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Arabia Saudita e Iran: una rivalità storica che si riaccende nel

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Arabia Saudita e Iran: una rivalità storica che si riaccende nel
15 marzo 2011
Arabia Saudita e Iran:
una rivalità storica che si riaccende nel presente
Pejman Abdolmohammadi (*)
L’instabilità politica creatasi all’interno dei paesi arabi del Golfo Persico, a seguito della crisi
nordafricana, rende l’Iran ancor più importante nello scacchiere mediorientale. Il grado di influenza
che la Repubblica islamica dell’Iran, a maggioranza sciita, può esercitare sulle realtà sciite presenti
nei paesi arabi è di alto livello e capace pertanto di fomentare tensioni e disordini all’interno di
questi paesi. Così le nuove opposizioni sciite insorte contro le monarchie a stampo sunnita in
Bahrein, Qatar e Arabia Saudita sono indirettamente influenzate da Teheran. Nelle ultime
settimane infatti si è visto come, dopo anni di silenzio, le minoranze sciite dei paesi arabi del Golfo
siano scese in piazza rivendicando maggiori diritti politici e civili. È in questo quadro che l’antica
rivalità storica tra arabi e persiani potrebbe nuovamente sorgere nell’intera regione, provocando
scontri e tensioni di certo nocivi per il già fragile equilibrio mediorientale.
L’Arabia Saudita, baluardo del mondo arabo-sunnita, e l’Iran, roccaforte dell’identità persiana e
dello sciismo islamico, potrebbero pertanto essere i due principali protagonisti di una disputa per
l’affermazione nella regione. Due paesi questi storicamente antagonisti e in concorrenza tra di loro
per tre ordini di ragioni:
a)
b)
c)
storico – identitario: i persiani continuano a vedere gli arabi come gli invasori che nel settimo
secolo d.C., soppiantando con l’uso della forza l’antica civiltà persiana, hanno imposto la
cultura arabo-islamica;
religioso-ideologico: oltre alla profonda distinzione identitaria tra l’elemento persiano e quello
arabo, esiste anche l’antagonismo religioso. Entrambi i paesi rivendicano il fatto di essere il
vero leader, sul piano religioso, del mondo islamico. Inoltre l’Arabia Saudita trova le sue basi
ideologiche nella scuola religiosa islamica wahhabita, in forte contrasto con la scuola religiosa
maggioritaria in Iran, sciita imamita. Queste due scuole religiose sono molto diverse: i
wahhabiti, che rappresentano la parte più intransigente del mondo sunnita, considerano gli
sciiti imamiti come degli infedeli deviati che, non conoscendo bene l’Islam, hanno dato vita a
riti religiosi blasfemi a matrice pagana. Gli sciiti, dal canto loro, sono critici nei confronti dei
wahhabiti, definendoli troppo ortodossi, radicali e poco rispettosi delle divergenze presenti nel
mondo islamico;
geopolitico: dopo la caduta di Mohammad Reza Shah Pahlavi, interlocutore privilegiato con il
mondo occidentale, e l’instaurazione nel 1979 della Repubblica islamica, a carattere
fortemente anti-occidentale, i rapporti con l’occidente, nell’area strategica del Golfo Persico,
sono stati prevalentemente tenuti dall’Arabia Saudita, marcando ulteriormente una
differenziazione tra i due paesi anche sul piano geopolitico.
Le opinioni espresse sono strettamente personali e non riflettono necessariamente le posizioni dell’ISPI.
(*) Pejman Abdolmohammadi insegna Storia e Istituzioni dei Paesi Islamici presso la Facoltà di Scienze Politiche
dell’Università di Genova ed è Senior Researcher presso l’Institute for Global Studies a Roma.
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Queste rivalità di ordine storico, religioso e politico rischiano ora di
appalesarsi ulteriormente, accendendo ancora più lo scontro tra
Iran e Arabia Saudita, con l’aggravarsi della crisi nordafricana che
ha visto moti di piazza, insurrezioni, disordini, sulla scia dei quali le
minoranze sciite dei paesi arabi del Golfo Persico, quali la stessa
Arabia Saudita, potrebbero trarre nuovi stimoli per rivolgersi contro i
regimi attualmente vigenti.
Pertanto il conflitto arabo-persiano resta un elemento radicato nella
regione e nei momenti di maggiore crisi, come quello che si registra
attualmente in Medio oriente, lo stesso può diventare motivo di
scontri e di tensioni di particolare importanza per l’avvenire della
regione mediorientale.
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