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IL PENSIERO POLITICO DI BERTRAND RUSSELL
MERCOLEDI' 12 MARZO 2014 o r e 1 7 . 3 0 IL PENSIERO POLITICO DI BERTRAND RUSSELL Strade per la felicità Il pensiero politico di Bertrand Russell di Michela Nacci Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2013 Bertrand Russell e la politica: tutti ricordano l’attivista in prima linea contro la guerra e il nucleare, che arringa la folla ad Hyde Park, o che guida una marcia di protesta circondato da giovani. Fino ad oggi, l’immagine del leader pacifista ha oscurato quella del pensatore politico, quale egli decise di essere nel 1915 e quale fu per tutta la vita. Questo volume offre una ricostruzione complessiva del suo pensiero politico, da German social democracy del 1896 a Human society in ethics and politics del 1954, analizzando i temi cari al grande pensatore inglese: il rapporto tra l’autorità e l’individuo, lo Stato mondiale, la democrazia, la riforma sociale e politica della società, il peso specifico del liberalismo e del socialismo. Il grande sogno di Russell (1872-1970) è sempre stato un mondo senza classi, senza razzismo, senza guerre, in cui le ricchezze della terra vengano distribuite equamente. “Questo traguardo si raggiungerà – scriveva in Potere – soltanto quando ci sarà un governo mondiale che abbia il potere di decidere su tutte le questioni utili all’umanità”. Ma per arrivare a questo traguardo si dovrà prima combattere il fanatismo, l’egoismo e il razzismo delle masse e dei singoli. La questione sta proprio qui, come recita uno dei suoi aforismi più conosciuti: “il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi”. intervengono con l’Autrice Alberto Castelli Robertino Ghiringhelli Arturo Colombo presiede Piero Amos Nannini via S. Barnaba 48, Milano Presidente della Società Umanitaria tel 02/5796831 e-mail [email protected] website www.umanitaria.it