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quella grande opera che si chiama banda larga
Giorgio Maria Tosi Beleffi, PhD NOTE Silvio Abrate (Coordinatore PhotonLab - Istituto Superiore Mario Boella – Torino) (Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento Comunicazioni - Istituto Superiore C.T.I.) QUELLA GRANDE OPERA CHE SI CHIAMA BANDA LARGA (THAT BIG WORK CALLED BANDA LARGA) S bstract: in this paper we will describe how currently available technology is yet ready for facing the broadband access challenge, providing for solutions that can already be considered as future-proof. A broadband diffusion covering the whole National territory can provide a launch ramp towards a new paradigm for quality of life and competitiveness, driving the country towards a new sustainable society. Target of the European Commission Introduzione lentando la diffusione della banda larga. Banda larga che spesso è stata proposta come un fine, come un “gadget” del XXI secolo utile e divertente ma non indispensabile; ma la banda larga è essenzialmente un mezzo, un imprescindibile fattore abilitante per una serie di scenari ed applicazioni in grado di aiutarci nell’evoluzione verso la società del futuro. Connettere la popolazione a velocità elevate è essenziale per rendere reali, convenienti, comuni, i paradigmi, ad esempio, di: e-business,e-healt, e-governance, e-learning, telelavoro, turismo. I famosi servizi a valore aggiunto in grado di sostenere la produttività di tutto il sistema paese. Tuttavia, il panorama va ben oltre poiché, incastrandosi in concetti di società sostenibile, ommario: in questo articolo evidenzieremo come la tecnologia attualmente disponibile sia già pronta ad affrontare con successo la sfida della larga banda, fornendo soluzioni che già oggi si possono considerare future-proof. La diffusione capillare della larga banda sul territorio Nazionale fornisce una rampa di lancio verso un nuovo concetto di qualità della vita e di competitività, in grado di avviare il paese verso la nuova società sostenibile indicata dalla Commissione Europea. La questione banda larga è da oramai oltre un decennio al centro dei pensieri e dei propositi degli stakeholders del settore quali ad esempio: politici, industriali, fornitori di apparati, fornitori di sistemi, fornitori di servizi. All’atto pratico, il tutto si è tradotto in ferventi attività di ricerca ed in grandi movimenti industriali, spesso di natura prevalentemente finanziaria, con alcuni grandi punti deboli: una mancanza di coordinamento ed una conseguente evoluzione a compartimenti stagni. La mancanza di investimenti di sistema per il lungo periodo e la conseguente procrastinazione dell’adozione di soluzioni disponibili e “disruptive” ma non redditizie nel breve termine hanno di fatto dato il colpo di grazia ral- La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA A 31 NOTE Silvio Abrate - Giorgio Maria Tosi Beleffi inclusione sociale, sicurezza e risparmio energetico, le applicazioni possibili che oggi prendono forma nella nuvola di internet diventano in grado di rivoluzionare i processi quotidiani fornendo prospettive future di un tenore molto ambizioso; si pensi, in quest’ottica, alla mobilità sostenibile ed al suo impatto dal punto di vista dell’ecologia e dell’energia. Tentare di ridurre le emissioni di CO2 aumentando le piste ciclabili, creando zone a traffico limitato, aumentando il servizio pubblico, può avere un certo impatto, che però potrebbe essere ben diverso abilitando e diffondendo modelli e processi in cui per lavorare, fare acquisti, ritirare certificati, seguire terapie mediche, etc., non sia più necessario mettersi in movimento ma sia sufficiente essere seduti di fronte ad una postazione di lavoro con un collegamento ad alta velocità. Il programma di alfabetizzazione iniziato ad esempio negli anni 80 dal governo Coreano, con la duplice valenza di diffondere la cultura capillarmente sui ceti meno abbienti e su quelli più svantaggiati, è stato portato avanti in modo sinergico con la diffusione dei supporti informatizzati (pc per tutti). Questo politica concertata di sviluppo ha fatto si che oggi la diffusione del PC e l’uso di internet raggiunga parimenti oltre l’80% della popolazione con punte del 90 ed oltre. Senza contare le odierne politiche di diffusione di servizi di e-health quali il chirurgo a distanza, con l’interconnessione dei maggiori centri ospedalieri sul territorio e la predisposizione di opportune sale multimediali. Diventa dunque chiaro come la diffusione della banda larga sia il maggior “driver” tecnologico per la crescita di competitività di un paese evoluto. In un paese come il nostro dove, ad esempio, si può contare oltre l’80% del patrimonio culturale mondiale è da considerarsi palese l’importanza di uno sviluppo delle tecnologie ICT su di una infrastruttura a banda larga per incrementare il turismo e migliorare le possibilità di soggiorno degli stranieri in visita o di fruizione dei connazionali stessi. 32 Diventa fondamentale, oggi, rafforzare ed espandere il concetto di prospettiva, che sino ad ora è stato sottovalutato od addirittura tralasciato, e calarlo su di un panorama pluridecennale, come si fa per tutte le grandi opere infrastrutturali. Dal punto di vista tecnologico Le prestazioni delle fibre ottiche singolo modo in vetro le rendono e le renderanno per lungo tempo ancora il mezzo fisico utilizzato praticamente nella totalità delle cosiddette reti di backbone e nelle Wide Area Networks più in generale. La ricerca nel settore è fervente, ed i relativi risultati solitamente costituiscono il fiore all’occhiello di centri di ricerca universitari o di grandi produttori. La comunità scientifica ha tracciato in via definitiva la strada per le trasmissioni a 100Gb/s per canale, convergendo verso il formato di modulazione denominato “Polarization Multiplexing Quadrature Phase Shift Keying” (PM-QPSK) con ricezione coerente, ampiamente dimostrato dal punto di vista sperimentale (es. [FLUDGER]); adottando questa tecnica, prestazioni eccellenti sono state ottenute anche in esperimenti condotti in Italia ([Gavioli]). I tecnologi industriali stanno già cominciando a dibattere sul prossimo step di standardizzazione: 400Gb/s oppure 1Tb/s? ([Wienzer]). Ad onor del vero, occorre dire come i sistemi a multiplazione di lunghezza d’onda (DWDM) a 40Gb/s oggi disponibili sul mercato siano ancora ampiamente sottoutilizzati; possiamo pertanto affermare che dal punto di vista delle tecnologia si siano raggiunte prestazioni tali da garantire incrementi notevolissimi della banda possibile per reti backbone per gli anni a venire, al punto da rischiare di intraprendere una traiettoria puramente tecnologica (technology push) che potrebbe rischiare di non essere allineata alle priorità presenti e future. Per quanto riguarda le reti metro core e di La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA accesso puro, i tempi sono ormai maturi per una diffusione su larga scala del fiber-to-thehome( FTTH) anche in Italia, grazie a tecnologie di reti ottiche passive (PON) punto multi punto (P2MP) o di reti così dette P2P, puntopunto. Se da un lato i grandi operatori quali Telefonica, FT, DT, BT, PT,Telenor, SFR, Eircom, Soneacom, Verizon, At&T, NTT, KDDI, Korea Telecom, LG Powercom, China Telecom, MNet hanno adottato un approccio P2MP è anche vero che la schiera del P2P si allarga con Free, Lyse Telecom, Reggefiber, Swisscom, Teliasonera, Openet Singapore fino a comprendere gli Italici Fastweb, Wind e Vodafone, in joint venture oggi per la diffusione del broadband sul territorio Nazionale. Lo sforzo tecnologico fatto negli ultimi 10 anni nel settore delle reti passive ottiche a livello scientifico, prima, e di adozione reale da parte degli operatori, dopo, non deve ingannare. Il primo riferimento scientifico alle reti passive ottiche compare sulla rivista Electronics Letters nel 1987 (Vol.23 pp 1255-1257) così come la tecnologia coerente a multiplazione di lunghezza d’onda (Electronics Letters Vol. 22 1987 pp 1000-1003). Solo grazie alla maturità dei processi industriali ed i passi da gigante fatti nel comparto