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01.2016 {n/1} Grazie Maestro Il Carlo Felice saluta commosso Ettore

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01.2016 {n/1} Grazie Maestro Il Carlo Felice saluta commosso Ettore
{n/1}
—— Oltre
Palco——
— magazine
Teatro Carlo Felice
L’ultimo regalo di Ettore Scola è stato per
il Teatro Carlo Felice, mettendo in scena
in dicembre La Bohème, filtrata attraverso
il suo sguardo cinematografico. Serbiamo
questo ricordo tutti con commozione. Sulla
sua grandezza artistica, sulla sua acutezza
nello scandagliare la società e la storia italiane attraverso il cinema, è inutile aggiungere parole, ma in teatro abbiamo avuto il
privilegio di sperimentare di persona la sua
affabilità, umiltà, arguzia e signorilità...
Non si è sottratto ai riti delle foto con chiunque glielo avesse chiesto, ha risposto con
una battuta o un sorriso a tutte le domande
e nell’ascoltarlo si rimaneva incantati dalla
potenza figurativa delle sue parole. Ogni frase era da incorniciare, come un aforisma...
Grazie Maestro.
01.2016
Grazie Maestro
Il Carlo Felice saluta
commosso Ettore Scola,
onorato di averlo avuto
come regista de La Bohème
nel dicembre scorso
Ettore Scola con Giuseppe Acquaviva,
direttore artistico del Carlo Felice
e direttore d’orchestra de La Bohème
Teatro Carlo Felice
A partire dal 30 gennaio un Don Giovanni fuori dagli schemi
Don Giovanni star
dello Studio 54
01.2016
Un uomo che vive sopra le righe nei locali alla moda
dell’America anni ’80: così la regista Rosetta Cucchi
ripensa l’eroe maledetto di Mozart e Da Ponte
Al centro della trilogia italiana di Mozart e Da Ponte c’è
il complicato intreccio tra amore, desiderio, avventura e
matrimonio. Una questione eterna che attraversa le epoche, le società, le culture, il costume. La regista Rosetta
Cucchi ha iniziato due anni fa a proporre Mozart e Da
Ponte come nostri contemporanei, con un allestimento
de Le nozze di Figaro in versione commedia di Billy Wilder, ambientato nell’America del boom a cavallo tra gli
anni ’50 e ’60. E anche il suo Don Giovanni, che vedremo
al Carlo Felice a partire dal 30 gennaio, è “americano”,
ma questa volta di un’America anni ’80: superficiale, rampante, aggressiva, dove tutto è spettacolo (la guidava, del
resto, il presidente-attore Reagan). Don Giovanni diventa
così la star dello Studio 54, locale di culto nella New York
di quel periodo, un playboy senza scrupoli ossessionato
dalla conquista delle donne sullo sfondo di un’eterna festa da discoteca. Seduzione compulsiva e divertimento
spinto all’estremo per tenere lontane le angosce esistenziali e la paura della morte, che incombe sul protagonista fin dalle prime scene. È l’ultima metamorfosi di una
figura su cui, da sempre, si interrogano musicisti, registi, psicologi, filosofi, scrittori. «Ho pensato all’America
reaganiana degli anni ’80 – spiega Cucchi –, ottimista e
proiettata verso il futuro, ma dove il moralismo borghese si contrapponeva alla crescente voglia di libertà di una
parte della società. Dove le grandi star del rock facevano
impazzire i giovani e venivano seguite nelle mode e nei
costumi morali e sessuali. Ma anche all’America dove
l’ombra dell’AIDS iniziava a prendere forma e c’era chi la
giudicava come una giusta punizione divina della corruzione dei costumi. In questo contesto, ho immaginato un
Don Giovanni star di uno dei locali alla moda newyorkesi, come poteva essere il mitico Studio 54, amato da tutte le donne e da esse odiato quando stanco e annoiato le
rifiuta. Un uomo mito che vive sopra le righe, forse conscio di dover bruciare tutto e subito rifiutando un futuro
di decadenza fisica e sperando in una fine spettacolare.»
L’allestimento è frutto di una collaborazione nazionale
ed internazionale tra Fondazione Teatro Comunale di
Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro del Giglio di Lucca, Opera de Tenerife -Auditorio Adán Martín.
