e tetto
come riportato nelle istruzioni, per comodità togliete
anche respingenti, ganci e carrelli, quindi liberate gli
incastri della testata e delle fiancate inserendo
qualche pezzetto di carta telefonica o simile per mantenere telaio e cassa separate; ora bisogna
liberare gli incastri della carenatura, lavorando dall’alto prima su una fiancata e poi sull’altra:
con un piccolo cacciavite a lama inserito tra la cassa e l’arredamento, a circa ¼ della lunghezza
della carenatura, forzate la cassa verso l’esterno e contemporaneamente spingete il telaio
verso il basso, in modo da liberare l’incastro. Una volta liberati questi incastri il grosso è fatto,
ripetete le operazioni anche sull’altra testata e il telaio verrà
via da solo. Ritagliate le tendine a dovere facendo in modo
di creare un aspetto abbastanza casuale delle posizioni,
alternando finestrini completamente chiusi ad altri
parzialmente o completamente aperti, a piacere. Per
applicarle consiglio nastro biadesivo, perfettamente
reversibile se si cambia idea.
La composizione standard di origine per i TEE Lemano,
Mediolanum e Ligure era, nell’ordine, furgone generatore +
salone + ristorante + scompartimenti + scompartimenti (e
possibilmente una bella E444 con modanature in testa).
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Per i cartelli di percorrenza c’è un piccolo problema con le numerazioni, in quanto nelle
carrozze aggiuntive le decal per la carrozza 5 sono nella salone, mentre la scompartimenti ha
quelle della 6, e volendo ricreare la composizione citata in precedenza ci si deve procurare le
decal adatte per evitare buchi, magari da amici a cui avanzano (come ho fatto io, avendo
riprodotto il Lemano che è stato il primo TEE a ricevere queste carrozze, a partire dal maggio
‘72).
Infine, per avere una completa coerenza temporale essendo le carrozze ambientate negli anni
’70 (le marcature riportano come anno di prossima revisione il 1973), via gli smorzatori da tutti i
carrelli (rimangono i buchini, che andrebbero stuccati...).
Un ultimo ritocco, che ancora non ho attuato ma che a questo punto sarebbe doveroso, è
colorare di nero opaco le vele delle ruote, eccessivamente lucide.
Ed ecco il risultato:
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elaborazione di Gabriele Moschetto (Gabriele81)
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