dell’elettronica veloce ha fatto si che il mondo della ricerca, dell’industria e della standardizzazione riprendesse a correre veloce su di un triplice binario. Ecco che accanto alle APON (PON su tecnologia ATM) ed alle BPON (Broadband APON), il mercato ha subito visto la comparsa degli standard IEEE per GePON (Gigabit PON con ethernet nativo) e ITU-T 984 per GPON (Gigabit PON con incapsulamento GEM). Al momento lo standard IEEE per il 10 GPON è ormai definito e completo mentre in via di definizione è la controparte ITU-T xGPON G.987. Il grosso sforzo nel settore della ricerca prototipale si focalizza oggi sulla estensione La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA NOTE QUELLA GRANDE OPERA CHE SI CHIAMA BANDA LARGA (THAT BIG WORK CALLED BANDA LARGA) della copertura (dai classici 25 km ai futuribili ma accessibili 100 km) e sull’incremento del fattore di splitting (da 64 a 128 fino a 512). Le tecnologie OCDMA, OFDM, WDM dense e Coerenti applicate alle PON non sono più un chimera e l’utilizzo di mezzi di amplificazione (EDFA, SOA) come reach extenders in questi contesti sono ormai una realtà. Il consolidamento del numero delle centrali, l’abbattimento dei consumi energetici, il contenimento dei costi di investimento (CAPEX) e di manutenzione (OPEX) fanno oggi delle PON un candidato altamente appetibile al più diretto accesso punto-punto in fibra ottica. Va però posta una attenzione particolare al contesto in cui si deve applicare una determinata tecnologia. Essendo l’Italia il paese dei campanili per eccellenza è facile cadere nella semplicistica dicotomia “è meglio PON rispetto a P2P”, così come si è fatto per i Guelfi e i Ghibellini, i Montecchi e i Capuleti fino al più prosaico Totti e Del Piero. La tecnologia P2P permette indubbiamente di replicare la rete in rame cui siamo abituati direttamente nel dominio ottico. Una coppia di fibre ottiche, almeno una, collega la casa dell’utente direttamente alla centrale garantendo un approccio futureproof, scalabile e con una banda virtualmente infinita. La sostanziale differenza si trova nel ridimensionamento delle centrali e nel numero di fibre che devono essere passate soprattutto in zone densamente abitate dove migliaia di utenti si troverebbero attestati sulla medesima centrale. Non dobbiamo poi perdere di vista le problematiche relative al cablaggio verticale di palazzo con tutte le implicazioni importanti e cogenti relative alla condivisione dell’infrastruttura portante da parte degli operatori. Ad ogni modo, tralasciando al momento quest’ultimo problema, di per se infrastrutturale, una volta che la larga banda sia portata in 33 NOTE Silvio Abrate - Giorgio Maria Tori Beleffi casa, la distribuzione domestica è poi soggetta ad una quantità di possibile scelte veramente disparata ([Tilab]): • Powerlines e WiFi: buone soluzioni, seppur con gli evidenti limiti imposti dal mezzo trasmissivo condiviso, per la trasmissione di alcune decine di Mb/s, peraltro ampiamente oltre alla banda solitamente disponibile con i collegamenti attualmente più diffusi. WiFi è forse oggi la soluzione maggiormente utilizzata per l’home networking; • Cavo in rame UTP cat. 5: una delle soluzioni migliori ove sia possibile effettuare del cablaggio, eccellente per comunicazioni sino a 100Mb/s su distanze contenute, meno per velocità superiori; • Fibre ottiche in vetro (GOF) ed in plastica (POF): le soluzioni più performanti dove sia possibile effettuare del cablaggio. Alle prestazioni largamente sovradimensionate delle fibre GOF, con una vasta scelta di dispositivi commerciali, si affianca la più limitata POF (disponibili apparati a 100Mb/s, allo studio soluzioni per 1Gb/s, [POF] [Reporter]) ma che è caratterizzata da una maggior robustezza e semplicità di utilizzo, che dunque la rende più adatta in ambiente domestico. Possiamo dunque a ragion veduta affermare che la tecnologia oggi commercialmente disponibile è ampiamente sufficiente per permettere un salto epocale verso la larga banda, a dispetto dei pochi Mbit/s (tipicamente 2) di cui solitamente disponiamo per i collegamenti domestici. In paesi tecnologicamente evoluti quali ad esempio il Giappone, si sta addirittura affacciando il concetto del fiber-to-the-display (FTTD), ossia della distribuzione di segnali a larga banda direttamente a display e monitor ([Koike]), per consentire di comunicare remotamente accompagnando un video in tempo reale ad altissima definizione ed elevate dimensioni, come risposta alla difficoltosa mobilità che un paese densamente abitato come il Giappone appunto presenta. 