La direzione è affidata a Christoph Poppen, un direttore
che fin dall’inizio della sua carriera associa il repertorio
classico ad un profondo interesse per la musica e il teatro contemporanei. Nel ruolo principale, il basso-baritono uruguayano Erwin Schrott, uno dei più apprezzati
Don Giovanni in carriera, che si alternerà con il giovane e
promettente baritono genovese Michele Patti e con Alessandro Luongo. Tra gli altri interpreti, Serena Gamberoni
(Donna Anna), Patrick Vogel (Don Ottavio), Graeme Broadbent (Il Commendatore), Maija Kovalevska (Donna Elvira), Alex Esposito (Leporello).
pag. 2
OltrePalco {n/1}
Dopo il grande successo dell’anno scorso torna al Carlo Felice il Ballet Prejlocaj
Romeo e Giulietta,
ovvero: proibito amare
Il capolavoro di Prokof’ev riletto all’insegna
della passione e del conflitto sociale
01.2016
Dopo il successo di Biancaneve nella scorsa stagione,
torna al Carlo Felice il Ballet Preljocaj, la compagnia di
danza fondata e diretta dal grande coreografo francese, di
origine albanese, Angelin Preljocaj. In programma, a partire da venerdì 12 febbraio, Roméo et Juliette, la prima coreografia creata da Preljocaj per una grande compagnia,
premiata nel 1997 ai “Victoires de la Musique”. Si tratta
di una rilettura del capolavoro di Prokof’ev alla luce della contemporaneità, come si evince subito dalle scene e
dai costumi firmati dal grande fumettista e regista francese Enki Bilal. Così lo stesso Preljocaj presenta il proprio
spettacolo: «In una Verona improbabile, non futurista
ma fittizia, piuttosto fatiscente, abitata da una classe dirigente di privilegiati (la famiglia di Giulietta) e da una
popolazione povera e sfruttata (la famiglia di Romeo), la
relazione tra i due amanti è proibita e fuori legge; la presenza costante dell’esercito incaricato dalla famiglia di
Giulietta di mantenere l’ordine sociale, rappresenta l’immagine shakespeariana della fatalità, ma anche l’influenza del potere su una delle libertà fondamentali dell’uomo: amare. Romeo e Giulietta, anche se a volte ne sono
sottomessi, rifiutano le regole imposte dalle loro classi di
appartenenza, mondi chiusi a ogni apertura come dettato dalla milizia delle coscienze, che reputa scandaloso il
loro amore. Entrambi vorrebbero essere altrove, ciascuno
aspira a ciò che ha l’altro. La passione permetterà loro di
andare oltre, di sfuggire al loro destino.»
pag. 3
Teatro Carlo Felice
Testo di Marco Pescetto
Quando la musica
racconta i drammi interiori
e la passione amorosa
La più celebre e tormentata delle sinfonie di Mozart
e il più focoso dei balletti di Prokof’ev nel concerto
sinfonico del 5 febbraio diretto da Christoph Poppen
01.2016
Dopo i brillanti successi ottenuti dai memorabili concerti
per pianoforte presentati negli anni 1784-85, e dopo gli
allori mietuti a Praga con Le nozze di Figaro (1786) e Don
Giovanni (1787), la fortuna pubblica di Wolfgang Amadeus Mozart era ormai destinata a un lento ma inesorabile declino. Il 1788 infatti si prospetta come uno degli anni
più difficili e tragici della sua esistenza, sempre più assillato dai debiti e sempre meno incline a soddisfare le esigenze e i gusti del pubblico viennese. Dopo la prima che
ebbe luogo il 7 maggio1788, accolta molto freddamente
dal pubblico della capitale, seguirono altre quattordici
repliche altrettanto insoddisfacenti e Wolfgang e Konstanze furono costretti a cambiare abitazione, trasferendosi in una casa più economica in Waringerstrasse, nei
sobborghi della città. Qui, il 29 giugno 1788 muore la figlia Theresia, nata il 27 dicembre dell’anno precedente. È
proprio a ridosso di questa morte infantile che nasce una
delle pagine più celebri della letteratura mozartiana, la
Sinfonia n. 40 K. 550 in Sol minore. Impostata nella tonalità dell’“affanno”, della “disperazione”, della “passione”
esprime con raffinato equilibrio di forme il tumultuoso
erompere di profonde emozioni. Due sole furono le sinfonie composte da Mozart in tonalità minore: la Sinfonia K.