34 Dal punto di vista infrastrutturale Le infrastrutture, ovvero la disponibilità di fibra ottica con capillarità, costituiscono oggi il vero punto debole verso il compimento del FTTH, indipendentemente dalla scelta tecnologica che si compia. Portare fibra ottica in ogni casa con le tecniche note ha costi esorbitanti, basti pensare che oggi una singola fibra viene venduta a pochi euro al chilometro, mentre il costo di scavo e ripristino si aggirano, nel migliore dei casi, sui 20.000€ al chilometro, senza contare i tempi burocratici ed i disservizi al traffico che questi lavori possono comportare. Anche soluzioni economiche e veloci del tipo microtrincee sono inadatte per il mercato urbano, poiché troppo suscettibili di guasto ad ogni intervento successivo (es. scavi per fognature, rifacimento manto stradale, etc.). Per quanto riguarda le reti di backbone, ossia le grandi aggregazioni di traffico su lunga distanza che connettono i nodi principali delle reti geografiche nelle reti nazionali e importanti centri urbani (o di passaggio) nelle sottoreti regionali, la situazione è generalmente migliore sia in termini di fibra ottica già installata, sia per quanto riguarda la facilità di nuove installazioni; tuttavia, centri secondari non posizionati su dorsali sono tipicamente poco serviti. Il Governo, sotto questo punto di vista, grazie alle politiche aperte e condivise dai vari stakeholders, sta cercando di porre rimedio a questo salto tecnologico terminando la rilegatura in fibra ottica delle molte centrali che ancora sono collegate al backbone con tecnologia a banda stretta. L’attivazione inoltre di protocolli di intesa con le regioni, l’azione di coinvolgimento degli operatori grandi e piccoli, unitamente ad una politica attenta di gestione dei fondi e di sviluppo del wireless di nuova generazione sta lentamente risanando una situazione di per se molto complicata. Sebbene, infatti, l’Italia rientri tra i paesi inseriti nel global ranking per il FTTH, per la La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA cui ammissione è richiesta una penetrazione superiore al 1%, mentre ad esempio paesi come la Germania ne sono al di fuori, è importante notare come questo risultato sia dovuto principalmente al comportamento concorrenziale di operatori alternativi come Fastweb, che hanno adottato la fibra ottica per i collegamenti utente dal loro ingresso sul mercato (intorno al 2000); questa tendenza si è però fermata negli anni, e la situazione delle installazioni si può dire che sia quasi cristallizzata. A dispetto delle difficoltà, non si può rimanere ulteriormente fermi, come testimoniano anche azioni e studi portati avanti in Germania e Regno Unito ([FTTH1], [FTTH2]), per non vedere ulteriormente aumentato il distacco non solo con i paesi nordeuropei (Svezia, Norvegia ed Olanda su tutti), che sono da ritenersi scarsamente significativi a causa della popolazione contenuta, ma anche rispetto a Giappone e Corea ed agli stessi competitor quali Francia, Spagna e Portogallo. Far penetrare capillarmente la fibra ottica in Italia, sostituendo gradualmente le infrastrutture miste (fibra-rame, fibra-coassiale, fibre wireless), ha tutta la dignità di una grande opera, sia per le quantità di denaro e di lavoro necessarie, sia per la portata di livello Nazionale, sia per le ricadute economiche che avrà nel breve, medio e lungo periodo, sia per La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA NOTE QUELLA GRANDE OPERA CHE SI CHIAMA BANDA LARGA (THAT BIG WORK CALLED BANDA LARGA) la quantità di settori professionali coinvolti. Uno sforzo