183 del 1773 e la nostra sinfonia K. 550. Se nella sinfonia
giovanile, ritenuta il precursore della K. 550, il messaggio
cupo e inquieto veniva affermato con univoca determinazione, nella sinfonia K. 550 la potenza immaginativa
viene arginata da una ineccepibile perfezione compositiva. Senza turbare la forma, senza forzare le strutture, la
sinfonia affronta l’intero panorama dello spirito: la lotta,
la coscienza, la rassegnazione. Una sinfonia difficile nella sua somma bellezza, ammantata di colori quasi lividi,
percorsa da una agitazione oscura, angosciata da una
tensione senza sbocco, come una tragedia interiore, che
si svolge sotto la minaccia di una forza trascendente e fatale. La concezione illuministica del mondo, rischiarata
dalla solare luce della ragione, si è incrinata e vediamo
qui il volto problematico e ambiguo di Mozart che lascia
intuire mondi misteriosi, inaccessibili e incomprensibili
con i mezzi della sola razionalità.
Quando Sergej Prokof’ev, ormai quarantunenne, decise
di ritornare in patria per affrontare un nuovo capitolo della sua carriera compositiva, la “grande madre Russia” aveva subito molteplici cambiamenti. Nel 1934, in occasione
del Congresso degli Scrittori tenutosi a Mosca, il francese
Malraux provocò l’uditorio esclamando: “Dove sono i nuovi Shakespeare ?” Tra i primi ad esser informato dell’argomento, Prokof’ev decise di scrivere la musica d’un balletto
per un teatro sovietico, ispirandosi al grande drammaturgo inglese. Dopo lunghe traversie, ivi compreso l’assassinio di Kirov, il 4 ottobre 1935, il maestro presentò al
pianoforte Romeo e Giulietta ai dirigenti russi del Bol’soj
e raccolse alcuni apprezzamenti ma parecchie riserve dei
ballerini che consideravano ineseguibile quella partitura per gli eccessi di ritmi sincopati e la complessità dei
movimenti d’insieme. Fu per tale ragione che Prokof’ev,
sul finire del 1936. decise di estrapolare dalla partitura
di Romeo e Giulietta due Suite sinfoniche. Nel frattempo
c’era stata la prima rappresentazione assoluta di Romeo e
Giulietta assente l’autore e nemmeno in terra russa ma in
Cecoslovacchia, a Brno, nell’interpretazione del Balletto
Nazionale Jugoslavo di Zagabria. La première in Russia
ebbe luogo l’11 gennaio 1940 al Teatro Kirov di Leningrado. Dei sette episodi della Prima Suite, almeno quattro
tendono a ricreare il clima che fa da sfondo alla tragedia
d’amore e morte dei due giovani innamorati. In contrapposizione a tali episodi di danza, vi sono due numeri intrisi d’una intensa carica lirica e melodica, oltre alla drammaticità della morte di Tebaldo che conclude la Suite.
Alla testa della prestigiosa Orchestra del Teatro Carlo Felice, nel concerto sinfonico del 5 febbraio, Christoph Poppen (nella foto sopra), nativo
della Renania Settentrionale-Westfalia nel Nord Ovest della Germania.
Nel 2006 è stato nominato Direttore Principale della Radio Symphony
Orchestra di Saarbrücken, poi fusa assieme con la Radio Orchestra di
Kaiserslautern. È stato Direttore Principale della nuova German Radio
Philarmonic Orchestra dal 2007 al 2011 e ha collaborato con numerose orchestre tedesche, europee ed extraeuropee. Dal 30 gennaio al 7
febbraio dirige l’Orchestra del Teatro Carlo Felice nel Don Giovanni di
Mozart.
pag. 4
OltrePalco {n/1}
Social Beauty:
la bellezza della musica
accessibile a tutti
La Web TV del Teatro Carlo Felice, al sesto anno di vita,
raccoglie in streaming migliaia di utenti da tutto il mondo
Prossime dirette
— Don Giovanni, 30 gennaio
— Christoph Poppen, 5 febbraio
— Don Giovanni, 6 febbraio
— Ballet Preljocaj, 12 febbraio
— Alpesh Chauhan, 26 Febbraio
01.2016
www.streamingcarlofelice.com
fb: Streaming Teatro Carlo Felice
Nata il 22 novembre 2010, prima in Italia
e prima gratuita nel mondo, la TCFweb
Tv trasmette, oltre alle dirette, estratti dagli spettacoli del Teatro, concerti e opere
ed è attiva 24 ore su 24. Solo nell’ultimo
anno, con circa 40 dirette, ha avuto circa
110.000 utenti collegati, 284.000 visualizzazioni, 136 paesi collegati, 4106 città nel
mondo da desktop, da tablet o da mobile.
Quello che veramente conta però, al di là
dei numeri, è la funzione divulgativa e comunicativa di questo servizio che proietta
il Teatro Carlo Felice, Genova e la Liguria
nei 5 continenti, riportando dagli angoli
del mondo suggestioni e impressioni che
danno realmente il senso di unione e di
universalità che la musica riesce a creare. Non meno importante è la funzione
di catalizzatore di attenzione sulle singole produzioni, attraverso interviste con
i protagonisti delle opere o delle produzioni sinfoniche, che vengono trasmesse
prima e dopo gli spettacoli e i concerti.
Alla Web Tv sono inoltre collegati i social
media, indispensabili canali di comunicazione per un pubblico giovane, o comunque informaticamente attivo: le pagine facebook, con gli eventi dedicati alle
singole trasmissioni, twitter, un canale
Youtube da oltre 500.000 visualizzazioni.
Le trasmissioni streaming si avvalgono di
conduttori che, in via del tutto amichevole, prestano volti, voci, competenza e
simpatia, mettendoli a disposizione di un
pubblico virtuale che spesso si trasforma
in reale. Anzi, approfittiamo di questo magazine per raccontare come la trasmissione delle dirette del teatro, ben lungi dal
sottrarre spettatori alla sala (pochissimi i
collegamenti da Genova e Liguria), abbia
invece fatto muovere persone da fuori Genova, incuriosite e invogliate dalla qualità
degli spettacoli, offrendo nel contempo la
possibilità, per chi non può venire in Teatro, per esempio per motivi di salute, di
godere di momenti di musica e bellezza.
L’internazionalità delle produzioni e degli
interpreti che si avvicendano sul palcoscenico del Teatro, crea spettatori sempre
nuovi che si collegano alle trasmissioni
per seguire dall’estero le performance dei
loro beniamini in Teatro, consentendo
addirittura – come nel caso del Premio
Paganini – un’interazione con il pubblico mondiale che ha potuto esprimere informaticamente la preferenza sui violinisti in gara, contribuendo a determinare
l’attribuzione del premio del pubblico.
L’affetto e la vicinanza della platea virtuale
viene dimostrato anche “nero su bianco”,
nei moltissimi commenti di entusiasmo
e ringraziamento che vengono rivolti al
teatro e allo streaming e questo ringraziamento va particolarmente dedicato ai conduttori che – come si suol dire – ci “mettono la faccia”: Massimo Arduino, Simone
Brizio, Bruno Coli, Fabiola di Blasi, Angela
Galli e Marco Pescetto.
pag. 5
Teatro Carlo Felice
A
MusicAperitivo
Continua l’iniziativa che valorizza uno degli spazisimbolo del teatro d’opera
Chiamatelo alla francese, foyer (“focolare”), o all’italiana, ridotto: il suo fascino non cambia. Non è semplicemente il locale del teatro che ospita il bar: è il luogo in
cui, da sempre, gli spettatori si esprimono come “critici
musicali”, scambiandosi i primi commenti a caldo durante l’intervallo. Un luogo-simbolo del teatro d’opera,
che, con il tempo, ha ampliato sempre di più la propria
identità diventando uno spazio culturale a sé, un piccolo teatro nel teatro. È qui che, la domenica mattina alle
ore 11, si svolge gran parte dei concerti del ciclo “MusicAperitivo”, che da quest’anno vede la partecipazione
di Carispezia quale main sponsor. Musica da camera,
spesso con programmi rari e originali, unita alla possibilità di sorseggiare un aperitivo curato da Mentelocale.
Domenica 31 gennaio Annarita Cecchini, soprano, Simona Marcello, mezzosoprano, Alberto Angeleri, tenore, Matteo Armanino, basso-baritono, accompagnati
da Patrizia Priarone al pianoforte, eseguono musiche di
Mozart, Brahms, Schubert, Schumann. La musica da camera di Mozart e Joseph Martin Kraus (compositore settecentesco svedese di origine tedesca) è protagonista del
concerto di domenica 7 febbraio con il Choros Ensemble
(Danilo Zauli, clarinetto, Flavio Alziati, flauto, Marino Lagomarsino e Andrea Franzetti, violino, Debora Tedeschi,
viola, Alberto Pisani, violoncello). Raffinate atmosfere,
poi, domenica 14 febbraio nel programma per voce e pianoforte “Chansons d’amour au claire de lune”, con il mezzosoprano Anna Venturi e Patrizia Priarone al pianoforte.
La musica e la danza
si fanno parola
Raccontare l’arte dei suoni con le parole è sempre
una sfida, per chi parla e per chi ascolta. Il Carlo Felice
affida a musicologi, studiosi e giornalisti il compito di
renderci ascoltatori e spettatori più consapevoli e non
solo istintivi. La serie di conferenze illustrative legate alla
programmazione del teatro, frutto di una collaborazione
ormai consolidata tra il Carlo Felice e l’Associazione
Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. Paganini,
si tiene all’Auditorium Montale ed è a ingresso libero.
Martedì 9 febbraio, alle 17.30, Leonetta Bentivoglio,
prestigiosa firma de “la Repubblica”, introduce il balletto
Roméo et Juliette del Ballet Preljocaj, al debutto venerdì
12 febbraio. Sabato 13 febbraio, alle ore 16, Massimo
Arduino è il relatore della conferenza Le nove vite dei gatti
di Jellicle, in attesa del musical Cats (giovedì 18 febbraio),
di cui parleremo ampiamente nel prossimo numero di
“Oltrepalco”.
Young
Un favola per crescere
01.2016
Una scena da L’aquila tornerà a volare
Avvicinare i giovani al mondo della musica classica,
dell’opera e della danza, attraverso una divulgazione che
sia creativa. Questa la filosofia della stagione “Young” (sostenuta da Bim Bormida), una delle tante iniziative che
animano lo spazio dell’Auditorium Montale. Il 10, 11, 12
e 13 febbraio va in scena L’aquila tornerà a volare, scritto
e interpretato dalla “Compagnia italiana di Teatro e Danza”. Libero adattamento dell’omonima fiaba di Elvezia
Benini e Giancarlo Malombra, è la storia di tre amici appassionati di escursionismo che sognano di poter vedere
un rapace in via di estinzione che raramente si concede
alla vista dell’uomo, la splendida aquila reale. Una favola
che favorisce lo sviluppo psico-affettivo di grandi e piccini
ed aiuta ad elaborare e superare i disagi che si incontrano
nel cammino della vita. Lo spettacolo è rivolto alle scuole
elementari e medie.
pag. 6
OltrePalco {n/1}
A tu per tu con i grandi
della lirica
Un incontro al mese nello spazio Eventi de la Feltrinelli
Libri e Musica di Genova
01.2016
Si rafforza la collaborazione tra il Teatro Carlo Felice e la
Feltrinelli Libri e Musica di Genova. Prosegue infatti anche per il 2016 il ciclo Un pomeriggio all’Opera (iniziato nel
2012 con Roméo et Juliette di Gounod, protagonista Andrea Bocelli): incontri, prima della prima, per conoscere,
appassionarsi, riflettere sul panorama del teatro d’opera
nazionale e internazionale incontrando e chiacchierando
con i suoi protagonisti: interpreti, direttori, registi, scenografi. In questi quattro anni numerosissimi sono stati
gli ospiti di spicco che il pubblico ha avuto la possibilità
di conoscere da vicino: Mariella Devia, Rolando Panerai,
Leo Nucci, Desirée Rancatore, Francesco Meli, Andrea
Battistoni, Davide Livermore, solo per citarne alcuni…
Da quest’anno, inoltre, al termine dell’incontro “Agenda
del Teatro” offre al pubblico presente un raffinato rinfresco. Parimenti si intensificano le occasioni di usufruire
di reciproci vantaggi: dallo sconto ai titolari Carta Più e
Multipiù sui biglietti d’ingresso, al nuovo sconto sui Last
Minute, alla promozione, i cui dettagli scopriremo nei
prossimi numeri, “Conserva il tuo biglietto”. E tanto altro
ancora. Il prossimo incontro, dedicato a Roberto Devereux
di Donizetti, si terrà lunedì 14 marzo alle 17.30.
Murray Perahia
Il lunedì è GOG
Dopo quasi trent’anni di assenza torna alla Gog Murray
Perahia, uno dei più grandi pianisti del nostro tempo
A Genova, per gli appassionati di musica classica, il lunedì sera da sempre significa Gog. Generazioni di musicisti
e musicofili genovesi si sono formati ai concerti del lunedì della Giovine Orchestra Genovese, che, dalla ripresa
dell’attività nel 1945 con uno storico concerto di Arturo
Benedetti Michelangeli a oggi, ha ospitato, in quasi 2.000
concerti, i massimi nomi del concertismo internazionale. Ecco i prossimi appuntamenti Gog (al Carlo Felice, ore
21): 18 gennaio: il pianista americano Richard Goode,
uno dei massimi interpreti viventi del Beethoven pianistico, presenta le ultime tre avveniristiche Sonate beethoveniane (op. 109, 110 e 111) e una selezione dalle Bagatelle op. 119. 25 gennaio: il violinista coreano In Mo Yang,
vent’anni appena, vincitore della cinquantaquattresima
edizione del Premio Paganini, si esibisce insieme al giovane pianista francese Yannick Rafalimanana in musiche
di Milstein, Dvořák, Schumann e Beethoven. 8 febbraio:
uno dei più attesi concerti della stagione di quest’anno,
il recital di Murray Perahia, pianista tra i più raffinati e
profondi del nostro tempo, impegnato in un densissimo
programma che, partendo da Haydn e passando per Mozart e Brahms, si conclude con l’imponente Sonata op.
106 “Hammerklavier” di Beethoven. 15 febbraio: serata
dedicata ai Lieder, in particolare quelli di Schumann, con
due specialisti del genere, Angelika Kirchschlager (mezzosoprano) e Julius Drake (pianoforte).
pag. 7
Danza Gala
Svetlana
Zakharova
Teatro Carlo Felice
domenica 3 luglio
2016 ore 20.30
— Francesca da Rimini
Coreografia – Yuri Posokhov
Musica – Pëtr Il’ič Čajkovskij
— The Rain Before it Falls
Coreografia – Margherite Donlon
Musica – Georg Friedrich Händel
e Carlos Pino-Quintana
— Strokes through the tails
Coreografia – Marguerite Donlon
Musica – Wolfgang Amadeus Mozart
01.2016
Direttore responsabile Viana Conti
Testi a cura di Massimo Pastorelli
Progetto grafico a cura di Fluido
Prezzi
Platea 1°settore centrale € 84,00
Platea 1°settore laterale € 73,50
Platea 2°settore e Galleria 1°settore € 63,00
Galleria 2°settore e Balconate € 37,00
Prezzi comprensivi di prevendita.
Riduzioni previste in Platea 2 e Galleria 1
per Associazionismo, Scuole di Danza
che facciano richiesta di almeno 25 biglietti
Biglietteria
010/58.93.29 - 010/59.16.97
dal martedì al venerdì dalle ore 11.00
alle 18.00, il sabato dalle 11.00 alle 16.00
[email protected]
[email protected]
Fondazione Teatro Carlo Felice
Passo Eugenio Montale, 4 - 16121 Genova, Italia
telefono: 010 5381 224/226
biglietteria: 010 589329 / 010 591697
[email protected]
www.carlofelice.it
pag. 8
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