di questa portata deve essere considerato congiuntamente con tutti gli attori coinvolti e coinvolgibili. Il piano di prospettiva necessario deve viaggiare sia a livello normativo sia a livello economico su due binari intrinsecamente connessi, che includa il settore pubblico sia nazionale sia locale, i grandi operatori, le grandi società di servizi. Così come sta facendo il governo anche sulla base delle ultime risoluzioni comunitaria in materia di aiuti di stato. A facilitare l’operazione potrebbero concorrere operatori tipicamente estranei alle telecomunicazioni; si citano ad esempio i fornitori di energia elettrica come sta avvenendo in Svezia. Essendo isolati elettricamente ed immuni da problemi di compatibilità elettromagnetica, le fibre ottiche possono essere agevolmente installate in prossimità dei cavi elettrici, addirittura contestualmente ai cavi di potenza (letteralmente attorcigliate ad elica da appositi apparati motorizzati). La diffusione di cavi sospesi nei centri rurali, ed in quelli urbani dove ancora presenti, potrebbe essere un’ottima strada per una diffusione capillare delle fibre ottiche minimizzando la necessità di costosi e disagevoli scavi. 35 NOTE Silvio Abrate - Giorgio Maria Tori Beleffi Conclusioni La banda larga non è un fine, ma è un mezzo tra i principali per la rivoluzione nella direzione di una società più sostenibile; le sue ricadute sono ad amplissimo spettro rispetto ad una notevole quantità di aspetti della quotidianità dei cittadini italiani, dal lavoro alle spese, dalla salute all’ecologia, dall’intrattenimento ai rapporti con la pubblica amministrazione. La tecnologia è oggi ampiamente matura per consentire la diffusione della larga e larghissima banda alla grande maggioranza dei cittadini italiani a prezzi contenuti. Manca, per fare il passo decisivo, una infrastruttura capillare e solida in grado di sfrutta- re le potenzialità che la tecnologia già oggi ci offre. E’ fondamentale prevedere un piano di diffusione di fibre ottiche su tutto il territorio nazionale, ma cotanto sforzo richiede concentrazione verso una prospettiva futura ed un coordinamento economico, organizzativo e normativo tra governi (centrali e locali), operatori, fornitori di servizi. La diffusione della banda larga diventerà la grande opera del prossimo decennio, puntando al massimo che la tecnologia oggi ci offre, ossia le telecomunicazioni pervasive in grado di rendere l’utente sempre connesso, ovunque e tramite qualsiasi dispositivo. Riferimenti [Fudger]“Coherent equalization and POLMUX-RZ-DQPSK for robust 100GE transmission”, C.R.S. Fudger et. Al., Journal of Lightwave Technologies, vol. 26 n. 1, 2008, pp. 64-72 [Wienzer] “Beyond 100G Ethernet”, P. J. Wienzer, IEEE Communications Magazine Vol. 48 N. 7, July 2010, pp. 26-30 [Gavioli]“Investigation of the impact of ultra-narrow carrier spacing on the transmission of a 10-carrier 1Tb/s superchannel”, G. Gavioli, E. Torrengo, G. Bosco, A. Carena,V. Curri,V. Miot, P. Poggiolini, M. Belmonte, F. Forghieri, C. Muzio, S. Piciaccia,A. Brinciotti,A. La Porta, C. Lezzi, S. Savory, S.Abrate, Proceedings of the Optical Fiber Communication Conference 2010 (OFC 2010), San Diego (CA), USA, March 1-25, paper OThD3 [POF]www.ict-pof-plus.eu [Tilab]“Tecnologie Powerline e fibre ottiche plastiche: l’esempio Smart Inclusion”, A. Bergaglio, M. Giunta, A. Gnazzo, Notiziario Tecnico Telecom Italia, Anno 18 N. 2, 2009 [Reporter]“Is fiber optic the next medium for home networking?”, The Online Reporter, 23 January 2009, http://www.onlinereporter.com/article.php?article_id=14577 [Koike]“High bandwidth plastic optical fibre for fiber to the display”, Y. Koike, T. Ishigure, Journal of Lightwave Technology,Vol. 24 N. 12, December 2006 [FTTH1]“Germany needs fibre to support new entertainment and home services, says the FTTH council”, FTTH Council Europe press release, September 2010 [FTTH2]“Is the UK heading to be the last European nation to reach fibre maturity?”, FTTH Council Europe press release, June 2010 36 La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA